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Laboratorio d'incisione calcografica e stampe d'arte - Liceo Primo Levi

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<strong>Laboratorio</strong> d’incisione <strong>calcografica</strong><br />

e <strong>stampe</strong> d’arte<br />

S.M.S. “De Gasperi-Galilei” plesso De Gasperi<br />

–<br />

<strong>Liceo</strong> Scientifico e Classico “<strong>Primo</strong> <strong>Levi</strong>”<br />

a.s. 2004-2005


Sommario<br />

-Alunni partecipanti<br />

-Presentazione del progetto<br />

-Favole e fiabe<br />

-Fiabe e intercultura<br />

-L’incisione <strong>calcografica</strong><br />

-Articolazione del laboratorio<br />

-Prodotto finale<br />

-Cenerentola<br />

-I folletti<br />

-La paura<br />

-Gli animali africani<br />

-Ringraziamenti<br />

-Fine presentazione


2 I media<br />

Asti Alessandro<br />

Azzolin Marta<br />

Batioucheva Sofia<br />

Bonfante Filippo<br />

Campanella Eugenia<br />

Cerabino Lucrezia<br />

Cingolani Niccolò<br />

Cremonesi Stefano<br />

Di Micco Lorenzo<br />

Ercoli Rebecca<br />

Finotti Alessandro<br />

Flospergher Miriam<br />

Franchino Elena<br />

Giovine Greta<br />

Maiocchi Simone<br />

Malacarne Claudia<br />

Moretti Riccardo<br />

Poletto Andrea<br />

Pruonto Dario<br />

Ravaglia Raffaele<br />

Savio Domenico<br />

Tassinari Giulia<br />

Valentini Chiara<br />

Villa Maria Elena<br />

Vitiello Francesco<br />

Alunni partecipanti<br />

V a ginnasio<br />

Allegrini Giovanni<br />

Bonanomi Martina<br />

Candido Francesco<br />

Caseario Cinzia<br />

D’Alonzo Claudia<br />

Dogliani Chiara<br />

Dompè Silvia<br />

Ferrigno Giorgio<br />

Galluzzi Monica<br />

Galvano Simone<br />

Garolfi Angelica<br />

Marangon Giulia<br />

Millesi Sergio<br />

Pierdominici Leao David<br />

Ronchi Elisa<br />

Rosa Federico<br />

Rossi Ilaria<br />

Rossi Martina<br />

Sandrin Riccardo<br />

Tavano Miriam<br />

Trunfio Mattia<br />

Volonté Niccolò


Presentazione del progetto<br />

Il progetto “Culture a confronto a San Donato Milanese”: inserito nei rispettivi POF delle scuole<br />

coinvolte, è nato dalla volontà di approfondire la conoscenza del territorio, considerato nella sua realtà<br />

multiculturale, per educare gli alunni al rispetto e alla valorizzazione delle tradizioni dei gruppi etnici presenti.<br />

L’argomento: per affrontare queste tematiche sono state scelte la fiaba e la favola, genere narrativo universale<br />

riscontrabile già nella tradizione orale di molti popoli e che si presta alla lettura e al confronto interculturale. A<br />

tale scopo sono stati individuati alcuni filoni tematici sui quali è stato possibile fare comparazioni, scoprire<br />

somiglianze e differenze tra le culture.<br />

I destinatari: classe 2 I della Scuola Media Statale “De Gasperi-Galilei”, plesso De Gasperi, classe V a<br />

ginnasio del <strong>Liceo</strong> Scientifico Statale “<strong>Primo</strong> <strong>Levi</strong>”, con sez. annessa di <strong>Liceo</strong> Classico e sez. associata di <strong>Liceo</strong><br />

Linguistico (Brocca).<br />

I docenti referenti: Concetta Russo (educazione tecnica – scuola media), Ambra Gabrielli (lettere – scuola<br />

media), Vincenza Spatola (storia dell’arte - ginnasio)<br />

L’esperto: Barbara Avellino<br />

I consulenti interculturali: Tagliaferro José (Argentina), Ferrarini Lorenzo (Africa), Rodriguez Angelina<br />

(Filippine), Zeneli Mimosa (Albania)<br />

I traduttori: Pierdominici Leao David (portoghese), Marangon Giulia (francese), Celoni Mauriçio (spagnolo),<br />

Tseberlidis Giorgio (greco moderno), Mayuga Karen (filippino), Makolli Tringa (albanese), Quadrelli Paola<br />

(tedesco), Xie Wei (cinese), Vella Antonio (arabo)<br />

L’articolazione del laboratorio: durante l’attività curricolare, in orario scolastico, sono state lette e<br />

confrontate le fiabe scelte. Successivamente è stato attivato un laboratorio, di sei incontri pomeridiani, durante<br />

il quale gli alunni hanno raccontato e rappresentato i testi scelti utilizzando la tecnica dell’incisione <strong>calcografica</strong><br />

e la stampa d’arte<br />

La Manifestazione a cui il progetto è stato presentato: durante la “Festa delle genti” tenutasi a San<br />

Donato Milanese dal 15 al 24 maggio 2005 con la partecipazione delle comunità straniere e delle Autorità<br />

Cittadine, è stato presentato il cofanetto delle fiabe interculturali quale prodotto finale del progetto


Cenerentola<br />

Cenerentola<br />

(versione dei F.lli Grimm)<br />

Chi è Saci<br />

(fiaba brasiliana)<br />

La rana e il camaleonte<br />

(favola bantu)<br />

Favole e fiabe<br />

Filoni tematici<br />

tratti da P.Gioda, C. Merana, M.Varano, Fiabe e intercultura,<br />

Quaderni dell’interculturalità n.9, EMI 1998<br />

(con bib. precedente)<br />

I folletti La paura<br />

Coquena<br />

(fiaba argentina)<br />

Il pesciolino rosso e lo zoccoletto d’oro<br />

(versione irachena)<br />

La volpe e la cicogna<br />

(favola di Esopo)<br />

La gatta e l’orco<br />

(fiaba filippina)<br />

Yen Hsien<br />

(versione cinese)<br />

La iena ingorda<br />

(favola zulu)<br />

Gli animali africani<br />

confrontati con la tradizione occidentale<br />

L’orco e l’orfanello<br />

(fiaba albanese)<br />

Il lupo e la volpe<br />

(favola dei F.lli Grimm)


Fiabe e intercultura<br />

Dopo lo studio della struttura del genere favolistico e fiabesco svolta già nel passato a.s., si è inteso riprendere l’analisi<br />

di alcune fiabe e favole europee ed extra-europee all’interno di un progetto finalizzato all’acquisizione di una<br />

“mentalità interculturale”, facendo riflettere i ragazzi su tali testi per :<br />

– cogliere tradizioni ed elementi storico-culturali proprie dei luoghi d’origine delle storie scelte;<br />

– conoscere la funzione di queste narrazioni e il ruolo della tradizione orale nella cultura di un popolo;<br />

– riconoscere analogie tra personaggi, ruoli e situazioni in diversi contesti culturali;<br />

– accrescere il sentimento di fratellanza attraverso la scoperta di elementi comuni ai vari popoli del mondo;<br />

