Verbale Consiglio comunale dd. 7/8/2008 - Comune di Nago Torbole

COMUNE DI NAGO-TORBOLE 

PROVINCIA DI TRENTO 

VERBALE N. 08/2008 

Il giorno sette del mese di agosto dell’anno duemilaotto alle ore 16,00 presso la sala 

Consiliare di Torbole si è riunito il Consiglio Comunale in seduta pubblica di prima 

convocazione per la trattazione degli argomenti di cui all'o.d.g. n. 9222 dd. 30.07.2008, 

regolarmente consegnato. 

PRESENTI 

- 1 - 

ASSENTI 

giustificati ingiustificati 

Bertolini Ennio 

Tonelli Eraldo 

Mazzoldi Mario 

Polidoro Bruno 

Di Lucia Giovanni Giuseppe 

Tonelli Silvio 

Rosà Armando 

Tonelli Andrea 

Mandelli Germano 

Morandi Gianni 

Bellotti Ruggero 

Civettini Luca 

X 

Martinelli Alberto (Entra al punto 8 dell’O.d.g.) X 

Rosà Lorenzo 

Bertoldi Roberta 

X 

Assiste e verbalizza il Segretario comunale sig.ra Guella Alda. 

Il Presidente Bertolini dott. Ennio, accertata l’esistenza del numero legale degli 

intervenuti, dichiara aperta la seduta per la trattazione degli argomenti posti all’ordine 

del giorno.

SINDACO: Constatata la presenza del numero legale – sono presenti n. 12 Consiglieri - 

dichiaro aperta la seduta. Sono assenti giustificati i consiglieri Martinelli Alberto e Rosà 

Lorenzo, non abbiamo invece notizie del consigliere Mandelli: magari ci raggiungerà 

più tardi. 

1. NOMINA SCRUTATORI. 

SINDACO: Propongo, a scrutatori, i consiglieri Rosà Armando e Bertoldi Roberta. 

Chi è favorevole? Chi è contrario? Chi si astiene? 

(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 10, contrari 0, astenuti 2 (gli interessati)) 

SINDACO: La proposta è accolta. 

2. APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE PRECEDENTI. 

SINDACO: Prima di porre in discussione il verbale n. 11, relativo alla seduta del 12 

novembre 2007, vorrei riferire che… Prego. 

CIVETTINI LUCA: Vorrei intervenire io, perché è corretto lo sappiano tutti i 

Consiglieri. Stigmatizziamo ancora una volta la scelta fatta circa l’orario di 

convocazione del Consiglio comunale: voi non vi stufate di convocarlo a queste ore, noi 

non ci stufiamo di dire che siamo contrari. Si tratta di un discorso che abbiamo già fatto 

presente in riunione dei Capigruppo, ma evidentemente non serve, nel senso che quanto 

diciamo non viene preso in considerazione. Sottolineiamo anche la coerenza dell’attuale 

Vice Sindaco, e lo faremo ogni volta che sarà convocato il Consiglio alle ore 16.00. So 

che questo lascia il tempo che trova, perché tanto decidete voi e fate voi, mi sembra in 

ogni caso giusto portare tutto il Consiglio a conoscenza di come la pensiamo e 

sottolineare anche che qualcuno cambia idea a seconda di dove si trova. 

SINDACO: Va bene, grazie. Andiamo avanti. Verbale n. 11… 

TONELLI ERALDO: Chiedo scusa, ma… 

SINDACO: Io direi di andare avanti con la trattazione dei punti all’ordine del giorno: 

lasciamo perdere e… 

TONELLI ERALDO: Mi sia concessa una battuta: il dialogo presuppone che il 

rispetto sia reciproco e non unilaterale. 

SINDACO: Va bene, andiamo avanti. Presuppongo che tutti abbiate avuto il tempo di 

leggere i verbali e aggiungo anche, visto che mi è stato richiesto nell’ultima riunione dei 

Capigruppo, che sarebbe opportuno mettere all’ordine del giorno il numero dei verbali 

dei quali nei prossimi Consigli si chiede l’approvazione: questo è stato chiesto dai 

Capigruppo. Se non ci sono interventi, pongo in votazione il verbale n. 11… Prego, 

consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Ho alcune osservazioni, più che altro di carattere formale, da fare. 

Pagina 33, seconda riga del mio secondo intervento: non è “dell’assessore Morandi”, ma 

“dell’ex assessore Morandi”, considerato che allora era appunto già “ex”. A pagina 51, 

sette righe prima della fine, non è “ahi voglia a dire il Sindaco”, ma “ha voglia a dire il 

- 2 -

Sindaco”. Più sotto, alla terz’ultima riga, è giusto per correttezza precisare che si parla 

di 100 milioni di lire: ci si riferiva infatti ai 54.000 euro e quindi… 

SINDACO: Grazie. Metto in votazione il verbale n. 11, relativo alla seduta del 12 

novembre 2007. 


(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 12, all’unanimità) 

SINDACO: Il verbale n. 11 è approvato. Passiamo al verbale n. 12, relativo alla seduta 

del 5 dicembre 2007: vi sono osservazioni in merito? Preciso che in quell’occasione era 

assente il consigliere Rosà Lorenzo. Se non vi sono osservazioni, pongo in votazione, 

per l’approvazione, il verbale n. 12 del 2007. 



SINDACO: Il verbale n. 12 del 2007 è approvato. Passiamo al verbale n. 13, relativo 

alla seduta dell’11 dicembre 2007: vi sono osservazioni? Interventi? Se non ve ne sono, 

procediamo alla votazione. 



SINDACO: Il verbale n. 13 del 2007 è approvato. Verbale n. 14, relativo alla seduta del 

19 dicembre 2007: nessuno era assente; vi sono osservazioni in merito? Se non ve ne 

sono, lo pongo in votazione per l’approvazione. 



SINDACO: Il verbale n. 14 del 2007 è approvato. Passiamo ora al 2008: è in 

discussione il n. 1, relativo alla seduta del 14 febbraio 2008; erano assenti i consiglieri 

Germano Mandelli e Bertoldi Roberta. Prego, consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Pagina 45, sedicesima riga: chiederei una correzione in quanto ho 

sbagliato il nome della lista avendo detto “Intesa Progressista” e invece ci chiamavamo 

“Alleanza Progressista”. Il nome ufficiale era questo. 

SINDACO: Va bene. Vi sono altri interventi? Se non ve ne sono, procediamo alla 

votazione del verbale n. 1, relativo alla seduta del 14 febbraio 2008. 


(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 11, contrari 0, astenuti 1 (Bertoldi 

Roberta, in quanto assente durante la seduta del 14.02.2008) 

SINDACO: Il verbale n. 1 del 2008 è approvato. Verbale n. 2, del 15 febbraio 2008: 

assenti i consiglieri Mandelli Germano, Morandi Gianni, Bellotti Ruggero e Bertoldi 

Roberta. Chiedo se vi sono osservazioni in merito a questo verbale. Se nessuno chiede 

la parola, pongo in votazione, per l’approvazione, il verbale n. 2 del 2008. 


(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 9, contrari 0, astenuti 3 (Bellotti Ruggero, 

Morandi Gianni e Bertoldi Roberta, in quanto assenti durante la seduta del 15.02.2008) 

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SINDACO: Il verbale n. 2 del 2008 è approvato. Verbale n. 3, del 5 marzo 2008: 

assente il consigliere Morandi Gianni. Prego, consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: In questo caso ero presente, ma ho dovuto poi assentarmi subito 

visto il punto all’ordine del giorno in discussione, dichiaro pertanto il mio voto di 

astensione sul verbale. 

SINDACO: Va bene. Procediamo alla votazione. 


(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 10, contrari 0, astenuti 2 (Civettini Luca e 

Morandi Gianni, in quanto assenti durante la seduta del 05.03.2008) 

SINDACO: Il verbale n. 3 del 2008 è approvato. Verbale n. 4, del 6 marzo 2008: assenti 

i consiglieri Morandi Gianni, Bellotti Ruggero, Civettini Luca e Rosà Lorenzo. Prego, 

consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Anche in questo caso mi asterrò in quanto non ero presente: avrei 

infatti dovuto venire per poi andare via e quindi… 

SINDACO: Va bene. Procediamo alla votazione di questo verbale. 


(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 8, contrari 0, astenuti 4 (Bellotti Ruggero, 

Civettini Luca, Morandi Gianni e Rosà Armando, in quanto assenti durante la seduta del 

06.03.2008) 

SINDACO: Il verbale n. 4 del 2008 è approvato. Passiamo ora al terzo punto all’ordine 

del giorno. 

3. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE A RISPOSTA SCRITTA: 

COMUNICAZIONE DELLE RISPOSTE. 

SINDACO: Propongo di saltare la prima, così magari nel frattempo arriva il consigliere 

Mandelli… 

BELLOTTI RUGGERO: A nome del consigliere Mandelli, che oggi non può essere 

presente per motivi di lavoro, comunico che le due interpellanze da lui presentate 

possono essere tranquillamente archiviate in quanto ormai il tempo è passato (sono 

trascorsi quasi tre mesi!), di conseguenza non hanno più nessuna importanza e anche la 

riposta data non è stata ritenuta dallo stesso Mandelli sufficiente. Ad ogni buon conto, il 

collega ringrazia anche il Sindaco per la sensibilità avuta nei suoi confronti per avere 

indetto questa Assemblea alle ore 16.00 del pomeriggio e per avere dato delle risposte 

non esaurienti. Spera che nel proseguo questo non avvenga più altrimenti, avendo un 

lavoro dal quale non può astenersi, lui dovrà sempre essere assente. Grazie. 

SINDACO: Va bene, anche se in ogni caso potrebbe presentarsi successivamente visto 

che il Consiglio continua e quindi… Saltiamo le prime due interpellanze, anche se la 

prima doveva essere discussa e… 

BELLOTTI RUGGERO: Si possono archiviare. 

- 4 -

SINDACO: D’accordo. Passiamo allora alla terza interpellanza all’ordine del giorno. 

- n. 6666 prot. dd. 30.05.2008 presentata dalla Lista Insieme per Nago- 

Torbole - Centro Sinistra Autonomista, avente ad oggetto: “Chiusura del 

parcheggio nell’area Ex Pavese”. 

SINDACO: Chiedo agli interroganti di dare lettura dell’interrogazione. 

Il consigliere Civettini Luca dà lettura dell’interrogazione presentata. 

L’assessore Tonelli Eraldo dà lettura della risposta data dalla Amministrazione 

comunale. 

CIVETTINI LUCA: Premesso che non accettiamo lezioni di coerenza da parte di chi 

in questi tre anni politici ha fatto tutto il contrario della coerenza, aggiungo che non è 

una strumentalizzazione perché, se noi siamo responsabili, con orgoglio, della chiusura 

di questa strada, i responsabili del degrado siete voi, che dopo due anni e mezzo non 

sapete ancora cosa fare di quell’area. In secondo luogo, non mi risulta che il Consiglio 

comunale “imponga” al Sindaco, primo perché il Sindaco ha votato la mozione e quindi, 

se del caso, se l’è anche autoimposta, secondo perché questa non era un’imposizione, 

ma era una richiesta del Consiglio comunale, votata all’unanimità, e dunque non si vede 

dove stia l’imposizione. In terzo luogo, è inutile che vi nascondiate dietro alibi 

urbanistici o che diciate che aspettate di decidere che cosa fare della Pavese per vedere 

cosa fare del parcheggio: sappiamo infatti benissimo che arriveremo a fine legislatura 

senza avere deciso sulla Pavese, ergo non avremo deciso neanche sul parcheggio. 

Quando a suo tempo l’attuale Vice Sindaco era ancora all’opposizione, si era fatto 

presente al Sindaco, in sede di Capigruppo, di non fare una scelta se ancora non si 

avevano idee, ma quanto meno di non tenere il parcheggio chiuso. In sostanza, si era 

chiesto di aprirlo, di farci un parco con qualche panchina, e a questo scopo non serviva 

nessuna destinazione urbanistica diversa rispetto a quella che c’era; sarebbe stata 

un’area a lago verde usufruibile da parte di tutti e non restava un parcheggio chiuso. 

Ecco, quindi, dove è il degrado: c’è un’area in zona lago chiusa. Basta aprirla, metterci 

due panchine e una fontana, o anche niente fontana, e si ha un’area utilizzabile in fascia 

lago fino a quando non deciderete cosa fare della Pavese e non deciderete anche cosa 

fare in via definitiva del parcheggio, fatto sta che adesso come adesso non dà una bella 

immagine. L’incoerenza non c’è assolutamente perché noi, al contrario di Lei, Vice 

Sindaco, che quella mozione l’ha non solo votata, ma anche firmata e invece adesso si 

tira indietro quando deve decidere cosa farne, siamo ancora coerenti e convinti: 

semplicemente, ci sembra un degrado avere lì per due anni un’area chiusa quando 

invece si poteva aprirla, metterci due alberi per fare ombra, due panchine, con gli 

anziani che ci riposano, e già sarebbe stata una soluzione, sia pure provvisoria, ma meno 

degradante di quella di adesso. Quanto alla Pavese, se lasciavate tutto com’era avremmo 

adesso la Pavese finita, con il suo Municipio e le zone già destinate, voi avete invece 

deciso cosa non fare, sempre le solite polemiche e state ancora decidendo non con quali 

soldi fare, perché nonostante gli impegni di questa nuova Giunta, che in sei mesi doveva 

decidere cosa fare della Pavese, sono passati oltre due anni e ancora non sapete cosa fare 

di quello spazio, di cui evidentemente si prenderà carico la prossima Amministrazione 

perché ormai questo lo abbiamo capito. A questo punto, è inutile dire che siamo del 

tutto insoddisfatti della risposta. 

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SINDACO: Grazie. Passiamo alla prossima. 


Torbole - Centro Sinistra Autonomista, avente ad oggetto: “Parco Busatte”. 

SINDACO: Chiedo di dare lettura dell’interrogazione. 


L’assessore Mazzoldi Mario dà lettura della risposta data dalla Amministrazione 


CIVETTINI LUCA: Come sempre, l’assessore Mazzoldi soddisfa quanto meno le 

richieste, anche se poi magari non sempre le sue risposte si possono condividere; qui ha 

risposto punto per punto a tutti e sette gli interrogativi e dunque possiamo dire che la 

sua risposta ci soddisfa pienamente per quanto riguarda i primi quattro punti, non solo 

per la forma, ma anche per la sostanza. Certo, si parla di “poco tempo”: sono due anni 

che abbiamo l’area e sono trent’anni che… insomma, il fatto che due anni siano poco 

tempo è soggettivo, ma vabbè, questa è una quisquilia. Per quanto riguarda il punto n. 5, 

si dice che è “problematico”, io ricordo però che sono trent’anni che si dà quello spazio 

lì così com’è e si ricavavano dei soldi anche se in conto opere, quindi la risposta ci 

soddisfa formalmente, ma non sostanzialmente perché qualcosa si potrebbe fare anziché 

lasciare tutto abbandonato a se stesso. Sono andato proprio ieri a farmi un giro e devo 

dire che dà proprio una brutta immagine. Ho contato dieci cestini dell’immondizia e su 

dieci due erano aggiustati e gli altri erano rotti, e questo – ripeto – solo per i cestini 

dell’immondizia; ora, siccome da lì passa tanta gente, secondo me quella è proprio 

un’immagine che il comune di Nago-Torbole non dovrebbe dare. Lo stesso discorso 

vale per i WC: non venite a raccontarci che è questione di soldi, anche perché abbiamo 

visto che l’85% dei soldi che avete messo sulla parte straordinaria non li spendete, 

quindi riguardo a questo ci dichiariamo non soddisfatti. Insoddisfatti siamo anche 

riguardo al settimo punto, in quanto non c’è la risposta: cosa vuole dire, infatti, che “per 

la viabilità ad oggi non risultano previsioni o idee differenti da quelle previste nel 

Piano”? Si conferma la strada o no? Aspettiamo ancora il progetto dello studio 

dell’Università, sappiamo comunque che qualcuno era fermamente contrario, anche se 

ormai ci siamo abituati a vederlo cambiare idea quando passa dall’altra parte, ci sarebbe 

in ogni caso piaciuto avere avuto una risposta, un sì o un no, capire se questa strada la 

volete o no, d’altro canto non poteva risponderci e quindi giustamente non ci ha 

risposto. Su questo punto, insomma, ci dichiariamo non soddisfatti, anche se 

l’insoddisfazione è giustificata visto che non poteva dire altro, altrimenti avrebbe avuto 

qualche problemino in maggioranza. 

SINDACO: Grazie. Andiamo avanti. 


Torbole - Centro Sinistra Autonomista, avente ad oggetto: “Adsl”. 

SINDACO: Prego dare lettura dell’interrogazione. 

Il consigliere Bertoldi Roberta dà lettura dell’interrogazione presentata. 

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Il Sindaco dà lettura della risposta data dalla Amministrazione comunale. 

BERTOLDI ROBERTA: Siamo soddisfatti della risposta, anche se dobbiamo fare due 

ulteriori precisazioni. Innanzi tutto, qui si dice: “…come a tutti noto e come riportato 

anche dalla stampa”; in realtà, ci piacerebbe che alcune informazioni venissero portate 

in Consiglio comunale e non solo apprenderle attraverso la stampa, come ormai 

ultimamente avviene. In secondo luogo, una domanda tecnica: sul giornalino era scritto 

che si sono già fatti i lavori in Via Rivana, ma a casa mia, tanto per dire, la ADSL 

ancora non c’è; vorrei sapere se si intendeva dire che sono arrivati fino in cima a Via 

Rivana o se sono arrivati fino al centro di Nago. 

TONELLI ERALDO: Predisposto già tutto, quest’autunno ci sarà. 

SINDACO: Mancano ancora linee, che verranno attivate solamente quando ci sarà il 

collegamento con il Linfano, in ogni caso hanno già predisposto tutto e quest’autunno ci 

sarà il completamento. Passiamo alla successiva. 


Torbole - Centro Sinistra Autonomista, avente ad oggetto: “Piccoli 

disservizi e qualche consiglio”. 

SINDACO: Chiedo di dare lettura dell’interrogazione. 


L’assessore Di Lucia Giovanni Giuseppe dà lettura della risposta data dalla 

Amministrazione comunale. 

CIVETTINI LUCA: Evidenzio innanzi tutto che l’interrogazione è del 13 giugno e non 

di aprile o di maggio. Per quanto riguarda poi i soffioni delle docce, faccio presente che 

questi sono stati collocati il giorno dopo che lo avevamo evidenziato in Consiglio 

comunale, quindi celerità nel fare, ma non certo nel programmare. Al di là di questo, per 

quanto riguarda la forma della risposta possiamo senz’altro ritenerci soddisfatti, nel 

senso che l’Assessore ha quanto meno cercato di rispondere a tutti i punti da noi 

sollevati, anche se non in tutti i casi ci è riuscito. Nella sostanza non possiamo invece 

essere soddisfatti perché tante delle cose che abbiamo segnalato non si possono fare in 

luglio, altrimenti significa che c’è qualcosa che non funziona. Non si può nemmeno dare 

la colpa al fatto che ha piovuto e che il livello del lago è alto… insomma, non so… Lei, 

Assessore, si è trincerato dietro al fatto che gli Uffici lavorano ecc., ma questa non è 

un’interrogazione rivolta agli Uffici, è un’interrogazione politica… 

DI LUCIA GIOVANNI GIUSEPPE: Con me collaborano tutti gli Uffici! 

