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da Zabbini Augusto a Zydek Wilhelm - Comune di Bologna

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Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

<strong>Zabbini</strong> <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Raffaele e Maria Marescalchi; n. il 21/8/1905 a Galliera; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Colono. Fu attivo a S. Pietro in Casale nel btg Tolomelli della 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota.<br />

<strong>Zabbini</strong> Vincenzo, <strong>da</strong> Giuseppe e Augusta Marescalchi; n. il 21/1/1918 a Galliera; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Meccanico. Prestò servizio militare a Pola <strong>da</strong>l settembre 1940 all'8/9/43.<br />

Collaborò a Galliera con il btg Lucarelli della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zabini Dante, «Ferrara», <strong>da</strong> Amedeo e Amedea Orlan<strong>di</strong>; n. il 10/1/1900 a Ferrara. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Meccanico. Prestò servizio militare in fanteria a<br />

Alessandria <strong>da</strong>l marzo 1918 al gennaio 1919. Militò nella 9ª brg S. Justa. Fu incarcerato a <strong>Bologna</strong><br />

<strong>da</strong>l 4 al 31/7/44. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zacarenko Nicola, <strong>da</strong> Procopio e Anna Zacarenko; n. l’8/7/1923 a Kiew (Ucraina). Operaio<br />

meccanico. Militare sovietico deportato in Germania e poi in Italia. Militò nella 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/1/45 alla Liberazione.<br />

Zaccanti Adelfo, <strong>da</strong> Giovanni e Maria Gualan<strong>di</strong>; n. il 29/12/1912 a Gaggio Montano; ivi residente<br />

nel 1943. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Il 28/9/44 fu catturato <strong>da</strong>lle SS con una settantina <strong>di</strong> persone, — in<br />

massima parte donne, vecchi e bambini — nel corso <strong>di</strong> un rastrellamento <strong>di</strong> rappresaglia effettuato<br />

per un attacco che la brg GL Montagna aveva sferrato contro un'autocolonna tedesca in località<br />

Ronchidòs <strong>di</strong> Sotto (Gaggio Montano). Venne fucilato <strong>da</strong>lle SS il 29/9/1944, in località Casone<br />

della Lamma <strong>di</strong> Ronchidòs, con altre 61 persone, tra le quali il padre* e la sorella Dora*. Altre 2<br />

erano state fucilate il giorno prima. Tutti i ca<strong>da</strong>veri furono <strong>da</strong>ti alle fiamme. [O]<br />

Zaccanti Alberto, <strong>da</strong> Giovanni* e Maria Gualan<strong>di</strong>; n. il 29/3/1895 a Gaggio Montano; ivi residente<br />

nel 1943. Agricoltore. Militò nella brg GL Montagna e opero sull'Appennino tosco-emiliano. Il<br />

padre e i fratelli Adelfo* e Dora* furono vittime dei tedeschi. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al<br />

21/12/44.<br />

Zaccanti Alfonso, <strong>da</strong> Gaetano; n. il 20/4/1926 a S. Agata Bolognese; ivi residente nel 1943.<br />

Colono. Militò nella brg GL Montagna. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 27/8/44 all7/12/44.<br />

Zaccanti Attilio, <strong>da</strong> Alfonso e Maria Albina Castagnoli; n. il 30/4/1894 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Il 28/9/44 fu catturato <strong>da</strong>lle SS unitamente ad una settantina<br />

<strong>di</strong> persone, — in massima parte donne, vecchi e bambini - nel corso <strong>di</strong> un rastrellamento <strong>di</strong><br />

rappresaglia effettuato per un attacco che la brg GL Montagna aveva sferrato contro un'autocolonna<br />

tedesca in località Ronchidòs <strong>di</strong> Sotto (Gaggio Montano). Fu ucciso <strong>da</strong>lle SS il giorno stesso, con<br />

un'altra persona. Altre 62 furono truci<strong>da</strong>te il giorno dopo. Tutti i ca<strong>da</strong>veri vennero <strong>da</strong>ti alle fiamme.<br />

[O]<br />

Zaccanti Dora, <strong>da</strong> Giovanni e Maria Gualan<strong>di</strong>; n. il 7/5/1897 a Gaggio Montano; ivi residente nel<br />

1943. Colona. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Il 28/9/44 fu catturata <strong>da</strong>lle SS<br />

unitamente ad una settantina <strong>di</strong> persone, — in massima parte donne, vecchi e bambini - nel corso <strong>di</strong><br />

un rastrellamento <strong>di</strong> rappresaglia effettuato per un attacco che la brg GL Montagna aveva sferrato<br />

contro un'autocolonna tedesca in località Ronchidòs <strong>di</strong> Sotto (Gaggio Montano). Venne fucilata<br />

<strong>da</strong>lle SS il 29/9/1944, in località Casone della Lamma <strong>di</strong> Ronchidòs, con altre 61 persone, tra le<br />

quali il padre* e il fratello Adelfo*. Altre 2 erano state fucilate il giorno prima. Tutti i ca<strong>da</strong>veri<br />

vennero <strong>da</strong>ti alle fiamme. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/5/44 al 28/9/44. [O]<br />

Zaccanti Duilio, <strong>da</strong> Emilio e Luigia Benini; n. il 9/10/1926 a Vergato. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Studente all'istituto per geometri. Fu attivo nel CUMER. Riconosciuto patriota<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

<strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zaccanti Gina, <strong>da</strong> Domenico e Angela Torri; n. il 27/3/1927 a Gaggio Montano; ivi residente nel<br />

1943. Casalinga. Il 28/9/44 fu catturata <strong>da</strong>lle SS unitamente ad una settantina <strong>di</strong> persone, - in<br />

massima parte donne, vecchi e bambini - nel corso <strong>di</strong> un rastrellamento <strong>di</strong> rappresaglia effettuato<br />

per un attacco che la brg GL Montagna aveva sferrato contro un'autocolonna tedesca in località<br />

Ronchidòs <strong>di</strong> Sotto (Gaggio Montano). Venne fucilata <strong>da</strong>lle SS il 29/9/1944, in località Casone della<br />

Lamma <strong>di</strong> Ronchidòs, con altre 61 persone, tra le quali la madre* e la zia paterna Maria Zaccanti*.<br />

Altre 2 erano state fucilate il giorno prima. Tutti i ca<strong>da</strong>veri vennero <strong>da</strong>ti alle fiamme. [O]<br />

Zaccanti Giovanni, <strong>da</strong> Luigi e Angela Palmieri; n. il 25/4/1864 a Gaggio Montano; ivi residente<br />

nel 1943. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Militò nella brg GL Montagna e opero sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Il 28/9/44 fu catturato <strong>da</strong>lle SS unitamente ad una settantina <strong>di</strong> persone, - in massima parte donne,<br />

vecchi e bambini - nel corso <strong>di</strong> un rastrellamento <strong>di</strong> rappresaglia effettuato per un attacco che la brg<br />

GL Montagna aveva sferrato contro un'autocolonna tedesca in località Ronchidòs <strong>di</strong> Sotto (Gaggio<br />

Montano). Venne fucilato <strong>da</strong>lle SS il 29/9/1944, in località Casone della Lamma <strong>di</strong> Ronchidòs, con<br />

altre 61 persone, tra le quali i figli Adelfo* e Dora*. Altre 2 erano state fucilate il giorno prima.<br />

Tutti i ca<strong>da</strong>veri vennero <strong>da</strong>ti alle fiamme. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/8/44 al 29/9/44. [O]<br />

Zaccanti Guido, <strong>da</strong> Domenico e Angela Torri; n. il 22/11/1924 a Gaggio Montano; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Militò nella brg GL Montagna e operò a Gaggio<br />

Montano. Ferito ad un braccio e al ventre. Nel1'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Ronchidòs perse la madre*, la sorella<br />

Gina* e la zia Maria Zaccanti*. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/4/44 alla Liberazione. [O]<br />

Zaccanti Maria, <strong>da</strong> Giacomo e Adolfa Maggi; n. il 16/10/1895 a Gaggio Montano; ivi residente nel<br />

1943. Casalinga. Il 28/9/44 fu catturata <strong>da</strong>lle SS unitamente ad una settantina <strong>di</strong> persone, - in<br />

massima parte donne, vecchi e bambini — nel corso <strong>di</strong> un rastrellamento <strong>di</strong> rappresaglia effettuato<br />

per un attacco che la brg GL Montagna aveva sferrato contro un'autocolonna tedesca in località<br />

Ronchidòs <strong>di</strong> Sotto (Gaggio Montano). Venne fucilata <strong>da</strong>lle SS il 29/9/1944, in località Casone della<br />

Lamma <strong>di</strong> Ronchidos, con altre 61 persone, tra le quali la cognata Angela Torri* e la nipote Gina<br />

Zaccanti*. Altre 2 erano state fucilate il giorno prima. Tutti i ca<strong>da</strong>veri furono <strong>da</strong>ti alle fiamme. [O]<br />

Zaccanti Primo, <strong>da</strong> Giuseppe e Fosca Pozzi; n. il 21/12/1919 a Lizzano in Belvedere; ivi residente<br />

nel 1943. Agricoltore. Collaborò a Lizzano in Belvedere con la 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 15/6/44 al 12/1/45.<br />

Zaccanti Remo, <strong>da</strong> Alberto e Pellegrina Eva Samoggia; n. il 2/5/1928 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Spa<strong>da</strong> della 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v<br />

Armando e operò a Lizzano in Belvedere. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/4/44 al 28/12/44.<br />

Zaccanti Tonino, «Achille», <strong>da</strong> Giovanni e Imelde Maria Tanari; n. l’11/1/1922 a Gaggio Montano;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Allievo sottufficiale dei carabinieri.<br />

Militò nella brg GL Montagna. Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/9/44 alla Liberazione.<br />

Zaccarelli Adriano, «Slof», <strong>da</strong> Clemente ed Ersilia Stagni; n. il 7/2/1923 a Sala Bolognese. Nel<br />

1943 residente a Castel Maggiore. Licenza elementare. Muratore. Prestò servizio militare negli<br />

autieri a Milano <strong>da</strong>ll'8/9/42 al'8/9/43. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e opero<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 al 22/2/45.<br />

Zaccarelli Albore, «Caio», <strong>da</strong> Umberto e Geltrude Cristiani; n. il 17/4/1924 a Sala Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Fabbro. Militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capo nucleo e operò a Sala Bolognese. Riconosciuto partigiano con il<br />

grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>ll'8/7/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zaccarelli Amleto, <strong>da</strong> Cesare e Elvira Curcio; n. il 18/12/1899 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Orologiaio. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Monterenzio.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/4/44 alla Liberazione.<br />

Zaccarelli Anselmo, «Macellaio», <strong>da</strong> Clemente ed Ersilia Stagni; n. il 27/11/1925 a Sala<br />

Bolognese; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Falegname. Militò nella 2ª brg Lillo<br />

Monca<strong>da</strong> della 43ª <strong>di</strong>v Autonoma e operò in Val Sangone (TO). Catturato a Coazze (TO), venne<br />

fucilato <strong>da</strong>i fascisti il 16/5/1944, in località Forno (Coazze). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/4/44 al<br />

16/5/44. [O]<br />

Zaccarelli Dante, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Alfonsina Collina; n. il 26/6/1887 a Sala Bolognese. Muratore.<br />

Iscritto al PSI. Fu sche<strong>da</strong>to nel 1912 perchè <strong>di</strong>rigente della Vecchia CdL. Per sottrarsi alle<br />

persecuzioni fasciste, nel 1922 espatriò in Francia. Poichè svolgeva attività antifascista, nel 1933<br />

venne emesso un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> cattura, nel caso fosse rimpatriato. In seguito fu controllato sino al 1942.<br />

[O]<br />

Zaccarelli Renata, «Rina», <strong>da</strong> Clemente e Ersilia Stagni; n. il 12/3/1921 a Sala Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Sarta. Presso la residenza della famiglia, che ebbe tre<br />

fratelli partigiani, trovarono rifugio <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>rigenti politici e patrioti alla macchia. Fu 1'iniziatrice<br />

dell'organizzazione del GDD <strong>di</strong> Sala Bolognese. Diresse la prima manifestazione pubblica <strong>di</strong> donne,<br />

a Padulle (sede del municipio), il 23/4/44, che vide 1'intervento <strong>di</strong> sol<strong>da</strong>ti tedeschi e <strong>di</strong> fascisti per<br />

sciogliere un corteo, senza impe<strong>di</strong>re una vivace protesta contro le autorità. Animatrice delle attività<br />

successive, tenne il collegamento fra Ie donne ed il CLN locale, <strong>di</strong> cui fu componente. Militò nel<br />

btg Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. II fratello Anselmo* cadde nella Resistenza.<br />

Riconosciuta partigiana con il grado <strong>di</strong> maresciallo <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione. [AR]<br />

Zaccaria Armando, <strong>da</strong> Aristide e Genoveffa Vignoli; n. il 21/10/1912 a Montese (MO). Nel 1943<br />

residente a Castel d'Aiano. Licenza elementare. Bracciante. Militò nel btg Barbarossa della brg<br />

Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e opero sul1'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 24/4/44 al 30/4/45.<br />

Zaccaria Fer<strong>di</strong>nando, «Bambo», <strong>da</strong> Rodolfo e Maria Giulia Bortolotti; n. il 14/10/1917 a <strong>Bologna</strong>.<br />

Nel 1943 residente a Sasso Marconi. Licenza elementare. Manovale. Prestò servizio militare in<br />

artiglieria a Torino <strong>da</strong>ll'1/9/38 al 7/12/42. Militò nella 9ª brg S. Justa e operò a Medelana<br />

(Marzabotto), Monte S. Pietro e Jano (Sasso Marconi). Il fratello Taddeo* cadde nella Resistenza.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/11/43 alla Liberazione.<br />

Zaccaria Giulio, <strong>da</strong> Angelo e Cesarina Pollastri; n. il 31/3/1922 a Cento (FE). Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio meccanico. Prestò servizio militare in aeronautica a Trieste<br />

<strong>da</strong>l 12/1/42 al 25/2/43. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capo nucleo e<br />

operò a <strong>Bologna</strong>. Nell'autunno 1944 il suo btg si acquartiero tra le rovine dell'ex macello comunale,<br />

in via Azzo Gar<strong>di</strong>no (<strong>Bologna</strong>), in previsione <strong>di</strong> quella che si riteneva 1'imminente insurrezione. Fu<br />

uno dei principali protagonisti della battaglia <strong>di</strong> Porta Lame il 7/11/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

10/9/43 alla Liberazione. [O]<br />

Zaccaria Renato, <strong>da</strong> Nello e Edera Bonora; n. il 9/2/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Militò<br />

nella brg Stella rossa Lupo, con funzione <strong>di</strong> comanante <strong>di</strong> compagnia, e operò a Castiglione dei<br />

Pepoli. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 13/6/44 alla Liberazione.<br />

Zaccaria Taddeo, <strong>da</strong> Rodolfo e Maria Giulia Bortolotti; n. il 12/3/1921 a Sasso Marconi; ivi<br />

residente nel 1943. Manovale e<strong>di</strong>le. Militò nella 9ª brg S. Justa e operò a Sasso Marconi. Cadde a<br />

Pieve del Pino (Sasso Marconi) il 29/3/1945. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 29/3/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zaccarini Dante, <strong>da</strong> Enea ed Enrica Pancal<strong>di</strong>; n. il 16/5/1898 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Legatore <strong>di</strong> libri. Militò nella brg Matteotti Città. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla<br />

Liberazione.<br />

Zaccarini Laura, <strong>da</strong> Natale e Caterina Dal Monte; n. il 15/1/1927 a Dozza. Nel 1943 residente a<br />

Imola. Licenza elementare. Operaia cernitrice frutta. Militò a Imola nel <strong>di</strong>st imolese della 7ª brg<br />

GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 14/4/45.<br />

Zaccherini Al<strong>da</strong>, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Clementina Pelliconi; n. il 21/3/1927 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. Studentessa. Collaborò aImola con la brg SAP Imola. Riconosciuta benemerita.<br />

Zaccherini Canzio, <strong>da</strong> Francesco e Maria Mirandola; n. il 14/5/1926 a Riolo Terme (RA); ivi<br />

residente nel 1943. Operaio. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

2/1/44 alla Liberazione.<br />

Zaccherini Ciro, <strong>da</strong> Mario e Luigia Donatini; n. il 22/6/1884 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Tappezziere. Arrestato a seguito della scoperta dell'organizzazione comunista imolese, con sentenza<br />

del 13/6/27 fu prosciolto per non luogo a procedere. La sentenza investì 276 antifascisti, 19 dei<br />

quali furono rinviati al Tribunale speciale, mentre gli altri 257 furono prosciolti perche le prove a<br />

loro carico erano limitate agli anni antecedenti le leggi eccezionali.<br />

Zaccherini Ermes, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Clementina Pelliconi; n. il 2/5/1925 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. 2ª avviamento professionale. Idraulico. Fu attivo a Imola nel btg Rocco Marabini della brg<br />

SAP Imola. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 14/4/45.<br />

Zaccherini Ernesto, <strong>da</strong> Mario e Luigia Donatini; n. il 5/9/1892 a Imola. Licenza elementare.<br />

Tipografo. Iscritto al PSI. Nel 1927 si trasferì a Milano e qui il 5/10/29 fu arrestato e assegnato per<br />

3 anni al confino a Ponza (PA) per «attività comunista». Tornò in libertà il 21/1/31. Negli anni<br />

seguenti subì perio<strong>di</strong>ci controlli e il 14/3/43 nella sua pratica fu annotato: «Viene vigilato». [O]<br />

Zaccherini Eros, <strong>da</strong> Antonio e Rosa Cornazzani; n. il 15/3/1921 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Colono. Militò nella brg SAP Imola e operò nell'Imolese. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll’1/4/44al 14/4/45.<br />

Zaccherini Francesco, <strong>da</strong> Angelo e Stella Beltrami; n. il 10/8/1927 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Meccanico. Collaborò con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>ll'1/8/44 al 14/4/45.<br />

Zaccherini Gino, «Moro», <strong>da</strong> Stefano e Adele Guidoreni; n. il 23/7/1915 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Ferroviere. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò a<br />

Montese (MO). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l3/9/44 alla Liberazione.<br />

Zaccherini Giovanna, detta Giannina, <strong>da</strong> Michele e Anna Morini; n. il 2/4/1890 a Castel<br />

Bolognese (RA). Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Esercente. A Casola Canina (Imola), dove la<br />

famiglia si era trasferita nel 1903, inizio 1'attività nel movimento socialista. Presa residenza a<br />

<strong>Bologna</strong> frequentò assiduamente la sezione socialista e nel 1914 sposò Luigi Alvisi*. Si iscrisse al<br />

PCI, assieme al marito, nel giugno del 1921. La sua abitazione e il negozio <strong>di</strong> calzature, <strong>di</strong> Stra<strong>da</strong><br />

Maggiore 70, <strong>di</strong>vennero luogo <strong>di</strong> riunioni, deposito <strong>di</strong> stampa clandestina e luogo <strong>di</strong> sottoscrizione<br />

per il Soccorso rosso. Fu delegata a rappresentare le donne bolognesi ai funerali dell'on. Giacomo<br />

Matteotti. Per 1'attività svolta fu arrestata, con il marito ed altre 81 persone, il 19/10/27, a lungo<br />

percossa e carcerata. In carcere attuò lo sciopero della fame per ottenere la scarcerazione del marito<br />

e riusci nel suo intento. Fu trasferita nel carcere <strong>di</strong> Regina Coeli (Roma). Accusata <strong>di</strong> ricostituzione<br />

del PCI e propagan<strong>da</strong> sovversiva, con sentenza istruttoria del 24/9/28, fu rinviata al Tribunale<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

speciale e, il 19/2/29, venne con<strong>da</strong>nnata a 1 anno e 3 mesi <strong>di</strong> reclusione, nonche all'inter<strong>di</strong>zione<br />

perpetua <strong>da</strong>i pubblici uffici. II 12/3/39 fu scarcerata e sottoposta a 3 anni <strong>di</strong> libertà vigilata. Riprese<br />

1'attività cospirativa. II 17/3/34 fu ancora arrestata, per avere <strong>da</strong>to rifugio a Renato Bitossi,<br />

comunista fiorentino latitante. Accusata <strong>di</strong> favoreggiamento, sconto due mesi <strong>di</strong> carcere. Nel<br />

maggio 1934 venne nuovamente arrestata con Omero Ghini*, Giuseppe Panzacchi*, Ubaldo<br />

Sabbioni* e Emilio Stignani*, tutti collegati all'organizzazione comunista. II 28/5/35 fu <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>ta <strong>da</strong>l<br />

continuare 1'attività clandestina. Dopo l’8/9/43 partecipò alla <strong>di</strong>stribuzione della stampa clandestina<br />

e svolse attività <strong>di</strong> sussistenza a favore dei partigiani specie all'interno dell'ospe<strong>da</strong>le S. Orsola,<br />

coa<strong>di</strong>uvata <strong>da</strong>lla figlia Liliana Alvisi*. Il suo nome (nella forma Zaccherini Alvisi Giovanna) è stato<br />

<strong>da</strong>to a una stra<strong>da</strong> e a un nido dell’infanzia a <strong>Bologna</strong>. [AR] Testimonianza in RB1.<br />

Zaccherini Giuseppe, «Lupo», <strong>da</strong> Domenico e Caterina Dal Monte; n. 1'8/11/1924 a Imola; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a <strong>Bologna</strong><br />

<strong>da</strong>ll'1/9 all'8/9/43. Fu attivo nella 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong> e operò a Campotto (FE). Riconosciuto<br />

patriota.<br />

Zaccherini Italo, <strong>da</strong> Arcangelo e Luigia Cocchi; n. il 25/11/1923 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Colono. Militò nella 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong> e operò nel Ravennate.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/2/44 al 14/4/45.<br />

Zaccherini Lazzarino, <strong>da</strong> Amilcare e Edvigia Camerlata; n. il3/10/1914 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. Istituto tecnico industriale. Meccanico alla Cogne. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 16/4/44 al 14/4/45.<br />

Zaccherini Vittoriano, «Pinto», <strong>da</strong> Leo e Irene Ferretti; n. il 28/11/1926 a Dozza. Nel 1943<br />

residente a Imola. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Operaio meccanico alla Cogne. Fece parte<br />

del FdG.. Nel giugno 1944 entro a far parte del btg Montano della brg SAP Imola. Nell'agosto il btg<br />

rimase tagliato fuori e rientrò a Imola. Fece parte del GAP operante nella zona <strong>di</strong> Spazzate<br />

Sassatelli. In vista della costituzione del btg Citta della brg SAP Imola il 20/11/44 rientrò a Imola e<br />

fu subito arrestato per la delazione <strong>di</strong> una spia. Rinchiuso nella Rocca (Imola) subì pesanti<br />

interrogatori <strong>da</strong> parte dei nazifascisti. Il 28/11 fu immerso in una vasca d'acqua posta sul torrione e<br />

piu volte picchiato con il calcio <strong>di</strong> una rivoltella perchè restasse sottacqua. Si ammalò <strong>di</strong> tonsillite.<br />

Sul finire del novembre fu trasferito nel carcere <strong>di</strong> S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>) assieme ad altri<br />

imolesi tra cui Walter Tampieri*. Il 22/12/44 fu inviato a Bolzano con una ventina <strong>di</strong> giovani e poi a<br />

Mauthausen (Austria). Sistemato nella baracca n. 24 detta «quarantena» insieme con Vero Vannini*,<br />

Tampieri, Antonio Morìni*, Sante Noferini *, Athos Marri*, fu poi trasferito a Gusen e destinato a<br />

lavorare per la Stayer. Fu 1'unico del gruppo che riusci a salvarsi. Tutti i giorni, su consiglio <strong>di</strong> un<br />

deportato ucraino, mentre si recava al lavoro mangiò un pezzo <strong>di</strong> carbone d'antracite che gli evitò la<br />

<strong>di</strong>ssenteria. Il 5/5/45 fu liberato <strong>da</strong>gli alleati. Rimasto in baracca, perché «avevo la scabbia», fu<br />

successivamente trasferito in un ospe<strong>da</strong>le <strong>da</strong> campo a Berlino. Il 20/6/45 intraprese il viaggio <strong>di</strong><br />

rientro a Imola dove giunse il 26/6/45. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>ll'1/6/44<br />

al 14/4/45. Testimonianza in: L. Morini, ...per essere libere…; Momenti partigiani imolesi in collina<br />

e in citta; intervento in Imola me<strong>da</strong>glia d'Oro. [AQ-O]<br />

Zaccherini Zanardo, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Clementina Pelliconi; n. il 29/8/1929 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943<br />

residente a Imola. Licenza elementare. Elettricista. Collaborò a Imola con il <strong>di</strong>st imolese della 7ª brg<br />

GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zaccheroli Domenico, <strong>da</strong> Vittorio e Antonia Gherar<strong>di</strong>; n. il 19/12/1903 a Imola. 3ª elementare.<br />

Operaio ceramista. Nel 1930 emigrò in Francia per lavoro. Quando rientrò in Italia 1'8/3/32 venne<br />

arrestato a Bardonecchia (TO) perche trovato in possesso <strong>di</strong> un volantino <strong>di</strong> contenuto antifascista.<br />

Alcuni giorni dopo fu classificato comunista, <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e liberato. Il 20/6/36 tornò in Francia e<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

nell'ottobre raggiunse la Spagna, dove si arruolò nel btg Garibal<strong>di</strong> per combattere in <strong>di</strong>fesa della<br />

repubblica spagnola. Rimase ferito a Casa de Campo nel novembre dello stesso anno. Rientrò in<br />

Francia nel gennaio 1937 e il 10/1/38 tornò al btg e fu schierato sul fronte <strong>di</strong> Albacete. Al termine<br />

della guerra civile tornò definitivamente in Francia. Nel 1940 il governo italiano emise un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

cattura nei suoi confronti, se fosse rimpatriato. [AR-O]<br />

Zaccheroli Sante, detto Mario, <strong>da</strong> Vittorio e Antonia Gherar<strong>di</strong>; n. il 31/10/1906 a Imola; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare, Bracciante. Iscritto al PCI. Il 18/11/30 fu arrestato a Imola<br />

con altri 88 militanti antifascist! accusati <strong>di</strong> «associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva, detenzione <strong>di</strong><br />

armi». Deferito al Tribunale speciale, il 20/6/31 venne con<strong>da</strong>nnato a 4 anni <strong>di</strong> reclusione. Il 14/9/31<br />

fu respinta la sua doman<strong>da</strong> <strong>di</strong> grazia e venne liberato il 10/11/32, a seguito della concessione<br />

dell'amnistia per il decennale fascista. Nell'aprile 1933 subi un primo arrestò per motivi <strong>di</strong> pubblica<br />

sicurezza e un secondo l’11/8/34. Sempre sorvegliato <strong>da</strong>lla polizia, in <strong>da</strong>ta 7/11/42 nella sua pratica<br />

venne annotate: «È vigilato». L'11/1/44 fu arrestato a Imola e trattenuto in carcere un paio <strong>di</strong> mesi,<br />

senza un'accusa specifica. [O]<br />

Zaccheroli Sara, <strong>da</strong> Vittorio e Antonia Gherar<strong>di</strong>; n. il 16/4/1895 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Casalinga. Arrestata a seguito della scoperta dell'organizzazione comunista imolese, con sentenza<br />

del 13/6/27 fu prosciolta per non luogo a procedere. La sentenza investì 276 antifascisti, 19 dei<br />

quali furono rinviati al Tribunale speciale, mentre gli altri 257 furono proscioiti perche le prove a<br />

loro carico erano limitate agli anni antecedenti le leggi eccezionali.<br />

Zaccheroni Alfredo, «Figaro», <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Laghi; n. il 2/11/1925 a Casola Valsenio (RA).<br />

Nel 1943 residente a Borgo Tossignano. 1ª elementare. Colono. Militò nella 36ª brg Bianconcini<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò sul Monte Battaglia. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>l 20/11/44<br />

al 22/2/45.<br />

Zaccheroni Anna, <strong>da</strong> Alfonso e Caterina Marchetti; n. il 16/7/1927 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Sarta. Collaborò con il btg Pianura della brg SAP Imola. Riconosciuta<br />

benemerita <strong>da</strong>l 5/10/44 al 14/4/45.<br />

Zaccheroni Luciano, <strong>da</strong> Olindo e Attilia Castellari; n. il 18/4/1917 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Falegname. Prestò servizio militare in fanteria nei Balcani e a Merano (BZ) <strong>da</strong>l<br />

25/9/41 al 22/9/43 col grado <strong>di</strong> sergente. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione a Cefalonia (Grecia) e<br />

Militò nel btg Comando del 317ª rgt Italia della <strong>di</strong>v Acqui. Catturato il 22/9/43 fu deportato in<br />

campo <strong>di</strong> concentramento a Fullen, dove rimase fino al 15/9/45. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'l/10/43 al 25/4/45.<br />

Zaccheroni Primo, <strong>da</strong> Alfonso e Caterina Marchetti; n. il 28/10/1920 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare in sussistenza a Firenze e a Susa (TO)<br />

<strong>da</strong>l 14/3/40 all'8/9/43. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e opero sull’Appennino toscoemiliano.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zaccheroni Ugo Mario, <strong>da</strong> Emilio e Maria Maroldo; n. il 24/3/1910 a Sciaffusa (Svizzera).<br />

Residente a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 1910. Benestante. Antifascista. Il 20/2/37 fu arrestato a Bor<strong>di</strong>ghera (IM),<br />

dove si era trasferito, e assegnato al confino per 3 anni. Andò a Ventotene (LT), dove restò sino al<br />

7/12/37, quando tornò in libertà e la parte restante della pena commutata in ammonizione. Tornato a<br />

<strong>Bologna</strong>, subì perio<strong>di</strong>ci controlli. Nel 1940 nella sua pratica fu annotato «Ė vigilato». [O]<br />

Zacchi Aldo, «Gianni», <strong>da</strong> Rufillo e Cesira Garagnani; n. il 9/12/1913 a Castello <strong>di</strong> Serravalle. Nel<br />

1943 residente a Monteveglio. 3ª istituto tecnico. Commerciante. Militò nel btg Sozzi della 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Stiore (Monteveglio) con funzione <strong>di</strong> intendente. Riconosciuto<br />

partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>l 20/10/43 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zacchi Amedeo, <strong>da</strong> Enrico e Argia Belletti; n. il 24/7/1904 a Monteveglio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. 4ª elementare. Commesso. Prestò servizio militare a <strong>Bologna</strong> nella contraerea <strong>da</strong>l 16/5/40<br />

all'8/9/43. Fu attivo a Monteveglio nel btg Sozzi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

patriota <strong>da</strong>l 12/12/44 alla Liberazione.<br />

Zacchi Angela, <strong>da</strong> Rufillo e Cesira Garagnani; n. il 20/2/1907 a Monteveglio; ivi residente nel<br />

1943. Casalinga. Collaborò con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconsciuta benemerita <strong>da</strong>l 10/9/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zacchi Antonio, <strong>da</strong> Artemio ed Emma Ferri; n. il 18/7/1925 a Monteveglio; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Commesso. Collaborò a Monteveglio con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/1/45 alla Liberazione.<br />

Zacchi Cesare, <strong>da</strong> Amena<strong>da</strong>bbo e Rita Rinal<strong>di</strong>; n. 1'8/11/1904 a Castello <strong>di</strong> Serravalle. Nel 1943<br />

residente a Bazzano. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nel genio a Castel<br />

Maggiore <strong>da</strong>l 1942 al 1943. Collaborò a Bazzano con il btg Sozzi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zacchi Dino, <strong>da</strong> Giuseppe e Nerina Scardovi; n. il 4/5/1927 a Castel S. Pietro Terme; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Meccanico. Militò nel btg SAP della 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Castel S. Pietro Terme. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 15/4/45.<br />

Zacchi Giorgio, <strong>da</strong> Giuseppe e I<strong>da</strong> Oca; n. l’11/7/1927 a Monteveglio. Nel 1943 residente a<br />

Castello <strong>di</strong> Serravalle. Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Sesinnio della brg Corsini della<br />

<strong>di</strong>v Modena Montagna e opero sull'Appennino tosco-emiliano. Prese parte ai combattimenti <strong>di</strong><br />

Montespecchio (Montese - MO) del 4/11 e <strong>di</strong> Ponte della Piana dell'11/11/44. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/44 al 30/4/45.<br />

Zacchi Guido, <strong>da</strong> Rufillo e Cesira Garagnani; n. il 16/10/1902 a Monteveglio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Ambulante. Militò nel btg Comando della brg Stella rossa Lupo e operò a<br />

Vado (Monzuno). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/9/43 alla Liberazione.<br />

Zacchi Luciano, «Orazio», <strong>da</strong> Raffaele e Elisa Casarini; n. il 16/9/1915 a Monteveglio; ivi<br />

residente nel 1943. 3ª elementare. Calzolaio. Prestò servizio militare in fanteria a U<strong>di</strong>ne <strong>da</strong>l 21/8/39<br />

all'8/9/43. Militò nel btg Artioli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/8/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zacchi Pietro, <strong>da</strong> Enrico e Argia Belletti; n. il 10/10/1906 a Monteveglio; ivi residente nel 1943.<br />

Collaborò a Monteveglio con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 20/12/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zacchini Aristide, <strong>da</strong> Pietro e Giovannina Roversi; n. 1'8/9/1924 a Pieve <strong>di</strong> Cento (FE); ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Canapino. Prestò servizio militare nei bersaglieri a<br />

Gra<strong>di</strong>sca d'Isonzo (GO) <strong>da</strong>l 18/8 al 20/9/43. Militò nel btg Ga<strong>da</strong>ni della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Pieve <strong>di</strong> Cento. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zacchini Bruno, <strong>da</strong> Lucio e Maria Roversi; n. il 6/5/1877 a Pieve <strong>di</strong> Cento (FE). Manovale. Iscritto<br />

al PSI. Segnalato <strong>da</strong>lla polizia nel 1912, per la sua attività politica, venne controllato prima e dopo<br />

1'avvento del fascismo. Nel 1936 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zacchini Dino, <strong>da</strong> Pompeo e Ersilia Sgherzi; n. il 9/11/1923 a Granarolo Emilia; ivi residente nel<br />

1943. Prestò servizio militare in fanteria e prese parte alla guerra in Jugoslavia. Dopo l'8/9/43 fu<br />

richiamato <strong>da</strong>ll'esercito della RSI. All'inizio del 1945, mentre si trovava in Piemonte, <strong>di</strong>sertò e<br />

militò nella brg Val Varaita della 2ª <strong>di</strong>v. GL. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 6/4/45 al 10/5/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


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a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zacchini Gino, <strong>da</strong> Francesco e Giovanna Amadori; n. il 30/8/1927 a Zola Predosa; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operò a Monte S. Pietro nel btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong><br />

con funzione <strong>di</strong> aiutante <strong>di</strong> btg. A seguito dello scontro fra partigiani e tedeschi, avvenuto a Rasiglio<br />

(Sasso Marconi), fu catturato e barbaramente impiccato e fucilato <strong>da</strong>i tedeschi, insieme con altri 12<br />

partigiani nella piazzetta a lato del ponte ferroviario <strong>di</strong> Casalecchio <strong>di</strong> Reno, il 10/10/1944.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/2/44 al 12/10/44. Nell'aprile 1980, sul marmo che ricor<strong>da</strong> il sacrificio<br />

dei 13 partigiani nello stesso luogo ove si compi 1'ecci<strong>di</strong>o il suo nome é stato erroneamente<br />

trascritto in Zucchini. [AR]<br />

Zacchini Giuseppe, <strong>da</strong> Gaetano e Alfonsina Belletti; n. il 3/8/1908 a S. Pietro in Casale. Nel 1943<br />

residente a Castel Maggiore. 4ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a Asti <strong>da</strong>l<br />

22/2 al 20/3/43 con il grado <strong>di</strong> caporale maggiore. Collaborò a Galliera con il btg Lucarelli della 2ª<br />

brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/8/44 alla Liberazione.<br />

Zacchiroli Arturo, <strong>da</strong> Cesare e Maria I<strong>da</strong> Marzocchi; n. il 18/4/1917 a <strong>Bologna</strong>. Licenza<br />

elementare. Barbiere. Iscritto al PCI. Prestò servizio militare in fanteria nel 1941. Il 2/3/38 fu<br />

arrestato, con altri 76 militanti antifascist!, accusato <strong>di</strong> «associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva». In<br />

particolare gli arrestati erano accusati <strong>di</strong> operare nei «sin<strong>da</strong>cati fascisti, tra i <strong>di</strong>soccupati e<br />

nell'ambiente universitario». Deferito al Tribunale speciale, con sentenza del 2/9/38, l’1/12/38 fu<br />

con<strong>da</strong>nnato a 4 anni <strong>di</strong> reclusione. Scontò parte della pena nel carcere <strong>di</strong> Civitavecchia (Roma) <strong>da</strong>l<br />

quale uscì il 9/3/40 a seguito della concessione del condono. Negli anni seguenti fu sottoposto a<br />

controlli. [O]<br />

Zacchiroli Enrico, <strong>da</strong> Pietro e Gaetana Rambal<strong>di</strong>; n. il 13/7/1884 a Me<strong>di</strong>cina. Infermiere. Iscritto al<br />

PSI. Nel 1929 venne fermato perche, durante una perquisizione nella sua abitazione, furono trovate<br />

le foto <strong>di</strong> numerosi antifascisti confinati a Lipari, tra i quali un suo parente. Fu liberato dopo breve<br />

detenzione e incluso nel1'elenco dei sovversivi. Il 12/3/40 nella sua pratica venne annotate: «E’<br />

vigilato». [O]<br />

Zacchiroli Ezio, «Volpe», <strong>da</strong> Ettore e A<strong>da</strong>lgisa Zuppiroli; n. 1'11/3/1926 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente<br />

nel 1943. 2ª avviamento professionale. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a Me<strong>di</strong>cina.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zacchiroli Lino, <strong>da</strong> Anselmo e Olimpia Draghetti; n. il 23/9/1912 a Budrio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Facchino. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Jugoslavia in una brg dell'EPLJ.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 13/8/44 al 18/4/45.<br />

Zacchiroli Nerino, <strong>da</strong> Paolo e Rita Cevenini; n. il 2/8/1885 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Tranviere. Iscritto al PSI. Prese parte alla guerra mon<strong>di</strong>ale 1914-18. Fu arrestato il<br />

28/11/38, con altri 77 militanti antifascisti, e accusato <strong>di</strong> «associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva».<br />

Deferito al Tribunale speciale e classificato comunista, con sentenza del 16/6/39, il 21/7/39 fu<br />

con<strong>da</strong>nnato a 5 anni <strong>di</strong> carcere e 2 <strong>di</strong> vigilanza. Scontò la pena nelle carceri <strong>di</strong> Castelfranco Emilia<br />

(MO) e Civitavecchia (Roma). Nel novembre 1941 gli venne concessa la grazia e tornò in libertà.<br />

Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione fu attivo nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione. [O]<br />

Zacconi Armando, <strong>da</strong> Gaetano e Lucrezia Cabrini; n. l'1/4/1910 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Muratore. Militò nella brg Italia della <strong>di</strong>v Modena Montagna. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 al<br />

30/4/45.<br />

Zagni Alberto, «Mozzo», <strong>da</strong> Albino e Teresa Ro<strong>da</strong>; n. il 5/12/1921 a S. Agata Bolognese. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nei bersaglieri a Brescia<br />

e a Bolzano <strong>da</strong>ll'8/1/41 all'1/9/43. Militò nella brg GL Montagna e operò a Monterenzio.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 14/5/44 al 18/9/44.<br />

Zagni Alessandro, <strong>da</strong> Albino e Teresa Ro<strong>da</strong>; n. il 24/3/1907 a Castelfranco Emilia (BO). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio. Militò nella brg GL Montagna e operò a<br />

Montefiorino (MO). Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/4/44 al 18/9/44.<br />

Zagni Corrado, <strong>da</strong> Mario e Nella Lucchi; n. il 15/5/1918 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Elettricista, Fu attivo nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l<br />

5/5/44 alla Liberazione.<br />

Zagni Duilio, <strong>da</strong> Pietro; n. nel 1913. Fu attivo nella 5ª brg Bonvicini Matteotti. Riconosciuto<br />

patriota.<br />

Zagni Erminio, «Camera», <strong>da</strong> Armando e Pasquina Tacchini; n. il 28/12/1925 a Molinella; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nella brg Longhi della <strong>di</strong>v Coduri e operò<br />

nel Genovese. Ferito in combattimento. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/9/44 al 30/4/45.<br />

Zagni Giovanni, <strong>da</strong> Angelo e Margherita Scandellari; n. il 18/1/1912 ad Argenta (FE). Nel 1943<br />

residente a Molinella. 4ª elementare. Bracciante. Prestò servizio militare in artiglieria a Milano <strong>da</strong>l<br />

6/6/41 all'8/9/43. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a Molinella. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zagni Marino, <strong>da</strong> Attilio e Silvia Cocchi; n. il 10/11/1914 a Molinella. Nel 1943 residente a<br />

Nichelino (TO). Licenza elementare. Operaio. Nel luglio 1943 venne arrestato a Torino, con altri 23<br />

militanti antifascisti - tutti classificati comunisti - e deferito al Tribunale speciale. Poichè alcuni<br />

giorni dopo cadde la <strong>di</strong>ttatura, il processo non fu istruito e per questo non si conosce 1'imputazione.<br />

Fu liberato nei primi giorni <strong>di</strong> agosto. Durante la guerra <strong>di</strong> liberazione militò nella 4ª brg Garibal<strong>di</strong><br />

della 1ª <strong>di</strong>v Lanfranco, con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> <strong>di</strong>st e operò in provincia <strong>di</strong> Torino. Cadde in<br />

combattimento il 26/12/1944 a Castelnuovo don Bosco (TO). Riconosciuto partigiano sino al<br />

26/12/44. Gli e stata conferita la me<strong>da</strong>glia d'argento alla memorìa con la seguente motivazione:<br />

«Valoroso coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> <strong>di</strong>staccamento partigiano portava il reparto al successo in numerosi<br />

combattimenti, contro forze superiori. Nel generoso tentative <strong>di</strong> liberare due suoi uomini caduti<br />

prigionieri attaccava decisamente l'avversario, ma veniva colpito a morte ed immolava così la sua<br />

esistenza alla causa della libertà». Castelnuovo don Bosco (Torino), 20 <strong>di</strong>cembre 1944. [O]<br />

Zagni Venusta, <strong>da</strong> Albino e Teresa Ro<strong>da</strong>; n. il 9/8/1917 a S. Agata Bolognese. Nel 1943 residente a<br />

Castel S. Pietro Terme. Licenza elementare. Casalinga. Militò nel btg SAP della 66ª brg Jacchia<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/3/44 al 17/4/45.<br />

Zagnoli Adelmo, <strong>da</strong> Antonio e Tina Ganzerla; n. il 24/5/1913 in Germania. Nel 1943 residente a<br />

Castiglione dei Pepoli. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare in fanteria. Militò nel<br />

btg Luccarini della brg Stella rossa Lupo e operò a Castiglione dei Pepoli. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 10/9/43 alla Liberazione.<br />

Zagnoli Giovanni Domenico, «Giannetto», <strong>da</strong> Gustavo e Maria Eisa Bernar<strong>di</strong>; n. 1'8/2/1914 a<br />

<strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Perito agrario. Prestò servizio militare in fanteria in Jugoslavia <strong>da</strong>l<br />

13/3/42 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> tenente. Militò nella brg Toni Matteotti Montagna e operò a Monte<br />

Cavallo <strong>da</strong>ll'8/1 al 15/4/44 e successivamente nella 7ª brg Garibal<strong>di</strong> della <strong>di</strong>v Modena Montagna e<br />

fece parte del comando della <strong>di</strong>v. Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'8/1/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zagnoli Giuseppe, «Cirillo», <strong>da</strong> Quintilio e Fortunata Simoni; n. il 26/10/1912 a Grizzana. Nel<br />

1943 residente a Zola Predosa. 3ª elementare. Operaio. Prestò servizio militare in fanteria ad<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Ancona <strong>da</strong>l1'ottobre 1940 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporal maggiore. Fu attivo a Monte S. Pietro nel<br />

btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zagnoli Ruggero, <strong>da</strong> Armando e Adelma Tugnoli; n. il 13/11/1913 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Ferroviere. Fece parte del CLN delle FS. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l<br />

gennaio 1944 alla Liberazione.<br />

Zagnoli Vittorio, <strong>da</strong> Giulio e A<strong>da</strong> Guernelli; n. il 10/9/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Studente. Fu attivo nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zagnolini Alba, <strong>da</strong> Arturo* e Marianna Simoni; n. il 16/11/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

4ª elementare. Sarta. Collaborò a Monte S. Pietro col btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta benemerita <strong>da</strong>ll’1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zagnolini Amleto, «Vecio», <strong>da</strong> Arturo* e Marianna Simoni; n. il 3/12/1920 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Fontaniere. Prestò servizio militare nel genio a Bolzano <strong>da</strong>l 3/3/40<br />

all'8/9/43. Militò nel btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Monte S. Pietro.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/5/44 alla Liberazione.<br />

Zagnolini Arturo; n. il 25/2/1894 a Quattro Castella (RE). Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>.<br />

Analfabeta. Muratore. Collaborò a Monte S. Pietro col btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla Liberazione.<br />

Zagnolini Aventina, «Tina», <strong>da</strong> Arturo* e Marianna Simoni; n. 1'1/2/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Sarta. Militò nel btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò<br />

a Calderino e Monte S. Pietro. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 2/1/44 alla Liberazione.<br />

Zagnoni <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Giacomo ed Ernesta Casalini; n. il 31/3/1903 aMarzabotto; ivi residente nel<br />

1943. Colono. Fu ucciso <strong>da</strong>i nazifascisti il 5/10/1944 in località Roncadelli <strong>di</strong> Sperticano, nel corso<br />

dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto, durante il quale furono uccisi la figlia Rina*, la cognata Emma Negri*,<br />

la suocera Rita Santini*, lo zio Gaetano Negri*, la zia I<strong>da</strong> Rossi* in Negri, la nipote Olga Lolli* in<br />

Negri. [AQ-O]<br />

Zagnoni Eros, <strong>da</strong> Luigi e Cleofe Lenzi; n. il 20/9/1923 a Porretta Terme; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Barbiere. Prestò servizio militare in fanteria a Alba (CN) <strong>da</strong>ll'1/1 all'8/9/43.<br />

Militò nella brg GL Montagna e operò nell’Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

15/9/44 al 22/11/44.<br />

Zagnoni Oreste, <strong>da</strong> Alberto e Clelia Livoni; n. il 10/5/1924 a Bazzano. Nel 1943 residente a<br />

Crespellano. Colono. Fu attivo a Crespellano nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota<br />

<strong>da</strong>l 9/8/44 alla Liberazione.<br />

Zagnoni Rina, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong>* e Maria Negri; n. il 30/1/1931 a Marzabotto; ivi residente nel 1943.<br />

Scolara. Fu uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 30/9/1944, in località Roncadelli <strong>di</strong> Sperticano, nel corso<br />

dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto con la nonna Rita Santini* in Negri, la zia Emma Negri*, i prozii<br />

Gaetano Negri* e I<strong>da</strong> Rossi* in Negri. Il padre fu ucciso alcuni giorni dopo. [AQ-O]<br />

Zama Alfredo, <strong>da</strong> Luigi e Giovanna Zannoni; n. il 14/8/1923 a Faenza (RA); ivi residentenel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio elettricista. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e opero<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 17/12/44.<br />

Zama Aurelia, <strong>da</strong> Francesco e Pia Bernar<strong>di</strong>; n.il 14/1/1903 a Modena. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegata. Iscritta al PSI. All'avvento del fascismo la sua<br />

famiglia, che risiedeva a Rimini (FO), dovette trasferirsi prima a Lugo (RA) e poi a <strong>Bologna</strong> per<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

sottrarsi alle persecuzioni. Il padre, vecchio socialista, era stato denunciato per 1'uccisione <strong>di</strong> un<br />

fascista e in seguito, fu licenziato <strong>da</strong>lle ferrovie con la formula dello «scarso ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> lavoro».<br />

Nel 1942 si iscrisse al PSI e fece capo al gruppo <strong>di</strong> compagni che si incontravano nel «fondone» <strong>di</strong><br />

Paolo Fabbri* in via Poeti. Durante la Resistenza militò nella brg Matteotti Città e la sua casa, in via<br />

Cartolerie 10, <strong>di</strong>venne una base partigiana. Fu nominata segretaria delle donne socialiste e lavorò<br />

nella re<strong>da</strong>zione <strong>di</strong> "Compagna", il perio<strong>di</strong>co clandestino <strong>da</strong>lla commissione femminile del PSI, il<br />

cui primo numero usci il 30/11/44. Fu staffetta del CUMER alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> Gianguido<br />

Borghese*. Designata <strong>da</strong>l PSI e nominata <strong>da</strong>l CLN e <strong>da</strong>l1'AMG, fece parte del primo consiglio<br />

comunale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Riconosciuta partigiana con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla<br />

Liberazione. [O] Testimonianza in RB2.<br />

Zama Lina, <strong>da</strong> Francesco e I<strong>da</strong> Mangoni; n. il 26/12/1911 a Rimini (FO). Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Casalinga. Fu attiva nella brg Matteotti Citta. Riconosciuta patriota.<br />

Zambar<strong>di</strong> Gaetano, <strong>da</strong> Pasquino e Elena Venturoli; n. il 23/1/1912 a Portomaggiore (FE). Nel<br />

1943 residente a Malalbergo. Licenza elementare. Bracciante. Collaborò a Malalbergo con il btg<br />

Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zambelli Alessandro, <strong>da</strong> Enrico e Silvia Cantarossi; n. il 30/6/1924 a S. Agata Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Autista. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> e successivamente nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Venne incarcerate a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l<br />

10/4 al 30/6/44 e quin<strong>di</strong> internato in campo <strong>di</strong> concentramento a Fossoli (Carpi - MO) <strong>da</strong>l 30/6 al<br />

6/10/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/2/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Alfredo, <strong>da</strong> Antonio; n. il 28/7/1906 a S. Agata Bolognese; ivi residente nel 1943.<br />

Collaborò con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. La sua casa, in via Montirone, fu base partigiana.<br />

Riconosciuto benemerito.<br />

Zambelli Athos, <strong>da</strong> Marino e Bruna Scaliotti; n. il 29/10/1928 a Modena. Nel 1943 residente a S.<br />

Agata Bolognese. 1ª avviamento prefessionale. Bracciante. Collaborò a S. Agata Bolognese con la<br />

63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zambelli <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Ulisse e Gaetana Poluzzi; n. il 5/2/1882 a S. Agata Bolognese. Operaio.<br />

Iscritto al PSI. Emigrato in Belgio nel 1930, nel 1931 venne segnalato al governo <strong>da</strong>lle autorita<br />

consolari per 1'attività politica antifascista che svolgeva tra gli italiani. Fu fermato nel 1933, quando<br />

rimpatriò, e rimesso in libertà poco dopo. Subì perio<strong>di</strong>ci controlli sino al 1941 quando venne ra<strong>di</strong>ato<br />

<strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zambelli Bruno, «Raffles», <strong>da</strong> Giuseppe e Cesira Albertini; n. il 16/11/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Muratore. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll’8/6/44 al 22/2/45.<br />

Zambelli Bruno, «Gino», <strong>da</strong> Luigi e Isolina Zambelli; n. il 18/8/1921 a S. Agata Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare in fanteria in Croazia<br />

(Jugoslavia) <strong>da</strong>l 21/1/41 all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> caposquadra e operò a S. Agata Bolognese. Disperso <strong>da</strong>l 15/11/1944 ad Anzola Emilia.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al 15/11/44.<br />

Zambelli Corrado, <strong>da</strong> Vittorio e Maria Panzani; n. il 3/8/1897 a Bondeno (FE). Nel 1943 residente<br />

a <strong>Bologna</strong>. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a superiore. Artista lirico. Militò nell'8ª brg Masia GL.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'8/5/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Dario, <strong>da</strong> Elio e Carmelina Filippetti; n. il 28/6/1923 a S. Agata Bolognese; ivi residente<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


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a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

nel 1943. Licenza elementare. Fabbro meccanico. Prestò servizio militare nel genio a Trieste <strong>da</strong>l<br />

16/1 all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Agata<br />

Bolognese. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/5/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Eduardo, <strong>da</strong> Giuseppe e Corra<strong>da</strong> Guzzinati; n. il 16/9/1923 a Bengasi (Libia). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a inferiore. Impiegato. Militò nella 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Elio, «Aldo», <strong>da</strong> Enrico e Stella Calanchi; n. il 23/6/1923 a Castelfranco Emilia (BO).<br />

Nel 1943 residente a Bazzano. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Bazzano. Fu catturato <strong>da</strong>i fascisti in <strong>da</strong>ta imprecisata, tra il novembre e il <strong>di</strong>cembre 1944, e<br />

associate alle carceri <strong>di</strong> S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>). Prelevato alla fine del <strong>di</strong>cembre, fu ucciso,<br />

molto presumibilmente, il 23/12/1944 a Sabbiuno <strong>di</strong> Paderno (<strong>Bologna</strong>), nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/6/44 al 23/12/44. [O]<br />

Zambelli Emilia, vedova Bicocchi, <strong>di</strong> S. Agata Bolognese. Con il figlio Marco Bicocchi*<br />

trasformò la sua casa in base partigiana. A causa <strong>di</strong> una delazione venne arrestata e detenuta per<br />

qualche tempo.<br />

Zambelli Enrico, <strong>da</strong> Antonio e Teresa Trombelli; n. il 23/1/1909 a S. Agata Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Bracciante. Prestò servizio militare nella sanita a U<strong>di</strong>ne <strong>da</strong>l<br />

1929 al 1930. Richiamato alle armi, prestò servizio militare in Grecia. Prese parte alla lotta <strong>di</strong><br />

liberazione in Grecia. Militò in una brg della 16ª <strong>di</strong>v dell'ELAS. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

10/9/43 al 18/12/44.<br />

Zambelli Enrico, «Leone», <strong>da</strong> Erminio e Regina Zambelli; n. il 5/10/1926 a S. Agata Bolognese;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Meccanico. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Agata Bolognese. Fu incarcerato a S. Agata Bolognese <strong>da</strong>l 15 al<br />

17/3/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 30/1/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Enrico, <strong>da</strong> Romeo e Luigia Donati;n. il 31/1/1887 a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Ferroviere.<br />

Iscritto al PSI. Per essere stato un <strong>di</strong>rigente dello SFI, nel 1929 venne incluso nell'elenco dei<br />

ferrovieri considerati politicamente pericolosi. Negli anni seguenti subì controlli, sino a quando<br />

morìil 30/8/1935. [O]<br />

Zambelli Ettore, <strong>da</strong> Giovanni Battista e Stella Marchi; n. il 19/12/1889 a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare.<br />

Muratore. Iscritto al PSI. Per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale fu segnalato nel 1913 e incluso<br />

nell'elenco dei sovversivi. Ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco nel 1930, nel 1931 emigrò in Francia. Nel 1937, su<br />

segnalazione delle autorita consolari, fu incluso nuovamente nell'elenco dei sovversivi perchè<br />

«intrattiene rapporti con antifascisti in Francia». [O]<br />

Zambelli Fer<strong>di</strong>nando, <strong>da</strong> Antonio e Marina Fiorini; n. il 16/5/1902 a S. Agata Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. 3ª elementare. Boaro. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Agata<br />

Bolognese. Fu incarcerate a S. Giovanni in Persiceto <strong>da</strong>l 5 al 25/9/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

18/9/43 alla Liberazione.<br />

Zambelli Gianluigi, <strong>da</strong> Giuseppe e Genovieffa Tassinari; n. il 25/6/1920 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Commerciante. Militò nel btg Stelle ver<strong>di</strong> della 6ª brg Giacomo.<br />

Iscritto all'AC, fece parte del circolo Leone XIII sotto la presidenza <strong>di</strong> Carlo Salizzoni*. Costituitasi<br />

la brg, entro a far parte del btg coman<strong>da</strong>to <strong>da</strong> Roberto Rove<strong>da</strong>*. «Temerario, capace <strong>di</strong> ogni gesto»,<br />

in accordo con alcuni <strong>di</strong>rigenti della Resistenza, si arruolò nella GNR e, avvalendosi della <strong>di</strong>visa<br />

militare, riusci a trafugare armi per il movimento partigiano operando spesso «con spregiu<strong>di</strong>catezza,<br />

talvolta incosciente». Riuscì a liberare <strong>da</strong>lla Manifattura tabacchi quattro patrioti. Dopo aver<br />

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Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


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a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

sottratto <strong>da</strong>lla sede della Komman<strong>da</strong>ntur, in via Saragozza, un timbro, si propose <strong>di</strong> fare una<br />

fortunosa irruzione al campo <strong>di</strong> Fossoli (Carpi - MO) dove era trattenuto Alfonso Melloni*,<br />

operazione non giunta a termine perchè Melloni era gia stato deportato a Verona. Riconosciuto<br />

partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione. [AQ]<br />

Zambelli Giuseppe, <strong>da</strong> Vincenzo e Generosa Macchi; n. il 27/5/1899 a Bentivoglio; ivi residente<br />

nel 1943. Bracciante. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Bentivoglio, dove cadde il<br />

22/4/1945. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 7/9/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Innocente, «Gigi», <strong>da</strong> Aldo e Angiolina Tugnoli; n. il 29/3/1926 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano.<br />

Nel 1943 residente a Bentivoglio. 4ª elementare. Meccanico. Militò nella 36ª brg Bianconcini<br />

Garibal<strong>di</strong> e opero sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/5/44 al 22/2/45.<br />

Zambelli Luigi, <strong>da</strong> Alessandro e Rosa Felicani; n. il 10/6/1894 a S. Agata Bolognese; ivi residente<br />

nel 1943. Colono. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/12/43 alla<br />

Liberazione.<br />

Zambelli Luigi, <strong>da</strong> Pietro e Maria Zambelli; n. il 16/5/1882 a S. Agata Bolognese; ivi residente nel<br />

1943.Collaborò a S. Agata Bolognese con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l<br />

20/5/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Mario, «Febo», <strong>da</strong> Arturo ed Evelina Malaguti; n. il 12/8/1922 a Crevalcore. Nel 1943<br />

residente a Castelfranco Emilia (MO). Licenza elementare. Colono affittuario. Prestò servizio<br />

militare in aeronautica. Militò nella 65ª brg Walter Tabacchi della <strong>di</strong>v Modena pianura. Fu addetto<br />

al rifornimento dei viveri per la brg. Prese parte, nell'ottobre 1944, ai combattimenti in località<br />

Crocetta e a quello del 22/4/45 per la liberazione <strong>di</strong> Modena. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/9/44 al<br />

30/4/45. Testimonianza in RB5.<br />

Zambelli Mario, «Gino», <strong>da</strong> Elio e Carmelina Filippetti; n. il 9/8/1921 a S. Agata Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Falegname. Prestò servizio militare nel genio a Trieste <strong>da</strong>l<br />

3/1/41 all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Agata<br />

Bolognese. Fu rinchiuso in carcere a S. Agata Bolognese <strong>da</strong>l 5 al 7/2/45. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 10/10/43 alla Liberazione.<br />

Zambelli Mario. Residente a Sant'Agata Bolognese. Iscritto al PCI <strong>da</strong>l 1922. Piu volte convocato<br />

<strong>da</strong>i fascisti alla Casa del Fascio locale, subì interrogazioni e percosse. Nell'aprile 1930, in seguito ad<br />

una denuncia, fu arrestato insieme a Filippo Atti*. Trasferito alla questura <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> furono<br />

imputati <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> manifestini sovversivi.<br />

Zambelli Olga, <strong>da</strong> Enrico e Stella Calanchi; n. il 2/4/1925 a Castelfranco Emilia (BO). Nel 1943<br />

residente a Bazzano. Licenza elementare. Operaia alla Ducati. Militò nei btgg Sozzi e Artioli della<br />

63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Bazzano. Il fratello Elio* cadde nella Resistenza. Riconosciuta<br />

partigiana <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Oreste, «Petardo», <strong>da</strong> Alberto e Elisa Zambonelli; n. il 4/5/1922 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano.<br />

Nel 1943 residente a S. Pietro in Casale. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare in<br />

fanteria a Messina <strong>da</strong>l 24/1/42 al 7/8/43. Militò nella 31ª brg Copelli e operò a Pellegrino Parmense<br />

(PR). Fu rinchiuso in carcere a Piacenza <strong>da</strong>l 10/1 al 6/4/45. Ferito. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zambelli Pietro, <strong>da</strong> Cesare e Giuseppina Zanasi; n. il 23/8/1884 a S. Agata Bolognese. Bracciante.<br />

Nel 1909 sposò una citta<strong>di</strong>na russa e si trasferì in Russia, dove continuò a risiedere anche dopo la<br />

proclamazione del regime sovietico. Per ragioni non chiare, nel 1933 il governo fascista emise un<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> cattura, nel caso fosse rientrato in Italia. Il 29/9/36, quando varcò con la moglie e tre figlie<br />

il confine a Tarvisio (UD), fu arrestato e rilasciato in ottobre. Si trasferì a Milano dove subì<br />

perio<strong>di</strong>ci controlli. In <strong>da</strong>ta 25/3/42 nella sua pratica venne annotate: «Viene vigilato». [O]<br />

Zambelli Vincenzo, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Amelia Capponcelli; n. il 15/5/1921 a S. Agata Bolognese. Nel<br />

1943 residente a Sala Bolognese. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a U<strong>di</strong>ne <strong>da</strong>l 7/1/41<br />

all'8/9/43. Militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Sala Bolognese. Fu<br />

incarcerato a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 15/4 al 3/6/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zambianchi Arturo, <strong>da</strong> Eugenio e Amalia Conforti; n, il 27/8/1869 a Forli. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Ragioniere. Iscritto al PSI e al PSU. Aderì giovanissimo agli ideali socialisti. Nel 1892 fu<br />

assunto nelle ferrovie e trasferito prima a Campobasso e poi a U<strong>di</strong>ne. Per essere <strong>di</strong>venuto un<br />

<strong>di</strong>rigente dello SFI, nel 1896 venne sche<strong>da</strong>to. Durante i moti del 1898 fu denunciato e fece un breve<br />

periodo <strong>di</strong> carcere. Dimessosi <strong>da</strong>lle ferrovie, nel 1899 tornò a Forlì dove assunse la carica <strong>di</strong><br />

segretario della federazione del PSI e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore del settimanale "II Risveglio". Per qualche tempo<br />

fu pure segretario della Federterra provinciale. Dopo essere stato a Roma, come amministratore del<br />

PSI e dell'"Avanti!", nel 1904 tornò a Forlì, per trasferirsi a Imola nel 1907 dove assunse la carica <strong>di</strong><br />

segretario della Congregazione <strong>di</strong> carità. Nel 1922, quando 1'ala riformista turatiana fu espulsa <strong>da</strong>l<br />

PSI, aderì al PSU. Per la sua fede politica fu perseguitato <strong>da</strong>i fascisti e infine licenziato <strong>da</strong>lla<br />

