Montevergine, o’ cupeto, il borgo di Summonte

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Mamma schiavona dall’alto dei suoi 1270 metri benedice e raccoglie sotto il suo amorevole sguardo l’intera Campania, che generosa riserva alla madonna nera un culto millenario. Il santuario benedettino di Montevergine accoglie e custodisce memorie, tesori d’arte, devozione popolare. I monaci della congregazione virginiana, attenti, accoglienti, operosi sapranno riservare al pellegrino moderno una calorosa e paterna ospitalità.

Viaggio in Irpinia li ha incontrati e continua ad incontrarli con vero piacere, qui l’ospitalità cristiana si fa nel segno del silenzio, della preghiera, del raccoglimento, visitando i luoghi della fede del santo di Vercelli, il Museo abbaziale, la mostra permanente presepiale, i tesori della fede mariana, la bella abbazia. Assaggiate i liquori prodotti dai monaci  benedettini da piante profumate e curative come l’Anthemis, l’anisetta o l’amaro benedettino. E’ possibile anche acquistare vini, miele, infusi e caramelle balsamiche.

La sede invernale dell’abate è ai piedi del massiccio del Partenio nella cittadina di Mercogliano, ove Viaggio in Irpinia continua il suo viaggio ancora nel segno dell’altitudine. È dislocato in alto il borgo antico del comune, capo castello, cui noi accediamo dalla porta dei santi (una delle possibili vie d’accesso). Scalini, ciottoli,  pietre conducono in alto, chiese, e l’antiquariumallestito presso la cripta della chiesa della S.ma Concezione, ripagano della bella salita da fare per guadagnare la meta.

Il panorama dall’alto è suggestivo ma non è l’unico dono che il borgo fa ai visitatori qui risiedono infatti piccoli allevatori che trasformano il latte in prelibatezze casearie senza eguali: ricotte e formaggi. La discesa è nel segno della buona lena di chi soddisfatto ambisce ad una nuova tappa.

La nostra è stata ancora benedettina, il palazzo abbaziale di Loreto, dimora settecentesca, orto botanico, farmacia, pinacoteca, biblioteca accolti in spazi e stanze dagli affreschi ed arazzi settecenteschi dislocati in questo bel corpo ottagonale il cui colpo d’occhio è imperdibile magari scegliendo di scendere da Montevergine in funicolare.

Noi di Viaggio in Irpinia abbiamo scelto di continuare il viaggio lungo un altro costone della montagna del Partenio, quello che conduce a Summonte, passando per il borgo di Ospedaletto d’Alpinolo tappa imperdibile per una prelibatezza gastronomica tutta irpina, il torrone che qui è o’ cupeto.

Le nocciole d’Irpinia si sposano con gli albumi e lo zucchero divenendo un dolce che appena pronto, la nostra fortuna è stata quella bussando ad una delle botteghe tradizionali, di assistere alla preparazione e gustarlo caldo prima del passaggio nelle tradizionali, almeno quello che abbiamo provato noi si fa così, cassette di legno. La spesa dolce si può qui arricchire di nocciole e mandorle pralinate, frutta secca e le imperdibili castagne del prete.

Noi abbiamo puntato e concluso il nostro viaggio a Summonte, con la sua torre angioina, il Museo Civico ed una passeggiata tra i sentieri del Parco regionale del Partenio.

Una sosta culinaria alla Locanda la Molara.

Fusilli al tegamino presentati in bel coccio, zuppa di funghi, precedute da una ricotta che le mani di una sapiente contadina hanno reso sublime in compagnia di salumi ed insaccati locali ed una ciambotta di melanzane che i visitatori hanno reso piatto forte della tavola di Isabella. Carni alla brace, aglianico robusto, finocchi e mele contorno insolito e gustoso, rosoli ai sapori del bosco hanno concluso o meglio sublimato il nostro viaggio, l’invito a ripeterlo ed arricchirlo è rivolto a tutti voi!

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Irpino, avellinese, ideatore di viaggioinirpinia.it. Il progetto connubio ideale tra le esperienze professionali maturate negli anni e la passione, è alimentato dalla profonda conoscenza della propria terra!! E' direttore tecnico di agenzia viaggio ed accompagnatore turistico.

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