CIVETTINI LUCA: E per fortuna sono Uffici che funzionano, altrimenti è probabile 

che tante di quelle cose lì non si facessero neanche a luglio, E quindi da questo punto di 

vista non abbiamo alcun dubbio, dovrebbe però ormai sapere, dopo un anno e mezzo di 

Amministrazione, che non basta avere gente che lavora, bisogna avere anche gente che 

programma, e infatti è questo che manca: manca la programmazione politica. Non si 

può programmare di gestire la stagione turistica a luglio, alternativamente – ripeto – c’è 

qualcosa che non funziona, perché ad aprile dovrebbe già essere fatto tutto. Lei dice che 

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sono state fatte, e vabbè, ma se le boe nell’acqua si mettono il 22 luglio, questa è 

mancanza di programmazione politica. Non ditemi che siete anche voi soddisfatti del 

fatto che si mettono le boe in acqua il 22 luglio, sia pure con la primavera che abbiamo 

avuto, altrimenti… Io la spiaggia la frequento e vi posso assicurare che di gente ce n’era 

anche prima del 22 luglio, non c’erano invece le boe; anche la spiaggia è stata fatta a 

luglio e sinceramente mi sembra quasi ovvio e banale dire che era forse un po’ tardi, non 

vedo quindi come possiate essere soddisfatti di questa gestione. Per quanto riguarda il 

palco, dite che serve, ma che non avete i soldi, e invece di soldi ne avete fin che volete. 

Si dica piuttosto che non siete in grado di spenderli, ma non che non ne avete: avete lì 6 

milioni di euro, quindi penso che 50.000 euro riuscireste a metterli lì! Il palco può non 

essere prioritario - scelte e opinioni -, se comunque si è “in attesa della progettazione del 

Parco Pavese, dove probabilmente troverà la sua collocazione”, già sappiamo che il 

parco verrà fatto, forse, da chi verrà nel 2010. Per quanto riguarda i tabelloni, qui non ci 

riferiamo a quelli su cui già avevamo presentato una precedente interrogazione, ma a 

quelli dati in concessione, perché anche in questo caso spetta al Comune controllare che 

siano tenuti bene. Non si può dire: “Sono dati in concessione, punto e basta, sono tenuti 

come sono tenuti”, perché c’è un contratto, un disciplinare che va fatto rispettare dal 

Comune; noi non possiamo andare a contattare la ditta, spetta al Comune farlo, e quindi 

non si può dire: “E’ compito loro, se sono gestiti male, affari loro”. In realtà, sono affari 

nostri perché il decoro è nostro e non è loro! 

In sostanza, non sono state date risposte sulla pavimentazione delle docce e sul 

parcheggio delle Traole; neanche il punto relativo a Strada Piccola è stato toccato, si è 

però intervenuti due giorni dopo e quindi ne prendiamo atto. Una risposta non è stata 

data neanche sulla postazione “Spiagge sicure”: a questo riguardo, debbo dire che siamo 

andati a chiedere anche al bagnino. 


Torbole - Centro Sinistra Autonomista, avente ad oggetto: “Ritardo 

distribuzione notiziario comunale”. 

SINDACO: Diamo lettura dell’interrogazione. 


L’assessore Polidoro Bruno dà lettura della risposta data dalla Amministrazione 


CIVETTINI LUCA: L’Assessore parte sempre in maniera un po’ polemica, oppure 

sono io che leggo in questo senso: “Non mi risulta che sia fissata una scadenza”, ma 

allora a questo punto non Le risulta neanche che sia fissato l’obbligo di farlo, dunque 

questo cosa c’entra? Non lo facciamo e tutto è risolto? 

POLIDORO BRUNO: Nessuno ha detto… 

CIVETTINI LUCA: Con l’interrogazione si voleva capire il motivo per il quale il 

giornalino riportante il calendario delle manifestazioni è uscito in ritardo, in particolare 

a metà luglio, visto che questo non ci sembra oggettivamente – e infatti poi lo dice Lei 

stesso – il massimo dell’efficienza e dell’efficacia. Per il fatto che a luglio esce il 

giornalino con il programma estivo delle manifestazioni a Lei può andare bene la 

giustificazione che comunque non è fissata una data, a noi invece non va bene. Io potrei 

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anche risponderLe che non c’è neanche l’obbligo di distribuirlo e allora non lo 

distribuiamo… che discorsi sono?! 

POLIDORO BRUNO: Nessun obbligo. 

CIVETTINI LUCA: Generalmente esce a metà giugno, nelle case è arrivato a metà 

luglio, non sono quindi sette giorni, ma sono trenta, comunque se a voi va bene così… 

Noi volevamo solo stigmatizzare questo fatto perché siamo stati sollecitati, dopo di 

che… per carità! Certo ci dovrebbe allora spiegare come mai è stata sollecitata al nostro 

Gruppo la consegna dell’articolo per il giorno venerdì 9 maggio, entro le ore 12.00: a 

questo punto, non fateci fretta a consegnare, se poi vi trovare a pubblicare dopo due 

mesi e mezzo una cosa che è già passata. Non vedo perché la scadenza del 9 maggio 

debba andare bene, se il giornalino esce a luglio: forse dovete prima leggere ed 

eventualmente replicare? Non lo so! Ci sorprende anche il fatto che dia la colpa a un 

comitato per quello che c’era nel giornalino: c’è un Comitato di Redazione, di cui Lei è 

Presidente, c’è un giornalista pagato per fare il giornalino e qui sembra quasi che ci 

siano stati degli allegati di cui né il Comitato di Redazione né il Presidente del Comitato 

di Redazione sapevano niente. Quanto meno c’è vostra inefficienza nel gestire la cosa, 

perché non penso che se Luca Civettini va lì a consegnare un articolo glielo alleghino al 

giornalino senza che voi ne sappiate niente… 

POLIDORO BRUNO: Se è qualcosa che è nel giornalino, sì, ma in questo caso… 

CIVETTINI LUCA: Il giornalino è responsabilità Sua e del Direttore responsabile, o 

no? 

POLIDORO BRUNO: Nel loro giornalino, non nel giornalino del Comune. 

CIVETTINI LUCA: Dalla risposta si capisce che si parla del giornalino del Comune! 

POLIDORO BRUNO: No, era nel calendario manifestazioni… 

CIVETTINI LUCA: …che era allegato al giornalino! E chi fa uscire il giornalino? La 

responsabilità non è nostra e neanche del comitato: è Sua e del Redattore; dopo di che, 

se voi ritenete soddisfacente uscire con il giornalino a metà luglio con il calendario delle 

manifestazioni estive… vabbè. Noi pensavamo che quanto meno per il prossimo anno 

fosse il caso di darsi una regolata, ma evidentemente invece va bene così. 

SINDACO: Passiamo all’ultima interrogazione. 


Torbole - Centro Sinistra Autonomista, avente ad oggetto: “Parcheggio 

zona stanga strada Monte Baldo”. 

SINDACO: Prego dare lettura dell’interrogazione. 


L’assessore Mazzoldi Mario dà lettura della risposta data dalla Amministrazione 


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CIVETTINI LUCA: Di fronte a questa risposta ci verrebbe quasi da rimangiarci 

quanto detto prima nei confronti dell’Assessore in quanto notiamo una certa polemica, 

tanto che sembra quasi non sia nemmeno stata scritta da lui. La nostra richiesta deriva 

dal fatto che, come proprio Lei stesso dice, il parcheggio verrà fatto nel 2010 e dunque 

pensavamo a una soluzione tampone per i prossimi tre o quattro anni, considerato che il 

2010 diventerà il 2011 e che la situazione ci pare abbastanza insostenibile. Sappiamo 

che è previsto il parcheggio – lo avete detto in assemblea pubblica e anche il nostro 

referente in Commissione Edilizia ce l’ha detto -, del resto proprio dal nostro referente 

in Commissione siete stati sollecitati visto che è vero che ha visto il progetto, ma lo ha 

visto un anno e mezzo fa e poi – così ci ha riferito – non ha più visto nulla: è passato un 

anno e mezzo, tutto è fermo, qua leggiamo che verrà fatto forse nel 2009 o 2010 e 

quindi abbiamo davanti tre anni in cui… viva l’anarchia! Proprio per questo noi 

pensavamo alla possibilità di dare una soluzione tampone, vista appunto la situazione. 

Non volevamo dirvi di spostare il parcheggio, perché sappiamo che c’è questo progetto 

e lo abbiamo visto anche in Consiglio, non si tratta quindi di quello, ma di dare, ripeto, 

una soluzione tampone per tre anni. Lei qui si dichiara stupito e in verità anche noi 

rimaniamo stupiti dal tenore polemico della Sua risposta, anche perché da parte Sua 

questo tenore di solito non c’è. Ci scusi se l’abbiamo disturbata chiedendoLe 

delucidazioni in Consiglio comunale: se Le dà fastidio, non lo faremo più. Ci pareva che 

ci fosse un problema, abbiamo chiesto se poteva essere risolto in termini di soluzione 

tampone, ma se anche questa è una provocazione… be’, ci limiteremo anche nel fare le 

interrogazioni. 

SINDACO: Esaurite le risposte a interrogazioni e interpellanze, andiamo avanti. 

4. RIAPPROVAZIONE IN LINEA TECNICA DEL PROGETTO DEFINITIVO 

RELATIVO ALLA “REALIZZAZIONE NUOVO CENTRO SCOLATICO 

UNIFICATO IN NAGO LOC. TEZZE”. (B100) (Relatore Sindaco) 

SINDACO: Con questa delibera del Consiglio comunale dovremmo essere arrivati alla 

fase conclusiva, prima dell’assegnazione dei lavori da parte dell’ITEA per la 

realizzazione del centro scolastico. In questa delibera, che è presentata in forma 

completa ed esauriente – avrete avuto modo di leggere anche il cappello –, sono indicate 

quelle che sono state le necessità che ci hanno imposto di arrivare in Consiglio 

comunale; le riporto qui in maniera succinta. 

In primo luogo, la riapprovazione in linea tecnica del progetto definitivo serve alla luce 

delle modifiche apportate allo stesso limitatamente all’elaborato progettuale che 

modifica le superfici interessate all’esproprio da 10.898 metri quadrati a 16.300; è 

questa una richiesta supportata dalla domanda fatta dal Comitato Tecnico 

Amministrativo avendo dovuto aumentare le superfici da espropriare soprattutto per 

motivi di sicurezza nell’allestimento del cantiere e, in particolare, per la salvaguardia 

della distanza dalla realizzazione degli scavi, indispensabili per la realizzazione delle 

armature di contenimento dei muri e delle elevazioni; oltre agli espropri, c’è 

un’occupazione temporanea, la quale probabilmente prevedrà un indennizzo per la parte 

che verrà occupata per un certo periodo e che tornerà poi in proprietà dei privati. L’altro 

punto, anch’esso importante, è che si sono valutate le osservazioni pervenute da parte 

dei privati sul discorso dell’esproprio, privati che in sostanza che cosa dicono? Va detto 

che sul progetto in esame, correttamente depositato dal giorno 21.12.2007 al giorno 

9.1.2008, una versione autorizzata dal C.T.A. ai fini della dichiarazione di pubblica 

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utilità dell’opera (si doveva infatti fare anche quello), sono provenute tre osservazioni, 

da parte dei signori Rosà Giovanni, il giorno 22 gennaio, Rigatti Romolo, il giorno 11 

febbraio, e Rigatti Renza, sempre il giorno 11 febbraio 2008. Vi leggo la disposizione, 

che dice: “Viste ed esaminate le osservazioni suddette, allegate alla presente; viste le 

successive relazioni tecniche redatte in merito dai Servizi tecnici (prima di ITEA e poi 

dal nostro Servizio tecnico, la cui relazione abbiamo allegato agli atti), le osservazioni 

suddette vertono principalmente sulla disponibilità dei proprietari all’espropriazione 

dell’intera superficie delle particelle interessate dall’intervento”. In sostanza, i 

proprietari dei tre terreni toccati dall’esproprio hanno manifestato la volontà di cedere 

tutto il terreno all’Amministrazione comunale e chiaramente, se da una parte ci sarebbe 

anche la volontà dell’Amministrazione comunale di acquisire il terreno, non essendoci 

né progetti né prevedendo la legge un’azione del genere si possono “ritenere in questa 

sede giustificate, ma non accoglibili tali richieste, da considerare esclusivamente in fase 

di realizzazione della seconda parte del piano attuativo ai fini generali del P.F.G., in 

quanto l’acquisizione di porzioni ulteriori di aree in questa fase non appare coerente con 

il progetto da realizzare”. Tenete conto che ci potrebbero essere – perché no? - delle 

osservazioni anche da parte della Corte dei Conti se si dovesse spendere una cifra – si 

parla di circa 200.000 euro – in più rispetto al progetto. Leggo adesso il dispositivo di 

delibera, dopo di che passiamo alla discussione. 

Il Sindaco dà lettura della predisposta deliberazione. 

SINDACO: Apro la discussione su questo punto. Prego, consigliere Luca Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Intervengo per una richiesta di chiarimenti, visto che io e i miei 

colleghi non siamo riusciti a capire quale deve essere l’iter procedurale. Il 24 ottobre 

2006, il Consiglio ha approvato il progetto che andiamo a riapprovare: era la prima 

stesura, eravamo tutti d’accordo, tanto che ricordo che come minoranze avevamo anche 

garantito in quella seduta il numero legale vista l’importanza dell’argomento (c’era 

ancora la “Bertolini 1”, tanto per capirci), e questo tanto per sgombrare il campo da 

eventuali malintesi; dopo di che, il 24 gennaio 2007 il C.T.A. fa delle osservazioni… 

SINDACO: Sì, per gli espropri. 

CIVETTINI LUCA: Adesso viene approvato il progetto con quelle osservazioni, 

osservazioni a un progetto che comunque è già stato depositato, a questo punto 

vorremmo allora capire: noi andiamo ad approvare un progetto che è già stato 

pubblicato, che ha già avuto tre osservazioni, alle quali si è già risposto, ma come è 

possibile che andiamo ad approvare una cosa che ha già fatto l’iter successivo alla 

nostra approvazione? Non riesco a capire: il 24 gennaio ci sono queste osservazioni del 

C.T.A., nel senso che il 24.1.2007 dà parere favorevole, con le osservazioni, poi dal 

giorno 21.12.2007 al giorno 9.1.2008 viene pubblicato, e viene pubblicato questo 

progetto, quello che stiamo votando adesso… giusto? 

SINDACO: Sì… 

CIVETTINI LUCA: Più o meno, se leggo bene quanto è scritto, è così, e dunque che 

cosa mai votiamo, se è già stato pubblicato e se è già stato risposto alle osservazioni? O 

che dovevamo rivotarlo prima cambiato come da segnalazioni, o che… 

- 11 -

SINDACO: In sostanza, noi riapproviamo solo una di queste tavole… 

CIVETTINI LUCA: …che però è già stata pubblicata! 

SINDACO: Il C.T.A. l’ha vista il 24 luglio 2007, perché poi non ci sono… 

CIVETTINI LUCA: E’ stata pubblicata dal 21 dicembre al 9 gennaio 2008 con la 

tavola che abbiamo adesso e quindi… 

SINDACO: In quella occasione, il C.T.A. ha modificato le superfici… 

Mi lasci finire. Dal momento che noi dobbiamo andare in Consiglio per accettare o 

meno le osservazioni che fanno i privati sugli espropri, l’ITEA ha chiesto di riapprovare 

di nuovo quella tavola che è stata cambiata da parte del C.T.A.; c’era anche prima, 

l’ITEA però ci chiede questo e noi lo facciamo. In sostanza, sono cambiati i metri 

quadrati di area espropriata, che sono passati da 11.000 circa a 16.300. Si tratta solo di 

questo. Prego, consigliere Morandi. 

MORANDI GIANNI: Sembrerebbe allora necessario riapprovare in linea tecnica lo 

stesso progetto di due anni fa, con le uniche modifiche che… 

SINDACO: …che riguardano quello che ho spiegato prima: i metri. 

MORANDI GIANNI: I metri. Se la delibera si fermasse lì, ci potrebbe anche stare; il 

problema è che non ritengo sia giusto respingere le osservazioni pervenute, osservazioni 

che per quanto ci riguarda condividiamo non essendo vero che non si possono acquisire 

ulteriori parti di terreno non essendoci il progetto definitivo, esecutivo - quello che 

volete - del campo sportivo. Un esproprio parziale potrebbe comportare da parte dei 

ricorrenti la scelta di resistere, con ricorso avverso l’esproprio e conseguente 

lungaggine; inoltre, ci potrebbe essere anche un maggiore esborso di denaro, perché in 

questa fase si dovrebbe espropriare quella parte che serve, procedere a un esborso 

aggiuntivo perché si tratta di un esproprio parziale e occorre indennizzare la 

“svalutazione” (tra virgolette) che si ha sulla parte residua, oltre a mettere in conto una 

serie di opere per garantire l’accesso ai fondi restanti, che è ciò che in effetti è stato 

richiesto dai vari proprietari. Queste sono spese inutili, se si considera che andando 

all’esproprio totale o, meglio, andando a trattativa privata per quanto riguarda la parte 

residua, acquisendola, si avrebbe un risparmio. E’ pur vero che non c’è l’esecutivo o il 

definitivo del campo da calcio, ma è altrettanto vero che c’è un piano ai fini generali e, 

mi sembra di capire, c’è anche una scelta politica, a meno che non venga rimangiata, di 

valorizzare quell’area, che dovrebbe diventare un polo scolastico e sportivo, con parco 

urbano, parcheggi ecc. Ecco perché rinunciare in questa fase alle aree che vengono 

offerte con tanta disponibilità dai proprietari porterà secondo me a fermare l’iter. 

A conferma di questo, nonostante l’Amministrazione continui a sbandierare il lavoro 

assiduo svolto fianco a fianco con la Giunta provinciale per fare arrivare a buon fine 

questo iter, noto che proprio l’Amministrazione comunale ha chiesto due anni di 

proroga per l’affido dei lavori. Forse nessuno lo sa, ma dal 2008 l’affido è stato adesso 

prorogato al 2010, con fine lavori nel 2015. Ora, se questo lavoro assiduo di cui si parla 

serve a spostare, a prorogare di anni la realizzazione del polo scolastico, nonostante ci 

sia una convenzione abbastanza chiara, con tempi e soldi, forse stando troppo fianco a 

fianco ci si inciampa, perché due anni di proroga richiesti dall’Amministrazione 

comunale a marzo 2008 alla Giunta provinciale, con nota protocollo n. 3343/B100, non 

- 12 -

sono pochi. Ripeto: una proroga di due anni è stata chiesta da voi e forse nelle premesse 

andava inserito anche questo punto. Vorrei capire per quale motivo è stata chiesta e 

concessa una proroga di due anni per l’affido dei lavori, anche perché immaginate poi 

l’esecuzione dei lavori… 

SINDACO: I tempi dell’ITEA. 

MORANDI GIANNI: Lo so, però la determina della Provincia, n. 165 del 28 aprile, 

non parla di ITEA, ma dice: “Con nota protocollo (…) di data (…) il Comune di Nago- 

Torbole ha chiesto la proroga…”, quindi non l’ITEA, ma il Comune. Il Comune non 

dovrebbe concedere queste proroghe all’ITEA, che già si prende la bellezza di 400.000 

o 500.000 euro di progettazioni e tutta una serie di altri oneri proprio perché si occupa di 

tutto l’iter. Ho capito che l’ITEA ha i suoi tempi, ha però anche dei vantaggi ecc., ma 

noi non possiamo permetterci questi slittamenti. Sono passati anni - il primo atto 

ufficiale del Comune risale al 2002 –, ma se noi aggiungiamo anni su anni credo non 

arriveremo mai al termine, e questo tanto per ribadire un po’ la tempistica, che forse a 

qualcuno sembra insignificante. Se poi adesso, quando a maggio 2008 dovevano essere 

affidati i lavori, ci ritroviamo a dovere riapprovare in linea tecnica un progetto, credo si 

debba continuare, come il Vice Sindaco, a elogiare la Provincia, l’ITEA – ed è il suo 

lavoro -, se però ci ritroviamo adesso a riapprovare un progetto per via dei metri da 

espropriare perché, come ci spiega il Sindaco, devono scavare ecc. ecc., visto che prima 

invece la scuola si faceva tagliando… 

TONELLI ERALDO: Era lei l’Assessore. 

