Queens Of The Stone Age, Josh Homme: "Non suonare dal vivo le proprie hit è una cosa un da str**zi"

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Queens Of The Stone Age, Josh Homme: "Non suonare dal vivo le proprie hit è una cosa un da str**zi"

"Fare come se una canzone che piace a tante persone sia per te un peso è una reazione strana al dono che i fan ti hanno fatto"

Per il frontman dei Queens of the Stone Age Josh Homme una band deve avere “un accordo con il pubblico” per suonare le più grandi hit, aggiungendo che non farlo è una cosa un “po’ da str**zi”.

Pensare ad una scaletta è più difficile di quello che sembra, specialmente per le band con una lunga carriera e con molti canzoni preferite, e così bisogna trovare un equilibrio tra gli inediti e i grandi classici o si rischierebbe di deludere i propri fan.

E se suonare “Enter Sandman” per la millesima volta può risultare pesante, parafrasando l’ex Metallica Jason Newsted, Josh Homme sostiene che suonare le proprie hit sia “un accordo con il pubblico”. In una recente intervista rilasciata all'interno del podcast “Tuna On Toast With Stryker”, il leader dei Queens Of The Stone Age ha detto: “Capisco che suonerò per sempre ‘No One Knows’ perché mi piace ancora suonarla e perché è una sorta di accordo con il pubblico. ‘Penso che sia una parte del motivo per cui venite a sentirci, e allora ecco a voi’".

"Quando una band non vuole suonare la loro hit più grande o le loro hit più grandi, penso sempre che sia una cosa un po’ da str**zi" ha aggiunto Josh Homme, "Fare come se una canzone che piace a tante persone sia per te un peso è una reazione strana al dono che i fan ti hanno fatto. Mi sembra proprio una reazione strana.”

Anche se Homme ammette di capire la pressione dell’avere una grande hit che i fan si aspettano di sentire ogni volta, sostiene che sia comunque un buon problema da avere: “Specialmente quando qualcosa funziona e ha successo, posso capire quella sensazione di oscuramento del resto delle cose che fai. Ma magari questi non sono problemi propriamente pressanti, no? E anche se capisco un po’ di quel sentimento, non penso che la soluzione possa essere negare il tipo di mondo che quella canzone ti ha dato… in tanti anni che faccio questo lavoro ho visto tanti artisti farlo fino a diventare insofferenti nei confronti della propria musica quando va bene, quando ti concede di arrivare a certi livelli. Non saprei. Avere dei fan è bello, e loro vogliono ascoltare il tuo materiale e, quando arriva il momento di suonare la roba che vogliono, sento che è il motivo per cui riesco a fare quello che faccio, mi spiego? Siete tutti lì fuori perché volete sentire la nostra musica e non avete idea di cosa succederà. E avete bisogno di sapere che c’è un livello base di cose che vi aspettate da me per essere poi sorpresi. Le sorprese richiedono anche che accada qualcosa di cui siamo certi, no? Quindi non lo so. Non mi concentro su robe simili. Perché non dovrei suonare ‘No One Knows?

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