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Medium e Fenomeni Medianici - Altervista

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MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

2<br />

Pagina INDICE<br />

INQUADRAMENTO TEORICO<br />

4 Scogli per i medium<br />

11 Varie modalità di comunicazione<br />

MEDIANITÀ E GUARIGIONE<br />

15 <strong>Medium</strong> guaritori<br />

20 Potere curativo del magnetismo spirituale. Spirito del dottor<br />

Demeure<br />

24 Medianità guaritrice<br />

31 Il principe di Hohenlohe, medium guaritore<br />

39 La legge e i medium guaritori<br />

43 Simonet, medium guaritore di Bordeaux<br />

47 La signora Contessa Adélaide de Clérambert, medium medico<br />

50 I medici-medium<br />

53 Il cadì Hassan, guaritore tripolitano o la benedizione del sangue<br />

57 Lo zuavo Jacob<br />

68 Dissertazioni Spiritiche. Consigli sulla medianità guaritrice<br />

71 Il curato Gassner, medium guaritore<br />

73 Saggio teorico sulle guarigioni istantanee<br />

MANIFESTAZIONI FISICHE E INTELLETTIVE DELLA MEDIANITÀ<br />

80 Daniel Dunglas Home<br />

90 Home a Roma<br />

94 Home a Roma. Conclusione<br />

95 Il medium veggente Adrien<br />

101 L’abate Dégenettes, medium, curato anziano di Notre-Dame des<br />

Victoires, a Parigi<br />

107 Jobard e i medium mercenari. Esempio notevole di concordanza<br />

113 Osservazioni<br />

116 I fratelli Davenport<br />

127 Una critica a proposito dei fratelli Davenport<br />

129 I fratelli Davenport a Bruxelles<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

3<br />

141 Lo Spirito profetico del conte Joseph de Maistre<br />

147 Il signor Squire<br />

1


152 <strong>Fenomeni</strong> di apporto<br />

160 Disegni misteriosi<br />

164 Un medium pittore cieco<br />

167 Fotografia di Spiriti<br />

170 Una regina medium<br />

PRODUZIONI SPIRITICHE E VISIONI<br />

173 Teoria dei sogni<br />

176 Studi sugli specchi magici o psichici. Il veggente della selva di<br />

Zimmerwald<br />

181 Conseguenze della spiegazione precedente<br />

184 La medianità con il bicchiere d’acqua<br />

190 Fotografia del pensiero<br />

193 Spiritismo retrospettivo: la medianità con il bicchiere d’acqua nel<br />

1706 presso il duca d’Orléans<br />

198 Estratto dai manoscritti di un giovane medium bretone. Gli<br />

Allucinati, gli Ispirati, i Fluidici e i Sonnambuli<br />

207 Gli Spiriti istruttori dell’infanzia. Bambino affetto da mutismo<br />

210 Medianità dell’infanzia<br />

212 Medianità veggente nei bambini<br />

213 Capolavori per via medianica<br />

219 Medianità mentale<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

4<br />

INQUADRAMENTO TEORICO<br />

SCOGLI PER I MEDIUM<br />

Revue Spirite 1859, pag. 29<br />

La medianità è una facoltà assai variegata che presenta una varietà infinita<br />

di sfumature nei suoi mezzi e nei suoi effetti. Chiunque sia adatto a ricevere o<br />

a trasmettere le comunicazioni degli Spiriti è, per ciò stesso, un medium,<br />

quale che sia la modalità attuata o il grado di sviluppo della facoltà, dalla<br />

semplice influenza occulta alla produzione dei fenomeni più insoliti.<br />

Tuttavia, nell’uso quotidiano, questa parola ha un’accezione più ristretta e la<br />

si usa generalmente per persone dotate di una potenza medianica assai<br />

grande, sia per produrre effetti fisici, sia per trasmettere il pensiero degli<br />

Spiriti con la scrittura o con la parola.<br />

Benché questa facoltà non sia un privilegio esclusivo, è certo che trova dei<br />

refrattari, almeno nel significato che si attribuisce a questa parola. E’ certo<br />

2


anche che non è senza difficoltà per coloro che la possiedono; che può<br />

alterarsi: perdersi e spesso essere una fonte di gravi incomprensioni. É su<br />

questo punto che crediamo utile richiamare l’attenzione di tutti quelli che si<br />

occupano di comunicazioni spiritiche, sia direttamente sia per intermediari.<br />

Diciamo per intermediari perché è importante anche a quelli che si servono<br />

dei medium per riuscire a valutare il loro valore e la fiducia che meritano le<br />

loro comunicazioni.<br />

Il dono della medianità deriva da cause che non sono ancora del tutto note<br />

e alle quali il risvolto fisico sembra avere un ruolo importante. A prima vista<br />

sembrerebbe che un dono così prezioso non dovrebbe essere dato che ad<br />

anime elette. Ora, l’esperienza dimostra il contrario, in quanto si trovano<br />

medium tra persone di scarsa moralità, mentre altre persone, sotto ogni<br />

punto di vista stimabili, sono prive di qualunque facoltà. Chi fallisce,<br />

malgrado i suoi desideri, i suoi sforzi e la sua perseveranza, non deve<br />

concluderne in senso a sé sfavorevole e non deve credersi indegno della<br />

benevolenza dei buoni Spiriti: se questo favore non gli è accordato, senza<br />

dubbio ne avrà altri che possono offrirgli un’ampia compensazione. Per la<br />

stessa ragione, chi ne gode non dovrebbe servirsene per prevalere, perché<br />

quello non è per lui segno di nessun merito personale. Il merito non sta<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

5<br />

dunque nel possesso delle facoltà medianiche, che possono esser date a<br />

chiunque, ma nell’uso che se ne fa: questa è una distinzione di capitale<br />

importanza, che non bisognerebbe mai perdere di vista. La bontà di un<br />

medium non risiede nella facilità delle comunicazioni, ma unicamente nella<br />

sua attitudine a non riceverne che di buone: è qui che sono fondamentali le<br />

condizioni morali nelle quali egli si trova e che risiedono le maggiori<br />

difficoltà per lui.<br />

Per rendersi conto di questo e per comprendere ciò che stiamo per dire<br />

bisogna riportarsi a questo principio fondamentale, che tra gli Spiriti ce ne<br />

sono di ogni tipo, in senso positivo e negativo, per scienza e ignoranza; che<br />

gli Spiriti pullulano attorno a noi e che quando crediamo di essere soli ci<br />

troviamo incessantemente contornati da esseri che ci guidano, indifferenti<br />

come estranei, o che ci osservano con benevolenza, secondo la loro natura.<br />

Il proverbio «chi si somiglia si piglia» ha la sua validità tra gli Spiriti così<br />

come tra noi, ma ancor più tra loro - se è possibile - perché non sono<br />

sottoposti, come noi, alle pressioni sociali. Tuttavia, se tra noi queste<br />

3


considerazioni talvolta confondono gli uomini di costumi e gusti molto<br />

diversi, questa confusione non è, in un certo senso, che materiale e transitoria:<br />

l’affinità o la divergenza di pensieri sarà sempre la causa di attrazioni e<br />

repulsioni.<br />

La nostra anima che non è, in definitiva, altro che uno Spirito incarnato è<br />

nondimeno uno Spirito. Se momentaneamente si è rivestita di un involucro<br />

materiale le sue relazioni con il mondo incorporeo, benché meno facili che<br />

nello stato libero, non ne risultano interrotte in maniera assoluta. Il pensiero è<br />

il legame che ci unisce agli Spiriti e attraverso questo pensiero noi attiriamo<br />

quelli che simpatizzano con le nostre idee e le nostre inclinazioni.<br />

Rappresentiamoci dunque la massa di Spiriti che ci contornano nel mondo.<br />

Dovunque andiamo di preferenza troviamo uomini attirati dagli stessi gusti e<br />

dagli stessi desideri; nelle riunioni che hanno un fine serio vanno gli uomini<br />

seri; in quelle che hanno un fine frivolo vanno gli uomini frivoli. Altrettanto<br />

vale per gli Spiriti, attirati dal pensiero dominante. Se gettiamo un colpo<br />

d’occhio sullo stato morale dell’umanità in genere ci renderemo conto<br />

facilmente che in questa folla occulta gli Spiriti elevati non devono essere in<br />

maggioranza: è una delle conseguenze dello stato di inferiorità del nostro<br />

pianeta.<br />

Gli Spiriti che ci accompagnano non sono affatto passivi. Sono un popolo<br />

essenzialmente agitato, che pensa e agisce incessantemente, che ci influenza a<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

6<br />

nostra insaputa, che ci spinge o ci dissuade, che ci induce al bene o al male: il<br />

che non ostacola il nostro libero arbitrio più di quanto facciano i buoni o<br />

cattivi consigli che riceviamo dai nostri simili. Ma quando gli Spiriti<br />

imperfetti sollecitano qualcuno a fare qualcosa di male, sanno bene a chi si<br />

indirizzano e non vogliono perdere il loro tempo dove vedono che sarebbero<br />

male accolti. Ci sollecitano secondo le nostre inclinazioni o secondo i germi<br />

che vedono in noi e le nostre disposizioni ad ascoltarli: ecco perché l’uomo<br />

fermo nei suoi principi positivi non offre loro presa.<br />

Queste considerazioni ci riportano naturalmente alla questione dei<br />

medium. Questi sono, come tutti, esposti all’influenza occulta degli Spiriti<br />

buoni o cattivi. Essi li attirano o li respingono secondo l’affinità con il loro<br />

spirito personale e gli Spiriti malvagi approfittano di ogni via traversa, come<br />

una falla nella corazza, per introdursi presso di loro e immischiarsi a loro<br />

insaputa in tutti gli atti della loro vita privata. Questi Spiriti, inoltre, trovando<br />

4


nel medium un modo di esprimere il loro pensiero in una maniera<br />

comprensibile e di attestare la loro presenza, si mescolano alle<br />

comunicazioni,<br />

le provocano, in quanto sperano di avere più influenza con questo mezzo, e<br />

finiscono per dominare come padroni. Essi si proteggono come fossero a casa<br />

propria, cacciano via gli Spiriti che potrebbero contrastarli e all’occorrenza<br />

prendono i loro nomi e anche il loro linguaggio per sostituirli. Però non<br />

possono mantenere a lungo il loro ruolo e per poco che abbiano a che fare con<br />

un osservatore esperto e non prevenuto sono presto smascherati. Se il<br />

medium si lascia andare a questa influenza i buoni Spiriti si allontanano da<br />

lui oppure non vengono più quando li si chiama, oppure vengono con<br />

ripugnanza, perché vedono che lo Spirito che si è identificato con il medium e<br />

che in qualche modo lo abita può alterare le loro istruzioni. Se dobbiamo<br />

scegliere un interprete, un segretario, un rappresentante qualunque, è<br />

evidente che sceglieremo non soltanto un uomo capace, ma uno che sia<br />

degno della nostra fiducia, e che non affideremo una missione delicata e i<br />

nostri interessi a una persona tarata o che frequenta compagnie sospette. Non<br />

diversamente è per gli Spiriti: quelli superiori, per trasmettere istruzioni<br />

serie,<br />

non sceglieranno un medium che è familiare con Spiriti leggeri, a meno che<br />

sia necessario e che non ce ne siano altri a disposizione, al momento, e a<br />

meno, ancora, che non vogliano dare una lezione al medium stesso, cosa che<br />

talora avviene. Ma in questo caso se ne servono accidentalmente e lo<br />

abbandonano quando trovano di meglio, lasciandolo alle sue compagnie. Il<br />

medium perfetto sarebbe dunque quello che non offre nessun accesso ai<br />

cattivi Spiriti. Questa condizione è assai difficile da conseguire. Ma se la<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

7<br />

perfezione assoluta non è dell’uomo, gli è comunque dato di sforzarsi per<br />

avvicinarsene: e gli Spiriti tengono conto soprattutto degli sforzi, della<br />

volontà e della perseveranza.<br />

Il medium perfetto non avrebbe perciò che comunicazioni perfette di<br />

verità e moralità. Non essendo possibile la perfezione, il migliore sarà colui il<br />

quale avrà le comunicazioni migliori: è sui fatti che è possibile giudicare.<br />

Comunicazioni costantemente buone ed elevate, nelle quali non si troverebbe<br />

nessun indizio di inferiorità, sarebbero incontestabilmente una prova della<br />

superiorità morale del medium, perché testimonierebbero una felice affinità.<br />

5


Per il fatto che il medium non saprebbe essere perfetto, degli Spiriti leggeri,<br />

furbi e ingannatori possono frammischiarsi alle sue comunicazioni, alterarne<br />

la purezza e indurre in errore lui e quanti si rivolgono a lui. È questo lo<br />

scoglio maggiore dello spiritismo e non ce ne nascondiamo la gravità. Lo si<br />

può evitare? Noi diciamo con forza: sì, lo si può evitare. E non è difficile: non<br />

ci vuol altro che un po’ di giudizio.<br />

Le buone intenzioni, la moralità stessa del medium non bastano sempre<br />

per salvaguardarlo dalla frammistione degli Spiriti leggeri, ingannevoli o<br />

falsamente saggi, nelle sue comunicazioni: oltre ai difetti del suo proprio<br />

Spirito egli può dar loro appigli diversi, il principale dei quali è la debolezza<br />

di carattere e una fiducia troppo grande nell’invariabile superiorità degli<br />

Spiriti che comunicano con lui. Questa fiducia cieca si riconnette a una causa<br />

che spiegheremo subito. Se non si vuol essere vittime di questi Spiriti leggeri<br />

bisogna giudicarli e per farlo abbiamo un criterio infallibile: il buon senso e la<br />

ragione. Noi conosciamo le qualità del linguaggio che caratterizzano tra noi<br />

gli uomini davvero buoni e superiori; quelle qualità sono le stesse per gli<br />

Spiriti: dobbiamo dunque giudicarli dal loro linguaggio. Non sarà mai troppo<br />

ripetere ciò che caratterizza quello degli Spiriti superiori: è sempre degno,<br />

nobile, schietto, non contraddittorio, esente da bassezze, improntato a<br />

un’inalterabile benevolenza. I buoni Spiriti consigliano, non comandano; non<br />

si impongono, tacciono su ciò che ignorano. Gli Spiriti leggeri parlano con la<br />

medesima sicurezza di ciò che sanno e di ciò che non sanno, e rispondono a<br />

tutto senza curarsi affatto della verità. Noi stessi abbiamo visto, in una<br />

comunicazione che asseriva d’esser seria, mettere tranquillamente Cesare al<br />

tempo di Alessandro; o altri affermare che la Terra non gira attorno al Sole. In<br />

sintesi, ogni espressione grossolana o semplicemente sconveniente, ogni<br />

segno di orgoglio e di tracotanza, ogni affermazione contraria a una sana<br />

morale, ogni eresia scientifica manifesta è, presso gli Spiriti così come presso<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

8<br />

gli uomini, un segno incontestabile di cattiva natura, di ignoranza o quanto<br />

meno di leggerezza. Da cui consegue che bisogna soppesare tutto ciò che<br />

dicono e passarlo al vaglio della logica e del buon senso: è una<br />

raccomandazione che ci fanno incessantemente gli stessi Spiriti buoni. «Dio»,<br />

dicono, «non vi ha dato l’intelletto per niente: servitevene, dunque, per<br />

sapere con chi avete a che fare». I cattivi Spiriti temono l’esame e dicono:<br />

«Accettate le nostre parole e non giudicatele». Se avessero coscienza di essere<br />

6


nel vero non temerebbero la luce.<br />

L’abitudine di scrutare fin le minime parole degli Spiriti, di pesarne il<br />

valore (dal punto di vista del pensiero e non della forma grammaticale, di cui<br />

si preoccupano poco), allontana decisamente gli Spiriti malintenzionati, che<br />

non vengono allora a perdere il loro tempo, in quanto si rigetta tutto ciò che è<br />

cattivo o di origine sospetta. Ma quando si accetta ciecamente tutto ciò che<br />

dicono, quando ci si mette - per così dire - in ginocchio davanti alla loro<br />

pretesa saggezza, fanno ciò che farebbero gli uomini: ne abusano.<br />

Se il medium resta padrone di sé, se non si lascia dominare da un<br />

entusiasmo irriflessivo, può fare ciò che noi consigliamo. Ma spesso succede<br />

che lo Spirito lo sottometta fino al punto di fargli reputare ammirevoli le cose<br />

più ridicole ed egli si abbandona ancor più alla rischiosa fiducia che, grazie<br />

alle sue buone intenzioni e ai suoi buoni sentimenti, ciò basti per allontanare i<br />

cattivi Spiriti. No, questo non basta, giacché questi Spiriti sono contenti di<br />

farlo cadere nel tranello approfittando della sua debolezza e della sua<br />

credulità. Che fare, allora? Riferirsi a una terza persona, disinteressata, che<br />

giudicando con freddezza e senza pregiudizi, potrà vedere una pagliuzza là<br />

dove egli non scorgeva una trave.<br />

La scienza spiritica esige una grande esperienza che, come in tutte le<br />

scienze filosofiche e naturali, non si acquisisce che con uno studio lungo,<br />

assiduo, perseverante, e con numerose osservazioni. Non comprende solo lo<br />

studio dei fenomeni propriamente detti, ma anche e soprattutto quello dei<br />

costumi, se possiamo così esprimerci, del mondo occulto, dal più basso al più<br />

alto piano della scala. Sarebbe troppo presuntuoso credersi sufficientemente<br />

illuminati e divenuti maestri dopo qualche tentativo. Una tale pretesa non<br />

sarebbe da persone serie, perché chiunque getta un colpo d’occhio scrutatore<br />

su questi strani misteri vede svolgersi dinanzi a sé un orizzonte così vasto da<br />

richiedere anni per raggiungerlo appena: e c’è gente che crede di poterlo fare<br />

in pochi giorni!<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

9<br />

Di tutte le disposizioni morali, quella che dà l’appiglio migliore ai cattivi<br />

Spiriti è l’orgoglio. L’orgoglio è per i medium uno scoglio tanto più<br />

pericoloso in quanto non se ne accorgono. E’ l’orgoglio che dà loro questa<br />

fiducia cieca nella superiorità degli Spiriti che si rivolgono a loro, perché sono<br />

colpiti da certi nomi che loro impongono. Quando uno Spirito dice loro «Io<br />

sono tale o talaltro», essi si piegano e si guardano bene dal dubitarne, perché<br />

7


il loro amor proprio soffrirebbe nel trovare sotto questa apparenza uno<br />

Spirito di livello basso o di cattiva indole. Lo Spirito che scorge questo lato<br />

debole ne approfitta. Lusinga il suo preteso protetto, gli parla di origini<br />

illustri che lo insuperbiscono ancora di più, gli promette un avvenire<br />

brillante, gli onori, la fortuna, di cui sembra essere dispensatore.<br />

All’occorrenza egli ostenta con lui una tenerezza ipocrita. Come resistere a<br />

tanta generosità? In una parola, si prende gioco di lui, come si dice<br />

volgarmente: lo prende per il naso. La sua gioia consiste nell’avere un essere<br />

alle sue dipendenze. Abbiamo interrogato più d’uno a proposito della sua<br />

ossessione e uno dei nostri interlocutori ci ha risposto così: Voglio avere un<br />

uomo che segua la mia volontà; questo è il mio divertimento. Quando gli<br />

abbiamo detto che avremmo fatto di tutto per sventare le sue manovre e<br />

aprire gli occhi al suo oppresso, ci disse: Lotterò contro di voi e voi non<br />

riuscirete nel vostro piano, perché farò talmente tanto che lui non vi crederà.<br />

E questa, in effetti, è una delle tattiche degli Spiriti malevoli: ispirare sfiducia<br />

e allontanamento nei confronti di chi può smascherarli e dare buoni consigli.<br />

Questo non succede mai per opera dei buoni Spiriti. Ogni Spirito che istiga<br />

alla discordia, che eccita l’animosità, mantiene risentimenti, rivela in ciò<br />

stesso la sua natura malevola: bisognerebbe essere ciechi per non capirlo e<br />

per credere che uno Spirito buono possa spingere all’incomprensione.<br />

La superbia si sviluppa spesso nel medium a mano a mano che la sua<br />

facoltà aumenta. Essa gli dà importanza. Lo si cerca ed egli finisce per<br />

credersi indispensabile. Ecco da dove origina, talvolta, quell’aria di iattanza e<br />

di presunzione, di sufficienza e di sdegno, incompatibile con l’influenza di<br />

uno Spirito buono. Chi cade in questa trappola è perduto, perché Dio gli ha<br />

dato la sua facoltà a fin di bene e non per soddisfare la sua vanità o per farne<br />

la base per la sua ambizione. Egli dimentica che questo potere, di cui è fiero,<br />

può essergli sottratto e che spesso gli è stato dato solamente come una prova,<br />

come la fortuna a certe persone. Se ne abusa, gli Spiriti buoni l’abbandonano<br />

a poco a poco ed egli diventa lo strumento di Spiriti leggeri che lo riempiono<br />

delle loro illusioni, soddisfatti d’aver vinto colui che credevano forte. Così<br />

abbiamo visto annichilirsi e perdersi facoltà preziose che, se così non fosse<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

10<br />

stato, avrebbero potuto diventare le più potenti e utili. Questo vale per tutti i<br />

tipi di medium, sia che abbiano manifestazioni fisiche, sia che abbiano<br />

manifestazioni intellettive. Sfortunatamente la superbia è uno dei difetti che<br />

8


si è meno disposti a evitare a se stessi e che meno si può evitare agli altri,<br />

perché non sono disposti a crederci. Andate a dire a uno di questi medium<br />

che si lascia guidare come un bambino: vi volterà le spalle dicendo che lui sa<br />

cosa fare e che voi non vedete chiaro. Potete dire a un uomo che è ubriaco,<br />

debosciato, pigro, malandrino, imbecille e lui potrà riderne o essere<br />

d’accordo; ditegli che è superbo e si offenderà: prova evidente che avrete<br />

detto il vero. I consigli, in questo caso, sono più difficili in quanto il medium<br />

evita chi potrebbe dargliene e sfugge un’intimità che lo mette in discussione.<br />

Gli Spiriti, che sentono che i consigli sono colpi portati al loro potere, di<br />

contro, lo spingono verso chi perpetua quelle illusioni. Egli si prepara alle<br />

delusioni, di cui il suo amor proprio avrà più d’una volta a soffrire: felice se<br />

non ne scaturisce niente di più grave per lui.<br />

Se abbiamo insistito così a lungo con questo discorso è perché l’esperienza<br />

ci ha dimostrato in molte occasioni che questo è uno degli scogli maggiori<br />

alla<br />

purezza e alla sincerità delle comunicazioni dei medium. È quasi inutile,<br />

dopo tutto ciò, parlare delle altre imperfezioni morali, come l’egoismo,<br />

l’invidia, la gelosia, l’ambizione, la cupidigia, l’insensibilità d’animo,<br />

l’ingratitudine, la sensualità, e così via. Ben si comprende che sono altrettante<br />

porte d’entrata per gli Spiriti imperfetti, o quanto meno cause di debolezza.<br />

Per respingerli non basta dir loro d’andarsene; non basta nemmeno volerlo e<br />

ancor meno scongiurarli: bisogna chiuder loro la porta e le orecchie,<br />

dimostrar loro che si è più forti, che si è senza flessioni per l’amore del bene,<br />

per la carità, la dolcezza, la semplicità, la modestia e il disinteresse, qualità<br />

che ci conciliano la benevolenza degli Spiriti buoni. E’ il loro appoggio che fa<br />

la nostra forza e se talvolta ci lasciano alle prese con i cattivi Spiriti questa è<br />

una prova per la nostra fede e il nostro carattere.<br />

Ma i medium non si mettano troppo in ansia per la severità delle<br />

condizioni delle quali abbiamo parlato. Esse sono logiche, se ne converrà, ma<br />

avrebbero torto a scoraggiarsi. Le cattive comunicazioni che si possono avere<br />

sono - certo - indice di qualche debolezza, ma non sono sempre un segno di<br />

indegnità: si può essere deboli e buoni. E’, ad ogni modo, un mezzo per<br />

riconoscere le proprie imperfezioni. L’abbiamo detto in un altro articolo: non<br />

c’è bisogno di essere medium per finire sotto l’influenza dei cattivi Spiriti che<br />

tramano nell’ombra: attraverso la facoltà medianica il nemico si mostra e si<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

11<br />

9


tradisce. Si sa con chi si ha a che fare e lo si può combattere. E’ così che una<br />

cattiva comunicazione può diventare una lezione utile, se si sa profittarne.<br />

Sarebbe ingiusto, del resto, mettere tutte le cattive comunicazioni sul conto<br />

del medium. Abbiamo parlato di quelle che egli ottiene da solo e non di<br />

quelle che si producono in un ambiente qualunque. Ora, tutti sanno che gli<br />

Spiriti attirati da questo ambiente possono nuocere alle manifestazioni, o per<br />

la diversità dei caratteri o per mancanza di raccoglimento. E’ regola generale<br />

che le migliori comunicazioni abbiano luogo nell’intimità e in un cerchio<br />

raccolto e omogeneo. In ogni comunicazione sono in ballo parecchie<br />

influenze: quelle del medium, quella dell’ambiente e quella della persona che<br />

l’interroga. Queste influenze possono reagire sulle altre, neutralizzarsi o<br />

rafforzarsi: questo dipende dallo scopo che ci si propone e dal pensiero<br />

dominante. Noi abbiamo visto eccellenti comunicazioni ottenute nei circoli e<br />

con medium che non presentavano tutte le condizioni desiderabili; in questo<br />

caso degli Spiriti buoni venivano per una persona in particolare, perché<br />

questo era utile. Ne abbiamo viste di cattive ottenute tramite buoni medium,<br />

unicamente perché l’interrogante non aveva intenzioni serie e attirava gli<br />

Spiriti leggeri che si beffavano di lui. Tutto ciò richiede accortezza e<br />

osservazione, e si capisce facilmente la preponderanza che devono avere tutte<br />

le condizioni assieme.<br />

VARIE MODALITÀ DI COMUNICAZIONE<br />

Revue Spirite 1859, pag. 8<br />

Le comunicazioni intelligenti tra Spiriti e uomini possono aver luogo<br />

attraverso segni, scrittura e parole.<br />

I segni consistono nel movimento significativo di certi oggetti e più spesso<br />

in rumori o colpi battuti. Quando questi fenomeni comportano un significato<br />

non si può più dubitare dell’intervento di un’intelligenza occulta, dato che se<br />

ogni effetto ha una causa, qualunque effetto intelligente deve avere una<br />

causa intelligente.<br />

Sotto l’influenza di certe persone, dette medium, e talora spontaneamente,<br />

un qualunque oggetto può compiere dei movimenti di convezione, colpire un<br />

numero definito di volte e dare così risposte attraverso dei sì o dei no, o<br />

lettere dell’alfabeto.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

12<br />

I colpi possono farsi sentire senza alcun movimento apparente e senza<br />

causa visibile, sia alla superficie sia all’interno stesso dei corpi inanimati, in<br />

10


un muro, una pietra, un mobile o un qualunque altro oggetto. Di tutti questi<br />

mobili i tavoli sono i più comodi, per la loro mobilità e per la facilità di<br />

disporsi attorno ad essi, per cui è il mezzo di cui si servono: ed ecco la<br />

ragione per la quale il fenomeno in generale è stato designato con la dizione<br />

banale di tavole giranti o danza dei tavoli: espressioni che è meglio togliere<br />

di mezzo, in quanto si prestano al ridicolo e possono indurre in errore<br />

facendo credere che i tavoli abbiano, sotto questo aspetto, un’influenza<br />

particolare.<br />

Daremo invece qui a questo modo di comunicazione il nome di<br />

semiologia spiritica, che rende perfettamente l’idea e abbraccia tutti i tipi di<br />

comunicazione attraverso segni, movimenti dei corpi o colpi. Uno dei nostri<br />

corrispondenti ci ha proposto di designare in particolare quest’ultima<br />

modalità, relativa ai colpi, con il termine di sonologia (scienza dei suoni).<br />

La seconda modalità di comunicazione è la scrittura. La designeremo con il<br />

nome di psicografia, pur essa adoperata da un nostro corrispondente.<br />

Per comunicare con la scrittura gli Spiriti impiegano, come intermediari,<br />

certi individui dotati della facoltà di scrivere sotto l’influenza della potenza<br />

occulta che li dirige e che cedono a una forza evidentemente fuori del loro<br />

controllo, perché non possono né fermarsi né continuare a volontà e che per<br />

lo più non hanno coscienza di ciò che scrivono. La loro mano è scossa da un<br />

movimento involontario, quasi febbrile. Afferrano la matita loro malgrado e<br />

allo stesso modo la lasciano; né la volontà né il desiderio possono farli<br />

muovere, se non devono farlo. E’ questa la psicografia diretta.<br />

La scrittura si consegue anche con la sola imposizione delle mani su un<br />

oggetto appositamente disposto e munito di una matita o di altro strumento<br />

adatto a scrivere. Gli oggetti impiegati più comunemente sono le planchettes<br />

(*) o cestini adattati a questo fine. La potenza occulta che agisce sulla persona<br />

si trasmette all’oggetto, che diventa così un’appendice della mano e le<br />

imprime un movimento necessario per tracciare i segni. È questa la<br />

psicografia indiretta.<br />

(*) Tavoletta, a volte dotata di piccole ruote per permetterle di scivolare<br />

meglio sulla tavola e munita di un puntatore o una punta scrivente, sulla<br />

quale i partecipanti a una seduta appoggiano leggermente le dita e le mani.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

13<br />

Le comunicazioni trasmesse per psicografia sono più o meno estese,<br />

secondo il livello della facoltà medianica. Qualcuno non ottiene che poche<br />

11


parole; in altri invece la facoltà si sviluppa con l’esercizio e vengono scritte<br />

frasi complete, a volte dissertazioni su argomenti proposti o trattati<br />

spontaneamente dagli Spiriti senza alcuna richiesta.<br />

La scrittura talvolta è netta e molto leggibile, altre volte non è decifrabile<br />

che per colui che scrive, in grado di leggere per una specie di intuizione o<br />

doppia vista (chiaroveggenza).<br />

Sotto la mano della stessa persona la scrittura cambia in generale in<br />

maniera completa con l’intelligenza occulta che si manifesta e lo stesso stile<br />

ritorna ogni volta che la stessa intelligenza si manifesta di nuovo. Questo,<br />

tuttavia, non ha niente di assoluto.<br />

Gli Spiriti trasmettono a volte certe comunicazioni scritte senza<br />

intermediari diretti. I tratti grafici, in questo caso, vengono tracciati<br />

spontaneamente da una potenza extraumana, visibile o invisibile. Poiché è<br />

utile che ogni cosa abbia un nome, per potersi capire, daremo a questa<br />

modalità di comunicazione scritta quello di spiritografia, per distinguerla<br />

dalla psicografia o scrittura ottenuta da un medium. La differenza tra questi<br />

due tipi è facile da capire. Nella psicografia l’anima del medium svolge,<br />

necessariamente, un certo ruolo, almeno come intermediaria, mentre nella<br />

spiritografia lo Spirito agisce direttamente da solo.<br />

Il terzo modo di comunicazione è tramite la parola. Certe persone<br />

subiscono negli organi vocali la forza occulta che si fa sentire nella mano di<br />

quelle che scrivono. Esse trasmettono con la parola tutto quello che altre<br />

trasmettono con la scrittura.<br />

Le comunicazioni verbali, come le comunicazioni scritte, certe volte hanno<br />

luogo senza intermediari corporei. Parole e frasi possono risuonare nelle<br />

nostre orecchie o nel nostro cervello, senza causa fisica apparente. Degli<br />

Spiriti possono anche apparirci in sogno o in stato di veglia e rivolgerci la<br />

parola per darci consigli o istruzioni.<br />

Per seguire lo stesso sistema di nomenclatura che abbiamo adottato per le<br />

comunicazioni scritte, dovremmo chiamare la parola trasmessa tramite<br />

medium psicologia e quella proveniente direttamente dallo Spirito<br />

spiritologia. Ma non possiamo stravolgere il termine psicologia, che ha già<br />

un’accezione riconosciuta, per cui designeremo tutte le comunicazioni verbali<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

14<br />

sotto la dizione di spiritologia, essendo la prima una spiritologia mediata,<br />

l’altra una spiritologia diretta.<br />

12


Delle varie modalità di comunicazione la semiologia è la più completa. E’<br />

molto lenta e si presta con difficoltà a svilupparsi per una certa estensione.<br />

Gli Spiriti superiori non se ne servono volentieri, sia a causa della sua<br />

lentezza sia perché le risposte tramite i sì e i no sono incomplete e soggette a<br />

errore. Per gli ammaestramenti preferiscono i più veloci: la parola e la<br />

scrittura.<br />

La scrittura e la parola sono in effetti i mezzi più completi per la<br />

trasmissione del pensiero degli Spiriti, sia per la precisione delle risposte sia<br />

per l’ampiezza degli sviluppi che comportano. La scrittura ha il vantaggio di<br />

lasciare tracce materiali e di essere uno dei sistemi più adeguati a combattere<br />

il dubbio. Del resto, non si è liberi di scegliere: gli Spiriti comunicano con i<br />

mezzi che giudicano appropriati: e questo dipende dalle loro attitudini.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

15<br />

MEDIANITA’ E GUARIGIONE<br />

MEDIUM GUARITORI<br />

Revue Spirite 1864, pag. 6<br />

Un ufficiale dei Cacciatori, spiritista di lunga data e uno dei numerosi<br />

esempi delle riforme morali che lo Spiritismo può operare, ci trasmette questi<br />

fatti:<br />

«Caro maestro, approfittiamo delle lunghe ore d’inverno per dedicarci con<br />

ardore allo sviluppo delle nostre facoltà medianiche. La terna del Quarto<br />

Cacciatori, sempre unita, si ispira ai suoi doveri e si impegna in nuove<br />

imprese. Senza dubbio voi desiderate conoscere l’oggetto dei nostri lavori,<br />

per sapere se il campo che coltiviamo non è sterile. Potete giudicarne dai<br />

seguenti dettagli. Da qualche mese i nostri lavori hanno per fine lo studio dei<br />

fluidi e questo studio ha sviluppato in noi la medianità guaritrice e dunque<br />

l’applichiamo adesso con successo. Qualche giorno fa una semplice emissione<br />

fluidica di cinque minuti con la mia mano è stata sufficiente ad alleviare una<br />

violenta nevralgia.<br />

«Madame P. era affetta da ventotto anni da un’iperestesia acuta, o<br />

sensibilità esasperata, della pelle, malattia che da quindici anni la costringeva<br />

a restarsene chiusa nella sua stanza. Abita in una cittadina vicino alla nostra e<br />

avendo sentito parlare del nostro gruppo spiritista è venuta a cercare sollievo<br />

da noi. In capo a trentacinque giorni se ne è ripartita completamente guarita.<br />

Per tutto questo tempo ha ricevuto, ogni giorno, un quarto d’ora di emissione<br />

fluidica, grazie al concorso delle nostre guide spirituali.<br />

13


«Nello stesso tempo abbiamo prestato le nostre cure a un epilettico colpito<br />

da questa terribile malattia da oltre ventisette anni. Le crisi si ripetevano<br />

quasi ogni notte e ogni volta la madre passava lunghe ore al suo capezzale.<br />

Trentacinque giorni sono stati sufficienti per questa cura importante; e<br />

quanto era felice, questa madre, riportandosi il figlio completamente guarito!<br />

Ci riunivamo tutti e tre ogni otto giorni. Per l’emissione fluidica ponevamo la<br />

mano talvolta sullo stomaco del malato talvolta sulla nuca, alla base del collo.<br />

Ogni giorno il malato poteva constatare un miglioramento; noi stessi, dopo<br />

l’evocazione e il raccoglimento, potevamo avvertire il fluido esternarsi,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

16<br />

passare in noi e sfuggire dalle nostre dita stese e dalle braccia tese verso il<br />

corpo del soggetto che stavamo trattando.<br />

«In questo momento stiamo fornendo le nostre cure a un secondo<br />

epilettico. Questa volta forse la malattia sarà più resistente, perché è<br />

ereditaria. Il padre ha trasmesso ai suoi quattro figli il germe di questa<br />

affezione; ma alla fine, con l’aiuto di Dio e degli Spiriti buoni, speriamo di<br />

guarirli tutti e quattro.<br />

«Caro maestro, chiediamo il soccorso delle vostre preghiere e quelle dei<br />

nostri confratelli di Parigi. Potrà essere per noi un incoraggiamento e uno<br />

stimolo per i nostri sforzi. Inoltre, i vostri Spiriti buoni possono venire ad<br />

aiutarci, a rendere il nostro trattamento più efficace e ad abbreviarne la<br />

durata.<br />

«Per tutto compenso, come forse già immaginate, e ci deve essere<br />

sufficiente, non accettiamo che la soddisfazione di aver fatto il nostro dovere<br />

e di aver obbedito alle suggestioni dei buoni Spiriti. Il vero amore del<br />

prossimo porta con sé una gioia limpida e lascia in noi qualcosa di luminoso<br />

che affascina ed eleva l’animo. Così cerchiamo, per quanto le nostre<br />

imperfezioni ce lo permettono, di penetrare i doveri del vero Spiritismo, che<br />

altro non devono essere che l’applicazione dei precetti evangelici.<br />

«Il signor G. de L. deve portare da noi suo cognato, che uno Spirito<br />

malevolo soggioga da due anni. La nostra guida spirituale, Lamennais, ci<br />

impone il trattamento di questa ossessione ribelle. Dio ci darà anche il potere<br />

di cacciare i demoni? Se così fosse non avremmo che da inchinarci di fronte a<br />

un tale favore, invece di inorgoglircene. Non sarebbe allora per noi ancora<br />

maggiore l’obbligo di migliorarci, per testimoniargli la nostra riconoscenza e<br />

non perdere doni tanto preziosi?».<br />

14


Letta questa lettera, tanto interessante, alla Società Spiritica di Parigi,<br />

durante la seduta del 18 dicembre 1863, uno dei nostri ottimi medium<br />

ottenne<br />

spontaneamente queste due comunicazioni sul tema.<br />

«Poiché la volontà esiste nell’uomo a gradi diversi di sviluppo, serve in<br />

tutte le epoche o a guarire o a dare sollievo. E’ penoso constatare che fu anche<br />

fonte di tanto male, ma questa è una conseguenza dell’abuso che l’essere ha<br />

fatto sovente del suo libero arbitrio. La volontà sviluppa il fluido sia animale<br />

che spirituale, perché - ormai lo sapete - ci sono diversi tipi di magnetismo,<br />

così come ci sono il magnetismo animale e quello spirituale che, secondo<br />

l’occorrenza, può domandare sostegno all’altro. Un altro genere di<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

17<br />

magnetismo, molto più potente, è la preghiera che un’anima pura e<br />

disinteressata rivolge a Dio.<br />

«La volontà è stata spesso mal compresa. Di solito chi magnetizza non<br />

pensa che a devolvere il suo potere fluidico, a riversare il suo fluido sul<br />

paziente sottoposto alle sue cure, e non si preoccupa se esiste o meno una<br />

Provvidenza che si interessa a quello quanto, o più, di lui. Agendo da solo<br />

non può ottenere che ciò che la sua sola forza può produrre; mentre i nostri<br />

medium guaritori cominciano con l’elevare la loro anima a Dio e con il<br />

riconoscere che da soli non possono fare niente. Con ciò stesso fanno atto di<br />

umiltà e di abnegazione. E allora, riconoscendo di essere troppo deboli, Dio<br />

nella sua sollecitudine invia loro dei potenti soccorsi, che invece non può<br />

ottenere chi si crede sufficiente per l’opera intrapresa. Dio compensa sempre<br />

l’umiltà sincera elevandola, mentre frustra l’orgoglio. Gli aiuti che invia sono<br />

gli Spiriti buoni che vengono a penetrare il medium con il loro fluido<br />

benefico, che poi quegli trasmette al malato. E’ per questo che il magnetismo<br />

impiegato dai medium guaritori è tanto potente e produce queste guarigioni<br />

ritenute miracolose, che invece sono dovute semplicemente alla natura del<br />

fluido riversato sul medium. Mentre il magnetizzatore ordinario si prodiga,<br />

spesso invano, a fare i passi (magnetici), il medium guaritore insinua un<br />

fluido rigeneratore con la sola imposizione delle mani, grazie al concorso<br />

degli Spiriti buoni; ma questo concorso è accordato solo alla fede sincera e<br />

alla purezza di intenti».<br />

MESMER [medium Albert]<br />

«Una parola sola sui medium guaritori dei quali avete parlato. Sono tutti<br />

15


nelle disposizioni più lodevoli. Hanno la fede che solleva le montagne, il<br />

disinteresse che purifica gli atti della vita e l’umiltà che li santifica. Che<br />

perseverino nell’opera benefica che hanno intrapresa; che ricordino sempre<br />

che chi pratica le leggi sacre insegnate dallo Spiritismo si avvicina<br />

costantemente al Creatore. Quando esercitano la loro facoltà, che la<br />

preghiera, che è la volontà più forte, sia sempre la loro guida, il loro punto<br />

d’appoggio. Cristo vi ha dato, nel corso di tutta la sua esistenza, la prova più<br />

evidente della volontà ferma, ma era la volontà del bene e non quella<br />

dell’orgoglio. Quando talvolta diceva: Io voglio, quest’espressione era colma<br />

di umiltà; gli apostoli, che lo seguivano, avvertivano il loro cuore aprirsi a<br />

queste parole. La dolcezza costante di Cristo, la sua sottomissione alla<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

18<br />

volontà del Padre, la sua perfetta abnegazione, sono i modelli migliori della<br />

volontà che ci si possa proporre quale esempio».<br />

PAOLO APOSTOLO [medium Albert]<br />

Qualche spiegazione farà comprendere facilmente ciò che avviene in<br />

questa circostanza. Si sa che il fluido magnetico ordinario può conferire a<br />

certe sostanze delle proprietà attive particolari. In questo caso è come se si<br />

trattasse di un agente chimico che modifica lo stato molecolare dei corpi. Non<br />

c’è niente di strano che possa altrettanto modificare lo stato di certi organi.<br />

Ma si comprende ugualmente che la sua azione più o meno salutare deve<br />

dipendere dalla qualità: da qui nascono le espressioni «fluido buono o<br />

cattivo», «fluido gradevole o penoso». Nell’azione magnetica propriamente<br />

detta a trasmettersi è il fluido personale del magnetizzatore e questo fluido,<br />

che non è altro che perispirito, è noto che condivide più o meno le qualità<br />

materiali del corpo, mentre subisce l’influenza morale dello Spirito. E’<br />

dunque impossibile che il fluido proprio di un incarnato sia di purezza<br />

assoluta: è per questo che la sua azione curativa è lenta, talvolta nulla,<br />

talvolta nociva; può trasmettere infatti al malato dei principi patogeni.<br />

Dal fatto che un fluido sia abbastanza abbondante ed energico per<br />

produrre effetti istantanei di sonno, catalessia, attrazione o repulsione, non<br />

deriva affatto che abbia le qualità necessarie per operare una guarigione: è<br />

una forza che abbatte e non un balsamo che allevia e cura. Questo è vero<br />

anche per gli Spiriti disincarnati di ordine inferiore, il cui fluido può essere<br />

altrettanto malefico, come gli Spiritisti hanno spesso occasione di constatare.<br />

Solo negli Spiriti superiori il fluido perispiritico è privo di tutte le impurità<br />

16


della materia: è una sorta di quintessenza e la sua azione, di conseguenza,<br />

deve essere più salutare e più veloce. E’ il fluido benefico per eccellenza.<br />

Giacché non lo si può rinvenire né presso gli incarnati né presso i disincarnati<br />

grossolani, bisogna domandarlo agli Spiriti elevati, così come si va a cercare<br />

nei paesi lontani i rimedi che non si riesce a trovare a casa propria. Il medium<br />

guaritore emette un po’ del suo fluido; sente la corrente del fluido estraneo<br />

che lo penetra e alla quale egli funge da conduttore; è con questo fluido che<br />

egli magnetizza ed è questo che caratterizza il magnetismo spirituale e lo<br />

distingue da quello animale: l’uno viene dall’uomo, l’altro dagli Spiriti. Come<br />

si vede, non c’è in tutto ciò niente di meraviglioso, ma solo un fenomeno che<br />

scaturisce da una legge di natura che non si conosceva.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

19<br />

Per guarire con la terapeutica normale non basta affidarsi al primo<br />

farmaco che capita per le mani: occorre prepararne di puri, che non siano<br />

avariati o adulterati, e che siano confezionati convenientemente. Per lo stesso<br />

motivo, per guarire con l’azione del fluido, i fluidi più puri son quelli più<br />

salutari e poiché questi fluidi benefici sono propri degli Spiriti superiori,<br />

bisogna ottenere il sostegno di questi ultimi. E’ per ciò che sono necessari la<br />

preghiera e l’invocazione. Per pregare, e soprattutto per pregare con fervore,<br />

è però necessaria la fede. Perché la preghiera sia ascoltata occorre che sia fatta<br />

con umiltà e dettata da un sentimento autentico di benevolenza e carità. Ora,<br />

non c’è vera carità senza devozione, e devozione senza disinteresse. Senza<br />

queste condizioni il magnetizzatore, privo dell’assistenza degli Spiriti buoni,<br />

è ridotto alle sue sole forze, spesso insufficienti, mentre con il loro aiuto esse<br />

possono centuplicarsi in potenza ed efficacia. Non c’è comunque liquore che<br />

non si adulteri, per puro che sia, quando è versato in un recipiente sporco:<br />

altrettanto vale per il fluido degli Spiriti superiori che passa per gli incarnati:<br />

da qui scaturisce, per i medium nei quali si rivela questa preziosa facoltà e<br />

che vogliono vederla ingrandire e non perdersi nel niente, la necessità di<br />

lavorare per il proprio miglioramento morale.<br />

Tra il magnetizzatore e il medium guaritore c’è dunque questa differenza<br />

fondamentale, che il primo magnetizza con il suo proprio fluido, il secondo<br />

con il fluido purificato degli Spiriti. Da ciò deriva che questi ultimi danno il<br />

loro aiuto a chi vogliono e quando vogliono, che possono rifiutarlo e, di<br />

conseguenza, possono privare di questa facoltà chi ne fa abuso o la rivolge,<br />

invece che a un fine umanitario e caritatevole, a farne commercio. Quando<br />

17


Gesù disse ai suoi apostoli: Andate, cacciate i demoni, guarite i malati,<br />

aggiunse: Date gratuitamente ciò che avete ricevuto gratuitamente.<br />

I medium guaritori tendono a moltiplicarsi, come hanno annunciato gli<br />

Spiriti, in vista di una propagazione dello Spiritismo mediante l’impatto che<br />

questo nuovo genere di fenomeni non può non avere sulle masse, perché non<br />

c’è nessuno che non tenga alla propria salute, neanche i più increduli.<br />

Quando perciò si vedrà ottenere con l’aiuto degli Spiriti ciò che la scienza non<br />

può offrire, allora si dovrà senz’altro convenire che esiste un potere al di fuori<br />

del nostro mondo. La scienza sarà allora costretta a venir fuori dalla via<br />

esclusivamente materiale nella quale risiede attualmente. Quando i<br />

magnetizzatori antispiritisti o anti-spiritualisti vedranno che esiste un<br />

magnetismo più potente del loro, saranno obbligati a risalire alla sua vera<br />

causa.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

20<br />

E’ importante, tuttavia, premunirsi contro i ciarlatani, che non<br />

mancheranno di rivolgere a loro profitto questa nuova facoltà. E’ facile<br />

riuscirci, ricordando che non esiste ciarlataneria disinteressata e che il<br />

disinteresse assoluto, materiale e morale, è la miglior garanzia di sincerità. Se<br />

c’è una facoltà donata da Dio per un fine santo è senza dubbio questa, perché<br />

esige imperiosamente il sostegno degli Spiriti, che non può essere acquisito<br />

dai ciarlatani. E’ per far sì che si sia ben preparati sulla natura tutta speciale<br />

di questa facoltà che ne abbiamo parlato qui dettagliatamente. Per quanto ne<br />

abbiamo potuto constatare l’esistenza da fatti autentici, parecchi dei quali<br />

sono avvenuti sotto i nostri occhi, si può dire che è ancora rara e che non si<br />

presenta che parzialmente nei medium che la posseggono, o perché questi<br />

non hanno tutte le qualità richieste per possederla, o perché è allo stadio<br />

iniziale. E’ per ciò che questi fatti hanno avuto sinora scarsa eco. Tuttavia non<br />

tarderà a svilupparsi al punto da richiamare l’attenzione generale; entro<br />

pochi anni si manifesterà, in alcuni individui predestinati, con una potenza<br />

che trionferà di qualunque ostinazione. E non sono le sole cose che l’avvenire<br />

ci riserva, attraverso le quali Dio confonderà gli orgogliosi e li ridurrà<br />

all’impotenza. I medium guaritori sono soltanto uno dei mille mezzi<br />

provvidenziali che lavorano a questo scopo e spingono per il trionfo dello<br />

Spiritismo. Si comprende facilmente che questo attributo di guaritori non può<br />

essere dato ai medium scriventi che ottengono da certi Spiriti prescrizioni<br />

mediche specifiche.<br />

18


POTERE CURATIVO DEL MAGNETISMO SPIRITUALE. SPIRITO DEL DOTTOR<br />

DEMEURE<br />

Revue Spirite 1865, pag. 113<br />

Ci scrivono da Montauban:<br />

«Lo Spirito del buon padre Demeure ha aumentato il numero degli amici<br />

invisibili che hanno cura della nostra anima e del nostro corpo. Fin dai primi<br />

giorni ha voluto rivelarsi con un atto di bontà. Non si era ancora diffusa, a<br />

Montauban, la notizia della sua morte, che egli aveva già iniziato<br />

spontaneamente e direttamente la guarigione di un nostro fratello, per mezzo<br />

del magnetismo spirituale e la sola azione fluidica. Potete notare che non<br />

perdeva tempo e che continuava come Spirito, così lo denominate, l’opera di<br />

conforto all’umanità sofferente. Dobbiamo fare subito una distinzione<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

21<br />

importante. Alcuni Spiriti seguitano a badare alle occupazioni terrene senza<br />

avere coscienza della loro condizione, credendosi sempre viventi. E’ una<br />

caratteristica degli Spiriti poco avanzati, mentre il signor Demeure è stato<br />

riconosciuto immediatamente, poiché agisce volontariamente come uno<br />

Spirito consapevole di possedere, nella nuova situazione, una maggiore<br />

potenza.<br />

«Abbiamo celato alla signora G..., medium veggente e sonnambula molto<br />

lucida, la morte del signor Demeure, tenendo conto della sua grande<br />

sensibilità. Il buon dottore, penetrando senza dubbio i nostri pensieri, aveva<br />

evitato di manifestarsi ad essa. Lo scorso 10 febbraio eravamo riuniti su<br />

invito<br />

delle nostre guide, le quali avevano dichiarato di voler alleviare le crudeli<br />

sofferenze del medium, che il giorno precedente aveva subito una torsione a<br />

un piede. Non sapevamo di più ed eravamo ben lontani dall’attenderci la<br />

sorpresa che preparavano. Appena la signora G... fu in sonnambulismo,<br />

mandò urla strazianti, indicando il proprio piede. Ecco cosa stava accadendo.<br />

«La donna vedeva uno Spirito chinato sulla gamba, i cui lineamenti del<br />

volto rimanevano nascosti. Eseguiva frizioni e massaggi, esercitando di tanto<br />

in tanto, sulla parte malata, una trazione longitudinale, esattamente come<br />

avrebbe potuto fare un medico. L’operazione era così dolorosa che la<br />

paziente, talvolta, si lasciava andare a grida e movimenti disordinati. Ma la<br />

crisi non è stata di lunga durata. In capo a dieci minuti ogni traccia di<br />

torsione era scomparsa, insieme al gonfiore, e il piede aveva ripreso<br />

19


l’apparenza normale. La signora G... era guarita.<br />

«Si deve pensare che per guarire completamente un’affezione del genere, i<br />

magnetizzatori meglio dotati e più addestrati, senza parlare dei tempi<br />

richiesti dalla medicina ufficiale, si avvalgono di un trattamento la cui durata<br />

non è mai minore a trentasei ore, consacrandovi tre sedute al giorno di un’ora<br />

ciascuna. Questa guarigione ottenuta in dieci minuti, per mezzo del fluido<br />

spirituale, può essere considerata come istantanea. Con tanta più ragione -<br />

afferma lo stesso Spirito in una comunicazione che troverete più avanti -<br />

perché da parte sua era la prima esperienza, fatta in vista di applicazioni<br />

ulteriori in caso di riuscita.<br />

«Tuttavia lo Spirito rimaneva sempre sconosciuto alla signora G... e<br />

persisteva a non mostrare il proprio volto. Sembrava che volesse fuggire,<br />

allorché la nostra inferma, che qualche minuto prima non poteva muovere un<br />

passo, con un balzo si è lanciata al centro della stanza per afferrare e stringere<br />

la mano del medico spirituale. Anche questa volta lo Spirito aveva voltato la<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

22<br />

testa, sebbene lasciasse la sua mano congiunta a quella del medium. Ma in<br />

quel momento la signora G... ha gettato un grido ed è caduta svenuta sul<br />

pavimento: aveva ravvisato il dottor Demeure nello Spirito guaritore. Nel<br />

corso della sincope ha ricevuto cure premurose da parte di parecchi Spiriti<br />

benevoli. Infine è tornata la lucidità sonnambolica ed ha potuto conversare<br />

con loro, scambiando cordiali strette di mano, particolarmente con lo Spirito<br />

del dottore che rispondeva alle testimonianze d’affetto compenetrandola di<br />

un fluido riparatore.<br />

«Questa scena non è commovente e drammatica? Non si deve credere che<br />

tali personaggi abbiano svolto un identico ruolo nella vita umana? Non è una<br />

prova tra le tante che gli Spiriti sono esseri davvero reali, con una consistenza<br />

e operosi come sulla terra? Siamo lieti di aver ritrovato il nostro amico<br />

spiritualizzato, con il suo grande cuore e la sua delicata sollecitudine. Era<br />

stato, nel corso della vita, il medico del medium; ne conosceva l’estrema<br />

sensibilità e l’aveva curata come una figlia. Tale prova di identità, concessa a<br />

quanti lo Spirito amava, non è sorprendente e non giova a far considerare<br />

l’esistenza futura negli aspetti più consolanti?<br />

«Ed ecco la comunicazione che abbiamo ricevuto dal signor Demeure, il<br />

giorno seguente la seduta:<br />

«“Miei buoni amici, sono vicino a voi e vi amo sempre, come in passato.<br />

20


Quale felicità poter parlare con coloro che mi sono cari! Come sono stato<br />

contento, ieri sera, di potermi rendere utile e guarire il nostro adorato<br />

medium veggente! E’ un’esperienza che mi servirà e metterò in pratica<br />

nell’avvenire, tutte le volte che si presenterà un’occasione favorevole. Oggi<br />

suo figlio è molto malato, ma spero che lo guariremo fra breve. Tutto ciò darà<br />

a lei il coraggio di perseverare nello studio dell’evoluzione della propria<br />

facoltà. (Il bambino della signora G... venne effettivamente risanato da<br />

un’angina cotennosa, tramite un trattamento omeopatico prescritto dallo<br />

Spirito).<br />

«“Di qui a qualche tempo, potremo fornirvi l’occasione di essere testimoni<br />

di fenomeni che non conoscete ancora e che saranno di grande utilità per la<br />

scienza spiritica. Sarò felice di contribuire io stesso a quelle manifestazioni ed<br />

avrei avuto molto piacere di vederle quando ero in vita. Ma oggi, grazie a<br />

Dio, si possono osservare in modo del tutto speciale, il che prova senza<br />

incertezze la realtà di quanto accade sotto i vostri occhi. Cari amici, dovete<br />

credere che cerco sempre con gioia di rendermi utile ai miei simili e aiutarli a<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

23<br />

diffondere le belle verità che cambieranno il mondo, riconducendoli a<br />

migliori sentimenti. Addio, amici miei, arrivederci”».<br />

ANTOINE DEMEURE<br />

«Non è curioso vedere questo Spirito, già dotto sulla terra, fare nella nuova<br />

condizione studi ed esperienze per acquisire maggiore abilità nel lenimento<br />

delle sofferenze umane? E’ rinvenibile, nella sua confessione, una lodevole<br />

modestia che rivela veri meriti, mentre gli Spiriti falsi sapienti sono<br />

generalmente presuntuosi.<br />

«L’ultimo numero della Revue riporta una comunicazione del dottor<br />

Demeure, fornita a Montauban e datata 1° febbraio. In effetti è stata dettata il<br />

26 gennaio. A mio parere si tratta di un giorno abbastanza importante, poiché<br />

è l’indomani della sua morte. Nel secondo paragrafo dice: “Godo di una<br />

lucidità molto rara negli Spiriti svincolati dalla materia da così poco tempo”.<br />

Questa lucidità prova, in realtà, una rapidità di emancipazione che è<br />

peculiare degli Spiriti assai avanzati moralmente».<br />

NOTA. - La guarigione sopra descritta è un esempio che dimostra l’azione<br />

del puro magnetismo spirituale, privo di qualsiasi mescolanza con il<br />

magnetismo umano. Talora gli Spiriti si servono di medium particolari<br />

come conduttori del loro fluido; sono medium guaritori propriamente<br />

21


detti, la cui facoltà presenta diversi gradi di energia in base alle personali<br />

attitudini e alla natura degli Spiriti da cui sono assistiti. Conosciamo una<br />

persona, a Parigi, colpita otto mesi fa da esostosi all’anca e al ginocchio che<br />

le hanno provocato grandi sofferenze, obbligandola a rimanere a letto. Uno<br />

degli amici più giovani, dotato della preziosa facoltà, l’ha curata attraverso<br />

la sola imposizione delle mani, mantenute per qualche minuto sulla sua<br />

testa, e una preghiera alla quale il malato si è associato con un fervore<br />

edificante. Ha avuto in quel momento una crisi molto dolorosa, analoga a<br />

quella della signora G..., subito seguita da una perfetta calma. Avvertiva,<br />

allora, l’impressione di numerose mani che massaggiavano e tiravano la<br />

gamba; questa è stata vista allungarsi da dieci fino a dodici centimetri. Ora<br />

quella persona è migliorata sensibilmente, poiché inizia a camminare; ma<br />

la durata del male e la sua gravità rendono inevitabilmente la cura più<br />

difficoltosa e più lunga rispetto a una semplice torsione.<br />

Facciamo osservare che la medianità guaritrice, a nostra conoscenza, non è<br />

ancora presente con caratteri di generalità e universalità. Al contrario, è<br />

limitata quanto alle applicazioni, cioè il medium ha un’efficacia maggiore<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

24<br />

su certi individui piuttosto che su altri e non guarisce tutte le malattie. Si<br />

comprende che non poteva essere altrimenti, dal momento che è noto il<br />

ruolo primario che svolgono le affinità fluidiche in tutti i fenomeni<br />

medianici. Qualsiasi persona non ne usufruisce che occasionalmente e in<br />

circostanze determinate. Se si è ottenuta una guarigione una volta, anche<br />

difficile, è un errore credere che la si possa conseguire sempre, perché il<br />

fluido particolare di taluni malati è refrattario al fluido del medium; la<br />

guarigione è tanto più facile quanto più l’assimilazione dei fluidi si opera<br />

naturalmente. Così talvolta ci si sorprende vedendo persone deboli e<br />

delicate esercitare un’azione potente rispetto a individui forti e robusti. Ma<br />

quelle persone sono buoni conduttori di fluidi spirituali, mentre gli uomini<br />

vigorosi possono essere cattivi conduttori. Non dispongono che del loro<br />

fluido personale, fluido umano che non avrà mai la purezza e la forza<br />

riparatrice del fluido depurato dei buoni Spiriti.<br />

Sono ovvie, dopo queste precisazioni, le cause maggiori che si oppongono<br />

al fatto che la medianità diventi una professione. Per questo bisognerebbe<br />

essere dotati di una facoltà universale e solamente gli Spiriti incarnati di<br />

ordine più elevato possono possederla a quel grado. Presumendo di averla,<br />

sia pur esercitandola con disinteresse e per semplice filantropia, l’individuo<br />

dà una prova d’orgoglio che non è altro che inferiorità morale. La vera<br />

superiorità è contrassegnata dalla modestia. Professa il bene senza<br />

22


ostentazione e si mette da parte senza ambire a clamori. La fama va a<br />

cercarla e prima o poi la scopre, mentre la presunzione corre dietro la<br />

notorietà che quasi sempre sfugge. Gesù diceva a coloro che aveva sanato:<br />

«Andate, rendete grazie a Dio e non parlatene con nessuno». E’ un<br />

grandissimo insegnamento per i medium guaritori.<br />

Ricordiamo, infine, che la medianità guaritrice consiste esclusivamente in<br />

un’azione fluidica più o meno istantanea. Non bisogna confonderla né con<br />

il magnetismo umano né con la capacità, posseduta da alcuni medium, di<br />

ricevere dagli Spiriti l’indicazione dei rimedi. Gli ultimi sono unicamente<br />

medium medici, come altri sono medium poeti o disegnatori.<br />

MEDIANITÀ GUARITRICE<br />

Revue Spirite 1865, pag. 257<br />

Riceviamo una lettera da Lione, datata 12 luglio 1865.<br />

«Caro signor Kardec,<br />

devo, in qualità di spiritista, ricorrere alla vostra cortesia e pregarvi di<br />

darmi qualche consiglio in merito all’esercizio della medianità guaritrice per<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

25<br />

imposizione delle mani. Un articolo su questo argomento nella Revue<br />

Spirite, che approfondisca il soggetto, sarebbe accolto - ne son certo - con un<br />

enorme interesse non soltanto da chi, come me, si occupa di queste faccende<br />

con ardore, ma anche da molti altri ai quali una tale lettura potrebbe indurre<br />

il desiderio di interessarsene. Mi ricordo sempre le parole di una sonnambula<br />

che ho educato a quest’arte. La mandavo, durante il sonno magnetico, a<br />

visitare una malata a distanza e, dietro mia domanda su come la si poteva<br />

guarire, ella disse: “C’e una persona nel suo villaggio che potrebbe farlo, è il<br />

tale: è un medium guaritore, ma non lo sa”.<br />

«Non so fino a che punto questa facoltà è speciale - siete voi più di<br />

chiunque altro a poterlo dire - ma se lo è davvero sarebbe oltremodo<br />

auspicabile che voi attiraste su questo punto l’attenzione degli spiritisti. Tutti<br />

coloro i quali, pur non avendo le nostre opinioni, vi leggessero, non<br />

proverebbero alcuna ripugnanza a tentare una facoltà che non richiede che<br />

fede in Dio e preghiera. Che può esserci di più generale, di più universale?<br />

Non si tratta qui più di Spiritismo e ciascuno, a questo proposito, può<br />

conservare le sue opinioni. Quante suore di carità, o buoni curati di<br />

campagna, quante migliaia di persone pietose e mosse da carità, potrebbero<br />

essere medium guaritori! E’ ciò che sogno, per tutte le religioni, tutte le sètte.<br />

Accettata dalla generalità, questa facoltà, questo dono divino della bontà del<br />

23


Creatore, invece di restare appannaggio di pochi cadrebbe - se posso<br />

esprimermi con questi termini - sotto il dominio pubblico. Sarebbe un bel<br />

giorno, quello, per tutti quanti soffrono: e ce ne sono tanti!<br />

«Ma per esercitare questa facoltà, indipendentemente da una fede viva e<br />

dalla preghiera, possono esserci delle condizioni particolari da rispettare, dei<br />

procedimenti da seguire per agire il più efficacemente possibile. Qual è la<br />

parte del medium nell’imposizione delle mani? Quale quella degli Spiriti?<br />

Bisogna impiegare la volontà, come nelle operazioni magnetiche o limitarsi a<br />

pregare, lasciando agire a suo piacimento l’influenza occulta? Questa facoltà<br />

è realmente speciale o è accessibile a tutti? L’organismo c’entra in qualche<br />

modo, e fino a che punto? E’ una facoltà coltivabile, e in che maniera?<br />

«Ecco dove la vostra lunga esperienza, i vostri studi sulle influenze<br />

fluidiche, l’insegnamento degli Spiriti elevati che vi assistono e infine i<br />

documenti che raccogliete da tutti gli angoli del globo possono permettersi di<br />

illuminarci e di istruirci: nessuno, come voi, gode di questa situazione unica.<br />

Tutti coloro i quali si occupano di tale questione desiderano i vostri consigli<br />

quanto me, ne sono certo, e credo di farmi loro interprete. Che miniera<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

26<br />

feconda, la medianità guaritrice! Si darà sollievo o si guariranno i corpi e<br />

attraverso questo sollievo, o questa guarigione, si troverà il cammino del<br />

cuore, là proprio dove la logica aveva fallito. Quali risorse possiede lo<br />

Spiritismo! Quanto è ricco di mezzi che è chiamato a mettere a disposizione!<br />

Non lasciamone nessuno improduttivo: che tutti concorrano a elevarlo o a<br />

diffonderlo. Voi non vi risparmiate, caro signor Kardec, e grazie a Dio e ai<br />

buoni Spiriti, lo Spiritismo vi deve ciò che oggi è. Voi avete già una<br />

ricompensa in questo mondo nella simpatia e l’affetto di milioni di cuori che<br />

pregano per voi; senza contare la vera ricompensa che vi attende in un<br />

mondo migliore.<br />

La prego... ».<br />

A.D.<br />

Ciò che il nostro distinto corrispondente ci chiede è nientemeno che un<br />

trattato sulla materia. La questione è stata affrontata nel Libro dei medium e<br />

in molti articoli della Revue a proposito dei fatti di ossessione e di<br />

guarigione; è riassunta nel Vangelo secondo lo spiritismo, a proposito delle<br />

preghiere per i malati o i medium guaritori. Se un trattato completo e<br />

ordinato ancora non è stato redatto, ciò è dovuto a due motivi: il primo è che,<br />

24


malgrado tutta l’attività che svolgiamo nei nostri lavori ci è impossibile farlo;<br />

il secondo è più grave e risiede nell’insufficienza delle nozioni che si<br />

possiedono a tutt’oggi su questa materia. La conoscenza della medianità<br />

guaritrice è una delle conquiste che dobbiamo allo Spiritismo; ma lo<br />

Spiritismo, che si trova all’inizio, non può ancora aver detto tutto; non può,<br />

d’un colpo, mostrarci tutti i fatti che abbraccia. Ogni giorno ne svela di nuovi,<br />

dai quali discendono nuovi principi che vengono a corroborare o completare<br />

quelli che già sono noti; ma occorre del tempo perché tutto questo avvenga.<br />

La medianità guaritrice deve seguire il suo turno; benché parte integrante<br />

dello Spiritismo ella è, da sola, una scienza intera, perché si lega al<br />

magnetismo e abbraccia non solo le malattie propriamente dette, ma tutte le<br />

varietà - numerose e complesse - di ossessione che influiscono<br />

sull’organismo. Non è dunque che si possa sviluppare in poche parole un<br />

soggetto tanto vasto. Noi ci lavoriamo, come a tutte le altre parti dello<br />

Spiritismo, ma poiché non vogliamo metterci dentro niente che sia frutto<br />

delle nostre fantasie e ipotesi, procediamo solo a forza di esperienza e di<br />

osservazioni. I limiti di questo articolo non ci permettono di diffonderci in<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

27<br />

tutti gli sviluppi che la questione comporta, per cui riassumiamo qui alcuni<br />

dei principi fondamentali che l’esperienza ha consacrato.<br />

1. I medium che ottengono da parte degli Spiriti indicazioni di terapie non<br />

sono propriamente quelli che si definiscono guaritori, perché non guariscono<br />

affatto da se stessi. Sono solo dei medium scriventi che hanno un’attitudine<br />

più sviluppata di altri verso questo genere di comunicazioni e che, proprio<br />

per questo, si possono appellare medium consultanti, così come altri sono<br />

medium poeti o disegnatori. La medianità guaritrice si esercita per azione<br />

diretta del medium sul malato, grazie all’aiuto di una sorta di<br />

magnetizzazione dell’atto o del pensiero.<br />

2. Chi dice medium dice intermediario. Tra il magnetizzatore<br />

propriamente detto e il medium guaritore c’è questa differenza: che il primo<br />

magnetizza con il suo fluido personale e il secondo con il fluido degli Spiriti,<br />

per i quali egli funge da conduttore. Il magnetismo prodotto dal fluido<br />

dell’uomo è il magnetismo umano; quello che proviene dal fluido degli<br />

Spiriti è il magnetismo spirituale.<br />

3. Il fluido magnetico ha dunque due origini ben distinte: gli Spiriti<br />

incarnati e quelli disincarnati. Questa differenza di origine ne produce<br />

25


un’altra nettissima in quanto a qualità di fluidi e loro effetti.<br />

Il fluido umano è sempre più o meno impregnato dalle impurezze fisiche<br />

o morali dell’incarnato; quello degli Spiriti buoni è necessariamente più puro<br />

e, per ciò stesso, ha delle proprietà più attive che causano una guarigione più<br />

veloce. Passando per il tramite dell’intermediario, però, può alterarsi come<br />

un’acqua limpida che scorre in un tubo sporco, come si altera un qualunque<br />

rimedio se è stato conservato in un vaso imbrattato e perde parte delle sue<br />

proprietà benefiche. Da ciò, per qualunque vero medium guaritore, discende<br />

la necessità assoluta di impegnarsi per la sua purificazione, ovvero al suo<br />

miglioramento morale secondo questo principio semplicissimo: pulite il vaso<br />

prima di servirvene, se volete avere qualcosa di buono. Questo solo basta a<br />

mostrare che il primo venuto non potrebbe essere un vero medium guaritore,<br />

nella più autentica accezione del termine.<br />

4. Il fluido spirituale è tanto più epurato e benefico in quanto lo Spirito che<br />

lo fornisce è esso stesso più puro e più liberato dalla materia. Si capisce che<br />

quello degli Spiriti inferiori deve avvicinarsi a quello dell’uomo e può avere<br />

qualità dannose, se lo Spirito è impuro e animato da cattive intenzioni.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

28<br />

Per la stessa ragione le qualità del fluido umano presentano gamme<br />

infinite, a seconda delle qualità fisiche e morali dell’individuo: è evidente<br />

che un fluido che scaturisce da un corpo malsano può inoculare principi<br />

patologici nel magnetizzato. Le qualità morali del magnetizzatore, ovvero la<br />

purezza di intenzioni e di sentimento, il desiderio ardente e disinteressato di<br />

aiutare il prossimo, uniti alla sanità del corpo, conferiscono al fluido una<br />

potenza riparatrice che può, in alcuni individui, avvicinare alle qualità del<br />

fluido spirituale.<br />

Sarebbe dunque un errore considerare il magnetizzatore come una<br />

semplice macchina di trasmissione di fluido. In ciò, come in tutte le cose, il<br />

prodotto dipende dallo strumento e dall’agente produttore. Per questi motivi<br />

sarebbe imprudente sottomettersi all’azione magnetica del primo sconosciuto<br />

qualunque; a parte le conoscenze pratiche indispensabili, il fluido del<br />

magnetizzatore è come il latte di una balia: salutare o nocivo.<br />

5. Poiché il fluido umano è meno attivo, richiede una magnetizzazione<br />

sostenuta e un trattamento talora molto lungo; il magnetizzatore, che<br />

dispensa il suo fluido personale, si esaurisce e si affatica, perché dona il suo<br />

proprio elemento vitale. Per questo deve, di tanto in tanto, recuperare le sue<br />

26


forze. Il fluido spirituale, più potente perché più puro, produce effetti più<br />

rapidi e spesso quasi istantanei. Giacché questo fluido non è quello del<br />

magnetizzatore, ne scaturisce che la fatica è quasi nulla.<br />

6. Lo Spirito può agire direttamente, senza intermediario, su un individuo,<br />

come si è potuto constatare in numerose occasioni, sia per alleviare le<br />

sofferenze sia per guarire, se questo è possibile, o per produrre il sonno<br />

sonnambolico. Quando agisce per il tramite di un intermediario, si entra nella<br />

medianità guaritrice.<br />

7. Il medium guaritore riceve il flusso fluidico dello Spirito, mentre il<br />

magnetizzatore attinge in se stesso. I medium guaritori, però, quelli la cui<br />

personalità si annulla al cospetto dell’azione spirituale, sono estremamente<br />

rari, perché questa facoltà, elevata al più alto grado, richiede un insieme di<br />

qualità morali che difficilmente si rinvengono sulla terra: e sono soltanto<br />

questi che possono ottenere con l’imposizione delle mani quelle guarigioni<br />

istantanee che ci paiono prodigiose; pochissime persone possono aspirare a<br />

questa grazia. L’orgoglio e l’egoismo sono le principali cause delle<br />

imperfezioni umane, per cui quelli che si vantano di possedere questo dono,<br />

che se ne vanno in giro annunciando le cure meravigliose che hanno fatto, o<br />

che dicono di aver fatto, che cercano la gloria, la fama o il profitto, sono nelle<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

29<br />

condizioni peggiori per ottenerlo, perché questa facoltà è privilegio esclusivo<br />

della modestia, dell’umiltà della dedizione e del disinteresse. Gesù diceva a<br />

coloro che aveva guarito: andate a render grazie a Dio e non ditelo a nessuno.<br />

8. La medianità guaritrice pura è dunque un’eccezione e ne deriva che<br />

quasi sempre c’è un’azione simultanea del fluido spirituale e di quello<br />

umano: cioè a dire che i medium guaritori sono tutti più o meno<br />

magnetizzatori, in quanto agiscono dopo procedure magnetiche; la differenza<br />

sta nella predominanza dell’uno o dell’altro fluido e nella rapidità, più o<br />

meno accentuata, della guarigione. Qualunque magnetizzatore può divenire<br />

medium guaritore se sa farsi assistere da Spiriti buoni; in questo caso gli<br />

Spiriti gli vanno in aiuto riversando su di lui il loro proprio fluido che può<br />

decuplicare o centuplicare l’azione del fluido prettamente umano.<br />

9. Gli Spiriti vanno verso chi li desidera: nessuna volontà può costringerli.<br />

Si arrendono alla preghiera, se è fervida, sincera, mai all’ingiunzione. Ne<br />

risulta che la volontà non può dar origine alla medianità guaritrice e che<br />

nessuno può essere medium guaritore per calcolo. Si riconosce il medium<br />

27


guaritore dai risultati che ottiene e non dalla sua pretesa di esserlo.<br />

10. Ma se la volontà è inefficace, quanto a concorso degli Spiriti, è assai<br />

potente invece per imprimere al fluido, spirituale o umano, una buona<br />

direzione e una maggiore energia. Nell’uomo debole e distratto la corrente è<br />

fievole, l’emissione esile. Il fluido spirituale si arresta in lui, ma senza alcun<br />

profitto per lui. Nell’uomo dalla volontà energica la corrente produce l’effetto<br />

di una pioggia intensa. Non bisogna confondere la volontà energica con la<br />

testardaggine, perché questa deriva sempre dall’orgoglio o dall’egoismo,<br />

mentre anche il più umile può avere la volontà della dedizione.<br />

La volontà è anche abbastanza potente per dare ai fluidi le qualità speciali<br />

appropriate alla natura del male. Questo punto, che è fondamentale, si<br />

ricollega a un principio ancora poco conosciuto ma che è allo studio, e cioè<br />

quello delle creazioni fluidiche e delle modifiche che il pensiero può far<br />

subire alla materia. Il pensiero, che provoca un’emissione fluidica, può<br />

operare certe trasformazioni, molecolari e atomiche, come si vede accadere<br />

sotto l’influenza dell’elettricità, della luce o del calore.<br />

11. La preghiera, che è un pensiero, quando è fervida e ardente, fatta con<br />

fede, produce l’effetto di una magnetizzazione, non solo richiamando gli<br />

Spiriti buoni, ma dirigendo sul malato una corrente fluidica salutare. A<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

30<br />

questo proposito, richiamiamo l’attenzione sulle preghiere contenute nel<br />

Vangelo secondo lo spiritismo, per i malati o gli ossessi.<br />

12. Se la medianità guaritrice pura è il privilegio di poche anime scelte, la<br />

possibilità di alleviare certe sofferenze, o anche di guarire, benché non in<br />

maniera istantanea, certe malattie, è data a tutti, senza che occorra essere<br />

magnetizzatori. La conoscenza delle procedure magnetiche è utile in casi<br />

complessi, ma non è indispensabile. Come è possibile per tutti fare appello<br />

agli Spiriti buoni, di pregare e di volere il bene, spesso basta imporre le mani<br />

su un dolore per calmarlo: è quanto possono fare tutti, se c’è fede, fervore,<br />

volontà e fiducia in Dio. C’è da sottolineare comunque che la maggior parte<br />

dei medium guaritori inconsci, ovvero quelli che non si rendono conto della<br />

loro facoltà, e che si ritrovano talora nelle condizioni più umili e tra gente<br />

priva di ogni istruzione, raccomandano la preghiera e si aiutano essi stessi<br />

pregando. Solo la loro ignoranza fa loro credere all’efficacia di questa o quella<br />

formula; talvolta, poi, vi mescolano pratiche evidentemente superstiziose di<br />

cui bisogna fare il conto che meritano.<br />

28


13. Ma dal fatto che si sarà ottenuto una volta, o anche molte volte, risultati<br />

soddisfacenti sarebbe azzardato ritenersi medium guaritori e concluderne che<br />

si può ormai vincere qualunque genere di male. L’esperienza dimostra che,<br />

nell’accezione ristretta della parola, tra i più dotati non ci sono medium<br />

guaritori universali. Il tale avrà reso la salute a un malato ma non avrà alcun<br />

effetto su un altro; il talaltro avrà guarito una malattia su un individuo, ma<br />

non riuscirà a fare lo stesso, per la medesima malattia, sull’identico malato o<br />

su un altro, una seconda volta; quell’altro ancora, infine, avrà questa facoltà<br />

oggi, ma non più domani, e potrà riscoprirsela dopodomani, a seconda delle<br />

affinità o delle condizioni fluidiche nelle quali si trova.<br />

14. La medianità guaritrice è un’attitudine, come tutti i tipi di medianità,<br />

inerente all’individuo, ma il risultato reale di questa attitudine è<br />

indipendente dalla sua volontà. Incontestabilmente, si sviluppa con<br />

l’esercizio e soprattutto con la pratica del bene e della carità; ma giacché non<br />

potrebbe avere la costanza o la puntualità di un talento acquisito con lo<br />

studio, del quale si è sempre padroni, non potrebbe divenire una professione.<br />