Congregazione <strong>di</strong> carita. Si trasferì a <strong>Bologna</strong>, sempre controllato <strong>da</strong>lla polizia. A Imola potè<br />

tornare ad abitare dopo la Liberazione. [O]<br />

Zambon Orfeo Andrea, «Volà», <strong>da</strong> Enrico e Margherita Bonetto; n. il 31/10/1929 a Ozzano<br />

Emilia; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Muratore. Collaborò a Ozzano Emilia col btg<br />

Pasquali della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Fu incarcerato <strong>da</strong>l 12 al 16/4/45. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>l 10/6/44 alla Liberazione.<br />

Zambonelli Agostino, <strong>da</strong> Ermete ed Enrica Stagni; n. il 14/6/1921 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano; ivi<br />

residente nel 1943. Colono. Fu attivo nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota.<br />

Zambonelli Alessandro, «Rinaldo», <strong>da</strong> Giovanni e Emilia Fini; n. il 24/4/1918 a Pieve <strong>di</strong> Cento<br />

(FE); ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Canapino. Prestò servizio militare in artiglieria <strong>da</strong>l<br />

1939 al 1943 col grado <strong>di</strong> caporal maggiore. Militò nel btg Ga<strong>da</strong>ni della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>, con<br />

funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> compagnia e operò a Pieve <strong>di</strong> Cento. Riconosciuto partigiano<br />

con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 10/11/43 allaLiberazione.<br />

Zambonelli Angelo, <strong>da</strong> Raffaele e Mad<strong>da</strong>lena Tedesco; n. il 10/7/1912 a Molinella. Licenza<br />

elementare. Luci<strong>da</strong>tore <strong>di</strong> mobili. Il 18/4/34 venne arrestato perche accusato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere stampa<br />

antifascista. Il 2/5 fu classificato comunista, <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e liberato. Negli anni seguenti subì perio<strong>di</strong>ci<br />

controlli e il 18/3/40 nella sua pratica venne annotate: «E’ vigilato». [O]<br />

Zambonelli Eugenio, <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Cavicchioli; n. il 10/9/1914 a S. Pietro in Casale.<br />

Muratore. Iscritto al PCI. Il 14/6/37 fu arrestato con altri 18 militanti antifascisti, accusati <strong>di</strong><br />

svolgere propagan<strong>da</strong> a favore della Spagna repubblicana. Deferito al Tribunale speciale, il 14/10/37<br />

venne con<strong>da</strong>nnato a 2 anni <strong>di</strong> carcere e a uno <strong>di</strong> libertà vigilata. Scontò la pena a Civitavecchia<br />

(Roma), dove restò sino al 26/5/39. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione collaborò con le forze partigiane.<br />

[B-O]<br />

Zambonelli Gino, <strong>da</strong> Massimiliano e A<strong>da</strong>lgisa Gamberini; n. 1'1/3/1920 a Galliera; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Muratore. Militò nel btg Lucarelli della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Galliera. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/6/44 alla Liberazione.<br />

Zambonelli Luciano, «Trac», <strong>da</strong> Umberto e Aristodema Martelli; n. il 30/5/1914 a S. Pietro in<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Casale. Nel 1943 residente a Galliera. 3ª elementare. Bracciante. Prestò servizio militare nella<br />

sussistenza a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>ll'l/3 all'8/9/43. Militò nel btg Lucarelli della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Galliera. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/44 alla Liberazione.<br />

Zambonelli Marcello, <strong>da</strong> Antonio e Olimpia Bolognese; n. il 23/11/1883 a Budrio. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Autista. Antifascista. Il 28/3/39 fu arrestato con Gaetano Mengoli*, Luigi<br />

Regazzi*, Alessandro Vannini*, Alceste Vignoli* ed Enrico Zamboni*, con i quali era solito<br />

incontrarsi in un bar, sotto il portico del Podesta a <strong>Bologna</strong>, per fare <strong>di</strong>scussioni politiche. Il 4/4 fu<br />

assegnato al confino per «Propagan<strong>da</strong> antifascista» per 4 anni e inviato in provincia <strong>di</strong> Catanzaro.<br />

L'8/3/40 fu rimesso in libertà e la parte restante della pena commutata in ammonizione. [O]<br />

Zambonelli Massimo, <strong>da</strong> Raffaele e Teresa Cavicchi; n. il 13/2/1892 a S. Pietro in Casale. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Operaio. Nell'aprile 1943 fu arrestato per avere parlato in pubblico<br />

contro la guerra. Dopo 30 giorni <strong>di</strong> carcere venne <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e liberato. [O]<br />

Zambonelli Natale, «Stefano», <strong>da</strong> Francesco e Augusta Maini; n. il 24/12/1899 a Galliera; ivi<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Operaio. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a Galliera.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'l/10/44 alla Liberazione.<br />

Zamboni Adriano, «Drion», <strong>da</strong> Cesare e Amedea Rinal<strong>di</strong>; n. il 26/8/1913 a Anzola Emilia; ivi<br />

residente nel 1943. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 19/3 al 30/8/40. Militò<br />

nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò ad Anzola Emilia. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 10/5/44 alla Liberazione.<br />

Zamboni Alfredo, <strong>da</strong> Alfonso e Teresa Gombi; n. il 23/5/1873 a Malalbergo. Muratore. Iscritto al<br />

PSI. Per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale fu sche<strong>da</strong>to nel 1898. Subì perio<strong>di</strong>ci controlli durante il<br />

ventennio fascista e il 20/6/41 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti. Restò in quello dei sovversivi,<br />

per cui continuò a essere sorvegliato. [O]<br />

Zamboni Amato, <strong>da</strong> Giuseppe e Angela Cimatti; n. il 20/9/1896 a Imola; ivi residente nel 1943. 4 a<br />

elementare. Operaio carrozzaio. Iscritto al PCI. Nel novembre 1926 fu arrestato, con altri 276<br />

antifascisti, nel corso <strong>di</strong> una retata contro 1'organizzazione comunista che operava nell'Imolese.<br />

Incarcerato ed accusato <strong>di</strong> «ricostituzione del PCI, appartenenza allo stesso, propagan<strong>da</strong><br />

comunista», con sentenza del 13/6/27 venne prosciolto in istruttoria e liberate per non luogo a<br />

procedere, assieme ad altri 257 coimputati, perche gli addebiti a loro carico si riferivano agli anni<br />

antecedenti le leggi eccezionali. Funuovamente arrestato il 28/11/27, con altri 39 antifascist!,<br />

incarcerato e deferito al Tribunale speciale per «ricostituzione del PCI, propagan<strong>da</strong> sovversiva».<br />

Con sentenza del 24/9/28 venne nuovamente prosciolto <strong>da</strong>lle accuse per non luogo a procedere, ma<br />

non scarcerato. Il 16/11/28 fu assegnato al confino per 2 anni per «organizzazione comunista» e<br />

relegato a Ponza (LT). Venne prosciolto il 15/2/30, ma classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella degli<br />

antifascisti considerati politicamente piu pericolosi. Il 12/7/34 fu arrestato e l’8/9 <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e<br />

liberato.Negli anni seguenti fu sottoposto a perio<strong>di</strong>ci controlli, 1'ultimo dei quali il 27/5/42. Durante<br />

la lotta <strong>di</strong> liberazione venne arrestato due volte. Fu attivo nella brg SAP <strong>di</strong> Imola. Riconosciuto<br />

patriota <strong>da</strong>l gennaio 1944 al 14/4/45. [AR]<br />

Zamboni Andrea, <strong>da</strong> Cesare e Amedea Rabbi; n. il 13/12/1913 a Borgo Panigale (<strong>Bologna</strong>). Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio meccanico alla Calzoni. Fu tra gli<br />

organizzatori dello sciopero dell'1/3/44 nella fabbrica e, in seguito, tra i promotori <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong><br />

sabotaggio della produzione. Testimonianza in RB3.<br />

Zamboni Angiolina, <strong>da</strong> Antonio e Giuseppina Baccilieri; n. il 16/10/1922 aBaricella; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Operaia. Collaborò con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta<br />

benemerita <strong>da</strong>l 12/2/45 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zamboni Anteo, <strong>da</strong> Mammolo* e Viola Tabarroni*; n. 1'1/2/1911 a <strong>Bologna</strong>. Aderente<br />

all'organizzazione giovanile fascista, il 31/10/26 venne truci<strong>da</strong>to all'incrocio tra via Rizzoli e<br />

In<strong>di</strong>pendenza, un istante dopo che un colpo <strong>di</strong> rivoltella fu sparato contro Benito Mussolini, capo<br />

del governo, che su un'auto stava <strong>di</strong>rigendosi verso la stazione ferroviaria dopo due giorni <strong>di</strong><br />

permanenza nella citta. Giovanetto <strong>di</strong> 15 anni e 10 mesi, <strong>di</strong>scendente <strong>da</strong> famigliari anarchici, fu<br />

colpito <strong>da</strong> fascisti che 1'attorniavano con 14 pugnalate e un colpo <strong>di</strong> pistola e poi colpestato,<br />

sputacchiato e semispogliato. Venne quin<strong>di</strong> incolpato, all'istante e dopo, dell'attentato. I suoi<br />

familiari, a partire <strong>da</strong>l padre furono arrestati ed incolpati <strong>di</strong> complicità. Il caso bolognese fu preso a<br />

pretesto per nuove misure reazionarie del governo fascista: il 9/11/26 furono <strong>di</strong>chiarati decaduti <strong>da</strong>l<br />

man<strong>da</strong>to parlamentare 120 deputati dell'opposizione; il 25 dello stesso mese furono approvati i<br />

provve<strong>di</strong>menti eccezionali contro gli antifascisti e la istituzione del Tribunale speciale, an<strong>da</strong>ti in<br />

vigore a partire <strong>da</strong>l 6/12/26. Nell'angolo <strong>di</strong> Palazzo d'Accursio a <strong>Bologna</strong> che guar<strong>da</strong> il trivio <strong>da</strong> cui<br />

parte via dell'In<strong>di</strong>pendenza è stata murata la seguente epigrafe: «<strong>Bologna</strong> <strong>di</strong> popolo /<br />

congiuntamente onorando / i suoi figli immolatisi / nella ventennale lotta antifascista / con questa<br />

pietra consacra nei tempi / Anteo Zamboni / per au<strong>da</strong>ce amore <strong>di</strong> libertà / qui truci<strong>da</strong>to / martire<br />

giovanetto / <strong>da</strong>gli scherani della <strong>di</strong>ttatura». Il suo nome è stato <strong>da</strong>to a una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.[AR]<br />

Zamboni Arturo, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Dialma Cesari; n. il 12/1/1909 a Minerbio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Meccanico. Iscritto al PCI. Il 10/11/37 fu arrestato con altri 17<br />

militanti antifascisti e deferito al Tribunale speciale per «Associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva» e<br />

per avere organizzato il reclutamento <strong>di</strong> volontari per la guerra <strong>di</strong> Spagna. Rinviato a giu<strong>di</strong>zio il<br />

12/2/38, il 7/4 venne con<strong>da</strong>nnato a 3 anni <strong>di</strong> reclusione. Dopo la scarcerazione, avvenuta il<br />

10/11/39, subi 2 anni <strong>di</strong> libertà vigilata. Fu inoltre sottoposto a perio<strong>di</strong>ci controlli, 1'ultimo dei quali<br />

1'8/6/42. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Minerbio<br />

con funzione <strong>di</strong> commissario politico. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/11/44 alla Liberazione. [C-O]<br />

Zamboni Assunto, <strong>da</strong> Mammolo e Viola Tabarroni; n. il 28/2/1906 a <strong>Bologna</strong>. Tipografo anarchico.<br />

Partecipò alla «marcia su Roma». Fratello <strong>di</strong> Anteo* incolpato <strong>di</strong> avere sparato contro il capo del<br />

governo, Benito Mussolini, il 31/10/1926, venne arrestato come presunto complice, assieme al<br />

padre*, la madre*, il fratello Lodovico* e la zia Virginia Tabarroni*. Dopo quasi due anni <strong>di</strong> carcere<br />

venne prosciolto per non luogo a procedere il 23/8/1928 e scarcerato. Il 27 settembre successivo,<br />

assieme al fratello Lodovico, venne con<strong>da</strong>nnato, <strong>da</strong>lla apposita Commissione provinciale, a 5 anni<br />

<strong>di</strong> confine «perchè anarchici convinti». Dopo oltre due anni <strong>di</strong> confine, venne prosciolto, assieme al<br />

fratello, per condono il 5 novembre 1930. Si laureò e poi fece il me<strong>di</strong>co. Dal 1942 abitò a Milano. Il<br />

2 luglio 1946 la "Gazzetta Ufficiale" lo menzionò nel1'Elenco nominativo dei confidenti<br />

del1'OVRA. [AR]<br />

Zamboni Athos, «Dempsi», <strong>da</strong> Alberto e Carmina Patelli; n. il 19/6/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Meccanico. Prestò servizio militare in aeronautica a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l<br />

2/6/42 all'8/9/43. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong><br />

caposquadra e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zamboni Athos, <strong>da</strong> Bruno e Carolina Trombetti; n. il 18/2/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio. Dopo aver fatto il fabbro, a 16 anni fu assunto nell'officina Bruno<br />

Righi. Nei primi mesi del 1943 <strong>di</strong>venne comunista. Dopo 1'occupazione tedesca partecipò<br />

all'organizzazione della sospensione del lavoro nell'azien<strong>da</strong>, attuata il 24/1/44, a sostegno <strong>di</strong><br />

riven<strong>di</strong>cazioni sin<strong>da</strong>cali. Fu tra gli animatori dello sciopero nella fabbrica che scoppiò 1'8/3/44<br />

(dopo essere fallito il 1° marzo precedente) nel quadro dello sciopero generale operaio in tutta<br />

1'Italia occupata. In seguito si licenziò <strong>da</strong>lla fabbrica ed ebbe 1'incarico <strong>di</strong> lavorare alla produzione<br />

<strong>di</strong> stampa clandestina per conto della federazione bolognese del PCI. Concorse alla re<strong>da</strong>zione de<br />

"La Lotta", Organo del PCI <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, e dell'e<strong>di</strong>zione dell'Emilia e Romagna de "1'Unita", organo<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

nazionale del PCI, il cui primo numero portava la <strong>da</strong>ta del 6/7/44, nonché <strong>di</strong> vari altri giornaletti e<br />

fogli volanti. A fine agosto 1944, per sfuggire alle ricerche dei fascisti, venne trasferito a Modena<br />

dove continuò il lavoro <strong>di</strong> re<strong>da</strong>zione e stampa alla macchia fino alla Liberazione. Promosse<br />

1'e<strong>di</strong>zione per Modena e provincia dell'organo del PCI. Fondo "La Verita", organo della<br />

Federazione modenese del PCI, il cui primo numero vide la luce il 18/12/44. [AR] Testimonianza<br />

in RB2.<br />

Zamboni Bruno, <strong>da</strong> Gaetano e Gaetana Selleri; n. il 10/12/1890 a Minerbio. Licenza elementare.<br />

Tranviere. Iscritto al PSI. Nel 1912 fu <strong>di</strong>rigente <strong>di</strong> alcune cooperative <strong>di</strong> braccianti a Minerbio e nel<br />

1918 venne sche<strong>da</strong>to. Nel 1917 si trasferì a <strong>Bologna</strong> e fu assunto all'azien<strong>da</strong> tranviaria. Nel 1924<br />

venne licenziato con la formula dello «scarso ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> lavoro», per avere preso parte ad alcuni<br />

scioperi. Negli anni seguenti subì controlli, 1'ultimo dei quali il 27/1/42. [O]<br />

Zamboni Dino, <strong>da</strong> Clelio; n. l’11/12/1926 a Molinella; ivi residente nel 1943. Fu attivo a Molinella<br />

nella 5ª brg Bonvicini Matteotti. Riconosciuto patriota.<br />

Zamboni Duilio, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Luigia Stefanini; n. il 25/5/1904 a Molinella. 0peraio. Nella notte tra<br />

il 29 e il 30/9/36 fu arrestato a <strong>Bologna</strong>, unitamente ad altre 51 persone, per organizzazione<br />

comunista e sottoscrizione a favore della repubblica spagnola. [CA]<br />

Zamboni Eisa, «Lavan<strong>da</strong>ia», <strong>da</strong> Gioacchino e Clotilde Bonfiglioli; n. il 28/1/1912 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Casalinga. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana<br />

<strong>da</strong>l 7/11/43 alla Liberazione.<br />

Zamboni Enrico, <strong>da</strong> Carlo e Giuseppina Mantovani;n. il 29/10/1879 a Baricella. Elettricista.<br />

Antifascista. II 28/3/39 fu arrestato con Gaetano Mengoli*, Luigi Regazzi*, Alessandro Vannini*,<br />

Alceste Vignoli* e Marcello Zambonelli* con i quali era solito incontrarsi in un bar, sotto il portico<br />

del Podestà a <strong>Bologna</strong>, per fare <strong>di</strong>scussioni politiche. Il 4/4 venne ammonito e liberate. In seguito<br />

subì perio<strong>di</strong>ci controlli e il 27/11/42 nella sua pratica fu annotate: «E’ vigilato». [O]<br />

Zamboni Fernando, <strong>da</strong> Cesare e Amedea Rinal<strong>di</strong>; n. il 22/2/1906 ad Anzola Emilia; ivi residente<br />

nel 1943. 4ª elementare. Colono. Fu attivo ad Anzola Emilia nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 3/5/44 alla Liberazione.<br />

Zamboni Gino, «Bafi», <strong>da</strong> Amedeo e Annunziata Zanetti; n. il 5/3/1922 a Anzola Emilia; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Manovale. Prestò servizio militare in artiglieria a Brin<strong>di</strong>si<br />

<strong>da</strong>l 27/1/42 all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò ad Anzola<br />

Emilia. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente maggiore <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zamboni Giorgio, <strong>da</strong> Lorenzo e Raffaellina Tugnoli; n. il 19/9/1919 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Laureato in me<strong>di</strong>cina. Fu attivo nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota.<br />

Zamboni Guido, «Nerone», <strong>da</strong> Amedeo e Annunziata Monetti; n. il 14/1/1926 a Anzola Emilia; ivi<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Tornitore alla Calzoni. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong><br />

e operò ad Anzola Emilia. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zamboni Guido, <strong>da</strong> Arnaldo e Le<strong>da</strong> Turricchia; n. il 27/7/1914 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Laureate. Impiegato. Collaborò con l’8ª brg Masia GL. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l marzo 1944<br />

alla Liberazione.<br />

Zamboni Guido, «Pecorino», <strong>da</strong> Gaetano e Nella Mingar<strong>di</strong>; n. il 25/4/1931 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Manovale. Collaborò a <strong>Bologna</strong> con la brg SAP <strong>Bologna</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 15/1/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zamboni Lodovico, <strong>da</strong> Mammolo* e Viola Tabarroni, n. il 10/2/1908 a <strong>Bologna</strong>. Licenza <strong>di</strong> scuola<br />

me<strong>di</strong>a. Tipografo. Anarchico. Fratello <strong>di</strong> Anteo*, venne arrestato come presunto complice, assieme<br />

al padre*, alla madre*, al fratello Assunto* e alla zia Virginia Tabarroni*. Dopo quasi due anni <strong>di</strong><br />

carcere fu processato con gli altri parenti, <strong>da</strong>l Tribunale speciale che, il 7/9/28, lo assolse <strong>da</strong>lle<br />

accuse <strong>di</strong> «attentato a Mussolini, complicita e omessa denuncia <strong>di</strong> armi». Il 27.9 la Commissione<br />

provinciale, lo con<strong>da</strong>nnò, assieme al fratello Assunto, a 5 anni <strong>di</strong> confine «perchè anarchici<br />

convinti». Il 5/11/30, dopo oltre due anni <strong>di</strong> confine, venne prosciolto per condono. [AR]<br />

Zamboni Lorenzo, <strong>da</strong> Albino e Maria Martelli; n. il 7/2/1886 a Baricella. Vigile urbano. Iscritto al<br />

PSI. Fu denunciato, ma non arrestato, per «correita nell'omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una guar<strong>di</strong>a regia» e perche<br />

sospettato <strong>di</strong> avere preso parte alla sparatoria che si era tenuta nella sala del consiglio comunale <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> il 21/11/20, in occasione dell'inse<strong>di</strong>amento della secon<strong>da</strong> amministrazione socialista,<br />

quando i fascisti assalirono Palazzo d'Accursio provocando una strage. Venne prosciolto in<br />

istruttoria, il 15/11/21, per insufficienza <strong>di</strong> prove. Nonostante 1'assoluzione fu licenziato per motivi<br />

politici. Il 5/8/21 il commissario che reggeva il comune <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, dopo la strage <strong>di</strong> Palazzo<br />

d'Accursio, sciolse il corpo dei vigili urbani e contemporaneamente apri 1'arruolamento per<br />

ricostituirlo. La sua doman<strong>da</strong> <strong>di</strong> riassunzione non fu accolta. [O]<br />

Zamboni Luigi, <strong>da</strong> Lodovico e Assunta Mancini; n. il21/11/1884 a Granarolo Emilia. Elettricista.<br />

Antifascista. Venne fermato il 31/10/26 quando il nipote Anteo Zamboni* fu ucciso <strong>da</strong>i fascisti. Nel<br />

1928 venne <strong>di</strong> nuovo fermato e ammonito e nel 1929 gli fu negato il passaporto per 1'estero. [O]<br />

Zamboni Mammolo, <strong>da</strong> Lodovico e Assunta Mancini; n. il 13/3/1882 a Granarolo Emilia. Licenza<br />

elementare. Tipografo. Anarchico. Padre <strong>di</strong> Anteo*, fu arrestato assieme alla moglie Viola<br />

Tabarroni*, alla cognata Virginia Tabarroni*, ai figli Lodovico* e Assunto* perché sospettato <strong>di</strong><br />

avere aizzato il figlio all'attentato. La sezione istruttoria, dopo quasi un anno <strong>di</strong> lavoro, il 26/8/27<br />

chiese un supplemento <strong>di</strong> istruttoria per «attentato a Mussolini, complicità e omessa denuncia <strong>di</strong><br />

armi» e il 23/8/28 lo rinvio a processo assieme alla cognata ed al figlio Lodovico. Il Tribunale<br />

speciale al termine del processo (presieduto <strong>da</strong> Guido Cristini, relatore Pietro Lanari) il 7/9/28, lo<br />

con<strong>da</strong>nnò a 30 anni <strong>di</strong> carcere, per attentato, preparazione alla guerra civile e mancato omici<strong>di</strong>o<br />

preme<strong>di</strong>tato nei confronti del capo del governo. L'avvocato antifascista Roberto Vighi * re<strong>da</strong>sse una<br />

ampia e documentata memorìa comprovante 1'innocenza degli accusati e la fece pervenire a<br />

Mussolini nel novembre 1932 a mezzo <strong>di</strong> Leandro Arpinati. Nel 1933 fu concessa la grazia ad<br />

entrambi i con<strong>da</strong>nnati per 1'attentato del 1926. Ritornato a <strong>Bologna</strong>, riprese il lavoro <strong>di</strong> tipografo.<br />

Dopo la Liberazione, a sua cura, nella qualità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>tore, pubblicò documenti sulla vicen<strong>da</strong> della sua<br />

famiglia, in un volumetto raggruppante materiali abbastanza compositi, <strong>da</strong>l titolo Avv. Roberto<br />

Vighi, Anteo Zamboni nel ventennale delsuo olocausto, 31 ottobre 1926-31 ottobre 1946. Riassunto<br />

storicocritico dell'attentato a Mussolini e della sentenza del tribunale speciale. <strong>Bologna</strong>, Officina<br />

Grafica A. Cacciari, X-1946. II testo integrale della memoria <strong>di</strong> Roberto Vighi in<strong>di</strong>rizzata a<br />

Mussolini e la lettera <strong>di</strong> trasmissione al Capo del governo, sono riprodotti nel volume: R. Vighi, Per<br />

il socialismo, l'antifascismo, le autonomie, Scelta <strong>di</strong> scritti e <strong>di</strong>scorsi <strong>da</strong>l 1914 al 1970, a cura <strong>di</strong> L.<br />

Arbizzani, F. Bonazzi del Poggetto e N.S. Onofri, Provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, 1984. [AR]<br />

Zamboni Marcello, <strong>da</strong> Vincenzo e Raffaella Tagliavini; n. il 5/7/1904 a Minerbio. Bracciante.<br />

Iscritto al PSI. Nel 1929 fu classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle persone considerate<br />

politicamente piu pericolose. Venne fermato tra la fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre 1929 e il gennaio 1930, in<br />

occasione del matrimonio del principe ere<strong>di</strong>tario. Subì perio<strong>di</strong>ci controlli e il 7/4/42 nella sua<br />

pratica fu annotato: «Viene vigilato». [O]<br />

Zamboni Novello, «Savena», <strong>da</strong> Pompeo e Gisella Cocchi; n. il 6/7/1915 a Modena. Nel 1943<br />

residente a Malalbergo. Licenza elementare. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Malalbergo e a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zamboni Orfeo, <strong>da</strong> Amalio e Teresa Franceschelli; n. l’8/3/1883 a Baricella. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Impiegato. Fu colpito <strong>da</strong> man<strong>da</strong>to <strong>di</strong> cattura, a cavallo del febbraio-marzo 1921 perché<br />

appartenente al Comitato comunale d'agitazione <strong>di</strong> Castel San Pietro nel corso della lotta agraria del<br />

1920, si rifugiò per qualche tempo nella Repubblica <strong>di</strong> S. Marino. Aderente al PCI, fu perseguitato<br />

<strong>da</strong>gli squadristi che nel settembre 1922 lo catturano e lo pugnalano. Nel giugno 1924 fu chiamato a<br />

Milano per fon<strong>da</strong>re la Societa E<strong>di</strong>trice Unita Milano (SEUM) della quale fece 1'amministratore e<br />

poi il <strong>di</strong>rettore <strong>da</strong>l luglio 1925 al novembre 1926. Pochi giorni dopo 1'attentato a Benito Mussolini<br />

del 30/10/1926 a <strong>Bologna</strong>, venne arrestato, incarcerato e, successivamente accusato <strong>di</strong><br />

«ricostituzione <strong>di</strong> partito <strong>di</strong>sciolto, propagan<strong>da</strong>, cospirazione, istigazione alla lotta». Venne<br />

processato <strong>da</strong>l T.S. assieme ai massimi <strong>di</strong>rigenti nazionali del PCI, fra i quali Antonio Gramsci, nel<br />

corso del «processone». Con sentenza del 20/2/28, venne con<strong>da</strong>nnato a 15 anni, 4 mesi e 5 giorni <strong>di</strong><br />

carcere. Una nuova sentenza istruttoria del T.S. lo assolse, assieme a Ruggero Grieco, in <strong>da</strong>ta<br />

18/3/29, <strong>da</strong>ll'accusa <strong>di</strong> «pubblicazione <strong>di</strong> giornali comunisti a Milano prima delle leggi<br />

eccezionali», <strong>di</strong>chiarandolo «latitante res ju<strong>di</strong>cata». Durante 1'occupazione tedesca collaborò con il<br />

movimento <strong>di</strong> liberazione. Riconosciuto patriota. [AR]<br />

Zamboni Rinaldo, <strong>da</strong> Lodovico e Assunta Mancini; n. il 9/8/1887 a Granarolo Emilia.<br />

Commerciante. Antifascista. Fu fermato il 31/10/26 quando il nipote Anteo Zamboni* fu ucciso <strong>da</strong>i<br />

fascisti perchè sospettato <strong>di</strong> avere attentato alla vita <strong>di</strong> Benito Mussolini. Il 18/12/28 venne fermato<br />

<strong>di</strong> nuovo e ammonito. Il 4/3/40 nella sua pratica fu annotate: «E’ vigilato». [O]<br />

Zamboni Sisto, <strong>da</strong> Lodovico e Assunta Mandni; n. il 30/10/1879 a Granarolo Emilia. Licenza<br />

elementare. Rappresentante <strong>di</strong> commerdo. Iscritto al PSI. Per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale venne<br />

sche<strong>da</strong>to nel 1898. Il 31/10/26 fu fermato quando il nipote Anteo Zamboni* venne ucciso <strong>da</strong>i<br />

fascisti. Nel 1928 fu nuovamente fermato e ammonito. In seguito subì perio<strong>di</strong>ci controlli, 1'ultimo<br />

dei quali nel 1941. [O]<br />

Zamboni Vanes, «Marco», <strong>da</strong> Pompeo e Gisella Cocchi; n. il 25/10/1921 a Malalbergo; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Fabbro. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Minerbio e a Granarolo Emilia. Ferito. Riconosduto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zambonini Nello, <strong>da</strong> Enrico e Giulia Conti; n. il 17/8/1908 a Malalbergo. Nel 1943 residente a<br />

Minerbio. Fabbro. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Minerbio. Ferito.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/6/44 alla Liberazione.<br />

Zambonini Umberto, <strong>da</strong> Camillo e I<strong>da</strong> Biancondni; n. il 15/4/1885 a <strong>Bologna</strong>. 0peraio gasista.<br />

Antifascista. Il 18/9/38 fu arrestato a <strong>Bologna</strong> per avere detto in pubblico che la crisi dell'economia<br />

del paese era stata provocata <strong>da</strong>l fascismo. Venne ammonito per «propagan<strong>da</strong> spicciola contro il<br />

regime». Negli anni seguenti fu sottoposto a controlli e il 31/1/43 nella sua pratica venne annotato:<br />

«non ha <strong>da</strong>to finoggi prove <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento. Viene vigilato». [CA]<br />

Zambrini Adelmo, «Emilio», <strong>da</strong> Pietro ed Angela Gui<strong>di</strong>; n. il 20/3/1909 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Bracciante. Comunista, per attività antifascista, il 7/3/33, venne con<strong>da</strong>nnato<br />

a 3 anni <strong>di</strong> confine, ridottigli a 2 <strong>da</strong>lla commissione d'appello e prosciolto il 3/3/35. Nel novembre<br />

1938, a seguito della scoperta <strong>da</strong> parte della polizia fascista delI'organizzazione comunista<br />

bolognese attiva nell'Azien<strong>da</strong> Tramviaria <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e in vari comuni della provincia, venne<br />

arrestato e, con sentenza istruttoria del 16/6/39, rinviato al Tribunale Speciale che, il 25/7<br />

successivo, lo con<strong>da</strong>nnò a 4 anni <strong>di</strong> carcere per «ricostituzione del PCI, appartenenza al medesimo,<br />

propagan<strong>da</strong> sovversiva». Scontò una prima parte della pena nel carcere <strong>di</strong> Civitavecchia (Roma) e<br />

1'altra parte relegato nell'isola <strong>di</strong> Ventotene (LT) dopo una nuova con<strong>da</strong>nna al confino comminatagli<br />

il 28/2/41. Tornò in libertà nell'agosto '43. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nella 5ª brg.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Bonvicini Matteotti ed operò a Me<strong>di</strong>dna. Riconosciuto partigiano col grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l<br />

9/9/43 alla Liberazione. [AR-C]<br />

Zambrini Alieto, «Macario», <strong>da</strong> Pietro e Angela Gui<strong>di</strong>; n.il 23/9/1913 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente nel<br />

1943.4ª elementare. Barbiere. Militò nel btg Melega della 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a<br />

Me<strong>di</strong>cina. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zambrini Ernesto, «Rino», <strong>da</strong> Carlo e Luigia Maranini; n. il 12/5/1917 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943<br />

residente a Molinella. Bracciante. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 15/9/43 al 17/12/44.<br />

Zambrini Giacomo, <strong>da</strong> Pietro e Maria Patuelli; n. 1'1/3/1901 a lmola; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Operaio. Militò nel btg Montano della brg SAP Imola e operò a Imola. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll’l/11/43 al 14/4/45.<br />

Zambrini Luigi, <strong>da</strong> Antonio e Teresa Venturini; n. il 3/1/1874 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Bidello. Arrestato a seguito della scoperta dell'organizzazione comunista imolese, con sentenza del<br />

13/6/27 fu prosciolto per non luogo a procedere. La sentenza investì 276 antifasdsti, 19 dei quali<br />

furono rinviati al Tribunale speciale, mentre gli altri 257 furono prosciolti perché le prove a loro<br />

carico erano limitate agli anni antecedenti le leggi eccezionali.<br />

Zambrini Luigi, <strong>da</strong> Felice e Adele Venturini; n. il 26/3/1926 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943 residente a<br />

Imola. Licenza elementare. Colono. Fu attivo nell'Imolese nella brg SAP Imola. Riconosciuto<br />

patriota <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 14/4/45.<br />

Zambrini Mario, «Evaso», <strong>da</strong> Fausto e Amedea Veronesi; n. il 7/12/1913 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente<br />

nel 1943. Bracciante. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zambrini Sergio, <strong>da</strong> Secondo e Marcella Gollini; n. l’11/7/1924 a Imola; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Mezzadro. Militò nel btg Montano della brg SAP Imola e operò a Imola. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 15/7/44 al 14/4/45.<br />

Zamorani Amilcare, <strong>da</strong> Angelo e Iole Segre; n. il 7/7/1913 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a<br />

Milano. Ufficiale in spe nell'esercito. Iscritto al MUP e al PSI. Essendo ebreo, nel 1938 fu ra<strong>di</strong>ato<br />

<strong>da</strong>ll’esercito a seguito dell’applicazione della legislazione razziale. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione<br />

militò prima in una brg Fiamme Ver<strong>di</strong> e successivamente in una brg Garibal<strong>di</strong> e operò in provincia<br />

<strong>di</strong> Bergamo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/9/44 alla Liberazione. [O]<br />

Zamorani Arrigo, <strong>da</strong> Benedetto e Rita Bianconi; n. il 23/7/1890 a Ferrara. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Possidente. Membro della Comunita israelitica bolognese, venne catturato il 24/3/44 a<br />

Ferrara e deportato in campo <strong>di</strong> concentramento. Con sentenza del Tribunale civile <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> del<br />

24/2/59 è stata <strong>di</strong>chiarata la morte presunta avvenuta l'1/4/1944. [AQ]<br />

Zamorani Elsa, <strong>da</strong> Amilcare ed Emma Sanguinetti; n. il 4/6/1883 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Casalinga. Coniugata in Guglielmi. Membro della Comunita israelitica bolognese, il 7/1/44<br />

venne catturata insieme al figlio Gino Guglielmi* e deportata in campo <strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong><br />

Fossoli (Carpi - MO), dove morì nel gennaio 1944. Nel 1951 fu <strong>di</strong>chiarata 1'irreperibilita e 1'1/9/62<br />

il Tribunale civile <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> emise sentenza <strong>di</strong> morte presunta che si <strong>da</strong> per avvenuta in <strong>da</strong>ta<br />

19/1/1944. [AQ]<br />

Zampieri Giuseppe, <strong>da</strong> Paolo Andrea e Ancilla Casolini; n. il 14/11/1922 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. 3ª avviamento professionale. Verniciatore. Prestò servizio militare nel genio a Torino <strong>da</strong>l 16/7<br />

all'8/9/43. Collaborò con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 13/1/45 al 15/4/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zanacchia Valerio, <strong>da</strong> Erminio; n. il 27/4/1922 a Cremona. Militò nella brg Stella rossa Lupo.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/6/44 al 6/10/44.<br />

Zanacchini A<strong>da</strong>, detta Augusta, <strong>da</strong> Serafino e Maria Taglioli; n, il 20/3/1895 a Lizzano in<br />

Belvedere. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Casalinga. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando.<br />

Fu uccisa <strong>da</strong>lle SS tedesche nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Cà Berna (Lizzano in Belvedere) il 27/9/1944<br />

con altre 29 persone, tra le quali il convivente Romolo Baratti* e la cognata Maria Bernar<strong>di</strong>ni*.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'l/6/44 al 27/9/44. [O]<br />

Zanacchini Annunziata, <strong>da</strong> Eugenio ed Elvira Burchi; n. il 25/3/1898 a Lizzano in Belvedere; ivi<br />

residente nel 1943. Casalinga. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Fu uccisa <strong>da</strong>lle SS<br />

tedesche nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Cà Berna (Lizzano in Belvedere), il 27/9/1944, insieme con altre<br />

29 persone tra le quali la sorella Maria*. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 2/4/44 al 27/9/44. [O]<br />

Zanacchini <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Raffaele; n. nel 1888. Fu attivo nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuta<br />

patriota <strong>da</strong>ll'1/5/44 al 20/10/44,<br />

Zanacchini Maria, <strong>da</strong> Eugenio ed Elvira Burchi; n. il 27/3/1890 a Lizzano in Belvedere; ivi<br />

residente nel 1943. Pastore. Casalinga. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Fu uccisa<br />

<strong>da</strong>lle SS tedesche nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Cà Berna (Lizzano in Belvedere) il 27/9/1944 insieme<br />

con altre 29 persone, tra le quali la sorella Annunziata*. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 2/4/44 al<br />

27/9/44. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Alberto, «Bertino», <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Maria Melotti; n. il 9/2/1894 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Muratore. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò<br />

a Budrio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Alberto, <strong>da</strong> Massimo e Fanny Ravasini; n. l’11/6/1905 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Manovale. Prestò servizio militare in fanteria ad Arezzo <strong>da</strong>l 4.4 al 10/10/26. Militante nelle fila<br />

della gioventù comunista <strong>da</strong>l 1925, ebbe il fratello Oliviero* ucciso <strong>da</strong> una squadra fascista il<br />

22/6/1925. In seguito alla scoperta del1'organizzazione clandestina comunista emiliana, nell'ottobre<br />

1927, venne arrestato ed accusato <strong>di</strong> «ricostituzione del PCI e propagan<strong>da</strong> sovversiva» e con<br />

sentenza istruttoria del 24/9/28, fu prosciolto per non luogo a procedere. Il 10/11/28 tuttavia fu<br />

inviato al confino per 2 anni e relegato nell'isola <strong>di</strong> Lipari (ME). Venne prosciolto e liberato il<br />

3/2/30. In seguito subì <strong>di</strong>versi arresti preventivi per misure <strong>di</strong> pubblica sicurezza. Durante la lotta <strong>di</strong><br />

liberazione Militò nel btg. Ciro della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> vice<br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia ed operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano col grado <strong>di</strong> sottotenente<br />

<strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione. [AR]<br />

Zanar<strong>di</strong> Aldo, «Fulmine», <strong>da</strong> Luigi e Annunziata Longhi; n. l'1/11/1909 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente<br />

nel 1943. Manovale. Militò nel btg Melega della 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a Me<strong>di</strong>cina.<br />

Ferito in combattimento il 14/9/44 <strong>da</strong>i tedeschi a Sesto Imolese (Imola). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

10/9/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Andrea, «Ivo», <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Carolina Mazzetti; n. il 12/9/1920 a Castello d'Argile. Nel<br />

1943 residente a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Studente universitario nella facoltà <strong>di</strong> Giurisprudenza a<br />

<strong>Bologna</strong>. Nel 1941 fu iscritto d'ufficio <strong>da</strong>l Nucleo Univesitario fascista sangiorgese e venne<br />

richiamato, con ammonizione, perche non prestava alcuna attività, non portava il <strong>di</strong>stintivo fascista,<br />

non frequentava alcuna manifestazione premilitare. Prestò servizio militare in fanteria a Trento<br />

<strong>da</strong>ll'8/9/42 all'8/9/43. Dopo la caduta del fascismo, inizio a svolgere politica attivamente. Durante il<br />

governo Badoglio fu arrestato con 1'accusa <strong>di</strong> spregio a pubblico monumento, per aver concorso<br />

all'abbattimento <strong>di</strong> un monumento de<strong>di</strong>cate ad uno squadrista fascista lungo il ciglio <strong>di</strong> una stra<strong>da</strong> al<br />

Poggetto (S. Pietro in Casale). Dopo l’8/9/43 fu rimesso in libertà <strong>da</strong>i tedeschi. Per la sua manifesta<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

ostilità contro i nazifascisti, fu arrestato per misure <strong>di</strong> pubblica sicurezza, una prima volta alla fine<br />

del 1943 e carcerato in S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>) per alcuni giorni e, una secon<strong>da</strong> volta, <strong>da</strong>l<br />

gennaio 1944 ai primi del febbraio successivo. Nel maggio 1944 si iscrisse al PCI. Militò nel btg<br />

Tampellini della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Svolse attività partigiana sia a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano che nei<br />

comuni contermini. Divenne segretario del PCI <strong>di</strong> S. Giorgio <strong>di</strong> Piano <strong>da</strong>l 13.7 alla fine d'agosto<br />

1944 e poi <strong>da</strong>l gennaio alla fine del febbraio 1945 e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>venne responsabile della sottozona del<br />

PCI <strong>di</strong> Pieve <strong>di</strong> Cento, Castello d'Argile, Sala Bolognese e Galliera. Riconosciuto partigiano col<br />

grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla Liberazione. Nella prima riunione del CLN <strong>di</strong> S. Giorgio,<br />

successiva alla liberazione (avvenuta il 22/4/45), che provvide a nominare la Giunta Comunale, fu<br />

nominato segretario comunale; l’atto fu approvato <strong>da</strong>l Cpt. Theo Cawthorn, Civil Affairs Officer, il<br />

26/4/45. [AR]<br />

Zanar<strong>di</strong> Demos, <strong>da</strong> Orlando e Maria Cristiani; n. il 28/2/1927 a Baricella; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Bracciante. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a Baricella.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/12/43 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Demos, <strong>da</strong> Romeo e Amedea Dall'Olio; n. il 17/4/1920 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente nel 1943.<br />

Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Grecia nei reparti italiani. Riconosciuto partigiano con il<br />

grado <strong>di</strong> capitano <strong>da</strong>l 9/9/43 all'8/5/45.<br />

Zanar<strong>di</strong> Emilio, <strong>da</strong> Armando e Adele Gualan<strong>di</strong>; n. l’8/3/1904 a Argenta (FE). Nel 1943 residente a<br />

Imola. Licenza elementare. Barbiere. Nel 1919 fu tra i fon<strong>da</strong>tori del gruppo giovanile anarcocomunista<br />

a Imola col quale fu attivo nelle battaglie politiche e sin<strong>da</strong>cali del "biennio rosso".<br />

Arrestato nel 1921 in seguito al rinvenimento <strong>di</strong> armi nella sede del gruppo, restò per 14 giorni in<br />

carcere e poi rilasciato in libertà provvisoria; processato nel 1922, venne assolto. Nel 1935 aderi al<br />

PCI. Prestò servizio militare in sanita a Trieste <strong>da</strong>l 12.4 al 10/8/41. Dopo la caduta del fascismo fece<br />

parte della Guar<strong>di</strong>a Nazionale costituitasi all'indomani dell'8/9/43 in Imola. Durante la guerra <strong>di</strong><br />

liberazione militò a Imola nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola. Riconosciuto partigiano<br />

con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/10/43 al 14/4/45. [AR] Testimonianza in RB1.<br />

Zanar<strong>di</strong> Francesco, <strong>da</strong> Angelo e Regina Bal<strong>da</strong>zzi; n. il 17/2/1894 a Ozzano Emilia. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Tranviere. Iscritto al PCI. Nel giugno 1938 venne arrestato, con altri 77<br />

militanti antifascisti, e deferito al Tribunale speciale per «Associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva». Il<br />

21/7/39 fu assolto e scarcerato. 1125/6/43, quale ex combattente, chiese la tessera del PNF, ma la<br />

doman<strong>da</strong> fu respinta per i «precedenti politici». Nel 1943 sfollò a Marzabotto. Il 22/7/44 i partigiani<br />

attaccarono in località Pioppe <strong>di</strong> Salvaro (Marzabotto) un contingente <strong>di</strong> truppe tedesche in<br />

transito.Due tedeschi morirono. Il 23/7/19441 tedeschi per rappresaglia lo rastrellarono in località<br />

Fazzolo <strong>di</strong> Pioppe (Marzabotto) e lo fucilarono insieme con Fernando Cucchi*, Pietro Golfetti*,<br />

Aldo Melega*, Domenico Minelli*, Celso Serenari*, Valentino Simonini*, Aldo Stanzani* . Emilio<br />

Stanzani* e Giuseppe Venturi*. I loro corpi furono <strong>da</strong>ti alle fiamme. [AQ-O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Francesco, <strong>da</strong> Pio ed Elvira Giulia Tognetti; n. il 6/1/1873 a Poggio Rusco (MN). Nel<br />

1943 residente a Volta Mantovana (MN). Diploma in chimica e farmacia. Farmacista. Iscritto al PSI<br />

e al PSUI. Nato nella casa <strong>di</strong> un patriota risorgimentale, che aveva combattuto con Garibal<strong>di</strong>, crebbe<br />

in un ambiente vivo e aperto alle idee democratiche e alla libertà. Ancora giovanissimo si iscrisse al<br />

Circolo ra<strong>di</strong>cal-democratico <strong>di</strong> Poggio Rusco, all'interno del quale assunse posizioni politiche molto<br />

avanzate e socialmente impegnate. In una plaga agricola povera come quella mantovana - dove la<br />

fame, la pellagra e la <strong>di</strong>soccupazione bracciantile erano, <strong>da</strong> sempre, le piaghe più gravi - non poteva<br />

non impegnarsi attivamente nella <strong>di</strong>fesa della "sacra famiglia conta<strong>di</strong>na". Scan<strong>da</strong>lizzando non poco<br />

gli esponenti maggiori della democrazia ra<strong>di</strong>cale mantovana, sostenne e scrisse che «l'epoca delle<br />

commemorazioni politiche è terminata» (si riferiva a quelle risorgimentali) e che bisognava<br />

impegnarsi e lottare per risolvere i problemi gravissimi dei coloni e dei braccianti. Promosse leghe<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

sin<strong>da</strong>cali, scrisse saggi e tenne conferenze su temi <strong>di</strong> questo tipo: «Scoperte della scienza e specie<br />

della chimica in rapporto all'agricoltura». Attivissimo anche sul piano politico, cominciò a sostenere<br />

la tesi della lotta <strong>di</strong> classe all'interno dei circoli operai e ra<strong>di</strong>cali. Anche se <strong>da</strong>l 14/12/91 si trasferì a<br />

<strong>Bologna</strong> con la famiglia, continuò a svolgere intensa attività politica nel mantovano. Nel luglio<br />

1893, su sua proposta, la Federazione mantovana degli operai e dei conta<strong>di</strong>ni confluì nel PLI - che<br />

prenderà il nome <strong>di</strong> PSI nel 1895 — nato nell'agosto 1892 a Genova. Essendo uno degli esponenti<br />

più in vista del socialismo mantovano, fu uno dei primi ad essere arrestato nell'ottobre 1894 quando<br />

le sezioni del partito e le leghe sin<strong>da</strong>cali furono sciolte, durante la reazione crispina. Fu assegnato<br />

per 3 mesi al domicilio coatto, anche se il provve<strong>di</strong>mento fu revocato al momento <strong>di</strong> partire per<br />

Belluno. Nel 1898 a <strong>Bologna</strong> fu eletto tesoriere della Società operaia e fece approvare un<br />

programma che prevedeva 1'organizzazione <strong>di</strong> sezioni d’educatorio con refezione gratuita per i figli<br />

degli operai e sezioni <strong>di</strong> scuole estive. Lo stesso anno aprì una farmacia a Poggio Rusco. Nel 1899 -<br />

anno in cui fu sche<strong>da</strong>to — si presentò can<strong>di</strong><strong>da</strong>to per il PSI alle elezioni comunali <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e<br />

Poggio Rusco. Fu eletto a Poggio Rusco e il 20/10/01 assunse la carica <strong>di</strong> sin<strong>da</strong>co, nonostante<br />

1'opposizione della minoranza conservatrice, secondo la quale non poteva essere, ad un tempo,<br />

primo citta<strong>di</strong>no e farmacista del paese. Per quanto non tenuto, nel 1902 <strong>di</strong>ede le <strong>di</strong>missioni.<br />

Riportato in consiglio per volontà popolare, fu rieletto alla carica <strong>di</strong> sin<strong>da</strong>co e la mantenne sino al<br />

1904, anche se nel frattempo si era trasferito definitivamente a <strong>Bologna</strong>. Nei pochi anni in cui fu<br />

sin<strong>da</strong>co, si <strong>di</strong>stinse per 1'impegno sociale e 1'impulso che <strong>di</strong>ede ai settori dell'assistenza e dei<br />

consumi, per an<strong>da</strong>re incontro alle esigenze dei ceti più poveri. Dal 1904 al 1906 fu vice presidente<br />

del1'Amministrazione provinciale <strong>di</strong> Mantova. A <strong>Bologna</strong> svolse un' intensa attività sia sin<strong>da</strong>cale sia<br />

politica, pur avendo aperto un'azien<strong>da</strong> chimico-farmaceutica. Il 25 e 26/11/1901 ricoprì la carica <strong>di</strong><br />

segretario del congresso costitutivo della Federazione nazionale lavoratori della terra. Il 29/6/1902,<br />

quando l'Unione dei partiti popolari - la lista composta <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali, repubblicani e socialisti -<br />

conquistò il comune <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, entrò in giunta come assessore alla sanità. Nel 1904, quando i tre<br />

partiti della sinistra si presentarono <strong>di</strong>visi alle elezioni e furono sconfitti, Rientrò in consiglio come<br />

consigliere <strong>di</strong> minoranza e tale restò, sia pure in modo non continuativo, per un decennio. Anche se<br />

consapevole che una lista <strong>di</strong> blocco della sinistra avrebbe potuto riconquistare il comune, fu sempre<br />

sostenitore <strong>di</strong> una linea d’intransigenza perché il PSI avrebbe potuto attuare compiutamente il<br />

proprio programma solo se avesse conquistato la maggioranza <strong>da</strong> solo. II PSI, che aveva la<br />

maggioranza dei voti nella provincia sin <strong>da</strong>l 1905 - e per questo eleggeva cinque deputati su otto -<br />

era minoritario a <strong>Bologna</strong>. I numeri cambiarono dopo le elezioni politiche dell'ottobre 1913 quando<br />

conquistò la maggioranza in città. Il voto fu ripetuto il 28/6/14 quando la lista del PSI — gui<strong>da</strong>ta <strong>da</strong><br />

Zanar<strong>di</strong> - vinse le elezioni con un programma così sintetizzato: «Pane e alfabeto». In<br />

quell'occasione il quoti<strong>di</strong>ano cattolico titolò: «<strong>Bologna</strong> dotta, liberale e turrita, sotto 1'egemonia<br />

della Camera del lavoro e dell'analfabetismo». Il 15/7 fu eletto sin<strong>da</strong>co e assunse la carica non «In<br />

nome <strong>di</strong> Sua Maestà il Re», secondo la formula <strong>di</strong> rito, ma «In nome del popolo». I suoi primi<br />

provve<strong>di</strong>menti fecero chiaramente intendere che una svolta storica era avvenuto a Palazzo<br />

d'Accursio, essendo la classe lavoratrice <strong>di</strong>venuta, liberamente e democraticamente, classe <strong>di</strong>rigente<br />

della città. Inviò le guar<strong>di</strong>e giurate nei forni e fece sottoporre ad esame chimico 1'impasto del pane,<br />

costringendo quin<strong>di</strong> i panificatori, in base alle risultanze, a migliorarlo. Quasi contemporaneamente<br />

convocò in comune i lavoratori pastai — in sciopero <strong>da</strong> tempo — e i loro <strong>da</strong>tori <strong>di</strong> lavoro per<br />

tentare la composizione della vertenza. Il terzo provve<strong>di</strong>mento qualificante fu la municipalizzazione<br />

del servizio <strong>di</strong> nettezza urbana. Anche se restò in carica sino al 1920, la prima amministrazione<br />

socialista poté operare liberamente per brevissimo tempo, prima e dopo il conflitto, perché nel<br />

1915, quando la città fu inclusa nella zona <strong>di</strong> guerra, la maggior parte del potere amministrativo<br />

passò ai militari. Sia pure in un arco <strong>di</strong> tempo molto breve, riuscì a conseguire notevoli risultati.<br />

Con la collaborazione <strong>di</strong> commissioni miste <strong>di</strong> amministratori, funzionari e citta<strong>di</strong>ni, fece censire le<br />

abitazioni del centro storico, per accertarne la igienicità. Dopo avere approvato un nuovo<br />

regolamento d'igiene, i proprietari <strong>di</strong> case ebbero tre anni <strong>di</strong> tempo per dotare gli appartamenti che<br />

ne erano privi — ed erano la maggioranza - <strong>di</strong> un rubinetto e <strong>di</strong> una «latrina a cacciata d'acqua». Fu<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

pure approvato un nuovo contratto d'affitto, con norme a favore degli inquilini. La tassa <strong>di</strong> famiglia<br />

fu applicata con criteri <strong>di</strong> progressività, mentre furono esonerati i red<strong>di</strong>ti bassi. Il <strong>da</strong>zio consumo fu<br />

abbassato per i generi <strong>di</strong> prima necessità e furono elevate le aliquote per la sovrimposta sui<br />

fabbricati. La potentissima categoria dei proprietari <strong>di</strong> case si oppose a tutti questi provve<strong>di</strong>menti<br />

ricorrendo contro i bilanci comunali. Non meno importanti le realizzazioni nel settore scolastico. Fu<br />

<strong>da</strong>to largo impulso agli asili, alla refezione scolastica e al doposcuola. Oltre che la partecipazione<br />

dei citta<strong>di</strong>ni alle decisioni dell'ente pubblico, fu favorito il decentramento, con 1'apertura <strong>di</strong> quattro<br />

delegazioni in altrettante frazioni periferiche, ognuna delle quali dotata <strong>di</strong> uffici anagrafici, <strong>di</strong><br />

servizi me<strong>di</strong>ci e <strong>di</strong> una biblioteca. Ma 1'invenzione più geniale <strong>di</strong> Zanar<strong>di</strong> fu 1'Ente autonomo dei<br />

consumi nei cui negozi erano venduti generi alimentari a prezzo <strong>di</strong> costo. Per rifornire 1'Ente, il<br />

comune acquistò due navi, l'«Andrea Costa» e la «Giosuè Carducci». Una trasportava grano<br />

<strong>da</strong>ll'Argentina e l'altra carbone <strong>da</strong>lla Gran Bretagna. Per produrre il pane venduto nei negozi<br />

dell'Ente, fece costruire un moderno panificio che ha funzionato sino a pochi anni orsono.<br />

Nonostante queste in<strong>di</strong>scusse benemerenze non ebbe vita facile a <strong>Bologna</strong>. Il 20/9/14 fu aggre<strong>di</strong>to e<br />

bastonato <strong>da</strong>gli interventisti, in Piazza Nettuno, perché si era <strong>di</strong>chiarato contrario alla guerra.<br />

Qualche tempo dopo gli interventisti tentarono <strong>di</strong> invadere Palazzo d'Accursio per malmenarlo<br />

nuovamente. L'invasione riuscì la sera del 25/5/15 quando gli interventisti, per festeggiare 1'inizio<br />

della guerra, penetrarono nel suo ufficio, senza trovarlo. Dopo lo scoppio del conflitto fece issare il<br />

tricolore sulla torre della sede comunale e in consiglio <strong>di</strong>sse che l'operato dell’amministrazione<br />

sarebbe stato volto a «far sì che <strong>da</strong>l <strong>da</strong>nno, <strong>da</strong>l dolore, meno gravi sofferenze derivino alla<br />

popolazione». Questo risultato fu conseguito soprattutto grazie ai negozi dell'Ente. <strong>Bologna</strong> non<br />

conobbe la fame, né i moti per il caroviveri, come altre città. Ma non fu sempre facile, perché i ceti<br />

commerciali presentarono ricorsi e denunce a ripetizione contro 1'Ente, accusando il comune <strong>di</strong><br />

compiere una concorrenza illecita e il sin<strong>da</strong>co <strong>di</strong> intascare gli utili. Tutti i ricorsi furono respinti e le<br />

denunce archiviate e il primo citta<strong>di</strong>no si gua<strong>da</strong>gnò 1'appellativo <strong>di</strong> «sin<strong>da</strong>co del pane», anche se il<br />

quoti<strong>di</strong>ano cattolico scrisse che si era «costruito un monumento sulla mollica <strong>di</strong> pane». Pur avendo<br />

ceduto la sua azien<strong>da</strong>, appena <strong>di</strong>venuto sin<strong>da</strong>co, proprio per non essere accusato <strong>di</strong> approfittare della<br />

carica ricoperta, spesso sui giornali citta<strong>di</strong>ni si leggeva che si era arricchito a spese del comune. Il<br />

settimanale nazionalista scrisse che aveva realizzato «un grosso patrimonio quadruplicato in pochi<br />

anni ed ora emigrato all'estero per paura <strong>di</strong> quella rivoluzione tante volte auspicata in piazza» ("La<br />

Battaglia", n. 21, 1920). Negli anni bellici non gli fu <strong>da</strong>ta tregua anche sul terreno politico,<br />

soprattutto dopo Caporetto avendo detto in consiglio: «non abbiamo ragione <strong>di</strong> mutare il nostro<br />

atteggiamento» verso la guerra. Furono intensificate le aggressioni e le invasioni <strong>di</strong> Palazzo<br />

d'Accursio, 1'ultima delle quali il 3/11/18. La sera dello stesso giorno, mentre stava <strong>da</strong>ndo<br />

1'annuncio del ritorno della pace, <strong>da</strong>l balcone del comune, gli interventisti lo interruppero<br />

insultandolo. Il giorno dopo, durante una manifestazione indetta per la fine della guerra, decine <strong>di</strong><br />

lavoratori furono percossi. in Piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Maggiore) e il sin<strong>da</strong>co fu<br />

aggre<strong>di</strong>to, malmenato e costretto a gri<strong>da</strong>re «Viva l'Italia». In serata, nel corso <strong>di</strong> una manifestazione,<br />

gli interventisti chiesero le sue <strong>di</strong>missioni e quelle della giunta. Non essendosi il governo prestato a<br />

questa manovra antisocialista, restò in carica sino al novembre 1919 quando fu eletto deputato. Uno<br />

dei suoi ultimi provve<strong>di</strong>menti fu 1'acquisto della fornace Cor<strong>da</strong>ra, ceduta alla lega fornaciai e<br />

gestita in forma cooperativa <strong>da</strong>i lavoratori. Nell'ottobre 1920 fu rieletto sia al consiglio comunale<br />

sia a quello provinciale dove sedeva <strong>da</strong>l 1909. Militò sempre nell'ala riformista del PSI e nel<br />

dopoguerra fu uno dei massimi <strong>di</strong>rigenti della corrente centrista o turatiana. Per questo fu spesso in<br />

dura polemica con i massimalisti - la cui frazione era maggioritaria - alcuni dei quali lo avrebbero<br />

ad<strong>di</strong>rittura voluto espellere <strong>da</strong>l PSI perché negli anni della guerra aveva svolto «opera <strong>di</strong><br />

collaborazione» con il governo. Alla fine del 1920, quando ebbe inizio la reazione fascista, fu uno<br />

dei primi <strong>di</strong>rigenti del PSI ad essere colpito. Il 21/12/20 si trovava nella sede dell'Ente autonomo dei<br />

consumi — del quale era presidente - quando fu aggre<strong>di</strong>to <strong>da</strong> una squadra la quale gli intimò <strong>di</strong><br />

lasciare <strong>Bologna</strong>. Secondo la versione del quoti<strong>di</strong>ano cattolico i fascisti gli <strong>di</strong>ssero: «Vogliamo<br />

soltanto avvertirla che non siamo più <strong>di</strong>sposti a tollerare la sua presenza a <strong>Bologna</strong>». La polizia non<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


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a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

lo <strong>di</strong>fese e lo obbligò a uscire <strong>da</strong>gli uffici tra due ali <strong>di</strong> fascisti urlanti. Il 16/1/21, mentre era nella<br />

sede dell’Ente con la moglie Angiolina Rizzi, fu nuovamente aggre<strong>di</strong>to e seguito sino a casa <strong>da</strong> una<br />

canéa urlante e minacciosa. Lungo il tragitto i due coniugi furono bersagliati <strong>da</strong>l lancio <strong>di</strong> monetine.<br />

Per sottrarsi alla violenza fascista, si trasferì a Roma dove il 7/11/21 — nel maggio precedente era<br />

stato rieletto alla Camera - fu aggre<strong>di</strong>to e percosso <strong>da</strong> una squadra <strong>di</strong> fascisti bolognesi. Il<br />

trasferimento a Roma <strong>di</strong>venne definitivo dopo la morte del figlio Libero* avvenuta il 9/6/22.<br />

L'ultimo legame con <strong>Bologna</strong> lo recise il 28/11/28 quando il fratello Giulio*, in un momento <strong>di</strong><br />

sconforto, si tolse la vita <strong>da</strong>vanti alla tomba del nipote Libero. Poiché quella tomba era <strong>di</strong>venuta<br />

meta <strong>di</strong> pellegrinaggi politici, la polizia gli or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> non visitarla. Una spia del regime, che lo<br />

frequentava, in un rapporto scrisse <strong>di</strong> avere avuto questa confidenza: «Siccome mio figlio e morto il<br />

9 giugno, ed in quei giorni ricorrendo anche la morte <strong>di</strong> Matteotti, mi è stato fatto <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> portare<br />

fiori, per evitare che si pren<strong>da</strong> occasione <strong>di</strong> mio figlio per ricor<strong>da</strong>re Matteotti». Nell'ottobre 1922,<br />

quando l'ala turatiana fu espulsa <strong>da</strong>l PSI, passò al PSUI e non si ripresentò can<strong>di</strong><strong>da</strong>to nelle elezioni<br />

del 1924. Visse a Roma sino al 1937 dove gestiva una piccola <strong>di</strong>stilleria anche se non sapeva<br />

resistere alla tentazione <strong>di</strong> tornare, <strong>di</strong> tanto in tanto, a <strong>Bologna</strong>. Nel 1935 fu fermato a Roma e<br />

<strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to «perché solito associarsi a molti elementi sovversivi». Il 12/12/37 pochi mesi dopo il suo<br />

ritornò a <strong>Bologna</strong> il responsabile dell'OVRA regionale informò il governo che era solito assumere<br />

«atteggiamenti <strong>di</strong> denigratore del Regime e della nostra politica internazionale». E poiché «ha qui<br />

uno stuolo <strong>di</strong> amici e <strong>di</strong> ex compagni e <strong>di</strong> fede» si imponevano misure per «impe<strong>di</strong>re che lo Zanar<strong>di</strong><br />

possa gra<strong>da</strong>tamente ravvivare i contatti con i suoi vecchi compagni <strong>di</strong> fede». Quando si rese conto<br />

che le persone che frequentava erano fermate e intimi<strong>di</strong>te <strong>da</strong>lla polizia - il giornalista Ezio Cesarini*<br />

de "il Resto del Carlino" fu ad<strong>di</strong>rittura licenziato per averlo incontrato casualmente per la stra<strong>da</strong> —<br />

decise <strong>di</strong> tornare a Roma. Il 13/2/38 il prefetto <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> inviò un lungo rapporto al governo nel<br />

quale, tra 1'altro, si legge: «in queste ultime settimane il contegno dello Zanar<strong>di</strong>, attentamente<br />

sorvegliato <strong>da</strong>lla polizia, anche per stabilire se esso avesse qualche contatto con altre attività<br />

sovversive, venne notato <strong>da</strong>ll'ambiente fascista e questo Federale, col mio consenso, chiamò a se lo<br />