MORANDI GIANNI: Certo, ero l’Assessore, e difatti quando ero Assessore abbiamo 

firmato nel 2006 una convenzione che prevedeva quei tempi che oggi voi prorogate. 

Certo, signor Vice Sindaco, io ero l’Assessore, da quando però lo è Lei si è chiesta la 

proroga, perché questo dicono i fatti; altro dicono invece le Sue chiacchiere sbandierate 

sui giornali, fatto sta che oggi io oggi vedo una proroga di due anni. Dopo di che, 

capisco, e l’ho già anticipato la volta scorsa, i perché, capisco che è stato lungimirante 

nel fare la scuola materna di Nago e oggi fare anche quella di Torbole, ma invece di 

andare a ricercare i soldi fianco a fianco, cerchi anche i soldi e di stabilire i tempi per 

finire il polo scolastico di Nago, che forse diventa altrettanto importante o molto più 

importante, e questo tanto per non fare polemica. 

Se si dovesse approvare di nuovo in linea tecnica questo progetto, è chiaro che lo 

approveremmo anche dieci volte - non ci possiamo rimangiare la parola, quindi lo 

approviamo e lo riapproviamo -, quello che però io dico è che riapprovarlo oggi ci 

sembra un controsenso rispetto all’iter e, soprattutto, ci sembra sia il creare un alibi 

all’Amministrazione per respingere le osservazioni dei privati, osservazioni che invece 

secondo noi non vanno respinte proprio per quello che ho detto prima. Su questo punto 

dovremo in definitiva astenerci, perché evidentemente non siamo contrari – ci 

mancherebbe altro! -, anche se poi strumentalizzeranno dicendo che siamo contrari 

anche al polo scolastico, ciò che non è affatto vero: ci asteniamo perché in tutto questo 

non vediamo una linearità e una correttezza procedurale. 

SINDACO: Voglio subito rispondere al Consigliere dicendo che prima ho tralasciato la 

cifra relativa all’esproprio, cifra che è pari a euro 374.000; chiaramente, mi rendo ben 

conto che, se si potesse riuscire con questa cifra a espropriare tutti i terreni, le parole che 

Lei sta dicendo potrebbero andare bene e, dunque, mettiamoci pure dentro anche questi 

- 13 -

2.000 metri quadri in più, in realtà non è così, nel senso che non so se questa cifra sarà 

sufficiente e, anzi, probabilmente ci sarà bisogno di altre somme per poter… 

MORANDI GIANNI: Ne siamo certi, ed è per quello che vi dicevo di cercare i soldi. 

SINDACO: Visto allora che i soldi non ci sono, perché dovremmo aggiungere a quello 

che non abbiamo altri 200.000 euro per espropriare il tutto, quando non c’è neanche un 

progetto e quando, addirittura, ci viene sconsigliato dal nostro Ufficio Tecnico? Il 

discorso, dunque, è questo; dopo di che, per quanto riguarda la proroga torno a dire che 

è stata chiesta dall’ITEA e quindi… 

MORANDI GIANNI: E dunque la determina del dirigente della Provincia è sbagliata? 

SINDACO: No, è stata chiesta dall’ITEA; che poi l’abbia firmata il Comune di Nago- 

Torbole… 

MORANDI GIANNI: La determina parla di ”Comune”. 

SINDACO: L’ITEA ha chiesto al Comune di fare richiesta di proroga dei termini, per 

motivi tecnici. E cosa deve fare il Comune? E’ l’ITEA che porta avanti tutto l’iter! In 

ogni caso, vi ho detto prima che probabilmente questa è l’ultima volta che ci vedremo in 

Consiglio comunale perché adesso c’è tutto quello che serve per poter partire con 

l’appalto, quindi... 

Prego, Vice Sindaco. 

TONELLI ERALDO: Sicuramente lasciamo ad altri la titolarità di essere bravi: noi 

siamo delle persone comuni, che lavorano, persone che lavorano per realizzare il centro 

scolastico. Questo è l’obiettivo della Giunta, questo è l’obiettivo della maggioranza, e 

con questo intendimento abbiamo portato questo provvedimento in Consiglio comunale 

e null’altro. Che ci sono dei ritardi non lo dice la Giunta, non lo dice il Sindaco o 

l’Assessore ai Lavori pubblici: questo l’ha detto, in risposta a un’interrogazione precisa, 

che abbiamo allegato, la stessa ITEA, quell’ITEA tanto vituperata, che noi continuiamo 

a sollecitare, che è stata sollecitata anche dall’assessore Dalmaso e che appunto ha 

ammesso tutti i ritardi. In ogni caso, ripeto: noi siamo qui per lavorare, continuiamo 

dunque a fare pressioni, l’ingegnere Festi ha consegnato il progetto esecutivo, adesso è 

all’attenzione dell’ITEA, che deve valutarlo, dopo di che, fatto anche questo passaggio, 

e il Sindaco ha spiegato il perché, visto che io ho ereditato, c’è la possibilità di andare 

avanti. I problemi non sono ancora finiti, e non sono ancora finiti perché, grazie a 

quell’imbecille di Tonelli, di tutta la maggioranza e di tutta la Giunta, siamo finalmente 

riusciti a fare cambiare idea alla Giunta provinciale, che ci ha permesso di realizzare la 

strada, il passaggio per portare le travi, che come ho ammesso sono più lunghe di quello 

che prevedevo e di quanto mi avevano detto inizialmente: sono infatti travi lunghe 27 

metri a campata unica – quelle per la palestra - e adesso ci stiamo dunque adoperando 

per un’occupazione d’urgenza, in base a una legge di cui adesso non conosco i 

riferimenti, proprio per poter transitare e realizzarlo. Fatti questi passaggi, per quanto ci 

riguarda e per quanto stiamo sulla spalle dell’ITEA, con la quale ci siamo incontrati in 

Giunta quindici giorni fa, si va avanti, e quindi speriamo, anche se umilmente e da 

stupidi, di riuscire a portare avanti il progetto, invece che fare tante chiacchiere o tante 

altre… 

- 14 -

SINDACO: Prego, consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Intervengo per dichiarazione di voto. Non abbiamo dubbi circa il 

fatto che cercate di fare il meglio: ci mancherebbe altro! Non abbiamo neanche dubbi 

nel dire che non siete stupidi o imbecilli, come si è autoproclamato Lei, signor Vice 

Sindaco, una cosa che noi non abbiamo mai detto; se del caso l’abbiamo… 

TONELLI ERALDO: …pensato. 

CIVETTINI LUCA: No, no, quello che pensiamo lo diciamo: Le abbiamo dato del 

voltagabbana, dell’incoerente e dell’incapace, politicamente parlando, ma non dello 

stupido, dell’imbecille o di chi lavora in malafede; il nostro è un altro discorso, che non 

tocca l’aspetto personale, ma l’aspetto politico, in ogni caso torno a dire che quello che 

pensiamo lo diciamo, dopo di che è chiaro che possiamo anche noi sbagliarci, non si 

mette comunque in dubbio che state facendo il meglio che potete, il problema, però, è 

che non riuscite a fare bene. E’ questo – ripeto – un discorso politico e quindi ognuno 

poi valuterà secondo la propria coscienza e anche secondo i risultati che si ottengono. 

Non è questione di due anni di ritardo, ex assessore Morandi: secondo noi, infatti, gli 

anni di ritardo sono quattro perché nel 2004 c’era già tutto e bastava quindi firmare la 

convenzione senza cambiarla. Ribadiamo: si sono persi due anni allora, due anni adesso, 

totale quattro anni. Certo che l’iter non è nemmeno del tutto chiaro, e questa non è colpa 

del Comune, perché semmai è una confusione da parte dell’ITEA, fatto sta che 

probabilmente è dovuta anche al fatto – e qui spiego perché questa sera ci asterremo, pur 

essendo convinti del progetto, avendolo votato e avendo anche garantito il numero 

legale in quella prima occasione – che in realtà un progetto riferito a tutta l’area c’è. 

Ripeto: purtroppo o per fortuna c’è un progetto preliminare che fa riferimento a tutta 

l’area e qui vi ricordo che proprio in base a questo progetto verranno fatte le tribune, ma 

senza campo sportivo, tanto che da qua a due anni, tre anni, quattro anni, sei anni, dieci 

anni o quando sarà ci ritroveremo con una situazione da gabibbo, nel senso che ci 

saranno le tribune, mentre il campo sportivo non solo non ci sarà, ma non avremo 

neanche l’area su cui farlo. Questo è quello che succederà e quindi la confusione deriva 

anche dal vostro progetto preliminare approvato per tutta l’area e che avete così 

venduto, anche al Consiglio comunale, mettendo quel progetto tra “le cose che faremo”. 

E’ quello che è successo anche per le bocce: venite qua con il progetto per bocce, 

parcheggio, aree e tutto il resto, salvo poi vedere alla fine che di quel progetto se ne fa 

solo un pezzetto! 

Se la volontà è quella di realizzare il progetto preliminare che è stato fatto, ha ragione 

allora il consigliere Morandi a dire che andrete a pagare quell’area una volta e mezzo. 

Se non avevate i soldi per fare tutte le opere, anche se qui torno a ribadire che 

amministrare bene vuole dire anche trovare i soldi per fare le cose e non solo riuscire a 

spenderli, dovevate prevedere almeno i soldi per acquisire quell’area. Credo sia evidente 

a tutti che votando questa delibera noi andiamo, oltre che a votare il nuovo progetto, che 

chiaramente potrebbe andare bene, come del resto andava bene il primo, andiamo anche 

ad avallare la negazione delle osservazioni fatte. In sostanza, noi andremmo a votare 

dicendo: “Sì, va bene, rispondiamo picche alle osservazioni fatte, concordiamo con 

l’Amministrazione”; in realtà, questa è una responsabilità che dovete prendervi voi, 

perché se non avete i soldi e avete fatto il progetto preliminare comprendendo quelle 

aree non è colpa nostra: è colpa, demerito o merito vostro. Se è merito vostro, bisogna 

se del caso avere i soldi per comprarle, ed ecco allora perché ha ragione il consigliere 

Morandi quando dice che quell’area andremo a pagarla di più. In effetti, se di 100 metri 

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adesso andiamo ad acquistarne 60, si pagherà un prezzo maggiorato perché si deve 

pagare anche il danno per i 40 metri che restano; se poi fra un po’ andremo a comprare 

anche gli altri 40 metri, e questo ce lo dite voi, perché volete fare il campo, è chiaro che 

di fatto quei 100 metri li pagheremo, se non due volte, almeno una volta e mezzo. 

Questa è una responsabilità che non vogliamo avere: è una responsabilità politica vostra, 

perché il progetto preliminare è vostro e perché voi non avete messo a bilancio i soldi 

per comprare tutta l’area, ribadisco quindi che non potete chiederci una cosa del genere. 

Non voteremo contro, perché abbiamo trovato noi i soldi per fare la scuola, perché ci 

siamo praticamente morti lì per cinque anni per avere i vecchi dieci miliari di lire 

necessari, ci mancherebbe quindi che noi non si voglia la scuola: la vogliamo, ma come 

sempre dobbiamo notare che una superficialità nel gestire le cose porta a ritardi, porta a 

costi maggiori per l’Amministrazione e come già detto questi non potete chiederci di 

avvallarli, il nostro voto sarà quindi di astensione. 

SINDACO: La mia impressione è che tutte le scuse siano buone per giocare alle tre 

carte, dire una cosa e pensarne un’altra. Secondo me non avete neanche guardato 

l’estratto mappa, altrimenti avreste visto che queste due aree non sono quelle che 

servono per fare il campo sportivo, ma sono proprio due aree al limite… 

CIVETTINI LUCA: Sono aree che servono al progetto preliminare che dopo andiamo 

ad espropriare. 

SINDACO: Per fare il campo sportivo ci vorrebbe quest’area qua, che non è stata 

toccata, di 5.000 metri quadri e di cui, tra l’altro, i primi 2.000 dovrebbero venirci gratis. 

Queste due aree sono aree marginali, una lunga e stretta – sarà 5 o 10 metri per 70 – e 

l’altra è strettissima e scende, dunque che cosa andiamo a comprare: due aree che non 

servono?! Diverso discorso sarebbe per l‘altro contadino, perché lì c’è una parte di 

superficie più cospicua, che però attualmente non serve a niente… 

MORANDI GIANNI: Prima hai detto che lo compreresti se avessi i soldi. 

SINDACO: Cercate di trovare altre giustificazioni per non votare, perché quelle che 

avete tirato fuori adesso non servono a niente. Quello che stiamo facendo noi è 

procedere “cum grano salis”, nel senso che non possiamo spendere adesso 200.000 euro 

che non abbiamo; se dovessimo fare dei mutui per acquisire aree che verranno magari 

adibite a campo sportivo fra sette od otto anni, faremmo male: considerate infatti quanto 

le andremmo a pagare con il 5% o il 6% di interessi annui che ci sono! Cercate altre 

motivazioni per non votare o per astenervi, perché se le motivazioni sono queste non vi 

credo, almeno politicamente. Prego, consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Ho parlato di campo sportivo per semplificare: sono comunque 

aree che nel progetto preliminare – l’ha detto anche Lei in sede di Capigruppo, quando 

abbiamo guardato il progetto – diventeranno del Comune, al di là del campo sportivo, 

che ho portato ad esempio notando appunto che abbiamo le tribune, ma non il campo 

sportivo. Sono aree previste nel progetto, dopo di che, se i soldi non riuscite a trovarli… 

colpa vostra! A questo punto, se vuole le due motivazioni Le dico che una è questa e 

l’altra è che bisognava trovare i soldi per rispondere positivamente alle tre osservazioni, 

in quanto un’area risulta con un fondo intercluso, e quindi l’accesso dovete darglielo, e 

comunque, siccome sono aree che l’Amministrazione prevede in futuro - si spera 

prossimo, visto che avete venduto il progetto preliminare con tutto quanto - di acquisire, 

- 16 -

meglio comprarle adesso, non però con un mutuo, perché so anch’io che se fate il mutuo 

poi dovete pagarlo, ma con i soldi che avete lì su tanti altri interventi e che non riuscite a 

spendere; d’altro canto, mi rendo conto che questo è un discorso politico, voi mi direte: 

“Non ci sono”, e va bene così: chi verrà nel 2010 avrà soldi da spendere! 

POLIDORO BRUNO: Nei sei milioni ci sono dentro anche quelli. 

CIVETTINI LUCA: Certo, è chiaro, ma non tutti - non mi sembra che il centro 

scolastico costi 6 milioni -, e comunque quella è una scelta politica e… 

POLIDORO BRUNO: Posso parlare anch’io? Lei ha parlato sei volte! 

CIVETTINI LUCA: Sono tranquillo: non ho finito, ma… 

POLIDORO BRUNO: Non è per fare polemica, però… 

CIVETTINI LUCA: La chiudiamo così: non ho voglia di alterare il consigliere e 

assessore Polidoro. 

SINDACO: Grazie. Prego, Assessore. 

POLIDORO BRUNO: Intervengo molto pacatamente, perché non intendo fare 

polemica, ma solo chiarire le cose. Quando abbiamo approvato la prima volta il progetto 

in linea tecnica, su indicazione dell’ITEA – e forse questo semplifica tutto - il terreno 

necessario per l’intervento del centro scolastico era stato delimitato in un certo modo; il 

Comitato Tecnico a un certo punto ha detto: “Non possiamo limitarci alla competenza 

stretta del centro scolastico, perché anche solo per costruire un muro dobbiamo andare 

per forza di cose a invadere uno spazio che non fa parte del centro scolastico”, ecco 

quindi che l’indicazione è stata quella di aggiungere una piccola fascia, indispensabile 

per procedere con i lavori. Questa, molto semplicemente, è la vera motivazione, 

naturalmente per chi vuole capire; se invece c’è chi non vuole capire e vuole 

arrampicarsi su mille altre giustificazioni… vabbè, è lo stesso. Sicuramente mi sembra 

una cosa alla quale non occorre farci attorno tutte le polemiche che ci stiamo facendo, 

mandiamo quindi avanti le cose, cerchiamo di non interrompere l’iter, certo è che la 

disgrazia vera – il consigliere Civettini non lo dice - è che abbiamo a che fare con 

l’ITEA, perché questo è il vero problema. 

SINDACO: Prego, consigliere Morandi. 

MORANDI GIANNI: Ha detto bene l’assessore Polidoro: la disgrazia è quella, 

tuttavia, visto che ormai le cose stanno così e l’ITEA la paghiamo anche, e non poco, 

perché allo scopo sono previsti 400.000 o 500.000 euro, ricordo che quando abbiamo 

fatto la convenzione quella scelta sembrava invece la panacea. Adesso si dice che è la 

disgrazia, ma non dovrebbe esserlo, perché in realtà, se l’ITEA farà quello che è scritto 

in convezione, tanto di cappello perché risolverà parecchi problemi all’Amministrazione 

e farà un’opera per tutti; il problema è la tempistica, tempistica che non so se sia gestita 

dall’ITEA o da chi. Io credo, visto che sono fianco a fianco, giorno per giorno, 

l’Assessore sarà al corrente della tempistica; a me pare impossibile che non si possa 

intervenire su questo aspetto o che si debba per forza subire i tempi dell’ITEA, in ogni 

caso il discorso che volevo fare era un po’ questo. Dopo di che, non ritorno sulla 

- 17 -

polemica del Sindaco, anche lui bravo a girare le parole: non si può infatti dire: “Guarda 

il confine”, perché se vuole prendiamo in esame punto per punto le particelle e vediamo 

quelle che vanno effettivamente nel campo, cosa che comunque a noi non interessa 

perché non c’è solo il campo, ma c’è anche il parco, c’è un preliminare che prevede un 

tutt’uno e, come per la scuola non si può espropriare solo ciò che riguarda la scuola, ma 

bisogna, giustamente, andare oltre, pensare a qualcosa per il cantiere, per le tribune ecc., 

anche il campo non sarà solo il campo, ma ci sarà qualcos’altro, e così per il parco ecc.; 

insomma, la commistione tra le varie funzioni è naturale. Allo stesso modo, è naturale 

che quel progetto diverrà bello, funzionale e paesaggisticamente accettabile solo quando 

sarà completamente realizzato, perché un polo scolastico da solo, urbanisticamente 

parlando - quindi non dal punto di vista sociale, dell’impatto, dell’utilizzo ecc. -, sarà 

uno scempio, nel senso che vedere un’area di due ettari con un pezzettino messo lì e 

tutto il resto non si sa se coltivato, a cantiere o a semi-cantiere, magari per qualche anno, 

non sarà certo il massimo. Da questo punto di vista, appare evidente che l’ideale sarebbe 

avere tutto fatto ed ecco perché, se si ragiona più in là, si fa quel ragionamento che ho 

portato prima. Se si ragiona dicendo: “Oggi dobbiamo pensare solo al polo”, vabbè, 

ragioniamo solo su quello, io dico però che un amministratore dovrebbe ragionare anche 

su più ampio raggio. Questo, dunque, era un po’ il ragionamento che cercavo di potare 

avanti; dopo di che, se sapete già che non ci saranno mai i finanziamenti per il campo 

sportivo o i finanziamenti per il parco o per tutto il resto, fate bene a fare solo quello, 

anche se sapremo di avere un qualcosa di non completo e un piano ai fini generali 

monco, con solo il polo scolastico; anzi, in verità non si deve dire “solo”, perché è già 

tanto, tantissimo per la comunità, però urbanisticamente e paesaggisticamente parlando 

non sarà certo l’ottimo. Questo – ripeto - era il ragionamento che si voleva fare del tutto 

pacati, dopo di che, se il Sindaco vuole fare le pulci alle particelle, le facciamo, anche se 

non penso sia utile al ragionamento. Lei può andare a vedere se una va o non va sul 

campo per sminuire il ragionamento, ragionamento che però è molto più ampio e vasto e 

che non costituisce il motivo per non votare; i motivi per non votarlo si potevano trovare 

anche quando è stato votato la prima volta, noi ribadiamo invece mille e mille volte che 

il polo scolastico va votato e va votata anche la delibera di approvazione in linea tecnica 

del nuovo progetto, non possiamo invece votare questa delibera così come è fatta perché 

prevede il diniego alle osservazioni, diniego che ritengo sia una scelta vostra. Prevede 

anche altri contenuti e altri fattori, senza comunque dimenticare la polemica nata sulla 

tempistica - e non certo sul fatto di fare o non fare il polo -, tempistica che io non penso 

sia insignificante, signor Sindaco, che quindi non è un alibi e che dipende anche da voi. 