Sarebbe dunque abusivamente che una persona si ponesse al pubblico<br />

dichiarandosi medium guaritore. Queste riflessioni, però, non si applicano ai<br />

magnetizzatori, perché il potere è in loro stessi ed essi sono liberi di disporne.<br />

15. E’ un errore credere che quanti non condividono le nostre credenze non<br />

abbiano nessun ritegno a tentare di esplicitare una simile facoltà. La<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

31<br />

medianità guaritrice ragionata è intimamente legata allo Spiritismo, poiché<br />

poggia essenzialmente sul concorso degli Spiriti. Ora, quelli che non credono<br />

agli Spiriti, né alla loro anima, e ancor meno all’efficacia della preghiera, non<br />

saprebbero porsi nelle condizioni adeguate, perché non è una cosa che si<br />

possa compiere macchinalmente. Tra coloro che credono all’anima e alla sua<br />

immortalità, quanti ce ne sono ancora oggi che rabbrividirebbero a dover fare<br />

appello agli Spiriti buoni, per il timore di attirare il demonio, e che credono<br />

ancora in buona fede che tutte queste guarigioni sono opera del diavolo? Il<br />

fanatismo è cieco, non ragiona. Non sarà sempre così, certo ma ci vorrà<br />

ancora tempo prima che la luce penetri in cervelli simili. Nell’attesa, facciamo<br />

quanto più bene è possibile, con l’aiuto dello Spiritismo. Facciamolo anche ai<br />

nostri nemici, accettiamo di essere ripagati con l’ingratitudine, il che è il<br />

mezzo migliore per vincere certe resistenze, e provare che lo Spiritismo non è<br />

tanto nero quanto si dice.<br />

29


IL PRINCIPE DI HOHENLOHE, MEDIUM GUARITORE<br />

Revue Spirite 1866, pag. 368<br />

La medianità guaritrice è all’ordine del giorno e tutto ciò che si collega alla<br />

questione offre un interesse di attualità. Per questo articolo concernente le<br />

guarigioni del principe di Hohenlohe, che hanno fatto alcuni decenni<br />

addietro grande sensazione, ci basiamo su la Verità di Lione, numero del 21<br />

ottobre 1866. La notizia fa parte di una serie di articoli molto istruttivi<br />

riguardanti i medium guaritori.<br />

A proposito dell’argomento, siamo felici di constatare che la Verità, giunta<br />

al quarto anno, prosegue con successo il corso delle sue erudite e interessanti<br />

pubblicazioni, che gettano luce sulla storia dello Spiritismo e lo mettono in<br />

evidenza ovunque, nell’antichità come nei tempi moderni. Sebbene, su taluni<br />

punti, non condividiamo interamente le opinioni del principale redattore,<br />

M.A.P..., riconosciamo egualmente che con le sue laboriose ricerche rende<br />

alla<br />

causa un beneficio reale, apprezzato da tutti gli Spiritisti.<br />

In effetti, provare che la dottrina spiritista attuale è la sintesi di credenze<br />

universalmente diffuse, condivise da uomini la cui parola fa testo e che sono<br />

stati i nostri primi maestri in filosofia, equivale a mostrare che essa non è<br />

fondata sulla fragile base dell’opinione di uno solo. Cosa possono desiderare<br />

gli Spiritisti, se non trovare tanti più fautori possibili delle loro credenze?<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

32<br />

Deve essere dunque una soddisfazione, nello stesso tempo che una<br />

consacrazione dell’idea che professano, constatarne molti prima di sé. Non<br />

abbiamo mai compreso come alcuni uomini di buon senso abbiano potuto<br />

argomentare contro lo Spiritismo moderno, sostenendo che non è il primo<br />

inventore dei principi che proclama, mentre è precisamente questo che<br />

costituisce parte della sua forza e l’accredita. Addurre a pretesto la sua<br />

origine antica per denigrarlo significa mostrarsi illogici e molto maldestri,<br />

poiché lo Spiritismo non si è mai addossato il merito della prima scoperta.<br />

Quindi si fraintende stranamente sui sentimenti che animano gli Spiritisti, ai<br />

quali si attribuiscono idee assai ristrette e una sciocca pretesa, e si reputa di<br />

molestarli obiettando che quel che professano è da molto tempo conosciuto,<br />

mentre essi sono i primi a scavare nel passato, cercando di scoprirvi le tracce<br />

dell’antichità delle loro credenze. Queste vengono fatte rimontare alle prime<br />

età del mondo, poiché sono fondate sulle leggi della natura che sono eterne.<br />

30


Nessuna grande verità è sortita di sana pianta dal cervello di un singolo<br />

individuo; tutte, senza eccezioni, hanno avuto precursori che le hanno<br />

presentite o ne hanno scorto qualche parte. Lo Spiritismo si sente onorato di<br />

annoverarne a migliaia e tra gli uomini più giustamente considerati.<br />

Mettendo ciò in evidenza, si mostra il numero infinito di aspetti attraverso i<br />

quali si collega alla storia dell’umanità.<br />

Da nessuna parte, però, si può ritrovare lo Spiritismo completo. La sua<br />

coordinazione in un corpo di dottrine, con tutte le conseguenze e le<br />

applicazioni, la sua correlazione con le scienze positive, è un’opera<br />

essenzialmente moderna. Ma dappertutto se ne rinvengono elementi sparsi,<br />

confusi con credenze superstiziose dalle quali è stato necessario separarli. Se<br />

si riunissero le idee che si scoprono disseminate presso la maggior parte dei<br />

filosofi antichi e moderni e negli scrittori sacri e profani, nonché i fatti<br />

innumerevoli e infinitamente diversi che si sono prodotti in tutte le epoche,<br />

attestanti i rapporti tra il mondo visibile e quello invisibile, si arriverebbe a<br />

costituire uno Spiritismo identico a quello odierno. Ed è proprio l’argomento<br />

invocato contro di lui da taluni detrattori. E’ così che ha proceduto? E’ una<br />

compilazione di vecchie idee, riunite di una nuova forma? No, è scaturito<br />

interamente da recenti osservazioni, ma è ben lontano dal credersi sminuito<br />

da ciò che è stato detto ed esplorato in passato: anzi se ne riconosce fortificato<br />

e ancora più grande.<br />

Una storia dello Spiritismo, concernente l’epoca precedente quella attuale,<br />

è tuttora da fare. Una trattazione di questa natura, coscienziosa, scritta con<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

33<br />

precisione e chiarezza, senza lungaggini superflue e inopportune che ne<br />

renderebbero penosa la lettura, sarebbe un’opera particolarmente utile, un<br />

documento prezioso da consultare. Sarebbe, per di più, un’opera di pazienza<br />

ed erudizione piuttosto che un lavoro letterario. Consisterebbe,<br />

principalmente, nella citazione dei passaggi di diversi autori che hanno<br />

espresso pensieri, dottrine e teorie che si rinvengono nello Spiritismo di oggi.<br />

Chi farà questa fatica con diligenza, riceverà grande gratitudine dalla<br />

dottrina.<br />

Ritorniamo al nostro soggetto, dal quale ci siamo un poco allontanati senza<br />

volerlo, ma non senza utilità.<br />

Lo Spiritismo moderno non ha scoperto né inventato la medianità<br />

guaritrice e i medium guaritori, nello stesso modo degli altri fenomeni<br />

31


spiritici. Dal momento che la medianità guaritrice è una facoltà naturale<br />

sottomessa a una legge, come tutte le manifestazioni della natura, essa ha<br />

dovuto prodursi nelle diverse epoche, come è constatato dalla storia. Ma era<br />

riservato al nostro tempo, con l’ausilio delle nuove cognizioni che<br />

possediamo, darne una spiegazione razionale e farla uscire dal dominio del<br />

meraviglioso. Il principe di Hohenlohe ne offre un esempio molto notevole,<br />

anche perché i fatti sono accaduti poco prima che si discutesse di Spiritismo e<br />

di medium. Ecco il sunto fornito dal giornale la Verità:<br />

«Nell’anno 1829 venne a Wurtzbourg, importante città della Baviera, un<br />

santo prete, il principe di Hohenlohe. Infermi e malati si recavano da lui per<br />

chiedere il soccorso delle sue preghiere, allo scopo di ottenere dal cielo la loro<br />

guarigione. Egli invocava su di loro le grazie divine e ben presto si vide un<br />

gran numero di sventurati guarire improvvisamente. Il rumore di queste<br />

meraviglie riecheggiò lontano. La Germania, la Francia, la Svizzera, l’Italia,<br />

gran parte dell’Europa, ne sono edotte. Molti scritti sono stati pubblicati e ne<br />

perpetuano il ricordo. Tra le testimonianze autentiche e degne di fede, che<br />

certificano la realtà dei fatti, è sufficiente trascriverne qui qualcuna, poiché<br />

l’insieme costituisce già una prova convincente.<br />

«Ecco dapprima un estratto di quel che ha scritto sulla questione il signor<br />

Scharold, consigliere di ambasciata a Wurtzbourg e testimone di gran parte<br />

delle cose che riporta.<br />

«“Per due anni una principessa diciassettenne, Matilde di<br />

Schwartzemberg, figlia del principe che porta lo stesso nome, era stata nella<br />

casa di cura del signor Haine, a Wurtzbourg. Era assolutamente<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

34<br />

impossibilitata a camminare. Inutilmente i medici più famosi di Francia, Italia<br />

e Austria, avevano esaurito tutte le risorse della loro arte per guarire la<br />

principessa da quella infermità. Solamente Haine, che si era giovato della<br />

guida e dell’esperienza del celebre medico Textor, era riuscito, con assidue<br />

cure prodigate alla malata, a metterla in condizione di reggersi in piedi. Ella<br />

stessa, con sforzo, era pervenuta ad eseguire qualche movimento come per<br />

camminare, ma senza avanzare realmente. Ebbene! Il 20 giugno 1829 ha<br />

lasciato improvvisamente il letto e ha camminato senza impedimenti.<br />

«“Ecco come è accaduto. Il principe di Hohenlohe, verso le dieci, è andato<br />

a visitare la principessa, che risiedeva allora presso il signor de Reinach,<br />

decano del convitto. Appena entrato nell’appartamento le ha chiesto,<br />

32


iniziando la conversazione in presenza della governante, se avesse una fede<br />

ferma che Gesù Cristo l’avrebbe potuta guarire dalla malattia. Dopo avere<br />

sentito che ne era intimamente convinta, il principe ha detto alla devota<br />

inferma di pregare dal più profondo del cuore e rimettere a Dio la sua<br />

fiducia.<br />

«“Appena terminato di pregare, il principe le ha dato la benedizione,<br />

dicendo: “Andate, principessa, alzatevi! Ora siete guarita e potete camminare<br />

senza sofferenze...”. Molte persone sono state immediatamente richiamate<br />

dall’avvenimento. Non sapevano come esprimere lo sbalordimento per una<br />

guarigione così rapida e incomprensibile. Tutti sono caduti in ginocchio,<br />

profondamente commossi, cantando le lodi all’Onnipotente. Si son felicitati<br />

con la principessa per la buona sorte e hanno aggiunto le loro lacrime a quelle<br />

che la gioia faceva scendere dai suoi occhi.<br />

«“La notizia, diffondendosi nella città, ha causato molto stupore. Si<br />

accorreva in massa, per assicurarsi di persona del fatto. Il 21 giugno, la<br />

principessa si era già mostrata in pubblico. Non si può descrivere l’emozione<br />

che provava, vedendosi liberata dallo stato di crudeli sofferenze.<br />

«“Il 25, il principe di Hohenlohe ha fornito un altro esempio notevole della<br />

grazia che possiede. La sposa di un fabbro della via Semmels non riusciva a<br />

sentire nemmeno i colpi del più grosso martello della fucina. E’ andata a<br />

trovare il principe nel cortile del presbiterio Hung, supplicandolo di<br />

soccorrerla. Mentre lei era in ginocchio, lui le ha imposto le mani sulla testa e<br />

ha pregato qualche istante, con gli occhi rivolti al cielo; poi l’ha presa per<br />

mano, facendola alzare. Grande è stata la sorpresa dei presenti allorché la<br />

donna, sollevandosi, ha detto di sentir suonare l’orologio della chiesa!<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

35<br />

Ritornando nella propria casa, non si stancava di raccontare, a quanti la<br />

interrogavano, quel che le era accaduto.<br />

«“Il 26, una persona illustre (il principe ereditario di Baviera) è stata<br />

guarita immediatamente da una malattia che secondo le regole della<br />

medicina, avrebbe dovuto durare ancora a lungo e cagionare altre pene. La<br />

notizia ha prodotto viva gioia nel cuore degli abitanti di Wurtzbourg.<br />

«“Il principe di Hohenlohe ha avuto similmente successo nella guarigione<br />

di una donna che aveva tentato ben due volte di risanare. In ciascuna<br />

occasione non aveva ottenuto che un leggero sollievo. Tale guarigione è stata<br />

realizzata nella persona di una cognata del signor Broili, negoziante. Da<br />

33


molto tempo era afflitta da una paralisi dolorosa. La casa è risuonata di grida<br />

di esultanza.<br />

«“Lo stesso giorno è stata resa la vista alla vedova Balzano, da parecchi<br />

anni completamente cieca. Mi sono accertato personalmente del fatto.<br />

«“Appena finito lo spettacolo di questa scena toccante, sono stato<br />

testimone di un’altra cura, operata nell’abitazione del generale D... Una<br />

giovane donna era così gravemente deforme alla mano destra che non poteva<br />

adoperarla e nemmeno distenderla. Ella ha mostrato subito la prova della sua<br />

perfetta guarigione, alzando con quella mano una sedia molto pesante.<br />

«“Ancora, lo stesso giorno, è stato guarito un paralitico, il cui braccio<br />

sinistro era totalmente inerte. La cura di altri due paralitici ha avuto luogo<br />

pochi istanti dopo. La guarigione è stata egualmente completa e ancora più<br />

rapida.<br />

«“Il 28, ho visto direttamente con quale prontezza e quale efficacia il<br />

principe di Hohenlohe tratta i bambini. Ne è stato portato al suo cospetto uno<br />

dalla campagna, che era in grado di camminare soltanto con le stampelle.<br />

Dopo qualche minuto, sopraffatto dalla felicità, correva senza grucce nella<br />

strada. Un bambino muto, che non poteva far udire che suoni inarticolati, è<br />

stato condotto nel frattempo dal principe. Erano trascorsi soltanto pochi<br />

minuti, quando il bambino ha iniziato a parlare. E’ giunta anche una povera<br />

madre, con una fanciulletta sulle spalle; ambedue le gambe erano storpie.<br />

L’ha deposta ai piedi del principe, che un istante dopo ha restituito la<br />

bambina alla madre, che ha visto allora sua figlia correre e saltare di gioia.<br />

«“Il 29, una donna di Neustadt, paralitica e cieca, è arrivata su una carretta.<br />

Non vedeva da venticinque anni. Intorno alle tre del pomeriggio, si è<br />

presentata al castello della città in cui egli risiedeva, per implorarne il<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

36<br />

soccorso. In quel momento il principe entrava nel vestibolo, costruito a forma<br />

di una grande tenda. Cadendo ai suoi piedi la donna l’ha supplicato, in nome<br />

di Gesù Cristo, di aiutarla. Il principe ha pregato, l’ha benedetta e le ha<br />

chiesto se credeva fermamente che nel nome di Gesù poteva riacquistare la<br />

vista. Non appena ella ebbe risposto di sì, il principe le ha detto di alzarsi. Si è<br />

allontanata, ma dopo qualche passo, improvvisamente, i suoi occhi si sono<br />

aperti. Ella vedeva e ha fornito successivamente tutte le prove della facoltà<br />

che aveva recuperato. I testimoni della guarigione, tra i quali un gran numero<br />

di nobili della corte, sono rimasti ammirati.<br />

34


«“La cura di un’altra donna dell’ospedale civile, condotta anch’essa dal<br />

principe, non è stata meno sorprendente. Elisabeth Laner, figlia di un<br />

calzolaio, aveva la lingua talmente lesa che talvolta, per almeno quindici<br />

giorni, non poteva articolare una sola sillaba. Le capacità mentali avevano<br />

molto patito. L’uso degli arti era quasi perso, in modo che nel suo letto era<br />

come un peso inerte. Ebbene! Quella povera sventurata si è recata oggi<br />

all’ospedale, senza l’assistenza di nessuno. Gode di tutti i propri sensi come<br />

dodici anni fa e la lingua è così sciolta che nessuno nell’ospizio, parla con pari<br />

speditezza.<br />

«“Il 30, dopo mezzogiorno, il principe ha fornito un esempio straordinario<br />

di guarigione. Un carro, attorno al quale si erano radunate migliaia di<br />

persone, era venuto da Musmerstadt. In esso si trovava un povero studente<br />

paralizzato alle braccia e alle gambe, deperito in maniera terribile.<br />

«“Il principe, implorato da questo infelice, si è recato al carro. Ha pregato<br />

per circa cinque minuti, con le mani giunte ed elevate al cielo. Si è rivolto<br />

alcune volte allo studente e infine gli ha detto: Alzatevi, in nome di Gesù<br />

Cristo. Lo studente si è sollevato, ma con sofferenze che non ha potuto<br />

dissimulare. Il principe l’ha esortato a non perdere la fiducia. Lo sventurato,<br />

che qualche minuto prima non poteva muovere braccia e gambe, si è<br />

mantenuto allora ritto e perfettamente padrone di sé sul carro. Poi, volgendo<br />

in direzione del cielo gli occhi, nei quali si vedeva dipinta la più tenera<br />

riconoscenza, ha gridato: Dio mio! Mi avete soccorso!. Gli spettatori non<br />

sono riusciti a trattenere le lacrime”.<br />

«Le guarigioni miracolose, operate a Wurtzbourg dal principe di<br />

Hohenlohe, potrebbero dare motivo per più di cento quadri d’ex voto».<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

37<br />

Si noterà l’analogia stupefacente che esiste tra questi fatti di guarigione e<br />

quelli di cui siamo testimoni oggi. Il principe si trovava nelle migliori<br />

condizioni per lo sviluppo della facoltà, che ha così conservato fino alla fine.<br />

Poiché in quell’epoca non se ne conosceva la vera origine, era considerata un<br />

dono soprannaturale, come se il principe realizzasse dei miracoli. Ma perché<br />

è considerata da talune persone un dono del cielo e da altre come un’opera<br />

demoniaca? Non conosciamo alcun medium guaritore che abbia affermato di<br />

riceverla dal diavolo; tutti, senza eccezione, si prodigano invocando il nome<br />

di Dio e dichiarano di non poter far nulla senza la sua volontà. Anche coloro<br />

che ignorano lo Spiritismo e agiscono per intuizione raccomandano la<br />

35


preghiera, alla quale riconoscono un potente effetto ausiliare. Se agissero per<br />

volere del demonio sarebbero ingrati a rinnegarlo e quest’ultimo non è né<br />

abbastanza modesto né disinteressato da lasciare, a colui che combatte, il<br />

merito del bene compiuto, poiché in questo caso perderebbe i suoi clienti in<br />

luogo di reclutarne. Si è visto mai un mercante vantare agli acquirenti la<br />

merce del vicino a proprio danno, invitandoli ad andare da lui? In verità, si<br />

avrebbe ragione di ridere del diavolo, in quanto se ne farebbe un essere<br />

abbastanza sciocco e stupido.<br />

La comunicazione seguente è stata concessa dal principe di Hohenlohe alla<br />

Società di Parigi.<br />

[Società di Parigi, 26 ottobre 1866, medium signor Desliens]<br />

«Signori, vengo tra voi con molto piacere. Che le mie parole possano<br />

diventare, per tutti, una fonte utile di istruzione.<br />

«Modesto strumento della Provvidenza, ho contribuito a far glorificare il<br />

suo nome. Vengo volentieri tra coloro che hanno come fine principale quello<br />

di agire secondo le sue leggi e avanzare, quanto più possibile, nella via della<br />

perfezione. I vostri sforzi sono lodevoli e mi considero molto onorato di<br />

assistere, talvolta, all’opera che avete intrapreso. Veniamo subito alle<br />

manifestazioni che hanno determinato la mia presenza in questa sede.<br />

«Come avete detto con precisione, la facoltà di cui ero dotato era<br />

semplicemente il risultato di una medianità. Ero uno strumento; gli Spiriti<br />

agivano attraverso la mia persona e se ho potuto fare qualcosa, certamente è<br />

stato per il grande desiderio di compiere il bene e per l’intima convinzione<br />

che tutto è possibile a Dio. Credevo!... E le guarigioni che ottenevo<br />

accrescevano continuamente la mia fede.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

38<br />

«Come tutte le facoltà medianiche che contribuiscono, oggi, alla diffusione<br />

dell’insegnamento spiritista, la medianità guaritrice è stata esercitata in tutti i<br />

tempi da individui appartenenti a differenti religioni. - Dio dissemina<br />

ovunque i suoi servitori più evoluti, i quali costituiscono gli elementi<br />

fondamentali del progresso presso coloro che sono più lontani dalla virtù.<br />

Aggiungo, ancora, soprattutto tra essi... Come un buon padre che ama in<br />

egual misura i suoi figli, la sua sollecitudine è diretta a tutti, ma più<br />

particolarmente a quanti hanno maggior bisogno di aiuto per avanzare. - Così<br />

non è raro incontrare uomini dotati di facoltà straordinarie volte a beneficio<br />

della moltitudine. Spesso tra i più semplici, e con questa parola intendo chi<br />

36


non ha offuscato, con l’orgoglio e l’egoismo, la purezza dei sentimenti. E’<br />

vero che la facoltà può essere posseduta da persone indegne; ma in questo<br />

caso, e non potrebbe essere altrimenti, essa è soltanto temporanea. E’ un<br />

modo energico per aprire loro gli occhi: tanto peggio per chi si ostina a tenerli<br />

chiusi.<br />

«Rientreranno nell’oscurità dalla quale sono usciti con lo scompiglio e la<br />

derisione al loro seguito, come se Dio punisse in questa vita l’orgoglio e<br />

l’ostinazione a non riconoscere la sua voce.<br />

«Quale che sia la credenza intima di un individuo, se le sue intenzioni<br />

sono pure ed è assolutamente convinto della realtà di ciò che crede, egli può,<br />

in nome di Dio, operare grandi cose. La fede trasporta le montagne: rende la<br />

vista ai ciechi e l’intendimento spirituale a coloro che peregrinavano prima<br />

nelle tenebre della routine quotidiana e dell’errore.<br />

«Quanto alla maniera migliore di esercitare la facoltà di medium guaritore,<br />

ne esiste una sola: rimanere modesti e puri e attribuire a Dio e alle potenze<br />

che dirigono la facoltà tutto quel che si compie.<br />

«Gli strumenti della Provvidenza si smarriscono quando non si reputano<br />

semplici strumenti; pretendono che le virtù personali siano in parte causa<br />

della scelta concernente la loro persona; l’orgoglio li inebria e il precipizio si<br />

apre sotto i loro passi.<br />

«Educato nella religione cattolica, pervaso dalla santità dei suoi precetti,<br />

con fede nei suoi insegnamenti come tutti i miei contemporanei, consideravo<br />

miracoli le manifestazioni di cui ero oggetto. Oggi so che si tratta di cose<br />

naturali, che possono e devono armonizzarsi con l’immutabilità delle leggi<br />

del Creatore, affinché la sua grandezza e la sua giustizia rimangano<br />

inalterate.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

39<br />

«Dio non fa miracoli!... Poiché in quel caso si penserebbe che la verità<br />

non è tanto forte da affermarsi da sola; d’altra parte, non sarebbe logico<br />

mostrare l’eterna armonia delle leggi della natura, turbandole poi con fatti in<br />

disaccordo con la loro essenza.<br />

«Quanto all’acquisizione della facoltà di medium guaritore, non esiste un<br />

metodo per questo. Tutti, in qualche misura, possono conseguire la facoltà e<br />

agendo in nome di Dio, ognuno farà guarigioni. I privilegiati aumenteranno<br />

di numero a mano a mano che la dottrina si diffonderà. Ciò è inevitabile,<br />

poiché vi saranno più individui animati da sentimenti puri e disinteressati».<br />

37


PRINCIPE DI HOHENLOHE<br />

LA LEGGE E I MEDIUM GUARITORI<br />

Revue Spirite 1867, pag. 197<br />

Sotto il titolo Un Mistero, molti giornali dello scorso mese di maggio<br />

hanno riportato il fatto seguente:<br />

«Due signore di Saint-Germain si sono presentate, uno degli ultimi giorni,<br />

presso il commissario del loro quartiere. Hanno segnalato un certo signor P...,<br />

che aveva, così dissero, abusato della loro fiducia e credulità, affermando che<br />

sarebbero state guarite da malattie contro le quali alcune cure si erano<br />

dimostrate impotenti.<br />

«Avendo aperto sull’episodio una inchiesta, il magistrato ha appreso che<br />

P... aveva fama di medico provetto, che praticava terapie straordinarie e che<br />

la sua clientela aumentava di giorno in giorno.<br />

«Secondo le risposte alle domande del commissario, P... appariva convinto<br />

di essere dotato di una facoltà soprannaturale. Questa gli dava il potere di<br />

guarire per mezzo soltanto dell’imposizione delle mani sugli organi malati.<br />

«Per venti anni è stato un cuoco; è ricordato come uno dei più capaci nel<br />

suo mestiere, abbandonato da un anno per consacrarsi all’arte di guarire.<br />

«Stando a quello che dice, ha avuto molte visioni e apparizioni misteriose,<br />

nel corso delle quali un inviato di Dio gli avrebbe rivelato che doveva<br />

compiere sulla terra una missione di bontà. A questa non si sarebbe dovuto<br />

sottrarre, pena l’essere dannato. Obbedendo all’ordine venuto dal cielo, il<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

40<br />

vecchio cuoco si è installato in un appartamento della rue Saint-Placide. I<br />

malati non hanno tardato ad abbondare nelle sue ore di visita.<br />

«Non ordina medicine. Esamina il soggetto che deve trattare quando è a<br />

digiuno, lo palpa, cerca e scopre la sede del male, sulla quale applica le mani<br />

disposte a croce. Pronuncia alcune parole che sono, afferma, il suo segreto.<br />

Poi, a richiesta, uno Spirito invisibile arriva e porta via il male.<br />

«P... è certamente un folle. Ma la cosa straordinaria e inesplicabile è l’aver<br />

constatato, in seguito a un’inchiesta, che mediante questo singolare<br />

procedimento ha guarito più di quaranta persone affette da gravi malattie.<br />

«Molti hanno testimoniato la loro riconoscenza con doni in denaro. Una<br />

vecchia signora proprietaria nei dintorni di Fontainebleau, attraverso un<br />

testamento trovato nella sua casa dopo una perquisizione, l’ha fatto suo erede<br />

per una somma di quarantamila franchi.<br />

38


«P... è mantenuto in stato d’arresto. Il suo processo, che certamente non<br />

tarderà ad aver luogo nel tribunale correzionale, promette di destare<br />

curiosità».<br />

Noi non siamo né apologeti né detrattori del signor P..., che non<br />

conosciamo. E’ in condizioni di fare questo? E’ sincero o ciarlatano? Non lo<br />

sappiamo; l’avvenire lo proverà. Non ci schieriamo né per lui né contro di lui.<br />

Menzioniamo il fatto così come è riportato, poiché si aggiunge agli altri che<br />

accreditano l’idea dell’esistenza di strane facoltà che imbarazzano la scienza e<br />

coloro che nulla ammettono, all’infuori del mondo visibile e tangibile.<br />

Sentendone continuamente parlare e vedendo i fatti moltiplicarsi, si è spinti a<br />

convenire che vi è qualcosa e a poco a poco si distingue la verità dalla<br />

ciarlataneria.<br />

Nella narrazione precedente, senza dubbio è stato notato questo curioso<br />

passaggio e la contraddizione non meno curiosa che contiene:<br />

«P... è certamente un folle. Ma la cosa straordinaria e inesplicabile è l’aver<br />

constatato, in seguito a una inchiesta, che mediante questo singolare<br />

procedimento ha guarito più di quaranta persone affette da gravi malattie».<br />

Quindi l’inchiesta constata le guarigioni. Ma dal momento che impiega un<br />

metodo inesplicabile e non riconosciuto dalla facoltà di Medicina, egli è<br />

certamente folle. A questa stregua, il reverendo principe di Hohenlohe, del<br />

quale abbiamo riferito le cure meravigliose nella Revue del dicembre 1866,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

41<br />

era un folle. Il venerabile curato d’Ars (anche lui produceva guarigioni per<br />

mezzo di singolari procedimenti) era un folle e così tanti altri. Gesù Cristo,<br />

che guariva senza diploma e non impiegava medicinali, era un folle ed<br />

avrebbe pagato ammende nei nostri giorni. Folli o no, quando avvengono<br />

guarigioni, sicuramente parecchie persone preferiscono essere curate da un<br />

folle piuttosto che essere seppellite da un uomo di buon senso.<br />

Con un titolo rilasciato dalla facoltà, tutte le stravaganze sono permesse.<br />

Un medico, del quale abbiamo dimenticato il nome ma che guadagna molto<br />

denaro, adopera un procedimento altrettanto bizzarro. Con un pennello<br />

dipinge il viso dei suoi malati di piccole losanghe rosse, gialle, verdi, blu, con<br />

le quali circonda gli occhi, il naso, la bocca in quantità proporzionata alla<br />

natura della malattia. Su quali dati scientifici è fondato questo genere di cura?<br />

Il maligno e spiritoso redattore di un giornale ha sostenuto che il medico, per<br />

risparmiare sulle spese di pubblicità, se la faceva gratuitamente per mezzo<br />

39


dei suoi pazienti e del loro volto. Vedendo nelle strade tanti visi tatuati,<br />

naturalmente il passante domanda di cosa si tratti. E il malato risponde: E’ il<br />

procedimento del tale celebre dottore. Ma egli è medico. Che il suo metodo<br />

sia buono, cattivo o insignificante, non è questa la questione. A lui tutto è<br />

permesso, perfino di essere un ciarlatano: vi è autorizzato dalla facoltà di<br />

Medicina. Se un individuo non diplomato vuole imitarlo, sarà perseguito per<br />

truffa.<br />

Non si protesta per la credulità del pubblico verso i ciarlatani. Ci si<br />

stupisce della folla che si reca dal primo venuto che annuncia un nuovo<br />

modo di guarire, dal sonnambulo, dal medico empirico o altri, della<br />

predilezione per i rimedi da comare, che si attribuisce alla stupidità della<br />

specie umana! Le vere cause sono il desiderio, ben naturale, che hanno i<br />

malati di guarire e gli insuccessi della medicina in un gran numero di casi. Se<br />

i medici guarissero più sovente e in maniera più sicura, non ci si recherebbe<br />

altrove. Accade quasi sempre che si ricorra ai metodi eccezionali soltanto<br />

dopo aver esaurito inutilmente le risorse ufficiali. Il malato che vuol essere<br />

guarito a ogni prezzo si preoccupa poco di agire secondo la norma o contro la<br />

norma.<br />

Non ripeteremo qui quel che oggi è chiaramente dimostrato circa le cause<br />

di certe guarigioni, inesplicabili solamente per coloro che non si preoccupano<br />

di risalire all’origine del fenomeno. Se la guarigione ha luogo è un fatto e<br />

questo, ha una causa. E’ più razionale negarla piuttosto che cercarla? E’ il<br />

caso, si dirà; il malato è guarito da solo. Sia pure, ma allora il medico che lo<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

42<br />

dichiarava incurabile dà prova di grande ignoranza. E poi, se vi sono venti,<br />

quaranta, cento guarigioni simili, è sempre un caso? Sarebbe, bisogna<br />

ammetterlo, un caso singolarmente perseverante e intelligente, al quale si<br />

potrebbe dare il nome di dottor Caso.<br />

Esamineremo la questione da un punto di vista più serio.<br />

Le persone senza titoli accademici che trattano i malati con il magnetismo;<br />

attraverso l’acqua magnetizzata, cioè una dissoluzione del fluido magnetico;<br />

mediante l’imposizione delle mani, vale a dire una magnetizzazione potente<br />

e istantanea; con la preghiera, ossia una magnetizzazione mentale; con il<br />

concorso degli Spiriti, anche questa una varietà di magnetizzazione: sono,<br />

tutte queste persone, imputabili per esercizio illegale della medicina?<br />

I termini di legge sono sicuramente assai elastici, poiché non specificano le<br />

40


modalità. Rigorosamente e logicamente, si possono considerare come<br />

esercitanti l’arte di guarire solo coloro che lo fanno per professione, vale a<br />

dire che ne traggono profitto. Eppure si sono viste condanne pronunciate<br />

contro individui che curavano per pura dedizione, senza interessi palesi o<br />

dissimulati. Il reato dunque consiste soprattutto nella prescrizione dei rimedi.<br />

Nondimeno il manifesto disinteresse è generalmente tenuto in<br />

considerazione come circostanza attenuante.<br />

Fino ad oggi non si è pensato che una guarigione può essere operata senza<br />

l’impiego di medicine. La legge non ha quindi previsto il caso di trattamenti<br />

terapeutici senza l’uso di rimedi e questo per estensione si applica ai<br />

magnetizzatori e ai medium guaritori. Poiché la medicina ufficiale non<br />

riconosce alcuna efficacia al magnetismo e suoi annessi, e ancor meno<br />

all’intervento degli Spiriti, non si dovrebbero condannare legalmente per<br />

esercizio abusivo della medicina i magnetizzatori e i medium guaritori, i<br />

quali non prescrivono nulla, o niente altro che acqua magnetizzata. Poiché in<br />

questo caso sarebbe riconosciuta ufficialmente una virtù all’agente<br />

magnetico, collocandolo nel rango dei metodi curativi. Il magnetismo e la<br />

medianità guaritrice verrebbero comprese nell’arte di guarire, smentendo<br />

così la facoltà di Medicina. Talvolta, in simili casi, si condanna per delitto di<br />

truffa e abuso di fiducia. Facendo pagare per un qualcosa senza valore,<br />

traendone un profitto diretto o indiretto, persino dissimulato sotto il nome di<br />

retribuzione facoltativa, di costoro non bisognerebbe fidarsi. La valutazione<br />

del caso dipende interamente dalla maniera di esaminare la cosa in se stessa.<br />

Spesso si tratta di opinioni personali, a meno che non vi sia abuso presunto,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

43<br />

nel qual caso la buona fede viene presa in considerazione. La giustizia allora<br />

vaglia le circostanze aggravanti o attenuanti.<br />

E’ tutto diverso per quanti hanno mostrato un disinteresse accertato e<br />

completo. Dal momento che non prescrivono nulla e non ricevono nulla, la<br />

legge non può punirli. Dove non si ha niente da guadagnare, non si dovrebbe<br />

vedere ciarlataneria. Non esiste potere al mondo che possa opporsi<br />

all’esercizio della medianità o della magnetizzazione guaritrice, nella vera<br />

accezione del termine.<br />

Si dirà, tuttavia, che il signor Jacob non si faceva pagare e nondimeno è<br />

stato interdetto. Questo è vero, ma egli non è stato né perseguito né<br />

condannato per il fatto in questione. L’interdizione è stata una misura di<br />

41


disciplina militare, a causa del turbamento che poteva causare nel campo<br />

l’affluenza delle persone che vi si recavano. E se in seguito ha obiettato contro<br />

questa proibizione è perché già era stabilito. Se non fosse appartenuto<br />

all’esercito, nessuno avrebbe potuto infastidirlo.<br />

SIMONET, MEDIUM GUARITORE DI BORDEAUX<br />

Revue Spirite 1867, pag. 232<br />

Il Figaro del 5 luglio scorso esponeva in questi termini una sentenza resa<br />

dal tribunale di Bordeaux:<br />

«In questi ultimi tempi, a Bordeaux, era di moda andare a consultare lo<br />

stregone di Cauderan. Si calcola a mille o mille e duecento il numero dei<br />

visitatori che riceveva ogni giorno. La polizia, che faceva professione di<br />

scetticismo, si è stupita di un simile successo e ha voluto operare un’irruzione<br />

al castello di Bel-Air, ove lo stregone aveva domicilio. Nei dintorni della sua<br />

dimora incontrò una folla di persone, che si disse afflitta da ogni genere di<br />

malattia. Signore facoltose vi venivano anche in carrozza per consultare<br />

l’illuminato.<br />

«I giudici, dopo che ebbero interrogato lo stregone, non dubitarono di<br />

avere a che fare con un povero folle, che era sfruttato da coloro che gli<br />

davano ospitalità. Così, lo stregone Simonet non fu coinvolto nel<br />

procedimento che venne limitato ai fratelli Barbier, abili compari che<br />

raccoglievano tutti i profitti della credulità guascona.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

44<br />

«La loro casa, che da veri Guasconi fregiavano del nome di castello, era<br />

stata convertita in locanda. Solamente, i vini che si vendevano non avevano<br />

nulla in comune con quelli che in Linguadoca si chiamano vini del Castello. E<br />

poi avevano dimenticato di provvedersi di una licenza, così che<br />

l’amministrazione dei tributi indiretti intentò un processo.<br />

«Simonet fu citato come testimone.<br />

- «Dove avete appreso la medicina, voi che siete un semplice calderaio?<br />

- «E voi che pensate della rivelazione? Chi erano i discepoli di Cristo? Cosa<br />

facevano quei poveri pescatori che hanno convertito il mondo? Dio mi è<br />

apparso e mi ha donato la scienza. Non ho bisogno di medicine, sono un<br />

medium guaritore.<br />

- «Dove avete appreso tutto questo?<br />

- «Da Allan Kardec... e poi, Signor presidente, lo dico con tutto il rispetto<br />

possibile, voi non sembrate conoscere la scienza dello Spiritismo e vi esorto<br />

42


fortemente a studiarla. (Ilarità alla quale non si sottraggono gli stessi<br />

giudici).<br />

- «Voi abusate della pubblica credulità. Per non citare che un esempio, vi è<br />

un povero cieco che tutta Bordeaux conosce. Ha avuto la debolezza di venire<br />

da voi, portando gli oboli che riceveva dalla carità di tutti. Gli avete reso la<br />

vista?<br />

- «Non guarisco tutti, ma dovete credere che eseguo delle cure, poiché il<br />

giorno in cui la giustizia è arrivata, vi erano più di millecinquecento persone<br />

che attendevano il loro turno.<br />

- «Sfortunatamente è vero.<br />

«Il Signor procuratore imperiale: - Se ciò continua, prenderemo una di<br />

queste due misure: o vi porteremo qui per truffa, e la giustizia valuterà se<br />

siete folle, oppure prenderemo un provvedimento amministrativo contro di<br />

voi. Occorre proteggere le persone oneste dalla loro credulità.<br />

«Al castello di Bel-Air non si chiede denaro ai consultanti. Si distribuisce<br />

loro solamente un numero d’ordine, che costa venti centesimi. Alcuni<br />

trafficavano con questi numeri, rivendendoli fino a quindici franchi. Infine, si<br />

dava da mangiare ai miseri contadini, venuti talvolta dai confini del<br />

dipartimento e vi era per questi una cassetta delle elemosine. E’ inutile dire<br />

che gli ospiti dello stregone si appropriavano del denaro dei poveri.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

45<br />

«Il tribunale ha condannato i signori Barbier a due e un mese di prigione e<br />

trecento franchi di tributi indiretti».<br />

AD. ROCHER<br />

Ecco la verità su Simonet e in quale maniera la sua facoltà si è rivelata.<br />

I signori Barbier hanno fatto costruire a Cauderan, sobborgo di Bordeaux,<br />

un grande edificio pubblico, come ve ne sono diversi nel quartiere, destinato<br />

al ballo, feste di nozze e pranzi d’affari. Questo è stato denominato Château<br />

du Bel-Air, nome guascone come il Château-Rouge o il Château des Fleurs<br />

di Parigi. Simonet vi lavorava come falegname e non come calderaio. Nel<br />

corso dei lavori di costruzione, accadeva sovente che operai si ferissero o si<br />

ammalassero. Simonet, da tempo Spiritista e un po’ conoscitore del<br />

magnetismo, fu portato istintivamente e senza premeditazione a curarli<br />

tramite l’influenza fluidica e ne guarì parecchi. La notizia delle guarigioni si<br />

diffuse e ben presto si vide una moltitudine di malati accorrere da lui, tanto è<br />

vero che, qualunque cosa facesse, non si cancellò negli infermi il desiderio di<br />

43


essere guariti, non importa come. Apprendiamo da testimoni oculari che la<br />

media di coloro che si presentavano era di oltre mille al giorno. La strada era<br />

ingombrata da vetture di ogni tipo, provenienti da molti luoghi dei dintorni,<br />

calessi e carrozze signorili. Alcune persone vi trascorrevano la notte in attesa<br />

del loro turno.<br />

D’altra parte, in questa folla si trovavano individui che avevano bisogno di<br />

bere e mangiare. I costruttori dell’edificio provvidero e ciò divenne per essi<br />

un buon affare. Simonet, che era una fonte di profitti indiretti, riceveva vitto e<br />

alloggio, il minimo che gli si poteva offrire, e non dovrebbe essere<br />

rimproverato per questo. Giacché vi era gran ressa alla porta, fu presa la<br />

saggia decisione di fornire un numero d’ordine agli arrivati, onde evitare la<br />

confusione. Ma poi si ebbe la meno felice idea di far pagare il numero dieci<br />

centesimi, più tardi venti. Vista l’affluenza, ogni giorno si ricavava una bella<br />

sommetta. Per quanto minima fosse questa retribuzione, tutti gli Spiritisti, e<br />

lo stesso Simonet che non era immischiato nella faccenda, la consideravano<br />

con pena, presentendo il cattivo effetto che avrebbe prodotto. Riguardo il<br />

traffico dei biglietti d’ingresso, sembra certo che persone con necessità<br />

urgenti, per passare prima, abbiano comprato il posto da qualche povero che<br />

si trovava più avanti felice di questa fortuna inaspettata. Non sarebbe un<br />

grande male, ma potevano e dovevano necessariamente risultarne abusi.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

46<br />

Sono questi che hanno motivato l’istanza giudiziaria, diretta contro i signori<br />

Barbier, avendo essi aperto un esercizio di consumi senza essere provvisti di<br />

licenza. Quanto a Simonet, non è stato posto sotto accusa ma semplicemente<br />

citato come testimone.<br />

La riprovazione generale rivolta verso lo sfruttamento del prossimo, in<br />

casi analoghi a quello di Simonet, è degna di nota. Sembra che un sentimento<br />

istintivo porti gli stessi increduli a percepire il disinteresse assoluto come una<br />

prova di sincerità, che ispira poi una sorta di rispetto involontario. Non<br />

credono alla facoltà, la scherniscono; ma se dite loro che esiste, allora deve<br />

essere una cosa sacra che non può, senza profanazione, diventare un<br />

mestiere. Si limitano a dire: E’ un povero folle in buona fede. Ma ogni volta<br />

che la speculazione, sotto qualsiasi forma, si è mescolata con una medianità<br />

qualunque, la critica si è creduta dispensata da ogni riguardo.<br />

Simonet guariva realmente? Persone degne di fede e di stima, che avevano<br />

interesse a smascherare la frode piuttosto che a renderla pubblica, ci hanno<br />

44


iferito numerosi casi di guarigioni perfettamente autentiche. Ci sembra,<br />

d’altronde, che se non avesse risanato nessuno avrebbe già perduto ogni<br />

credito. Del resto non ha la pretesa di guarire tutti; non promette nulla.<br />

Afferma che la guarigione non dipende da lui ma da Dio, di cui non è che lo<br />

strumento e del quale bisogna implorare l’assistenza. Raccomanda la<br />

preghiera e prega egli stesso. Ci rammarichiamo molto di non averlo potuto<br />

vedere durante il nostro soggiorno a Bordeaux. Ma tutti coloro che lo<br />

conoscono sono concordi nell’affermare che è un uomo mite, semplice,<br />

modesto, senza ostentazione e slealtà, che non cerca minimamente di<br />

approfittare di una facoltà che sa potrebbe essergli tolta. E’ amorevole verso i<br />

malati, che incoraggia con buone parole. L’interesse che porta loro non si<br />

basa sulla posizione sociale che occupano. Ha tanta sollecitudine per il più<br />

miserabile come per il più ricco. Se la guarigione non arriva subito, come<br />

accade frequentemente, si impegna in seguito quanto necessario.<br />

Ecco quel che ci è stato detto. Ignoriamo quali saranno per lui le<br />

conseguenze di questa faccenda. Certamente, se è sincero e persevera nei<br />

sentimenti di cui appare animato, l’assistenza e la protezione dei buoni Spiriti<br />

non gli mancheranno. Vedrà le sue capacità svilupparsi e accrescersi, mentre<br />

declineranno e si perderanno se intraprenderà una cattiva via; soprattutto se<br />

penserà di trarne vanagloria.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

47<br />

NOTA. - Al momento di andare in stampa, apprendiamo che in seguito alla<br />

fatica risultata dal lungo esercizio della sua facoltà, e ancor più per sfuggire<br />

ai fastidi di cui è stato oggetto, Simonet ha deciso di sospendere ogni<br />

attività fino a nuovo ordine.<br />

LA SIGNORA CONTESSA ADÉLAÏDE DE CLÉRAMBERT, MEDIUM MEDICO<br />

Revue Spirite 1867, pag. 295<br />

La signora Contessa de Clérambert abitava a Saint-Symphorien-sur-Coise,<br />

dipartimento della Loira. E’ morta da qualche anno, in età avanzata. Dotata<br />

di intelligenza superiore, aveva mostrato, nella giovane età, una predilezione<br />

particolare per gli studi medici e si dilettava in letture di opere concernenti<br />

questa scienza. Negli ultimi venti anni di vita si era consacrata al lenimento<br />

della sofferenza, con dedizione filantropica e la più completa abnegazione. Le<br />

numerose guarigioni, che operava su individui reputati incurabili, le avevano<br />

apportato una certa reputazione. Ma, tanto modesta quanto caritatevole, non<br />

ne aveva tratto né vanità e né profitto.<br />

45


Alle cognizioni mediche acquisite, di cui faceva indubbiamente uso nei<br />

suoi trattamenti, aggiungeva una facoltà d’intuizione che altro non era che<br />

medianità incosciente. Procedeva sovente per corrispondenza, senza aver<br />

veduto il malato, e descriveva perfettamente la malattia. Del resto, diceva che<br />

riceveva istruzioni, senza spiegare in che modo le erano trasmesse. Aveva<br />

avuto molte manifestazioni fisiche, come apporti, spostamenti di oggetti e<br />

altri fenomeni del genere, sebbene non conoscesse lo Spiritismo. Un giorno<br />

uno dei malati scrisse che gli erano comparsi degli ascessi e per fornire una<br />

descrizione ne aveva disegnato la forma su un foglio di carta. Tralasciò però<br />

di aggiungerlo alla lettera e la donna così gli rispose a giro di posta: «Il<br />

modello del quale mi annunciate l’invio non era nella busta e ho pensato a<br />

una dimenticanza da parte vostra. Ne ho appena trovato uno questa mattina<br />

nel mio cassetto. Dovrebbe essere simile al vostro e ve lo spedisco». In effetti<br />

questo modello riproduceva esattamente la forma e la grandezza degli<br />

ascessi.<br />

Non trattava né per mezzo del magnetismo o l’imposizione delle mani, né<br />

tramite l’intervento manifesto degli Spiriti, ma con l’impiego di medicinali<br />

che spesso preparava da sola, seguendo le indicazioni che le venivano fornite.<br />

La cura variava per la stessa malattia a seconda degli individui. Non aveva<br />

ricette segrete di efficacia universale, ma si orientava attenendosi alle<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

48<br />

circostanze. Il risultato era talvolta quasi istantaneo e in certi casi si otteneva<br />

soltanto con un trattamento continuo, ma sempre in tempi minori rispetto<br />

alla medicina ordinaria. Ha guarito definitivamente un grande numero di<br />

epilettici e malati colpiti da affezioni acute o croniche giudicate incurabili dai<br />

medici.<br />

La signora de Clérambert non era quindi un medium guaritore nel vero<br />

senso del termine, ma un medium medico. Possedeva una chiaroveggenza<br />

che le faceva vedere il male e la guidava nell’applicazione dei rimedi ispirati,<br />

favorita inoltre dalla conoscenza che aveva della medicina e soprattutto delle<br />

proprietà delle piante. Per la dedizione, il disinteresse morale e materiale, che<br />

non furono mai smentiti, per l’inalterabile benevolenza rivolta a quanti si<br />

indirizzavano a lei, la signora de Clérambert, come l’abate principe di<br />

Hohenlohe, ha potuto conservare fino all’ultimo la preziosa dote in suo<br />

possesso. Sicuramente l’avrebbe vista indebolirsi e scomparire, se non avesse<br />

perseverato nel nobile uso che ne faceva.<br />

46


La sua posizione di donna agiata, senza essere comunque molto ricca, era<br />

sufficiente per togliere ogni pretesto a una qualsiasi remunerazione. Non<br />

chiedeva assolutamente nulla ma riceveva persone facoltose, riconoscenti<br />

d’esser state guarite e desiderose di sdebitarsi; essa li invitava a provvedere<br />

ai<br />

bisogni di quanti erano carenti del necessario.<br />

Le notizie della nota precedente sono state fornite da una persona guarita<br />

dalla signora de Clérambert e sono state confermate da altre che l’hanno<br />

conosciuta. Essendo stata letta alla Società spiritista di Parigi, la signora de<br />

Clèrambert ha dato i chiarimenti seguenti.<br />

[Società Spiritista di Parigi, 5 aprile 1867; medium M. Desliens]<br />

Evocazione. - La narrazione che abbiamo letto stimola naturalmente il<br />

desiderio di intrattenerci con voi e di annoverarvi tra gli Spiriti che vogliono<br />

concorrere alla nostra istruzione. Speriamo che vogliate accogliere il nostro<br />

appello e in questo caso ci prendiamo la libertà di porvi le seguenti domande:<br />

1° Che pensate della notizia appena letta e delle riflessioni che<br />

l’accompagnano?<br />

2° Qual è l’origine della vostra inclinazione innata per gli studi medici?<br />

3° Per quale via avete ricevuto le ispirazioni utili per il trattamento dei<br />

malati?<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

49<br />

4° Potete, come Spirito, continuare a rendere i vostri servigi come quando<br />

eravate incarnata, allorché sarete invocata da un malato con l’ausilio di un<br />

medium?<br />

Risposta. - Vi ringrazio, signor presidente, delle benevoli parole che avete<br />

pronunciato al mio indirizzo. Accetto volentieri l’elogio che avete fatto al mio<br />

carattere. Credo sia l’espressione della verità e non avrei l’orgoglio o la falsa<br />

modestia di rifiutarlo. Strumento scelto dalla Provvidenza, senza dubbio per<br />

la buona volontà e l’attitudine particolare che favoriva l’esercizio della facoltà,<br />

non ho fatto che il mio dovere consacrandomi al sollievo di quanti<br />

reclamavano aiuto. Accolta qualche volta dalla riconoscenza, spesso dalla<br />

dimenticanza, il mio cuore non si è insuperbito per le approvazioni degli uni<br />

come non ha sofferto dell’ingratitudine degli altri, poiché sapevo di essere<br />

indegna dei primi e al di sopra dei secondi.<br />

Ci siamo occupati della mia persona già sufficientemente. Veniamo alla<br />

facoltà che mi è valso l’onore d’essere chiamata al centro di questa Società,<br />

ove ho piacere di trovarmi; soprattutto quando si è stati, come me, bersaglio<br />

47


della calunnia e degli attacchi malevoli di quanti sono stati urtati nelle<br />

credenze e ostacolati negli interessi. Che Dio li perdoni come faccio io!<br />

Fin dalla più tenera infanzia, per una sorta di attrazione naturale, mi sono<br />

occupata dello studio delle piante e della loro azione salutare sul corpo<br />

umano. Da dove proveniva questa inclinazione poco attinente al mio sesso?<br />

Allora lo ignoravo, ma oggi so che non era la prima volta che la salute umana<br />

era oggetto delle mie vive preoccupazioni: ero stata un medico. Quanto alla<br />

facoltà particolare che mi permetteva di diagnosticare a distanza le malattie di<br />

certi malati (poiché non potevo occuparmi di tutti) e prescrivere le cure che<br />

dovevano render loro la salute, era del tutto simile a quella dei vostri attuali<br />

medium medici. Come questi, ero in rapporto con un essere occulto che si<br />

dichiarava Spirito, la cui benefica influenza mi ha aiutata fortemente a<br />

soccorrere gli sventurati che si rivolgevano a me. Mi ha imposto la mancanza<br />

di interesse più completa, pena il perdere immediatamente la capacità che<br />

costituiva la mia gioia quotidiana. Non so per quale ragione, forse perché<br />

sarebbe stato prematuro svelare l’origine delle prescrizioni mediche, mi aveva<br />

anche raccomandato nella maniera più decisa di non dire mai da chi ricevevo<br />

le disposizioni che poi seguivo per i miei malati. Infine, considerava il<br />

disinteresse morale, l’umiltà e l’abnegazione come condizioni essenziali alla<br />

perpetuazione della facoltà. Ho praticato i suoi consigli e ne sono rimasta<br />

pienamente soddisfatta.<br />

Avete ragione, signore, di dire che i medici saranno chiamati un giorno a<br />

tenere un ruolo identico al mio, quando lo Spiritismo avrà acquistato<br />

un’influenza tale che diventerà lo strumento universale del progresso e della<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

50<br />

felicità dei popoli! Sì, alcuni medici possiederanno facoltà di questa natura.<br />

Potranno rendere servigi molto grandi, in quanto le conoscenze acquisite<br />

permetteranno di assimilare spiritualmente e con facilità gli insegnamenti che<br />

verranno loro forniti. Avrete già notato che le istruzioni riguardanti<br />

argomenti<br />

particolari sono tanto più agevolmente e largamente applicate, quanto più le<br />

cognizioni personali del medium sono simili a quelle che è chiamato a<br />

trasmettere. Potrei certamente prescrivere trattamenti ai malati che si<br />

rivolgono a me per ottenere la guarigione, ma non troverei la medesima<br />

predisposizione tra i vari soggetti medianici. Mentre gli uni<br />

comunicherebbero facilmente le mie prescrizioni, altri non potrebbero farlo<br />

che scorrettamente o in modo incompleto. Se il mio aiuto può esservi utile, in<br />

qualsiasi circostanza avrò piacere di contribuire al vostro lavoro; nella misura<br />

delle mie conoscenze, purtroppo ben limitate all’infuori di taluni determinati<br />

48


settori.<br />

ADÈLE DE CLÈRAMBERT<br />

NOTA. - Lo Spirito si firma Adèle, mentre in vita ella era Adélaïde.<br />

Avendone chiesta la ragione ha risposto che Adèle era il vero nome e<br />

unicamente per una vecchia abitudine, che risaliva all’infanzia, la si<br />

chiamava Adélaïde.<br />

I MEDICI-MEDIUM<br />

Revue Spirite 1867, pag. 299<br />

La signora Contessa de Clérambert, della quale abbiamo parlato<br />

nell’articolo precedente, offriva una varietà della facoltà di guarire, che si<br />

presenta in infiniti aspetti e in gradualità appropriate alle attitudini<br />

particolari di ciascun individuo. A nostro avviso molti medici dovrebbero<br />

essere come lei. Sicuramente parecchi lo diventeranno, allorché entreranno<br />

nella via della spiritualità aperta dallo Spiritismo. Vedranno sviluppare in<br />

essi facoltà intuitive, che saranno di prezioso ausilio nella loro pratica.<br />

L’abbiamo detto e lo ripetiamo. E’ un errore credere che la medianità<br />

guaritrice voglia spodestare la medicina e i medici. Essa vuole aprire a questi<br />

una nuova via. Mostrare, nella natura, risorse e forze fin qui ignorate e di cui<br />

i medici possono far beneficiare la scienza e i malati. Provar loro, in poche<br />

parole, che non conoscono tutto, in quanto esistono persone, al di fuori della<br />

scienza ufficiale, che ottengono quel che essi non ottengono. Non dubitiamo<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

51<br />

che vi saranno, un giorno, dei medici-medium, come si hanno ora i<br />

mediummedici,<br />

i quali alla scienza acquisita aggiungeranno il dono di speciali facoltà<br />

medianiche. Dal momento che tali capacità hanno concreta estrinsecazione<br />

soltanto con il concorso degli Spiriti, che possono paralizzarne gli effetti<br />

negando ogni aiuto, dopo aver giudicato i propositi di superbia e cupidità, è<br />

evidente che questi non presteranno assistenza a quanti li rinnegheranno,<br />

oppure intenderanno segretamente servirsene a profitto della propria<br />

reputazione e fortuna personale. Gli Spiriti operano per l’umanità e non<br />

vogliono servire gli interessi egoistici individuali. Mirano, in tutto quel che<br />

fanno, a propagare le nuove dottrine. Hanno bisogno di soldati coraggiosi e<br />

devoti e non sanno che farsene dei codardi che hanno paura dell’ombra della<br />

verità. Asseconderanno dunque chi porrà le proprie attitudini, senza<br />

reticenze e senza secondi fini, al servizio della causa che è necessario far<br />

49


prevalere.<br />

Il disinteresse materiale, uno degli attributi essenziali della medianità<br />

guaritrice, sarà anche una condizione della medicina medianica? Come<br />

conciliare, allora, le esigenze della professione con un’abnegazione assoluta?<br />

Ciò richiede qualche chiarimento, poiché le circostanze non sono più le<br />

stesse.<br />

La facoltà del medium guaritore non è costata nulla. Non ha richiesto né<br />

studio, né lavoro e né spese. L’ha ricevuta gratuitamente per il bene altrui e<br />

deve adoperarla gratuitamente. Se per vivere non possiede già risorse che lo<br />

rendano indipendente, deve acquisirle tramite il lavoro ordinario, come<br />

faceva prima di conoscere la medianità. Non deve dedicare all’esercizio della<br />

sua dote altro che il tempo che può effettivamente consacrarvi. Se toglie<br />

questo tempo al riposo, oppure a quello che avrebbe occupato con distrazioni<br />

mondane, è un vero generoso e ciò va a suo maggior merito. Gli Spiriti non<br />

esigono più del dovuto e non chiedono sacrifici irragionevoli. Non si può<br />

considerare altruismo o abnegazione l’abbandono del proprio lavoro per<br />

dedicarsi a un altro meno penoso e più lucroso. Nella protezione che ci<br />

accordano, gli Spiriti, ai quali ci dobbiamo ispirare, sanno perfettamente<br />

distinguere la generosità reale da quella fittizia.<br />

Ben altra sarebbe la posizione dei medici-medium. La medicina è una<br />

carriera sociale che si intraprende per esercitare una professione e la scienza<br />

medica non si acquisisce che a prezzo di sacrifici, attraverso un impegno<br />

assiduo spesso gravoso. Il sapere del medico è dunque una conquista<br />

personale, mentre non lo è la medianità. Se, alla conoscenza umana, gli Spiriti<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

52<br />

aggiungono il dono di una predisposizione medianica, questo per il medico è<br />

un modo ulteriore di vedere più chiaro e di agire con maggiore sicurezza ed<br />

efficacia. Deve esserne riconoscente, ma non cessa di essere un medico. E’ la<br />

propria condizione, che non abbandona per diventare medium. Non sussiste<br />

quindi nulla di biasimevole se la mantiene, a maggior ragione perché<br />

l’assistenza degli Spiriti è spesso incosciente, intuitiva e il loro intervento si<br />

confonde talvolta con l’impiego dei metodi ordinari di guarigione.<br />

Se un medico diventa medium ed è assistito dagli Spiriti nel corso del<br />

trattamento dei malati, non ne consegue che debba rinunciare a ogni<br />

remunerazione. Sarebbe costretto a cercare fuori della medicina i mezzi per<br />

vivere e a rinunciare per questo alla professione. Ma se lo anima il sentimento<br />

50


degli obblighi imposti dal privilegio lui accordato, saprà conciliare i suoi<br />

interessi con i doveri di umanità.<br />

Non è la medesima cosa per il disinteresse morale, che può e deve essere<br />

in ogni caso assoluto. Coloro che non scorgono nella facoltà medianica un<br />

modo ulteriore per essere utili al prossimo, ma vi cercano invece una<br />

soddisfazione d’amor proprio e attribuiscono un merito personale ai successi<br />

così ottenuti, ignorandone la vera causa, questi mancano al loro principale<br />

dovere. Chi, senza rinnegare gli Spiriti, non ravvisa nella loro assistenza,<br />

diretta o indiretta, un mezzo per sopperire all’insufficienza dei propri<br />

metodi,<br />

per quanto si copra di apparenze filantropiche agli occhi degli uomini farà,<br />

solo per questo, atto di sfruttamento. Nell’uno o nell’altro caso tristi delusioni<br />

ne saranno conseguenza inevitabile, poiché le parvenze e gli espedienti non<br />

possono ingannare gli Spiriti, i quali leggono in fondo al pensiero.<br />

Abbiamo detto che la medianità guaritrice non sopprimerà né la medicina<br />

né i medici, ma non può mancare di modificare profondamente la scienza<br />

medica. Certamente ci saranno sempre medium guaritori, poiché ve ne sono<br />

sempre stati e questa facoltà è nella natura. Ma saranno meno numerosi e<br />

meno ricercati a mano a mano che il numero dei medici-medium aumenterà<br />

e quando la scienza e la medianità si presteranno un mutuo sostegno. Si avrà<br />

più fiducia nei medici se saranno medium e più fiducia nei medium allorché<br />

saranno medici.<br />

Non si possono contestare le virtù curative di certe piante e altre sostanze<br />

che la Provvidenza ha posto sotto la mano dell’uomo, collocando il rimedio a<br />

lato del male. Lo studio di queste proprietà è di competenza della medicina.<br />

Poiché i medium guaritori non agiscono che attraverso l’influenza fluidica,<br />

senza l’impiego di medicine, se dovessero un giorno soppiantare la medicina<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

53<br />

ne scaturirebbe che Dio ha fatto una cosa inutile, dotando le piante di<br />

proprietà curative. Questo non è ammissibile. Bisogna quindi considerare la<br />

medianità guaritrice come una modalità speciale e non come un mezzo<br />

assoluto di guarigione; il fluido come un agente terapeutico supplementare<br />

applicabile in certi casi, da aggiungere come nuova risorsa alla medicina. Di<br />

conseguenza la medianità guaritrice e la medicina devono oramai camminare<br />

insieme, destinate ad aiutarsi, a sopperirsi e a completarsi l’una con l’altra.<br />

Ecco perché si può essere medico senza essere medium guaritore e medium<br />

51


guaritore senza essere medico.<br />

Allora perché la facoltà si sviluppa in questo momento quasi<br />

esclusivamente presso le persone ignoranti, piuttosto che in quelle dotte? Per<br />

il semplice motivo che attualmente gli uomini di scienza la respingono.<br />

Quando l’accetteranno la vedranno svilupparsi tra loro come tra gli altri. Chi<br />

la possedesse oggi la renderebbe nota? No, la nasconderebbe con la più<br />

grande attenzione. Giacché sarebbe inutile nelle sue mani, a quale scopo<br />

concedergliela? E’ come donare un violino a un uomo che non sa o non vuole<br />

suonarlo.<br />

A questo stato di cose, si aggiunge un motivo di grande importanza.<br />

Fornendo a persone incolte il dono di guarire mali che non possono guarire<br />

gli eruditi, si prova a questi che non sono depositari di tutta la conoscenza e<br />

che vi sono leggi naturali al di fuori di quelle ammesse dalla scienza. Più la<br />

distanza tra l’ignoranza e la conoscenza è grande, più il fatto è evidente.<br />

Quando si produce in coloro che non sono dotti, vi è prova certa che il sapere<br />

umano è ancora incompleto.<br />

Poiché la scienza non può essere un attributo della materia, la cognizione<br />

del male e dei rimedi per mezzo dell’intuizione, così come la veggenza, non<br />

possono essere che qualità dello Spirito. Esse provano che nell’uomo è<br />

presente una componente spirituale, dotata di percezioni indipendenti dagli<br />

organi corporei e sovente di nozioni acquisite anteriormente, in una<br />

precedente esistenza. Questi fenomeni sono utili all’umanità e nello stesso<br />

tempo attestano la realtà del principio spirituale.<br />

IL CADÌ HASSAN, GUARITORE TRIPOLITANO O LA BENEDIZIONE DEL SANGUE<br />

Revue Spirite 1867, pag. 303<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

54<br />

Il fatto seguente, pubblicato nel Tour du monde, pagina 74 e seguenti, è<br />

tratto da Passeggiate in Tripolitania del Barone de Krafft.<br />

«Spesso ho per guida e compagno di passeggio, nei percorsi fuori città, il<br />

cavas-bachi (capo dei giannizzeri) del consolato di Francia, che il console<br />

generale ha avuto la cortesia di mettere a mia disposizione. E’ un magnifico<br />

negro di Ouadaï alto sei piedi, il quale malgrado la barba brizzolata ha<br />

conservato tutta l’attività e l’energia della giovinezza. II cadì Hassan non è un<br />

uomo comune: ha governato per dieci anni, al tempo dei Caramanlys, la tribù<br />

di Ouerchéfâna e nessuno meglio di lui ha saputo tenere a briglia questo<br />

popolo irrequieto. Coraggioso fino alla temerarietà, ha sempre difeso gli<br />

52


interessi dei suoi sudditi dalle tribù vicine e, quando occorreva, contro lo<br />

stesso governo centrale. Ma, nel medesimo tempo, i sudditi non possono<br />

dedicarsi in maniera eccessiva ai propri capricci e si deve prendere sul serio<br />

la severità del cadì Hassan. Per lui la vita di un uomo è appena più preziosa<br />

di quella di una pecora e certamente lo si imbarazza chiedendo il numero<br />

esatto di teste fatte cadere per sua mano, poiché la sua coscienza è tranquilla<br />

al riguardo. Per il resto è uomo eccellente e interamente dedito al consolato,<br />

che serve da dieci anni.<br />

«In una delle nostre prime uscite, vidi un gruppo di cinque o sei donne<br />

avvicinarsi a lui con aria supplicante. Due di esse avevano nelle braccia dei<br />

poveri piccoli bambini attaccati alla mammella, il cui volto, il capo e il collo<br />

erano ricoperti da una placca squamosa e da croste purulente. Era abbastanza<br />

raccapricciante e rivoltante a vedersi.<br />

«Padre nostro, dissero le madri desolate al cadì Hassan, è il profeta di Dio<br />

che ti ha condotto presso la nostra casa. Volevamo andare in città per trovarti<br />

e sono dieci giorni che ne aspettiamo l’occasione. Il djardoun (piccolo rettile<br />

bianco e inoffensivo) è passato sul nostro seno e ha corrotto il nostro latte;<br />

ecco le condizioni dei tuoi figli. Guariscili affinché Dio ti benedica.<br />

«Sei dunque un medico? domandai al mio compagno.<br />

«No, mi rispose, ma ho la benedizione del sangue sulle mie mani.<br />

Chiunque la possiede come me può guarire questa malattia. E’ un dono<br />

naturale di ogni uomo il cui braccio abbia tagliato qualche testa. - Andiamo,<br />

donne, datemi quel che occorre.<br />

«E subito una delle madri presentò al guaritore una gallina bianca, sette<br />

uova e tre monete. Poi si abbassò fino ai suoi piedi, elevando al di sopra della<br />

testa il piccolo paziente. Hassan levò gravemente dalla cintura il suo<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

55<br />

acciarino e la pietra focaia, come se volesse accendersi la pipa. Bismillah! (In<br />

nome di Dio!) disse e si mise a far sprizzare dalla silice numerose scintille<br />

verso il bambino malato, recitando contemporaneamente il sourat-el-fatéha,<br />

primo capitolo del Corano.<br />

«Terminata l’operazione venne il turno dell’altro bambino, mediante la<br />

stessa offerta, poi le madri partirono felici, dopo aver baciato rispettosamente<br />

la mano che aveva restituito la salute ai loro figli.<br />

«Pareva che il mio volto svelasse chiaramente la mia incredulità, poiché il<br />

cadì Hassan, piegandosi per raccogliere l’onorario della sua cura<br />

53


meravigliosa, gridò alle clienti: “Non trascurate di venire a presentarmi i<br />

vostri figli, tra sette giorni, alla skifa del consolato” (la skifa è l’anticamera<br />

esterna, la sala d’attesa nelle grandi case).<br />

«In effetti, una settimana più tardi, mi furono fatte vedere le piccole<br />

creature. Una era guarita completamente, l’altra non aveva che qualche<br />

cicatrice di aspetto molto soddisfacente, indicante una prossima guarigione.<br />

Rimasi stupefatto ma non convinto. Comunque oltre venti esperienze<br />

analoghe mi hanno forzato a credere, successivamente, all’incredibile virtù<br />

delle mani benedette dal sangue».<br />

Vi sono persone che i fatti più manifesti non riescono a convincere.<br />

Bisogna convenire, in questo caso, che è logicamente permesso non credere<br />

all’efficacia della benedizione del sangue, ottenuta soprattutto in tali<br />

condizioni; non più di quella delle scintille provenienti dall’acciarino.<br />

Tuttavia il fatto concreto della guarigione sussiste egualmente. Se non è<br />

avvenuto per questa causa deve averne un’altra. Se venti episodi simili, a<br />

conoscenza del narratore, lo confermano, questa causa non può essere<br />

fortuita ma deve derivare da una legge. E questa legge non è altro che la<br />

facoltà di guarire, di cui l’uomo è dotato. Nell’ignoranza dei suoi fondamenti<br />

viene attribuita a quella che si definisce come benedizione del sangue,<br />

credenza in rapporto con i costumi di paesi dove la vita di un individuo è<br />

reputata quasi nulla. L’acciarino e le varie formule sono accessori che hanno<br />

valore solo nell’immaginazione. L’importanza che vi si ripone giova<br />

indubbiamente a dare fiducia in se stessi e di conseguenza ad aumentare la<br />

propria potenza fluidica.<br />

Questo fatto, naturalmente, solleva una questione di principio riguardo al<br />

dono della facoltà di guarire. Ad essa risponde la comunicazione seguente<br />

relativa all’argomento.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

56<br />

[Società di Parigi, 23 febbraio 1867; medium M. Desliens]<br />

Talvolta ci si stupisce, apparentemente a ragione, di incontrare presso<br />

individui indegni facoltà notevolmente sviluppate, le quali dovrebbero<br />

essere, di preferenza, appannaggio di uomini virtuosi e sprovvisti di<br />

pregiudizio. Tuttavia la storia dei secoli passati presenta, quasi in ciascuna<br />

pagina, esempi di sorprendenti medianità possedute da Spiriti inferiori,<br />

impuri e da fanatici senza ragione. Quale può essere il motivo di tale<br />

anomalia?<br />

54


Non vi è nulla di sorprendente e uno studio un poco serio e ponderato del<br />

problema ne fornirà la chiave esplicativa.<br />

Quando vengono prodotti fenomeni rilevanti, appartenenti all’ordine<br />

extracorporeo, cosa avviene in realtà? Succede che le individualità incarnate<br />

operano come organi di trasmissione alla manifestazione. Sono strumenti<br />

mossi da una volontà esteriore. Ora, si pretenderà da un semplice strumento<br />

quel che si esigerebbe dall’artista che lo mette in vibrazione?... Se è evidente<br />

che un buon pianoforte è preferibile a un altro difettoso, egualmente si<br />

distinguerà, sul primo come sul secondo, il tocco dell’artista da quello<br />

dell’allievo. Quindi, se lo Spirito che interviene nella guarigione incontra un<br />

buon strumento, se ne servirà volentieri; altrimenti ne impiegherà un altro,<br />

per quanto difettoso possa essere.<br />

Bisogna così considerare che nell’esercizio della facoltà medianica, in<br />

particolare in quello della medianità guaritrice, si possono presentare due<br />

casi ben distinti: o il soggetto è guaritore di propria iniziativa, oppure è<br />

l’agente più o meno passivo di un motore extracorporeo.<br />

Nel primo caso agirà soltanto se le sue capacità e la sua forza morale lo<br />

permetteranno. Sarà un esempio per la condotta privata o pubblica, un<br />

modello, un missionario venuto per servire da guida o da simbolo di unione<br />

agli uomini di buona volontà. Cristo è la personificazione suprema del<br />

guaritore.<br />

Colui che è soltanto medium, può essere uno strumento più o meno<br />

difettoso e gli atti che si operano per il suo tramite non impediscono in alcuna<br />

maniera che egli possa essere imperfetto, egoista, orgoglioso o fanatico.<br />

Membro della grande famiglia umana, allo stesso titolo degli altri, partecipa<br />

di tutte le sue debolezze.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

57<br />

Ricordate le parole di Gesù: «Non, sono quelli che stanno bene che hanno<br />

bisogno del medico». E’ necessario dunque vedere un segno della bontà della<br />

Provvidenza in queste facoltà, che si sviluppano presso persone imperfette; è<br />

un modo di dar loro la fede che li condurrà presto o tardi al bene. Se non è<br />

oggi sarà domani. Sono dei semi che non vanno perduti perché voi, Spiritisti,<br />

sapete che nulla si perde per lo Spirito.<br />

Se non è raro incontrare nelle nature più rudi, moralmente e fisicamente,<br />

facoltà trascendentali, ciò dipende anche dal fatto che questi individui,<br />

possedendo poca o nulla volontà personale, si limitano a lasciar agire<br />

55


l’influenza che li dirige. Si potrebbe dire che operano d’istinto, mentre<br />

un’intelligenza più evoluta, volendo rendersi conto della causa dalla quale<br />

viene messa in moto, si pone talvolta in condizioni che non permettono un<br />

facile compimento dei disegni provvidenziali.<br />

Per quanto bizzarri e inesplicabili siano gli effetti prodotti sotto i vostri<br />

occhi, studiateli attentamente prima di considerarne uno soltanto come<br />

un’infrazione alle leggi eterne del Maestro supremo! Ognuno di questi<br />

afferma la sua esistenza, la sua giustizia e la sua saggezza eterna. Se<br />

l’apparenza dice il contrario, dovete credere che questa scomparirà per fare<br />

posto alla realtà, mediante uno studio più approfondito delle leggi già note e<br />

la conoscenza di quelle che saranno scoperte nell’avvenire.<br />

CLÉLIE DUPLANTIER<br />

LO ZUAVO JACOB<br />

I<br />

Revue Spirite 1867, pag. 306<br />

La facoltà di guarire è all’ordine del giorno e non bisognerà stupirsi che vi<br />

abbiamo consacrato grande spazio. Sicuramente siamo lontani dall’aver<br />

esaurito il soggetto e per questo vi ritorneremo.<br />

Per chiarire sin dall’inizio le idee a un gran numero di persone interessate<br />

alla questione del signor Jacob, che ci hanno scritto e potrebbero ancora<br />

scriverci riguardo l’argomento, diciamo quanto segue:<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

58<br />

1° Le sedute del signor Jacob sono sospese. Sarà inutile presentarsi ove si<br />

tenevano, in rue de la Roquette, 80. Fino ad oggi non sono state riprese in<br />

alcun luogo. Il motivo è stato L’ingombro eccessivo di folla, che intralciava la<br />

circolazione in una via molto frequentata e in un vicolo occupato da molti<br />

negozi. Questi venivano ostacolati nei loro affari, non potendo ricevere clienti<br />

né spedire merci. Attualmente il signor Jacob non fa sedute né pubbliche e né<br />

private.<br />

2° Vista l’affluenza, ognuno deve attendere il proprio turno per molto<br />

tempo. A coloro che ci hanno richiesto, o vorranno farlo in futuro, una<br />

raccomandazione per ottenere un turno di favore, data la nostra conoscenza<br />

personale del signor Jacob, diciamo che non l’abbiamo mai fatto e non lo<br />

faremo mai, sapendo che sarebbe inutile. Se fossero stati accordati turni di<br />

favore, ciò sarebbe andato a scapito di altri che attendevano e tutto questo<br />

non avrebbe mancato di sollevare rimostranze fondate. Il signor Jacob non ha<br />

56


fatto eccezione per nessuno. Poiché la sofferenza è uguale per tutti, il ricco<br />

deve attendere come il povero. E quest’ultimo non ha comodità come<br />

compensazione; per di più, spesso attende la salute per procurarsi di che<br />

vivere. Ci complimentiamo con il signor Jacob perché ha agito così.<br />

Sollecitando un favore faremmo ciò che per primi avremmo biasimato in lui.<br />

3° Ai malati che ci hanno domandato, o potrebbero domandare, se<br />

consigliamo loro un viaggio a Parigi, diciamo: il signor Jacob non guarisce<br />

tutti, come dichiara lui stesso; non sa in anticipo se sanerà o no un malato.<br />

Soltanto quando si è in sua presenza si possono giudicare gli effetti<br />

dell’azione fluidica, osservando i risultati. Per questo lui non promette nulla e<br />

non risponde di nulla. Esortando qualcuno ad andare a Parigi ci<br />

prenderemmo una responsabilità, senza convinzione sicura di successo. E’<br />

una possibilità da sfruttare e se non si ottengono risultati sono andate<br />

perdute soltanto le spese di viaggio. Si consumano sovente in consultazioni<br />

somme enormi, senza il minimo esito positivo. Se non si è guariti, non si può<br />

affermare in questo caso di aver pagato cure inutilmente.<br />

4° A coloro che ci chiedono se, indennizzando il signor Jacob delle spese di<br />

viaggio, poiché non accetta onorari, egli acconsentirebbe a recarsi in questa o<br />

quella località per curare un malato, così replichiamo: il signor Jacob non<br />

risponde agli inviti di questo genere, per le ragioni prima menzionate. Non<br />

potendo garantire in anticipo il risultato, considererebbe un’indelicatezza<br />

indurre spese senza alcuna certezza di successo. E in caso di non riuscita,<br />

darebbe pretesti alla critica.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

