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Pieve Torina

Pieve Torina
Pieve Torina e la vicina Muccia condividono una storia molto simile raccontata dalla lenta unione di piccoli centri nati attorno agli insediamenti monastici dipendenti dal vescovado longobardo di Spoleto.
Il più importante fu il Santuario di Sant’Angelo “de Prefolio” che nacque sulle rovine di un antico tempio pagano per volontà del conte Alberto di Prefoglio e di sua moglie Gisla di discendenza longobarda. 
A questi apparteneva anche il vicino castello di Prefoglio del quale oggi rimangono due torri a pianta quadrata e la chiesa dedicata a Santa Maria.
Nel Duecento si aggiunge un altro famoso signore: Raniero de' Baschi di Camerino che godeva dei favori dell'imperatore Federico II ed era proprietario del Castello di Giove ora scomparso, ma all'epoca era una delle più importati fortificazioni del territorio. 
Sembra che anche il conte Lamberto di Prefoglio fosse personaggio devoto all'imperatore tanto che nel 1241 lo stesso Federico II di Svevia gli diede facoltà di creare notai e legittimare gli spuri sulle sue proprietà. 
Lamberto trattò con il conte Baschi di Camerino per la pertinenza di un terzo Castello detto "di Massa" da cui si sono uniti i nomi in Massaprefoglio ed è oggi frazione del comune di Muccia. 
Il castello venne poi venduto a Camerino nel 1252 e i da Varano ne fecero una fortificazione di cui rimane visibile una solenne torre a pianta rotonda. Fu una fortezza di importanza strategica per la politica di controllo dei confini dei da Varano perché consentiva il costante monitoraggio della via verso Spoleto e del vicino comune di Visso, uno dei più pericolosi e ribelli per la famiglia camerte. Questa fortificazione aveva anche il compito di proteggere i numerosi mulini per la lavorazione delle granaglie e, secondo la leggenda, molti vi si recavano alla ricerca del "vitello d’oro" di biblica memoria.

ATTENZIONE - Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare il Comune di Pieve Torina al numero, 0737 518 022, e mail: comune@pievetorina.sinp.net

Pieve Torina. Percorso storico artistico
Al centro del paese domina la Pieve di Santa Maria costruita attorno all’XI secolo che conserva alcuni affreschi di Cola di Pietro: un’Ultima Cena, San Giorgio e la principessa e un Martirio di Santo Stefano. La pieve di Sant’Oreste aveva ben nove chiese alle sue dipendenze e venne più volte ampliata e modificata. Al suo interno si trovano una Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina da Siena, del 1583 di Simone de Magistris, mentre la Deposizione è stata attribuita a Morale da Fermo
Il Museo della Nostra Terra comprende 14 sezioni in cui sono state ricostruiti gli ambienti tipici dei contadini e alcune botteghe di artigiani. Un distaccamento è il bel Mulino del Fiume situato appena fuori dall’abitato che conserva la sua struttura orinaria e meccanismi antichi ancora in piena attività.
Quasi ad imitazione del perfetto Santuario di Macereto a Visso, è la bianca chiesa dedicata a Santa Maria di Caspriano che presenta una pianta ottagonale con tetto a capanna quasi da sembrare incompleta e fuori dall’architettura bramantesca a cui si ispira. In realtà è una costruzione molto antica che, più volte rimaneggiata, è stata inglobata in un nuovo palazzo ottocentesco che ha lasciato ben in vista la torre del castello medievale.
L’Eremo di Sant’ Angelo in Prefoglio nasce come tempio pagano sul quale i benedettini hanno eretto questa nuova costruzione che conserva ancora una sorgente di acqua ritenuta taumaturgica. 
Un altro santuario aggrappato alle montagne è dedicato a Santa Maria in Carpineto e custodisce un gruppo scultore in terracotta policroma a ricordo della Madonna che apparve ad una ragazzina. Questa è  l’unica opera sicura di Battista di Barnaba scultore marchigiano stretto collaboratore di Donatello.

L'IME - Istituto Marchigiano di Enogastronomia vi consiglia:

Ciauscolo Igp
Un “gioiello di famiglia” della norcineria marchigiana è sicuramente rappresentato dal ciauscolo, detto anche ciavuscolo o ciabuscolo. La caratteristica che rende questo prodotto immediatamente riconoscibile dagli altri salumi è senza dubbio la sua spalmabilità. In molti lo paragonano, per questo, ad un paté straordinariamente gustoso. Il suo profumo è delicato, aromatico, tipico, deciso e speziato. La sua origine si perde nella notte dei tempi e rimanda alla pratica tradizionalmente rurale di lavorare il maiale.

Pecorino dei Monti Sibillini presidio Slow Food
A oltre 2100 metri di altezza la civiltà pastorale produce un pecorino particolare, un prodotto artigianale che seguendo un’antica tradizione vede l’aggiunta di spezie ed erbe aromatiche al caglio per aumentarne il potere coagulante. È il pecorino dei Monti Sibillini, un formaggio della più antica tradizione marchigiana. Fatto dal latte appena munto, crudo e dalle erbe locali che lo insaporiscono e gli donano quel carattere tipico ed esclusivo di questa zona. Il pecorino era tra i prodotti preferiti dall'Imperatore Augusto.

Info:

Comune di Pieve Torina

Macerata Turismo

Monti Sibillini

I Monti Sibillini sul Web

Turismo Marche: Pieve Torina