Il socialismo riformista di Giorgio Ruffolo

Ha introdotto nel dibattito il termine di “sviluppo sostenibile”

Martedì 30 maggio alle ore 11 nell’Aula dei gruppi, ricorderemo Giorgio Ruffolo recentemente scomparso il 18/2/26 a più di 96 anni di vita. Non si tratta solo di un ricordo doveroso verso una personalità politica e culturale di rilievo della vita italiana che ha lasciato una traccia duratura del suo pensiero e della sua azione, ma qualcosa di più . Un confronto sull’attualità dell’eredità politica del suo socialismo riformista.

Segretario Nazionale al Ministero della Programmazione economica, deputato europeo, deputato italiano e poi senatore, ministro dell’Ambiente per tutta la legislatura ’87-’92, Giorgio Ruffolo ha percorso tutto l’iter di un’importante vicenda istituzionale. Lo ha fatto con la competenza dell’economista di alto livello, ma anche con l’impegno di militante politico socialista fino dai tempi della sia giovanile militanza nella Federazione Giovanile socialista italiana nell’immediato dopoguerra. Nel Psi militò nella corrente di Antonio Giolitti, la corrente “più colta” e poi nella sinistra socialista di Riccardo Lombardi, la corrente più sensibile al tema degli orizzonti di lungo periodo del socialismo stesso.  Insieme partecipammo alla fondazione dei Democratici di sinistra, formazione politica che vide la collocazione del simbolo del Partito Socialista Europeo alla base della Quercia del Pds al posto di quello del Pci”

In Ruffolo si coniugavano in modo del tutto particolare l’intellettuale e il militante, all’insegna di un dialogo tra ragione e passione che lo accompagnò per tutta la vita.

Ricordare oggi Giorgio Ruffolo significa confrontarsi con l’esigenza di ricostruire un punto di riferimento di riformismo socialista coerente e aperto al nuovo, mai subalterno e rinunciatario. Il riformismo di Ruffolo si contraddistingueva per il suo riferimento al ruolo del pubblico, un ruolo che egli vedeva anche nei sui scritti più recenti come “programmazione strategica, e cioè di un sistema di decisioni politiche fondato non sulla base della categoria democratica delle competenze e delle procedure, ma della categoria politica degli obiettivi e dei progetti” . In altre parole: “…la capacità dello stato di confrontarsi con il capitalismo ad armi pari. Rendendo lo stato in grado di offrire alle imprese e ai mercati con celerità ed efficacia le infrastrutture e i servizi dei quali hanno bisogno e allo Stato il controllo delle regole di concorrenza indispensabili al corretto funzionamento dei mercati.”

 Giorgio Ruffolo fu chiamato a rivestire la responsabilità di ministro dell’ambiente in tutta la legislatura 1987-1992, con i governi Goria, De Mita, Andreotti VI e VII. Qui il suo riformismo economico e sociale si confronta con le nuove correnti dell’ambientalismo, italiane e internazionali. Scrive l’introduzione alla traduzione italiana di Our common future, di Gro Harlem Brundtland, la primo ministro norvegese e vice presidente dell’Internazionale Socialista che, a capo della speciale commissione dell’Onu, introduce nel dibattito ambientalista il termine di “sviluppo sostenibile”, partecipa e interviene a quel summit di Rio de Janeiro, sul futuro della terra del 1992 che è una pietra miliare nella storia delle politiche ambientalistiche a livello planetario.

Se il Pd, come è stato più volte rilevato è nato all’insegna dell’incontro tra la tradizione post-comunista e quella postdemocristiana di sinistra, il superamento dei suoi attuali limiti dipende anche dalla capacità di misurarsi con la tradizione socialista italiana nel senso di un riformismo coerente e non subalterno, aperto all’ambientalismo e al civismo. E quindi con l’eredità morale e politica che ci lascia Giorgio Ruffolo.

Martedì 30 Maggio alle ore 11 all’nell’aula dei gruppi di Montecitorio
(via di  Campo Marzio n.78 ) verrà ricordato alla Camera Giorgio Ruffolo
con un’iniziativa  in collaborazione con la Fondazione Circolo Fratelli
Rosselli. La Vice Presidente della Camera, on.le Anna Ascani porterà il
suo saluto. Valdo Spini parlerà di “Giorgio Ruffolo politico”,
Alessandro Roncaglia de “L’economista”, Costanza Pera ricorderà “Il
ministro dell’Ambiente”,interverranno Giuseppe De Rita e Giuliano Amato.
Modera ed introduce Corrado Augias.

In foto Giorgio Ruffolo, a sinistra, con Valdo Spini

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