59<br />

5° A quelli che scrivono al signor Jacob, o ci inviano lettere da far<br />

pervenire a lui, diciamo: il signor Jacob ha un armadio pieno di lettere che<br />

non legge. Non risponde a nessuno. Cosa potrebbe dire, in effetti? D’altronde<br />

non guarisce per corrispondenza. Scrivere frasi? Non è il suo genere.<br />

Affermare che una determinata malattia è guaribile da lui? Non ne sa nulla.<br />

Se ha curato con successo una persona da quella malattia, non ne consegue<br />

che guarisca la medesima malattia in un’altra persona, perché le condizioni<br />

fluidiche non sono più le stesse. Indicare un trattamento? Non è medico e si<br />

guarda bene dal fornire questo argomento a proprio sfavore.<br />

Scrivergli è dunque fatica inutile. La sola cosa da fare, nel caso riprenda le<br />

sedute - che a torto si qualifica consultazioni, poiché non lo si consulta affatto<br />

- è di presentarsi come il primo venuto, prendere posto, attendere<br />

57


pazientemente il proprio turno e sperare in quella possibilità. Se non si è<br />

guariti non ci si può lamentare di essere stati ingannati, poiché egli non<br />

promette niente.<br />

Esistono sorgenti che hanno la proprietà di guarire certe malattie. Se ci si<br />

reca, alcuni si sentiranno bene, altri proveranno sollievi momentanei, altri<br />

infine non constateranno alcun effetto. Bisogna considerare il signor Jacob<br />

come una fonte di fluidi salutari, all’influenza dei quali ognuno può<br />

sottomettersi. Ma non è una panacea universale, non guarisce tutti i mali e<br />

può essere più o meno efficace, secondo le condizioni del malato.<br />

Insomma, vi sono guarigioni? Un fatto risponde a questo interrogativo: se<br />

nessuno fosse stato guarito, una moltitudine di persone non andrebbe a<br />

Parigi, come invece ha fatto.<br />

Ma la folla credulona non può essere stata ingannata da false apparenze e<br />

recarsi da lui sulla fede di una reputazione usurpata? Dei complici non<br />

possono aver simulato malattie per sembrare poi guariti?<br />

Questo senza dubbio è accaduto, e si vede ogni giorno, quando compari<br />

hanno interesse a recitare la commedia. Nel nostro caso, però, quale profitto<br />

ne trarrebbero? Chi li pagherebbe? Certamente non il signor Jacob, con la sua<br />

paga di musicista degli zuavi. Neppure con una parte dei proventi delle<br />

consultazioni, poiché non riceve nulla. E’ plausibile che simili metodi<br />

vengano impiegati da chi vuole farsi a ogni costo una clientela. Ma il signor<br />

Jacob non ha interesse materiale ad attirare la folla a lui, non l’ha mai<br />

chiamata. Questa è venuta spontaneamente e, si potrebbe dire, suo malgrado.<br />

Se non ci fossero stati fatti concreti, nessuno sarebbe venuto. I giornali hanno<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

60<br />

senza dubbio contribuito ad aumentare il numero dei visitatori, ma questi<br />

esistevano già, altrimenti non si sarebbe potuto parlare di loro. Il signor Jacob<br />

non li aveva pregati e neppure pagati per farsi fare pubblicità. Bisogna quindi<br />

allontanare ogni sospetto di espedienti, che non avrebbero ragione di essere<br />

nella circostanza in esame.<br />

Per valutare gli atti di un individuo, occorre scoprire quale interesse può<br />

sollecitarlo nel suo modo di agire. In questo caso è dimostrato che non ve<br />

n’era alcuno da parte del signor Jacob; lo stesso per il signor Dufayet, che<br />

prestava il suo edificio gratuitamente e metteva i suoi operai al servizio dei<br />

malati per assisterli; tutto ciò a pregiudizio dei loro interessi. Infine è<br />

accertato che ipotetici complici non avrebbero nulla da guadagnare.<br />

58


Le guarigioni operate negli ultimi tempi sono analoghe a quelle ottenute lo<br />

scorso anno a Châlons. Essendo i fatti pressappoco simili, solamente su più<br />

vasta scala, rinviamo il lettore ai resoconti e ai giudizi che abbiamo dato nella<br />

Revue di ottobre e di novembre 1866. Relativamente agli episodi particolari<br />

di quest’anno, non possiamo che ripetere quanto tutti hanno saputo per<br />

mezzo dei giornali. Ci limiteremo a qualche considerazione generale sui fatti<br />

in se stessi.<br />

Circa due anni fa, gli Spiriti hanno annunciato che la medianità guaritrice<br />

avrebbe avuto un grande sviluppo e sarebbe diventata un potente mezzo di<br />

propagazione dello Spiritismo. Fino ad allora non c’erano stati che guaritori<br />

operanti, per così dire, nell’intimità e senza scalpore. Abbiamo detto agli<br />

Spiriti che, per una diffusione più rapida, necessitavano soggetti molto<br />

potenti, affinché le guarigioni avessero risonanza nel pubblico. - Questo<br />

avverrà, ci fu risposto, e ve ne sarà più di uno.<br />

La previsione ha avuto un inizio di realizzazione l’anno passato, al campo<br />

ai Châlons. Dio sa se lo scalpore è mancato pure quest’anno, non solamente<br />

in Francia, ma anche all’estero, dopo le guarigioni di rue de la Roquette.<br />

L’emozione generale, che i fatti hanno causato, è giustificata dalla gravità<br />

delle questioni sollevate. Non bisogna però travisare: non si tratta di uno di<br />

quei casi di semplice curiosità, di avvenimenti che appassionano per un<br />

attimo la folla avida di novità e distrazioni. Non ci si distrae con lo spettacolo<br />

delle miserie umane. La vista di queste migliaia di malati, che inseguono la<br />

salute che non hanno raggiunto con le risorse della scienza, non ha nulla di<br />

divertente e cagiona serie riflessioni.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

61<br />

Sicuramente si tratta qui di ben altro che di un volgare fenomeno. Ci<br />

stupiamo, senza dubbio, delle guarigioni ottenute in condizioni tanto<br />

eccezionali che hanno del miracoloso. Ma quel che impressiona, più del fatto<br />

materiale, è che vi si collega la rivelazione di un nuovo principio, le cui<br />

conseguenze sono incalcolabili, di una di quelle leggi per molto tempo<br />

rimaste celate nel santuario della natura, la cui comparsa cambia il corso delle<br />

idee e modifica profondamente le credenze.<br />

Una segreta intuizione afferma che se i fatti in questione sono reali, ci sarà<br />

qualcosa di più di un mutamento delle abitudini e di uno sconvolgimento<br />

delle attività: è un nuovo elemento che viene introdotto nella società e un<br />

altro ordine di idee che si stabilisce.<br />

59


Benché gli avvenimenti di Châlons abbiano preparato quanto accaduto<br />

ultimamente, una momentanea inattività del signor Jacob li aveva quasi fatti<br />

dimenticare. L’emozione si era placata. Improvvisamente, i medesimi eventi<br />

sono ripresi in seno alla capitale e hanno assunto subito proporzioni<br />

inaspettate. Ci siamo risvegliati come il giorno successivo a una rivoluzione e<br />

non ci si incontrava senza domandarsi: Sapete cosa succede in rue de la<br />

Roquette? Avete notizie? Si trascorrevano le giornate come se si fosse sotto<br />

l’effetto di un grande avvenimento. In due giorni l’intera Francia ne è venuta<br />

a conoscenza.<br />

In questa istantaneità c’è qualcosa di considerevole e di più importante di<br />

quanto si creda.<br />

L’impressione del primo momento è stata di stupore: nessuno ne ha riso.<br />

La stampa burlona ha semplicemente riportato i fatti e le dicerie senza<br />

commenti. Ogni giorno ne dava la cronaca, senza pronunciarsi a favore o<br />

contro. Si è potuto notare che la maggior parte degli articoli non presentava<br />

toni di ironia. Esprimevano il dubbio, l’incertezza sulla realtà di episodi così<br />

strani, ma propendendo verso l’affermazione piuttosto che verso la<br />

negazione. Perché l’argomento, in se stesso, era serio; si trattava della<br />

sofferenza e questa possiede un che di sacro che impone rispetto. In simili<br />

casi, le derisioni sono ignorate e universalmente disapprovate. Non si è mai<br />

visto nessuno ridere davanti a un ospedale, anche di folli, o davanti un<br />

convoglio di feriti. Uomini di cuore e di senno, non potevano tralasciare di<br />

comprendere che, per quanto attiene a una questione d’umanità, lo scherno<br />

sarebbe stato sconveniente perché è un insulto al dolore. Così è con un<br />

sentimento penoso e una sorta di disgusto che si vede, oggi, lo spettacolo di<br />

infelici invalidi imitati grottescamente nei teatri o trasferiti in canzoni<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

62<br />

burlesche. Ammettendo da parte loro una puerile credulità e una speranza<br />

mal fondata, queste non sono ragioni per essere privi del rispetto che si deve<br />

alla sofferenza.<br />

In presenza di una tale risonanza, la negazione assoluta è difficile. Il<br />

dubbio è permesso solamente a chi non sa o non ha visto. Tra gli increduli in<br />

buona fede o per ignoranza, parecchi hanno compreso che sarebbe<br />

imprudente negare prematuramente fatti che potrebbero, un giorno o l’altro,<br />

ricevere una consacrazione e dare loro una smentita. Senza dunque negare o<br />

affermare, la stampa si è generalmente limitata a registrare lo stato delle cose,<br />

60


lasciando all’esperienza il compito di confermarle o smentirle e soprattutto di<br />

spiegarle; è la decisione più saggia.<br />

Trascorso il primo momento di sorpresa, gli avversari ostinati di ogni<br />

evento nuovo che contrasta con le loro idee, per un attimo sbalorditi<br />

dall’impeto di quei fatti, hanno preso coraggio, soprattutto quando si sono<br />

accorti che lo zuavo era paziente e di carattere pacifico. E’ iniziato l’attacco,<br />

con una carica a tutta velocità e l’uso delle armi abituali di quanti non hanno<br />

valide ragioni da opporre: lo scherno e la calunnia a oltranza. Ma la loro<br />

polemica acrimoniosa mostra la collera e un imbarazzo evidenti. Gli<br />

argomenti, che per la maggior parte poggiano su false ipotesi e su deduzioni<br />

notoriamente inesatte, non sono di quelli che convincono, poiché si negano<br />

da soli.<br />

Qualunque sia, non si tratta di una controversia concernente persone. Che<br />

il signor Jacob soccomba o no nella lotta, è una questione di principio che è in<br />

gioco, posta con grande risonanza e che seguirà il suo corso. Richiama alla<br />

memoria gli innumerevoli fatti dello stesso genere, di cui la storia fa<br />

menzione e che si moltiplicano nei nostri giorni. Se esiste una verità, questa<br />

non è incarnata in un singolo uomo e nulla potrà soffocarla; la violenza stessa<br />

degli attacchi prova che si ha paura che vi sia una verità.<br />

In tale circostanza, coloro che manifestano meno sorpresa e non si<br />

meravigliano sono gli Spiritisti, per il fatto che questi accadimenti non hanno<br />

nulla di cui non si rendano perfettamente conto; conoscendone la causa, non<br />

si stupiscono dell’effetto.<br />

Gli altri che non conoscono né la causa del fenomeno, né la legge che lo<br />

governa, si chiedono naturalmente: è illusione o realtà? Il signor Jacob è un<br />

ciarlatano? Guarisce realmente tutte le malattie? E’ dotato di un potere<br />

soprannaturale e da chi lo riceve? Siamo ritornati al tempo dei miracoli?<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

63<br />

Osservando la folla che lo circonda e lo segue, come quella che<br />

accompagnava Gesù in Galilea, qualcuno si è domandato perfino se non sia il<br />

Cristo reincarnato, mentre altri pretendono che la sua facoltà sia un dono del<br />

diavolo.<br />

Tutte queste dispute sono da lungo tempo risolte dagli Spiritisti, che<br />

possiedono le risposte nei principi della dottrina.<br />

II<br />

Revue Spirite 1867, pag. 339<br />

61


Il signor Jacob è un ciarlatano? Il suo disinteresse materiale è un fatto<br />

manifesto e forse uno di quelli che più hanno disorientato la critica. Come<br />

accusare di ciarlataneria un uomo che non chiede nulla e non vuole nulla,<br />

nemmeno i ringraziamenti?<br />

Quale sarà dunque il suo movente? L’amor proprio, si dirà. L’assoluta<br />

mancanza di interesse morale è il massimo grado di abnegazione e<br />

bisognerebbe possedere la virtù degli angeli, per non provare una certa<br />

soddisfazione quando si vede improvvisamente la gente far ressa intorno a<br />

sé, mentre il giorno prima si era sconosciuti. Dal momento che il signor Jacob<br />

non ha la pretesa di essere un angelo e supponendo, cosa che ignoriamo, che<br />

si senta un po’ più importante, non potremmo imputargli per questo una<br />

grande colpa e non ne verrebbero sminuiti i fatti che produce. Propendiamo a<br />

credere che coloro che attribuiscono al signor Jacob tali difetti siano troppo al<br />

di fuori delle faccende terrestri per formulare, da questo punto di vista, il<br />

minimo biasimo.<br />

In ogni caso, quel sentimento non poteva essere che conseguente e non<br />

preconcetto. Se il signor Jacob avesse premeditato di rendersi popolare,<br />

spacciandosi per guaritore emerito senza poter provare altra cosa che la<br />

propria impotenza, invece degli applausi avrebbe ricevuto, fin dal primo<br />

giorno, grida di disapprovazione. Non sarebbe stato molto lusinghiero per<br />

lui. Per inorgoglirsi di qualche cosa occorre una causa antecedente; bisognava<br />

dunque che guarisse effettivamente prima di trarne vanto.<br />

Egli voleva, si aggiunge, far parlare di sé. E sia! Se tale era il suo desiderio,<br />

bisogna convenire che grazie alla stampa è stato esaudito. Ma quale giornale<br />

può dire che il signor Jacob ha chiesto la minima pubblicità, il più piccolo<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

64<br />

articolo, che abbia pagato una sola riga? Ha cercato un solo giornalista? No,<br />

sono i giornalisti che sono andati da lui e non sempre hanno potuto vederlo<br />

facilmente. La stampa ne ha parlato spontaneamente quando ha visto la folla<br />

e questa non è sopraggiunta che quando si sono avuti i fatti. Ha ricercato le<br />

grazie di grandi personaggi? Si è mostrato per essi più accessibile, più<br />

caloroso, più premuroso? Tutti sanno che da questo punto di vista ha portato<br />

il suo rigore all’eccesso. Il suo amor proprio, comunque, avrebbe trovato<br />

maggiori elementi di soddisfazione nel grande mondo, piuttosto che presso<br />

oscuri indigenti.<br />

Logicamente dobbiamo dunque scartare ogni imputazione di intrigo e<br />

62


ciarlataneria.<br />

Guarisce tutte le malattie? Non solo non le guarisce tutte, ma tra due<br />

individui, colpiti dal medesimo male, spesso ne guarisce uno, mentre<br />

sull’altro non produce alcun risultato. Non sa mai in anticipo se restituirà la<br />

salute a un malato; ecco perché non assicura mai nulla. E si sa invece che i<br />

ciarlatani non sono mai avari di promesse. La guarigione dipende da affinità<br />

fluidiche che si manifestano istantaneamente, come scosse elettriche e non<br />

possono essere previste anzitempo.<br />

E’ dotato di un potere soprannaturale? Siamo tornati all’epoca dei<br />

miracoli? Interrogate lui stesso e vi risponderà che nelle sue guarigioni non vi<br />

è nulla di soprannaturale o di miracoloso; che è in possesso di una potenza<br />

fluidica indipendente dalla sua volontà, la quale si estrinseca con un<br />

differente grado di energia a seconda delle circostanze o l’ambiente in cui si<br />

trova. Infine, il fluido che emette guarisce talune malattie in determinate<br />

persone, senza che si sappia né perché né come.<br />

A coloro che pretendono che la facoltà sia un dono demoniaco, si può<br />

rispondere che poiché non si esercita che a fin di bene, bisognerebbe<br />

ammettere nel diavolo dei buoni momenti di cui si deve approfittare. Si può<br />

altresì domandare a questi che differenza passa tra le guarigioni del principe<br />

di Hohenlohe e quelle dello zuavo Jacob, affinché le une siano reputate sante<br />

e miracolose, le altre diaboliche. Abbandoniamo la questione, che non può<br />

essere ora presa sul serio.<br />

La controversia sulla ciarlataneria pregiudicava tutte le altre, per questo<br />

non vi abbiamo insistito. Essendo stata rimossa, vediamo quali conclusioni si<br />

possono trarre dall’osservazione.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

65<br />

Il signor Jacob ha guarito istantaneamente malattie reputate incurabili, ciò<br />

è assodato. La questione del numero degli individui guariti è ora secondaria;<br />

se fosse uno su cento, il fatto sussisterebbe lo stesso e avrebbe una causa.<br />

La facoltà di guarire portata a questo grado di potenza, posseduta da un<br />

soldato che per quanto sia un uomo onesto non ha né il temperamento, né le<br />

abitudini, né il linguaggio e nemmeno il comportamento dei santi; esercitata<br />

al di fuori di ogni forma o apparato mistico, nelle situazioni più volgari e<br />

prosaiche; che si trova d’altronde a differenti livelli presso una moltitudine di<br />

altre persone, eretici come i Musulmani, Indù, Buddhisti, etc., esclude l’idea<br />

del miracolo nel senso liturgico del termine. E’ dunque una dote inerente<br />

63


all’individuo; giacché non è un fatto isolato, dipende da una legge, come ogni<br />

effetto naturale.<br />

La guarigione è ottenuta senza l’impiego di alcun medicamento, perciò è<br />

dovuta a un’influenza occulta. Considerato che si tratta di un risultato<br />

effettivo, concreto, e che il nulla non può produrre qualcosa, ne deriva che<br />

tale influenza è un fattore materiale: non può essere che un fluido,<br />

quantunque impalpabile e invisibile. Il signor Jacob non tocca il malato e non<br />

esegue neppure passi magnetici; il fluido non può avere per motore e<br />

propulsore che la volontà. Se la volontà non è un attributo della materia, non<br />

può emanare che dallo spirito; quindi il fluido agisce sotto l’impulso dello<br />

spirito. Contro la maggior parte delle malattie guarite in questo modo la<br />

scienza è impotente. Esistono dunque agenti curativi più efficaci di quelli<br />

della medicina ordinaria. Siffatti fenomeni sono, di conseguenza, la<br />

rivelazione di leggi sconosciute alla scienza. Al cospetto di fatti manifesti<br />

sarebbe più prudente dubitare piuttosto che negare. Tali sono le conclusioni<br />

alle quali arriva necessariamente ogni osservatore imparziale.<br />

La natura di questo fluido? Si tratta di elettricità o magnetismo?<br />

Probabilmente l’una e l’altro e forse qualcosa di più. Vi è, in ogni caso, una<br />

modificazione, poiché gli effetti sono diversi. L’azione magnetica è evidente,<br />

sebbene più potente di quella del magnetismo ordinario, di cui questi fatti<br />

sono una conferma. Nello stesso tempo abbiamo la prova che non è stata<br />

detta l’ultima parola.<br />

Non rientra nei limiti del presente articolo esplicare il modo d’azione di<br />

tale agente curativo, già descritto nella dottrina della medianità guaritrice. E’<br />

sufficiente aver dimostrato che l’esame dei fenomeni conduce ad ammettere<br />

l’esistenza di un nuovo principio, e che questo, quantunque insoliti ne siano<br />

gli effetti, non è fuori del dominio delle leggi naturali.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

66<br />

Negli episodi concernenti il signor Jacob non si è fatta menzione dello<br />

Spiritismo, mentre tutta l’attenzione è stata incentrata sul magnetismo. Ciò ha<br />

la sua ragione di essere e la sua utilità. Benché il concorso di Spiriti<br />

disincarnati, in questo genere di manifestazioni, sia un fatto constatato, la<br />

loro azione nel caso del signor Jacob non è palese. Per questo ne<br />

prescindiamo. Poco importa che i fenomeni siano spiegati con o senza<br />

l’intervento di Spiriti estranei; il magnetismo e lo Spiritismo si danno la<br />

mano; sono due parti di un medesimo tutto, due branche di una stessa<br />

64


scienza che si completano e si esplicano l’una attraverso l’altra. Accreditando<br />

il magnetismo, si apre immancabilmente la via allo Spiritismo e viceversa.<br />

La critica non ha risparmiato il signor Jacob. In mancanza di valide ragioni,<br />

come d’abitudine ha prodigato derisione e volgari ingiurie, delle quali non si<br />

è risentito minimamente. Ha ignorato l’una e le altre, e le persone sensate<br />

hanno apprezzato la sua moderazione.<br />

Alcuni sono arrivati a sollecitarne l’incarcerazione, additandolo come un<br />

impostore che abusa della credulità pubblica. Ma un impostore è colui che<br />

promette e non mantiene. Poiché il signor Jacob non ha mai fatto promesse,<br />

nessuno deve lamentarsi di essere stato ingannato. Di cosa lo si può<br />

rimproverare? Come ha trasgredito alla legge? Non esercitava la medicina e<br />

nemmeno in maniera visibile il magnetismo. Qual è la norma che proibisce di<br />

guarire il prossimo semplicemente guardandolo?<br />

Ci sono state lamentele perché la folla che arrivava intralciava il passaggio:<br />

ma è lui che ha chiamato queste persone? Le aveva convocate con inviti?<br />

Nessun medico disdegnerebbe una simile moltitudine alla porta. Se qualcuno<br />

di loro avesse avuto tale fortuna, anche al prezzo di una pubblicità caramente<br />

pagata, lo si sarebbe infastidito egualmente? E’ stato affermato trattarsi di<br />

mille e cinquecento individui al giorno per un mese, in tutto<br />

quarantacinquemila malati che si sarebbero presentati. Secondo il calcolo, se<br />

avesse guarito tutti non dovrebbero più esserci zoppi e deformi nelle strade<br />

di Parigi. E’ inutile discutere questa singolare obiezione. Diremo soltanto che<br />

più sono aumentati i malati, guariti o no, che hanno fatto ressa in rue de la<br />

Roquette, più è stato confermato quanto grande sia il numero di coloro che la<br />

medicina non può curare. Chiaramente, se queste persone fossero state<br />

guarite dai medici, non sarebbero mai andate dal signor Jacob.<br />

Poiché, a dispetto dei dinieghi, vi sono stati fatti evidenti di guarigioni<br />

straordinarie, si è voluto spiegarle asserendo che il signor Jacob agiva, con il<br />

suo linguaggio rude, nell’immaginazione dei malati. E sia, ma se riconoscete<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

67<br />

all’influenza dell’immaginazione una tale potenza sulle paralisi, le epilessie,<br />

gli arti anchilosati, perché non impiegate questo metodo, invece di lasciar<br />

soffrire tanti sfortunati infermi o dar loro intrugli che sapete inutili?<br />

La prova che il signor Jacob non ha il potere che si attribuisce - è stato<br />

dichiarato - consiste nel rifiuto di guarire in un ospedale sotto il controllo di<br />

gente competente, in grado di apprezzare la realtà delle sue cure.<br />

65


Due ragioni hanno motivato la rinuncia. Prima di tutto, non poteva<br />

trascurare che l’invito non era dettato da solidarietà nei suoi confronti, ma si<br />

trattava di una vera e propria sfida. Se, in un salone con trenta malati, ne<br />

avesse rimessi in sesto o fatti progredire in meglio soltanto tre o quattro, non<br />

si sarebbe mancato di dire che questo non provava niente e che l’esperimento<br />

era fallito.<br />

In secondo luogo, bisogna tener conto delle circostanze che possono<br />

favorire o paralizzare l’azione fluidica. Quando è attorniato da malati che<br />

vengono a lui volontariamente, la fiducia che recano predispone tale azione.<br />

Non accogliendo stranieri attirati dalla curiosità, si trova in un ambiente<br />

favorevole, il suo spirito si concentra liberamente e l’azione fluidica possiede<br />

tutta la potenza necessaria. In una sala di ospedale è sconosciuto ai malati,<br />

abituati alle cure di medici dei quali si considera l’abilità senza aver fede in<br />

qualcosa di diverso dalle loro medicazioni. E’ sotto gli sguardi inquisitori e<br />

ironici di gente prevenuta, interessata a denigrarlo. In luogo di assecondarlo<br />

con il concorso di intenzioni benevole temono di vederlo riuscire, poiché il<br />

successo di uno zuavo ignorante è una negazione del loro sapere. Ne deriva<br />

che sotto l’influenza di queste impressioni e di questi effluvi avversi, la sua<br />

facoltà si trova neutralizzata. Il torto dei predetti signori, come quando si è<br />

trattato del sonnambulismo, è sempre stato di credere che tali fenomeni si<br />

possono dirigere a volontà, come accade in una pila elettrica.<br />

Le guarigioni di questo genere sono spontanee, impreviste e non possono<br />

essere premeditate o eseguite per dimostrazione. Aggiungiamo che il potere<br />

di guarire non è permanente; chi lo possiede oggi, può vederlo scomparire<br />

quando meno se lo aspetta. La periodicità prova che dipende da una causa<br />

indipendente dalla volontà del guaritore e smentisce ogni sospetto di<br />

ciarlataneria.<br />

NOTA. - Il signor Jacob non ha ancora ripreso la sua attività. Ne ignoriamo<br />

il motivo e non sembra ci sia nulla di deciso circa l’epoca in cui ciò avverrà.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

68<br />

In attesa, siamo venuti a sapere che la medianità guaritrice si sta<br />

propagando in varie località, con caratteristiche differenti.<br />

DISSERTAZIONI SPIRITICHE. CONSIGLI SULLA MEDIANITÀ GUARITRICE<br />

I<br />

Revue Spirite 1867, pag. 312<br />

[Parigi, 12 marzo 1867, gruppo Desliens; medium M. Desliens]<br />

66


Come vi è stato già detto molte volte e in differenti insegnamenti, la<br />

medianità guaritrice, insieme alla facoltà veggente, è chiamata a svolgere un<br />

grande ruolo nel periodo attuale della rivelazione. Sono due fattori che<br />

cooperano con grande potenza per la rigenerazione dell’umanità e la fusione<br />

di tutte le credenze in una sola, tollerante, progressiva, universale.<br />

Recentemente, quando ho comunicato in una riunione della Società dove<br />

ero stato evocato, ho detto, e ora lo ripeto, che ognuno possiede in maggiore<br />

o<br />

minore misura la facoltà di guarire. Se ciascuno volesse consacrarsi<br />

seriamente allo studio di queste capacità, numerosi medium ancora<br />

sconosciuti potrebbero rendere utili servigi ai loro fratelli di umanità. Il<br />

tempo non mi ha permesso, l’ultima volta, di sviluppare il mio pensiero al<br />

riguardo; approfitterò della vostra chiamata per farlo oggi.<br />

In generale, coloro che ricercano la facoltà di guarire, hanno come unico<br />

desiderio quello di ottenere il ristabilimento della salute materiale; cioè di<br />

rendere libertà di azione a un certo organo, ostacolato nelle sue funzioni da<br />

una causa materiale qualsiasi. Ma, dovete sapere, questo è il più piccolo<br />

servizio che la facoltà è chiamata a rendere. La conoscete soltanto nelle sue<br />

premesse e in maniera completamente rudimentale, se volete assegnarle<br />

questo unico ruolo... No, la facoltà guaritrice ha una missione più nobile ed<br />

estesa!... Se può restituire ai corpi il vigore della salute, nello stesso tempo<br />

deve dare alle anime tutta la purezza di cui sono suscettibili. Solamente in<br />

questo caso potrà essere definita curativa nel senso assoluto del termine.<br />

Vi è stato detto, i vostri maestri lo ripetono spesso, che il palese effetto<br />

materiale, la sofferenza, ha quasi sempre un’origine morbosa immateriale,<br />

che risiede nello stato morale dello Spirito. Se il medium guaritore si rivolge<br />

al corpo, non tratta che l’effetto. Rimanendo la causa principale del male,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

69<br />

l’effetto può riprodursi, sia nella forma primitiva che sotto altra apparenza.<br />

Sovente è una delle ragioni per cui una malattia, immediatamente guarita<br />

dall’influenza di un medium, ricompare con tutte le complicazioni appena<br />

l’influsso benefico cessa. Questo perché non rimane nulla, assolutamente<br />

nulla, per combattere la causa morbosa.<br />

Per evitare le ricadute, occorre che il rimedio spirituale aggredisca il male<br />

nei fondamenti, come il fluido lo distrugge negli effetti; in poche parole,<br />

bisogna operare contemporaneamente sul corpo e sull’anima.<br />

67


Per essere un buon medium guaritore è necessario non solo che il corpo sia<br />

idoneo a servire da canale ai fluidi materiali riparatori, ma anche che lo<br />

Spirito possieda potenza morale, che non può essere acquisita se non<br />

mediante il progresso personale. Per essere medium guaritore è conveniente<br />

prepararsi adeguatamente, non solo con la preghiera, ma anche attraverso la<br />

purificazione dell’anima, al fine di trattare fisicamente il corpo con mezzi<br />

fisici e influenzare l’anima con la potenza morale.<br />

Un’ultima riflessione. Vi si consiglia di cercare di preferenza i poveri che<br />

non hanno altra risorsa che la carità dell’ospedale; non sono completamente<br />

di questo avviso. Gesù diceva che il medico ha per missione curare i malati e<br />

non quelli che sono in buona salute. Ricordate che in fatto di salute morale ci<br />

sono malati dappertutto e che il dovere del medico è recarsi ovunque il suo<br />

soccorso è indispensabile.<br />

ABATE PRINCIPE DI HOHENLOHE<br />

II<br />

[Società di Parigi, 15 marzo 1867; medium M. Desliens]<br />

In una comunicazione recente, ho parlato della medianità guaritrice da un<br />

punto di vista più ampio di quello considerato fino ad oggi. La facevo<br />

consistere nel trattamento morale piuttosto che in quello fisico del malato, o<br />

almeno riunivo questi due trattamenti in uno solo. E’ necessaria qualche<br />

parola sull’argomento.<br />

La sofferenza, la malattia, la stessa morte, nelle forme in cui le conoscete,<br />

non sono particolarmente i retaggi dei mondi abitati da Spiriti inferiori e poco<br />

avanzati? L’evoluzione morale non ha per scopo principale quello di<br />

condurre l’umanità alla felicità, facendole acquisire conoscenze più complete<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

70<br />

e liberandola dalle imperfezioni di ogni tipo, le quali rallentano la marcia<br />

ascendente verso l’infinito? Ora, migliorando lo Spirito dei malati, non li si<br />

pone nelle condizioni più favorevoli per sopportare le sofferenze fisiche?<br />

Attaccando i vizi e le cattive inclinazioni, che sono la fonte di quasi tutti i<br />

turbamenti fisici, non si mettono questi nell’impossibilità di riprodursi?<br />

Distruggendo la causa, si impedisce necessariamente all’effetto di<br />

manifestarsi di nuovo.<br />

La medianità guaritrice può quindi comportare due forme. La facoltà sarà<br />

al suo apice, presso coloro che la possiedono, quando riuniranno nella<br />

propria persona queste due maniere di essere. Essa può comprendere<br />

68


unicamente il sollievo materiale dei malati, e allora si indirizza agli incarnati;<br />

può comprendere l’evoluzione morale degli individui, e in questo caso si<br />

indirizza tanto agli Spiriti quanto agli uomini; può comportare infine il<br />

miglioramento morale come il lenimento materiale: sia la causa che l’effetto<br />

potranno essere combattuti vittoriosamente. Il trattamento degli Spiriti<br />

ossessori non è, in effetti, che una sorta di influenza simile alla medianità<br />

guaritrice, esercitata di concerto da medium e da Spiriti su una personalità<br />

disincarnata?<br />

La medianità guaritrice dunque abbraccia, nello stesso tempo, la salute<br />

morale e la salute fisica, il mondo degli incarnati e quello degli Spiriti.<br />

ABATE PRINCIPE DI HOHENLOHE<br />

III<br />

[Parigi, 24 marzo 1867; medium M. Rul]<br />

Continuo le istruzioni fornite a un medium della Società. Perché<br />

dubitavate che sarei venuto al vostro appello? Non sapete che un buon<br />

Spirito è sempre contento di aiutare i suoi fratelli della terra nel cammino<br />

dell’evoluzione e del progresso?<br />

Conoscete quanto ho già detto del ruolo esteso riservato alla medianità<br />

guaritrice. Siete consapevoli che secondo la condizione della vostra anima e le<br />

attitudini del vostro organismo potete guarire, se Dio ve lo permette, sia i<br />

dolori fisici che le sofferenze morali, o ambedue. Temete di non essere capaci<br />

di fare l’una o l’altra cosa, poiché avete coscienza delle vostre imperfezioni;<br />

ma negli uomini della terra Dio non esige la perfezione, la purezza assoluta.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

71<br />

Se così fosse, nessuno tra voi sarebbe degno di essere medium guaritore. Dio<br />

vi chiede di migliorare, di fare sforzi costanti per purificarvi e tiene conto<br />

della buona volontà.<br />

Poiché desiderate sinceramente soccorrere i vostri fratelli che patiscono<br />

fisicamente e moralmente, sperate che il Signore vi accorderà questo favore.<br />

Ma, lo ripeto, non siate intransigenti nella scelta dei malati. Tutti, ricchi o<br />

poveri, credenti o scettici, buoni o cattivi, hanno diritto al vostro aiuto. Il<br />

Signore forse priva i malvagi del calore benefico del sole che riscalda,<br />

rinvigorisce, dà vita? La luce è forse rifiutata a chi non si prostra davanti alla<br />

bontà dell’Onnipotente? Guarite dunque chiunque soffra. Approfittate del<br />

bene che apportate al corpo per purificare l’anima, più sofferente ancora, e<br />

insegnatele a pregare. Non vi scoraggiate per i rifiuti che incontrerete; fate<br />

69


sempre opera di carità e amore, non dubitando che il bene, per quanto<br />

lontano per alcuni, non è mai perduto. Migliorate con la preghiera, l’amore<br />

del Signore e dei vostri fratelli e non temete che l’Onnipotente non dia<br />

frequenti occasioni di esercitare la facoltà medianica. Siate felici allorché,<br />

dopo la guarigione, la vostra mano serrerà quella del fratello riconoscente;<br />

tutti e due, prosternati ai piedi del Padre celeste, pregherete insieme per<br />

ringraziarlo e adorarlo. Siate ancora più felici quando, accolti<br />

dall’ingratitudine dopo aver curato il corpo, impotenti a sanare l’anima<br />

indurita, eleverete il pensiero al Creatore. La vostra preghiera sarà la prima<br />

scintilla destinata ad accendere, più tardi, la fiaccola che brillerà davanti agli<br />

occhi del fratello guarito dalla cecità. In quel momento vi accorgerete che più<br />

un malato soffre, più il medico deve fornire la sua assistenza.<br />

Coraggio, fratelli! Sperate e attendete che i buoni Spiriti vi dirigano e vi<br />

ispirino al momento di iniziare, presso chi soffre, l’applicazione della vostra<br />

nuova facoltà medianica. Fino a quel momento pregate, diffondete la carità<br />

morale con l’esempio e non tralasciate la minima occasione per illuminare il<br />

prossimo. Dio veglia su ciascuno di voi e colui che oggi è più scettico, domani<br />

potrà diventare il più fervente e il più credente.<br />

ABATE PRINCIPE DI HOHENLOHE<br />

IL CURATO GASSNER MEDIUM GUARITORE<br />

Revue Spirite 1867, pag. 331<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

72<br />

Nel giornale Esposizione popolare illustrata, numero 24°, troviamo in un<br />

articolo intitolato: Lettere sui taumaturghi, una interessante notizia sul<br />

curato Gassner, conosciuto nei suoi tempi quasi come il principe di<br />

Hohenlohe per il suo potere di guaritore.<br />

«Gassner (Jean-Joseph) nacque il 20 agosto 1727 a Bratz, nei pressi di<br />

Bludens (Austria); fece i suoi primi studi a Innsbruck e a Praga, ricevette gli<br />

ordini ecclesiastici e fu inviato, nel 1758, nella canonica di Kloesterle, nel<br />

paese dei Grigioni.<br />

«Dopo quindici anni di vita ritirata, si rivelò al mondo come dotato di una<br />

potenza eccezionale, quella di guarire tutte le malattie con la semplice<br />

imposizione delle mani. Questo senza impiegare alcuna medicina e senza<br />

esigere compenso. I malati affluirono ben presto da ogni luogo e in gran<br />

numero. Per mettersi in condizione di soccorrerli tutti, Gassner sollecitò e<br />

ottenne il permesso di assentarsi dalla sua sede, recandosi successivamente a<br />

70


Wolfegg, Weingarten, Ravensperg, Detland, Kirchberg, Morspurg e<br />

Costanza. Gli infelici erano al suo seguito; il corpo medico si scagliò contro di<br />

lui. Alcuni testimoniavano di cure meravigliose, altri lo contestavano.<br />

«Il vescovo di Costanza lo obbligò a una inchiesta fatta dal direttore del<br />

seminario. Gassner dichiarò di non aver mai pensato di fare miracoli ed<br />

essersi limitato ad applicare il potere che l’ordinazione conferisce a tutti i<br />

sacerdoti di esorcizzare, nel nome di Gesù Cristo, i demoni che sono una<br />

delle cause più frequenti delle nostre malattie. Asserì di dividere tutte le<br />

malattie in malattie naturali o lesioni, malattie da ossessione e malattie<br />

complicate da ossessioni. Egli era, diceva ancora, senza potere sulle prime e<br />

talvolta falliva su quelle della terza categoria, quando la malattia naturale era<br />

superiore alla malattia da ossessione.<br />

«Il vescovo non rimase affatto convinto e ordinò a Gassner di rientrare<br />

nella sua sede, ma subito dopo gli consentì di continuare gli esorcismi. Il<br />

curato si affrettò ad approfittare dell’autorizzazione e stupì gli abitanti di<br />

Elwangen, Sulzbach e Ratisbonne per la folla immensa di malati che la sua<br />

fama attirava dalla Svizzera, dalla Germania e dalla Francia. Il duca di<br />

Wurtemberg si dichiarò apertamente suo ammiratore e protettore, ma i<br />

successi gli attirarono potenti avversari. Il celebre Haen e il padre teatino<br />

Sterzingen l’attaccarono con impeto e perseveranza; molti vescovi prestarono<br />

il loro appoggio al teatino e gli proibirono d’esorcizzare nelle proprie diocesi.<br />

Infine Giuseppe II emanò un rescritto con il quale ordinava a Gassner di<br />

lasciare Ratisbonne. Ma forte della protezione del principe-vescovo di questa<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

73<br />

città, che gli aveva conferito il titolo di consigliere ecclesiastico, con la carica<br />

di cappellano di corte, perseverò nella sua opera fino al 1777. Quell’anno<br />

Gassner fu assegnato alla cura di Bondorf, dove si ritirò e morì il 4 aprile<br />

1779, all’età di cinquantadue anni».<br />

NOTA. - Lo Spiritismo protesta contro la qualifica di taumaturghi data ai<br />

guaritori, poiché non ammette che si possa fare qualcosa al di fuori delle<br />

leggi naturali. I fenomeni che appartengono all’ordine dei fatti spirituali,<br />

non sono più miracolosi dei fatti materiali, considerato che l’elemento<br />

spirituale è una delle forze della natura, come l’elemento materiale. Il<br />

curato Gassner non compiva quindi più miracoli del principe di Hohenlohe<br />

e dello zuavo Jacob, e si possono vedere singolari analogie tra quello che<br />

succedeva allora e ciò che accade oggi.<br />

71


SAGGIO TEORICO SULLE GUARIGIONI ISTANTANEE<br />

Revue Spirite 1868, pag. 84<br />

Di tutti i fenomeni spiritici, uno dei più straordinari è incontestabilmente<br />

quello delle guarigioni istantanee. Si comprendono le guarigioni prodotte<br />

dall’azione continua di un buon fluido, ma ci si domanda come questo possa<br />

operare una trasformazione immediata dell’organismo e soprattutto perché<br />

l’individuo che possiede tale facoltà non ottenga risultati su tutti coloro che<br />

sono colpiti dalla medesima malattia, ammettendo che si operi solo in un<br />

determinato settore. L’affinità dei fluidi è senz’altro una ragione, ma che non<br />

soddisfa completamente, poiché non ha nulla di positivo né di scientifico.<br />

Comunque le guarigioni istantanee sono un fatto che non si dovrebbe mettere<br />

in discussione. Se non si avessero, a sostegno, che esempi risalenti a tempi<br />

remoti, con qualche apparenza di fondamento si potrebbe considerarle come<br />

leggendarie, o almeno amplificate dalla pubblica credulità. Ma quando gli<br />

stessi fenomeni si riproducono sotto i nostri occhi, nel secolo più scettico nei<br />

confronti delle cose soprannaturali, la negazione non è più possibile. E si è<br />

costretti a scorgervi non un effetto miracoloso, ma una manifestazione che<br />

deve avere la sua ragione in leggi ancora sconosciute della natura.<br />

La seguente spiegazione, desunta dalle indicazioni comunicate da un<br />

medium in stato di sonnambulismo spontaneo, è basata su considerazioni<br />

fisiologiche che sembrano gettare nuova luce sulla questione. E’ stata fornita<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

74<br />

in presenza di una persona colpita da gravi infermità, la quale chiedeva se un<br />

trattamento fluidico poteva esserle salutare.<br />

Sebbene questa interpretazione sembri razionale, non la diamo come<br />

assoluta, ma solo a titolo di ipotesi e come soggetto di studio; almeno fino a<br />

quando non riceverà la doppia sanzione della logica e dell’opinione generale<br />

degli Spiriti, unico controllo valido delle dottrine spiritiste, che possa<br />

assicurarne la perpetuità.<br />

«Nella medicazione terapeutica occorrono rimedi appropriati al male. Lo<br />

stesso rimedio non deve avere virtù contrarie: essere contemporaneamente<br />

stimolante e calmante, riscaldante e rinfrescante, non può risultare utile in<br />

tutti i casi; è per questo che non esiste un trattamento universale.<br />

«E’ la medesima cosa per il fluido guaritore, vero agente terapeutico, le cui<br />

prerogative variano secondo il temperamento fisico e morale degli individui<br />

che lo trasmettono. Vi sono fluidi che sovreccitano e altri che calmano, fluidi<br />

72


molto aspri e altri delicati, e innumerevoli sfumature ulteriori. Secondo le sue<br />

qualità lo stesso fluido, come un identico rimedio, potrà essere salutare in<br />

taluni casi, inefficace e persino dannoso in altri. Ne consegue che la<br />

guarigione dipende, in linea di massima, dall’adeguamento delle proprietà<br />

del fluido alla natura e all’origine del male. E’ ciò che molte persone non<br />

comprendono e per questo motivo si stupiscono se un guaritore non risana<br />

da tutte le malattie. Quanto alle circostanze che influiscono sulle<br />

caratteristiche intrinseche del fluido, sono sufficientemente sviluppate nel<br />

capitolo XIV della Genesi ed è superfluo ricordarle in questa sede.<br />

«Alla causa di natura fisica delle mancate guarigioni, bisogna aggiungerne<br />

una morale che lo Spiritismo ci fa conoscere. La maggior parte delle malattie,<br />

come tutte le miserie umane, sono espiazioni del presente o del passato,<br />

oppure prove per l’avvenire; sono debiti contratti, di cui bisogna subire le<br />

conseguenze fino a che non siano stati saldati. Non può dunque essere<br />

guarito chi deve ancora terminare la sua penitenza. Questo principio è un<br />

motivo di rassegnazione per il malato, ma non deve diventare una<br />

giustificazione per il medico che cerchi, nella necessità di quelle prove, un<br />

comodo motivo per mettere la propria ignoranza al riparo.<br />

«Le malattie, considerate dal solo punto di vista fisiologico, hanno due<br />

cause che non sono state finora distinte e che non si poteva apprezzare prima<br />

delle nuove cognizioni apportate dallo Spiritismo. E’ dalla differenza tra<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

75<br />

queste due cause che deriva la possibilità di guarigioni istantanee, in casi<br />

particolari e non in tutti.<br />

«Certe affezioni hanno origine nell’alterazione dei tessuti organici. E’ la<br />

sola causa che la scienza abbia ammesso fino ad oggi. Poiché non conosce,<br />

per rimediarvi, che le sostanze medicamentose tangibili, non comprende<br />

l’azione di un fluido che abbia per propulsore la volontà. Tuttavia le<br />

guarigioni magnetiche sono là per provare che non si tratta di illusioni.<br />

«Nella cura delle malattie di tale natura, per mezzo dell’influsso fluidico vi<br />

è sostituzione delle molecole organiche morbose con molecole sane. E’ la<br />

storia di una vecchia casa in cui si rimpiazzano le pietre danneggiate con<br />

nuove pietre. Si possiede sempre la stessa casa, ma restaurata e consolidata.<br />

La torre Saint-Jacques e Notre-Dame di Parigi hanno subito un trattamento<br />

del genere.<br />

«La sostanza fluidica produce effetti analoghi alla sostanza<br />

73


medicamentosa, differendone per la penetrazione, che è superiore. In ragione<br />

della tenuità dei suoi principi costituenti, agisce più direttamente sulle<br />

molecole principali dell’organismo di quanto non possano fare le particelle<br />

maggiormente voluminose delle sostanze materiali. In secondo luogo,<br />

l’efficacia è molto più generale, senza essere però universale, poiché le sue<br />

qualità sono modificabili dal pensiero, mentre quelle della materia sono<br />

fisse, invariabili e non si applicano che a casi determinati.<br />

«Questo è, per sommi capi, il fondamento sul quale poggiano i<br />

procedimenti magnetici. Aggiungiamo brevemente e per ricordarlo, dato che<br />

non possiamo approfondire ora il tema, che l’azione dei rimedi omeopatici, a<br />

dosi infinitesimali, è basata sul medesimo criterio: la sostanza<br />

medicamentosa, con la divisione, è portata allo stato atomico e acquista fino a<br />

un certo punto le proprietà dei fluidi. Manca, tuttavia, il principio animico<br />

che esiste nei fluidi animali e dona loro qualità speciali.<br />

«Riassumendo, si tratta di riparare un disordine organico mediante<br />

l’introduzione, in maniera proporzionale, di materiali sani da sostituire ad<br />

altri deteriorati. Questi materiali sani possono essere forniti dai consueti<br />

medicamenti che conosciamo, dagli stessi medicamenti allo stato di divisione<br />

omeopatica, infine dal fluido magnetico, che non è altro che materia<br />

spiritualizzata. Sono tre modi di riparazione, o meglio, di introduzione e<br />

assimilazione di elementi riparatori. Tutti e tre si trovano in natura e hanno la<br />

propria utilità in casi particolari. Questo spiega perché uno riesce e l’altro<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

76<br />

fallisce, oppure perché è parziale negare i servigi resi dalla medicina<br />

ordinaria. Sono, a nostro parere, tre branche dell’arte di guarire destinate a<br />

sopperire l’un l’altra e a completarsi in base alle circostanze: nessuna deve<br />

reputarsi la panacea universale del genere umano.<br />

«Ciascuno di questi metodi potrà quindi essere efficace se impiegato al<br />

momento opportuno e se è appropriato alla singolarità del male. Ma, in ogni<br />

caso, è ovvio che la sostituzione molecolare, necessaria al ristabilimento<br />

dell’equilibrio, non può operarsi che gradualmente, e non come per incanto<br />

tramite un semplice colpo di bacchetta magica. La guarigione, quando è<br />

possibile, non può essere che il risultato di un’azione continua e<br />

perseverante,<br />

più o meno lunga secondo la gravità del caso.<br />

«Tuttavia quello delle guarigioni istantanee è un fatto. Poiché non sono più<br />

74


miracolose delle altre, bisogna che si compiano in situazioni particolari.<br />

Questo è provato dal fatto che non hanno luogo, indistintamente, per tutte le<br />

malattie, né su tutti gli individui. E’ dunque un fenomeno naturale del quale<br />

dobbiamo cercare la legge. Ecco la spiegazione che ne è stata data; per<br />

comprenderla bisognava possedere il punto di comparazione che abbiamo<br />

illustrato.<br />

«Varie affezioni, persino molto gravi e passate allo stato cronico, non<br />

hanno come causa prima l’alterazione delle molecole organiche, ma la<br />

presenza di un cattivo fluido che le disgrega, per così dire, e ne turba<br />

l’equilibrio.<br />

«E’ lo stesso caso di un orologio con gli elementi in buono stato, ma il cui<br />

meccanismo è arrestato o guastato dalla polvere: nessun pezzo è da sostituire,<br />

tuttavia esso non funziona. Per ristabilire la regolarità del movimento è<br />

sufficiente pulire l’orologio e togliere così l’ostacolo che impediva il<br />

funzionamento.<br />

«Similmente accade in un gran numero di malattie, la cui origine è dovuta<br />

ai fluidi nocivi dai quali l’organismo è penetrato. Per ottenere la guarigione,<br />

non bisogna rimpiazzare le molecole deteriorate, ma espellere una sostanza<br />

estranea. In tal modo la causa del male scompare, l’equilibrio si ristabilisce e<br />

le funzioni riprendono il loro svolgimento.<br />

«Si comprende che in questi casi i medicamenti terapeutici, destinati per<br />

natura ad agire sulla materia, sono senza efficacia nei confronti di un agente<br />

fluidico. Così la medicina ordinaria è impotente in tutte le malattie, che sono<br />

numerose, causate da fluidi corrotti. Alla materia si può mettere di fronte la<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

77<br />

materia, ma ad un cattivo fluido è necessario contrapporre un fluido migliore<br />

e più potente. La medicina terapeutica fallisce abitualmente contro gli agenti<br />

fluidici. Per la stessa ragione la medicina fluidica non ottiene risultati là dove<br />

si dovrebbe opporre la materia alla materia. La medicina omeopatica sembra<br />

essere l’intermediaria, il tratto di unione tra questi due estremi, e deve<br />

riuscire particolarmente nelle infermità che si potrebbe denominare “miste”.<br />

«Quale che sia la pretesa alla supremazia di ognuno di tali sistemi, è<br />

positivo che ciascuno, dal proprio lato, ottenga indubitabili successi e che<br />

nessuno, fino ad oggi, abbia dimostrato di avere il possesso esclusivo della<br />

verità: Bisogna quindi concludere che tutti sono utili e che è essenziale<br />

applicarli a proposito.<br />

75


«Non dobbiamo occuparci qui dei casi in cui il trattamento fluidico è<br />

applicabile, ma della ragione per la quale esso può, talvolta, avere effetti<br />

istantanei, mentre in altre circostanze occorre un’azione più prolungata.<br />

«La differenza è relativa alla natura e alla causa principale del male. Due<br />

affezioni che presentano in apparenza sintomi identici, possono avere cause<br />

differenti. L’una è determinata dall’alterazione delle molecole organiche, e in<br />

questo caso bisogna riparare, cioè sostituire, come si è detto, le molecole<br />

deteriorate con molecole sane: operazione che non si può effettuare che<br />

gradualmente. L’altra è prodotta dall’infiltrazione, negli organi corporei, di<br />

un cattivo fluido che ne disturba le funzioni. In questo caso non si tratta di<br />

riparare, ma di espellere. Le due situazioni richiedono, nel fluido guaritore,<br />

qualità differenti. Nella prima occorre un fluido più delicato che violento,<br />

ricco soprattutto di principi riparatori. Nella seconda un fluido energico, più<br />

adatto all’espulsione che alla riparazione. In base alle caratteristiche di questo<br />

fluido, l’espulsione può essere rapida, come per effetto di una scarica<br />

elettrica. Il malato, immediatamente liberato dalla causa estranea che lo<br />

faceva soffrire, si sente subito sollevato, come accade dopo l’estirpazione di<br />

un dente guasto. L’organo, non essendo più occluso, ritorna allo stato<br />

normale e riprende le sue funzioni.<br />

«Così possono spiegarsi le guarigioni istantanee, che non sono, in realtà,<br />

che una varietà dell’azione magnetica. Poggiano, come si è visto, su un<br />

principio essenzialmente fisiologico e non hanno nulla di miracoloso rispetto<br />

agli altri fenomeni spiritici. Si comprende, allora, perché questo genere di<br />

guarigioni non sia applicabile a tutte le malattie. Il loro conseguimento è<br />

legato, nello stesso tempo, alla causa principale del male, che non è la<br />

medesima in tutti gli individui, e alle qualità speciali del fluido che vi si<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

78<br />

oppone. Ne deriva che una persona, la quale produce effetti rapidi, non è<br />

sempre idonea a fornire un trattamento magnetico regolare e che eccellenti<br />

magnetizzatori sono poco adatti alle guarigioni istantanee.<br />

«La teoria si può compendiare così: “Quando il male esige la riparazione<br />

di organi alterati, la guarigione è inevitabilmente lenta e necessita di<br />

un’azione sostenuta e di un fluido con qualità particolari; allorché si tratta<br />

dell’espulsione di un fluido nocivo, può essere rapida e perfino immediata”.<br />

«Per semplificare la questione, non abbiamo considerato che i due punti<br />

estremi. Ma tra questi vi sono sfumature infinite, cioè una moltitudine di casi<br />

76


in cui le due cause esistono simultaneamente, differenti gradi, con una<br />

maggiore o minor preponderanza di ciascuna. Di conseguenza, bisogna<br />

contemporaneamente espellere e riparare. A seconda di quale modalità<br />

prevalga, il risanamento è più o meno lento. Se è quella di un cattivo fluido,<br />

dopo l’espulsione occorre la riparazione; se vi è disordine organico, dopo la<br />

riparazione necessita l’espulsione. La guarigione non è completa che dopo<br />

l’eliminazione delle due cause. E questo è il caso più frequente. Ecco perché i<br />

procedimenti terapeutici hanno sovente bisogno di essere completati da un<br />

trattamento fluidico e viceversa. Per lo stesso motivo le guarigioni istantanee,<br />

che avvengono quando la predominanza fluidica è pressoché totale, non<br />

potranno mai diventare un metodo curativo universale. Quindi non sono<br />

chiamate a soppiantare né la medicina, né l’omeopatia e neppure il<br />

magnetismo ordinario.<br />

«La guarigione istantanea radicale e definitiva è considerata un caso<br />

eccezionale, poiché è raro che l’espulsione del fluido dannoso sia completa al<br />

primo colpo, e che la causa fluidica non sia accompagnata da qualche<br />

alterazione organica, circostanze che obbligano ad operare parecchie volte.<br />

«Infine, i fluidi nocivi non possono provenire che da cattivi Spiriti. La loro<br />

introduzione nell’equilibrio vitale si lega spesso all’ossessione. Ne consegue<br />

che per ottenere la guarigione, occorre trattare nel contempo il malato e lo<br />

Spirito ossessore.<br />

«Queste considerazioni mostrano di quante cose occorra tener conto nel<br />

trattamento delle malattie e quanto resti ancora da apprendere al riguardo.<br />

Inoltre confermano un fatto capitale messo in evidenza nell’opera sulla<br />

Genesi, cioè l’alleanza tra Spiritismo e scienza. Lo Spiritismo cammina sul<br />

medesimo terreno della scienza fino ai limiti della materia tangibile. Mentre<br />

però la scienza si arresta a questo punto, lo Spiritismo continua la strada e<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

79<br />

prosegue le sue investigazioni nei fenomeni della natura, con l’aiuto degli<br />

elementi attinti nel mondo extramateriale; là soltanto è la soluzione delle<br />

difficoltà contro le quali si scontra la scienza».<br />

NOTA. - La persona che ha chiesto e motivato questa spiegazione è un<br />

esempio di malattia a causa complessa. Il suo organismo, profondamente<br />

alterato e nello stesso tempo saturo di fluidi molto perniciosi, è incurabile<br />

per mezzo della sola terapeutica ordinaria. Una magnetizzazione violenta e<br />

troppo energica non produce che una sovreccitazione momentanea, subito<br />

77


seguita da una prostrazione più grande, che attiva il processo della<br />

decomposizione. Le necessiterebbe una magnetizzazione dolce, continua,<br />

un fluido riparatore penetrante e non un fluido che scuote senza riparare<br />

nulla. Di conseguenza, questa persona è inaccessibile alla guarigione<br />

immediata.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

80<br />

MANIFESTAZIONI FISICHE E INTELLETTIVE DELLA<br />

MEDIANITA’<br />

DANIEL DUNGLAS HOME<br />

Revue Spirite 1858, pag. 58<br />

I fenomeni operati da Home hanno fatto tanto più scalpore in quanto sono<br />

venuti a confermare le straordinarie notizie giunte d’oltreoceano e della cui<br />

veridicità si diffidava alquanto. Egli ci ha mostrato che, pur concedendo un<br />

certo spazio all’esagerazione, ce n’è ancora abbastanza per testimoniare la<br />

realtà di fatti che si svolgono al di fuori di tutte le leggi note (...).<br />

Venuto a Parigi nel mese di ottobre 1855, Home si è trovato fin dall’inizio<br />

lanciato nel mondo più elevato, circostanza che avrebbe dovuto imporre più<br />

circospezione nel giudicarlo, perché più questo mondo è elevato meno è<br />

sospetto di essersi benevolmente lasciato raggirare da un avventuriero.<br />

Anche questa posizione ha suscitato commenti. Ci si chiede che cosa sia<br />

Home. Per vivere in questo ambiente, per fare viaggi costosi, bisogna che<br />

abbia una certa disponibilità. Se non ne ha, bisogna che sia sostenuto da<br />

persone potenti. Sono state avanzate a questo proposito mille supposizioni, le<br />

une più ridicole delle altre. E che cosa non è stato detto di sua sorella, che egli<br />

è andato a cercare, circa un anno fa: che era - si diceva - una medium più<br />

potente di lui. Che i prodigi prodotti da loro due assieme avrebbero fatto<br />

impallidire quelli di Mosè. Più di una volta ci son state rivolte domande a<br />

questo proposito, ed ecco la nostra risposta.<br />

Venendo in Francia, Home non si è affatto rivolto al pubblico: non ama, né<br />

ricerca, la pubblicità. Se fosse venuto a scopo di speculazione avrebbe<br />

percorso tutto il paese invitando a venire in suo aiuto, avrebbe cercato tutte le<br />

occasioni per mettersi in mostra, mentre invece le evita; avrebbe stabilito un<br />

prezzo alle sue manifestazioni, mentre invece non chiede niente a nessuno.<br />

Malgrado la sua reputazione, Home non è affatto ciò che si potrebbe definire<br />

un uomo pubblico: la sua vita privata appartiene solo a lui. Dal momento che<br />

lui non domanda niente, chiedersi come vive significa commettere<br />

78


un’indiscrezione. E’ appoggiato da persone potenti? Non ci riguarda. Tutto<br />

quello che possiamo dire è che in questa società esclusiva si è conquistato<br />

vere simpatie e si è fatto amici devoti, mentre di un teatrante ci si diverte, lo<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

81<br />

si paga e tutto finisce lì. Noi non vediamo in Home che una sola cosa: un<br />

uomo dotato di una facoltà rilevante. Tutto quanto ci interessa, e dovrebbe<br />

interessare chiunque non sia mosso da sola curiosità, è lo studio di questa<br />

facoltà. La storia non ha ancora aperto su di lui il libro dei segreti; finora egli<br />

non appartiene che alla scienza. Quanto a sua sorella, ecco la verità: è una<br />

ragazza di undici anni, che egli ha portato a Parigi perché una persona<br />

illustre si è incaricata della sua educazione. Ella sa appena in che consiste la<br />

facoltà di suo fratello. E’ molto semplice, come si vede; molto prosaico, per<br />

chi cerca meraviglie.<br />

Ora, perché Home è venuto in Francia? Non certo per cercare fortuna,<br />

come abbiamo dimostrato. Per conoscere il paese? Ma non lo percorre: esce<br />

poco e non ha affatto il comportamento del turista. Il motivo esteriore è stato<br />

il consiglio dei medici che hanno ritenuto l’aria d’Europa necessaria alla sua<br />

salute, ma i fatti più naturali sono spesso provvidenziali. Noi pensiamo<br />

dunque che se è venuto è perché doveva venire. La Francia, ancora nel<br />

dubbio per quel che riguarda le manifestazioni spiritiche, aveva bisogno che<br />

venisse sferrato un gran colpo. E’ Home che ha ricevuto questa missione e<br />

più il colpo è stato sferrato in alto, più è stato udito. La posizione, il credito,<br />

l’onorevolezza di quelli che l’hanno accolto e che sono stati convinti<br />

dall’evidenza dei fatti hanno sospinto le convinzioni di una folla di persone,<br />

anche tra quelli che non hanno potuto essere testimoni oculari. La presenza<br />

di<br />

Home sarà dunque stata un sostegno potente alla propagazione delle idee<br />

spiritiche. Se non ha convinto tutti, ha comunque gettato semi che<br />

germoglieranno tanto più quanto più i medium si moltiplicheranno. Questa<br />

facoltà, come abbiamo detto, non è affatto un privilegio esclusivo. Allo stato<br />

latente e a un diverso livello esiste in una folla di individui, e non aspetta che<br />

l’occasione per svilupparsi. Il principio è dentro di noi, per effetto stesso della<br />

nostra struttura. E’ nella natura: tutti noi ne abbiamo il germe e non è lontano<br />

il giorno in cui vedremo sorgere medium ovunque, in mezzo a noi, nelle<br />

nostre famiglie, tra i poveri come tra i ricchi, affinché la verità divenga nota a<br />

tutti, perché secondo quanto ci è stato annunciato, comincia per l’umanità<br />

79


una nuova fase, un’èra nuova. L’evidenza e la diffusione dei fenomeni<br />

spiritici daranno luogo a un nuovo corso alle idee morali, come il vapore ha<br />

dato un nuovo corso all’industria.<br />

Se la vita privata del signor Home deve essere chiusa alle indagini dovute<br />

a un’indiscreta curiosità, certi dettagli possono a pieno titolo interessare il<br />

pubblico ed è inutile conoscere per apprezzare i fatti.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

82<br />

Daniel Dunglas Home è nato il 15 marzo 1833 vicino Edimburgo. Ha<br />

dunque oggi ventiquattro anni. Discende dall’antica e nobile famiglia dei<br />

Dunglas di Scozia, un tempo regnante. E’ un giovane di media corporatura,<br />

biondo, la cui fisionomia malinconica non ha niente di eccentrico. E’ di<br />

complessione molto delicata, di costumi semplici e delicati, di carattere<br />

affabile e benevolo sul quale il contatto con i grandi non ha indotto né<br />

superbia né ostentazione. Dotato di un’eccessiva modestia, non ha mai messo<br />

in mostra la sua meravigliosa facoltà, mai parla di sé e se, nell’intimità,<br />

racconta sue cose personali, lo fa con semplicità e mai con l’enfasi propria<br />

delle persone con le quali si cerca malevolmente di avvicinarlo. Numerosi<br />

fatti intimi, che conosciamo personalmente, dimostrano che nutre nobili<br />

sentimenti e ha una grande nobiltà d’animo: lo constatiamo con tanto più<br />

piacere in quanto è nota l’influenza delle disposizioni morali sulla natura<br />

delle manifestazioni.<br />

I fenomeni di cui Home è lo strumento involontario sono stati talvolta<br />

raccontati da amici troppo zelanti con un entusiasmo esagerato, su cui s’è<br />

appuntata la malevolenza. Per quel che sono, non hanno bisogno di<br />

un’amplificazione più dannosa che utile alla causa. Poiché il nostro scopo è lo<br />

studio serio di tutto quel che concerne la scienza spiritica, ci atterremo alla<br />

stretta realtà dei fatti constatati da noi stessi o da testimoni oculari più degni<br />

di noi. Noi potremo dunque commentarli con la certezza di non discutere di<br />

cose fantasiose.<br />

Home è uno di quei medium che producono manifestazioni visibili, senza<br />

escludere per questo le comunicazioni intelligenti; ma le sue predisposizioni<br />

naturali gli conferiscono un’attitudine assai speciale. Sotto la sua influenza si<br />

odono i rumori più strani, l’aria si agita, i corpi solidi si muovono, si<br />

sollevano, si spostano da un punto all’altro attraverso lo spazio, strumenti<br />

musicali suonano melodie, esseri del mondo extracorporeo appaiono,<br />

parlano, scrivono e spesso vi stringono fino a farvi male. Lui stesso spesse<br />

80


volte è stato visto, in presenza di testimoni oculari, sollevato senza sostegno a<br />

parecchi metri di altezza.<br />

Da quel che ci è stato insegnato in generale sul livello degli Spiriti che<br />

producono questi fenomeni, non c’è da concludere che Home è in rapporto<br />

con la classe più bassa del mondo spiritico. Il carattere e le qualità morali che<br />

lo distinguono devono, al contrario, assicurargli la simpatia degli Spiriti<br />

superiori. Per questi ultimi non è altro che uno strumento destinato ad aprire<br />

gli occhi dei ciechi con mezzi energici, senza essere per questo privato delle<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

83<br />

comunicazioni d’ordine più elevato. E’ una missione che egli ha accettato;<br />

missione che non è esente da tribolazioni e pericoli, e che egli compie con<br />

rassegnazione e perseveranza, sotto l’egida dello Spirito di sua madre, suo<br />

vero angelo custode.<br />

La causa delle manifestazioni di Home è innata in lui. La sua anima, che<br />

sembra esser legata al corpo solo da fievoli legami, ha più affinità con il<br />

mondo spirituale che con quello materiale, ed è per questo che essa si<br />

svincola senza sforzo ed entra facilmente in comunicazione con gli esseri<br />

invisibili. Questa facoltà si è rivelata in lui già nella più tenera infanzia.<br />

All’età di sei mesi la sua culla dondolava da sola, senza la balia, e cambiava<br />

posto. Nei primi anni era tanto debole che poteva a mala pena sorreggersi.<br />

Seduto su un tappeto, i giocattoli che non riusciva a raggiungere si mettevano<br />

da soli a portata di mano. A tre anni ebbe le prime visioni, ma non ne ha il<br />

ricordo. Aveva nove anni quando la famiglia si stabilì negli Stati Uniti, dove<br />

gli stessi fenomeni continuarono con intensità crescente a mano a mano che<br />

cresceva, ma la sua fama come medium non cominciò a diffondersi che nel<br />

1850, all’epoca in cui in quel paese le manifestazioni spiritiche presero a<br />

divenire popolari. Nel 1854 venne in Italia, per motivi di salute. Stupì Firenze<br />

e Roma con straordinari prodigi. Covertitosi alla fede cattolica in<br />

quest’ultima città, dovette prendere la decisione di interrompere i suoi<br />

rapporti con il mondo degli Spiriti. Per un anno, in effetti, il suo potere<br />

occulto sembrò averlo abbandonato. Ma poiché questo potere è al di fuori<br />

della sua volontà, al termine di quel periodo come gli aveva annunciato lo<br />

Spirito di sua madre - le manifestazioni ripresero con rinnovata energia. La<br />

sua missione era tracciata: doveva collocarsi tra coloro che la Provvidenza ha<br />

scelto per rivelarci con segni chiari la potenza che domina tutte le grandezze<br />

umane.<br />

81


Se Home non fosse, come dicono alcuni che giudicano senza aver visto,<br />

altro che un abile prestigiatore, senza dubbio avrebbe sempre a sua<br />

disposizione assi nella manica, mentre invece non è padrone di produrli a<br />

volontà. Gli sarebbe dunque impossibile avere sedute regolari, perché<br />

quando più potrebbe servirgli la sua facoltà potrebbe venirgli meno. I<br />

fenomeni si manifestano talvolta spontaneamente nel momento in cui li si<br />

aspetta di meno, mentre in altri momenti è impotente a produrli: circostanza<br />

poco favorevole a chiunque volesse dare dimostrazioni a ore fisse. Il fatto<br />

seguente, scelto tra un’infinità d’altri, lo dimostra. Da oltre quindici giorni<br />

Home non riusciva a ottenere nessuna manifestazione, quando, trovandosi a<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

84<br />

far colazione da un suo amico con altre due o tre persone di sua conoscenza,<br />

si udirono improvvisamente colpi nei muri, nei mobili e sul pavimento.<br />

Sembrava, disse, che volessero tornare. Home era seduto in quel momento<br />

sul canapé con un amico. Un domestico portò il vassoio del tè e si apprestava<br />

ad appoggiarlo sul tavolo al centro del salone, quando questo mobile, per<br />

quanto molto pesante, si sollevò improvvisamente, staccandosi dal suolo di<br />

venti-trenta centimetri, come se fosse attirato dal soffitto. Il domestico,<br />

spaventato, lo lasciò cadere e il tavolo di colpo si slanciò verso il canapé e<br />

ricadde davanti a Home e al suo amico, senza che niente di ciò che vi si<br />

trovava sopra cadesse. Il fatto non è certo il più strano di quelli che dovremo<br />

riportare altrove, ma ha questo di particolare: che s’è prodotto<br />

spontaneamente, senza stimoli, in una cerchia di amici di cui nessuno - cento<br />

volte testimone di fatti analoghi - aveva bisogno di ulteriori testimonianze. E<br />

certo non era il caso, per Home, di mostrare la sua abilità, se era in causa la<br />

sua abilità.<br />

Revue Spirite 1858, pag. 88<br />

Home, come abbiamo detto, è un medium del genere di quelli sotto la cui<br />

influenza si producono soprattutto i fenomeni fisici, senza che ciò impedisca<br />

le manifestazioni intellettive. Ogni effetto che rivela l’azione di una volontà<br />

libera è per ciò stesso intelligente, il che significa che non è soltanto<br />

meccanico e che non lo si potrebbe attribuire a un agente esclusivamente<br />

materiale. Ma da questo alle comunicazioni di elevata portata morale e<br />

filosofica c’è una grande distanza e non siamo a conoscenza del fatto che<br />

Home ne ottenga di tal natura. Non essendo medium scrivente la maggior<br />

parte delle risposte viene data con colpi che indicano le lettere dell’alfabeto,<br />

82


mezzo sempre imperfetto e troppo lento, che difficilmente si presta a sviluppi<br />

di una certa portata. Egli ottiene tuttavia anche la scrittura, ma in una<br />

maniera diversa, di cui parleremo più avanti.<br />

Diciamo subito, come principio generale, che le manifestazioni evidenti,<br />

quelle che colpiscono i nostri sensi, possono essere spontanee o provocate. Le<br />

prime sono indipendenti dalla volontà di chi ne è oggetto e al quale non<br />

sempre sono gradite. I fatti di tal genere sono frequenti e, senza risalire a<br />

racconti più o meno autentici del passato, la storia contemporanea ce ne offre<br />

numerosi esempi di cui la causa, inizialmente ignorata, è oggi perfettamente<br />

nota: tali sono ad esempio i rumori insoliti, i movimenti disordinati degli<br />

oggetti, le tende tirate, le coperte messe in disordine, certe apparizioni e così<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

85<br />

via. Alcune persone sono dotate di una facoltà speciale che dà loro il potere<br />

di<br />

provocare questi fenomeni, almeno in parte, per così dire a volontà. Questa<br />

facoltà non è affatto rara e su cento persone almeno cinquanta la possiedono<br />

a un livello più o meno elevato. Ciò che distingue Home è che essa è<br />

sviluppata in lui, come nei medium della sua potenza, in una maniera per<br />

così dire eccezionale. Altri non otterrebbero che colpi leggeri o lo<br />

spostamento insignificante di un tavolo, mentre sotto l’influenza di Home si<br />

sentono i rumori più terribili e tutti i mobili di una camera possono venir<br />

ribaltati e disposti gli uni sugli altri. Per quanto strani siano questi fenomeni,<br />

l’entusiasmo di qualche ammiratore troppo zelante ha trovato ancora modo<br />

di amplificarli con dettagli puramente inventati. D’altro lato, i detrattori non<br />

sono rimasti inattivi: essi hanno raccontato su di lui ogni tipo di aneddoti che<br />

non sono esistiti altro che nella loro immaginazione. Eccone un esempio. Il<br />

marchese di..., uno dei personaggi che hanno dimostrato il maggior interesse<br />

per Home e che veniva da lui ricevuto molto cordialmente, si trovava un<br />

giorno all’Opera con lui. In platea c’era il signor de P..., uno dei nostri<br />

abbonati che conosceva personalmente sia l’uno che l’altro. Parlava con un<br />

suo vicino e la conversazione cadde su Home: «Credereste che questo preteso<br />

mago, questo ciarlatano», diceva l’interlocutore, «abbia trovato modo di<br />

introdursi presso il marchese di ...? Ma i suoi traffici sono stati scoperti ed è<br />

stato messo alla porta con un calcio, come un qualunque pezzente». «Ne siete<br />

ben certo?», ha replicato de P… «E conoscete il marchese di...?».<br />

«Certamente», ha detto l’altro. «In questo caso, guardate in quel loggione:<br />

83


potete vederlo in compagnia di Home stesso, al quale non ha l’aria di dare<br />

calci nel sedere». A questo punto il malcapitato interlocutore del nostro<br />

narratore, non giudicando appropriato continuare la conversazione, prese il<br />

cappello e scomparve. Si può dunque giudicare da questo il valore di certe<br />

affermazioni. Certamente, se certi fatti sostenuti dalla malevolenza fossero<br />

reali, gli avrebbero fatto chiudere più di una porta; ma poiché le case più<br />

onorevoli gli sono sempre state aperte, se ne deve concludere che si è sempre<br />

e ovunque comportato come un galantuomo. E’ sufficiente d’altronde aver<br />

discusso talora con Home per vedere che con la sua timidezza e la semplicità<br />

del suo carattere sarebbe il più maldestro di tutti gli intriganti. Insistiamo su<br />

questo punto per la moralità della nostra causa. Ma torniamo alle sue<br />

manifestazioni. Il nostro scopo è di far conoscere la verità nell’interesse della<br />

scienza e tutto ciò che racconteremo è preso da fonti talmente autentiche che<br />

possiamo garantirne la più meticolosa esattezza. E’ dovuto infatti a testimoni<br />

oculari troppo seri, troppo onesti e di rango troppo elevato per poterne<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

86<br />

mettere in dubbio la sincerità. Se si dicesse che queste persone hanno potuto,<br />

in buona fede, essere cadute preda di un’illusione, risponderemmo che ci<br />

sono circostanze che sfuggono a ogni supposizione del genere. D’altra parte<br />

queste persone erano troppo interessate a conoscere la verità da non essersi<br />

premunite contro le false apparenze.<br />

Home inizia di solito le sedute con eventi comuni: colpi battuti su un<br />

tavolo o in qualsiasi altra parte dell’appartamento, secondo quanto abbiamo<br />

detto prima. Poi vengono i movimenti del tavolo, che si producono con<br />

l’imposizione delle sue sole mani o di quelle di più persone congiuntamente,<br />

poi a distanza e senza contatto: è una specie di avviamento. Molto spesso non<br />

ottiene nient’altro: e ciò dipende dalla disposizione in cui si trova e talvolta<br />

anche da quella degli assistenti. Vi sono persone davanti alle quali non ha<br />

mai prodotto nulla, fossero anche sue amiche. Non diremo altro su questi<br />

fenomeni, oggi assai noti e che si distinguono per rapidità e potenza. Spesso,<br />

dopo molte oscillazioni e ondeggiamenti il tavolo si stacca dal suolo, si<br />

solleva lentamente, con piccole oscillazioni di non più di pochi centimetri, ma<br />

fino al soffitto e fuori della portata delle mani. Dopo essere rimasto sospeso<br />

alcuni secondi in aria ridiscende così come era salito, lentamente,<br />

gradualmente.<br />

La sospensione di un corpo inerte e di una pesantezza specifica<br />

84


incomparabilmente superiore a quella dell’aria è un fatto acquisito e si<br />

capisce che ugualmente può essere per un corpo animato. Non abbiamo mai<br />

saputo che Home abbia operato su altre persone oltre che se stesso e anche se<br />

questo non è successo a Parigi, è stato constatato più volte sia a Firenze che in<br />

Francia e in particolare a Bordeaux, in presenza di testimoni rispettabilissimi,<br />

che potremmo eventualmente citare, se ce ne fosse bisogno. Come il tavolo,<br />

egli si è sollevato fino al soffitto, poi è ridisceso allo stesso modo. Ciò che c’è<br />

di bizzarro in questo fenomeno è che quando si produce non è affatto per un<br />

atto di volontà e lui stesso ci ha detto che non se ne accorge e che crede di<br />

essere sempre sul pavimento, a meno che non guardi in basso. Solo i<br />

testimoni lo vedono sollevarsi; quanto a lui, prova in quei momenti la<br />

sensazione prodotta dal sollevamento di una barca sulle onde. Del resto ciò<br />

che affermiamo non si limita soltanto a quanto ci ha detto Home. La storia<br />

riporta più di un esempio autentico, che riferiremo ulteriormente.<br />

Di tutte le manifestazioni prodotte da Home, la più straordinaria è senza<br />

dubbio quella delle apparizioni ed è per ciò che ci dilungheremo su di essa, a<br />

motivo delle importanti conseguenze che ne derivano e della luce che getta<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

87<br />

su una moltitudine di altri fatti. Altrettanto è dei suoni prodotti in aria, degli<br />

strumenti musicali che suonano da soli e così via. Esamineremo questi<br />

fenomeni nel prossimo articolo.<br />

Al ritorno dal suo viaggio in Olanda, dove ha prodotto presso la corte e<br />

nell’alta società una profonda sensazione, sta per partire per l’Italia. La sua<br />

salute, gravemente compromessa, gli rende necessario un clima più mite.<br />

Confermiamo con piacere ciò che certi giornali hanno riferito, e cioè un<br />

lascito di seimila franchi di rendita fattogli da una signora inglese da lui<br />

convertita alla dottrina spiritica, in segno di riconoscimento per la<br />

soddisfazione provatane. Home meritava una simile testimonianza. Questo<br />

gesto, da parte della donatrice, è un precedente al quale applaudiranno tutti<br />

quelli che condividono le nostre convinzioni: speriamo che un giorno la<br />

nostra dottrina avrà un Mecenate; i posteri ne iscriveranno il nome tra quelli<br />

dei benefattori dell’umanità. La religione ci insegna l’esistenza dell’anima e<br />

della sua immortalità; lo Spiritismo ce ne dà la prova palpabile e vivente, non<br />

attraverso un ragionamento, ma con i fatti. Il materialismo è uno dei vizi<br />

della società attuale, perché comporta l’egoismo. Che c’è, in effetti, al di fuori<br />

di sé per chiunque riporti tutto alla materia e alla vita presente? La dottrina<br />