SINDACO: Visto che se n’è parlato, voglio soffermarmi su questo discorso della 

tempistica per evidenziare che c’è stato un problema, e il problema è stato che l’ITEA 

ha subito una trasformazione da ITEA braccio della Provincia a ITEA S.p.A. e a quel 

punto non sapeva neanche più che cosa fare. In sostanza, si sono persi mesi, mesi e mesi 

in cui l’ITEA non sapeva se sarebbe riuscita a fare il nostro progetto, non sapeva se 

avrebbe potuto portarlo avanti ecc. Dopo mesi, mesi e mesi – ripeto – hanno deciso di 

fare il progetto e addirittura, quando siamo arrivati agli espropri, hanno dovuto chiedere 

all’Avvocatura di Stato se potevano ancora fare gli espropri o se dovevamo arrangiarci 

noi. Capite anche voi che, stando così le cose, i termini si allungano e si allungano 

ancora. E’ probabilmente stato in questo ambito, in questa situazione che l’ITEA ci ha 

chiesto anche di posticipare la consegna di due anni; probabilmente avrò firmato anch’io 

questa dilazione o forse l’avrà fatto il nostro capoufficio tecnico, sappiate comunque che 

dipende sicuramente dal fatto che è stata trasformata in S.p.A., tant’è che per almeno un 

- 18 -

anno si è trovata a non sapere neanche che cosa fare, in quali termini farlo e con quali 

competenze. 

Tutti stiamo portando avanti questo progetto affinché vada a compimento, sia chi lo ha 

portato avanti prima, sia noi, che abbiamo previsto di migliorarlo, perché questo è 

quello che abbiamo cercato di fare. Abbiamo cercato di migliorarlo e qualche risultato 

lo abbiamo ottenuto, poi però è subentrato questo discorso della S.p.A., con tutto ciò che 

ne è seguito, portandosi dietro anche la dilazione dei termini di consegna. Come vi ho 

detto prima… 

MORANDI GIANNI: Questa delibera, allora, poteva essere fatta anche un anno fa, sei 

mesi fa… ed è per questo che dico che non è sulla sostanza, ma è sul metodo e, in parte, 

secondo noi, sul fatto che sia già stato pubblicato ecc. ecc. (su questo, però, non 

vogliamo approfondire troppo), oltre al discorso del diniego alle osservazioni e al 

discorso della tempistica. Abbiamo già parzialmente chiarito, pur non condividendo, si è 

parlato di prima, di dopo, ma qui siamo ad oggi; è vero che prima abbiamo perso anche 

del tempo, per recuperare l’asilo di Torbole, l’immobile e la struttura in sé, con tutte le 

vicissitudini, ma ad oggi non si recupera niente, se non perdere tempo, e dunque questo 

era un po’ il discorso. 

SINDACO: Va bene. A questo punto, sentite un po’ tutte le campane, direi di mettere in 

votazione la delibera di cui al punto n. 4, “Riapprovazione in linea tecnica del progetto 

definitivo relativo alla realizzazione nuovo centro scolastico unificato in Nago, località 

Tezze”. 


(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 8, contrari 0, astenuti 4 (Civettini Luca, 

Bertoldi Roberta, Morandi Gianni, Bellotti Ruggero)) 

SINDACO: La delibera è approvata. 

5. APPROVAZIONE AI SENSI ART. 53 DELLA L.P. 05.09.1991, N. 22 E 

SS.MM. DEL PIANO GUIDA DELL’AREA RESIDENZIALE E PER 

ATTREZZATURE E SERVIZI PUBBLICI IN TORBOLE, VIA 

MATTEOTTI – P.L. 13 – INSISTENTE SULLE PP.FF. 918/1-/2-/4-/7 – IN 

C.C. NAGO-TORBOLE. (Relatore Vice Sindaco) 

SINDACO: Prego, Vice Sindaco, a Lei la parola. 

TONELLI ERALDO: Adesso che c’è la conformità urbanistica, si può procedere con 

la domanda dei signori Maroadi Agostino e Maroadi Bianca, domanda presentata nel 

novembre 2005. All’ordine del giorno abbiamo sostanzialmente due provvedimenti 

collegati: prima si approva il piano guida, poi il piano di lottizzazione. Il piano guida 

consente ai due soggetti interessati, che sono in questo caso da una parte i lottizzanti e 

dall’altra il Comune di Nago-Torbole, che complessivamente acquisirà da questa 

operazione 4.572 metri quadri, di operare con tempistiche diverse e in modo totalmente 

autonomo. Naturalmente, a carico dei lottizzanti ci sono tutte le opere, che riguardano 

anche l’interesse del Comune; al punto successivo vedremo anche che, sempre a carico 

dei lottizzanti, ci sono oneri per euro 211.300. Nella parte dei lottizzanti verranno 

realizzati trenta alloggi per il tempo libero e vacanze e quattro residenze primarie. C’è 

stato il parere favorevole di tutti gli organi tecnici competenti, si può pertanto procedere. 

Agli atti c’erano i progetti; l’area che viene ceduta al Comune è pari a 3.500 metri 

- 19 -

quadrati circa, gli altri 3.500 sono dei lottizzanti, è però poi prevista la cessione delle 

aree a verde, dell’isola ecologica, di parcheggi e quant’altro, ecco quindi che l’area 

ceduta complessivamente è, come detto prima, di 4.572 metri quadri. Se ci saranno 

richieste di chiarimento, potremo poi illustrare nel dettaglio, assieme all’architetto 

Zolin, le caratteristiche tecniche d’intervento. 

SINDACO: Forse il Consiglio ritiene opportuno discutere unitamente i due punti, 

mantenendo comunque una votazione separata? Non so se ne valga la pena, ma in 

questo modo si potrebbe parlare liberamente di entrambi gli argomenti. Chiaramente 

prima si dovrà votare il piano guida e poi il resto, ma la discussione… Cosa volete fare? 

Preferite trattarli uno alla volta? 

CIVETTINI LUCA: Due cose uguali ma diverse. 

SINDACO: Va bene, trattiamoli allora uno alla volta. Prego, consigliere Morandi. 

MORANDI GIANNI: Una domanda, visto che in sede di Capigruppo il Sindaco non è 

stato sul punto chiarissimo: perché è stato fatto il piano guida? 

TONELLI ERALDO: L’ho appena detto: il piano guida è previsto dalla normativa ed è 

lo strumento che normalmente viene utilizzato in questo caso, quando cioè i soggetti 

lottizzanti sono due e operano con tempi e modalità completamente distinti. Lì non c’è 

un lottizzante unico, magari composto da tanti, ma ce ne sono due: ci sono i lottizzanti 

privati e c’è il Comune, che avranno sicuramente tempistiche diverse, tanto è vero che la 

parte pubblica è ancora da acquisire. Per consentire ai due soggetti di operare, lo 

strumento adeguato è il piano guida. Non so se l’architetto vuole integrare su questo… 

ARCH. ZOLIN GIANFRANCO: La normativa, che è la Legge n. 22, ancora in 

vigore… 

MORANDI GIANNI: Mi permetto di perfezionare la domanda, in questo senso: vorrei 

sapere se fare il piano guida è necessario od opportuno. 

ARCH. ZOLIN GIANFRANCO: E’ facoltà dell’Amministrazione richiedere la 

realizzazione di un piano guida; in ogni caso, sia il Testo Unico da poco diventato legge, 

sia la Legge n. 22 intesa come vecchio Testo Unico in materia urbanistica consentono o, 

in qualche modo, suggeriscono alle Amministrazioni di dotarsi di un piano guida 

quando questo può servire a orientare iniziative di privati. Come detto giustamente dal 

Vice Sindaco, qui c’è una situazione in cui si interviene a favore del privato, con una 

ricaduta anche in ambito pubblico, l’Ente pubblico chiede dunque di definire, di 

orientare le iniziative private. In effetti, il piano guida non fa che suddividere in due 

ambiti questa grande area e orienta prioritariamente le iniziative di carattere privato, 

visto che sulla restante area dà soltanto una destinazione tutto sommato piuttosto aperta, 

che consente la realizzazione di parcheggi, di attrezzature, di servizi pubblici. E’ una 

facoltà che l’Amministrazione ha adottato. 

MORANDI GIANNI: Pensavo si trattasse di una necessità, visto che ad oggi non credo 

si potrebbe fare lì un piano di lottizzazione unico. Ciò che volevo era ribadire un po’ la 

normativa, perché emergesse il fatto che anche in altre lottizzazioni troviamo non un 

lottizzante, ma ne troviamo magari anche dieci, ognuno con tempi diversi. Troviamo chi 

- 20 -

ha costruito con la prescrizione di cedere il terreno all’Amministrazione pubblica - vedi 

la strada di Via Strada Piccola –, troviamo le cooperative ecc., ma lì abbiamo fatto un 

piano di lottizzazione. In questo caso, credo che un piano di lottizzazione fosse di 

difficile attuazione perché l’Amministrazione comunale non ha ancora un programma 

definitivo sulla parte pubblica, e dunque forse la necessità deriva da questo: il piano di 

lottizzazione dovrebbe prevedere anche per l’altra parte una sistemazione o, meglio, una 

destinazione che non sia in contrasto con il Piano Regolatore. In realtà, ad oggi io devo 

ancora capire cosa è previsto su quella parte, perché c’è un progetto approvato e 

apparentemente finanziato per una caserma dei Vigili del Fuoco, quindi strutture 

amministrative, ma c’è anche una variante al Piano in itinere, quindi non approvata, in 

cui si prevede parcheggio pubblico, risultando per certi versi un contrasto, con due 

destinazioni, di cui una non definita; in questo senso, penso che per un piano di 

lottizzazione si sarebbe dovuto prevedere prima cosa farci dentro, mentre nel piano 

guida si possono indicare solo le opere di urbanizzazione primaria. Presumo che le cose 

stiano così, altrimenti non c’era la necessità di spezzarlo in questo modo. 

Tutto questo anche per arrivare a chiedere all’Amministrazione che cosa prevede nel 

proprio ambito, e cioè se è prevista la caserma, se è previsto il parcheggio, se sono 

previste entrambe le cose, se non è previsto niente, e lo chiedo perché, in teoria, sarebbe 

bello vedere, in un progetto di lottizzazione, la sistemazione totale e generale dell’area. 

Magari la maggioranza sa cosa ci fa e ha anche già visto un progetto di sistemazione, la 

minoranza invece non ne è al corrente o, meglio, è al corrente di troppe cose e di 

conseguenza non può immaginare come verrà sistemata quell’area, dunque come può 

approvare un piano di cui non conosce la destinazione? Per quello che ne sappiamo, la 

strada o le varie opere o gli ingressi o i parcheggi o, comunque, la suddivisione prevista 

potrebbero non essere adeguati alla previsione. Se fosse abbozzato il progetto della 

caserma o del parcheggio o di quello che ci fa l’Amministrazione, si capirebbe se 

nell’insieme la pianificazione rispecchia le esigenze dell’Amministrazione comunale, 

alternativamente questo lo potete sapere solo voi, mentre noi – ripeto - non possiamo 

capire se quella disposizione è o non è adeguata rispetto a quelle che sono le esigenze 

del programma dell’Amministrazione non sapendo che cosa ci fate dentro. E’ un aspetto 

importante, perché per quello che ne sappiamo adesso potrebbe anche essere che per 

come è messa la viabilità o per quella che è la suddivisione dei lotti o, magari, anche per 

solo mezzo metro non ci sta più la caserma o non ci sta un parcheggio pullman. Ecco 

perché dico che sarebbe stato interessante vedere lì dentro, pur con tempi diversi di 

attuazione, almeno la destinazione finale di quell’area nello specifico. E a quel punto 

poteva allora anche non servire il piano guida, nel senso che bastava un piano di 

lottizzazione che comprendesse tutto, sia pure con tempi diversi, perché di fatto anche 

noi potevamo giudicare. 

A tale riguardo, premetto fin d’ora che non siamo contrari a quel piano, perché c’è un 

arricchimento” (tra virgolette) patrimoniale da parte del Comune previsto dal Piano 

Regolatore 2002 ottenendo a Torbole una buona porzione di terreno che poco non vale, 

tant’è che penso si tratti di uno dei piani di lottizzazione che cede una percentuale tra le 

più alte, pur non essendo però contrari di per sé resta la perplessità sulla destinazione 

non essendo dato a noi sapere che cosa è previsto. In sostanza, il Consiglio comunale si 

trova a non potere valutare né il piano guida né il piano di lottizzazione, anche se il 

piano di lottizzazione è solo di ambito privato. C’è poi la questione legata al come si è 

partiti, e cioè legata al regalo che avete fatto ai lottizzanti sulla Gilmozzi: questa è stata 

una scelta vostra, probabilmente legittima, ma parte quanto ci riguarda non 

condivisibile, tant’è che di fatto per questo aspetto avevamo votato contro. Per noi – 

ripeto - è un regalo in più, un regalo non necessario ai fini della cessione dell’area, e 

- 21 -

questo lo ribadiamo visto che già era prevista dalle norme tecniche di attuazione quando 

è stato fatto il Piano Regolatore; in sostanza, quelle del privato erano semplicemente 

delle “minacce” (tra virgolette) quando diceva: “Non ve la cedo se non mi date la 

Gilmozzi”. Oggi non è questo l’argomento, siccome però questo punto è possibile 

tramite quella scelta e solo a seguito dell’approvazione definitiva della variante P.U.P. 

2000, è chiaro che per noi permangono tutte queste perplessità, che ribadisco: la prima 

perplessità è legata all’origine di questo scambio, la seconda, non da poco, riguarda il 

fatto che manca tutta la pianificazione sulla parte comunale. Ecco perché non si può che 

quanto meno astenersi su questo punto, non essendo in grado di valutarlo avendo visto 

troppe cose o, probabilmente, nessuna di quelle che poi realmente si faranno. 

TONELLI ERALDO: Se posso, rispondo subito. Io credo che ai signori Maroadi né la 

precedente né questa Amministrazione abbia regalato niente: semmai, sono gli unici che 

hanno dovuto pagare pesantemente, a differenza di altri, per il principio di equità. 

Aggiungo che il piano guida non è un’invenzione del giorno d’oggi: il piano guida – 

l’ho detto in premessa – è stato richiesto nel 2005, è quindi da tre anni che esiste sul 

tavolo, è stato esaminato in Commissione Edilizia ecc. ecc. E’ arcinoto che ci sono 

questi strumenti urbanistici proprio per, come in questo caso, aiutare il Comune, che 

interverrà in un secondo momento. Lei è del mestiere, queste cose me le insegna, 

dunque sa che il Comune non ha titolo per intervenire su un’area che non è sua; ecco 

perché è abbastanza prematuro definire nel dettaglio un piano di lottizzazione che non 

c’è. Destinazione: la destinazione l’abbiamo detta e ribadita più volte in Consiglio 

comunale, quindi anche su questo non c’è assolutamente niente da nascondere. Guarda 

caso, poi, il piano guida è lo strumento che mette a disposizione del Comune quell’area, 

perfettamente compatibile dal punto di vista urbanistico, per tutte le esigenze. Sul fatto 

che ci sia la conformità o la legittimità urbanistica… be’, io credo che mai l’architetto 

Zolin avrebbe messo la firma su un provvedimento privo di tutti questi crismi, così 

come qualsiasi di voi quando agisce con un atto che ha valenza di questo genere. Credo 

che la comunità – non l’Amministrazione Bertolini, non questa maggioranza, non la 

precedente – da questa operazione, tormentata, anche perché, come detto, è questa 

l’unica area che ha dovuto cedere il 50%, sia scaturita con equilibrio una soluzione che 

può portare sicuramente un vantaggio enorme. L’ho detto prima: noi otteniamo 4.572 

metri quadrati a cessione gratuita, più oneri per ora stabiliti in euro 211.300, con dei 

progetti urgenti da realizzare su quell’area; nel momento in cui avremo la titolarità, e 

quindi la proprietà, provvederemo immediatamente, ovviamente d’intesa, se possibile, 

con il Consiglio, a progettare in termini celeri la destinazione. 

SINDACO: Prego, consigliere Morandi. 

MORANDI GIANNI: Il Vice Sindaco è sempre bravo a girare le parole e a travisarle 

volutamente: io non ho detto che questa delibera è illegittima o che manca la conformità 

urbanistica, io ho chiesto appositamente perché si faccia il piano guida visto che a mio 

modo di vedere non si tratta solo di una scelta fatta così o perché prima c’era e allora lo 

facciamo anche noi, ma perché, secondo me, ripeto, è una necessità. Una necessità 

perché? Perché altrimenti il piano di lottizzazione, quindi il solo piano di lottizzazione, 

sarebbe stato viziato da una non conformità essendo in essere due destinazioni 

urbanistiche, di cui una non definita. Ricordo che è proprio la legge che dice che il piano 

di lottizzazione deve avere la conformità e, siccome il parcheggio pubblico è in itinere - 

c’è la prima adozione e non c’è la seconda -, io ho solo detto che, molto probabilmente, 

il piano di lottizzazione qui sarebbe stato – non ho detto che lo è – non conforme. 

- 22 -

Quello di iniziativa privata è a posto, il piano guida è a posto, ho chiesto solo la 

motivazione che ha portato alla scelta di farlo in quanto volevo arrivare al passo 

successivo, in questo senso: non si tratta di una scelta fatta per così, ma di una necessità 

dovuta al fatto che manca una programmazione definitiva su quell’area. Da tutto ciò si 

può ben capire che io non ho affatto detto che l’architetto ha posto la firma su un atto 

non conforme: semplicemente, è Lei che gira sempre appositamente le parole rispetto a 

tutte le questioni urbanistiche. 

