La città di Bisignano è situata su un poggio della valle del torrente Mucone, affluente del Crati, nella Sila greca a quasi 30 km Nord da Cosenza. Molto caratteristica la sua conformazione orografica, che la vuole estesa su sette colli attorno alla collina castello, un tempo sede del Castello medievale.

ORIGINI DEL TERRITORIO DI BISIGNANO

Gli storici e gli studiosi non sono concordi nel definire l’origine e l’età del sito di Bisignano, ma sicuramente fu abitata fin dalla prima età del ferro, stando ai ritrovamenti archeologici nel territorio, è l’antica Besidiae “luogo incolto”, citata da Tito Livio; per Polibio, si chiamava Brandiza; successivamente venne conosciuta come Bresidias, Bresidianum; sotto i Bruzi, come Bescia; nel medioevo è nota come Visinianum e la sua fama si accresce nel 704 con la nomina, da parte di papa Zaccaria, del decimo vescovo di Bisignano, che però risiede a San Marco.

Già nel 203 ci sono notizie della cittadina che alleata di Annibale nella battaglia di Campovile (contrada ancora chiamata così), sconfisse i Romani insieme ad altri paesi della Valle del Crati, ma si arrende ben presto a Gneo Servilio, console Romano.

Subisce attacchi dagli arabi nel 1016 ma riescono a respingerli inizialmente; con astuzia Roberto Giuscardo, condottiero normanno, si impossessa del paese dopo aver fatto prigioniero il suo capo Pietro de Turra; furono richiesto 20 mila ducati di riscatto, ma i cittadini non potendo pagare provarono ad imbracciare le armi ma, i soldati normanni erano molto più forti quindi, dovettero soccombere ed assoggettarsi ad essi.

Occupata da Roma, Besidiae fu ridotta in schiavitù; durante la dominazione romana prese parte alle rivolte contro la supremazia di Roma combattendo a fianco del ribelle Spartaco. Con la caduta dell’impero romano Besidiae passò prima sotto il dominio dei goti e dopo sotto quello dei Longobardi. È il caso di ricordare che il diritto longobardo si praticò fino ai primi anni del 1300. Combattè in prima fila contro i saraceni e data la sua posizione geografica strategica al centro della Valle del Crati, risultò essere un baluardo insormontabile fino a quando i normanni, conquistando l’Italia meridionale, allontanarono definitivamente il pericolo musulmano. Nel 1054 Bisignano si governava da Comune regolato dai consigli di Pietro de Turra; nel 1056 passò al normanno Roberto il Guiscardo. Sono questi gli anni in cui Bisignano mantenne piena libertà civile. Nel 1461 fu infeudata da Luca Sanseverino e Ferrante I D’Aragona. Fu principato dei Sanseverino fino al 1806, con alterne vicende legate alla fortuna politica e militare del casato.

Tra la fine 1700 e gli inizi del 1800 il paese fu oggetto di assalti di briganti; nel 1806 il brigante Francatrippa, uno dei più temuti, fu respinto grazie alle alture del castello.

Dalla costituzione della Repubblica Partenopea, passando per la dominazione borbonica, fino all’unità d’Italia, Bisignano vide tramontare la sua potenza politica e civile.

Lo scoppio delle guerre mondiali tolse al popolo lo spirito per un pronto riscatto civile, dovendo sopportare usi e costumi locali mantenuti dagli agrari dell’epoca. Alla fine del secondo conflitto mondiale Bisignano fu tra i primi paesi che scesero in lotta per conquistare il diritto di coltivare le terre abbandonate. Con decreto di legge del presidente della repubblica del 24/03/1994, è stato concesso al comune di Bisignano il titolo di città.

Come il resto della Calabria Bisignano fu investita da:

Pestilenze (1348-1422-1528-1575-1647-1656)

Terremoti (1638-1783-1797-1832-1836-1838-1854-1887-1905-1908-1909)

Alluvioni di catastrofiche dimensioni (1595-1842-1887).