– affrontare i pregiudizi dei ragazzi nei confronti di popoli stranieri, smontando eventuali valutazioni<br />

puramente eurocentriche circa la gradibilità delle storie lette;<br />

Il lavoro in classe è iniziato col rilevamento del “peso” affettivo e cognitivo rivestito dai racconti fiabeschi per ciascun<br />

ragazzo in età infantile. Si è domandato loro quali fiabe e favole ulteriori conoscessero rispetto quelle lette sul nostro<br />

testo antologico, chi gliele avesse presentate, in quale modo fosse avvenuto il passaggio di conoscenza di queste forme<br />

narrative… e il ritorno è stato alquanto sorprendente : ben pochi ragazzi ricordano di aver potuto usufruire in<br />

momenti “rituali” della presenza di una voce familiare narrante e le poche storie citate dai più sono risultate essere<br />

essenzialmente le versioni cinematografiche Disneyane di note fiabe europee. Nelle biblioteche di casa di soli tre<br />

alunni si sono rinvenute raccolte di fiabe non europee.<br />

Si è allora “raccontato” ai ragazzi dell’usanza, nella nostra cultura contadina , di ritrovarsi la sera nelle stalle ad<br />

ascoltare i racconti degli anziani; del ruolo del “griot” nella cultura africana occidentale, delle “storie attorno al fuoco”<br />

dei pellerossa, riprese dall’esperienza scout… dell’importanza, insomma, in un contesto relazionale non usuale, ma<br />

piacevole, rassicurante e condiviso, della trasmissione orale - attraverso le fiabe e le favole - delle conoscenze, delle<br />

credenze, delle aspettative, delle regole sociali e morali proprie di ciascun popolo, alle generazioni successive.<br />

fiabe e intercultura - 1


Rilevata l’analogia della funzione delle narrazioni orali tra popoli di diversa cultura e in diverse epoche, ci<br />

siamo chiesti se l’umanità abbia manifestato anche similarità di contenuti narrativi. Ci è stato d’aiuto il testo<br />

“Fiabe e intercultura” (P. Gioda, C. Merana, M. Varano, ediz. Emi 1998) che ha suggerito alcuni filoni tematici<br />

di approfondimento, attraverso i quali per i ragazzi è stato possibile scoprire e approfondire tanto le<br />

caratteristiche e le differenze che connotano alcuni gruppi umani lontani da noi nel tempo e nello spazio,<br />

quanto le analogie e le somiglianze. I filoni trattati sono stati: le Cenerentole, la paura, gli animali, gli esseri<br />

“magici”.<br />

Attraverso la lettura comparativa di fiabe e favole europee (Germania, Albania, Grecia) ed extra-europee (Cina,<br />

Iraq, Filippine, Brasile, Africa subsahariana) sulla medesima tematica, i ragazzi hanno rilevato individualmente<br />

le sequenze contenenti comunanze e regolarità, socializzato in discussioni guidate quanto analizzato, scoperto<br />

che le differenze rinvenute sono per lo più legate a specifiche tradizioni culturali, concluso che il bene e il<br />

male, le prove e le tappe che ci riserva la vita, i sentimenti di amicizia, di amore, il desiderio, la paura, il bisogno<br />

di essere aiutati e di avere giustizia sono propri dell’uomo in quanto tale e proprio per questo sono rinvenibili<br />

nelle narrazioni di tutti i Paesi, pur raccontate in un’estrema varietà e ricchezza di linguaggi, situazioni,<br />

personaggi ed ambienti.<br />

La riflessione sul carattere universale dei sentimenti e delle emozioni espresse in queste narrazioni, ha suggerito<br />

insomma ai ragazzi questo pensiero che definirei davvero “interculturale” : che tutti gli uomini, in fondo, sono<br />

uguali e si può pertanto non temere di incontrarli, aprendo le frontiere del nostro cuore insieme a quelle del<br />

nostro Paese.<br />

Particolarmente difficile si è rivelato eliminare nei ragazzi l’idea di “crudeltà di un popolo” legata alla lettura di<br />

finali di storie, non certo “lieti” come quelli presentati dalle classiche fiabe Disneyane o emergenti dai loro<br />

ricordi di narrazioni sentite in famiglia. E’ stato utile in proposito, per attenuare il pregiudizio iniziale, ricercare<br />

e leggere alcune “Fiabe italiane” (tratte dall’omonima raccolta di Calvino) in cui gli antagonisti sono<br />

violentemente puniti e compararle con similarissimi testi albanesi, in cui l’antagonista è invece perdonato ed<br />

accolto, svelando ai ragazzi solo alla fine della discussione sulla “piacevolezza” di tali fiabe (legata in realtà alla<br />

loro idea di giustizia e di civiltà di un popolo) chi le avesse prodotte.<br />

fiabe e intercultura - 2


L’incisione <strong>calcografica</strong><br />

L’incisione <strong>calcografica</strong> è un’antica tecnica di stampa che permette di ottenere più esemplari da una stessa<br />

matrice.<br />

Il termine calcografia (dal greco: incisione su rame) raggruppa per estensione di concetto tutte le tecniche che<br />

risultano incise in cavo. La matrice per la calcografia, una lastra di metallo (zinco, rame, ferro, ecc…) viene<br />

incisa con tecniche che possono essere di tipo “diretto” (l’utensile guidato dalla mano dell’artista opera<br />

direttamente sul metallo) come il Bulino, la Maniera Nera, la Puntasecca, oppure di tipo “indiretto” (tramite la<br />

morsura di acidi) come per l’Acquaforte, l’Acquatinta e la Vernice Molle.<br />

Il Bulino è una punta d’acciaio conica che viene battuta sulla lastra. Variazioni della forma del cono e della<br />

forza usata per battere incideranno segni con caratteristiche diverse che in stampa daranno varie tonalità. Per un<br />

segno più nitido si asportano le barbe.<br />

La Maniera Nera è una tecnica in cui l’incisore prepara prima la lastra con segni fitti (con una speciale<br />

mezzaluna detta berceau). Su questa base l’incisore con raschietti e strumenti idonei (brunitoio o pietra d’agata)<br />

schiaccia o raschia la granitura per ottenere bianchi o grigi.<br />

La Puntasecca è una punta di metallo affilato che viene usata come se fosse una matita. Graffiando la lastra si<br />

creano dei solchi e delle “barbe” che tratterranno l’inchiostro e renderanno questa tecnica particolarmente<br />

riconoscibile.<br />

L’Acquaforte prevede la copertura della lastra con un sottile strato di vernice idonea. L’artista “disegna” con<br />

una punta acuminata e asporta la cera scoprendo così il metallo sottostante. La lastra viene messa in acido, per<br />

lo più nitrico = aqua fortis (da qui il nome), che secondo i tempi di morsura lascerà solchi diversi. La lastra<br />

viene lavata e tolta la cera si procede per la stampa.<br />

Per l’Acquatinta la lastra viene ricoperta con particolari polveri grasse e cerose, la colofonia (di origine<br />

vegetale) o il bitume di Giudea (di origine animale). La matrice viene scaldata per fare aderire le polveri al<br />

metallo e lo proteggono in modo puntiforme. Con un pennello e della vernice coprente si lavorano le parti da<br />

lasciare bianche alla stampa e si immerge la lastra nell’acido per la morsura. L’acido penetrerà soltanto tra i<br />

granelli provocando una “granitura” del metallo molto efficace per ottenere effetti di chiaroscuro,<br />

ombreggiature e mezzitondi. Maggiore è la permanenza nell’acido diversi saranno gli effetti di tono.<br />

La Vernice Molle consiste nel ricoprire la lastra, precedentemente riscaldata, con una cera particolarmente<br />

grassa. Alla matrice preparata viene sovrapposto con attenzione un foglio di carta sottile ma resistente e così<br />

l’artista disegna liberamente con una matita o un altro strumento asportando la cera (importante con questa<br />

tecnica è la pressione che si produce sul foglio). La lastra viene acidata come le precedenti tecniche e la sua<br />

stampa è simile ad un disegno a matita.<br />

La stampa si ottiene inchiostrando a mano tutta la matrice ed eliminando con una garza (tarlatana) il colore in<br />

eccesso. In questo modo l’inchiostro rimane solo nei solchi creati dalle morsure o dall’utensile adoperato.<br />

Facendo passare attraverso i due cilindri del torchio calcografico la matrice con sovrapposto un foglio di carta<br />

speciale(precedentemente inumidito) si ottiene una stampa originale.