Zanar<strong>di</strong> e minacciandolo <strong>di</strong> grave rappresaglia tentò <strong>di</strong> intimi<strong>di</strong>rlo e indurlo a desistere <strong>da</strong>l suo<br />

atteggiamento». Il rapporto concludeva: «Per togliere questo sconcio elemento <strong>da</strong>ll'ambiente<br />

borghese, e per prevenire una più che giustificata azione del Partito, riterrei opportuno che egli<br />

fosse assegnato al confine <strong>di</strong> polizia...». Il 17/2/38 fu arrestato e inviato al confino per 5 anni con<br />

questa motivazione: «Per avere svolta attività politica contrastante con gli or<strong>di</strong>namenti del Regime<br />

Fascista». Andò a Cava dei Tirreni (SA), dove fu raggiunto <strong>da</strong>lla moglie. A causa dell'età avanzata,<br />

il 29/6/38 gli fu concesso <strong>di</strong> completare il periodo <strong>di</strong> confino a Porto Mantovano (MN) dove il<br />

22/1/39 fu fermato e <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to per avere inviato cartoline «<strong>di</strong> contenuto antifascista» a due amici<br />

bolognesi. Quando chiese, nel 1939, il permesso <strong>di</strong> poter iniziare un'attività industriale-commerciale<br />

per gua<strong>da</strong>gnarsi <strong>da</strong> vivere — nonostante il periodo <strong>di</strong> confino terminasse nel 1943 - il prefetto <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> si <strong>di</strong>chiarò <strong>di</strong>sposto a riesaminare benevolmente la posizione dello Zanar<strong>di</strong>, ma<br />

«decisamente contrario a che egli sia autorizzato a fare ritorno in questa sede». In seguito gli fu<br />

concesso <strong>di</strong> risiedere a Poggio Rusco e a Volta Mantovana, ma <strong>Bologna</strong> continuò ad essere una città<br />

proibita. Vi tornò alla caduta del fascismo, ma dovette tornare nel mantovano subito dopo<br />

1'occupazione tedesca. Dopo la Liberazione, quando aveva 72 anni, tornò definitivamente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Fu nominato commissario della Cooperativa bolognese <strong>di</strong> consumo, che un tempo si<br />

chiamava Ente autonomo dei consumi. Accettò 1'incarico, ma rifiutò il compenso <strong>di</strong> 5.000 lire<br />

mensili perché, come scrisse in una lettera, fedele alla sua «lunga consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> non accettare mai<br />

alcun compenso per quel poco che ho fatto quando, chiamato a qualche posto <strong>di</strong> responsabilità, mi<br />

sono messo volontariamente al servizio degli interessi della classe lavoratrice». Il suo nome è stato<br />

<strong>da</strong>to a una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e a una <strong>di</strong> Malalbergo.[O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Franco, «Leandro», <strong>da</strong> Guido e Eva Bal<strong>di</strong>ni; n. il 14/12/1920 a Bentivoglio. Nel 1943<br />

residente a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. 4ª elementare. Meccanico. In seguito a rappresaglie alla famiglia fu<br />

costretto al giuramento alla RSI. Militò nel btg Tampellini della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a S.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


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a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Giorgio <strong>di</strong> Piano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Giancarlo, «Pilato», <strong>da</strong> Luigi e Amedea Zucchini; n. il 29/8/1924 ad Argelato; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio meccanico. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 30/11/43 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Gino, <strong>da</strong> Giacomo e Adele Sabbioni; n. l’8/3/1869 a Magnacavallo (MN). Me<strong>di</strong>co<br />

chirurgo. Iscritto al PSI. Nel 1904, quando era me<strong>di</strong>co condotto a Molinella, fu sche<strong>da</strong>to per la sua<br />

attività politica. Continuò a essere controllato prima e dopo 1'avvento del fascismo, anche quando si<br />

trasferì a Me<strong>di</strong>cina e a Pianoro. Nel maggio 1921 una squadra <strong>di</strong> fascisti <strong>di</strong> Magnacavallo lo aggredì<br />

a Me<strong>di</strong>cina. Ha scritto Giovanni Parini: «Vistosi avvicinato <strong>da</strong> elementi <strong>da</strong>ll'aria minacciosa e in<br />

possesso <strong>di</strong> manganelli, si pose rapi<strong>da</strong>mente colle spalle al muro della chiesa del Suffragio e,<br />

nell'istante che gli energumeni stavano per assalirlo, estrasse la pistola e gridò forte piu volte:<br />

"Avanti, fatevi sotto!". Ciò fu sufficiente perche i manganellatori si <strong>di</strong>leguassero». Il 16/5 fece<br />

stampare un volantino, <strong>di</strong>ffuse a Me<strong>di</strong>cina e Magnacavallo, che <strong>di</strong>ceva: «A1 Fascio <strong>di</strong><br />

combattimento <strong>di</strong> Magnacavallo. Volevate crearmi un monumento facendomi inaugurare il nuovo<br />

cimitero. Ve ne sono grato ma dovevate incaricare bersaglieri piu abili. Pertanto arrivederci. W il<br />

Socialismo!». Era firmato «Dott. Gino Zanar<strong>di</strong>, citta<strong>di</strong>no italiano, socialista in<strong>di</strong>pendente». Nel<br />

1929 venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti, ma incluso in quello dei sovversivi. Il 26/7/43 fu<br />

arrestato a Me<strong>di</strong>cina per avere detto in pubblico «Ė ora <strong>di</strong> finirla con il fascismo. Man<strong>di</strong>amo tutto il<br />

grano in Germania. Come volete che facciamo a resistere!». Fu denunciato per <strong>di</strong>sfattismo al<br />

Tribunale militare, ma non è noto se sia stato processato. Il 23/4/45, designato <strong>da</strong>l PSI, fu nominato<br />

assessore <strong>da</strong>l CLN e <strong>da</strong>ll'AMG nella prima amministrazione comunale <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Gino, <strong>da</strong> Raffaele e Annunziata Lelli; n. il 4/2/1924 a Malalbergo; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Bracciante. Prestò servizio militare in aeronautica a Siena <strong>da</strong>l 27/2 all'8/9/43.<br />

Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Malalbergo. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 4/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Giulio Cesare, <strong>da</strong> Pio ed Elvira Tognetti; n. il 6/3/1884 a Poggio Rusco (MN). Avvocato.<br />

Iscritto al PSI e PSUI. Fratello <strong>di</strong> Francesco Zanar<strong>di</strong>*, aderi giovanissimo agli ideali socialisti.<br />

Trasferitosi a <strong>Bologna</strong> negli ultimi anni del secolo, per stu<strong>di</strong>are all'università, <strong>di</strong>venne uno dei<br />

principali <strong>di</strong>rigenti del PSI. Nel 1914 fu eletto sia al consiglio provinciale, per il Man<strong>da</strong>mento <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> II, sia a quello comunale. Fu eletto assessore provinciale e si deve a lui la costituzione<br />

del1'Ufficio provinciale del lavoro. Fu anche vice presidente della giunta provinciale. Di fatto era il<br />

presidente, <strong>da</strong>l momento che Genuzio Bentini*, essendo deputato, non poteva seguire con<br />

continuità la vita dell'ente. Militò sempre nell'ala riformista e nel 1920, <strong>di</strong>ssentendo <strong>da</strong>ll'in<strong>di</strong>rizzo<br />

amministrativo del gruppo massimalista - che a <strong>Bologna</strong> era maggioritario — non si ripresentò alle<br />

elezioni. Nel 1922, quando 1'ala riformista fu espulsa al PSI, aderi al PSUI. Prese parte a tutte le<br />

lotte democratiche contro il fascismo, sia prima sia dopo 1'avvento del regime. Fu perseguitato,<br />

bastonato e il 3/1/25 gli squadristi gli bruciarono lo stu<strong>di</strong>o professionale. Il 28/11/1928 si suicidò<br />

alla Certosa, <strong>da</strong>vanti alla tomba del nipote Libero Zanar<strong>di</strong>*, vittima della violenza fascista. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Guerrino, <strong>da</strong> Francesco e Rosa Coltrani; n. il 12/6/1883 a Legnago (VR). Licenza<br />

elementare. Impiegato, Iscritto al PSI. Per la sua attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigente sin<strong>da</strong>cale fu sche<strong>da</strong>to nel 1908,<br />

quando era segretario della CdL a Como. Nel 1909 si trasferì a <strong>Bologna</strong>, dove assunse la segreteria<br />

provinciale del sin<strong>da</strong>cato e<strong>di</strong>li. Dal 1914 al 1920 fu consigliere comunale a <strong>Bologna</strong> e membro della<br />

segreteria della CCdL. Per sottrarsi alle persecuzioni fasciste, nel 1922 si trasferì a Torino. Negli<br />

anni seguenti fu sottoposto a controlli, 1'ultimo dei quali nel 1943. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Guido, <strong>da</strong> Alfonso ed Elvira Parenti; n.il 31/12/1917 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Impiegato. Fu attivo nel CUMER. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/8/44 alla<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Laura, <strong>da</strong> Armando e Adele Gualan<strong>di</strong>; n. il 24/12/1920 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Guar<strong>da</strong>robiera. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola. Riconosciuta<br />

benemerita <strong>da</strong>ll'1/10/43 al 14/4/45.<br />

Zanar<strong>di</strong> Leoni<strong>da</strong>, <strong>da</strong> Luigi e Attilia Alfonsa Amadesi; n. il 26/11/1905 a Me<strong>di</strong>cina. Muratore.<br />

Iscritto al PCI. L'8/9/32 fu arrestato per propagan<strong>da</strong> politica e dopo una breve detenzione ammonito<br />

e liberato. Per contravvenzione agli obblighi della <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>, il 17/6/35 venne <strong>di</strong> nuovo arrestato e<br />

con<strong>da</strong>nnato a 4 mesi <strong>di</strong> reclusione. Per i «precedenti politici», nel 1937 gli fu negate il passaporto<br />

per 1'Etiopia, dove voleva recarsi per lavoro. Negli anni seguenti venne controllato e il 26/2/40<br />

nella sua pratica fu annotate: «E’ vigilato». [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Libero, <strong>da</strong> Francesco* e Angiolina Rizzi; n. il 17/5/1900 a <strong>Bologna</strong>. Giornalista. Iscritto al<br />

PRI e al PSI. Si iscrisse giovanissimo al PRI e partì volontario per prendere parte alla prima guerra<br />

mon<strong>di</strong>ale. Gli furono conferite decorazioni al valore. Nel 1919, quando fu smobilitato, aderì al PSI<br />

ed entrò nella re<strong>da</strong>zione del settimanale socialista "La Squilla". Dall'inizio del 1921 fece parte<br />

anche della re<strong>da</strong>zione bolognese dell'"Avanti!". Dopo avere subìto numerose bastonature <strong>da</strong> parte<br />

dei fascisti, nella primavera del 1922 si rifugiò a Rimini (FO), mentre il padre, ban<strong>di</strong>to <strong>da</strong>i fascisti,<br />

si era trasferito a Roma. Durante il soggiorno riminese, che si augurava breve, trascurò un attacco <strong>di</strong><br />

appen<strong>di</strong>cite. In pochi giorni le sue con<strong>di</strong>zioni si aggravarono e il 9/6/1922 morì <strong>di</strong> peritonite.<br />

Nonostante il <strong>di</strong>vieto dei fascisti e le pubbliche minacce, i suoi funerali si trasformarono in una<br />

grande manifestazione politica antifascista, alla quale presero parte migliaia <strong>di</strong> bolognesi con<br />

ban<strong>di</strong>ere e mazzi <strong>di</strong> fiori rossi. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Livia, <strong>da</strong> Marino e Virginia Morselli; n. il 20/12/1924 a Malalbergo; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Infermiera all'Ospe<strong>da</strong>le <strong>di</strong> Bentivoglio. Militò nel btg Gotti della 4ª brg<br />

Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Malalbergo. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Luigi, <strong>da</strong> Albino e Maria Buriani; n. il 29/1/1867 a Baricella. 3ª elementare. Operaio.<br />

Iscritto al PSI. Per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale venne sche<strong>da</strong>to nel 1899. Nel 1931 fu ra<strong>di</strong>ato<br />

<strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quello dei sovversivi. Negli anni seguenti subì controlli,<br />

1'ultimo dei quali il 27/1/43. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Luigi, <strong>da</strong> Giuseppe e Clau<strong>di</strong>a Torreggiani; n. il 24/12/1875 a Baricella. 3ª elementare.<br />

Idraulico. Iscritto al PSI. Per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale venne sche<strong>da</strong>to nel 1904. Nel 1906 fu<br />

eletto consigliere comunale e ricoprì la carica <strong>di</strong> assessore per molti anni. Continuò a essere<br />

controllato prima e dopo 1'avvento del fascismo. Il 27/11/40 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e<br />

incluso in quello dei sovversivi. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Nerino, «Mauro», <strong>da</strong> Biagio e Maria Gran<strong>di</strong>ni; n. il 18/1/1921 a Castel S. Pietro Terme;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Muratore. Prestò servizio militare a Legnago (VR) nel<br />

genio <strong>da</strong>l 9/1/41 all'8/9/43. Militò nel btg Bassi della 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Monte<br />

Calderaro e successivamente nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'l/4/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Oliviero, <strong>da</strong> Massimo e Fanny Ravasini; n. il 26/10/1903 a <strong>Bologna</strong>. Calzolaio. Iscritto al<br />

PCI. Il 27/11/22 fu arrestato perché accusato <strong>di</strong> avere preso parte a uno scontro a fuoco con i fascisti<br />

a Trebbo <strong>di</strong> Reno (Castel Maggiore), nel corso del quale perse la vita uno squadrista e altri 3<br />

restarono feriti. Il 26/7/23 la corte d'assise <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> lo con<strong>da</strong>nnò a 6 anni, 6 mesi e 6 giorni <strong>di</strong><br />

reclusione. Il 22/6/1925, dopo avere scontato la pena ed essere stato scarcerato <strong>da</strong> pochi giorni per<br />

condono, fu ucciso a bastonate <strong>da</strong>i fascisti nei pressi <strong>di</strong> Porta Lame. L'assassinio avvenne sotto gli<br />

occhi del padre. Eguale sorte tocco ad altri due giovani con<strong>da</strong>nnati per lo scontro <strong>di</strong> Trebbo <strong>di</strong> Reno:<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Amedeo Fantoni* e Guido Nuzzi*. [AR-O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Orlando, <strong>da</strong> Luigi e Umberta Neri; n. il 25/8/1903 a Baricella; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Bracciante. Iscritto al PSI. All'avvento del fascismo venne incluso nell'elenco dei<br />

sovversivi e ra<strong>di</strong>ato nel 1934. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione fu attivo a Baricella nel btg Gotti della<br />

4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Pompeo, <strong>da</strong> Umberto ed Ermelin<strong>da</strong> Mazzanti; n. il 6/6/1905 a <strong>Bologna</strong>. Licenza<br />

elementare. Muratore. Il 27/11/22 fu arrestato perche accusato <strong>di</strong> avere preso parte a uno scontro a<br />

fuoco con i fascisti a Trebbo <strong>di</strong> Reno (Castel Maggiore), nel corso del quale perse la vita uno<br />

squadrista e 3 restarono feriti. Venne prosciolto in istruttoria e liberate dopo avere fatto numerosi<br />

mesi <strong>di</strong> carcere preventivo. Nel 1930, quando emigrò in Francia, fu classificato comunista. Morì il<br />

12/7/1932 in Haute Saone (Francia). [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Remo, «Nello», <strong>da</strong> Rinaldo e Amedea Bergonzoni; n. il 18/11/1922 a Argelato; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio meccanico. Prestò servizio militare nei carristi a<br />

Parma <strong>da</strong>ll'l/2/42 all'8/9/43. Militò nel btg Tampellini della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a S.<br />

Giorgio <strong>di</strong> Piano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/2/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Renato, «Nato», <strong>da</strong> Enrico e Maria Grossi; n. il 3/10/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio tornitore. Fu attivo a <strong>Bologna</strong> nel btg Mazzini della 6ª brg<br />

Giacomo. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'l/11/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Romeo, <strong>da</strong> Luigi e Matilde Callegari; n. il 2/12/1898 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Operaio meccanico. Il 22/11/20 fu arrestato a <strong>Bologna</strong> perché accusato <strong>di</strong> avere preso parte alla<br />

sparatoria che, il giorno prima, si era tenuta in consiglio comunale, in occasione dell'inse<strong>di</strong>amento<br />

della secon<strong>da</strong> amministrazione comunale socialista, quando i fascisti assalirono Palazzo d'Accursio<br />

provocando una strage. Il 9/12 venne scarcerato e il 10/2/21 bastonato <strong>da</strong>i fascisti. Il 15/11/21 fu<br />

prosciolto in istruttoria. Venne classificato comunista e incluso nell'elenco dei sovversivi, <strong>da</strong>l quale<br />

fu ra<strong>di</strong>ato nel 1936. [O]<br />

Zanar<strong>di</strong> Ruggero, «Taranghi», <strong>da</strong> Enrico e Maria Grossi; n. il 19/2/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Falegname. Fu attivo a <strong>Bologna</strong> nel btg Mazzini della 6ª brg<br />

Giacomo. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/11/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Vitalina, «Lina», <strong>da</strong> Alberto e A<strong>da</strong>lgisa Tinti; n. il 28/4/1925 a Granarolo Emilia. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaia. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Budrio. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 28/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanar<strong>di</strong> Vittorio, <strong>da</strong> Giuseppe e Rita Campagna; n. il 30/6/1878 a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare.<br />

Ferroviere. Iscritto al PSI. Essendo <strong>di</strong>rigente dello SFI fu sche<strong>da</strong>to nel 1908. Per avere partecipato<br />

agli scioperi della categoria del 1904 e del 1907 gli fu negata ripetutamente la promozione al grado<br />

<strong>di</strong> conduttore capo. Quando la ebbe, se la vide revocare all'indomani dello sciopero della<br />

«Settimana rossa» nel 1914. Fu perseguitato <strong>da</strong>i fascisti per la sua attività politica e sin<strong>da</strong>cale e nel<br />

1922, per avere partecipato allo sciopero del 1° Maggio, venne sospeso <strong>da</strong>l servizio per tre giorni e<br />

retrocesso alla qualifica <strong>di</strong> conduttore semplice. Per avere preso parte allo sciopero nazionale<br />

del1'1/8/22, promosso <strong>da</strong>ll'Alleanza del lavoro, nel luglio 1923 fu licenziato <strong>da</strong>lle ferrovie con la<br />

formula dello «scarso ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> lavoro», in base al decreto n. 143 del 28/1/23. Nell'agosto 1923<br />

fu processato per avere violato 1'art. 182 del co<strong>di</strong>ce penale e 1'art. 58 della legge ferroviaria -<br />

sospensione del servizio - e con<strong>da</strong>nnato a 3 mesi <strong>di</strong> sospensione <strong>da</strong>l servizio e 500 lire <strong>di</strong> multa.<br />

Essendo gia stato licenziato, la con<strong>da</strong>nna era una sanatoria a posteriori del provve<strong>di</strong>mento ritenuto<br />

illegittimo perche applicato con valore retroattivo. Nel 1930 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e<br />

incluso in quello dei sovversivi. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zanarini Alfredo, (alias «Giovannini Alfredo»), <strong>da</strong> Piero e Carolina Fuochi; n. l’8/9/1905 a Imola.<br />

Ceramista. Per la sua attività antifascista venne segnalato sul "Bollettino delle Ricerche,<br />

Supplemento dei sovversivi" del ministero dell'Interno, quale comunista <strong>da</strong> arrestare. Dall'Italia<br />

espatriò clandestinamente in Francia, eludendo, col concorso dei compagni <strong>di</strong> lavoro, la polizia<br />

fascista recatasi ad arrestarlo in fabbrica. Accorse in Spagna nell'ottobre 1936, nelle fila dei<br />

volontari antifascisti, in <strong>di</strong>fesa della Repubblica e per combattere i rivoltosi capeggiati <strong>da</strong>l generale<br />

Francisco Franco, fu ferito tre volte: a Casa de Campo (Madrid) il 21/11/36; a Gua<strong>da</strong>lajara il<br />

14/3/37; a Huesca il 16/6/37. Ritornò in Francia invalido. Fu deportato in Germania in un campo <strong>di</strong><br />

concentramento. Venne liberate alla fine della guerra nel maggio 1945. [AR]<br />

Zanarini Amedea, «Catia», <strong>da</strong> Primo e Libera Arbizzani; n. il 7/10/1924 a Bentivoglio. Nel 1943<br />

residente a Sala Bolognese. 4ª elementare. Bracciante. Nell'aprile 1944, interessata <strong>da</strong>lle notizie<br />

attorno ai «ribelli», <strong>da</strong>l padre fu incitata a <strong>da</strong>r loro un aiuto per combattere i fascisti - che avevano<br />

perseguitato il genitore e che avevano ucciso anche lo zio, Amedeo Lipparini* nel 1921 — e il<br />

fascismo che aveva portato 1'Italia in guerra ed i tedeschi in casa. Militò nel btg Armaroli della 63ª<br />

brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> staffetta ed operò a Sala Bolognese e comuni contermini.<br />

Nell'ottobre 1944 ebbe 1'incarico <strong>di</strong> organizzare il GDD locale. Con altre compagne promosse le<br />

manifestazioni <strong>di</strong> donne che si svolsero contro le autorità fasciste locali. Nel corso della piu<br />

imponente, quella del 17/3/45, si ebbe 1'invasione del municipio <strong>da</strong> parte <strong>di</strong> un centinaio <strong>di</strong> donne.<br />

A questa seguì un massiccio e violento intervento <strong>di</strong> un reparto tedesco (dovuto alla presenza nello<br />

stesso comune, nella Villa Argaiolli, del comando del XIV Corpo d'Armata corazzato tedesco e del<br />

suo coman<strong>da</strong>nte Frido Von Senger): venne fermata, assieme ad una compagna, tra la protesta delle<br />

altre manifestanti e rilasciata <strong>di</strong>verse ore dopo. Riconosciuta partigiana col grado <strong>di</strong> sottotenente<br />

<strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione. [AR] Testimonianza in RB5.<br />

Zanarini Antonio, <strong>da</strong> Amedeo e Giuseppina Sita; n. il 15/3/1920 a Sala Bolognese; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Mezzadro. Subito dopo 1'armistizio fu tra i primi organizzatori della<br />

lotta armata a Sala Bolognese e militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Arrestato il<br />

26/3/44, restò in carcere sino al 4/4/44. Nell'estate, quando i tedeschi operarono un rastrellamento<br />

generale a Sala Bolognese, fu catturato e inviato in campo <strong>di</strong> concentramento a Mauthausen<br />

(Austria) dove morì il 18/3/1945. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 al 18/3/45. [O]<br />

Zanarini Armando. "Il Nino", <strong>da</strong> Mauro, nato il 27/10/1909 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Calzolaio. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Amico <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> antifascisti calderaresi, subito dopo l'8 settembre<br />

1943 si attivò contro i nazifascisti. Nella sua bottega raccolse clandestinamente armi e munizioni.<br />

Fin <strong>da</strong>l suo sorgere militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43<br />

alla Liberazione. [AR]<br />

Zanarini <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Maurizzi; n. il 21/2/1929 a Loiano; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Colono. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a Monterenzio.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanarini <strong>Augusto</strong>, «Croce rossa», <strong>da</strong> Raffaele e Rosa Dazzani; n. il 13/10/1892 a Castel S. Pietro<br />

Terme. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Tranviere. Prestò servizio militare a <strong>Bologna</strong><br />

nella sanita <strong>da</strong>l 1940 al 1944 col grado <strong>di</strong> caporale. Fu attivo a <strong>Bologna</strong> nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanarini Bruno, <strong>da</strong> Luigi e Clotilde Veronesi; n. il 9/8/1911 a Bentivoglio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong><br />

con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> plotone, e operò a Corticella (<strong>Bologna</strong>). Riconosciuto partigiano con<br />

il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zanarini Dino, «Moschito», <strong>da</strong> Adelmo e Ersilia Casoni; n. il 16/3/1922 a Sala Bolognese; ivi<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Fu incarcerato a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 21/5 al 22/6/44.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zanarini Elio, «Luciano», <strong>da</strong> Germano e Enrica Ferretti; n. il 7/3/1922 a Pianoro; ivi residente nel<br />

1943. Manovale muratore. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> vice<br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 4/6/44 al<br />

22/2/45.<br />

Zanarini Ernesto, <strong>da</strong> Achille e Virginia Biagi; n. il 29/3/1893 a Castello d'Argile. Colono. Iscritto<br />

al PSI. La sera del 29/4/21 si trovava in una sala <strong>di</strong> S.Maria in Duno (Bentivoglio), dove si teneva<br />

una riunione <strong>di</strong> coloni della frazione, per ascoltare la relazione del segretario provinciale dei coloni<br />

della Federterra, Roberto Pondrelli*, sul nuovo patto colonico conquistato con il Concor<strong>da</strong>to Paglia-<br />

Cal<strong>da</strong>. Nella sala fecero irruzione alcuni fascisti armati e mascherati che, dopo avere gri<strong>da</strong>to più<br />

volte «Mussolini a noi!», cominciarono a sparare. Restò ferito unitamente a Mario Degli Esposti*,<br />

Armando Mengoli*, Ernesto Mingar<strong>di</strong>*, Filippo Tartarini*, Giuseppe Tugnoli* e Raffaele<br />

Zanarini*. Colpito alla gola, rimase a lungo tra la vita e la morte e perse 1'uso della parola. Il<br />

capolega Amedeo Lipparini* morì e Pondrelli riporto lievi ferite. [O]<br />

Zanarini Fernando, <strong>da</strong> Gustavo e Virginia Piazzi; n. il 4/9/1911 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare in artiglieria a <strong>Bologna</strong> e Verona <strong>da</strong>l 1932 al<br />

1933. Militò nel btg Morara della 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a Me<strong>di</strong>cina. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zanarini Fioravante, «Giovanni», <strong>da</strong> Felice e Albina Osti; n. il 9/10/1897 a S. Giovanni in<br />

Persiceto. Operaio metalmeccanico. Dal 1913 iniziò attività politica militando nell'organizzazione<br />

giovanile socialista e partecipò attivamente alle manifestazioni contro 1'intervento dell'Italia nella<br />

prima guerra mon<strong>di</strong>ale. Dopo il congresso <strong>di</strong> fon<strong>da</strong>zione svoltosi a Livorno il 21/1/21, aden al PCI,<br />

assumendo <strong>da</strong>pprima compiti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusore della stampa e <strong>di</strong> collettore e, poi, <strong>di</strong> componente del<br />

comitato <strong>di</strong> sezione e, infine, <strong>di</strong> membro del comitato federale. Nel 1922 fu licenziato <strong>da</strong>l posto <strong>di</strong><br />

lavoro per aver partecipato allo sciopero generale antifascista "legalitario" <strong>da</strong>ll'1 al 4/8. A seguito<br />

dell'arrestò dei principali <strong>di</strong>rigenti nazionali e provinciali del PCI, avvenuto nel 1923, mantenne i<br />

collegamenti organizzativi a <strong>Bologna</strong> ed in provincia e provvide all'assistenza dei compagni<br />

incarcerati. Per 1'attività antifascista venne arrestato una prima volta nel 1924 e trattenuto 15 giorni.<br />

Il 23/8/27 fu nuovamente arrestato e per l'attività comunista svolta, con<strong>da</strong>nnato <strong>da</strong>ll'apposita<br />

commissione provin<strong>da</strong>le, al confine <strong>di</strong> polizia per 5 anni. Durante la traduzione al domicilio coatto<br />

venne deferito al Tribunale speciale, <strong>di</strong> fronte al quale fu processato il 28/7/28 e con<strong>da</strong>nnato a 5<br />

anni <strong>di</strong> carcere. Prosciolto <strong>da</strong>lle due con<strong>da</strong>nne il 16/9/32 riprese 1'attività a <strong>Bologna</strong>, svolgendo<br />

durante un certo periodo le funzioni <strong>di</strong> segretario della Federazione. Venne <strong>di</strong> nuovo arrestato nel<br />

1937 e, con sentenza istruttoria del 2/9/38, deferito e processato, per la secon<strong>da</strong> volta <strong>da</strong>l Tribunale<br />

speciale, che lo con<strong>da</strong>nnò a 20 anni <strong>di</strong> carcere il 26/11/3 8. Fu liberato dopo la caduta <strong>di</strong> Mussolini,<br />

nell'agosto 1943. Partecipò alla lotta <strong>di</strong> liberazione svolgendo attività politica e attività militare<br />

nella brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> operante in <strong>Bologna</strong>. Venne arrestato <strong>da</strong>i nazifascisti nel gennaio<br />

1945 e dopo 15 giorni trasferito a Massalombar<strong>da</strong> per 1'esecuzione <strong>di</strong> lavori <strong>di</strong> fortificazione sugli<br />

argini del Santerno: dopo tre giorni fuggi e riparò <strong>di</strong> nuovo a <strong>Bologna</strong>. Alla Liberazione venne<br />

designato al lavoro sin<strong>da</strong>cale presso la Camera Confederale del Lavoro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> ed ebbe la<br />

responsabilità <strong>di</strong> segretario della FIOM. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/10/43 alla Liberazione.<br />

[AR]<br />

Zanarini Gino, <strong>da</strong> Enrico e Lucia Rossi; n. il 4/6/1902 a Bentivoglio. Nel 1943 residente a Castel<br />

Maggiore. Licenza elementare. Ambulante. Militò nel btg Cirillo della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Castel Maggiore. Venne fucilato con altri 6 patrioti in località Biscia (Castel Maggiore) il<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

12/9/1944. In precedenza due partigiani avevano recuperato un grosso camion tedesco e <strong>di</strong>sarmato i<br />

due sol<strong>da</strong>ti che lo conducevano, lasciandoli liberi. Questi, tornati al loro reparto, denunciarono il<br />

fatto e poco dopo i tedeschi fecero saltare in aria un grande caseggiato, fucilando i sette abitanti<br />

sulle macerie dello stabile. Dell'accaduto <strong>di</strong>ede notizia un volantino del CLN <strong>di</strong> Castel Maggiore in<br />

<strong>da</strong>ta 13/9/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/7/44 al 12/9/44. [B]<br />

Zanarini Giovanna, detta Giannina, <strong>da</strong> Pietro e Carolina Fuochi; n. il 29/9/1902 a Imola. Licenza<br />

elementare. Fornaciaia. Iscrittasi al PCI nel 1924, espatriò legalmente nel 1935 in Francia per unirsi<br />

a Ezio Zanelli* del quale seguì le sorti. Entrò in Spagna nel giugno 1937, per combattere a <strong>di</strong>fesa<br />

della Repubblica e contro i rivoltosi capeggiati <strong>da</strong>l generale Francisco Franco. Lavorò quale addetta<br />

al centro <strong>di</strong> emissioni ra<strong>di</strong>o clandestine per 1'Italia (Ra<strong>di</strong>o Milano) e a quella ufficiale della<br />

Repubblica spagnola (Ra<strong>di</strong>o Barcellona). Rientrò in Francia nel settembre 1938 e, quin<strong>di</strong>, in Italia<br />

nel giugno 1943. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione partecipò alla attività dei GAP e dei GDD <strong>di</strong> Imola.<br />

[AR]<br />

Zanarini Giuseppe, <strong>da</strong> Antonio e Argentina Tagliati; n. il 21/12/1910 a Co<strong>di</strong>goro (FE). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Fu membro del CUMER. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanarini Mario, <strong>da</strong> Ernesto e Maria Rossi; n. il 28/10/1920 a Bentivoglio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Colono. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanarini Martino, «Giorgio», <strong>da</strong> Luigi e Clotilde Veronesi; n. il 15/2/1920 a Bentivoglio. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio fornaciaio. Prestò servizio militare in<br />

artiglieria a Conegliano (TV) <strong>da</strong>ll'11/3/40 all'8/9/43. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> plotone e operò a <strong>Bologna</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla Liberazione.<br />

Zanarini Nerio, «Carnera», <strong>da</strong> Luigi e Ester Gheria; n. il 19/9/1916 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Meccanico elettricista. Prestò servizio militare negli autieri a Modena <strong>da</strong>l<br />

settembre 1939 all'8/9/43. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

<strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/4/44 alla Liberazione.<br />

Zanarini Pietro, <strong>da</strong> Enrico e Lucia Rossi; n. il 18/10/1891 a Castello d'Argile. Nel 1943 residente a<br />

Bentivoglio. Operaio. Iscritto al PSI. Per lunghi anni fu capolega conta<strong>di</strong>no a Bentivoglio e nel<br />

1920 venne eletto sin<strong>da</strong>co. L'1/11/21, mentre si trovava nella sede della sezione del PSI a S. Marino<br />

(Bentivoglio), i fascist! gli spararono contro alcuni colpi <strong>di</strong> rivoltella. Restò illeso, ma due suoi<br />

compagni, Fernando Balugani* e Romano Bianchi*, riportarono ferite. Il 17/12/21 fu costretto <strong>da</strong>i<br />

fascisti a <strong>da</strong>re le <strong>di</strong>missioni unitamente all'intero consiglio comunale. Il 16/4/22 venne bastonato nei<br />

pressi della sede comunale e 26.7 ferito a colpi <strong>di</strong> pistola. [O]<br />

Zanarini Raffaele, <strong>da</strong> Luigi; n. il 30/10/1878 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Colono. Iscritto al PSI. La sera<br />

del 29/4/21 si trovava in una sala, a S. Maria in Duno (Bentivoglio), dove si teneva una riunione <strong>di</strong><br />

coloni della zona, per ascoltare una relazione del segretario provinciale dei coloni della Federterra,<br />

Roberto Pondrelli*, sul nuovo patto colonico conquistato con la firma del Concor<strong>da</strong>to Paglia-Cal<strong>da</strong>.<br />

Ad un tratto nella sala fecero irruzione numerosi fascisti armati e mascherati che, dopo avere<br />

gri<strong>da</strong>to piu volte «Mussolini a noi!», cominciarono a sparare. Restò ferito unitamente a Mario Degli<br />

Esposti*, Armando Mengoli*, Ernesto Mingar<strong>di</strong>*, Filippo Tartarini*, Giuseppe Tugnoli*, Ernesto<br />

Zanarini*. Il capolega Amedeo Lipparini* restò ucciso mentre il Pondrelli riportò lievi ferite. [O]<br />

Zanarini Romano, <strong>da</strong> Primo e Libera Arbizzani; n. il 16/10/1926 a Bentivoglio. Nel 1943 residente<br />

a Sala Bolognese. Licenza elementare. Bracciante. Collaborò a Sala Bolognese con il btg Armaroli<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zanarini Silvio, <strong>da</strong> Domenico e Letizia Minarini; n. il 3/12/1906 a Pianoro; ivi residente nel 1943.<br />

Colono. Fu attivo nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota.<br />

Zanarini Viames, «Bal», <strong>da</strong> Amedeo e Giuseppina Sita; n. il 9/10/1922 a Sala Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Prestò servizio militare in cavalleria a<br />

<strong>Bologna</strong> e a Roma <strong>da</strong>l 15/11/42 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporal maggiore. Militò nel btg Armaroli<br />

della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Sala Bolognese. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/10/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanasi Adriano, «Talpa», <strong>da</strong> Vincenzo e Emma Sita; n. 1'1/12/1920 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. 4ª elementare. Fontaniere. Militò nella brg Comando della <strong>di</strong>v Modena<br />

Montagna e partecipò, il 28/7/44, al combattimento alle Piane <strong>di</strong> Mocogno (Polinago - MO) e il<br />

30/7/44 ad attacchi alle truppe tedesche in località Coscogno (Pavullo nel Frignano - MO).<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 16/6/44 al 15/9/44.<br />

Zanasi Alfonso, «Caporale», <strong>da</strong> Cesare e Virginia Cassola; n. il 31/1/1897 a Zola Predosa; ivi<br />

residente nel 1943. 3ª elementare. Bracciante. Iscritto al PCI. Fu sche<strong>da</strong>to nel 1923 e controllato per<br />

tutto il ventennio fascista. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione Militò nel btg Zini della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>, operò a Zola Predosa e fece parte del comando della <strong>di</strong>v <strong>Bologna</strong>. Ferito. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 19/9/43 alla Liberazione. [O]<br />

Zanasi Amilcare, «Leo», <strong>da</strong> Amleto e Lina Tonolini; n. il 29/8/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio meccanico. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Angelo, <strong>da</strong> Giuseppe ed Ernesta Balestrazzi; n. l'1/12/1902 ad Anzola Emilia; ivi residente<br />

nel 1943. Bracciante. Collaborò ad Anzola Emilia con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>l 10/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Anita, <strong>da</strong> Gaetano; n. nel 1904. Fu attiva nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta<br />

patriota <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zanasi Arturo, «Biondo», <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Maria Frabetti; n. il 7/6/1925 a Minerbio. Nel 1943<br />

residente a Castel Maggiore. Licenza elementare. Falegname. Militò nella 4ª brg Venturoli<br />

Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia, e operò a Castel Maggiore. Ferito in<br />

combattimento. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/12/43 alla Liberazione.<br />

Zanasi <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Emi<strong>di</strong>o e Stella Comastri; n. il 18/6/1899 a Crespellano. Rappresentante <strong>di</strong><br />

commercio. Dal 1913 residente a Bazzano. Giovanissimo, aderì alla gioventù socialista. Quando si<br />

svolse nell'ottobre 1919 il 16° Congresso del PSI, a <strong>Bologna</strong>, si schierò con la frazione astensionista<br />

(bor<strong>di</strong>ghiana). Nello stesso periodo fu incaricato <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigere le organizzazioni sin<strong>da</strong>cali operaie e<br />

conta<strong>di</strong>ne del man<strong>da</strong>mento Bazzanese, e con funzione <strong>di</strong> segretario della CdL <strong>di</strong> Savigno. Nel 1921,<br />

dopo il congresso <strong>di</strong> Livorno, <strong>di</strong>venne comunista e, conseguentemente, bersaglio della persecuzione<br />

e degli attacchi delle squadre fasciste. Fu carcerato per circa un anno, a Bazzano ed a Castelfranco<br />

Emilia (BO) per ragioni politico-sin<strong>da</strong>cali. Nel 1924 dovette espatriare in Francia e qui continuò a<br />

svolgere attività antifascista. Nel 1926 Rientrò in Italia e si stabili a Milano, dove esercitò la<br />

professione <strong>di</strong> rappresentante <strong>di</strong> commercio. Nel maggio 1927 i carabinieri <strong>di</strong> Porta Garibal<strong>di</strong><br />

(Milano) ricevettero 1'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rintracciare due «sovversivi» dei quali era nota un'intensa attività<br />

clandestina; sia lui che Giuseppe Piancastelli* <strong>di</strong> Imola. Dopo <strong>di</strong>versi appostamenti, nel giugno, fu<br />

arrestato assieme ad altri tre suoi collaboratori, Guido Martelli*, Elena Masetti*, e Bruno Sassi,<br />

tipografo nato a Zurigo. Dopo oltre un anno <strong>di</strong> carcere, senza che fosse stata emessa alcuna sentenza<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

istruttoria, il 9/8/28, i quattro vennero processati <strong>da</strong>l Tribunale speciale, accusati <strong>di</strong> «cospirazione,<br />

associazione, propagan<strong>da</strong> sovversiva». Fu con<strong>da</strong>nnato a 6 anni <strong>di</strong> carcere. I cinque anni <strong>di</strong> carcere<br />

che dovette scontare successivamente, furono anni <strong>di</strong> sofferenze, <strong>di</strong> patimenti (fu anche ristretto, per<br />

lungo tempo, in una cella nella quale non poteva nemmeno <strong>di</strong>stendersi e che era attraversata <strong>da</strong> una<br />

fossetta d'acqua) che lo portarono alla tubercolosi polmonare. Scarcerato, benchè gravemente<br />

colpito nel fisico, riprese contatti con il movimento clandestino comunista e si impegnò in qualche<br />

attività. Dopo una lunga degenza all'Ospe<strong>da</strong>le Maggiore <strong>di</strong> Milano gli venne riconosciuta 1'esigenza<br />

<strong>di</strong> essere inviato in un sanatorio, ma fu escogitato ogni pretesto per impe<strong>di</strong>rglielo. Dopo lunghe<br />

attese, lasciò volontariamente 1'ospe<strong>da</strong>le e si recò a <strong>Bologna</strong>, dove, sfinito, cadde a terra nella<br />

piazza principale: venne raccolto e, finalmente, ricoverato al Pizzar<strong>di</strong>. Il male contratto in carcere<br />

era molto progre<strong>di</strong>to: sopravvenne 1'emottisi, la crisi e poi la morte, il 29/4/1936. [AR]<br />

Zanasi Aurora, <strong>da</strong> Adolfo ed Erminia Ancarani; n. il 3/10/1908 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Casalinga. Militò in una brg GL. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'l/10/43 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanasi Cesare, «Bolide», <strong>da</strong> Giuseppe e Enrica Gamberini; n. il 30/7/1919 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Infermiere. Prestò servizio milltare in fanteria <strong>da</strong>l 9/2/40 all'8/9/43.<br />

Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Rientrato a<br />

<strong>Bologna</strong>, entrò a far parte del btg Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'l/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Cesare, «Cesarino», <strong>da</strong> Leandro e Olga Man<strong>di</strong>ni; n. il 15/9/1923 a Bentivoglio. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio meccanico. Militò nella 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> vice coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia, ed operò a <strong>Bologna</strong>. Arrestato il 25/8/44<br />

a S. Giovanni in Persiceto e incarcerato, venne fucilato il 30/8/1944 al Poligono <strong>di</strong> tiro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

assieme ad altri 11 antifascisti e partigiani per una misura <strong>di</strong> rappresaglia decisa <strong>da</strong>i fascisti a<br />

seguito <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> giustizia compiuti <strong>da</strong>i partigiani. L'annuncio dell'avvenuta fucilazione apparve su<br />

"il Resto del Carlino" del 31/8/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/11/43 al 30/8/44. [AR]<br />

Zanasi Dino, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Teresa Moretti; n. il 27/9/1922 a Castelfranco Emilia (BO); ivi residente<br />

nel 1943. Bracciante. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Cadde il 22/9/1944 a Sasso Marconi.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 23/5/44 al 22/9/44.<br />

Zanasi Eliana, «Anna», <strong>da</strong> Luigi e Enrica Fantuzzi; n. il 23/10/1920 a Bentivoglio. Nel 1943<br />

residente a Castel Maggiore. Licenza elementare. Sarta. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta partigiana con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'8/11/43 alla Liberazione.<br />

Zanasi Enrico, <strong>da</strong> Giuseppe e Rita Bonfiglioli; n. il 22/2/1892 a <strong>Bologna</strong>. Facchino. Apolitico. II<br />

9/10/39 venne arrestato e deferito alla Commissione provinciale per «Disfattismo politico». Fu<br />

assegnato al confino per 3 anni, pena poi ridotta a un anno. Il 5/9/40 venne liberate anche perché<br />

gravemente ammalato <strong>di</strong> tbc. Tornato a <strong>Bologna</strong>, fu ricoverato in sanatorio, dove morì il<br />

23/10/1942. [O]<br />

Zanasi Ettore, <strong>da</strong> Giuseppe e Fanny Ansaloni; n. il 7/4/1897 a Crespellano. Meccanico. Iscritto al<br />

PCI. Nel 1922 fu arrestato a Modena, dove abitava, e con<strong>da</strong>nnato a 3 mesi. Nel 1923 <strong>di</strong>venne<br />

fiduciario del PCI modenese e il 5/2/23 fu arrestato e trattenuto in carcere per un paio <strong>di</strong> mesi. Il<br />

16/2/40 venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi dopo avere ottenuto la tessera del PNF, quale ex<br />

combattente. [O]<br />

Zanasi Gelindo, <strong>da</strong> Raffaele e Adelaide Volta; n. il 22/4/1892 a Minerbio. Muratore. Anarchico. Tra<br />

il 1920 e il 1923 partecipò a<strong>di</strong>versi conflitti contro i fascisti e fu arrestato piu volte. Espatriò<br />

clandestinamente in Francia nell'ottobre 1923. Nel 1924, dopo 1'assassinio <strong>di</strong> Giacomo Matteotti,<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

fece parte a Parigi delle centurie Camicie Rosse, raggruppamenti militari antifascisti sorti in<br />

previsione <strong>di</strong> un rivolgimento della situazione italiana. Per la sua attività antifascista fu segnalato<br />

sul "Bollettino delle Ricerche, Supplemento dei sovversivi" del ministero dell'Interno. Prese parte<br />

alla fallita spe<strong>di</strong>zione insurrezionale del colonnello Francesco Macia in Catalogna, per abbattere la<br />

<strong>di</strong>ttatura <strong>di</strong> Primo De Rivera, in seguito alla quale fu arrestato ed espulso <strong>da</strong>lla Francia. Passò allora<br />

in Belgio. Arruolatosi in Spagna nell'agosto del 1936, per combattere a <strong>di</strong>fesa della Repubblica e<br />

contro i rivoltosi capeggiati <strong>da</strong>l generate Francisco Franco, appartenne alla Colonna italiana Ascaso.<br />

Combattè sul fronte Aragona come mitragliere. Fu ferito a Huesca nel marzo 1937. Rientrò in<br />

Francia nel settembre dello stesso anno. Arrestato allo scoppio della guerra fu internato nel campo<br />

<strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Vernet d'Ariege. Tradotto in Italia il 31/12/41 fu assegnato al confino per 4<br />

anni e inviato nell'isola <strong>di</strong> Ventotene (LT). Fu liberato il 12/8/43. [AR]<br />

Zanasi Germano, <strong>da</strong> Ettore e I<strong>da</strong> Baral<strong>di</strong>; n. il 26/12/1919 a Borgo Panigale (<strong>Bologna</strong>). Nel 1943<br />

residente a Calderara <strong>di</strong> Reno. Licenza elementare. Collaborò a Calderara <strong>di</strong> Reno con il btg<br />

Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l marzo 1945 alla Liberazione.<br />

Zanasi Gian Paolo, «Dan», <strong>da</strong> Enrico e Marcella Rizzi; n. il 31/7/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Studente. Militò nel btg Ga<strong>da</strong>ni della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> intendente <strong>di</strong> btg<br />

e operò a Pieve <strong>di</strong> Cento. Qui fu rinchiuso in carcere <strong>da</strong>ll'1 al 13/2/45. Riconosciuto partigiano con<br />

il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'l/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Giulio, <strong>da</strong> Cleto e Imelde Venturi; n. il 7/1/1927 a Castelfranco Emilia (MO); Licenza<br />

elementare. Autista. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò sull'Appennino toscoemiliano.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 27/4/44 al 30/4/45.<br />

Zanasi Giuseppe, «Rompi Ghiaccio», <strong>da</strong> Emi<strong>di</strong>o e Stella Comastri; n.il 20/4/1912 a Bazzano; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio alla Ducati. Prestò servizio militare nei bersaglieri<br />

in Jugoslavia con il grado <strong>di</strong> caporal maggiore <strong>da</strong>l 1939 al 23/3/43. Militò nel btg Artioli della 63ª<br />

brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Bazzano. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>l<br />

15/1/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Leandro, <strong>da</strong> Giovanni e Angela Rossi; n. il 20/4/1899 a Bentivoglio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Birocciaio. Militò nel btg Tarzan della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò<br />

a Anzola Emilia. Il figlio Cesare* cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanasi Libero, <strong>da</strong> Gaetano e Ildegon<strong>da</strong> Maccaferri; n. il 2/10/1907 a Bazzano. Nel 1943 residente a<br />

Casalecchio <strong>di</strong> Reno. Licenza elementare. Muratore. Arrestato il 23/1/27, assieme a molti altri, a<br />

seguito <strong>di</strong> una vasta azione propagan<strong>di</strong>stica svolta nel Bolognese per ricor<strong>da</strong>re la fon<strong>da</strong>zione del<br />

PCI, con sentenza del 26/5/28 fu prosciolto per non luogo a procedere. Nuovamente arrestato il<br />

7/11/30, con altre centinaia <strong>di</strong> antifascisti, quale membro dell'organizzazione comunista bolognese<br />

attiva nel 1930, venne accusato <strong>di</strong> «ricostituzione del PCI e propagan<strong>da</strong> sovversiva». Con sentenza<br />

del 30/6/31 fu rinviato al Tribunale speciale che, il 28/9/31 lo con<strong>da</strong>nnò a 4 anni <strong>di</strong> carcere. Scontati<br />

due anni, fu liberato l’11/11/32, beneficiando dell'amnistia del decennale fascista. Nel 1934 subì un<br />

altro arresto, durato un mese, e negli anni successivi venne piu volte fermato per misure <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

pubblico. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione nel btg Zini della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Casalecchio <strong>di</strong> Reno. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/1/44 alla Liberazione. [AR]<br />

Zanasi Loris, <strong>da</strong> Antonino e Olga Tubertini; n. il 19/8/1926 a S. Giovanni in Persiceto; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Meccanico. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Giovanni in Persiceto. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 al 9/9/44.<br />

Zanasi Luciano, «Walter», <strong>da</strong> Alfredo e Amelia Trifogli; n. il 30/4/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

nel 1943. Licenza elementare. Operaio alla Ducati. Militò nel btg Giacomo della 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> plotone. Riconosciuto partigiano con il<br />

grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>ll'1/10/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Luciano, «Toni», <strong>da</strong> Amieto e Lina Tonolini; n. il 13/3/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. 3ª avviamento professionale. Ferroviere. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 10/10/43 alla Liberazione.<br />

Zanasi Luigi, <strong>da</strong> Adolfo e Carlotta Malferrari; n. il 2/3/1902 a S. Giovanni in Persiceto. Operaio.<br />

Iscritto al PSI. Nel 1923, quando emigrò in Francia, venne incluso nell'elenco dei sovversivi.<br />

Rientrò in Italia nel 1934 e fu sottoposto a perio<strong>di</strong>ci controlli sino al 22/1/42 quando venne ra<strong>di</strong>ato<br />

<strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zanasi Marcello, <strong>da</strong> Luigi ed Enrica Fantuzzi; n. il 12/7/1903 a Minerbio. Nel 1943 residente a<br />

Castel Maggiore. 4ª elementare. Muratore. Iscritto al PCI. Il 28/11/27 fu arrestato con altri 39<br />

militanti antifascisti per «Ricostituzione del PCI, propagan<strong>da</strong> sovversiva». Deferito al Tribunale<br />

speciale, il 25/9/28 fu prosciolto in istruttoria, ma non liberato. Il 10/11 la Commissione provinciale<br />

lo assegnò al confino per 2 anni e andò a Lipari (ME), per «organizzazione comunista». Il 27/11/29<br />

fu liberato e classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente piu<br />

pericolose. Tra la fine del 1929 e 1'inizio del 1930 venne arrestato in occasione delle nozze del<br />

principe ere<strong>di</strong>tario. Il 23/11/30 fu nuovamente arrestato, con 116 militanti antifascisti, e accusato <strong>di</strong><br />

«ricostituzione del PCI, propagan<strong>da</strong> sovversiva». Deferito al Tribunale speciale per la secon<strong>da</strong><br />

volta, il 30/6/31 fu prosciolto in istruttoria e il 4/9 nuovamente assegnato al confine per 5 anni a<br />

Ponza (LT). Il 18/2/33 tornò in libertà a seguito della concessione dell'amnistia per il decennale.<br />

Arrestato per la quarta volta 1'1/5/36, e trattenuto in carcere per parecchi giorni, in seguito subì<br />

perio<strong>di</strong>ci controlli, l'ultimo dei quali il 13/5/42. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nel btg Cirillo<br />

della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> btg e operò a Bentivoglio. Fu<br />

incarcerato <strong>da</strong>l 20/3 al 18/4/45. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> capitano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla<br />

Liberazione. [O]<br />

Zanasi Nello, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Teresa Moretti; n. il 25/2/1924 a Castelfranco Emilia (BO); ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nel btg Sugano della brg Stella rossa Lupo.<br />

Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 7/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Romano, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Maria Frabetti; n. il 22/10/1928 a Minerbio. Nel 1943 residente a<br />

Castel Maggiore; 3ª elementare. Muratore. Militò nel btg Cirillo della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Castel Maggiore. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanasi Tonino, <strong>da</strong> Adelmo e Elvira Zanotti; n. il 18/1/1926 a Castelfranco Emilia (MO). Nel 1943<br />

residente ad Anzola Emilia. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Operaio tornitore. Militò nel btg<br />

Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò ad Anzola Emilia. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

10/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanatta Luigi, <strong>da</strong> Francesco e Angela Giusto; n. 1'1/2/1887 a Treviso. Dal 1912 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Guar<strong>di</strong>a ferroviaria. Iscritto al PPI. Nel 1929 venne incluso nell'elenco dei ferrovieri<br />

politicamente sospetti e nel 1931 fu esonerato <strong>da</strong>l servizio «per motivi politici» non meglio<br />

specificati. Il 27/3/40 nella sua pratica venne annotate: «E’ vigilato». [O]<br />

Zan<strong>di</strong> Mirte, <strong>da</strong> Delcisa Zan<strong>di</strong>; n. il 22/6/1920 a Molinella. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. 4ª<br />

elementare. Infermiera. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'l/12/43 alla Liberazione.<br />

Zanella Alberto; n. nel 1905. Vigile urbano. Venne arrestato l’1/10/42 in tram a <strong>Bologna</strong> per avere<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

affermato: «Il pane non basta... la razione <strong>di</strong> due etti che mi <strong>da</strong>nno me la mangio in una sola volta...<br />

mangeremo dei marroni». Fu <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to. [CA]<br />

Zanella Angelo, <strong>da</strong> Anselmo e Albina Pincelli; n. il 27/7/1922 a Vigarano Mainar<strong>da</strong> (FE); ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e opero<br />

sul1'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 30/7/44 al 14/4/45.<br />

Zanella Aroldo, <strong>da</strong> Arpalice Zanella; n. il 2/11/1920 a Suzzara (MN). Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. 3ª Istituto tecnico commerciale. Impiegato. Prestò servizio militare in fanteria a Firenze<br />

<strong>da</strong>l 18/3/40 all'8/9/43. Fu attivo a <strong>Bologna</strong> nell'8ª brg GL Masia. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 2/1/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zanella Febrino, «Tom», <strong>da</strong> Taddeo e Pasqua Fabbri; n. il 12/9/1926 a Molinella; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Muratore. Militò nel btg Pasquali della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò<br />

a Budrio. Fu rinchiuso in carcere a Ferrara <strong>da</strong>l 7/1 al 3/4/45. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43<br />

alla Liberazione.<br />

Zanella Gilberto, «Bafi», <strong>da</strong> Secondo e Teresa Boldrini; n. il 10/9/1918 a Stienta (RO). Nel 1943<br />

residente a Galliera. Colono. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zanelli Aurelio, <strong>da</strong> Cosimo e Adele Battilani; n. il 19/2/1921 a Imola. Nel 1943 residente a<br />

Mor<strong>da</strong>no. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nella GAF <strong>da</strong>l 21/1/41 all'8/9/43 col<br />

grado <strong>di</strong> caporale. Militò nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola e operò a Mor<strong>da</strong>no. Fu<br />

incarcerato a Imola <strong>da</strong>l 12 al 20/11/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/7/44 al 14/4/45.<br />

Zanelli Bruno, «Piccolo», <strong>da</strong> Mario e Laura Macchirelli; n. il 20/2/1928 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. Diploma <strong>di</strong> avviamento professionale. Meccanico alla Cogne. Collaborò a Imola con il <strong>di</strong>st<br />

imolese della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'8/5/44 al 14/4/45.<br />

Zanelli Carlo, <strong>da</strong> Luigi e Domenica Bassani; n. il 16/12/1898 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Birocciaio. Militò nel btg Montano della brg SAP Imola. Ferito. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'1/8/44 al 14/4/45.<br />

Zanelli Cilio, «Fulmine», <strong>da</strong> Eliseo e Marcella Bal<strong>di</strong>; n. il 13/5/1926 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. 2ª avviamento professionale. Colono. Militò nella 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong><br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia e operò a Conselice (RA). Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sottotenente <strong>da</strong>l 10/9/43 al 15/4/45.<br />

Zanelli Domenico, <strong>da</strong> Luigi e Teresa Zanotti; n. 1'8/8/1911 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Operaio. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 15/12/44 al<br />

14/4/45.<br />

Zanelli Eliseo, «Giulio», <strong>da</strong> Luigi e Giovanna Costa; n. il 9/11/1901 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943 residente<br />

a Imola. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a Potenza <strong>da</strong>l 20/11/20 al 20/9/22 col grado <strong>di</strong><br />

caporale. Militò nella 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong> e operò a Conselice (RA). Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 20/9/43 al 14/4/45.<br />

Zanelli Ezio, <strong>da</strong> Amleto e Antonia Sassi; n. il 31/1/1903 ad Imola. Se<strong>di</strong>cenne si iscrisse alla FGSI e,<br />

due anni dopo, nel febbraio 1921, passò alla FGCI, all'atto della sua costituzione. Frequentava la<br />

secon<strong>da</strong> Ragioneria, quando dovette interrompere gli stu<strong>di</strong> a seguito <strong>di</strong> una pugnalata all'emitorace<br />

sinistro, infertagli il 28/5/21, durante un'irruzione fascista alla sede del circolo socialista «A. Costa»<br />

(Imola), che lo costrinse a un ricovero in ospe<strong>da</strong>le per venti giorni. Iniziò a lavorare come<br />

fornaciaio; ricoprì la carica <strong>di</strong> segretario della sezione FGCI <strong>di</strong> Imola negli anni 1921-22. Dopo aver<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

compiuto il servizio militare a Milano, venne conge<strong>da</strong>to l’8/3/24. Nominato <strong>da</strong>l Comitato centrale<br />

del PCI segretario della zona imolese ebbe tale responsabilità fino al 1926. La questura il 15/5/25 lo<br />

segnalò per una «attenta vigilanza»: in quegli anni <strong>di</strong> intensa attività politica, subì alcuni fermi <strong>di</strong><br />

polizia e altre aggressioni, con bastonature, <strong>da</strong> parte dei fascisti. Per sfuggire ad una retata della<br />

polizia nel settembre 1926, durante la quale vennero arrestati circa 100 comunisti imolesi, si rifugiò<br />

a Milano, dove visse clandestinamente fino al1'aprile 1927. Latitante, fu stralciato <strong>da</strong>lla sentenza<br />

istruttoria del 13/6/27 che investì 276 membri dell'organizzazione comunista imolese. Assieme ad<br />

altri 18 compagni espatriò clandestinamente. Il 23/7/27 fu con<strong>da</strong>nnato <strong>da</strong>l Tribunale speciale, in<br />

contumacia, a 10 anni, 7 mesi e 15 giorni <strong>di</strong> detenzione, a L. 2.500 <strong>di</strong> multa e a tre anni <strong>di</strong> vigilanza<br />

speciale. Mentre si trovava a Vienna (Austria), dove era rifugiato, il 10/8/27 fu colpito <strong>da</strong> un nuovo<br />

man<strong>da</strong>to <strong>di</strong> cattura per avere «concertato con altri <strong>di</strong> commettere atti <strong>di</strong>retti a far sorgere in armi gli<br />

abitanti del Regno contro i poteri dello Stato, in contatti fra i congiurati, avvenuti a Livorno e altri<br />

luoghi fino al 1927». Nell’aprile 1928 rientrò clandestinamente in Italia: assunto lo pseudonimo <strong>di</strong><br />

Giulio Lenti, <strong>da</strong> questo momento, e nonostante le assidue ricerche della polizia non fu mai<br />

rintracciato. Nel corso <strong>di</strong> un viaggio, nel 1929, a Basilea (Svizzera), fu arrestato, processato e<br />

con<strong>da</strong>nnato per «uso <strong>di</strong> passaporto falso e per attività antifascista verso l'Italia» e vi scontò la pena.<br />

Raggiunta 1'Unione Sovietica, dove si stabilì a Vsiesviatsk nei pressi <strong>di</strong> Mosca, si occupò in una<br />

fabbrica <strong>di</strong> letti. Frequentò la scuola politica Zapa<strong>da</strong> ed ebbe responsabilità politiche<br />

nell'emigrazione antifascista. Nel maggio 1931 prese parte, in qualità <strong>di</strong> delegato dei giovani<br />

comunisti, al congresso della gioventù comunista italiana, che si tenne a Mosca. Al IV congresso<br />

del PCI, svoltosi a Colonia (Germania), venne eletto membro can<strong>di</strong><strong>da</strong>to del Comitato centrale; nel<br />

1932 rappresentò la FGCI presso il KIM. Negli anni fra il 1933 e il 1935, svolse attività clandestina<br />

quale funzionario del PCI in varie regioni d'Italia. Il Tribunale speciale il 18/10/34 registrò una<br />

nuova denuncia contro <strong>di</strong> lui «per aver svolto, quale emissario comunista, attività organizzativa<br />

nella Venezia Giulia». Nel giugno 1937, mentre ormai <strong>da</strong> un anno era in corso la rivolta capeggiata<br />

<strong>da</strong> Franco contro la repubblica spagnola, munito <strong>di</strong> passaporto <strong>da</strong>l quale risultava essere citta<strong>di</strong>no<br />

cubano, raggiunse, in aereo (via Tolosa - Barcellona) Valencia: si recò quin<strong>di</strong> ad Albacete e poi<br />

raggiunse Madrid. Lavorò alla ra<strong>di</strong>o clandestina per 1'Italia (Ra<strong>di</strong>o Milano) e a quella ufficiale della<br />

Repubblica spagnola (Ra<strong>di</strong>o Barcellona) alla propagan<strong>da</strong> a sostegno della partecipazione dei<br />

volontari antifascisti e garibal<strong>di</strong>ni: come in anni precedenti e successivi, in Spagna fu al suo fianco<br />

la compagna della sua vita Giovanna Zanarini*, detta Giannina. Nel febbraio 1939 lasciò la Spagna,<br />

entrando clandestinamente in Francia. Fu membro del Comitato italiano nella zona-sud della<br />

Francia, dove svolse attività politica nelle fila dell'emigrazione; durante il periodo dell'occupazione<br />

tedesca della Francia, partecipò ad azioni <strong>di</strong> sabotaggio contro le officine che producevano<br />

materiale bellico per i nazisti, poi (nel maggio 1944) raggiunse i maquis <strong>di</strong> Limoges, nella zona del<br />

Massif Central, dove fu commissario politico nelle formazioni partigiane costituite fra gli emigrati,<br />

le MOI (Main oeuvr imigrés), aggregate ai FTP. Qui partecipò alla preparazione delle con<strong>di</strong>zioni<br />

per una «testa <strong>di</strong> ponte» agli Alleati, un'operazione <strong>di</strong>versiva, combinata in relazione alla creazione<br />

del «secondo fronte» che fu aperto con lo sbarco in Norman<strong>di</strong>a. Dopo la liberazione <strong>di</strong> Parigi <strong>da</strong>i<br />

nazifascisti (agosto 1944), fu, <strong>da</strong>l settembre, membro del CIL) nella capitale francese e,<br />

successivamente, segretario generale dell'organizzazione antifascista Italia libera. Dalla Francia,<br />

dove ebbe responsabilità fra gli emigrati, rientrò a Imola, il 28/11/45. Testimonianza in RB1. Ha<br />

scritto numerosi articoli autobiografici e rievocativi sull’attività antifascista, (specialmente su<br />