85


spiritica, intimamente legata alle idee religiose, illuminandoci sulla nostra<br />

natura, ci mostra la felicità nella pratica delle virtù evangeliche. Ricorda<br />

all’uomo i suoi doveri verso Dio, la società e lui stesso. Aiutare la sua<br />

diffusione significa portare un colpo mortale allo scetticismo che ci invade<br />

come un male contagioso. Onore perciò a quelli che usano in quest’opera i<br />

beni che Dio ha prodigato loro sulla terra!<br />

Revue Spirite 1858, pag. 117<br />

Non sappiamo che Home abbia mai fatto apparire, almeno al cospetto di<br />

altri, parti di corpo diverse dalle mani. Si cita talvolta un generale morto in<br />

Crimea che sarebbe apparso alla vedova e si sarebbe reso visibile a lei<br />

soltanto; ma non siamo riusciti a constatare la realtà del fatto soprattutto per<br />

il dettaglio che concerne l’intervento di Home nell’episodio. Noi non ci<br />

atteniamo che a ciò che possiamo affermare. Ma perché mani, invece che<br />

piedi, o una testa? E’ quanto ignoriamo e quanto ignora lui stesso. Gli Spiriti<br />

interrogati sull’argomento hanno risposto che altri medium potrebbero far<br />

apparire la totalità dei corpi. Ma del resto non è questo il punto più<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

88<br />

importante: anche apparendo solo le mani, le altre parti del corpo non sono<br />

meno evidenti, come si vedrà.<br />

La comparsa di una mano si manifesta in genere in primo luogo sotto la<br />

tovaglia che copre il tavolo, con le ondulazioni che produce percorrendone la<br />

superficie. Poi si mostra sul bordo della tovaglia, che solleva. Talvolta va a<br />

posarsi sulla tovaglia nel mezzo del tavolo. Spesso afferra un oggetto che<br />

porta sotto. Questa mano, visibile a tutti, non è né vaporosa né traslucida: ha<br />

il colore e l’opacità naturali, e al polso termina in modo indistinto. Se la si<br />

tocca con precauzione, con fiducia e senza pensieri ostili, offre la resistenza,<br />

la<br />

solidità e l’impressione di una mano vivente. Il suo calore è moderato,<br />

umido,<br />

e comparabile a quello di un piccione ucciso da una mezz’ora. Non è affatto<br />

inerte, perché agisce, si presta ai movimenti che le si imprimono, oppure<br />

resiste, vi carezza o vi strapazza. Se, al contrario, volete afferrarla<br />

bruscamente e di sorpresa, non toccate che il vuoto. Un testimone oculare ci<br />

ha raccontato questo fatto capitato proprio a lui. Teneva tra le sue dita un<br />

campanello; una mano inizialmente invisibile, poi perfettamente<br />

distinguibile, venne a prenderlo sforzandosi di afferrarlo. Non riuscendoci,<br />

86


passò sotto per farlo scivolar via. Lo sforzo di trazione era chiaro come se<br />

fosse stato compiuto da una mano umana. Volendo prendere questa mano,<br />

quella del testimone non strinse altro che aria: senza dita, il campanello<br />

rimase sospeso in aria e andò a posarsi lentamente sul pavimento.<br />

A volte ci sono diverse mani. Lo stesso testimone ci ha raccontato il<br />

seguente episodio. Parecchie persone erano riunite attorno a uno di questi<br />

tavoli, che si separano in due, nella sala da pranzo. Vengono battuti dei colpi;<br />

il tavolo si muove, si apre e, attraverso la fenditura, appaiono tre mani, una<br />

di<br />

grandezza naturale, una molto grande e una terza completamente velata. I<br />

presenti le toccano, le palpano; esse li toccano, poi svaniscono. Da un nostro<br />

amico che aveva perduto un figlio in tenera età apparve la mano di un<br />

neonato: tutti poterono vederla e toccarla. Questo bambino si collocò in<br />

grembo a sua madre, che sentì distintamente l’impressione di tutto quel<br />

corpo sulle sue ginocchia.<br />

Spesso la mano si posa su di voi, voi la vedete, o se non la vedete ne sentite<br />

la pressione delle dita. Talvolta vi carezza, altre volte vi pizzica fino a farvi<br />

provar dolore. In presenza di parecchie persone Home si è sentito colpire da<br />

un pugno e gli assistenti hanno potuto vedere la pelle tirata. Un istante dopo<br />

si sentì mordere e per più di un’ora fu ben visibile l’impronta di due denti.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

89<br />

La mano che appare può anche scrivere. Talvolta si posa in mezzo al<br />

tavolo, prende la matita e traccia caratteri sulla carta messa a questo scopo.<br />

Più spesso porta la carta sotto il tavolo e riporta indietro un testo già scritto.<br />

Se la mano resta invisibile la scrittura sembra prodursi da sola. Si ottengono<br />

in questa maniera risposte ai diversi quesiti che si formulano.<br />

Un altro tipo di manifestazioni non meno notevoli, ma che si spiegano con<br />

ciò che abbiamo appena detto, è quello degli strumenti musicali che suonano<br />

da soli. Si tratta di solito di pianoforti o fisarmoniche. In questo caso si vede<br />

distintamente che i tasti vengono toccati e il soffietto compresso. La mano che<br />

suona è a volte visibile, altre volte invisibile. L’aria musicale che si sente può<br />

essere un motivo conosciuto, eseguito su richiesta; se l’artista invisibile viene<br />

lasciato a se stesso produce accordi armoniosi il cui assieme assomiglia alla<br />

vaga e soave melodia dell’arpa eolica. Da uno dei nostri abbonati, presso cui<br />

questi fenomeni si sono prodotti diverse volte, lo spirito che si manifestava<br />

così era quello di un giovane morto da qualche tempo e amico di famiglia,<br />

87


che da vivo aveva un notevole talento musicale. La natura delle arie che<br />

faceva udire non poteva lasciare alcun dubbio sulla sua identità per le<br />

persone che l’avevano conosciuto.<br />

Il fatto più straordinario in questo genere di manifestazioni non è, a nostro<br />

avviso, quello dell’apparizione. Se questa apparizione fosse sempre aeriforme<br />

si accorderebbe con la natura eterea che attribuiamo agli Spiriti. Orbene,<br />

niente impedisce che questa materia eterea non diventi percepibile alla vista<br />

in seguito a una sorta di condensazione, senza perdere la sua qualità di<br />

vaporosità. Quello che è più strano è la solidificazione di questa stessa<br />

materia, tanto resistente da lasciare un’impronta visibile sui nostri organi. Ma<br />

per restare alla questione del suono spontaneo degli strumenti musicali, ci<br />

limiteremo a dedurne una conseguenza. In effetti, dal momento che la<br />

tangibilità temporanea di questa materia eterea è un fatto acquisito, che in<br />

questo stato una mano, apparente o no, offre sufficiente resistenza da far<br />

pressione sui corpi solidi, non c’è niente di strano nel fatto che possa<br />

esercitare una pressione sufficiente a far muovere i tasti degli strumenti.<br />

D’altra parte, fatti non meno positivi provano che questa mano appartiene a<br />

un essere intelligente: niente di stupefacente nemmeno nel fatto che questa<br />

intelligenza si manifesti attraverso suoni musicali, così come può farlo<br />

attraverso la scrittura o il disegno. Una volta entrati in questo ordine di idee, i<br />

colpi battuti, i movimenti di oggetti e tutti i fenomeni spiritici di ordine<br />

materiale finiscono per spiegarsi del tutto naturalmente.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

90<br />

HOME A ROMA<br />

Revue Spirite 1864, pag. 33<br />

Molti giornali hanno riprodotto l’articolo seguente:<br />

«L’avvenimento della settimana, si scrive di Roma al Times, è l’ordine<br />

dato a Home, il celebre medium, di lasciare la città pontificia entro tre giorni.<br />

«Invitato a presentarsi davanti alla polizia romana, Home subì un<br />

interrogatorio formale. Gli venne chiesto quanto tempo contava di rimanere a<br />

Roma; se si era dedicato alle pratiche dello Spiritismo dopo la sua<br />

conversione al cattolicesimo, etc., etc. Ecco qualcuna delle parole scambiate in<br />

quella circostanza, come Home le ha scritte nelle proprie memorie personali<br />

che esibisce senza difficoltà, a quel che sembra.<br />

«“- Dopo la vostra conversione al cattolicesimo, avete esercitato il vostro<br />

potere di medium? - Né dopo né prima ho esercitato quel potere, poiché non<br />

88


dipende dalla mia volontà, perciò non posso dire di esercitarlo. - Considerate<br />

il potere come un dono di natura? - Lo considero un dono di Dio. - Quale<br />

religione insegnano gli Spiriti? - Dipende! - Che fate per farli venire?. -<br />

Risposi che non facevo nulla; ma, nello stesso istante, alcuni colpi ripetuti e<br />

distinti si fecero sentire sul tavolo dove il mio inquisitore scriveva. - Ma voi<br />

fate anche muovere i tavoli? mi chiese. Immediatamente lo scrittoio si mise in<br />

movimento”.<br />

«Un poco impressionato da quei prodigi, il capo della polizia invitò il<br />

mago a lasciare Roma entro tre giorni. Home, come era suo diritto, si pose<br />

sotto la protezione delle leggi internazionali. Riferì al console d’Inghilterra, il<br />

quale ottenne dal cardinal Matteucci che il troppo celebre medium non<br />

sarebbe stato infastidito e poteva continuare il soggiorno a Roma, a patto che<br />

si astenesse, durante questo periodo, da ogni comunicazione con il mondo<br />

spirituale. Cosa strana! Home acconsentì a quella condizione e firmò la<br />

dichiarazione che gli si richiedeva. Come ha potuto impegnarsi a non usare<br />

un potere il cui esercizio era indipendente dalla sua volontà? E’ una<br />

questione alla quale non cercheremo di rispondere».<br />

Non sappiamo fino a qual punto questa narrazione è esatta in tutti i<br />

dettagli, ma una lettera scritta ultimamente da Home a una signora di nostra<br />

conoscenza, sembra confermare i fatti principali. Quanto ai colpi battuti così a<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

91<br />

proposito, crediamo che si possa collocarli, senza dubbio, nel gran numero di<br />

facezie alle quali ci hanno abituato i giornali poco inclini ad approfondire le<br />

cose dell’altro mondo.<br />

Home è ancora a Roma in questo momento, per motivi importanti che non<br />

possiamo tralasciare di riferire, in quanto i giornali hanno creduto di dover<br />

cogliere questa occasione per ridicolizzarlo.<br />

Home non è ricco e non ha timore di dire che cerca attraverso il lavoro un<br />

supplemento di risorse, per poter affrontare gli oneri che deve sostenere. Ha<br />

pensato di trovarlo nel talento naturale che possiede per la scultura e per<br />

perfezionarsi in questa arte è andato a Roma. Con la considerevole facoltà<br />

medianica a lui propria, poteva essere ricco, perfino molto ricco, se avesse<br />

voluto sfruttarla; la mediocrità della sua posizione è la migliore risposta<br />

all’epiteto di abile ciarlatano gettatogli addosso. Ma sa che quella facoltà è<br />

stata a lui donata per un fine provvidenziale, per giovare a una santa causa e<br />

reputerebbe di commettere un sacrilegio se la convertisse in mestiere. Ha<br />

89


troppa coscienza dei doveri che essa impone per non comprendere che gli<br />

Spiriti si manifestano per volontà di Dio, allo scopo di condurre gli uomini<br />

verso la fede nella vita futura e non per produrre dimostrazioni in spettacoli<br />

di curiosità, in concorrenza con i giocolieri, e nemmeno per servire la<br />

cupidigia di quanti pretendono di utilizzarla per lucro. D’altronde sa anche<br />

che gli Spiriti non sono né agli ordini né ai capricci di nessuno e ancor meno<br />

di chi volesse esibire le loro gesta in sedute remunerate. Non esiste, al<br />

mondo, un solo medium che possa garantire la produzione di un fenomeno<br />

spiritico in un momento prestabilito. Da ciò bisogna concludere che la pretesa<br />

contraria prova un’ignoranza assurda dei principi più elementari della nostra<br />

scienza. Allora ogni frode è permessa, perché, se gli Spiriti non rispondono<br />

all’appello o non producono cose molto straordinarie per soddisfare i curiosi<br />

e sostenere la reputazione del medium, occorre necessariamente trovare il<br />

modo di eseguirle egualmente di fronte agli spettatori, se non si vuole<br />

restituire loro il denaro.<br />

Non dovremmo ripeterlo troppo: la migliore garanzia di sincerità è il<br />

disinteresse assoluto. Un medium è sempre un vero medium quando può<br />

rispondere, a coloro che sospettano della sua buona fede: «Quanto avete<br />

pagato per venire qui?».<br />

Ancora una volta, la medianità seria non può essere e non sarà mai una<br />

professione. Non soltanto perché sarebbe screditata moralmente, ma in<br />

quanto poggia su una facoltà essenzialmente mutevole, fuggevole e variabile,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

92<br />

che nessuno di coloro che la possiedono oggi è sicuro di possedere anche<br />

domani. Solamente i ciarlatani sono sempre certi di se stessi. Altra cosa è il<br />

talento acquisito mediante lo studio e il lavoro e per tal motivo proprietà di<br />

cui è naturalmente consentito trarre profitto. La medianità non rientra in<br />

questo caso. Sfruttarla significa utilizzare una cosa di cui non si è realmente<br />

padroni e sviarla dal suo fine provvidenziale. Di più: non si sfrutta «se stessi<br />

ma gli Spiriti, le anime dei defunti, il cui sostegno ha così un prezzo. E’ un<br />

pensiero che ripugna istintivamente. Per questo motivo in tutti i centri seri, in<br />

cui ci si occupa di Spiritismo in maniera santa e religiosa, come a Lione,<br />

Bordeaux e molte altre città, i medium mercenari sarebbero completamente<br />

screditati.<br />

Colui, quindi, che non ha di che vivere, cerchi altrove le proprie risorse e<br />

vi consacri, quando è necessario, il tempo che può dedicarvi effettivamente;<br />

90


gli Spiriti terranno conto della sua abnegazione e dei suoi sacrifici, mentre<br />

puniranno presto o tardi coloro che sperano di sfruttarli, sia attraverso il<br />

ritiro della facoltà, l’allontanamento dei buoni Spiriti, le mistificazioni<br />

compromettenti, che per modi ancora più spiacevoli, come dimostra<br />

l’esperienza.<br />

Home sa molto bene che perderebbe l’assistenza degli Spiriti protettori se<br />

abusasse della propria facoltà. La prima punizione sarebbe il perdere la stima<br />

e la considerazione delle onorabili famiglie presso le quali è ricevuto come<br />

amico e dove sarebbe invitato soltanto allo stesso titolo di quanti danno<br />

spettacoli a domicilio. Sappiamo che per dare sedute, durante il primo<br />

soggiorno a Parigi, gli sono state fatte offerte molto vantaggiose da taluni<br />

circoli ed egli ha sempre rifiutato. Chi conosce e comprende i veri interessi<br />

dello Spiritismo, applaude alla decisione che prende oggi. Da parte nostra,<br />

siamo lui grati del buon esempio che fornisce.<br />

Abbiamo insistito di nuovo sulla questione del disinteresse dei medium,<br />

poiché abbiamo ragione di credere che la medianità fittizia e abusiva è uno<br />

degli argomenti che i nemici dello Spiritismo contano di impiegare, per<br />

cercare di screditarlo e presentarlo come opera di ciarlataneria. E’ necessario,<br />

dunque, che coloro che hanno a cuore gli interessi della dottrina siano<br />

avveduti. Questo al fine di smascherare le manovre fraudolente, quando sarà<br />

il caso, dimostrando che il vero Spiritismo non ha nulla in comune con le<br />

parodie che se ne possono trarre e che ripudia tutto ciò che si scosta dal<br />

principio moralizzatore che ne costituisce l’essenza.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

93<br />

L’articolo citato offre occasione per molte altre riflessioni. L’autore pensa<br />

di dover qualificare Home come un mago e questa, in fondo, è un’espressione<br />

molto innocente. Ma più in là dice: «Il troppo celebre medium», frase spesso<br />

impiegata a proposito degli individui che hanno acquisito una spiacevole<br />

notorietà. Ma dove sono le malefatte e i crimini di Home? E’ un’ingiuria<br />

gratuita. Non soltanto per lui, ma anche per tutte le persone rispettabili e<br />

autorevoli che lo accolgono e sembrano così proteggere un uomo malfamato.<br />

L’ultima parte dell’articolo è la più curiosa, poiché racchiude un’evidente<br />

contraddizione di cui i nostri avversari, del resto, si preoccupano molto poco.<br />

L’autore è stupito che Home abbia acconsentito alla condizione che gli si<br />

imponeva e si chiede: come poteva impegnarsi a non esercitare una facoltà<br />

indipendente dalla sua volontà? Se avesse tenuto a saperlo, lo avremmo<br />

91


indirizzato verso lo studio dei fenomeni spiritici, delle loro cause e dei modi<br />

di produzione. Avrebbe così appreso come Home abbia potuto prendere un<br />

impegno che non può concernere, d’altra parte, le manifestazioni che ottiene<br />

nell’intimità, si trovasse anche nelle prigioni dell’Inquisizione.<br />

Ma sembra che l’autore non vi tenesse molto, poiché aggiunge: «E’ una<br />

questione alla quale non cercheremo di rispondere». Attraverso tali parole,<br />

dà<br />

insidiosamente ad intendere che i fenomeni non sono che frodi.<br />

Tuttavia le misure adottate dal governo pontificio proverebbero che questi<br />

ha paura delle manifestazioni simulate. Ebbene, non si dovrebbe temere una<br />

ciarlataneria. Lo stesso governo interdirebbe i cosiddetti prestigiatori che si<br />

vantano d’imitare quei fenomeni? Certamente no, perché a Roma si<br />

permettono altre cose molto meno evangeliche. Perché dunque proibirle ad<br />

Home? Perché voler espellerlo dalla città, se non è che un giocoliere? E’<br />

nell’interesse della religione, si risponderà. E sia, ma non è fragile una<br />

religione che può essere così facilmente compromessa? A Roma, come<br />

altrove, gli illusionisti eseguono con maggiore o minore abilità il gioco della<br />

bottiglia incantata, nella quale l’acqua si tramuta in ogni qualità di vino, e<br />

quello del cappello magico, in cui vengono moltiplicati il pane e altri oggetti.<br />

Tuttavia non si teme che questo screditi i miracoli di Gesù Cristo, poiché si sa<br />

che sono soltanto imitazioni. Se si ha paura di Home, evidentemente dalla<br />

sua parte vi dev’essere qualcosa di serio e non giochi di prestigio.<br />

Questa è la conclusione che ne ricava ogni individuo che rifletta un poco.<br />

Nessuna persona sensata penserà che un governo, una corte sovrana<br />

composta da uomini che a buon diritto non sono considerati sciocchi, si<br />

spaventi per un mito. Sicuramente non saremo i soli a fare questa riflessione.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

94<br />

I giornali che si sono affrettati a render conto dell’avvenimento, con lo scopo<br />

di volgerlo al ridicolo, la provocheranno inevitabilmente, in modo che il<br />

risultato sarà, come è accaduto ogni volta che si è cercato di sopprimere lo<br />

Spiritismo, di divulgarne l’idea. Così un fatto in apparenza insignificante,<br />

avrà certamente conseguenze più gravi di quanto non si sia supposto. Non<br />

dubitiamo che sia stato suscitato per accelerare la diffusione dello Spiritismo<br />

in Italia, dove conta già numerosissimi rappresentanti, perfino tra il clero.<br />

Non dubitiamo neppure che la corte di Roma, prima o poi e senza volerlo,<br />

divenga uno dei principali strumenti di propagazione della dottrina nel<br />

92


paese, poiché è destino che i suoi avversari debbano servire a diffonderla nel<br />

momento in cui tentano di distruggerla. Cieco è dunque colui che non scorge<br />

nell’episodio la mano della Provvidenza. E’ senza dubbio uno dei fatti più<br />

considerevoli della storia dello Spiritismo; uno di quelli che meglio attestano<br />

la sua potenza e la sua origine.<br />

HOME A ROMA. CONCLUSIONE<br />

Revue Spirite 1864, pag. 88<br />

L’ordine di lasciare Roma entro tre giorni, dato ad Home dalle autorità<br />

pontificie, era stato dapprima revocato, come abbiamo visto nel nostro ultimo<br />

numero. Ma non si comanda alla paura e non è stato mutato parere: il<br />

permesso di soggiorno è stato definitivamente ritirato e Home è dovuto<br />

partire immediatamente, sospettato di stregoneria. E’ giusto dire che il fatto<br />

dei colpi battuti e del tavolo sollevato durante l’interrogatorio, riferito in<br />

forma dubitativa, non avendone la certezza, è vero. Sicuramente è stato un<br />

motivo in più per pensare che Home abbia portato con sé a Roma il diavolo,<br />

che a quel che sembra non vi era mai entrato. Eccolo dunque debitamente<br />

trovato colpevole, dal governo di Roma, di essere uno stregone; non uno<br />

stregone per ridere, ma un vero stregone, altrimenti non avrebbero preso la<br />

cosa sul serio. Abbiamo avuto sotto gli occhi il lungo interrogatorio da lui<br />

subìto e la lettura, per la forma delle domande, ci ha involontariamente<br />

riportati ai tempi di Giovanna d’Arco. Non è mancata che la conclusione<br />

ordinaria di quell’epoca per tal genere di accuse. I giornali burloni si<br />

stupiscono che nel diciannovesimo secolo si creda ancora agli stregoni, ma vi<br />

sono persone che dormono da quattro secoli il sonno d’Epimenide. Quindi,<br />

come può non credervi il popolo, quando la loro esistenza è attestata<br />

dall’autorità che meglio li conosce, giacché ne ha fatti ardere molti sul rogo?<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

95<br />

Bisogna essere scettici come giornalisti per non arrendersi a una prova tanto<br />

evidente. La cosa più sorprendente è che si faccia rivivere gli stregoni negli<br />

Spiritisti, cioè coloro che vogliono provare, documenti alla mano, che non vi<br />

sono né stregoni e né meraviglioso ma solamente leggi naturali.<br />

IL MEDIUM VEGGENTE ADRIEN<br />

Revue Spirite 1858, pag. 324<br />

Chiunque riesce a vedere gli Spiriti senza bisogno di aiuti esterni è, per ciò<br />

stesso, un medium veggente e, in generale, queste visioni sono involontarie,<br />

accidentali. Non conoscevamo ancora nessuno in grado di averle in maniera<br />

93


permanente, a volontà. Ebbene, proprio questa è la mirabile facoltà di cui è<br />

dotato il signor Adrien, membro della Società parigina di Studi spiritici. Egli<br />

è, a un tempo, medium veggente, scrivente, uditivo e sensitivo. Come<br />

medium scrivente agisce sotto dettatura degli Spiriti, e raramente lo fa in<br />

maniera meccanica, come avviene con i medium puramente passivi: ciò vuol<br />

dire che, benché esprima cose estranee al suo pensiero, è tuttavia consapevole<br />

di quel che scrive. Come medium uditivo egli ode voci occulte che gli<br />

parlano. Nella Società abbiamo altri medium che esercitano questa stessa<br />

facoltà in grado elevatissimo e sono, nello stesso tempo, ottimi medium<br />

scriventi. Infine, quale medium sensitivo, risente dei contatti degli Spiriti e<br />

della pressione che questi esercitano su di lui; ne risente anche con<br />

convulsioni violente che si trasmettono ai presenti. Quando magnetizza<br />

qualcuno è capace, in casi di necessità per la salute, di indurre<br />

volontariamente su di lui le stesse scosse della pila voltaica.<br />

Ora un’altra facoltà s’è rivelata in lui, ed è la «doppia vista». Senza essere<br />

sonnambulo, ma restando sveglio, vede a volontà pure a enormi distanze,<br />

anche al di là del mare, quel che accade in una data località. Vede le persone e<br />

ciò che fanno; descrive i luoghi e i fatti con estrema precisione, come è stato<br />

poi verificato. Ci affrettiamo ad aggiungere che Adrien non è affatto una<br />

persona debole e credula che si lascia andare all’immaginazione; al contrario,<br />

è un uomo dal carattere impassibile, calmissimo, che considera tutto questo<br />

con il più assoluto sangue freddo: non è certo indifferenza, perché anzi<br />

prende le sue facoltà molto sul serio e le considera un dono della<br />

Provvidenza accordatogli a fin di bene ed egli se ne serve per cose utili, mai<br />

per soddisfare vane curiosità. E’ un giovane di famiglia distinta, molto per<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

96<br />

bene, dal carattere dolce e benevolo, la cui elevata istruzione si rivela nel<br />

linguaggio e da tutti i suoi modi. Come marinaio e come militare ha percorso<br />

parte dell’Africa, dell’India e delle nostre colonie.<br />

Di tutte le sue facoltà medianiche la più importante e, a nostro avviso, la<br />

più preziosa, è quella della veggenza. Gli Spiriti gli appaiono sotto la forma<br />

umana con la quale erano conosciuti nell’incarnazione terrena ed egli li vede<br />

con estrema precisione. Ma, si dirà, chi ci dimostra che li vede fedelmente e<br />

che non si tratta di un’illusione? Lo dimostra il fatto che quando una persona<br />

a lui sconosciuta evoca, per suo tramite, un parente o un amico che egli non<br />

ha mai visto, ne fa una descrizione straordinariamente somigliante, come noi<br />

94


stessi abbiamo constatato. Noi perciò non abbiamo nessun dubbio su questa<br />

facoltà da lui esercitata in stato di veglia e non come sonnambulo.<br />

Ciò che c’è di più notevole ancora, forse, è che non vede solo gli Spiriti da<br />

lui evocati: egli vede anche tutti gli altri presenti, evocati o no; li vede entrare,<br />

uscire, andare, venire, ascoltare quel che viene detto, ridere o ascoltare con<br />

serietà, a seconda del loro carattere. Alcuni hanno un’aria grave; altri ironica<br />

e sardonica; alcuni a volte si avvicinano a qualcuno dei presenti e gli mettono<br />

la mano su una spalla o gli si collocano di fianco; altri ancora si tengono in<br />

disparte. In breve, in ogni riunione c’è sempre un affollamento occulto di<br />

Spiriti attirati dalla simpatia per le persone e per le cose delle quali ci si sta<br />

occupando. Nelle strade Adrien ne vede un gran numero, perché oltre agli<br />

Spiriti famigliari che accompagnano i loro protetti ce n’è, come tra noi, una<br />

massa di indifferenti e di perdigiorno. Egli - ci dice non - è mai solo e non si<br />

annoia mai; ha sempre una compagnia con la quale si intrattiene.<br />

La sua facoltà si estende non solo agli Spiriti dei defunti, ma anche a quelli<br />

dei vivi. Quando vede una persona gli è possibile far astrazione dal suo<br />

corpo; allora lo Spirito gli appare come se ne fosse separato ed egli può<br />

conversare con esso. In un bambino, per esempio, può vedere lo Spirito che si<br />

è incarnato in lui, apprezzarne la natura e sapere ciò che era prima di<br />

quell’incarnazione.<br />

Questa facoltà, spinta a un tale livello, ci approssima più di qualunque<br />

comunicazione alla natura del mondo degli Spiriti. Essa ce lo mostra così<br />

com’è e se pur non possiamo vederlo con i nostri occhi la descrizione che ce<br />

ne dà il medium ce lo fa vedere con la mente. Gli Spiriti non sono più esseri<br />

astratti ma reali, che si trovano al nostro fianco, gomito a gomito con noi, e<br />

poiché sappiamo che il loro contatto può essere materiale, ora comprendiamo<br />

la causa di una quantità di impressioni che avvertiamo senza rendercene<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

97<br />

conto. Perciò mettiamo il signor Adrien nel novero dei medium più potenti e<br />

al primo posto tra quelli che ci forniscono gli elementi più preziosi per la<br />

conoscenza del mondo spirituale. Lo mettiamo, soprattutto, al primo posto<br />

per le sue qualità personali, quelle di un uomo per bene che gli attirano la<br />

simpatia degli Spiriti di ordine più elevato, il che non avviene sempre con i<br />

medium a effetti solo fisici. Senza dubbio ce ne saranno tra questi alcuni che<br />

fanno grande sensazione, che meglio si accattivano la curiosità; ma per lo<br />

studioso, per chi vuol sondare i misteri di questo mondo meraviglioso,<br />

95


Adrien è l’aiuto più potente che abbiamo avuto finora. Così, abbiamo posto la<br />

sua facoltà e la sua disponibilità a profitto della nostra istruzione personale,<br />

sia in situazioni riservate, sia in sedute della Società, sia, infine, in visite ai<br />

diversi luoghi di riunione. Siamo stati insieme in teatri, in sale da ballo, nelle<br />

“passeggiate”, in ospedali, in cimiteri, in fabbriche e chiese: dovunque<br />

abbiamo osservato la natura degli Spiriti che lì venivano a radunarsi.<br />

Abbiamo conversato con alcuni di loro, li abbiamo interrogati e abbiamo<br />

appreso molte cose di cui daremo conto ai nostri lettori, perché il nostro<br />

scopo è quello di farli entrare con noi in questo mondo così nuovo. Il<br />

microscopio ci ha rivelato il mondo degli esseri infinitamente piccoli dei quali<br />

non supponevamo nemmeno l’esistenza, per quanto fossero sotto le nostre<br />

dita. Lo Spiritismo ci svela il mondo degli Spiriti che è ovunque, al nostro<br />

fianco come negli spazi: mondo reale che interagisce continuamente con il<br />

nostro.<br />

Revue Spirite 1859, pag. 7<br />

Dopo la pubblicazione del nostro primo articolo su Adrien, il medium<br />

veggente, ci sono stati comunicati numerosi fatti che ci riconfermano<br />

nell’opinione che questa facoltà, come tutte quelle medianiche, è più comune<br />

di quanto si pensi: noi stessi l’abbiamo constatato in una quantità di casi<br />

particolari e soprattutto nello stato sonnambolico. Il fenomeno delle<br />

apparizioni è oggi un fatto acquisito e si può dire frequente, senza parlare dei<br />

numerosi esempi che ci vengono offerti dalla storia profana e dalle sacre<br />

Scritture. Ci sono state raccontate molte cose personali, ma queste vicende<br />

sono quasi sempre fortuite e accidentali; non abbiamo ancora incontrato<br />

nessuno in cui questa facoltà si manifesti nello stato normale. Nel signor<br />

Adrien essa è permanente: ovunque egli si trovi, il popolo occulto che freme<br />

attorno a noi è visibile per lui, senza che lui lo invochi: egli svolge per noi il<br />

ruolo di un vedente in mezzo a un popolo di ciechi. Egli vede questi esseri,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

98<br />

che si potrebbero dire il doppio del genere umano, mentre vanno, vengono, si<br />

mescolano alle nostre azioni, e - se ci è permesso esprimerci così - si fanno gli<br />

affari loro. Gli increduli diranno che è un’allucinazione, parola sacra con la<br />

quale si pretende di spiegare tutto quel che non si riesce a comprendere. Ci<br />

piacerebbe che riuscissero a definirci bene l’allucinazione e soprattutto che ce<br />

ne spiegassero la causa. Ad ogni modo, per quel che riguarda il signor<br />

Adrien, essa avrebbe un carattere davvero insolito: quello della permanenza.<br />

96


Finora, quello che si è convenuto di chiamare allucinazione è un fatto<br />

anormale e quasi sempre la conseguenza di uno stato patologico: cosa che qui<br />

non è. Noi che abbiamo studiato questa facoltà, che l’osserviamo ogni giorno<br />

fin nei minimi dettagli, siamo stati costretti a constatarne la realtà. Essa non<br />

rappresenta dunque per noi materia di dubbio e, come si vedrà, ci è venuta in<br />

aiuto nei nostri studi di Spiritismo. Ci ha consentito di portare il bisturi<br />

dell’indagine nella vita extracorporea: è la fiammella nell’oscurità. Il signor<br />

Home, un medium a effetti fisici notevolmente dotato, ha prodotto effetti<br />

sorprendenti. Il signor Adrien ci ha iniziati alla causa di questi effetti, perché<br />

li vede mentre si realizzano e si spinge ben al di là di ciò che impressiona i<br />

nostri sensi.<br />

La realtà della veggenza del signor Adrien è provata dalla descrizione,<br />

risultata poi esatta, di persone mai viste. Senza alcun dubbio, quando<br />

descrive con estrema minuzia le più piccole particolarità di un familiare o un<br />

amico che si sta evocando, grazie a lui, lo sta vedendo, perché certo non può<br />

estrarre tutto dalla sua immaginazione. Tuttavia ci sono persone che rifiutano<br />

tutto per partito preso e la cosa strana è che per rifiutare ciò che non vogliono<br />

ammettere lo spiegano ricorrendo a cause più difficili di quelle che vengono<br />

loro fornite.<br />

Le descrizioni di Adrien non sono tuttavia sempre infallibili e in questo,<br />

come in ogni altra scienza, quando si presenta un’anomalia bisogna<br />

ricercarne la causa, perché la causa di un’eccezione è spesso la conferma di<br />

una regola generale. Per darsene ragione non bisogna perdere di vista quanto<br />

abbiamo già detto sulla forma apparente degli Spiriti. Questa forma concerne<br />

il perispirito, la cui natura essenzialmente flessibile si presta a tutte le<br />

modificazioni che lo Spirito decide di dargli. Lasciando l’involucro materiale<br />

lo Spirito porta con sé il suo involucro etereo, che costituisce un’altra specie<br />

di corpo. Nello stato normale questo corpo ha una forma umana, che non è<br />

però una replica esatta di quello lasciato, soprattutto quando il distacco è<br />

avvenuto da tempo. Nei primi momenti che seguono la morte e per tutto il<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

99<br />

tempo che dura ancora un legame tra le due esistenze, la somiglianza è<br />

maggiore; ma la corrispondenza diminuisce a mano a mano che il distacco<br />

procede e che lo Spirito diventa sempre più estraneo al suo antico involucro.<br />

Tuttavia può talora riprendere il suo aspetto iniziale, sia per la fisionomia che<br />

per l’abbigliamento, quando gli pare utile per farsi riconoscere, ma questo<br />

97


non avviene in genere che per un pronunciato sforzo di volontà. Non c’è<br />

dunque niente di stupefacente nel fatto che in qualche caso la somiglianza<br />

non è assolutamente perfetta; ma bastano i tratti generali. Nel medium questa<br />

indagine si attua attraverso un certo sforzo, che diventa penoso quando è<br />

troppo ripetuto. Le visioni ordinarie non gli costano nessuna fatica, perché<br />

non si rifà che ai tratti generali. Lo stesso vale per noi quando vediamo una<br />

folla di persone vediamo tutti, e tutti gli individui si distinguono ai nostri<br />

occhi grazie ai loro tratti distintivi, senza però che nessuno di questi tratti ci<br />

colpisca al punto da permetterci di descriverlo. Per essere precisi bisogna<br />

concentrare la nostra attenzione sui dettagli minimi che vogliamo analizzare,<br />

con la differenza che nelle circostanze ordinarie la vista si dirige su forme<br />

materiali invarianti, mentre nella veggenza si indirizza su una forma<br />

essenzialmente mobile, che un semplice effetto della volontà può modificare.<br />

Prendiamo dunque le cose per quello che sono: consideriamole per se stesse e<br />

in ragione di quello che sono. Non dimentichiamo che nello Spiritismo non si<br />

opera sulla materia inerte, ma su intelligenze che hanno il loro libero arbitrio<br />

e che perciò non possiamo sottomettere al nostro capriccio né far agire a<br />

nostro piacimento come un movimento del pendolo. Tutte le volte che si<br />

vorrà prendere le scienze esatte come punto di partenza per le osservazioni<br />

spiritiste ci si troverà fuori strada. E’ per questo che la scienza volgare è<br />

incompetente in questa questione: proprio come se un musicista volesse<br />

giudicare un’opera architettonica da un punto di vista musicale. Lo<br />

Spiritismo ci rivela un nuovo ordine di idee, nuove forze, nuovi elementi,<br />

fenomeni che non poggiano su niente di ciò che conosciamo: sappiamo<br />

dunque spogliarci dei nostri pregiudizi e di ogni idea preconcetta:<br />

penetriamoci soprattutto di questa verità: che al di fuori di ciò che<br />

conosciamo può esserci dell’altro, se non vogliamo cadere in questo errore<br />

assurdo, frutto del nostro orgoglio, che Dio non ha segreti per noi.<br />

Si comprende, dopo tutto ciò, quali influenze delicate possono agire sulla<br />

produzione dei fenomeni spiritici; ma ce ne sono altre che meritano<br />

un’attenzione non meno seria. Lo Spirito, spogliato del corpo, conserva la sua<br />

volontà e una libertà di pensiero molto maggiore di quando era «vivo»: esso<br />

ha delle sensibilità che ci riesce difficile capire. Quello che ci sembra<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

100<br />

veramente semplice e naturale lo urta e gli dispiace; una domanda mal posta<br />

98


lo colpisce, lo offende, ed egli ci mostra la sua indipendenza non facendo<br />

quel<br />

che vorremmo mentre egli stesso fa talora quello che non ci saremmo sognati<br />

di chiedergli. E’ per questa ragione che le domande per ottenere prove e<br />

rispondere a curiosità sono sostanzialmente antipatiche agli Spiriti, che<br />

rispondono di rado in maniera soddisfacente. Soprattutto gli Spiriti seri non<br />

vi si prestano mai e in nessun caso vogliono far divertire. Si capisce dunque<br />

che l’intenzione può influire molto sulla loro buona volontà di presentarsi<br />

agli occhi di un medium veggente sotto il tale o il talaltro aspetto. E come in<br />

definitiva non rivestano un aspetto determinato se non quando conviene<br />

loro:<br />

non lo fanno che quando ci vedono un motivo serio e utile.<br />

Un altro motivo si riconnette in qualche modo a ciò che potremmo<br />

chiamare la fisiologia spiritica. La vista dello Spirito da parte del medium si<br />

attua mediante una specie di irradiamento fluidico che parte dallo Spirito e si<br />

dirige sul medium. Questi assorbe, per così dire, questi raggi e li assimila. Se<br />

egli è solo, o assieme a persone in sintonia, con affinità di pensiero e di<br />

intenti, questi raggi si concentrano su di lui. Allora la vista è netta, precisa, ed<br />

è in queste circostanze che le descrizioni sono quasi sempre di una notevole<br />

esattezza. Se, al contrario, ci sono attorno a lui influenze antipatiche, pensieri<br />

divergenti e ostili, se non c’è raccoglimento, i raggi fluidici si disperdono,<br />

s’assorbono nel mezzo ambiente: da qui nasce una specie di nebbia che si<br />

proietta sullo Spirito e non permette di distinguerne le fattezze. Tale sarebbe<br />

una luce con o senza un riflettore. Un’altra similitudine, meno materiale, può<br />

renderci ragione del fenomeno. Si sa che la verve di un oratore è stimolata<br />

dalla simpatia e dall’attenzione del suo uditorio. Se egli è, al contrario,<br />

distratto dal brusio, dalla disattenzione o dalla cattiva volontà, i suoi pensieri<br />

non sono più tanto liberi, si disperdono e la sua attività ne risente. Lo Spirito,<br />

che è influenzato da un ambiente che assorbe, si trova in una medesima<br />

situazione: il suo irraggiamento, invece di dirigersi su un solo punto, perde la<br />

sua forza e si dissemina.<br />

Alle considerazioni che precedono dobbiamo aggiungerne un’altra la cui<br />

importanza comprenderanno tutti coloro i quali conoscono la natura dei<br />

fenomeni spiritici. Si sa che parecchie cause possono impedire a uno Spirito<br />

di rispondere al nostro richiamo nel momento in cui l’invochiamo. Può<br />

essersi reincarnato o essere occupato altrove. Ora, tra gli Spiriti che si<br />

99


presentano quasi sempre simultaneamente il medium deve distinguere<br />

quello che aveva chiamato e se non è lì può scambiare per lui un altro Spirito<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

101<br />

ugualmente simpatico alla persona che compie l’evocazione. Egli descrive lo<br />

Spirito che vede senza poter affermare che è questo o quello. Ma se lo Spirito<br />

che si presenta è serio, non ingannerà sulla sua identità. Se lo si interroga a<br />

questo proposito può spiegare la causa dell’equivoco e dire chi è.<br />

Un ambiente poco propizio è nocivo anche per un altro motivo. Ogni<br />

individuo ha per compagni gli Spiriti che sono in sintonia con i suoi difetti e<br />

le sue qualità. Questi Spiriti sono buoni o cattivi secondo gli individui. Più ci<br />

sono persone riunite, più c’è varietà tra loro e più possibilità ci sono di<br />

trovare antipatici tra loro. Se dunque nel gruppo ci sono persone ostili, per<br />

pensieri denigratori, per leggerezza di carattere, per incredulità sistematica,<br />

esse attirano per ciò stesso Spiriti poco benevoli che spesso vengono a<br />

intralciare le manifestazioni, di qualunque natura siano, tanto scritte che<br />

visive. Da qui discende la necessità di porsi nelle condizioni più favorevoli, se<br />

si vogliono avere manifestazioni serie: chi vuole un certo fine, ne vuole i<br />

mezzi. Le manifestazioni spiritiche non sono cose di cui è consentito<br />

prendersi gioco impunemente. Siate seri, secondo tutte le accezioni del<br />

termine, se volete cose serie. Altrimenti non riuscirete che a diventare gli<br />

zimbelli di Spiriti leggeri, che si divertono alle vostre spalle.<br />

L’ABATE DÉGENETTES, MEDIUM, CURATO ANZIANO DI NOTRE-DAME DES<br />

VICTOIRES, A PARIGI<br />

Revue Spirite 1865, pag. 231<br />

Il fatto seguente è tratto integralmente dall’opera intitolata Mese di Maria,<br />

dell’abate Défossés:<br />

Ecco come si manifesta nel mondo, in maniera soprannaturale e celeste,<br />

l’opera divina dell’arciconfraternita del santissimo e immacolato Cuore di<br />

Maria. Lasciamo ancora la parola all’abate Dégenettes. Chi, meglio di lui,<br />

potrebbe raccontarci cosa è accaduto?<br />

«L’arciconfraternita nacque il 3 dicembre 1836. Molte persone, le quali non<br />

giudicano che secondo le apparenze, mi considerano il fondatore. Non<br />

posso permettere che tale pregiudizio si diffonda, ma devo combatterlo e<br />

distruggerlo; non sono il fondatore: a Dio solo l’onore e la gloria. Non avevo<br />

alcuna disposizione di spirito e di cuore che poteva prepararmi a questo.<br />

Devo confessare, chiedendo perdono a Dio e a Maria, che sebbene fossi<br />

100


devoto alla santa Vergine, abituato fin dall’infanzia ad amarla e venerarla<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

102<br />

come la più indulgente delle madri, non comprendevo per nulla la devozione<br />

al suo santo Cuore ed evitavo perfino di pensarvi. Aggiungo ancora che un<br />

santo religioso, il padre Maccarty, aveva un giorno predicato nella nostra<br />

chiesa delle Missioni straniere sul santo Cuore di Maria. Non trassi, dal<br />

sermone, alcun sentimento di approvazione all’eloquenza del predicatore;<br />

anzi rimasi adirato, tanto era grande l’orgoglio del mio pregiudizio, perché<br />

aveva trattato un tema che reputavo essere non più utile di altri. E’ uno stato<br />

d’animo che si è mantenuto fino al 3 dicembre 1836, festa di san Francesco<br />

Saverio.<br />

«Quel giorno, alle nove del mattino, iniziai la santa messa ai piedi<br />

dell’altare della santa Vergine, che abbiamo da allora consacrato al santissimo<br />

Cuore immacolato ed è oggi l’altare dell’arciconfraternita. Ero al primo<br />

versetto del salmo Judica me, quando un pensiero afferrò il mio spirito: era<br />

l’idea dell’inutilità del ministero che esercitavo in quella cura. Non avvertivo<br />

estranea quella riflessione, poiché si era ripresentata in molte occasioni. Ma<br />

all’istante mi colpì più intensamente delle altre volte. Non era, però, né il<br />

luogo né il momento di occuparmene e feci tutti i tentativi possibili per<br />

allontanarla dalla mente. Non vi riuscii e sembrava che una voce provenisse<br />

dal mio intimo e dicesse: Tu non fai niente, il tuo ministero è nullo: vedi,<br />

dopo più di quattro anni che sei qui, cosa hai ottenuto? Tutto è perduto, il<br />

popolo non ha più fede. Per prudenza dovrai ritirarti!...<br />

«Malgrado tutti gli sforzi per respingere il misero pensiero, questo fu<br />

talmente ostinato che assorbì tutte le facoltà del mio intelletto, al punto che<br />

leggevo e recitavo le preghiere senza più comprendere quel che dicevo. La<br />

violenza alla quale ero sottoposto mi stava affaticando e traspiravo<br />

abbondantemente. Rimasi in questa condizione fino all’inizio del canone<br />

della messa. Dopo aver recitato il Sanctus mi arrestai un istante e cercai di<br />

richiamare i pensieri; spaventato dallo stato del mio spirito, dissi a me stesso:<br />

“Mio Dio, in che situazione mi trovo? Come potrò celebrare il divino<br />

sacrificio? Non ho abbastanza libertà d’animo per consacrare. Signore,<br />

liberatemi da questa distrazione”. Appena ebbi terminato questa frase ne<br />

intesi distintamente un’altra, pronunciata in maniera solenne: Consacra la<br />

tua<br />

Parrocchia al santissimo e immacolato Cuore di Maria. Dopo aver sentito<br />

101


tali parole, che non colpirono le mie orecchie ma riecheggiarono solamente<br />

dentro di me, ritrovai calma e libertà di spirito. La fatale impressione che mi<br />

aveva turbato violentemente svanì subito e non ne rimase traccia. Ripresi il<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

103<br />

proseguimento dei santi misteri, senza alcuna reminiscenza della precedente<br />

distrazione.<br />

«Dopo aver reso grazie a Dio, esaminai in che modo avevo offerto il santo<br />

sacrificio. Solo allora rammentai che avevo avuto una disattenzione, ma non<br />

era che un ricordo indefinito. Mi sentii obbligato, per qualche istante, a<br />

ricercare quale fosse stato il suo oggetto e immediatamente mi rassicurai:<br />

“Non ho peccato, in quanto non ero libero”. Pensai all’attimo in cui era<br />

cessata la distrazione e la memoria delle parole intese si presentò alla mia<br />

mente. Ciò causò in me una sorta di terrore. Tentai di negare la possibilità<br />

dell’accaduto, ma il ricordo confondeva il ragionamento con il quale lo<br />

mettevo in dubbio. Il contrasto interiore durò dieci minuti, poi dissi: Se non<br />

continuavo la messa, mi sarei esposto a una grande sofferenza. Quel fatto<br />

avrebbe indebolito la mia volontà e sarei potuto diventare un visionario.<br />

«Stanco per il conflitto, presi una decisione: Non posso indugiare su<br />

questi pensieri, ne deriverebbero spiacevoli conseguenze. D’altronde è<br />

un’illusione; ho avuto una distrazione durante la messa, ecco tutto.<br />

L’essenziale, per me, è non avere peccato. Non voglio più pensarvi. Poggiai<br />

le mani sull’inginocchiatoio nel quale ero genuflesso. In quell’attimo, non<br />

ancora rialzato (ero solo nella sagrestia), intesi pronunciare ben<br />

distintamente: Consacra la tua Parrocchia al santissimo e immacolato Cuore<br />

di Maria. Ricaddi in ginocchio e la prima impressione fu un sentimento di<br />

stupore. Erano le medesime parole, il medesimo suono, l’identica maniera di<br />

percepirle. Per qualche istante mi sforzai di non credere; volevo dubitare, ma<br />

oramai non potevo più farlo. Avevo sentito e non potevo nasconderlo. La<br />

tristezza si impadronì di me e le inquietudini che già avevano tormentato la<br />

mia mente si presentarono di nuovo. Provai vanamente ad allontanare tutte<br />

quelle idee e riflettevo: E’ ancora un’illusione, frutto dello scotimento dato<br />

al tuo cervello dal primo turbamento che hai avvertito. Non hai udito nulla,<br />

non potevi udire nulla. Ma la coscienza mi diceva: Non puoi esitare, hai<br />

inteso due volte.<br />

«Decisi, ancora una volta, di non occuparmi di ciò che accadeva,<br />

imponendomi di dimenticarlo. Ma l’espressione: Consacra la tua Parrocchia<br />

102


al santissimo e immacolato Cuore di Maria ritornava incessante nel mio<br />

spirito. Per liberarmi da tutte le sensazioni che mi affaticavano, oramai<br />

stremato, dissi a me stesso: E’ comunque un atto di devozione alla santa<br />

Vergine, dal quale possono scaturire buoni effetti; tentiamo. L’assenso non<br />

era spontaneo, era dettato dallo stato di prostrazione della mia persona.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

104<br />

Rientrai nell’abitazione; per affrancarmi da quei pensieri, iniziai a comporre<br />

gli statuti della nostra associazione. Subito dopo, il soggetto fu chiaro ai miei<br />

occhi e l’ordinamento non tardò ad essere redatto. Ecco la verità, che non ho<br />

rivelato nelle prime edizioni del manuale. E’ rimasta celata perfino alla<br />

venerabile potestà della mia coscienza e ne avevo fatto un segreto, fino a<br />

questo giorno, anche agli amici più intimi. Non osavo svelarla. Oggi, che la<br />

divina misericordia ha fatto conoscere così autenticamente la propria opera<br />

con il consolidamento e la prodigiosa diffusione dell’arciconfraternita,<br />

soprattutto con i risultati ammirevoli che consegue, la mia coscienza mi<br />

obbliga a divulgare l’accaduto. “È meraviglioso”, diceva l’arcangelo Raffaele<br />

a Tobia, “rivelare le opere di Dio affinché tutti riconoscano che a lui solo<br />

appartiene ogni lode, onore e gloria”».<br />

Il fatto della medianità auditiva è qui molto evidente. A quanti lo negano,<br />

considerandolo un effetto miracoloso, rispondiamo che il carattere del<br />

miracolo è di essere eccezionale e al di sopra delle leggi della natura, mentre<br />

non si è mai pensato di attribuire questa qualità ai fenomeni che si producono<br />

tutti i giorni. La ripetizione è un indice certo che esistono in virtù di una<br />

legge<br />

e quindi non sono al di fuori dell’ordine naturale. Ora, fatti analoghi a quelli<br />

dell’abate Dégenettes vengono annoverati tra i più comuni nell’ambito della<br />

medianità, dove le comunicazioni per via uditiva sono molto numerose.<br />

Se il demonio è il solo agente degli effetti medianici, secondo l’opinione di<br />

qualcuno, bisognerebbe concludere, di conseguenza, che la fondazione della<br />

predetta confraternita è un’opera demoniaca. In base a tale logica, l’analogia<br />

assoluta degli effetti dovrebbe implicare anche l’analogia della causa.<br />

Un punto molto imbarazzante, per i sostenitori di questa spiegazione, è la<br />

riproduzione incessante di tutti i fenomeni medianici all’interno stesso del<br />

clero e delle comunità religiose, e la perfetta conformità tra una grande<br />

quantità di espressioni reputate sante e quelle che invece sono considerate<br />

diaboliche. E’ necessario convenire che non solo i cattivi Spiriti hanno il<br />

103


potere di rivelarsi, altrimenti molti santi non sarebbero che dei posseduti,<br />

considerando inoltre che la maggior parte deve la propria beatificazione a<br />

fatti simili a quelli che estrinsecano i medium. Ci si libera della questione<br />

affermando che i buoni Spiriti non comunicano che con la Chiesa e che a<br />

questa soltanto appartiene la facoltà di distinguere quel che proviene da Dio<br />

da ciò che origina dal diavolo. E sia, è una ragione come un’altra che rimane<br />

sottoposta al giudizio di ciascuno ed esclude, comunque, la dottrina della<br />

manifestazione esclusiva dei demoni.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

105<br />

Il nostro collega signor Delanne, che ha voluto trasmetterci il fatto sopra<br />

riportato, ha aggiunto la seguente comunicazione dell’abate Dégenettes,<br />

ottenuta per mezzo della signora Delanne.<br />

«Miei cari figlioli, rispondo con gioia al vostro appello. Vi darò volentieri i<br />

dettagli che desiderate ancora conoscere, poiché ora sono unito alla grande<br />

famiglia di Spiriti che ha missione di guidare gli uomini nel cammino che<br />

porta alla verità.<br />

«Quando ero sulla terra, mi impegnavo con anima e corpo a condurre gli<br />

uomini verso Dio, ma dell’importanza di questa grande legge, mediante la<br />

quale tutti gli uomini arrivano al progresso, non avevo che una debole idea.<br />

La materia impone gravi ostacoli e gli istinti paralizzano spesso gli sforzi<br />

della nostra intelligenza. Quando ascoltavo quelle voci, non sapevo cosa<br />

fossero realmente; ma vedendo che continuavano a farsi sentire, conclusi che<br />

stava accadendo un miracolo. Mi consideravo, nondimeno, come un vero<br />

strumento e tutto ciò che ottenni in questo modo mi confermava simile<br />

opinione. Ebbene! Ero stato, in effetti, uno strumento, ma non si trattava di<br />

un miracolo. Ero soltanto un uomo designato, come altri, a porre le prime<br />

pietre della dottrina che fornisce la prova delle comunicazioni spirituali.<br />

«Sono vicini i tempi in cui penetrerete maggiormente i fatti che si<br />

definiscono misteri. Così dovevano rimanere fino ad ora, poiché gli uomini<br />

non erano pronti a comprenderli. Oh! Mille volte felici sono coloro che<br />

intendono, oggi, la bella e ammirevole missione di propagare la dottrina della<br />

rivelazione e far discernere un Dio buono e misericordioso!<br />

«Sì, miei cari figlioli, quando ero in esilio sulla terra possedevo il prezioso<br />

dono della medianità; ma, lo ripeto, non me ne rendevo conto. Dal momento<br />

in cui la voce ha parlato al mio cuore, ho riconosciuto particolarmente e più<br />

visibilmente la protezione di Maria in tutte le mie azioni, anche le più<br />

104


semplici. E se per qualche tempo ho nascosto ai miei superiori ciò che era<br />

avvenuto, è stato per i consigli della medesima voce, che mi ha fatto capire<br />

che non era giunta l’ora di fare la rivelazione. Avevo il presentimento e come<br />

una vaga intuizione del rinnovamento che si sta operando. Comprendevo che<br />

la rivelazione non doveva venire dalla Chiesa e che un giorno questa<br />

sarebbe<br />

stata costretta ad avvalorarla, constatando molti fatti ai quali dà il nome di<br />

miracoli e che attribuisce a cause soprannaturali.<br />

«Continuerò in altra occasione, figli miei; che la pace del Signore sia nelle<br />

vostre anime e vi procuri la quiete.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

106<br />

«Domanda. - Dobbiamo inviare al signor Allan Kardec questa<br />

comunicazione e i fatti che l’hanno cagionata? - Risposta. Non vi ho detto che<br />

sono uno dei propagatori della dottrina? Il mio nome non ha eccessiva<br />

importanza, ma non vedo perché non dovrei autorizzarvi a farlo. Del resto,<br />

non è la prima volta che mi metto in contatto con voi; potete dunque<br />

trasmettere al maestro le mie semplici istruzioni, o piuttosto la mia semplice<br />

narrazione».<br />

DÉGENETTES<br />

NOTA. - L’abate Dégenettes, in effetti, ha comunicato parecchie volte<br />

spontaneamente e ha dettato parole degne dell’elevazione del suo Spirito.<br />

Per quanto ricordiamo, proprio lui raccontò, nel corso di un sermone<br />

predicato nella chiesa di Notre-Dame des Victoires, il seguente episodio.<br />

Una povera operaia senza occupazione, venuta a pregare, uscendo dalla<br />

Chiesa incontrò un signore che l’avvicinò e disse: «Voi cercate lavoro.<br />

Andate a tale indirizzo e domandate di tale signora: ella potrà<br />

procurarvelo». La povera donna lo ringraziò e si recò nel luogo indicato,<br />

dove trovò realmente la persona in questione. A questa riferì subito cosa le<br />

era capitato. La signora obiettò: «Non so chi abbia potuto darvi il mio<br />

indirizzo, poiché non ho affatto richiesto lavoranti. Tuttavia, avendo<br />

qualcosa da sistemare, ne incarico voi». La povera operaia, notando un<br />

ritratto appeso nel salotto, rispose a sua volta: «Signora, ecco colui che mi<br />

ha inviato da voi», additando l’immagine. «E’ impossibile, replicò l’altra; il<br />

ritratto è di mio figlio, morto tre anni fa». «Non capisco come possa essere<br />

accaduto», disse infine l’operaia, «ma io lo riconosco perfettamente».<br />

L’abate Dégenettes, quindi, credeva alle apparizioni delle anime dopo la<br />

morte, sotto le apparenze che avevano durante la vita terrena. I fatti di<br />

105


questo genere non sono insoliti e se ne possiedono numerosi esempi. Non è<br />

probabile che l’abate lo abbia riportato, dal pulpito, senza prove meritevoli<br />

di fede. Le convinzioni su tale argomento, unite a quanto aveva<br />

sperimentato personalmente, sostengono tutto ciò che ha esposto circa la<br />

sua missione attuale di propagare la dottrina degli Spiriti.<br />

Un fatto come il precedente doveva necessariamente passare per<br />

meraviglioso. Solo lo Spiritismo, con la conoscenza delle proprietà del<br />

perispirito, poteva fornirne una spiegazione razionale. Esso prova, nello<br />

stesso modo, la possibilità dell’apparizione di Cristo agli apostoli dopo la<br />

crocifissione.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

107<br />

JOBARD E I MEDIUM MERCENARI. ESEMPIO NOTEVOLE DI CONCORDANZA<br />

Revue Spirite 1864, pag. 370<br />

Una sonnambula medium, che pretende di essere stata addormentata dallo<br />

Spirito del signor Jobard, ha riferito di averne ricevuto una comunicazione<br />

indirizzata a un altro medium, al quale consigliava di far pagare le sue<br />

consultazioni ai ricchi e darle gratuitamente ai poveri e agli operai. Lo Spirito<br />

gli ha tracciato l’impiego della giornata, senza risparmiare gli elogi alle sue<br />

eminenti facoltà e alla sua alta missione. Una persona ha provato dubbi<br />

sull’autenticità di questa comunicazione. Sapendo che lo Spirito del signor<br />

Jobard si manifesta frequentemente alla nostra Società, ci ha pregato di farla<br />

controllare.<br />

Per maggior sicurezza, abbiamo rivolto immediatamente a sei medium<br />

queste semplici parole: «Vogliate chiedere allo Spirito del signor Jobard se ha<br />

dettato alla signora X..., in stato di sonnambulismo magnetico, una<br />

comunicazione per un altro medium, che esorta a sfruttare la propria facoltà.<br />

C’è bisogno della risposta per domani». Abbiamo avuto cura di non<br />

informarli di questa specie di «concorso», in modo che ciascuno si credesse il<br />

solo chiamato a risolvere la questione.<br />

Contavamo sull’elevazione dello Spirito del signor Jobard affinché si<br />

prestasse alla circostanza, e non si formalizzasse o si impazientisse per la<br />

domanda che doveva essere lui rivolta, quasi simultaneamente, da sei punti<br />

differenti.<br />

Il giorno seguente abbiamo ricevuto le seguenti risposte, che faremo<br />

seguire da qualche riflessione.<br />

[20 ottobre 1864; medium, signor Leymarie]<br />

Dunque, cari amici, il mio nome serve da riparo a ogni sorta di persone!<br />

106


Da molto tempo sono abituato a questi plagiari senza vergogna, che di volta<br />

in volta mi fanno adottare, come un camaleonte, tutti i colori; mi si prende<br />

per uno sciocco. Tuttavia la mia vita passata, i miei lavori e le numerose<br />

prove d’identità fornite alla Società Spiritista di Parigi, non possono far<br />

fraintendere sui miei sentimenti. Tale ero da semplice incarnato, tale sono<br />

allo<br />

stato di Spirito libero. La mia missione presso tutti voi, amici miei, è quella<br />

della dedizione e soprattutto del disinteresse.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

108<br />

Lo Spiritismo è una scienza positiva; i fatti sui quali poggia non sono<br />

ancora stati completati, ma pazientate, voi che sapete attendere. Questa<br />

scienza che non ha inventato nulla poiché è una forza della natura, proverà ai<br />

meno chiaroveggenti che il suo fine interamente morale è la rigenerazione<br />

dell’umanità e che, al di fuori di tutte le scienze speculative, il suo<br />

insegnamento è il contrario del materialismo, che procede per ipotesi.<br />

Procedere mediante l’analisi, stabilire i fatti per risalire alle cause, proclamare<br />

l’elemento spirituale, dopo constatazione: tale è il suo metodo, chiaro e senza<br />

mezzi termini; è una linea retta, che deve servire da guida per ogni Spiritista<br />

convinto.<br />

Rigetto quindi il loglio per il buon grano, tutti gli interessi meschini, le<br />

abnegazioni a metà, i compromessi malsani che sono la piaga della nostra<br />

fede.<br />

Dal giorno in cui vi siete dichiarati Spiritisti, ho il diritto di chiedervi ciò<br />

che voi siete e volete essere. Ebbene! Se avete fede, prima di tutto siate<br />

caritatevoli. Tutti gli incarnati, di fronte a voi, subiscono una prova. Assistete<br />

da spettatori a molti cedimenti e nella dura battaglia della vita, in cui i fratelli<br />

cercano la luce, il vostro dovere, voi privilegiati che avete visto e sapete, è<br />

quello di donare generosamente ciò che Dio vi ha distribuito con tanta<br />

prodigalità.<br />

<strong>Medium</strong>, non dovete inorgoglirvi, poiché la mano che dispensa può<br />

allontanarsi da voi; quando, per il vostro tramite, uno Spirito viene a<br />

consolare, incoraggiare, insegnare, dovete essere felici e ringraziare Dio che<br />

vi permette di essere la buona fontana in cui coloro che hanno sete vengono a<br />

dissetarsi. Ma quell’acqua non vi appartiene, è una provvista per tutti; non<br />

potete venderla né cederla, poiché la proprietà non è di questo mondo.<br />

Vorreste che vi si scacci come i venditori del tempio?<br />

107


Ricchi o poveri, accorrete e chiedete a ognuno la sua sofferenza segreta; i<br />

brutti cenci dell’uno diventeranno, in un’altra vita, la porpora dell’altro. Per<br />

questo la medianità non è usura; tutti gli incarnati sono uguali di fronte ad<br />

essa.<br />

Guardatevi attorno: sono ricchi, sono poveri coloro che fanno mestiere del<br />

dono provvidenziale? Vendono la scienza degli Spiriti e l’obolo che<br />

raccolgono è la cancrena del loro spiritualismo. Non possono dirsi veri<br />

Spiritisti, perché questi condannano, sappiatelo, ogni vendita morale; la<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

109<br />

venalità non fa al caso loro. Respingiamo dal nostro seno tutte queste scorie<br />

vergognose, che fanno ridere quanti sopraggiungono nelle loro botteghe.<br />

Per ciò che mi riguarda, caro maestro, rispondete a quelli o a quelle che<br />

vogliono far commercio con il mio nome che per quanto ingenuo possa essere<br />

non lo sarò mai abbastanza per apporre la mia firma su tratte falsificate,<br />

emesse sul vostro devoto.<br />

JOBARD<br />

[<strong>Medium</strong>, signora Costel]<br />

Reclamo e protesto contro l’abuso che si è fatto del mio nome. I poveri di<br />

sentimento - e se ne trovano molti tra gli Spiriti - hanno la spiacevole<br />

abitudine di attribuirsi nomi che servono loro da passaporto presso medium<br />

orgogliosi e creduli.<br />

Sicuramente avrei poca grazia difendendo la nobiltà del mio povero nome,<br />

sinonimo di sempliciotto; spero tuttavia di averlo collocato abbastanza in alto<br />

nel giudizio di quanti mi hanno conosciuto, per credere d’essermi reso<br />

estraneo alle banalità pronunciate con la mia firma. E’ soltanto per amore<br />

della verità che dichiaro di non aver addormentato alcuna sonnambula, né<br />

esaltato alcun medium. Comunico assai raramente, avendo io stesso molte<br />

cose da apprendere per servire da guida e istruttore agli altri.<br />

Riprovo assolutamente lo sfruttamento della medianità, per la<br />

semplicissima ragione che il medium, non usufruendo della facoltà che in<br />

maniera intermittente e incerta, non può mai né apprestare anticipatamente<br />

né fondare nulla su di essa. Quindi, le persone povere hanno torto, quando<br />

lasciano la loro professione per esercitare la medianità nel senso lucrativo del<br />

termine. So che molte di loro coprono sotto il titolo di missione l’abbandono<br />

del proprio focolare, rinnegato per orgogliose soddisfazioni e per<br />

l’importanza effimera che accorda loro la curiosità mondana. Tali medium si<br />

108


possono sbagliare in buona fede, spero, ma alla fine il loro è un errore. La<br />

medianità è un dono sacro e intimo, per il quale non si può mantenere un<br />

ufficio pubblico sempre aperto. I medium troppo poveri, per consacrarsi<br />

all’esercizio della facoltà devono subordinarla al lavoro che li fa vivere; lo<br />

Spiritismo non perderà nulla, viceversa la loro dignità guadagnerà molto.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

110<br />

Non voglio scoraggiare nessuno, né avvilire chi ha buona volontà, ma è<br />

importante che la nostra cara dottrina sia al riparo da ogni accusa dannosa.<br />

La sposa di Cesare non deve essere sospettata, gli Spiritisti neppure.<br />

Ecco ciò che dovevo dire e mi auguro che non rimanga il minimo equivoco<br />

sulle parole del vostro vecchio amico.<br />

JOBARD<br />

[<strong>Medium</strong>, signor Rul]<br />

Come si può credere che colui che ha raccomandato, in tutte le sue<br />

comunicazioni, la carità e il disinteresse, venga oggi a contraddirsi?<br />

E’ una prova per la sonnambula e io l’esorto a non lasciarsi sedurre dai<br />

cattivi Spiriti. Attraverso questa piccola speculazione d’oltretomba, essi<br />

vogliono gettare il discredito sui medium in generale e sul medium di cui si<br />

parla in particolare. Non ho bisogno, penso, di professare di nuovo la mia<br />

fede. Simili comunicazioni non si possono attribuire a chi, un tempo<br />

incarnato e spesso defraudato, ha sempre avuto come regola di condotta la<br />

rettitudine e la lealtà! Sarei felice se, come si fa per certe mercanzie della terra,<br />

si potesse apporre alle comunicazioni d’oltretomba il timbro che garantisce<br />

l’identità dell’autore.<br />

Voi non siete ancora abbastanza avanzati, ma in mancanza di quel sigillo<br />

servitevi della vostra ragione. Essa non può ingannarvi e sfido tutti i cattivi<br />

Spiriti, quantunque siano numerosi, a farmi passare agli occhi dei miei vecchi<br />

colleghi per uno sciocco. Addio.<br />

JOBARD<br />

[<strong>Medium</strong>, signor Vézy]<br />

Perché ancora tanti spropositi da parte di coloro che credono in buona<br />

fede? E dire che se si pone di fronte ai loro occhi la vera origine della cosa,<br />

cambiano di colpo e diventano più scettici di san Tommaso!<br />

Se andate a riferire alla cara signora che io non ho mai comunicato<br />

attraverso di lei, vi dirà: è possibile, e di fronte a voi sembrerà condividere il<br />

vostro giudizio; ma, nel proprio intimo, penserà che siete insensati. Proibire a<br />

109


un folle di fare follie significa essere più folli di lui, si afferma. Pertanto,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

111<br />

occorre trovare un rimedio per guarire tanti poveri Spiriti che si smarriscono<br />

da soli, persuasi d’essere guidati da prodigi.<br />

Veramente, mio caro presidente, mi credete capace di scrivere le futilità<br />

che vi sono state lette? Sarebbe allora veramente il caso di attribuirmi il nome<br />

che portavo, per aver osato scrivere simili scempiaggini. Lo Spiritismo non si<br />

insegna facendosi retribuire la lezione. Colui che soltanto a detrimento del<br />

salario può recarsi a portare le nostre parole ai suoi fratelli, resti al proprio<br />

focolare e richieda ai suoi utensili o al suo ago di provvedere al pane<br />

quotidiano. Ma se si assimila a un impresario di spettacoli, allora sconfina<br />

nel<br />

dominio dello sfruttatore e del ciarlatano. Chi è povero e sente di avere il<br />

coraggio per diventare l’apostolo della nostra dottrina, si avvolga della sua<br />

fede e del suo coraggio; la Provvidenza verrà immancabilmente a donargli il<br />

pane che manca. Ma che non tenda la mano per i suoi sforzi, poiché saremmo<br />

i primi a gridargli: Allontanati da qua, mendicante, e lascia il posto a chi può<br />

adempiere alla missione. Incontriamo sempre molti uomini di buona<br />

volontà che assolvono il compito che si assegna loro.<br />

Donne e uomini che lasciate l’arcolaio o i vostri utensili per diventare<br />

predicatori o medium, pretendendo mercede, a guidarvi è l’orgoglio. Volete<br />

un po’ di gloria attorno al vostro nome: il metallo non ha che brutti riflessi e il<br />

tempo lo arrugginisce, mentre la vera gloria ha più splendore<br />

nell’abnegazione. Amo più Malfilatre, Gilbert e Moreau, che cantano la loro<br />

agonia su un letto d’ospedale, del poeta che mendica l’obolo, tradendo il suo<br />

cuore per conservare i rivestimenti dorati attorno al letto di morte. I<br />

disinteressati saranno ricompensati e una duratura felicità li attende. I loro<br />

nomi saranno tanto più famosi quante più lacrime avranno versato e quanto<br />

più le loro fronti saranno coperte da sudore e polvere.<br />

Ecco quel che posso dire sull’argomento, caro presidente; approfitto<br />

dell’occasione che mi si è presentata per stringervi la mano e rinnovarvi i<br />

miei auguri e sinceri complimenti. Rimanete sempre coraggiosi e forti nel<br />

compito che vi siete imposti. Fate tacere gli invidiosi e i ciarlieri che vi<br />

circondano, attraverso la fermezza e la semplicità. Bisogna essere concreti,<br />

oggi; non lasciatevi trascinare alla ricerca della luna quando la terra è ai<br />

vostri<br />

110


piedi e potete trovare in essa abbastanza per completare il vostro lavoro. I<br />

materiali abbondano intorno a voi. Verificate le teorie con i fatti e che i vostri<br />

esempi non si appoggino su teoremi algebrici che nessuno potrebbe<br />

comprendere, ma su assiomi matematici. Un bambino sa che due più due<br />

fanno quattro. Lasciate correre avanti coloro che hanno gambe lunghe. Si<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

112<br />

romperanno il collo ed è inutile che li seguiate nella loro caduta.<br />

Procediamo lentamente: il mondo è ancora giovane e gli uomini hanno molto<br />

tempo, dinanzi a loro, per istruirsi.<br />

Il sole si nasconde la notte poiché occorre l’oscurità per comprendere il suo<br />

splendore. La verità si copre talvolta di tenebre per non abbagliare coloro che<br />

la osservano troppo in volto.<br />

Domanda. Allora non avete mai comunicato con quella signora? Tuttavia<br />

ella si dichiara magnetizzata da voi.<br />

Risposta. Povera donna! Attribuisce ad esseri intelligenti ciò che soltanto<br />

la stupidità può dettare, come gli eloqui che si attribuiscono ai grandi oracoli.<br />

E’ una malattia che non bisogna contrariare. Ha sede nei nervi e si guarisce<br />

con la prudenza e le docce fredde.<br />

JOBARD<br />

[<strong>Medium</strong>, signora Delanne]<br />

Saluti fraterni a tutti voi, miei buoni amici, che lavorate con ardore per<br />

riunire l’umanità. Bisogna che raddoppiate l’attenzione, poiché in questo<br />

momento un’incredibile rivoluzione si sta operando tra i disincarnati. Anche<br />

tra loro avete avversari che si dedicano a suscitare ostacoli, ma Dio veglia<br />

sulla sua opera. Ha posto alla vostra guida un capo vigile che possiede<br />

sangue freddo, perspicacia e volontà energica, per farvi trionfare sugli<br />

ostacoli che i nemici visibili e invisibili, ciascun istante, erigono sotto i vostri<br />

passi. Egli non si è ingannato leggendo quella comunicazione. Ha subito<br />

compreso che Jobard non poteva parlare in quel modo né approvare un<br />

simile linguaggio. No, amici miei, lo Spiritismo non deve essere sfruttato<br />

dagli Spiritisti sinceri e in buona fede. Predicate contro gli abusi di questo<br />

tipo che screditano la religione; non praticate mai ciò che condannate,<br />

poiché allontanereste quanti il vostro disinteresse conduce a voi.<br />

Avete mai riflettuto seriamente sulle conseguenze funeste delle riunioni a<br />

pagamento? Comprendete bene che se Allan Kardec autorizzasse tali idee per<br />

mezzo del suo silenzio o la tacita approvazione, entro due anni lo Spiritismo<br />

111


sarebbe preda di una moltitudine di sfruttatori e questa cosa santa e sacra<br />

verrebbe diffamata dalla ciarlataneria. Ecco la mia opinione. Respingo<br />

dunque oggi, come sempre, ogni idea di speculazione, quale che ne sia il<br />

pretesto, perché ostacolerebbe la dottrina invece di favorirla.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

113<br />

Dedicatevi, per ora e prima di tutto, a migliorare gli uomini attraverso i<br />

vostri insegnamenti e il vostro esempio. Che il disinteresse e la moderazione<br />

parlino chiaro, in modo che nessuno degli avversari possa rivolgervi un<br />

rimprovero. Siete collocati in posizioni differenti, perciò ognuno di voi deve<br />

lavorare secondo le proprie forze; Dio non richiede l’impossibile. Abbiate<br />

fiducia in lui e lasciate arrivare ogni cosa al suo tempo. Se egli avesse voluto<br />

che lo Spiritismo marci ancora più rapidamente, avrebbe inviato più presto i<br />

grandi Spiriti che sono ora incarnati e che si riveleranno quasi nel medesimo<br />

momento in tutti i punti del globo, allorché sarà tempo. Nell’attesa, preparate<br />

le vie con cautela e saggezza.<br />

Coraggio, caro presidente, ogni giorno è più difficile tenere le redini; ma<br />

noi siamo qua per sostenervi e Dio veglia su di voi.<br />

JOBARD<br />

[<strong>Medium</strong>, signor d’Ambel]<br />

Ebbene! Tutto ciò vi stupisce? Ci sono tanti sciocchi nel mondo degli<br />

Spiriti, come tra voi, senza offendervi, che uno di essi ha potuto fornire a un<br />

altro la comunicazione sonnambolica in questione.<br />

Quanto al medium, c’è bisogno di preoccuparsi oltre misura? Lasciate fare<br />

al tempo, che è un grande riformatore. Quelli che fissano un prezzo alla loro<br />

medianità agiscono come quelle persone che durante un interrogatorio<br />

dichiarano, sparpagliando carte da gioco sotto gli occhi degli inquisitori: «Un<br />

uomo di città oppure un uomo di campagna? - Scelgo una carta, ecco l’asso di<br />

quadri». Forse, per alcuni, è un ritorno verso il passato, un residuo d’antiche<br />

abitudini. Ebbene, tanto peggio per coloro che ripercorrono lo stesso solco!<br />

Non ne ricaveranno nemmeno le spese e rimpiangeranno, un giorno, di aver<br />

intrapreso il cammino di traverso.<br />

Tutto ciò che posso dirvi è che non essendo implicato in questo piccolo<br />

commercio, lo sapete bene, me ne lavo le mani e commisero la povera<br />

umanità per essere ricorsa a simili espedienti. Addio.<br />

JOBARD<br />

OSSERVAZIONI<br />

112


MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

114<br />

La necessità del disinteresse nei medium è oggi diventata un principio.<br />

Sarebbe stato superfluo pubblicare il fatto sopra riportato, se non fosse<br />

perché<br />

ha offerto, al di fuori della questione specifica, un notevole esempio di<br />

coincidenza e una prova evidente di identità, attraverso la similitudine di<br />

pensieri e il marchio di originalità che portano in generale tutte le<br />

comunicazioni del nostro vecchio collega Jobard. Questo accade a tal punto<br />

che quando egli si manifesta spontaneamente alla Società, fin dalle prime<br />

parole è raro che non venga riconosciuto. Pertanto non è stato sollevato alcun<br />

dubbio circa l’autenticità di quello che abbiamo riferito, mentre in altre<br />

comunicazioni che ci è stato richiesto di verificare l’inganno è saltato agli<br />

occhi di chiunque conosceva il linguaggio e il carattere del signor Jobard, così<br />

come i principi che ha costantemente professato come uomo e come Spirito.<br />

Sarebbe stato irrazionale ammettere che si sia improvvisamente convertito al<br />

profitto e agli interessi materiali dell’individuo. La frode era maldestra.<br />

Quanto alla questione del disinteresse, sarebbe inutile ripetere tutto ciò che<br />

è stato detto su questo punto e che si trova mirabilmente riassunto nelle<br />

risposte di Jobard. Aggiungiamo soltanto una considerazione che non è senza<br />

importanza.<br />

Taluni medium mercenari credono di salvare le apparenze facendo pagare<br />

unicamente i ricchi, oppure non accettando che una retribuzione volontaria.<br />

