Posta a circa metà della Val Maira, Prazzo, con le sue vecchie case spesso vive solo in estate e sbarrate nella stagione fredda per evitare l'invasione della neve, ha il sapore tipico del luogo remoto, sperduto ai confini del pianeta.
Il toponimo di Prazzo deriva chiaramente dal latino "pratum" in riferimento alla conformazione del territorio circostante, caratterizzato dalla presenza di prati.
Come tutti gli altri paesi della Val Maira, fu prima dominio dei marchesi di Saluzzo per passare nel Settecento sotto i Savoia.
La frazione Ussolo è quella che ha maggiormente mantenuto intatto il suo carattere medievale: muri in pietra grezza, tetti di lose, portici e passaggi coperti sorretti da colonne e affreschi del Settecento sulle facciate delle case, opera di Boneto di Paesana, artista locale.
L’economia di Prazzo si basa sull'allevamento del bestiame e sul taglio del legname. Il turismo di carattere familiare e la caserma dell'esercito per i campi montani estivi, permette poi a Prazzo di trarre un minimo guadagno dagli esercizi commerciali che sono ancora aperti.
Ma il fiore all’occhiello di questo piccolo paesino della Val Maira, è, seppur ancora poco conosciuta e praticata, la pista per sci da fondo, che si snoda per oltre 50 Km, da Ponte Marmora a Chiappera passando per Prazzo.
Tracciata in luoghi incantevoli e incontaminati, è in grado di soddisfare tutte le esigenze e le richieste di questo sport naturalistico.