"Sabato Sera", settimanale <strong>di</strong> Imola, fra il 1970 e il 1973); fra i piu rilevanti ricor<strong>di</strong>amo: Ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

un garibal<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Spagna; «Qui Ra<strong>di</strong>o Milano Libertà! parla Ra<strong>di</strong>o Milano Libertà», in "La Lotta",<br />

<strong>Bologna</strong>, 12/7/56; Lettera quasi amorosa e Il paese della libertà, in II prezzo della libertà. Episo<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> lotta antifascista, Roma, ’ANPPIA, 1968, pp164-7 e 190-4; Con il «Maquis» presso Limoges a<br />

preparare il «secondo fronte», in "Sabato Sera", 13/2/71; Nel 1926 una grande retata: in carcere<br />

100 antifascisti, in "Sabato Sera", 19/6/71. [AR]<br />

Zanelli Giuseppe, <strong>da</strong> Adelmo e Maria Dalmonte; n. l'11/2/1920 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Meccanico. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 2/11/44 al<br />

14/4/45.<br />

Zanelli Giuseppe, <strong>da</strong> Antonio e Annunziata Brusa; n. il 6/10/1871 a Imola. Pubblicista. Iscritto al<br />

PSI. Fu sche<strong>da</strong>to nel 1896. Nel 1897 si arruolò come volontario nella colonna <strong>di</strong> garibal<strong>di</strong>ni che<br />

prese parte alla guerra <strong>di</strong> Grecia contro i turchi e combatté a Domokos. All’inizio del secolo XX<br />

fece parte per molti anni della segreteria della CdL imolese e nel 1916 emigrò in Argentina. Nel<br />

1930 le autorità consolari lo segnalarono come uno dei re<strong>da</strong>ttori del giornale antifascista <strong>di</strong> Buenos<br />

Aires "La Patria degli italiani". Nel 1939 fu emesso un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> arresto nei suoi confronti, se fosse<br />

rimpatriato. [O]<br />

Zanelli Graziana, <strong>da</strong> Giuseppe e Rosa Mainar<strong>di</strong>; n. il 25/6/1927 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Impiegata alla Cogne. Collaborò a Imola con la brg SAP<br />

Imola. Riconosciuta benemerita.<br />

Zanelli Gustavo, <strong>da</strong> Luigi e Maria Cerè; n. il 21/11/1870 a Imola. Licenza elementare. Falegname.<br />

Iscritto al PSI. Venne sche<strong>da</strong>to nel 1898 e controllato prima e dopo 1'avvento del fascismo. Nel<br />

1937 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quello dei sovversivi. In seguito subì perio<strong>di</strong>ci<br />

controlli, 1'ultimo dei quali il 24/1/43. [O]<br />

Zanelli I<strong>da</strong>, <strong>da</strong> Luigi e Giovanna Costa; n. il 7/11/1914 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943 residente a Castel S.<br />

Pietro Terme. 4ª elementare. Casalinga. In contatto con Clara Nicoli*, <strong>da</strong>ll'ottobre 1943, nella<br />

propria abitazione, ubicata in località Gallo e in varie altre case, organizzò incontri fra donne per<br />

<strong>da</strong>re aiuti (raccolta <strong>di</strong> alimentari e vestiario) e servizi (confezione <strong>di</strong> pane e pasta, lavatura<br />

indumenti, ecc.) per il movimento partigiano. Partecipò ad una manifestazione <strong>di</strong> protesta delle<br />

donne che si svolse a <strong>Bologna</strong> in concomitanza con gli scioperi operai nel Nord Italia: venne<br />

fermata <strong>da</strong>vanti alla Questura e poi rilasciata. Distribuì stampa clandestina e trasportò armi in<br />

territorio castellano. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>. Partecipò alle proteste pubbliche <strong>di</strong><br />

donne che si svolsero a Castel S. Pietro Terme, la piu clamorosa delle quali, quella del 30/1/45.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l2/10/43 alla Liberazione. [AR]<br />

Zanelli Libero, <strong>da</strong> Amleto e Antonia Sassi; n. il 13/2/1905 a Imola; ivi residente nel 1943. Licenza<br />

elementare. Tipografo. Iscritto al PCI. Nel 1921 restò ferito con una pugnalata, nel corso <strong>di</strong> uno<br />

scontro con i fascisti. II 26/5/37 fu arrestato perche teneva «Contatti epistolari con il fratello Ezio*,<br />

combattente antifranchista in Spagna». Fu assegnato al confino per 5 anni e andò alle Tremiti (FG).<br />

Tornò in libertà il 7/3/42. [O]<br />

Zanelli Marco, <strong>da</strong> Antonio e Geltrude Rubbi; n. il 19/8/1890 a Imola. Muratore. Anarchico. Nel<br />

1924 emigrò per lavoro in Francia e qualche tempo dopo 1'autorita consolare lo segnalò per la sua<br />

attività politica. Il 25/12/36, quando rientrò in patria, fu arrestato e il 28/1/37 assegnato al confino<br />

per 5 anni per «attività comunista in Italia e all'estero». Andò alle Tremiti (FG) e vi restò sino al<br />

28/5/39 quando fu liberato e la parte restante della pena commutata in ammonizione. II 19/6/43<br />

nella sua pratica venne annotato che era sottoposto a «opportuna vigilanza». [O]<br />

Zanelli Nino, <strong>da</strong> Giuseppe e Livia Cornazzini; n. il 23/3/1923 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Verniciatore. Collaborò con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito.<br />

Zanelli Orfeo, <strong>da</strong> Adeimo e Maria Dal Monte; n. il 28/6/1926 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Meccanico. Militò nel btg Pianura della brg SAP Imola e operò a Imola.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/2/44 al 14/4/45.<br />

Zanelli Ottavio, detto Felice, <strong>da</strong> Secondo e Florin<strong>da</strong> Latta; n. il 26/9/1904 a Ravenna. Nel 1943<br />

residente a Imola. Operaio fornaciaio. Iscritto al PSI e poi al PCI. Nel 1919 iniziò l'attività politico-<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

sin<strong>da</strong>cale. Fu <strong>di</strong>rigente della FGSI e fece parte dei Ciclisti rossi. Prese parte a numerosi scontri con i<br />

fascisti e per questo finì in carcere. Nel 1928, con Ezio Serantoni*, curò la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> stampa<br />

antifascista e subì una nuova carcerazione. II 18/11/30 fu arrestato a Imola, con altri 88 militanti<br />

antifascisti, perché accusato <strong>di</strong> «associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva, detenzione <strong>di</strong> armi».<br />

Deferito al Tribunale speciale, il 22/6/31 venne con<strong>da</strong>nnato a 5 anni <strong>di</strong> reclusione. Il 14/11/31 gli fu<br />

negata la grazia e tornò in libertà il 5/11/32, a seguito della concessione dell'amnistia per il<br />

decennale fascista. Fu classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente<br />

più pericolose. Il 23/11/42 nella sua pratica fu annotato: «non ha <strong>da</strong>to finoggi prove <strong>di</strong><br />

ravve<strong>di</strong>mento. É vigilato». Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione collaborò a Imola con la brg SAP Imola.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l luglio 1944 al 14/4/45. [AR-O]<br />

Zanelli Pietro, <strong>da</strong> Priamo e Barbara Burubeo; n. il 10/11/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residentenel 1943.<br />

Ufficiale dell'esercito. Militò nell'8ª brg Masia GL. Il 3/9/44 venne arrestato <strong>da</strong>lla GNR con una<br />

ventina <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti del PdA e della brg (ve<strong>di</strong> Massenzio Masia). Processato il 19/9/44 <strong>da</strong>l Tribunale<br />

militare straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> guerra, venne con<strong>da</strong>nnato a morte. La sentenza fu eseguita al poligono <strong>di</strong><br />

tiro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> il 23/9/1944. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 al 23/9/44. [O]<br />

Zanelli Riniero, <strong>da</strong> Cosimo e Adele Battilani; n. il 10/11/1922 a Imola. Nel 1943 residente a<br />

Mor<strong>da</strong>no. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Impiegato. Prestò servizio militare in fanteria a<br />

Ravenna <strong>da</strong>l 21/1/41 all'8/9/43. Militò nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola con funzione <strong>di</strong><br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Operò a Mor<strong>da</strong>no. Fu rinchiuso in carcere a Imola <strong>da</strong>l 12/11 al 18/11/44.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 14/4/45.<br />

Zanelli Roberto, <strong>da</strong> Maria Zanelli; n. il 26/12/1907 a Imola. Meccanico. Emigrò in Francia nel<br />

1929 e prese residenza a Montreuil-sous-Bois. Accorse in Spagna, il 14/11/36, nelle fila dei<br />

volontari antifascisti, per <strong>di</strong>fendere la Repubblica e combattere contro i rivoltosi capeggiati <strong>da</strong>l<br />

generale Francisco Franco. Cadde il 16/2/193 8 in Estremadura. [AR]<br />

Zanelli Sanzio, <strong>da</strong> Adelmo e Maria Dalmonte; n. il 15/1/1916 a Imola; iviresidente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Meccanico. Collaborò con la brg SAP Imola, Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>ll'1/11/43 al 14/4/45.<br />

Zanelli Sergio, <strong>da</strong> Celso e Attilia Dall'Olio; n. il 13/10/1921 a Imola; ivi residente nel 1943. 1ª<br />

avviamento professionale. Ferroviere. Prestò servizio militare nel genio a Legnago (VR) <strong>da</strong>l 21/1/40<br />

all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>ll'1/9/44 al 14/4/45.<br />

Zanelli Vincenzo, «Banega», <strong>da</strong> Alessandro e Adele Chio<strong>di</strong>ni; n. il 26/5/1900 a Imola. Operaio<br />

fornaciaio. Anarchico. La sera del 21/7/1921 si trovava, con altri antifascisti, in un'osteria alle Case<br />

Callettino in via Campanella a Imola. Quando nel locale entrò una squadra punitiva fascista per<br />

bastonare i presenti, si svolse una sparatoria, nel corso della quale restò ucciso a colpi <strong>di</strong> rivoltella.<br />

Nello scontro perse la vita il fascista Francesco Nanni <strong>di</strong> Imola. [AR-O]<br />

Zanello Guido Federico, «Rossano», <strong>da</strong> Francesco e Santa Pra<strong>di</strong>ssito; n. il 29/1/1925 a Latisana<br />

(UD). Nel 1943 residente a Casalecchio <strong>di</strong> Reno. Licenza elementare. Operaio meccanico.<br />

Richiamato alle armi <strong>da</strong>lla RSI nel novembre 1943, <strong>di</strong>sertò in <strong>di</strong>cembre e fu arrestato lo stesso<br />

mese. Trasferito nelle carceri <strong>di</strong> Firenze, vi restò alcuni mesi poi fu aggregato a un reparto della<br />

Todt. Mentre si trovava a Foligno (PG) fuggì e, tornato nel Bolognese, iniziò a militare nella 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong>. Operò sull'Appennino tosco-emiliano. Passò quin<strong>di</strong> alla 4ª brg della <strong>di</strong>v Modena<br />

Montagna con la quale nell'ottobre 1944 attraversò la linea del fronte. Si arruolò nella brg GL<br />

Montagna e restò in linea, sull'Appennino tosco-emiliano, sino alla fine della guerra. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 22/2/44 alla Liberazione. Ha pubblicato Dall'Eremo <strong>di</strong> Tizzano a Porta S. Stefano, in<br />

G. Zappi, Antifascismo e resistenza a Casalecchio <strong>di</strong> Reno. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zanello Rosina, <strong>da</strong> Francesco e Santa Pra<strong>di</strong>ssito; n. il 24/2/1921 a Latisana (UD). Nel 1943<br />

residente a Zola Predosa. 4ª elementare. Casalinga. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola.<br />

Riconosciuta benemerita.<br />

Zanerini Armando, <strong>da</strong> Mauro e Lin<strong>da</strong> Santi; n. il 27/10/1909 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. 4ª elementare. Calzolaio. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

<strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/43 alla Liberazione.<br />

Zanerini Domenico, <strong>da</strong> Isidoro e Anna Folighi; n. il 27/9/1883 a Casalfiumanese. 3ª elementare.<br />

Muratore. Iscritto al PSI. Nel 1914 fu eletto consigliere comunale e rieletto nel 1920. Nel giugno<br />

1921 dovette <strong>da</strong>re le <strong>di</strong>missioni unitamente all'intero consiglio, su imposizione dei fascisti. Dal<br />

1918 al 1922 ricoprì la carica <strong>di</strong> segretario della Lega birocciai <strong>di</strong> Casalfiumanese. Nel 1924 venne<br />

sche<strong>da</strong>to e nel 1929 ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti. Negli anni seguenti, essendo rimasto<br />

nell'elenco dei sovversivi, subì perio<strong>di</strong>ci controlli, 1’ultimo dei quali 1'8/8/42. [O]<br />

Zanerini Nerina, «Nera», <strong>da</strong> Mauro e Lin<strong>da</strong> Santi; n. il 27/9/1911 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. 4ª elementare. Casalinga. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla Liberazione.<br />

Zanetello Luigia Giustina, <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Simonato; n. il 14/9/1922 a Fara Vicentino (VI).<br />

Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Domestica. Fu attiva nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta patriota <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Aldo, <strong>da</strong> Leonildo e Annunziata Bortolotti; n. il 27/4/1919 ad Anzola Emilia; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Sarto. Militò nel btg Tarzan della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e nella 63ª<br />

brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> caponucleo e operò ad Anzola Emilia. Di famiglia socialista,<br />

non si iscrisse al PNF e, subito dopo l’8/9/43, fece parte del primo gruppo <strong>di</strong> antifascisti che<br />

organizzò la Resistenza ad Anzola Emilia. La sua abitazione «Casa degli angeli», <strong>di</strong>venne base<br />

partigiana e fu messa a <strong>di</strong>sposizione per la raccolta <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali e materiale sanitario. Fu in<br />

contatto con il me<strong>di</strong>co condotto Italo Atzeni*. Con il fratello Bruno* fu uno dei piu attivi<br />

collaboratori del movimento resistenziale. Il 5/12/44 riuscì a sfuggire al rastrellamento <strong>di</strong> Amola (S.<br />

Giovanni in Persiceto), nascondendosi nel granaio, ma venne catturato quando, uscì ritenendo che i<br />

nazifascisti si fossero allontanati. Condotto al comando tedesco <strong>di</strong> via S. Chiara, venne trasferito nel<br />

carcere <strong>di</strong> S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>) ed ucciso a Sabbiuno <strong>di</strong> Paderno tra il 15 e il<br />

23/12/1944. Il suo corpo fu identificato nell'estate 1945 <strong>da</strong>lla moglie grazie ai vestiti. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 15/11/43 al 15/12/44. [AQ]<br />

Zanetti Alfredo, «Piccio», <strong>da</strong> Raffaele e Clau<strong>di</strong>a Tattini; n. il 3/10/1907 a Loiano. Nel 1943<br />

residente a Pianoro. Licenza elementare. Operaio alla Barbieri e Burzi. Militò nella 62ª brg Camicie<br />

rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a Monte Adone, Livergnano e Monterenzio. Ferito. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 2/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Armando, <strong>da</strong> Gaetano; n. nel 1924. Fu attivo nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

patriota <strong>da</strong>l 30/8/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Arnaldo, «Uragano», <strong>da</strong> Luigi e Anna Magni; n, il 10/12/1921 a Monte S. Pietro; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nei carristi in Italia e in<br />

Francia <strong>da</strong>l 14/1/41 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>,<br />

con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> compagnia, e opero sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Attraversata la linea del fronte, si arruolò nell'ALF partisans. Riconosciuto partigiano con il grado<br />

<strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Astorre, <strong>da</strong> Gualtiero ed Elide Macchiavelli; n. il 29/7/1899 a <strong>Bologna</strong>. Ragioniere.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Antifascista. Nel 1933 emigrò in Francia per lavoro e nel 1936 il console italiano lo segnalò al<br />

governo per la sua attività antifascista. Quando rientrò in patria 1'1/9/38 fu arrestato e trattenuto per<br />

qualche tempo. In seguito gli venne negato il passaporto per tornare in Francia. Il 26/8/40 nella sua<br />

pratica fu annotato che non ha «<strong>da</strong>to finora alcuna prova sicura e concreta <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento. É<br />

vigilato». [O]<br />

Zanetti Bruno, <strong>da</strong> Leonildo ed Annunziata Bortolotti; n. l’1/9/1910 ad Anzola Emilia; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Ferroviere. Militò nel btg Tarzan della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong><br />

ed operò ad Anzola Emilia. Di famiglia socialista, incominciò subito dopo 1'8/9/43 ad operare nei<br />

gruppi SAP sorti ad Anzola Emilia, <strong>di</strong>stribuendo volantini e facendo opera <strong>di</strong> proselitismo. Il<br />

5/12/44, con il fratello Aldo*, riuscì a sfuggire al rastrellamento <strong>di</strong> Amola (S. Giovanni in<br />

Persiceto), nascondendosi nel granaio, ma venne catturato successivamente. Dopo breve detenzione,<br />

fu rilasciato perchè in possesso del tesserino <strong>di</strong> circolazione delle FS. Rimase ferito gravemente<br />

durante il bombar<strong>da</strong>mento del 21/4/45, mentre si trovava nei sotterranei della scuola elementare. Il<br />

fratello Aldo cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/11/43 alla Liberazione. [AQ]<br />

Zanetti Corrado, <strong>da</strong> Giuseppe* e Anna Ropa; n. l’11/10/1922 a Monte S. Pietro. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Meccanico. Prestò servizio militare in aeronautica a Roma<br />

<strong>da</strong>l 20/2 all'8/9/43. Fu attivo a Monte S. Pietro nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota<br />

<strong>da</strong>l 2/7/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Dante, «Tomiks», <strong>da</strong> Virgilio e Rosa Zucchini; n. il 20/10/1921 a Malalbergo. Nel 1943<br />

residente a Baricella. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nella sanità a Napoli <strong>da</strong>l<br />

5/1/41 all'8/9/43. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte<br />

<strong>di</strong> btg, e operò a Baricella. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l 4/6/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanetti Enrico, <strong>da</strong> Raffaele e Clau<strong>di</strong>a Tattini; n. il 16/8/1904 a Loiano. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio. Collaborò con la 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Monte Adone. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 4/4/45.<br />

Zanetti Ettore, <strong>da</strong> Celeste e Erminia Landuzzi; n. l'1/6/1908 a Zola Predosa; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Zini della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Zola<br />

Predosa. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/2/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Franco, <strong>da</strong> Gilio e Elvira Garagnani; n. il 9/12/1922 a Bazzano; ivi residente nel 1943.<br />

Geometra. Prestò servizio militare in artiglieria in Albania <strong>da</strong>ll'1/10/42 all'8/9/43. Fu attivo a<br />

Bazzano nel btg Sozzi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 10/12/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanetti Gaetano, <strong>da</strong> Giuseppe ed Emma Zannarini; n. il 21/2/1926 a S. Pietro in Casale. Nel 1943<br />

residente a Galliera. 2ª elementare. Bracciante. Collaborò con la 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito.<br />

Zanetti Giovanni, <strong>da</strong> Attilio e Amelia Conti; n. il 30/1/1918 a Malalbergo. Nel 1943 residente a<br />

Baricella. Colono. Collaborò a Baricella con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>l luglio 1944 alla Liberazione.<br />

Zanetti Giselia, <strong>da</strong> Raffaele e Amalia Cotti; n. l'1/9/1913 a S. Giovanni in Persiceto. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Operaia alla Scipioni & Innocenti. Il 20/1/43 fu arrestata per essersi rifiutata <strong>di</strong><br />

prendere la tessera sin<strong>da</strong>cale fascista. Dopo 15 giorni <strong>di</strong> detenzione venne <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>ta e liberata. [O]<br />

Zanetti Giuseppe, <strong>da</strong> Desiderio e Anna Balestri; n. il 22/10/1891 a Monte S. Pietro; ivi residente<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

nel 1943. 3ª elementare. Muratore. Prestò servizio militare in Libia <strong>da</strong>l 1911 al 1918. Fu più volte<br />

picchiato <strong>da</strong>i fascisti fra il 1923 e il 1925. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Monte S.<br />

Pietro. Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/4/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Giuseppe, <strong>da</strong> Giulio e Teresa Rimon<strong>di</strong>ni; n. il 18/3/1895 a <strong>Bologna</strong>. Ferroviere e<br />

commesso viaggiatore. Iscritto al PSI. Nel 1926, quando era ferroviere, fu trasferito a Milano per<br />

punizione e 1'1/5/27 «<strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong>missionario». Tornato a <strong>Bologna</strong>, subì vari fermi per motivi <strong>di</strong><br />

pubblica sicurezza e il 3/11/30 fu arrestato perche trovato in possesso <strong>di</strong> giornali antifascisti. Tornò<br />

in libertà il 22/11. In seguito subì perio<strong>di</strong>ci controlli, 1'ultimo dei quali l'8/9/42. [O]<br />

Zanetti Leonildo, <strong>da</strong> Serafino e Violante Goretti; n. il 3/9/1874 ad Anzola Emilia; ivi residente nel<br />

1943. Sarto. Iscritto al PSI. Nel 1920 fu uno dei piu stretti collaboratori del sin<strong>da</strong>co Giovanni<br />

Goldoni*. Non si iscrisse al PNF. Dopo l’8/9/43 con i figli Aldo* e Mario*, decise <strong>di</strong> mettere la sua<br />

casa a <strong>di</strong>sposizione del movimento resistenziale per le riunioni. Durante il rastrellamento <strong>di</strong> Amola<br />

(S. Giovanni in Persiceto), del 5/12/44, in cui furono prelevati i figli, venne schiaffeggiato e<br />

picchiato <strong>da</strong> un brigatista nero su delazione <strong>di</strong> una spia. Riconosciuto benemerito nella 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong>. [AQ]<br />

Zanetti Luigi, «Gigi», <strong>da</strong> Renato e Irma Fabbri; n. il 4/4/1915 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Diploma <strong>di</strong> Istituto tecnico commerciale. Impiegato. Prestò servizio militare in fanteria a <strong>Bologna</strong> e<br />

a Trieste <strong>da</strong>l 4/9/39 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> sergente maggiore. Militò nell'8ª brg Masia GL e operò a<br />

Loiano e a Monterenzio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Marcella, <strong>da</strong> Marino e Maria Franchini; n. il 18/9/1925 a S. Pietro in Casale; ivi residente<br />

nel 1943. Magliaia. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'l/10/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanetti Marcello, «Marco», <strong>da</strong> Marino e Maria Franchini; n. il 5/5/1922 a S. Pietro in Casale; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegato. Prestò servizio militare in aeronautica a<br />

Mondovì (CN) <strong>da</strong>l 25/4 all'8/9/43 con il grado <strong>di</strong> sergente. Fu uno dei primi organizzatori dei nuclei<br />

partigiani a S. Pietro in Casale che poi confluirono nel btg Tolomelli della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>.<br />

Divenuto coman<strong>da</strong>nte del btg che operava tra S. Pietro in Casale e Galliera, nell'estate 1944 sventò<br />

numerose razzie <strong>di</strong> bestiame e <strong>di</strong> grano, <strong>da</strong> parte dei tedeschi, e <strong>di</strong>sperse le mandrie bovine destinate<br />

a essere inviate in Germania, consentendo ai coloni <strong>di</strong> recuperare gli animali. Per il coraggio<br />

<strong>di</strong>mostrato in <strong>di</strong>verse azioni, nell'autunno fu nominato vice coman<strong>da</strong>nte della brg, con il<br />

coman<strong>da</strong>nte Beltrando Pancal<strong>di</strong>*. Conservò 1'incarico sino ai primi <strong>di</strong> marzo quando, in seguito allo<br />

sdoppiamento della brg, nuovo coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> venne Walter Parenti*. Rimasto ferito in un'azione,<br />

venne curato clandestinamente in ospe<strong>da</strong>le. Il 22/4/45, essendo rimasto ferito in combattimento<br />

Parenti, assunse il comando della brg. Guidò i suoi uomini nell'ultima battaglia per la liberazione <strong>di</strong><br />

S. Pietro in Casale. Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> maggiore <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla<br />

Liberazione. [O]<br />

Zanetti Modesto, <strong>da</strong> Amedeo e Adele Piazzi; n. il 21/7/1921 a Castenaso; ivi residente nel 1943.<br />

Muratore. Operò a Castenaso nel btg Pasquali della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Cadde in<br />

combattimento nei pressi della casa colonica sita in via Mazzacavallo <strong>di</strong> Budrio nel corso dello<br />

scontro avvenuto il 21/10/1944 tra partigiani e tedeschi (battaglia <strong>di</strong> FiessoVigorso). Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 13/7/44 al 21/10/44. [AR]<br />

Zanetti Oreste, <strong>da</strong> Astorre e Sara Zaniboni; n. il 21/5/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Fu ucciso <strong>da</strong>i tedeschi il<br />

4/11/1944, in località Casaglia (Marzabotto). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 al 4/11/44. [O]<br />

Zanetti Otello, <strong>da</strong> Olindo e Luigia Malagoli; n. il 16/11/1911 a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Macellaio. Il 20/2/31 fu arrestato perché accusato <strong>di</strong> «organizzazione comunista» e il 31/3<br />

ammonito e liberato. In <strong>da</strong>ta 27/5/40 nella sua pratica venne annotato: «E’ vigilato». [O]<br />

Zanetti Primo, <strong>da</strong> Celeste; n. nel 1897. Muratore. L'1/5/22 intervenne alla Festa internazionale del<br />

lavoro a Ponte Rivabella (Monte S. Pietro). Quando i fascisti aggre<strong>di</strong>rono i presenti, sparando alla<br />

cieca, restò ferito. Il bilancio dell'ecci<strong>di</strong>o fu <strong>di</strong> 2 morti e 7 feriti. [O]<br />

Zanetti Renato, <strong>da</strong> Raffaele e Luigia Bettelli; n. il 6/1/1922 a Monte S. Pietro; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Calzolaio. Collaborò a Monte S. Pietro con il btg Monaldo della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 12/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Riccardo, «Saetta», <strong>da</strong> Emma Zanetti; n. il 26/4/1907 a <strong>Bologna</strong>. Licenza me<strong>di</strong>a inferiore.<br />

Verniciatore, poi guar<strong>di</strong>a FS. Simpatizzante comunista. Emigrò in Francia e risiedette a Parigi <strong>da</strong>l<br />

1930. Arruolatosi in Spagna per combattere a favore della Repubblica contro i rivoltosi capeggiati<br />

<strong>da</strong>l generale Francisco Franco, nell'ottobre 1936, appartenne alla brg Garibal<strong>di</strong>. Fu ferito il 13/11/36<br />

al Cerro de Los Angeles. Rientrò in Francia nel <strong>di</strong>cembre dello stesso anno. Tradotto in Italia nel<br />

1940, fu assegnato al confine per 3 anni il 30/1/40. L'11/1/41 la parte restante della pena venne<br />

commutata in ammonizione e liberate. Collaborò alla lotta <strong>di</strong> liberazione, a <strong>Bologna</strong>, in<br />

collegamento con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'agosto 1944 alla<br />

Liberazione. [AR]<br />

Zanetti Umberta, <strong>da</strong> Torquato e Lucia Ferretti; n. il 20/4/1877 a <strong>Bologna</strong>. Casalinga. Antifascista.<br />

Nel 1936, quando abitava a Torino, venne inclusa nell'elenco dei sovversivi perché madre <strong>di</strong><br />

Fernando De Rosa, un <strong>di</strong>rigente del PSI caduto in Spagna durante la guerra civile. Nel 1937 le fu<br />

prima negato e poi concesso il passaporto per potersi recare a Madrid a visitare la tomba del figlio.<br />

Il 7/8/43 fu ra<strong>di</strong>ata <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zanetti Umberto, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Francesca Lelli; n. il 7/1/1896 a Castelvetro (MO); ivi residente nel<br />

1943. Possidente. Venne arrestato il 9/7/44, ma rimesso in libertà il 19/8, perche non risultò nulla a<br />

suo carico. Fu arrestato nuovamente il 3/9/44 perché aveva ospitato Luigi Zoboli* nella sua<br />

abitazione. Processato il 19/9 <strong>da</strong>l Tribunale militare straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> guerra, con il gruppo <strong>di</strong>rigente<br />

del PdA e della brg (ve<strong>di</strong> Massenzio Masia), fu con<strong>da</strong>nnato a 2 anni <strong>di</strong> reclusione. [O]<br />

Zanetti Umberto, «Gatto», <strong>da</strong> Giovanni e Enrica Stanzani; n. il 13/7/1920 a S. Giovanni in<br />

Persiceto; ivi residente nel 1943. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegato. Prestò servizio militare in<br />

fanteria a Genova <strong>da</strong>ll'1/9/42 all'8/9/43. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Anzola<br />

Emilia. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanetti Vincenzo, <strong>da</strong> Corrado e Norma Rimon<strong>di</strong>; n. il 23/1/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Studente dell'Istituto tecnico commerciale. Fu attivo nella 6ª brg Giacomo. Renitente alla chiamata<br />

dell'RSI, venne ricercato <strong>da</strong>lla polizia. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zanevrini Marino, <strong>da</strong> Giuseppe ed Enrica Cervellati; n. il 14/1/1900 a <strong>Bologna</strong>. Licenza<br />

elementare. Giornalaio. Anarchico. Venne sche<strong>da</strong>to nel 1920 quando era segretario della Fascio<br />

socialista comunista, un'organizzazione anarchica bolognese. Il 27/12/20 fu arrestato e poco dopo<br />

liberato per avere preso parte agli scontri nei pressi del Casermone della Guar<strong>di</strong>a regia in via de'<br />

Chiari. Il 9/9/21 venne bastonato <strong>da</strong>i fascisti in via Frassinago e ferito gravemente. Fu fermato <strong>da</strong>l<br />

23/4 al 10/5/38 in occasione della visita in Italia <strong>di</strong> Hitler. Nel 1939 venne <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> «3ª<br />

categoria» quella delle persone considerate politicamente piu pericolose. [O]<br />

Zanforlin Dino, <strong>da</strong> Valente e Maria Grottolo; n. il 14/1/1926 ad Adria (RO). Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Meccanico. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario<br />

politico <strong>di</strong> plotone. L'8/9/1944 venne fucilato <strong>da</strong>i fascisti a <strong>Bologna</strong> in luogo imprecisato.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/3/44 all’8/9/44.<br />

Zangarini Otello, «Sisto», <strong>da</strong> Giovanni e Livia Zaniboni; n. 1'1/4/1909 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nel btg Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò in località Trebbo (Castel Maggiore). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla Liberazione.<br />

Zanghi Giuseppe, <strong>da</strong> Fedele; n. nel 1870 a Modena. Iscritto al PSI. Fu arrestato il 21/11/20 perche<br />

accusato <strong>di</strong> avere preso parte alla sparatoria che si era tenuta nella sala del Consiglio comunale <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> il giorno stesso, in occasione dell'inse<strong>di</strong>amento della secon<strong>da</strong> amministrazione socialista,<br />

quando i fascisti assalirono Palazzo d'Accursio provocando una strage. Il 9/12/20 venne prosciolto<br />

in istruttoria per non avere commesso il fatto e scarcerato. [O]<br />

Zani Alfonso, <strong>da</strong> Lucia Zani; n. il 7/1/1892 a <strong>Bologna</strong>. Fuochista delle FS. Iscritto al PSI. Venne<br />

sche<strong>da</strong>to e classificato comunista nel 1924, mentre lavorava presso la stazione ferroviaria <strong>di</strong><br />

Civitavecchia (Roma). Per la sua attività sin<strong>da</strong>cale fu trasferito a Terni. L'1/9/24 il ministro delle<br />

Comunicazioni informò quello del1'Interno che lo aveva licenziato «valendomi delle eccezionali<br />

facoltà consentitemi <strong>da</strong>lla legge». Nella lettera non era in<strong>di</strong>cata la motivazione del licenziamento ne<br />

se era stata adottata la formula dello «scarso ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> lavoro». [O]<br />

Zani Bruno, <strong>da</strong> Antonio e Irene Gandolfi; n. il 13/1/1915 a Sala Bolognese; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nei bersaglieri in Sicilia <strong>da</strong>l 25/11/40<br />

all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporal maggiore. Militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> ed<br />

operò a Sala Bolognese. Fu rastrellato ed in seguito internato in campo <strong>di</strong> concentramento in<br />

Germania <strong>da</strong>l 10/10/44 al 12/6/45. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/6/44 alla Liberazione. [AR]<br />

Zani Calisto, «Bion<strong>di</strong>no», <strong>da</strong> Celestino e Maria Atti; n. l’8/4/1913 a Pianoro. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Calzolaio. Prestò servizio militare in artiglieria a Fiume (Jugoslavia)<br />

<strong>da</strong>l 1940 al 1941. Fu membro del CUMER. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'8/6/44 alla Liberazione.<br />

Zani Ettore, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Adelaide Risi; n. il 3/3/1922 a S. Giovanni in Persiceto. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Commesso. Fu attivo nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> a S.<br />

Giovanni in Persiceto. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/12/44 alla Liberazione.<br />

Zani Francesco, «Sbagoli», <strong>da</strong> Giuseppe e Anna Tampellini; n. il 7/1/1921 a S. Giovanni in<br />

Persiceto. Nel 1943 residente a Sala Bolognese. 3ª elementare. Operaio. Richiamato il 9/1/41, prestò<br />

servizio militare nella sanita a Montepulciano (Siena). Dal 7/2/42 all'11/4/43, col 514° ospe<strong>da</strong>le <strong>da</strong><br />

campo, fece parte del corpo <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione sul fronte russo. Rientrato in Italia, <strong>da</strong>l 14/5 all'8/9/43<br />

prestò servizio nell'Ospe<strong>da</strong>le militare <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Proveniente <strong>da</strong> una famiglia <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione<br />

socialista - tanto che il padre veniva chiamato comunemente «Bolscevico» — scelse la<br />

partecipazione alla lotta <strong>di</strong> liberazione fin <strong>da</strong>lle prime sue manifestazioni organizzate. Militò nel btg<br />

Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> ed operò a Sala Bolognese. Partecipò ad alcune azioni<br />

combinate con reparti della 7ª brg GAP nella città <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Con un reparto delle forze Alleate<br />

partecipò all'operazione <strong>di</strong> annientamento della sacca <strong>di</strong> resistenza tedesca fra Sala e Bagno <strong>di</strong><br />

Piano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/3/44 alla Liberazione. [AR]<br />

Zani Francesco, <strong>da</strong> Giuseppe e Dirce Gran<strong>di</strong>; n. il 23/11/1884 a Modena. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Generale del1'Esercito. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zani Gino, <strong>da</strong> Ignazio e Sofia Caselli; n. 1'8/9/1900 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Licenza<br />

elementare. Carpentiere. Militò nel btg Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

<strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zani Guido, <strong>da</strong> Ettore e Ermelin<strong>da</strong> Tarabusi; n. il 16/4/1925 a Ozzano Emilia. Nel 1943 residente a<br />

Budrio. 3ª elementare. Operaio. Militò nel btg Pasquali della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Budrio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 26/7/44 alla Liberazione.<br />

Zani Lina, <strong>da</strong> Gustavo e Amelia Tomasini; n. il 22/10/1908 a Monteveglio; ivi residente nel 1943.<br />

Casalinga. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 10/4/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zani Mario, <strong>da</strong> Giuseppe e Virginia Pedretti; n. il 2/12/1906 a Pianoro; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Tappezziere. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Monterenzio e a Monte delle Formiche. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/43 alla Liberazione.<br />

Zani Nicola, «Beppe», <strong>da</strong> Enrico e Maria Tabanelli; n. il 29/12/1917 a Cotignola (RA). Nel 1943<br />

residente a Malalbergo. Colono. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/8/44 alla Liberazione.<br />

Zani Nino, <strong>da</strong> Enrico e Carolina Fabi; n. il 13/5/1894 a Imola; ivi residente nel 1943. Impiegato,<br />

Iscritto al PSI e poi al PCI. Fu segnalato nel 1913, quando era segretario della FGSI <strong>di</strong> Imola, per la<br />

sua attività e propagan<strong>da</strong> antimilitarista. Il 2/10/26 venne arrestato, con altri 276 militanti<br />

antifascisti imolesi, e deferito al Tribunale speciale con l'accusa <strong>di</strong> «ricostituzione del PCI,<br />

appartenenza allo stesso, propagan<strong>da</strong> comunista». Il 2/5/27 fu scarcerato per mancanza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>zi,<br />

come la maggior parte dei detenuti, e il 13/6 prosciolto in istruttoria perché le accuse si riferivano<br />

agli anni precedenti l'entrata in vigore delle leggi eccezionali. Il 28/11/40, quale ex combattente,<br />

chiese e non ottenne la tessera del PNF e nella sua pratica venne annotato: «È vigilato». Il 27/7/43<br />

fu uno dei promotori del Comitato unitario delle forze politiche antifasciste <strong>di</strong> Imola, detto anche<br />

Comitato delle opposizioni. Per questo motivo, dopo 1'8/9/43, il suo nome venne incluso nella lista<br />

dei 72 militanti antifascisti <strong>da</strong> arrestare, pre<strong>di</strong>sposta <strong>da</strong>l PFR <strong>di</strong> Imola. Subì due arresti: il 23/9 e il<br />

4/11/43. Restò in carcere un paio <strong>di</strong> mesi. [AR-O]<br />

Zani Renzo, «Cleto», <strong>da</strong> Livio e Ernesta Mattioli; n. il 29/9/1922 a S. Giovanni in Persiceto; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Bracciante. Prestò servizio militare in fanteria a Roma <strong>da</strong>l<br />

gennaio 1942 all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi, della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S.<br />

Giovanni in Persiceto. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/5/44 alla Liberazione.<br />

Zani Spartaco, <strong>da</strong> Alfonso e Argia Bonazzi; n. il 24/10/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Impiegato. Militò nella 6ª brg Bixio e operò in Liguria. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/8/44 alla Liberazione.<br />

Zani Vittorina, <strong>da</strong> Ettore e Ermelin<strong>da</strong> Tarabusi; n. il 21/4/1927 a Ozzano Emilia. Nel 1943<br />

residente a Budrio. 3ª elementare. Operaia. Militò nel btg Pasquali della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Mezzolara (Budrio). Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zani Bertacchini Iris, <strong>da</strong> Massimo; n. nel 1903. Fu attiva nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta patriota <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zaniboni Anacleto, <strong>da</strong> Giuseppe e I<strong>da</strong> Rivoli; n. il 26/1/1904 a Me<strong>di</strong>cina. Cementista. A metà degli<br />

anni Venti fu espulso <strong>da</strong>lla MVSN e classificato comunista. Emigrato in Belgio nel 1930, rientrò<br />

alla vigilia della guerra d'Etiopia, alla quale prese parte con un reparto della MVSN. Non fu re<strong>di</strong>ato<br />

<strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi e in <strong>da</strong>ta 4/3/40 nella sua pratica si legge: «É vigilato». [O]<br />

Zaniboni Aurelio, «Billi», <strong>da</strong> Callisto e Giuseppina Dardoni; n. il 9/12/1926 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943<br />

residente a Castel S. Pietro. 4ª elementare. Colono. Militò nel btg SAP della 66ª brg Jacchia<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel S. Pietro Terme. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 17/4/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zaniboni Dovilio, «Cici», <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Albertina Govoni; n. il 16/12/1921 a S. Pietro in Casale.<br />

Nel 1943 residente a Castel Maggiore. Licenza elementare. Meccanico. Militò nella 7ª brg GAP<br />

Gianni Garibal<strong>di</strong> ed operò a Castel Maggiore. Fu catturato <strong>da</strong>i fascisti l’11/3/1945 e risulta <strong>di</strong>sperso<br />

<strong>da</strong> quella <strong>da</strong>ta. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll’1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zaniboni Eliseo, <strong>da</strong> Serafino e Maria Zaniboni; n. l’l/6/1907 a Castel S. Pietro Terme; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria in Sardegna. Militò nella 66ª<br />

brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 4/1/44 alla Liberazione.<br />

Zaniboni Enrico, <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Gubellini; n. il 25/9/1926 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Disegnatore meccanico. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>, con<br />

funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Cadde in combattimento a Budrio il 26/9/1944.<br />

Riconosciuto panigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 al 26/9/44.<br />

Zaniboni Ermes, «Saetta», <strong>da</strong> Matteo; n. il 27/12/1924 a Reggio Emilia. Militò nella 62ª brg<br />

Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia, e operò sull'Appennino toscoemiliano.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/5/44 alla Liberazione.<br />

Zaniboni Erminio, <strong>da</strong> Gaetano e Carolina Gamberini; n. il 7/8/1921 a Crevalcore; ivi residente nel<br />

1943. Operaio. Fu attivo nella brg Remo della <strong>di</strong>v Modena. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 17/9/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zaniboni Eros, <strong>da</strong> Ettore ed Elena Venturi; n. il 17/1/1915 a <strong>Bologna</strong>. Elettromeccanico.<br />

Antifascista. Il 4/5/41 fu arrestato a Mantova, dove lavorava, per «ascolto <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o internazionale» e<br />

offese a Mussolini. Deferito al Tribunale speciale, il 26/8/41 venne con<strong>da</strong>nnato a 3 anni e 6 mesi <strong>di</strong><br />

reclusione che scontò in parte nel carcere <strong>di</strong> S. Gimignano (SI). Il 10/4/42 fu graziato e liberato. [C-<br />

O]<br />

Zaniboni Ettore, <strong>da</strong> Giuseppe e Isabella Bersani; n. il 20/9/1908 a Castel S. Pietro Terme. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> PS. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> con funzione<br />

<strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Venne fucilato con Egon Brass*, Attilio Diolaiti*, Francesca Edera<br />

De Giovanni*, Enrico Foscar<strong>di</strong>* e Fer<strong>di</strong>nando Grilli* alla Certosa <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> l’1/4/1944. Il 2/4/44<br />

"il Resto del Carlino" <strong>di</strong>ede notizia dell'avvenuta fucilazione in un articolo <strong>da</strong>l titolo «Ferma ed<br />

energica azione contro le bande terroristiche». La notizia fu riferita anche in un volantino del<br />

Comitato federale del PCI della prima decade <strong>di</strong> settembre. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/9/43<br />

all'1/4/44. Il suo nome è stato <strong>da</strong>to a una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. [B]<br />

Zaniboni Floriano, <strong>da</strong> Cesare e Clelia Gualan<strong>di</strong>; n. il 28/7/1912 a Castel S. Pietro Terme. Nel 1943<br />

residente a Ozzano Emilia. Muratore. Collaborò con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>ll'agosto 1944 alla Liberazione.<br />

Zaniboni Francesco, <strong>da</strong> Giuseppe e Rosa Gnu<strong>di</strong>; n. il 26/5/1863 a <strong>Bologna</strong>. Lavan<strong>da</strong>io.<br />

Antifascista. Il 2/4/27 fu arrestato per avere detto a un fascista: «Vado in culo a te ed a Mussolini.<br />

Me ne frego del duce». Con<strong>da</strong>nnato a 6 mesi <strong>di</strong> reclusione, nel 1931 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei<br />

sovversivi, grazie all'età avanzata. [O]<br />

Zaniboni Gaspare, <strong>da</strong> Domenico e Angela Gollini; n, il 24/9/1917 a Castel Guelfo <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Prestò servizio militare in Grecia. Prese parte ai combattimenti contro i tedeschi<br />

nei reparti italiani a Cefalonia. Risulta <strong>di</strong>sperso <strong>da</strong>l 22/9/1943. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al<br />

22/9/43.<br />

Zaniboni Giorgio, <strong>da</strong> Lorenzo e Raffaellina Tugnoli; n. il 19/9/1919 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Me<strong>di</strong>co chirurgo. Fu attivo nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/5/44<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

alla Liberazione.<br />

Zaniboni Giuseppe, «Pino», <strong>da</strong> Raffaele e Cesira Mengoli; n, il 2/8/1926 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943<br />

residente a Castenaso. Licenza elementare. Tornitore. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> ed<br />

operò a Castenaso. Mentre era con altri partigiani accasermato in una casa <strong>di</strong>sabitata <strong>di</strong> via<br />

Scandellara in attesa <strong>di</strong> entrare in azione, fu sorpreso <strong>da</strong>llo scoppio improvviso delle munizioni e<br />

morì, con altri 12, il 18/4/1945. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43 al 18/4/45. [AR]<br />

Zaniboni Guido, <strong>da</strong> Evaristo e Olga Romagnoli; n. il 23/2/1923 a Castel S. Pietro Terme. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Manovale. Prestò servizio militare in marina <strong>da</strong>l 12/11/42 all'8/9/43. Militò nel<br />

btg Carlo della 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> caposquadra. Il fratello Oriello*<br />

cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente maggiore <strong>da</strong>l 18/6/44 al<br />

22/2/45.<br />

Zaniboni Oriello, «Nolasco», <strong>da</strong> Evaristo e Olga Romagnoli; n. il 22/6/1929 a Castel S. Pietro<br />

Terme. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Fattorino. Militò nella 62ª brg Camicie<br />

rosse Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> compagnia e operò sull'Appennino toscoemiliano.<br />

Nella notte tra il 27 e il 28/9/1944, con altri partigiani della sua brg, si recò <strong>da</strong>i Casoni <strong>di</strong><br />

Romagna (Casalnumanese) a Cà <strong>di</strong> Guzzo in località Belvedere (Castel del Rio), per portare aiuto a<br />

una compagnia della 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>, rimasta circon<strong>da</strong>ta in una casa colonica <strong>da</strong><br />

ingenti forze <strong>di</strong> SS e paracadutisti tedeschi. Restò ucciso nel tentativo sfortunato <strong>di</strong> aprire un varco<br />

nelle fila tedesche e favorire la sortita dei partigiani accerchiati. Nel suo atto <strong>di</strong> morte il decesso è<br />

stato <strong>da</strong>to per avvenuto il 29. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 29/9/43 al 29/9/44. [O]<br />

Zaniboni Petronio, <strong>da</strong> Natale e Teresa Monzani; n. il 4/10/1851 a <strong>Bologna</strong>. Calzolaio. Anarchico.<br />

Nel 1890 e nel 1891 fu arrestato per avere preso parte alle manifestazioni indette per festeggiare la<br />

Festa del lavoro. In entrambi i casi fu prosciolto in istruttoria. Nel settembre 1892 fu arrestato - con<br />

altri 11 anarchici bolognesi - perché accusato <strong>di</strong> appartenere al gruppo che aveva fatto esplodere<br />

una bomba, l'11/9/1892, nell'atrio dell'ufficio telegrafico delle poste <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Il 25/7/1893 fu<br />

con<strong>da</strong>nnato a 4 anni e 2 mesi per associazione a delinquere - perché aderente a un gruppo anarchico<br />

- ma assolto <strong>da</strong>ll'accusa dell'attentato. Nel 1896 fu sche<strong>da</strong>to e nel 1898 assegnato al domicilio coatto<br />

per un anno e andò a Favignana (TP). Fu <strong>di</strong>rigente del movimento anarchico bolognese sino al<br />

1920. Il 22/5/30 venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quello dei sovversivi. [O]<br />

Zaniboni Vittorio, <strong>da</strong> Ercole e Anna Rossi; n. il 18/9/1905 a Gaggio Montano. Nel 1943 residente<br />

a Granarolo Emilia. Licenza elementare. Colono. Collaborò a Granarolo Emilia con il btg Oriente<br />

della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zanichelli Giorgio, <strong>da</strong> Adolfo ed Ermelin<strong>da</strong> Baccilieri; n. il 12/10/1925 ad Argelato; ivi residente<br />

nel 1943. Colono. Fu attivo nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota.<br />

Zanichelli Giorgio, <strong>da</strong> Raffaele e I<strong>da</strong> Venturoli; n. il 23/2/1922 a S. Pietro in Casale; ivi residente<br />

nel 1943. Colono. Militò nel <strong>di</strong>st <strong>di</strong> Castel Maggiore della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Operò in<br />

vari comuni della pianura bolognese sino all'autunno 1944 quando il suo <strong>di</strong>st ebbe l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

raggiungere <strong>Bologna</strong> e acquartierarsi tra le rovine dell'ex ospe<strong>da</strong>le Maggiore, in via Riva <strong>di</strong> Reno,<br />

in previsione <strong>di</strong> quella che si riteneva l'imminente insurrezione. La sera del 7/11/44 il <strong>di</strong>st uscì <strong>da</strong>lla<br />

base e attaccò alle spalle, nei pressi <strong>di</strong> Porta Lame, i nazifascisti che avevano accerchiato un'altra<br />

base partigiana nei locali dell'ex Macello comunale in via Azzo Gar<strong>di</strong>no. Rimasto ferito nello<br />

scontro, fu prima curato in una casa privata e poi ricoverato nell’infermeria partigiana <strong>di</strong> via Duca<br />

d'Aosta 77 (oggi via Andrea Costa). Quando, a seguito <strong>di</strong> una delazione, l'infermeria fu scoperta <strong>da</strong>i<br />

fascisti, venne catturato il 3 o 4/12/44 con altri 13 compagni feriti. Trasferiti nella caserma delle<br />

brigate nere <strong>di</strong> via Magarotti (oggi via dei Bersaglieri) fu a lungo torturato e fucilato, con gli altri<br />

compagni, il 14/12/1944. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/9/43 al 14/12/44. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zanichelli Ildebrando, «Lucio», <strong>da</strong> Oreste e Maria Cacciari; n. il 18/8/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegato. Militò nell'8ª brg Masia GL con funzione <strong>di</strong><br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> plotone. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> maresciallo <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanichelli Oscar, «Maurizio», <strong>da</strong> Oreste e Maria Cacciari; n. il 12/2/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento commerciale. Inserviente. Militò nell'8ª brg Masia GL con<br />

funzione <strong>di</strong> caposquadra. Riconosciuto partigiano col grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>l 3/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanichelli Walter, <strong>da</strong> Luigi e Marcellina Gavina; n. il 2/7/1925 a Montecchio Emilia (RE). Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Fresatore alla Weber. Militò nel btg Marzocchi della<br />

63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Giovanni in Persiceto. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sergente <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zanieri Dino, <strong>da</strong> Guido e Maria Miniati; n, il 18/3/1926 a Marra<strong>di</strong> (FI); ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Boscaiolo. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibi<strong>di</strong> e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/3/44 al 14/8/44.<br />

Zanini Antonio, «Tonino», <strong>da</strong> Modesto ed Ernesta Galliani; n. il 24/5/1900 a Monzuno; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Calzolaio. Prestò servizio militare nei carabinieri a Ferrara.<br />

Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Il 7/9/44 fu catturato <strong>da</strong>lle<br />

SS tedesche, unitamente a una trentina <strong>di</strong> persone, uomini, donne e ragazzi, in seguito all'uccisione,<br />

<strong>da</strong> parte dei partigiani, <strong>di</strong> due ufficiali tedeschi a Casa del Sarto <strong>di</strong> Rioveggio (Monzuno). Venne<br />

trasferito a Sasso Marconi e 1'8/9/1944 fucilato con altri 14 uomini, in località Rio Conco <strong>di</strong><br />

Vizzano (Sasso Marconi), tra i quali il figlio Mario*. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/43 all'8/9/44.<br />

[O]<br />

Zanini Antonio, «Lupacchiotto», <strong>da</strong> Ugo e Anna Genevini; n. il 16/7/1920 a Grizzana; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nella GAF a Ventimiglia (IM) <strong>da</strong>l<br />

3/3/40 all'8/9/43. Militò nella brg Stella rossa Lupo con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l 10/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanini Celso, <strong>da</strong> Luigi e Angela Venturi; n. il 10/7/1869 a Marzabotto; ivi residente nel 1943.<br />

Bracciante. Venne ucciso <strong>da</strong>i nazifascisti 1'1/10/1944 in località Botte <strong>di</strong> Pioppe <strong>di</strong> Salvaro<br />

(Grizzana), nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto.<br />

Zanini Corrado, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Maria Caterina Bonfiglioli; n. il 12/1/1901 a Monzuno; ivi residente<br />

nel 1943. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Il 7/9/44 fu rastrellato <strong>da</strong>lle SS tedesche, unitamente a una trentina <strong>di</strong><br />

persone, uomini, donne e ragazzi, in seguito all'uccisione, <strong>da</strong> parte dei partigiani, <strong>di</strong> due ufficiali<br />

tedeschi a Casa del Sarto <strong>di</strong> Rioveggio (Monzuno). Fu trasferito a Sasso Marconi e 1'8/9/1944<br />

fucilato, con altri 14 uomini, in località Rio Conco <strong>di</strong> Vizzano (Sasso Marconi). La sorella Rosa* e<br />

le nipoti Anita* e Ines Serra* e il pronipote Giuseppe Rossi* furono uccisi nell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Marzabotto. [O]<br />

Zanini Dario, <strong>da</strong> Pietro e Laura Bonfiglioli; n. il 12/5/1924 a Monzuno; ivi residente nel 1943.<br />

Chierico. Venne rastrellato il 9/8/44 con Adelmo Santoli mentre si recava a Gragnano. Caricato su<br />

un camion con altri rastrellati, tra cui la famiglia <strong>di</strong> Ubaldo Musolesi*, fu condotto a Monzuno e<br />

rinchiuso in casa Fanti. Attraverso la grata della finestra riuscì a consegnare a Giuseppina Fanti un<br />

biglietto per monsignor Gustavo Seracchioli, rettore del Seminario, che, con don <strong>Augusto</strong> Castelli,<br />

invano intervenne presso il comando tedesco per ottenere la liberazione dei rastrellati. Fu<br />

interrogato <strong>da</strong> un tribunale fascista nella sede della scuola elementare e rilasciato perché in possesso<br />

<strong>di</strong> regolare permesso <strong>di</strong> circolazione. Si preoccupò <strong>di</strong> fornire viveri per i rastrellati a Montorio<br />

(Grizzana) del 21/7/44. Il 16,10.44 si recò a Firenze per cercare la madre e il fratello Michele che,<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

feriti, erano stati ricoverati in ospe<strong>da</strong>le. Nell'imme<strong>di</strong>ato dopoguerra si adoperò per il recupero, la<br />

identificazione la tumulazione delle vittime della rappresaglia. [AQ] Ha pubblicato: 29 settembre<br />

1990. Rioveggio ricor<strong>da</strong> i suoi caduti, <strong>Bologna</strong> 1990; Marzabotto e <strong>di</strong>ntorni 1944, <strong>Bologna</strong> 1996.<br />

Zanini Edoardo, <strong>da</strong> Raffaele e Giuseppina Pedrelli; n. il 7/6/1903 a Castello d'Argile. Nel 1943<br />

residente a Galliera. 2ª elementare. Colono. Collaborò a Galliera con il btg Lucarelli della 2ª brg<br />

Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zanini Gino, <strong>da</strong> Alberto; n. nel 1926. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 10/2/44 alla Liberazione.<br />

Zanini Lodovico, <strong>da</strong> Serafino e Cleofe Venturi; n. il 15/3/1898 a Castiglione dei Pepoli. Operaio.<br />

Iscritto al PSI. Venne segnalato nel 1922 quando emigrò per lavoro in Francia. Quando rientrò nel<br />

1935 fu sottoposto a controlli. In <strong>da</strong>ta 3/4/40 fu annotato nella sua pratica: «É vigilato». [O]<br />

Zanini Mario, <strong>da</strong> Antonio e Nella Galliani; n. il 3/10/1927 a Monzuno; ivi residente nel 1943.<br />

Operaio. Il 7/9/44 fu rastrellato <strong>da</strong>lle SS tedesche, unitamente a una trentina <strong>di</strong> persone, uomini,<br />

donne e ragazzi, in seguito all'uccisione, <strong>da</strong> parte dei partigiani, <strong>di</strong> due ufficiali tedeschi a Casa del<br />

Sarto <strong>di</strong> Rioveggio (Monzuno). Fu trasferito a Sasso Marconi e 1'8/9/1944 fucilato, con altri 14<br />

uomini, in località Rio Conco <strong>di</strong> Vizzano (Sasso Marconi), tra i quali il padre*. [O]<br />

Zanini Pio, «Gim», <strong>da</strong> Artemio e Zelin<strong>da</strong> Amadori; n. il 9/3/1927 a Savigno. Nel 1943 residente a<br />

Porretta Terme. Licenza elementare. Operaio. Militò nella brg GL <strong>di</strong> Montagna e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/11/44 alla Liberazione.<br />

Zanini Rosa, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Maria Caterina Bonfìglioli; n. il 18/8/1892 a Monzuno. Nel 1943<br />

residente a Marzabotto. Rimasta vedova nella prima guerra mon<strong>di</strong>ale «donna forte e ricca <strong>di</strong> spirito<br />

<strong>di</strong> iniziativa, prese la gestione della cooperativa <strong>di</strong> consumo della Gardelletta». Dotata <strong>di</strong> profon<strong>da</strong><br />

fede cristiana, che trasmise alle figlie, si de<strong>di</strong>cò alla loro educazione e formazione. Venne uccisa il<br />

29/9/1944 in località Cerpiano (Vado - Monzuno) nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto, con le figlie<br />

Anita Serra* in Rossi e Ines* e il nipote Giuseppe Rossi* e la consuocera Giovanna Esperi<strong>di</strong>*. La<br />

nipote Paola Rossi si salvò perché protetta <strong>da</strong>l corpo della madre. Il fratello Corrado* fu vittima <strong>di</strong><br />

una rappresaglia tedesca. [AQ]<br />

Zanna Adolfina, «Scala», <strong>da</strong> Raffaele* e Amelia Boccacci; n. il 28/2/1896 a Marzabotto. Nel 1943<br />

residente a Sasso Marconi. Militò nella 9ª brg S. Justa e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 10/12/43 alla Liberazione.<br />

Zanna Amedeo, <strong>da</strong> Giovanni ed Ersilia Maselli; n. il 3/5/1905 a Monte S. Pietro. Nel 1943<br />

residente a Casalecchio <strong>di</strong> Reno. 3ª elementare. Muratore. Militò nel btg Zini della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Casalecchio <strong>di</strong> Reno. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/2/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Antonio, <strong>da</strong> Giovanni e Maria Aramini; n. il 17/1/1911 a Savigno. Nel 1943 residente a<br />

Monte S. Pietro. 4ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a U<strong>di</strong>ne <strong>da</strong>l 1931 al 1932<br />

e in Africa <strong>da</strong>l 1935 al 1936. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò a Marzabotto. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 13/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Arturo, <strong>da</strong> Valerio ed Elena Stanzani; n. il 12/10/1909 a Monte S. Pietro; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Colono. Collaborò a Monte S. Pietro con il btg Monaldo della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 3/2/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Bonfiglio, <strong>da</strong> Valerio ed Elena Stanzani; n. il 23/4/1901 a Savigno. Nel 1943 residente a<br />

Monte S. Pietro. 3ª elementare. Colono. Collaborò a Monte S. Pietro con il btg Monaldo della 63ª<br />

brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zanna Erminia, <strong>da</strong> Dante e Albonea Saccoman<strong>di</strong>; n. l’8/5/1927 a Savigno; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaia. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a Me<strong>di</strong>cina.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/12/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Geremia, «Carlo», <strong>da</strong> Luigi e Cesira Bignami; n. il 28/10/1918 a Savigno. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Ferroviere. Militò nella brg Stella rossa Lupo ed operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Ferito il 24/6/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'8/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanna Giorgina, <strong>da</strong> Armando e Celsa Monti; n. il 25/10/1922 a Sasso Marconi; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Verniciatrice. Fu attiva nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta<br />

patriota <strong>da</strong>l 3/4/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Giulio, «Iena», <strong>da</strong> Dante ed Albonea Saccoman<strong>di</strong>; n. il 22/4/1925 a Savigno; ivi residente<br />

nel 1943. 4ª elementare. Operaio. Militò nel btg Artioli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione<br />

<strong>di</strong> capo nucleo e operò a Bazzano. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>l 5/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanna Giuseppe, «Canale», <strong>da</strong> Armando e Celsa Marchi; n. il 29/1/1927 a Sasso Marconi; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 9ª brg S. Justa e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 16/10/43 alla Liberazione.<br />

Zanna I<strong>da</strong>lba, «Ron<strong>di</strong>ne», <strong>da</strong> Desiderio e Enrica Bianconcini; n. il 21/11/1915 a Marzabotto. Nel<br />

1943 residente a Pianoro. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Casalinga. Militò nella 9ª brg S.<br />

Justa e operò a Pianoro. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 6/1/44 alla Liberazione. Testimonianza in RB5.<br />

Zanna Luigi, <strong>da</strong> Gelso e Olin<strong>da</strong> Magnani; n. 1'1/2/1926 a Marzabotto; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Colono. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanna Primo, «Rocca», <strong>da</strong> Silvio e Pia Guidetti; n. il 5/5/1924 a Zola Predosa; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Infermiere. Nel gennaio 1944 si trasferì nella provincia <strong>di</strong> Belluno e<br />

militò nella brg Mazzini sino all'estate, quando rientrò nel Bolognese. Militò nel btg Zini della 63ª<br />

brg Bolero Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia, e operò a Zola Predosa.<br />

Nell'autunno 1944 il suo btg si trasferì a <strong>Bologna</strong> e il 7/11 prese parte alla battaglia <strong>di</strong> Porta Lame.<br />

Per tutto l'inverno e la primavera operò nella zona <strong>di</strong> Monte Capra. Il 20/4/45 con il suo gruppo<br />

liberò una vasta zona nella valle del Lavino, facendo numerosi prigionieri tedeschi. Il 21/4 prese<br />

parte all'insurrezione <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 20/1/44<br />

alla Liberazione. Ha pubblicato: Non uccidetemi, la Germania si arrende, in Al <strong>di</strong> qua della<br />

Gengis Khan. I partigiani raccontano, pp.146-8.Testimonianza in RB5. [O]<br />

Zanna Raffaele, <strong>da</strong> Bonfiglio*; n. il 29/8/1926 a Monte S. Pietro; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Colono. Collaborò a Monte S. Pietro con il btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Raffaele, <strong>da</strong> Giovanni e Clementa Suppini; n. il 24/10/1869 a Savigno. Nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. Operaio. Il 14/11/1944 venne fucilato per rappresaglia <strong>da</strong>i tedeschi in località Bezzano<br />

<strong>di</strong> Malfolle (Marzabotto). [O]<br />

Zanna Remo, <strong>da</strong> Alberigo e Maria Venturi; n. il 18/4/1928 a Monte S. Pietro. Licenza elementare.<br />

Muratore. Se<strong>di</strong>cenne, venne a contatto con i partigiani del btg Monaldo della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> che operavano nella zona. Il 7/10/44 mentre tornava <strong>da</strong> una missione affi<strong>da</strong>tagli venne<br />

catturato <strong>da</strong> militari tedeschi, percosso e poi rinchiuso nel campo <strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Fossoli<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

(Carpi - MO) e successivamente nel carcere militare <strong>di</strong> Peschiera del Gar<strong>da</strong> (VR). Il 18 successivo<br />

fu deportato, con numerosi altri, nel campo <strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Enigsdorf nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong><br />

Brandeburgo (Germania) e costretto al lavoro in una acciaieria. Nella notte del 21/4/45 il campo fu<br />

raggiunto <strong>da</strong>i sol<strong>da</strong>ti dell'Armata rossa e, nei giorni seguenti, tutti i deportati furono rastrellati a<br />

