«Questa è l'opera di Dio: che crediate...» - Padri SACRAMENTINI

ADORAZIONE EUCARISTICA 

Cammino di preghiera su Giovanni 6 a cura di p. Gino Dal Cero 

Un Pane spezzato 

per la vita del mondo 

5. «Questa è l’opera di Dio: che crediate...» 

1. RICONOSCERE LA NOSTRA FAME 

Canto eucaristico 

Orazione 

O Dio, che affidi al lavoro dell’uomo 

le immense risorse del creato, 

fa’ che non manchi mai il pane 

sulla mensa di ciascuno dei tuoi figli, 

e risveglia in noi il desiderio della tua parola, 

perché possiamo saziare 

la fame di verità che hai posto nel nostro cuore. 

Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Preghiera responsoriale (cf Proverbi 8,22-31) 

In Gesù si compiono le parole bibliche sulla Sapienza di Dio 

Rit. Sei tu, Signore, la Sapienza di Dio! 

La Sapienza presenta se stessa e dice: 

«Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra. 

Quando non esistevano gli abissi, io fui generata; 

quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua. R. 

Prima che fossero fissate le basi dei monti, 

prima delle colline, io fui generata; 

quando ancora non aveva fatto la terra e i campi, 

né le prime zolle del mondo. R. 

Quando egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava 

un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, 

quando fissava le sorgenti dell’abisso; 

quando stabiliva al mare i suoi limiti, io ero là. R. 

Quando disponeva le fondamenta della terra, 

io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: 

giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, 

ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo». R. 

Silenzio: «Di cosa ha bisogno la mia vita?» 

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2. LA PAROLA CHE ILLUMINA 

Dal vangelo secondo Giovanni (6,28-35) 

28 29 

Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». 

Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». 

30 Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? 

Quale opera fai? 31 I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come 

sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». 32 Rispose loro Gesù: 

«In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il 

Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. 33 Infatti, il pane di Dio è colui 

che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 34 Allora gli dissero: «Signore, dacci 

sempre questo pane». 35 Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a 

me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!». 

Commento al brano: 

(Ad ogni parte, può seguire un momento di silenzio chiuso da un ritornello cantato) 

La prima cosa da fare è credere all’opera di Dio (vv. 28-29). La gente domanda 

a Gesù cosa deve fare per cercare il vero cibo, quello che non perisce, e 

mettersi così in sintonia con Dio facendo le sue opere. Gesù risponde invitando 

a credere, come prima e fondamentale opera da compiere per aderire a Dio. 

Avere fede è già un’opera, perché è adesione e obbedienza all’opera che Dio sta 

compiendo in Gesù. 

Ma la gente non capisce ancora le parole di Gesù. Pensa che sia necessario 

compiere tante opere per ottenere il vero cibo della vita; pensa che sia necessario 

obbedire a nuovi precetti e prescrizioni da conoscere e rispettare, secondo 

la tipica mentalità giudaica del tempo, molto legalista. Ora, invece, Gesù inaugura 

un nuovo tempo, in cui non ci sono opere da compiere per potersi guadagnare 

Dio, ma si richiede un’opera sola: la fede. Dirà, infatti, Paolo che si viene 

salvati non dalle nostre opere, ma dalla fede: «L’uomo non è giustificato dalle 

opere della legge, ma per mezzo della fede in Gesù Cristo» (cf Gal 3,16). 

Quindi, Gesù chiede alla gente di fare un passaggio: dalle opere all’opera di 

Dio. Non si tratta di inventare nuovi precetti o prescrizioni, magari più impegnativi 

di quelli di Mosè, ma si tratta di aderire ad un’opera sola, quella che Dio 

sta compiendo nella persona di Gesù e accettare di entrare nel suo dinamismo 

di amore. Gesù è l’inviato del Padre che sta dando vita al mondo, compiendo la 

sua missione, rivelando il disegno di amore del Padre. La fede nell’opera di Dio 

è fede in Gesù e nella sua missione salvifica. Quindi, fede in Gesù, da rinnovare 

ogni giorno per crescere in lui e diventare suoi discepoli, seguendo lui e vivendo 

come lui ha vissuto. 

L’opera di Dio è quella preannunciata nella manna (vv. 30-32). La folla 

insiste e chiede un’opera-segno per poter credere: qualcosa che possa confermare 

l’identità e la missione di Gesù. Ma, di fronte a questo, ancora una volta 

Gesù si sottrae, riportando l’attenzione sulla tradizione che essi hanno ricevuto: 

la stessa manna era solo un segno che preannunciava la promessa di Dio, la 

vera manna, che ora si rivela nella persona di Gesù. 