In primo luogo, è egualmente un mestiere lo sfruttamento di una cosa santa e<br />

il lucro tratto da ciò che si riceve gratuitamente. Quando Gesù e i suoi<br />

apostoli insegnavano e guarivano, non fissavano un prezzo né alle loro<br />

parole né alle loro cure e tuttavia non avevano rendite per vivere. D’altra<br />

parte, quel modo di operare non è una garanzia di sincerità e non mette al<br />

riparo dal sospetto di ciarlataneria. Si sa a cosa miri la filantropia delle<br />

consultazioni gratuite di certi medici e quanto fruttino, a taluni mercanti, gli<br />

articoli che vendono a bassissimo prezzo e talvolta danno per nulla. La<br />

gratuità, in determinate occasioni, è un mezzo per attirare la clientela più<br />

redditizia.<br />

Ma c’è da fare un’altra considerazione, più importante ancora. Dietro<br />

quale indizio riconoscere colui che può o non può pagare? Gli abiti, a volte,<br />

inducono in errore e spesso un bel vestito cela una povertà maggiore di<br />

quella che rivela una blusa da operaio. Occorre dunque dichiarare la propria<br />

113


miseria, il diritto alla carità, o produrre un certificato di indigenza?<br />

D’altronde, chi può assicurare che il medium, anche ammettendo da parte<br />

sua la più completa sincerità, dimostri la medesima sollecitudine sia per chi<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

115<br />

non paga o paga meno, che per colui che paga profumatamente, e che non<br />

scelga a chi dedicarsi a seconda del denaro di ciascuno? Se un ricco e un<br />

povero si rivolgono a lui nello stesso istante, non farà passare per primo il<br />

ricco, che forse vuole soddisfare soltanto una vana curiosità, mentre il<br />

povero, che attende realmente una grande consolazione, viene rinviato?<br />

Involontariamente la sua coscienza sarà alle prese con la tentazione della<br />

preferenza; sarà portato a vedere con sguardo migliore colui che paga, anche<br />

quando gli getterà, con sdegno, una moneta d’oro come a un mercenario,<br />

mentre osserverà con indifferenza i pochi soldi che gli porge timidamente e<br />

con ritrosia il povero. Sono sentimenti compatibili con lo Spiritismo? Non si<br />

tratta, in questo caso, di conservare tra il ricco e il povero una demarcazione<br />

umiliante, che ha già prodotto molto male e che lo Spiritismo deve far<br />

scomparire? Questi proverà l’uguaglianza del ricco e del povero dinanzi a<br />

Dio, che non delimita i raggi del sole alla ricchezza, come non può<br />

subordinarvi le consolazioni del cuore che fa donare agli uomini dai buoni<br />

Spiriti suoi messaggeri.<br />

Tutto sommato, se dovessimo scegliere, preferiremmo ancora il medium<br />

che si fa pagare sempre, perché almeno non c’è ipocrisia. Si sa subito come<br />

regolarsi sul suo conto.<br />

Del resto, la varietà sempre crescente di medium in tutti i ranghi della<br />

società e nel seno della maggior parte delle famiglie, toglie alla medianità<br />

retribuita ogni utilità e ogni ragion d’essere. Questa molteplicità eliminerà lo<br />

sfruttamento, anche se non per la repulsione che vi si collega.<br />

Ci è stata segnalata la chiusura, in una città di provincia, di un gruppo<br />

antico e numeroso, organizzato a fini di interesse. Il capo, come tutta la sua<br />

famiglia, aveva abbandonato il proprio mestiere con il particolare pretesto<br />

della dedizione alla causa, cui voleva consacrare tutto il suo tempo, e lo<br />

aveva<br />

sostituito con le risorse che sperava di ricavare dallo Spiritismo.<br />

Sfortunatamente lo sfruttamento della medianità è talmente screditato nella<br />

maggior parte delle città di provincia, che colui che ne fa mestiere,<br />

possedesse<br />

114


anche le facoltà più eccezionali, non ispira alcuna fiducia. E’ mal visto e ogni<br />

gruppo serio gli è precluso. La speculazione non ha risposto alle aspettative e<br />

quella persona si sarebbe lamentata con i frequentatori abituali del gruppo, si<br />

dice, per la propria condizione di povertà, reclamando aiuti. Gli fu risposto<br />

che se si trovava in strettezze era per colpa sua. Aveva commesso l’errore di<br />

chiudere i suoi negozi per vivere con lo Spiritismo e far pagare gli<br />

insegnamenti che gli Spiriti accordano per nulla. Riguardo quella disputa,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

116<br />

egli dichiarò di rimettersi agli Spiriti. Su nove medium ai quali la questione<br />

venne rivolta, otto ricevettero comunicazioni biasimanti quel modo d’agire.<br />

Solo una l’approvò: era quella ricevuta da sua moglie. Il capo del gruppo,<br />

sottomettendosi di buon grado all’opinione degli Spiriti, annunciò che a<br />

partire da quel momento il gruppo cessava ogni attività. Sarebbe stato più<br />

saggio, certamente, se avesse ascoltato prima i consigli che da molto tempo<br />

gli venivano rivolti da amici sinceri dello Spiritismo.<br />

Un altro gruppo, in una situazione pressappoco identica, si vide disertato<br />

dai suoi frequentatori e infine fu costretto a sciogliersi.<br />

Ecco dunque due gruppi che soccombono sotto la pressione dell’opinione.<br />

Ci hanno scritto che il paragrafo di Imitazione del Vangelo, n° 392 e sgg.,<br />

senza dubbio non è estraneo a questo risultato. E’ del resto impossibile che<br />

tutti gli Spiritisti sinceri, consapevoli dell’essenza e dei veri interessi della<br />

dottrina, si facciano difensori e sostenitori di un abuso che tende<br />

inevitabilmente a screditarla. Li invitiamo comunque a diffidare delle insidie<br />

che i nemici dello Spiritismo tenteranno di ordire sotto questo punto di vista.<br />

Si sa che in mancanza di buone ragioni per combatterlo, una delle tattiche è<br />

quella di indurlo a distruggersi da solo. Così si può notare con quale ardore<br />

spiano le occasioni di trovarlo in difetto, oppure in contraddizione con se<br />

stesso. Per questo gli Spiriti ci esortano incessantemente a vigilare e stare in<br />

guardia.<br />

Quanto a noi, non ignoriamo che la persistenza a contrastare l’abuso di cui<br />

parliamo non ci ha procurato amici presso coloro che hanno visto nello<br />

Spiritismo una materia da sfruttare né presso quanti lo sostengono; ma cosa<br />

importa l’opposizione di qualche individuo! Difendiamo un principio vero e<br />

nessuna considerazione personale ci farà indietreggiare di fronte al<br />

compimento del dovere. I nostri sforzi tenderanno sempre a preservare lo<br />

Spiritismo dall’invasione della venalità. Il momento presente è il più difficile,<br />

115


ma via via che la dottrina sarà meglio compresa, quell’invasione sarà meno<br />

temibile; l’opinione delle masse opporrà una barriera insormontabile. Il<br />

principio del disinteresse, che soddisfa contemporaneamente il cuore e la<br />

ragione, avrà sempre maggiori simpatie e prevarrà, attraverso la forza delle<br />

cose, sul principio della speculazione.<br />

I FRATELLI DAVENPORT<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

117<br />

Revue Spirite 1865, pag. 311<br />

I fratelli Davenport, che in questo momento attraggono molta attenzione,<br />

sono due giovani di ventiquattro e venticinque anni, nati a Buffalo, nello<br />

Stato di New York; si presentano come medium. La loro facoltà, tuttavia, si<br />

limita ad effetti esclusivamente fisici. Il più notevole consiste nell’essere legati<br />

con delle corde in maniera inestricabile e farsi trovare subito dopo slegati, per<br />

mezzo di una forza invisibile, nonostante le precauzioni prese per assicurarsi<br />

che siano incapaci di farlo da soli. A questo si aggiungono altri fenomeni più<br />

conosciuti, come il trasporto di oggetti nello spazio, il suonare spontaneo di<br />

strumenti musicali, l’apparizione di mani luminose, i toccamenti di mani<br />

invisibili, etc.<br />

Il signor Didier, editore del Libro degli Spiriti, ha pubblicato una<br />

traduzione della loro biografia, contenente la narrazione dettagliata dei<br />

fenomeni che producono e che all’infuori della liberazione dalle corde, hanno<br />

numerose analogie con quelli di Home. L’emozione che la presenza dei due<br />

medium ha causato in Inghilterra e a Parigi, dà all’opera un grande interesse<br />

di attualità. Non sono loro che hanno scritto il libro, ma hanno fornito al<br />

biografo inglese, dottor Nichols, i documenti necessari. Questi si è limitato al<br />

racconto dei fatti, senza nessuna spiegazione. Per una maggiore<br />

comprensione da parte delle persone estranee allo Spiritismo, l’editore<br />

francese ha avuto la felice idea di aggiungere alla pubblicazione i nostri due<br />

opuscoli: Riassunto della legge dei fenomeni spiritici e Lo Spiritismo nella<br />

sua più semplice espressione e numerose note esplicative sparse nel corso<br />

del testo. Dunque si possono reperire, nell’opera, tutte le informazioni che si<br />

desiderano riguardo quei signori e altri dettagli sui quali non ci soffermiamo,<br />

dovendo considerare la questione da un altro punto di vista.<br />

Diremo soltanto che l’attitudine alla produzione dei fenomeni si rivelò, in<br />

maniera spontanea, fin dall’infanzia. Per molti anni hanno attraversato le<br />

principali città dell’America settentrionale, dove hanno acquisito una certa<br />

116


eputazione. Nel mese di settembre 1864 arrivarono in Inghilterra e<br />

cagionarono una viva impressione. Volta a volta sono stati acclamati,<br />

denigrati, ridicolizzati e perfino ingiuriati dalla stampa e dal pubblico. A<br />

Liverpool, in particolare, furono oggetto della più accesa malevolenza, al<br />

punto che la loro sicurezza personale sembrò compromessa. Le opinioni si<br />

divisero nei loro confronti: secondo gli uni, non erano che abili ciarlatani; per<br />

gli altri erano in buona fede e si poteva ammettere una causa occulta ai<br />

fenomeni. Ma, in definitiva, hanno conquistato pochi proseliti all’idea<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

118<br />

spiritista propriamente detta. In quel paese, essenzialmente religioso, il buon<br />

senso naturale respinge il pensiero che esseri spirituali vengano a rivelare la<br />

loro presenza con esibizioni teatrali e prove di abilità. Essendo la filosofia<br />

spiritista poco conosciuta, la collettività ha confuso lo Spiritismo con quelle<br />

rappresentazioni e ha concepito un’opinione più contraria che favorevole alla<br />

dottrina.<br />

E’ vero che in Francia lo Spiritismo ha debuttato per mezzo delle tavole<br />

giranti, ma in condizioni assai differenti. La medianità si è immediatamente<br />

manifestata in un gran numero di persone, uomini e donne di ogni età e nelle<br />

famiglie più rispettabili; i fenomeni si sono prodotti in situazioni tali che<br />

escludevano ogni sospetto di ciarlataneria. Ognuno ha potuto constatare da<br />

solo la realtà dei fatti, nella propria intimità e attraverso numerose<br />

osservazioni. Un interesse potente vi si è collegato quando sono stati<br />

tralasciati gli effetti puramente materiali, che non dicevano nulla alla ragione<br />

e si sono considerate le conseguenze morali e filosofiche che ne derivavano.<br />

Se quel genere di medianità, invece, fosse rimasto privilegio di pochi<br />

individui isolati, e si fosse dovuto acquistare la fede dinanzi a dei<br />

saltimbanchi, da molto tempo non si sentirebbe più parlare di Spiriti. La fede<br />

nasce dalle convinzioni morali. Ogni cosa che per propria natura procura<br />

impressioni negative, la respinge in luogo di destarla. Oggi ci sarebbero<br />

meno<br />

increduli, in fatto di Spiritismo, se nel passato i fenomeni fossero stati<br />

presentati in maniera sensata. Lo scettico, sempre disposto alla derisione, non<br />

è portato a giudicare seriamente ciò che si mostra congiunto a circostanze che<br />

non possono esigere né il rispetto né la fiducia. La critica, che non si dà mai<br />

pena di approfondire, forma la sua opinione sulle prime apparenze<br />

sfavorevoli e confonde il buono e il cattivo nella medesima riprovazione. Ben<br />

117


pochi convincimenti in senso affermativo si sono costituiti nelle riunioni<br />

aventi carattere pubblico, mentre la grande maggioranza è scaturita<br />

nell’intimità dei piccoli gruppi, in cui la risaputa onorabilità dei membri<br />

poteva ispirare certezze e cancellare ogni sospetto di frode.<br />

La scorsa primavera, dopo aver concluso le esibizioni in Inghilterra, i<br />

fratelli Davenport vennero a Parigi. Poco prima del loro arrivo, una persona<br />

fu inviata da noi per chiedere il sostegno della nostra rivista. Ma si sa che non<br />

ci infervoriamo facilmente per nulla, comprese le cose che già conosciamo: a<br />

maggior ragione per quelle che non conosciamo. Non potevamo quindi<br />

promettere un aiuto in anticipo, avendo l’abitudine di parlare soltanto per<br />

cognizione di causa. Anche in Francia, dove erano noti attraverso i resoconti<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

119<br />

contraddittori dei giornali, la pubblica opinione era divisa sul loro conto;<br />

perciò non era plausibile formulare prematuramente un biasimo, che avrebbe<br />

potuto dimostrarsi ingiusto, e nemmeno un’approvazione, della quale si<br />

sarebbero eventualmente approfittati. Per questi motivi ci siamo astenuti.<br />

Una volta arrivati, andarono ad abitare nel piccolo castello di<br />

Gennevilliers, nei pressi di Parigi, dove sono rimasti molti mesi senza<br />

informare della loro presenza; ignoriamo il perché di questa astensione. Negli<br />

ultimi tempi hanno dato qualche seduta particolare, di cui i giornali hanno<br />

informato in maniera più o meno pittoresca. La prima seduta pubblica fu<br />

annunciata per il 12 settembre nella sala Hertz. Se ne conosce la deplorevole<br />

conclusione, che ha ripetuto, su più piccola scala, le scene tumultuose di<br />

Liverpool. Uno spettatore, salendo velocemente sul palco, interruppe i<br />

preparativi di quei signori e mostrando un asse di legno gridò: «Ecco il<br />

trucco». Questo atto, inqualificabile in un paese civile, portò la confusione al<br />

culmine. Non ancora terminata la seduta, si rese il denaro agli spettatori;<br />

poiché era stato distribuito un grande numero di biglietti omaggio e il conto<br />

cassa presentava un disavanzo di settecento franchi, venne indubitabilmente<br />

provato che settanta presenti, entrati gratis, erano usciti con dieci franchi in<br />

più nelle tasche, certamente per indennizzarsi delle spese di trasferta.<br />

La polemica sorta intorno ai fratelli Davenport offre parecchi lati<br />

interessanti, che stiamo per esaminare.<br />

La prima questione, posta anche dagli Spiritisti, è la seguente: tali<br />

individui sono o non sono medium? Tutti i fatti menzionati nella biografia<br />

rientrano nell’ambito delle possibilità medianiche, poiché effetti analoghi,<br />

118


notoriamente autentici, sono stati spesso ottenuti da medium seri. Se i fatti in<br />

se stessi risultano ammissibili, bisogna tuttavia convenire che le condizioni<br />

nelle quali si producono si prestano al sospetto. Ciò che colpisce molte<br />

persone, a prima vista, è la necessità dell’oscurità, che può evidentemente<br />

facilitare la frode. Ma nel loro caso non dovrebbe trattarsi di un’obiezione ben<br />

fondata. Gli effetti medianici non hanno assolutamente nulla di<br />

soprannaturale; tutti, senza eccezione, sono dovuti alla combinazione dei<br />

fluidi propri dello Spirito e del medium. Questi fluidi, quantunque<br />

imponderabili, non sono altro che materia sottile; vi sono dunque una causa e<br />

un effetto in qualche maniera materiali e la circostanza ci fa affermare, da<br />

sempre, che i fenomeni spiritici sono basati su leggi naturali e non mostrano<br />

alcunché di miracoloso. Sono apparsi meravigliosi, come tanti altri, soltanto<br />

perché si ignoravano quelle leggi. Oggi sono conosciute: il soprannaturale e il<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

120<br />

meraviglioso scompaiono per fare posto alla realtà. Così non un solo<br />

Spiritista si attribuisce il dono dei miracoli. Lo saprebbero anche i critici, se<br />

tentassero di studiare ciò di cui discutono.<br />

Per ritornare alla controversia concernente l’oscurità, si sa che in chimica<br />

esistono reazioni che non possono operarsi con la luce. Altre composizioni e<br />

decomposizioni hanno luogo, invece, sotto l’azione del fluido luminoso.<br />

Ebbene, tutte le manifestazioni spiritiche, come abbiamo detto, sono il<br />

risultato di unioni fluidiche. Essendo questi fluidi sostanze materiali, non<br />

deve sorprendere, in determinati casi, che la luce sia avversa a tali<br />

combinazioni.<br />

Un’obiezione più avveduta riguarda la puntualità con la quale i fenomeni<br />

si producono in giorni prestabiliti, a ore fisse e ad arbitrio di chi conduce<br />

l’esperienza. La sottomissione ai capricci degli uomini è contraria a tutto ciò<br />

che si conosce circa la natura degli Spiriti. La ripetizione a volontà di un<br />

effetto qualsiasi è sempre stata considerata legittimamente sospetta e in linea<br />

di principio deve esserlo ancora, anche nell’eventualità di un palese<br />

disinteresse personale. A maggior ragione quando si tratta di esibizioni<br />

pubbliche preparate con fini di speculazione e giustamente ripugna pensare<br />

che gli Spiriti possano assoggettarvisi.<br />

La medianità è un’attitudine naturale inerente al medium, come la facoltà<br />

di esprimere suoni è intrinseca a uno strumento musicale. Ma nello stesso<br />

modo in cui occorre un musicista per rendere una melodia, così sono<br />

119


necessari gli Spiriti affinché il medium produca effetti medianici. Ma gli<br />

Spiriti vengono quando vogliono e quando possono e ne deriva che<br />

l’individuo meglio dotato, talvolta, non ottiene nulla. In quel caso è come uno<br />

strumento senza esecutore. Questo si può constatare tutti i giorni: neanche<br />

Home ha prodotto fenomeni per mesi interi, malgrado il suo desiderio, ed è<br />

accaduto anche in presenza di un sovrano.<br />

Fa parte dunque dell’essenza stessa della medianità, e si può formulare<br />

come principio assoluto, che un soggetto non sia mai certo di conseguire un<br />

determinato effetto qualsiasi, per il motivo che non dipende da lui.<br />

Affermando il contrario si dimostra l’ignoranza completa dei princìpi più<br />

elementari della scienza spiritista. Per promettere il verificarsi di un<br />

fenomeno al momento opportuno, bisogna avere a disposizione procedimenti<br />

materiali che non provengono dagli Spiriti. E’ il caso dei fratelli Davenport?<br />

Non lo sappiamo; spetta a coloro che hanno assistito alle sedute emettere un<br />

giudizio.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

121<br />

Si è parlato di sfide, di somme di denaro da assegnare a chi desse prova di<br />

maggiore abilità. Gli Spiriti non sono giocolieri e mai un medium onesto si<br />

mette a gareggiare con qualcuno, ancor meno con un prestigiatore. Questi<br />

dispone di mezzi che gli appartengono personalmente, l’altro è uno<br />

strumento passivo di una volontà estranea, libera, indipendente, della quale<br />

nessuno può disporre senza il suo consenso. Se il prestigiatore afferma di<br />

aver fatto più del medium, lasciatelo parlare: ha ragione, poiché agisce a<br />

colpo sicuro. Diverte il pubblico, è la sua professione; si vanta, è il suo ruolo;<br />

si procura pubblicità, ma è una necessità del mestiere. Il medium serio,<br />

sapendo che non ha merito nelle cose che adempie, è modesto. Non può<br />

trarre vanità da ciò che non origina dal proprio talento, né promettere quel<br />

che non dipende da lui.<br />

Nondimeno i medium fanno qualcosa di più. Per il loro tramite i buoni<br />

Spiriti ispirano la carità e la benevolenza per tutti; istruiscono gli uomini a<br />

considerarsi fratelli senza distinzioni di caste né di fazioni, a perdonare chi li<br />

ingiuria, a dominare le cattive inclinazioni, a sopportare con pazienza le<br />

miserie della vita, a guardare alla morte senza dubitare della vita futura.<br />

Danno consolazione agli afflitti, coraggio ai deboli, speranza a quanti non<br />

credono. Ecco cosa non insegnano né i giochi dei prestigiatori, né quelli dei<br />

fratelli Davenport.<br />

120


Le condizioni connesse alla medianità non possono quindi prestarsi alla<br />

regolarità e alla puntualità, che sono requisiti indispensabili delle sedute a<br />

ore prestabilite, in cui bisogna immancabilmente soddisfare il pubblico. Se<br />

tuttavia gli Spiriti danno assistenza a manifestazioni del genere - la<br />

circostanza non è radicalmente impossibile, giacché ve ne sono di tutti i gradi<br />

possibili di avanzamento - si tratta esclusivamente di entità spirituali di basso<br />

livello; sarebbe assurdo pensare che gli Spiriti un poco più elevati, vengano a<br />

divertirsi offrendo bella mostra di sé. Perfino in questo caso il medium<br />

sarebbe egualmente alla mercé dei suddetti Spiriti, che possono andarsene<br />

nel momento in cui la loro presenza sarebbe più necessaria, facendo fallire<br />

quindi lo spettacolo o la consultazione. Poiché, prima di tutto, occorre<br />

contentare chi paga, nel caso gli Spiriti facciano difetto si rinunzia ad essi; con<br />

un poco di destrezza è facile imbrogliare il prossimo, come è accaduto<br />

parecchie volte a medium peraltro dotati originariamente di facoltà reali,<br />

insufficienti però per i fini che si proponevano.<br />

Di tutti gli eventi spiritici, quelli che si prestano meglio all’imitazione sono<br />

gli effetti fisici; benché le manifestazioni certe ed evidenti abbiano un<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

122<br />

carattere distintivo e non si palesino che in condizioni particolari ben<br />

determinate, l’imitazione può accostarsi alla realtà in modo tale da causare<br />

illusioni alle persone che non conoscono le leggi dei fenomeni autentici. Dal<br />

momento che si riesce a riprodurli, sarebbe illogico concludere che non<br />

esistano affatto, come sarebbe irragionevole pretendere che non vi siano veri<br />

diamanti in quanto se ne creano di falsi.<br />

Noi non facciamo alcuna deduzione personale, ma illustriamo alcuni<br />

principi fondati sull’esperienza e la ragione, dai quali traiamo questa<br />

conseguenza: soltanto un esame scrupoloso, eseguito con perfetta cognizione<br />

dei fenomeni spiritici, può far distinguere la frode dalla medianità reale.<br />

Aggiungiamo che la migliore tra tutte le garanzie è il rispetto e la<br />

considerazione che si attribuisce alla persona del medium, la sua moralità, la<br />

risaputa onorabilità, l’assoluto disinteresse, materiale e spirituale. Nessuno<br />

negherà che in simili circostanze le qualità dell’individuo costituiscono un<br />

precedente che impressiona favorevolmente, poiché allontanano ogni<br />

supposizione di frode.<br />

Non giudichiamo i signori Davenport e siamo ben lontani dal mettere in<br />

dubbio la loro rispettabilità. Ma a parte i requisiti morali, che non abbiamo<br />

121


motivo di porre in discussione, bisogna riconoscere che si presentano in<br />

condizioni poco favorevoli per accreditare il titolo di medium. E’ perlomeno<br />

con grande leggerezza che taluni critici si sono affrettati a qualificarli apostoli<br />

e sommi sacerdoti della dottrina. Gli scopi del loro viaggio in Europa sono<br />

chiaramente definiti in questo passaggio della loro biografia.<br />

«Credo, senza commettere errore, che la data della partenza da New York<br />

fu il 27 agosto. In conseguenza di un’indisposizione sopraggiunta a William<br />

Davenport, portarono con sé un assistente. Si trattava del signor William Fay,<br />

da non confondere con H. Melleville Fay. Era al seguito di non so quale<br />

autorità e venne scoperto in Canada mentre tentava di produrre<br />

manifestazioni simili, o almeno così sembravano. Li accompagnava anche il<br />

signor Palmer, molto conosciuto come impresario e agente d’affari nel<br />

mondo dell’arte drammatica e lirica. Gli fu affidato, grazie alla sua<br />

esperienza, l’aspetto materiale ed economico dell’impresa».<br />

E’ dunque accertato che l’iniziativa era condotta da un impresario e agente<br />

d’affari teatrali. I fatti narrati nella biografia, abbiamo detto, rientrano nelle<br />

possibilità medianiche; l’età e le situazioni nelle quali hanno cominciato a<br />

rivelarsi respingono il sospetto di mistificazioni intenzionali. Tutto conduce a<br />

ritenere che questi giovani fossero realmente medium a effetti fisici, come<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

123<br />

molti altri che si trovano nel loro paese, dove l’utilizzazione della capacità è<br />

diventata un’abitudine e non ha nulla di sorprendente per l’opinione<br />

comune. Non possiamo affermare che abbiano esteso in qualche maniera le<br />

doti naturali, come hanno fatto altri medium della medesima categoria per<br />

accrescere il proprio prestigio e sopperirne ai difetti di adattabilità, perché<br />

non ne abbiamo le prove. Ma, ammettendo l’integrità delle facoltà, diciamo<br />

che si sono illusi circa l’accoglienza che avrebbe riservato il pubblico europeo,<br />

particolarmente dopo averle presentate sotto forma di spettacolo di curiosità<br />

e in condizioni abbastanza contrarie ai principi dello Spiritismo filosofico,<br />

morale e religioso. Gli Spiritisti sinceri e illuminati che sono qui numerosi, in<br />

Francia soprattutto, non potevano acclamarli dopo tali esibizioni, né<br />

considerarli apostoli, anche supponendo una perfetta sincerità da parte loro.<br />

Quanto agli scettici, il cui numero è altrettanto grande e occupano il primo<br />

posto nella stampa, l’occasione di esercitare la vena derisoria era troppo<br />

buona per lasciarsela sfuggire. I fratelli Davenport hanno quindi ampiamente<br />

offerto il fianco alla critica e fornito ad essa i diritti che ognuno acquista di<br />

122


fronte a uno spettacolo qualsiasi. Non c’è dubbio che se si fossero presentati<br />

in condizioni più serie avrebbero ricevuto tutt’altra accoglienza e chiuso la<br />

bocca ai detrattori. Un medium è grande quando può affermare a testa alta:<br />

«Quanto vi è costato venire qui e chi vi ha costretto? Dio mi ha donato una<br />

facoltà che può togliermi quando vuole, come può privarmi della vista o<br />

della<br />

parola. Non l’adopero che per il bene, nell’interesse della verità e non per<br />

soddisfare la curiosità o favorire il mio tornaconto. Non raccolgo che pene<br />

per<br />

la mia dedizione e non vi cerco la soddisfazione dell’amor proprio, dato che<br />

non dipende da me. La considero una cosa santa, dal momento che pone in<br />

contatto con il mondo spirituale e permette di dare fede agli increduli e<br />

consolazione agli afflitti. Penso sia un sacrilegio farne commercio e non credo<br />

di avere il diritto di vendere l’assistenza che gli Spiriti concedono<br />

gratuitamente. Non traendone alcun profitto, non ho interesse ad<br />

ingannarvi». Il medium che può permettersi di parlare così è grande, lo<br />

ripetiamo; è una risposta senza repliche e che esige sempre rispetto.<br />

La critica, nella circostanza, è stata più che maligna. Si è dimostrata<br />

ingiusta e offensiva, riunendo in un medesimo biasimo tutti gli Spiritisti e<br />

tutti i medium; non ha risparmiato epiteti oltraggiosi, senza accorgersi a<br />

quale altezza colpiva, raggiungendo le famiglie più rispettabili. Non<br />

menzioniamo talune espressioni che disonorano coloro che le hanno<br />

pronunciate. Ogni convinzione sincera merita rispetto; voi che proclamate<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

124<br />

incessantemente la libertà di coscienza come un diritto naturale, rispettatela<br />

negli altri. Discutete le opinioni? Fatelo pure, ma l’ingiuria è sempre stata la<br />

peggiore argomentazione e non è mai appropriata alle buone cause.<br />

Non tutta la stampa è solidale con questa mancanza di buone maniere. Tra<br />

le critiche rivolte ai fratelli Davenport, alcune non escludono le convenienze e<br />

la moderazione e colgono nel segno. Quella che stiamo per citare, mette bene<br />

in rilievo i punti deboli di cui abbiamo parlato. E’ tratta dal Corriere di Parigi<br />

del Mondo illustrato, numero del 16 settembre 1865, firmata Neuter.<br />

«Una prima obiezione mi sembra sufficiente a dimostrare che i buoni<br />

giovani, i quali hanno dato una seduta pubblica alla sala Hertz, sono persone<br />

abili in pratiche completamente ignorate dal prossimo. La ricavo dalla<br />

regolarità con la quale ha successo il loro preteso potere miracoloso. Come!<br />

123


Si tratta, assicurano, di Spiriti che vengono a esibirsi in pubblico a loro<br />

beneficio. Ed ecco che i fratelli Davenport trattano questi Spiriti con<br />

disinvoltura, sono dopo tutto prestatori di opera, come un maestro<br />

d’orchestra dirige i suoi suonatori. Senza chiedere ai compari sovrumani se<br />

approvano quel giorno, se non sono affaticati, se il calore li infastidisce,<br />

annunciano la seduta per una data fissa e un’ora determinata. Occorre quindi<br />

che gli esseri fluidici si scomodino il giorno prestabilito ed entrino in scena a<br />

quell’ora, eseguendo le loro strampalerie con la precisione del musicista al<br />

quale il café-concert concede una misera retribuzione!<br />

«Francamente, siamo costretti a farci una ben meschina idea del mondo<br />

spiritico, rappresentandocelo come popolato da geni che obbediscono a<br />

comandi magici e da folletti-servitori che vanno in città dietro un cenno del<br />

padrone. Ebbene! Mai pause per queste comparse extra-terrestri? Nel tempo<br />

in cui un’indisposizione del più umile attore girovago può far rinviare uno<br />

spettacolo, alle anime della compagnia Davenport è proibito prendersi il più<br />

breve periodo di riposo. Che pena abitare in pianeti fantastici per essere poi<br />

ridotti a tale grado d’asservimento!<br />

«E per quale necessità si convocano, queste infelici anime d’oltretomba?<br />

Per far passare le loro mani - mani spirituali!!! - attraverso l’abbaino di un<br />

armadio! Per sminuirli con esibizioni da saltimbanchi! Per obbligarli a<br />

giocare in maniera grottesca con le chitarre, che suonano ancor peggio dei<br />

trovatori che gorgheggiano nelle corti ammiccando le monete da cinque<br />

centesimi!... ».<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

125<br />

Non è, in effetti, un mettere il dito sulla piaga? Se il signor Neuter avesse<br />

saputo che lo Spiritismo afferma esattamente la stessa cosa, quantunque in<br />

modo diverso, avrebbe detto: «Questo non è lo Spiritismo!», come quando si<br />

vede un empirico e si pensa: «Quella non è medicina». Ora, la scienza e la<br />

religione non sono solidali con coloro che ne abusano ed egualmente lo<br />

Spiritismo non è sempre unito con quanti ne assumono il nome. La cattiva<br />

impressione provata dall’autore non è suscitata dunque dalle persone dei<br />

fratelli Davenport, ma dalle situazioni che propongono al pubblico.<br />

Esperienze di tal sorta diffondono un’idea ridicola del mondo spirituale e<br />

l’incredulità rimane indignata vedendolo sfruttato per lucro e trascinato su<br />

un palcoscenico. Un’analoga impressione sfavorevole si è formata nella<br />

critica<br />

124


in generale, che l’ha tradotta in termini più o meno garbati; ciò accadrà<br />

ancora, tutte le volte che i medium non si porranno nelle condizioni naturali<br />

più idonee a far rispettare la credenza che professano.<br />

Il fallimento dei fratelli Davenport è una buona fortuna per gli avversari<br />

dello Spiritismo, i quali si sono affrettati un po’ troppo a cantare vittoria e<br />

stanno beffeggiando, superandosi vicendevolmente, i suoi adepti, gridando<br />

che è stato colpito a morte. Come se lo Spiritismo fosse incarnato nei fratelli<br />

Davenport. Esso non è incarnato in nessuno; si trova nella natura e non<br />

dipende da essere umano ostacolarne il cammino, perché coloro che tentano<br />

di farlo contribuiscono al suo avanzamento. Lo Spiritismo non consiste nel<br />

farsi legare con corde o in altre esperienze fisiche; non ha mai preso quei<br />

signori sotto il proprio patrocinio e non li ha neppure additati come le<br />

colonne della dottrina, che d’altronde non conoscono affatto. Perciò non può<br />

ricevere alcuna smentita dalle disavventure che li riguardano. Il loro<br />

insuccesso non è tale per lo Spiritismo, ma per quanti lo utilizzano per<br />

differenti fini.<br />

Delle due eventualità, una sola è vera: sono abili giocolieri, oppure veri<br />

medium. Se sono ciarlatani, dobbiamo essere grati a chi può contribuire a<br />

smascherarli. Da questo punto di vista, rivolgiamo ringraziamenti particolari<br />

al signor Robin: ha reso un favore notevole allo Spiritismo, che sarebbe stato<br />

danneggiato nel caso certe frodi si fossero diffuse. Tutte le volte che la stampa<br />

ha segnalato abusi, sfruttamenti indebiti dello Spiritismo, artifizi che possono<br />

unicamente compromettere la dottrina, gli Spiritisti sinceri, ben lontani dal<br />

lamentarsene, hanno applaudito siffatte iniziative. Se sono veri medium, si<br />

presentano in condizioni tali da produrre una impressione sfavorevole e<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

126<br />

perciò non giovano alla causa. Nell’uno e nell’altro caso lo Spiritismo non ha<br />

interesse a schierarsi dalla loro parte.<br />

Qual è il risultato definitivo di tutto questo clamore? Eccolo.<br />

La cronaca, che in questo periodo di caldo tropicale è carente di notizie,<br />

approfitta di un argomento del quale si è immediatamente appropriata per<br />

riempire le sue colonne prive di avvenimenti politici, teatrali e di salotto.<br />

Il signor Robin ottiene, per il suo spettacolo di prestidigitazione,<br />

un’eccellente pubblicità che ha abilmente utilizzato. Noi gli auguriamo un<br />

immenso successo, poiché tutti i giorni parla degli Spiritisti e dello<br />

Spiritismo.<br />

125


La critica perde un po’ di prestigio per la carenza di buone maniere<br />

mostrata nella polemica.<br />

I più dissenzienti, materialmente parlando, sono forse i fratelli Davenport,<br />

la cui speculazione si trova abbastanza compromessa.<br />

Quanto allo Spiritismo, è lui che sicuramente conseguirà di più. I seguaci<br />

lo comprendono bene, non si stupiscono minimamente di quel che accade e<br />

ne attendono gli esiti con fiducia. In provincia, dove ancor più che a Parigi<br />

sono esposti ai motteggi degli avversari, si limitano a rispondere: Attendete e<br />

tra poco vedrete chi sarà morto e sotterrato.<br />

Lo Spiritismo ricaverà una grandissima popolarità e sarà conosciuto,<br />

almeno di nome, da una folla di persone che non ne avevano sentito parlare.<br />

Tra queste, molte non si contenteranno del nome; la loro curiosità sarà<br />

stimolata dal fuoco continuo di attacchi che riceve e vorranno sapere cos’è<br />

questa dottrina qualificata come ridicola. Andranno alla fonte e quando<br />

constateranno che se ne è mostrata soltanto una parodia, si diranno che non<br />

si<br />

tratta, in fondo, di una cattiva cosa. Lo Spiritismo otterrà quindi di essere<br />

meglio compreso, meglio giudicato e più apprezzato.<br />

Ci guadagnerà inoltre la possibilità di individuare gli adepti sinceri,<br />

devoti, sui quali può contare e di riuscire a distinguerli dai seguaci solo di<br />

nome, che non considerano della dottrina altro che le apparenze o<br />

l’esteriorità. Gli avversari non mancheranno di approfittare della circostanza<br />

per suscitare divisioni e defezioni reali o simulate, mediante le quali sperano<br />

di danneggiarlo. Dopo aver fallito con tutti gli altri mezzi, sarà quella<br />

l’estrema e ultima risorsa. Ma anche questo tentativo sarà inutile, poiché non<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

127<br />

distaccheranno dal tronco che i rami morti che non portano alcuna linfa; il<br />

fusto, privo dei rami parassiti, sarà immancabilmente più vigoroso.<br />

Questi risultati, e molti altri che ci asteniamo dall’enumerare, sono<br />

inevitabili. Non ci sorprenderemmo se i buoni Spiriti avessero provocato<br />

tutto lo scompiglio riferito per conseguire più rapidamente i loro fini.<br />

UNA CRITICA A PROPOSITO DEI FRATELLI DAVENPORT<br />

Revue Spirite 1865, pag. 330<br />

L’agitazione prodotta dai fratelli Davenport comincia a placarsi, dopo la<br />

campagna accesa contro di loro e lo Spiritismo dalla stampa. Non resta che<br />

qualche cecchino che spara, qua e là, i suoi ultimi colpi, nell’attesa che un<br />

126


altro argomento giunga ad alimentare la curiosità pubblica. A chi va la<br />

vittoria? Lo Spiritismo è morto? Non ci vorrà molto, per saperlo. Supponiamo<br />

che la critica abbia ucciso i Davenport - cosa che non ci riguarda; - che ne<br />

verrebbe? Solo quello che abbiamo detto nel nostro articolo precedente. Nella<br />

sua ignoranza di ciò che è lo Spiritismo, essa ha sparato su questi signori<br />

come un cacciatore che tiri a un gatto, pensando che sia la sua lepre; il gatto<br />

muore, ma la lepre continua a correre.<br />

Altrettanto si può dire dello Spiritismo, che non è stato affatto colpito, né<br />

poteva esserlo, da colpi che gli passavano accanto. La critica s’è dunque<br />

sbagliata; cosa che avrebbe facilmente evitato se si fosse data la pena di<br />

controllare meglio ciò che faceva. E gli avvertimenti non le sono mancati.<br />

Qualche autore ha perfino riconosciuto che stavano arrivando confutazioni<br />

da parte di persone rispettabilissime. Questo non avrebbe dovuto far aprire<br />

gli occhi? Invece no: si erano addentrati per una strada e non volevano<br />

tornare indietro; bisognava aver ragione comunque. Molte di queste<br />

confutazioni sono state inviate anche a noi. Si caratterizzano tutte per una<br />

moderazione che contrasta con il linguaggio dei nostri avversari e per la<br />

maggior parte sono assolutamente equilibrate. Nessuno ha certo preteso di<br />

imporre la propria opinione a questi signori; ma l’imparzialità impone di<br />

ammettere le rettifiche per dare al pubblico l’opportunità di giudicare il pro e<br />

il contro. Ma giacché è più comodo aver ragione quando si è soli a parlare,<br />

ben poche rettifiche hanno visto la luce; e chissà se sono mai state lette, per la<br />

maggior parte! Bisogna dunque esser grati ai giornali che si sono dimostrati<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

128<br />

meno partigiani. Di questi fa parte il Journal des Pyrénées Orientales, che<br />

nel numero dell’8 ottobre pubblica la seguente lettera:<br />

Perpignan, 5 ottobre 1865<br />

«Gentile direttore,<br />

«Non voglio impegnarmi in una polemica, ma faccio appello alla vostra<br />

equità perché mi sia permesso, una volta soltanto, di rispondere ai vivaci<br />

attacchi contenuti nella lettera parigina pubblicata nello scorso numero del<br />

vostro giornale, contro gli Spiritisti e lo Spiritismo.<br />

«I veri Spiritisti, come i veri cattolici, non si esibiscono in spettacoli<br />

pubblici. Sono animati dal rispetto per la propria fede, aspirano al progresso<br />

morale di tutti e sanno che i proseliti non si fanno dai palchi dei teatri.<br />

«Questo per quanto riguarda i fratelli Davenport.<br />

127


«Ci sarebbe da scrivere troppo, a voler confutare gli errori dell’autore di<br />

questi attacchi ironici. Dirò soltanto che poiché Dio ha dato all’uomo il libero<br />

arbitrio, attentare alla sua libertà di fede, di pensiero, significa porsi al di<br />

sopra di Dio e di conseguenza questo è un enorme peccato d’orgoglio.<br />

«Dire che questa nuova scienza ha fatto immensi progressi, che molte città<br />

contano un gran numero di adepti, con i loro uffici, i loro presidenti, e che<br />

queste riunioni si compongono di uomini saggi, eminenti per la loro<br />

posizione sociale e militare, per l’appartenenza al foro e alla magistratura,<br />

non significa riconoscere che lo Spiritismo è basato sulla verità?<br />

«Se lo Spiritismo non è che un errore, perché allora ve ne occupate tanto?<br />

L’errore ha una durata effimera, è un fuoco fatuo che dura qualche ora e poi<br />

sparisce. Se, al contrario, è una verità, avrete un bel da fare: non potrete né<br />

distruggerla né arrestarne il cammino. La verità è come la luce: solo i ciechi<br />

ne negano la bellezza.<br />

«Si dice anche che lo Spiritismo ha prodotto casi di alienazione mentale. Io<br />

direi invece che lo Spiritismo non ha prodotto follia più di quanto l’abbia<br />

fatto il cristianesimo o gli altri culti; gli Spiriti mal conformati sono soggetti<br />

all’esaltazione e ai disturbi. Lasciamo dunque, una volta per tutte,<br />

quest’argomentazione nell’arsenale delle armi fuori uso.<br />

«Termino questa risposta affermando che lo Spiritismo non viene a<br />

distruggere niente, se non la fede nel castigo eterno. Ci rinsalda nella fede in<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

129<br />

Dio; ci rende evidente che l’anima è immortale e che lo spirito si purifica e si<br />

sviluppa attraverso le reincarnazioni. Ci dimostra che le diverse posizioni<br />

sociali hanno la loro ragion d’essere; ci insegna a sopportare le nostre prove,<br />

quali che siano. Ci prova, infine, che non c’è che una via che porta a Dio:<br />

l’amore del bene, la carità!<br />

«Vogliate accogliere, signor direttore, i miei ringraziamenti e i miei saluti<br />

cordiali. Il vostro servitore».<br />

BREUX<br />

Tutte le confutazioni che abbiamo sotto gli occhi, tutte inviate ai giornali,<br />

protestano contro la confusione che è stata fatta tra lo Spiritismo e le sedute<br />

dei fratelli Davenport. Se perciò la critica insiste a renderle un tutt’uno, è<br />

perché lo vuole lei.<br />

I FRATELLI DAVENPORT A BRUXELLES<br />

Revue Spirite 1866, pag. 257<br />

128


I fratelli Davenport hanno trascorso qualche tempo in Belgio, dove hanno<br />

tranquillamente dato le loro rappresentazioni. Abbiamo parecchi<br />

corrispondenti in quel paese e né da loro, né dai giornali, abbiamo appreso<br />

che questi signori sono stati esposti alle deplorevoli scene che si sono svolte a<br />

Parigi. Forse i Belgi danno lezione di civiltà ai Parigini? Vedendo le due<br />

situazioni si potrebbe crederlo. Quel che è evidente è che a Parigi c’era un<br />

partito preso già in precedenza, una manovra organizzata contro di loro e lo<br />

prova il fatto che siano stati attaccati prima ancora che si sapesse che cosa<br />

avrebbero fatto, prima che avessero cominciato. Fischiare chi sbaglia, chi non<br />

si attiene a quanto annunciato è un diritto che si acquista ovunque pagando il<br />

biglietto d’entrata; ma che lo si irrida, lo si insulti, lo si maltratti, gli si<br />

fracassino gli strumenti prima ancora che entri in scena, non lo si<br />

permetterebbe nemmeno nei riguardi dell’ultimo giocoliere da fiera.<br />

Comunque si giudichino quei due signori, questo sarebbe un atto<br />

inescusabile, presso un popolo civile.<br />

Di cosa li si accusava? di spacciarsi per medium? di pretendere di agire<br />

con l’aiuto degli Spiriti? Se da parte loro questo era un mezzo per sollecitare<br />

la curiosità del pubblico, chi aveva il diritto di prendersela? Certo gli<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

130<br />

Spiritisti, che potevano trovare sconveniente questo modo di mettere in<br />

mostra una cosa rispettabile. E invece, chi se n’è adontato? chi ha gridato allo<br />

scandalo, all’impostura e alla profanazione? Proprio quelli che agli Spiriti<br />

non<br />

credono. Ma tra quelli che gridano forte che Spiriti non ce ne sono, che al di<br />

fuori dell’uomo non c’è niente, a forza di sentir parlare di manifestazioni<br />

qualcuno finisce, se non per credere, almeno per dubitare che ci sia qualcosa.<br />

La paura che i fratelli Davenport venissero a dimostrarlo troppo chiaramente<br />

ha scatenato contro di loro una vera collera che, se ci fosse stata la certezza<br />

che si trattava di due teatranti, non avrebbe avuto più ragion d’essere di<br />

quella che potrebbe essere rivolta al primo prestigiatore venuto. Sì, ne siamo<br />

convinti: la paura di vederli riuscire è stata la causa principale di questa<br />

ostilità che ha preceduto la loro comparsa in pubblico e preparato i mezzi per<br />

far abortire la loro prima seduta.<br />

Ma i fratelli Davenport non sono stati che un pretesto; non erano loro il<br />

bersaglio degli attacchi, ma lo Spiritismo, al quale si è creduto essi avrebbero<br />

dato una conferma e che, a scorno dei suoi antagonisti, nullifica gli effetti<br />

129


della malevolenza con la prudente riserva alla quale si è sempre attenuto,<br />

malgrado tutti gli sforzi per allontanarvelo. Per molti è un vero incubo.<br />

Bisognava proprio conoscerlo poco, per credere che questi signori, ponendosi<br />

nelle condizioni che esso disconosce, potessero essergli di sostegno. Essi<br />

tuttavia hanno servito la sua causa, ma solo facendo parlare di Spiritismo a<br />

motivo loro e la critica gli ha dato una mano, senza volerlo, stimolando un<br />

esame della dottrina. C’è da notare che tutto il parlare che s’è fatto attorno<br />

allo Spiritismo è opera di quegli stessi che volevano affossarlo. Qualunque<br />

cosa sia stata fatta contro di lui, esso non ha mai protestato; sono stati i suoi<br />

avversari che l’hanno fatto, come se si credessero già morti.<br />

Dall’Office de publicité, giornale di Bruxelles che pare abbia una tiratura<br />

di venticinquemila copie, estraiamo i brani seguenti, togliendoli da due<br />

articoli pubblicati nei numeri dell’8 e del 22 luglio scorso a proposito dei<br />

fratelli Davenport e da due lettere di confutazione lealmente inserite nello<br />

stesso quotidiano. L’argomento, anche se ormai noto, non cessa di avere il<br />

suo lato istruttivo.<br />

CRONACA DI BRUXELLES<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

131<br />

«E’ proprio vero che tutto passa e che non bisogna dire: “Fontana, non<br />

berrò della tua acqua”. Se mi avessero detto che avrei visto l’armadio dei<br />

fratelli Davenport e questi illustri maghi, avrei giurato che non sarebbe<br />

successo mai, perché è sufficiente dirmi che qualcuno è un mago per<br />

impedire qualunque mia curiosità al riguardo. Il soprannaturale e la<br />

stregoneria non hanno nemico più testardo di me. Non andrei a vedere un<br />

miracolo neanche se non si pagasse niente: queste cose mi ispirano lo stesso<br />

ribrezzo delle vacche con due teste, delle donne con la barba e gli altri soliti<br />

mostri. Trovo idioti gli spiriti battitori e i tavoli sapienti e non c’è<br />

superstizione che non possa farmi scappare all’altro capo del mondo.<br />

Giudicate dunque voi se, con questi presupposti, sarei potuto andare a<br />

ingrossare la folla di seguaci dei fratelli Davenport, che si dicevano in<br />

regolare commercio con gli Spiriti! Confesso che non mi era venuta l’idea di<br />

smascherare i loro inganni, di rompere il loro armadio e di dimostrare che<br />

non erano realmente maghi, perché mi sembra che avrei dato io stesso la<br />

prova di aver creduto alle loro manovre. M’è parso infinitamente più<br />

semplice scartare assolutamente questa pretesa magia e supporre che se<br />

avevano ingannato tante persone dovevano essere molto abili nei loro<br />

130


esercizi. Quanto a capire, non mi sarei disturbato affatto. Dato che gli Spiriti<br />

non c’entravano, a che pro farlo? E se pure, nell’altro mondo, ci fossero tanti<br />

poveri Spiriti che vengono a fare questo mestiere di “compari”, ancora una<br />

volta: a che pro farlo?<br />

«Benché avessi da impiegare meglio il mio tempo, ho letto in passato con<br />

molta attenzione la maggior parte dei libri che raccomandano gli Spiritisti e<br />

vi ho trovato tutto ciò che, a buon bisogno, può servire per fare una religione,<br />

ma niente che servisse a convertirmi a questa vecchia novità. Tutti gli Spiriti<br />

consultati e dei quali sono state riportate le risposte non hanno fatto che<br />

ripetere cose già dette prima di loro in termini migliori di quelli da loro usati<br />

per ridirle. Ci è stato insegnato che bisogna amare il bene e detestare il male,<br />

che la verità è il contrario della menzogna, che l’anima è immortale e che la<br />

vita è una prova: tutte cose che si sapevano già molto bene da migliaia d’anni<br />

e per la rivelazione delle quali era inutile evocare tanti morti illustri e perfino<br />

personaggi che, per quanto celebri siano, hanno tuttavia il torto di non essere<br />

mai esistiti. E non parlo del solito Ebreo errante; ma immaginate che vada ad<br />

evocare don Chisciotte e che questo si presenti: non sarebbe divertente?<br />

«Non avevo che un’unica obiezione, riguardo i fratelli Davenport, oltre il<br />

fatto che fossero solo abili teatranti. Quest’obiezione si riassumeva in ciò che,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

132<br />

messo da parte lo Spiritismo per buona grazia o per comune accordo, i loro<br />

esercizi erano solo mediocremente divertenti. E’ probabile che non mi<br />

sarebbe venuta affatto l’idea di andarli a vedere se, essendomi stata fatta<br />

l’offerta di portarmi là, non avessi pensato che il dovere di cronaca mi<br />

obbligava a recarmi ove si reca il pubblico, ad annoiarmi un po’, a buon<br />

rendere. Intenzionato ad agire con coscienza, quel giorno sono andato nella<br />

sala del Circolo artistico e letterario, ove si stava montando il famoso<br />

armadio. L’ho visto, ancora incompleto, alla luce del giorno e spogliato di<br />

tutta la sua “poesia”. Se ai ruderi è necessaria la solitudine e le ombre della<br />

sera, ai “trucchi” dei prestigiatori è necessaria la luce del gas, la folla credula,<br />

la distanza. Ma i fratelli Davenport sono buoni giocatori e mettono le carte in<br />

tavola. Entrava chi voleva e si poteva osservare liberamente. Un domestico<br />

americano montava tranquillamente l’armadio; e c’erano là le chitarre, i<br />

tamburi baschi, le corde, i campanelli, scatole, abiti, pezzi di tappeti, carte da<br />

imballaggio. Il tutto abbandonato alla mercé del primo venuto, quasi come<br />

una sfida per la curiosità, quasi volesse dire: girate, rivoltate, esaminate,<br />

131


cercate, spulciate, forza!, non scoprirete niente.<br />

«Non c’è niente di più insolentemente semplice di quell’armadio. E’ un<br />

armadio per biancheria, per vestiti, che non ha proprio l’aria d’esser stato<br />

fatto per ospitare degli Spiriti. M’è parso di noce; sul davanti ha tre ante,<br />

invece di due, e sembra stanco dei viaggi fatti o degli attacchi subiti. Gli ho<br />

dato un’occhiata, non troppo da vicino, perché aperto com’era mi figuravo<br />

che un mobile tanto misterioso dovesse puzzare di chiuso, come la spinetta<br />

nella quale si nascondeva Mozart bambino.<br />

«Dichiaro formalmente che, a meno di metterci la biancheria o i vestiti, non<br />

avrei saputo che farmene dell’armadio dei fratelli Davenport. A ciascuno il<br />

suo mestiere. L’ho rivisto quella sera, solo sul palco, davanti alla ribalta:<br />

aveva ormai un’aria monumentale! La sala era piena, come mai l’era stata<br />

quando Mozart, Beethoven e i loro interpreti hanno tenuto la scena. Il miglior<br />

pubblico che si possa avere: le più amabili, le più spirituali, le più belle donne<br />

di Bruxelles, e consiglieri della Corte di Cassazione, presidenti politici,<br />

giudici e letterati; rappresentanti di accademie, senatori, ministri, deputati,<br />

giornalisti, artisti, amministratori, mobilieri, “era come un mazzo di fiori!”.<br />

L’onorevole Rogier, ministro degli esteri, era presente a questa serata nella<br />

quale gli teneva compagnia un vecchio presidente della Camera, Vervoort,<br />

che tornato alle dimensioni umane non ha conservato che la presidenza del<br />

Circolo, affascinante titolo d’altri tempi. A questa vista mi son sentito<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

133<br />

rassicurato. Uno dei nostri migliori pittori, Robie, ha fatto eco ai miei pensieri<br />

dicendomi: “Vedete: l’Austria e la Prussia possono battersi finché vorranno,<br />

ma giacché la crisi europea non tocca il nostro ministro degli esteri, il Belgio<br />

può dormire in pace”. M’è parso perentorio, e voi sarete del mio stesso<br />

avviso, e sapendo che Rogier ha assistito sorridendo alla serata con i fratelli<br />

Davenport potrete stare tranquilli. Non potete fare di meglio.<br />

«Ho visto tutti gli esercizi dei fratelli Davenport e non ho affatto cercato di<br />

comprenderne il mistero. Tutto quello che posso dire, senza sognarmi<br />

nemmeno di diminuire il loro successo, è che mi è impossibile divertirmi a<br />

questo genere di cose. Non mi interessano. In mia presenza i fratelli<br />

Davenport sono stati legati; ben legati, è stato detto. Poi nelle loro mani è<br />

stata messa della farina; li hanno chiusi nell’armadio, è stato abbassato il gas<br />

e nell’armadio ho udito un gran rumore di chitarre, di campanelli, di tamburi<br />

baschi. Di colpo l’armadio s’è aperto, subito un tamburo è rotolato fino ai<br />

132


miei piedi, violentemente, e i fratelli Davenport sono apparsi, sciolti, a<br />

salutare il pubblico e a sciorinare davanti a lui la farina che era stata messa<br />

nelle loro mani. Molti applausi ed ecco fatto!<br />

- E allora, come lo spiegate tutto questo?<br />

- Ci sono persone al Circolo che lo spiegano benissimo. Quanto a me, ho<br />

un bello spingermi: non sento alcun impulso a spiegarlo. Si sono slegati, ecco<br />

tutto, e il gioco della farina è fatto con molta abilità. I preparativi mi son<br />

sembrati lunghi, il rumore fastidioso e il tutto assai poco divertente. E niente<br />

spirito, né al singolare né al plurale.<br />

- E dunque, non ci credete?<br />

- Credo alla noia che ho provato.<br />

- E allo Spiritismo, ci credete?<br />

- E’ la domanda di Sganarello a don Giovanni. Presto mi domanderete se<br />

credo al mito dell’unicorno. Vi risponderò, come don Giovanni, che credo che<br />

due e due fanno quattro e che quattro e quattro fanno otto. Ancora non so,<br />

vedendo quel che accade in Germania e altrove, se non sarò obbligato a fare<br />

delle riserve.<br />

- Siete dunque un ateo?<br />

- No. Modestia a parte, sono l’uomo più religioso della terra.<br />

- E perciò credete a Dio, all’immortalità dell’anima, a...<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

134<br />

- Ci credo. E’ la mia felicità e la mia speranza.<br />

- E tutto questo si concilia con voi: quattro e quattro fanno otto!<br />

- Precisamente. C’è tutto, lì dentro.<br />

- Dunque andate a messa!<br />

- No, ma non vi impedisco di andarci. L’uccello sul ramo, il verde<br />

dell’erba, i mondi nello spazio e il mio cuore pieno d’adorazione mi cantano<br />

una messa notte e giorno. Amo Dio con passione e non me ne vergogno. Che<br />

volete che me ne faccia, allora, delle religioni e delle altre varietà del<br />

davenportismo?<br />

- E lo Spiritismo? e Allan Kardec?<br />

- Penso che Allan Kardec, che farebbe bene a chiamarsi con il suo vero<br />

nome, è un buon cittadino proprio come voi e me. La sua morale non<br />

differisce dalla morale corrente, e questo mi basta. Quanto alle sue<br />

rivelazioni, le amo quanto l’armadio dei Davenport, con o senza chitarre. Ho<br />

letto le rivelazioni degli Spiriti: il loro stile non vale quello di Bossuet e, salvo<br />

133


ciò che è preso a prestito dalle opere degli uomini illustri, è pesante e spesso<br />

piatto. Non vorrei scrivere come il migliore di loro: il mio editore mi direbbe<br />

che la sciatteria ha i suoi pregi, ma che non bisogna abusarne. Lo Spiritismo<br />

ne ha verso il soprannaturale e i dogmi, ma io diffido di questa pasta<br />

infarinata. L’ho detto cinque anni fa, parlando della dottrina, perché è una<br />

dottrina: c’è tutto quel che serve per raffazzonare una religione nuova.<br />

Meglio sarebbe essere semplicemente religiosi e attenersi alle rivelazioni<br />

dell’universo.<br />

«La vedo spuntare, questa religione. Ha già una setta, e considerevole,<br />

perché non potete immaginare il numero e la serietà delle lettere che ho<br />

ricevuto per aver sfiorato ultimamente lo Spiritismo. Ha i suoi fanatici, avrà i<br />

suoi intolleranti, i suoi preti, perché il dogma ha bisogno di intermediari,<br />

giacché gli Spiriti hanno ranghi e preferenze diverse. Non appena ci sarà da<br />

guadagnare un dieci per cento su questo nuovo dogma, si vedrà arrivare un<br />

sacerdote. Lo credo destinato a raccogliere l’eredità del cattolicesimo, per via<br />

dei suoi aspetti seducenti. Aspettate soltanto che gli abili si mescolino e poi i<br />

profeti e gli evocatori privilegiati spunteranno dal mistero della cosa, che è<br />

dolce e poetica, come le erbe parassite in un campo di grano.<br />

«Ecco ora due lettere che mi sono state indirizzate. Vengono da persone<br />

leali, ingenue e convinte. E’ per questo che le pubblico».<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

135<br />

Per il signor Bertram.<br />

«“Quattro anni fa ero ciò che si può definire un libero ritardatario: cattolico<br />

sincero, credevo ai miracoli, al diavolo, all’infallibilità del papa. Avrei così<br />

accettato senza esitazioni L’Enciclica di Pio IX, con tutte le conseguenze<br />

politiche che ne derivano.<br />

«“Ma a che pro questa confessione d’uno sconosciuto? mi chiederete. Per<br />

la mia fede, signor Bertram, ora ve lo dirò, a rischio di eccitare la vostra<br />

rabbia o di farvi correr via fino alla fine del mondo.<br />

«“Un giorno ho visto ad Anversa un tavolo parlante (o girante) che ha<br />

risposto a una mia domanda mentale nella mia lingua natale, sconosciuta agli<br />

assistenti. Tra questi c’erano degli spiriti forti, dei massoni che non credevano<br />

né a Dio né all’anima. La cosa ha dato loro da riflettere; hanno letto le opere<br />

spiritiche di Allan Kardec e io ho fatto come loro, soprattutto dopo che molti<br />

preti mi ebbero assicurato che questi fenomeni erano esclusivamente opera<br />

del... demonio e vi assicuro che non ho mai rimpianto il tempo che questo mi<br />

134


è costato; anzi, è il contrario. In questi libri non soltanto ho trovato una<br />

soluzione razionale e del tutto naturale al fenomeno già detto, ma vi ho<br />

rintracciato una risposta a una quantità di domande e di problemi che nel<br />

tempo mi ero posto. Voi, signor Bertram, vi avete trovato materia per una<br />

religione nuova, ma credete che nel caso questo sarebbe un gran male? Il<br />

cattolicesimo è talmente in rapporto con i bisogni della nostra società che non<br />

potrebbe essere ringiovanito o sostituito con profitto? O forse credete che<br />

l’umanità possa privarsi di qualunque fede religiosa? Il liberalismo proclama<br />

dei bei principi, ma è in gran parte scettico e materialista. In queste<br />

condizioni non attrarrà mai a sé le masse quanto il cattolicesimo<br />

ultramontano. Se lo Spiritismo è chiamato a divenire un giorno una religione,<br />

sarà la religione naturale ben sviluppata e ben compresa, certamente non<br />

nuova. E’ proprio come dite voi: una vecchia novità; ma è anche un terreno<br />

neutro ove tutte le opinioni, sia politiche che religiose, potranno un giorno<br />

stringersi la mano.<br />

«“Ad ogni modo, dopo esser divenuto Spiritista qualche lingua malevola<br />

m’ha accusato d’essere diventato libero pensatore; è vero che da quel<br />

momento io, come quegli spiriti forti dei quali ho parlato, non credo più al<br />

soprannaturale o al diavolo, ma per contro crediamo tutti un po’ di più a Dio,<br />

all’immortalità dell’anima, alla pluralità delle esistenze. Giovani del<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

136<br />

diciannovesimo secolo, abbiamo scoperto una via sicura e vogliamo portarvi<br />

il carro del progresso, invece di ritardarlo. Vedete dunque che lo Spiritismo<br />

ha anche qualcosa di positivo, se può operare cambiamenti del genere. E<br />

adesso, per venire ai fratelli Davenport: sarebbe sbagliato fuggire dalle loro<br />

esperienze o concludere per partito preso contro di loro, perché sono cose<br />

nuove. Più i fatti che ci si presentano sono straordinari, più meritano d’essere<br />

osservati coscienziosamente e senza preconcetti, perché chi potrà arrogarsi la<br />

conoscenza di tutti i segreti della natura? Io non ho mai visto i fratelli<br />

Davenport, ma ho letto ciò che la stampa francese ha scritto su di loro e sono<br />

rimasto stupito dalla mala fede che ha dimostrato. Gli appassionati potranno<br />

leggere con profitto Delle forze naturali conosciute di Hermès (Parigi, ed.<br />

Didier, 1865): è una replica, dal punto di vista della scienza, alle critiche ad<br />

essi rivolte. Se è vero che questi signori non si spacciano per Spiritisti e che<br />

non conoscono la dottrina spiritica, lo Spiritismo non ha da prenderne le<br />

difese. Tutto ciò che si può dire è che fatti simili a quelli che presentano sono<br />

135


possibili in virtù di una legge naturale oggi nota e per intervento di Spiriti<br />

inferiori. Solo che finora questi fatti non s’erano prodotti in condizioni tanto<br />

poco favorevoli, ad ore fisse e con tale regolarità.<br />

«“Spero, signore, che accetterete queste osservazioni disinteressate e che<br />

darete loro ospitalità nel vostro giornale: possano esse contribuire a<br />

illuminare una questione che per i vostri lettori è più interessante di quanto<br />

potete supporre. Il vostro abbonato».<br />

H. VANDERYST<br />

«Ed eccola pubblicata! Non mi si accuserà certo di “mettere il bavaglio alla<br />

verità”.<br />

«Innanzi tutto, non ho bavagli, e in secondo luogo, e senza alcun astio, qui<br />

non vedo verità da imbavagliare. Non ho mai sollevato obiezioni alla morale<br />

dello Spiritismo: è una cosa pura. Gli Spiritisti sono buoni e onesti, votati al<br />

bene, come dimostrano le loro offerte per gli orfani. Se tengono tanto ai loro<br />

Spiriti superiori e inferiori, non ci vedo niente di male. E’ una questione<br />

privata, giocata tra il loro istinto e la loro ragione.<br />

«Ma c’è un poscritto alla lettera. Eccolo: “Consentitemi di richiamare alla<br />

vostra attenzione un’opera che ha ricevuto onori nelle Indie: La pluralità<br />

delle esistenze dell’anima, dell’avvocato Pezzani, nella quale tale questione<br />

è<br />

discussa al di fuori della rivelazione spiritista”.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

137<br />

«E passiamo ora all’altra lettera.<br />

(Segue una seconda lettera, dello stesso tono della precedente, che termina<br />

così:)<br />

«“Son convinto che il giorno in cui la stampa si farà carico di sviluppare<br />

tutto ciò che di bello lo Spiritismo insegna, il mondo farà degli immensi<br />

progressi, da un punto di vista morale. Rendere noto all’uomo che ciascuno<br />

porta in sé la vera religione, la coscienza, lasciarlo al cospetto di se stesso per<br />

rispondere dei suoi atti davanti all’Essere supremo: cose di importanza<br />

enorme! Non significherebbe uccidere il materialismo che tanto male fa al<br />

mondo? Non sarebbe una barriera contro l’orgoglio, l’ambizione e l’invidia,<br />

cose tutte che rendono malvagi gli uomini? Insegnare all’uomo che deve<br />

operare il bene per meritare la sua ricompensa: vi son certo uomini già<br />

convinti di tutto ciò, ma la gran maggioranza? Si può insegnare tutto questo<br />

all’uomo. Per parte mia ho evocato mio padre e dalle risposte che ho ricevuto<br />

136


non mi è più possibile dubitare.<br />

«“Se avessi la fortuna di saper maneggiare la penna come voi, parlerei<br />

dello Spiritismo in quanto chiamato a infonderci una morale dolce e<br />

gradevole. Il mio primo articolo avrebbe per titolo: Lo Spiritismo, o della<br />

distruzione di ogni fanatismo. La caduta dei gesuiti e di tutti coloro i quali<br />

vivono della credulità umana. Tutte queste idee si ritrovano nell’eccellente<br />

libro di Allan Kardec. Come vorrei che condivideste la mia maniera di vedere<br />

lo Spiritismo! Quanto potreste essere utile alla morale! Ma come avete potuto<br />

trovare, mio caro Bertram, soprannaturale e magie nello Spiritismo? Non<br />

trovo straordinario che comunichiamo con i nostri genitori e amici passati a<br />

un altro mondo, grazie al fluido che ci mette in rapporto con loro, più di<br />

quanto non trovi straordinario comunicare con i nostri fratelli di questa terra<br />

a distanze enormi, grazie a un filo elettrico!”.<br />

«Tutto questo è pubblicato senza commenti e senza osservazioni, per<br />

provare soltanto che lo Spiritismo in Belgio ha partigiani ardenti. La setta fa<br />

progressi positivi e ben presto il cattolicesimo avrà da competere con loro.<br />

«La stampa parigina non è stata ingiusta con i fratelli Davenport. Ciò che li<br />

fa ben vedere è il fatto che non si arrogano più pretese di soprannaturalità.<br />

Non danno più sedute a cinquanta franchi a persona; almeno che io sappia.<br />

Credo però che chi volesse pagarsi un posto a quel prezzo non sarebbe affatto<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

138<br />

male accolto. In conclusione, affermo che i loro esercizi non mi paiono fatti<br />

per avere una grande influenza sull’avvenire delle società umane».<br />

BERTRAM<br />

Dopo le due lettere che abbiamo qui letto, non c’è molto altro da dire su<br />

quest’articolo; la sua moderazione contrasta con l’acrimonia della maggior<br />

parte di quelli già scritti sull’argomento. L’autore, almeno, non contesta agli<br />

Spiritisti il diritto di avere un’opinione, che egli rispetta benché non la<br />

condivida. Diversamente da certi apostoli del progresso, egli riconosce che la<br />

libertà di coscienza è per tutti, ed è già qualche cosa. Egli ammette anche che<br />

gli Spiritisti sono in buona fede e presentano lati positivi. Constata infine i<br />

progressi della dottrina e riconosce che ha un lato seducente. Non faremo<br />

perciò qui che brevi osservazioni.<br />

Il signor Bertram ha detto di considerarci un buon cittadino, e di questo lo<br />

ringraziamo; ma aggiunge che faremmo bene a usare il nostro vero nome.<br />

Noi ci permetteremo allora di chiedergli perché egli firma il suo articolo con<br />

137


l’appellativo di Bertram, invece di Eugène Landois, che non è di<br />

impedimento alle sue qualità personali, perché sappiamo che è il principale<br />

organizzatore del nido d’infanzia di Saint-Josse-Tennoode, del quale si<br />

occupa con la miglior sollecitudine.<br />

Se il signor Bertram avesse letto i libri spiritisti con l’attenzione che dice di<br />

avervi messo, saprebbe se gli Spiritisti sono tanto ingenui da evocare l’Ebreo<br />

Errante o don Chisciotte; saprebbe ciò che gli Spiritisti accettano e che cosa<br />

rifiutano. Non si sognerebbe di presentare lo Spiritismo come una religione,<br />

perché altrimenti sarebbero religioni tutte le filosofie, che per natura<br />

discutono le basi stesse di tutte le religioni: Dio, la natura dell’anima.<br />

Comprenderebbe, infine, che semmai lo Spiritismo divenisse una religione<br />

non potrebbe essere intollerante senza negare il suo principio fondamentale,<br />

che è la fraternità universale, senza distinzione di setta o di fede; senza<br />

abiurare al suo motto Senza carità non c’è salvezza, simbolo più esplicito<br />

dell’amore per il prossimo, della tolleranza e della libertà di coscienza. Non<br />

afferma mai Senza lo Spiritismo non c’è salvezza. Se sullo Spiritismo si<br />

innestasse una religione che escludesse questi principi, non sarebbe più<br />

Spiritismo.<br />

Lo Spiritismo è una dottrina filosofica che concerne tutte le questioni<br />

umanitarie. Con le modificazioni profonde che indice nelle idee fa<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

139<br />

intravedere le cose da un’altra prospettiva; da qui, in futuro, nasceranno<br />

inevitabili alterazioni nei rapporti sociali. E’ una miniera feconda ove le<br />

religioni, come le scienze e le istituzioni civili, fonderanno elementi di<br />

progresso. Ma per il fatto di avere elementi di contatto con certe fedi<br />

religiose, esso non costituisce un nuovo culto, più di quanto sia un sistema<br />

politico, legale o economico. I suoi templi, i suoi sacerdoti e le sue cerimonie<br />

esistono soltanto nell’immaginazione dei suoi detrattori e di coloro che<br />

temono di vederlo trasformarsi in religione.<br />

Bertram critica lo stile degli Spiriti e pone il suo molto al di sopra: è suo<br />

diritto e non glielo confuteremo. Gli contestiamo però l’affermazione che in<br />

fatto di morale gli Spiriti non ci insegnino niente di nuovo; questo dimostra<br />

una cosa, e cioè che gli uomini soltanto sono colpevoli di praticarla tanto<br />

poco. Bisogna stupirsi dunque se Dio, nella sua premura, gliel’abbia ripetuta<br />

in tutte le forme? Se, da questo punto di vista, l’insegnamento degli Spiriti è<br />

inutile, altrettanto sarebbe quello di Cristo, dato che non ha fatto che<br />

138


sviluppare i comandamenti del Sinai. Ugualmente inutili sono gli scritti di<br />

tutti i moralisti, poiché non fanno che ripetere la stessa cosa in termini<br />

diversi. Così, quanta gente che fa lavori inutili ci sarebbe! senza parlare dei<br />

cronisti, che per definizione non devono inventare niente.<br />

E’ dunque ovvio che la morale degli Spiriti sia vecchia come il mondo, il<br />

che non ha niente di sorprendente dato che la morale altro non è che la legge<br />

di Dio, che deve essere eterna e alla quale le creature non possono aggiungere<br />

niente. Ma non c’è niente di nuovo nella modalità di insegnamento? Finora il<br />

codice morale è stato promulgato soltanto da qualche individuo ed è stato<br />

riprodotto in libri che non tutti leggono o comprendono. Ebbene, oggi questo<br />

stesso codice è insegnato non più da poche individualità ma da milioni di<br />

Spiriti, che sono stati uomini, in tutti i paesi e in tutte le famiglie, come dire<br />

per ogni individuo. Non credete che chi è rimasto indifferente alla lettura di<br />

un libro e ha considerato come luoghi comuni le dottrine che vi sono<br />

contenute, non sarà ben altrimenti impressionato se suo padre, sua madre o<br />

una persona che gli è cara e che rispetta, va a dirgli, sia pure in uno stile<br />

inferiore a quello di Bossuet: “Non mi sono perduto, per te, come hai creduto,<br />

ma sono qui vicino a te, ti vedo, ti ascolto, ti conosco meglio di quando ero<br />

vivo perché ora ti leggo nel pensiero. Per essere felici nel mondo in cui mi<br />

trovo, ecco le norme di condotta da seguire, la tale azione è buona, la talaltra<br />

è malvagia, e così via”. Come vedete, è un insegnamento diretto, o se volete<br />

un nuovo modo di far pubblicità, tanto più efficace in quanto va diritto al<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

140<br />

cuore; non costa niente, si indirizza a tutti, ai piccoli come ai grandi, ai poveri<br />

come ai ricchi, agli ignoranti come ai colti, e sfida il dispotismo umano che<br />

vorrebbe ingabbiarlo.<br />

Ma, direte voi, è possibile? non è un’illusione? Un tale dubbio sarebbe<br />

naturale se comunicazioni del genere fossero state fatte tramite un solo uomo<br />

privilegiato, perché potrebbe esserci la possibilità che si sbagli. Ma quando<br />

milioni di individui ne ricevono numerosi, tutti i giorni, e in tutti i paesi del<br />

mondo, è ragionevole pensare che siano tutti allucinati? Se l’insegnamento<br />

dello Spiritismo fosse confinato alle opere spiritiste, non avrebbe conquistato<br />

la centesima parte dei seguaci che conta oggi: questi libri non fanno che<br />

coordinare e riassumere questo insegnamento e il loro successo dipende dalla<br />

possibilità che ciascuno trovi in sé la conferma di quanto sostengono.<br />

Sarebbe fondato dire che l’insegnamento morale degli Spiriti è superfluo,<br />

139


se fosse dimostrato che gli uomini sono abbastanza buoni da non averne<br />

bisogno; ma fino a quel momento non c’è da stupirsi di vederlo ripetere in<br />

tutte le forme in tutte le tonalità.<br />

Bertram, voi dite che non vi importa se ci sono o no gli Spiriti. E’ possibile<br />

che questo vi sia indifferente, ma non è così per tutti. E’ come se diceste: «Che<br />

m’importa che ci siano degli abitanti in America e che i loro cablogrammi me<br />

lo dimostrino!». Scientificamente è una sorta di prova del mondo invisibile;<br />

moralmente è molto di più perché quella degli Spiriti che popolano lo spazio<br />

che si credeva disabitato è la scoperta di tutto un mondo, la rivelazione<br />

dell’avvenire e del destino dell’uomo, una rivoluzione delle sue credenze.<br />

Ora, se una cosa esiste, nessuna degenerazione potrà impedirle di esistere. I<br />

suoi inevitabili risultati meritano che ce ne preoccupi. Voi siete una persona<br />

del progresso e respingete un elemento del progresso? un mezzo per<br />

migliorare l’umanità, di sollecitare la fratellanza tra gli uomini? una scoperta<br />

che conduce a una rivoluzione contro gli abusi sociali, contro i quali<br />

reclamate incessantemente? Voi credete alla vostra anima immortale e non vi<br />

preoccupate affatto di sapere che cosa diventa e che cosa sono diventati i<br />

vostri parenti e amici? Francamente, questo è poco razionale. Voi direte che<br />

non è nell’armadio dei fratelli Davenport che troverete tutto questo:<br />

d’accordo, noi non abbiamo mai detto che questo fosse Spiritismo. Tuttavia<br />

questo stesso armadio, a torto o a ragione, ha fatto intervenire degli Spiriti, ha<br />

fatto molto parlare di Spiriti anche coloro che non ci credevano e ha indotto<br />

studi e ricerche che non sarebbero state fatte se questi signori si fossero<br />

presentati come semplici prestigiatori. Se gli Spiriti non si trovavano<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

141<br />

nell’armadio, pure hanno potuto far ricorso a questo mezzo per far uscire una<br />

quantità di gente dalla propria indifferenza. Vedete che anche voi, a vostra<br />

insaputa, siete stato spinto a seminare l’idea tra i vostri lettori; cosa che non<br />

avreste fatto senza quel famoso armadio.<br />

LO SPIRITO PROFETICO DEL CONTE JOSEPH DE MAISTRE<br />

Revue Spirite 1867, pag. 101<br />

Il conte Joseph de Maistre, nato a Chambéry nel 1753 e morto nel 1821,<br />

venne inviato nel 1803 dal re di Sardegna in Russia, come ministro<br />

plenipotenziario. Lasciò questo paese nel 1817, allorché furono espulsi i<br />

Gesuiti alla cui causa aveva aderito. Una delle sue opere più conosciute nella<br />

letteratura e nel mondo religioso ha per titolo: Sere di San Pietroburgo,<br />

140


pubblicata nel 1821. Sebbene scritti da un punto di vista esclusivamente<br />

cattolico, certi pensieri sembrano ispirati da una previsione dei tempi<br />

presenti<br />

e per questo meritano un’attenzione particolare. I brani seguenti sono tratti<br />

dal secondo volume dell’edizione del 1844, alla pagina 121.<br />

«... Più che mai, Signori, bisogna occuparsi di alte speculazioni, poiché ci<br />

dobbiamo tenere pronti per un grande avvenimento dell’ordine divino,<br />

verso il quale ci dirigiamo tanto velocemente che non può essere ignorato<br />

da tutti gli osservatori. Non vi è più religione, sulla terra: il genere umano<br />

non può rimanere in questo stato. Oracoli minacciosi annunciano d’altronde<br />

che i tempi sono arrivati.<br />

«Molti teologi, anche cattolici, hanno creduto che fatti importanti a noi<br />

vicini fossero annunciati nelle rivelazioni di San Giovanni. Sebbene, in<br />

generale, anche i teologi protestanti non abbiano pronunciato che tristi<br />

fantasie su queste profezie, nelle quali non hanno visto che ciò che<br />

desideravano, vedo tuttavia che dopo aver pagato un infelice tributo al<br />

fanatismo del secolo, certi scrittori di queste fazioni adottano già il principio<br />

che: Molte profezie contenute nell’Apocalisse riguardano i nostri tempi<br />

moderni. Uno di questi è arrivato a dire che l’avvenimento è già iniziato e<br />

che la nazione francese deve essere il grande strumento della più grande<br />

delle rivoluzioni.<br />

«Forse non vi è in Europa un solo uomo veramente religioso (parlo della<br />

classe colta), che non si attende in questo momento qualcosa di straordinario;<br />

ora ditemi, Signori, credete che questo accordo tra tutti gli uomini possa<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