Buckov a nord <strong>di</strong> Berlino. Il 22/9/45 venne rimpatriato. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/3 al 7/10/44.<br />

[AR]<br />

Zanna Rino, «Toro», <strong>da</strong> Giovanni e Alfonsina Marchioni; n. il 12/6/1924 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Operaio meccanico. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando con funzione<br />

<strong>di</strong> ispettore <strong>di</strong> compagnia. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 21/9/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Servilio, <strong>da</strong> Celso ed Ersilia Rossi; n. il 9/1/1912 a Marzabotto; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Operaio. Prestò servizio militare negli autieri a Taranto <strong>da</strong>l 12/10/41 all'8/9/43 col<br />

grado <strong>di</strong> caporale. Fu attivo a Marzabotto nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto patriota<br />

<strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanna Tarvino, <strong>da</strong> Giusto; n. il 9/12/1925 a Castello <strong>di</strong> Serravalle. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>.<br />

Collaborò con la 6ª brg Giacomo. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l settembre 1944 alla Liberazione.<br />

Zannarini Liliana, «Katia», <strong>da</strong> Giovanni e Irene Alberghini; n. il 26/10/1923 a Pieve <strong>di</strong> Cento<br />

(FE); ivi residente nel 1943. 4ª elementare. Commessa. Militò nel btg Ga<strong>da</strong>ni della 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Pieve <strong>di</strong> Cento. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zannarini Gilio, <strong>da</strong> Vito e Silvia Cassarini; n. l'11/9/1919 a Pieve <strong>di</strong> Cento (FE); ivi residente nel<br />

1943. Bracciante. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zannarini Loris, «Flaminio», <strong>da</strong> Giovanni e Irene Alberghini; n. il 13/4/1926 a Pieve <strong>di</strong> Cento<br />

(FE); ivi residente nel 1943. 3ª elementare. Calzolaio. Militò nel btg Ga<strong>da</strong>ni della 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Pieve <strong>di</strong> Cento. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente maggiore<br />

<strong>da</strong>ll’1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zannarini Primo, <strong>da</strong> Vito e Livia Cassarini; n. il 2/10/191 la Pieve <strong>di</strong> Cento (FE); ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Canapino. Prestò servizio militare in artiglieria a Modena <strong>da</strong>l 20/2 al 10/8/41.<br />

Militò nel btg Ga<strong>da</strong>ni della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a Pieve <strong>di</strong> Cento. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanni Aldo, «Orlando», <strong>da</strong> Adolfo e Ancilla Gran<strong>di</strong>; n. il 6/5/1915 a Savignano sul Panaro (MO).<br />

Nel 1943 residente a Crevalcore. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a<br />

Modena <strong>da</strong>l 9 al 27/8/43. Militò nella brg Pini-Valenti della 2ª <strong>di</strong>v Modena Pianura ed operò a<br />

Crevalcore. Venne incarcerato a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 15 al 30/12/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 al<br />

30/4/45.<br />

Zanni Anselmo, «Tom», <strong>da</strong> Armando e Adele Cevenini; n. il 27/1/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a inferiore. Impiegato. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 30/5/44 al 22/11/44.<br />

Zanni Antonio, <strong>da</strong> Pio e Maria Angiola Guiduzzi; n. l’8/9/1926 a Vergato; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio. Militò nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/3/44 al 30/4/45.<br />

Zanni Arnaldo, «Bimbo», <strong>da</strong> Aristide; n. il 25/5/1928 a Frignano sulla Secchia (MO). Nel 1943<br />

residente a Castel d'Aiano. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 3/5/44 al 30/4/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zanni <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Pietro e Marianna Masi; n. il 2/12/1882 a Bazzano; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare, Giornalaio. Militò nel btg Sozzi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Bazzano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanni Enzo, <strong>da</strong> Ambrogio e Zanar<strong>di</strong>na Poggi; n. il 3/11/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

Istituto magistrale. Impiegato. Prestò servizio militare in fanteria a Pistoia <strong>da</strong>l 12/1 all'8/9/43. Militò<br />

nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò a Lizzano in Belvedere. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

30/6/44 al 25/12/44.<br />

Zanni Federico, «Nerone», <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Gherar<strong>di</strong>ni; n. l'1/11/1919 a Castel d'Aiano; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare in cavalleria <strong>da</strong>l 10/3/40 al<br />

12/9/43. Militò nel btg Guido della brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna, con funzione <strong>di</strong> vice<br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia, e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Ferito. Riconosciuto partigiano<br />

con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 20/1/44 al 30/4/45.<br />

Zanni Francesco, <strong>da</strong> Luigi e Pasquina Sandoli; n. il 24/5/1923 a Castel d'Aiano. Nel 1943 residente<br />

a Grizzana. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nella GAF in Jugoslavia col grado<br />

<strong>di</strong> caporale. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 15/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanni Giovanni, «Battaglia», <strong>da</strong> Raffaele e Annunziata Donini; n. il 2/5/1924 a Castel d'Aiano; ivi<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Mezzadro. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanni Giuseppe, <strong>da</strong> Luigi e Zaira Lolli; n. il 20/4/1922 a Castello <strong>di</strong> Serravalle; ivi residente nel<br />

1943. Collaborò a Castello <strong>di</strong> Serravalle con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>l 17/10/44 alla Liberazione.<br />

Zanni Giuseppe, <strong>da</strong> Pietro e Marianna Masi; n. il 7/9/1893 a Bazzano. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio. Fu attivo nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e successivamente<br />

nella 9ª brg S. Justa. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zanni I<strong>da</strong>, «Le<strong>da</strong>», <strong>da</strong> Luigi e Zaira Lolli; n. il 23/2/1912 a Castello <strong>di</strong> Serravalle. Nel 1943<br />

residente a Monteveglio. 3ª elementare. Operaia. Militò nel btg Sozzi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong><br />

e operò a Monteveglio. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanni Me<strong>da</strong>rdo, «Simelle», <strong>da</strong> Ciro ed Emilia Facci; n. il 26/3/1908 a Castel d'Aiano; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Carrettiere. Prestò servizio militare in fanteria per 25 mesi. Militò nella brg<br />

Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Prese parte ai<br />

combattimenti <strong>di</strong> Vi<strong>di</strong>ciatico (Lizzano in Belvedere) del 28/9/44 e <strong>di</strong> Rubbiano del 2/10/44.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/8/44 al 30/4/45.<br />

Zanni Otello, <strong>da</strong> Adolfo e Teresina Moretti; n. il 2/8/1917 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Calzolaio. Collaborò con il CUMER. Riconosciuto benemerito.<br />

Zanni Renzo, <strong>da</strong> Duilio e Giuseppina Belletti; n. il 30/3/1925 a Castelvetro (MO). Nel 1943<br />

residente a Monte S. Pietro. Licenza elementare. Colono. Fu attivo nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto patriota.<br />

Zanni Sergio, <strong>da</strong> Giuseppe e Filomena Aleandri; n. il 27/10/1927 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Autista. Fu attivo nella brg Matteotti Città. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'ottobre<br />

1944 alla Liberazione.<br />

Zanni Bertelli Lino, «Carabiniere», <strong>da</strong> Silvio e Desolina Sabatini; n. il 3/4/1926 a Castel d'Aiano;<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Mezzadro. Militò nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena<br />

Montagna e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 16/7/44 al 30/4/45.<br />

Zanni Bertelli Viterbo, «Pitela», <strong>da</strong> Vittorio e Carolina Morotti; n. il 3/11/1925 a Castel d'Aiano;<br />

ivi residente nel 1943. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò sull'Appennino toscoemiliano.<br />

Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/6/44 alla Liberazione,<br />

Zannini Angiolina; n. nel 1925. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l<br />

9/10/43 al 17/4/45.<br />

Zannini Antonino, <strong>da</strong> Edoardo e Maria Vaccari; n. il 17/1/1929 a S. Giovanni in Persiceto. Nel<br />

1943 residente a Galliera. Licenza elementare. Colono. Collaborò a Galliera con il btg Lucarelli<br />

della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 10/3/44 alla Liberazione.<br />

Zannini <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Gaetano e Aurelia Poli; n. il 21/6/1897 a Grizzana; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Venne ucciso il 22/7/1944 <strong>da</strong>lle SS tedesche, nel corso della strage<br />

compiuta per rappresaglia a Pian <strong>di</strong> Setta (Grizzana), unitamente a una ventina <strong>di</strong> persone.<br />

Zannini Capurro, <strong>da</strong> Antonio e Anna Bellotti; n. il 15/12/1920 a Comacchio (FE). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Fattorino. Prestò servizio militare nel genio a U<strong>di</strong>ne <strong>da</strong>l<br />

12/1/41 all'8/9/43. Militò nella brg Cacio della <strong>di</strong>v GL a Firenze. Rimasto ferito al torace e<br />

all'addome nel corso della battaglia per la liberazione della città, morì il 15/8/1944 nell'ospe<strong>da</strong>le<br />

fiorentino. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'8/8/44 al 15/8/44. [O]<br />

Zannini Domenico, <strong>da</strong> Enrico ed Ermia Benassi; n. il 15/2/1885 a Grizzana; ivi residente nel 1943.<br />

Coltivatore <strong>di</strong>retto. Fu ucciso il 22/7/1944 <strong>da</strong>lle SS tedesche nel corso della strage compiuta per<br />

rappresaglia a Pian <strong>di</strong> Setta (Grizzana), unitamente a una ventina <strong>di</strong> persone. [O]<br />

Zannini Ellena, <strong>da</strong> Roberto ed Ester Sacchetti; n. il 26/12/1896 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Operaia. Iscritta al PSI. Moglie <strong>di</strong> Alberto Trebbi*, ne con<strong>di</strong>vise gli ideali politici e le persecuzioni<br />

<strong>da</strong> parte dei fascisti. Il 19/10/24 fu bastonata con il marito e nel 1925 i fascisti bruciarono la latteria<br />

che gestiva in via Pratello (<strong>Bologna</strong>). Nel novembre 1926, quando il marito fu inviato al confino,<br />

chiese ed ottenne <strong>di</strong> poterlo raggiungere alle isole Lipari (ME) e gli restò accanto per quattro anni.<br />

Durante la guerra civile spagnola fece parte del Soccorso rosso internazionale e promosse<br />

sottoscrizioni a favore della repubblica. Partecipò alla lotta <strong>di</strong> liberazione e non <strong>di</strong>sertò la causa<br />

dopo l'arrestò del marito e la sua deportazione in un lager nazista. [O]<br />

Zannini Enzo, <strong>da</strong> Olindo ed Emma Bonazzi; n. il 5/9/1928 a S. Giovanni in Persiceto. Nel 1943<br />

residente a Galliera. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Colono. Militò nel btg Lucarelli della 2ª<br />

brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a Galliera. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/4/44 alla Liberazione.<br />

Zannini Erminio, «Merlo», <strong>da</strong> Oreste e Rosina Sanmarchi; n. il 3/3/1924 a Grizzana. Nel 1943<br />

residente a Castiglione dei Pepoli. Licenza elementare. Impiegato. Militò nella brg Stella rossa<br />

Lupo e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'11/12/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zannini Flaminio, <strong>da</strong> Sabatino e Luigia Tovoli; n. l'11/11/1867 a Grizzana; ivi residente nel 1943.<br />

Colono. Fu ucciso il 22/7/1944 <strong>da</strong>lle SS tedesche nel corso della strage compiuta per rappresaglia a<br />

Pian <strong>di</strong> Setta (Grizzana), unitamente a una ventina <strong>di</strong> persone. [O]<br />

Zannini Giovanni, <strong>da</strong> Domenico e Onesta Ferretti; n. il 2/6/1893 a Grizzana; ivi residente nel<br />

1943. Colono. Fu ucciso il 22/7/1944 <strong>da</strong>lle SS tedesche nel corso della strage compiuta per<br />

rappresaglia a Pian <strong>di</strong> Setta (Grizzana), unitamente a una ventina <strong>di</strong> persone. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zannini Giuseppe, <strong>da</strong> Marco ed Adele Lubrano; n. il 2/2/1917 a Bari. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Laureato in Scienze politiche. Bancario. Funzionario del Cre<strong>di</strong>to Italiano, nell'agosto 1943<br />

fu trasferito <strong>da</strong>lla sede <strong>di</strong> Bari a <strong>Bologna</strong> e subito dopo prese contatti con il movimento cattolico<br />

antifascista. Per le sue doti, per la sua preparazione politica e culturale - a Bari aveva svolto<br />

un'intensa attività nell'ambiente fucino antifascista in stretta collaborazione con Aldo Moro -<br />

s'impose subito all’attenzione dei fucini bolognesi <strong>di</strong>venendo - ha scritto Achille Ar<strong>di</strong>gò* - «il loro<br />

leader naturale». Con Ar<strong>di</strong>gò, Angelo Salizzoni*, Fulvio Milani* promosse le conferenze su temi<br />

sociali, politici, economici svoltesi nel collegio <strong>di</strong> S. Luigi e <strong>di</strong> cui fu anche relatore. Tenace fautore<br />

<strong>di</strong> un'attiva partecipazione «voleva che i cattolici partecipassero sempre più numerosi all'azione<br />

contro i tedeschi e i fascisti» - ha scritto la madre - promosse una serie <strong>di</strong> incontri tra studenti ed<br />

operai alla Beverara, a S. Viola (<strong>Bologna</strong>) che «aprirono ai fucini partecipanti problemi umani e<br />

sociali fino allora mai percepiti» (Ar<strong>di</strong>gò). Con Salizzoni e Milani sostenne la necessità <strong>di</strong> elaborare<br />

una linea politica e sociale del mondo cattolico che riprendesse la più autentica tra<strong>di</strong>zione del PPI e<br />

insieme la partecipazione dei cattolici agli organismi del CLN centrali e periferici, confrontandosi<br />

con le altre forze politiche su temi agrari, <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> democrazia, per preparare per tempo la via<br />

al domani. A questa attività de<strong>di</strong>cò tutto il suo tempo, tutte le sue energie e capacità fino al 21/5/44<br />

giorno del suo arresto a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena dove abitava. Tradotto in S. Giovanni in Monte<br />

(<strong>Bologna</strong>) per accertamenti, il 5/6/44 fu trasferito a Fossoli (Carpi - MO) e, sfuggito alla<br />

rappresaglia dei 70 fucilati del 14/7/44, il 27/7 fu inviato a Bolzano e il 4/8/44 a Mauthausen e poi a<br />

Gusen (Austria) con don Paolo Liggeri conosciuto nel campo <strong>di</strong> Fossoli. Fu rinchiuso nella baracca<br />

n. 15 sorvegliata <strong>da</strong> aguzzini particolarmente brutali con i detenuti italiani. In una lettera scritta alla<br />

madre <strong>di</strong> Zannini, don Liggeri ha ricor<strong>da</strong>to la profon<strong>da</strong> fede e lo spirito <strong>di</strong> carità che lo sorressero<br />

nei momenti <strong>di</strong> maggior scoraggiamento per le sofferenze morali più che per i <strong>di</strong>sagi fisici, ma<br />

anche la sua indomita speranza e il suo desiderio <strong>di</strong> lottare e vincere. Fu addetto al lavoro in galleria<br />

reso ancora più pesante <strong>da</strong>lla ferocia dei <strong>di</strong>rigenti. Morì il 15/5/1945 «per sfinimento», come <strong>da</strong><br />

comunicazione del comando alleato. Riconosciuto partigiano nella 6ª brg Giacomo dell' 1/5/44 alla<br />

Liberazione. [AQ]<br />

Zannini Giustina Marcellina, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Costanza Fiorini; n. il 29/3/1903 a Grizzana; ivi<br />

residente nel 1943. Colona. Fu uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 29/9/1944 in località Casa Volte <strong>di</strong> Veggio<br />

(Grizzana), nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto. [O]<br />

Zannini Orlando, <strong>da</strong> Giovanni; n. il 2/5/1924 a Grizzana; ivi residente nel 1943. Licenza <strong>di</strong> scuola<br />

me<strong>di</strong>a. Agricoltore. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 28/7/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zannoni Amalia, <strong>da</strong> Artemio e Serafini Savini; n. il 12/2/1926 a Monteveglio; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Casalinga. Collaborò a Monteveglio con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta benemerita <strong>da</strong>l 14/11/44 alla Liberazione.<br />

Zannoni Aroldo, «Orlando», <strong>da</strong> Raffaele e Maria Zanoni; n. il 19/3/1926 a Monteveglio. Nel 1943<br />

residente a Castello <strong>di</strong> Serravalle. 4ª elementare. Colono. Fu attivo nel btg Sesinnio della brg<br />

Corsini della <strong>di</strong>v Modena Montagna, con funzione <strong>di</strong> staffetta. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 4/11/44 al<br />

30/4/45.<br />

Zannoni Domenico, <strong>da</strong> Antonio e Leonilde Mon<strong>di</strong>ni; n. il 27/12/1917 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. 4ª elementare. Colono. Prestò servizio militare nel genio a Pavia <strong>da</strong>l 25/5/38 all'8/9/43. Militò<br />

nel btg Città della brg SAP Imola. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 14/7/44 al 14/4/45.<br />

Zannoni Francesco, «Iena», <strong>da</strong> Antonio e Leonilde Mon<strong>di</strong>ni; n. il 21/2/1914 a Imola; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nel <strong>di</strong>st imolese della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 al 14/4/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zannoni Giuseppe, <strong>da</strong> Ettore e Amelia Piccinini; n. il 20/9/1917 a Monteveglio. Nel 1943 residente<br />

a Castello <strong>di</strong> Serravalle. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nel genio <strong>da</strong>l 1939 al<br />

1943. Collaborò con il btg Sesinnio della brg Gramsci della <strong>di</strong>v Modena. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>l 20/8/44 al 25/4/45.<br />

Zannoni Sergio, «Lupo», <strong>da</strong> Federico e A<strong>da</strong>lcisa Rubini; n. il 14/10/1925 a Monteveglio. Nel 1943<br />

residente a Castello <strong>di</strong> Serravalle. 4ª elementare. Agricoltore. Dopo avere prestato giuramento alla<br />

RSI venne trasferito in Germania e, dopo essere stato rimpatriato, <strong>di</strong>sertò. Militò nella brg Corsini<br />

della <strong>di</strong>v Modena Montagna e partecipò ai combattimenti <strong>di</strong> Rosola del 23/10/44, <strong>di</strong> Montespecchio<br />

del 4/11/44 e <strong>di</strong> Ponte Piano dell'11/11/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/9/44 al 30/4/45.<br />

Zanobetti Cesare, «Zeta», <strong>da</strong> Ferruccio e Ines Morgaglia; n. il 29/9/1891 a Livorno; ivi residente<br />

nel 1943. Militò nella brg Toni Matteotti Montagna e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla Liberazione.<br />

Zanobetti Dino, <strong>da</strong> Giuseppe e Leonia Morpurgo; n. l’1/10/1919 a Alessandria (Egitto). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Laureato in ingegneria. Capo dell'ufficio tecnico della Ducati. Prestò servizio<br />

militare nel genio aeronautico come ufficiale. Iscritto al PdA. Militò nell'8ª brg Masia GL e operò a<br />

<strong>Bologna</strong>. Nel marzo 1944 fu fermato a seguito degli scioperi nelle fabbriche bolognesi. Nell'estate<br />

allestì la stazione ra<strong>di</strong>o ricetrasmittente nella base della brg, installata nell'Istiuto <strong>di</strong> geografia<br />

dell'università. Sfuggito alla fucilazione, quando i fascisti attaccarono e <strong>di</strong>strussero la base il<br />

20/10/44, si rifugiò per qualche tempo a Malacappa (Argelato), nell'abitazione <strong>di</strong> Leandro Arpinati.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla Liberazione. Testimonianza in RB1. [O]<br />

Zanoli Bruno, «Pedro», <strong>da</strong> Ernesto e Maria Calanchi; n. il 14/8/1920 a S. Giovanni in Persiceto.<br />

Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. 4ª elementare. Muratore. Prestò servizio militare nei bersaglieri a<br />

<strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 9/2/40 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale maggiore. Militò nel btg Marcello della brg<br />

Scarabelli della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Ferito. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 10/6/44 al 30/4/45.<br />

Zanoli Giovanni, <strong>da</strong> Alberto e Adele Marchesini; n. 1'8/2/1891 a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare.<br />

Falegname. Antifascista. Il 21/11/20, durante gli scontri che si svolsero in quel giorno, quando i<br />

fascisti assalirono Palazzo d'Accursio, restò ferito e perse un occhio. Il 17/2/36, mentre era in pre<strong>da</strong><br />

ai fumi del vino, insultò Mussolini pubblicamente. Fu arrestato, sche<strong>da</strong>to e assegnato al confino per<br />

2 anni. Andò a Gadoni (NU) e tornò in libertà il 6/6/36. Nel maggio 1937 fu arrestato per motivi <strong>di</strong><br />

pubblica sicurezza e restò in carcere per 21 giorni. [O]<br />

Zanoli Giovanni, «Tom», <strong>da</strong> Pietro e Mercedes Pederzoli; n. il 22/12/1919 a Sala Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Calzolaio. Prestò servizio militare in aeronautica a Bari <strong>da</strong>l<br />

15/5/40 all'8/9/43. Militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> capo<br />

squadra e operò a Sala Bolognese. Venne incarcerato a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>ll'1/3 al 9/4/45. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 10/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanoli Luigi, <strong>da</strong> Lodovico e Natalina Messieri; n. il 4/10/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Studente. Collaborò con la 6ª brg Giacomo a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l settembre 1944<br />

alla Liberazione.<br />

Zanoli Pietro, <strong>da</strong> Enrico e Silvia Orsini; n. il 18/4/1903 a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Calzolaio.<br />

Anarchico. Fu segnalato nel 1930 quando si recò in Belgio per lavoro. Tornato nel 1935, venne<br />

sottoposto a perio<strong>di</strong>ci controlli. In <strong>da</strong>ta 22/3/40 fu annotato nella sua pratica: «É vigilato». [O]<br />

Zanoli Pietro, «Rossi», <strong>da</strong> Gaetano e Costanza Corra<strong>di</strong>; n. il 4/6/1913 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Impiegato. Militò nell'8ª brg Masia GL con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong><br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

compagnia e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 20/1/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanolini Angela, <strong>da</strong> Enrico e Giovanna Zauli; n. l'11/11/1908 a Castel S. Pietro Terme; ivi<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Casalinga. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel<br />

S. Pietro Terme. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanolini Attilio, <strong>da</strong> Odoardo e Prassede Guernelli; n. il 20/10/1906 a Budrio. Licenza elementare.<br />

Manovale muratore. Iscritto al PCI. L'11/11/30 venne arrestato per «attività comunista» e deferito al<br />

Tribunale speciale. Non fu processato e il 31/3/31, dopo essere stato sche<strong>da</strong>to, la Commisione<br />

provinciale lo assegnò al confino per 5 anni. Andò a Ventotene (LT) e il 27/1/33 liberato per la<br />

concessione dell'amnistia per il decennale fascista. Venne classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle<br />

persone considerate politicamente più pericolose. Fu sempre controllato e il 6/11/39 bastonato. Il<br />

23/3/44 venne arrestato <strong>da</strong>i fascisti e consegnato ai tedeschi, <strong>da</strong>i quali fu deportato in Germania.<br />

Rientrò in Italia il 7/6/45. [O]<br />

Zanolini Ettore, «Fieramosca», <strong>da</strong> Enrico e Domenica Maria Minarmi; n. il 23/12/1923 a <strong>Bologna</strong>;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio all'OARE. Militò nella 36ª brg Bianconcini<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Attraversato il fronte, fu arruolato nell'ALF<br />

partisans. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/43 al 22/2/45.<br />

Zanolini Ettore, «Luciano», <strong>da</strong> Paolo ed Erminia Lelli; n. il 27/11/1899 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Imbianchino. Prestò servizio militare nella Territoriale <strong>da</strong>l 1939 al 1940.<br />

Militò nel btg Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> ispettore <strong>di</strong> btg, e<br />

operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zanolini Giuseppe, <strong>da</strong> Paolo ed Erminia Lelli; n. il 2/7/1898 a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Muratore.<br />

Antifascista. Espatriò in Francia nel 1930 per lavoro e svolse intensa attività antifascista. Nel 1936<br />

inviò una lettera alla sorella - intercettata <strong>da</strong>lla polizia - nella quale esprimeva il desiderio <strong>di</strong> recarsi<br />

in Spagna per arruolarsi nelle brgg internazionali antifranchiste. Per questo venne emesso un or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> cattura nei suoi confronti, se fosse rimpatriato. Il 20/12/36, quando rientrò in Italia, fu arrestato<br />

alla frontiera. L'11/1/37 venne assegnato al confino per 4 anni perché «Auspica la vittoria dei<br />

repubblicani in Spagna». Andò prima alle Tremiti (FG) e poi a Ponza (LT). Nel <strong>di</strong>cembre 1938 ebbe<br />

la grazia e tornò a <strong>Bologna</strong>. In <strong>da</strong>ta 4/3/40 nella sua pratica fu annotato: «É vigilato». [O]<br />

Zanolini Jolan<strong>da</strong>, <strong>da</strong> Enrico e Giovanna Zauli; n. il 3/11/1912 a Castel S. Pietro Terme; ivi<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Casalinga. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel<br />

S. Pietro Terme. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/11/43 al 17/4/45.<br />

Zanolini Paolino, «Avvocato», <strong>da</strong> Enrico e Domenica Maria Minarmi; n. il 20/11/1920 a <strong>Bologna</strong>;<br />

ivi residente nel 1943. Operaio meccanico. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Dopo avere<br />

attraversato la linea del fronte fu arruolato nell'ALF partisans. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/43<br />

al 22/2/45.<br />

Zanoni Arrigo, <strong>da</strong> Gaspare e Maria Zar<strong>di</strong>; n. il 17/5/1924 a Imola; ivi residente nel 1943. Licenza<br />

elementare. Colono coa<strong>di</strong>uvante. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola. Riconosciuto<br />

benemerito.<br />

Zanoni Bruna, <strong>da</strong> Gaetano e Artemisia Berselli; n.ill8/8/1918 a S. Giovanni in Persiceto. Nel 1943<br />

residente a S. Agata Bolognese. 4ª elementare. Colona. Collaborò con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> a<br />

S. Agata Bolognese. Riconosciuta benemerita.<br />

Zanoni Giuseppe, <strong>da</strong> Gaetano e Artemisia Berselli; n. il 9/7/1921 a S. Giovanni in Persiceto; ivi<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Colono. Prestò servizio militare nei granatieri a Roma <strong>da</strong>l 7/1/41<br />

all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Agata Bolognese.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 24/5/44 alla Liberazione.<br />

Zanoni Nello, «Bill», <strong>da</strong> Adelmo e Maria Guerrini; n. il 9/3/1924 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Colono. Militò nella 15ª brg Saluzzo della <strong>di</strong>v Cuneo con funzione <strong>di</strong> capo<br />

squadra e operò a Saluzzo (CN). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/7/44 al 7/5/45.<br />

Zanoni Pasquale, <strong>da</strong> Gaspare e Maria Zar<strong>di</strong>; n. il 29/10/1922 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Colono. Collaborò con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito.<br />

Zanoni Primo, <strong>da</strong> Luigi e Carolina Formignini; n. il 7/8/1927 a Borgo Tossignano. Nel 1943<br />

residente a Imola. Licenza elementare. Bracciante. Fu attivo nel btg Pianura della brg SAP Imola.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 3/2/44 al 14/4/45.<br />

Zanotti Adriano, «Pippo», <strong>da</strong> Alfonso e Livia Zanasi; n. il 15/10/1928 a Castelfranco Emilia (BO);<br />

ivi residente nel 1943. Bracciante. Militò nella 7ª brg Modenà della <strong>di</strong>v Armando e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/1/44 al 30/4/45.<br />

Zanotti Alessandro, <strong>da</strong> Giulio e Anna Cinti; n. il 7/1/1909 a Castel Maggiore. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Meccanico. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel<br />

Maggiore. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/12/43 alla Liberazione.<br />

Zanotti Alfiero, <strong>da</strong> Cesare e Domenica Cacciari; n. il 13/5/1920 a Casalfiumanese. Nel 1943<br />

residente a Imola. Militò nella 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia<br />

e operò a Massa Lombar<strong>da</strong> (RA). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 13/4/45.<br />

Zanotti Anella, <strong>da</strong> Giuseppe ed Enrica Melloni; n. il 15/7/1912 a S. Pietro in Casale. Nel 1943<br />

residente a Bentivoglio. Operaia. Collaborò a Bentivoglio con la 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta benemerita.<br />

Zanotti Angelino, <strong>da</strong> Luigi e Luigia Rivalta; n. il 16/11/1921 a Riolo Terme (RA). Nel 1943<br />

residente a Imola. 3ª elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare in fanteria a Chieti e a Pescara<br />

<strong>da</strong>l 5/2/41 all'8/9/43. Militò nel btg Montano della brg SAP Imola. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

15/8/44 al 14/4/45.<br />

Zanotti Angelo, <strong>da</strong> Torquato e Agnese Albertina Fanti; n. il 22/11/1920 a S. Benedetto Val <strong>di</strong><br />

Sambro; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare negli alpini a<br />

Vicenza <strong>da</strong>ll'11/3/40 al 18/9/43. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Ferito. Riconosciuto partigiano<br />

con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'l/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Anselmo, <strong>da</strong> Giuseppe ed Enrica Melloni; n. il 13/10/1916 a S. Pietro in Casale; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Bracciante. Militò nel btg Tolomelli della 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Pietro in Casale. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Battista, «Terribile», <strong>da</strong> Vincenzo ed Erminia Meluzzi; n. il 7/3/1922 a Riolo Terme (RA);<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare in fanteria a Trieste<br />

<strong>da</strong>l 5/12/42 al 7/5/43. Militò nel btg Montano della brg SAp Imola, con funzione <strong>di</strong> vice<br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> btg e <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte della «squadra volante», la compagnia che operava sulla riva<br />

destra del Santerno. Fu arrestato <strong>da</strong>i fascisti il 5/1/45 e torturato per più giorni nella Rocca <strong>di</strong> Imola,<br />

dove venne immerso e lasciato per molte ore in una vasca piena <strong>di</strong> acqua geli<strong>da</strong> nel cortile del<br />

carcere. Dopo una breve detenzione in S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>), il 10/2 fu deportato nel<br />

campo <strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong> Bolzano, dove restò sino all'1/5/45. Appena liberato, si incamminò<br />

verso Imola e fece parte della stra<strong>da</strong> a pie<strong>di</strong>. Rientrò 1'8/5. Pesava 38 chili contro i 72 <strong>di</strong> quando era<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

stato catturato. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/5/44 al 24/1/45. Ha pubblicato:<br />

Batesta racconta. Resistenza (8 settembre 1943-8 maggio 1945).Testimonianza in Momenti<br />

partigiani imolesi in collina e in città. [O]<br />

Zanotti Carlo, «Garian», <strong>da</strong> Francesco Giuseppe e Augusta Muratori; n. il 5/2/1912 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Ufficiale dell'esercito. Militò nella <strong>di</strong>v Ghilar<strong>di</strong> e, in seguito, nella <strong>di</strong>v Modena<br />

quale consigliere militare. Dopo la battaglia del 3/8/44, che pose fine alla zona libera <strong>di</strong><br />

Montefiorino (MO), fu inviato a <strong>Bologna</strong> col compito <strong>di</strong> organizzare una <strong>di</strong>visione formata <strong>da</strong>lle<br />

brgg che operavano fra le valli del Setta e del Reno. Capo <strong>di</strong> stato maggiore della 62ª brg Camicie<br />

rosse Garibal<strong>di</strong> e della 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>, fu nominato capo <strong>di</strong> stato maggiore della <strong>di</strong>v<br />

<strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/9/43 alla Liberazione. Testimonianza in RB3. Ha<br />

pubblicato: Brigate <strong>di</strong> montagna, in «Epopea partigiana», <strong>Bologna</strong>, 1948; La liberazione <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong>, in «La Resistenza racconta», Milano, s.d.; Piani insurrezionali per la liberazione della<br />

città e della provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, in «L'Emilia Romagna nella guerra <strong>di</strong> liberazione», vol. I, Bari,<br />

1975. [AR]<br />

Zanotti Celso, <strong>da</strong> Raffaele e Caterina Ferri; n. il 20/1/1901 a Monzuno. Nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. 3ª elementare. Operaio. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò a Caprara<br />

(Marzabotto). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Cirillo, «Rino», <strong>da</strong> Alfonso e Clementina Visentini; n. il 3/7/1920 a Crespellano. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. 3ª istituto tecnico commerciale. Meccanico. Prestò servizio militare in<br />

aeronautica in Sicilia <strong>da</strong>l febbraio 1941 all'8/10/43 col grado <strong>di</strong> aviere scelto. Militò nella 62ª brg<br />

Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> btg ed operò a Monterenzio.<br />

Contrasse la tbc. Riconosciuto partigiano col grado <strong>di</strong> capitano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Dante, <strong>da</strong> Cesare e Maria Liparesi; n.il 3/7/1904 a Massa Lombar<strong>da</strong> (RA). Nel 1943<br />

residente a Imola. Licenza elementare. Marmista. Fu attivo nel btg Rocco Marabini della brg SAP<br />

Imola. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 15/9/43 al 14/4/45.<br />

Zanotti Enrico, <strong>da</strong> Cleto ed Enrica Bonazzi; n. il 16/12/1921 a Castel Maggiore; ivi residente nel<br />

1943. 4ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in artiglieria a Zara. Collaborò a Castel<br />

Maggiore con il btg Cirillo della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/10/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zanotti Fernan<strong>da</strong>, <strong>da</strong> Oreste ed Elvira Fulloni; n.il 29/8/1896 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaia. Militò nella 6ª brg Giacomo. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanotti Flaminio, <strong>da</strong> Pietro ed Ernesta Labanti; n. l’1/7/1908 a Grizzana. Nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. Operaio. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll’1/4/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zanotti Francesco, <strong>da</strong> Luigi e Crocefissa Pesci; n. il 14/9/1883 a Castel del Rio. Nel 1943<br />

residente a Riolo Terme (RA). Analfabeta. Bracciante. Iscritto al PCI. Il 26/11/30 fu arrestato, con<br />

altri 138 militanti antifascisti, e deferito al Tribunale speciale per «costituzione del PCI e<br />

propagan<strong>da</strong> sovversiva». Rinviato a giu<strong>di</strong>zio il 10/2/31, il 28/4 venne con<strong>da</strong>nnato a 4 anni <strong>di</strong><br />

reclusione e 3 <strong>di</strong> libertà vigilata. Scontò parte della pena nel carcere <strong>di</strong> Alessandria, <strong>da</strong>l quale uscì il<br />

12/11/32 a seguito della concessione dell'amnistia per il decennale fascista. Nel 1933 fu sche<strong>da</strong>to e<br />

sottoposto a controlli. Il 18/1/39 venne arrestato, con altri 77 militanti antifascisti, e deferito al<br />

Tribunale speciale per «associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva». Rinviato a giu<strong>di</strong>zio il 16/6/39, il<br />

25/7 fu con<strong>da</strong>nnato a 5 anni che scontò a Spoleto (PG) e a Civitavecchia (Roma). A seguito della<br />

caduta del fascismo, fu liberato il 3/9/43. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò in una formazione<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

partigiana nella zona <strong>di</strong> Faenza (RA). Arrestato nel maggio 1944, riuscì, a evadere nel luglio quando<br />

il carcere, colpito <strong>da</strong> una bomba d'aereo, restò quasi <strong>di</strong>strutto. Attraversò la linea del fronte, si<br />

aggregò alla 36ª brg Biancondni Garibal<strong>di</strong> e operò nella zona <strong>di</strong> Palazzuolo sul Senio (FI). Qui<br />

cadde l'11/3/1945. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 all'11/3/45. [O]<br />

Zanotti Gianfranco, <strong>da</strong> Domenico e Caterina Morandoli; n. il 12/5/1924 a Fontanelice; ivi<br />

residente nel 1943. Colono. Collaborò a Fontanelice con la 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 5/9/44 al 14/4/45.<br />

Zanotti Gilberto, «Gil» <strong>da</strong> Angelo e Albertina Bassi; n. il 5/9/1906 a Bentivoglio. Nel 1943<br />

residentea <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio meccanico. Antifascista. Il 3/9/42 fu arrestato<br />

perché accusato <strong>di</strong> fare propagan<strong>da</strong> antifascista alla SASIB, lo stabilimento dove lavorava. Il 30/9<br />

venne assegnato al confino per 3 anni per «<strong>di</strong>sfattismo politico». Andò in un comune del meri<strong>di</strong>one<br />

dove restò sino al 2/11/42 quando tornò in libertà a seguito della concessione dell'amnistia per il<br />

ventennale fascista. In <strong>da</strong>ta 5/5/43 nella sua pratica venne annotato: «È vigilato». Durante la lotta <strong>di</strong><br />

liberazione militò nella 6ª brg Giacomo e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla<br />

Liberazione. [O]<br />

Zanotti Giorgio, <strong>da</strong> Tobia e Teresa Grossi; n. il21/3/1918 ad Argelato; ivi residente nel 1943. 2ª<br />

avviamento professionale. Ferroviere. Prestò servizio militare in artiglieria <strong>da</strong>l marzo 1940<br />

all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale a Nettuno (Roma). Militò nel btg Tampellini della 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong> ed operò ad Argelato. Venne arrestato e, senza alcun processo, nella sera del 9/8/1944<br />

condotto sulle macerie della casa del fascio <strong>di</strong> Argelato, semicrollata a causa <strong>di</strong> un attacco<br />

partigiano, compiuto alle ore 3 dello stesso giorno, e fucilato assieme ad altri patrioti. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 20/3/44 al 9/8/44. [AR]<br />

Zanotti Giovanni, <strong>da</strong> Luigi e Rosa Zanotti; n. il 4/1/1923 a Imola; ivi residente nel 1943. Muratore.<br />

Collaborò con il movimento partigiano in provincia <strong>di</strong> Piacenza. Riconosciuto benemerito in una<br />

brg Garibal<strong>di</strong> <strong>da</strong>l 20/8/44 al 15/4/45.<br />

Zanotti Giuliano, <strong>da</strong> Ferruccio e Fernan<strong>da</strong> Fantoni; n. il 16/2/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio. Collaborò con la 6ª brg Giacomo. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l<br />

<strong>di</strong>cembre 1944 alla Liberazione.<br />

Zanotti Giuseppe, <strong>da</strong> Enrico e Argia Giuseppina Fiori; n. il 17/4/1926 a Monzuno. Nel 1943<br />

residente a Castiglione dei Pepoli. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

10/7/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Giuseppe, <strong>da</strong> Luigi e Filomena Zenobi; n. il 5/12/1889 a <strong>Bologna</strong>. Fu arrestato nel 1940<br />

per avere parlato in pubblico contro la guerra. Dopo 7 giorni <strong>di</strong> carcere fu <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e liberato. [O]<br />

Zanotti Liliana, «Gianna», <strong>da</strong> Francesco ed Eugenia Lelli; n. il 24/3/1917 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Casalinga. Fu membro del CUMER. Riconosciuta partigiana<br />

con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'l/10/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Lino, <strong>da</strong> Giacomo ed Elvira Mantini; n. il 19/11/1925 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Bracciante. Militò nel btg Pianura della brg SAP Imola. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 13/4/44 al 14/4/45.<br />

Zanotti Lino, <strong>da</strong> Leonildo ed Elvira Nerini; n. il 10/5/1920 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Muratore. Prestò servizio militare nel genio a <strong>Bologna</strong> e in Jugoslavia<br />

<strong>da</strong>ll'1/2/40 all'8/8/43. Militò nel btg Busi della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> ed operò a <strong>Bologna</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zanotti Lorenzo, <strong>da</strong> Luigi e Luigia Rivalta; n. 1'1/6/1914 a Riolo Terme (RA). Nel 1943 residente<br />

a Imola. 3ª elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare in cavalleria a Pordenone <strong>da</strong>l 28/9/39<br />

all'8/9/43. Militò nel btg Montano della brg SAP Imola. Catturato, fu incarcerato a Imola e in S.<br />

Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>) <strong>da</strong>l 5/6 all'l/7/44. Trasferito poi a Fossoli (Carpi -MO) vi rimase <strong>da</strong>l<br />

2/7 all'1/8/44 quando venne prelavato per essere deportato in Germania. A Mogliano Veneto (TV)<br />

durante una sosta tentò la fuga ma venne ferito <strong>da</strong> tre proiettili alla regione lombo-sacrale.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/5/44 al 14/4/45. [AQ]<br />

Zanotti Luciano, <strong>da</strong> Decimo Pietro e Giovanna Savini; n. il 20/5/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a inferiore. Impiegato. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 6/6/44 al 14/4/45.<br />

Zanotti Luciano, «Caio», <strong>da</strong> Filippo e Argia Rimon<strong>di</strong>; n. il 14/12/1927 a Zola Predosa. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a inferiore. Ferroviere. Militò nel btg Ciro della 1° brg<br />

Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Maria, «Rosa», <strong>da</strong> Domenico e Angela Alvisi; n. il 10/4/1891 a Castel del Rio. Nel 1943<br />

residente a Imola. Analfabeta. Casalinga. Militò nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola.<br />

Venne colpita a morte il 29/4/1944 nel corso <strong>di</strong> una manifestazione <strong>di</strong> donne insieme a Livia<br />

Venturini* a Imola. Della sua morte <strong>di</strong>edero notizia un volantino del PCI pubblicato 1'1/5/44, uno<br />

del CLN in <strong>da</strong>ta 5/9/44 ed uno dei GDD del 29/10/44. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/2/44 al<br />

29/4/44. Il suo nome è stato <strong>da</strong>to a una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong> Imola. [B]<br />

Zanotti Mario, <strong>da</strong> Luigi e Luigia Rivalta; n. il 3/8/1912 a Riolo Terme (RA). Nel 1943 residente a<br />

Imola. Colono. Militò nel btg Montano della brg SAP Imola. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 28/2/44 al<br />

14/4/45.<br />

Zanotti Mauro, <strong>da</strong> Cleto ed Enrica Bonazzi; n. il 28/2/1907 a Castel Maggiore. Nel 1943 residente<br />

a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Infermiere. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 15/4/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Otello, <strong>da</strong> Francesco e Anna Ragazzini; n. il 3/4/1912 a Casalfiumanese. Nel 1943<br />

residente a Riolo Terme (RA). Impiegato. Militò nella brg SAP Imola. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

10/9/43 all'11/4/45.<br />

Zanotti Paride, «Francesco Rizzulen», <strong>da</strong> Filippo e Argia Rimon<strong>di</strong>, n. il 9/6/1921 a Zola Predosa.<br />

Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio meccanico. Militò nella 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> vice coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> brg. Morì il 27/4/1945 a Cento (FE), per ferita<br />

riportata combattendo contro i tedeschi. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 30/11/43 alla Liberazione.<br />

Zanotti Renato, <strong>da</strong> Cleto ed Enrica Bonazzi; n. il 22/7/1916 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a Castel<br />

Maggiore. Licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegato. Prestò servizio militare in artiglieria nel Nord Africa<br />

col grado <strong>di</strong> caporale. Militò a Castel Maggiore nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> <strong>da</strong>l gennaio al<br />

settembre 1944. Passò quin<strong>di</strong> all'8ª brg Masia GL con la quale operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'l/1/44 alla Liberazione.<br />

Zanotti Rodolfo, <strong>da</strong> Domenico e Caterina Morandoli; n. il 16/7/1929 a Fontanelice; ivi residente<br />

nel 1943. Colono. Collaborò a Fontanelice con la 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>l 5/9/44 al 14/4/45.<br />

Zanotti Tullio, <strong>da</strong> Pietro ed Ernesta Labanti; n. il 2/5/1910 a Grizzana. Nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. 2ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a U<strong>di</strong>ne e in Croazia <strong>da</strong>l<br />

18/1/40 all'8/9/43. Militò nel btg Comando della brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

tosco-emiliano. Il 12/10/1944 fu catturato <strong>da</strong>i tedeschi e fucilato in località Vallego <strong>di</strong> Sotto <strong>di</strong> S.<br />

Martino (Marzabotto). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/4/44 al 12/10/44. [O]<br />

Zanotti Vincenzo, <strong>da</strong> Filippo e Ines Massari; n. il 30/5/1923 a<strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Pellicciaio. Collaborò a <strong>Bologna</strong> con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/10/44 alla Liberazione.<br />

Zanta Giuseppe, <strong>da</strong> Modesto e Celesta Rosin; n. il 4/3/1904 a Camponogara (VE), Nel 1943<br />

residente a S. Pietro in Casale. Licenza elementare. Operaio. Collaborò a S. Pietro in Casale con il<br />

btg Tolomelli della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/1/45 alla Liberazione.<br />

Zanzi Ines, <strong>da</strong> Timoteo e Maria Bernagozzi; n. il 27/4/1881 ad Argenta (FE). Residente a <strong>Bologna</strong><br />

<strong>da</strong>l 1934. Casalinga. Venne arrestata e <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>ta l’8/6/42 in un negozio <strong>di</strong> frutta in via S. Stefano<br />

(<strong>Bologna</strong>), per essersi lamentata del razionamento dei prodotti alimentari. [CA]<br />

Zanzi Nicola, «Beppe», <strong>da</strong> Enrico ed Ernesta Tabanelli; n. il 29/12/1917 a Cotignola (RA). Nel<br />

1943 residente a Malalbergo. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nel genio ad Orte<br />

(VT) <strong>da</strong>l 26/5/38 al 13/9/43. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Malalbergo. Venne incarcerato a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 5/3 al 20/4/45. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/8/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zappatini Carolina, <strong>da</strong> Luigi e Maria Gianni; n. il 13/5/1871 a Crema (CR). Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Casalinga. Il 31/8/27 fu arrestata con Riccardo Baral<strong>di</strong>*, per avere insultato<br />

pubblicamente Mussolini. Con<strong>da</strong>nnata in primo grado a 5 mesi <strong>di</strong> reclusione, il 24/11/27 fu assolta<br />

in appello e liberata. [O]<br />

Zappi Amedeo, <strong>da</strong> Tancre<strong>di</strong> ed Emilia Venturini; n. il 18/5/1927 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943 residente a<br />

Imola. Bracciante. Militò nella 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong> e operò a Conselice (RA). Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 18/6/44 al 15/4/45.<br />

Zappi Angelo, detto Rancini, <strong>da</strong> Mario e Luigia Gaddoni; n. il 23/1/1914 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943<br />

residente a Imola. Colono. Antifascista. Alla fine del 1943 il suo nome fu incluso nella lista <strong>di</strong><br />

proscrizione dei 72 antifascisti <strong>da</strong> arrestare, pre<strong>di</strong>sposta <strong>da</strong>l PFR <strong>di</strong> Imola. Morì il 9/4/1945 nel<br />

corso <strong>di</strong> un bombar<strong>da</strong>mento aereo. [O]<br />

Zappi Antonio, <strong>da</strong> Gildo e Maria Sermasi; n. il 21/4/1924 a Imola. Nel 1943 residente a<br />

Casalfiumanese. 3ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a Livorno <strong>da</strong>l 3/5<br />

all'8/9/43. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Sassoleone (Casalfiumanese).<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 17/4/45.<br />

Zappi Antonio, <strong>da</strong> Mario e Giovanna Lan<strong>di</strong>; n. il 22/2/1923 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Commerciante fornaio. Il 15/9/43 fu arrestato a Imola non essendo i fascisti<br />

riusciti a catturare il padre*, attivamente ricercato per la sua attività politica. Restò in carcere oltre<br />

un mese. [O]<br />

Zappi Antonio, <strong>da</strong> Paolo e Luigia Sportelli; n. il 21/4/1899 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943 residente a Imola.<br />

4ª elementare. Bracciante. Fu segnalato nel 1920, quando militava tra le «guar<strong>di</strong>e rosse» imolesi.<br />

Nel 1923 emigrò in Francia per lavoro e rientrò nel 1926. Nel 1927 gli fu negato il visto d'espatrio<br />

per la Francia perché classificato comunista. Arrestato alla fine del 1929, in occasione del<br />

matrimonio del principe ere<strong>di</strong>tario, l'11/11/40 nella sua sche<strong>da</strong> venne annotato: non ha «<strong>da</strong>to finora<br />

alcuna prova sicura e concreta <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento. É vigilato». Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione fu attivo<br />

nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola e operò nell'Imolese. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll’8/9/44<br />

al 14/4/45. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zappi <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Isaia e Gil<strong>da</strong> Poletti; n. il 27/7/1916 a Casalfiumanese; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Usciere. Prestò servizio militare in fanteria a Genova col grado <strong>di</strong> caporale <strong>da</strong>l 4/9/39 al<br />

4/9/42. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zappi Clara, <strong>da</strong> Eugenio e Settimia Domenicali; n. il 21/4/1919 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Sarta. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola. Riconosciuta benemerita <strong>da</strong>l<br />

30/7/44 al 14/4/45.<br />

Zappi Domenico, «Nello», <strong>da</strong> Giovanni e Desdemona Mafal<strong>da</strong> Rossi; n. il 29/1/1924 a Me<strong>di</strong>cina.<br />

Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza <strong>di</strong> avviamento. Tornitore. Prestò servizio militare in<br />

artiglieria a Gorizia <strong>da</strong>l 31/5 all'8/9/43. Militò nel btg Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong><br />

e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 12/6/44 alla Liberazione.<br />

Zappi Francesco, <strong>da</strong> Federico e Maria Baraccani; n. il 23/9/1921 a Castel del Rio. Nel 1943<br />

residente a Imola. Collaborò con la 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l<br />

26/6/44 al 22/2/45.<br />

Zappi Francesco, «Pippo», <strong>da</strong> Tancre<strong>di</strong> e Romil<strong>da</strong> Benedetti; n. il 12/9/1920 ad Argenta (FE), Nel<br />

1943 residente a Imola, 4ª elementare. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Prestò servizio militare in fanteria a<br />

Chieti <strong>da</strong>l 20/3/39 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale. Fu attivo a Conselice (RA) nella 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 10/6/44 al 15/4/45.<br />

Zappi Giovanni, <strong>da</strong> Angelo e Teresa Carnevali; n. il 5/7/1917 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Bracciante. Militò nella brg SAP Imola e operò nell'Imolese. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll’1/6/44 al 14/4/45.<br />

Zappi Giovanni, <strong>da</strong> Francesco e Geltrude Buscaroli; n. il 4/10/1900 a Imola. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Bracciante. Per la sua attività antifascista subì vari arresti nel 1926 e nel<br />

1927 e un'ammonizione. Fu attivo nel btg Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> ed operò a<br />

<strong>Bologna</strong> dove fu incarcerato nella Caserma del 3° artiglieria <strong>da</strong>l <strong>di</strong>cembre 1944 al gennaio 1945.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/10/44 alla Liberazione.<br />

Zappi Graziano, «Furner», <strong>da</strong> Giuseppe e Pia Clelia Costanicola; n. il 5/4/1926 a Casalfiumanese;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Militò nel btg Montano della brg<br />

SAP Imola e successivamente nel <strong>di</strong>st imolese della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> ed operò alla<br />

Croara <strong>di</strong> Imola. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/9/44 al 14/4/45.<br />

Zappi Graziano, «Mirco», <strong>da</strong> Manlio* e Agata Carmonini; n. il 15/11/1927 a Mor<strong>da</strong>no; ivi<br />

residente nel 1943. Studente al Liceo Classico <strong>di</strong> Imola. Figlio <strong>di</strong> operai, subito dopo l'8/9/43 aderì a<br />

un gruppo giovanile antifascista e nell'ottobre successivo si iscrisse al PCI. Nel gennaio 1944 lasciò<br />

la casa e si aggregò ad un gruppo armato <strong>di</strong> partigiani inse<strong>di</strong>atisi nelle pen<strong>di</strong>ci del Monte Faggiola.<br />

Dopo il rastrellamento che portò alla <strong>di</strong>spersione del gruppo, nel marzo 1944 entrò nelle fila dell'8ª<br />

brg Garibal<strong>di</strong> sul Monte Falterona. Il mese successivo confluì nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>.<br />

Venne rintracciato <strong>da</strong>l genitore, che l'aveva ricercato su tutti i monti, e ritornò a Mor<strong>da</strong>no - che i<br />

fascisti, in o<strong>di</strong>o a Dino Gran<strong>di</strong>, avevano ribatezzato Moreto - e, certamente affranto <strong>da</strong>lla durissima<br />

esperienza compiuta e <strong>da</strong>lle preoccupate pressioni dei familiari, accettò <strong>di</strong> presentarsi alla chiamata<br />

degli «sban<strong>da</strong>ti» <strong>da</strong> parte del RSI, che scadeva il 25/5/44. Il ce<strong>di</strong>mento lo colpì nel fondo dei suoi<br />

sentimenti spontanei e generosi e ricercò il modo <strong>di</strong> riscattarsi rapi<strong>da</strong>mente e totalmente. Riprese i<br />

contatti con i più noti antifascisti locali e alla fine <strong>di</strong> giugno rientrò nelle fila dei partigiani<br />

impegnati nel territorio circostante. Nell'azione cancellò ogni incertezza verso se stesso e recuperò<br />

tutta la fiducia dei»vecchi e nuovi compagni impegnati nella lotta partigiana. Militò nel <strong>di</strong>st imolese<br />

della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> vice commissario politico <strong>di</strong> compagnia. Dal<br />

gennaio 1945, fu componente <strong>di</strong> un nucleo della CRI addetto al soccorso delle vittime civili sulla<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

linea del fronte del fiume Senio. Riconosciuto partigiano col grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 28/1/44 al<br />

14/4/45. È stato insegnilo della Croce al merito <strong>di</strong> guerra. Testimonianza in RB5. [AR] Ha<br />

pubblicato: La rossa primavera. Esperienze <strong>di</strong> lotta partigiana sulla Poggiolo, sul Falterona e nella<br />

Bassa Imolese, Imola, Grafiche Gaelati, 1985; Antifascismo e Resistenza a Casalecchio <strong>di</strong> Reno,<br />

<strong>Bologna</strong>, Tip, Moderna, 1988.<br />

Zappi Lino, «Peloni», <strong>da</strong> Luigi e Giovanna Donattini; n. il 15/2/1926 a Casalfiumanese; ivi<br />

residente nel 1943. Colono. Militò nel <strong>di</strong>st imolese della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò nella<br />

zona montana dell'Imolese. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll’1/9/44 al 14/4/45.<br />

Zappi Loris, «Ivan», <strong>da</strong> Giovanni e Desdemona Mafal<strong>da</strong> Rossi; n. il 7/5/1925 a Me<strong>di</strong>cina. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Carabiniere. Militò nel btg<br />

Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zappi Manlio, detto Gisto, <strong>da</strong> Paolo e Luigia Sportelli; n. il 30/7/1902 a Mor<strong>da</strong>no; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Bracciante. Fece parte del comitato antifascista che si costituì a Mor<strong>da</strong>no<br />

dopo la caduta della <strong>di</strong>ttatura e durante la Resistenza rappresentò il PSI nel CLN <strong>di</strong> Bubano<br />

(Mor<strong>da</strong>no). Militò nel btg Pianura della brg SAP Imola. Nell'estate 1944 fu arrestato <strong>da</strong>lla Gestapo e<br />

detenuto nella caserma dei Carabinieri <strong>di</strong> Bubano. Durante un bombar<strong>da</strong>mento riuscì a fuggire.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/12/43 alla Liberazione. Dopo la Liberazione fu designato <strong>da</strong>l PSI a<br />

far parte della giunta comunale <strong>di</strong> Mor<strong>da</strong>no nominata <strong>da</strong>l CLN e <strong>da</strong>ll'AMG.. [O]<br />

Zappi Maria Luisa, <strong>da</strong> Celso e Geltrude Zanotti; n. il 17/7/1908 a Vergato. Venne arrestata e<br />

<strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>ta nel marzo 1943 a Riola <strong>di</strong> Vergato per offese a Mussolini. [CA]<br />

Zappi Mario, <strong>da</strong> Giovanni e Teresa Ba<strong>di</strong>ali; n.il 10/11/1897 a Imola; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Fornaio in proprio. Antifascista. Alla fine del 1943 il suo nome fu incluso nella lista <strong>di</strong><br />

proscrizione comprendente 72 antifascisti <strong>da</strong> arrestare, pre<strong>di</strong>sposta <strong>da</strong>l PFR <strong>di</strong> Imola. [O]<br />

Zappi Norina, <strong>da</strong> Anacleto; n. il 10/4/1922 a Molinella; ivi residente nel 1943. Fu attiva nella 28ª<br />

brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta patriota <strong>da</strong>l 27/9/43 al 17/4/45.<br />

Zappi Olindo, <strong>da</strong> Paolo e Luigia Sportelli; n. il 20/3/1896 a Mor<strong>da</strong>no. Cor<strong>da</strong>io. Venne arrestato il<br />

10/6/43 a Fontanelice per avere affermato: «Ha fatto la guerra contro la volontà del popolo». Fu<br />

con<strong>da</strong>nnato a 30 giorni <strong>di</strong> carcere e <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to. [CA]<br />

Zappi Pietro, <strong>da</strong> Mario e Luigia Gaddoni; n. il 5/7/1916 a Mor<strong>da</strong>no. Nel 1943 residente a Imola. 3ª<br />

elementare. Bracciante. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>ll'1/12/44 al 15/4/45.<br />

Zappi Sereno, <strong>da</strong> Eugenio e Settimia Domenicali; n. il 14/8/1911 a Imola; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Autista. Prestò servizio militare in fanteria. Collaborò a Imola con la 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 19/8/44 al 14/4/45.<br />

Zappi Velia, <strong>da</strong> Eugenio e Settimia Domenicali; n. il 21/3/1921 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Sarta. Collaborò a Imola con la 28ª brg Gor<strong>di</strong>ni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta<br />

benemerita <strong>da</strong>l 30/7/44 al 14/4/45.<br />

Zappi Vincenzo, <strong>da</strong> Luigi e Giovanna Donattini; n. il 19/3/1913 a Casalfiumanese; ivi residente nel<br />

1943. Calzolaio. Collaborò a Casalfiumanese con la 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e con il btg<br />

Montano della brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 14/4/45.<br />

Zappi Vito, <strong>da</strong> Angelo e Teresa Carnevali; n. il 18/11/1909 a Imola; ivi residente nel 1943. Fu<br />

attivo a Imola nella brg SAP Imola. Riconosciuto patriota.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zappi Recor<strong>da</strong>ti Luigi, <strong>da</strong> Antonio e Adele Carranti; n. il 24/4/1861 a Imola. Possidente. Iscritto al<br />

PSI. Fu sche<strong>da</strong>to nel 1894 e sorvegliato, sia prima sia durante il fascismo. Venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco<br />

degli sche<strong>da</strong>ti il 21/7/29, ma i controlli proseguirono sino al 22/12/1936, quando morì. [O]<br />

Zappoli Albertina, <strong>da</strong> Lodovico e Albina Fulvi; n. il 14/12/1918 a Marzabotto; ivi residente nel<br />

1943. Casalinga. Venne uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 29/9/1944 in località S. Martino, nel corso<br />

dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto.<br />

Zappoli Antonio, «Pippo», <strong>da</strong> Attilio e Venusta Verar<strong>di</strong>; n. il 14/9/1921 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Agricoltore. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l1'1/5/44 al 29/11/44.<br />

Zappoli Armando, «Beppe», <strong>da</strong> Attilio e Venusta Verar<strong>di</strong>; n. il 19/6/1925 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Operaio. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 14/8/44 al 20/11/44.<br />

Zappoli Enzo, <strong>da</strong> Renato e Sofia Stefanelli; n. il 6/7/1920 a Marzabotto. Militò nella 7ª brg GAP<br />

Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 6/6/44 alla Liberazione.<br />

Zappoli Flora, <strong>da</strong> Gustavo e Nerina Pagani; n. l’8/6/1913 a Monterenzio; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Esercente. La locan<strong>da</strong> <strong>da</strong> lei gestita era il punto <strong>di</strong> incontro delle nuove reclute<br />

partigiane ed era altresì luogo <strong>di</strong> rifornimento alimentare. Svolse inoltre attività informativa.<br />

Zappoli Francesco, <strong>da</strong> Riccardo ed Ersilia Cerè; n, il 6/3/1925 a Marzabotto; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò a Marzabotto<br />

e Monte S. Pietro. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 23/6/44 alla Liberazione.<br />

Zappoli Giancarlo, «Tullio», <strong>da</strong> Anita Zappoli; n. il 27/3/1927 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. Licenza elementare. Operaio. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 30/7/44 alla Liberazione.<br />

Zappoli Gino, <strong>da</strong> Elisa Zappoli; n. l'11/12/1910 a Vergato. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza<br />

elementare. Portalettere. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Jugoslavia militando in una<br />

formazione della <strong>di</strong>v Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 all'8/5/45.<br />

Zappoli Giorgio, <strong>da</strong> Armando e Maria Degli Esposti; n. il 12/12/1919 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza me<strong>di</strong>a. Tipografo. Iscritto al PdA. Prestò servizio militare presso il <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> sino all'8/9/43. Dopo l'armistizio si arruolò nella CRI per avere una copertura legale e<br />

potersi de<strong>di</strong>care al lavoro <strong>di</strong> stampa dei volantini e dei giornali clandestini del PdA e del PSI. Nella<br />

cantina dello stabile <strong>di</strong> via d'Azeglio 58 era stata organizzata una tipografia — con una vecchia<br />

pe<strong>da</strong>lina e poche cassette <strong>di</strong> caratteri <strong>di</strong> piombo - dove, nel marzo 1944, compose a mano e stampò<br />

il giornale del PdA "Orizzonti <strong>di</strong> libertà" e i volantini <strong>di</strong> questo partito. La cantina era <strong>di</strong> Mario<br />

Jacchia*. Contemporaneamente, su richiesta <strong>di</strong> Fernando Baroncini*, lavorò nella tipografia<br />

clandestina del PSI, in via Mazzini 23, dove operavano Gino Giuliani* e Amedeo Barbieri*.<br />

Nell'estate 1944, per iniziativa <strong>di</strong> Pietro Crocioni*, il PdA acquistò una linotype che fu sistemata<br />

prima nella villa della famiglia Bega in via dell'Osservanza, poi all'interno dello stabilimento Bega.<br />

in via Mazzini, infine in un negozio <strong>di</strong> via S. Petronio Vecchio. Con la collaborazione <strong>di</strong> Gino<br />

Onofri* e <strong>di</strong> un tipografo che si chiamava Scattolin riuscì ad organizzare la nuova tipografia. Nel<br />

settembre 1944, prima ancora <strong>di</strong> cominciare a funzionare, fu scoperta <strong>da</strong>i fascisti e le macchine<br />

asportate. In ottobre, su incarico <strong>di</strong> Mario Bastia*, cercò <strong>di</strong> organizzare una terza tipografia. Il<br />

progetto fu abbandonato dopo la morte <strong>di</strong> Bastia. Riconosciuto partigiano nell'8ª brg Masia GL <strong>da</strong>l<br />

15/2/44 alla Liberazione. Testimonianza in RB2. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zappoli Gualtiero, «Fritz», <strong>da</strong> Pompeo e Maria Mazzetti; n. il 22/1/1925 a<strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. 2ª istituto tecnico industriale. Coltivatore <strong>di</strong>retto. Militò nel btg Barbarossa della 7ª brg<br />

