Devo ammettere che avevo deciso di visitare Peccioli soprattutto per ammirare i suoi giganti. Mai e poi mi sarei aspettato invece di trovare un borgo così bello da averlo ancora negli occhi dopo giorni e giorni. Se infatti Ghizzano mi aveva colpito con le sue opere e i suoi colori, Peccioli è stata davvero una scoperta sorprendente.
Visitare Peccioli: il borgo dei giganti e delle opere d’arte a pochissimi chilometri da Pisa
Ci troviamo sempre in Valdera, quella zona poco distante da Pisa e che ultimamente mi sto divertendo un sacco a scoprire. E se vi dicessi che l’attrazione più celebre di questo borgo è la sua discarica? Quanto mi prendereste per pazzo? Eppure…
Poco fuori il borgo sorge quello che viene chiamato il Triangolo Verde. In parole povere si tratta di una discarica, gestita dalla Belvedere SPA, che strizza l’occhio all’ambiente ed alla sostenibilità. Ma non è tutto, la discarica è oggi un centro polifunzionale dove, oltre a creare energia pulita dallo smaltimento dei rifiuti, ospita congressi, sfilate di moda, concerti nel bellissimo anfiteatro e quant’altro.
La vera chicca però sono i giganti di Peccioli: enormi strutture umanoidi realizzate dal gruppo Naturaliter nel 2011 e che simboleggiano la rinascita dai rifiuti. Non so voi ma io adoro questo tipo di iniziative!
Fra modernità e tradizione
Dall’alto della sua collina il borgo di Peccioli scruta il paesaggio circostante. La skyline è inconfondibile con la torre campanaria della Chiesa di San Verano a svettare sopra gli altri edifici.
Appena trovato parcheggio per l’auto capisco che Peccioli non è un borgo come tanti e che i giganti visti sono solo un piccolo incipit di quello che mi aspetta. La parte nuova e quella vecchia del paese sono collegate da un ponte in acciaio trasformato in un’autentica opera d’arte da Patrick Buttafuoco. Lo stesso artista che avevo già avuto modo di apprezzare a Ghizzano.
Questo ponte non è un semplice percorso perdonale ma un’opera, chiamata Endless Sunset, che riesce ad unire l’utile al dilettevole. Se dovessi descriverlo lo definirei un tunnel intorno al quale è stato arrottolata una molla dei colori dell’arcobaleno. Un po’ come quelle con cui giocavamo da piccoli.
Arrivati al termine di questo ponte futuristico si è nel pieno centro storico del borgo. Nemmeno il tempo di arrivare e subito mi sono sentito addosso centinaia e centinaia di occhi addosso. E’ l’opera di Vittorio Corsini chiamata “Lo sguardo di Peccioli” che raffigura 300 paia di occhi, degli abitanti del borgo, che puntano dritti verso il visitatore. Un’opera semplice, sì, ma di straordinario impatto visivo!
Girovagando per il borgo non posso non notare quanto modernità e tradizione si siano collegati alla perfezione in questo piccolo paesino toscano. Se da un lato infatti edifici storici come la Chiesa di San Verano, Palazzo Pretorio e il Municipio saziano il lato medievale dall’altro le installazioni artistiche disseminate qua e là esaltano il lato più creativo.
30 anni di opere d’arte in divenire
Ed ecco quindi che basta girare un angolo per trovarsi ad una casa dai colori talmente particolari da essere impossibile da descrivere, oppure entrare in uno dei tanti chiassi, ovvero i vicolini coperti, per ammirare installazioni di luce affascinanti. Pensate che esiste addirittura un’installazione luminosa che cambia colore in base agli impulsi elettrici che arrivano dal flipper presente in un bar del paese.
E’ dagli inizi degli anni 90 che Peccioli propone iniziative volte a valorizzare il borgo ed il territorio circostante. La cosa bella è che i progetti in cantiere sono ancora molti e non vedo l’ora di ammirare i prossimi!
In poche parole Peccioli, i suoi giganti e le opere d’arte sono un borgo che mi ha letteralmente rapito il cuore e che merita di essere scoperto da tutti. Non per niente nel 2021 questo borgo è stato insignito del prestigioso riconoscimento “miglior piccola città dell’anno” oltre che dalla bandiera arancione del Touring Club.
Per chi volesse, inoltre, vicinissimo a Peccioli sorge anche un interessante Museo Archeologico che ripercorre la storia del paese e dei dintorni dagli l’albori. Ah, quasi dimenticavo, l’ingresso è gratuito!