Articolazione del laboratorio<br />

lavoro preliminare in classe : scelta e lettura delle fiabe<br />

1° incontro ai Martinitt : introduzione all’incisione <strong>calcografica</strong> e<br />

laboratorio presso “La fabbrica del talento”, Milano, Associazione R.<br />

Boccafogli-Onlus<br />

articolazione del laboratorio - 1


2° incontro presso la sede<br />

del <strong>Liceo</strong> :<br />

“La fiaba raccontata da …”,<br />

incontro con esperti di altre culture<br />

articolazione del laboratorio - 2


3° incontro presso la Scuola Media “De Gasperi”, in via Agadir :<br />

introduzione alla tecnica,<br />

articolazione del laboratorio - 3


analisi dei testi delle fiabe,<br />

realizzazione dei disegni preparatori<br />

articolazione del laboratorio - 4


4° incontro presso la Scuola Media “De Gasperi”, in via Agadir :<br />

ultimazione dei disegni,<br />

incisione delle lastre<br />

articolazione del laboratorio - 5


incisione delle lastre<br />

articolazione del laboratorio - 6


5°e 6° incontro presso la Scuola<br />

Media “De Gasperi”, in via Agadir :<br />

progettazione delle copertine<br />

taglio della carta,<br />

inchiostratura<br />

articolazione del laboratorio - 7


inchiostratura,<br />

articolazione del laboratorio - 8


inchiostratura,<br />

articolazione del laboratorio - 9


stampa<br />

articolazione del laboratorio - 10


lavoro conclusivo in classe:<br />

realizzazione delle copertine,<br />

realizzazione dei libri d’artista e cofanetti<br />

articolazione del laboratorio - 11


Cofanetto con sette libretti<br />

tematici contenenti le <strong>stampe</strong><br />

d’arte e i testi delle fiabe in<br />

lingua e tradotti<br />

Prodotto finale


Cenerentola<br />

(versione dei F.lli Grimm)<br />

Cenerentola<br />

Il pesciolino rosso e lo<br />

zoccoletto d’oro<br />

(versione irachena)<br />

copertine realizzate da Sofia Batioucheva<br />

Yen Hsien<br />

(versione cinese)


