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Fiat Barchetta

Fiat Barchetta

Quotazione da 6.000 € a 13.000 €

Sono in molti a ritenere che la Fiat Barchetta abbia riscosso un successo inferiore rispetto a quanto avrebbe effettivamente meritato. Intendiamoci, quando apparve nel 1994 questa spider fece breccia nel cuore di molti, e ha rappresentato la proposta della casa torinese nel settore delle sportive a due posti con il tetto in tela fino al 2005. Ma c’è di più, perché il fascino delle sue forme grintose e filanti, rétro come il suo nome, che omaggia le barchette degli anni ’50, ha resistito alla prova del tempo, facendone un modello molto apprezzato dagli amanti del genere ancora oggi. La linea della Fiat Barchetta si deve alla matita del designer greco Andreas Zapatinas, bravo a mescolare con eleganza l’essenza più pura delle spider del passato, MG A in primis, con elementi più moderni, come il paraurti “scavato” nella parte bassa, ispirato un po’ al musetto della Tyrrell 019 di Formula 1 del 1990 ed efficace nel snellire un frontale che la base meccanica della Punto avrebbe inevitabilmente reso tozzo. La Barchetta offre un’esperienza di guida molto più coinvolgente dell’utilitaria da cui deriva, con tutta la sicurezza sui fondi viscidi garantita dalla trazione anteriore. Merito di un passo accorciato di 17 cm, di uno sterzo più preciso e di alcune modifiche alle sospensioni che la rendono più rapida tra le curve. E poi c’è il motore, un fluido e vivace 1.8 a 16 valvole da 130 CV che porta al debutto, e che poi finirà sotto il cofano di altri modelli della galassia Fiat, tra cui la Coupé e la Punto seconda serie nella sua versione più votata alle prestazioni, la HGT. Dal debutto al 2002 a occuparsi dell’assemblaggio della Fiat Barchetta è la carrozzeria Maggiora, nello stabilimento ex Lancia di Chivasso (TO) che aveva rilevato negli anni ’90, mentre da giugno 2023, in concomitanza con un lieve restyling a firma di Tom Tjaarda che comporta paraurti più bombati e una dotazione di serie più ricca (ma anche plastiche meno resistenti all’uso), la produzione si sposta nella fabbrica Fiat di Mirafiori. Le linee di montaggio si fermano due anni più tardi, dopo 57.791 esemplari, ma questa frizzante spider di scuola italiana è vivissima nei ricordi degli appassionati e oggi sta vivendo una seconda giovinezza come auto d’epoca.

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