142<br />

essere disprezzato? Questo grido generale non annuncia grandi cose? Pensate<br />

ai secoli passati; risalite alla nascita del Salvatore. In quell’epoca una voce<br />

grande e misteriosa, arrivata dalle regioni orientali, non esclamava:<br />

“L’Oriente sta per trionfare? Il vincitore verrà dalla Giudea; è un bambino<br />

divino e sta per apparire. Discende dal più alto dei cieli e riporterà l’età<br />

dell’oro sulla terra”. Il resto lo sapete.<br />

«Queste idee erano universalmente diffuse. Poiché si prestavano in buona<br />

misura alla poesia, il maggiore poeta latino se ne impadronì e le rivestì dei<br />

colori più brillanti nel suo Pollione, in seguito tradotto in bei versi greci e<br />

letto in questa lingua al concilio di Nicea, per ordine dell’imperatore<br />

Costantino. Certamente è stato ben degno della Provvidenza prescrivere che<br />

141


questo grande grido dell’umanità risuonasse per sempre nei versi immortali<br />

di Virgilio. Ma l’incurabile incredulità del nostro secolo, invece di vedere in<br />

questi quel che racchiudevano realmente, vale a dire un monumento<br />

ineffabile allo spirito profetico che impregnava allora l’universo, si diverte a<br />

dimostrare dottamente che Virgilio non era un profeta, cioè che un flauto non<br />

conosce la musica e che non vi è nulla di straordinario nell’undicesima egloga<br />

del poeta. Il materialismo, che avvolge la filosofia del nostro secolo,<br />

impedisce di scorgere che la dottrina degli Spiriti, in particolare quando<br />

parla dello spirito profetico, è completamente plausibile in se stessa.<br />

Inoltre, è quella meglio sorretta dalla tradizione più universale e più<br />

imponente che sia mai stata data. Poiché l’eterna malattia dell’uomo è<br />

penetrare l’avvenire, è prova certa che egli ha dei diritti su questo avvenire e<br />

possiede mezzi per raggiungerlo, almeno in determinate circostanze. Gli<br />

antichi oracoli sostenevano tale movimento interiore dell’uomo, dal quale era<br />

avvertito della sua natura e dei suoi diritti. La pesante erudizione di Van Dale<br />

e le belle frasi di Fontenelle furono inutilmente adoperate, nei secoli passati,<br />

per stabilire la totale nullità degli oracoli. In ogni caso, mai l’uomo avrebbe<br />

fatto ricorso agli oracoli e mai avrebbe potuto idearli, se non fosse partito da<br />

un’idea primitiva in virtù della quale li considerava come possibili e anche<br />

come esistenti.<br />

«L’uomo è prigioniero del tempo e nondimeno, per propria indole,<br />

estraneo al tempo. Il profeta gode del privilegio di uscire dal tempo. Non<br />

essendo distribuite nella durata, le sue idee si connettono in virtù della<br />

semplice analogia e si confondono, disseminando inevitabilmente un grande<br />

disordine nei suoi discorsi. Lo stesso Salvatore si sottopose a questo stato<br />

quando, abbandonatosi allo spirito profetico, fu condotto da idee di grandi<br />

disastri analoghe e separate dal tempo, a confondere la distruzione di<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

143<br />

Gerusalemme con quella del mondo. E’ ancora in questo modo che David,<br />

spinto dalle sofferenze a meditare sul “giusto perseguitato”, uscì<br />

improvvisamente dal tempo ed esclamò, di fronte all’avvenire: “Hanno<br />

trafitto i miei piedi e le mie mani; hanno contato le mie ossa; si dividono i<br />

miei abiti e gettano le sorti sulle mie vesta” (Ps. XXV, v. 17).<br />

«Si potrebbero aggiungere altre riflessioni tratte dall’astrologia giudiziaria,<br />

dagli oracoli, dalle divinazioni di tutti i generi, il cui abuso ha senza dubbio<br />

disonorato lo spirito umano, ma che hanno una radice vera come tutte le<br />

142


credenze universali. Lo spirito profetico è naturale nell’uomo e non cesserà di<br />

agitarsi nel mondo. Pur tentando in ogni epoca e in tutti i luoghi di penetrare<br />

nell’avvenire, l’uomo dichiara di non essere fatto per il tempo, perché esso è<br />

qualcosa di inevitabile che non chiede che di terminare. Da ciò scaturisce che<br />

nei nostri sogni mai abbiamo l’idea del tempo e che lo stato di sonno fu<br />

sempre considerato favorevole alle comunicazioni divine.<br />

«Se poi mi domandate cos’è lo spirito profetico che ho nominato più volte,<br />

risponderò che “mai si sono avuti nel mondo grandi avvenimenti che non<br />

siano stati previsti in qualche maniera”. Machiavelli è il primo uomo di mia<br />

conoscenza che ha avanzato questa opinione; ma se vi riflettete, troverete che<br />

la sua asserzione è giustificata da tutta la storia. Ne avete un recente esempio<br />

nella Rivoluzione francese, predetta da ogni parte e nel modo più<br />

incontestabile.<br />

«Per ritornare al punto da cui sono partito, credete che nel secolo di<br />

Virgilio fossero assenti certi Spiriti che si burlavano “del grande anno, del<br />

secolo d’oro, della casta Lucina, dell’augusta madre e del misterioso figlio?”.<br />

Nondimeno tutto questo è accaduto: “Il bambino, dall’alto dei cieli, era<br />

pronto a discendere”. Si vede in molti scritti, particolarmente nelle note che<br />

Pope ha aggiunto alla sua traduzione del Pollione, che questo lavoro poteva<br />

essere considerato una versione d’Isaia. Perché volete che non sia lo stesso<br />

oggi? L’universo è in attesa. Perché disprezziamo questa grande certezza e<br />

con quale diritto condanniamo gli uomini che, avvertiti da segni divini, si<br />

dedicano a sante ricerche?<br />

«Volete una nuova prova di ciò che si sta preparando? Esaminate le<br />

scienze. Valutate attentamente il cammino della chimica, della stessa<br />

astronomia e vedete dove ci conducono. Per esempio potete credere, senza<br />

esserne avvisati, che Newton ci riporti a Pitagora e che incessantemente verrà<br />

dimostrato che i corpi celesti sono composti esattamente come i corpi<br />

umani, con delle intelligenze che sono unite loro, senza che si sappia in che<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

144<br />

modo? Ciò tuttavia è sul punto di verificarsi, senza che si abbia ora<br />

possibilità di discuterne. E’ una dottrina che potrà sembrare paradossale,<br />

perfino ridicola, poiché l’opinione corrente lo impone. Ma attendete che<br />

l’affinità naturale di religione e scienza le riunisca nella mente di un solo<br />

uomo di genio. La venuta di un simile individuo non dovrebbe essere<br />

lontana e forse egli esiste già. Questi sarà famoso e porrà fine al diciottesimo<br />

143


secolo che dura tutt’ora, perché i secoli intellettuali non sono regolati dal<br />

calendario come gli altri. Allora le opinioni che oggi sembrano bizzarre o<br />

insensate diventeranno assiomi, di cui non sarà permesso dubitare. Si<br />

parlerà della nostra attuale stupidità come noi parliamo della superstizione<br />

del Medio Evo. La forza degli eventi, fin da ora, ha costretto alcuni eruditi<br />

della scuola materialista a concessioni che li fanno riconciliare con lo<br />

spirito. Altri, non potendo impedire a se stessi di presentire questa tacita<br />

attrazione verso una potente opinione, prendono precauzioni che provocano<br />

forse sugli osservatori più impressione che esplicita resistenza. Ed ecco la<br />

scrupolosa attenzione a non impiegare che espressioni materialiste. Si<br />

discute, nei loro scritti, solamente di leggi meccaniche, princìpi meccanici,<br />

astronomia, fisica, etc. Non perché ignorino che le teorie materialiste non<br />

soddisfano minimamente l’intelligenza, in quanto è manifesto, per lo spirito<br />

umano non prevenuto, che i moti dell’universo non possono esplicarsi per<br />

mezzo delle sole leggi meccaniche. Ma proprio perché l’avvertono pongono,<br />

per così dire, parole a barriera della verità. Non si vuole riconoscerlo, ma<br />

non è più considerato il lavoro o il rispetto umano. I dotti europei sono in<br />

questo momento una varietà di congiurati o iniziati, come vi piace definirli,<br />

che hanno fatto della scienza una sorta di monopolio e pretendono<br />

assolutamente che non si sappia di più o in modo diverso da essi. Ma questa<br />

scienza sarà incessantemente criticata da una posterità illuminata. Essa<br />

accuserà giustamente gli adepti d’oggi di non aver ricavato, dalle verità che<br />

Dio aveva loro affidato, le conseguenze più preziose per l’umanità. Allora<br />

tutta la scienza cambierà volto; lo spirito lungamente detronizzato<br />

riprenderà il suo posto.<br />

«Verrà dimostrato che le antiche tradizioni sono tutte vere; che l’intero<br />

paganesimo è un sistema di verità corrotte e trasferite altrove; è sufficiente,<br />

per così dire, ripulirle bene e ricollocarle ove compete, affinché si vedano<br />

brillare di tutta la loro luminosità. In poche parole, tutte le idee<br />

cambieranno. E giacché, da ogni lato, una folla di eletti grida all’unisono:<br />

“Venite, signori, venite!” perché biasimare quegli uomini che si protendono<br />

verso questo avvenire e si glorificano di presagirlo? Come i poeti, i quali nella<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

145<br />

nostra epoca di debolezze e decrepitezze presentano ancora qualche tenue<br />

bagliore di spirito profetico, gli uomini spirituali provano talvolta moti<br />

d’entusiasmo e ispirazione. Questi trasportano loro nell’avvenire e<br />

144


permettono dì presagire avvenimenti che il tempo maturerà più lontano.<br />

«Ricordate, signor conte, i complimenti che mi avete rivolto riguardo la<br />

mia erudizione sul numero tre? Questo, in effetti, appare da ogni lato, nel<br />

mondo fisico come in quello morale e nelle cose divine. Dio parlò una prima<br />

volta agli uomini sul monte Sinai. La rivelazione venne ristretta, per ragioni<br />

che ignoriamo, ai limiti di un solo popolo e un solo paese. Dopo quindici<br />

secoli, una seconda rivelazione è stata indirizzata a tutti gli uomini senza<br />

distinzione ed è quella di cui gioiamo. Ma l’universalità della sua azione<br />

doveva essere ancora infinitamente limitata, per circostanze di tempo e di<br />

luogo. Altri quindici secoli dovevano trascorrere prima che l’America<br />

vedesse<br />

la luce. Le sue vaste contrade celano tutt’ora una moltitudine di orde<br />

selvagge, tanto estranee a quella felicità che si sarebbe portati a credere che<br />

ne<br />

siano naturalmente esclusi, in virtù di un primitivo inesplicabile anatema. Il<br />

solo grande Lama ha più seguaci spirituali del Papa. Il Bengala ha sessanta<br />

milioni di abitanti, la Cina duecento, il Giappone venticinque o trenta. Notate<br />

questi arcipelaghi del grande Oceano, i quali formano oggi una quinta parte<br />

del mondo. I vostri missionari, senza dubbio, hanno compiuto sforzi<br />

meravigliosi per annunciare il Vangelo in qualcuna di quelle lontane regioni,<br />

ma osservate con quale successo. Quante miriadi di uomini che la buona<br />

novella non raggiungerà mai! La scimitarra dei figli d’Ismaele non ha cacciato<br />

completamente il cristianesimo dall’Africa e dall’Asia? E nella nostra Europa,<br />

quale spettacolo si offre allo sguardo religioso!...<br />

«Contemplate questo lugubre panorama. Unitevi l’attesa degli uomini<br />

eletti e vedrete se gli illuminati hanno torto nel considerare come più o meno<br />

prossima una terza manifestazione dell’onnipotente bontà in favore del<br />

genere umano. Non finirei mai, se volessi raccogliere tutte le prove che si<br />

possono riunire per giustificare la grande attesa. Ancora una volta non<br />

disapprovate le persone che se ne occupano e che scorgono, nella stessa<br />

rivelazione, delle ragioni per prevedere una rivelazione della rivelazione.<br />

Definite, se volete, questi uomini come illuminati. Io sarò completamente<br />

d’accordo con voi, a condizione che lo facciate con serietà.<br />

«Tutto annuncia, e anche le vostre personali osservazioni lo dimostrano,<br />

un’immensa unità verso la quale marciamo a grandi passi. Dunque non<br />

145


potete, senza mettervi in contraddizione con voi stessi, condannare coloro<br />

che<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

146<br />

salutano da lontano questa unità e tentano, seguendo le loro forze, di<br />

penetrare quei misteri. Da considerare con timore, senza dubbio, ma nello<br />

stesso tempo così consolanti per noi.<br />

«E non dite che tutto è stato detto, tutto è rivelato, non è lecito attendersi<br />

nulla di nuovo. Forse ci manca poco per la salvezza, ma dal lato delle<br />

conoscenze divine ci manca molto. E quanto alle manifestazioni future,<br />

come vedete, ho mille ragioni per attenderle, mentre voi non ne avete una<br />

per provarmi il contrario. L’ebreo che adempiva alla legge non era certo<br />

della<br />

propria coscienza? Vi citerò, se occorre, non so quanti passaggi della Bibbia<br />

che promettono al sacrificio giudaico e al trono di David una durata uguale a<br />

quella del sole. L’ebreo, che si limitava al loro senso letterale, aveva tutte le<br />

ragioni, nel corso degli avvenimenti, di credere al regno temporale del<br />

Messia. Nondimeno era in errore, come si è visto in seguito. Sappiamo cosa ci<br />

attende? Dio sarà con noi fino alla consumazione dei secoli. Le porte<br />

dell’inferno non prevarranno sulla Chiesa, etc. Molto bene! Ne risulta, così<br />

pensate, che Dio si è vietato ogni nuova manifestazione e che non si<br />

concede<br />

di insegnarci quanto è al di là di ciò che conosciamo? Questo sarebbe, bisogna<br />

ammetterlo, uno strano ragionamento.<br />

«Una nuova effusione dello Spirito Santo è oramai nell’ordine delle cose<br />

ragionevolmente attese e occorre che i divulgatori di questo dono possano<br />

notificare la sacra Scrittura a tutti i popoli. Gli apostoli non sono dei<br />

traduttori; hanno ben altre occupazioni. Ma la Società biblica, strumento<br />

invisibile della Provvidenza, prepara differenti versioni che i veri<br />

messaggeri, un giorno, esporranno in virtù di una missione legittima,<br />

nuova oppure originaria, non importa! che toglierà il dubbio dalla città di<br />

Dio. Perché i terribili nemici dell’unità operano a consolidarlo».<br />

NOTA. - Queste parole sono notevoli, in quanto provengono da un uomo di<br />

meriti incontestabili come scrittore e tenuto in grande stima dal mondo<br />

religioso. Forse non vi si è visto tutto quel che racchiudono, poiché sono<br />

una chiara dichiarazione contro l’assolutismo e l’esclusivismo di certe<br />

dottrine. Denotano nell’autore una ampiezza di vedute che sfiora<br />

146


l’indipendenza filosofica. Parecchie volte l’ortodossia si è scandalizzata per<br />

molto meno. I passaggi sottolineati sono così espliciti che è superfluo<br />

commentarli. Soprattutto gli Spiritisti ne comprenderanno facilmente la<br />

portata. E’ impossibile non scorgervi la previsione delle cose che accadono<br />

oggi e di ciò che l’avvenire riserva all’umanità, tanto quelle parole hanno<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

147<br />

rapporti con la situazione attuale e con quanto annunciano da ogni parte<br />

gli Spiriti.<br />

IL SIGNOR SQUIRE<br />

Revue Spirite 1861, pag. 37<br />

Secondo le loro abitudini, parecchi giornali hanno parlato con più o meno<br />

derisione di questo nuovo medium, connazionale di Home. Sotto la sua<br />

influenza si producono fenomeni di ordine eccezionale. Gli effetti, però,<br />

hanno luogo solamente nella più profonda oscurità e questa circostanza ha<br />

provocato obiezioni da parte degli increduli. Home, come si sa, ha prodotto<br />

vari fenomeni; il più notevole tra tutti, senza alcun dubbio, è quello delle<br />

apparizioni tangibili. Ne abbiamo fornito un resoconto dettagliato nella<br />

Revue Spirite dei mesi di febbraio, marzo ed aprile 1858. Il signor Squire ne<br />

produce unicamente due; per meglio dire, uno solo con talune varianti, ma<br />

non per questo meno degno d’attenzione. L’oscurità è una condizione<br />

essenziale per ottenere la manifestazione, ma naturalmente si prendono tutte<br />

le precauzioni necessarie per assicurarsi della sua realtà. Ecco in cosa<br />

consiste.<br />

Squire si pone davanti a un tavolo pesante tra i trentacinque e i quaranta<br />

chili, simile a un tavolo da cucina. Si legano solidamente l’un l’altra le gambe<br />

del medium, affinché non possa servirsene. In questa posizione la sua forza<br />

muscolare, nel caso voglia farvi ricorso, è completamente paralizzata.<br />

Un’altra persona, la prima venuta oppure la più diffidente, gli tiene una<br />

mano, in modo da lasciarne libera una soltanto, che egli posa leggermente<br />

sull’orlo del tavolo. Dopodiché si toglie la luce e immediatamente il tavolo è<br />

sollevato, passa al di sopra della sua testa e ricade, dietro di lui e con i piedi<br />

in aria, sopra un divano o dei cuscini disposti per riceverlo. Prodotto il<br />

fenomeno si rifà subito luce; il tutto accade in pochi secondi. Egli può ripetere<br />

l’esperienza tante volte quanto si desidera, nella medesima seduta.<br />

Una variante del fenomeno è la seguente: una persona si colloca a lato di<br />

147


Squire; il tavolo viene sollevato e capovolto come è stato detto. Ma in luogo<br />

di<br />

ricadere indietro, si posa in piano e in equilibrio sulla testa di quella persona,<br />

la quale non avverte che una leggerissima pressione. Ma non appena la luce<br />

colpisce il tavolo, questo grava dell’intero suo peso e cadrebbe, se due altri<br />

individui non fossero pronti a riceverlo e sostenerlo per le due estremità.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

148<br />

In sostanza, nella più grande semplicità, senza enfasi e senza imprecisioni,<br />

questa è la narrazione dei fatti singolari che ricaviamo da La Patrie del 23<br />

dicembre 1860 e dei quali siamo nello stesso tempo informati da un gran<br />

numero di testimoni, poiché ammettiamo di non averli potuti osservare. Ma<br />

l’onorabilità di coloro che li hanno descritti non lascia alcun dubbio circa la<br />

loro veridicità. Abbiamo un altro motivo, forse più potente, per prestarvi<br />

fede: la teoria ce ne dimostra la possibilità. Ebbene, nulla è tanto efficace, per<br />

consolidare una convinzione, quanto il rendersene conto di persona. E nulla<br />

provoca più incertezza che dire: ho visto, ma non comprendo. Cerchiamo<br />

dunque di far comprendere.<br />

Cominciamo dapprima col sollevare qualche obiezione preliminare. La<br />

prima che si presenta spontaneamente al pensiero è che Squire impieghi dei<br />

procedimenti segreti; in altre parole, che sia un abile prestigiatore. Oppure,<br />

come affermano più rudemente le persone che non aspirano ad essere<br />

considerate cortesi, che sia un abile ciarlatano. Una sola frase risponde a<br />

questa supposizione: Squire, venuto a Parigi come semplice turista, non trae<br />

alcun profitto dalla sua strana facoltà. Dal momento che non esistono<br />

ciarlatani disinteressati, quella è per noi la migliore garanzia di sincerità. Se<br />

Squire avesse tenuto delle sedute a pagamento, se fosse stato mosso da un<br />

interesse qualsiasi, avremmo reputato il sospetto perfettamente legittimo.<br />

Non abbiamo l’onore di conoscerlo, ma sappiamo da persone degne di tutta<br />

la nostra fiducia, le quali lo frequentano spesso da molti anni, che è un uomo<br />

tra i più onesti, dotato d’un carattere mite e benevolo, un illustre letterato che<br />

scrive in parecchi giornali americani. La critica raramente tiene conto del<br />

carattere delle persone e dei moventi che le fanno agire; ma ha torto, perché è<br />

sicuramente una base fondamentale di valutazione. In alcuni casi, l’accusa di<br />

frode non è solamente un’offesa, ma una mancanza di logica.<br />

Stabilito ciò, escluso ogni presupposto di procedimenti fraudolenti, rimane<br />

da sapere se il fenomeno potrebbe prodursi con l’aiuto della forza muscolare.<br />

148


Il tentativo è stato eseguito da uomini forniti di forza eccezionale e tutti<br />

hanno riconosciuto l’assoluta impossibilità di sollevare il tavolo con una<br />

mano, e ancor meno di farlo volteggiare in aria. Aggiungiamo che la<br />

costituzione corporea di Squire non potrebbe accompagnarsi a una potenza<br />

erculea. Poiché l’impiego della forza fisica è impossibile e un esame<br />

scrupoloso garantisce contro l’uso di qualsiasi mezzo meccanico, bisogna<br />

ammettere l’azione di una forza sovrumana. Ogni effetto ha una causa: se<br />

questa non è umana, occorre necessariamente che sia fuori del genere umano;<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

149<br />

in altre parole, che consista nell’intervento di esseri invisibili che ci<br />

circondano, cioè gli Spiriti.<br />

Per gli Spiritisti, il fenomeno prodotto dal signor Squire ha di nuovo<br />

soltanto la forma secondo la quale si presenta. Quanto alla sostanza, rientra<br />

nella categoria di tutte le altre manifestazioni conosciute di sollevamento e<br />

spostamento d’oggetti, con o senza contatto, cioè sospensione di corpi pesanti<br />

in aria. Ha il suo fondamento nel fenomeno elementare dei tavoli giranti, la<br />

cui teoria completa si trova nell’opera Il libro dei medium. Chiunque abbia<br />

ben meditato quei principi generali, potrà agevolmente spiegarsi l’effetto<br />

prodotto da Squire. Certamente, il fatto di un tavolo che si distacchi dal suolo<br />

senza il contatto di alcuno, si sollevi e si mantenga nello spazio senza punti<br />

d’appoggio, è più straordinario ancora. Se si può renderne conto, si spiegherà<br />

più facilmente l’altro fenomeno.<br />

In tutto questo, si dirà, cosa prova l’intervento degli Spiriti? Se gli effetti<br />

fossero puramente meccanici, nulla, è vero, lo proverebbe e sarebbe<br />

sufficiente ricorrere all’ipotesi di un fluido elettrico o altro. Ma se l’effetto è<br />

intelligente, allora deve avere una causa intelligente. Ebbene, è attraverso i<br />

segni d’intelligenza degli effetti che noi riconosciamo la loro origine non<br />

esclusivamente materiale. Parliamo degli effetti spiritici in generale, poiché in<br />

alcuni il carattere intelligente è quasi nullo e questo è il caso di Squire. Si<br />

potrebbe quindi supporre che questi sia dotato, come talune persone, di una<br />

potenza elettrica naturale; ma non sappiamo che la luce sia mai stata un<br />

ostacolo all’azione dell’elettricità o del fluido magnetico. D’altro lato, l’esame<br />

attento delle condizioni del fenomeno esclude tale congettura, mentre la sua<br />

analogia con quelli che possono essere prodotti soltanto attraverso<br />

l’intervento di intelligenze occulte è manifesta. Dunque, è più razionale<br />

collocarlo tra questi ultimi. Resta da sapere in che maniera lo Spirito, o<br />

149


l’essere invisibile, agisce sulla materia inerte.<br />

Quando un tavolo si muove, non è lo Spirito che lo prende con le mani e lo<br />

solleva a forza di braccia, per una ragione molto semplice: quantunque abbia<br />

un corpo come noi, quel corpo è fluidico e non può esercitare un’azione<br />

muscolare propriamente detta. Egli satura il tavolo con il proprio fluido,<br />

combinato con il fluido animalizzato del medium. Di conseguenza, il tavolo è<br />

momentaneamente animato di vita fittizia. Obbedisce allora alla volontà,<br />

come farebbe un essere vivente; esprime, con i suoi movimenti, la gioia, la<br />

collera e i diversi sentimenti dello Spirito che se ne serve. Non è esso che<br />

pensa, non è né felice né irascibile; lo Spirito non si incorpora in lui, non si ha<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

150<br />

una sua metamorfosi dentro il tavolo. Questo non è, per lo Spirito, che uno<br />

strumento docile e obbediente alla sua volontà, come il bastone che un uomo<br />

agita per esprimere una minaccia o differenti segnali. Il bastone, in tali<br />

situazioni, è sostenuto dai muscoli; ma il tavolo non può essere messo in<br />

moto dai muscoli dello Spirito, che però lo scuote per mezzo del proprio<br />

fluido, che sostituisce così la forza muscolare. Ecco il principio fondamentale<br />

di tutti i movimenti in simili casi.<br />

Una questione, a prima vista più difficile da risolvere, è questa: in qual<br />

modo un corpo pesante può distaccarsi dal suolo e mantenersi sospeso in<br />

aria, contrariamente alla legge di gravità? Per spiegarlo, è sufficiente riferirsi<br />

a ciò che accade ogni giorno sotto i nostri occhi. E’ noto che bisogna<br />

distinguere, in un corpo solido, il peso dalla pesantezza. Il primo è sempre il<br />

medesimo, e dipende dalla somma delle molecole. La pesantezza varia in<br />

ragione della densità del mezzo; per questo un corpo pesa meno nell’acqua<br />

che nell’aria, e ancor meno nel mercurio. Supponiamo che una camera, sul<br />

pavimento della quale è collocato un pesante tavolo, sia a un tratto riempita<br />

d’acqua: il tavolo si alzerà da solo, o quanto meno, un uomo, o perfino un<br />

bambino, lo solleverà senza sforzo. Altro esempio: se si fa il vuoto sotto la<br />

campana pneumatica e l’aria non equilibra più la colonna atmosferica, la<br />

campana acquista una tale pesantezza che l’individuo più forte non riuscirà a<br />

sollevarla. Pertanto, anche se né il tavolo né la campana hanno guadagnato o<br />

perduto un solo atomo della loro sostanza, il peso relativo è aumentato o<br />

diminuito in ragione del mezzo in cui si trovano, che sia questo un liquido<br />

oppure un fluido.<br />

Abbiamo già individuato tutti i fluidi della natura, o perlomeno tutte le<br />

150


proprietà di quelli che conosciamo? Bisognerebbe essere molto presuntuosi<br />

per crederlo. Gli esempi che abbiamo citato sono soltanto dei raffronti e noi<br />

non ci basiamo su similitudini; li abbiamo riportati unicamente per mostrare<br />

che i fenomeni spiritici, che appaiono tanto strani, non lo sono più di quelli<br />

appena riferiti, che possono spiegarsi, se non con le medesime cause, almeno<br />

mediante l’azione di cause analoghe. In effetti, abbiamo qui un tavolo che<br />

perde evidentemente il proprio peso apparente in un momento dato e che, in<br />

altra circostanza, potrebbe acquistare un sovrappiù di pesantezza, fatto che<br />

non possiamo esplicare attraverso le leggi note. Poiché si ripete, vi è prova<br />

che è sottomesso a una legge, forse ancora sconosciuta ma non per questo<br />

meno reale. Qual è questa legge? E’ prodotta dagli Spiriti; in mancanza di<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

151<br />

spiegazioni fornite da questi, possiamo dedurla per analogia senza ricorrere a<br />

cause miracolose o soprannaturali.<br />

Il fluido universale - così è denominato dagli Spiriti – è il veicolo e l’agente<br />

di tutti i fenomeni spiritici. Si sa che gli Spiriti possono modificarne le<br />

proprietà in base alle circostanze; che esso è l’elemento costitutivo del<br />

perispirito o involucro semimateriale dello Spirito e può acquisire, in questo<br />

ultimo stato, la visibilità e perfino la tangibilità. E’ quindi irrazionale<br />

ammettere che uno Spirito, a un certo momento, possa avvolgere un corpo<br />

solido di un’atmosfera fluidica, le cui proprietà così modificate producono<br />

sull’oggetto l’effetto di un mezzo più o meno denso? Secondo questa ipotesi,<br />

il facile sollevamento di un tavolo da parte di Squire si spiega in modo<br />

naturale, come tutti i fenomeni similari.<br />

La necessità dell’oscurità è più imbarazzante. Perché l’effetto cessa al<br />

minimo contatto con la luce? Il fluido luminoso può esercitare, in questo caso,<br />

una qualche azione meccanica? Non è molto probabile, giacché fatti del<br />

medesimo genere si producono perfettamente alla luce del sole. Non rimane<br />

che attribuire tale singolarità alla natura particolare degli Spiriti che si<br />

manifestano attraverso il nostro medium. Perché per mezzo suo piuttosto che<br />

con altri? E’ un altro dei misteri che potranno essere penetrati da coloro che si<br />

immedesimeranno, sempre più, con i fenomeni numerosi e spesso bizzarri<br />

del mondo degli invisibili. Soltanto loro potranno comprendere le affinità e le<br />

incompatibilità che sussistono tra i morti e i vivi.<br />

A quale categoria appartengono quegli Spiriti? Sono buoni o cattivi?<br />

Sappiamo di aver urtato molti amor propri terrestri, disprezzando il valore<br />

151


degli Spiriti che producono manifestazioni fisiche. Siamo stati duramente<br />

criticati per averli qualificati saltimbanchi del mondo invisibile. A nostra<br />

attenuante, diciamo che i termini non sono stati impiegati da noi per primi,<br />

ma dagli stessi Spiriti. Ci scusiamo con quelle persone, ma non potrà mai<br />

entrare nella nostra mente il pensiero che gli Spiriti elevati si divertano con<br />

prove di abilità o altre cose del genere, non più di quanto possiamo credere<br />

che i clowns, gli ercoli, i funamboli e gli acrobati da spettacolo siano membri<br />

dell’Istituto Accademico di Francia. Chiunque conosca la gerarchia degli<br />

Spiriti sa che ve ne sono di tutti i gradi d’intelligenza e moralità, nello stesso<br />

modo in cui si incontrano, tra gli uomini, altrettante varietà di attitudini e<br />

caratteri. Questo non deve sorprendere, poiché gli Spiriti altro non sono che<br />

le anime di quanti hanno già vissuto sulla Terra. Ora, fino a prova contraria,<br />

si permetterà a noi di dubitare che Spiriti come quelli di Pascal, Bossuet e<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

152<br />

altri, anche meno elevati, si mettano ai nostri piedi per far girare o<br />

volteggiare<br />

i tavoli e divertire una cerchia di curiosi. Vorremmo domandare a coloro che<br />

la pensano diversamente, se credono che dopo la loro morte si<br />

rassegnerebbero volentieri a un ruolo di esibizionisti. Tra quelli che sono a<br />

disposizione del signor Squire, alcuni mostrano un servilismo incompatibile<br />

con la minima superiorità intellettuale, e da ciò concludiamo che debbano<br />

appartenere a categorie inferiori, ma non vogliamo dire che siano cattivi. Si<br />

può essere molto buoni e onesti senza sapere né leggere né scrivere. I cattivi<br />

Spiriti sono generalmente indocili, irascibili, si dilettano a fare del male.<br />

Invece non siamo mai venuti a sapere che quelli di Squire abbiano giocato<br />

brutti scherzi. Gli obbediscono con una docilità pacifica che esclude ogni<br />

sospetto di malevolenza, ma questo non vuol dire che siano idonei a fornire<br />

dissertazioni filosofiche. Riteniamo che Squire sia un uomo dotato di molto<br />

buon senso e che non si urterà dei nostri apprezzamenti. Tale sottomissione<br />

degli Spiriti che l’assistono ha fatto dichiarare a un nostro collega che essi<br />

l’avevano probabilmente conosciuto in un’altra esistenza, dove Squire<br />

avrebbe esercitato nei loro confronti una grande autorità. E ancora<br />

conserverebbero verso di lui, nella sua presente esistenza, un’obbedienza<br />

passiva. Del resto, non bisogna confondere gli Spiriti che si occupano di<br />

effetti fisici propriamente detti e che si designa, più precisamente, con il<br />

nome<br />

152


di Spiriti battitori, con quelli che comunicano per mezzo di colpi battuti:<br />

quest’ultimo procedimento è un linguaggio impiegato forse dagli Spiriti di<br />

ogni ordine, come la scrittura.<br />

Abbiamo già detto di aver incontrato parecchie persone che hanno assistito<br />

alle esperienze di Squire. Ma tra quelli che non erano iniziati alla scienza<br />

spiritista molti ne sono usciti poco convinti, dimostrando ancora una volta<br />

che la sola osservazione di effetti straordinari non è sufficiente a produrre<br />

convinzione. Dopo aver ascoltato le spiegazioni che abbiamo dato, il loro<br />

modo di vedere è diventato completamente differente. Sicuramente, non<br />

proponiamo la nostra teoria come l’ultima parola, la soluzione definitiva.<br />

Non potendosi comunque interpretare i fatti con l’ausilio delle leggi<br />

conosciute, si converrà che il sistema che formuliamo non è privo di<br />

verosimiglianza. Ammettiamolo, se si vuole, a titolo di semplice ipotesi, e<br />

quando si fornirà una soluzione migliore noi saremo tra i primi ad accettarla.<br />

FENOMENI DI APPORTO<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

153<br />

Revue Spirite 1861, pag. 140<br />

Il fenomeno, senza dubbio, è uno dei più straordinari tra quelli che<br />

presentano le manifestazioni spiritiche ed è anche uno dei più rari. Consiste<br />

nella comparsa spontanea di un oggetto inesistente nell’ambiente in cui ci si<br />

trova. Lo conoscevamo già da molto tempo per sentito dire, ma dal momento<br />

che ne siamo appena stati testimoni, possiamo ora parlarne con cognizione di<br />

causa: Diciamo subito che è uno di quelli che meglio si prestano<br />

all’imitazione e per conseguenza occorre stare in guardia contro la frode. Si sa<br />

fino a che punto può arrivare l’arte della prestidigitazione in fatto di<br />

esperienze del genere. Anche senza avere a che fare con un uomo di mestiere,<br />

potremmo essere facilmente ingannati da un abile apprendista. La migliore<br />

tra tutte le garanzie è data dal carattere, dalla nota onorabilità, dal<br />

disinteresse assoluto della persona che ottiene simili effetti; in secondo<br />

luogo, dall’attento esame di tutte le circostanze in cui i fatti si producono;<br />

infine, dalla chiara conoscenza dello Spiritismo, che sola può far scoprire quel<br />

che è sospetto.<br />

Abbiamo detto che il fenomeno è tra i più rari, e meno degli altri, forse, si<br />

produce a volontà e soprattutto in un momento prestabilito. Di tanto in tanto,<br />

seppur raramente, viene provocato, ma nella maggior parte dei casi è<br />

spontaneo. Da ciò scaturisce che chiunque si vanti di ottenerlo a piacimento e<br />

153


in un dato istante può essere apertamente tacciato d’ignoranza e sospettato di<br />

mistificazione, a maggior ragione se vi si collega qualche motivo d’interesse<br />

materiale. Un medium che trae un profitto qualsiasi dalla propria facoltà non<br />

può essere veramente un medium. Poiché essa è soggetta a intermittenze e i<br />

fenomeni dipendono esclusivamente dalla volontà degli Spiriti, i quali non si<br />

sottomettono al nostro capriccio, ne deriva che il medium interessato, per non<br />

restare a corto di denaro o per produrre più effetti secondo le circostanze,<br />

chiami l’artificio a suo aiuto. Perché, per lui, è indispensabile che lo Spirito<br />

agisca sempre; altrimenti vi si deve supplire e l’astuzia si nasconde talvolta<br />

sotto le apparenze più semplici.<br />

Queste riflessioni preliminari hanno lo scopo di mettere in guardia<br />

eventuali osservatori. Ritorniamo ora al nostro tema, ma prima di parlare di<br />

quel che ci concerne, crediamo sia utile riportare la seguente lettera, inviata<br />

da Orléans il 14 febbraio scorso.<br />

«Signore,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

154<br />

«E’ un convinto Spiritista che vi scrive questa lettera. I fatti che narra sono<br />

pochi; essi devono favorire il bene di tutti e hanno già portato la certezza in<br />

molte persone che mi circondano e ne sono state testimoni.<br />

«Il primo fatto è accaduto il 1° gennaio 1861. Una mia parente, che<br />

possiede in sommo grado la facoltà medianica, da lei ignorata prima che<br />

sentisse parlare di Spiritismo, vedeva qualche volta sua madre, ma<br />

considerava tutto ciò delle allucinazioni e cercava di evitarle. Il 1° gennaio<br />

scorso, verso le tre del pomeriggio, la scorse di nuovo; provò un’emozione<br />

profonda, che si comunicò al marito sebbene questi non vedesse nulla, e ciò le<br />

impedì di rendersi conto dei suoi movimenti. Qualche minuto dopo il marito,<br />

rientrando nella stanza, vide sul tavolo un anello; la donna lo riconobbe<br />

senza<br />

esitazione in quello che aveva messo al dito della madre dopo che era morta.<br />

Passati pochi giorni e dal momento che la signora soffriva di un affanno al<br />

quale andava spesso soggetta, consigliai il marito di magnetizzarla. Così fu<br />

fatto. In capo a tre minuti la donna si addormentò profondamente e la<br />

lucidità si dimostrò perfetta. Disse allora al marito che sua madre aveva<br />

apportato l’anello al fine di provare che era sempre là e che vegliava su di<br />

loro. L’uomo chiese se vedeva anche la figlia morta otto anni prima, all’età di<br />

due anni e se questa poteva apportare un ricordo. La sonnambula rispose che<br />

154


era lì vicino, insieme alla madre del marito; il giorno seguente avrebbe<br />

apportato una rosa, che sarebbe stata rinvenuta sullo scrittoio. Il fatto si è<br />

compiuto ed è comparsa una rosa appassita accompagnata da un foglio di<br />

carta, sul quale erano scritte le seguenti parole: AL MIO CARO PAPÀ. Laure.<br />

Due<br />

giorni dopo, nuovo sonno magnetico e il marito domanda di poter avere dei<br />

capelli di sua madre. II desiderio è esaudito all’istante: i capelli sono sul<br />

camino. Successivamente, due lettere sono state scritte spontaneamente dalle<br />

due madri.<br />

«Arrivo ad altri fatti, accaduti nella mia casa. Dopo uno studio serio delle<br />

vostre opere sullo Spiritismo, avevo acquisito la fede senza aver visto un solo<br />

fenomeno. Il Libro dei medium mi aveva esortato a tentare di scrivere, ma<br />

non ho conseguito alcun risultato. Persuaso che non avrei mai ottenuto nulla<br />

senza la presenza della persona di cui ho parlato, ho pregato la signora di<br />

venire a Orléans insieme al marito. Lunedì 11 febbraio, alle dieci della sera,<br />

sonno magnetico ed estasi. Subito lei scorge presso di noi gli Spiriti che<br />

l’accompagnavano e che avevano promesso di sopraggiungere con lei.<br />

Chiedo se posso diventare medium scrivente e la donna mi risponde: Sì,<br />

entro quindici giorni. Dice ancora che il giorno seguente la madre avrebbe<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

155<br />

comunicato per suo tramite, al fine di convincere un mio amico che era stato<br />

pregato di partecipare. L’indomani, alle otto del mattino, sonno. Domando se<br />

ha bisogno di una matita: No, mi risponde, mia madre è qui vicino e ha già<br />

scritto; la lettera è sul caminetto. Vado e trovo un foglio piegato, contenente<br />

queste parole: Credete e pregate, sono con voi: questo è per convincervi.<br />

Ella mi disse, poi, che la sera stessa potevo tentare di scrivere con la sua mano<br />

posata sulla mia. Non osavo sperare un simile risultato e nondimeno ho<br />

scritto: Credete! Sto per andar via; non dimenticate il magnetismo; non vi<br />

intrattenete ancora. La mia parente doveva partire il giorno seguente. Quella<br />

sera ha scritto anche: La scienza spiritica non è una burla, ma è vera. Il<br />

magnetismo può favorirla. Pregate e invocate coloro che il vostro cuore vi<br />

suggerirà. Non rimanete a lungo. Catherine. E’ il nome della madre.<br />

«Ella mi ha pregato, a più riprese, di scrivervi l’accaduto e mi ha biasimato<br />

per non averlo fatto prima. Del resto, mi ha detto anche che potrete avere la<br />

prova di quanto ho narrato, poiché la madre vi confermerà senz’altro i fatti se<br />

la invocherete. Vogliate gradire, etc.».<br />

155


Questa lettera riporta due fenomeni notevoli: quello degli apporti e quello<br />

della scrittura diretta. A tal proposito iniziamo con un’osservazione<br />

fondamentale: quando la donna e suo marito ottennero i primi effetti erano<br />

soli, preoccupati solo di quel che avveniva e non avevano alcun interesse a<br />

ingannarsi vicendevolmente. In secondo luogo, l’apporto dell’anello<br />

sotterrato con la madre è un fatto concreto, che non può derivare da un<br />

inganno poiché non si scherza con queste cose.<br />

Numerosi fatti della stessa natura, svoltisi in circostanze attendibili, sono<br />

stati riferiti da persone degne della nostra fiducia. Ma ecco quello di cui sono<br />

stato due volte testimone oculare insieme a parecchi membri della Società.<br />

La signorina V. B..., giovane donna di sedici o diciassette anni, è una buona<br />

medium scrivente e nello stesso tempo sonnambula chiaroveggente. Durante<br />

il suo sonno vede soprattutto lo Spirito di un cugino. In molte occasioni<br />

questi ha già apportato differenti oggetti; tra gli altri, anelli, caramelle e una<br />

gran quantità di fiori. E’ sempre indispensabile che venga addormentata circa<br />

due ore prima della produzione del fenomeno. La prima volta che<br />

assistemmo a una manifestazione del genere, si ebbe l’apporto di un anello<br />

che le fu posto in mano. Noi, che conoscevamo la giovane e i suoi parenti<br />

come persone molto rispettabili, non abbiamo avuto nessun motivo per<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

156<br />

sospettare una frode. Tuttavia ammettiamo che per degli estranei, il modo in<br />

cui tutto questo accade è poco concludente. In un’altra seduta i fatti si<br />

svolsero diversamente. Dopo due ore di sonno preliminare, durante il quale<br />

la sonnambula si produsse in cose molto interessanti ma estranee a ciò di cui<br />

ci stiamo ora occupando, lo Spirito le apparve tenendo un mazzo di fiori,<br />

visibile a lei soltanto. Dopo averne pungolato a lungo la bramosia e<br />

provocato incessanti suppliche, lo Spirito fece cadere ai suoi piedi degli<br />

zafferani. La giovane però non era soddisfatta: lo Spirito aveva ancora<br />

qualcosa che ella desiderava. Nuove implorazioni per circa mezz’ora,<br />

dopodiché un grosso mazzo di violette, cinto da muschio, apparve sul<br />

pavimento. Trascorsi alcuni minuti, un confetto grande come un pugno<br />

cadde al suo lato. Dal sapore si riconobbe esser composto, prevalentemente,<br />

da marmellata d’ananas impastata a mano.<br />

Tutto questo durò pressappoco un’ora, durante la quale la sonnambula si<br />

trovò costantemente isolata da ogni persona presente; lo stesso<br />

magnetizzatore si teneva a considerevole distanza. Noi eravamo collocati in<br />

156


maniera tale da non perderne di vista un solo movimento e dichiariamo<br />

sinceramente che non vi fu il minimo motivo di sospetto. In questa seduta lo<br />

Spirito, di nome Léon, promise di venire alla Società per fornire qualsiasi<br />

spiegazione sarebbe stata richiesta.<br />

L’abbiamo invocato nel corso della seduta del 1° marzo, congiuntamente<br />

allo Spirito della signora Catherine che si era manifestato a Orléans. Ecco la<br />

conversazione che ne è seguita:<br />

1. Evocazione della signora Catherine. - Risposta. Sono presente e pronta a<br />

rispondervi.<br />

2. Avete detto a vostra figlia e al vostro parente di Orléans che avreste<br />

confermato, in questa sede, tutti i fenomeni dei quali sono stati testimoni.<br />

Saremo felici se riceveremo da voi le spiegazioni che avrete la bontà di<br />

concederci sull’argomento. Vi chiedo subito: per qual motivo avete tanto<br />

insistito affinché mi si inviasse la relazione dei fatti? - Risposta. Ciò che ho<br />

affermato, ora sono pronta a fare, in quanto voi siete tra quanti devono<br />

istruirsi maggiormente. Avevo detto ai miei figli di farvi partecipe di quelle<br />

esperienze allo scopo di diffondere lo Spiritismo.<br />

3. Sono stato testimone, qualche giorno fa, di fatti analoghi e sto pregando<br />

lo Spirito che li ha prodotti di venire da noi. Avendo potuto osservare tutte le<br />

fasi del fenomeno, conto di rivolgergli varie domande. Vi prego, vogliate<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

157<br />

unirvi a lui per completare le risposte, nel caso fosse necessario. - Risposta.<br />

Quel che mi chiedete farò. Rispondendo in due, la comprensione sarà più<br />

chiara e più precisa.<br />

4. Evocazione di Léon. - Risposta. Eccomi pronto ad assolvere la promessa<br />

che vi ho fatto, signore.<br />

NOTA. - Gli Spiriti evitano generalmente le nostre espressioni di cortesia.<br />

La particolarità di Léon è che ogni qualvolta è stato evocato, si è sempre<br />

servito del termine signore.<br />

5. Vi prego, volete dirci la ragione per cui i fenomeni non sono prodotti che<br />

durante il sonno magnetico del medium? - Risposta. Questo concerne la<br />

natura del medium. I fatti che determino quando il mio è addormentato,<br />

posso egualmente cagionarli durante lo stato di veglia.<br />

6. Perché fate attendere a lungo l’apporto degli oggetti e perché suscitate<br />

l’avidità del medium, stimolando il suo desiderio di ottenere l’oggetto<br />

promesso? - Risposta. Il tempo è necessario al fine di preparare i fluidi<br />

157


occorrenti all’apporto. Quanto al provocare la sua cupidigia, sovente usiamo<br />

tale espediente per divertire le persone presenti e la sonnambula.<br />

7. Avevo pensato, invece, che ciò poteva produrre un’emissione più<br />

abbondante di fluido da parte del medium e facilitare la combinazione<br />

necessaria. - Risposta. Vi siete sbagliato, signore! I fluidi a noi necessari non<br />

appartengono al medium ma allo Spirito. In taluni casi si può fare a meno di<br />

quelli del medium e l’apporto ha luogo egualmente.<br />

8. La produzione del fenomeno dipende dalla costituzione particolare del<br />

medium e potrebbe determinarsi, attraverso altri medium, con più facilità e<br />

rapidità? - Risposta. La produzione attiene alla natura del medium e non può<br />

aver luogo che con il concorso di nature corrispondenti. Per quanto riguarda<br />

la rapidità, l’abitudine che acquisiamo relativamente al medesimo medium, ci<br />

è di grande aiuto.<br />

9. La natura del medium deve corrispondere alla natura del fatto o a quella<br />

dello Spirito? - Risposta. E’ necessario che corrisponda alla natura del fatto e<br />

non a quella dello Spirito.<br />

10. L’influenza delle persone presenti ha qualche rilevanza? - Risposta.<br />

Quando c’è incredulità, oppure opposizione, possiamo essere ostacolati.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

158<br />

Amiamo eseguire le nostre esperienze con credenti e individui comunque<br />

inclini allo Spiritismo. Ma con ciò non intendo dire che la cattiva volontà può<br />

paralizzarci completamente.<br />

11. In questo luogo vi sono soltanto credenti e persone molto affini nei<br />

sentimenti. Potrebbe esserci un impedimento affinché non avvenga il fatto? -<br />

Risposta. Vi è quello che io non sono ora preparato, né disposto.<br />

12. Lo sarete un altro giorno? - Risposta. Sì.<br />

13. Potreste fissarlo? - Risposta. Un giorno che non mi chiederete nulla, vi<br />

sorprenderò improvvisamente con un grazioso mazzo di fiori.<br />

14. Non potrebbero esservi persone che preferiscono maggiormente i<br />

confetti? - Risposta. Se sono presenti dei golosi, saranno egualmente<br />

accontentati; credo anzi che le signore, che non disdegnano i fiori, desiderino<br />

ancor più i confetti.<br />

15. La signorina V. B... avrà bisogno di essere posta in stato di<br />

sonnambulismo? - Risposta. Eseguirò l’apporto quando è sveglia.<br />

16. Dove vi siete procurato i fiori e i confetti che avete già apportato? -<br />

Risposta. I fiori li ho presi nei giardini, dove si trovano quelli che gradisco.<br />

158


17. Ma i confetti? Il venditore non si è accorto che a lui mancavano? -<br />

Risposta. Li prendo dove mi garba. Il mercante non se ne è avveduto, poiché<br />

ne ho collocati altri al loro posto.<br />

18. Gli anelli hanno un valore. Dove li avete presi? Non avete fatto un torto<br />

a chi sono stati sottratti? - Risposta. Li ho presi in luoghi sconosciuti a tutti, in<br />

maniera tale che nessuno possa averne subìto una qualsiasi offesa.<br />

19. E’ possibile apportare fiori da un altro pianeta? - Risposta. No, a me<br />

non è possibile.<br />

20. Significa che altri Spiriti potrebbero farlo? - Risposta. Sì, ci sono Spiriti<br />

più elevati di me che possono farlo. Non mi posso impegnare per questo;<br />

contentatevi di ciò che apporterò.<br />

21. Siete in grado di apportare fiori da un altro emisfero? Dai tropici, per<br />

esempio? - Risposta. Dato che si tratta della Terra, posso farlo.<br />

22. Come avete introdotto gli oggetti l’altro giorno, dal momento che la<br />

stanza era chiusa? - Risposta. Li ho fatti entrare con me; avvolti, per così dire,<br />

nella mia sostanza. Non posso aggiungere altro, poiché non è comprensibile<br />

per voi.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

159<br />

23. (Alla signora Catherine) L’anello che avete apportato a vostra figlia era<br />

stato sotterrato con voi. Come l’avete preso? - Risposta. L’ho ritratto dalla<br />

terra e apportato a mia figlia.<br />

24. (A Léon) Come avete fatto per rendere visibili quegli oggetti che erano<br />

invisibili un istante prima? - Risposta. Ho rimosso la sostanza che li<br />

avvolgeva.<br />

25. Avete la facoltà di far scomparire e poi riportare gli oggetti che avete<br />

già apportato? - Risposta. Come li ho fatti arrivare, posso riportarli a mio<br />

piacimento.<br />

26. Ieri... (Lo Spirito rettifica scrivendo: mercoledì). E’ esatto. Mercoledì, il<br />

medium vi ha visto prendere un paio di forbici e tagliare dei fiori d’arancio<br />

nel vaso che si trova nella sua camera. Avete avuto realmente bisogno di un<br />

arnese tagliente per compiere questo? - Risposta. Non avevo affatto bisogno<br />

delle forbici, ma mi sono fatto vedere così affinché fosse ben sicuro che ero io<br />

che li prelevavo.<br />

27. Ma i fiori erano sotto un globo di vetro? - Risposta. Oh! Potevo portar<br />

via anche il globo!<br />

28. L’avete fatto? - Risposta. No.<br />

159


29. Ancora non comprendiamo bene come tutto questo possa accadere.<br />

Credete che un giorno arriveremo a spiegarci il fenomeno? - Risposta. Forse<br />

anche tra poco tempo. Non è una supposizione, ma una certezza.<br />

30. Chi ha risposto? Léon o la signora Catherine? - Risposta. Ambedue.<br />

31. La produzione del fenomeno vi cagiona una pena, un disagio<br />

qualunque? - Risposta. Non causa alcuna afflizione quando ne abbiamo il<br />

permesso; potrebbe suscitarne di molto grandi, se volessimo provocare gli<br />

effetti senza la dovuta autorizzazione.<br />

32. Quali sono le difficoltà che incontrate? - Risposta. Nessuna, tranne le<br />

cattive disposizioni fluidiche che possono esserci contrarie.<br />

33. Come apportate l’oggetto? Lo tenete nelle mani? - Risposta. No, lo<br />

celiamo in noi.<br />

34. Apportereste, con la stessa facilità, un oggetto di peso considerevole:<br />

cinquanta chili, per esempio? - Risposta. Il peso non ha importanza per noi.<br />

Apportiamo fiori in quanto, forse, sono più gradevoli di un oggetto pesante e<br />

voluminoso.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

160<br />

35. Vi può essere, talvolta, la scomparsa di oggetti la cui causa è ignorata<br />

ma deriva invece dagli Spiriti? - Risposta. Questo accade frequentemente,<br />

molto più di quanto non pensiate. Si rimedia al fatto pregando lo Spirito di<br />

portare indietro l’oggetto scomparso.<br />

36. Vi sono effetti considerati fenomeni naturali, dovuti invece all’azione di<br />

taluni Spiriti? - Risposta. I vostri giorni sono colmi di questi avvenimenti.<br />

Non li comprendete perché non ci avete mai pensato; una piccola riflessione<br />

potrà farveli distinguere chiaramente.<br />

37. Tra gli oggetti da apportare, alcuni possono essere composti dagli<br />

Spiriti? Vale a dire, prodotti spontaneamente attraverso le modificazioni che<br />

gli Spiriti sono in grado di far subire al fluido o all’elemento universale? -<br />

Risposta. Ciò non mi riguarda, poiché non ne ho il permesso. Solamente uno<br />

Spirito elevato può farlo.<br />

38. Un oggetto formato in questo modo possiede stabilità e potrebbe<br />

divenire un oggetto usuale? Se uno Spirito produce una tabacchiera, per<br />

esempio, posso servirmene? - Risposta. La possiede se lo Spirito lo vuole; ma<br />

potrebbe essere stabile soltanto per i vostri occhi e svanire in capo a qualche<br />

ora.<br />

NOTA. - Si possono annoverare, nella categoria dei fenomeni di apporto,<br />

160


altri fatti accaduti nella rue des Noyers e riferiti nella Revue del mese di<br />

agosto 1860. La sola differenza, rispetto al nostro caso, è che sono stati<br />

prodotti da uno Spirito malvagio al fine di causare scompiglio. Quelli di cui<br />

abbiamo trattato sono dovuti a Spiriti benefici, i quali cercano di essere<br />

graditi e di testimoniare le proprie inclinazioni. (Vedere, per la teoria della<br />

formazione spontanea di oggetti, ne Il libro dei medium, il capitolo<br />

intitolato: Laboratorio del mondo invisibile).<br />

DISEGNI MISTERIOSI<br />

Revue Spirite 1861, pag. 208<br />

Sotto questo titolo l’Herald of progress di New York, giornale consacrato<br />

alle materie spiritualiste, sotto la direzione di Andrew Jackson Davis, riporta<br />

la narrazione seguente.<br />

«Il 22 novembre scorso, il dottor Hallock fu invitato, insieme ad altre<br />

persone, nella casa della signora French, al n. 8 della 4a avenue. Doveva<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

161<br />

essere testimone di diverse manifestazioni spiritiche ed osservare le<br />

evoluzioni di una matita di grafite. Verso le otto di sera, la signora French<br />

lasciò la camera dove la compagnia era riunita e sedette su un divano,<br />

nell’adiacente stanzino. Non abbandonò quel posto per tutta la serata.<br />

Appena accomodata, sembrò trovarsi in una sorta d’estasi: gli occhi erano<br />

fissi e stralunati. Pregò allora il dottor Hallock e il professor Britton di<br />

esaminare l’ambiente. Essi reperirono sul letto, di fronte al divano in cui era<br />

seduta, un portafogli chiuso con un nastro di seta e una bottiglia di vino;<br />

questi oggetti dovevano servire per l’esperienza. I fogli di carta necessari per<br />

i<br />

disegni erano nel portafogli. Fummo tutti invitati, dal dottor Hallock, a non<br />

toccare né il portafogli né la bottiglia. Diverse matite e due pezzi di gomma<br />

elastica erano pure sul letto, ma nel resto della cameretta non si trovavano<br />

disegni o fogli di carta. Dopo tale ricerca, il signor Cuberton fu pregato dalla<br />

signora French di prendere il portafogli e portarlo nell’altra stanza occupata<br />

dagli invitati, aprirlo e svuotarlo di ogni contenuto. Vi si trovavano normali<br />

fogli di carta; sei tra questi, di differente grandezza, furono presi da Cuberton<br />

per la signora French e posati su un tavolo collocato dinanzi a lei. Chiese<br />

quindi degli spilli, prese una striscia di carta lunga cinque o sei pollici che<br />

sistemò sul bordo inferiore di un foglio, infine fissò i due bordi di questo alla<br />

striscia. Dopodiché uno dei presenti venne pregato di prendere il foglio e<br />

161


farlo esaminare dal gruppo, di togliere gli spilli e la striscia e poi di restituirlo<br />

a lei. Lo stesso procedimento fu ripetuto per gli altri fogli e ogni volta gli<br />

spilli erano posti in quantità e in punti differenti. I fogli vennero fatti passare,<br />

di mano in mano, tra tutte le persone, al fine di riconoscerli per mezzo delle<br />

tracce che corrispondevano a quelle delle strisce. Dopo che tutti i fogli erano<br />

stati esaminati e resi alla signora French, Cuberton prese il vino e glielo<br />

porse.<br />

Posò allora i fogli sul tavolo e versò su ciascuno una quantità di vino<br />

sufficiente per bagnarli interamente, stendendo il liquido con il palmo della<br />

mano. In seguito si curò di farlo asciugare, pressando i fogli uno per uno,<br />

arrotolandoli, soffiandoci e agitandoli in aria. Ciò durò qualche minuto; poi<br />

fece abbassare il lucignolo della lampada e avvicinare gli invitati. E’<br />

necessario dire che dopo l’operazione della bagnatura, uno dei fogli di carta<br />

era diventato troppo asciutto e per questo si dovette ricominciare daccapo (il<br />

vino era una semplice miscela di succo di uva e zucchero, autorizzata dallo<br />

Stato e prodotta nella Nuova Inghilterra). La signora French,<br />

successivamente, chiese di ripristinare la luce e pregò le persone di venire a<br />

sedersi presso la porta attigua al divano: il signor Gurney, il dottor Warner e<br />

il dottor Hallock erano a sei piedi, gli altri potevano osservare agevolmente.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

162<br />

«Dopo aver posato uno dei fogli sul tavolo, la donna si mise varie matite<br />

tra le dita. Il dottor Hallock non la perse di vista, come si era ripromesso di<br />

fare. Tutto era pronto e la signora French, per avvertire che l’esperienza stava<br />

iniziando, gridò: Time (tempo); allora si vide un movimento veloce della<br />

mano e, per un momento, di entrambe le mani. Si intese un rumore forte e<br />

rapido che si ripeteva sulla carta, infine le matite e il foglio furono lanciati a<br />

qualche distanza sul pavimento, come per un movimento nervoso. Tutto<br />

questo durò ventuno secondi. Il disegno raffigurava un mazzo di fiori,<br />

consistente in giacinti, gigli, tulipani, etc.<br />

«Si operò successivamente sugli altri fogli. Nel n. 2 era rappresentato un<br />

altro gruppo di fiori. Nel n. 3 un bel grappolo d’uva con lo stelo, le foglie,<br />

etc.,<br />

anch’esso eseguito in ventuno secondi. Nel n. 4 un gambo, delle foglie e<br />

cinque gruppi di frutti simili ad albicocche; le foglie erano una specie di felce.<br />

Mentre si preparava per questo disegno, la signora French domandò quanto<br />

tempo le si concedeva per l’esecuzione; alcuni dissero dieci secondi, altri<br />

162


meno. Bene, disse la donna, non appena griderò: “uno”, osservate il vostro<br />

orologio; al “quattro”, il disegno sarà finito. Attenzione! Uno, due, tre,<br />

quattro e il disegno venne eseguito, precisamente in quattro secondi. Nel n. 5<br />

era raffigurato un ramo di ribes, nel quale si trovavano dodici grappoli di<br />

frutti verdi con fiori e foglie, circondati da foglie d’altro genere. La signora, in<br />

estasi, presentò il disegno al signor Bruckmaster, di Pittsbourg, asserendo che<br />

proveniva dallo Spirito di sua sorella, in adempimento a una promessa che lo<br />

stesso Spirito aveva fatto tempo prima. L’esecuzione avvenne in due secondi.<br />

Il n. 6, che può essere considerato il capolavoro della serie, consisteva in un<br />

disegno di nove pollici per quattro; riproduceva fiori e fogliame in bianco su<br />

sfondo ombreggiato. Ossia, il disegno, diversamente dai precedenti, era del<br />

colore naturale del foglio, con i contorni marcati e lo sfondo colorato dalla<br />

matita. Tranne due altri disegni, prodotti nella stessa maniera in altra<br />

occasione, erano tutti del colore della matita su un campo bianco. Dal centro<br />

del gruppo di fiori, fino alla base della pagina, si vedeva una mano che<br />

teneva un libro aperto di un pollice e un quarto per tre quarti; gli angoli non<br />

erano esattamente ad angolo retto. Ma, cosa curiosa, i fori provocati<br />

originariamente dagli spilli per identificare il foglio, contraddistinguevano i<br />

quattro angoli del libro. Nella parte alta della pagina di sinistra era scritto:<br />

Galatians vi; subito sotto i primi sei versetti e una parte del sedicesimo di<br />

questo capitolo, che coprivano quasi interamente le due pagine, in caratteri<br />

abbastanza leggibili con una buona luce, adoperando una lente ma anche ad<br />

occhio nudo. Abbiamo contato più di cento parole ben scritte e il tempo<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

163<br />

impiegato fu tredici secondi. Allorché si ebbe constatata la coincidenza tra i<br />

minuscoli fori del foglio e quelli della striscia, la signora French, ancora in<br />

estasi, pregò i presenti di attestare per iscritto quel che avevano appena<br />

veduto. Allora venne scritto, in margine al disegno, ciò che segue: “Eseguito<br />

in tredici secondi e in nostra presenza dalla signora French; attestato dai<br />

sottoscritti, il 22 novembre 1860, n. 8 della 4a strada”. Seguivano diciannove<br />

firme».<br />

Non abbiamo motivo di dubitare dell’autenticità dei fatti, né di mettere in<br />

discussione la buona fede della signora French, da noi non conosciuta di<br />

persona. Ma si converrà che questa maniera di procedere ha qualcosa di poco<br />

convincente per i nostri increduli; essi non mancheranno di fare obiezioni e<br />

affermare che tutti quei preparativi sono abbastanza simili a quelli della<br />

163


prestidigitazione, che compie le medesime cose senza altrettante difficoltà<br />

apparenti. Riconosciamo di essere un poco del loro avviso. Che i disegni<br />

siano stati prodotti è incontestabile; solamente l’origine, non ci sembra<br />

provata in maniera valida. In ogni caso, ammettendo che non vi sia stata<br />

alcuna manovra fraudolenta, si è trattato certamente di un fatto molto curioso<br />

di scrittura e disegno diretti, la cui teoria ne chiarisce le possibilità. Senza tali<br />

principi generali, simili fatti sarebbero immediatamente relegati tra le favole<br />

oppure tra i giochi di destrezza. Dal momento che quei principi indicano le<br />

condizioni nelle quali possono prodursi, ci sentiamo più cauti e li accettiamo<br />

soltanto quando ne abbiamo una chiara consapevolezza.<br />

I medium americani hanno decisamente la propensione ai fenomeni<br />

straordinari, poiché i giornali di quel Paese sono sempre pieni di una gran<br />

quantità di fatti del genere, cui i nostri medium sono ben lontani<br />

dall’avvicinarsi. Pertanto, dall’altra parte dell’Atlantico, affermano che noi<br />

siamo molto arretrati in materia di Spiritismo. Quando abbiamo domandato<br />

agli Spiriti la ragione di questa differenza, così essi hanno risposto: «A<br />

ciascuno il proprio ruolo. II vostro non è identico al loro e Dio non vi ha<br />

assegnato una piccola parte nell’opera rigeneratrice». Se consideriamo il<br />

merito di un medium dal punto di vista della rapidità d’esecuzione,<br />

dell’energia o della potenza degli effetti, i nostri sono deboli se confrontati<br />

con quelli d’oltreoceano. Tuttavia, non conosciamo molte persone che<br />

cambierebbero le semplici e consolanti comunicazioni che ottengono per i<br />

prodigi dei medium americani. Esse sono sufficienti a fornire la fede e viene<br />

quindi preferito ciò che tocca l’anima a quel che colpisce gli occhi; la morale<br />

che consola e rende migliori, ai fenomeni che stupiscono. Per un po’, in<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

164<br />

Europa, ci si è preoccupati dei fatti materiali. Ma ben presto li si è trascurati,<br />

per interessarsi della filosofia che apre un più vasto campo al pensiero e<br />

tende allo scopo finale e provvidenziale dello Spiritismo: la rigenerazione<br />

sociale. Ogni popolo possiede il proprio genio particolare e inclinazioni<br />

peculiari; ciascuno, nei limiti assegnati, concorre ai fini della Provvidenza. Il<br />

più avanzato sarà quello che camminerà più rapidamente nella via del<br />

progresso morale; tra tutti, è il popolo che si approssima maggiormente ai<br />

disegni di Dio.<br />

UN MEDIUM PITTORE CIECO<br />

Revue Spirite 1864, pag. 72<br />

164


Uno dei nostri corrispondenti, il dottor C., di Maine-et-Loire, ci comunica<br />

quanto segue.<br />

«Ecco un esempio curioso della facoltà medianica applicata alla pittura,<br />

che si è manifestata diversi anni prima che si conoscesse lo Spiritismo e<br />

persino prima delle tavole giranti. Tre settimane fa, mentre mi trovavo a<br />

Bressuire, spiegavo i lineamenti dello Spiritismo e i rapporti degli uomini con<br />

il mondo invisibile a un mio amico avvocato, che ne era totalmente digiuno.<br />

Orbene, ecco quanto mi ha raccontato, in connessione a ciò che gli dicevo. Nel<br />

1849, mi ha detto, assieme a un amico andavo a visitare il villaggio di Saint-<br />

Laurent-sur-Sèvres e i suoi due conventi, uno maschile e uno femminile.<br />

Fummo ricevuti nella maniera più cordiale da Padre Dallain, superiore del<br />

primo e che era influente anche sul secondo. Dopo averci accompagnati nei<br />

due conventi ci disse: “Adesso, signori, voglio mostrarvi una delle cose più<br />

strane del convento delle suore”. E si fece portare un album sul quale<br />

ammirammo, in effetti, acquerelli di grande perfezione. Erano fiori, paesaggi<br />

e marine. “Questi disegni, così ben riusciti”, ci disse, “sono stati fatti in realtà<br />

da una delle nostre giovani religiose che è cieca”. Ed ecco quanto ci spiegò a<br />

proposito di un mazzo di rose con un bocciolo blu: “Qualche tempo fa, in<br />

presenza del marchese della Rochejacquelein e di vari altri visitatori, ho<br />

chiamato la religiosa cieca e le ho chiesto di mettersi al tavolo per disegnarci<br />

qualcosa. Le sono stati dati i colori, carta, matite e pennelli e lei ha cominciato<br />

immediatamente a fare il mazzo che vedete. Durante il lavoro parecchie volte<br />

è stato messo un corpo opaco, cartone o legno, tra i suoi occhi e la carta, ma il<br />

pennello cionondimeno ha continuato a tracciare i segni con la stessa calma e<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

165<br />

la stessa regolarità. Quando è stato osservato che il mazzo di fiori era un po’<br />

misero, ha detto: Allora aggiungerò un bocciolo da questa parte. Mentre<br />

lavorava a questa modifica le è stato sostituito il rosso, di cui si stava<br />

servendo, con il blu: non si è accorta del cambiamento ed ecco perché adesso<br />

vedete questo bocciolo di quel colore”.<br />

«L’abate Dallain, aggiunse il mio narratore, spiccava per scienza e<br />

intelligenza non meno che per pietà umana; “non ho mai incontrato<br />

nessuno”, mi ha detto, “che mi abbia ispirato più simpatia e venerazione”».<br />

Tutto questo non dimostra, secondo noi, in maniera evidente, un’azione<br />

medianica. Secondo le parole della giovane cieca è certo che essa vedeva,<br />

altrimenti non avrebbe detto: «aggiungerò un bocciolo da questa parte».<br />

165


Quello che è non meno certo è che però non vedeva con gli occhi, poiché<br />

continuava il suo lavoro malgrado gli ostacoli che si ponevano di fronte a lei.<br />

Agiva con cognizione di causa e non macchinalmente, come un medium.<br />

Sembra dunque evidente che fosse diretta dalla seconda vista: ella vedeva<br />

con la vista dell’anima, indipendentemente da quella del corpo, e forse si<br />

trovava permanentemente in uno stato di sonnambulismo cosciente.<br />

<strong>Fenomeni</strong> analoghi sono stati osservati diverse volte, ma in genere ci si è<br />

limitati a considerarli sorprendenti. Giacché non se ne poteva scoprire la<br />

causa, dato che essendo essenzialmente legati all’anima, sarebbe occorso<br />

innanzi tutto riconoscere l’esistenza dell’anima. Ma neanche questo sarebbe<br />

bastato: mancava la conoscenza delle proprietà dell’anima e delle leggi che<br />

regolano i suoi rapporti con la materia. Lo Spiritismo, rivelandoci l’esistenza<br />

del perispirito, ci ha fatto conoscere, se così si può dire, la fisiologia degli<br />

Spiriti e in questo modo ci ha fornito una chiave di interpretazione valida per<br />

una molteplicità di fenomeni incompresi, qualificati, in mancanza di meglio,<br />

come soprannaturali dagli uni e come bizzarrie di natura dagli altri. Ma la<br />

natura può avere delle bizzarrie? No, perché le bizzarrie sono capricci ed<br />

essendo la natura opera di Dio, Dio non può avere capricci, altrimenti non<br />

esisterebbe niente di stabile nell’Universo. Se esiste una regola senza<br />

eccezioni, questa è proprio quella che permea le opere del Creatore: le<br />

eccezioni sarebbero la distruzione dell’armonia universale. Tutti i fenomeni si<br />

rapportano a una legge generale e una cosa ci sembra bizzarra solo perché<br />

non osserviamo che un unico punto di vista, mentre se considerassimo<br />

l’insieme si riconoscerebbe che l’irregolarità di questo punto non è che<br />

apparente e dipende dalla nostra prospettiva limitata.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

166<br />

Detto questo, aggiungeremo che il fenomeno di cui stiamo parlando non è<br />

né meraviglioso né eccezionale, come tenteremo ora di spiegare.<br />

Nello stato attuale delle nostre conoscenze non possiamo concepire<br />

l’anima senza il suo involucro fluidico, il perispirito. Il principio intelligente<br />

sfugge completamente alla nostra analisi: non lo conosciamo che attraverso le<br />

sue manifestazioni, che si producono con l’aiuto del perispirito. E’ grazie al<br />

perispirito che l’anima agisce, percepisce e trasmette. Priva dell’involucro<br />

corporeo l’anima o Spirito è ancora un essere completo. La teoria, in accordo<br />

con l’esperienza, ci insegna che la vista dell’anima, come tutte le sue altre<br />

percezioni, è un attributo dell’essere intero. Nel corpo è circoscritta all’organo<br />

166


della visione; ha bisogno della luce; intercetta tutto ciò che si trova sulla<br />

traiettoria dei raggi luminosi. Non altrettanto è vero per lo Spirito, per il<br />

quale non esistono né oscurità né corpi opachi. L’esempio seguente può<br />

aiutare a comprendere questa differenza. L’uomo, all’aperto, riceve la luce da<br />

tutti i lati; immerso nel fluido luminoso l’orizzonte visivo si estende<br />

tutt’intorno. Se fosse chiuso in una scatola alla quale avessimo praticato un<br />

forellino, si troverebbe immerso nell’oscurità salvo che nel punto ove<br />

arrivano i raggi luminosi. La vista dello Spirito incarnato corrisponde a<br />

quest’ultimo caso, quello dello Spirito disincarnato al primo. Questo<br />

paragone è corretto quanto agli effetti, ma non per ciò che attiene alle cause,<br />

perché la fonte della luce non è la stessa per l’uomo e per lo Spirito o, per<br />

meglio dire, non è la stessa luce che conferisce loro la facoltà di vedere.<br />

La cieca della quale abbiamo parlato prima vedeva perciò con l’anima e<br />

non con gli occhi: ecco perché lo schermo che si metteva davanti al suo<br />

disegno non la disturbava più di quanto un cristallo trasparente disturbi la<br />

vista di una persona che vede bene. Ed ecco anche perché poteva dipingere di<br />

notte altrettanto bene che di giorno. Il fluido perispiritico che irradiava<br />

tutt’attorno a lei e penetrava ovunque le portava l’immagine non sulla retina,<br />

bensì all’anima. In questo stato la vista abbraccia tutto? No: secondo la<br />

volontà dello Spirito può essere generale o particolare, può essere limitata al<br />

punto ove esso concentra la sua attenzione.<br />

Ma allora, si dirà, perché la donna non si è accorta della sostituzione del<br />

colore? Può darsi che l’attenzione rivolta al punto ove intendeva collocare il<br />

disegno del fiore l’abbia distolta dal colore. Bisogna considerare che la vista<br />

dell’anima non opera con lo stesso meccanismo di quella corporea e che<br />

altrettanto vale per gli effetti dei quali non sapremmo trovare una<br />

spiegazione; inoltre bisogna ricordare che i nostri colori sono prodotti dalla<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

167<br />

rifrazione della nostra luce. Oppure, essendo le proprietà del perispirito<br />

diverse da quelle dei fluidi del nostro ambiente, può darsi che la rifrazione<br />

abbia causato effetti diversi, ovvero che i colori non abbiano per lo Spirito la<br />

stessa causa che per l’incarnato. Col pensiero, perciò, ella può aver visto rosa<br />

ciò che a noi appare blu. E’ noto che la sostituzione dei colori è un fenomeno<br />

frequente nella vita ordinaria. Il punto fondamentale è quello della vista ben<br />

constatata esplicata senza l’intervento degli organi materiali della visione.<br />

Tutto questo, come si vede, non implica affatto l’azione medianica, ma non<br />

167


esclude affatto, in certi casi, l’assistenza di uno Spirito esterno. Questa<br />

giovane poteva dunque essere medium, così come poteva non esserlo: solo<br />

uno studio più attento potrebbe dircelo.<br />

Un cieco che esplica questa facoltà sarebbe un soggetto prezioso per<br />

l’osservazione. Per questo, però, si dovrebbe conoscere a fondo la teoria<br />

dell’anima, quella del perispirito e di conseguenza il sonnambulismo e lo<br />

Spiritismo. All’epoca del fatto comunicatoci non si conoscevano affatto<br />

queste<br />

materie; ancora oggi non ci si potrebbe dedicare a simili studi negli ambienti<br />

dove si considerano queste cose opera del demonio, né in quelli che negano<br />

l’esistenza dell’anima. Ma senza dubbio verrà un giorno in cui si ammetterà<br />

l’esistenza di una fisica spirituale così come ora si comincia a riconoscere<br />

l’esistenza di una medicina spirituale.<br />

FOTOGRAFIA DI SPIRITI<br />

Revue Spirite 1863, pag. 92<br />

Il Corriere del Basso Reno di sabato 3 gennaio 1863 contiene il seguente<br />

articolo, sotto il titolo di Fotografia spettrale.<br />

«Gli Americani, che ci sopravanzano su molte cose, ci sorpassano<br />

certamente nell’arte fotografica e nell’evocazione degli Spiriti. A Boston e non<br />

da oggi i defunti vengono chiamati dai medium; e non solo: vengono anche<br />

fotografati. Questa scoperta meravigliosa la si deve a un tal William Mumler,<br />

di Boston.<br />

«Qualche tempo fa, racconta, “provavo nel mio laboratorio un nuovo<br />

apparecchio fotografico scattando a me stesso una foto. All’improvviso ho<br />

avvertito una certa pressione sul mio braccio destro e un rilassamento<br />

generale del corpo. E come descrivere il mio stupore allorché vidi il mio<br />

ritratto fotografico e scorsi, sulla mia destra, l’immagine di una seconda<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

168<br />

persona che altri non era che una mia cugina defunta? La somiglianza<br />

dell’immagine, a detta di quelli che conoscevano questa donna, non lascia<br />

certo a desiderare”.<br />

«La conseguenza fu che da quel momento il signor Mumler non soltanto<br />

fece sedute medianiche ma eseguì per i suoi clienti anche le foto dei defunti<br />

evocati. In genere sono piuttosto nebulose e sfocate, con i lineamenti alquanto<br />

difficili da riconoscere, il che comunque non impedisce agli abitanti di<br />

Boston, entusiasti, di dichiararli veri, autentici. Chi si sarebbe mai aspettato<br />