Aschenputtel<br />

(der Gebrüder Grimm)<br />

Einem reichenManne, dem wurde seine Frau krank, und als sie<br />

fühlte, daß ihrEnde herankam, rief sie ihr einziges Töchterlein zu<br />

sich ans Bettund sprach 'liebes Kind, bleibe fromm und gut, so<br />

wird dir der liebe Gottimmer beistehen, und ich will vom<br />

Himmel auf dich herabblicken, und willum dich sein.' Darauf tat<br />

sie die Augen zu und verschied. Das Mädchenging jeden Tag<br />

hinaus zu dem Grabe der Mutter und weinte, und blieb<br />

frommund gut. Als der Winter kam, deckte der Schnee ein<br />

weißes Tüchleinauf das Grab, und als die Sonne im Frühjahr es<br />

wieder herabgezogenhatte, nahm sich der Mann eine andere<br />

Frau.<br />

Die Frau hatte zwei Töchter mit ins Haus gebracht, die<br />

schönund weiß von Angesicht waren, aber garstig und schwarz<br />

von Herzen.Da ging eine schlimme Zeit für das arme Stiefkind<br />

an. 'Soll die dummeGans bei uns in der Stube sitzen', sprachen<br />

sie, 'wer Brot essen will,muß es verdienen: hinaus mit der<br />

Küchenmagd.' Sie nahmen ihmseine schönen Kleider weg, zogen<br />

ihm einen grauen alten Kittel an,und gaben ihm hölzerne<br />

Schuhe. 'Seht einmal die stolze Prinzessin,wie sie geputzt ist',<br />

riefen sie, lachten und führten es in die Küche.Da mußte es von<br />

Morgen bis Abend schwere Arbeit tun, früh vorTag aufstehn,<br />

Wasser tragen, Feuer anmachen, kochen und waschen.<br />

Obendreintaten ihm die Schwestern alles ersinnliche Herzeleid<br />

an, verspotteten esund schütteten ihm die Erbsen und Linsen in<br />

die Asche, so daßes sitzen und sie wieder auslesen mußte.<br />

Abends, wenn es sich müdegearbeitet hatte, kam es in kein Bett,<br />

sondern mußte sich neben denHerd in die Asche legen. Und weil<br />

es darum immer staubig und schmutzigaussah, nannten sie es<br />

Aschenputtel.<br />

Es trug sich zu, daß der Vater einmal in die Messe ziehen<br />

wollte,da fragte er die beiden Stieftöchter, was er ihnen<br />

mitbringen sollte.'Schöne Kleider' sagte die eine, 'Perlen und<br />

Edelsteine' die zweite.'Aber du, Aschenputtel' sprach er, 'was<br />

willst du haben?', 'Vater, daserste Reis, das Euch auf Eurem<br />

Heimweg an den Hut stößt, dasbrecht für mich ab.' Er kaufte<br />

nun für die beiden Stiefschwesternschöne Kleider, Perlen und<br />

Edelsteine, und auf dem Rückweg, alser durch einen grünen<br />

Busch ritt, streifte ihn ein Haselreis und stießihm den Hut ab. Da<br />

brach er das Reis ab und nahm es mit. Als er nach Hauskam, gab<br />

er den Stieftöchtern, was sie sich gewünscht hatten,und dem<br />

Aschenputtel gab er das Reis von dem Haselbusch. Aschenputtel<br />

cenerentola - 1<br />

Cenerentola<br />

(F.lli Grimm)<br />

La moglie di un ricco si ammalò e, quando sentì avvicinarsi la<br />

fine, chiamò al capezzale la sua unica figlioletta e le disse: -Sii<br />

sempre docile e buona, così il buon Dio ti aiuterà e io ti guarderò<br />

dal cielo e ti sarò vicina-. Poi chiuse gli occhi e morì. La fanciulla<br />

andava ogni giorno alla tomba della madre, piangeva ed era<br />

sempre docile e buona. La neve ricoprì la tomba di un bianco<br />

drappo, e quando il sole l'ebbe tolto, l'uomo prese moglie di<br />

nuovo. La donna aveva due figlie che portò con sé‚ in casa, ed<br />

esse erano belle e bianche di viso, ma brutte e nere di cuore. Per<br />

la figliastra incominciarono tristi giorni. -Che vuole quella buona<br />

a nulla in salotto?- esse dicevano. -Chi mangia il pane deve<br />

guadagnarselo: fuori, sguattera!- Le presero i suoi bei vestiti, le<br />

diedero da indossare una vecchia palandrana grigia e la<br />

condussero in cucina deridendola. Lì doveva sgobbare per bene:<br />

si alzava prima che facesse giorno, portava l'acqua, accendeva il<br />

fuoco, cucinava e lavava (1). Per giunta le sorelle gliene facevano<br />

di tutti i colori, la schernivano e le versavano ceci e lenticchie<br />

nella cenere, sicché‚ doveva raccoglierli a uno a uno. La sera,<br />

quando era stanca, non andava a letto, ma doveva coricarsi nella<br />

cenere accanto al focolare. E siccome era sempre sporca e<br />

impolverata, la chiamavano Cenerentola. Un giorno, il padre<br />

volle recarsi alla fiera e chiese alle due figliastre che cosa dovesse<br />

portare loro. -Bei vestiti- disse la prima. -Perle e gemme- disse la<br />

seconda. -E tu, Cenerentola- disse egli -che cosa vuoi?- -Babbo,<br />

il primo rametto che vi urta il cappello sulla via del ritorno-<br />

rispose Cenerentola. Così egli comprò bei vestiti, perle e gemme<br />

per le due figliastre; e sulla via del ritorno, mentre cavalcava per<br />

un verde boschetto, un ramo di nocciolo lo sfiorò e gli fece<br />

cadere il cappello. Allora egli colse il rametto e quando giunse a<br />

casa diede alle due figliastre quello che avevano chiesto, e a<br />

Cenerentola diede il ramo di nocciolo. Cenerentola lo prese,<br />

andò a piantarlo sulla tomba della madre, e pianse tanto che le<br />

lacrime l'innaffiarono. Così crebbe e divenne un bell'albero.<br />

Cenerentola ci andava tre volte al giorno, piangeva e pregava e<br />

ogni volta si posava sulla pianta un uccellino che le dava ciò che<br />

aveva desiderato. Ora avvenne che il re diede una festa che<br />

doveva durare tre giorni, perché‚ suo figlio potesse scegliersi una<br />

sposa. Anche le due sorellastre erano invitate, così chiamarono<br />

Cenerentola e dissero: -Pettinaci, spazzola le scarpe e assicura le<br />

fibbie: andiamo a ballare alla festa del re-. Cenerentola ubbidì ma<br />

piangeva, perché‚ anche lei sarebbe andata volentieri al ballo, e<br />

pregò la matrigna di accordarle il permesso. -Tu, Cenerentola-


dankteihm, ging zu seiner Mutter Grab und pflanzte das Reis<br />

darauf, und weinteso sehr, daß die Tränen darauf niederfielen<br />

und es begossen.Es wuchs aber, und ward ein schöner Baum.<br />

Aschenputtel ging alle Tagedreimal darunter, weinte und betete,<br />

und allemal kam ein weißes Vögleinauf den Baum, und wenn es<br />

einen Wunsch aussprach, so warf ihm das Vögleinherab, was es<br />

sich gewünscht hatte.<br />

Es begab sich aber, daß der König ein Fest anstellte, dasdrei<br />

Tage dauern sollte, und wozu alle schönen Jungfrauen im<br />

Landeeingeladen wurden, damit sich sein Sohn eine Braut<br />

aussuchen möchte.Die zwei Stiefschwestern, als sie hörten, daß<br />

sie auch dabeierscheinen sollten, waren guter Dinge, riefen<br />

Aschenputtel und sprachen'kämm uns die Haare, bürste uns die<br />

Schuhe und mache uns dieSchnallen fest, wir gehen zur<br />

Hochzeit auf des Königs Schloß.'Aschenputtel gehorchte, weinte<br />

aber, weil es auch gern zum Tanz mitgegangenwäre, und bat die<br />

Stiefmutter, sie möchte es ihm erlauben. 'DuAschenputtel'<br />

sprach sie, 'bist voll Staub und Schmutz, und willst zurHochzeit?<br />

du hast keine Kleider und Schuhe, und willst tanzen'. Als esaber<br />

mit Bitten anhielt, sprach sie endlich 'da habe ich dir eine<br />

SchüsselLinsen in die Asche geschüttet, wenn du die Linsen in<br />

zwei Stundenwieder ausgelesen hast, so sollst du mitgehen.' Das<br />

Mädchen ging durchdie Hintertür nach dem Garten und rief 'ihr<br />

zahmen Täubchen,ihr Turteltäubchen, all ihr Vöglein unter dem<br />

Himmel, kommt undhelft mir lesen,<br />

die guten ins Töpfchen,<br />

die schlechten ins Kröpfchen.'<br />

Da kamen zum Küchenfenster zwei weiße Täubchen herein,und<br />

danach die Turteltäubchen, und endlich schwirrten und<br />

schwärmtenalle Vöglein unter dem Himmel herein und ließen<br />

sich um dieAsche nieder. Und die Täubchen nickten mit den<br />

Köpfchen und fingenan pick, pick, pick, pick, und da fingen die<br />

übrigen auch an pick,pick, pick, pick, und lasen alle guten<br />

Körnlein in die Schüssel.Kaum war eine Stunde herum, so waren<br />

sie schon fertig und flogen alle wiederhinaus. Da brachte das<br />

Mädchen die Schüssel der Stiefmutter,freute sich und glaubte, es<br />

dürfte nun mit auf die Hochzeit gehen.Aber sie sprach 'nein,<br />

Aschenputtel, du hast keine Kleider, und kannstnicht tanzen, du<br />

wirst nur ausgelacht.' Als es nun weinte, sprach sie 'wenndu mir<br />

zwei Schüsseln voll Linsen in einer Stunde aus der Asche<br />

reinlesen kannst, so sollst du mitgehen' und dachte 'das kann es<br />

ja nimmermehr.'Als sie die zwei Schüsseln Linsen in die Asche<br />

geschüttet hatte,ging das Mädchen durch die Hintertür nach dem<br />

Garten und rief'ihr zahmen Täubchen, ihr Turteltäubchen, all ihr<br />

cenerentola - 2<br />

disse questa -non hai niente da metterti addosso, non sai ballare,<br />

e vorresti andare a nozze!- Ma Cenerentola insisteva e la<br />

matrigna finì col dirle: -Ti rovescerò nella cenere un piatto di<br />

lenticchie e se in due ore le sceglierai tutte, andrai anche tu-. La<br />

matrigna le rovesciò le lenticchie nella cenere, ma la fanciulla<br />

andò nell'orto dietro casa e chiamò: -Dolci colombelle mie, e voi,<br />

tortorelle, e voi, uccellini tutti del cielo, venite e aiutatemi a<br />

scegliere le lenticchie:quelle buone me le date, le cattive le<br />

mangiate-(2). Allora dalla finestra della cucina -entrarono due<br />

colombe bianche e poi le tortorelle e infine, frullando e<br />

svolazzando, entrarono tutti gli uccellini del cielo e si posarono<br />

intorno alla cenere. E le colombelle annuirono con le testine e<br />

incominciarono, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero anche gli<br />

altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nel piatto.<br />

Non era passata un'ora che avevano già finito e volarono tutti<br />

via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò il piatto alla matrigna<br />

e credeva di poter andare a nozze anche lei. Ma la matrigna disse:<br />

-No, Cenerentola; non hai vestiti e non sai ballare; non verrai-.<br />

Ma Cenerentola si mise a piangere, e quella disse: -Se in un'ora<br />

riesci a raccogliere dalla cenere e a scegliere due piatti pieni di<br />

lenticchie, verrai anche tu-. E pensava: -Non ci riuscirà mai.<br />

Quando la matrigna ebbe versato i due piatti di lenticchie nella<br />

cenere, la fanciulla andò nell'orto dietro casa e gridò: -Dolci<br />

colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi, uccellini tutti del cielo,<br />

