MENTE: ISTRUZIONI PER L'USO - Parte 1 “La mente fluttuante e lo stress”

Quando siamo nati si sono dimenticati di farci avere le istruzioni per l’uso, ciò di cui vorrei parlare oggi riguarda proprio ciò che ogni persona dovrebbe sapere sul proprio funzionamento. Prima però di continuare a parlavi di questo argomento, vi invito a fare subito un piccolo esperimento… cercate un luogo calmo e tranquillo di casa vostra o dell’ufficio in modo che nessuno vi possa disturbare, sedetevi su una sedia o distendetevi a letto, e provate a rimanere per 60 secondi in silenzio ad osservare ciò che accade nella vostra mente. Poi al termine dei 60 secondi tornate a leggere questo articolo.

Come avrete osservato, se ci fermiamo un attimo e restiamo a contatto con noi stessi possiamo osservare come nel giro di pochi secondi la nostra mente inizi a produrre pensieri … tanti pensieri diversi molto spesso orientati al futuro o al passato … Questo rumore di sottofondo, un po’ come una radio accesa che salta continuamente di frequenza, anche se non ce ne rendiamo conto, ci accompagna continuamente in tutto ciò che facciamo, crea rumore, ci distrae, fa diventare la nostra attenzione labile, insinua a volte insicurezze, a volte addirittura ci fa ammalare. Se ciò avviene normalmente anche in momenti di calma e tranquillità, in situazioni di stress questo rumore di sottofondo si alza, i pensieri si fanno più frequenti e pressanti ed anche il corpo ne risente. In relazione ai nostri pensieri si può modificare la tensione muscolare, il respiro o il battito cardiaco, senza esserne pienamente consapevoli e senza averne il controllo. E’ un po’ come trovarsi in balia della propria mente.

Cosa possiamo fare a questo riguardo?

La risposta a questa domanda, confermata dalle più recenti ricerche in psicoterapia e neuroscienze, riguarda la pratica della Mindfulness. Il termine Mindfulness è la traduzione inglese della parola “Sati” che in lingua Pali significa “attenzione consapevole” o “attenzione nuda”. Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, medico e professore presso la Medical School dell’Università del Massachusetts  (U.S.A) – uno dei massimi esperti e divulgatori di questa pratica – mindfulness significa “porre attenzione nel momento presente in modo intenzionale e non giudicante”. Si tratta cioè di dirigere volontariamente la propria attenzione a ciò che accade nel proprio corpo, nella propria mente e intorno a sé, momento per momento, ascoltando più accuratamente possibile la propria esperienza, e osservandola per quello che è, senza valutarla o criticarla. Il potere terapeutico e liberatorio di questo stato di presenza mentale è sempre più al centro dell’interesse scientifico e della ricerca in psicoterapia, medicina e in ambito neuroscientifico.

Quindi la pratica della Mindfulness è un ottimo modo, tra altri possibili, per iniziare a conoscere la propria mente e come funziona, per migliorare la nostra attenzione e la nostra capacità di controllo, ciò favorisce l’equilibrio mentale e corporeo riducendo lo stress e permettendo così anche di gestire meglio situazioni di stress o momenti di performance che richiedono grande impegno. Nei prossimi articoli vi parlerò di come avvicinarvi alla strada della consapevolezza di Sé attraverso la conoscenza del proprio funzionamento mentale. In caso desideriate ricevere maggiori informazioni potete iscrivervi alla newsletter, il form è in fondo a questa pagina.

Buona lettura!

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