168


delle immagini spettrali tanto presto!».<br />

Una tale scoperta, se fosse reale, avrebbe sicuramente conseguenze<br />

immense e sarebbe una delle classi di manifestazioni più notevoli. Esortiamo<br />

tuttavia ad accoglierla con una prudente riserva: gli Americani, che a detta<br />

del giornalista, ci sopravanzano in tante cose, hanno dimostrato di esserci<br />

superiori anche troppo nell’invenzione di fandonie.<br />

Per chiunque conosca le proprietà del perispirito, la cosa così di primo<br />

acchito - non sembra affatto impossibile dal punto di vista materiale: si<br />

vedono tante di quelle cose straordinarie che non bisognerebbe stupirsi di<br />

niente. Gli Spiriti ci hanno annunciato manifestazioni di nuovo genere, più<br />

sorprendenti ancora di quelle che già abbiamo avuto: questa sarebbe senza<br />

dubbio di questo tipo; però ancora una volta, fino ad una constatazione più<br />

affidabile di un resoconto giornalistico, è prudente nutrire qualche dubbio. Se<br />

la faccenda è vera, si diffonderà. Intanto, occorre guardarsi dal dare credito a<br />

tutte le affermazioni meravigliose che i nemici stessi dello Spiritismo si<br />

divertono a spargere per ridicolizzare coloro i quali le accettano con troppa<br />

ingenuità. Bisogna inoltre esser molto cauti ad attribuire agli Spiriti tutti i<br />

fenomeni insoliti che non si possono spiegare; un esame attento può rivelare,<br />

per lo più, una causa esclusivamente materiale di cui non ci si era accorti. E’<br />

una raccomandazione esplicita già espressa nel Libro dei medium.<br />

A sostegno di quanto abbiamo appena detto e a proposito della fotografia<br />

spiritica, riporteremo un altro articolo, ripreso da La Patrie del 23 febbraio<br />

del<br />

1863. Certamente metterà in guardia contro i giudizi affrettati.<br />

«Un giovane lord, che porta uno dei nomi più antichi e illustri della<br />

camera alta e che si è guadagnato grandi e numerosi successi, per la sua<br />

passione fotografica, in quest’arte - che forse è ancora più una scienza che<br />

un’arte - un giovane lord, dunque, perse una sorella verso la quale nutriva<br />

una profonda tenerezza. Accorato e prostrato dalla profonda depressione che<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

169<br />

troppo spesso induce la tristezza, lasciò i suoi apparecchi fotografici,<br />

abbandonò l’Inghilterra, fece un lungo viaggio in continente e non tornò alla<br />

sua quasi regale residenza del Lancashire che dopo un’assenza di quattro<br />

anni.<br />

«La sua disperazione, come accade sovente, era passata da una fase acuta<br />

ad una cronica, cioè a dire che, pur senza aver perso la sua intensità, aveva<br />

169


perduto la violenza e si era trasformata ormai in una muta rassegnazione.<br />

«Quando coloro che soffrono cercano consolazione, si rivolgono a Dio e<br />

poi al lavoro. Il giovane lord riprese dunque, a poco a poco, a frequentare il<br />

suo laboratorio e ad usare i suoi apparecchi fotografici.<br />

«Per una sorta di compromesso con il suo dolore, la prima immagine che<br />

cerca di far disegnare dalla luce fu l’interno della cappelletta ove giaceva la<br />

spoglia mortale della sorella. Una volta impresso il negativo, tornò nel suo<br />

laboratorio, sottomise la lastra di vetro ai trattamenti soliti ed espose infine il<br />

cliché alla luce per fare un provino.<br />

«Gettando lo sguardo su questo provino quasi svenne. L’interno della<br />

cappelletta era venuto bene, con una grande nettezza di particolari, ma nella<br />

parte meno chiara della fotografia compariva anche la testa della giovane<br />

defunta. Si distinguevano chiaramente i suoi tratti dolci e delicati e perfino il<br />

lungo drappeggio delle sue vesti: tuttavia si scorgevano attraverso questi<br />

drappeggi i minimi dettagli della cappella.<br />

«Il primo impulso del lord fu di credere a un’apparizione; ma poco dopo<br />

sorrise tristemente scuotendo la testa. In effetti si era ricordato che qualche<br />

anno prima, su quella stessa lastra fotografica, aveva ripreso un ritratto della<br />

sorella. Ritratto che, non essendo riuscito bene, egli aveva cancellato, ma non<br />

bene, tanto che adesso i suoi contorni vaghi si confondevano con la nuova<br />

immagine impressasi sulla lastra.<br />

«In Inghilterra alcuni artisti esercitano abitualmente questa bizzarra<br />

applicazione della fotografia. Fabbricano e vendono immagini doppie, le cui<br />

combinazioni insolite producono effetti strani ma piacevoli. Abbiamo visto<br />

una volta, ad esempio, un castello in rovina al di sotto del quale traspariva il<br />

parco, la facciata e le torri così com’erano prima della distruzione.<br />

«Ancora, si fanno anche dei ritratti di anziani sovrapposti ai quali si vede<br />

l’immagine di come erano nei tempi migliori della giovinezza».<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

170<br />

UNA REGINA MEDIUM<br />

Revue Spirite 1864, pag. 85<br />

Non avremmo preso l’iniziativa di parlare del fatto seguente, ma non<br />

abbiamo motivo di astenercene, poiché è riprodotto in molti giornali. Tra gli<br />

altri, Opinion nationale e Siècle del 22 febbraio 1864, dopo che è stato<br />

riportato nel Bulletin diplomatique.<br />

«Una lettera scritta da una persona ben informata rivela che recentemente,<br />

170


in una riunione privata nella quale era dibattuta la questione danese, la<br />

regina (Vittoria) dichiarò che non avrebbe fatto nulla senza consultare il<br />

principe Alberto. In effetti, dopo essersi ritirata alcuni istanti nella sua<br />

stanza, ritornò e disse che il principe si pronunciava contro la guerra. Questo<br />

fatto e altri simili sono trapelati e hanno dato origine all’opinione che<br />

sarebbe opportuno stabilire una reggenza».<br />

Avevamo quindi ragione quando abbiamo scritto che lo Spiritismo ha<br />

seguaci fin sui gradini dei troni; avremmo potuto dire: fin sui troni. Ma, come<br />

si vede, gli stessi sovrani non sfuggono ai giudizi rivolti a coloro che credono<br />

alle comunicazioni d’oltretomba. Gli Spiritisti, che si considera folli, si<br />

possono consolare, essendo in buona compagnia. Il contagio è dunque assai<br />

esteso se sale così in alto! Tra i principi stranieri ne conosciamo un buon<br />

numero che hanno questa pretesa debolezza, giacché fanno parte della<br />

Società Spiritista di Parigi. Come pretendere che l’idea non penetri<br />

nell’intera società, dal momento che sprigiona da ogni grado della scala<br />

sociale?<br />

Il curato di Marmande, da ciò, può vedere che non vi sono medium<br />

soltanto tra i lustrascarpe.<br />

Il Giornale di Poitiers, che riporta la medesima notizia, termina con<br />

questa riflessione: «Cadere così nel dominio degli Spiriti non significa<br />

abbandonare quello della realtà, che sola ha il diritto di guidare il mondo?».<br />

Fino a un certo punto condividiamo l’opinione del giornale, ma da un altro<br />

punto di vista. Secondo lui gli Spiriti non sono reali, perché per alcuni, non<br />

c’è realtà che in quel che si vede e si tocca. Ora, a questa stregua, Dio non<br />

sarebbe una realtà e tuttavia chi oserebbe dire che non guidi il mondo? Che<br />

non vi siano avvenimenti provvidenziali i quali conducono a un fine<br />

determinato? Ebbene, gli Spiriti sono strumenti della sua volontà. Ispirano gli<br />

uomini, a loro insaputa li sollecitano a fare questa o quella cosa, ad agire in<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

171<br />

una direzione piuttosto che in un’altra e tutto ciò nelle grandi circostanze<br />

come nelle decisioni della vita privata. Sotto tale aspetto, perciò, non<br />

condividiamo i pareri del giornale.<br />

Se gli spiriti ispirano in maniera occulta, questo accade al fine di lasciare<br />

all’uomo il libero arbitrio e la responsabilità degli atti personali. Se riceve<br />

l’ispirazione da uno Spirito malvagio, può essere certo di ricevere nello stesso<br />

tempo quella di uno Spirito buono, poiché Dio non fa rimanere l’uomo senza<br />

171


difese contro le cattive suggestioni. A lui solo spetta poi di pesare il pro e il<br />

contro e decidere secondo la sua coscienza.<br />

Nelle comunicazioni espresse per via medianica, l’individuo non deve<br />

privarsi del libero arbitrio più del dovuto; sarebbe un errore dirigere<br />

ciecamente e senza riflessione tutti i propri passi e tentativi secondo<br />

l’opinione degli Spiriti, poiché alcuni possono avere ancora le idee e i<br />

pregiudizi di quaggiù. Soltanto gli Spiriti molto superiori ne sono esenti. Gli<br />

Spiriti forniscono i propri consigli, i propri pareri; in caso di dubbio, si può<br />

discutere con essi come si faceva al tempo della loro vita terrena. Allora si è<br />

in<br />

grado di soppesare la forza degli argomenti. Gli Spiriti veramente buoni non<br />

si rifiutano mai. Se respingono ogni esame e richiedono una sottomissione<br />

assoluta, dimostrano che contano poco sulla bontà delle loro ragioni per<br />

convincere e devono essere tenuti in sospetto.<br />

Principalmente, gli Spiriti non vengono per tenerci al guinzaglio; lo scopo<br />

delle loro istruzioni è renderci migliori, dare la fede a chi non la possiede e<br />

non risparmiarci la pena di pensare da soli.<br />

Ecco ciò che non sanno quanti criticano le relazioni d’oltretomba; le<br />

trovano assurde, poiché le giudicano sull’idea che se ne fanno e non sulla<br />

realtà, che non conoscono affatto. Non bisogna neppure valutare le<br />

manifestazioni sugli abusi e le mancate attuazioni di alcuni individui, come<br />

non sarebbe ragionevole giudicare la religione riferendosi ai cattivi sacerdoti.<br />

Per sapere se vi è buona o cattiva applicazione di una qualsiasi cosa bisogna<br />

conoscerla, non superficialmente, ma a fondo. Se vi recate a un concerto per<br />

apprendere se la musica è buona e il musicista l’esegue ottimamente, bisogna<br />

prima di tutto conoscere la musica.<br />

Stabilito questo, ciò può servire da base per apprezzare il fatto in<br />

questione. Si biasimerebbe la regina se avesse detto: «Signori, il momento è<br />

grave; permettetemi un attimo di raccoglimento per pregare Dio di<br />

infondermi la decisione che devo prendere?». Il principe non è Dio, è vero.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

172<br />

Ma la regina è devota ed è probabile che abbia pregato Dio di ispirarle la<br />

risposta per mezzo del principe, il che fa lo stesso; lo fa intervenire come<br />

intermediario, in ragione dell’affetto che la lega a lui.<br />

I fatti possono altresì essere accaduti in un’altra maniera. Se quando il<br />

principe era in vita la regina aveva l’abitudine di non fare nulla senza il suo<br />

172


parere, ora che è morto chiede la sua opinione come se fosse vivo. Perché egli<br />

è Spirito e per lei non è morto. E’ sempre presso di lei, è la sua guida, il suo<br />

consigliere privato; tra loro solamente il corpo è assente. Se il principe fosse<br />

in<br />

vita, la regina si sarebbe comportata nello stesso modo: dunque non è mutato<br />

nulla nella sua condotta.<br />

Ora, la politica del principe-Spirito è buona o cattiva? Non spetta a noi<br />

giudicarlo. Quel che dobbiamo rilevare è l’opinione di coloro a cui sembra<br />

bizzarro, puerile e perfino stupido che una persona di buon senso possa<br />

credere alla realtà di qualcuno che non ha più corpo. A loro piace pensare che<br />

essi stessi, quando saranno morti, non saranno del tutto più niente. Ai loro<br />

occhi, la sovrana non avrebbe fatto un atto più sensato dell’affermare:<br />

«Signori, vado a interrogare le carte, oppure un astrologo».<br />

Se l’episodio è senza grandi conseguenze per la politica, non è lo stesso dal<br />

punto di vista dello Spiritismo, a causa della risonanza che ha avuto. La<br />

regina poteva sicuramente astenersi dal dire il motivo della sua assenza e che<br />

quello era il parere del principe. Dichiarandolo in una situazione tanto<br />

solenne ha dato espressione, in maniera pubblica, di credere negli Spiriti e<br />

nelle loro manifestazioni e si è riconosciuta come medium. Quando un tale<br />

esempio viene da una testa coronata, può fornire il dovuto coraggio a<br />

dichiarare la propria opinione a quanti sono collocati meno in alto.<br />

Non si può che ammirare la fecondità dei modi, impiegati dagli Spiriti, per<br />

obbligare gli increduli a parlare dello Spiritismo e farne penetrare l’idea in<br />

tutti i ranghi della società. In questa circostanza, la loro è una critica con molti<br />

riguardi.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

173<br />

PRODUZIONI SPIRITICHE E VISIONI<br />

TEORIA DEI SOGNI<br />

Revue Spirite 1865, pag. 207<br />

E’ veramente strano che un fenomeno così diffuso come i sogni sia stato<br />

oggetto di tanta indifferenza da parte della scienza, e si cerchi ancora<br />

l’origine<br />

di queste visioni. Dire che sono prodotti dell’immaginazione non è una<br />

soluzione del problema; sono parole con le quali si vuole spiegare ciò che non<br />

si comprende e non spiegano nulla. In ogni caso, l’immaginazione è frutto<br />

dell’intelletto; ora, dal momento che non si può ammettere né intelletto né<br />

173


immaginazione nella materia bruta, bisogna proprio credere che l’anima<br />

esista per un qualche motivo. I sogni sono ancora un mistero per la scienza,<br />

in<br />

quanto si è ostinata a chiudere gli occhi sulla causa spirituale.<br />

Si cerca l’anima nelle pieghe cerebrali, mentre essa si innalza<br />

costantemente dinanzi a noi, libera e indipendente, in un’infinità di<br />

manifestazioni inesplicabili con le sole leggi della materia. Particolarmente<br />

nei sogni, il sonnambulismo naturale e artificiale, la doppia vista a distanza.<br />

Non in fenomeni rari, eccezionali, microscopici, che esigono pazienti indagini<br />

da parte dello scienziato e del filosofo, ma in quelli più diffusi. E’ là e sembra<br />

dire: Guardate e mi vedrete; sono sotto i vostri occhi e non mi vedete; mi<br />

avete visto tante e tante volte; mi vedete tutti i giorni; perfino i bambini mi<br />

vedono. Il dotto e l’ignorante, l’uomo di genio e l’idiota mi scorgono e voi<br />

non mi riconoscete.<br />

Ma vi sono persone che sembrano avere paura di guardarla in faccia e<br />

acquisire la prova della sua esistenza. A quanti la cercano in buona fede è<br />

mancata, fino ad oggi, la sola chiave che poteva farla loro riconoscere. Questa<br />

chiave, lo Spiritismo l’ha dispensata per mezzo della legge che governa i<br />

rapporti tra il mondo fisico e il mondo spirituale; con il suo aiuto e quello<br />

delle osservazioni sulle quali si appoggia, fornisce la spiegazione più logica<br />

che sia mai stata data dei sogni. Dimostra che il sogno, il sonnambulismo,<br />

l’estasi, la doppia vista, il presentimento, l’intuizione dell’avvenire, la<br />

penetrazione del pensiero, non sono che varianti e gradi di un medesimo<br />

principio: l’emancipazione dell’anima, più o meno svincolata dalla materia.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

174<br />

Riguardo ai sogni, rende conto con precisione di tutte le varietà che<br />

presentano? No, non ancora; possediamo il principio ed è già molto. Quelli<br />

che possiamo esplicare ci mettono sulla via degli altri; indubbiamente ci<br />

mancano ulteriori conoscenze, che acquisiremo in futuro. Non esiste una sola<br />

scienza che abbia dispiegato, nei primi passi, tutte le sue conseguenze e le sue<br />

applicazioni. Queste non possono completarsi che attraverso osservazioni<br />

successive. Lo Spiritismo, appena nato, è come la chimica tra le mani dei<br />

Lavoisier e dei Berthollet, suoi primi creatori. Essi hanno scoperto le leggi<br />

fondamentali; e i primi punti basilari hanno poi indirizzato verso nuove<br />

esplorazioni.<br />

Tra i sogni, alcuni hanno un carattere tanto reale che non si possono<br />

174


attribuire, razionalmente, al solo gioco dell’immaginazione; di questi, al<br />

risveglio, si ottiene la prova della veridicità di quanto è stato visto e che non<br />

si pensava minimamente. Più difficili da spiegare sono i rimanenti che<br />

presentano figure incoerenti, fantastiche, senza apparente oggettività. Uno<br />

studio approfondito del fenomeno singolare delle creazioni fluidiche ci porrà,<br />

senza ombra di dubbio, sulla giusta direzione.<br />

Nell’attesa, proponiamo una teoria che sembra far progredire la questione.<br />

Non la diamo per assoluta ma solo come logicamente fondata, potendo<br />

diventare argomento di studio. Ci è stata fornita da uno dei nostri migliori<br />

medium, in stato di sonnambulismo lucido e in occasione del fatto seguente.<br />

Pregato dalla madre di una giovane donna di procurarle notizie della<br />

figlia, che si trovava a Lione, la vide coricata e addormentata, descrivendo<br />

con esattezza l’appartamento ove alloggiava. Questa ragazza, diciassettenne,<br />

era medium scrivente; sua madre chiese se aveva la disposizione a divenire<br />

medium veggente. Attendete, rispose il sonnambulo, bisogna che segua le<br />

tracce del suo Spirito, che non è nel corpo in questo momento. E’ qui, villa<br />

Ségur, nella sala dove siamo, attirata dal vostro pensiero; vi vede e vi ascolta.<br />

Per ella è un sogno, del quale non si rammenterà quando sarà desta.<br />

Si può, aggiunse, dividere i sogni in tre categorie, caratterizzate da una<br />

differente intensità di ricordo; esso dipende dal grado di libertà in cui si trova<br />

lo Spirito. Sono:<br />

1° I sogni provocati dall’azione della materia e dei sensi sullo Spirito;<br />

l’organismo vi gioca un ruolo preponderante, attraverso l’intima unione del<br />

corpo e dello Spirito. Si ricordano chiaramente e anche se la memoria è poco<br />

sviluppata, se ne conserva un’impressione durevole.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

175<br />

2° I sogni che si possono definire misti. Partecipano contemporaneamente<br />

della materia e dello Spirito, il cui svincolamento è più completo. Vengono<br />

rievocati al risveglio per essere dimenticati subito dopo, a meno che qualche<br />

particolarità venga a destarne il ricordo.<br />

3° I sogni eterei o puramente spirituali. Sono prodotti solamente dallo<br />

Spirito, emancipato dalla materia quanto può esserlo durante la vita del<br />

corpo. Non ne restano tracce e anche se rimane una vaga reminescenza che si<br />

è sognato, nessuna circostanza saprebbe riportare alla memoria ciò che è<br />

avvenuto nel corso del sonno.<br />

Il sogno della giovane ragazza appartiene alla terza categoria, poiché non<br />

175


se ne sovviene affatto. E’ stata condotta qua da uno Spirito ben conosciuto nel<br />

mondo spiritista lionese e perfino in quello europeo (il sonnambulo-medium<br />

lo descrive come Spirito-Carità). L’ha portata affinché conservi, se non un<br />

ricordo preciso, almeno il presentimento del bene che si può trarre da una<br />

fede salda, pura e santa, e del bene che si può donare agli altri e a se stessi.<br />

Disse, rivolta alla madre, che se avesse ricordato egualmente bene, nello<br />

stato normale, quel che poteva rievocare in quell’istante delle precedenti<br />

incarnazioni, non sarebbe restata a lungo nell’immobilità in cui si trovava.<br />

Vedeva chiaramente e riusciva ad avanzare senza esitazioni, mentre nelle<br />

condizioni ordinarie abbiamo come una benda sugli occhi. Mormorò agli<br />

assistenti: «Grazie di esservi occupati di me». Poi abbracciò sua madre.<br />

Quanto è felice! aggiunse il medium terminando, quanto è felice di questo<br />

sogno del quale non si ricorderà, ma che lascerà in lei una impressione<br />

salutare! I sogni incoscienti procurano sensazioni indefinibili di contentezza e<br />

felicità, delle quali non si arriva a dare spiegazione, anticipando le gioie degli<br />

Spiriti beati.<br />

Da tutto questo scaturisce che gli Spiriti incarnati possono subire<br />

trasformazioni che modificano le loro attitudini. Un fatto, forse non<br />

sufficientemente osservato, viene a sostegno della teoria. Si sa che l’oblio al<br />

risveglio è uno dei caratteri del sonnambulismo. Ora, dal primo grado di<br />

lucidità, lo Spirito passa talvolta a un grado più elevato, che è differente<br />

dall’estasi, nel quale acquisisce nuove idee e percezioni più fini. Uscendo dal<br />

secondo grado per rientrare nel primo, non ricorda né ciò che ha detto né ciò<br />

che ha veduto. Poi, ripassando da questo allo stato di veglia, vi è un nuovo<br />

oblio. Una cosa è da notare: vi è memoria, dal grado superiore, del livello<br />

inferiore, mentre vi è oblio, dal livello inferiore, del grado superiore.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

176<br />

E’ dunque evidente che tra i due stati sonnambolici, dei quali abbiamo<br />

appena parlato, accade qualcosa d’analogo a quel che ha luogo tra la<br />

condizione di veglia e il primo grado di lucidità; questo qualcosa influisce<br />

sulle facoltà e le attitudini dello Spirito. Si direbbe che dallo stato di veglia al<br />

primo grado, lo Spirito è privato di un velo; dal primo al secondo di un altro.<br />

Nei gradi superiori i veli non esistono più, lo Spirito vede cosa c’è al di sotto e<br />

se ne rammenta. Ridiscendendo nella scala, i veli si riformano l’uno dopo<br />

l’altro e nascondono quanto vi è al di sopra, facendogli perdere ogni<br />

reminiscenza. La volontà del magnetizzatore, talvolta, ha successo nel<br />

176


dissipare tale velo fluidico e restituire i ricordi.<br />

Sussiste, come si può notare, una grande analogia tra i due stati<br />

sonnambolici e le differenti categorie di sogni precedentemente descritte.<br />

Appare probabile, nell’uno e nell’altro caso, che lo Spirito si trovi in una<br />

situazione identica. Salendo ciascun gradino, si eleva al di sopra di una coltre<br />

di nebbia; la sua vista e le sue percezioni diventano più nitide.<br />

STUDI SUGLI SPECCHI MAGICI O PSICHICI. IL VEGGENTE DELLA SELVA DI<br />

ZIMMERWALD<br />

Revue Spirite 1865, pag. 289<br />

Nella Revue Spirite di ottobre 1864, abbiamo fornito un resoconto<br />

dettagliato delle osservazioni fatte su un contadino del cantone di Berna, il<br />

quale possiede la facoltà di vedere cose lontane in un bicchiere. Nuove visite<br />

effettuate poco tempo fa ci hanno permesso di completare la nostra indagine<br />

e rettificare, su taluni punti, la teoria che avevamo proposto riguardo gli<br />

oggetti volgarmente designati con il nome di specchi magici, o più<br />

esattamente denominati specchi psichici. Dal momento che cerchiamo<br />

innanzi tutto la verità e non abbiamo la pretesa di essere infallibili, quando ci<br />

accade di sbagliare non esitiamo ad ammetterlo. Non conosciamo nulla di più<br />

sciocco dell’ostinarsi su un’opinione erronea.<br />

Ricordiamo che si attribuisce il nome di specchi magici ad oggetti di<br />

diversa forma e natura, quasi sempre molto riflettenti come bicchieri, caraffe,<br />

cristalli, lastre metalliche, nei quali talune persone scorgono cose lontane.<br />

Un’attenta osservazione ci ha convinto che la facoltà implicata non è altro che<br />

la doppia vista, altrimenti detta visione spirituale o psichica, indipendente<br />

dai sensi corporei. L’esperienza aveva dimostrato, ogni giorno, che la<br />

capacità<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

177<br />

esisteva senza l’ausilio di alcun oggetto. Avevamo quindi pensato, in modo<br />

deciso, alla loro inutilità, reputando che erano necessari soltanto se la persona<br />

ne faceva uso per abitudine. Ogni individuo veggente con il loro concorso, se<br />

ne aveva la volontà, poteva vedere egualmente bene senza adoperarli. Questa<br />

è una conclusione errata, come dimostreremo.<br />

Forniremo, prima di tutto, una breve narrazione relativa ai nuovi fatti<br />

osservati, in quanto sono fondamentali per la comprensione delle spiegazioni<br />

cui danno luogo.<br />

Sono quindi ritornato da quest’uomo, accompagnato dal comandante di<br />

177


W. che ha voluto prestarsi come interprete. Dapprima si è occupato della<br />

nostra salute, descrivendo con facilità e perfetta accuratezza la sede, la causa<br />

e la natura del male, indicando anche i rimedi necessari.<br />

Poi, senza alcuna richiesta da parte mia, ha parlato del nostro lavoro, i suoi<br />

fini e i risultati conseguiti, negli stessi termini dell’anno precedente, senza<br />

però aver conservato il ricordo di quanto aveva detto allora. Comunque ha<br />

approfondito maggiormente la materia, della quale è sembrato comprendere<br />

meglio la portata. E’ entrato in dettagli particolareggiati riguardo il cammino<br />

attuale e futuro della cosa di cui ci occupiamo, le circostanze che potranno<br />

condurre a questo o quel risultato, gli ostacoli che verranno frapposti e la<br />

maniera di superarli, le persone che svolgono o devono svolgere un ruolo pro<br />

o contro, le altre sulla cui devozione e sincerità si può contare o no,<br />

descrivendole peraltro con precisione nel fisico e nel morale per provare che<br />

le conosceva perfettamente. In poche parole ci ha dato istruzioni esaurienti e<br />

logicamente motivate, tanto più ragguardevoli perché confermano e<br />

completano, su diversi punti, quelle dei nostri Spiriti protettori. Le parti di<br />

cui eravamo in grado di apprezzare l’esattezza, non lasciavano dubbi sulla<br />

sua chiaroveggenza. Abbiamo conversato molte volte. In ogni occasione è<br />

ritornato sul medesimo soggetto, confermandolo o integrandolo con altri<br />

ragguagli, senza mai contraddirsi, essendo coerente anche con quanto aveva<br />

affermato lo scorso anno. Gli ultimi colloqui sembravano essere il<br />

proseguimento dei precedenti.<br />

Molte informazioni erano di natura personale e confidenziale. Per questo<br />

ci asteniamo dal riportarle in dettaglio; le abbiamo accennate, a grandi linee,<br />

per i motivi importanti che ne sono scaturiti e che ora menzioniamo. Sono,<br />

senza dubbio, di alto interesse per noi. Ma il nostro scopo principale,<br />

tornando a vedere il veggente, era quello di effettuare nuovi studi inerenti la<br />

sua facoltà, a beneficio della scienza spiritica.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

178<br />

Un fatto constatato è che non si deve forzare la lucidità. Le immagini si<br />

presentano e lui le riferisce, ma non si può obbligarlo a vedere ciò che<br />

desideriamo o che pensiamo, nonostante sia in grado di leggere nel pensiero.<br />

Nella seduta principale che ci fu dedicata, tentammo inutilmente di dirigere<br />

la sua attenzione in altre direzioni. Malgrado vari sforzi, dichiarò di non<br />

scorgere nulla nel bicchiere.<br />

Quando tratta un argomento, quindi, si possono porre domande ad esso<br />

178


pertinenti, ma invano lo si potrà interpellare a proposito di un soggetto<br />

qualsiasi. Accade anche che passi bruscamente dal tema di cui si sta<br />

occupando a un altro completamente differente e poi ritorni al precedente.<br />

Allorché se ne chiede la ragione, risponde che riporta quel che percepisce e<br />

ciò non dipende da lui.<br />

Vede spontaneamente le persone assenti e lontane quando hanno diretta<br />

connessione con gli oggetti del suo esame, ma non altrimenti. Il punto di<br />

partenza è la persona interrogante e il luogo ove risiede; da qui si<br />

concatenano i fatti successivi. Vanamente lo mettemmo alla prova con<br />

l’esperienza seguente. Un nostro amico di Parigi, che ci aveva scritto,<br />

desiderava che consultassimo il veggente a proposito della malattia di sua<br />

figlia. Gli consegnammo la lettera, dicendo di collocarla nel cavo della mano,<br />

sotto il fondo del bicchiere, pensando che l’irraggiamento del fluido avrebbe<br />

facilitato la visione psichica. Non avvenne nulla: il riflesso bianco della carta,<br />

al contrario, lo metteva a disagio. Sosteneva che quella persona era troppo<br />

lontana. Tuttavia, qualche istante prima, aveva tratteggiato, con estrema<br />

precisione e fin nei minimi particolari, un individuo al quale non pensavo<br />

assolutamente e che abitava, rispetto all’amico che mi aveva inviato la<br />

missiva, a una distanza quattro volte maggiore. Ma il primo aveva relazione<br />

con determinati contenuti che mi concernevano, mentre il secondo vi era<br />

estraneo. La catena degli avvenimenti lo conduceva verso l’uno e non verso<br />

l’altro.<br />

La sua lucidità, dunque, non è né flessibile, né facile da trattare e non si<br />

presta affatto ai capricci dell’interpellante. In nessun modo è idoneo a<br />

soddisfare coloro che arrivano soltanto per curiosità. Poiché legge nel<br />

pensiero, la prima attenzione è rivolta alle intenzioni del visitatore, se lo vede<br />

per la prima volta. Se i propositi non sono seri e ritiene che il fine del<br />

tentativo da compiersi non sia morale e nemmeno utile, rifiuta di parlare e<br />

manda via chiunque venga a chiedere presagi per il futuro o formulare<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

179<br />

questioni futili e indiscrete. In poche parole, è un veggente serio e non un<br />

indovino.<br />

La sua chiaroveggenza, come abbiamo già detto lo scorso anno, si applica<br />

principalmente alle sorgenti e ai corsi d’acqua sotterranei; non è che<br />

secondariamente e per cortesia che si occupa di altre cose.<br />

E’ molto ignorante sui principi più elementari della scienza, ma possiede<br />

179


una naturale capacità di giudicare e la sua lucidità supplisce sovente alla<br />

carenza di conoscenze acquisite. Eccone un esempio.<br />

Un giorno, in nostra presenza, qualcuno lo stava interrogando circa la<br />

possibile esistenza di una fonte minerale in una data località, Non c’era<br />

sicuramente, rispose, in quanto il terreno non appariva adatto. Gli facemmo<br />

osservare che le origini delle sorgenti, talvolta, sono abbastanza lontane dal<br />

sito in cui sono visibili e che esse filtrano attraverso gli strati della terra. E’<br />

vero, proseguì, ma vi sono regioni in cui gli strati hanno una disposizione<br />

orizzontale e altre in cui questa è verticale. Nel luogo in questione i piani<br />

sono verticali: quello è l’ostacolo. Da dove proveniva l’idea della direzione<br />

delle incrostazioni terrestri, dal momento che non aveva la minima nozione<br />

di geologia?<br />

L’abbiamo accuratamente osservato nel corso delle sue operazioni ed ecco<br />

cosa abbiamo notato.<br />

Appena seduto prende il bicchiere e scruta alternativamente il fondo e gli<br />

assistenti e per quasi un quarto d’ora discute di cose e persone irrilevanti,<br />

dopodiché affronta il tema principale. In quell’attimo, i suoi occhi<br />

abitualmente vivi e penetranti si chiudono a metà, si deformano e si<br />

contraggono. La pupilla sparisce in alto e non lascia intravedere che il bianco.<br />

Di quando in quando, se fissa qualcuno, la pupilla si mostra in parte per un<br />

istante, poi scompare di nuovo totalmente e lo sguardo rimane rivolto al<br />

fondo del bicchiere o alle linee che traccia con il gesso. Pertanto, è evidente<br />

che in tali condizioni non può vedere con gli occhi. Eccetto queste<br />

particolarità, non manifesta alcuna palese anormalità. Il linguaggio è quello<br />

di un uomo serio e riflessivo. Parla con semplicità, senza enfasi, come nello<br />

stato ordinario e non sembrerebbe un ispirato.<br />

La sera in cui abbiamo avuto la seduta principale, per mezzo di un<br />

medium scrivente abbiamo invocato istruzioni, dai buoni Spiriti, concernenti<br />

i fatti dei quali eravamo stati testimoni.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

180<br />

Domanda. Che bisogna pensare delle rivelazioni spontanee che ci ha<br />

accordato oggi il veggente della foresta? - Risposta. Abbiamo voluto darvi<br />

una prova della facoltà di quest’uomo. Avevamo preparato il tema che<br />

doveva trattare e per tale motivo non ha potuto rispondere alle altre<br />

domande che gli avete rivolto. Quanto ha riferito non è che la nostra<br />

opinione. Vi siete stupiti, ma egli si esprimeva per noi senza saperlo e ora non<br />

180


sa più quel che ha detto, come non rammenta più cosa ha rivelato l’anno<br />

scorso, poiché la sua intelligenza non arriva fin là. Parlando, non<br />

comprendeva affatto la portata di ciò che asseriva, ma ha svolto il proprio<br />

ruolo in modo migliore di come poteva esercitarlo il medium attuale;<br />

quest’ultimo avrebbe avuto timore di andare troppo lontano. Ci siamo serviti<br />

di lui perché è uno strumento più docile in relazione agli insegnamenti che<br />

volevamo concedervi.<br />

Domanda. - Ha parlato di un individuo che secondo il ritratto fisico e<br />

spirituale fornitoci, nonché per la sua posizione, sembrerebbe essere quel tal<br />

personaggio; potreste confermare se è lui, in effetti, che ha voluto descrivere?<br />

- Risposta. Ciò che dovevate sapere, egli l’ha detto.<br />

NOTA. - E’ chiaro che la virtù naturale di questa persona ha attinenza con<br />

la medianità, perlomeno occasionalmente e non in maniera permanente.<br />

Vale a dire, la lucidità è a lui propria, non viene sostenuta dagli Spiriti.<br />

Questi, però, possono dare alla facoltà la direzione che più ritengono<br />

opportuna e, in casi determinati, ispirare ciò che deve riferire, ossia quel<br />

che è necessario che riferisca. Dunque, all’occorrenza, egli è un medium<br />

incosciente.<br />

La capacità di vedere a distanza e attraverso i corpi opachi ci appare<br />

straordinaria, incomprensibile soltanto perché costituisce un senso dal<br />

quale non traiamo beneficio nello stato normale. Siamo esattamente come i<br />

ciechi dalla nascita, che non intendono che si possa ravvisare l’esistenza, la<br />

forma e le proprietà degli oggetti senza toccarli. Ignorano che il fluido<br />

luminoso è l’intermediario che mette in relazione con le cose lontane e ne<br />

porta l’immagine. Senza la conoscenza delle prerogative del perispirito,<br />

non possiamo comprendere cos’è vedere senza il concorso degli occhi e<br />

siamo, al riguardo, veri ciechi. La facoltà, che si manifesta mediante il<br />

fluido perispiritico, non è più meravigliosa e miracolosa di quella di vedere<br />

gli astri, distanti miliardi di miglia, per mezzo del fluido luminoso.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

181<br />

Domanda. Abbiate la bontà di dirci se il bicchiere di cui l’uomo si serve è<br />

veramente utile e se potrebbe vedere egualmente bene in un altro bicchiere,<br />

un oggetto qualsiasi, o addirittura senza alcun oggetto, se ne avesse volontà;<br />

se la necessità e l’esclusività del bicchiere non sono che un effetto<br />

dell’abitudine, che gli fa credere di non poterne fare a meno; infine, se la<br />

presenza del bicchiere è indispensabile, quale efficacia può esercitare sulla<br />

lucidità. - Risposta. Essendo lo sguardo concentrato sul fondo del bicchiere, il<br />

181


iflesso luminoso agisce dapprima sugli occhi, poi sul sistema nervoso e<br />

provoca una sorta di semisonnambulismo, o più esattamente sonnambulismo<br />

vigile, nel quale lo Spirito svincolato dalla materia acquista la<br />

chiaroveggenza, o visione dell’anima, che voi denominate seconda vista.<br />

Esiste una certa relazione tra la forma del fondo del bicchiere e la forma<br />

esteriore o disposizione degli occhi. E’ per questo che non si reperiscono<br />

facilmente soggetti e bicchieri che riuniscano tutte le condizioni necessarie.<br />

Quantunque, in apparenza, i bicchieri sembrino simili, vi sono, nelle qualità<br />

riflettenti e nelle modalità di irraggiamento, secondo la conformazione, lo<br />

spessore e altre caratteristiche, numerose sfumature che voi non potete<br />

apprezzare ma che si dimostrano appropriate per ogni singolo organismo.<br />

Perciò il bicchiere è per lui un mezzo per sviluppare e rendere stabile la<br />

lucidità. E’ realmente necessario, poiché la condizione lucida non è<br />

permanente, ha bisogno di essere provocata. Un altro oggetto non potrebbe<br />

sopperirvi e lo stesso bicchiere che produce questo effetto non<br />

determinerebbe nulla su un’altra persona, anche veggente. I modi di suscitare<br />

la lucidità variano a seconda degli individui.<br />

CONSEGUENZE DELLA SPIEGAZIONE PRECEDENTE<br />

Eccoci arrivati al punto principale che ci eravamo proposti. La<br />

chiarificazione che è stata data sembra risolvere la questione con perfetta<br />

evidenza. Tutto è nelle parole: la lucidità non è permanente in quest’uomo.<br />

Il bicchiere è un mezzo per scatenarla, con l’azione dell’irraggiamento sul<br />

sistema nervoso. Ma occorre che l’irraggiamento abbia affinità con<br />

l’organismo; quindi una grande varietà di oggetti può produrre il risultato<br />

sugli individui predisposti a subirne la peculiare influenza. Da ciò deriva che:<br />

1° L’impiego di agenti artificiali è inutile per coloro nei quali la visione<br />

psichica si presenta spontaneamente o in modo permanente; 2° i predetti<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

182<br />

agenti sono indispensabili quando la facoltà ha bisogno di essere provocata;<br />

3° essi devono essere appropriati all’organismo fisico, e quello che possiede<br />

efficacia sugli uni, può non produrre nulla negli altri.<br />

Talune particolarità del nostro veggente trovano ragione di essere in<br />

questa spiegazione.<br />

La lettera collocata sotto il fondo del bicchiere, invece di facilitarlo lo<br />

disturba, poiché modifica la natura del riflesso che gli è caratteristico.<br />

All’inizio, abbiamo detto, parla di cose indifferenti osservando il bicchiere.<br />

182


Questo perché l’azione non è istantanea e la conversazione preliminare, senza<br />

finalità apparenti, si protrae il tempo necessario alla produzione dell’effetto.<br />

Come lo stato lucido non si sviluppa che gradualmente, nello stesso modo<br />

non termina mai bruscamente; è la ragione per cui l’uomo continua a vedere,<br />

per alcuni istanti, dopo che ha cessato di fissare il bicchiere. E’ la circostanza<br />

che ci aveva fatto reputare superfluo l’oggetto. Ma la condizione di lucidità è<br />

in qualche maniera fittizia in lui e di quando in quando deve ricorrere al<br />

bicchiere per conservarla.<br />

Si comprende, fino a un certo punto, lo sviluppo della facoltà con l’ausilio<br />

di mezzi materiali, ma come può presentarsi nel bicchiere l’immagine di una<br />

persona lontana? Solamente lo Spiritismo è in grado di risolvere il problema,<br />

attraverso la conoscenza che fornisce riguardo la natura dell’anima, le facoltà<br />

che possiede, le proprietà del suo involucro perispiritico, il suo<br />

irraggiamento, il potere di emancipazione e l’autonomia dal corpo fisico.<br />

Nello stato di libertà, l’anima utilizza le percezioni che le sono specifiche,<br />

senza il concorso degli organi materiali; la visione è un attributo dell’essere<br />

spirituale, che vede senza l’aiuto degli occhi, nello stesso modo che sente<br />

senza l’ausilio degli organi dell’udito. Se i sensi corporali fossero<br />

indispensabili alle percezioni dell’anima, ne conseguirebbe che dopo la<br />

morte questa dovrebbe essere sorda e cieca. L’autonomia completa che<br />

invece ha luogo si produce parzialmente nel corso della vita terrena; allora si<br />

manifesta il fenomeno della visione spirituale, altrimenti detta doppia vista o<br />

seconda vista, o ancora visione psichica, in cui la facoltà si estende tanto più<br />

lontano quanto maggiore è l’irraggiamento dell’anima.<br />

Nella circostanza in questione, l’immagine non si forma nella sostanza del<br />

bicchiere. E’ l’anima che percepisce l’oggetto nel luogo in cui si trova.<br />

Essendo il bicchiere l’agente provocatore dello stato lucido, le figure<br />

appaiono naturalmente nella direzione del fondo. Come colui che ha bisogno<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

183<br />

di un cannocchiale per scorgere ciò che non riesce a distinguere ad occhio<br />

nudo. L’immagine dell’oggetto non è nello strumento, ma nel senso in cui<br />

sono rivolte le lenti che permettono di vedere. Se gli togliete il cannocchiale,<br />

non vede più nulla. Proseguendo nella comparazione, diremo che l’individuo<br />

in possesso di una buona vista non ha esigenza di occhiali, alla maniera di chi<br />

gode naturalmente della visione psichica, il quale non ha necessità di mezzi<br />

artificiali per suscitarla.<br />

183


Qualche anno fa, un medico scoprì che disponendo tra i due occhi, sopra il<br />

naso, un tappo di caraffa oppure una boccetta di cristallo o di metallo<br />

brillante e facendo convergere verso l’oggetto, per breve tempo, i raggi visivi,<br />

la persona entrava in una sorta di stato catalettico. Allora potevano insorgere<br />

quelle facoltà che si rilevano presso taluni sonnambuli: tra le altre<br />

l’insensibilità e la visione a distanza attraverso elementi opachi. La situazione<br />

si esauriva poco a poco con la rimozione dell’oggetto. Si trattava,<br />

evidentemente, di un effetto magnetico, prodotto per mezzo di un corpo<br />

inerte. Quale ruolo fisiologico svolge il riflesso luminoso nel fenomeno? Si<br />

ignora. Ma è stato riscontrato che se questa condizione è necessaria in molti<br />

casi, non lo è sempre e il medesimo esito viene ottenuto, su alcuni individui,<br />

impiegando oggetti poco riflettenti.<br />

La manifestazione, alla quale si diede il nome di ipnotismo, provocò<br />

scalpore tra gli uomini di scienza. Vennero effettuati esperimenti e parecchi<br />

ebbero successo, altri furono negativi, come doveva necessariamente<br />

accadere, poiché le attitudini personali non sono identiche in tutti i soggetti.<br />

La cosa, in se stessa eccezionale, valeva sicuramente la pena di essere<br />

studiata. E’ spiacevole dirlo, ma appena ci si accorse che era una porta<br />

segreta<br />

attraverso la quale il magnetismo e il sonnambulismo potevano penetrare,<br />

sotto altra forma e altro nome, nel santuario della scienza ufficiale, non si<br />

parlò più di ipnotismo.<br />

Comunque la natura non perde mai i diritti che le spettano. Se le sue leggi<br />

sono ignorate in una data epoca, ritorna spesso alla carica, le presenta sotto<br />

aspetti diversi e costringe, prima o poi, ad aprire gli occhi. Lo Spiritismo ne è<br />

una prova. Lo negano, lo denigrano, lo respingono, ma bussa a tutte le porte<br />

in cento modi differenti ed entra, loro malgrado, in casa di coloro che non<br />

vogliono sentirne discutere.<br />

Avvicinando il caso di cui ci occupiamo con le spiegazioni sopra<br />

enunciate, si nota nelle conseguenze e nelle cause una sorprendente analogia.<br />

Si può trarre quindi la conclusione che gli oggetti comunemente definiti<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

184<br />

specchi magici, altro non sono che agenti ipnotici, infinitamente dissimili<br />

nella configurazione e negli effetti, a seconda della costituzione e del grado<br />

delle disposizioni di ognuno.<br />

Appurato ciò, non vi sarebbe nulla di impossibile nel fatto che certi<br />

184


individui, dotati spontaneamente e momentaneamente della facoltà,<br />

subiscano, a loro insaputa, l’influenza magnetica di oggetti esterni sui quali<br />

fissano involontariamente gli occhi. Il riflesso dell’acqua, di un lago, di uno<br />

stagno, di un fiume, perfino di un astro, non potrebbe produrre gli stessi<br />

effetti di un bicchiere o una caraffa su certe organizzazioni opportunamente<br />

predisposte? Questa non è che un’ipotesi, la quale ha bisogno di essere<br />

confermata dall’esperienza.<br />

Il fenomeno, del resto, non è una scoperta moderna. E si rinviene, ai nostri<br />

giorni, anche presso i popoli più arretrati. Ma quel che esiste nella natura ha<br />

il<br />

privilegio di appartenere a tutti i tempi e tutti i luoghi. Dapprima lo si accetta<br />

come un qualcosa di reale: la spiegazione arriva successivamente con il<br />

progresso, a mano a mano che l’uomo avanza nella conoscenza delle leggi<br />

che regolano il mondo.<br />

Tali sono le conseguenze che ci sembrano scaturire, logicamente, dai fatti<br />

osservati.<br />

LA MEDIANITÀ CON IL BICCHIERE D’ACQUA<br />

Revue Spirite 1868, pag. 161<br />

Uno dei nostri corrispondenti di Ginevra ci segnala interessanti dettagli<br />

circa un nuovo tipo di medianità veggente, che consiste nel vedere in un<br />

bicchiere di acqua magnetizzata. Questa facoltà ha molti rapporti con quella<br />

del chiaroveggente di Zimmerwald, del quale abbiamo fornito un resoconto<br />

circostanziato nella Revue di ottobre 1864, pagina 289 e di ottobre 1865,<br />

pagina 289. La differenza consiste nel fatto che quest’ultimo utilizza un<br />

bicchiere vuoto, sempre lo stesso e la facoltà appare ristretta alla sua persona.<br />

Il fenomeno di cui siamo venuti a conoscenza si produce, al contrario, con<br />

l’ausilio di un bicchiere contenente acqua magnetizzata e sembra diffondersi.<br />

Se così accadrà, la medianità veggente potrà diventare comune come quella<br />

scrivente. Ecco gli insegnamenti che ci sono stati dati, secondo i quali ognuno<br />

potrà tentare di porsi in condizioni favorevoli.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

185<br />

«La medianità veggente, per mezzo del bicchiere di acqua magnetizzata, si<br />

è già rivelata in un certo numero di persone; da un mese, abbiamo quindici<br />

veggenti del genere, ciascuno con la propria specialità. Uno dei migliori è una<br />

giovane signora che non sa né leggere e né scrivere; è particolarmente idonea<br />

contro le malattie ed ecco come i nostri buoni Spiriti procedono per mostrarci<br />

185


il male e il rimedio. Prendo un esempio a caso. Una povera donna, che si<br />

trovava alla riunione, aveva ricevuto un brutto colpo al petto; comparve<br />

completamente nel bicchiere come in una fotografia e portò la mano sulla<br />

parte sofferente. Madame V... (il medium) vide in seguito il petto aprirsi e<br />

notò sangue rappreso, rimasto nel punto ove il colpo era stato dato. Poi tutto<br />

scomparve per fare posto all’immagine dei rimedi, che consistevano in un<br />

impiastro di pece bianca e un bicchiere contenente benzoino. La donna fu<br />

perfettamente guarita dopo aver seguito questa cura.<br />

«Quando si tratta di un ossesso, il medium vede i cattivi Spiriti che lo<br />

tormentano; dopodiché appaiono, come rimedi, lo Spirito simbolizzante la<br />

preghiera e due mani che magnetizzano.<br />

«Abbiamo un altro medium la cui specialità è vedere gli Spiriti. Poveri<br />

Spiriti sofferenti, per il suo tramite, hanno spesso presentato scene<br />

commoventi per farci comprendere le loro pene. Un giorno abbiamo evocato<br />

lo Spirito di un individuo che si era annegato volontariamente. Apparve<br />

nell’acqua torbida e non si vedeva che il retro della testa con i capelli a metà<br />

immersi. Per due sedute ci è stato impossibile scorgere il suo volto. Abbiamo<br />

allora recitato la preghiera per i suicidi; il giorno seguente il medium vide il<br />

capo fuori dell’acqua e si riconobbero i tratti di un parente di uno dei membri<br />

della Società. Abbiamo continuato le nostre preghiere e sebbene il viso porti<br />

sempre i segni della sofferenza, è sembrato mostrare una nuova espressione.<br />

«Da qualche tempo nella casa di una signora che abita in un sobborgo di<br />

Ginevra si producevano rumori simili a quelli di Poitiers, che causavano un<br />

gran trambusto in tutta l’abitazione. La donna, che ignorava completamente<br />

lo Spiritismo, dopo averne sentito parlare venne da noi con il fratello,<br />

chiedendo di assistere alle nostre sedute. Nessuno dei medium la conosceva.<br />

Uno di loro vide nel bicchiere una casa, al cui interno un cattivo Spirito<br />

metteva tutto in disordine, spostava i mobili e rompeva le stoviglie. Nel<br />

ritratto che ne fu fatto, la signora ravvisò la moglie del giardiniere, molto<br />

malvagia da viva e dalla quale aveva subito parecchi torti. Indirizzammo a<br />

questo Spirito qualche frase benevola per ricondurlo a migliori sentimenti e a<br />

mano a mano che gli si parlava, il suo volto assumeva lineamenti più<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

186<br />

gradevoli. L’indomani, ci siamo recati da quella signora e la sera abbiamo<br />

continuato la seduta del giorno precedente. I rumori sono quasi interamente<br />

cessati dopo l’allontanamento della cuoca, che pareva servire da medium<br />

186


inconsapevole allo Spirito. Poiché tutto ha una ragione d’essere e la propria<br />

utilità, penso che il subbuglio aveva il fine di condurre la famiglia alla<br />

conoscenza dello Spiritismo.<br />

«Ecco ora quanto le nostre osservazioni ci hanno insegnato sulla maniera<br />

di operare:<br />

«E’ necessario un bicchiere piatto, ben unito alla base; viene riempito a<br />

metà di acqua che si magnetizza mediante i procedimenti ordinari, cioè con<br />

l’imposizione delle mani e soprattutto dell’estremità delle dita sull’orifizio,<br />

assistita dall’azione costante dello sguardo e del pensiero. La durata della<br />

magnetizzazione è di dieci minuti circa la prima volta. In seguito bastano<br />

cinque minuti. La medesima persona può magnetizzare<br />

contemporaneamente parecchi bicchieri.<br />

«Il medium veggente, o colui che vuole tentare di esserlo, non deve<br />

magnetizzare lui stesso il bicchiere, poiché disperderebbe il fluido necessario<br />

alla visione. Occorre, per l’operazione, un medium particolare e ve ne sono<br />

diversi, sotto questo aspetto, dotati di una potenza più o meno grande.<br />

L’azione magnetica non produce nell’acqua alcun fenomeno che possa<br />

indicarne la saturazione.<br />

«Successivamente ogni sperimentatore si colloca di fronte al bicchiere e lo<br />

osserva per venti o al massimo trenta minuti. Talvolta meno, a seconda delle<br />

attitudini personali. Questo tempo non è necessario che nel primo tentativo,<br />

perché quando la facoltà è sviluppata sono sufficienti pochi minuti. Intanto<br />

una persona prega per invocare l’aiuto dei buoni Spiriti.<br />

«Coloro che possiedono la capacità veggente distinguono subito, nel fondo<br />

del bicchiere, una specie di piccola nuvola. E’ un indizio certo che vedranno<br />

qualcosa; a poco a poco la nuvola prende contorni più definiti e l’immagine si<br />

forma di fronte agli occhi dei medium. Ognuno di questi può vedere nel<br />

bicchiere dell’altro, ma ciò non accade alle persone sprovviste della facoltà.<br />

Occasionalmente, una parte di una questione appare in un bicchiere e la<br />

rimanente in un altro. Per esempio, un primo medium scorge il male, un<br />

secondo il rimedio. Succede anche che due di essi percepiscano<br />

simultaneamente l’immagine della stessa persona, ma di solito in situazioni<br />

differenti.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

187<br />

«Sovente la figura si trasforma, cambia aspetto e poi svanisce.<br />

Generalmente arriva in modo spontaneo: il medium deve attendere prima di<br />

187


dire quel che vede. Ma può anche essere provocata da un’evocazione.<br />

«Recentemente ho incontrato una signora che ha una lavorante di diciotto<br />

anni, la quale non aveva mai inteso parlare dello Spiritismo. La signora mi ha<br />

pregato di magnetizzare un bicchiere di acqua. La giovane l’ha guardato per<br />

un quarto d’ora circa, poi ha detto: “Vedo un braccio e sembra quello di mia<br />

madre. La manica del vestito è rialzata, come era sua abitudine”. Questa<br />

madre, che sapeva della sensibilità di sua figlia, senza dubbio non ha voluto<br />

mostrarsi subito, per evitarle un’impressione troppo grande. Allora ho<br />

pregato lo Spirito, se era effettivamente la madre della medium, di farsi<br />

riconoscere. Il braccio è scomparso e l’entità si è presentata con la grandezza<br />

di una fotografia, ma girata di spalle. Era un’altra precauzione presa per<br />

preparare la figlia alla visione; essa ha riconosciuto il berretto, uno scialle, il<br />

colore e i disegni dell’abito. Vivamente commossa le ha indirizzato tenere<br />

parole, pregandola di lasciar vedere il suo volto. Io stesso ho supplicato lo<br />

Spirito di acconsentire al desiderio della figlia. Allora l’immagine si è mossa e<br />

tra un grande turbamento è apparso il viso. La giovane donna ha pianto di<br />

riconoscenza, ringraziando Dio del dono concessole.<br />

«La signora aspirava molto vedere anche lei. Il giorno successivo nella sua<br />

casa si è tenuta una seduta, ricca di buoni insegnamenti. Dopo aver<br />

inutilmente fissato il bicchiere per mezz’ora, la donna ha esclamato: “Mio<br />

Dio! Se potessi vedere soltanto il demonio nel bicchiere, sarei felice!”. Ma Dio<br />

non le ha accordato questa soddisfazione.<br />

«Gli increduli non mancheranno di attribuire i fenomeni<br />

all’immaginazione. Ma i fatti esistono e provano che in una moltitudine di<br />

casi l’immaginazione non c’entra nulla. All’inizio nessuno vede niente, per<br />

quanto ne abbia desiderio. Anch’io mi sono spesso sovreccitato la mente per<br />

tale scopo, senza mai conseguire il minimo risultato. La donna di cui abbiamo<br />

parlato, malgrado la bramosia di scorgere il diavolo, dopo trenta minuti di<br />

attesa e concentrazione non ha veduto nulla. La giovane lavorante non<br />

pensava a sua madre quando questa le è apparsa. E poi, tutte quelle<br />

precauzioni per non mostrarsi che gradualmente, attestano le intenzioni di<br />

una volontà estranea, sulle quali l’immaginazione del medium non poteva<br />

avere alcuna parte.<br />

«Per avere una prova ancor più decisiva, ho condotto l’esperimento<br />

seguente. Essendomi recato a trascorrere qualche giorno in campagna, a<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

188<br />

188


qualche miglio da Ginevra, ho notato nella famiglia che mi ospitava parecchi<br />

bambini; poiché facevano gran chiasso ho proposto loro, per tenerli occupati,<br />

un gioco più tranquillo. Ho preso un bicchiere d’acqua, che ho magnetizzato<br />

senza che nessuno se ne accorgesse, e ho detto: “Chi di voi avrà la pazienza<br />

di<br />

osservare questo bicchiere per venti minuti, senza dirigere altrove lo<br />

sguardo?”. Mi sono astenuto opportunamente dall’aggiungere che avrebbero<br />

potuto vedere qualcosa; sarebbe stato per loro un semplice passatempo. Molti<br />

non hanno avuto la pazienza di attendere la fine della prova; una bambina di<br />

undici anni ha dimostrato più perseveranza. Dopo dodici minuti ha lanciato<br />

un grido di gioia, affermando di vedere un magnifico paesaggio del quale ha<br />

fatto la descrizione. Un’altra di sette anni, avendo voluto tentare, si è<br />

addormentata istantaneamente. Temendo che si affaticasse, l’ho risvegliata<br />

immediatamente. Dov’è qua l’effetto dell’immaginazione?<br />

«La facoltà, dunque, può essere saggiata nel corso di una riunione di<br />

persone, ma con l’impegno di non ammettere alle prime esperienze individui<br />

ostili; la calma e il raccoglimento sono necessari, perché così la facoltà si<br />

svilupperà più agevolmente. Quando è stabilizzata, è anche meno suscettibile<br />

di essere turbata.<br />

«Il medium non vede che quando ha gli occhi aperti; se li chiude, si ritrova<br />

nell’oscurità. Questo, almeno, è quanto abbiamo verificato e ciò rivela una<br />

difformità dalla medianità veggente. Il soggetto non chiude gli occhi che per<br />

riposarsi, circostanza che si presenta due o tre volte per seduta. Vede<br />

egualmente bene di giorno quanto di notte, ma nel secondo caso è necessario<br />

un lume.<br />

«L’immagine di persone viventi si presenta nel bicchiere facilmente come<br />

quella di persone defunte. Avendone richiesta la ragione al mio Spirito<br />

familiare, così mi è stato risposto: “Sono le loro immagini che vi presentiamo.<br />

Gli Spiriti sono tanto idonei a raffigurarsi quanto a recarsi in ogni luogo”.<br />

Comunque i medium distinguono senza difficoltà uno Spirito da una persona<br />

vivente, poiché si manifesta qualcosa di meno materiale.<br />

«Il medium del bicchiere d’acqua differisce dal sonnambulo per le qualità<br />

della sua facoltà. A quest’ultimo occorre un filo conduttore per andare a<br />

cercare la persona assente, mentre il primo ne ha sotto gli occhi l’immagine,<br />

cioè il riflesso dell’anima e dei pensieri. Si sforza meno del sonnambulo ed è<br />

anche meno predisposto a lasciarsi intimorire dalla visione dei cattivi Spiriti<br />

189


che possono manifestarsi. Lo indeboliscono, poiché cercano di magnetizzarlo,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

189<br />

ma è in grado di sottrarsi alla loro influenza e d’altronde ne riceve una<br />

suggestione meno diretta.<br />

«E’ una medianità come tutte le altre. Il medium attira gli Spiriti che sono a<br />

lui affini; ai medium impuri si presentano volentieri Spiriti impuri. Per<br />

attirare buoni Spiriti bisogna essere animati da sentimenti virtuosi, chiedere<br />

soltanto cose giuste e ragionevoli, servirsi della facoltà per il bene e non per<br />

motivi banali. Se diventa oggetto di divertimenti, curiosità o lucro, si cade<br />

inevitabilmente nel torbido degli Spiriti licenziosi e ingannatori, i quali si<br />

trastullano presentando immagini ridicole e fallaci».<br />

NOTA. - In linea di massima, questa medianità non è certamente originale.<br />

Ma ora si sta delineando in maniera più precisa, soprattutto più pratica, e<br />

si manifesta in condizioni particolari. Possiamo quindi considerarla come<br />

una delle varietà che sono state annunziate. Dal punto di vista della scienza<br />

spiritista, ci fa penetrare maggiormente il mistero della costituzione intima<br />

del mondo invisibile, confermandone le leggi già conosciute e nello stesso<br />

tempo ci addita nuove applicazioni. Aiuterà a comprendere taluni<br />

fenomeni ordinari ancora incompresi e, attraverso la propria diffusione,<br />

non potrà mancare di aprire una nuova via alla propagazione dello<br />

Spiritismo. Si vorrà vedere, si sperimenterà; si vorrà comprendere, si<br />

studierà e molti entreranno nello Spiritismo per questa porta.<br />

Il fenomeno offre una particolarità rimarchevole. Finora abbiamo<br />

conosciuto la visione diretta degli Spiriti in determinate condizioni e la<br />

visione a distanza di oggetti reali: oggi è una dottrina basilare. Ma nel<br />

nuovo caso non sono gli Spiriti che si vedono e che non possono venire a<br />

collocarsi in un bicchiere d’acqua. Come le case, i paesaggi e le persone<br />

viventi.<br />

Del resto, sarebbe un errore credere che abbiamo un metodo migliore,<br />

rispetto agli altri, per sapere tutto ciò che desideriamo. I medium veggenti,<br />

mediante questo procedimento o qualsiasi altro, non riescono a discernere<br />

a volontà. Non vedono che quanto gli Spiriti vogliono far loro vedere,<br />

oppure hanno il permesso di far loro vedere quando è utile. Non si può<br />

forzare né la volontà degli Spiriti né la facoltà dei medium. Per l’esercizio di<br />

una dote medianica qualunque, occorre che l’apparato sensitivo, se così<br />

possiamo esprimerci, sia in condizioni di funzionare; ora, non dipende dal<br />

medium farlo funzionare in ogni momento. Ecco perché la medianità non<br />

deve essere una professione, giacché può far difetto quando sarebbe<br />

190


necessaria per soddisfare il cliente. Ne deriva la frode, per simulare l’azione<br />

degli Spiriti.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

190<br />

L’esperienza prova che gli Spiriti, quali che siano, non sono mai<br />

subordinati all’arbitrio degli uomini, meno ancora di quando erano<br />

incarnati. D’altro lato, il semplice buon senso afferma, a maggior ragione,<br />

che gli Spiriti seri non possono recarsi all’appello del primo venuto per<br />

cose futili e recitare il ruolo di saltimbanchi o di indovini. Solo la<br />

ciarlataneria può pretendere di avere libero commercio con gli Spiriti.<br />

Gli scettici ridono degli Spiritisti, poiché reputano che essi credano a Spiriti<br />

confinati in un tavolo o in una scatola e che riescono a manovrare come<br />

marionette. Trovano tutto questo ridicolo e hanno cento volte ragione.<br />

Hanno torto quando ritengono che lo Spiritismo insegni simili assurdità,<br />

poiché invece esso afferma il contrario. Sì, talvolta hanno incontrato alcuni<br />

Spiritisti di facile credulità, ma ciò non vale per gli Spiritisti illuminati.<br />

Nell’insieme, molti lo sono in maggiore misura, come in tutte le scienze.<br />

Gli Spiriti non si trovano nel bicchiere d’acqua, ecco quel che è reale. Cosa<br />

c’è dunque? Un’immagine, non altro. Immagine presa dal vero: ecco<br />

perché è spesso precisa. Come si produce? Là è il problema. Il fatto<br />

sussiste, dunque ha una causa. Quantunque non possiamo darne una<br />

spiegazione completa e definitiva, l’articolo seguente ci sembra gettare luce<br />

sulla questione.<br />

FOTOGRAFIA DEL PENSIERO<br />

Revue Spirite 1868, pag. 167<br />

Il fenomeno della fotografia del pensiero si lega a quello delle creazioni<br />

fluidiche, descritto nel nostro libro sulla Genesi nel capitolo dei fluidi. Per<br />

maggior chiarezza, riportiamo il passaggio del capitolo in cui l’argomento è<br />

trattato, completandolo con nuove osservazioni.<br />

I fluidi spirituali, che costituiscono uno degli stati del fluido cosmico<br />

universale, propriamente parlando sono l’atmosfera degli esseri spirituali. E’<br />

l’elemento dal quale traggono i materiali sui quali operano. E’ il mezzo ove<br />

avvengono fenomeni speciali, percettibili alla vista e all’udito dello Spirito e<br />

che sfuggono ai sensi corporei impressionati dalla sola materia tangibile. Là<br />

si<br />

forma la luce particolare del mondo spirituale, differente da quella ordinaria<br />

per origine e per effetti. E’, infine, il veicolo del pensiero, come l’aria è il<br />

veicolo del suono.<br />

Gli Spiriti agiscono sui fluidi spirituali, manipolandoli non come gli<br />

191


uomini trattano i gas, ma con l’ausilio del pensiero e della volontà. Il pensiero<br />

e la volontà sono, per gli Spiriti, ciò che la mano è per l’uomo. Tramite il<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

191<br />

pensiero, imprimono ai fluidi questa o quella direzione; li riuniscono insieme,<br />

li mescolano oppure li disperdono; formano degli aggregati aventi<br />

un’apparenza, una forma, un colore determinato; ne modificano le proprietà,<br />

come un chimico muta quelle dei gas o altri elementi, combinandoli<br />

seguendo certe leggi. E’ il grande atelier o laboratorio della vista spirituale.<br />

Qualche volta, tali trasformazioni sono il frutto di un’intenzione; sovente<br />

sono il risultato di un pensiero incosciente; è sufficiente allo Spirito pensare a<br />

una cosa perché quella cosa si produca, come basta modulare un motivo<br />

musicale perché questo si ripercuota nell’atmosfera.<br />

Così, per esempio, uno Spirito può mostrarsi a un incarnato dotato di<br />

visione psichica sotto le parvenze di un’epoca determinata, anche se ha avuto<br />

successivamente molteplici incarnazioni. Si presenta con gli abiti, i segni<br />

esteriori infermità, cicatrici, arti amputati, etc. - che possedeva allora; un<br />

decapitato si presenterà senza testa. Non bisogna credere che abbia<br />

conservato le proprie sembianze, poiché come spirito non ha arti recisi e non<br />

è né cieco né decapitato. Ritornando con il pensiero al tempo in cui era in<br />

queste condizioni, il suo perispirito ne prende immediatamente le apparenze,<br />

che abbandona non appena il pensiero cessa di agire. Se quindi è stato una<br />

volta negro e un’altra bianco, si paleserà come negro o come bianco, secondo<br />

a quale delle due incarnazioni, nota a chi lo ha evocato, si è riportato il<br />

proprio pensiero.<br />

Per un effetto analogo, il pensiero dello Spirito crea fluidicamente gli<br />

oggetti di cui aveva l’abitudine di servirsi: un avaro formerà oro, un militare<br />

avrà le sue armi e la sua uniforme; un fumatore la propria pipa, un contadino<br />

l’aratro e i buoi; una vecchia donna la conocchia. Questi oggetti fluidici sono<br />

reali per lo Spirito, egli stesso fluidico, come lo erano allo stato materiale per<br />

l’uomo vivente. Poiché sono creati dal pensiero, la loro esistenza è fugace<br />

quanto la sua.<br />

Essendo un veicolo, i fluidi ci apportano il pensiero come l’aria trasporta i<br />

suoni. Si può quindi affermare, in tutta verità: vi sono, in questi fluidi, onde e<br />

raggi di pensiero che si incrociano senza confondersi, come sono presenti<br />

nell’aria onde e raggi sonori. Si può notare che si tratta di un ordine di fatti<br />

totalmente nuovi che accadono al di fuori del mondo tangibile e che<br />

192


costituiscono, se così possiamo esprimerci, la fisica e la chimica particolare<br />

del mondo invisibile. Dal momento che il principio spirituale, durante<br />

l’incarnazione, è unito al principio materiale, ne consegue che taluni<br />

fenomeni della sfera spirituale si producono in concomitanza di quelli della<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

192<br />

sfera materiale e sono inesplicabili per chiunque non ne conosca le leggi. La<br />

loro cognizione, dunque, è utile tanto agli incarnati che ai disincarnati,<br />

giacché solo con essa si possono esplicare molti fatti della vita corporea.<br />

Creando immagini fluidiche, il pensiero si riflette nell’involucro<br />

perispiritico come in uno specchio, nello stesso modo delle immagini di<br />

oggetti terrestri che riverberano nei vapori dell’atmosfera. Assume una<br />

consistenza e in qualche maniera si fotografa. Se per esempio un uomo<br />

concepisce l’idea di uccidere un altro uomo, per quanto impassibile sia<br />

l’organismo materiale, il suo corpo fluidico è messo in azione dal pensiero, di<br />

cui riproduce tutte le sfumature. Esegue fluidicamente il gesto, l’atto che ha<br />

progettato di compiere; il pensiero crea l’immagine della vittima e la scena<br />

intera si dipinge, come in un quadro, identica a quella che è nel proprio<br />

Spirito.<br />

E’ in questo modo che i movimenti più segreti dell’anima si ripercuotono<br />

nell’involucro fluidico ed essa, incarnata o disincarnata, può leggere in<br />

un’altra come in un libro, scorgendo ciò che non è percepibile dai sensi<br />

corporei. Gli occhi distinguono le impressioni interiori che si riflettono sui<br />

lineamenti del volto: la collera, la gioia, la tristezza; ma l’anima vede sui tratti<br />

di un’altra i propositi che ancora non si realizzano all’esterno.<br />

Ravvisando le intenzioni, un veggente riesce a presentire il compimento<br />

del futuro atto; ma non è in grado di determinare l’attimo in cui verrà<br />

effettuato, né precisarne i dettagli e nemmeno affermare che avrà comunque<br />

luogo, poiché circostanze ulteriori possono modificare i progetti già definiti e<br />

mutare gli stati d’animo. Non vede quel che non è ancora nella mente, ma<br />

discerne le preoccupazioni del momento e quelle abituali, i desideri, gli<br />

intenti e i proponimenti buoni o cattivi dell’individuo. Ed ecco gli errori nelle<br />

previsioni di certi veggenti, quando un avvenimento è subordinato al libero<br />

arbitrio umano. Non possono che presagirne la probabilità secondo il<br />

pensiero che vedono, ma non affermare che avrà luogo in tale maniera o a<br />

tale ora. Il grado maggiore o minore di esattezza, nelle predizioni, dipende<br />

dall’estensione e dalla chiarezza della visione psichica; in alcuni individui,<br />

193


Spiriti o incarnati, è diffusa o limitata a un determinato settore, mentre presso<br />

altri è netta e abbraccia l’insieme dei pensieri e delle volontà che concorrono<br />

alla realizzazione di un fatto. Ma, al di sopra di tutto, c’è sempre una volontà<br />

superiore che può, nella sua saggezza, permettere una rivelazione o<br />

impedirla; in quest’ultimo caso, un velo impenetrabile è gettato sulla visione<br />

psichica più perspicace (vedere nella Genesi il capitolo sulla Prescienza).<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

193<br />

La teoria delle creazioni fluidiche e conseguentemente della fotografia del<br />

pensiero, è una conquista dello Spiritismo moderno. Può essere oramai<br />

considerata come stabilmente acquisita, salvo le applicazioni particolari che<br />

sono il risultato dell’osservazione. Il fenomeno è incontestabilmente la fonte<br />

delle visioni fantastiche e dovrebbe giocare un grande ruolo in certi sogni.<br />

Pensiamo che possiamo trovarvi la spiegazione della medianità che si<br />

esercita tramite il bicchiere d’acqua. Dal momento che l’oggetto veduto non è<br />

nel bicchiere, l’acqua deve fare la funzione di uno specchio che riflette<br />

l’immagine creata dal pensiero dello Spirito. Questa immagine può essere sia<br />

la copia di una cosa reale che una creazione di fantasia. Il bicchiere di acqua<br />

non è, in ogni caso, che un mezzo per riprodurla. Ma non il solo, come è<br />

provato dalla diversità dei procedimenti impiegati da qualsiasi veggente.<br />

Questo, forse, è appropriato maggiormente a talune costituzioni.<br />

SPIRITISMO RETROSPETTIVO: LA MEDIANITÀ CON IL BICCHIERE D’ACQUA NEL<br />

1706 PRESSO IL DUCA D’ORLÉANS<br />

Revue Spirite 1868, pag. 247<br />

Si possono comprendere sotto la denominazione Spiritismo retrospettivo i<br />

pensieri, le dottrine, le credenze e tutti i fatti spiritici anteriori allo Spiritismo<br />

moderno, cioè al 1850, epoca in cui sono iniziate le osservazioni e gli studi su<br />

questo genere di fenomeni. Solo nel 1857 le indagini sono state coordinate in<br />

dottrina sistematica e filosofica. Questa divisione ci sembra utile agli effetti di<br />

una storia dello Spiritismo.<br />

Il fatto seguente è riportato nelle Memorie del duca di Saint-Simon:<br />

«Mi ricordo anche di una cosa che lui (il duca d’Orléans) mi raccontava nel<br />

salotto di Marly, prima della sua partenza per L’Italia, la cui singolarità,<br />

confermata dai fatti, mi impegna a non ometterla. Era curioso di ogni arte e di<br />

ogni scienza e, con grande spirito, aveva avuto per tutta la vita una debolezza<br />

assai comune alla corte dei figli di Enrico II, che Caterina de’ Medici, tra gli<br />

altri mali, aveva portato dall’Italia. Senza riuscirvi ha cercato più volte di<br />

194


vedere il demonio, così mi ha spesso affermato; di percepire cose<br />

straordinarie e di conoscere l’avvenire. La Sery aveva nella sua casa una<br />

bambina di otto o nove anni, che lì era nata e non era mai uscita. La bambina<br />

aveva l’ignoranza e la semplicità dell’età e di quella educazione. Tra i molti<br />

interessi occulti che il duca d’Orléans aveva avuto nella sua vita, c’era la<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

194<br />

pretesa di far vedere, in un bicchiere riempito di acqua, tutto ciò che avrebbe<br />

voluto sapere. Cercava soggetti giovani e innocenti per l’esperimento e quella<br />

fanciulla sembrava adatta. Si divertirono, dunque, a conoscere quel che<br />

accadeva in luoghi lontani; la bambina vedeva e man mano riportava. Il duca<br />

pronunciava sottovoce qualcosa sul bicchiere pieno d’acqua e ben presto vi si<br />

poteva guardare con successo.<br />

«Le frodi che il duca d’Orléans aveva spesso subìto impegnarono l’uomo a<br />

una prova che potesse rassicurarlo. Ordinò segretamente a uno dei suoi<br />

domestici di recarsi immediatamente in casa della signora Nancré, di<br />

esaminare attentamente chi vi si trovava e ciò che si eseguiva, l’arredamento<br />

e la posizione dei mobili nelle stanze, ogni fatto che accadeva, e senza<br />

perdere<br />

un momento, né parlarne ad alcuno, di tornare a riferire. In poco tempo<br />

l’incarico fu adempito, senza che nessuno se ne accorgesse, mentre la<br />

bambina era sempre al suo posto. Non appena il duca d’Orléans ebbe le<br />

notizie, invitò la giovane a guardare e dire chi era presente presso la signora<br />

Nancré e cosa avveniva in quella casa. Subito ella ribadì, parola per parola,<br />

ciò che aveva veduto l’inviato del duca: descrisse il volto e gli abiti degli<br />

ospiti, la loro posizione nelle camere, coloro che si trovavano attorno a due<br />

tavoli da gioco, con altri che osservavano o discutevano seduti o in piedi, la<br />

disposizione dei mobili. In poche parole: tutto. Subito dopo il duca vi inviò<br />

Nancré, che confermò di aver trovato ogni cosa come la fanciulla aveva<br />

riferito, nello stesso modo del servitore che aveva informato in anticipo il<br />

padrone.<br />

«Non mi parlava molto di queste cose per timore di trarne vituperio. Mi<br />

sono preso la libertà di denigrarlo per queste narrazioni, esortandolo a non<br />

prestarvi fede e a non divertirsi con tali prestigi, soprattutto in quel tempo in<br />

cui doveva avere lo spirito occupato da questioni ben più importanti. “Ma<br />

non è tutto”, mi disse, “non vi ho raccontato che l’inizio”; e mi confidò<br />

qualcos’altro. Incoraggiato dalla precisione mostrata dalla bambina nel<br />

195


descrivere la casa della signora Nancré, aveva voluto vedere fatti più<br />

importanti, cioè quanto era accaduto alla morte del re. Ma senza ricercarne la<br />

data, che non si poteva discernere nel bicchiere. Questo fu richiesto alla<br />

giovinetta, che non aveva mai udito parlare di Versailles né visto alcuno,<br />

tranne lui, della corte. La piccola osservò il bicchiere e narrò lungamente tutto<br />

ciò che vi appariva. Illustrò con esattezza la camera del re e il mobilio che si<br />

trovava là al momento della sua morte. Lo ritrasse perfettamente nel letto,<br />

insieme a chi era in piedi vicino al letto o nella stanza. Un piccolo nobile era<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

195<br />

tenuto per mano dalla signora Ventadour, scorgendo la quale la bambina<br />

lanciò un’esclamazione, poiché la donna era stata in casa della signorina Sery.<br />

Poi la signora Maintenon, la figura singolare di Fayon, la duchessa d’Orléans,<br />

la principessa Conti. Tutto questo gridò al duca d’Orléans. In poche parole,<br />

disse che vedeva nel bicchiere principi, nobili, domestici e servitori. Quando<br />

ebbe terminato il duca, sorpreso perché non erano stati menzionati il duca di<br />

Borgogna e il duca di Berry, chiese se non riconosceva figure di simile<br />

aspetto. Ella rispose fermamente di no, ripetendo quel che vedeva. Il duca<br />

d’Orléans non riusciva a comprendere il fatto e se ne stupì molto con me,<br />

cercandone vanamente la ragione. Ecco la spiegazione che subito gli diedi. Si<br />

era allora nel 1706. Quelle persone, piene di vita e di salute, erano morte<br />

prima del re; come il Principe, il duca e il principe Conti, che non furono<br />

scorti nel bicchiere. La bambina distinse invece i figli degli ultimi due, il<br />

signor Maine e il conte di Tolosa. Tali circostanze, al tempo della morte del<br />

re,<br />

erano poco conosciute. Placata la curiosità, il duca d’Orléans volle sapere ciò<br />

che sarebbe diventato. Questo, però, non sarebbe stato visto nel bicchiere: un<br />

uomo gli aveva proposto di mostrarglielo come dipinto sul muro della<br />

stanza, purché non avesse avuto timore. Dopo un quarto d’ora la figura del<br />

duca, vestito come allora e a grandezza naturale, comparve improvvisamente<br />

sulla parete come dipinto. Una corona era posata sulla sua testa e non era né<br />

francese, né spagnola, né inglese e neppure imperiale; il duca la osservò<br />

attentamente ma non riuscì a identificarla, poiché non ne aveva mai veduto<br />

di eguali. Aveva soltanto quattro cerchi e nulla alla sommità. Gli copriva il<br />

capo.<br />

«Ricollegandomi alla prova precedente, colsi l’occasione per far notare<br />

l’inutilità di questo genere di interessi, gli immancabili inganni del demonio<br />

196


che Dio permette per punire le curiosità proibite, il nulla e le tenebre che ne<br />

scaturiscono in luogo della luce e delle soddisfazioni che vi si ricerca. Il duca,<br />

allora, era ben lontano dall’essere reggente del regno e dall’immaginarlo.<br />

Forse quella corona singolare annunziava proprio questo. Gli esperimenti<br />

furono effettuati a Parigi, in casa della sua amica e in presenza della più<br />

ristretta intimità, la vigilia del giorno in cui mi sono stati narrati. Sono<br />

sembrati tanto straordinari da trovare posto qui. Non per approvarli, ma per<br />

renderli noti».<br />

La veridicità del duca di Saint-Simon è poco sospetta, dato che si<br />

opponeva a questo genere di idee; non si può quindi dubitare che abbia<br />

fedelmente riportato il racconto del duca d’Orléans. Quanto all’episodio in se<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