Precisata questa questione, vengo all’affermazione secondo la quale non potete fare 

niente su quello che non è vostro: questo non è vero, tant’è che lì c’è il finanziamento di 

una caserma con un progetto fatto e quindi non è vero che non si possa prevedere niente, 

così come lo stesso piano guida del 2005 prevedeva la sagoma – diciamo così – della 

caserma per dire che lì si voleva fare la caserma. Oggi non prevede niente, non c’è 

nessuna sagoma, se non quella di due parcheggi, che non si sa a cosa servano, e dunque 

credo che legittimamente il Consiglio comunale possa chiedere, prima di votare, che 

cosa ci si faccia dentro, o dovrei votare sulla fiducia, che non ho, nei confronti di 

un’Amministrazione che farà le scelte che vorrà? A questo punto – io dico - le faccia 

senza il nostro voto. Come preannunciato mi asterrò, perché complessivamente, a 

carattere puramente generali, mi sta bene la soluzione, e cioè il fatto che comunque 

quella sia una delle lottizzazioni che cede di più (non di più in assoluto, perché anche 

l’area ex Tomasi ha ceduto il 50% e altre hanno ceduto il 40%). Se poi ho parlato di 

“regalo Gilmozzi” è perché si tratta di un di più rispetto a quanto già previsto dal Piano 

Regolatore e non dovuto. E’ un regalo, perché altre lottizzazioni che verranno dopo 

quella non avranno il regalo Gilmozzi, e quindi appunto di regalo si tratta, 

probabilmente motivato da una “fretta” (tra virgolette) vostra, non si sa perché, visto che 

intanto non si sa ancora che cosa ci si farà. Ripeto: è un regalo motivato da un’apparente 

fretta vostra di pianificare e, quindi, di avere in possesso l’area. Voi pagate quel surplus 

per averla in fretta e quindi io l’ho chiamato “regalo”, legittimo, nel senso che avete 

potuto fare la scelta, ma d’altro canto è legittimo anche da parte nostra definirlo tale non 

essendo dovuto per nessuna ragione, tanto è vero che la legge dice il contrario. Tutto 

questo per chiarezza, visto che Lei gira sempre le parole, e quindi evidenzio ancora una 

volta: anche noi sappiamo che quella proprietà privata sarà tra quelle che più cederanno, 

e questo lo abbiamo detto anche noi, ma poi c’è un qualcosa in più, un regalino in più, 

punto. 

SINDACO: Ha chiesto la parola il consigliere Civettini. Prego. 

CIVETTINI LUCA: Abbiamo chiesto di mantenere separati i punti proprio per questi 

argomenti che piano piano emergono… 

SINDACO: Certo, l’ho capito. 

CIVETTINI LUCA: …e non per il puro intento di negare una richiesta… 

SINDACO: Lo so. 

CIVETTINI LUCA: Il piano guida è facoltativo, arrivati a questo punto è però 

tecnicamente obbligatorio farlo altrimenti non si potrebbe presentare la lottizzazione. Si 

avalla l’operazione, perché il P.R.G. faceva schifo, ma di quelle poche cose che vanno 

bene si può darne atto; in effetti, i 4.572 metri quadrati non li porta a casa Lei, Vice 

Sindaco, ma ve li trovate per le previsioni del vecchio e attuale P.R.G., che ha fatto 

- 23 -

qualcuno altro e in cui tutto andava male. Evidentemente, invece, qualcosa di bello c’è 

stato, e non è neanche vero che questa è l’unica area che mette a disposizione del 

Comune: su questo mente sapendo di mentire e quindi… vabbè… 

Lo ha detto prima ed è a verbale. Lei ha detto che è l’unica area che regala il 50% al 

Comune: in realtà, il parcheggio Tomasi è stato fatto con lo stesso meccanismo, la 

perequazione urbanistica… ma vabbè, è passato, lasciamo scorrere… 

Vi trovate milioni regalati per colpa della vecchia Amministrazione: mettiamola così. 

Allora per correttezza d’informazione diciamo che non è l’unica area che in base al 

P.R.G. tanto vituperato passa al Comune gratuitamente. Detto questo, perché la 

lottizzazione non poteva andare senza il piano guida? Perché nella lottizzazione va 

stabilito quello che viene fatto nelle due aree, e qui, chiaramente, anche a noi sarebbe 

piaciuto sapere che cosa avete in testa di fare sull’altra area. Certo che, se il Vice 

Sindaco dice che il Comune non può intervenire su quell’area, mi dovrebbe allora 

spiegare dov’era quando avete votato il progetto preliminare della caserma dei Vigili del 

Fuoco: se infatti non lo si può fare adesso, non lo si poteva fare neanche prima! Su 

quell’area è stato approvato un progetto preliminare, è stato preso un contributo, è stato 

detto a voce che quel progetto verrà rivisto perché è messo male, è stato anche inserito 

un parcheggio autobus che va in parte sopra al progetto, approvato, della caserma dei 

pompieri, cosicché addirittura per certe metrature avete messo due cose - neanche una - 

e adesso viene a dirci: “Non potevamo toccare quell’area perché non è ancora nostra”?! 

Bugie smentite nei fatti e, quindi, giustificazione falsa. 

La realtà è che effettivamente non potete e non potevate, neanche se aveste avuto le idee 

chiare, fare la lottizzazione escludendo il piano guida perché adesso è stata fatta solo la 

prima adozione del parcheggio pubblico e non la seconda. Certo, nella stessa situazione 

di parcheggio pubblico, ma in altri contesti abbiamo visto che si è votato il progetto 

preliminare su una variante approvata solo in prima adozione, dunque a quanto pare si 

fa quello che si vuole a seconda di come ci si alza la mattina, apprezziamo comunque il 

fatto che adesso si facciano le cose in maniera corretta, pur ribadendo, e lo ripeto, che 

comunque sono state fatte cose scorrette nella stessa situazione. Mi riferisco, tanto per 

capirci, al parcheggio Perugini, perché lì avete approvato un progetto preliminare su 

un’area approvata solo in prima adozione e non in seconda: al riguardo vi avevamo fatto 

anche l’osservazione e ci siamo fermati lì. Adesso il Vice Sindaco dice: “Non possiamo 

toccare quell’area perché non è nostra”, quando invece l’avete toccata tre volte… ma 

vabbè: volere è potere! Per tutte queste ragioni ci sarebbe piaciuto venire qua e 

approvare una lottizzazione da cui si capiva che cosa si voleva fare sulle due aree e non 

solo su quella dei privati, a cui giustamente era stato chiesto ancora nel 2004, poi 

consegnato nel 2005, il piano guida: questo perché? Perché si sa che l’Amministrazione 

ha tempi più lenti rispetto al privato e così gli era stato detto: “Non si vuole rallentare il 

vostro lavoro, dividiamoci, voi andate avanti con i vostri tempi, il Comune andrà avanti 

con i suoi, quando avrà i finanziamenti, quando avrà deciso cosa fare e tutto il resto”; 

per questo dal punto di vista politico avalliamo la scelta di presentare piano guida e 

lottizzazione: proprio perché il privato riesca a fare quello che ha il diritto di fare in base 

al P.R.G.. Sulla Gilmozzi non intervengo neanche: è stato fatto un regalo, punto e basta, 

un regalo voluto per scelta voluta. Vengo a questo punto alla dichiarazione di voto 

dicendo che noi ci asterremo, non in quanto contrari, ma perché ci piacerebbe discutere 

anche che cosa si farà sull’ambito A - mi pare sia così identificato - del Comune, cosa 

che invece non ci è dato di sapere. 

SINDACO: A conclusione della discussione voglio dire che a breve porteremo le nostre 

progettazioni sulla lottizzazione che rimane… 

- 24 -

CIVETTINI LUCA: Potevate farle insieme. 

SINDACO: E vabbè… prima dobbiamo averla, poi facciamo la convenzione, penso 

quindi che per dicembre potremo portarvi qualcosa in più e avremo modo di discuterne, 

sicuramente… 

CIVETTINI LUCA: Non c’è dubbio. 

SINDACO: Anzi: io spero che porteremo avanti insieme il discorso, anche se 

probabilmente da alcuni di voi la nostra scelta non sarà approvata. Metto in votazione la 

delibera di cui al quinto punto dell’ordine del giorno. 



Bertoldi Roberta, Morandi Gianni e Bellotti Ruggero)) 


6. APPROVAZIONE AI SENSI ART. 55 DELLA L.P. 05.09.1991, N. 22 E 

SS.MM. DEL PIANO DI LOTTIZZAZIONE – P.L. 13 – AMBITO “A” – DI 

AREA RESIDENZIALE IN TORBOLE, VIA MATTEOTTI, INSISTENTE 

SULLE PP.FF. 918/1-/2-/4-/7 – IN C.C. NAGO-TORBOLE. (Relatore Vice 

Sindaco) 

SINDACO: La parola al Vice Sindaco… 

CIVETTINI LUCA: Chiedo di intervenire per mozione d’ordine… 

SINDACO: Prego. 

CIVETTINI LUCA: Nella delibera che era depositata agli atti si fa riferimento a una 

cosa che negli atti non c’era: chiedo che prima di andare… 

SINDACO: Nella delibera di questo punto? 

CIVETTINI LUCA: Sì, di questo: nella seconda pagina si parla di “autorizzazione, di 

data… (e qui è in bianco), dei comproprietari della p.f. 1639, strada consortale, 

all’occupazione delle aree necessarie all’effettuazione dei lavori di costruzione ecc.”; 

siccome è propedeutico al punto, legge vorrebbe che ci fosse stata agli atti, ma su questo 

possiamo anche passare oltre, chiedo però almeno di averne copia per sapere se è 

possibile discutere di questo punto o meno. Si cita un’autorizzazione che noi non 

conosciamo e che a questo punto non sappiamo nemmeno se c’è, visto che agli atti non 

c’era. 

SINDACO: Se si fa cenno a qualcosa che non c’è, la stralciamo dalla delibera. 

Essendo una cosa non obbligatoria e non essendo agli atti, a quanto mi risulta, ma poi 

sentirò anche… 

CIVETTINI LUCA: Rifaccio la domanda: questo autorizzazione c’è o non c’è? 

- 25 -

SINDACO: Non c’è. Era stata data assicurazione che sarebbe stata portata, questo non è 

successo, potremmo quindi stralciare questa parte e andare avanti con il resto della 

delibera… 

Bene, diamo allora la parola al Vice Sindaco per la relazione sul punto. 

TONELLI ERALDO: E’ la naturale prosecuzione del punto precedente: prima sono 

stati suddivisi gli ambiti A e B, in questo caso si parla dell’ambito A, identificato in 

3.741 metri quadrati, sul quale i signori Maroadi intendono costruire un complesso a 

corte, fatto di trenta alloggi per il tempo libero, e quattro residenze primarie. Come 

avete visto dal progetto, c’è una piscina nella zona sud e si realizzano tutti gli interventi 

previsti per quanto riguarda verde, parcheggi, illuminazione pubblica, acquedotto, strade 

e quant’altro. Tutti questi oneri sono stati identificati, con il computo allegato, in 

211.000 euro. Ovviamente, i lottizzanti sono legittimati a intervenire sul P.R.G. e quindi 

il piano di lottizzazione è coerente con la previsione urbanistica. 

SINDACO: Prego, consigliere Luca Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Una conferma di ordine tecnico: l’autorizzazione viene stralciata 

perché non c’è, peraltro è un fatto certo che nella piantina della lottizzazione questa 

strada c’è, perché è la strada di accesso a quel lotto, e noi andremmo quindi a votare una 

planimetria, un progetto in cui questa strada c’è e non è dei lottizzanti e del Comune, 

ossia dei due che fanno la convenzione, ma è anche di altre persone; a questo punto, 

chiedo se è legittimo andare a votare un progetto che va a interessare anche una strada 

che nei fatti non è dei soggetti che sono in convenzione. Non vorrei che chi è interessato 

dicesse: “Si comincia a fare una lottizzazione sulla mia strada?!”, visto che sarebbe 

legittimo, o no? 

SINDACO: Non vedo nessun problema… 

CIVETTINI LUCA: C’è da premettere che probabilmente dovevano essere in 

convenzione come lottizzanti, sia pure in misura minima, per via della strada, se 

comunque ci fosse stata almeno la loro autorizzazione non avremmo chiesto che fossero 

messi in convenzione; d’altro canto, siccome per quello che ricordo delle planimetrie 

nella lottizzazione si va a votare proprio l’accesso su quella strada, che non è dei 

lottizzanti e per la quale appunto non c’è neanche l’autorizzazione dei proprietari nel 

dire: “Sì, va bene, usate quella strada per entrare nel lotto”, non so come tecnicamente si 

possa andare a votare una cosa che prevede il passaggio su una strada di terzi. 

POLIDORO BRUNO: Sono comproprietari. 

CIVETTINI LUCA: Vabbè, comproprietari, ma cosa c’entra? Il mio mezzo diritto di 

proprietà lo faccio valere, o no? Potrebbero dire: “Fate mezza strada!”, il che 

ovviamente non sarebbe più funzionale al lotto. Andiamo a votare una lottizzazione che 

prevede l’ingresso in una strada rispetto alla quale non abbiamo l’autorizzazione per 

fare la lottizzazione: mi sembra un discorso semplice, non difficile da capire! Contitolari 

o titolari, comproprietari o proprietari, una parte di quella strada prevista in lottizzazione 

non è dei lottizzanti: ecco perché chiedevo almeno l’autorizzazione, visto che la firma 

sulla convenzione non mi interessa - se uno dà l’autorizzazione, vuole dire che gli va 

bene anche cedere quel pezzo di strada lì – e quindi non è questo il punto su cui porre 

questioni formali, ma… 

- 26 -

SINDACO: Risponde il Vice Sindaco. 

CIVETTINI LUCA: Fino a quando non ho l’autorizzazione, permettetemi di non 

credere neanche che i comproprietari di quella strada siano d’accordo su quello che si 

sta facendo. 

TONELLI ERALDO: Naturalmente, si fa sempre finta di non sapere: alla Seretta, per 

esempio, c’erano tutti questi requisiti? 

Ribadisco che dal punto di vista tecnico-urbanistico esistono delle regole, che sanno 

meglio di noi. Il perimetro della lottizzazione è identificato dal P.R.G. e, se era 

importante e un aspetto positivo, che anch’io apprezzo, la cessione del 50%, poi 

diventata del 60% con anche l’area compresa all’interno della lottizzazione, c’è d’altro 

canto in questo Piano Regolatore una grossa pecca: guarda caso, infatti, identifica tutte 

le lottizzazioni con un perimetro che non tiene conto delle strade. Fatta questa premessa, 

i signori Maroadi hanno legittimamente operato all’interno del perimetro di 

lottizzazione e hanno operato da signori, e lo ridico a voce alta: sono dei signori, perché 

hanno l’accordo con tutti i privati… 

CIVETTINI LUCA: Fatecelo vedere. 

TONELLI ERALDO: …accordo che non è assolutamente indispensabile - su questo 

prego anche l’architetto Zolin di intervenire in maniera più precisa come super partes in 

questa discussione – e che comunque i signori Maroadi hanno. 

ARCH. ZOLIN GIANFRANCO: Ho illustrato, ad alcuni Consiglieri che 

un’originalità di questo Piano è quella che molte delle lottizzazioni previste – questa 

infatti non è l’unica, purtroppo ce ne sono molte altre – non hanno strade di accesso; 

normalmente questo viene fatto per costringere i lottizzanti a occuparsi della viabilità 

principale oltre che di quella interna, purtroppo questo Piano non le prevede in molti 

casi e nella fattispecie, in questo caso particolare, il problema emerge con evidenza, 

tanto è vero che il progettista e gli stessi committenti si sono fatti carico di ampliare 

l’ambito di lottizzazione inserendo in appendice quella che era una loro proprietà, una 

strada privata per poter rendere utilizzabile e accessibile l’area di lottizzazione. Devo 

anche dire che il progettista si è attenuto in maniera scrupolosa ai perimetri che sono 

stati indicati dal Piano e quindi, se una carenza c’è, la devo rilevare nel Piano 

Regolatore e non nella progettazione del piano di lottizzazione, con tutti i limiti che ne 

conseguono. 

SINDACO: Va bene, grazie. A questo punto, direi di togliere dalla delibera, perché non 

obbligatoria, l’autorizzazione dei comproprietari della p.f. 1639. Prego, assessore 

Polidoro. 

POLIDORO BRUNO: Credo spetti al Consiglio comunale entrare nel merito della 

convenzione e, quindi, capire se i termini nei quali la convenzione è proposta sono 

accettabili o meno; dopo di che, io credo che i diritti di terzi siano comunque 

salvaguardati, se invece il consigliere Civettini ritiene che questi diritti siano calpestati, 

non credo sia attraverso una convenzione che si possa rimediare a questo, nel senso che, 

se del caso, ci sarà una Commissione Edilizia, ci sarà un tecnico che stabilisce che serve 

qualcos’altro… insomma, non spetta al Consiglio comunale integrare da questo punto di 

- 27 -

vista le delibere, o almeno questo è quello che io credo. Se per scrupolo si voleva farlo, 

per evitare questioni ecc., si poteva farlo, se comunque non si è riusciti ad avere questo 

scritto da allegare, scritto che in ogni caso era un’appendice non necessaria – non 

necessaria, ripeto -, penso che nel merito si debba valutare la convenzione riconoscendo 

che è ben redatta. Chiaramente, se poi si vogliono trovare cavilli per non votare, si 

trovano ogni volta, perché tutti vogliono tutto, e va bene, i conti con la realtà si devono 

però sempre fare con un po’ di “grano salis” in zucca e quindi… 

SINDACO: Grazie. Prego, consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Siccome “grano salis” noi non ne abbiamo, la rispiego: qua non 

tuteliamo i privati, perché quelli ci penseranno da soli a tutelarsi e quindi, se è vero che 

daranno l’autorizzazione, gliela daranno, se non è vero, non gliela daranno, dunque 

affari loro: è una lottizzazione privata, avremo ritardi nella consegna e basta. In realtà, il 

problema è che quella strada non serve per tutelare i privati, ma è la strada di accesso 

alla lottizzazione che andiamo a votare. Non è per tutelare i privati proprietari di metà di 

quella strada, ma è per dire che la strada di accesso alla lottizzazione è fatta su 

comproprietà e noi non sappiamo se la concedono o no; chiaramente, se non la 

concedono, andiamo a votare una lottizzazione senza strada di accesso. Questo per dire 

che non è per tutelare i privati, perché quelli ci penseranno loro… 

SINDACO: In ogni caso, è di uso pubblico. 

CIVETTINI LUCA: Metà non sarebbe sufficiente per la lottizzazione, quindi 

cerchiamo di capirci: i lottizzanti di strada ne hanno solo metà e non sarebbe sufficiente. 

O quanto meno propongono una strada doppia, e va benissimo, capiamoci, perché 

andava bene e avremmo votato a favore se ci fosse stata l’autorizzazione, quella 

autorizzazione che il Sindaco ci ha detto in riunione di Capigruppo che non era 

depositata agli atti: a quel punto, noi abbiamo detto che non ne facevamo una questione 

di forma, che bastava che ci fosse in sede di Consiglio, e va bene, vi siete sbagliati per 

l’ennesima volta, perché non c’è neanche in sede di Consiglio, fatto sta che non è che, se 

noi non votiamo questa delibera, la storia non va avanti: alzate infatti le vostre 

“manote”, qualcuno la alza senza sapere cosa succede e la delibera passa lo stesso, 

dunque, Assessore, qual è il problema? 

POLIDORO BRUNO: La responsabilità ce la assumiamo noi, signor Sindaco. 

CIVETTINI LUCA: Voglio solo farvi capire che il nostro discorso non deve fuorviare: 

noi non tuteliamo i privati, noi diciamo solo che non possiamo votare, e difatti non 

votiamo contro, ma ci asteniamo, di prevedere in una lottizzazione una strada di accesso 

per la quale non si sa se i proprietari autorizzano o no, punto. A me la questione sembra 

semplice, dopo di che, se non la si vuole capire, non capitela! 

POLIDORO BRUNO: Ho capito tutto. 

SINDACO: Va bene, basta polemiche. Ha chiesto la parola il consigliere Gianni 

Morandi. 

