Dopo che Simon Curwen ha dovuto abbandonare la sua posizione di leader in seguito a un'epocale caduta quasi quindici giorni fa, ora è stato individuato il nuovo leader del campo, che si è ridotto a soli quattro velisti. Nel 2018/19, solo pochi skipper erano ancora in gara a questo punto. Allora, però, la regata era iniziata due mesi prima e la flotta era già stata gravemente decimata dalle tempeste nell'Oceano Indiano: una notizia negativa dopo l'altra. La partenza posticipata era stata pensata per evitare che ciò accadesse in questa edizione. Ma anche per la Golden Globe Race 2022/23 le inospitali latitudini meridionali stanno inesorabilmente mostrando i limiti degli skipper solitari.
Mentre Neuschäfer e Tomy stringono i denti e riparano ciò che può essere riparato a bordo, Simon Curwen ha raggiunto la costa cilena. Qui vuole riparare il suo sistema di governo del vento, danneggiato quando si è ribaltato, con il supporto di terra. "Devo fare un sacco di manovre da solo. Impari davvero ad apprezzare il tuo timone a vento", ha commentato il britannico durante il suo viaggio verso la costa. "Forse non avrei dovuto dargli nomi divertenti...".
Per Curwen la gara è finita e la vittoria appartiene al passato, nonostante il lungo vantaggio. Non avendo a bordo carte nautiche dettagliate della regione costiera intorno a Puerto Montt, gli organizzatori della gara Golden Globe gli hanno fornito informazioni e coordinate di navigazione. Gli è stato inoltre consentito di utilizzare il suo GPS in caso di emergenza.
Curwen spera ovviamente in una consegna di pezzi di ricambio in Cile, in modo da poter continuare il giro del mondo nella classe Chichester dopo la sosta per le riparazioni. Preferirebbe continuare il match con i suoi precedenti concorrenti fuori classifica fino a Les Sables d'Olonne.
Al suo fianco, nella classe Chichester per tutti i velisti con una sola tappa, c'è Jeremy Bagshaw, che ha ancora davanti a sé quasi tutto il Pacifico del Sud sul suo Olle Enderlein 32.
Guy Waites, invece, è diretto in Tasmania. Dopo aver fatto scalo a Città del Capo come velista di Chichester, il britannico non era riuscito a passare Hobart nella finestra temporale stabilita entro il 31 gennaio e avrebbe dovuto continuare il viaggio senza scalo da solo, senza ulteriore supporto da parte della direzione di gara del GGR. Alla fine, ha dovuto affrontare condizioni estremamente difficili, in cui il suo Tradewind 35 si è ribaltato più volte, nonostante i paranchi e le catene fossero stati dispiegati, mentre lui si era legato alla cuccetta. La sua zattera di salvataggio è stata spazzata via dal suo posto sul ponte di poppa.
L'austriaco Michael Guggenberger sta navigando in terza posizione e presto si lascerà alle spalle la zona di sicurezza sulla rotta per Capo Horn. Tuttavia, secondo gli organizzatori, lo scorso fine settimana ha attraversato la linea di interdizione per un'ora e mezza, ricevendo una penalità di quattro ore e mezza. Almeno gli è stata risparmiata la grave depressione più a est.
Rimane Ian Herbert-Jones al quarto posto. Come Bagshaw, ha ancora il Pacifico davanti a sé e quindi sta navigando a quasi un oceano di distanza dal più veloce in questa gara. Ma questo - è sempre più chiaro - è di secondaria importanza nella Golden Globe Race. Ciò che conta è la perseveranza, il non arrendersi, il riportare la nave e se stesso a casa sani e salvi.
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