196<br />

stesso, non è probabile che sia stato inventato di sana pianta. I fenomeni che<br />

si producono nei nostri giorni ne provano d’altronde la possibilità. Ciò che<br />

allora passava per qualcosa di meraviglioso, ora è un fatto ben naturale. Non<br />

si può certamente imputare all’immaginazione della bambina, la quale,<br />

essendo sconosciuta al duca, non poteva prestarsi a fare da complice. Le<br />

parole pronunciate sul bicchiere d’acqua, senza dubbio, non avevano altro<br />

scopo che dare al fenomeno una apparenza misteriosa e cabalistica, secondo<br />

le credenze dell’epoca. Ma potevano molto bene esercitare un’azione<br />

magnetica inconsapevole, a maggior ragione perché l’uomo pareva dotato di<br />

una volontà energica. Relativamente all’immagine che aveva fatto apparire<br />

sulla parete, non possiamo fornirne, fino ad oggi, alcuna spiegazione.<br />

Del resto, la magnetizzazione preliminare dell’acqua non sembra essere<br />

indispensabile. Uno dei nostri corrispondenti dalla Spagna, qualche giorno<br />

addietro, ci ha riferito il fatto seguente, accaduto sotto i suoi occhi una<br />

quindicina di anni fa. Si tratta di un’epoca e di un paese in cui lo Spiritismo<br />

era sconosciuto e lui stesso spingeva l’incredulità fino ai suoi estremi limiti.<br />

Nella propria famiglia si era inteso parlare della facoltà, posseduta da taluni<br />

individui, di vedere in una caraffa colma d’acqua e non vi si prestava più<br />

importanza delle altre credenze popolari. Nondimeno, per curiosità, si volle<br />

tentare la prova. Una bambina, dopo un istante di concentrazione, vide un<br />

parente del quale tratteggiò un ritratto preciso. Era su una montagna, a<br />

qualche miglio di distanza, dove non potevano supporre che potesse trovarsi.<br />

Il congiunto fu visto discendere in uno stretto sentiero, poi risalire e quindi<br />

fare diversi andirivieni. Quando fece ritorno e gli si disse dove era stato e ciò<br />

197


che aveva fatto, rimase molto sorpreso, poiché non aveva comunicato le<br />

proprie intenzioni ad alcuno. Anche in questa occasione l’immaginazione è<br />

completamente fuori causa, giacché nessun pensiero dei presenti poteva agire<br />

sulla mente della giovinetta.<br />

L’influenza dell’immaginazione è la grande obiezione che si oppone a<br />

fenomeni del genere, come a tutta la medianità nel suo complesso. Non<br />

bisogna faticare molto per raccogliere casi in cui è dimostrato che questa<br />

influenza non può aver luogo. Il fatto seguente è un esempio non meno<br />

conclusivo.<br />

Un altro dei nostri abbonati di Palermo, in Sicilia, ultimamente era a<br />

Parigi. Durante l’assenza sua figlia, che non era mai venuta a Parigi, ricevette<br />

il numero della Revue in cui si parlava del bicchiere d’acqua. Volle verificare,<br />

con il desiderio di vedere il padre. Non lo vide, ma scorse parecchie strade e<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

197<br />

nella descrizione che ne fece, scrivendogli, il genitore riconobbe facilmente<br />

rue de la Paix, rue Castiglione e rue de Rivoli. Queste vie erano<br />

precisamente quelle in cui era passato il giorno dell’esperimento. Così, la<br />

giovane donna non ha veduto la figura di suo padre, come desiderava e sulla<br />

quale aveva concentrato il proprio pensiero, ma il suo percorso che ella non<br />

conosceva affatto. Quale ragione dare a questa bizzaria? Gli Spiriti ci hanno<br />

detto che i fatti si sono svolti in maniera tale da fornire una prova irrefutabile<br />

che l’immaginazione non c’entrava per nulla.<br />

Completeremo, con le successive riflessioni, quanto abbiamo scritto sul<br />

medesimo argomento in un numero precedente.<br />

Il bicchiere con o senza acqua, come la caraffa, evidentemente svolgono nel<br />

fenomeno il ruolo di agenti ipnotici; la concentrazione della vista e del<br />

pensiero, su un punto determinato, provoca un disimpegno più o meno<br />

grande dell’anima e, di conseguenza, lo sviluppo della visione psichica.<br />

E’ un tipo di medianità che può dar luogo a modalità speciali di<br />

manifestazione, a nuove percezioni; è un metodo ulteriore per constatare<br />

l’esistenza e l’indipendenza dell’anima. Solo per questo, è un soggetto di<br />

studio molto interessante. Ma, come abbiamo già affermato, sarebbe un<br />

errore credere che sia un’opportunità migliore, rispetto ad altre, di sapere<br />

tutto ciò che si desidera, perché ci sono cose che devono rimanere nascoste o<br />

non possono essere rivelate che in un tempo prestabilito. Quando il momento<br />

di conoscerle è arrivato, si viene istruiti mediante uno dei mille sistemi di cui<br />

198


dispongono gli Spiriti, che si sia o no Spiritisti; il bicchiere d’acqua non è più<br />

efficace di un altro. Se gli Spiriti se ne sono serviti per dare consigli utili per la<br />

salute, non ne scaturisce che sia un metodo infallibile per trionfare su tutti i<br />

mali, compresi quelli che non sono guaribili. Se una guarigione è possibile<br />

per gli Spiriti, essi forniscono le loro indicazioni attraverso un procedimento<br />

medianico qualsiasi e con l’ausilio di un medium atto a questa categoria di<br />

comunicazioni. L’efficacia è nella prescrizione e non nel modo secondo cui è<br />

stata trasmessa.<br />

Il bicchiere d’acqua non è neppure una garanzia contro l’intrusione di<br />

cattivi Spiriti: l’esperienza ha già dimostrato che gli Spiriti malintenzionati si<br />

servono di questa via, come delle altre, per indurre in errore e abusare della<br />

credulità. Come opporre loro un valido ostacolo? L’abbiamo detto molte<br />

volte e non dovremmo ripeterlo: Non vi è medianità al riparo di cattivi<br />

Spiriti e non esiste procedura materiale per scansarli. La migliore, sola<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

198<br />

salvaguardia è in se stessi. E’ con la propria purificazione che li si allontana,<br />

come attraverso l’igiene del corpo ci si difende dagli insetti nocivi.<br />

ESTRATTO DAI MANOSCRITTI DI UN GIOVANE MEDIUM BRETONE. GLI<br />

ALLUCINATI, GLI ISPIRATI, I FLUIDICI E I SONNAMBULI<br />

Revue Spirite 1868, pag. 33<br />

I nostri lettori si ricorderanno di aver letto, nel giugno 1867, l’analisi del<br />

Romanzo dell’Avvenire, tratto dal signor Bonnemère dai manoscritti che gli<br />

aveva inviato un giovane medium bretone.<br />

Nella voluminosa raccolta di manoscritti, l’autore ha reperito anche queste<br />

pagine scritte nel corso dell’ispirazione, che ora sottopone al giudizio dei<br />

lettori della Revue Spirite. E’ ovvio che lasciamo al medium, o meglio allo<br />

Spirito che l’ispira, la responsabilità delle opinioni comunicative,<br />

riservandoci<br />

di valutarle più tardi. Come il Romanzo dell’Avvenire, sono un curioso<br />

saggio di medianità incosciente.<br />

GLI ALLUCINATI<br />

Abbiamo poco da dire riguardo l’allucinazione, che è provocata da una<br />

causa morale che influisce sul corpo fisico. Ad essa si mostrano più<br />

facilmente suscettibili le nature nervose, sempre pronte a impressionarsi.<br />

Per la loro peculiare conformazione, soprattutto le donne sono portate<br />

all’esaltazione. In esse gli stati di eccitazione si presentano più sovente,<br />

199


accompagnati da deliri che assumono le apparenze di follie momentanee.<br />

L’allucinazione, bisogna riconoscerlo, in piccola misura è collegata alla<br />

follia, come tutte le sovreccitazioni cerebrali. Mentre il delirio si manifesta<br />

soprattutto in parole incoerenti, essa rappresenta particolarmente l’azione, la<br />

messa in scena. Ma a torto, tuttavia, qualche volta li si confonde insieme.<br />

In preda a una sorta di febbre interiore, che non si traduce in alcuna<br />

perturbazione apparente degli organi, l’allucinato vive in mezzo a un mondo<br />

irreale, creato per un attimo dalla sua immaginazione turbata. Tutto in lui,<br />

come fuori di lui, è in disordine. Ogni cosa è portata all’estremo: talvolta alla<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

199<br />

gioia, quasi sempre alla tristezza; allora le lacrime scendono dai suoi occhi,<br />

mentre le labbra si sforzano di sorridere.<br />

Le visioni fantastiche esistono per lui; le vede, le tocca, ne è spaventato.<br />

Conserva comunque l’esercizio della volontà; discorre con gli interlocutori e<br />

nasconde loro l’oggetto dei suoi terrori o delle sue oscure preoccupazioni.<br />

Uno di nostra conoscenza, per circa sei mesi, ha assistito tutte le mattine al<br />

sotterramento del proprio corpo, con la piena coscienza che la sua anima<br />

sopravviveva. Nulla pareva mutato nelle quotidiane abitudini, tuttavia<br />

questa idea incessante, quella visione lo seguiva in ogni luogo si trovasse. La<br />

parola morte risuonava continuamente nell’orecchio. Quando il sole brillava,<br />

disperdeva la notte e si apriva un varco tra le nuvole, la tremenda immagine<br />

svaniva a poco a poco e infine scompariva. La sera si addormentava triste e<br />

disperato, poiché sapeva quale orribile risveglio l’attendeva il mattino<br />

successivo.<br />

Talvolta, quando gli eccessi di sofferenza fisica affievolivano la sua volontà<br />

e annullavano la forza di dissimulazione ordinariamente conservata, gridava<br />

improvvisamente: «Ah! Eccole!... Le vedo!... ». E allora descriveva ai<br />

conoscenti più intimi i dettagli della lugubre cerimonia e raccontava le scene<br />

funeste che si svolgevano sotto il suo sguardo e in cui personaggi fantastici<br />

passavano dinanzi a lui.<br />

L’allucinato vi narrerà le folli percezioni del proprio cervello malato, ma<br />

non vi ripeterà nulla di quanto potrebbe essergli rivelato. Perché, per essere<br />

ispirati, occorre che la pace e l’armonia regnino nella vostra anima e che siate<br />

privi di ogni pensiero materiale o meschino. Qualche volta la disposizione<br />

morbosa può provocare l’ispirazione. In questo caso è come un soccorso che<br />

gli amici che vi hanno lasciato apportano per confortare.<br />

200


Il folle, che ieri godeva della pienezza della sua ragione, non presenta<br />

disturbi esteriori percepibili all’occhio dell’osservatore; tuttavia sono<br />

numerosi, esistono e sono reali. Il male spesso si trova nell’anima e viene<br />

gettato fuori di essa per eccesso di fatica, di gioia, di dolore. L’uomo<br />

materiale non è più in equilibrio con l’uomo morale; il trauma spirituale è<br />

stato più violento di quanto il fisico possa sopportare: ne consegue il<br />

cataclisma.<br />

L’allucinato subisce parimenti gli effetti di una grave perturbazione nel<br />

suo organismo nervoso. Ma - raramente questo ha luogo nella follia - in lui<br />

questi disordini sono intermittenti e facilmente curabili. La sua vita, in<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

200<br />

qualche maniera, è doppia: pensa nella vita reale e sogna con quella<br />

fantastica.<br />

Quest’ultima può essere il risveglio dell’anima malata. Se si ascolta con<br />

intelligenza, riusciamo a scoprire la causa del male che sovente nasconde. Nel<br />

flusso di parole incoerenti che prorompe da un individuo in delirio e che<br />

sembra non rapportarsi minimamente alle cause probabili della malattia, se<br />

ne troverà una che ritorna incessantemente e in qualche modo suo malgrado.<br />

La persona vorrebbe trattenersi dal profferirla, ma essa sfugge egualmente.<br />

Quella è la vera causa che bisogna combattere.<br />

Ma il lavoro è lungo e difficile, poiché l’allucinato è un abile commediante.<br />

Se si accorge di essere osservato, il suo spirito muta improvvisamente e<br />

prende le apparenze della follia, per sfuggire alla pressione inopportuna che<br />

sembrate esercitare. Bisogna dunque esaminarlo con tatto estremo, senza mai<br />

contraddirlo o tentare di rettificare gli errori del suo cervello in delirio.<br />

In lui vi sono diverse fasi di eccitazione cerebrale, o piuttosto di eccitazioni<br />

dell’intero essere, in quanto non è possibile localizzare la sede<br />

dell’intelligenza. L’anima, che la fornisce, è estesa in tutto il corpo. E’ un<br />

soffio dall’alto che fa vibrare e agire l’intera macchina umana.<br />

L’allucinato, in buona fede, può credersi ispirato e profetizzare. Sia nel<br />

caso abbia coscienza di ciò che dice e sia che soltanto i presenti possano<br />

raccogliere, a sua insaputa, le parole che pronuncia. Ma prestare fede alle<br />

indicazioni di un allucinato significa procurarsi terribili delusioni e troppo<br />

spesso sono stati attribuiti all’ispirazione errori che altro non erano che un<br />

fatto di allucinazione.<br />

L’uomo fisico è cosa materiale, sensibile, esposta alla luce del sole, che<br />

201


ognuno può vedere, ammirare, criticare, curare o tentare di rimettere sulla<br />

retta via. Ma chi può conoscere l’uomo morale? Spesso ignoriamo chi siamo e<br />

neppure gli altri ci possono giudicare correttamente. Se confidiamo loro<br />

qualcuno dei nostri pensieri, molti di più sono tenuti segreti e vorremmo<br />

nasconderli anche a noi stessi.<br />

Questa dissimulazione è quasi un crimine sociale. Creati per il progresso,<br />

la nostra anima, il nostro cuore, la nostra intelligenza sono fatti per<br />

diffondersi su tutti i fratelli della grande famiglia, per farci prodigare verso di<br />

loro nel limite delle nostre possibilità e per arricchirci nel contempo di quanto<br />

essi possono comunicare.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

201<br />

L’espansione reciproca è quindi la grande legge dell’umanità. Il<br />

rivolgimento in noi stessi, cioè la dissimulazione delle nostre azioni, dei<br />

nostri pensieri, delle nostre aspirazioni, è una sorta di furto che commettiamo<br />

a danno di tutti. Quale progresso potrà compiersi, se custodiamo in noi quel<br />

che la natura e l’educazione vi hanno posto e gli altri agiscono nello stesso<br />

modo nei nostri confronti?<br />

Esuli volontari, tenendoci fuori da ogni relazione con i nostri fratelli, ci<br />

concentriamo in una idea fissa; l’immaginazione ne è ossessionata e cerca di<br />

sottrarvisi perseguendo ogni tipo di pensieri incoerenti. Si può arrivare così<br />

fino alla follia, giusta punizione a noi inflitta per non aver voluto marciare<br />

lungo le vie naturali.<br />

Viviamo dunque negli altri, e gli altri in noi, al fine di costituire un’unità.<br />

Le grandi gioie, come le grandi sofferenze, ci colpiscono quando non sono<br />

confidate a un amico. Ogni solitudine è triste e da condannare. Ogni cosa<br />

contraria ai propositi della natura porta con sé inevitabili, immensi disordini<br />

interiori.<br />

GLI ISPIRATI, I FLUIDICI, I SONNAMBULI<br />

L’ispirazione è più rara dell’allucinazione, poiché non attiene solamente<br />

allo stato fisico, ma anche e soprattutto alla situazione morale dell’individuo<br />

predisposto a riceverla.<br />

Ogni uomo non dispone che di un certo grado di intelligenza, che può<br />

sviluppare mediante il suo lavoro. Arrivato al punto culminante che gli è<br />

dato raggiungere, si arresta un momento e poi ritorna allo stato primitivo, di<br />

bambino. L’intelligenza, che ogni giorno si accresceva, nel vecchio diminuisce<br />

progressivamente e infine scompare del tutto. Allora, essendo tutto<br />

202


predisposto, e non potendo più nulla aggiungere al bagaglio di conoscenze<br />

del secolo, egli muore, ma continua altrove l’opera interrotta in questo<br />

mondo. Va via, lasciando il posto a un giovane che, arrivato all’età adulta,<br />

avrà la forza di compiere a sua volta una missione più grande e più utile.<br />

Ciò che denominiamo morte non è che la consacrazione al progresso e<br />

all’umanità. Nulla muore, tutto sopravvive e si ritrova con la trasmissione del<br />

pensiero da parte degli individui partiti per primi, ancora attaccati, con della<br />

componente più eterea di se stessi, alla patria lasciata. Non è dimenticata ed è<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

202<br />

sempre amata, poiché è abitata dai continuatori della loro vita ed eredi delle<br />

loro idee. A questi si compiacciono di ispirare momentaneamente quanto non<br />

hanno avuto tempo di seminare attorno ad essi, oppure non hanno veduto<br />

progredire secondo le loro speranze.<br />

Non avendo più organi materiali al servizio dell’intelligenza, chiedono agli<br />

uomini di buona volontà, che apprezzano, di cedere per un attimo il posto.<br />

Sublimi e invisibili benefattori, impregnano i fratelli di quaggiù della<br />

quintessenza del proprio pensiero, affinché l’opera interrotta continui e<br />

venga ultimata, essendo trasferita nella mente di coloro che possono farla<br />

proseguire nel mondo.<br />

Tra gli amici scomparsi e noi l’amore continua, e l’amore è la vita. Ci<br />

parlano con la voce della nostra coscienza ridestata. Purificati e pieni di<br />

bontà, non ci donano che cose incontaminate, poiché sono liberi da ogni<br />

tratto<br />

materiale e da tutte le meschinità della nostra povera esistenza. Ci ispirano<br />

con il sentimento che avevano in questo mondo, privo però di qualsiasi<br />

impurità.<br />

Rimane loro ancora una parte di se stessi da prodigare: in quel caso ci<br />

lasciano credere che l’abbiamo ottenuta tramite il nostro solo lavoro<br />

personale. Arrivano allora quelle rivelazioni inattese che disorientano la<br />

scienza. Lo spirito di Dio soffia dove egli vuole... Individui sconosciuti fanno<br />

grandi scoperte e il mondo ufficiale delle accademie è pronto a ostacolarne il<br />

cammino.<br />

Non pretendiamo di dire che per essere ispirati sia indispensabile<br />

mantenersi nelle ristrette vie del bene e della virtù. Tuttavia, di solito, è alle<br />

persone morali, sovente come compensazione per i dolori che soffrono a<br />

causa degli altri, che si concedono manifestazioni che permettono di prender<br />

203


vendetta a loro maniera, arrecando benefici all’umanità che le misconosce, le<br />

deride e le calunnia.<br />

Si incontrano molte categorie di ispirazioni, e conseguentemente di<br />

ispirati, come pure delle facoltà nel cervello umano per assimilare conoscenze<br />

differenti.<br />

Troppe difficoltà intimoriscono gli Spiriti purificati partiti per mondi più<br />

avanzati ed essi desiderano essere ascoltati con docilità. Con gli ispirati sono<br />

generalmente esseri innocenti, ingenui e semplici, seri e riflessivi, colmi di<br />

abnegazione e dedizione, senza una personalità marcata da impressioni<br />

profonde e durature ma accessibile alle influenze esteriori. Non hanno partito<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

203<br />

preso sulle cose che ignorano e sono tanto intelligenti da assimilare i pensieri<br />

altrui, ma non abbastanza forti moralmente per discuterli.<br />

Se però l’ispirato resta fermo nelle proprie convinzioni, può prendere, in<br />

buona fede, la loro eco come avvertimento delle voci che parlano in lui. Così,<br />

in buona fede, trae in inganno invece di illuminare il prossimo. La bontà<br />

presiede a queste rivelazioni, che non hanno mai luogo che per un fine utile e<br />

morale nello stesso tempo.<br />

Quando una di queste organizzazioni simpatiche è sofferente in seguito a<br />

una delusione crudele, oppure un male fisico, un amico si interessa ad essa.<br />

Donando altro alimento al suo pensiero, apporta un sollievo rivolto<br />

soprattutto a quanti le sono cari.<br />

Non è raro che l’ispirato abbia iniziato come allucinato. E’ come un<br />

noviziato, una preparazione del cervello a concentrare la mente e a poter<br />

accettare quanto gli si dirà.<br />

Se un ispirato non può formulare nulla di definitivo a un certo momento,<br />

questo non significa che non potrà farlo in un altro. Le manifestazioni sono<br />

libere, spontanee; arrivano quando ce n’è bisogno. Pertanto gli ispirati, anche<br />

i migliori, non lo sono ogni giorno e a ore fisse. Le sedute annunciate in<br />

anticipo preparano spesso inevitabili delusioni.<br />

Facendo frequenti evocazioni, si corre il rischio di pervenire a uno stato di<br />

sovreccitazione più prossimo all’allucinazione che all’ispirazione. Allora<br />

entra in gioco la nostra immaginazione in delirio, invece dei lumi di un altro<br />

mondo destinati a rischiarare i passi dell’umanità nella sua strada<br />

provvidenziale.<br />

Ciò spiega quegli errori usati come arma dall’incredulità per negare, in<br />

204


maniera assoluta, l’intervento di Spiriti superiori.<br />

Si è ispirati da tutti coloro, partiti prima di noi, che hanno qualcosa da<br />

insegnarci.<br />

Può quindi succedere che la donna più semplice, meno istruita, offra<br />

rivelazioni mediche. Una di nostra conoscenza, che non sapeva né leggere e<br />

né scrivere, ha appreso differenti nomi di piante che potevano guarire. La<br />

credulità popolare l’aveva quasi forzata a utilizzare questa facoltà. Ma non<br />

era sempre egualmente ispirata. Allora, tastando il polso della persona<br />

malata, si metteva in rapporto con essa, poiché era anche uno di quei fluidici<br />

di cui parleremo tra poco. Benché debole e delicata era in grado di restituire<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

204<br />

l’equilibrio, attraverso il contatto, a chi ne era carente e rimettere in<br />

circolazione i principi vitali arrestati. Non se ne rendeva conto ma sovente,<br />

con il solo toccare persone il cui fluido era identico al suo, otteneva effetti<br />

migliori rispetto ai rimedi che prescriveva. Talvolta lo faceva soltanto per<br />

abitudine, con minime variazioni e qualunque fosse il male per il quale la si<br />

consultava.<br />

La Provvidenza ha posto, vicino a ogni uomo, un rimedio per ogni<br />

malattia. Ma esistono molte nature differenti di individui. Perciò i rimedi<br />

agiscono variamente sui diversi organismi, che a loro volta influiscono sulle<br />

caratteristiche del male. Per questo è quasi impossibile per un medico<br />

prescrivere una medicina efficace. Conosce i suoi effetti generali, ma ignora<br />

completamente come agirà nel soggetto che gli si presenta.<br />

E’ qui che si manifesta la superiorità dei fluidici e dei sonnambuli, poiché,<br />

quando si trovano in certe condizioni di affinità con coloro che li consultano,<br />

vengono guidati dagli esseri superiori con un’infallibilità pressoché sicura.<br />

Spesso l’ispirazione è inconsapevole. Molte volte un medico, ma soltanto<br />

al cospetto di taluni malati, trova immediatamente la cura che può guarirli.<br />

Non è la scienza che l’ha guidato, è l’ispirazione. La scienza metteva a sua<br />

disposizione parecchie modalità di trattamento, ma una voce interiore gli ha<br />

gridato un nome; è stato così forzato a pronunciarlo ed era il nome del<br />

rimedio che occorreva, ad esclusione di ogni altro.<br />

Quanto abbiamo detto circa la medicina vale allo stesso titolo in tutte le<br />

branche dell’attività umana. In certe occasioni il fuoco dell’ispirazione ci<br />

divora e bisogna cedere; se pretendiamo di trattenere in noi quanto deve<br />

fuoriuscire, una vera sofferenza diventa il castigo della nostra ribellione.<br />

205


Coloro ai quali Dio ha accordato il dono sublime della creazione, poeti,<br />

sapienti, artisti, inventori, tutti hanno queste illuminazioni inattese, talora in<br />

un ordine di fatti ben differente rispetto agli studi ordinari, come se si<br />

ribaltasse la loro vocazione. Ma gli Spiriti sanno ciò che dobbiamo e possiamo<br />

realizzare e risvegliano incessantemente le nostre attrattive soffocate.<br />

Si sa come Molière spiegava le disparità che deterioravano le più belle<br />

opere di Corneille: «Questo diavolo d’uomo», diceva, «ha un genio familiare<br />

che in taluni momenti gli soffia nell’orecchio delle cose sublimi; poi, di colpo,<br />

lo lascia e gli dice: “Adesso cerca di cavartela come puoi!”. Allora egli non fa<br />

più nulla di notevole». Molière era nel vero. Il fiero genio di Corneille non<br />

aveva la docile passività necessaria per subire sempre l’ispirazione dall’alto.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

205<br />

Allora gli Spiriti l’abbandonavano ed egli si assopiva, come a volte faceva lo<br />

stesso Omero.<br />

Alcuni - Socrate e Giovanna d’Arco sono tra questi – avvertono voci<br />

interiori che parlano in loro. Altri non odono nulla, ma sono costretti a<br />

obbedire a una forza superiore che li domina.<br />

Vi sono circostanze in cui un nome colpisce l’orecchio dell’ispirato: è<br />

quello di un amico, di un individuo che non conosce o del quale ha sentito<br />

appena parlare. La personalità dell’amico sconosciuto lo penetra, si infonde<br />

in lui; pensieri estranei si sostituiscono a poco a poco ai suoi. Ha per un<br />

attimo lo spirito dell’altro. Obbedisce e a sua insaputa e suo malgrado scrive,<br />

se occorre, cose che non conosce. E poiché questa obbedienza passiva, alla<br />

quale è condannato, è dura da sopportare nello stato vigile, rifugge dalle cose<br />

scritte sotto un’ispirazione oppressiva e non vuole leggerle.<br />

Determinati pensieri possono essere in disaccordo formale con le sue<br />

credenze, i suoi sentimenti, o con quanto l’educazione gli ha imposto. Ma per<br />

arrivare certi Spiriti a lui è necessario che esista tra loro qualche tipo di<br />

rapporto. Essi donano il pensiero, lasciando al soggetto il compito di trovarne<br />

la forma. Bisogna dunque che sappiano che la sua intelligenza è in grado di<br />

comprenderli e di assimilare momentaneamente le loro idee per poterle<br />

riferire.<br />

E’ raro che le situazioni della vita ci permettano di evolvere secondo le<br />

nostre attitudini innate. Gli Spiriti più avanzati sanno quale corda bisogna<br />

toccare e come farla entrare in vibrazione. Era rimasta muta, perché era stata<br />

trascurata dal prossimo. Per un istante essi le danno energia e fecondano un<br />

206


germe per lungo tempo soffocato. Poi l’ispirato, tornato al suo stato abituale,<br />

non ricorda nulla. Vive una doppia esistenza e ciascuna è assolutamente<br />

indipendente dall’altra.<br />

Accade anche che conservi una maggior facilità di comprensione e<br />

acquisisca un maggiore sviluppo intellettuale. E’ la ricompensa dello sforzo<br />

effettuato per fornire, ai pensieri che gli Spiriti hanno rivelato, una forma<br />

comprensibile.<br />

Non riteniamo che un ispirato possa ricevere tutto. Ciascuno, secondo una<br />

predisposizione naturale, spesso ignorata da lui stesso come dagli altri, è<br />

ispirato per questa o quella cognizione. Ma non lo è egualmente per tutte.<br />

Esistono, in effetti, nature molto avverse a certe conoscenze e gli Spiriti non<br />

bussano mai a una porta che sanno non potrà mai aprirsi.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

206<br />

L’avvenire non è penetrato dagli ispirati che in minima misura. Così, non è<br />

esatto affermare che un dato ispirato ha predetto in quale mondo andrà una<br />

certa persona dopo la morte, oppure qual giudizio Dio pronuncerà su essa.<br />

Questo è solo un gioco dell’immaginazione allucinata. L’uomo, per quanto in<br />

alto sia salito nella scala dei mondi, non sa quale sarà il destino del fratello. E’<br />

una facoltà riservata a Dio e mai la creatura umana potrà usurpare quelle<br />

prerogative.<br />

Sì, vi sono manifestazioni. Ma non sono continue e la nostra impazienza<br />

nei loro confronti è spesso colpevole.<br />

Sì, tutto è unito e nulla è spezzato nell’immenso universo. Sì, tra questa<br />

esistenza e le altre sussiste un legame simpatico e indissolubile, che collega e<br />

congiunge tutti i membri della famiglia umana e permette ai migliori di<br />

venire a donarci la conoscenza che non abbiamo. E’ per mezzo di questa<br />

opera che si compie il progresso. Che la si definisca lavoro dell’intelligenza, o<br />

ispirazione, è lo stesso. L’ispirazione è il progresso superiore, la sostanza.<br />

L’attività personale ci mette la forma, aggiungendovi altresì la quintessenza<br />

delle conoscenze anteriormente acquisite.<br />

Non una sola invenzione ci appartiene in modo esclusivo, poiché altri<br />

hanno gettato prima di noi il seme di cui raccogliamo i frutti. Applichiamo<br />

all’opera che vogliamo perseguire le forze e l’attività della natura, senza<br />

l’aiuto della quale nulla si compie, quindi le forze e il lavoro accumulati da<br />

quanti ci hanno preparato gli strumenti per riuscire.<br />

Tutto è opera comune e collettiva, per confermare ancora il grande<br />

207


principio di solidarietà e d’associazione, che è la base della società e la legge<br />

dell’intera creazione.<br />

Gli sforzi che l’uomo compie non saranno mai resi inutili dall’ispirazione.<br />

Lo Spirito che la fornisce rispetterà sempre la parte riservata all’individuo; la<br />

considererà una nobile e santa cosa, giacché il lavoro pone l’essere umano in<br />

possesso delle facoltà che Dio ha deposto in germe nell’anima, affinché lo<br />

scopo della sua vita sia quello di fecondarle. E’ attraverso il loro sviluppo che<br />

ha appreso a ben conoscersi e ha meritato di avvicinarsi a lui.<br />

L’ispirazione arriva indifferentemente il giorno, la notte, nella veglia o<br />

durante il sonno. Esige solamente il raccoglimento. Occorrono nature che<br />

possano astrarsi da ogni preoccupazione del mondo reale, per dare spazio<br />

libero e vacante all’essere che verrà ad avvolgerle interamente e ad infondere<br />

i suoi pensieri.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

207<br />

Nei periodi di ispirazione, l’uomo diventa molto più sensibile a tutti i<br />

rumori esteriori e quanto proviene dalla realtà lo disturba. Non è più nel<br />

mondo, ma in un ambiente transitorio tra questo e l’altro, poiché in qualche<br />

maniera è impregnato della personalità morale e intellettuale di un essere<br />

proveniente da un’altra sfera, mentre il proprio corpo rimane quaggiù.<br />

Benché si indirizzi a tutti, l’ispirazione discenderà generalmente sulle<br />

nature cagionevoli o logorate da una serie di sofferenze, fisiche o morali.<br />

Poiché è un beneficio, non è giusto che coloro che soffrono siano più<br />

facilmente atti a riceverla?<br />

L’allucinazione è uno stato di malattia che il magnetismo riesce a<br />

modificare in modo salutare. L’ispirazione è un’assimilazione morale, che<br />

bisogna evitare di provocare con passi magnetici. L’allucinato si abbandona<br />

di buon grado a impeti di collera, a contorsioni ridicole. L’ispirato è calmo.<br />

Gli ispirati sono malinconici. Hanno bisogno di essere riflessivi. Per essere<br />

di buon umore, occorre non ponderare molto. E’ necessario godere, nella<br />

salute, di un equilibrio che gli ispirati non possiedono ogni giorno. Ma non<br />

dobbiamo credere che siano scostanti e bizzarri. Si mostrano, al contrario,<br />

miti e affabili con coloro che amano.<br />

Vi sono diverse categorie di ispirati. Gli uni parlano di cose tangibili, di<br />

fatti di seconda vista, affinché si possa constatare la realtà dell’iniziazione. Gli<br />

altri, più chiaroveggenti e poco preoccupati degli svolgimenti materiali di cui<br />

non sono indotti a divulgare i segreti, rimandano, come arrivano, i pensieri<br />

208


apportati dagli Spiriti del progresso. I primi guariscono il corpo, i secondi<br />

sono i medici dell’anima.<br />

E’ un compito molto modesto rivelare come queste cose accadono. E’ un<br />

fatto accertato che potenze, avanzate di molti gradi rispetto a noi, vengano a<br />

dominarci e ad ispirarci. A che pro ripeterlo? Crederà chi lo vorrà. Ma le<br />

constatazioni sono ben fondate e degli ispirati non bisogna considerare che<br />

gli aspetti utili e seri. Poco importa, se le idee sono buone, da quale fonte<br />

provengano.<br />

EUG. BONNEMÈRE<br />

GLI SPIRITI ISTRUTTORI DELL’INFANZIA. BAMBINO AFFETTO DA MUTISMO<br />

Revue Spirite 1865, pag. 42<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

208<br />

Una signora ci ha comunicato il fatto seguente:<br />

«Una delle mie figlie ha un bambino di tre anni; da quando è nato ci ha<br />

dato molte preoccupazioni. Nonostante la sua salute si sia ristabilita, fino allo<br />

scorso mese di agosto camminava a malapena e non diceva che papà e<br />

mamma. Il resto del linguaggio non era che un miscuglio di suoni inarticolati.<br />

Circa un mese fa, dopo i soliti e infruttuosi tentativi per fargli pronunciare<br />

alcune parole ordinarie, mia figlia si era coricata. Questa sorta di mutismo la<br />

rattristava molto, soprattutto perché il marito, capitano di lungo corso e<br />

assente per più di un anno, al ritorno non avrebbe trovato cambiamenti nel<br />

modo di parlare del figliolo. Alle cinque del mattino venne risvegliata dalla<br />

voce del bambino, il quale articolava distintamente le lettere A, B, C, D, che<br />

non si era mai tentato di fargli pronunciare. Credendo di sognare si sedette<br />

sul letto, con il capo inclinato verso la culla e il volto vicinissimo a quello del<br />

piccolo che dormiva. A più riprese, ella intese ripetere ad alta voce le lettere<br />

A, B, C, ognuna punteggiata da un minimo movimento della testa. Poi, dopo<br />

un breve intervallo di tempo, il bambino si soffermò sulla lettera D.<br />

«Quando entrai nella camera, alle sei, dormiva ancora, ma la madre,<br />

ancora felice e commossa per aver sentito pronunciare dal figlio le quattro<br />

lettere dell’alfabeto, non si era riaddormentata. Al risveglio del piccolo, e nei<br />

giorni seguenti, abbiamo provato vanamente a fargli profferire quelle lettere<br />

(che, prima del fatto, non aveva mai udito nella propria casa, almeno in<br />

questa vita). Tutti i nostri tentativi sono falliti. A tutt’oggi non riesce a dire<br />

che A e B; per C e D non abbiamo ottenuto che due suoni, uno con voce di<br />

gola e l’altro nasale, che non somigliano in nessuna maniera alle due lettere<br />

209


che avevamo intenzione di fargli emettere.<br />

«Non è una prova che il bambino ha già vissuto una vita precedente? Mi<br />

fermo qua, non reputandomi abbastanza edotta per concluderlo. Ho bisogno<br />

di istruirmi ancora, di leggere tutto ciò che riguarda lo Spiritismo, ma non<br />

per<br />

convincermi. Lo Spiritismo risponde a tutto, o almeno a quasi tutto. Io, vi<br />

ripeto, non ne so molto. Apprenderò e il desiderio non mi manca affatto. Dio<br />

non mi ha abbandonata e sono da diciassette anni vedova; mi ha aiutata ad<br />

allevare i miei figli e a sistemarli. Ho fede e provvederà a quanto mi è<br />

necessario. Spero in lui e lo prego di tutto cuore perché permetta ai suoi<br />

buoni Spiriti di illuminarmi e guidarmi verso il bene. Pregate anche per me,<br />

signore, perché sono in comunione di pensiero con voi e desidero soprattutto<br />

camminare sulla retta via».<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

209<br />

Il fatto è senza dubbio il risultato di conoscenze acquisite anteriormente. E’<br />

una disposizione innata che si è rivelata spontaneamente durante il sonno del<br />

corpo, poiché nessuna circostanza aveva potuto svilupparla nello stato di<br />

veglia. Se le idee sono un prodotto della materia, per quale motivo una nuova<br />

può sorgere quando la sostanza materiale è intorpidita, mentre non è nulla,<br />

ma impossibilitata a esprimersi, allorché gli organi fisici sono in piena<br />

attività? La causa prima non si trova dunque nella materia. In questo modo il<br />

materialismo urta, a ogni passo, contro problemi a cui è impotente a dare<br />

soluzione. Perché una teoria sia vera e completa, occorre che non venga<br />

smentita da nessun fatto; lo Spiritismo non ne formula alcuna<br />

prematuramente, a meno che non sia a titolo di ipotesi. In tal caso non la<br />

propone come verità assoluta, ma solamente come soggetto di studio. Per<br />

questa ragione avanza a colpo sicuro.<br />

Nel caso in esame, è evidente che lo Spirito non ha appreso nel corso della<br />

veglia quanto ha espresso durante il sonno; bisogna comunque che l’abbia<br />

imparato da qualche parte e giacché non si tratta di questa vita, ne deriva che<br />

è avvenuto in un’altra. Per di più, in un’esistenza terrena nella quale parlava<br />

francese, poiché sono francesi le lettere che ha pronunciato. Come<br />

spiegheranno l’episodio coloro che negano la pluralità delle esistenze oppure<br />

la reincarnazione sulla terra?<br />

Rimane da sapere perché lo Spirito non può dire, allorché è sveglio, quel<br />

che ha articolato durante il sonno. Ecco il chiarimento che è stato fornito da<br />

210


uno Spirito alla Società di Parigi.<br />

[24 novembre 1864; medium, signora Cazemajour]<br />

«E’ un’intelligenza che potrà restare velata ancora qualche tempo dalla<br />

sofferenza materiale della reincarnazione, alla quale lo Spirito con gran pena<br />

si è sottomesso; essa ha momentaneamente annichilito le sue facoltà. Ma la<br />

sua guida l’aiuta, con tenera sollecitudine, a uscire da tale condizione<br />

mediante i consigli, gli incoraggiamenti e le lezioni che concede mentre il<br />

corpo è addormentato. Sono insegnamenti che non vanno perduti e si<br />

ritroveranno vividi quando la fase di torpore è trascorsa. Ciò verrà<br />

determinato da uno shock violento, un’emozione estrema. Una crisi del<br />

genere sarà necessaria. Bisogna attenderla e non temere l’idiotismo: non è<br />

questo il caso».<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

210<br />

Vi è un insegnamento importante e fino a un certo punto nuovo: quello<br />

della prima educazione elargita da uno Spirito disincarnato a uno incarnato.<br />

Certi sapienti disprezzeranno senza dubbio la vicenda come troppo puerile e<br />

senza importanza; non vi vedranno che una bizzaria della natura, o la<br />

spiegheranno come una sovreccitazione cerebrale che dilata<br />

temporaneamente le attitudini. In questo modo spiegano tutte le doti<br />

medianiche. Si riesce a comprendere, in taluni casi, l’esaltazione che coglie<br />

una persona di età matura, nella quale l’attività dell’immaginazione si<br />

estende per effetto di ciò che vede o ciò che sente. Ma non si capisce cosa<br />

potrebbe eccitare il cervello di un bambino di tre anni che dorme. Ecco<br />

dunque un evento, inesplicabile per quella teoria, che trova una soluzione<br />

naturale e logica nello Spiritismo. Questo non disprezza alcun fatto, per<br />

quanto insignificante sia in apparenza; li esamina tutti attentamente, li<br />

osserva e li studia. E’ così che progredisce la scienza spiritica, a mano a mano<br />

che i fatti si presentano per consolidare o completare la propria dottrina. Se la<br />

contraddicono, viene ricercata un’altra spiegazione.<br />

Una lettera datata 30 dicembre 1864, scritta da un amico della famiglia,<br />

contiene quanto segue:<br />

«Una crisi, affermano gli Spiriti, determinata da un trauma violento,<br />

un’emozione estrema, libererà l’infante dall’intorpidimento delle capacità. Gli<br />

Spiriti asseriscono il vero. La crisi è sopraggiunta in conseguenza di un forte<br />

shock; ecco in quale maniera. Sua nonna ha avuto una caduta terribile e ha<br />

evitato di rompersi la testa rovinando verso il nipote. Dopo questo trauma il<br />

211


ambino sorprende continuamente i parenti pronunciando frasi intere, come<br />

per esempio: “Sta’ attenta, mamma, a non cadere”».<br />

L’articolazione delle lettere durante il sonno è stato evidentemente un<br />

effetto medianico, risultato dell’esercizio che gli faceva fare lo Spirito. In una<br />

seduta ulteriore della Società, nella quale non ci occupavamo minimamente<br />

del caso in questione, la dissertazione seguente ci è stata fornita<br />

spontaneamente. Essa conferma e sviluppa i principi di questo genere di<br />

medianità.<br />

MEDIANITÀ DELL’INFANZIA<br />

[Società di Parigi, 6 gennaio 1865; medium, Delanne]<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

211<br />

Dopo essere stato preparato dall’angelo custode lo Spirito si incarna; inizia<br />

cioè a sostenere nuove prove al fine del proprio miglioramento. Si<br />

stabiliscono allora legami misteriosi, mediante i quali si unisce al corpo per<br />

esprimere l’attività terrena. E’ un grande argomento di studio, sul quale non<br />

mi soffermerò. Vi parlerò, invece, del ruolo e della disposizione dello Spirito<br />

nel periodo in cui il bambino è in fasce.<br />

L’azione dello Spirito sulla materia, nell’intervallo di vita vegetativa<br />

organica, è poco evidente. Le guide spirituali si premurano così di<br />

approfittare di questi istanti, in cui all’elemento corporeo non è necessaria la<br />

partecipazione intelligente dello Spirito, per preparare quest’ultimo e<br />

incoraggiarlo nei buoni propositi di cui l’anima è impregnata.<br />

E’ in questi momenti di autonomia che lo Spirito, uscendo dal turbamento<br />

causato dall’incarnazione, comprende e ricorda gli impegni assunti per il<br />

proprio avanzamento morale. Allora gli Spiriti protettori prestano la loro<br />

assistenza e l’aiutano a riconoscersi. Osservate quindi il volto del piccolo<br />

bambino che dorme; lo vedrete sovente «sorridere agli angeli», come si dice<br />

volgarmente, espressione più esatta di quanto non si pensi. Sorride, in realtà,<br />

agli Spiriti che l’attorniano e devono guidarlo.<br />

Guardatelo quando è sveglio, il caro piccolo. Talvolta fissa qualcosa, come<br />

se individuasse esseri amici. Altre volte balbetta delle parole e i suoi gesti<br />

giocosi sembrano indirizzarsi a figure amate. Poiché Dio non abbandona mai<br />

le sue creature, quegli stessi Spiriti forniranno anche in seguito buoni e utili<br />

insegnamenti, sia durante il sonno che attraverso l’ispirazione allo stato di<br />

veglia. Da ciò potete dedurre che tutti gli uomini, almeno in embrione,<br />

possiedono il dono della medianità.<br />

212


L’infanzia propriamente detta è una lunga catena di effetti medianici. Non<br />

appena vedrete dei fanciulli un poco più avanzati in età, il cui Spirito ha<br />

acquisito maggior forza, che non hanno mai timore di quelle immagini della<br />

prima ora, allora potrete meglio constatare tali effetti.<br />

Continuate a studiare, come foste bambini grandi. Ogni giorno la vostra<br />

istruzione aumenterà, se non siete tanto ostinati da chiudere gli occhi su<br />

quanto vi circonda.<br />

UNO SPIRITO PROTETTORE<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

212<br />

MEDIANITÀ VEGGENTE NEI BAMBINI<br />

Revue Spirite 1866, pag. 287<br />

Uno dei nostri corrispondenti ci scrive da Caen:<br />

«Ultimamente mi trovavo all’hotel Saint-Pierre, a Caen; stavo bevendo un<br />

bicchiere di birra e leggevo il giornale. La bambina della casa, circa quattro<br />

anni di età, credo, era seduta su uno scalino e mangiava ciliegie. Non si<br />

accorse che la osservavo e pareva completamente assorta in una<br />

conversazione con esseri invisibili, ai quali offriva le ciliegie. Ogni particolare<br />

lo indicava: la sua fisionomia, i suoi gesti, le inflessioni della voce. Talvolta si<br />

girava bruscamente, gridando: Tu non ne avrai più, perché non sei gentile. -<br />

Ecco per te, rivolta ad un altro. – Cosa mi dai? chiedeva a un terzo. Si poteva<br />

pensare che fosse attorniata da parecchi bambini. Altre volte si alzava e<br />

tendeva le mani, offrendo quel che aveva; oppure i suoi occhi seguivano<br />

oggetti invisibili, almeno per me, che la rattristavano o la facevano ridere<br />

fragorosamente. La scena durò più di mezz’ora e la conversazione non cessò<br />

che quando la bambina si accorse che la stavo osservando. So che spesso i<br />

fanciulli si divertono con recite del genere, ma qui era tutto differente. Il<br />

volto<br />

e i gesti riflettevano impressioni reali, che non erano quelle di un gioco.<br />

Penso<br />

si trattasse senza dubbio di un medium veggente in erba e che se tutte le<br />

madri di famiglia fossero iniziate alle leggi dello Spiritismo, scorgerebbero<br />

numerosi fatti che solitamente passano inosservati e riuscirebbero a spiegarli.<br />

La conoscenza di questi, certamente, sarebbe vantaggiosa per l’educazione<br />

dei loro figli».<br />

Ci rammarichiamo che il nostro corrispondente non abbia avuto l’idea di<br />

interrogare la bambina a proposito delle persone con le quali discorreva;<br />

213


inoltre, avrebbe dovuto assicurarsi che la conversazione avesse realmente<br />

luogo con esseri invisibili. In questo caso, avrebbe potuto trarne indicazioni<br />

molto importanti in quanto, essendo uno Spiritista fervente, era in grado di<br />

rivolgere domande utili. Comunque, molti altri fatti provano che la medianità<br />

veggente è abbastanza comune, se non proprio universale, presso i bambini e<br />

ciò è provvidenziale. Lasciando la vita spirituale, il bambino viene condotto<br />

dalle sue guide al porto d’imbarco per il mondo terreno. Nello stesso modo,<br />

verranno a prenderlo al ritorno. Nei primi tempi si mostrano a lui, affinché<br />

non vi sia una transizione troppo brusca. In seguito si fanno a poco a poco da<br />

parte, man mano che il bambino, crescendo, è capace di agire in virtù del suo<br />

libero arbitrio. Lo lasciano allora alle sue forze; non si mostrano più, ma non<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

213<br />

lo perdono mai di vista. La bambinetta in questione, in luogo di essere un<br />

medium veggente agli inizi, come pensa il nostro corrispondente, potrebbe<br />

essere un medium oramai in declino, il quale non godrà della facoltà per il<br />

resto della sua vita.<br />

CAPOLAVORI PER VIA MEDIANICA<br />

Revue Spirite 1865, pag. 46<br />

Perché gli Spiriti dei grandi geni che hanno brillato sulla terra non<br />

producono capolavori per via medianica, come facevano nel corso della<br />

loro vita, dal momento che l’intelligenza non è andata perduta?<br />

La questione è una di quelle la cui soluzione interessa la scienza spiritista,<br />

come soggetto di studio, e nel contempo è un’obiezione opposta da coloro<br />

che negano la realtà delle manifestazioni. «Le opere eccezionali, dicono questi<br />

ultimi, sarebbero una prova di identità adeguata per convincere i più<br />

recalcitranti; i prodotti medianici firmati dai nomi più illustri, invece, non si<br />

elevano affatto al di sopra della volgarità. Non si riesce a reperire, fino ad<br />

oggi, alcuna grande opera che possa almeno avvicinarsi a quelle di illustri<br />

letterati e sommi artisti. Quando vedrò lo Spirito di Omero, aggiunge<br />

qualcuno, dare una nuova Iliade, lo Spirito di Virgilio un’altra Eneide, quello<br />

di Corneille un Cid e Beethoven una sinfonia in la; oppure un erudito come<br />

Laplace spiegare uno dei problemi che si è inutilmente tentato di risolvere,<br />

per esempio la quadratura del cerchio, allora potrò pensare alla realtà degli<br />

Spiriti. Ma come volete che ci creda quando vedo produrre poesie, sotto il<br />

nome di Racine, che un allievo di quarta correggerebbe, attribuire a Béranger<br />

dei versi mal rimati, senza spirito e senza sale, o far tenere a Voltaire o<br />

214


Chateaubriand un linguaggio da cuoca?».<br />

Nella seconda parte di questa obiezione è contenuto un aspetto serio, che<br />

denota nondimeno l’ignoranza dei primi principi dello Spiritismo. Se quanti<br />

la formulano giudicassero dopo aver studiato, si risparmierebbero una fatica<br />

inutile.<br />

L’identità degli Spiriti, come si sa, è una delle grandi difficoltà dello<br />

Spiritismo pratico. Non può essere constatata, in maniera positiva, che per gli<br />

Spiriti contemporanei, dei quali sono risapute le inclinazioni e le abitudini. Si<br />

rivelano, in effetti, per mezzo di una moltitudine di particolarità nei<br />

comportamenti e nel linguaggio, che non lasciano alcun dubbio. E l’identità ci<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

214<br />

interessa maggiormente, a motivo dei legami che ci uniscono. Un indizio, una<br />

parola sono spesso sufficienti ad attestarne la presenza e questi dettagli sono<br />

tanto più significativi quante più conformità si incontrano nella serie di<br />

contatti che si hanno con loro. Occorre considerare, inoltre, che se l’epoca<br />

della morte terrestre è a noi vicina, allora, saranno meno privi del carattere,<br />

delle consuetudini e delle idee personali che possono farli riconoscere.<br />

Il caso è diverso per gli Spiriti che ci sono noti unicamente attraverso la<br />

storia. Per essi non esiste prova concreta di identità; si ha soltanto<br />

supposizione, ma mai evidenza assoluta che si tratti della loro personalità.<br />

Più gli Spiriti sono lontani da noi relativamente all’epoca in cui hanno<br />

vissuto, meno grande è la certezza, dal momento che le convinzioni e il<br />

carattere possono essersi modificati con il tempo. In secondo luogo, quelli che<br />

sono pervenuti a una certa elevazione formano famiglie similari per pensiero<br />

e grado di avanzamento, i cui membri sono lontani dall’essere tutti conosciuti<br />

da noi. Se uno di loro si manifesta lo farà con un nome molto conosciuto, allo<br />

scopo di indicare la categoria alla quale appartiene. Se si evoca Platone, ad<br />

esempio, è possibile che questi risponda all’appello. Ma se lui non può, uno<br />

Spirito della medesima classe darà risposta per lui; sarà il suo pensiero, ma<br />

non la sua individualità. Ecco cosa è importante capire bene.<br />

Del resto, gli Spiriti superiori vengono per istruirci e la loro identità<br />

precisa è un problema secondario. Ciò che affermano è buono o cattivo,<br />

razionale o illogico, degno o indegno della firma che appongono: la questione<br />

è tutta qui. Nel primo caso lo si accetta; nel secondo lo si rigetta come<br />

apocrifo.<br />

Qui si presenta il grande ostacolo dell’intromissione di Spiriti futili e<br />

215


ignoranti, che si attribuiscono grandi nomi per farci accettare le loro<br />

sciocchezze oppure le loro utopie. In tal caso, per distinguerli, sono<br />

necessarie<br />

prudenza, osservazioni e quasi sempre cognizioni particolari. Per valutare<br />

una cosa bisogna essere competenti. Come può, chiunque non sia versato in<br />

letteratura e poesia, apprezzare qualità e difetti di comunicazioni del genere?<br />

Nella circostanza, l’ignoranza farà considerare come bellezze sublimi l’enfasi,<br />

le fioriture del linguaggio, i termini sonori che celano il vuoto delle idee; essa<br />

non può identificarsi con il genio particolare dello scrittore e giudicare cosa<br />

può o non può essere attribuito a lui. Così si vedono sovente dei medium,<br />

lusingati di ricevere versi sottoscritti da Racine, Voltaire o Béranger, non<br />

avere difficoltà a crederli autentici, sebbene siano di pessima qualità, ben<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

215<br />

felici peraltro che gli Spiriti non vengano irritati da coloro che si permettono<br />

di dubitarne.<br />

Noi riteniamo quindi perfettamente giusta la critica quando si rivolge a<br />

simili cose e siamo perfettamente d’accordo con essa. Il torto non è dello<br />

Spiritismo, ma di chi accetta con troppa facilità ciò che proviene dagli Spiriti.<br />

Se coloro che ne fanno un’arma contro la dottrina avessero studiato<br />

quest’ultima, saprebbero quel che ammette e non le imputerebbero quanto<br />

respinge e neppure le esagerazioni di una credulità cieca e irriflessiva.<br />

L’errore è ancora più rilevante allorché si pubblicano, sotto nomi conosciuti,<br />

cose indegne dell’origine che si attribuisce loro; in questo caso si presta il<br />

fianco a una critica ben fondata e si nuoce allo Spiritismo. E’ essenziale che si<br />

sappia bene che lo Spiritismo razionale non prende mai queste produzioni<br />

sotto il proprio patrocinio e non si assume la responsabilità di pubblicazioni<br />

realizzate con più entusiasmo che prudenza.<br />

L’incertezza relativa all’identità degli Spiriti in certe occasioni e la<br />

frequenza dell’intrusione di entità frivole non dimostrano l’illusorietà dei<br />

fenomeni? Assolutamente no, poiché la realtà delle manifestazioni è ben<br />

provata sia dagli Spiriti inferiori che da quelli superiori. L’abbondanza dei<br />

primi esprime l’inferiorità morale del nostro globo e la necessità di lavorare al<br />

nostro miglioramento per distaccarcene il più presto possibile.<br />

Rimane ora il problema principale: perché gli Spiriti degli uomini di genio<br />

non creano capolavori per via medianica?<br />

Prima di tutto, occorre vagliare l’utilità delle cose. A cosa servirebbe? A<br />

216


convincere gli increduli, si dirà; ma quando li si vede resistere all’evidenza<br />

più palpabile, un capolavoro non attesterebbe loro in maniera migliore<br />

l’esistenza degli Spiriti. L’attribuirebbero, come tutte le produzioni<br />

medianiche, alla sovreccitazione cerebrale. Uno Spirito familiare, un padre,<br />

una madre, un bambino, un amico, i quali riferiscono eventi sconosciuti al<br />

medium e dicono parole che giungono al cuore, testimoniano ben più di<br />

quanto farebbe una grande opera che potrebbe sortire dal cervello. Se un<br />

bambino viene ad affermare la sua presenza e il suo affetto, il padre che<br />

piange non è maggiormente convinto in questo caso piuttosto che in quello di<br />

un Omero che concepisce una nuova Iliade, oppure di un Racine che<br />

componga una Fedra? Per quale ragione richiedere cose prodigiose che<br />

stupirebbero più che convincere, quando già si rivelano migliaia di fatti<br />

intimi alla portata di tutti? Gli Spiriti vogliono convincere le masse e non<br />

questa o quella persona, poiché l’opinione della collettività fa la legge, mentre<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

216<br />

i singoli sono unità perdute nella folla. Ecco perché si impegnano poco contro<br />

gli ostinati che vorrebbero farli irritare. Sanno bene che prima o poi dovranno<br />

piegarsi di fronte alla forza dell’opinione comune. Gli Spiriti non si<br />

sottomettono ai capricci di nessuno e impiegano, per convincere, i metodi che<br />

vogliono, a seconda degli individui e delle situazioni. Tanto peggio per<br />

coloro che non si contentano; lo faranno in seguito. Ed ecco perché diciamo ai<br />

seguaci: stringete legami con gli uomini di buona volontà e non fallirete, ma<br />

non perdete tempo con i ciechi che non vogliono vedere e i sordi che non<br />

vogliono sentire. E’ mancare di carità, agire così? No, giacché per questi altri<br />

si tratta solamente di un ritardo. Se perdete tempo con loro, trascurate di dare<br />

consolazione a molte persone che ne hanno bisogno e accetterebbero con<br />

gioia il pane di vita che offrite. Inoltre considerate che i più riluttanti, i quali<br />

resistono alle vostre parole e alle prove che fornite, un giorno cederanno sotto<br />

l’influenza dell’opinione che si formerà attorno a loro; l’amor proprio ne<br />

soffrirà meno.<br />

La disputa sui capolavori, poi, si collega al principio stesso che regola i<br />

rapporti degli incarnati con i disincarnati. La soluzione dipende dalla<br />

conoscenza di tale fondamento. Queste sono le risposte date sull’argomento<br />

presso la Società Spiritista di Parigi.<br />

[6 gennaio 1865; medium, signor d’Ambel]<br />

Vi sono medium che per acquisizioni anteriori e studi particolari<br />

217


nell’esistenza che percorrono oggi, sono convinti di essere più validi, se non<br />

più utili di altri. Qui la questione morale non c’entra per nulla: è<br />

semplicemente un problema di capacità intellettiva. Ma bisogna riconoscere<br />

che la maggior parte dei medium non si prodiga affatto e se riceve, da parte<br />

degli Spiriti, comunicazioni di ordine elevato, ne trae profitto per se stessa.<br />

Più di un capolavoro della letteratura e dell’arte è frutto di medianità<br />

inconsapevole; senza questa, da dove potrebbe provenire l’ispirazione? Si<br />

afferma audacemente che le comunicazioni ricevute da Delphine de Girardin,<br />

Auguste Vaquerie e altri sono risultate all’altezza di quanto si era in diritto<br />

d’attendersi dagli Spiriti che si esternavano attraverso di loro. In siffatte<br />

occasioni, sfortunatamente molto rare nello Spiritismo, le anime di coloro che<br />

volevano porsi in contatto con noi avevano sotto le mani buoni ed eccellenti<br />

strumenti, o piuttosto medium le cui capacità cerebrali fornivano<br />

l’indispensabile quantità di parole e pensieri occorrente alla manifestazione<br />

degli Spiriti ispiratori. Ora, nella maggior parte delle situazioni in cui gli<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

217<br />

Spiriti comunicano, i grandi Spiriti naturalmente, essi sono ben lontani<br />

dall’avere a disposizione tutti gli elementi necessari per l’emissione dei<br />

propri pensieri nella forma e con la formula che avevano impiegato quando<br />

erano in vita. E’ questo un motivo per non ricevere alcuna istruzione?<br />

Certamente no! Perché, se la formula qualche volta lascia a desiderare, la<br />

sostanza è sempre degna di colui che firma le comunicazioni. D’altronde,<br />

queste sono dispute sulle parole. Il dialogo con i disincarnati esiste o non<br />

esiste? Ecco il problema. Se esiste, che importanza ha lo Spirito e il nome che<br />

si attribuisce? Se non vi si crede, importa ancor meno preoccuparsene. Gli<br />

Spiriti cercano di convincere; quando non vi riescono, è un inconveniente<br />

senza importanza. Semplicemente, l’incarnato non è ancora preparato per<br />

essere convinto. Comunque sono ben felice di affermare, nella presente sede,<br />

che su cento individui di buona fede che sperimentano da soli o per mezzo di<br />

medium a loro estranei, più di due terzi diventano sostenitori sinceri della<br />

dottrina spiritista. In questi periodi eccezionali, l’azione degli Spiriti non è<br />

circoscritta soltanto agli atti di un qualunque medium, ma è estrinseca in<br />

mille aspetti materiali o spirituali attinenti alla persona che evoca.<br />

Insomma, nulla è stato completato e arriverà sempre un’ora più feconda e<br />

produttiva di quella precedente. Vi ho dato, in due parole, la mia risposta al<br />

quesito posto dal vostro presidente.<br />

218


ÉRASTE<br />

[20 gennaio 1865; medium, signorina M.C.]<br />

Avete domandato perché gli Spiriti che hanno brillato quaggiù per il loro<br />

genio, non forniscano, attraverso i medium, comunicazioni all’altezza delle<br />

trascorse produzioni terrestri, o addirittura superiori, poiché dal tempo della<br />

morte dovrebbero essersi accresciute le loro facoltà. La ragione è questa.<br />

Per farsi ascoltare, è essenziale che gli Spiriti agiscano su strumenti che<br />

siano al livello della loro risonanza fluidica. Cosa può ottenere un buon<br />

musicista con un cattivo strumento? Nulla. Ahimè! Molti, se non la maggior<br />

parte dei medium, sono per noi dei mezzi abbastanza imperfetti. Sappiate che<br />

in tutto questo occorre affinità tanto nei fluidi spirituali che nei fluidi<br />

materiali. Affinché gli Spiriti avanzati possano rivelarsi a voi, c’è bisogno di<br />

medium capaci di vibrare all’unisono con loro. Analogamente, per le<br />

manifestazioni fisiche, necessitano incarnati che posseggano fluidi materiali<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

218<br />

della stessa natura di quelli degli Spiriti erranti, aventi ancora azione sul<br />

mondo sensibile.<br />

Galileo, quindi, non potrà palesarsi realmente che a un astronomo capace<br />

di intendere e trasmettere, senza errore, i dati astronomici; Alfred de Musset<br />

e altri poeti avranno bisogno di un medium amante della poesia e in grado di<br />

comprenderla; Beethoven, Mozart, ricercheranno musicisti capaci di poter<br />

trascrivere le loro idee musicali. Gli Spiriti istruttori, i quali vi svelano i<br />

segreti della natura poco conosciuti o ancora ignorati, utilizzeranno soggetti<br />

che già conoscono alcuni effetti magnetici e hanno ben studiato la medianità.<br />

Afferrate tutto ciò, amici miei. Pensate che non ordinereste mai un abito al<br />

vostro cappellaio, né un cappello al vostro sarto. Dovete comprendere che<br />

abbiamo bisogno di buoni interpreti e che taluni di noi, non avendoli<br />

incontrati, si sono rifiutati di comunicare. E allora sono stati sostituiti da altri.<br />

Ma non dimenticate che gli Spiriti frivoli sono numerosi e si approfittano<br />

delle vostre facoltà; talvolta con facilità perché parecchi di voi, lusingati da<br />

firme importanti, si preoccupano poco di risalire alle vere fonti e confrontare<br />

quel che ottengono con quanto avrebbero dovuto ottenere. Regola generale:<br />

se volete evocare un matematico, non dovete rivolgervi a un danzatore.<br />

UNO SPIRITO PROTETTORE<br />

NOTA. - La precedente comunicazione poggia su un principio vero, che<br />

risolve perfettamente la controversia da un punto di vista scientifico.<br />

219


Tuttavia non dovrebbe essere considerata in senso troppo assoluto. A<br />

prima vista, il principio appare contraddetto da numerosi casi di medium<br />

che sviluppano temi estranei alle loro conoscenze e sembra implicare, per<br />

gli Spiriti superiori, la possibilità di non comunicare che attraverso<br />

medium alla loro altezza. Ora, questo accade quando si tratta di lavori<br />

speciali e di importanza fuori dell’usuale. Si comprende che se Galileo<br />

vuole esporre un problema scientifico, oppure un grande poeta desidera<br />

dettare un’opera poetica, hanno bisogno di uno strumento che risponda al<br />

loro pensiero. Ma ciò non significa che per altre cose, ad esempio una<br />

semplice questione morale, un buon consiglio da dare, non possano farlo<br />

tramite un medium che non è né scienziato né poeta. Allorché un medium<br />

espone, con immediatezza e competenza, argomenti che sono a lui<br />

sconosciuti, è un indice che il proprio Spirito possiede uno sviluppo innato<br />

e capacità latenti al di fuori dell’educazione che ha ricevuto.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

219<br />

MEDIANITÀ MENTALE<br />

Revue Spirite 1866, pag. 86<br />

Uno dei nostri corrispondenti ci scrive da Milianah (Algeria):<br />

«... A proposito dell’autonomia dello Spirito, che si produce durante il<br />

sonno, la mia guida spirituale mi ha addestrato a esercitarla nel corso della<br />

veglia. Mentre il corpo è intorpidito, lo Spirito si trasporta lontano, visita le<br />

persone e i luoghi che ama e poi rientra senza sforzo. Quel che mi sembra più<br />

sorprendente, è il fatto che quando mi trovo come in stato catalettico, ho il<br />

sentimento di quella liberazione. Mi esercito anche al raccoglimento, che mi<br />

procura la gradevole visita degli Spiriti affini incarnati e disincarnati.<br />

Quest’ultimo apprendimento ha luogo durante la notte, verso le due o le tre,<br />

quando il corpo, oramai riposato, si sveglia. Resto alcuni istanti in attesa,<br />

come dopo un’evocazione. Sento allora la presenza dello Spirito attraverso<br />

un’impressione fisica e subito dopo un’immagine, che mi permette di<br />

riconoscerlo, sorge nel mio pensiero. La conversazione mentale si stabilisce,<br />

come nella comunicazione intuitiva, e questo genere di colloquio ha qualcosa<br />

di adorabilmente intimo. Spesso mio fratello e mia sorella, incarnati, mi<br />

visitano, accompagnati talvolta da mio padre e mia madre, provenienti dal<br />

mondo degli Spiriti.<br />

«Appena qualche giorno fa, caro maestro, ho ricevuto la vostra visita.<br />

Avvertendo la dolcezza del fluido che mi penetrava, credevo dapprima che si<br />

trattasse di uno dei nostri protettori celesti. Immaginatevi la mia gioia<br />

220


iconoscendo, nel pensiero o piuttosto nel mio cervello, il timbro della vostra<br />

voce. Lamennais mi ha fornito una comunicazione al riguardo, incoraggiando<br />

i miei sforzi. Non so spiegarmi il fascino che racchiude questo genere di<br />

medianità. Se avete presso di voi qualche medium intuitivo, abituato al<br />

raccoglimento e alla tensione mentale, potete tentare l’esperienza. Si evoca lo<br />

Spirito e anziché scrivere si conversa, esprimendo poi le sue idee, senza<br />

sproloqui.<br />

«La mia guida ha sovente osservato che il mio Spirito è sofferente, vuole<br />

istruirsi o cercare delle consolazioni. Sì, lo Spiritismo è un bene inestimabile;<br />

apre un grande territorio alla carità e colui che è ispirato da buoni sentimenti,<br />

se non può venire materialmente in soccorso del fratello, lo potrà sempre fare<br />

spiritualmente».<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

220<br />

Questa medianità, alla quale diamo il nome di medianità mentale, non<br />

esiste certamente per convincere gli increduli, poiché non ha nulla di<br />

manifesto, né effetti che colpiscono i sensi. E’ utile per l’intima soddisfazione<br />

di colui che la possiede. Ma occorre riconoscere che si presta egualmente, in<br />

grande misura, all’illusione e che anche nel suo caso bisogna diffidare delle<br />

apparenze. Quanto all’esistenza della facoltà, non vi è motivo di dubitarne;<br />

pensiamo anzi che debba essere la più diffusa, poiché è considerevole il<br />

numero di persone che subiscono, allo stato di veglia, l’influenza degli Spiriti<br />

e ne ricevono ispirazione di pensieri che sentono non essere i loro.<br />

L’impressione gradevole o penosa che si prova, talvolta, di fronte a qualcuno<br />

che si vede per la prima volta; il presentimento dell’approssimarsi di una<br />

persona; la penetrazione e la trasmissione del pensiero: sono tutti effetti che<br />

dipendono dalla medesima causa e costituiscono una sorta di medianità, che<br />

si può dire universale poiché ognuno ne possiede almeno i rudimenti. Ma per<br />

provarne effetti marcati occorre un’attitudine speciale, o meglio un grado di<br />

sensibilità che è più o meno sviluppato a seconda degli individui. A questo<br />

titolo, come abbiamo già detto da tempo, tutti sono medium e Dio non ha<br />

diseredato nessuno del prezioso beneficio di ricevere gli effluvi salutari del<br />

mondo spirituale, che si esprimono in mille maniere differenti. Ma le varietà<br />

che sussistono negli organismi umani non permettono a tutti di ottenere<br />

effetti identici e tangibili.<br />

La questione è stata discussa alla Società di Parigi. Le istruzioni seguenti,<br />

per quanto riguarda l’argomento, sono state fornite da diversi Spiriti.<br />

221


I<br />

Si può sviluppare il senso spirituale, come una qualsiasi attitudine, ogni<br />

giorno, si sviluppa attraverso un lavoro costante. Ora, sappiate che la<br />

comunicazione tra il mondo immateriale e i vostri sensi è continua; ha luogo<br />

ogni ora, ogni minuto, secondo la legge dei rapporti spirituali. Gli incarnati<br />

osano forse negare una legge della natura?<br />

Vi è stato detto che gli Spiriti si vedono e si visitano l’un l’altro durante il<br />

sonno; ne avete numerose prove. Perché vorreste che questo non accada<br />

anche durante la veglia? Gli Spiriti non conoscono la notte. Sono<br />

costantemente al vostro fianco, vigilano su di voi. Gli Spiriti familiari vi<br />

ispirano, vi suscitano pensieri, vi guidano. Vi parlano e vi esortano.<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

221<br />

Proteggono il vostro lavoro, aiutandovi ad elaborare i progetti definiti a metà<br />

e i desideri ancora confusi. Prendono nota delle buone decisioni e lottano<br />

quando voi lottate. Sono là, i buoni amici, fin dall’inizio della vostra<br />

incarnazione. Scherzano con voi quando siete in fasce, vi illuminano nei<br />

vostri studi. Poi si confondono in tutti gli atti del vostro passaggio quaggiù;<br />

pregano quando vedono che vi preparate a raggiungerli.<br />

Oh, no! Non negate mai l’assistenza che ricevete ogni giorno! Non negate<br />

mai la vostra medianità spirituale. In questo caso offendereste Dio e vi fareste<br />

tacciare d’ingratitudine dagli Spiriti che vi amano.<br />

H. DOZON [medium, signor Delanne]<br />

II<br />

Sì, questo genere di comunicazione spirituale è proprio medianità. Del<br />

resto, ne constaterete ancora altre nel corso dei vostri studi spiritici. E’ una<br />

sorta di stato catalettico, molto gradevole per colui che ne è oggetto; procura<br />

tutte le gioie della vita spirituale all’anima imprigionata, che vi trova<br />

un’attrattiva indefinibile che vorrebbe provare tutti i giorni. Ma bisogna<br />

rientrare, inevitabilmente, e come un prigioniero, al quale si permette di<br />

prendere aria in un cortile, l’anima ritorna soggiogata nella cella umana.<br />

E’ una medianità bene accetta quella che permette ad uno Spirito incarnato<br />

di vedere i suoi vecchi amici, di poter conversare con loro e farli partecipi<br />

delle sensazioni terrene, aprendo con fiducia ad essi il proprio cuore. Questi<br />

non troveranno ridicolo ciò che confidate e cercheranno di darvi dei buoni<br />

consigli, se necessario. Forniti in tal maniera, hanno per il medium che li<br />

riceve tanto più peso quanto più lo Spirito che li concede, mostrandosi a lui,<br />

222


ha lasciato un’impressione profonda nella sua mente e ha maggiormente<br />

scolpito, nel suo cuore, la sincerità e il valore di quelle esortazioni.<br />

Questo tipo di medianità, allo stato incosciente, esiste in parecchie persone.<br />

Sappiate che presso di voi si trova sempre un amico sincero, pronto a<br />

sostenere e incoraggiare colui che è affidato alla sua direzione<br />

dall’Onnipotente. No, amici miei, questo sostegno non mancherà mai. A voi<br />

saper distinguere le buone ispirazioni tra le molte che si urtano nel labirinto<br />

della coscienza. Riuscendo a comprendere quale proviene dalla vostra guida,<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

222<br />

non potrete allontanarvi dalla retta via che deve seguire ogni anima che<br />

aspira alla perfezione.<br />

SPIRITO PROTETTORE [medium, signora Causse]<br />

III<br />

Vi è stato detto che la medianità si rivela sotto forme differenti. Quella che<br />

il vostro presidente, in modo appropriato, ha definito medianità mentale, è il<br />

primo grado della medianità veggente e parlante.<br />

Il medium parlante entra in comunicazione con gli Spiriti che l’assistono;<br />

parla con essi, li vede, o piuttosto li avverte. Solamente, non fa che<br />

trasmettere ciò che essi dicono; il medium mentale, se è ben disposto, può<br />

rivolgere domande e ricevere risposte, senza l’intermediario della penna o<br />

della matita, più facilmente del medium intuitivo. In questo caso lo Spirito<br />

del medium, essendo più libero, è anche un interprete più fedele. Occorre<br />

però un ardente desiderio di essere utile e operare per il bene, con un<br />

sentimento purificato di ogni pensiero d’amor proprio o interesse. Di tutte le<br />

facoltà medianiche, è la più fine e la più delicata: il minimo anelito impuro è<br />

sufficiente a offuscarla. Solo in quelle condizioni il medium mentale sarà<br />

certo della realtà delle comunicazioni. Tra poco tempo, vedrete apparire tra<br />

voi dei medium parlanti che vi sorprenderanno per l’eloquenza e la loro<br />

logica.<br />

Aspettate fiduciosamente, pionieri che avete premura di veder diffondersi<br />

il vostro lavoro: nuovi seguaci rinforzeranno le vostre fila; quest’anno<br />

terminerà la prima grande fase dello Spiritismo e ne inizierà un’altra, non<br />

meno importante.<br />

Quanto a voi, caro maestro, Dio benedica la vostra opera. Che vi protegga<br />

e mantenga il favore particolare che ci ha accordato, permettendo di guidarvi<br />

e sostenervi nel compito che assolvete, che è anche il nostro.<br />

223


Come Presidente spirituale della Società di Parigi, veglio su di essa e su<br />

ciascuno dei suoi membri in particolare; prego il Signore di distribuire a voi<br />

tutti le sue grazie e le sue benedizioni.<br />

S. LUIGI [medium, signora Delanne]<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

223<br />

IV<br />

Amici miei. Sicuramente tale medianità, che consiste nel conversare sia con<br />

gli Spiriti che con le persone viventi della vita materiale, si svilupperà<br />

maggiormente, a mano a mano che lo stato di autonomia dello Spirito si<br />

realizzerà con più facilità attraverso l’abitudine al raccoglimento. Quanto più<br />

gli Spiriti incarnati saranno avanzati moralmente, tanto più grande sarà la<br />

possibilità di queste comunicazioni mentali. Comunque, non avrà grande<br />

importanza dal punto di vista della convinzione da fornire agli increduli. Ma<br />

a chi ne è oggetto porterà una grande gioia e l’aiuto ad affrancarsi sempre più<br />

dalla materia. Il raccoglimento e la preghiera, questo slancio dell’anima verso<br />

il suo Creatore, per esprimergli amore e riconoscenza e per invocarne il<br />

soccorso, sono i due elementi della vita spirituale. Sono quelli che versano<br />

nell’anima la rugiada celeste che favorisce lo sviluppo delle facoltà che vi si<br />

trovano allo stato latente. Quanto è infelice chi afferma che la preghiera è<br />

inutile, poiché non muta le decisioni di Dio. Senza dubbio, le leggi che<br />

regolano i diversi ordini di fenomeni non saranno turbate dal diletto di<br />

questo o quell’altro individuo; ma la preghiera, innanzi tutto, ha come effetto<br />

il miglioramento della persona, che per mezzo di tale atto eleva il suo<br />

pensiero al di sopra delle preoccupazioni materiali. Pertanto, non bisogna<br />

trascurarla.<br />

E’ attraverso il rinnovamento personale degli individui che la società<br />

riuscirà a rigenerarsi e Dio sa quanto ne ha bisogno!<br />

Siete disgustati quando pensate ai vizi della società pagana, nel tempo in<br />

cui il Cristo è venuto a portare la sua riforma umanitaria. Ma in quest’epoca,<br />

pur essendo velati sotto marcate forme di cortesia e belle maniere, i vizi non<br />

sono meno numerosi. Non hanno magnifici templi come quelli dell’antica<br />

Grecia ma, ahimè, ne possiedono molti nel cuore della maggior parte degli<br />

uomini e producono, tra loro, i medesimi danni che causavano prima dell’èra<br />

cristiana. Non è quindi senza grande utilità che gli Spiriti sono venuti a<br />

rammentarvi gli insegnamenti dati diciotto secoli fa, poiché, avendoli<br />

dimenticati o mal compresi, non potete trarne profitto e diffonderli secondo<br />

224


la volontà del divino crocifisso.<br />

Ringraziate dunque il Signore, voi che siete stati chiamati a contribuire<br />

all’opera degli Spiriti. Che il disinteresse e la vostra carità non si<br />

MEDIUM E FENOMENI MEDIANICI di Allan Kardec<br />

224<br />

indeboliscano mai, perché saranno i segni distintivi con i quali si<br />

riconosceranno, tra voi, i veri Spiritisti.<br />

LUIGI DI FRANCIA [medium, signora Breul]<br />

F I N E<br />

Preghiera al Padre - 20/01/2001<br />

Padre Dolce,<br />

Padre Buono.<br />

Tu che sei nell’universo,<br />

Tu che sei nelle cose,<br />

Tu che sei in noi.<br />

Tu che nutri il nostro corpo materiale,<br />

Tu che nutri il nostro corpo spirituale;<br />

Aiutaci in questa esistenza.<br />

Aiutaci a perdonare per il male che ci fanno, perché<br />

anche noi abbiamo fatto del male.<br />

Aiutaci a cercare cibo per il corpo fisico e pane per la<br />

nostra anima.<br />

Aiutaci a superare le prove della vita con serenità;<br />

e che Tu, assieme ai nostri fratelli spirituali, ci sia<br />

sempre vicino.<br />

Amen.<br />

225

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