Garibal<strong>di</strong> della <strong>di</strong>v Modena Montagna e successivamente nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e<br />

operò sull'Appennino tosco-emiliano. Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/7/44 alla Liberazione.<br />

Zappoli Nildo, «Mosè», <strong>da</strong> Virgilio ed Enrica Me<strong>di</strong>ci; n. il 17/9/1919 a Gaggio Montano. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>., Licenza elementare. Meccanico. Nel 1941 fu incarcerato per 2 mesi per aver<br />

preso parte all'assalto <strong>di</strong> un magazzino <strong>di</strong> grano. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> <strong>di</strong>st. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l 16/8/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zappoli Raffaele, «Lino», <strong>da</strong> Filiberto e Giuseppina Nal<strong>di</strong>; n. il 12/1/1916 a Premilcuore (FO). Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Impiegato all'ATM. Prestò servizio militare in<br />

marina a La Spezia. Militò nella brg Tassoni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 30/4/45.<br />

Zappoli Remo, «Biondo», <strong>da</strong> Armando e Maria Iacchelli; n. il 20/4/1920 a Castel d'Aiano; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Bracciante. Prestò servizio militare nella GAF <strong>da</strong>l 12/1/41<br />

all’8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale. Militò nella brg Fulmine della <strong>di</strong>v Modena Montagna e<br />

successivamente nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Venne ferito il 5/10/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/7 al 20/10/44.<br />

Zappoli Renzo, «Alpino», <strong>da</strong> Giovanni e Desolina Venturi; n. il 22/9/1918 a Castel d'Aiano. Nel<br />

1943 residente a Vergato. Diploma <strong>di</strong> avviamento professionale. Agricoltore. Prestò servizio<br />

militare nella Sanità, con il grado <strong>di</strong> caporale. Fu attivo nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena<br />

Montagna. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 6/1/45 al 30/4/45.<br />

Zappoli Roveno, «Senza», <strong>da</strong> Aldo e NerinaBaccolini; n.il 20/11/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento. Commesso. Militò prima nel btg Artioli della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> e <strong>da</strong>l <strong>di</strong>cembre 1944, nel btg Ver<strong>di</strong> della brg Scarabelli della <strong>di</strong>v Modena Montagna ed<br />

operò a Montefiorino (MO). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/9/44 al 30/4/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Adriana, <strong>da</strong> Cosimo e Maria Sangiorgi; n. il 24/1/1916 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Casalinga. Fu attiva nel btg Pianura della brg SAP Imola. Riconosciuta patriota<br />

<strong>da</strong>ll'l/5/44 al 14/4/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Alfredo, «Gallo», <strong>da</strong> Vito e Silvia Ragni; n. il 24/5/1918 a Castel S. Pietro Terme; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Falegname. Prestò servizio militare in artiglieria a <strong>Bologna</strong><br />

<strong>da</strong>l 3/4/39 all'8/9/43. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel S. Pietro Terme.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/5/44 al 17/4/45. Testimonianza in RB5.<br />

Zar<strong>di</strong> Federico, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Amelia Zagnoni; n. il 25/10/1912 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Comme<strong>di</strong>ografo e giornalista professionista. Nel 1939 l'ufficio della censura del Ministero<br />

della cultura popolare — il Minculpop — non gli concesse il visto per la rappresentazione della<br />

comme<strong>di</strong>a «La livrea». Entrato a "il Resto del Carlino" nel 1940, <strong>di</strong>venne vice critico teatrale. Negli<br />

anni della guerra collaborò con l'Ente stampa, l'agenzia nazionale fascista, e il suo nome figura<br />

nell’elenco dei giornalisti sovvenzionati <strong>da</strong>l Minculpop. La mattina del 26/7/43, quando cadde la<br />

<strong>di</strong>ttatura, con Ezio Cesarini* e Antonio Meluschi*, fu uno degli oratori che improvvisarono i primi<br />

comizi in piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Maggiore). Intervenne all'assemblea dei<br />

giornalisti, convocata il 12/9/43 <strong>da</strong>i <strong>di</strong>rigenti del PFR nella sede de "il Resto del Carlino", e si<br />

<strong>di</strong>chiarò contrario al programma illustrato <strong>da</strong>l nuovo <strong>di</strong>rettore Giorgio Pini. Disse che non intendeva<br />

collaborare con l'esercito tedesco d'occupazione e con il rinato regime fascista. Abbandonò<br />

imme<strong>di</strong>atamente il giornale. Allontanatosi <strong>da</strong> <strong>Bologna</strong>, per non essere arrestato, fu processato in<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

contumacia e con<strong>da</strong>nnato a morte. Si recò in Romagna e sfuggì alla cattura grazie ai documenti falsi<br />

che si era procurato: erano intestati al musicista Federico Graziani nato a Reggio Calabria. Dopo<br />

avere attraversato fortunosamente il fronte nella zona <strong>di</strong> Pesaro, entrò a far parte della re<strong>da</strong>zione del<br />

"Giornale ra<strong>di</strong>o" delI'VIII armata inglese che trasmetteva <strong>da</strong> Cesena (FO). Negli ultimi mesi della<br />

guerra passò al "Corriere alleato", il perio<strong>di</strong>co del PWB delI'VIII armata inglese che si stampava a<br />

Forlì. Rientrò a <strong>Bologna</strong> il 22/4/45 ed entrò a far parte della re<strong>da</strong>zione del "Corriere dell'Emilia". Ha<br />

pubblicato: I bimbi <strong>di</strong> Marzabotto, in La resistenza al fascismo. Scritti e testimonianze, a cura <strong>di</strong> M.<br />

Milan e F. Vighi, Milano, Feltrinelli, 1955, pp.178-82. [O]<br />

Zar<strong>di</strong> Gaetano, <strong>da</strong> Cesare e Luigia Fabbri; n. il 21/1/1888 a Zola Predosa. Licenza elementare.<br />

Muratore. Iscritto al PCI. Nel <strong>di</strong>cembre 1922, mentre era a Roma per lavoro, venne arrestato perché<br />

svolgeva attività politica e rimpatriato con foglio <strong>di</strong> via obbligatorio. Nel 1923 fu sche<strong>da</strong>to e<br />

sottoposto a controlli. Il 18/2/39 venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quello dei<br />

sovversivi. Il 27/8/40 nella sua pratica fu annotato che non ha «<strong>da</strong>to finora alcuna prova sicura e<br />

concreta <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento. È vigilato». [O]<br />

Zar<strong>di</strong> Genio, <strong>da</strong> Celestino ed Ernesta Celsa Molinari; n.il 3/1/1924 a Castel S. Pietro Terme; ivi<br />

residente nel 1943. Colono. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/5/44 al 17/4/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Guglielmo, «Caminito», <strong>da</strong> Giovanni e Luigia Maimura; n. il 25/4/1925 a Castenaso; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento commerciale. Militò nel btg Carlo della 36ª brg<br />

Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/7/44<br />

al 22/2/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Maria, <strong>da</strong> Pietro e Maria Dalle Vacche; n. il 10/2/1890 a Bagnara <strong>di</strong> Romagna (RA). Nel<br />

1943 residente a Imola. Casalinga. Arrestata a seguito della scoperta dell'organizzazione comunista<br />

imolese, con sentenza del 13/6/27 fu prosciolta per non luogo a procedere. La sentenza investì 276<br />

antifascisti, 19 dei quali furono rinviati al Tribunale speciale, mentre gli altri 257 furono prosciolti<br />

perché le prove a loro carico erano limitate agli anni antecedenti le leggi eccezionali.<br />

Zar<strong>di</strong> Mario, <strong>da</strong> Cosimo e Giovanna Sangiorgi; n.il 5/4/1925 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza istituto industriale. Operaio meccanico. Fu attivo nel btg Pianura della brg SAP Imola.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 15/10/44 al 14/4/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Orlando, «Gallina», <strong>da</strong> Antonio e Medea Ori; n. il 9/8/1923 a Ferrara. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Minatore. Ricercato <strong>da</strong>i nazifascisti, per aver partecipato allo<br />

sciopero dell'1/3/44, riuscì a sfuggire alla cattura e si recò nel Bellunese. Militò nel btg Battisti del<br />

Comando piazza <strong>di</strong> Belluno, con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> btg. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 15/3/44 al 5/5/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Rosina, <strong>da</strong> Evaristo e Zeffirina Bergami; n. il 22/3/1915 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Casalinga. Fu attiva nel btg Pianura della brg SAP Imola. Riconosciuta patriota<br />

<strong>da</strong>l 15/6/44 al 14/4/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Sergio, «Ercole», <strong>da</strong> Evaristo e Zeffirina Bergami; n. il 22/11/1922 a Imola; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Meccanico. Prestò servizio militare in aeronautica <strong>da</strong>l 17/9/42 all'8/9/43.<br />

Militò nel btg Montano della brg SAP Imola e successivamente nel btg Ruscello del <strong>di</strong>st imolese<br />

della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò a Imola. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 al 14/4/45.<br />

Zar<strong>di</strong> Tonino, <strong>da</strong> Evaristo e Zeffirina Bergami; n.il 30/11/1918 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Muratore. Prestò servizio militare in artiglieria contraerea a Padova <strong>da</strong>l 3/4/39<br />

al 9/9/43. Militò nel <strong>di</strong>st imolese della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

<strong>da</strong>ll'1/3/44 al 14/4/45.<br />

Zar<strong>di</strong>ni Armando, <strong>da</strong> Vincenzo e Teresa Soavi; n. il 24/7/1895 a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Fabbro.<br />

Anarchico. Prese parte alla prima guerra mon<strong>di</strong>ale e rimase mutilato. Il 20/5/26 fu arrestato,<br />

sche<strong>da</strong>to e assegnato al confino per 5 anni. Andò a Lampedusa (AG) dove si sposò e vi restò anche<br />

dopo il 2/5/31 quando venne liberato. Tornato a <strong>Bologna</strong> nel 1933, nel 1935 si trasferì a Siena<br />

sempre sottoposto a controlli, l'ultimo dei quali il 31/2/42. [O]<br />

Zarotti Ettore, <strong>da</strong> Raffaele, n. nel 1903 a Pianoro.Fu arrestato a <strong>Bologna</strong> nel 1921 perché accusato<br />

<strong>di</strong> militare tra gli Ar<strong>di</strong>ti del popolo. Rinviato a giu<strong>di</strong>zio il 28/12/21, con altri 29 Ar<strong>di</strong>ti del popolo, il<br />

21/7/22 subì una con<strong>da</strong>nna a 8 mesi e 10 giorni <strong>di</strong> reclusione. [O]<br />

Zarri Domenico, <strong>da</strong> Albino e Bibiana Buriani; n. il 4/12/1887 a Molinella. Ferroviere. Iscritto al<br />

PSI. Il 20/6/23 fu licenziato <strong>da</strong>lle FS per motivi politici, con la formula dello «scarso ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />

lavoro». [O]<br />

Zarri Fernando, «Fausto», <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Violante Alzani; n. il 18/11/1913 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Falegname. Nella primavera del 1936 aderì al PCI e svolse attività<br />

clandestina <strong>di</strong> propagan<strong>da</strong> e <strong>di</strong> capocellula. Il 24/6/37 venne arrestato e incarcerato per 10 giorni a<br />

S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>). Trasferito nel carcere <strong>di</strong> Regina Coeli (Roma), restò in attesa <strong>di</strong><br />

processo per 4 mesi; l'imputazione a carico suo e <strong>di</strong> altri comunisti bolognesi era <strong>di</strong> «riunioni,<br />

propagan<strong>da</strong> intensa, ra<strong>di</strong>oau<strong>di</strong>zioni <strong>da</strong>lla Spagna repubblicana». Il Tribunale speciale, il 14/10/37, lo<br />

con<strong>da</strong>nnò a 3 anni <strong>di</strong> reclusione. Fu, quin<strong>di</strong>, trasferito nella casa <strong>di</strong> pena <strong>di</strong> Civitavecchia (Roma),<br />

dove restò rinchiuso per 2 anni e 4 mesi. Nell'ultimo anno <strong>di</strong> reclusione fece parte e <strong>di</strong>resse la<br />

«carrozza» il comitato <strong>di</strong>rigente del collettivo dei carcerati politici. Lasciò la casa penale a seguito<br />

<strong>di</strong> amnistia, il 6/3/40, ma dovette scontare 2 anni <strong>di</strong> libertà vigilata. Dopo alcuni mesi riprese<br />

l'attività antifascista. Verso la fine del 1942 ebbe la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> uno dei 4 settori (quello <strong>di</strong> S.<br />

Donato) in cui era sud<strong>di</strong>visa l'organizzazione comunista <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e, il 25/7/43, ne <strong>di</strong>rigeva un<br />

secondo (quello <strong>di</strong> S. Vitale). Agli inizi del 1944 fu chiamato a far parte, prima, del comitato<br />

federale e, poi, della segreteria della federazione bolognese del PCI. Dai primi <strong>di</strong> giugno del 1944<br />

alla Liberazione (e fino a metà maggio 1945) fu segretario della stessa federazione. In questa veste<br />

fu uno dei componenti il Triunvirato insurrezionale dell'Emilia-Romagna. Militò nella 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> intendente <strong>di</strong> btg. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

capitano <strong>da</strong>l 10/9/43 alla Liberazione. [AR]<br />

Zarri Mario, <strong>da</strong> Andrea e Rosa Gandolfi; n. il 9/7/1901 a Molinella. Falegname. Iscritto al PCI. Fu<br />

segnalato nel 1923 quando emigrò per lavoro in Francia. Nel 1931 venne espulso <strong>da</strong>lla Francia e si<br />

recò in Belgio. Espulso anche <strong>da</strong>l Belgio nel 1932, tornò in Francia. Lo stesso anno nei suoi<br />

confronti fu emesso un man<strong>da</strong>to <strong>di</strong> cattura, se fosse rientrato. Da un appunto che si trova nella sua<br />

pratica risulta che nel 1933 <strong>di</strong>venne un informatore della polizia. Morì il 28/2/1935. [O]<br />

Zarri Mario, <strong>da</strong> Eleuterio e Attilla Zambonelli;n.il 15/4/1915 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano; ivi residente<br />

nel 1943. Operaio. Collaborò con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l<br />

18/9/44 alla Liberazione.<br />

Zarri Pietro, <strong>da</strong> Giacomo e Anna Ungarelli; n. il 20/12/1865 a Molinella. Orologiaio. Iscritto al<br />

PSI. Per la sua attività politica venne segnalato nel 1911. Sottoposto a controlli, prima e dopo<br />

l'avvento del fascismo, il 25/1/36 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zarri Renata, <strong>da</strong> Napoleone e Serafina Regazzi; n. il 4/12/1913 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Casalinga. Venuta a contatto con Bruno Tubertini* <strong>da</strong>l 1935, accentuò i<br />

sentimenti antifascisti e specie dopo l'arrestò del compagno avvenuto l'1/12/37. Agli inizi de 1939<br />

<strong>di</strong>venne militante del PCI. Collaborò alla riuscita <strong>di</strong> incontri, a <strong>Bologna</strong>, fra <strong>di</strong>rigenti comunisti<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

quali Giorgio Amendola, Antonio Roasio*, Amerigo Clochiatti, Vittorio Ghini* ed altri. Dopo il<br />

25/7/43 partecipò alla manifestazione in piazza a <strong>Bologna</strong> durante la quale si svolse un finto<br />

funerale a Benito Mussolini. Partecipò a commissioni <strong>di</strong> protesta presso la Questura <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> per<br />

ottenere la scarcerazione dei detenuti politici comunisti, avvenuta nella terza decade dell'agosto<br />

1943. Dopo 1'8/9/43 collaborò con Alberto Trebbi*, Leoni<strong>da</strong> Roncagli*, Giorgio Volpi* ed altri,<br />

come <strong>da</strong>ttilografa e nella <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> stampa clandestina. Il 4/8/44, con Bruno Tubertini salì a<br />

Festa (Marano sul Panare - MO) e svolse attività <strong>di</strong> staffetta per la 7ª brg della <strong>di</strong>v Armando. Il<br />

29/11/44 passò oltre le linee alleate sul Monte Lancio. Da allora operò a Porretta Terme fino<br />

all’aprile 1945. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione. [AR] Testimonianza in RB1.<br />

Zarri Ruggero Amedeo, <strong>da</strong> Francesco e Giuseppina Gombi; n. l’8/5/1878 a <strong>Bologna</strong>. 3ª<br />

elementare. Orologiaio. Anarchico. Fu per molti anni <strong>di</strong>rigente della Vecchia CdL e per questo nel<br />

1926 venne sche<strong>da</strong>to. Il 27/10/26 fu arrestato perché trovato in possesso <strong>di</strong> una rivoltella priva del<br />

permesso. Il 12/2/36 venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quello dei sovversivi. Fu<br />

controllato sino al 29/4/1943 quando morì. [O]<br />

Zarri Sergio, <strong>da</strong> Carlo; n. il 26/8/1909. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'11/5/44 alla Liberazione.<br />

Zasa Corra<strong>di</strong>no, <strong>da</strong> Francesco e Marianna Rosa Lomastro; n. il 22/7/1886 a Tricarico (MT). Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegato. Fu membro del CUMER.<br />

Riconosciuto patriota.<br />

Zassi Carmela, <strong>da</strong> Umberto e Livia Canova; n. il 16/2/1906 a Grizzana; ivi residente nel 1943.<br />

Casalinga. Fu uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 29/9/1944 in località Cre<strong>da</strong> <strong>di</strong> Salvaro (Grizzana), nel corso<br />

dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto, con il padre* e la sorella Iole*. [O]<br />

Zassi Iole, <strong>da</strong> Umberto e Livia Canova; n. il 23/8/1920 a Grizzana. nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. Casalinga. Fu uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 29/9/1944 in località Cre<strong>da</strong> <strong>di</strong> Salvaro<br />

(Grizzana), nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto, con il padre* e la sorella Carmela*. [O]<br />

Zassi Umberto; n. il 25/9/1879 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a Grizzana. Operaio. Fu ucciso <strong>da</strong>i<br />

nazifascisti il 29/9/1944 in località Cre<strong>da</strong> <strong>di</strong> Salvaro (Grizzana), nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Marzabotto, con le figlie Carmela* e Iole*. [O]<br />

Zauli Domenico, <strong>da</strong> Giacomo e Delta Trascorsi; n. il 29/1/1905 a Riolo Terme (RA). Nel 1943<br />

residente a Imola. Ortolano. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>ll'1/4/44 al 14/4/45.<br />

Zauli Giancarlo, <strong>da</strong> Giuseppe e I<strong>da</strong> Monduzzi; n. il 26/3/1926 a Riolo Terme (RA); ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Colono. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 4/5/44 al 22/2/45. [O]<br />

Zauli Luigi, <strong>da</strong> Enrico e Antonia Zambi; n. il 5/3/1917 a Castel Bolognese (RA); ivi residente nel<br />

1943. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 3/10/44 al 12/4/45.<br />

Zauli Luigi, detto Libero, <strong>da</strong> Giulio e Anna Marchi; n. il 13/4/1926 a Riolo Terme (RA); ivi<br />

residente nel 1943. Casante. Fece parte del primo gruppo armato con funzione <strong>di</strong> capoplotone che<br />

nell'inverno 1943-44 si organizzò sull'Appennino tosco-emiliano, all'Albergo <strong>di</strong> Cortecchio<br />

(Palazzuolo sul Senio - FI), <strong>da</strong>l quale sarebbe nata in seguito la 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Il<br />

20/2/1944 la base in cui si trovava fu attaccata <strong>da</strong> ingenti forze fasciste. Nello scontro che seguì<br />

restò ucciso unitamente a Dante Cassani*. Della loro morte <strong>di</strong>ede notizia il 26/2 un volantino del<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

CLN <strong>di</strong> Imola. Riconosciuto partigi ano nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> <strong>da</strong>ll'11/1/44 al 20/2/44.<br />

[O]<br />

Zauli Me<strong>da</strong>rdo, «Pedro», <strong>da</strong> Giulio e Anna Marchi; n. il 13/4/1922 a Riolo Terme (RA). Militò<br />

nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/2/44 al 14/4/45.<br />

Zauli Ubaldo, <strong>da</strong> Gaetano e Santa Visani; n. il 3/3/1887 a Brisighella (RA); ivi residente nel 1943.<br />

Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 16/4/44 al 10/11/44.<br />

Zavagli Alfonso, <strong>da</strong> Agostino e Anna Agherti; n. il 5/1/1892 a Monghidoro. Nel 1943 residente a<br />

Castel del Rio. 2ª elementare. Colono. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 5/5/44 al20/10/44.<br />

Zavagli Erio, «Flit», <strong>da</strong> Ernesto ed Eleonora Roncassaglia; n. il 21/1/1925 a Imola; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare, Operaio meccanico alla Cogne. Militò nel btg Carlo della 36ª brg<br />

Bianconcini Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capo plotone e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>l 12/10/43 al 14/4/45.<br />

Zavagli Lino, <strong>da</strong> Enrico e Pia Pompei; n. il 5/6/1925 a Firenzuola (FI). Nel 1943 residente a<br />

Monterenzio. Operaio. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino toscoemiliano.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/6/44 al 22/2/45.<br />

Zavaglia Albo, <strong>da</strong> Valentino e Maria Mennini; n. il 2/2/1910 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Meccanico. Fu attivo nella brg SAP Imola e operò nell'Imolese. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 9/10/44 al<br />

14/4/45.<br />

Zazzaroni Alfonso, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Maria Pia Volta; n. il 29/12/1924 a Monterenzio; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nella GAF a Trieste <strong>da</strong>l 30/8 all'8/9/43.<br />

Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a Monterenzio. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/5/44 al 22/2/45.<br />

Zazzaroni Amedea, <strong>da</strong> Roberto e Bernar<strong>di</strong>na Calzolari; n. il 24/7/1922 a Monterenzio. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Casalinga. Fu attiva a Castelnuovo <strong>di</strong> Bisano (Monterenzio)<br />

nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta patriota <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zazzaroni Anna, <strong>da</strong> Nazzareno e Maria Sistilia Nanetti; n. il 5/12/1922 a Monterenzio; ivi<br />

residente nel 1943. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana con il grado<br />

<strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 10/6/44 al 22/2/45.<br />

Zazzaroni Emilio, <strong>da</strong> Roberto e Bernar<strong>di</strong>na Calzolari; n. il 25/8/1907 a Monterenzio; ivi residente<br />

nel 1943. Colono. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Ferito. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/7/44 alla Liberazione.<br />

Zazzaroni Ersilia, <strong>da</strong> Filippo e Angela Caramelli; n. il 14/2/1904 a Monzuno. Nel 1943 residente a<br />

Marzabotto. Colona. Fu uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 29/9/1944 in località Casaglia, nel corso<br />

dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto, con i figli Anna* e Mario Massa*, con la cognata Ersilia Stefanelli* in<br />

Massa e la nipote Anna Massa*. [AQ-O]<br />

Zazzaroni Guglielmo, <strong>da</strong> Gabriele ed Eusilia Monti; n. il 10/7/1912 a Monterenzio. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegato. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in<br />

Jugoslavia in una brg dell'EPLJ. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/9/43 all'8/5/45.<br />

Zazzaroni Guglielmo, <strong>da</strong> Roberto e Bernar<strong>di</strong>na Calzolari; n. il 20/11/1912 a Monterenzio; ivi<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

residente nel 1943. 3ª elementare. Colono. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/1/44 alla Liberazione,<br />

Zazzaroni Lino, <strong>da</strong> Roberto e Bernar<strong>di</strong>na Calzolari; n. il 10/6/1925 a Monterenzio; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Colono. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 2/1/44 alla Liberazione.<br />

Zazzaroni Mario, <strong>da</strong> Nazzareno e Maria Sistilia Nanetti; n. il 24/2/1926 a Monterenzio; ivi<br />

residente nel 1943. Manovale. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 2/6/44 al 22/2/45.<br />

Zazzaroni Nazzareno, <strong>da</strong> Remigio e Argia Bacchi; n. il 25/7/1911 a Monterenzio. Nel 1943<br />

residente a Pianoro. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nella GAF in Albania <strong>da</strong>l<br />

6/8/40 all'8/9/43. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Jugoslavia nelle fila della 5ª brg della <strong>di</strong>v<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al 16/5/45.<br />

Zazzaroni Pietro, detto Pierino, <strong>da</strong> Nazzareno e Maria Sistilia Nanetti; n. il 9/12/1927 a<br />

Monterenzio; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 36ª brg Bianconcini<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zazzaroni Roberto, <strong>da</strong> Adolfo e Angiolina Vanti; n. il 15/12/1883 a Monterenzio; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Colono. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a Monterenzio.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zazzaroni Silvia, <strong>da</strong> Adolfo e Angiola Fanti; n. il21/12/1893 a Monterenzio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. 4ª elementare. Infermiera. Fu attiva a Monterenzio nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta patriota <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zazzini Carlo, <strong>da</strong> Ernesto e Maria Commissari; n. il 26/9/1908 a Monzuno. Bracciante. Iscritto al<br />

PSI. Il 21/6/30 a Monghidoro fu affrontato <strong>da</strong> un fascista il quale gli intimò <strong>di</strong> togliersi il garofano<br />

rosso che portava all'occhiello della giacca. Si azzuffarono e furono esplosi alcuni colpi <strong>di</strong> rivoltella<br />

<strong>da</strong>i due contendenti. Rinviato a giu<strong>di</strong>zio per tentato omici<strong>di</strong>o nei confronti del fascista, il 20/5/31 fu<br />

processato, assolto e liberato. Negli anni seguenti fu sottoposto a controlli. In <strong>da</strong>ta 12/3/40 nella sua<br />

pratica venne annotato: «È tuttora vigilato». [O]<br />

Zebri Bruna, <strong>da</strong> Mario e Florin<strong>da</strong> Gigli; n. il 27/5/1927 a Marzabotto; ivi residente nel 1943.<br />

Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Fu uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti<br />

in località Colulla <strong>di</strong> Sopra <strong>di</strong> Sperticano il 30/9/1944, nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotti, con la<br />

madre*, i fratelli Bruno* e Matilde* ed i conviventi Gaetano*, Clelia Rosa* ed Enrica Maria<br />

Quercia*. Sulle circostanze della sua morte, si legge in un rapporto scritto dopo la Liberazione <strong>da</strong>l<br />

capitano della polizia Carlo Galli: «...la giovane Zebri Bruna, in istato <strong>di</strong> avanzata gravi<strong>da</strong>nza, viene<br />

squartata, mentre il misero feto viene trafitto <strong>da</strong>lle baionette germaniche». Riconosciuta partigiana<br />

<strong>da</strong>l 5/1/44 al 3 0/9/44. [O]<br />

Zebri Bruno, <strong>da</strong> Mario e Florin<strong>da</strong> Gigli; n. il 24/10/1933 a Marzabotto; ivi residente nel 1943. Fu<br />

ucciso <strong>da</strong>i nazifascisti in località Colulla <strong>di</strong> Sopra <strong>di</strong> Sperticano il 30/9/1944, nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> Marzabotto, con la madre*, le sorelle Bruna* e Matilde* ed i conviventi Gaetano*, Clelia Rosa*<br />

ed Enrica Maria Quercia*.<br />

Zebri Mario; n. il 3/12/1900 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a Marzabotto. 3ª elementare. Operaio.<br />

Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò a Marzabotto. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 al<br />

29/9/44.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zebri Matilde, <strong>da</strong> Mario e Florin<strong>da</strong> Gigli; n. il 25/6/1925 a Marzabotto; ivi residente nel 1943.<br />

Colona. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Fu uccisa <strong>da</strong>i<br />

nazifascisti in località Colulla <strong>di</strong> Sopra <strong>di</strong> Sperticano il 30/9/1944, nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Marzabotto, con la madre*, i fratelli Bruna* e Bruno* e i conviventi Gaetano*, Clelia Rosa* ed<br />

Enrica Maria Querci*. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 5/1/44 al 29/9/44. [O]<br />

Zebri Pietro, «Moro», <strong>da</strong> Mario e Florin<strong>da</strong> Gigli; n. il 24/7/1920 a Marzabotto. Nel 1943 residente<br />

a Calderara <strong>di</strong> Reno. Licenza elementare. Operaio alla Ducati. Prestò servizio militare in artiglieria<br />

in Francia e in URSS <strong>da</strong>l 2/2/40 all'8/9/43 col . grado <strong>di</strong> sergente. Militò nella brg Stella rossa Lupo.<br />

Ferito. Nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto furono uccisi i fratelli Bruna*, Bruno*, Matilde* e la<br />

madre*. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/7/44 alla Liberazione.<br />

Zeccar<strong>di</strong> Silvio, <strong>da</strong> Angelo e Luigia Roffi; n. il 25/4/1900 ad Anzola Emilia. Operaio fornaciaio.<br />

Iscritto al PSI. Fu arrestato il 23/11/20 perché accusato <strong>da</strong>lla polizia <strong>di</strong> avere preso parte alla<br />

sparatoria che si era tenuta nella sala del consiglio comunale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> il 21/11/20, in occasione<br />

dell'inse<strong>di</strong>amento della secon<strong>da</strong> amministrazione socialista, quando i fascisti assalirono Palazzo<br />

d'Accursio provocando una strage. Il 9/12/20 fu prosciolto in istruttoria per non avere commesso il<br />

fatto e scarcerato. [O]<br />

Zecchi Adriano, «Patanen», <strong>da</strong> Ettore ed Elvira Morelli; n. il 10/8/1925 a Marzabotto. Nel 1943<br />

residente a Sasso Marconi. Operaio. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong><br />

ispettore <strong>di</strong> btg. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/12/44 alfa Liberazione.<br />

Zecchi Bruno, «Uragano», <strong>da</strong> Arcangelo e Attilla Pedrini; n. il 23/4/1924 a Malalbergo; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Calzolaio. Prestò servizio militare nei lancieri a <strong>Bologna</strong><br />

<strong>da</strong>l 10/4 all'8/9/43. Militò nel btg Gotti della 4a brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte<br />

<strong>di</strong> plotone e operò a Baricella. Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l<br />

18/5/44 alla Liberazione.<br />

Zecchi Carolina Bruna, <strong>da</strong> Eligio ed Erminia Luppi; n. il 20/1/1902 a <strong>Bologna</strong>. Operaia. Restò<br />

uccisa il 21/11/1920 nel conflitto scoppiato in piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Maggiore)<br />

quando i fascisti bolognesi, gui<strong>da</strong>ti <strong>da</strong> Leandro Arpinati, assalirono Palazzo d'Accursio per impe<strong>di</strong>re<br />

l'inse<strong>di</strong>amento della secon<strong>da</strong> amministrazione socialista e provocarono un ecci<strong>di</strong>o. [AR-O]<br />

Zecchi Eligio, <strong>da</strong> Natale e Geltrude Guerman<strong>di</strong>; n. il 18/3/1853 a S. Giovanni in Persiceto. 3ª<br />

elementare. Operaio. Anarchico. Nel 1873 fu arrestato e con<strong>da</strong>nnato a 6 mesi <strong>di</strong> reclusione per avere<br />

organizzato uno sciopero dei lavoratori della terra. Nel 1898 venne sche<strong>da</strong>to per la sua attività<br />

politico-sin<strong>da</strong>cale. Negli anni seguenti fu sottoposto a controlli sino al 30/4/1929 quando morì. [O]<br />

Zecchi Guido, «Ciccio», <strong>da</strong> Argentino e Bianca Mantovani; n. il 28/10/1919 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Meccanico alla Ducati. Prestò servizio militare in fanteria a<br />

Firenze. Militò nel btg Tarzan della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> caposquadra e<br />

operò ad Anzola Emilia. Venne incarcerato in S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>) <strong>da</strong>l 7 al 17/4/45.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zecchi I<strong>da</strong>, <strong>da</strong> Giuseppe e Delcea Versura; n. il 18/1/1901 a Malalbergo; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Casalinga. Militò nella 63 a brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 12/10/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zecchi Mario, «Mari», <strong>da</strong> Luigi ed Emilia Venturi; n. il 20/6/1907 a Savigno; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Calzolaio. Militò nel btg Artioli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. La sera dell'11/10/1944, durante una marcia <strong>di</strong> trasferimento, fu<br />

colpito e ucciso a Merlano (Savigno), <strong>da</strong> un colpo <strong>di</strong> fucile sparato per errore <strong>da</strong> un altro gruppo <strong>di</strong><br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

partigiani, incrociato casualmente. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 16/4/44 all'11/10/44. [O]<br />

Zecchi Mario, <strong>da</strong> Luigi e Olga Gamberini; n. 1'8/11/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio fon<strong>di</strong>tore. Prestò servizio militare nel genio a Roma <strong>da</strong>l 12/1<br />

all'8/9/43. Collaborò a <strong>Bologna</strong> con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l<br />

4/5/44 alla Liberazione.<br />

Zecchi Paris, <strong>da</strong> Luigi ed Elvira Busi; n, il 3/10/1908 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Calzolaio.<br />

Iscritto al PCI. Nel 1937 fu arrestato con altri militanti antifascisti e accusato <strong>di</strong> svolgere<br />

propagan<strong>da</strong> antifascista. Liberato dopo poche settimane, venne sottoposto a perio<strong>di</strong>ci controlli. In<br />

<strong>da</strong>ta 13/4/40 nella sua pratica fu annotato: «È vigilato». Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nella<br />

brg GL Montagna e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

tenente <strong>da</strong>l 20/10/44 alla Liberazione. [O]<br />

Zecchi Salvatore, <strong>da</strong> Ettore ed Elvira Morelli; n. il 13/3/1921 a Marzabotto. Nel 1943 residente a<br />

Sasso Marconi. Bracciante. Militò nella 9ª brg S. Justa e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Catturato l'8/10/44 <strong>da</strong>i tedeschi, fu deportato in Germania. Morì a seguito <strong>di</strong> un bombar<strong>da</strong>mento<br />

aereo, 1'1/4/1945 a Brandeburgo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44all'1/4/45. [O]<br />

Zecchi Vincenzo, «Gambaro», <strong>da</strong> Ettore ed Elvira Morelli; n. l’8/12/1922 a Marzabotto. Nel 1943<br />

residente a Sasso Marconi. Licenza elementare. Guar<strong>di</strong>a ferroviaria. Prestò servizio militare in<br />

fanteria a U<strong>di</strong>ne <strong>da</strong>l 1942 al 1943. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino toscoemiliano<br />

e successivamente nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong><br />

commissario politico <strong>di</strong> plotone. Il fratello Salvatore* cadde nella Resistenza. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zecchi Vincenzo, <strong>da</strong> Luigi ed Olga Gamberini; n.il 26/11/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Facchino. Prestò servizio militare in artiglieria a Rimini (FO) <strong>da</strong>l 23/4<br />

all'8/9/43. Collaborò a <strong>Bologna</strong> con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito<br />

<strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zecchini Arvedo, <strong>da</strong> Alfonso e Augusta Stefani; n. l'11/11/1910 a S. Giovanni in Persiceto; ivi<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Mezzadro. Collaborò a S. Giovanni in Persiceto con la 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zecchini Cesare, «Ghigni», <strong>da</strong> Francesco e Maria Luigia Pasquali; n. 1'8/1/1919 a Noale (VE). Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a superiore. Ufficiale pilota. Militò nella 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zecchini Gino, «Gianni», <strong>da</strong> Gilberto e Venusta Fini; n. il 30/8/1921 ad Argelato. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Operaio alla SASIB. Prestò servizio militare in aeronautica a<br />

Torino, <strong>da</strong>ll'ottobre 1941 all'ottobre 1942. Alla caduta del fascismo partecipò ad una manifestazione<br />

contro la prosecuzione della guerra. Aderì al PCI e dopo 1'8/9/43 entrò a far parte del gruppo<br />

armato «Due Pozzi» (<strong>Bologna</strong>) coman<strong>da</strong>to <strong>da</strong> Renato Gaiba*. Membro del CLN costituitosi alla<br />

SASIB, fu attivo promotore <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> sabotaggio della produzione e organizzatore dello sciopero<br />

dell'1/3/44. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario <strong>di</strong> compagnia.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione. [AR] Testimonianza in<br />

RB3.<br />

Zecchini Gior<strong>da</strong>no, «Nino», <strong>da</strong> Giulio e I<strong>da</strong> Rizzi; n. il 20/10/1910 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. 1ª industriale. Sottufficiale dell'esercito. Prestò servizio militare in artiglieria a Grosseto<br />

<strong>da</strong>ll'1/3/29 all'8/9/43 con il grado <strong>di</strong> maresciallo. Militò nel btg Busi della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/9/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zecchini Vittorio, <strong>da</strong> Francesco e Maria Luisa Pasquali; n. il 14/2/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Industriale. Fu attivo nell'8ª brg Masia GL e operò a <strong>Bologna</strong>.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zeccoli Pietro, «Volpe», <strong>da</strong> Antonio ed Elena Ermilli; n. il 28/12/1923 a Loiano. Nel 1943 residente<br />

a <strong>Bologna</strong>. 4ª elementare. Operaio sal<strong>da</strong>tore all'OARE. Prestò servizio militare in marina a Napoli<br />

<strong>da</strong>l 12/3 all'8/9/43. Militò nel btg Busi della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> ed operò a <strong>Bologna</strong>.<br />

Qui fu incarcerato <strong>da</strong>l 23/3 al 19/4/45. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zele Francesco; n. il 18/1/1885 a S. Pietro del Carso (GO). Dal 1935 residente a Sasso Marconi.<br />

Guar<strong>di</strong>ano. Apolitico. Per avere gri<strong>da</strong>to «Viva il Negus», il 18/11/35 fu arrestato e assegnato al<br />

confino per un anno. Il 22/5/36 venne prosciolto e liberato.[O]<br />

Zenchi Giovanni, «Tarzan», <strong>da</strong> Luigi e Maria Ossiani; n. il 23/7/1925 a Crespellano; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Colono. Fu attivo nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 10/8/44 al 10/12/44.<br />

Zenezini Fortunato, «Bruno», <strong>da</strong> Attilio e Carolina De Vincenzi; n. il 29/12/1915 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Impiegato. Prestò servizio militare in fanteria <strong>da</strong>l 9/9/39 all'8/9/43 in Albania e<br />

in Grecia col grado <strong>di</strong> caporale maggiore. Militò nel btg Vento della brg Matteotti della <strong>di</strong>v Modena<br />

Montagna e operò a Zocca (MO). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zeni Emi<strong>di</strong>o, <strong>da</strong> Clelia Zeni; n. il 19/11/1918 a Castel d'Aiano; ivi residente nel 1943. Operaio.<br />

Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 5/8/44 al 4/3/45.<br />

Zeni Francesco, <strong>da</strong> Giuseppe e Imelde Mazza; n. il 25/3/1914 a Castel d'Aiano; ivi residente nel<br />

1943. Fu attivo nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò sull'Appennino toscoemiliano.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 2/3/44 al 10/11/44.<br />

Zeni Giuseppe, «Ciano», <strong>da</strong> Enrico e Maria Borri; n. il 23/8/1908 a Castel d'Aiano; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Operaio. Fu attivo nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/10/44 al 30/4/45.<br />

Zenzocchi Dino, <strong>da</strong> Fortunato e Rosa Quercioli; n. il 2/7/1923 a S. Benedetto Val <strong>di</strong> Sambro; ivi<br />

residente nel 1943. Colono. Dopo essersi presentato alla chiamata <strong>di</strong> leva nella primavera 1944, nel<br />

maggio <strong>di</strong>sertò <strong>da</strong>ll'esercito della RSI e si <strong>di</strong>ede alla macchia. Mentre si trovava nascosto in un<br />

cascinale con Paolo Pasqui*, in comune <strong>di</strong> S. Benedetto Val <strong>di</strong> Sambro, fu catturato <strong>da</strong>lle brigate<br />

nere. Trasferiti a Pian <strong>di</strong> Balestra, i due vennero fucilati il 9/9/1944. [O]<br />

Zerbini Arfio, <strong>da</strong> Carlo e Alberta Lazzari; n. il 12/2/1922 a Molinella. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Pavimentista. Prestò servizio militare in fanteria a U<strong>di</strong>ne. Fu attivo<br />

nel <strong>di</strong>st Castenaso della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capo squadra. Mentre era con<br />

altri compagni accasermato in una casa colonica in via Scandellara in attesa <strong>di</strong> entrare in azione fu<br />

sorpreso <strong>da</strong>llo scoppio improvviso delle munizioni e morì (con altri 12) il 18/4/1945. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll' 1/11/43 al 18/4/45. [AR]<br />

Zerbini Antonio, <strong>da</strong> Vincenzo ed Elvira Nusghi; n. il 23/2/1919 a S.Pietro in Casale. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Impiegato. Catturato <strong>da</strong>i tedeschi a <strong>Bologna</strong>, fu deportato nel campo <strong>di</strong><br />

sterminio <strong>di</strong> Dachau (Germania), dove morì il 24/2/1945. [O]<br />

Zerbini Bruno, <strong>da</strong> Gelso e Cesira Stanzani; n. il 9/10/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Fontaniere. Militò nella 36ª brg Bian concini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 6/7/44 al 22/2/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zerbini Cesare, <strong>da</strong> Raffaele ed Elena Zanar<strong>di</strong>; n. il 25/3/1887 a Budrio. Calzolaio. Iscritto al PSI.<br />

Fu segnalato nel 1912 e sottoposto a controlli prima e dopo l'avvento del fascismo. In <strong>da</strong>ta 27/3/40<br />

nella sua pratica venne annotato: «E’ vigilato». [O]<br />

Zerbini Domenico, <strong>da</strong> Nicola; n. nel 1890. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 7/1/44 alla Liberazione.<br />

Zerbini Elvino, <strong>da</strong> Giuseppe ed Emma Cantarelli; n. il 13/1/1910 a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare.<br />

Tappezziere. Arrestato il 7/1/38 quale membro dell'organizzazione comunista bolognese che nel<br />

1936-37 svolse una vasta attività illegale e, accanto a questa, sfruttò le possibilità legali all'interno<br />

dei sin<strong>da</strong>cati fascisti, nell'università e con articoli critici su giornali <strong>di</strong> regime, con sentenza<br />

istruttoria del 2/9/38 fu deferito al Tribunale speciale che, il 26/11 dello stesso anno, lo assolse <strong>da</strong>lle<br />

imputazioni <strong>di</strong> «costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propagan<strong>da</strong>». Scontò 11 mesi <strong>di</strong><br />

carcere preventivo. [AR-C]<br />

Zerbini Enrico, «Aquila», <strong>da</strong> Giuseppe ed Emma Persiani; n. il 18/11/1912 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Muratore. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla Liberazione.<br />

Zerbini Eten, «Taranfano», <strong>da</strong> A<strong>da</strong>lgisa Zerbini; n. il 13/9/1921 a Molinella; ivi residente nel 1943.<br />

4ª elementare. Muratore. Prestò servizio militare in fanteria in Jugoslavia <strong>da</strong>l 9/1/41 all'8/9/43.<br />

Militò nel btg Pasquali della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> vice coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong><br />

compagnia ed operò a Budrio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zerbini Giorgio, <strong>da</strong> Giuseppe ed Ermelin<strong>da</strong> Merli; n. il 30/12/1908 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena.<br />

Muratore. Iscritto al PCI. Il 23/8/32 fu arrestato, con altri 54 militanti antifascisti, con l'accusa <strong>di</strong><br />

«organizzazione comunista». Il 13/12/32 gli venne concessa l'amnistia per il decennale fascista, fu<br />

<strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e liberato. Il 12/9/38 venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zerbini Giuseppe, <strong>da</strong> Enrico e Maria Amadori;n. il 26/4/1888 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena. Il 23/9/1923<br />

subì una dura bastonatura <strong>da</strong> parte dei fascisti <strong>di</strong> S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena e decedette per la frattura<br />

della base cranica. [O]<br />

Zerbini Guerrino, <strong>da</strong> Raffaele e Irene Zanar<strong>di</strong>; n. il 4/5/1896 a Budrio. Bracciante. Anarchico.<br />

Venne segnalato nel 1912 e in seguito sottoposto a controlli prima e dopo l'avvento del fascismo. In<br />

<strong>da</strong>ta 4/3/40 nella sua pratica fu annotato: «E’ vigilato». [O]<br />

Zerbini I<strong>da</strong>lgo, «Furiere», <strong>da</strong> Olimpia Zerbini; n. il 2/11/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Perito agrario. Impiegato alle poste. Militò nel btg Fra Diavolo della brg Matteotti della <strong>di</strong>v Modena<br />

Montagna e operò nel Modenese. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zerbini Luciano, «Portos», <strong>da</strong> Biagio e Maria Ceneri; n. il 28/5/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Pastaio. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>, con<br />

funzione <strong>di</strong> ispettore organizzativo <strong>di</strong> btg, e operò a Corticella. Arrestato più volte <strong>da</strong> tedeschi e<br />

fascisti riuscì sempre a fuggire. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/4/44 alla<br />

Liberazione. Testimonianza in RB5.<br />

Zerbini Silvano, «Silla», <strong>da</strong> Carlo e Alberta Lazzari; n. il 25/3/1924 a Castenaso. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Usciere. Militò nella brg Bixio in provincia <strong>di</strong> Belluno e<br />

successivamente ne btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e nella 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong> a Castenaso. Il fratello Alfio* cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano con il<br />

grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'l/11/43 alla Liberazione.<br />

Zerlottin Gaetano, <strong>da</strong> Manzio; n. il 26/7/1925 a Rovigo. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong><br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/3/44 al 15/8/44.<br />

Zilioli Italo, «Pierino», <strong>da</strong> Respizio e Bianca Sberveglieri; n. il 16/1/1926 a Reggiolo (RE). Nel<br />

1943 residente a Calderara <strong>di</strong> Reno. Licenza elementare. Muratore. Militò nel btg Armaroli della<br />

63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Calderara <strong>di</strong> Reno. Contrasse la tbc. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zinchi Ermanno, «Piero», <strong>da</strong> Domenico e Giulia Torri; n. il 7/4/1924 a Porretta Terme; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Meccanico. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando<br />

e operò sull'Appennino modenese. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 al 3/10/44.<br />

Zini A<strong>da</strong>lcisa, <strong>da</strong> Ciro e Raffaella Degli Esposti; n. il 14/11/1896 a Monteveglio; ivi residente nel<br />

1943. Operaia. Collaborò a Monteveglio con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta benemerita<br />

<strong>da</strong>l 21/12/44 alla Liberazione.<br />

Zini Adele, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong>. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l<br />

15/10/43 alla Liberazione.<br />

Zini Adolfo, <strong>da</strong> Pietro e Maria Cappelli; n. il 7/10/1883 ad Anzola Emilia. Licenza elementare.<br />

Bracciante. Iscritto al PCI. Per la sua attività politica venne sche<strong>da</strong>to nel 1922 e in seguito<br />

sottoposto a controlli. Il 4/8/29 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quella dei<br />

sovversivi. [O]<br />

Zini Albertina, <strong>da</strong> Vittorio e Caterina Gran<strong>di</strong>; n. il 22/12/1924 ad Anzola Emilia; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaia. Fu attiva ad Anzola Emilia nel btg Sergio della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta patriota <strong>da</strong>l 5/5/44 alla Liberazione.<br />

Zini Alfonso, <strong>da</strong> Enrico e Venusta Bolelli; n. il 21/11/1919 a Calderara <strong>di</strong> Reno; ivi residente nel<br />

1943. Bracciante. Fu attivo nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zini Amedeo, <strong>da</strong> Ciro e Raffaella Degli Esposti; n. il 25/3/1907 a Monteveglio. Nel 1943 residente<br />

a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio alla Calzoni. Prestò servizio militare in fanteria a Mantova<br />

<strong>da</strong>l 1929 al 1930. Antifascista. Durante la secon<strong>da</strong> guerra ebbe contatti con alcuni operai comunisti<br />

e con essi partecipò alle prime azioni <strong>di</strong> sabotaggio della produzione. Fu tra i promotori dello<br />

sciopero dell'1/3/44 alla Calzoni svoltosi in concomitanza con lo sciopero operaio generale nel nord<br />

Italia. Successivamente si aggregò ai partigiani operanti nel Bazzanese. Militò nella 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capo nucleo. Partecipò alle battaglie <strong>di</strong> Monte Maggiore (Monte S.<br />

Pietro) e <strong>di</strong> Monte Ombraro (Zocca - MO). Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente<br />

<strong>da</strong>ll'8/11/43 alla Liberazione. [AR] Testimonianza in RB3.<br />

Zini Armando, <strong>da</strong> Giuseppe. Militò in varie brg. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/6/44 al 3/12/44.<br />

Zini Athos, «Tailor», <strong>da</strong> Alfonso e Annunziata Tartarini; n. il 27/8/1922 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare in aeronautica <strong>da</strong>l 13/6/41<br />

all'8/9/43. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a Me<strong>di</strong>cina. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zini Camillo, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Giulia Cremonini; n. il 14/2/1927 a Sala Bolognese; ivi residente nel<br />

1943. Studente liceale. Militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> vice<br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia e operò a Sala Bolognese. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zini Carmine, <strong>da</strong> Arturo e Maria Bigazzi; n. il 17/6/1909 a Me<strong>di</strong>cina. Colono. Antifascista. Il<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

13/5/26 fu arrestato per avere approvato pubblicamente l'attentato contro Mussolini. Essendo<br />

minorenne, venne <strong>di</strong>messo senza processo. Il 3/2/36 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zini Cesare, <strong>da</strong> Arturo e Dora Frassineti; n. il 29/8/1925 a Nizza (Francia). Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Manovale FS. Militò nel btg Libero della 36ª brg Bianconcini<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 29/6/44 al 22/2/45.<br />

Zini Ciro, <strong>da</strong> Ermenegildo e Rosa Cornazzani; n. il 6/7/1883 a Mor<strong>da</strong>no; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Muratore. Iscritto al PSI. Fu attivista sin<strong>da</strong>cale e <strong>di</strong> partito e il 28/2/21 venne eletto<br />

sin<strong>da</strong>co <strong>di</strong> Mor<strong>da</strong>no. A seguito delle persecuzioni fasciste il 28/4/21 fu costretto a <strong>da</strong>re le <strong>di</strong>missioni<br />

<strong>da</strong>lla carica unitamente all'intero consiglio comunale. [O]<br />

Zini Daniele, «Giorgio», <strong>da</strong> Evangelista e Severina Monari; n. il 17/1/1926 a Savigno. Nel 1943<br />

residente a Zola Predosa. Licenza elementare. Operaio. Militò nel btg Mario della brg Rove<strong>da</strong> della<br />

<strong>di</strong>v Modena Montagna e operò a Montefiorino (MO). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 17/6/44 al<br />

10/1/45.<br />

Zini Dante, <strong>da</strong> Giuseppe e Anna Sarti; n. il 13/5/1911 a Zola Predosa. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Vigile del fuoco. Prestò servizio militare in artiglieria a L'Aquila <strong>da</strong>l<br />

febbraio 1935 al luglio 1936 col grado <strong>di</strong> sergente. Fu membro del CUMER. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 21/9/43 alla Liberazione.<br />

Zini Domenico, <strong>da</strong> Giuseppe e Giovanna Nucinelli; n. il 4/4/1890 a Imola. Nel 1943 residente a<br />

Granarolo Emilia. Me<strong>di</strong>co condotto <strong>di</strong> Granarolo Emilia. Collaborò con la 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito.<br />

Zini Ermenegildo, <strong>da</strong> Ciro e Rosa Cobalta; n. il 24/9/1919 a Mor<strong>da</strong>no; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Muratore. Fu attivo nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota<br />

<strong>da</strong>ll'1/6/44 al 14/4/45.<br />

Zini Ernesto, <strong>da</strong> Angelo e Violante Maccaferri; n. il 15/3/1888 a Sala Bolognese. Bidello. Iscritto<br />

al PSI. Segnalato nel 1913, in seguito venne sottoposto a controlli sprima e dopo l'avvento del<br />

fascismo. L'8/4/36 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zini Ezio, <strong>da</strong> Girolamo ed Ersilia Fabbri; n. il 10/5/1903 a Casalecchio <strong>di</strong> Reno. Licenza<br />

elementare. Muratore. Nell'estate 1927 fu arrestato a Casalecchio <strong>di</strong> Reno, perché ritenuto<br />

responsabile della <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> volantini antifascisti. Deferito al Tribunale speciale per<br />

«propagan<strong>da</strong> comunista», il 3/10/27 fu prosciolto in istruttoria e liberato. [O]<br />

Zini Ezio, <strong>da</strong> Vito e Cleonice Ghe<strong>di</strong>ni; n. il 18/11/1923 a Bazzano. Nel 1943 residente a Crevalcore.<br />

Colono. Richiamato nell'esercito della RSI, mentre era in servizio a Fasciandora (LU), in un reparto<br />

dei bersaglieri, tentò la fuga. Catturato con Agostino Risi*, a seguito <strong>di</strong> delazione, venne fucilato<br />

l'11/2/1945 a Castelnuovo Garfagnana (LU). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 21/12/44 all'l 1/2/45.<br />

[AQ]<br />

Zini Gaspero, <strong>da</strong> Federico e Mad<strong>da</strong>lena Bacci; n. il 5/2/1894 a Firenzuola (FI); ivi residente nel<br />

1943. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll’1/2/44 al 17/12/44.<br />

Zini Gianfranco, «Fischio», <strong>da</strong> Ildegar<strong>da</strong> Zini; n. l’1/11/1925 a Castel S. Pietro Terme. Nel 1943<br />

residente a Me<strong>di</strong>cina. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/11/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zini Giovacchino, <strong>da</strong> Luigi e Rosa Maiorelli; n. il 17/4/1914 a Firenzuola (FI). Nel 1943 residente<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

a Castel del Rio. 2ª elementare. Colono. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> ed operò a<br />

Castel del Rio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/4/44 all’1/10/44.<br />

Zini Giovanni, <strong>da</strong> Evangelista e Severina Monari; n. il 29/2/1928 a Monte S. Pietro. Nel 1943<br />

residente a Zola Predosa. Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Zini della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Zola Predosa. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 26/8/44 alla Liberazione.<br />

Zini Giuseppe, «Vitto», <strong>da</strong> Luigi e Dionisia Magnani; n. il 19/8/1927 a Formiggine (MO). Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Vetrinista. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/7/44 alla Liberazione.<br />

Zini Giuseppe, <strong>da</strong> Luigi e Rosa Maiorelli; n. il 20/1/1911 a Firenzuola (FI); ivi residente nel 1943.<br />

Colono. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/11/43 al<br />

28/10/44.<br />

Zini Giuseppina, <strong>da</strong> Evangelista e Severina Monari; n. il 26/1/1921 a Savigno. Nel 1943 residente<br />

a Zola Predosa. Colona. Collaborò a Savigno con la 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta<br />

benemerita <strong>da</strong>l settembre 1943 alla Liberazione.<br />

Zini Goliardo, «Ebreus», <strong>da</strong> Antonio e Amelia Fortuzzi; n. il 13/1/1925 a Zola Predosa; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Calzolaio. Militò nel btg Zini della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Zola Predosa. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/44 alla Liberazione.<br />

Zini Guido, <strong>da</strong> Cesare e Argia Degli Esposti; n. 1'8/7/1920 a Grizzana; ivi residente nel 1943.<br />

Colono. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zini Jole, <strong>da</strong> Luigi e Anna Tosi; n. il 17/7/1925 a Castel S. Pietro Tenne. Nel 1943 residente ad<br />

Anzola Emilia. Licenza elementare. Casalinga. Militò nel btg Sergio della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong><br />

ed operò ad Anzola Emilia. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zini Lionello, «Nello», <strong>da</strong> Giovanni ed Ermelin<strong>da</strong> Franceschini; n. il 18/8/1910 a Monteveglio. Nel<br />

1943 residente a Crespellano. Bracciante. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Crespellano. Il 2/7/1944 fu prelevato <strong>da</strong>i fascisti, mentre si trovava nella sua abitazione, torturato e<br />

ucciso. Il suo nome è stato <strong>da</strong>to a un btg della 63ª brg. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 18/9/43 al<br />

2/7/44. [O]<br />

Zini Maria, <strong>da</strong> Adelmo e Letizia Rossi; n. il 15/8/1920 a Pianoro. Nel 1943 residente a Porretta<br />

Terme. Diploma <strong>di</strong> istituto magistrale. Insegnante. Collaborò con la brg Stella rossa Lupo.<br />

Riconosciuta benemerita <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zini Marino, <strong>da</strong> Giulio e Agata Tabellini; n. il 10/4/1904 a Sala Bolognese. Nel 1943 residente a<br />

Bazzano. Licenza elementare. Colono. Collaborò a Sala Bolognese con il btg Sozzi della 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zini Mario, «Trovato», <strong>da</strong> Evangelista e Severina Monari; n. il 26/12/1913 a Savigno. Nel 1943<br />

residente a Zola Predosa. Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Zini della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Zola Predosa. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 3/6/44 alla Liberazione.<br />

Zini Nerino, <strong>da</strong> Remo e Maria Contavalli; n. il 16/11/1914 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Bracciante. Militò nel btg <strong>di</strong> Libero Golinelli* della 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò sull'Appennino tosco-emiliano. Nel settembre 1944 il suo btg, dopo avere attraversato la linea<br />

del fronte, fu riarmato <strong>da</strong>gli americani. Per tutto l'inverno 1944-45 tenne la linea a Borgo<br />

Tossignano, mentre i tedeschi stavano in alto a Tossignano. Gli scontri furono quasi quoti<strong>di</strong>ani.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Nell'aprile prese parte alla liberazione <strong>di</strong> Imola e Me<strong>di</strong>cina. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 12/5/44 al<br />

14/4/45. Testimonianza in RB5. [O]<br />

Zini Nino, <strong>da</strong> Francesco ed Ermelin<strong>da</strong> Venturi; n. il 22/4/1925 a Monteveglio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Tornitore. Militò nella 9ª brg S. Justa. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

10/10/43 alla Liberazione.<br />

Zini Oliviero, «Oliveti», <strong>da</strong> Evangelista e Severina Monari; n. il 9/5/1915 a Savigno. Nel 1943<br />

residente a Zola Predosa. Licenza elementare. Colono. Militò nel btg Zini della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/8/44 alla Liberazione.<br />

Zini Orfeo, <strong>da</strong> Ciro e Rosa Cobalta; n. il 14/7/1923 a Mor<strong>da</strong>no; ivi residente nel 1943. Operaio<br />

meccanico. Militò nel btg Pianura della brg SAP Imola. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sottotenente <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 14/4/45.<br />

Zini Remo, <strong>da</strong> Silvio e Beatrice Bernar<strong>di</strong>; n. il 24/8/1899 a Mor<strong>da</strong>no. Meccanico. Iscritto al PCI. Il<br />

3/11/28 venne arrestato per avere insultato pubblicamente Mussolini. Il 17/1/29 fu prosciolto in<br />

istruttoria e liberato. Negli anni seguenti venne vigilato e il 22/2/41 ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei<br />

sovversivi. [O]<br />

Zini Violante, detta Iolan<strong>da</strong>, <strong>da</strong> Alfonso e Annunziata Tartarini; n. il 3/12/1903 a Me<strong>di</strong>cina.<br />

Casalinga. Il 22/2/25, quando abitava a Borgo Panigale (<strong>Bologna</strong>), fu arrestata per «apologià <strong>di</strong><br />

reato e incitamento all'o<strong>di</strong>o fra le classi», per avere approvato l'attentato contro Mussolini.<br />

Nuovamente arrestata, con altri antifascisti, il 28/12/25, il 24/2/26 venne prosciolta in istruttoria e<br />

liberata. In seguito subì perio<strong>di</strong>ci controlli sino al 16/7/1937 quando morì. [O]<br />

Ziosi Alfonso, <strong>da</strong> Alfonso e Cleonice Cotti; n. il 30/11/1920 a S. Giovanni in Persiceto; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Operaio elettricista. Prestò servizio militare in fanteria a U<strong>di</strong>ne <strong>da</strong>l<br />

20/9/42 all'1/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong><br />

caponucleo e operò a S. Giovanni in Persiceto. Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sergente <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Ziosi Alfredo, «Gino», <strong>da</strong> Vitaliano e Maria Barilli; n. il 30/4/1899 a Baricella. Nel 1943 residente<br />

a Minerbio. Colono. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Minerbio.<br />

Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/1/44 alla Liberazione.<br />

Ziosi Ardelio, «Basetto», <strong>da</strong> Alfredo e Pia Carati; n. il 28/9/1923 a Malalbergo. Nel 1943 residente<br />

a Minerbio. 4ª elementare. Colono. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Minerbio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/11/44 alla Liberazione.<br />

Ziosi Dino, <strong>da</strong> Raffaele e Giuseppina Brunelli; n. il 14/9/1904 a Malalbergo; ivi residente nel 1943.<br />

Bracciante. Collaborò a Malalbergo con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Ziosi Enrico, <strong>da</strong> Luigi; n. il 24/6/1889 a S. Pietro in Casale; ivi residente nel 1943. 2ª elementare.<br />

Operaio. Fu attivo nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 25/2/45 alla Liberazione.<br />

Ziosi Fedele, «Negus», <strong>da</strong> Riccardo e Assunta Pavani; n. il 16/10/1917 ad Anzola Emilia. Nel 1943<br />

residente ad Argelato. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare in artiglieria in Albania<br />

<strong>da</strong>l1'1/4/38 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale maggiore. Militò nel <strong>di</strong>st <strong>di</strong> Castel Maggiore della 7ª brg<br />

GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> plotone. Riconosciuto partigiano con il grado<br />

<strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 15/4/44 alla Liberazione.<br />

Ziosi Fioravante, <strong>da</strong> Alberto e Luigia Ferrari; n. il 18/5/1904 a Castello d'Argile. Muratore. Iscritto<br />

al PCI. Il 26/5/37 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale per propagan<strong>da</strong> a favore della Spagna<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

repubblicana. Il 14/10/37 venne con<strong>da</strong>nnato a 10 anni <strong>di</strong> reclusione e 3 <strong>di</strong> vigilanza speciale. Nel<br />

1938 fu respinta la sua doman<strong>da</strong> <strong>di</strong> grazia. Il 25/3/39 ebbe la grazia e venne liberato perché, come si<br />

legge nella sua pratica, «ha tenuto un comportamento assai utile ai fini del nostro servizio». [O]<br />

Ziosi Giovanni, «Bob», <strong>da</strong> Alberto e Luigia Ferrari; n. il 9/7/1915 a Castello d'Argile; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Meccanico. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a Castello<br />

d'Argile. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Ziosi Me<strong>da</strong>rdo, «Bruno», <strong>da</strong> Riccardo e Assunta Pavani; n. il 21/2/1903 a Malalbergo. Nel 1943<br />

residente a S. Giovanni in Persiceto. 4ª elementare. Colono. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zirondelli Luigi, «Risti», <strong>da</strong> Enrico ed Emilde Dar<strong>da</strong>ni; n. il 26/4/1927 a Castel S. Pietro Terme.<br />

Nel 1943 residente a Pianoro. Licenza elementare. Autista. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e<br />

nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zirondelli Mario, <strong>da</strong> Enrico e Emilde Dar<strong>da</strong>ni; n. il 3/11/1920 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Autista. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e successivamente<br />

nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zironi Alfonso, «Pio», <strong>da</strong> Cesare e Ancilla Neri; n. il 10/3/1924 a Pianoro. Nel 1943 residente a<br />