venite e aiutatemi a scegliere:quelle buone me le date, le cattive le<br />

mangiate-. Allora dalla finestra della cucina entrarono due<br />

colombe bianche e poi le tortorelle ed infine, frullando e<br />

svolazzando, entrarono tutti gli uccellini del cielo e si posarono<br />

intorno alla cenere. E le colombelle annuirono con le loro<br />

testoline e incominciarono, pic, pic, pic, pic, e allora ci si misero<br />

anche gli altri, pic, pic, pic, pic, e raccolsero tutti i grani buoni nei<br />

piatti. E non era passata mezz'ora che avevano già finito e<br />

volarono tutti via. Allora la fanciulla, tutta contenta, portò i piatti<br />

alla matrigna e credeva di potere andare a nozze anche lei. Ma la<br />

matrigna disse: -E' inutile: tu non vieni, perché‚ non hai vestiti e<br />

non sai ballare; dovremmo vergognarci di te-. Così detto se ne<br />

andò con le sue due figlie. Rimasta sola, Cenerentola andò alla<br />

tomba della madre sotto il nocciolo, e gridò: -Scrollati pianta,<br />

stammi a sentire, d'oro e d'argento mi devi coprire!-Allora<br />

l'uccello le gettò un abito d'oro e d'argento e scarpette trapunte<br />

di seta e d'argento. Cenerentola indossò l'abito e andò a nozze.<br />

Ma le sorelle e la matrigna non la riconobbero e pensarono che<br />

fosse una principessa sconosciuta, tanto era bella nell'abito così<br />

ricco. A Cenerentola non pensarono affatto, e credevano che se<br />

ne stesse a casa nel sudiciume. Il principe le venne incontro, la


Vögleinunter dem Himmel, kommt und helft mit lesen,<br />

'die guten ins Töpfchen,<br />

die schlechten ins Kröpfchen.'<br />

Da kamen zumKüchenfenster zwei weiße Täubchen herein und<br />

danach dieTurteltäubchen, und endlich schwirrten und<br />

schwärmten alle Vögelunter dem Himmel herein und ließen sich<br />

um die Asche nieder. Unddie Täubchen nickten mit ihren<br />

Köpfchen und fingen an pick, pick,pick, pick, und da fingen die<br />

übrigen auch an pick, pick, pick, pick,und lasen alle guten<br />

Körner in die Schüsseln. Und ehe eine halbeStunde herum war,<br />

waren sie schon fertig, und flogen alle wieder hinaus.Da trug das<br />

Mädchen die Schüsseln zu der Stiefmutter, freutesich und<br />

glaubte, nun dürfte es mit auf die Hochzeit gehen. Aber<br />

siesprach 'es hilft dir alles nichts, du kommst nicht mit, denn du<br />

hast keineKleider und kannst nicht tanzen; wir müßten uns<br />

deiner schämen.'Darauf kehrte sie ihm den Rücken zu und eilte<br />

mit ihren zwei stolzenTöchtern fort.<br />

Als nun niemand mehr daheim war, ging Aschenputtel zu seiner<br />

MutterGrab unter den Haselbaum und rief<br />

'Bäumchen, rüttel dich und schüttel dich,<br />

wirf Gold und Silber über mich.'<br />

Da warf ihm der Vogel ein golden und silbern Kleid herunter<br />

und mitSeide und Silber ausgestickte Pantoffeln. In aller Eile zog<br />

es das Kleidan und ging zur Hochzeit. Seine Schwestern aber<br />

und die Stiefmutter kanntenes nicht und meinten, es müsse eine<br />

fremde Königstochter sein,so schön sah es in dem goldenen<br />

Kleide aus. An Aschenputtel dachtensie gar nicht und dachten,<br />

es säße daheim im Schmutz und suchtedie Linsen aus der Asche.<br />

Der Königssohn kam ihm entgegen, nahm esbei der Hand und<br />

tanzte mit ihm. Er wollte auch sonst mit niemand tanzen,also<br />

daß er ihm die Hand nicht losließ, und wenn ein andererkam, es<br />

aufzufordern, sprach er 'das ist meine Tänzerin.' Es tanzte,bis es<br />

Abend war, da wollte es nach Haus gehen. Der Königssohn<br />

abersprach 'ich gehe mit und begleite dich' denn er wollte sehen,<br />

wem das schöneMädchen angehörte. Sie entwischte ihm aber<br />

und sprang in dasTaubenhaus. Nun wartete der Königssohn, bis<br />

der Vater kam, und sagteihm, das fremde Mädchen wär in das<br />

Taubenhaus gesprungen.<br />

DerAlte dachte 'sollte es Aschenputtel sein?' und sie mußten ihm<br />

Axtund Hacken bringen, damit er das Taubenhaus<br />

entzweischlagen konnte, aberes war niemand darin. Und als sie<br />

ins Haus kamen, lag Aschenputtel in seinenschmutzigen<br />

Kleidern in der Asche, und ein trübes ÖIIämpchenbrannte im<br />

cenerentola - 3<br />

prese per mano e danzò con lei. E non volle ballare con<br />

nessun'altra; non le lasciò mai la mano, e se un altro la invitava<br />

diceva: -E' la mia ballerina-. Cenerentola danzò fino a sera, poi<br />

volle andare a casa. Il principe disse: -Vengo ad accompagnarti-<br />

perché‚ voleva vedere da dove veniva la bella fanciulla, ma ella gli<br />

scappò e balzò nella colombaia. Il principe allora aspettò che<br />

ritornasse il padre e gli disse che la fanciulla sconosciuta era<br />

saltata nella colombaia. Questi pensò: -Che sia Cenerentola?- e si<br />

fece portare un'accetta e un piccone per buttar giù la colombaia;<br />

ma dentro non c'era nessuno. E quando rientrarono in casa,<br />

Cenerentola giaceva sulla cenere nelle sue vesti sporche e un<br />

lumino a olio ardeva a stento nel focolare. Ella era saltata<br />

velocemente fuori dalla colombaia ed era corsa al nocciolo; là si<br />

era tolta le belle vesti, le aveva deposte sulla tomba e l'uccello le<br />

aveva riprese; ed ella nella sua palandrana grigia si era distesa<br />

sulla cenere in cucina. Il giorno dopo quando la festa ricominciò<br />

e i genitori e le sorellastre erano di nuovo usciti, Cenerentola<br />

andò sotto al nocciolo e gridò:-Scrollati pianta, stammi a sentire,<br />

d'oro e d'argento mi devi coprire!-Allora l'uccello le gettò un<br />

abito ancora più superbo del primo. E quando comparve a nozze<br />

così abbigliata, tutti si meravigliarono della sua bellezza. Il<br />

principe l'aveva aspettata, la prese per mano e ballò soltanto con<br />

lei. Quando la invitavano gli altri, diceva: -Questa è la mia<br />

ballerina-. La sera ella se ne andò e il principe la seguì per sapere<br />

dove abitasse; ma ella fuggì d'un balzo nell'orto dietro casa. Là<br />

c'era un bell'albero alto da cui pendevano magnifiche pere;<br />

svelta, ella vi si arrampicò e il principe non sapeva dove fosse<br />

sparita. Ma attese che arrivasse il padre e gli disse: -La fanciulla<br />

sconosciuta mi è sfuggita e credo che si sia arrampicata sul pero-.<br />

Il padre pensò: -Che sia Cenerentola?. Si fece portare l'ascia e<br />

abbatté‚ l'albero, ma sopra non vi era nessuno. E quando<br />