MORANDI GIANNI: “Ci sarà l’autorizzazione, va tutto bene” poteva anche starci, 

quando però il Sindaco dice: “E’ a uso pubblico, quindi ce la teniamo” o l’altro dice: 

- 28 -

“C’è, ma la colpa è degli altri”… insomma, sempre stare a guardare quello che hanno 

fatto gli altri non è una bellissima cosa. E’ vero, quella lottizzazione è senza strada, ma 

non state a citare la Seretta o altro, perché la Seretta aveva in convenzione la 

realizzazione della strada in quanto la strada era piccola, in questo caso, invece, la strada 

non c’è assolutamente e quella prevista incide per il 90% sulla strada degli altri, quelli 

dei quali attualmente manca l’autorizzazione. Metà di allargamento è occupata dal 

marciapiede e una piccola fetta è per allargamento dell’altra, ma del primo tratto di 

strada su 5,50 metri 4 metri sono di proprietà privata e quindi non c’è una strada di 

accesso, situazione ben diversa dall’avere una strada inadeguata ecc. ecc. In sostanza, è 

vero che qui si autorizza un piano di lottizzazione senza la strada e non è vero che c’è la 

strada. Vero è anche quello che dice l’architetto Zolin: il piano di lottizzazione la 

esclude perché il perimetro è quello, ed è giusto, ma non è che… insomma, girarle 

sempre non va bene. Il piano di lottizzazione è corretto così, perché il piano di 

lottizzazione prevede il limite alla fine della proprietà Maroadi come previsto 

urbanisticamente; il problema è che il piano di lottizzazione, carente o non carente, non 

prevede la strada, punto. Questo, ripeto, è il problema e quindi è vero che manca la 

strada di accesso, così come è vero che il piano di lottizzazione poteva arrivare solo lì. 

E’ un errore, che a quanto pare non serve a niente rilevare perché il piano di 

lottizzazione passa lo stesso, ma se il piano di lottizzazione avesse compreso la strada 

oggi quelle firme sarebbero state obbligatorie; in realtà, siccome il piano di lottizzazione 

non la comprende, le firme non sono più obbligatorie, l’obbligatorietà nasce però dal 

fatto che – e lo ripeto - il piano di lottizzazione è senza strada. Il Comune si assume la 

responsabilità di approvare senza quelle autorizzazioni, che probabilmente ci sono – non 

saranno formalizzate, ma ci sono -, se però non fossero formalizzate non so cosa 

succederebbe di questo piano di lottizzazione. Tutto questo per dire che quanto 

affermato è vero: si autorizza un piano di lottizzazione senza strada di accesso. 

SINDACO: Non preoccupatevi per noi: tuteliamo noi gli interessi della collettività e 

anche i nostri interessi, perché a un certo punto noi riteniamo di essere nel giusto; forse 

non lo è qualcuno invece dall’altra parte, non mi sbilancio comunque di più. Io ho avuto 

assicurazione da parte dei proprietari – e lo ribadisco – che l’accordo c’è e in ogni caso, 

per sicurezza, visto che i Consiglieri, come è giusto, lo hanno chiesto, togliamo quel 

riferimento. D’altro canto, è previsto anche dalla convenzione che si debbano fare entro 

un anno le opere di urbanizzazione primaria, vi chiedo dunque come farebbero a farle 

senza avere preso nessun accordo, capite quindi anche voi che abbiamo già le risposte 

nella convenzione. 

MORANDI GIANNI: L’accordo non c’è. 

SINDACO: L’abbiamo tolto. A questo punto, se questo è il problema e altri problemi 

non ce ne sono, visto che dall’altra parte mi sembra non siano state sollevate altre 

questioni, andiamo alla votazione del punto n. 6… 

TONELLI ERALDO: Adesso devo replicare, veramente non posso non farlo. Mi 

meraviglio di Lei, geometra Morandi, mi meraviglio di Lei perché Lei ha l’incarico di 

formalizzare questo accordo, non prendiamoci allora in giro! L’accordo con i privati c’è, 

punto e basta! 

MORANDI GIANNI: Io dico che non c’è, punto e basta! 

- 29 -

POLIDORO BRUNO: Non abbiamo bisogno del Suo voto! 

SINDACO: Metto in votazione la delibera di cui al punto n. 6 all’ordine del giorno. 



Bertoldi Roberta, Morandi Gianni e Bellotti Ruggero)) 


7. VARIANTE N. 7 AL PIANO REGOLATORE GENERALE 

INTERCOMUNALE, RIGUARDANTE IL TERRITORIO DI NAGO- 

TORBOLE, PER NUOVA ZONA AGRITURISMO E MODIFICA ALLE 

NORME DI ATTUAZIONE (ZONE AGRICOLE, ZONE RICETTIVE E 

ZONE RESIDENZIALI)”: ADOZIONE DEFINITIVA. (PRATICA F127). 

(Relatore Vice Sindaco) 

SINDACO: Do subito la parola al Vice Sindaco, anche perché trattasi di seconda 

adozione, con le osservazioni che sono state fatte dal Servizio Urbanistica. 

TONELLI ERALDO: Come detto dal Sindaco, trattasi della seconda e definitiva 

adozione da parte del Consiglio della variante n. 7, riguardante l’agriturismo, il ricettivo 

e i depositi agricoli. La prima volta era stata deliberata il giorno 14 febbraio 2008, è 

stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale e sui giornali, è stata trasmessa a tutti gli organi 

competenti, i quali ci hanno fatto pervenire le loro osservazioni. Di queste, una era 

sostanzialmente già implicita, tant’è che l’architetto Brighenti ha poi precisato che la 

cosa era già prevista, e mi riferisco, ma lo avete letto agli atti, alla casa vacanza, che 

evidentemente era già compresa; in merito all’altra osservazione, quella sulle legnaie e 

sui grandi depositi agricoli, l’architetto Brighenti ha scritto che facevano riferimento a 

un’altra norma tecnica e che sono quindi già previsti. Per questi motivi, il Servizio 

Urbanistica ci ha autorizzato a proseguire l’iter con la seconda adozione. 

SINDACO: Dichiaro aperta la discussione. Prego, consigliere Morandi. 

MORANDI GIANNI: Ho alcune domande da porre. Innanzi tutto, ho letto le 

osservazioni della C.U.P. e devo dire che non ho capito se si possono o non si possono 

fare quei manufatti… 

TONELLI ERALDO: Quali, scusi? 

MORANDI GIANNI: I depositi attrezzi agricoli. 

SINDACO: Si è in attesa di una normativa provinciale. 

MORANDI GIANNI: Mi sembra di capire che la C.U.P. abbia detto che farà tesoro 

delle nostre, così come di quelle del Comune di Arco, ma le riporterà quando dovrà fare, 

a seguito della Legge n. 1/2008, un Regolamento ad hoc… 

SINDACO: Sì, questo è vero… 

- 30 -

MORANDI GIANNI: Non ho capito se “fare tesoro” vuole dire intanto farle oppure se, 

come credo io, per il momento non si possano fare, non capendo allora a cosa serva 

questa approvazione… 

SINDACO: Serve per tutto il resto. 

MORANDI GIANNI: Voglio capire se si possono o non si possono fare i manufatti 

depositi agricoli ecc. ecc. 

SINDACO: Possiamo magari leggere il punto n. 4. 

MORANDI GIANNI: Voi sapete dire se si possono fare o no? 

TONELLI ERALDO: Al momento attuale sicuramente no, finché non viene 

l’adozione definitiva da parte della Giunta provinciale; nel frattempo stia tranquillo, 

geometra Morandi: avrà modo di lavorare, perché la Giunta provinciale farà il 

Regolamento… 

MORANDI GIANNI: Con questa variante, quindi, non si possono realizzare …? 

TONELLI ERALDO: Non è detto, non è detto: questa è materia dubbia e non sono in 

grado di rispondere io… 

MORANDI GIANNI: Cos’è? L’urbanistica creativa, dopo la finanza creativa?! 

TONELLI ERALDO: …e non sarà in grado di rispondere nessun altro. Noi siamo 

autorizzati, se quindi Lei o chiunque altro presenterà un disegno, la Commissione 

Edilizia dovrà prendere atto delle norme che abbiamo, fatto salvo che comunque non c’è 

un Regolamento attuativo della Provincia, anche se - ripeto - le norme nel nostro 

Regolamento tecnico comunale ci sono. L’edilizia creativa già da anni viene fatta nel 

comune di Nago-Torbole: non ci serve inventare niente. 

MORANDI GIANNI: Il fatto è che Lei fa fatica a dirci: “No, anche se approviamo 

questa variante i manufatti agricoli non si possono realizzare fin tanto che la Giunta 

provinciale non farà il Regolamento tipo che approva questo”. Questa è la verità, no? 

Punto. 

SINDACO: In attesa di una normativa provinciale. 

MORANDI GIANNI: Ma voi lo sapete già, avete contatti con la provincia. 

TONELLI ERALDO: Sa tutto Lei, si figuri! Vada Lei al Servizio Urbanistica: cosa 

vuole insinuare? 

MORANDI GIANNI: No, no, io non so niente: ho chiesto a Lei, che va sempre al 

Servizio Urbanistica, amico di Gilmozzi, amico del mondo, che aveva già in tasca la 

variante prima di autorizzarla… Se leggiamo i verbali che abbiamo approvato prima, 

viene da ridere a tutti, perché aveva già dato per scontato e per già concordato tutto, 

salvo poi scoprire che non c’è niente di concordato perché la Provincia si è ricordata 

solo dopo di dirLe che manca il Regolamento… 

- 31 -

TONELLI ERALDO: Guardi che è approvata. 

MORANDI GIANNI: Sì, è approvata la variante, ma senza i manufatti o, meglio, 

glielo ho chiesto prima e glielo chiedo ancora: si possono o non si possono fare i 

manufatti dopo l’approvazione definitiva di questa variante? 

SINDACO: Mi permetto solo di dire una cosa: sul punto n. 4 è entrato nel merito, 

quindi che cosa vuole dire, che il Servizio Urbanistica è entrato nel merito e ha detto: 

“Le strutture previste al punto b) e i parametri dimensionali adottati nella variante si 

ritengono soddisfacenti solo per le aziende di piccole dimensioni”, punto e basta. 

Secondo me, questo vuole dire che, una volta approvata, si possono fare… 

MORANDI GIANNI: Prendo atto che, una volta approvato… 

SINDACO: Per me si possono fare. 

MORANDI GIANNI: Posso porre una domanda? Ho letto delle… 

SINDACO: Potrebbe anche essere una posizione non condivisa o non condivisibile, ma 

secondo me… Hanno detto che loro stanno proponendo un nuovo Regolamento, io 

dunque penso che, se nel Regolamento che verrà approvato dalla Provincia rientreranno 

le nostre piccole modifiche, come mi auguro, e del resto sono sicuro che sarà così, una 

volta che questo verrà adottato secondo me si potranno fare. 

MORANDI GIANNI: Ho capito, ma non mi può rispondere dicendo: “Secondo me…”, 

dai! E’ una norma! 

SINDACO: Cosa vuole che Le dica? Leggo anch’io quello che ha scritto la Provincia… 

MORANDI GIANNI: Capisco che la questione è ingarbugliata, d’altro canto non posso 

fare a meno di porre questa domanda nel momento in cui si porta in Consiglio comunale 

l’approvazione definitiva di una norma, una norma che sicuramente io non contesto 

(magari si potessero fare queste cose!). Non si tratta del fatto che io ho ragione: anzi, 

sono ignorante e non ho capito cosa dice la C.U.P. perché non ci ho parlato, chiedo 

dunque a voi, che invece avete il filo diretto con la C.U.P., con gli Assessori, con Dellai 

e con tutti i funzionari, se grazie a questa corsia preferenziale vi è stato detto qualcosa in 

più rispetto a quanto abbiamo capito – non ascoltato, ma capito – perché da quello che 

c’è scritto a noi risulta di no, da quello che viene detto non lo sapete neanche voi, vorrei 

quindi capire se si approva una norma incerta o una norma certa, niente altro. Non si 

tratta di polemica, si tratta solo di capire una cosa importantissima: domani mattina, 

infatti, sarà approvata, andrà all’adozione definitiva entro qualche giorno, dopo di che vi 

chiedo se si potrà fare un manufatto agricolo, rispettando la normativa del Piano 

Regolatore, una volta approvata definitivamente, oppure no; questo non lo sapete e 

secondo me è una cosa gravissima. 

SINDACO: Secondo me, rispettando il punto b) sì, in ogni caso la mia opinione è che 

questa delibera vada approvata e, se ci saranno dei chiarimenti da fare a livello 

provinciale, la Provincia ci dirà “sì” o “no”; se restiamo invece nel limbo, senza 

approvare, chiaramente non ci dirà niente. 

- 32 -

MORANDI GIANNI: Magari il Regolamento della Provincia sarà differente o 

prevedrà – non lo so – di più o di meno rispetto a quanto abbiamo approvato e magari 

bisognerà cambiare la norma un’altra volta. 

SINDACO: Secondo me, va bene il nostro Regolamento. 

MORANDI GIANNI: La mia richiesta deriva dal fatto che da quello che era agli atti e 

che voi ci avete dato la situazione non risulta chiara, ecco quindi perché abbiamo 

chiesto chiarimenti; oggi sappiamo che non ce li potete dare, perché non sapete neanche 

voi qual è la cosa certa, ma avete solo delle sensazioni vostre e quindi capiamo che 

dobbiamo approvare una norma su sensazione vostra, dopo di che… 

SINDACO: Se va bene, bene, se va male, torneremo… 

MORANDI GIANNI: Dopo di che, proseguo con l’altro discorso, che già avevo 

affrontato la volta scorsa, e cioè quello legato al fatto di regolamentare le zone agricole 

primarie, come a Nago. Anche qua, indirettamente la C.U.P. ve lo dice: “Le aziende 

agricole vere e proprie non sono regolamentate” e questo perché effettivamente quanto 

previsto non è soddisfacente per le aziende agricole e non lo è – l’ho già detto in due o 

tre occasioni precedenti, anche se so che quello che dico non vale niente, ma fatelo 

vostro e poi almeno andate ad approfondire – perché il Piano Regolatore attuale, tra i 

tanti errori all’interno delle norme, ha quello di non avere previsto per questi casi nessun 

indice. Lo chiamo “errore” perché Riva prima di noi, già cinque anni fa, lo ha corretto. 

Si tratta di un aspetto che ho già sollevato in questa sede due volte, come risulta anche 

dai verbali oggi approvati, e che consiste in questo: qui è previsto di eseguire alcuni 

manufatti all’interno delle zone agricole primarie, e ricordo che Nago è al 99,9% 

agricolo primario, ma senza definire alcun parametro. Questo ve l’ho detto anche 

quando avete approvato l’agriturismo: non serve – vi dicevo - approvare una norma ad 

hoc per uno, perché nelle zone agricole generalmente tutti quelli che hanno i requisiti 

possono fare un agriturismo, solo Nago però, guarda caso, ha questa pecca, pecca non 

solo per via dell’agriturismo, ma perché prevede alcuni manufatti senza però definire né 

l’indice, né gli altri parametri; ciò vuol dire che uno può fare niente o tutto, ma non si 

sa, e chiaramente nel dubbio l’Amministrazione non autorizza niente. A questo punto, 

io dico: nell’ambito di quello che è già consentito, regolamentate quello che in teoria è 

consentito fare nelle zone agricole primarie, e per fare questo Riva semplicemente, nella 

variante al P.U.P. 2000, tre o quattro o cinque anni fa, quando l’ha fatta, ha introdotto 

l’indice per consentire un minimo. Questo l’ho detto già due volte, oggi indirettamente 

la C.U.P. lo evidenzia, perché vi dice che le aziende agricole non sono regolamentate, e 

ciò è riferito proprio a questo tipo di manufatti non avendo qui previsto niente. In effetti, 

in questo caso le vere aziende agricole sono danneggiate essendo questi degli pseudomanufatti 

per le pertinenze alle residenze e non certo per le attività agricole. Questo era 

il concetto, non altro, solo che voi per partito preso girate le spalle a qualsiasi cosa 

venga detta, anche costruttiva, checché ne diciate, e quindi andate avanti così, 

consentitemi però di ribadire questa anomalia. 

SINDACO: Consigliere Morandi, è stato Assessore per due o tre anni… 

MORANDI GIANNI: Assessore all’Urbanistica: Bertolini Ennio! 

- 33 -

SINDACO: …ma perché mai, visto che è così interessato e così esperto del problema, 

non lo ha mai sollevato in Giunta, quando era Assessore? 

MORANDI GIANNI: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”: è un detto che 

fa proprio al caso Suo, signor Sindaco, perché Lei è praticamente sordo visto che… 

SINDACO: Non c’è uno scritto o una qualsiasi cosa che dica che Lei vorrebbe 

introdurre delle modifiche: non c’è proprio niente! E perché non l’ha fatto quando era 

Assessore? 

MORANDI GIANNI: Le modifiche non le introduco io… 

SINDACO: E adesso è diventato così intelligente e… 

MORANDI GIANNI: Quando Lei faceva il Sindaco - adesso non lo è più, è surclassato 

da un Commissario -, tentava di fare anche l’Assessore all’Urbanistica e in quei Suoi 

tentativi, maldestri, non ha mai voluto toccare il Piano Regolatore perché… 

SINDACO: Andiamoci piano, perché se l’Assessore all’Urbanistica non ha potuto 

ottenere… 

MORANDI GIANNI: No, non ha potuto fare niente perché non ha voluto! 

SINDACO: Se l’Assessore all’Urbanistica ha potuto rimanere Assessore è stato perché 

è stato difeso dalla maggioranza, altrimenti… 

MORANDI GIANNI: Non all’Urbanistica, ai Lavori pubblici! 

SINDACO: …altrimenti se ne sarebbe andato subito! 

MORANDI GIANNI: Certo. 

SINDACO: Quando c’è stata la mozione, male abbiamo fatto, perché alla luce di quello 

che è successo… 

Su quello vi do ragione: male abbiamo fatto a difendere una persona che poi si è 

dimostrata quella che effettivamente non pensavamo! 

MORANDI GIANNI: No, no, Lei lo pensava perché sapeva... 

SINDACO: Non voglio essere polemico… 

MORANDI GIANNI: Finisco l’intervento: Lei aveva la delega all’Urbanistica, 

l’Urbanistica… 

SINDACO: Malvolentieri! 

MORANDI GIANNI: … non l’ha toccata per tre anni perché aveva timore della Sua 

maggioranza. Signor Sindaco, Lei aveva timore della Sua maggioranza nell’andare a 

toccare l’Urbanistica. Si ricordi questo, signor Sindaco: io ho fatto l’Assessore ai Lavori 

pubblici; il parcheggio di Torbole è realizzato per merito di qualcuno, di una 

- 34 -

maggioranza in cui c’era anche l’Assessore ai Lavori pubblici; l’Urbanistica, che faceva 

capo a Lei, non è mai stata toccata perché… A quanto pare, poi, gli Assessori adesso 

devono scriversi le cose, e in effetti quando si dicevano non contavano niente: adesso 

bisogna scriverle dentro la stessa Giunta! In ogni caso, signor Sindaco, non dia via del 

Suo: faccia il Sindaco di tutti e non continui a dare agli altri le Sue colpe. 

Sull’Urbanistica Lei deve prendersi e assumersi tutte le colpe, anche quelle del Suo 

immobilismo di quattro anni, perché non può continuare a dare la colpa anche a chi non 

ce l’ha, compresa la vecchia Amministrazione 2002 o quello che è, perché ha fatto un 

Piano Regolatore disastroso, tant’è che in otto varianti, che ha dimostrato di saper fare, 

non ha toccato niente che vada nella direzione di ridurre i volumi o di pianificare al 

meglio. E questo nonostante i sorrisini del Vice Sindaco, veramente capace di 

mascherare poi sempre il tutto! Perché non fate allora delle azioni in quella direzione? 

Voi siete capaci solo di girare le colpe e di voltare sempre le cose, ma mai di assumervi 

un minimo delle vostre responsabilità! 

SINDACO: Siamo capaci di dire le cose come sono! 