Ozzano Emilia. Licenza elementare. Ferroviere. Prestò servizio militare nei bersaglieri a Palermo<br />

<strong>da</strong>l 31/5 al 28/8/43. Militò nel btg Busi della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capo<br />

plotone ed operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zironi Arnaldo, <strong>da</strong> Clau<strong>di</strong>o e Cesira Fabbri; n. il 16/9/1895 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. 3ª<br />

elementare. Calzolaio. Prestò servizio militare in fanteria a Brescia <strong>da</strong>l 15/1/15 al settembre 1919.<br />

Militò nel btg Busi della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zironi Bruno, «Biondo», <strong>da</strong> Adelmo e Clementa Pagliari; n. il 2/2/1917 a Pianoro; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Manovale. Prestò servizio militare nei bersaglieri a Bardonecchia (TO)<br />

<strong>da</strong>l 30/8 all'8/9/43. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò a Marzabotto. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 18/6/44 alla Liberazione.<br />

Zironi Cleto, «Battista», <strong>da</strong> Cesare; n. il 10/6/1919 a Pianoro. Nel 1943 residente a Ozzano Emilia.<br />

Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> ispettore <strong>di</strong> compagnia. Ferito. Riconosciuto<br />

partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla Liberazione.<br />

Zironi Emore, «Urtiga», <strong>da</strong> Ivo e Margherita Burnelli; n. il 6/9/1927 a Minerbio. Nel 1943<br />

residente a Castel Maggiore. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> caponucleo. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> maresciallo <strong>da</strong>l<br />

14/1/44 alla Liberazione.<br />

Zironi Enrico, <strong>da</strong> Agostino e Teresa Pettazzoni; n. il 15/11/1902 ad Argelato; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Esercente. Collaborò con la 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>l novembre 1944 alla Liberazione.<br />

Zironi Ettore, <strong>da</strong> Lodovico e Geltrude Sassatelli; n. il 16/3/1884 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena. Colono.<br />

Iscritto al PCI. Il 23/5/23 fu arrestato perché accusato <strong>di</strong> avere percosso un milite della MVSN. Il<br />

29/6/23 venne liberato a seguito <strong>da</strong>lla concessione dell'amnistia. In seguito fu sottoposto a perio<strong>di</strong>ci<br />

controlli. In <strong>da</strong>ta 4/3/40 nella sua pratica venne annotato: «E’ vigilato». [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zironi Giancarlo, «Gen», <strong>da</strong> Guglielmo e Adele Gar<strong>di</strong>ni; n. il 6/1/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento commerciale. Impiegato. Militò nella brg Toni Matteotti Montagna e<br />

operò sull'Appennino tosco-emiliano. Restò ferito in uno scontro con i tedeschi il 24/10/44.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zironi Gilberto, «Orlando», <strong>da</strong> Giuseppe e Matilde Balestri; n. il 17/3/1925 a Vignola (MO). Nel<br />

1943 residente a Crespellano. Licenza elementare. Meccanico. Militò nella 65ª brg Walter Tabacchi<br />

della 2ª <strong>di</strong>v Modena Pianura e nel btg Zini della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong><br />

coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/10/43 alla<br />

Liberazione.<br />

Zironi Gior<strong>da</strong>no, «Biondo», <strong>da</strong> Maria Zironi; n. il 4/5/1908 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Fabbro. Iscritto al PCI <strong>da</strong>l 1934. Prestò servizio militare nel genio con il grado<br />

<strong>di</strong> caporale maggiore in Libia e in Jugoslavia <strong>da</strong>l 1940 all'8/9/43. Il 6/11/36 fu arrestato, con altri<br />

militanti antifascisti, perché accusato <strong>di</strong> avere <strong>di</strong>ffuso manifestini contro il regime. Il 17/12/36<br />

venne prosciolto <strong>da</strong>ll'accusa, ammonito e liberato. Sottoposto a controlli, in <strong>da</strong>ta 11/11/40 nella sua<br />

pratica fu annotato: non ha «<strong>da</strong>to finora alcuna prova sicura e concreta <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento. E’<br />

vigilato». Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/43 alla Liberazione. [C-O]<br />

Zironi Ivano, <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Carlotti; n. il 26/3/1928 a Granarolo Emilia; ivi residente nel<br />

1943. Falegname. Collaborò con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/9/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zironi Lodovico, <strong>da</strong> Stefano e Anastasia Amaduzzi; n.il 20/12/1861 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena.<br />

Colono. Il 20/10/26 fu arrestato perché accusato <strong>di</strong> avere oltraggiato pubblicamente il capo del<br />

governo. Dopo breve detenzione venne prosciolto in istruttoria, classificato comunista e liberato.<br />

Subì in seguito perio<strong>di</strong>ci controlli sino al 27/6/1935 quando morì. [O]<br />

Zironi Luigi, <strong>da</strong> Rinaldo e Liberata Rubini; n. l’8/5/1917 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare negli autieri, in Italia e nei Balcani, <strong>da</strong>l<br />

25/5/38 all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale maggiore. Dopo la proclamazione dell'armistizio dell'Italia<br />

con gli Alleati, prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Jugoslavia nella <strong>di</strong>v Garibal<strong>di</strong> e operò nel<br />

Montenegro. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 all'8/3/45. Gli è stata conferita la me<strong>da</strong>glia <strong>di</strong><br />

bronzo al valor militare, con la seguente motivazione: «Animato <strong>da</strong> purissimo amor <strong>di</strong> Patria, fra i<br />

primi iniziava volontariamente in terra straniera una nuova campagna in contrasto con gli umilianti<br />

or<strong>di</strong>ni dei tedeschi e partecipava ininterrottamente a tutte le azioni <strong>di</strong> guerra del suo reparto. Nella<br />

dura e <strong>di</strong>fficile lotta, combattendo strenuamente, percorreva migliala <strong>di</strong> chilometri lacero e scalzo,<br />

spesso soffrendo la fame, la sete ed il gelo, opponendo la forza dell'orgoglio agli abitanti ostili che<br />

lo volevano <strong>di</strong>sarmato, le armi al nemico che superiore in forze e mezzi lo voleva <strong>di</strong>strutto, la<br />

saldezza dell'animo a quanti volevano piegare i suoi sentimenti <strong>di</strong> italianità». Montenegro, 8<br />

settembre 1943 - 8 marzo 1945. [AR]<br />

Zironi Renato, <strong>da</strong> Ettore e Maria Fanti; n. il 15/2/1926 a Grizzana. Nel 1943 residente a Monzuno.<br />

Licenza elementare. Colono. Militò nella brg Stella rossa Lupo e operò a Marzabotto. Ferito.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 18/3/44 alla Liberazione.<br />

Zirotti Adelmo, <strong>da</strong> Adolfo e Clorin<strong>da</strong> Lenzi; n. il 5/1/1915 a Monte S. Pietro; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Colono. Collaborò a Monte S. Pietro con il btg Monaldo della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 7/7/44 alla Liberazione.<br />

Zirotti Calisto, <strong>da</strong> Raffaele e Giacomina Biancoli; n. il 9/8/1909 a Castel Guelfo <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Nel<br />

1943 residente a Imola. Licenza elementare. Bracciante. Collaborò a Imola con la brg SAP Imola.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 7/8/44 al 6/4/45.<br />

Zirotti Luigi, <strong>da</strong> Raffaele e Giacomina Biancoli; n. 1'8/10/1915 a Castel S. Pietro Terme; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Muratore. Prestò servizio militare in fanteria a Carpi (MO)<br />

<strong>da</strong>l 2/6/40 all'8/9/43. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel S. Pietro Terme con<br />

funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> plotone. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente<br />

<strong>da</strong>ll'1/5/44 al 17/4/45.<br />

Zirotti Me<strong>da</strong>rdo, <strong>da</strong> Vincenzo ed Elena Malini; n. il 15/3/1923 a Monte S. Pietro; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Operaio. Collaborò a Monte S. Pietro con il btg Monaldo della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 6/8/44 alla Liberazione.<br />

Zirotti Raffaele, <strong>da</strong> Giuseppe e Palma Gruppi; n. il 22/10/1910 a Monte S. Pietro; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Operaio. Collaborò a Monte S. Pietro con il btg Monaldo della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 13/4/44 alla Liberazione.<br />

Zirotti Riccardo, <strong>da</strong> Pio ed Emma Micheloni; n. 1'1/3/1912 a Pianoro; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Muratore. Prestò servizio militare in Albania e in Jugoslavia <strong>da</strong>l 5/1/41<br />

all'8/9/43. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Montenegro nella <strong>di</strong>v Garibal<strong>di</strong>. Il 20/5/44,<br />

sofferente <strong>di</strong> tifo petecchiale, venne fatto prigioniero <strong>da</strong>i tedeschi. Fu liberato il 16/5/45.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al 16/5/45.<br />

Zito Vincenzo, <strong>da</strong> Salvatore e Maria Fasciolini; n. il 20/1/1923 a Calafatimi (TP); ivi residente nel<br />

1943. Licenza <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Meccanico. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 6/3/44 alla Liberazione.<br />

Zivieri Rino, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Livia Trentin; n. il 27/3/1914 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Insegnante. Fu membro del CUMER. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/12/44 alla Liberazione.<br />

Zizzi Alessandro, <strong>da</strong> Antonio e Maria Domini; n. il 23/9/1914 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Motorista. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Grecia militando nei reparti<br />

italiani. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al 20/5/44.<br />

Zizzi Antonio, «Toni», <strong>da</strong> Felice e Angela Cardone; n. il 13/7/1916 a Cisternino (BR). Nel 1943<br />

residente a Lizzano in Belvedere. Bracciante. Prestò servizio militare in fanteria in URSS. Militò<br />

nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 2/3/44 al 15/11/44.<br />

Zobbi Albano, <strong>da</strong> Aristide e Maria Pirazzini; n. il 10/9/1915 a Crevalcore. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare nel genio in Grecia <strong>da</strong>l 1940 al<br />

luglio 1941 col grado <strong>di</strong> sergente. Collaborò con il btg Tampellini della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> a S.<br />

Giorgio <strong>di</strong> Piano. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 1944 alla Liberazione.<br />

Zoboli Alberto, <strong>da</strong> Lino e Lea Collina; n. il 22/1/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Studente<br />

in giurisprudenza. Militò nell'8ª brg Masia GL. Fu arrestato <strong>da</strong>lla GNR il 3/9/44 con una ventina <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rigenti del PdA e della brg. Processato il 19/9/44 <strong>da</strong>l Tribunale militare straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> guerra, fu<br />

con<strong>da</strong>nnato a 7 anni (ve<strong>di</strong> Massenzio Masia). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

[O]<br />

Zoboli Athos, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando e Annunziata Magni; n. l'1/6/1892 a Bazzano; ivi residente nel 1943.<br />

2a elementare. Cor<strong>da</strong>io. Il 30.6 fu arrestato perché accusato <strong>di</strong> «attività antinazionale». Mentre era<br />

in pre<strong>da</strong> ai fumi del vino aveva imprecato contro la guerra. Il 14/7 fu ammonito e liberato. [O]<br />

Zoboli Dario, <strong>da</strong> Francesco e Marianna Lelli; n. 1'11/6/1907 a Bazzano. Muratore. Il 23/3/40 fu<br />

arrestato a Bazzano perché accusato <strong>di</strong> avere <strong>di</strong>ffuso volantini <strong>di</strong> propagan<strong>da</strong> antifascista. Dopo due<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

mesi <strong>di</strong> reclusione venne prosciolto in istruttoria, ammonito e liberato. Per i suoi precedenti politici<br />

gli venne negato il passaporto per la Francia e il 28/3/40 nella sua pratica fu annotato: «prosegue<br />

adeguata vigilanza». [O]<br />

Zoboli Francesco, <strong>da</strong> Luigi e Clementa Stagni; n. il 25/10/1889 a <strong>Bologna</strong>. Garzone. Iscritto al PSI.<br />

Nel 1913 venne segnalato per la sua attività politica. Nel 1920 fu arrestato e con<strong>da</strong>nnato per<br />

<strong>di</strong>serzione militare. Il 2/2/25 venne arrestato a Monghidoro e denunciato per «propagan<strong>da</strong><br />

sovversiva». Dopo alcuni mesi <strong>di</strong> reclusione fu processato, assolto e liberato. [O]<br />

Zoboli Levino, <strong>da</strong> Enrico e Augusta Gualan<strong>di</strong>; n. l’1/6/1897 a Molinella. Cameriere. Iscritto al PSI.<br />

Venne segnalato nel 1926 quando emigrò in Francia per lavoro. Rimpatriato nel 1934, fu sottoposto<br />

a perio<strong>di</strong>ci controlli e il 20/11/40 nella sua pratica venne annotato: non ha «<strong>da</strong>to finora alcuna prova<br />

sicura e concreta <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento. E’ vigilato». [O]<br />

Zoboli Luigi, «Terribile», <strong>da</strong> Armando ed Elvira Vecchietti; n. il 23/8/1929 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano;<br />

ivi residente nel 1943. 1ª avviamento professionale. Infermiere. Militò nel btg Tampellini della 2ª<br />

brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente<br />

maggiore <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zoboli Luigi, «Luigino», <strong>da</strong> Francesco e Adele Chiarini; n. il 16/6/1894 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Ragioniere. Impiegato. Iscritto al PRI e al PdA. Educato <strong>da</strong>l padre agli ideali laici e<br />

repubblicani, aderì giovanissimo al PRI. Fu interventista e, durante la prima guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />

combattè sul Carso e restò ferito. Nel dopoguerra militò nell'ala operaista del PRI ma, a <strong>di</strong>fferenza<br />

della maggior parte dei militanti <strong>di</strong> quel gruppo, non passò al PSI. Fu un deciso oppositore del<br />

fascismo e nel 1938 aderì al movimento GL. Nel 1942, quando Massenzio Masia* ed altri<br />

promossero il PdA vide con favore la nascita del nuovo partito, ma restò nel PRI <strong>da</strong>l quale uscì<br />

dopo 1'8/9/43. Disapprovò la decisione del PRI <strong>di</strong> non aderire alla lotta <strong>di</strong> liberazione, per la nota<br />

pregiu<strong>di</strong>ziale antimonarchica, e passò al PdA del quale <strong>di</strong>venne uno dei massimi <strong>di</strong>rigenti e, per<br />

qualche tempo, lo rappresentò nel CLN. Militò nell'8ª brg Masia GL, con funzione <strong>di</strong> commissario<br />

politico. A seguito <strong>di</strong> una delazione fu arrestato <strong>da</strong>lla GNR nel maggio 1944. Il comando della GNR<br />

- che era riuscito a infiltrare due spie nel gruppo <strong>di</strong>rigente del PdA - organizzò una scambio tra lui e<br />

il noto squadrista Giuseppe «Peppino» Ambrosi, il quale si era fatto catturare <strong>da</strong> una squadra <strong>di</strong> falsi<br />

partigiani. Era un'abile trappola nella quale, nella notte tra il 3 e il 4/9/44, caddero, lui compreso,<br />

una ventina <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigenti del PdA e della brg (ve<strong>di</strong> Massenzio Masia). Il 19/9/44 fu processato <strong>da</strong>l<br />

Tribunale militare straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> guerra e con<strong>da</strong>nnato a morte con altri sette compagni <strong>di</strong> lotta.<br />

Venne fucilato al poligono <strong>di</strong> tiro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> il 23/9/1944. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

capitano <strong>da</strong>l 9/9/43 al 23/9/44. [O]<br />

Zoboli Maria, «Mariuccia», <strong>da</strong> Francesco e Letizia Zoboli; n. il 2/2/1879 a Nonantola (MO). Nel<br />

1943 residente a Modena. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò sull'Appennino<br />

tosco-emiliano. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 9/9/43 al 30/4/45.<br />

Zoboli Maria, «Lita», <strong>da</strong> Raffaele e Giacomina Rizzoli; n. il 2/8/1925 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano; ivi<br />

residente nel 1943. Studentessa all'Istituto tecnico commerciale. Militò nel btg Tampellini della 2ª<br />

brg Paolo Garibal<strong>di</strong> ed operò a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Svolse attività <strong>di</strong> <strong>da</strong>ttilografa e <strong>di</strong> staffetta della<br />

brg della quale, poi, <strong>di</strong>venne commissario politico della compagnia «Bruna». Riconosciuta<br />

partigiana <strong>da</strong>ll'l/5/44 alla Liberazione. [AR]<br />

Zoboli Raffaele, <strong>da</strong> Luigi e Clementa Stagni; n. il 4/11/1904 a S. Agata Bolognese. Licenza<br />

elementare. Operaio. Nel 1930 emigrò in Belgio per lavoro. L'anno seguente il console italiano<br />

informò il governo che svolgeva attiva propagan<strong>da</strong> comunista nell'ambiente dell'emigrazione. Il<br />

19/6/40, quando rimpatriò, fu arrestato e liberato, senza essere processato, dopo una breve<br />

detenzione. [O]<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zocca Adelmo, <strong>da</strong> Ernesto e Luigia Ben<strong>di</strong>ni; n. il 3/1/1924 a Monteveglio; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Agricoltore. Fu attivo nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l<br />

26/4/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Elide, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Cleofe Morelli; n. il31/12/1914 a Pianoro. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaia. Militò nella 9ª brg S. Justa. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l<br />

16/5/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Ermanno, <strong>da</strong> Adelmo e Desolina Govoni; n. il 2/5/1928 a Borgo Panigale (BO). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Meccanico. Collaborò a <strong>Bologna</strong> con la 7° brg GAP<br />

Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l gennaio 1945 alla Liberazione.<br />

Zocca Gabriella, <strong>da</strong> Giovanni e Maria Orlan<strong>di</strong>; n. l’8/6/1926 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a<br />

Crespellano. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Impiegata. Fu attiva nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta patriota <strong>da</strong>ll'l/10/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Gino, <strong>da</strong> Virgilio e Gemma Gironi; n. 1'1/8/1923 a Sasso Marconi. Nel 1943 residente a<br />

Monte S. Pietro. Colono. Prese parte alla lotta <strong>di</strong> liberazione in Grecia nei reparti italiani della <strong>di</strong>v<br />

Acqui. Cadde a Cefalonia il 13/10/1943. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al 13/10/43.<br />

Zocca Giovanni, «Gianni», <strong>da</strong> Alfonso ed Enrica Spisni; n. il 15/9/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Ferroviere. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Castel S. Pietro. Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Giovanni, <strong>da</strong> Gaetano ed Ernesta Garagnani; n. il 3/3/1883 a Crespellano. Birocciaio,<br />

Iscritto al PCI. Nel 1930 gli fu rifiutato il passaporto per la Francia per i «precedenti politici». Subì<br />

perio<strong>di</strong>ci controlli sino al 6/1/1937 quando morì. [O]<br />

Zocca Iolan<strong>da</strong>, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Cleofe Morelli; n. il 17/10/1910 a Pianoro. Nel 1943 residente a<br />

Sasso Marconi. Licenza elementare. Operaia. Militò nella 9ª brg S. Justa e operò a Sasso Marconi.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 30/4/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Luciano, <strong>da</strong> Raffaele e I<strong>da</strong> Masina; n. il 25/6/1926 ad Anzola Emilia; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza <strong>di</strong> avviamento. Impiegato. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> caponucleo e operò ad Anzola Emilia. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente<br />

<strong>da</strong>l 14/5/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Marcello, <strong>da</strong> Alfredo ed Enrica Gran<strong>di</strong>; n. il 23/5/1929 a Sasso Marconi. Nel 1943 residente<br />

a Marzabotto. 3ª elementare. Operaio. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l1'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Maria, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Cleofe Morelli; n. il 12/3/1913 a Pianoro. Nel 1943 residente a Sasso<br />

Marconi. Operaia. Militò nella 9ª brg S. Justa. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zocca Mariano, <strong>da</strong> Emilio e Rita Calari; n. il 14/11/1888 a Borgo Panigale (BO). Operaio<br />

meccanico. Nel luglio 1937 fu arrestato per avere rivolto pubblicamente delle ingiurie all'in<strong>di</strong>rizzo<br />

<strong>di</strong> Mussolini. Dopo breve detenzione venne prosciolto e liberato. L'8/7/39 fu nuovamente arrestato<br />

perché accusato <strong>di</strong> fare propagan<strong>da</strong> antifascista. Il 14/7 venne ammonito e liberato. [O]<br />

Zocca Marino, <strong>da</strong> Fer<strong>di</strong>nando ed Elvira Calari; n. il 10/4/1912 a Zola Predosa. Muratore. Arrestato<br />

il 4/7/39, fu rimesso in libertà il 5.8 e subì 2 anni <strong>di</strong> ammonizione. [C]<br />

Zocca Otello, <strong>da</strong> Arturo e Anna Samoggia; n. 1'1/12/1888 a <strong>Bologna</strong>. Meccanico. Anarchico. Nel<br />

1913 si trasferì a La Spezia e nel 1920 militò tra gli Ar<strong>di</strong>ti del popolo <strong>di</strong> quella città. Il 26/8/31 fu<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

arrestato per motivi <strong>di</strong> pubblica sicurezza e trattenuto alcuni giorni. L'8/4/34 venne nuovamente<br />

arrestato, per avere insultato pubblicamente la <strong>di</strong>nastia dei Savoia e Mussolini, e deferito al<br />

Tribunale speciale. Il 22/5/34 fu rinviato alla magistratura or<strong>di</strong>naria. Non si conosce l'esito del<br />

processo. [O]<br />

Zoccadelli Giuseppe, <strong>da</strong> Lodovico ed Ernesta Pizzirani; n. il 7/1/1919 a Zocca (MO). Nel 1943<br />

residente ad Anzola Emilia. 4ª elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare nei granatieri in<br />

Grecia <strong>da</strong>l 3/4/39 all'8/9/43. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione<br />

<strong>di</strong> caposquadra ed operò ad Anzola Emilia. Tramite Raffaele Bul<strong>di</strong>ni* venne in contatto con il<br />

movimento resistenziale organizzato ed operante nella zona <strong>di</strong> Anzola Emilia. La loro casa,<br />

frequentata <strong>da</strong> Antonio Marzocchi*, Nerio Nanetti*, Onelio Monteventi*, <strong>di</strong>venne base partigiana.<br />

Inizialmente i partigiani furono ospitati nei campi e successivamente fu costruito un rifugio lontano<br />

<strong>da</strong>ll'abitazione per non destare sospetti. Il 5/12/44 durante il rastrellamento <strong>di</strong> Amola (S. Giovanni<br />

in Persiceto), avvertito <strong>da</strong> una staffetta, riuscì a sfuggire alla cattura nascondendosi con altri<br />

partigiani nel rifugio, dopo aver messo in salvo armi e munizioni. Successivamente i nazifascisti<br />

continuarono a perquisire l'abitazione <strong>da</strong> cui asportarono molti viveri. Fino al febbraio 1945, per<br />

questi continui rastrellamenti le fila della resistenza furono sconvolte e solo con la primavera si<br />

poterono riallacciare i rapporti con l'organizzazione partigiana. Riconosciuto partigiano con il grado<br />

<strong>di</strong> maresciallo <strong>da</strong>l 10/5/44 alla Liberazione. [AQ] Testimonianza in Anzola: un popolo nella<br />

Resistenza, a cura <strong>di</strong> A. e L. Graziosi, Anzola, 1989.<br />

Zoccadelli Umberto, «Alberto, Ivan», <strong>da</strong> Lodovico ed Ernesta Pizzirani; n. il 18/10/1925 a Zocca<br />

(MO). Nel 1943 residente ad Anzola Emilia. Licenza elementare. Mezzadro. Prestò servizio militare<br />

in Liguria nella <strong>di</strong>v Julia sul finire del 1943 venne inviato a <strong>Bologna</strong> per trasportare a Genova un<br />

carico <strong>di</strong> cavalli. Deciso a <strong>di</strong>sertare, concordò con il fratello Giuseppe* la fuga, avvenuta mentre<br />

transitava per Anzola Emilia presso il ponte Samoggia, concor<strong>da</strong>ta con Onelio Monteventi*. Militò<br />

nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò nella zona <strong>di</strong> Anzola Emilia. Il 5/12/44,<br />

avvertito <strong>da</strong> una staffetta del rastrellamento in corso nella zona <strong>di</strong> Amola (S. Giovanni in Persiceto),<br />

fuggì nei campi, ma venne catturato mentre attraversava il campo della famiglia Mangelli. Venne<br />

deportato in campo <strong>di</strong> concentramento <strong>da</strong> cui rientrò il 26/4/45. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/1/44<br />

alla Liberazione. [AQ]<br />

Zoccoli Antonio, <strong>da</strong> Luigi e Maria Tioli; n. il 9/6/1888 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Laureato<br />

in giurisprudenza. Avvocato. Iscritto al PLI. Interventista, nonostante fosse stato riformato, durante<br />

il primo conflitto mon<strong>di</strong>ale si arruolò come volontario. Partecipò alla battaglia <strong>di</strong> Caporetto e, per i<br />

suoi meriti, fu decorato sul campo con me<strong>da</strong>glia al valor militare ed ebbe la promozione a capitano.<br />

Progressista e repubblicano, vicino alle posizioni gobettiane, durante il congresso costitutivo del<br />

PLI a <strong>Bologna</strong> del 1922 sostenne la necessità <strong>di</strong> compiere ogni sforzo per la <strong>di</strong>fesa degli istituti<br />

democratici, opponendosi alla fusione del gruppo liberale bolognese con il PNF. Antifascista, non<br />

prese mai la tessera, e nel 1934 fu escluso <strong>da</strong>ll'albo degli amministratori giu<strong>di</strong>ziari. Ritiratosi <strong>da</strong>lla<br />

professione, continuò a intrattenere rapporti <strong>di</strong> amicizia con sicuri antifascisti colleghi <strong>di</strong><br />

professione: Fulvio Milani*, Roberto Vighi*, Faldella ed altri. Dopo 1'8/9/43, tramite l'avv.<br />

Faldella, entrò in contatto con Tito Carnacini* e si impegnò nella ricostituzione del PLI bolognese.<br />

Assertore della partecipazione <strong>di</strong> tutti i partiti politici ai CLN, nel luglio 1944 ebbe un incontro con<br />

Paolo Betti* che gli illustrò gli scopi del CLN. Successivamente si incontrò con Verenin Grazia*<br />

che sollecitò l'adesione del PLI al CLN. Ebbe contatti anche con Angelo Salizzoni* al Circolo della<br />

caccia. Entrato nel CLN, nel settembre 1944, assunse la carica <strong>di</strong> presidente che, - come ha<br />

ricor<strong>da</strong>to Grazia - <strong>di</strong>resse «con de<strong>di</strong>zione, fermezza ed eccezionale spregiu<strong>di</strong>catezza, facendo della<br />

regola dell'unanimità l'uso più positivo e costruttivo». Dotato <strong>di</strong> equilibrio e serenità, fu sempre<br />

pronto a riportare la <strong>di</strong>scussione nell'alveo più sereno. Fu suo merito se ogni decisione unanime<br />

apparve «quasi come conclusione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito senza che nessuno avesse mai l'impressione <strong>di</strong><br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

avere rinunciato a sue precise posizioni». Si adoperò, con la commissione legale del CLN, costituita<br />

<strong>da</strong> Angelo Senin*, Carnacini e Vighi, per superare le <strong>di</strong>fficoltà finanziarie nell'autunno 1944. Dopo<br />

l’arresto <strong>di</strong> Senin, consigliò Carnacini a <strong>da</strong>rsi alla latitanza. Con Grazia sottoscrisse tutti i decreti<br />

preparati <strong>da</strong>lla commissione legale per la restituzione ad enti ed associazioni del «maltolto», per il<br />

ripristino delle cooperative e per la rimozione <strong>da</strong>lla pubblica amministrazione <strong>di</strong> persone<br />

compromesse con il vecchio regime, decreti che non vennero riconosciuti <strong>da</strong>lle forze alleate. Con<br />

Gianguido Borghese* si adoperò per salvare l'attrezzatura de "L'Avvenire d'Italia". Riconosciuto<br />

partigiano nel CUMER <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione. Venne eletto, in rappresentanza del PLI, nella<br />

Consulta nazionale. Il suo nome è stato <strong>da</strong>to a una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Ha pubblicato: La prima<br />

assemblea del PLI. Sezione <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, Relazione al presidente, in “La voce liberale”, <strong>Bologna</strong>,<br />

n.8, 27 luglio 1945. [AQ] Testimonianza in RB 1.<br />

Zoccoli Filippo, <strong>da</strong> Antonio* e Giovanna Bucci; n. il 25/8/1925 a <strong>Bologna</strong>. Studente. Il 23/5/43,<br />

mentre partecipava alle esercitazioni dei premilitari, fu arrestato perché si era rifiutato <strong>di</strong> acquistare<br />

il <strong>di</strong>stintivo della GIL. Il 30/5 venne ammonito e liberato. [O]<br />

Zoffoli Luigi, «Pitagora», <strong>da</strong> Cesare e Rita Placucci; n. il 20/1/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Studente nella facoltà <strong>di</strong> matematica e fisica dell'università <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Cattolico. La sua<br />

scelta <strong>di</strong> entrare nel movimento resistenziale fu a lungo ponderata e motivata «<strong>da</strong>ll'evitare domani<br />

<strong>di</strong> dover arrossire <strong>di</strong> fronte ai miei figli per non aver fatto nulla contro il fascismo» come scrisse in<br />

una lettera ai genitori prima <strong>di</strong> salire in montagna. Nel giugno 1944 non rispose alla chiamata alle<br />

armi della RSI e si portò a Lizzano in Belvedere per entrare, tramite p. Innocenzo Maria Casati*,<br />

nel movimento partigiano. Militò nella brg GL Montagna. Prese parte ai combattimenti contro i<br />

tedeschi al Passo del Cancellino e della Donna Morta (Lizzano in Belvedere). Il 20/7/44 mentre<br />

scendeva <strong>da</strong> Pianaccio per recare una lettera ai familiari <strong>di</strong> Luigi Biagi, incappò in una pattuglia<br />

tedesca. Circon<strong>da</strong>to, tentò <strong>di</strong> sparare un colpo, ma l'arma s'inceppò. Catturato, venne torturato, ma<br />

non parlò. Confortato <strong>da</strong>i sacramenti somministratigli <strong>da</strong> don Nicola Veronesi*, venne fucilato il<br />

21/7/1944 nel cimitero <strong>di</strong> Monteacuto delle Alpi (Lizzano in Belvedere) alla presenza <strong>di</strong> un gruppo<br />

<strong>di</strong> abitanti, costretti ad assistere all'esecuzione. Luigi Bruno Mari* ha scritto che quando gli<br />

chiesero se non gli <strong>di</strong>spiaceva <strong>di</strong> morire a 23 anni rispose: «Per me morire a 23 anni o a 80 fa lo<br />

stesso». Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/6/44 al 21/7/44. Gli è stata conferita la me<strong>da</strong>glia d'argento<br />

alla memorìa con la seguente motivazione: «Giovane universitario, assertore degli alti ideali <strong>di</strong><br />

libertà, entrava volontario nella resistenza e partecipava a numerose azioni <strong>di</strong> lotta partigiana,<br />

comportandosi <strong>da</strong> valoroso. Caduto prigioniero durante un duro combattimento, veniva sottoposto a<br />

serrati interrogatori e atroci torture e con<strong>da</strong>nnato a morte. Posto al muro per la fucilazione, si<br />

poneva fieramente sull'attenti <strong>da</strong>vanti alla popolazione costretta ad assistere e all'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> "Fuoco",<br />

si apriva in atto <strong>di</strong> suprema sfi<strong>da</strong> la camicia sul petto». Dopo la liberazione gli è stata conferita la<br />

laurea ad honorem in fisica. [AQ-O]<br />

Zola Giuseppe, <strong>da</strong> Leandro e Marietta Perazza; n. il 21/9/1880 a <strong>Bologna</strong>. Postino. Il 7/1/36 fu<br />

arrestato perché nella sua abitazione fu trovato un grande ritratto <strong>di</strong> Matteotti. Ebbe la <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>.<br />

L’1/2/41 fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll’elenco dei sovversivi. [CA]<br />

Zolfo Icilio, <strong>da</strong> Primo e Rita Stra<strong>da</strong>; n. il 15/6/1898 a Casalfìumanese. Falegname. Antifascista. Nel<br />

1921 emigrò in Francia per lavoro. Nel 1938 furono intercettate <strong>da</strong>lla polizia alcune lettere inviate<br />

ai familiari, nelle quali si esprimevano duri giu<strong>di</strong>zi sul fascismo. Per questo fu emesso un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

cattura nei suoi confronti, se fosse rimpatriato. [O]<br />

Zolli Armando, <strong>da</strong> Carlo e Luigi Zaccanti; n. il 21/11/1910 a Gaggio Montano. Nel 1943 residente<br />

a Porretta Terme. Muratore. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando e operò a Lizzano in<br />

Belvedere. Venne ucciso <strong>da</strong>lle SS tedesche, nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Cà Berna (Lizzano in<br />

Belvedere), il 27/9/1944, con altre 29 persone. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 27/9/44. Gli è<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

stata conferita la me<strong>da</strong>glia d'oro alla memorìa con la seguente motivazione: «Indomito combattente<br />

e fervido organizzatore, in un aspro combattimento contro preponderanti forze nemiche, veniva<br />

circon<strong>da</strong>to e catturato. Sottoposto alle più crudeli sevizie, non si lasciava sfuggire la minima<br />

rivelazione compromettente per la Resistenza e teneva fermo e sprezzante contegno. Già<br />

boccheggiante a causa delle lunghe torture, veniva fucilato. Fulgido esempio del più puro eroismo».<br />

Poggiolforato, 27 settembre 1944. [O]<br />

Zomparelli Giorgio, <strong>da</strong> Ennio e Gabriella Quadrari; n. il 19/3/1916 a Roma. Nel 1943 residente a<br />

Imola. Architetto. Arrestato il 5/9/44 a Vergiate (CO), venne deportato a Mauthausen (Austria). Qui<br />

morì il 9/4/1945.<br />

Zonarelli Libero, <strong>da</strong> Rodolfo e Mad<strong>da</strong>lena Sgarzi; n. il 2/8/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Macchinista. Fu attivo nella 6ª brg Giacomo e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto<br />

patriota <strong>da</strong>ll'1/3/45 alla Liberazione.<br />

Zonarelli Luciano, <strong>da</strong> Evaristo e Virginia Querzola; n. il 13/12/1924 a Budrio. Nel 1943 residente a<br />

Granarolo Emilia. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> ed operò<br />

a <strong>Bologna</strong>. Partecipò alla battaglia <strong>di</strong> Porta Lame del 7/11/44, rimanendovi ferito. Mentre era con<br />

altri partigiani accasermato in una casa <strong>di</strong>sabitata <strong>di</strong> via Scandellara in attesa <strong>di</strong> entrare in azione, fu<br />

sorpreso <strong>da</strong>llo scoppio improvviso delle munizioni e morì (con altri 12 compagni) il 18/4/1945.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/10/43 al 18/4/45. [AR]<br />

Zonarelli Nerino, <strong>da</strong> Vincenzo e I<strong>da</strong> Mazzanti; n. il 5/11/1912 a Budrio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Artigiano. Prestò servizio militare in fanteria a Vittorio Veneto (TV) e<br />

a <strong>Bologna</strong>. Fu attivo nel btg Pasquali della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l<br />

9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zonarelli Sara, «Catia», <strong>da</strong> Evaristo e Virginia Querzola; n. il 6/3/1923 a Budrio. Nel 1943<br />

residente a Granarolo Emilia. 3ª elementare. Casalinga. Militò nel btg Pasquali della 4ª brg<br />

Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a Castenaso. Il fratello Luciano* cadde nella Resistenza. Riconosciuta<br />

partigiana <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione. [AR]<br />

Zoni Enzo, «Biondo», <strong>da</strong> Armando e Teodolin<strong>da</strong> Filati; n. il 31/7/1915 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio nelle FS. Iscritto al PCI. Militò nella 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>. Organizzò i primi nuclei armati all'interno del Deposito locomotive <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong> centrale e promosse e realizzò numerose azioni <strong>di</strong> sabotaggio. Per celebrare la festa<br />

dell'1/5/44 organizzò un falso allarme aereo, per cui fu azionata la sirena e il lavoro sospeso.<br />

Catturato <strong>da</strong>i fascisti, venne fucilato il 17/7/1944 in via S. Maria Maggiore. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l 2/12/43 al 17/7/44. Il suo nome è stato <strong>da</strong>to a una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>.[O]<br />

Zoni Federico, «Stanlio», <strong>da</strong> Giuseppe e Federa Nobili; n. il 18/8/1925 a Molinella; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Bracciante. Militò nella 177ª brg Barale Garibal<strong>di</strong> della 11ª <strong>di</strong>v<br />

Cuneo e operò a Borgo S. Dalmazzo (CN). Ferito. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 23/11/44 all'8/5/45.<br />

Zoni Franca, «Anna», <strong>da</strong> Armando e Teodolin<strong>da</strong> Filati; n. il 14/6/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Lattaia. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò ad Anzola<br />

Emilia. Il fratello Enzo* cadde nella Resistenza. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zorzi Bruno, <strong>da</strong> Luigi e Massimiliana Tommasi; n. il 30/10/1907 a Firenze. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Meccanico. Militò nella brg Matteotti Città. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zosteri Edvige, «Marta», <strong>da</strong> Flaviano e Adele Dainese; n. il 6/9/1923 a Battaglia Terme (PD). Nel<br />

1943 domiciliata a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Infermiera. Militò nella 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zotti Angela, <strong>da</strong> Enrico e Maria Baraccani; n. il 17/2/1926 a Imola; ivi residente nel 1943. Licenza<br />

elementare. Operaia. Fu attiva nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola. Riconosciuta patriota<br />

<strong>da</strong>ll'1/5/44 al 14/4/45.<br />

Zotti Antonio, <strong>da</strong> Arcangelo e Beatrice Dal Prato; n. il 2/10/1916 a Casalfiumanese. Nel 1943<br />

residente a Imola. Bracciante. Il 23/9/1944 stava lavorando nei campi, in località Cantalupo (Imola),<br />

quando sul posto giunsero alcuni fascisti. Temendo <strong>di</strong> essere arrestato, si <strong>di</strong>ede alla fuga. I fascisti<br />

spararono e l'uccisero colpendolo tre volte al capo. [O]<br />

Zotti Bruno, <strong>da</strong> Domenico e Teresa Monti; n. il 30/9/1926 a Monterenzio; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Muratore. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a Casoni <strong>di</strong><br />

Romagna (Casalfiumanese). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/12/43 alla Liberazione.<br />

Zotti Francesco, <strong>da</strong> Enrico e Maria Baraccani; n. il 23/9/1921 a Castel del Rio. Nel 1943 residente<br />

a Imola. 3ª elementare. Muratore. Prestò servizio militare in fanteria in Jugoslavia <strong>da</strong>l 5/1/41<br />

all'8/9/43. Militò nel btg Carlo della 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino toscoemiliano.<br />

Il fratello Vittorio* cadde nella Resistenza. Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sottotenente <strong>da</strong>l 24/6/44 al 14/4/45.<br />

Zotti Nerina, <strong>da</strong> Letizia Zotti; n. il 22/12/1899 a <strong>Bologna</strong>. Modella. Trasferitasi in Francia nel<br />

1933, lo stesso anno fu denunciata <strong>da</strong>lle autorità consolari italiane perché svolgeva attività<br />

antifascista. Nei suoi confronti venne emesso un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> arrestò, se fosse rientrata in patria. [O]<br />

Zotti Sabatino, <strong>da</strong> Cleto e Santa Dall'Olio; n. il 21/2/1901 a Imola. Fontaniere. Il 14/3/31 venne<br />

arrestato con altri 116 militanti antifascisti con l'accusa <strong>di</strong> «ricostituzione del PCI e propagan<strong>da</strong><br />

sovversiva». Deferito al Tribunale speciale, il 30/6/31 fu prosciolto in istruttoria e liberato. Venne<br />

ammonito e classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente più<br />

pericolose. Negli anni seguenti fu sottoposto a controlli, sino al 19/8/1940 quando morì. [O]<br />

Zotti Vincenzo, <strong>da</strong> Natale e Pasqua Ventura; n. il 10/2/1892 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Macellaio. Arrestato a seguito della scoperta dell'organizzazione comunista imolese, con sentenza<br />

del 13/6/27 fu prosciolto per non luogo a procedere. La sentenza investì 276 antifascisti, 19 dei<br />

quali furono rinviati al Tribunale speciale, mentre gli altri 257 furono prosciolti perché le prove a<br />

loro carico erano limitate agli anni antecedenti le leggi eccezionali.<br />

Zotti Vittorio, <strong>da</strong> Enrico e Maria Baraccani; n. il 14/3/1924 a Castel del Rio. Nel 1943 residente a<br />

Imola. Licenza elementare. Operaio meccanico alla Cogne <strong>di</strong> Imola. Militò nel btg Pianura della brg<br />

SAP Imola. Arrestato e rilasciato nell'estate 1944, fu nuovamente catturato il 26/2/45. Trasferito a<br />

<strong>Bologna</strong>, venne fucilato a S. Ruffìllo e inumato in una fossa comune il 16/1/1945. Riconosciuto<br />

partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l 26/11/43 al 16/1/45. [O]<br />

Zuarzi Antonio, «Tonino»; n. nel 1907. Il 7/9/44 fu rastrellato <strong>da</strong>lle SS tedesche, unitamente a una<br />

trentina <strong>di</strong> persone, uomini, donne e ragazzi, in seguito all'uccisione, <strong>da</strong> parte dei partigiani, <strong>di</strong> due<br />

sottufficiali tedeschi a Casa del Sarto <strong>di</strong> Rioveggio (Monzuno). Fu trasferito a Sasso Marconi e<br />

l’8/9/1944 fucilato con altri 14 uomini, in località Rio Conco <strong>di</strong> Vizzano (Sasso Marconi). [O]<br />

Zuarzi Emma, <strong>da</strong> Albano e Giu<strong>di</strong>tta Ruggeri; n. 1'8/8/1909 a Monzuno. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Casalinga. Militò nella brg Stella rossa Lupo. Fu uccisa <strong>da</strong>i nazifascisti il 29/9/1944 in<br />

località Prunaro <strong>di</strong> Sotto <strong>di</strong> S. Martino (Marzabotto), nel corso dell'ecci<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Marzabotto, con la<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

figlia Maria Luisa Ridolfi*. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/1/44 al 29/9/44. [O]<br />

Zuccar<strong>di</strong> Merli Cesare, <strong>da</strong> Ettore ed Enrichetta Fattori; n. il 23/9/1898 a Massa Carrara. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Laureato in giurisprudenza. Avvocato. Iscritto al PSI. Aderì al movimento<br />

socialista sin <strong>da</strong>lla giovinezza e, dopo l'avvento della <strong>di</strong>ttatura, fu duramente perseguitato e<br />

bastonato. Nell'aprile 1939 firmò, con altri avvocati, il necrologio su "il Resto del Carlino", in<br />

occasione della morte <strong>di</strong> Eugenio Jacchia*. Dopo 1'8/9/43 militò nella brg Matteotti Città. Arrestato<br />

il 27/10/44 morì, per i maltrattamenti subiti, nel carcere <strong>di</strong> S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>) il<br />

10/11/1944. I sanitari scrissero che era deceduto per emorragia polmonare e trauma accidentale.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al 10/11/44. Il suo nome è stato <strong>da</strong>to a una sezione del PSI e a<br />

una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. [O]<br />

Zuccari Enrica, <strong>da</strong> Ugo Cesare e Giuseppina Felicori; n. il 12/8/1896 a Molinella. Il 25/4/25, a<br />

<strong>Bologna</strong>, sposò l'avv. Libero Battistelli*. «Conobbi Libero - ha scritto - nel 1921 e <strong>da</strong>lla comunanza<br />

<strong>di</strong> idee e <strong>da</strong>l suo interessamento per le lotte dei molinellesi nacque una simpatia reciproca, che ben<br />

prestò si cambiò in amore che durò, immutato fino alla sua morte». Due anni dopo il matrimonio, il<br />

15/4/27, fu costretta ad emigrare clandestinamente col marito. Raggiunto il Brasile, si stabilirono a<br />

Rio de Janeiro. In questa nazione stabilirono contatti con l'antifascismo locale e con gli italiani che<br />

nell'esilio si organizzavano contro Mussolini. Circa un mese prima della rivolta dei generali<br />

spagnoli, con il marito intraprese un viaggio in Europa. «Per risparmiare, scegliemmo un piroscafo<br />

<strong>da</strong> carico inglese, il Delambre, che faceva scalo solo a Santos». Le prime notizie sulla situazione<br />

spagnola le ebbero, in maniera alquanto confusa, prima <strong>di</strong> partire <strong>da</strong> Rio. Da quel momento<br />

Battistelli «decise <strong>di</strong> raggiungere» la Spagna. Durante il viaggio <strong>di</strong> 25 giorni, scrisse il testamento,<br />

recante la <strong>da</strong>ta del 28/7/36 nel quale si legge: «Prego mia moglie <strong>di</strong> non addolorarsi troppo per la<br />

mia per<strong>di</strong>ta. Procuri <strong>di</strong> <strong>di</strong>strarsi il più intensamente e il più rapi<strong>da</strong>mente possibile, evitando per<br />

esempio il "lutto", le visite al camposanto e tutto ciò che possa rammentarle la per<strong>di</strong>ta. Che il mio<br />

ricordo le sia dolce, non affliggente. Se incontra un compagno degno non esiti a rimaritarsi, senza<br />

nessun timore <strong>di</strong> offendere con ciò la mia memoria. Sia fedele alle mie idee, che ella conosce. E’<br />

l’unica fedeltà che mi stia a cuore». Raggiunta la Spagna col marito, tra i primi volontari, si stabilì a<br />

Barcellona dove, ricevette la notizia del ferimento <strong>di</strong> Battistelli. Attraverso molte peripezie<br />

raggiunse Leri<strong>da</strong> e restò vicino a lui fino alla morte. Dopo alcuni giorni ritornò <strong>di</strong> nuovo Rio de<br />

Janeiro. [AR]<br />

Zuccari Onelio, «<strong>Bologna</strong>», <strong>da</strong> Virgilio ed Elvira Mignani; n. l'11/1/1923 a Molinella; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in fanteria a Palmanova (UD) <strong>da</strong>l 20/9/42<br />

all'8/9/43. Fatto prigioniero <strong>da</strong>i tedeschi e deportato in Germania, prestò giuramento alla RSI per<br />

esser rimpatriato. Militò nella 5ª brg Figuccio della <strong>di</strong>v Bevilacqua e operò a Savona. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 23/9/44 al30/4/45.<br />

Zuccarini Federico, «Serpente», <strong>da</strong> Giovanni ed Elena Righi; n.il 23/12/1922 a Gaggio Montano;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Fu attivo nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena<br />

Montagna e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 19/9/44 al 29/11/44.<br />

Zuccarini Ubaldo, «Leone», <strong>da</strong> Ernesto e I<strong>da</strong> Guidoreni; n. il 26/11/1923 a Gaggio Montano; ivi<br />

residente nel 1943. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/8/44 al 29/11/44.<br />

Zucchelli A<strong>da</strong>, «Olga», <strong>da</strong> Luigi e Maria Rapparini; n. il 25/2/1917 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Operaia bustaia. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong> e<br />

Calderara <strong>di</strong> Reno. Fece parte del gruppo che preparò l'assalto alle carceri <strong>di</strong> S. Giovanni in Monte<br />

(<strong>Bologna</strong>) il 9/8/44 e liberò i prigionieri politici e comuni. Ebbe l'incarico <strong>di</strong> tenere i collegamenti<br />

con i detenuti per concor<strong>da</strong>re le mo<strong>da</strong>lità dell'operazione. Il 14/9/44 fu arrestata <strong>da</strong>lle brigate nere, a<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

seguito <strong>di</strong> una delazione, nella sua abitazione in via Ponte Romano, unitamente al nipote Roveno<br />

Marchesini* e a Irma Pedrielli*. Dopo essere stati torturati, vennero fucilati il 16/9/1944 al poligono<br />

<strong>di</strong> tiro <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 10/9/43 al 16/9/44. [O]<br />

Zucchelli Adriano, <strong>da</strong> Clemente ed Ersilia Stagni; n. il 7/1/1923 a Sala Bolognese. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Muratore. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò a Casoni <strong>di</strong><br />

Romagna (Casalfiumanese). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l1'1/6/44 al 22/2/45.<br />

Zucchelli Alfredo, «Jose», <strong>da</strong> Alfonso ed Ermelin<strong>da</strong>Tugnoli; n. il 4/1/1920 a Bentivoglio. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio vetraio. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong><br />

con funzione <strong>di</strong> caposquadra e operò a <strong>Bologna</strong>. Venne incarcerato a S. Giovanni in Monte<br />

(<strong>Bologna</strong>) <strong>da</strong>ll’11/3 al 21/4/45. Ferito il 24/7/44. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sottotenente <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Alfredo, «Cagnèn», <strong>da</strong> Angelo ed Elvira Calzoni; n. il 19/5/1921 a Minerbio; ivi<br />

residente nel 1943. Bracciante. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Cadde in<br />

combattimento a Minerbio il 2/3/1945. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/5/44 al 2/3/45.<br />

Zucchelli Anselmo, <strong>da</strong> Vincenzo e Luigia Tolomelli; n. l’11/6/1908 a Pieve <strong>di</strong> Cento (FE). Nel<br />

1943 residente a Galliera. 3ª elementare. Operaio. Prestò servizio militare a Rimini (FO) <strong>da</strong>l 2/11/42<br />

all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale. Militò nel btg Lucarelli della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Galliera. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Antenisca, <strong>da</strong> Luigi e Maria Rapparini; n. il 9/11/1901 a Calderara <strong>di</strong> Reno; ivi residente<br />

nel 1943. 3ª elementare. Casalinga. Militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana<br />

con il grado <strong>di</strong> maresciallo <strong>da</strong>l 2/12/43 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Aris, <strong>da</strong> Angelo ed Elvira Calzoni; n. l’1/10/1925 a Minerbio; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Artificiere. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/8/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zucchelli Athos, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Maria Giuseppina Tagliaferri; n. il 5/6/1898 a <strong>Bologna</strong>. Macchinista<br />

delle FS. Iscritto al PSI. Nel 1923 fu licenziato con la formula dello «scarso ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> lavoro»,<br />

per essere stato uno dei <strong>di</strong>rigenti dello SFI. Nel 1934, quando emigrò in Francia, venne classificato<br />

comunista e incluso nell'elenco dei sovversivi. Anche se prese la citta<strong>di</strong>nanza francese nel 1935, fu<br />

controllato sino al 16/6/40. [O]<br />

Zucchelli Casilde, «Rosita», <strong>da</strong> Alfonso ed Ermelin<strong>da</strong> Tugnoli; n. il 6/3/1918 a Bentivoglio. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaia. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 20/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Dante, «Ciccio», <strong>da</strong> Pietro ed Enrica Villani; n. il 5/2/1923 a Budrio. Nel 1943 residente<br />

a Castenaso. Licenza elementare. Meccanico. Prestò servizio militare negli autieri a Treviso <strong>da</strong>l<br />

1942 all'8/9/43. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Ferito. Dopo avere attraversato la linea del fronte fu arruolato nell'ALF Partisans. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 5/6/44 al 22/2/45.<br />

Zucchelli Dino, <strong>da</strong> Alfredo e Gisella Rambal<strong>di</strong>; n. il 12/11/1915 a Minerbio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Verniciatore. Collaborò con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l maggio 1944 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Duilio, «Gino», <strong>da</strong> Luigi e Maria Rapparini; n. il 5/10/1907 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Muratore. Prestò servizio militare a Verona in<br />

artiglieria nel 1928. Arrestato il 26/3/37 per «organizzazione comunista e ascolto <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Barcellana», fu deferito alla Commissione provinciale che il 14/4/37 lo con<strong>da</strong>nnò a 5 anni <strong>di</strong><br />

confino. Scontò 3 anni della pena inflittagli a Ponza (LT) e alle Tremiti (FG). Durante questo<br />

periodo venne incarcerato a Foggia e internato nell'agosto 1943 per 13 mesi per insubor<strong>di</strong>nazione.<br />

Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario<br />

politico. Arrestato il 12/10/44 <strong>da</strong>lle SS e rinchiuso nella caserma <strong>di</strong> via Borgolocchi (<strong>Bologna</strong>), fu<br />

liberato il 20/9/44. La sorella A<strong>da</strong>* cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano col grado <strong>di</strong><br />

tenente <strong>da</strong>l 9/9/43 al 30/9/44. [AR]<br />

Zucchelli Ettore, <strong>da</strong> Angelo ed Elvira Calzoni; n. il 2/11/1927 a Minerbio; ivi residente nel 1943.<br />

4ª elementare. Artificiere. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Il fratello Alfredo* cadde nella<br />

Resistenza. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/4/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Evelino, <strong>da</strong> Giuseppe e Clementina Ferranti; n. il 2/8/1904 a Pieve <strong>di</strong> Cento (FE). Nel<br />

1943 residente a S. Pietro in Casale. Bracciante. Militò nel btg Tolomelli della 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Pietro in Casale. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 3/8/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Giuseppe, «Massimo», <strong>da</strong> Alfonso ed Ermelin<strong>da</strong> Tugnoli; n.il 25/7/1909 a Bentivoglio.<br />

Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>. 4ª elementare. Sarto. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> vice commissario politico <strong>di</strong> compagnia e operò a Corticella<br />

(<strong>Bologna</strong>). Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Libero, «Rezz», <strong>da</strong> Angelo ed Elvira Calzoni; n.il 24/5/1923 a Minerbio; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nella GAF in Jugoslavia <strong>da</strong>ll'1/1 al<br />

17/8/43. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Il fratello Alfredo* cadde nella Resistenza.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 15/3/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Lore<strong>da</strong>no, «Boccaccio», <strong>da</strong> Clau<strong>di</strong>o e Ines Mattarelli; n. il 25/1/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Meccanico. Nell'estate 1944, mentre si trovava sfollato con<br />

la famiglia ad Anzola Emilia, entrò a far parte del btg Tarzan della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> vice coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> btg e operò nella zona <strong>di</strong> Anzola Emilia e S. Giovanni in Persiceto.<br />

Il 13/9/44 fece parte del gruppo <strong>di</strong> partigiani che liberò <strong>da</strong>ll'ospe<strong>da</strong>le <strong>di</strong> S. Giovanni in Persiceto<br />

Rinaldo Veronesi*, catturato ferito dopo uno scontro a fuoco con i fascisti. Nell'autunno si trasferì a<br />

<strong>Bologna</strong> con il suo btg, gui<strong>da</strong>to <strong>da</strong> Sugano Melchiorri*, e si acquartierò tra le rovine dell'ex<br />

ospe<strong>da</strong>le Maggiore. Il 7/11 prese parte alla battaglia <strong>di</strong> Porta Lame, dopo la quale rientrò ad Anzola<br />

Emilia. Nel <strong>di</strong>cembre fu nominato coman<strong>da</strong>nte del btg Tarzan, carica che conservò sino alla fine<br />

della guerra. Riconociuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l 3/3/44 alla Liberazione.<br />

Testimonianza in RB5. [O]<br />

Zucchelli Luigi, <strong>da</strong> Giuseppe e Clementina Ferranti; n. il 26/6/1906 a Pieve <strong>di</strong> Cento (FE). Nel<br />

1943 residente a S. Pietro in Casale. Licenza elementare. Falegname. Fu attivo nel btg Tolomelli<br />

della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Luigi, <strong>da</strong> Giuseppe e Giuseppina Malaguti; n. il 21/6/1892 a Castello d'Argile.<br />

Imbianchino. Iscritto al PSI. Nel 1920, quando era segretario delle leghe <strong>di</strong> Castello d'Argile, fu uno<br />

dei <strong>di</strong>rigenti della lotta agraria conclusasi con il concor<strong>da</strong>to Paglia-Cal<strong>da</strong>. Per questo nel 1921 fu<br />

arrestato con l'accusa <strong>di</strong> «estorsione». Liberato dopo un paio <strong>di</strong> mesi <strong>di</strong> carcere, si trasferì a Roma<br />

dove il 16/4/23 fu arrestato per complotto contro Mussolini. Liberato il giorno dopo, fu classificato<br />

comunista e rispe<strong>di</strong>to a <strong>Bologna</strong>. In <strong>da</strong>ta 1/7/40 nella sua pratica venne annotato: non ha «fornito<br />

prove concrete <strong>di</strong> ravve<strong>di</strong>mento». [O]<br />

Zucchelli Marino, <strong>da</strong> Umberto e Alfonsa Melotti; n. il 16/6/1913 a Calderara <strong>di</strong> Reno; ivi residente<br />

nel 1943. Canapino. Iscritto al PCI. Prestò servizio militare nella sanità in Grecia e a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l<br />

1941 al 1943. Il 24/8/32 fu arrestato perché «gregario nel movimento comunista». Il 12/11/32 venne<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

<strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e liberato e il 18/2/40 nella sua pratica fu annotato: «Prosegue adeguata vigilanza».<br />

Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nel btg Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>, con funzione<br />

<strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> btg, e operò a Calderara <strong>di</strong> Reno. Ferito in combattimento il 10/11/44.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 15/10/43 alla Liberazione. [O]<br />

Zucchelli Mario, «Marco», <strong>da</strong> Enrico e Adele Masetti; n. il 25/4/1909 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Infermiere. Militò nel btg Armaroli della 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> compagnia. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Mario, «Nangi», <strong>da</strong> Raffaele e Adelmina Grossi; n. il 23/2/1923 a Budrio. Nel 1943<br />

residente a Castenaso. Licenza elementare. Falegname. Militò nella brg Comando della <strong>di</strong>v Belluno<br />

e operò in Veneto. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 6/2/44 al 5/5/45.<br />

Zucchelli Onorina, <strong>da</strong> Giuseppe e Giuseppina Malaguti; n. il 9/3/1895 a Castello d'Argile. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Casalinga. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 10/1/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Otello, <strong>da</strong> Enrico e Adele Masetti; n. il 12/1/1911 a Calderara <strong>di</strong> Reno. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Ferroviere. Militò nel 1° btg Busi della 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchelli Renzo, «Moro», <strong>da</strong> Roberto e Maria Zanasi; n. il 19/1/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Fornaio. Fu attivo nel btg Giacomo della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong><br />

ed operò a <strong>Bologna</strong>, dove fu incarcerato <strong>da</strong>l 18 al 21/10/43. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l1'1/4/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zuccheri Adelmo, <strong>da</strong> Cesira Zuccheri; n. il 7/10/1922 a Molinella. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>.<br />

Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare in marina a Venezia <strong>da</strong>l 25/2/42 all'8/9/43.<br />

Militò nella brg Stella rossa Lupo, con funzione <strong>di</strong> vice coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> btg, e operò a Vado<br />

(Monzuno). Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> capitano <strong>da</strong>l 10/4/44 alla Liberazione.<br />

Zuccheri Anello, «Nello», <strong>da</strong> Enrico Cesare e Albina Sisti; n. il 25/9/1891 a Molinella. Bracciante.<br />

Iscritto al PSI. Il 14/8/21, mentre si trovava nella piazza <strong>di</strong> Budrio, fu bastonato <strong>da</strong>i fascisti. Il<br />

4/9/21, unitamente ad altri numerosi militanti socialisti e comunisti prese parte a uno scontro a<br />

fuoco con i fascisti a Mezzolara (Budrio). Un socialista e un fascista rimasero uccisi. Il 7/1/22 fu<br />

arrestato con una quarantina <strong>di</strong> socialisti. Il 28/5/23, unitamente ad altri 24 compagni, comparve in<br />

corte d'assise a <strong>Bologna</strong> per rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o e costituzione <strong>di</strong> ban<strong>da</strong> armata. L'8/6/23 fu<br />

assolto dopo 18 mesi <strong>di</strong> carcere preventivo e liberato. Il 25/5/30 fu arrestato con l'accusa <strong>di</strong> svolgere<br />

attività sin<strong>da</strong>cale tra i lavoratori e il 29/7 ammonito e liberato. Il 14/6/31 venne arrestato per<br />

contravvenzione all'ammonizione e il 10/7 assolto in tribunale e liberato. Il 28/6/32 subì un nuovo<br />

arrestò per lo stesso motivo e il 5.7 fu ancora assolto e liberato. Controllato perio<strong>di</strong>camente, il<br />

27/2/40 nella sua pratica venne annotato: «E’ vigilato». [O]<br />

Zuccheri Ettore, <strong>da</strong> Valentino ed Erminia Amadori; n. il 3/7/1885 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena.<br />

Muratore. Iscritto al PSI. Venne segnalato nel 1912 per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale. In seguito<br />

fu controllato prima e dopo l'avvento del fascismo, sino al 27/7/42 quando venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco<br />

dei sovversivi. [O]<br />

Zuccheri Ivanoe, <strong>da</strong> Luigi; n. il 16/2/1926 a Molinella; ivi residente nel 1943. Fu attivo nella 5ª brg<br />

Bonvicini Matteotti. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 20/8/44 alla Liberazione.<br />

Zuccheri Luigi, <strong>da</strong> Gaetano e Clementa Minghetti; n. il 17/9/1898 a Molinella. Bracciante.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Anarchico. Fu segnalato nel 1916 per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale. In seguito venne controllato,<br />

prima e dopo l'avvento della <strong>di</strong>ttatura, sino al 13/7/35, quando fu ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>ll'elenco dei sovversivi.<br />

[O]<br />

Zuccheri Luciano, <strong>da</strong> Luigi e Federa Fantini; n. il 22/8/1922 a Molinella. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Barbiere. Prestò servizio militare negli autieri a Genova <strong>da</strong>ll'1/1/42<br />

all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale maggiore. Fu attivo nel btg Bevilacqua della 5ª brg Bonvicini<br />

Matteotti e operò a Molinella. Riconosciuto patriota.<br />

Zuccheri Pasquina, <strong>da</strong> Albino e Augusta Maccagnani; n. l'11/10/1908 a Molinella. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaia. Fu attiva nella 5ª brg Bonvicini Matteotti.<br />

Riconosciuta patriota.<br />

Zuccheri Rino, «Crichi», <strong>da</strong> Erminia Zuccheri; n. il 4/8/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Operaio. Militò nella brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò<br />

sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 3 0/4/45.<br />

Zuccherini Valentino, «Valencia», <strong>da</strong> Paolo e Adele Poli; n.il 20/4/1928 a Castel <strong>di</strong> Casio; ivi<br />

residente nel 1943. Studente all'Istituto tecnico commerciale. Collaborò a Castel <strong>di</strong> Casio con la brg<br />

Toni Matteotti Montagna. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 4/11/43 al 27/9/44.<br />

Zucchi Antonio, «Bufalo», <strong>da</strong> Lino ed Emilia Grassi; n. il 2/9/1925 a S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nel <strong>di</strong>st me<strong>di</strong>cinese della 7ª brg GAP<br />

Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò tra S. Lazzaro <strong>di</strong> Savena e Castenaso con funzione <strong>di</strong> vice coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong><br />

compagnia. Nell'autunno 1944 il suo <strong>di</strong>st si trasferì a <strong>Bologna</strong> e si acquartierò tra le rovine dell'ex<br />

macello comunale in via Azzo Gar<strong>di</strong>no, in previsione <strong>di</strong> quella che si riteneva l'imminente<br />

insurrezione. Il 7/11/1944 prese parte alla battaglia <strong>di</strong> porta Lame, quando fascisti e tedeschi<br />

attaccarono la base partigiana. Cadde nello scontro. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 7/11/44.<br />

