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Borgo Cusano Mutri-BN

Domenica 12 Agosto 2019 facciamo una visita a Cusano Mutri Che tra l’altro è stato inserito nella guida de “I Borghi più belli d’Italia”. Noi la visitiamo tra l’altro per fare una escursione alle “golle conca torta”. Una spiegazione storica la ascoltiamo della guida.
Affascinante borgo in pietra che apre le porte sull’area sannita del Matese, al confine tra Campania e Molise, è adagiato su uno sperone roccioso. Il centro storico di Cusano Mutri, tipicamente medievale, conserva ancora tutto il suo fascino originario caratterizzato dalle strette stradine, dai portici e dalle case con portali e finestre in pietra lavorata. La porta di mezzo, costituita da un semplice un architrave in pietra, si erge sulla scalinata di via vicinato lungo ed un tempo divideva il paese medievale dalla parte dell’abitato di espansione quattrocentesca.
Storia
Secondo gli storici Cusano Mutri è la sannita Cossa, onde Cosano, distrutta dai Romani unitamente a Telesia.

Il nome, che significherebbe “coppa”, ne indicherebbe anche la configurazione topografica da cui deriverebbe il primitivo simbolo ideografico “Q” che rappresentava la cerchia dei monti con la gola di Lavello, unico sbocco. Notizie certe affiorano solo nel 490 d.C., quando papa Felice III inviò un presbitero per officiare nella cappella del castrum (castello).

Agli inizi dell’VIII secolo vi si insediarono alcuni benedettini voltumesi stanziatisi nella chiesa di Santa Maria del Castagneto mentre nelle campagne sorsero più di una dozzina di nuclei abitati, contrassegnati da edifici di culto. Il comprensorio, sicuro perché facilmente difendibile, rappresentava un rifugio per le popolazioni limitrofe angustiate dalle incursioni saracene.

Il borgo di Cusano Mutri visto da Ovest
Il punto di svolta si verificò con la dominazione normanna che dette inizio ad una fase di inurbamento che toccò il suo culmine nel secoli XV e XVI. Si ebbe l’espansione dell’abitato, come tuttora si conserva, essendo scampato al devastante terremoto del 5 giugno 1688 che distrusse quasi tutti i paesi del circondario.

Concesso in feudo alla famiglia Sanframondo, che lo detenne fino alla metà del 1400, Cusano successivamente, in un secolo, passò per le mani di molteplici feudatari (De Vera, De Clavellis, Gaetano, Colonna, Carafa, del Tufo, Origlia, Monsolino, Barrionovo, Leone), dimostrando lo spirito libertario della popolazione che, sotto i Barrionovo (1605 – 1710), raggiunse un buon livello di benessere.

L’economia locale si basava soprattutto sulla pastorizia e sull’industria della lana. La decadenza iniziò nella seconda metà dei Settecento quando, tra l’altro, la privatizzazione della dogana di Foggia mise in crisi il sistema della transumanza. Malgrado ciò Cusano non ebbe un declino rapido ma, nonostante la tenacia dei suoi abitanti, la decadenza fu inarrestabile.

Le attività economiche legate alla pastorizia durarono per tutto l’Ottocento e l’andamento demografico non conobbe decrementi verticali. Il fenomeno migratorio iniziato dopo l’Unità d’Italia è tuttora perdurante.

Cusano Mutri-BN
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ponte sanniti
Cusano Mutri-BN

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