MORANDI GIANNI: Da due anni l’Urbanistica è in capo a Lei, Vice Sindaco, questo 

problema glielo ho fatto presente a dicembre, nel frattempo ha fatto tre varianti, ma non 

l’ha mai preso in considerazione. Queste cose non solo sono scritte, sono addirittura 

registrate negli atti pubblici, eppure le ha letteralmente snobbate, quindi non si dica che 

non le ho dette, perché se non le ho dette da Assessore le ho detto almeno da Consigliere 

– lo preciso, visto che vuole essere così puntiglioso - e nonostante questo non sono state 

prese in considerazione. Le si prenda allora in considerazione, si dia risposta su questo 

oppure mi si dica che mi sono sbagliato, visto che sono passati otto o dieci mesi dalla 

prima approvazione del P.U.P. 2000 e che già allora, in questa sede, lo avevo 

evidenziato, presente l’architetto Brighenti, anche Lei caduta dalle nuvole, quindi faccia 

qualcosa! 

SINDACO: Va bene, dai, andiamo avanti, c’è qualcun altro che vuole intervenire sul 

punto n. 7? Prego, consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Faccio presente che è la prima volta che prendo la parola su 

questo punto, e magari anche l’ultima, lo faccio comunque presente visto che qualcuno 

tiene il conto; è la prima volta, anche se si tratta della seconda adozione, per dire che 

questa, almeno a detta del nostro Gruppo, è la peggiore variante delle otto viste fino 

adesso, e non per l’agriturismo piuttosto che per il deposito degli attrezzi agricoli o 

altro. Partiamo allora dal quarto punto, visto che, almeno secondo la nostra lettura, il 

discorso risulta abbastanza chiaro dicendo la valutazione del C.T.A. così: “Quanto 

proposto nella variante adottata va inteso come contributo al fine dell’approvazione del 

Regolamento sopra citato. Conclusioni: ciò premesso, si propone di subordinare 

l’approvazione della variante al Piano Regolatore del Comune di Nago-Torbole alla 

modifica dei relativi contenuti, secondo le osservazioni di merito sopra esposte”, e le 

uniche osservazioni che si fanno sono relative al punto n. 4, bastava quindi… insomma, 

se si fosse anche in ritardo non sarebbe colpa dell’Amministrazione, perché giustamente 

è l’Amministrazione provinciale che dice: “Vabbè, cerchiamo di stabilire sul territorio 

criteri omogenei per tutti i capanni di campagna (li chiamo così per semplificare)”, il 

che non è neanche un’idea malsana, purché fatta in tempi accettabili. Se quindi non si 

può domani mattina o quando sarà approvata dalla Giunta provinciale, non sarà certo 

colpa dell’attuale Amministrazione; si perderà in termini di discorso politico per aver 

- 35 -

venduto una cosa che non si aveva ancora - ma è una delle tante! –, visto che c’era sul 

giornalino comunale, c’era… 

SINDACO: Aspetteremo il regolamento. 

CIVETTINI LUCA: Sì, e difatti come ho detto non è colpa vostra; pagherete il prezzo 

politico per avere venduto una cosa ancora prima di averla, perché l’avete detta sul 

giornale, l’avete scritta sul giornalino, e quindi provate domani mattina a venire a dire 

che non si possono fare i capanni! Fra un mese avrete qua la gente che vi domanda e 

dovrete dire di no: affari vostri, non è un problema, e del resto questo è il male minore. 

Anzi, ci dispiace, perché dei quattro punti questo era uno dei due sui quali eravamo 

d’accordo, prendiamo comunque atto che la colpa non è vostra. L’altro punto che ci 

vede d’accordo e che passa in seconda adozione definitiva è quello relativo 

all’agriturismo… 

SINDACO: Eravate d’accordo? 

CIVETTINI LUCA: Se ricordate, in sede di prima adozione avevamo detto che non la 

votavamo perché ci proponevate quattro varianti in una unica, non potendo quindi 

votarle separatamente abbiamo votato contro essendoci peraltro due punti per i quali, 

specialmente uno, votiamo contro non alzando una mano, ma due, mentre – ripeto – 

avremmo voluto votare a favore di questi altri due: capanni e agriturismo. Veniamo 

allora alla motivazione per la quale diciamo che questa è la peggiore variante fatta 

nell’era Tonelli – tanto per capirci –, e cioè: primo punto, perché si prevede l’aumento 

di volumetria e di altezza degli alberghi; si alza di 1 metro, alla faccia della riduzione 

della volumetria, per qualcuno potrà essere marginale - “Un metro in più!” -, ma sempre 

volume in più e sempre altezza in più resta; secondo punto, lampante, è perché questa è 

conosciuta anche come “variante L” – anche qui tanto per capirci -, nel senso che con 

questa variante si va a sanare un abuso che è in Procura della Repubblica. Lo abbiamo 

detto l’altra volta, ma forse qualcuno se n’è dimenticato: è un prezzo, chiamiamolo 

politico, e speriamo sia solo tale, perché a questo punto non mi sorprenderei di niente, 

che si paga e praticamente si rende un abuso in Procura della Repubblica legittimo da 

quando verrà adottata in seconda adozione da noi e dalla Giunta provinciale. Mi 

riferisco alla norma “per il riuso della destinazione turistico-ricettiva degli edifici in 

zona residenziale” anche per la zona di Torbole, perché che cosa si dice con questa 

norma? Si dice che, dove è prevista zona residenziale, questa può essere fatta zona 

ricettiva. Ora, un aspetto politico da considerare è che secondo noi va mantenuta e 

sviluppata la zona residenziale a Torbole, che è ormai diventato un paese dormitorio per 

via dei prezzi e noi ci mettiamo adesso anche la normativa che aiuta tirare via le aree 

residenziali per fare aree ricettive, anche se questo è un punto politico che si può 

condividere o no; l’altro aspetto politico che non condividiamo è che si sistemi l’abuso 

poco distante da qua con questa norma il giorno dopo. Avete trovato la soluzione che 

stavate cercando dopo tre anni, e mi riferisco, tanto per essere chiaro, a quei sei 

appartamenti che erano invece diciotto camere con tanto di numeri: come ho detto 

l’altra volta, non ha neanche dovuto tirare giù numeri dalle porte, perché si sana tutto e 

quindi basta spolverarli! Ecco perché noi votiamo contrari, se non altro per questo 

punto, non con una mano, ma con due mani alzate, a questa seconda adozione della 

variante. 

- 36 -

SINDACO: Grazie. Qualcun altro desidera prendere la parola? Lei, consigliere 

Morandi? Ci siamo già detti abbastanza, o no? 

Se non c’è nessun altro, metto in votazione la delibera di cui al punto n. 7 all’ordine del 

giorno, relativa alla variante n. 7 al Piano Regolatore Intercomunale. 


(Esito della votazione: presenti 12, favorevoli 8, contrari 4 (Civettini Luca, Bertoldi 

Roberta, Morandi Gianni e Bellotti Ruggero), astenuti 0) 


8. CANONI AGGIUNTIVI: DELEGA AL CONSORZIO DEI COMUNI B.I.M. 

ADIGE DI TRENTO. (Relatore Sindaco) 

- Ad ore 19,05 durante la trattazione del presente punto si è unito all’assemblea 

consiliare il consigliere Martinelli Alberto. Presenti n. 13. - 

SINDACO: Come tutti ricorderete, il Consiglio comunale ha avuto modo di trattare già 

la questione nel febbraio 2008, assenti i consiglieri Morandi, Bellotti, Mandelli e 

Bertoldi; in quella occasione, votammo un ordine del giorno su suggerimento del 

rappresentante all’interno del B.I.M. Adige, dottor Nicolli Dario, che essendo stato alla 

riunione di Comano del dicembre 2007 e sentite le relazioni aveva fatto alcune 

osservazioni sul fatto che sia dal Consiglio delle Autonomie sia la Giunta provinciale 

prospettavano di dividere i canoni aggiuntivi, ossia quei canoni potenziali che la 

Provincia introita dalle grandi derivazioni idroelettriche e attualmente pari a euro 62,5 

per chilowattora nominale; l’ipotesi era quella di dividerli in base alla popolazione 

residente, il che sarebbe di sicuro svantaggio per i piccoli paesini, in particolare quelli 

vicini alle rive degli alvei dei fiumi sui quali queste derivazioni idroelettriche erano state 

costruite. In sostanza, una città come Trento, che ha centomila abitanti, si vedrebbe 

corrispondere i canoni in proporzione al numero di abitanti ottenendo un certo importo, 

invece un paesino di trecento anime, pur avendo avuto dei danni dalla realizzazione 

delle centrali idroelettriche, si vedrebbe corrispondere un contributo irrisorio. Dal 

momento che questi canoni aggiuntivi dovrebbero essere dati per indennizzare i comuni 

posti lungo i corsi degli alvei dei torrenti e dei fiumi sui quali sono state costruite le 

grosse derivazioni idroelettriche, l’ipotesi formulata non ci andava bene e per questo 

abbiamo approvato un ordine del giorno, inviato sia al Consiglio delle Autonomie, sia 

alla Giunta provinciale, sia a tutti i Consiglieri e Gruppi provinciali, interessando della 

questione anche tutti gli altri B.I.M.. 

Cosa è successo? E’ successo che il B.I.M. dell’Adige ha ulteriormente portato avanti 

questo problema e ci chiede ora di delegarlo per fare sì che questa nostra proposta possa 

giungere a una soluzione soddisfacente, ossia si riesca a ottenere che questi canoni 

aggiuntivi tengano conto in massima parte dei danni ambientali arrecati ai comuni sul 

cui territorio sono state costruite queste centrali. Vi leggerei la proposta di delibera, 

dopo di che aprirei la discussione. 

Il Sindaco dà lettura della predisposta deliberazione. 

SINDACO: C’è da dire anche questo: per effetto dell’introduzione del P.G.U.A.P., che 

prevede che nei fiumi – Sarca, Adige ecc. – venga rilasciata una maggiore quantità 

d’acqua, altrimenti i fiumi andrebbero a morte sicura e non ci sarebbe più vita al loro 

interno, la portata di acqua minima è stata aumentata e ciò ha comportato che l’attuale 

- 37 -

attribuzione di percentuale dei canoni ai B.I.M. sia diminuita del 17,5% e chiaramente 

questo è un ulteriore motivo da considerare. Questa è dunque l’azione svolta dal B.I.M. 

Adige, che questa sera vorremmo andare a sostenere; l’altra azione è quella portata 

avanti dal B.I.M. del Sarca, considerato che in termini di energia idroelettrica, a livello 

provinciale, produce i due quinti dell’intera corrente prodotta, risultando da questo 

punto di vista ancora più importante del B.I.M. dell’Adige. Ripeto: due quinti dell’intera 

produzione di corrente elettrica del Trentino vengono prodotti nel B.I.M. del Sarca, che 

proprio per questo motivo sta portando avanti un’altra iniziativa: in sostanza, tutti i 

Sindaci dei comuni facenti parte del B.I.M. del Sarca hanno sottoscritto una richiesta nei 

confronti della Provincia e del Consiglio delle Autonomie affinché venga aumentata, 

proprio per i disagi e i danni sofferti negli anni, la quota dei canoni aggiuntivi. Tutti i 

Sindaci hanno firmato e ci sono quindi quarantotto firme; vi leggo la delibera che ci 

hanno fatto firmare e che non ho ancora consegnato ai Capigruppo, ma che darò 

prossimamente. Innanzi tutto, si chiede che “i canoni aggiuntivi siano interamente 

distribuiti pro quota sul territorio del bacino imbrifero dove è in corso lo sfruttamento 

idroelettrico”: non una parte, quindi, ma addirittura il B.I.M. del Sarca chiede che tutto 

questo canone venga distribuito ai Comuni che rientrano nei bacini imbriferi dei fiumi; 

in secondo luogo, si chiede che questi canoni aggiuntivi “vengano anche utilizzati per 

riequilibrare i minori introiti del B.I.M. e dei Comuni rivieraschi a seguito delle 

possibili diminuzioni quantitative delle potenze nominali medie dovute ai maggiori 

rilasci previsti con l’entrata in vigore del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque 

Pubbliche; per questo provvedimento ai B.I.M. e ai Comuni rivieraschi è previsto un 

minore introito di circa il 17,50% rispetto a quello attuale”. Terzo punto: “sia consentito 

ai territori, attraverso il loro consorzio B.I.M., di partecipare in maniera significativa alla 

società Dolomiti Energia-ENEL che gestirà gli impianti esistenti”. Si precisa inoltre: “la 

quota ceduta a favore del B.I.M. all’interno della compagine sociale Dolomiti Energia 

S.p.A. tenga conto delle reali potenzialità economiche del B.I.M. del Sarca, avendo già 

il B.I.M. dichiarato di disporre di una cifra di 10.600.000 euro per tale partecipazione”. 

Quinto punto: “sia assicurata all’interno delle due new company, a cui è demandato il 

controllo della gestione delle centrali sul territorio trentino, la presenza nel Consiglio di 

Amministrazione di rappresentanti dei B.I.M. o delle comunità locali”. Sesto punto: “il 

prezzo di acquisizione delle quote societarie tenga conto del valore reale della società 

Dolomiti Energia prima della sottoscrizione dell’accordo con ENEL ed Edison e sia 

rapportato al valore di Borsa delle azioni Edison dell’ultimo trimestre”. Questo, per 

inciso, è il discorso portato avanti dal B.I.M. del Sarca; non c’entra niente, ma come vi 

ho detto prima, sempre se mi avete ascoltato… 

CIVETTINI LUCA: Forse mi è sfuggito. 

SINDACO: Ci sono due azioni: una è quella del B.I.M. dell’Adige, che ci chiede delega 

per andare avanti; l’altra, avviata verso la fine di luglio, è quella del B.I.M. del Sarca, 

che ha fatto firmare da tutti i Sindaci dei quarantotto Comuni compresi nel bacino 

imbrifero un documento che sarà portato all’attenzione della Giunta provinciale. 

CIVETTINI LUCA: Il B.I.M. dell’Adige chiede una delega, il B.I.M. del Sarca ha 

chiesto la firma dei Sindaci per la stessa cosa, ma… 

SINDACO: Vi farò avere prossimamente la fotocopia. A questo punto, non so se c’è 

ancora qualcosa da aggiungere o se possiamo andare subito a votazione… 

- 38 -

CIVETTINI LUCA: Ok. 

SINDACO: Metto in votazione la delibera di cui al punto n. 8 dell’ordine del giorno. 




9. ESAME E APPROVAZIONE MOZIONE PROT. N. 6669 DD. 30.05.2008 

PRESENTATA DALLA LISTA “INSIEME PER NAGO-TORBOLE – 

CENTRO SINISTRA AUTONOMISTA”, AVENTE AD OGGETTO: “LA 

GESTIONE DELLA FASCIA LAGO E DELLO SPAZIO LACUALE”. 

SINDACO: Prego, presentare la mozione. 

Il consigliere Martinelli Alberto dà lettura della mozione presentata. 

MARTINELLI ALBERTO: Concludo dicendo che i motivi per i quali ci è sembrato 

opportuno presentare questa mozione abbiamo già cercato di esporli nella mozione 

stessa; io non so che cosa ne pensiate in proposito, naturalmente quando si va a 

richiedere una cosa del genere giustamente bisogna valutare bene i pro e i contro: è 

infatti evidente che se, come io credo, è opportuno che il Comune di Nago-Torbole 

possa avere la gestione diretta di certe problematiche della fascia lago, proprio perché 

gli amministratori vivono sul posto, sono a diretto contatto con tutti quelli che 

frequentano la fascia lago – pescatori, bagnanti ecc. -, è anche vero che, nel momento in 

cui dovessero esserci degli interventi da fare, soprattutto ordinari, ma anche straordinari, 

gli oneri della gestione sarebbero a quel punto in capo al Comune. D’altro canto, la 

fascia lago è talmente importante per noi che poter agire con velocità e tempestività 

sarebbe veramente fondamentale, senza contare il discorso della gestione dei porti e 

delle problematiche relative a chi questi porti li vive, come i pescatori, ma più che altro 

come quelli che si dilettano a uscire con le proprie barche per andare a pesca o per 

andare a fare delle escursioni sul lago e che io credo, di volta in volta, di tanto in tanto, 

abbiano bisogno di poter interloquire con chi gestisce queste cose, potendolo fare in 

modo molto più agile e agevole se il gestore fosse qua in Comune. Ecco il motivo per il 

quale abbiamo presentato questa mozione e il motivo per il quale chiediamo al 

Consiglio comunale di incaricare il Sindaco, la Giunta, l’Assessore competente per 

vedere se i tempi sono già maturi o, comunque, se ci sono gli spazi per poter provvedere 

alla gestione diretta, almeno di alcune problematiche relative alla fascia lago. Grazie. 

SINDACO: Grazie, consigliere Martinelli. Per parte mia vorrei farvi un po’ il quadro 

della situazione, anche perché, quando mi è stata presentata questa mozione, sono 

sinceramente rimasto un po’ sorpreso: attualmente, infatti, si sta muovendo un po’ tutto 

a livello provinciale e prima di esprimere il mio parere è giusto portarvi a conoscenza di 

quello che sta succedendo. Innanzi tutto, diciamo che l’Amministrazione comunale 

negli ultimi anni si è sempre mossa in questa direzione, ossia quella di tentare di riuscire 

a gestire nel modo complessivo e completo il territorio nel quale viviamo e, in special 

modo, la fascia lago. Questo lo fa da diversi anni chiedendo annualmente al Servizio 

competente della Provincia il rilascio dell’autorizzazione a gestire tutta la spiaggia, 

tant’è che oggi come oggi tutta la spiaggia è gestita dal Comune di Nago, con 

conseguenti rilevanti spese in termini economici. Se siamo riusciti a mettere a posto – 

- 39 -

porto degli esempi – la zona del Sasso dei Bimbi, come chiesto anche dal consigliere 

Mandelli, se siamo riusciti a sistemare il pontile e tante altre cosette, partendo appunto 

dal Sasso dei Bimbi e andando in là, con ricarica delle spiagge ecc., è stato perché 

abbiamo chiesto alla Provincia di poterci attivare prendendo ogni anno questa 

autorizzazione; alternativamente, quelle scelte che noi abbiamo fatto e che hanno 

comportato spese anche ingenti la Provincia non le avrebbe fatte. 