entrarono in cucina, Cenerentola giaceva come al solito sulla<br />

cenere: era saltata giù dall'altra parte dell'albero, aveva riportato<br />

le belle vesti all'uccello sul nocciolo, e aveva indossato la sua<br />

palandrana grigia. Il terzo giorno, quando i genitori e le sorelle se<br />

ne furono andati, Cenerentola tornò alla tomba di sua madre e<br />

disse all'alberello:-Scrollati pianta, stammi a sentire, d'oro e<br />

d'argento mi devi coprire!-Allora l'uccello le gettò un vestito così<br />

lussuoso come non ne aveva ancora veduti, e le scarpette erano<br />

tutte d'oro. Quando ella comparve a nozze, la gente non ebbe<br />

più parole per la meraviglia. Il principe ballò solo con lei; e se<br />

qualcuno la invitava, egli diceva: -E' la mia ballerina-. Quando fu<br />

sera Cenerentola se ne andò; il principe voleva accompagnarla<br />

ma ella gli sfuggì. Tuttavia perse la sua scarpetta sinistra (3),<br />

poiché‚ il principe aveva fatto spalmare tutta la scala di pece e la


Schornstein; denn Aschenputtel war geschwind aus dem<br />

Taubenhaushinten herabgesprungen, und war zu dem<br />

Haselbäumchen gelaufen: dahatte es die schönen Kleider<br />

abgezogen und aufs Grab gelegt und derVogel hatte sie wieder<br />

weggenommen, und dann hatte es sich in seinem<br />

grauenKittelchen in die Küche zur Asche gesetzt.<br />

Am andern Tag, als das Fest von neuem anhub, und die Eltern<br />

und Stiefschwesternwieder fort waren, ging Aschenputtel zu dem<br />

Haselbaum und sprach<br />

'Bäumchen, rüttel dich und schüttel dich,<br />

wirf Gold und Silber über mich.'<br />

Da warf der Vogel ein noch viel stolzeres Kleid herab als am<br />

vorigenTag. Und als es mit diesem Kleide auf der Hochzeit<br />

erschien, erstauntejedermann über seine Schönheit. Der<br />

Königssohn aber hattegewartet, bis es kam, nahm es gleich bei<br />

der Hand und tanzte nur alleinmit ihm. Wenn die andern kamen<br />

und es aufforderten, sprach er 'das istmeine Tänzerin.' Als es<br />

nun Abend war, wollte es fort und der Königssohnging ihm<br />

nach und wollte sehen, in welches Haus es ging: aber es<br />

sprangihm fort und in den Garten hinter dem Haus. Darin stand<br />

ein schönergroßer Baum, an dem die herrlichsten Birnen hingen,<br />

es kletterteso behend wie ein Eichhörnchen zwischen die Äste,<br />

und der Königssohnwußte nicht, wo es hingekommen war. Er<br />

wartete aber, bis der Vaterkam, und sprach zu ihm 'das fremde<br />

Mädchen ist mir entwischt, undich glaube, es ist auf den<br />

Birnbaum gesprungen.' Der Vater dachte 'solltees Aschenputtel<br />

sein?' ließ sich die Axt holen und hieb den Baumum, aber es war<br />

niemand darauf. Und als sie in die Küche kamen,<br />

lagAschenputtel da in der Asche, wie sonst auch, denn es war auf<br />

der andernSeite vom Baum herabgesprungen, hatte dem Vogel<br />

auf dem Haselbäumchendie schönen Kleider wiedergebracht<br />

und sein graues Kittelchen angezogen.<br />

Am dritten Tag, als die Eltern und Schwestern fort waren, ging<br />

Aschenputtelwieder zu seiner Mutter Grab und sprach zu dem<br />

Bäumchen<br />

'Bäumchen, rüttel dich und schüttel dich,<br />

wirf Gold und Silber über mich.'<br />

Nun warf ihm der Vogel ein Kleid herab, das war so prächtig<br />

undglänzend, wie es noch keins gehabt hatte, und die Pantoffeln<br />

warenganz golden. Als es in dem Kleid zu der Hochzeit kam,<br />

wußten siealle nicht, was sie vor Verwunderung sagen sollten.<br />

Der Königssohntanzte ganz allein mit ihm, und wenn es einer<br />

aufforderte, sprach er 'dasist meine Tänzerin.'<br />

cenerentola - 4<br />

scarpa vi era rimasta appiccicata. Egli la prese e, con essa, si recò<br />

il giorno seguente dal padre di Cenerentola e disse: -Colei che<br />

potrà calzare questa scarpina d'oro sarà mia sposa-. Allora le due<br />

sorelle si rallegrarono perché‚ avevano un bel piedino. La<br />

maggiore andò con la scarpa in camera sua e voleva provarla<br />

davanti a sua madre. Ma la scarpa era troppo piccola e il dito<br />

grosso non le entrava; allora la madre le porse un coltello e disse:<br />

-Tagliati il dito: quando sarai regina non avrai più bisogno di<br />

andare a piedi-. La fanciulla si mozzò il dito, serrò il piede nella<br />

scarpa e andò dal principe. Egli la mise sul cavallo come sua<br />

sposa e partì con lei. Ma dovettero passare davanti alla<br />

colombelle che gridarono:-Voltati e osserva la sposina: ha del<br />

sangue nella scarpina, per il suo piede è troppo stretta. Ancor la<br />

sposa in casa t'aspetta-. Allora egli le guardò il piede e ne vide<br />

sgorgare il sangue. Voltò il cavallo, riportò a casa la falsa sposa e<br />

disse: -Questa non è quella vera; l'altra sorella deve provare la<br />

scarpa-. Questa andò nella sua camera e riuscì a infilare le dita<br />

nella scarpa, ma il calcagno era troppo grosso. Allora la madre le<br />

porse un coltello e le disse: -Tagliati un pezzo di calcagno:<br />

quando sarai regina non avrai bisogno di andare a piedi-. La<br />

fanciulla si tagliò un pezzo di calcagno, serrò il piede nella scarpa<br />

e andò dal principe (4). Questi la mise sul cavallo come sposa e<br />

andò via con lei. Ma quando passarono davanti al nocciolo, le<br />

due colombelle gridarono:-Voltati e osserva la sposina: ha del<br />

sangue nella scarpina, per il suo piede è troppo stretta. Ancor la<br />

sposa in casa t'aspetta-. Egli le guardò il piede e vide il sangue<br />

sgorgare dalla scarpa, sprizzando purpureo sulle calze bianche.<br />

Allora voltò il cavallo e riportò a casa la falsa sposa. -Questa non<br />

è quella vera- disse. -Non avete un'altra figlia?- -No- rispose<br />

l'uomo -c'è soltanto una piccola brutta Cenerentola della moglie<br />

che mi è morta: ma non può essere la sposa.- Il principe gli disse<br />

di mandarla a prendere, ma la matrigna rispose: -Ah no, è troppo<br />

sporca, non può farsi vedere-. Ma egli lo volle assolutamente e<br />

dovettero chiamare Cenerentola. Ella prima si lavò ben bene le<br />

mani e il viso, poi andò e si inchinò davanti al principe che le<br />

porse la scarpina d'oro. Allora ella si tolse dal piede il pesante<br />

zoccolo, l'infilò nella scarpetta e spinse un poco: le stava a<br />

pennello. E quando si alzò, egli la riconobbe e disse: -Questa è la<br />

vera sposa!-. La matrigna e le due sorellastre si spaventarono e<br />

impallidirono dall'ira, ma egli mise Cenerentola sul cavallo e se<br />

