Quando attorno alle 22:00 di ieri sera è arrivato un altro temporale in Vallecamonica, il pensiero di tutti è andato a Niardo, Braone e Losine. La paura che un’altra ondata di fango e detriti venisse scaricata dal torrente Re, che la notte prima aveva causato danni enormi alle abitazioni e alle strade, era altissima.

Tutte le precauzioni possibili erano state adottate, dopo una giornata trascorsa a spalare e a contare i danni. Almeno 250 persone, tra località Crist di Niardo e Losine e via Brendibusio, sul confine con Braone, ma anche di altre zone interessate dall’alluvione, sono state evacuate dalle loro case in serata.

Era stata messa a disposizione la palestra di Breno, grazie alla vicinanza e all’impegno del Comune, ma tutti hanno preferito alloggiare da parenti o amici.

I torrenti sono rientrati nel loro alveo e la situazione, dopo il nuovo preoccupante allarme scattato nel primo pomeriggio di ieri in seguito a un sorvolo dei tecnici in elicottero, sarebbe sotto controllo.
Dopo l’alluvione si è lavorato incessantemente, dall’alba fino all’ora di cena, con grossi escavatori, per ricondurre i corsi d’acqua di Re e Cobello nei propri alvei e scongiurare una nuova scarica. Un lavoro che, visto come è andata, ha funzionato.

La strada dal bivio sud di Niardo fino alla rotonda di Braone rimane interdetta al traffico anche oggi, per transitare in zona si devono percorrere la superstrada o le vie intercomunali alternative.

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