[O]<br />

Zucchi Avo, <strong>da</strong> Aldo e Amedea Quarantotto; n.il 17/1/1922 a Budrio. Nel 1943 residente a<br />

Castenaso. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 4/4/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zucchi Bruno, «Mario», <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Margherita Guazzaloca; n. il 15/2/1923 a Castel Maggiore;<br />

ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio alla Calzoni. Fu attivo nel btg Cirillo della 4ª<br />

brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a Castel Maggiore. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zucchi Bruno, «Bolero», <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Menta Cinti; n. il 21/8/1924 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Nel 1943<br />

residente a Bentivoglio. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nella sanità a <strong>Bologna</strong><br />

<strong>da</strong>ll'1/8 all'8/9/43. Collaborò a Bentivoglio con il btg Cirillo della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 15/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchi Carlo, «Vento», <strong>da</strong> Riccardo e Alice Cavazzoni; n. 1'8/9/1911 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943<br />

residente a Zocca (MO). Licenza elementare. Commerciante. Militò prima nel btg Sesinnio della<br />

brg Folloni della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò a Montefìorino (MO) e successivamente nella brg<br />

Toni Matteotti Montagna e operò a Monte Belvedere con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> btg.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/2/44 alla Liberazione.<br />

Zucchi Gemma, <strong>da</strong> Casimiro; n. il 4/9/1904 a Marzabotto. Nel 1943 residente a Sasso Marconi.<br />

Casalinga. Collaborò con la 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuta benemerita <strong>da</strong>l giugno<br />

1944 alla Liberazione.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zucchi Giancarlo, «Leone», <strong>da</strong> Benvenuto e Fernan<strong>da</strong> Giovannini; n. il 10/7/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Studente. Militò nella brg Costrignano della <strong>di</strong>v Modena Montagna e operò<br />

nell'Appennino tosco-emiliano. Morì in combattimento il 19/1/1945. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/7/44 al 19/1/45.<br />

Zucchi Gianni, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Imelde Maccaferri; n. il 28/8/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Ferroviere. Fu attivo nella brg Pablo e operò in provincia <strong>di</strong> Parma.<br />

Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/3/45 al 25/4/45.<br />

Zucchini Agostina, <strong>da</strong> Enrico e Dolores Fariselli; n. il 27/8/1925 a Minerbio; ivi residente nel<br />

1943. 4ª elementare. Operaia. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a<br />

Minerbio. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/8/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Aldo, <strong>da</strong> Enrico e Ademira Poli; n. il 30/8/1893 a Budrio. Meccanico. Iscritto al PCI. Il<br />

29/3/27 fu arrestato a Calcara (Crespellano), con altri militanti antifascisti, per gri<strong>da</strong> se<strong>di</strong>ziose. Il<br />

9/4 venne <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to e liberato. Subì un secondo arrestò per possesso <strong>di</strong> munizioni e fu con<strong>da</strong>nnato a<br />

3 mesi. In seguito venne sottoposto a controlli sino al 14/6/1938 quando morì. [O]<br />

Zucchini Alfonso, <strong>da</strong> Raffaele ed Ernesta Monti; n. il 14/1/1926 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano. Nel 1943<br />

residente a Minerbio. Colono. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 10/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Amedeo, <strong>da</strong> Giovanni e Albina Borselli; n. il 26/3/1901 a Castel Maggiore. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Facchino. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Granarolo Emilia. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/43 alla Liberazione.<br />

Zucchini Amleto, «Zappi», <strong>da</strong> Pio e Velin<strong>da</strong> Monti; n. il 6/12/1919 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Barista. Prestò servizio militare in artiglieria a Ferrara <strong>da</strong>l 2/4/40 al<br />

28/9/43. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capogruppo. Il<br />

fratello Bruno* cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zucchini Angelo, <strong>da</strong> Carlo e Luigia Barattini; n. il 24/5/1862 a Baricella. Analfabeta. Bracciante.<br />

Iscritto al PSI. Per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale venne sche<strong>da</strong>to nel 1898. Nel 1911 fu ra<strong>di</strong>ato<br />

<strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quello dei sovversivi. Nel 1931 venne ra<strong>di</strong>ato anche <strong>da</strong> questo<br />

elenco, ma in controlli proseguirono sino al 6/1/43. [O]<br />

Zucchini Angiolino, <strong>da</strong> Enrico e I<strong>da</strong> Pancal<strong>di</strong>; n. il 10/9/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Fotografo. Collaborò con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Anna, «Resina», <strong>da</strong> Romano e Maria Checchi; n. il 22/4/1922 ad Anzola Emilia; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaia della Ducati fin <strong>da</strong>l 1935. Nel 1943 aderì al PCI e<br />

fece parte del comitato antifascista <strong>di</strong> fabbrica. Eseguì azioni <strong>di</strong> sabotaggio della produzione, che<br />

era <strong>di</strong>venuta esclusivamente <strong>di</strong> carattere bellico. Partecipò all'organizzazione dello sciopero<br />

generale indetto per l'1/3/44 nelle fabbriche bolognesi, in concomitanza con quello proclamato nel<br />

Triangolo industriale. Diede il segnale d'inizio dell'astensione ed animò la protesta contro le SS<br />

tedesche ed i <strong>di</strong>rigenti dello stabilimento che intervennero e stroncarono armi alla mano,<br />

l'agitazione dopo due ore. Venne imme<strong>di</strong>atamente arrestata, assieme ad altre operaie ed operai, e poi<br />

lungamente interrogata e rilasciata il giorno dopo. Tre giorni dopo la <strong>di</strong>rezione della Ducati la<br />

licenziò. Da allora, s'impegnò interamente nell'attività clandestina. Militò nella 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong>, svolgendo, prima, l'attività <strong>di</strong> staffetta e, poi, fu responsabile del <strong>di</strong>st Tarzan <strong>di</strong> Anzola<br />

Emilia. Riconosciuta partigiana, col grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>ll' 1/1/44 alla Liberazione. [AR]<br />

Testimonianza in RB3. Con il marito L. Graziosi ha pubblicato: Anzola, un popolo nella<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Resistenza. Singolare contributo delle donne e delle famiglie conta<strong>di</strong>ne, S. Giovanni in Persiceto,<br />

Mac Service, 1989, p.436. Degli stessi è stato pubblicato postumo: Gli anni <strong>di</strong>fficili. Antifascismo,<br />

ricostruzione post-bellica e sviluppo industriale nei ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> due operai metalmeccanici, <strong>Bologna</strong>,<br />

2001, pp.300.<br />

Zucchini Antonio, <strong>da</strong> Giuseppe e Maria Buscaroli; n. il 31/1/1921 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente nel<br />

1943. Geometra. Collaborò a Me<strong>di</strong>cina con la 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>ll'l/10/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Armando, <strong>da</strong> Umberto e Teresa Toselli; n. il 6/8/1922 a S. Pietro in Casale; ivi residente<br />

nel 1943. 4ª elementare. Bracciante. Fu attivo nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota.<br />

Zucchini Arturo, <strong>da</strong> Gennaro e Maria Carlini; n. 1'1/6/1910 a Malalbergo; ivi residente nel 1943.<br />

3ª elementare. Bracciante. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Malalbergo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/43 alla Liberazione.<br />

Zucchini Bruno, «Moro», <strong>da</strong> Cesare e Rita Galiani; n. il 25/6/1917 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Commesso. Prestò servizio militare in fanteria a Reggio Calabria <strong>da</strong>l<br />

28/3/38 all’8/9/43 col grado <strong>di</strong> sergente. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>,<br />

con funzione <strong>di</strong> ispettore organizzativo <strong>di</strong> compagnia, e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Bruno, <strong>da</strong> Pio e Velin<strong>da</strong> Monti; n.il 19/3/1914 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Marmista. Prestò servizio militare in Jugoslavia e dopo l’8/9/43, entrò a far parte del movimento<br />

partigiano. Militò nella 12ª brg Dalmata del'EPLJ. Cadde in combattimento a Klana Kota Suha il<br />

29/4/1945. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/12/43 al 29/4/45.<br />

Zucchini Cesare, <strong>da</strong> Dino e Giulia Fabri; n.il 16/9/1910 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Me<strong>di</strong>co<br />

all'ospe<strong>da</strong>le S. Orsola. Militò nell'8ª brg Masia GL e operò a <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/3/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Cesarino, <strong>da</strong> Enrico e I<strong>da</strong> Pancal<strong>di</strong>; n. il 25/10/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Commesso. Collaborò con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>ll'l/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Cesarino, «Marco», <strong>da</strong> Giovanni e Maria Zanetti; n. l'11/2/1920 a S. Pietro in Casale; ivi<br />

residente nel 1943. 4ª elementare. Cappellaio. Prestò servizio militare in cavalleria a Milano <strong>da</strong>l<br />

3/2/40 all'8/9/43. Militò nel btg Tolomelli della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e operò a S. Pietro in Casale.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/4/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Dante, <strong>da</strong> Aldo e I<strong>da</strong> Bernagozzi; n. il 17/4/1928 a Castenaso; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Colono. Collaborò a Castenaso col btg Luccarini della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 10/10/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Dino, «Nero», <strong>da</strong> Alfonso e Amedea Poluzzi; n. il 2/12/1923 a Malalbergo. Nel 1943<br />

residente a Bentivoglio. Licenza elementare. Bracciante. Prestò servizio militare in artiglieria a<br />

Cremona <strong>da</strong>l 18/2/43 all'11/9/43. Militò nel btg Cirillo della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> con funzione<br />

<strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> plotone e operò a Bentivoglio. Venne incarcerato varie volte e torturato.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/10/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Dino, <strong>da</strong> Oreste e Alderina Sguberti; n. il 27/3/1926 a Malalbergo; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Bracciante. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Catturato <strong>da</strong>lle<br />

SS tedesche il 12/1/45 a Malalbergo, fu trasferito a <strong>Bologna</strong> e associato alle carceri <strong>di</strong> S. Giovanni<br />

in Monte. Prelevato il 10/2/1945 con altri patrioti, venne fucilato a S. Ruffillo (<strong>Bologna</strong>) e inumato<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

in una fossa comune. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 al 10/2/45. [O]<br />

Zucchini Duilio, <strong>da</strong> Enrico e Maria Bonini; n. il 25/1/1908 a Malalbergo; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Bracciante. Collaborò a Malalbergo con il btg Gotti della 4ª brg Venturoli<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zucchini Edoardo, <strong>da</strong> Vincenzo e Giovanna Mantovani; n. il 26/3/1875 a Malalbergo. Licenza<br />

elementare. Operaio. Iscritto al PSI. Per la sua attività politico-sin<strong>da</strong>cale fu sche<strong>da</strong>to nel 1900. I<br />

controlli proseguirono prima e dopo l'avvento del fascismo, sino al 1934 quando venne ra<strong>di</strong>ato<br />

<strong>da</strong>ll'elenco degli sche<strong>da</strong>ti e incluso in quello dei sovversivi. [O]<br />

Zucchini Enzo, <strong>da</strong> Anacleto e Maria Marzocchi; n. il 20/7/1909 a Budrio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio meccanico. Militò nel movimento <strong>di</strong> GL <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> scoperto<br />

<strong>da</strong>lla polizia nel novembre 1930. Fu arrestato il 15/11/30 insieme con Gianguido Borghese*, Luigi<br />

Gaiani*, Renato Gaiani*, Otello Lamma*, Umberto Orsini*, Mario Protti*. Bruno Roveri* e<br />

Alberto Trebbi* e rinviato a giu<strong>di</strong>zio per avere «concertato fra loro e con altri <strong>di</strong> attentare all'or<strong>di</strong>ne<br />

costituzionale dello Stato <strong>da</strong>ndo adesione ed attività alla organizzazione segreta e rivoluzionaria a<br />

carattere repubblicano "Giustizia e Libertà" la quale mira a provocare nel Regno l'insurrezione<br />

armata e la guerra civile». Il 26/6/31 fu con<strong>da</strong>nnato a 2 anni <strong>di</strong> reclusione e 3 <strong>di</strong> libertà vigilata <strong>da</strong>l<br />

Tribunale speciale. Scontò la pena nel carcere <strong>di</strong> Orvieto (TR), <strong>da</strong>l quale venne <strong>di</strong>messo il 14/11/32.<br />

Fu classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente più pericolose. Il<br />

9/11/40 venne ra<strong>di</strong>ato <strong>da</strong>lla «3ª categoria», ma nella sua pratica fu annotato: «E vigilato». [O]<br />

Zucchini Eugenio, «Privato», <strong>da</strong> Giuseppe ed Imelde Guizzar<strong>di</strong>; n. il 23/6/1926 a S. Giorgio <strong>di</strong><br />

Piano; ivi residente nel 1943. 1ª avviamento professionale. Calzolaio. Militò nel btg Tampellini<br />

della 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Fu vice responsabile del FdG <strong>di</strong> S. Giorgio <strong>di</strong> Piano e con altri<br />

provvide alla stampa <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> propagan<strong>da</strong> (fra essi un ciclostilato con un <strong>di</strong>segno satirico<br />

ricalcato <strong>da</strong> un volantino a stampa raccolto dopo un lancio aereo alleato - ve<strong>di</strong> RB 4). Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 27/8/44 alla Liberazione. [AR]<br />

Zucchini Ezio, «Au<strong>da</strong>ce», <strong>da</strong> Ermogeno e Adele Donati; n.il 27/6/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Operaio meccanico. Militò nel btg Rosini della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era<br />

Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sottotenente <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Fernando, <strong>da</strong> Giuseppe e Rosa Ro<strong>da</strong>; n. il 26/10/1879 a Budrio. Custode al Velodromo. Il<br />

13/5/41 a <strong>Bologna</strong> fu arrestato assieme a Ermete Conti* ed Ernesto Talleri* per avere detto a un<br />

gruppo <strong>di</strong> fascisti, presenti in un'osteria: «Se non vi togliete il <strong>di</strong>stintivo non verremo più qui a<br />

bere». Venne con<strong>da</strong>nnato a 30 giorni <strong>di</strong> carcere e <strong>di</strong>ffi<strong>da</strong>to. [CA]<br />

Zucchini Fioravante, <strong>da</strong> Serafino e Maria Lanzi; n. il 29/7/1890 a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare.<br />

Macchinista delle FS. Iscritto al PSI. Nel 1929 fu incluso nell'elenco dei ferrovieri pericolosi <strong>da</strong>l<br />

punto <strong>di</strong> vista politico e l'1/12/33 esonerato <strong>da</strong>lle FS con la formula dello «scarso ren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />

lavoro». Per vivere aprì un’osteria. Il 25/7/40 nella sua pratica venne annotato: «E vigilato». [O]<br />

Zucchini Giancarlo, <strong>da</strong> Artemio e Maria Degli Esposti Venturi; n. il 28/12/1925 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Studente istituto tecnico. Fu attivo nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>.<br />

Riconosciuto patriota.<br />

Zucchini Giancarlo, «Clelio», <strong>da</strong> Luigi e Alice Magagnoli; n. il 27/6/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Commesso. Militò nel btg Sesinnio della brg Folloni della <strong>di</strong>v<br />

Modena Montagna e operò nel Modenese. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/6/44 al 30/12/44.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Zucchini Giancarlo, «Pirucen», <strong>da</strong> Primo e Corinna Selleri; n. il 12/2/1926 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Meccanico. Militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a Corticella (<strong>Bologna</strong>). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zucchini Gina, <strong>da</strong> Federico e Isora Zagnoli; n. il 4/7/1927 a Baricella; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Bracciante. Fu attiva nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a<br />

Baricella. Riconosciuta patriota <strong>da</strong>ll'1/10/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Gino, <strong>da</strong> Ettore e Maria Man<strong>di</strong>ni; n. il 25/4/1913 a Malalbergo; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Messo comunale. Fu attivo a Malalbergo nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/5/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Giovanni, <strong>da</strong> Anacleto e Maria Marzocchi; n. il 23/6/1906 a Budrio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Commesso. Iscritto al PSI e poi al PCI. Sino al 1925 fu segretario<br />

provinciale della FGSI, poi passò alla FGCI. Fu uno dei 23 delegati che intervennero al terzo<br />

congresso provinciale della FGCI che si tenne clandestinamente il 3/8/30 a Montebudello<br />

(Monteveglio). Venne arrestato il 12/11/30, con altri militanti antifascisti, e deferito al Tribunale<br />

speciale per «associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva». Fu sche<strong>da</strong>to e il 12/11/31 con<strong>da</strong>nnato a 2 anni<br />

<strong>di</strong> reclusione. Scontò la pena nel carcere <strong>di</strong> Parma <strong>da</strong>l quale venne <strong>di</strong>messo il 12/11/32. Fu<br />

classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente più pericolose. Il<br />

31/10/35 venne fermato perché sospettato <strong>di</strong> avere <strong>di</strong>ffuso volantini antifascisti e liberato il 14/11.<br />

Fu pure fermato <strong>da</strong>l 22 al 25/10/36 in occasione della venuta a <strong>Bologna</strong> <strong>di</strong> «Altissima Personalità».<br />

Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nella 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'l/8/44 alla Liberazione. [O]<br />

Zucchini Giovanni, <strong>da</strong> Antonio e Raffaellina Regazzi; n.il 29/3/1904 a Baricella. Fabbro. Nella<br />

notte tra il 29 e il 30/9/36 fu arrestato a <strong>Bologna</strong>, unitamente ad altre 51 persone, per organizzazione<br />

comunista e sottoscrizione a favore della repubblica spagnola. [CA]<br />

Zucchini Giuseppe, <strong>da</strong> Alessandro e Alfonsa Martelli; n. il 25/5/1926 ad Anzola Emilia; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Barbiere. Militò nel btg Marzocchi della 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò ad Anzola Emilia. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 5/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Giuseppe, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Olimpia Corazza; n. il 5/9/1891 a <strong>Bologna</strong>. Cantoniere FS.<br />

Iscritto al PSI. Nel 1926 fu trasferito per punizione a U<strong>di</strong>ne e potè tornare a <strong>Bologna</strong> nel 1938. Il<br />

5/11/41 nella sua pratica venne annotato: «E’ vigilato». [O]<br />

Zucchini Giuseppe, <strong>da</strong> Enrico ed Ernesta Cocchi; n.il 25/2/1895 a Bentivoglio. Bracciante. Iscritto<br />

al PCI. Il 30/6/23 fu arrestato con altri militanti antifascisti a seguito <strong>di</strong> uno scontro con i fascisti. Il<br />

14/7 venne assoluto in pretura e liberato. L'anno seguente espatriò clandestinamente in Francia. Nel<br />

1933 fu emesso un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> fermo, nei suoi confronti, se fosse rimpatriato, trasformato l'anno<br />

seguente in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> arresto. Non tornò più. [O]<br />

Zucchini Guerrino, «Furio», <strong>da</strong> Cleto e Cesarina Lanzi; n. il 23/6/1924 a Granarolo Emilia; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Prestò servizio militare in artiglieria ad<br />

Alessandria <strong>da</strong>l 30/8 all'8/9/43. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a<br />

Granarolo Emilia. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Guerrino, <strong>da</strong> Emilio e Olin<strong>da</strong> Ruvinetti o Rovinetti; n. il 24/3/1915 a Molinella; ivi<br />

residente nel 1943. Bracciante. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti. Venne fucilato insieme con<br />

altri 6 compagni sotto il monumento al Popolano in piazza VIII agosto il 18/8/1944. Notizia<br />

dell'accaduto fu <strong>da</strong>ta <strong>da</strong> un volantino della federazione bolognese del PCI in <strong>da</strong>ta 23/8/44.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/5/44 al 18/8/44. [B]<br />

Zucchini Iliano, «Leo», <strong>da</strong> Francesco Ugo e Maria Sarti; n.il 6/12/1922 a Molinella. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Fontaniere. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> vice commissario politico <strong>di</strong> compagnia. Mentre era con altri partigiani accasermato in<br />

una casa <strong>di</strong>sabitata <strong>di</strong> via Scandellara in attesa <strong>di</strong> entrare in azione fu sorpreso <strong>da</strong>llo scoppio<br />

improvviso delle munizioni e morì (con altri 12) il 18/4/1945, Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 al<br />

18/4/45. [AR]<br />

Zucchini Isauro, <strong>da</strong> Francesco Ugo e Maria Sarti; n. il 14/2/1921 a Molinella. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Calzolaio. Fu attivo nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a<br />

Granarolo Emilia. Il fratello Iliano* cadde nella Resistenza. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'l/5/44 alla<br />

Liberazione.<br />

Zucchini Laura, «Clau<strong>di</strong>a», <strong>da</strong> Giovanni e Mafal<strong>da</strong> Lambertini; n. l’8/9/1924 a <strong>Bologna</strong>; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaia. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> compagnia. Riconosciuta partigiana con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l<br />

2/4/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Lauro, «Achille», <strong>da</strong> Alfonso e Anna Masina; n. 1'8/1/1922 a Baricella; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Commesso. Prestò servizio militare in artiglieria a Firenze <strong>da</strong>ll'1/1<br />

all'agosto 1943. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> ed operò a Baricella.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Libero, <strong>da</strong> Enrico e I<strong>da</strong> Pancal<strong>di</strong>; n. il 14/2/1917 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Luci<strong>da</strong>tore. Collaborò a <strong>Bologna</strong> con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Il<br />

fratello Iliano* cadde nella Resistenza. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 19/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Loris, <strong>da</strong> Diego e Alberta Diolaiti; n.il 24/3/1921 a Minerbio. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Studente universitario. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando. Riconosciuto<br />

partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l 17/5/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Loris, <strong>da</strong> Luigi e Anna Rubini; n. il 6/2/1917 a Malalbergo; ivi residente nel 1943. 2ª<br />

avviamento professionale. Droghiere. Prestò servizio militare in fanteria a Ravenna <strong>da</strong>l marzo 1939<br />

all'8/9/43 col grado <strong>di</strong> caporale maggiore. Militò nel btg Gotti della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Malalbergo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/10/43 alla Liberazione.<br />

Zucchini Luciano, <strong>da</strong> Alfonso e Teresa Frabetti; n. il 17/1/1925 a Borgo Panigale (BO). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio tornitore. Militò in una brg della 1ª <strong>di</strong>v<br />

Piancenza. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Luigi, «Al professour e Giulio», <strong>da</strong> Quinto e Aldovina Magli; n.il 26/9/1915 a<br />

Malalbergo; ivi residente nel 1943. Laureato. Insegnante <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Iscritto al PCI. Fu uno dei<br />

primi organizzatori dei gruppi partigiani nella zona <strong>di</strong> Malalbergo, poi confluiti nella 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong>. Nel <strong>di</strong>cembre 1944, quando Beltrando Pancal<strong>di</strong>* assunse il comando della brg, fu<br />

nominato vice commissario politico, con Elio Magri* commissario. Nell'aprile 1945, con lo<br />

sdoppiamento della brg e la nascita della 4a brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>, fu nominato commissario<br />

politico, dopo il passaggio <strong>di</strong> Magri alla nuova formazione. Il 21/4/45, durante l'insurrezione, restò<br />

ferito in uno scontro con i tedeschi in fuga verso il nord. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

maggiore <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione. [O]<br />

Zucchini Mario, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> ed Enrica Bortolotti; n. il 13/2/1920 a S. Giorgio <strong>di</strong> Piano; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Collaborò con il btg Tampellini della 2ª brg Paolo<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l settembre 1944 alla Liberazione.<br />

Zucchini Massimo, <strong>da</strong> Giuseppe e Gemma Parisini; n. il 28/12/1923 a Borgo Panigale (BO). Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Vulcanizzatore. Fu attivo nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/7/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Natale, <strong>da</strong> Ettore e Giuseppina Bergonzoni; n. 1'1/4/1922 a S. Pietro in Casale. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e nella 7ª<br />

brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla<br />

Liberazione.<br />

Zucchini Olindo, <strong>da</strong> Luigi e Dircea Martelli; n. il 17/8/1895 a Molinella; ivi residente nel 1943.<br />

Bracciante. Militò nella 5ª brg Bonvicini Matteotti e operò a Molinella. Catturato <strong>da</strong>i fascisti, nella<br />

zona <strong>di</strong> Marmorta (Molinella), unitamente ad altri 6 compagni, venne fucilato il 18/8/1944 <strong>da</strong>vanti<br />

al monumento del Popolano in piazza VIII agosto (<strong>Bologna</strong>). Notizia dell'accaduto fu <strong>da</strong>ta <strong>da</strong> un<br />

volantino della federazione bolognese del PCI il 23/8/44. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 10/5/44 al<br />

18/8/44. [O]<br />

Zucchini Olindo, «Piero», <strong>da</strong> Raffaele ed Erminia Antinori; n. il 23/7/1920 a Bentivoglio. Nel 1943<br />

residente a Castel Maggiore. Licenza elementare. Colono. Prestò servizio militare nei bersaglieri in<br />

Jugoslavia. Militò nel btg Cirillo della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel Maggiore. Venne<br />

incarcerato a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 10/3 al 30/3/45. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l<br />

15/4/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Otello, <strong>da</strong> Alfredo e Anita Mazzoni; n. il 25/2/1922 ad Argelato. Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Tranviere. Prestò servizio militare in fanteria <strong>da</strong>l 1942 all'8/9/43.<br />

Collaborò con la 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'aprile 1944 alla Liberazione.<br />

Zucchini Paola, <strong>da</strong> Ettore e Giuseppina Bergonzoni; n. il 9/5/1924 a S. Pietro in Casale; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Casalinga. Fu membro del CUMER. Riconosciuta<br />

partigiana nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> <strong>da</strong>ll'l/1/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Paolo, «Fiero», <strong>da</strong> Cirillo e Imelde Armaroli; n. il 28/2/1923 a S.Pietro in Casale; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Impiegato nelle FS. Prestò servizio<br />

militare nel genio in Jugoslavia <strong>da</strong>l 12/8/42 all'8/9/43, quando ritornò a casa <strong>da</strong>lla costa croata a<br />

Ravenna attraverso l'Adriatico. Dal novembre 1943 riprese il lavoro in ferrovia. Prese contatti con<br />

<strong>di</strong>rigenti antifascisti, prima a Ferrara e, poi, a <strong>Bologna</strong>. Frequentò Pier Paolo (detto: Piero) Jahier*,<br />

impiegato nello stesso suo luogo <strong>di</strong> lavoro e sfollato, in quel tempo, a S. Pietro in Casale. Dal<br />

giugno 1944 organizzò un centro stampa munito <strong>di</strong> ciclostile e, principalmente con Mario Testoni*,<br />

provvide alla re<strong>da</strong>zione ed alla tiratura dei giornali clandestini locali - "La Fiaccola", Organo delle<br />

masse operaie <strong>di</strong> S. Pietro in Casale, e "Lavori forzati", un foglio <strong>di</strong>retto ai lavoratori reclutati <strong>da</strong>lla<br />

Todt e poi alla loro <strong>di</strong>ffusione attraverso un'ampia rete <strong>di</strong> recapiti. Militò nel btg Tolomelli della 2ª<br />

brg Paolo Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> btg. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>l!'1/6/44 alla Liberazione. [AR] Testimonianza in RB2. Ha scritto (con altri): "Battaglia" organo<br />

della massa operaia <strong>di</strong> Galliera, in Stampa clandestina nella Resistenza bolognese, Quaderno de<br />

"La Lotta", <strong>Bologna</strong>, 1962.<br />

Zucchini Renato, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Olimpia Corazza; n. il 30/9/1908 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Muratore. Militò nella brg Matteotti Città. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente<br />

<strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Renato, «Tagano», <strong>da</strong> Gaetano e Torvilia Savioli; n. il 9/5/1926 a Sala Bolognese; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Operaio. Militò nel btg Libero della 36ª brg Bianconcini<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/6/44 al 22/2/45.<br />

Testimonianza in RB5.<br />

Zucchini Renato, «Furmintôn», <strong>da</strong> Ivo e A<strong>da</strong> Zucchi; n. il 30/4/1924 a Castel Maggiore. Nel 1943<br />

residente a Bentivoglio. Licenza elementare. Meccanico. Militò nel btg Cirillo della 4ª brg Venturoli<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Bentivoglio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/4/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Rino, <strong>da</strong> Alessandro e Alfonsa Martelli; n. l'11/6/1917 ad Anzola Emilia; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Magazziniere. Collaborò ad Anzola Emilia con la 63ª brg Bolero<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 20/5/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Rino, «Nero», <strong>da</strong> Alfonso e Amedea Poluzzi; n. 1'1/12/1923 a Malalbergo. Nel 1943<br />

residente a Bentivoglio. Licenza elementare. Bracciante. Prestò servizio militare in artiglieria a<br />

Cormons (GO) <strong>da</strong>l 18/2 all'11/9/43. Militò nel btg Cirillo della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Bentivoglio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Roberto, «Ambro», <strong>da</strong> Cesare e Rita Galiani; n. l'11/8/1907 a Castel Maggiore. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Imbianchino. Dopo l'armistizio fu tra i primi a <strong>da</strong>re vita a<br />

squadre armate nella zona della Bolognina (<strong>Bologna</strong>), poi confluite nella 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong>. Operò a <strong>Bologna</strong> e fu coman<strong>da</strong>nte della squadra Serena con la quale, partendo <strong>da</strong>lla base<br />

dell'ex Ospe<strong>da</strong>le Maggiore, nel pomeriggio del 7/11/44 prese parte alla battaglia <strong>di</strong> Porta Lame.<br />

Dopo lo scontro si trasferì con la squadra in una casa <strong>di</strong>roccata in piazza dell'Unità. La mattina del<br />

15/11 era appena uscito, per recarsi a conferire con i coman<strong>da</strong>nti della brg, quando la base fu<br />

attaccata <strong>da</strong>i nazifascisti. Il 12/12 si trovava nella sua abitazione in via Lombar<strong>di</strong> 13, con alcuni<br />

partigiani, tra i quali Elio Cicchetti* e Dante Palchetti*, quando una squadra <strong>di</strong> SS circondò lo<br />

stabile. Fu catturato e trasportato nella caserma delle brigate nere in via Magarotti (oggi via dei<br />

Bersaglieri). Con un altro partigiano pure detenuto riuscì a impossessarsi <strong>di</strong> una rivoltella e assieme<br />

evasero. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'11/11/43 alla Liberazione.<br />

Testimonianza in RB5. [O]<br />

Zucchini Romano, <strong>da</strong> Luigi e Velia Farina; n. il 16/11/1914 a BorgoPanigale (<strong>Bologna</strong>). Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Tipografo. Collaborò ad Anzola Emilia con la 63ª brg<br />

Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>l 5/5/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Romeo, <strong>da</strong> Marcello e Alfonsa Paderni; n. il 14/1/1921 a Budrio; ivi residente nel 1943.<br />

Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Barbiere. Collaborò con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>l 19/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Rossana, «Franca», <strong>da</strong> Gustavo e Violante Bongiorgi; n. il 27/12/1925 a Bentivoglio; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza <strong>di</strong> avviamento professionale. Casalinga. Militò nel btg Cirillo della 4ª<br />

brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Bentivoglio. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 15/4/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Ruggero, «Volpe», <strong>da</strong> Ivo e Ines Melloni; n. il 24/3/1927 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Litografo. Militò nel btg Ciro della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> plotone. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sottotenente<br />

<strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Sergio, <strong>da</strong> Arturo e Callinica Ghelfi; n. il 14/9/1923 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Studente universitario. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Sergio, <strong>da</strong> Rinaldo e Matilde Tullini; n. il 21/8/1921 a Budrio; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Militò nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 7/4/44 alla<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Liberazione.<br />

Zucchini Umberto, <strong>da</strong> Alessandro e Alfonsa Martelli; n. il 22/3/1921 ad Anzola Emilia; ivi<br />

residente nel 1943. 3ª elementare. Falegname. Militò nel btg Tarzan della 7ª brg GAP Gianni<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò ad Anzola Emilia. Alla fine dell'ottobre 1944 si trasferì con il btg a <strong>Bologna</strong> e si<br />

acquartierò tra le rovine dell'ex Ospe<strong>da</strong>le Maggiore, in via Riva <strong>di</strong> Reno, in previsione <strong>di</strong> quella che<br />

si riteneva l'imminente insurrezione. La sera del 7/11/44 prese parte alla battaglia <strong>di</strong> porta Lame e<br />

restò ferito. Dopo lo scontro rientrò ad Anzola Emilia. Fu catturato <strong>da</strong>i tedeschi il 5/12/44 durante il<br />

grande rastrellamento nella zona <strong>di</strong> Amola (S. Giovanni in Persiceto). Dopo una breve detenzione<br />

nel carcere <strong>di</strong> S. Giovanni in Monte (<strong>Bologna</strong>), venne fucilato a Sabbiuno <strong>di</strong> Paderno (<strong>Bologna</strong>) il<br />

14/12/1944. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/11/43 al l4/12/44. [O]<br />

Zucchini Venanzio, <strong>da</strong> Alfonso ed Elisa Melega; n. il 18/5/1908 a Galliera. Operaio. Antifascista. Il<br />

16/6/28 fu arrestato, con Genuzio Alberti*, Gino Alberti* e Risveglio Sacchetti*, perché sorpresi a<br />

cantare inni sovversivi. Il 3/7 venne con<strong>da</strong>nnato a 50 giorni <strong>di</strong> carcere. Il 10/11/43 fu confermata la<br />

sua iscrizione nell'elenco dei sovversivi. [O]<br />

Zucchini Virgilio, <strong>da</strong> Enrico e I<strong>da</strong> Pancal<strong>di</strong>; n. il 31/7/1912 a Granarolo Emilia. Nel 1943 residente<br />

a <strong>Bologna</strong>. Diploma <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a. Giornalista. Collaborò con la 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>.<br />

Il fratello Iliano* cadde nella Resistenza. Riconosciuto benemerito <strong>da</strong>ll'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zucchini Vittorio, «Jacob», <strong>da</strong> Fioravante ed Ersilia Tosarelli; n. il 15/12/1925 a Bentivoglio; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Commesso. Militò nel btg Cirillo della 4ª brg Venturoli<br />

Garibal<strong>di</strong> ed operò a Bentivoglio Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 15/4/44 alla Liberazione.<br />

Zucconi Aristide, <strong>da</strong> Attilio e Giuseppina Cicini; n. il 25/12/1923 a Castel <strong>di</strong> Casio; ivi residente<br />

nel 1943. Licenza elementare. Operaio meccanico. Militò nella 7ª brg Modena della <strong>di</strong>v Armando<br />

con funzione <strong>di</strong> capo <strong>di</strong> SM <strong>di</strong> btg e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Cadde in uno scontro con<br />

i tedeschi l'11/11/1944 in località Corona <strong>di</strong> Monte Belvedere (Lizzano in Belvedere). Riconosciuto<br />

partigiano col grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/6/44 all'11/11/44. Gli è stata conferita la me<strong>da</strong>glia d'argento<br />

alla memoria con la seguente motivazione: «In aspro combattimento, manteneva un'importante<br />

posizione attaccata <strong>da</strong> preponderanti forze nemiche. Rimasto circon<strong>da</strong>to, rifiutava <strong>di</strong> arrendersi<br />

continuando a far fuoco fino all'esaurimento delle munizioni. Colpito a morte, s'abbatteva esanime<br />

al suolo». Lizzano in Belvedere, 11 novembre 1944. Il suo nome è stato <strong>da</strong>to ad una stra<strong>da</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Bologna</strong>. [AR]<br />

Zucconi Armando, <strong>da</strong> Giuseppe e Giuseppina Guccini; n. il 19/11/1925 a Gaggio Montano. Nel<br />

1943 residente a Castel <strong>di</strong> Casio. Licenza elementare. Operaio. Militò nella 7ª brg Garibal<strong>di</strong> della<br />

<strong>di</strong>v Modena Montagna e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Il fratello Aristide* cadde nella<br />

Resistenza. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/5 al 15/11/44.<br />

Zucconi Armando, <strong>da</strong> Ivo e Desolina Cerè; n. il 22/3/1923 a Pianoro; ivi residente nel 1943.<br />

Colono. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong><br />

sottotenente <strong>da</strong>l 9/6/44 alla Liberazione.<br />

Zucconi Dante, <strong>da</strong> Ivo e Desolina Cerè; n. 1'1/1/1925 a Pianoro; ivi residente nel 1943. Colono.<br />

Militò nella brg Stella rossa Lupo. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l/8/44 alla Liberazione.<br />

Zucconi Fernando, <strong>da</strong> Alberto e Maria Stanzani; n. il 7/8/1913 a Sasso Marconi; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Colono. Militò nel btg Monaldo della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e operò a Sasso<br />

Marconi e a Monte S. Pietro. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zuenelli Francesco, «Zorro», <strong>da</strong> Crispino e Violante Cocchi; n. il 6/7/1912 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

nel 1943. Licenza elementare. Panettiere. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zuenelli Renato, «Ciclone», <strong>da</strong> Adelmo e Albertina Pelati; n. il 25/5/1921 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente<br />

nel 1943. Studente universitario. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong><br />

ispettore <strong>di</strong> btg. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zuffa Aldo, <strong>da</strong> Giuseppe e Giuseppina Gior<strong>da</strong>ni; n. il 26/11/1916 a Castel S. Pietro Tenne; ivi<br />

residente nel 1943. 3ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in artiglieria a Padova <strong>da</strong>l 23/3<br />

all'8/9/43. Militò nel btg Avoni della 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel S. Pietro Terme.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 25/4/44 alla Liberazione.<br />

Zuffa Cesarina, <strong>da</strong> Angelo e Marcella Raggi; n. il 2/8/1911 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Casalinga. Militò nel btg Busi della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

<strong>Bologna</strong>. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 2/9/44 alla Liberazione.<br />

Zuffa Ettore, <strong>da</strong> Andrea e Maria Scaramagli; n. il 15/6/1889 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente nel 1943.<br />

Bracciante. Fu ucciso <strong>da</strong>i tedeschi il 27/11/1944, nei pressi della sua abitazione, per avere <strong>di</strong>feso la<br />

figlia <strong>da</strong> un militare che la voleva violentare. [O]<br />

Zuffa Giuseppe, «Pino», <strong>da</strong> Luigi e Iside Vicchi; n.il 26/5/1926 a Borgo Tossignano; ivi residente<br />

nel 1943. Studente. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> capo plotone.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente <strong>da</strong>ll'1/6/44 al 14/4/45.<br />

Zuffa Guido, «Ciuffi», <strong>da</strong> Angelo e Marcella Raggi; n. il 19/2/1914 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel<br />

1943. Licenza elementare. Tappezziere. Prestò servizio militare nei Balcani <strong>da</strong>l 25/11/40 al 23/9/43.<br />

Fu attivo nel btg Levante della 6ª brg Giacomo. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l 7/5/44 alla Liberazione.<br />

Zuffi Amedeo, <strong>da</strong> Alfonso e Genoeffa Meloni; n. il 27/6/1916 a Crevalcore; ivi residente nel 1943.<br />

4ª elementare. Bracciante. Prestò servizio militare in fanteria a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 2/5/40 all'8/9/43.<br />

Collaborò a Crevalcore con il btg Marzocchi della 63 a brg Bolero Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito.<br />

Zuffi Armando, <strong>da</strong> Emi<strong>di</strong>o e I<strong>da</strong> Ga<strong>da</strong>ni; n. il 25/11/1909 a Pieve <strong>di</strong> Cento (FE). Bracciante.<br />

Antifascista. Il 12/5/30 fu arrestato a Pieve <strong>di</strong> Cento, con altri 3 lavoratori, per avere preso parte a<br />

uno sciopero in un'azien<strong>da</strong> agricola. Dopo breve detenzione venne ammonito e liberato. In seguito<br />

fu controllato sino al 5/3/1931 quando morì. [O]<br />

Zuffi Carlo, «Orso», <strong>da</strong> Giuseppe e Caterina Rossi; n. il 4/7/1920 a Sasso Marconi. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Nichelatore. Militò nella 9ª brg S. Justa. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'l 1/6/44<br />

alla Liberazione.<br />

Zuffì Enzo, <strong>da</strong> Consolina Zuffi; n. il 9/1/1925 a Pianoro. Nel 1943 residente a Castenaso. Fu attivo<br />

nella 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Cadde in combattimento nei pressi della casa colonica sita in via<br />

Mazzacavallo (Budrio) nel corso dello scontro avvenuto il 21/10/1944 tra partigiani e tedeschi<br />

(battaglia <strong>di</strong> Vigorso <strong>di</strong> Budrio). Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'11/7/44 al 21/10/44. [AR]<br />

Zuffi Giovanni, <strong>da</strong> Raffaele e Maria Morini; n. il 13/7/1929 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Diploma <strong>di</strong> Istituto industriale. Operaio tornitore. Collaborò a Imola con il <strong>di</strong>st della 7ª brg GAP<br />

Gianni Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zuffi Guerrino, <strong>da</strong> Gualtiero e A<strong>da</strong>lgisa Monterumici; n. il 10/6/1923 a Pianoro; ivi residente nel<br />

1943. Prestò servizio militare in Grecia e dopo 1'8/9/43 prese parte ai combattimenti contro i<br />

tedeschi a Cefalonia nelle fila della <strong>di</strong>v Acqui. Cadde il 22/9/1943. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

9/9/43 al 22/9/43.<br />

Zuffi Jonio, <strong>da</strong> Felice e Maria Pasotti;n. il 18/11/1885 a Imola. Nel 1943 residente a <strong>Bologna</strong>.<br />

Ingegnere. Iscritto al PSI. Prese parte alla guerra mon<strong>di</strong>ale 1915-18 in artiglieria con il grado <strong>di</strong><br />

capitano. Nel dopoguerra aderì al movimento Italia libera — del quale nel 1925 fu il rappresentante<br />

nel Comitato delle opposizioni - e <strong>da</strong>l 1926 all'associazione segreta Giovane Italia, della quale<br />

<strong>di</strong>venne responsabile per la provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Nel 1930 entrò nel movimento GL e il 20/4/30 fu<br />

arrestato con altri militanti antifascisti. Fu sche<strong>da</strong>to e assegnato al confino per 4 anni per<br />

«Diffusione <strong>di</strong> stampa del movimento "Giustizia e Libertà"». Andò a Lipari (ME), dove restò sino al<br />

4/5/32 quando ebbe il condono e la parte restante della pena fu commutata in ammonizione. Venne<br />

classificato <strong>di</strong> «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente più pericolose, e<br />

or<strong>di</strong>nato alla polizia <strong>di</strong> frontiera <strong>di</strong> vietarne l'espatrio. In seguito subì perio<strong>di</strong>ci controlli, l'ultimo dei<br />

quali il 10/1/42. Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nella brg Matteotti Città con funzione <strong>di</strong><br />

ispettore militare delle tre brgg Matteotti <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. In particolare curò l'organizzazione e la<br />

<strong>di</strong>slocazione <strong>di</strong> quella che operò sull'Appennino. Come tecnico, fece parte del gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che<br />

in<strong>di</strong>cò le località appenniniche più idonee per i lanci degli aerei alleati. Nell'estate 1944 fu<br />

componente del Comando piazza <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll' 1/10/43 alla<br />

Liberazione. Il giorno della Liberazione il CLN lo nominò <strong>di</strong>rettore dell'AMGA (l’azien<strong>da</strong> del gas).<br />

Contemporaneamente entrò a far parte, nominato <strong>da</strong>l CLN e <strong>da</strong>ll'AMG, su designazione del PSI,<br />

della giunta comunale <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. [O]<br />

Zuffi Laura, <strong>da</strong> Giuseppe e Domenica Dall'Osso;n. il 24/10/1919 a Imola; ivi residente nel 1943.<br />

Insegnante. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano.<br />

Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>l 10/9/44 al 14/4/45.<br />

Zuffi Mario, <strong>da</strong> Petronio ed Elisa Neri; n. il 15/10/1896 a Sasso Marconi; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Collaborò con la 9ª brg S. Justa. Riconosciuto benemerito.<br />

Zuffi Nello, <strong>da</strong> Petronio ed Elisa Neri; n. il 20/8/1900 a Sasso Marconi; ivi residente nel 1943. 4ª<br />

elementare. Operaio cartaio. Prestò servizio militare nei bersaglieri ad Asti <strong>da</strong>l 1918 al 1920.<br />

Collaborò a Sasso Marconi con la 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zuffi Tonino, <strong>da</strong> Sante e Teresa Gamberini; n. il 2/6/1927 a Imola; ivi residente nel 1943. Diploma<br />

<strong>di</strong> avviamento professionale. Mugnaio. Militò nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola con<br />

funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> btg. Venne incarcerato a Imola <strong>da</strong>l 25/11 al 2/12/44. Riconosciuto<br />

partigiano con il grado <strong>di</strong> sergente maggiore <strong>da</strong>l 15/5/44 al 14/4/45.<br />

Zuffi Wal<strong>da</strong>, «Lucrezia», <strong>da</strong> Francesco e Luigia Pettazzoni; n. il 3/4/1914 a Crevalcore. Nel 1943<br />

residente a Castel Maggiore. Licenza elementare. Operaia. Militò nella 2ª brg Paolo Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò a Pieve <strong>di</strong> Cento. Riconosciuta partigiana <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zuliani Ottavino, <strong>da</strong> Placido e Margherita D'Agostini; n. l’8/5/1911 a Campoformido (UD). Nel<br />

1943 residente a Granarolo Emilia. Licenza elementare. Carabiniere. Prestò servizio nei carabinieri<br />

a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>ll'8/9/43 al 4/8/44. Fu attivo nella brg Matteotti Città. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l<br />

14/10/44 alla Liberazione.<br />

Zunarelli Angiolino, <strong>da</strong> Giuseppe e Matilde Lenzi; n. il 14/12/1896 a Borgo Panigaie (BO). 4ª<br />

elementare. Muratore. Iscritto al PCI. L'1/6/31 fu arrestato e il 13/10 assegnato al confino per 5 anni<br />

per «organizzazione comunista». Andò prima a Lipari (ME) e poi a Ponza (LT). Il 21/2/34 venne<br />

liberato e la parte restante della pena commutata in ammonizione. Fu incluso, sino al 1940, nella «3ª<br />

categoria», quella delle persone considerate politicamente più pericolose. [C-O]<br />

Zunarelli Aristide, <strong>da</strong> Agostino ed Enrica Galavotti; n. il 5/4/1897 a Molinella. Nel 1943 residente<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

a <strong>Bologna</strong>. Marmista. Nel pomeriggio del 21/11/20 si recò in Piazza Vittorio Emanuele II (oggi<br />

Piazza Maggiore) per partecipare alla manifestazione indetta <strong>da</strong>lla federazione del PSI <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>,<br />

in occasione dell'inse<strong>di</strong>amento della secon<strong>da</strong> amministrazione comunale socialista. Quando le<br />

squadre fasciste, gui<strong>da</strong>te <strong>da</strong> Leandro Arpinati, assalirono Palazzo d'Accursio e cominciarono a<br />

sparare sulla folla — provocando la reazione delle «guar<strong>di</strong>e rosse», che vigilavano armate<br />

ali'interno della sede comunale - restò ferito e venne ricoverato in ospe<strong>da</strong>le. Nello scontro si ebbero<br />

10 morti e oltre 50 feriti, tra citta<strong>di</strong>ni e forze <strong>di</strong> polizia. [O]<br />

Zunarelli Nicola, «Max», <strong>da</strong> Cesare e Adelma Casarini; n. il 21/8/1924 a Monteveglio. Nel 1943<br />

residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Artigiano meccanico. Militò prima nella 1ª brg Irma<br />

Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> e successivamente nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> e operò a <strong>Bologna</strong>. Ferito.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zunarelli Pietro, <strong>da</strong> Ettore; n. il 25/5/1922 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Licenza elementare.<br />

Pasticciere. Militò nella 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/12/44 alla<br />

Liberazione,<br />

Zuntini <strong>Augusto</strong>, <strong>da</strong> Primo e Adelaide Bonfiglioli; n. il 14/2/1898 a Crespellano. Muratore. Nel<br />

1923 emigrò in Francia. Per ragioni non accertate, nel 1933 fu classificato comunista e nei suoi<br />

confronti emesso un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> arrestò, se fosse rientrato in Italia. [O]<br />

Zuntini Bruno, <strong>da</strong> Marina Zuntini; n. il 30/12/1924 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a Crevalcore.<br />

Licenza elementare. Operaio meccanico. Fu attivo nella 3ª brg Brigonti Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

patriota <strong>da</strong>l 16/1/45 alla Liberazione.<br />

Zuntini Primo, <strong>da</strong> Onorato e Maria Lambertini;n. il 14/8/1870 a Crespellano. Muratore. Iscritto al<br />

PSI. Nel 1931 chiese il passaporto per la Francia, dove abitava il figlio <strong>Augusto</strong>*, ma gli fu negato<br />

perché entrambi sovversivi. Gli fu concesso nel 1933. Dopo il rientro in patria, venne<br />

perio<strong>di</strong>camente vigilato sino al 12/9/1941 quando morì. [O]<br />

Zuppiroli Amedeo, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Anna Vannini; n. il 24/12/1900 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943 residente a<br />

Castel S. Pietro Terme; 3ª elementare. Bracciante. Prestò servizio militare nei carabinieri a <strong>Bologna</strong><br />

<strong>da</strong>l 27/2/20 al 13/12/21. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> ed operò a Castel S. Pietro Terme.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 17/4/45.<br />

Zuppiroli Cesare, <strong>da</strong> Vincenzo e Maria Passatempi; n. il 26/1/1904 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943 residente<br />

a Castel S. Pietro Terme. Licenza elementare. Operaio. Iscritto al PCI. L'8/10/26 fu arrestato con<br />

altri 276 militanti antifascisti e deferito al Tribunale speciale per «ricostituzione del PCI,<br />

appartenenza allo stesso, propagan<strong>da</strong> comunista». Contemporaneamente venne denunciato, con altri<br />

68 militanti antifascisti, per «attività sovversiva». Il 2/5/27 fu prosciolto <strong>da</strong>ll'accusa <strong>di</strong> «attività<br />

sovversiva» e liberato. Il 13.6 venne pure prosciolto in istruttoria <strong>da</strong>ll'altra accusa. Controllato in<br />

seguito, il 6/9/40 nella sua pratica fu annotato: «non ha <strong>da</strong>to finora alcuna prova sicura e concreta <strong>di</strong><br />

ravve<strong>di</strong>mento. E’ vigilato». Durante la lotta <strong>di</strong> liberazione militò nel btg SAP della 66ª brg Jacchia<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel S. Pietro Terme. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l1'1/5/44 al 17/4/45. [O]<br />

Zuppiroli Cesarina, «Daria», <strong>da</strong> Concetta Zuppiroli; n. il 2/8/1922 a Minerbio; ivi residente nel<br />

1943. Casalinga. Militò nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong> e operò a Minerbio.<br />

Riconosciuta partigiana con il grado <strong>di</strong> tenente all'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Cesarino, «Rino», <strong>da</strong> Alessandro ed Enrica Gottar<strong>di</strong>; n. il 12/8/1923 a <strong>Bologna</strong>. Nel<br />

1943 residente a Calderara <strong>di</strong> Reno. Studente nella facoltà <strong>di</strong> giurisprudenza. Militò prima nel btg<br />

Armaroli della 63ª brg Bolero Garibal<strong>di</strong> e successivamente nel btg Ga<strong>da</strong>ni della 2ª brg Paolo<br />

Garibal<strong>di</strong>, con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> btg, e operò a Calderara <strong>di</strong> Reno e Pieve <strong>di</strong><br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Cento. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> capitano <strong>da</strong>ll'1/11/43 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Efisio, <strong>da</strong> Giovanni ed Ersilia Dotti; n. il 18/2/1902 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Licenza elementare. Infermiera. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibal<strong>di</strong> e operò a<br />

Monterenzio. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/4/44 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Emilio, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Anna Vannini; n. il 17/9/1905 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943 residente a<br />

Castel S. Pietro Terme. 3ª elementare. Colono. Prestò servizio militare in artiglieria a Sacile (UD)<br />

<strong>da</strong>l 25/5/25 al 24/9/26. Militò nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong> e operò a Castel S. Pietro Terme.<br />

Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 4/4/44 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Enzo, <strong>da</strong> Antonio e Luigia Monari; n. il 28/11/1909 a Minerbio.Nel 1943 residente a<br />

<strong>Bologna</strong>. 3ª elementare. Tranviere. Prestò servizio militare in artiglieria nei Balcani e in URSS <strong>da</strong>l<br />

1941 al 1943. Fu attivo a Minerbio nel btg Oriente della 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

patriota <strong>da</strong>l 1944 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Enzo, «Gator», <strong>da</strong> Enrico e Bianca Regazzi; n. il 28/5/1924 a Me<strong>di</strong>cina; ivi residente nel<br />

1943. 3ª elementare. Operaio. Militò nel <strong>di</strong>st Me<strong>di</strong>cina della 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> coman<strong>da</strong>nte <strong>di</strong> compagnia. Venne incarcerato a Casola Valsenio (RA) <strong>da</strong>l 25/5 al 3/6/44.<br />

Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> tenente <strong>da</strong>ll'1/2/44 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Gaetano, <strong>da</strong> Vincenzo e Maria Dovesi; n. il 14/10/1889 a Castel Maggiore. Tranviere.<br />

Iscritto al PCI. Negli ultimi giorni del 1938 fu arrestato, con altri 76 militanti antifascisti, e accusato<br />

<strong>di</strong> «associazione e propagan<strong>da</strong> sovversiva». Deferito al Tribunale speciale il 16/6/39, il 21/7 fu<br />

con<strong>da</strong>nnato a 5 anni <strong>di</strong> carcere e a 2 <strong>di</strong> vigilanza speciale. Fu liberato, in <strong>da</strong>ta imprecisata, nel 1941.<br />

[C-O]<br />

Zuppiroli Giancarlo, <strong>da</strong> Alessandro e Amedea Tassoni; n. il 28/8/1925 a Minerbio; ivi residente<br />

nel 1943. Operaio imbianchino. Collaborò con la 4ª brg Venturoli Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto<br />

benemerito <strong>da</strong>l 10/10/44 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Giuseppe, <strong>da</strong> Costantino e Regina Ziosi; n. 1'8/4/1890 a Malalbergo. Bracciante. Il<br />

26/5/1926 venne ucciso a sassate <strong>da</strong> una squadra <strong>di</strong> fascisti ad Altedo (Malalbergo). [AR-O]<br />

Zuppiroli Giuseppe, <strong>da</strong> Vincenzo e Maria Passatempi; n. il 7/9/1897 a Me<strong>di</strong>cina. Commerciante.<br />

Iscritto al PSI. Nel 1920 fu capolega dei braccianti <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e ricoprì la carica <strong>di</strong> assessore<br />

comunale. Nello stesso periodo subì due lievi con<strong>da</strong>nne perché trovato in possesso <strong>di</strong> rivoltella<br />

senza avere il permesso. Nel 1923 «Per tema <strong>di</strong> rappresaglie <strong>da</strong> parte dell'elemento fascista», come<br />

si legge in un rapporto della polizia, espatriò clandestinamente in Svizzera. Alla fine del 1926, per<br />

quanto latitante, fu deferito al Tribunale speciale, con altri 276 militanti antifascisti, per<br />

«ricostituzione del PCI, appartenenza allo stesso, propagan<strong>da</strong> comunista». Il 13/6/27 fu prosciolto<br />

in istruttoria. Nel 1928, a causa della sua attività politica, fu espulso <strong>da</strong>lla Svizzera e si recò in<br />

Francia. Sempre per la sua attività politica, segnalata <strong>da</strong>lle autorità consolari, nel 1930 venne<br />

emesso un man<strong>da</strong>to <strong>di</strong> arrestò, nel caso fosse rientrato in Italia. Nel 1939 - poiché si riteneva che<br />

avesse preso parte alla guerra civile spagnola - fu sche<strong>da</strong>to e classificato comunista. Le autorità<br />

consolari lo sottoposero a controlli perio<strong>di</strong>ci, l'ultimo dei quali il 26/5/42. [O]<br />

Zuppiroli Luciano, <strong>da</strong> Giuseppe ed Elisabetta Roncarati; n. il 3/1/1924 a Crevalcore. Elettricista.<br />

Fu attivo in provincia <strong>di</strong> Parma nella brg Julia GL. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>ll'1/3/45 alla<br />

Liberazione.<br />

Zuppiroli Mario, <strong>da</strong> Alessandro ed Enrica Gottar<strong>di</strong>; n. il 6/9/1926 a <strong>Bologna</strong>. Nel 1943 residente a<br />

Calderara <strong>di</strong> Reno. Licenza elementare. Sarto. Militò nel btg Armaroli della 63 a brg Bolero<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

Garibal<strong>di</strong> e operò a Calderara <strong>di</strong> Reno. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 9/9/43 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Mario, «Bobi», <strong>da</strong> Oliviero e Desolina Mazzetti; n. il 17/5/1923 a Castello d'Argile. Nel<br />

1943 residente ad Argelato. Licenza elementare. Bracciante. Prestò servizio militare in fanteria a<br />

U<strong>di</strong>ne sino al settembre 1943. Subito dopo l'inizio della lotta <strong>di</strong> liberazione fece parte dei primi<br />

nuclei armati che si costituirono nella zona <strong>di</strong> Castel Maggiore confluiti poi nella 7ª brg GAP<br />

Gianni Garibal<strong>di</strong>. Prese parte a tutte le principali azioni compiute <strong>da</strong>l <strong>di</strong>st <strong>di</strong> Castel Maggiore, del<br />

quale <strong>di</strong>venne vice coman<strong>da</strong>nte. Il 13/9/1944, mentre si trovava con pochi uomini nella base <strong>di</strong> Villa<br />

Boschi <strong>di</strong> Castagnolino (Bentivoglio), fu circon<strong>da</strong>to <strong>da</strong>i fascisti. Restò ucciso nel corso <strong>di</strong> un breve,<br />

ma violento scontro conclusosi con la fuga degli assalitori. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l 20/3/44 al<br />

13/9/44. [O]<br />

Zuppiroli Val<strong>di</strong>miro, «Bobi II», <strong>da</strong> Oliviero e Desolina Mazzetti; n. il 9/2/1925 ad Argelato; ivi<br />

residente nel 1943. Licenza elementare. Canapino. Militò nella 7ª brg GAP Gianni Garibal<strong>di</strong> con<br />

funzione <strong>di</strong> capo nucleo e operò a Castel Maggiore. Venne incarcerato a <strong>Bologna</strong> <strong>da</strong>l 13 al 27/9/44.<br />

Il fratello Mario* cadde nella Resistenza. Riconosciuto partigiano con il grado <strong>di</strong> maresciallo <strong>da</strong>l<br />

15/2/44 alla Liberazione.<br />

Zuppiroli Valentino, «Tom», <strong>da</strong> Giuseppe ed Elisabetta Roncarati; n. il 5/4/1925 a Crevalcore. Nel<br />

1943 residente a <strong>Bologna</strong>. Licenza elementare. Operaio tornitore. Militò nel btg Ciro della 1ª brg<br />

Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong> con funzione <strong>di</strong> commissario politico <strong>di</strong> compagnia e operò a <strong>Bologna</strong> e<br />

provincia. Con altri 4 compagni entrò in azione presso una casa colonica <strong>di</strong> Corticella (<strong>Bologna</strong>) per<br />

liberare il bestiame requisito. Fu sorpreso con gli altri <strong>da</strong> <strong>di</strong>versi sol<strong>da</strong>ti tedeschi che si accinsero a<br />

fucilarli. Due partigiani riuscirono a fuggire. Rimasto in mano ai tedeschi con Renato Bartolini* e<br />

Mauro Pizzoli* fu portato al comando militare <strong>di</strong> S. Anna (<strong>Bologna</strong>) e torturato, poi ricondotto in<br />

via delle Fonti dove fu impiccato con gli altri due compagni ai pali della elettrificazione tranviaria il<br />

29/10/1944. All'indomani le madri degli impiccati, portatesi con un ciclofurgoncino presso i<br />

ca<strong>da</strong>veri, sfi<strong>da</strong>ndo le sentinelle, si aiutarono l'una con l'altra per sottrarre <strong>da</strong>l cappio i corpi dei figli<br />

che, poi, portarono ognuna presso le proprie case. L'episo<strong>di</strong>o fu riferito in un volantino pubblicato<br />

<strong>da</strong>i GDD <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> e provincia il 12/1/45. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/2/44 al29/10/44. [B]<br />

Zuppiroli Vittorio, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Anna Vannini; n. il 24/5/1920 a Me<strong>di</strong>cina. Nel 1943 residente a<br />

Castel S. Pietro Terme. Bracciante. Collaborò a Castel S. Pietro Terme con la 66ª brg Jacchia<br />

Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto benemerito.<br />

Zuppiroli Vittorio, <strong>da</strong> <strong>Augusto</strong> e Ines Amadori; n. il 27/2/1925 a Castel S. Pietro Terme; ivi<br />

residente nel 1943. Studente. Fu attivo nella 66ª brg Jacchia Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto patriota <strong>da</strong>l<br />

luglio 1944 alla Liberazione.<br />

Zurla Arnaldo, <strong>da</strong> Emilio ed Argia Trebbi; n. l’8/2/1908 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943. Licenza<br />

elementare. Operaio alla Calzoni. Arrestato il 15/10/40, venne portato nella caserma della milizia<br />

fascista in via Mascarella dove fu sottoposto a torture e bastonature e quin<strong>di</strong> trasferito nelle carceri<br />

<strong>di</strong> S. Giovanni in Monte. Deferito alla Commissione provinciale, fu con<strong>da</strong>nnato al confino a tempo<br />

indeterminato. Scontò 5 mesi ad Ariano Irpino (AV) e prosciolto nel marzo 1941. Durante la lotta <strong>di</strong><br />

liberazione militò nel btg Pinar<strong>di</strong> della 1ª brg Irma Ban<strong>di</strong>era Garibal<strong>di</strong>. Riconosciuto partigiano<br />

<strong>da</strong>ll'1/1/44 alla Liberazione. [C]<br />

Zurla Gilberto, <strong>da</strong> Giovanni e Virginia Castelli; n. il 7/12/1889 a <strong>Bologna</strong>; ivi residente nel 1943.<br />

Impiegato. Militò nella 9ª brg S. Justa. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>l1'1/9/44 alla Liberazione.<br />

Zurma Guido, <strong>da</strong> Riccardo; n. il 29/4/1921 a Occhiobello (RO); ivi residente nel 1943. Militò nella<br />

36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano con<br />

il grado <strong>di</strong> sottotenente <strong>da</strong>l 20/6/44 al 19/4/45.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.


Dizionario Biografico Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919-1945),<br />

a cura <strong>di</strong> A. Albertazzi, L. Arbizzani, N. S. Onofri.<br />

<strong>Zydek</strong> <strong>Wilhelm</strong>, <strong>da</strong> Tommaso; n. 1'1/3/1902 in Slesia. Militò nella 36ª brg Bianconcini Garibal<strong>di</strong> e<br />

operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano <strong>da</strong>ll'1/7/44 al 15/10/44.<br />

Istituto per la storia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>; <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>;<br />

Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> “Luciano Bergonzini”; Regione Emilia-Romagna.

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