ne andò con lei. Quando passarono davanti al nocciolo, le due<br />

colombelle bianche gridarono: -Volgiti e guarda la sposina, non<br />

c'è più sangue nella scarpina, calza il piedino in modo perfetto.<br />

Porta la sposa sotto il tuo tetto- (5). E, dopo aver detto queste<br />

parole, scesero in volo e si posarono sulle spalle di Cenerentola,


Als es nun Abend war, wollte Aschenputtel fort, und der<br />

Königssohnwollte es begleiten, aber es entsprang ihm so<br />

geschwind, daß er nichtfolgen konnte. Der Königssohn hatte<br />

aber eine List gebraucht, undhatte die ganze Treppe mit Pech<br />

bestreichen lassen: da war, als es hinabsprang,der linke Pantoffel<br />

des Mädchens hängen geblieben. Der Königssohnhob ihn auf,<br />

und er war klein und zierlich und ganz golden. Am<br />

nächstenMorgen ging er damit zu dem Mann und sagte zu ihm<br />

'keine andere soll meineGemahlin werden als die, an deren Fuß<br />

dieser goldene Schuh paßt.'Da freuten sich die beiden<br />

Schwestern, denn sie hatten schöne Füße.Die älteste ging mit<br />

dem Schuh in die Kammer und wollte ihn anprobieren,und die<br />

Mutter stand dabei. Aber sie konnte mit der großen Zehe<br />

nichthineinkommen, und der Schuh war ihr zu klein, da reichte<br />

ihr die Mutterein Messer und sprach 'hau die Zehe ab: wann du<br />

Königin bist, so brauchstdu nicht mehr zu Fuß zu gehen.' Das<br />

Mädchen hieb die Zehe ab,zwängte den Fuß in den Schuh,<br />

verbiß den Schmerz und gingheraus zum Königssohn. Da nahm<br />

er sie als seine Braut aufs Pferd undritt mit ihr fort. Sie mußten<br />

aber an dem Grabe vorbei, da saßendie zwei Täubchen auf dem<br />

Haselbäumchen und riefen<br />

'rucke di guck, rucke di guck,<br />

Blut ist im Schuck (Schuh):<br />

Der Schuck ist zu klein,<br />

die rechte Braut sitzt noch daheim.'<br />

Da blickte er auf ihren Fuß und sah, wie das Blut herausquoll.Er<br />

wendete sein Pferd um, brachte die falsche Braut wieder nach<br />

Hause undsagte, das wäre nicht die rechte, die andere Schwester<br />

solle den Schuhanziehen. Da ging diese in die Kammer und kam<br />

mit den Zehen glücklichin den Schuh, aber die Ferse war zu<br />

groß. Da reichte ihr die Mutterein Messer und sprach 'hau ein<br />

Stück von der Ferse ab: wann du Königinbist, brauchst du nicht<br />

mehr zu Fuß zu gehen.' Das Mädchen hiebein Stück von der<br />

Ferse ab, zwängte den Fuß in den Schuh,verbiß den Schmerz<br />

und ging heraus zum Königssohn. Da nahm ersie als seine Braut<br />

aufs Pferd und ritt mit ihr fort. Als sie an dem<br />

Haselbäumchenvorbeikamen, saßen die zwei Täubchen darauf<br />

und riefen<br />

'rucke di guck, rucke di guck,<br />

Blut ist im Schuck (Schuh):<br />

Der Schuck ist zu klein,<br />

die rechte Braut sitzt noch daheim.'<br />

cenerentola - 5<br />

una a destra e l'altra a sinistra, e lì rimasero. Quando stavano per<br />

essere celebrate le nozze con il principe, arrivarono le false<br />

sorellastre: esse volevano ingraziarsi Cenerentola e partecipare<br />

alla sua fortuna. All'entrata della chiesa, la maggiore si trovò a<br />

destra di Cenerentola, la minore alla sua sinistra. Allora le<br />

colombe cavarono un occhio a ciascuna. Poi, all'uscita, la<br />

maggiore era a sinistra e la minore a destra; e le colombe<br />

cavarono a ciascuna l'altro occhio. Così esse furono punite con la<br />

cecità per essere state false e malvagie.


Er blickte nieder auf ihren Fuß und sah, wie das Blut aus<br />

demSchuh quoll und an den weißen Strümpfen ganz rot<br />

heraufgestiegenwar. Da wendete er sein Pferd und brachte die<br />

falsche Braut wieder nachHaus. 'Das ist auch nicht die rechte,'<br />

sprach er, 'habt ihr keine andereTochter?' 'Nein' sagte der Mann,<br />

'nur von meiner verstorbenen Frau istnoch ein kleines<br />

verbuttetes Aschenputtel da: das kann unmöglich dieBraut sein.'<br />

Der Königssohn sprach, er sollte es heraufschicken, dieMutter<br />

aber antwortete 'ach nein, das ist viel zu schmutzig, das darf<br />

sichnicht sehen lassen.' Er wollte es aber durchaus haben, und<br />

Aschenputtelmußte gerufen werden. Da wusch es sich erst<br />

Hände und Angesichtrein, ging dann hin und neigte sich vor<br />

dem Königssohn, der ihm dengoldenen Schuh reichte. Dann<br />

setzte es sich auf einen Schemel, zog denFuß aus dem schweren<br />

Holzschuh und steckte ihn in den Pantoffel,der war wie<br />

angegossen. Und als es sich in die Höhe richtete und derKönig<br />

ihm ins Gesicht sah, so erkannte er das schöne Mädchen,das mit<br />

ihm getanzt hatte, und rief 'das ist die rechte Braut.' Die<br />

Stiefmutterund die beiden Schwestern erschraken und wurden<br />

bleich vor Arger: er abernahm Aschenputtel aufs Pferd und ritt<br />

mit ihm fort. Als sie an dem Haselbäumchenvorbeikamen, riefen<br />

die zwei weißen Täubchen<br />

'rucke di guck, rucke di guck<br />

kein Blut im Schuck<br />

Der Schuck ist nicht zu klein,<br />

die rechte Braut, die führt er heim.'<br />

Und als sie das gerufen hatten, kamen sie beide herabgeflogen<br />

und setztensich dem Aschenputtel auf die Schultern, eine rechts,<br />

die andere links,und blieben da sitzen.<br />

Als die Hochzeit mit dem Königssohn sollte gehalten werden,<br />

kamendie falschen Schwestern, wollten sich einschmeicheln und<br />

teil an seinemGlück nehmen. Als die Brautleute nun zur Kirche<br />

gingen, war die ältestezur rechten, die jüngste zur linken Seite: da<br />

pickten die Tauben einerjeden das eine Auge aus. Hernach, als<br />

sie herausgingen, war die ältestezur linken und die jüngste zur<br />

rechten: da pickten die Tauben einerjeden das andere Auge aus.<br />

Und waren sie also für ihre Bosheit undFalschheit mit Blindheit<br />

auf ihr Lebtag bestraft.<br />

… Lì doveva sgobbare per bene: si alzava<br />

prima che facesse giorno, portava l'acqua,<br />

accendeva il fuoco, cucinava e lavava. …<br />

cenerentola - 6<br />

incisione e stampa realizzate da Raffaele Ravaglia (1)


… Tuttavia perse la sua scarpetta sinistra, …<br />

incisione e stampa realizzate da Alessandro Finotti (2)<br />

… -Dolci colombelle mie, e voi, tortorelle, e voi, uccellini<br />

tutti del cielo, venite e aiutatemi a scegliere le<br />

lenticchie:quelle buone me le date, le cattive le mangiate- …<br />

cenerentola - 7<br />

incisione e stampa realizzate da Claudia Malacarne (3)