Vi porto altri esempi di gestione di quel territorio: al di là del Sarca, sulla destra 

orografica del fiume, è stato fatto da parte della Provincia un pennello che era in realtà 

terra di nessuno; noi abbiamo chiesto che questo pennello fosse inserito nella delibera 

con cui ogni anno il Servizio provinciale competente ci concede l’autorizzazione alla 

gestione e abbiamo predisposto una normativa ad hoc, in vigore da quest’anno, per la 

regolamentazione dei venti posti barca che ci sono; i soldi vengono dati al Comune e 

chiaramente abbiamo fissato un regolamento in base al quale vengono appunto regolati 

tutti gli approdi in quell’area. Proprio con riferimento a questo, tutti coloro che avevano 

delle barche hanno fatto richiesta, noi abbiamo evidentemente dato precedenza al 

Circolo Vela Arco, anche considerando i buoni rapporti che ci sono tra di noi, e per il 

resto abbiamo scelto coloro che in base a questo regolamento dovevano appunto avere 

accesso al molo. In totale, abbiamo incassato circa 4.000-4.500 euro, tenete però conto 

che d’altra parte tutto questo ha comportato da parte della Provincia l’abbandono della 

manutenzione e abbiamo così dovuto spendere circa 20.000 euro per sistemare e 

consolidare il molo non appena l’acqua è calata: in danni erano infatti parecchi e quindi 

abbiamo dovuto sistemarlo e rinforzarlo. Nel caso della spiaggia più avanti, anche dietro 

richiesta dei proprietari del campeggio, ma anche dei bagnanti, abbiamo fatto delle 

ricariche che hanno comportato decine di migliaia di euro di spesa, e queste le facciamo 

del resto ogni anno. Dovevamo prendere in gestione anche quel molo - mi riferisco a 

quello davanti al Lido Blu - e, anzi, la Provincia avrebbe voluto che lo prendessimo in 

gestione, ma per fortuna abbiamo detto di no visto che poi la spesa che ha fatto al 

Provincia, di centinaia di migliaia di euro, si è poi rivelata… insomma, l’hanno fatta in 

via provvisoria perché c’era una licenza di scuola di windsurf da preservare e questa 

aveva l’obbligo di tenere un gommone a disposizione, in quel molo hanno quindi fatto 

in modo che potesse starci un canotto a disposizione della scuola di surf, che altrimenti 

doveva chiudere. Per rimanere in tema di scuole di surf, faccio presente che noi i 

contratti li facciamo direttamente: abbiamo il contratto con la scuola di surf di Barbieri, 

con quella del Vasco Renna, con quella del Segnana… 

Il molo Paradiso, sul quale la Provincia mi pare abbia speso 200.000 o 300.000 euro per 

rinforzarlo, non lo abbiamo chiesto in gestione e neanche mai lo chiederemo, perché è 

un molo che necessita annualmente di manutenzione. I posti barca a disposizione 

attualmente la Provincia li ha dati al Circolo Vela; prima ci stavano tre o quattro barche, 

adesso che è stato sistemato ce ne staranno otto o nove e sono a disposizione del Circolo 

Vela. Magari potremmo chiedere di gestirlo noi, adesso che l’hanno sistemato, visto che 

la delega è annuale e non ci sono più problemi, almeno fino a quando non ci sarà 

qualcosa da fare: al limite, lo togliamo al Circolo e lo gestiamo noi, anche se non ne 

vedo la necessità. La spiaggia della Conca d’Oro ha avuto una sistemazione grazie alla 

nostra richiesta con intervento della Provincia e ha comportato una spesa di 400.000 

euro proprio quest’inverno, rinforzando tutta la fascia lago; l’unica spesa che ha fatto il 

Comune, anche se non rilevante, è stata di 30.000 euro per circa 100 metri, o forse di 

più… 

MARTINELLI ALBERTO: Ricordo che a suo tempo c’era il problema di sostituire le 

boe dove si attraccava e francamente non mi sembra giusto che la sostituzione delle boe 

- 40 -

la faccia il Comune, se poi i proventi dei posteggi vanno in Provincia: lo faccia la 

Provincia. Sarebbe più giusto che passasse tutto dal Comune: la logica è questa. Tutto 

qua. 

SINDACO: E’ una questione economica e anche di risorse umane, ed è per questo che 

Le dico che sarei anche d’accordo, ma ci vogliono norme di attuazione. La Provincia 

dovrebbe dire al Comune: “Se c’è un intervento da fare, quello lo pago io”, ma deve 

essere chiaro, altrimenti succede che, come adesso, per tutti i tratti sui quali abbiamo 

chiesto di avere la concessione se succede qualcosa dobbiamo sorbirci le spese. 

Abbiamo già l’esempio del porto di Arco, sulle foci del Sarca: quello lo gestiamo noi, 

c’è un regolamento, che abbiamo fatto prendendo chiaramente spunto da quello della 

Provincia, però favorendo i residenti, ed ecco infatti che sono cambiati alcuni ormeggi. 

Dopo di che, se io dico alla Provincia: “Sono da cambiare”, li cambia e… 

MARTINELLI ALBERTO: Con i suoi tempi! 

SINDACO: …e non spendo niente. Se ci sono problematiche, che vengano pure a 

riferirmele; fino adesso si sono presentati due o tre di Torbole che avevano paura li 

portassero via il posto barca, ma questo non è vero, perché resta tutto com’è. Se c’è 

invece qualcuno che non utilizza la barca, questo è da segnalare alla Provincia in modo 

che la concessione non la rinnovi più. Secondo me dobbiamo soprassedere, non perché 

sia contrario, ma perché c’è il pericolo che tutto questo comporti una spesa eccessiva per 

il Comune. 

MARTINELLI ALBERTO: Aggiungo solo, e poi mi zittisco, che non so quale peso 

possa avere avuto o possa avere in futuro quell’intervento di cui avrete letto anche voi 

sul giornale da parte del Presidente del Commercio, dove ipotizzava… voglio dire, 

andiamoci piano: io credo sia meglio, e sono convinto che qui siamo tutti d’accordo, che 

prima di arrivare a fare certe sparate o, peggio ancora, a metterle in pratica, ci voglia un 

po’ di calma, perché la capitale della vela è Torbole e dunque, anche qui, il fatto di 

avere la gestione di certi punti nevralgici e strategici, che danno direttamente sul lago, 

non sarebbe male. Lei mi dice che bisogna aspettare le norme di attuazione, che ci sono 

problemi tecnici ecc., e va bene, a me però interessa il principio, e il principio è che il 

Comune è qui, interloquisce con chi vive e utilizza queste strutture ed è giusto che abbia 

anche la gestione, ordinaria, naturalmente anche con qualche onere, ma anche con la 

possibilità di presidiare e di decidere quello che c’è da decidere e di incassare quei 

quattro soldi che entrano. 

SINDACO: In ogni caso, dove c’era il pericolo di sopraffazione noi abbiamo agito; 

attualmente la gestione della spiaggia ce l’abbiamo noi e ogni anno la chiediamo, così 

come chiediamo quella su altri tratti. Adesso hanno finito il pennello, è a posto, per 

qualche anno non ci sono problemi e così chiediamo anche che ci diano la gestione del 

pennello, in modo che, non avendolo più il Circolo Vela, non paga più alla Provincia i 

posti barca, ma li paga direttamente al Comune, e mi riferisco al pennello davanti al 

Paradiso: non cambia tanto, perché ci sono lì quattro barche, comunque… Ripeto: dove 

c’era pericolo di sopraffazione abbiamo sistemato tutto; là c’è un regolamento, il 

pennello è nostro e se chiediamo il posto ce lo danno, perché funziona così, nel senso 

che il comune catastale ha diritto prima degli altri. Se non lo facessimo noi, lo potrebbe 

chiedere il Circolo Vela, visto comunque che c’è in ballo tutto quel discorso della fascia 

lago ci siamo premuniti, per il resto… non so se il gioco vale la candela. Personalmente 

- 41 -

vi posso dire che sono disponibile, se la spostiamo; al momento non posso votarla – 

magari mi astengo - perché so a che cosa va incontro il Comune. Prego, assessore 

Polidoro. 

POLIDORO BRUNO: Diciamo che nel merito la richiesta è condivisibile, d’altro 

canto mi pare che già nella postilla fatta alla lettura della mozione avesse già anche Lei 

esplicitato dei dubbi, consigliere Martinelli. Si tratta di mettere sulla bilancia i vantaggi 

e gli svantaggi; anch’io ho cercato di fare delle valutazioni in merito, mi pare di poter 

dire che a livello di gestione gli oneri siano molto, ma molto maggiori rispetto alle 

entrate e francamente non credo possiamo caricare le casse comunali anche di questi 

oneri. Non so se Lei ha fatto un’analisi di questo tipo, io vado semplicemente a 

sensazione e dico che, se un posto barca costa 200 o 300 euro l’anno, per dragare un 

porto probabilmente ci vogliono 15.000 o 20.000 euro, anche se magari ci sono dentro 

solo dieci barche, quindi …! Nella mozione è scritto di “richiedere alla Provincia di 

trasferire tutte le competenze gestionali in materia”; sotto poi elencate quattro cose che 

di fatto potrebbero benissimo essere accettate, c’è però tutto un discorso sommerso di 

carichi gestionali che verrebbero in capo al Comune che secondo me è forse il caso di 

valutare con prudenza perché questi non sono certo momenti in cui i Comuni possono 

assumersi a carico nei bilanci ordinari costi ulteriori, e questo lo sapete anche voi e 

anche lo stesso Luca Civettini credo lo possa dire. Se invece venisse fatta un’analisi in 

base alla quale si può dire che questa gestione comporta costi minimi – non dico dei 

vantaggi –, sarebbe ovviamente ben bello poter rispondere in prima persona, da parte 

dell’Amministrazione, alle esigenze dei cittadini che con il lago hanno a che fare. 

MARTINELLI ALBERTO: Interloquendo con la Provincia ci potrebbe essere la 

possibilità di valutare queste cose. Qui vi si dà il mandato di approfondire la questione, 

dopo di che, se fra due o tre Consigli venite a dirci: “Guardate, abbiamo verificato una 

serie di cose, ci siamo resi conto che purtroppo sono più i problemi che non le cose 

positive”, sarei io il primo a dirvi: “Lasciate perdere, per carità” e vi ringrazierei per 

l’impegno che avete profuso nell’andare a verificare. Mi fa in ogni caso piacere che 

l’assessore Polidoro spezzi una lancia a favore dei contenuti della mozione, perché in 

effetti io credo che la richiesta abbia un motivo e l’argomento meriti un ulteriore 

approfondimento: tutto qua. 

POLIDORO BRUNO: Io ho solo cercato di integrare quanto detto dal Sindaco, le cui 

affermazioni mi sembra andassero proprio in questa direzione: “Soprassediamo un 

attimo, verifichiamo quali sono effettivamente le problematiche connesse a una gestione 

di questo tipo”. Da questo punto di vista, il testo della mozione andrebbe 

completamente cambiato, impegnando il Sindaco a fare questa verifica e a portare 

eventualmente i risultati in Consiglio comunale. Accettare questo impegno ad avere in 

carico tutto senza sapere che bilancia abbiamo alla fine mi sembra un po’ pericoloso… 

SINDACO: Prego, consigliere Civettini. 

CIVETTINI LUCA: Le nostre informazioni sono diverse dalle vostre, nel senso che la 

manutenzione straordinaria resta a carico della Provincia, soprattutto per quanto 

riguarda il demanio, tanto più che questa primavera, come ha detto Lei, ha fatto la 

ricarica, gli interventi di manutenzione straordinaria li fanno loro… 

SINDACO: Sui pezzi che… 

- 42 -

CIVETTINI LUCA: Gli interventi di manutenzione straordinaria sul lago e sul porto li 

fanno loro … 

SINDACO: Non è vero! 

CIVETTINI LUCA: Lo ha detto Lei: chi è intervenuto questa primavera? 

SINDACO: Sulle cose che non abbiamo chiesto in gestione sì, ma sulle altre... Noi 

abbiamo un capitolato, dal quale risulta che abbiamo chiesto la gestione di questo, 

questo e questo e per quello che è dentro facciamo noi: il pontile, per esempio, ce lo 

siamo fatto. Io ho pregato che lo facessero loro, ma niente da fare e così, quando il 

consigliere Mandelli mi ha fatto l’ingiunzione, ho dovuto dare ordine di intervenire per 

il rischio che qualcuno si facesse male, però ci è costato 15.000 euro, se non di più. E’ 

per questo, consigliere Civettini, che… 

CIVETTINI LUCA: Il fatto è che qui si è fissato il problema sui costi straordinari, di 

cui qui non parliamo neanche; se viene fuori che ci sono anche i costi straordinari, 

vabbè… si sono richiesti gli ordinari, il Sindaco dice: “Ci caricano anche gli 

straordinari” e non ne facciamo niente, qui però – ripeto - si è ribaltato completamente 

quanto chiediamo nella mozione. Se volete rileggo i quattro punti, comunque 

riassumendo si parla di gestione dei posti barca nei due porti e su tutto il litorale, della 

manutenzione dei posti barca, boe e catene, della titolarità delle scelte gestionali e 

operative del territorio del lago come competenza del nostro Comune e della titolarità 

delle scelte in materia di concessione di licenze attività commerciali svolte sul lago, e 

questo perché ricordo il bar navigante che c’era anni fa e che ci ha fatti morire: 

purtroppo non avevamo competenza, così poteva venire, attraccare sulla spiaggia e la 

licenza gliela aveva data la Provincia. Questo chiediamo noi e questo va chiesto… 

BELLOTTI RUGGERO: Posso dire una cosa? 

SINDACO: Prego. 

BELLOTTI RUGGERO: Secondo me il collega Martinelli vorrebbe introdurre il 

principio di sussidiarietà tra Enti: in questo caso, il Comune è l’Ente più vicino alla 

gente e dovrebbe dunque prendersi carico dei problemi cui il Comune può dare risposta; 

al contrario, i problemi cui il Comune non può dare risposta se li prende in carico la 

Provincia. Credo sia questo quello che il collega voleva dire. 

Se poi l’Amministrazione comunale ritiene di non essere in grado di fare questa cosa o 

ritiene che questa cosa sia negativa per le casse comunali, lo decida e basta valutando i 

pro e i contro. 

Se l’Amministrazione comunale valuta un deficit tenere i porti, dica semplicemente: 

“Abbiamo valutato pro e contro, abbiamo visto che siamo in negativo, in negativo non 

possiamo esserlo perché le nostre casse comunali non ce lo permettono, lasciamo tutto 

alla Provincia”. In caso contrario, se dovesse cioè esserci anche in piccola parte 

qualcosa di positivo per le casse comunali, oltre che di positivo per i nostri utenti, io 

penso si possa comunque considerare una cosa buona. 

SINDACO: Prego, assessore Tonelli. 

- 43 -

TONELLI ERALDO: Non vedo perché la discussione debba finire così. Il Sindaco è 

stato estremamente chiaro ed estremamente disponibile: ha detto che condivide, in linea 

di principio, tutto il ragionamento, a mia volta condivido quello che ha detto il Sindaco, 

sicuramente il Comune ha interesse a gestire unitariamente tutta la fascia lago, e quindi, 

tutti i porti, tutti i posti barca e quant’altro. Questo il Sindaco non l’ha messo in 

discussione: anzi, ha detto categoricamente di essere d’accordo; d’altro lato, ha 

evidenziato dei problemi legati al dispositivo, dispositivo che è estremamente chiaro e 

che parla di trasferimento di tutte le competenze gestionali. Ora, un conto sarebbe 

parlare di “trasferimento di tutte le concessioni”. 

Per quanto riguarda invece le competenze sappiamo benissimo che, quando c’è il 

trasferimento dalla P.A.T. al Comprensorio o dalla Provincia al Comune, c’è il 

trasferimento, che in realtà la Provincia non fa, del personale, dei soldi e quant’altro. 

Questo è quanto vuole dire “trasferimento”, e dunque giustamente il Sindaco dice: pur 

essendo d’accordo, prendiamo atto che è una fase interlocutoria, di transizione, ci sono 

stati vari incontri in Provincia ai quali ha partecipato… 

CIVETTINI LUCA: Dura da sette anni questa fase transitoria. 

TONELLI ERALDO: Sette anni possono diventare anche otto o dieci, come lo stato di 

attuazione delle autonomie di Provincia e Regione. Se queste competenze le stanno 

trasferendo, il nuovo Regolamento comunque non c’è e dunque il Sindaco sempre 

puntualmente ha riferito che ci sono stati questi incontri, sembrava che quest’estate 

uscisse e invece… insomma, aspettiamo il momento giusto. Ha ragione il Sindaco: il 

trasferimento delle competenze con annessi e connessi della Provincia noi come 

Comune in questo momento non siamo in grado di accettarlo; diverso sarebbe il 

discorso sulle concessioni. 

Non si può però dire che la maggioranza, la Giunta, il Sindaco sono contrari: il Sindaco 

l’ha detto a chiare lettere che condividiamo i principi ispiratori, si tratta semplicemente 

di valutare la tempistica e di attendere un chiarimento che è dato dal Regolamento 

provinciale. 

MARTINELLI ALBERTO: Il discorso è un po’ questo, e vi porto un ultimo esempio. 

Cinque anni fa era arrivata in Comune, ma in realtà era la Provincia a dover decidere, la 

richiesta di un privato di posizionare davanti al “Bellavista” la “Sora Veronica”; 

chiaramente, se la Provincia avesse deciso di farlo, l’avrebbe fatto, noi comunque, a 

ragione o a torto, ma secondo me a ragione, abbiamo pensato che davanti a una richiesta 

del genere fosse il Comune a dover dire: “Sì, va bene” oppure: “No, non va bene”, fatto 

sta che invece in quel caso il Comune ha potuto semplicemente dire alla Provincia: 

“Guarda, noi abbiamo fatto le nostre valutazioni (e ricordo che in quella occasione ne 

avevamo parlato anche con gli utenti di cui dicevo prima, cioè con i pescatori ecc.) e 

riteniamo che sia meglio lasciare perdere”, ed è quello che infatti abbiamo chiesto, 

anche perché si voleva poi l’inverno metterla nel porto, con problemi di uscita ecc. ecc.. 

Chiaramente, la Provincia questi problemi non li può conoscere, come non li posso 

conoscere io o non li potete conoscere voi; peraltro, in realtà voi avete la possibilità di 

parlare con Tizio e Caio, cioè con i vostri concittadini, che abitano lì a pochi passi da 

voi. Questo è un ulteriore esempio che mi porta a dire: “Sarebbe opportuno che…”; 

dopo di che, se bisogna cambiare, se vi fa paura questo dispositivo, mettiamoci “tutte le 

concessioni” e limitiamo il discorso delle competenze solo a quelle indicate, se vanno 

bene, e chiuso. 

- 44 -

SINDACO: Il fatto è che non le vogliamo, finché non c’è la norma di attuazione! 

MARTINELLI ALBERTO: E allora… 

SINDACO: Le competenze comportano spese. Per quanto riguarda le concessioni, già 

cerchiamo di prendere tutte quelle che possiamo, le competenze invece non le vogliamo, 

finché non c’è la norma di attuazione… 

CIVETTINI LUCA: La norma di attuazione non c’è da sette anni, del resto Riva ha già 

la gestione di tutto, Torbole è l’unico che… 

SINDACO: La Lido a Riva. 

CIVETTINI LUCA: Posso finire? 

SINDACO: Non è il Comune di Riva ad avere la gestione, è la ”Lido”! 

CIVETTINI LUCA: L’ha data alla società che il Comune ha indicato. Sono sette anni 

che non ci sono queste norme attuative e non ci sono perché interessano solo il Comune 

di Nago-Torbole. Questo è il motivo, molto semplice, per cui non le fanno: perché 

interessano solo noi! Ci siamo noi e c’è Riva: Riva indirettamente le competenze, 

tramite la società, le ha già. Dopo sarà il Sindaco a domandare quello che ritiene 

opportuno e che verrà a dire al Consiglio comunale: “Guardate, per avere A bisogna 

prendere anche B e non vale la pena”, oppure: “Ci danno solo A” o”Ci danno solo B”. 

Dopo di che, se non si vuole questo input dalla minoranza, perché devono essere loro ad 

andare su così saranno loro a farlo, a noi va bene: almeno abbiamo svegliato qualcuno 

che dorme! Cosa volete che sia?! 

SINDACO: Secondo me non va votata, chiedo pertanto alla maggioranza di astenersi. 

MORANDI GIANNI: Neanche con modifiche? 

SINDACO: Prima devo andare in Provincia e sentire un po’ cosa ne pensano per capire 

che cosa succederebbe al Comune. Io non vado a votare una cosa così perché… Metto in 

votazione la mozione presentata. 


(Esito della votazione: presenti 13, favorevoli 5 (Martinelli Alberto, Bertoldi Roberta, 

Civettini Luca, Bellotti Ruggero e Morandi Gianni), contrari 0, astenuti 8) 

SINDACO: La mozione non è approvata. Dichiaro chiusa la seduta e ringrazio i 

Consiglieri. 

La seduta è tolta ad ore 20,00 per esaurito ordine del giorno. 

IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO 

Bertolini dott. Ennio Guella Alda 

- 45 -

Verbale Consiglio comunale dd. 7/8/2008 - Comune di Nago Torbole

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