Notizie generali

Pisoniano (m.525 s.l.m.) è situato ai piedi del Monte Guadagnalo (m.1218) e quindi vicinissimo al Santuario della Mentorella, (sorto sulla rupe in cui secondo una leggenda Sant’Eustachio avrebbe visto un cervo tra le cui corna avrebbe scorto il viso di Cristo). Il paesino quindi sorge sulla propaggine del Monte San Paolo (che a sua volta è situato fra i Monti Prenestini ed il Colle Celeste), sulla sinistra del sottostante fiume Giovenzano, affluente dell’Aniene, e non molto lontano dal Passo della Fortuna importantissimo transito per chi dalla Via Empolitana voleva raggiungere l’antica Praeneste (attuale Palestrina). Poco distante sorgeva anche Trebula Suffenas (oggi Ciciliano) che curava l’amministrazione degli insediamenti locali.

Il borgo di Pisoniano
Ingrandisce foto Il borgo di Pisoniano

Il nome del paese deriva dalla lingua latina “Pisius”che in seguito più tardi si trasformò in “Pisianus” e quindi in “Pisianum”; solo nel 1871 il paese, fino al allora chiamato Pisciano, assunse il vocabolo con cui oggi è noto: Pisoniano.
Il termine è in stretto rapporto con il console romano Pisone che qui aveva una villa; per visitarne i resti si può seguire l’indicazione riportata nella cartellonistica archeologica.

I Pisoni si sarebbero chiamati in questo modo in quanto coltivavano piselli nelle terre di loro proprietà appunto a Pisoniano. Quest’etimologia errata (Pisus, pisello) fece sì che per qualche tempo negli anni successivi al 1927 lo stemma del Comune fosse così costituito: una corona turrita posta in alto a sovrastare lo scudo sannitico recante nella parte sottostante il nome “Pisoniano”. Nell’interno dello scudo erano tracciate le sagome di tre monti stagliate su un campo azzurro; su di essi svettava un ramo della pianta di piselli.

Centro storico
Ingrandisce foto Centro storico di Pisoniano

In seguito con l’avvento del fascismo ed essendosi appurata l’inesattezza dell’etimologia predetta, lo stemma fu mutato: sparirono la corona, la forma ovale, la pianta del pisello, la sagoma dei tre monti per adottare uno stemma molto simile ad altri in auge presso tanti Comuni italiani.

Lo scudo sannitico assunse una forma rettangolare (allungata verticalmente e terminante in basso con un’andatura leggermente arcuata terminante al centro con una punta). Tre bande verticali ripartivano l’interno in cui al centro spiccava il fascio littorio. Attualmente lo stemma conserva la forma di quello in auge nel periodo fascista ma ha ritrovato alcuni particolari di quello primitivo: è tornata a sovrastarlo la corona, é tornata la sagoma dei tre monti posti al centro che si staglia su una banda trasversale (il fiume Giovenzano) mentre altre due bande di diverso colore (i prati) occupano la parte inferiore dello stemma, completato dalla riproduzione di una spiga di grano situata in alto sulla destra.

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