È questo ciò che diceva lo stesso Mosè, quando invitava a vedere nell’esperienza 

di fede che il popolo stava vivendo – con la manna nel deserto – una 

promessa, una chiamata ad andare oltre il cibo che si stava mangiando, pur 

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miracoloso, per scorgervi invece prefigurato quello vero e che ancora doveva 

rivelarsi. Così diceva Mosè: «Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la 

fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non 

avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, 

ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore» (Dt 8,3). Ora, in 

Gesù si sta rendendo presente questa promessa: Gesù è la vera manna, il pane 

di Dio, il vero cibo della vita e della vita eterna. 

Gesù si rivela come il Pane della vita (vv. 33-35). Poiché la folla continua 

a chiedere a Gesù di avere questo pane promesso da Dio e prefigurato nella 

manna, ma sempre nella logica dell’avere e del possedere materialmente, Gesù 

parla chiaramente e afferma di essere lui il pane di Dio, colui che discende dal 

cielo e dona la vita al mondo. 

A questo punto, si richiede una risposta di fede verso Gesù, considerandolo 

non più come semplice maestro di vita, ma come il pane di Dio per noi. Gesù è 

un dono di Dio, un dono che mi viene da fuori, che non posso comperare con le 

mie opere, ma che devo soltanto accogliere liberamente e gratuitamente. 

Questo cammino di accoglienza e di fede lo ritroviamo anche nell’episodio 

della Samaritana, quando – constatando la possibilità di non dover più fare 

tanta strada e tanta fatica per attingere acqua, ma di poterla avere gratuitamente 

– ella dice a Gesù: «Signore, dammi di quest’acqua» (4,15). Allora, Gesù ha affermato 

di essere lui l’acqua viva che spegne ogni sete; ora, afferma di essere lui 

il pane della vita che sazia ogni fame. È il punto centrale del percorso educativo 

della fede. La fede ti dice: «Chi ti disseta, chi ti sfama è davanti a te». 

Così Gesù invita ogni uomo, ciascuno di noi, a fare l’esperienza di lui; ci invita 

a sperimentare come, mediante la fede in lui, ogni fame viene saziata, ogni 

ansia e vuoto vengono colmati, ogni morte viene sconfitta e viene ridonata la 

vita. Potremmo anche formulare come domanda quella frase che leggiamo nel 

vangelo di Luca 14,15: «Chi mangerà il pane nel regno di Dio?». La risposta di 

Gv 6 sarà: chi accoglierà l’opera di Dio che si sta rivelando in Gesù. 

Per la riflessione personale: 

Siamo convinti che la prima opera che ci viene richiesta è la fede in Gesù? 

Pretendiamo di salvarci con le nostre forze o ci affidiamo pienamente a Gesù, 

opera di Dio che salva? Conosciamo l’attenzione e la cura che Dio ha per noi? 

Come scorgiamo l’opera di Dio nella nostra storia e nella nostra vita? La fede è 

per noi sorgente di amore verso gli altri, nell’accoglienza e nella misericordia? 

(Ampio spazio di silenzio) 

3. GESÙ PANE DI vITA 

Preghiera responsoriale (cf Giovanni 5,37-47) 

Le opere che sto compiendo, testimoniano di me 

Rit. Sei tu, Signore, l’opera di Dio per noi! 

Le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto 

facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, 

che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. R. 

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Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e 

la sua parola non rimane in voi; infatti, non credete a colui che egli ha mandato. 

Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono 

proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me 

per avere vita. R. 

Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore 

di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se 

un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, 

voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene 

dall’unico Dio? R. 

Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: 

Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste 

anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi 

scritti, come potrete credere alle mie parole? R. 

Rit. Sei tu, Signore, l’opera di Dio per noi! 

(Spazio di silenzio) 

Preghiera (Salmo 104,24-34) 

Quanto sono grandi le tue opere, Signore! 

Quante sono le tue opere, Signore! 

Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature. 

Tutti da te aspettano che tu dia loro cibo a tempo opportuno. 

Tu lo provvedi, essi lo raccolgono; apri la tua mano, si saziano di beni. 

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore; 

togli loro il respiro: muoiono e ritornano nella loro polvere. 

Mandi il tuo spirito, sono creati e rinnovi la faccia della terra. 

Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. 

Egli guarda la terra ed essa trema, tocca i monti ed essi fumano. 

Voglio cantare al Signore finché ho vita, 

cantare inni al mio Dio finché esisto. 

A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore! 

4. DIvENIRE PANE SPEZZATO 

Silenzio: «Signore, cosa vuoi che io faccia per te e per i fratelli?» 

Preghiere di intercessione o di lode, concluse dal «Padre nostro» 

Orazione 

O Dio, che nel mistero eucaristico 

ci hai dato il pane vero disceso dal cielo, 

fa’ che viviamo sempre in te 

con la forza di questo cibo spirituale 

e nell’ultimo giorno risorgiamo gloriosi alla vita eterna. 

Per Cristo nostro Signore. Amen. 

Benedizione eucaristica e Canto finale 

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«Questa è l'opera di Dio: che crediate...» - Padri SACRAMENTINI

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