… Porta la sposa sotto il tuo tetto. …<br />

incisione e stampa realizzate da Stefano Cremonesi (4)<br />

… La fanciulla si tagliò un pezzo di calcagno, serrò il<br />

piede nella scarpa e andò dal principe. …<br />

cenerentola - 8<br />

incisione e stampa realizzate da Sofia Batioucheva (5)


السمكة الحمراء و القبقاب الذهبي<br />

. لا هنا و لا في مكان خر كان يعيش رجل، و كان صيادا<br />

لقد غرقت زوجته ف الوادي الكبير تاركة له طفلة<br />

في بيت قريب . جميلة عمرها لا يتجاوز السنتين<br />

المرأتان كانتا تترددان . كانت تقطن أرملة و ابنتها<br />

بكثرة على بيت الصياد، لتتفقدا الطفلة و<br />

هل :" تمشطا شعرها، و في يوم من الأيام قالت لها الأرملة<br />

". صحيح أني كأم بالنسبة لك؟<br />

و كانت تحاول أن تعجب الصياد، غير أنه كان يقول<br />

زوجة الأب تكره . أنا لن أتزوج ثانية أبدا:"<br />

باستمرار<br />

". أبناء الزوج، ولو ماتت منافستها و دفنت<br />

لكن عندما كبرت الطفلة نوعا ما، أصبحت تحن على<br />

لماذا يا :" أبيها و هو يغسل ثيابه، و كانت تقول له<br />

أبتاه لا تتزوج جارتنا؟ لا ينقصها شيء و هي<br />

". تحبني كابنتها<br />

و في الأخير تزوج . يقال أن القطرة تنخر الصخرة<br />

لكن ما . الصياد الأرملة التي جاءت لتسكن في بيته<br />

إن انتهى الأسبوع الأول حتى أصبحت المرأة تغار من<br />

كانت تلاحظ مدى حب الأب للطفلة و مدى . ربيبتها<br />

و كان لا يفوتها أن تلاحظ كم كانت جميلة . عطفه عليها<br />

و ذكية، بينما ابنتها التي من صلبها كانت صفراء<br />

يابسة و غير ماهرة بشكل أنها لا تحسن حتى خياطة<br />

. عطفة الثوب<br />

ما إن أحست المرأة بكونها هي سيدة البيت حتى كلفت<br />

كانت لا تعطيها حتى . الربيبة بجميع أشغال المنزل<br />

الصابون لتغسل شعرها و رجليها، و كانت لا تترك<br />

الطفلة كانت تتحمل . لها إلا الفتات اليابس لتأكله<br />

كل هذا بصبر، دون النطق بأيّ كلمة، لأنها لم تكن<br />

لقد أمسكت :" تريد أن تثقل كاهل الأب، و كانت تفكر<br />

". العقرب بيدي و الن يجب أن أنجو بنفسي<br />

علاوة على الأشغال التي كانت تقوم بها، كان يجب<br />

على الطفلة أن تذهب كل يوم إلى النهر لتأخذ إلى<br />

البيت السمك المصطاد من أبيها و الذي كانوا يأكلونه<br />

. أو يبيعونه<br />

ذات يوم و هي تحمل سلة و فيها سمكة حمراء و ثلاثة<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 1<br />

Il pesciolino rosso e lo zoccoletto d’oro<br />

(versione irachena)<br />

Non qui e non altrove viveva un uomo, che era un pescatore.<br />

Sua moglie era annegata nel grande fiume e gli aveva lasciato una<br />

bella bambina, di appena due anni. In una casa vicina vivevano<br />

una vedova e sua figlia. Le due donne cominciarono a recarsi<br />

spesso alla casa del pescatore, per curare la bambina e pettinarle i<br />

capelli, e ogni volta la vedova diceva alla bambina: - E’ vero che<br />

io sono come una mamma per te?-.<br />

E cercava di piacere al pescatore, ma lui diceva sempre: -Io non<br />

mi risposerò mai. Le matrigne odiano i figli del marito, anche se<br />

le loro rivali sono morte e sepolte.<br />

Ma quando la bambina fu abbastanza cresciuta, cominciò a<br />

dispiacerle di vedere il padre lavarsi i panni, e gli diceva: -Perché,<br />

o padre, non sposi la nostra vicina? Non vi è nulla di male in lei e<br />

mi vuol bene come a sua figlia.<br />

Si dice che la goccia scava la pietra. Alla fine il pescatore sposò la<br />

vedova, che venne a vivere nella sua casa. Ma non era neppure<br />

terminata la settimana nuziale che la donna cominciò a esser<br />

gelosa della figlia del marito. Vedeva quanto il padre amasse<br />

quella bambina, quanto fosse indulgente con lei. E non poteva<br />

fare a meno di accorgersi quanto fosse bella e intelligente,<br />

mentre la sua propria figlia era gialla e secca, e così maldestra che<br />

non sapeva neanche cucirsi l‘orlo della veste.<br />

Non appena la donna sentì di esser lei la padrona di casa, scaricò<br />

tutti i lavori domestici sulle spalle della figliastra. Non le dava<br />

neppure sapone da lavarsi i capelli e i piedi, e le lasciava solo<br />

croste e briciole da mangiare. La fanciulla sopportava tutto con<br />

pazienza, senza dire una parola, perché non voleva affliggere il<br />

padre, e pensava: -Ho preso lo scorpione con la mia stessa mano<br />

e ora mi devo salvare con le mie forze.<br />

Oltre agli altri suoi compiti, la figlia del pescatore doveva andare<br />

ogni giorno al fiume per portare a casa il pesce che il padre aveva<br />

pescato e che mangiavano o vendevano. Un giorno che stava<br />

portando un cestino con un pesciolino rosso e tre pesci gatto,<br />

d’improvviso il pesciolino rosso incominciò a parlare:<br />

Fanciulla che tutto sopporti con pazienza infinita<br />

ti prego, salvami la vita.<br />

Se di nuovo nell’acqua mi getterai<br />

ora e sempre come mia figlia sarai.<br />

La fanciulla si fermò ad ascoltare, un po’ stupita e un po’


. أسماك قططية، فجأة تكلمت السمكة الحمراء<br />

يا طفلة الحاملة كل شئ بصبر متناه<br />

أرجوك، أنقذي حياتي<br />

إذا رميتني في الماء من جديد<br />

الن و أبدا كابنتي ستصبحين<br />

. الطفلة توقفت لتسمع، معجبة و مرعبة في ن واحد<br />

ثم رجعت على خطاها و رمت السمكة في النهر، قائلة<br />

". اذهب:"<br />

اعمل حسنا، حتى و لو أنك ترمي الذهب في :" لأنه يقال<br />

و السمكة الصغيرة، ". البحر، عند الله ليست خسارة<br />

: مبرزة أنفها خارج الماء، قالت<br />

ليس خسرانا أنت العاقلة أنقذت حياتي<br />

في أنا ستجدين أما جديدة<br />

تعالي عندي لما خزينة تكونين<br />

) 1(<br />

فأنا أعرف كيف أشفيك من كل جرح<br />

الطفلة عادت إلى البيت و أعطت إلى زوجة الأب الأسماك<br />

. القططية الثلاث<br />

عندما عاد الصياد و سأل عن السمكة الرابعة، قالت<br />

. أبي، لقد سقطت السمكة الحمراء من السلة:"<br />

الطفلة<br />

. لعله سقط في النهر لأني لم أتمكن أن أجده<br />

لكن زوجة ". كانت سمكة في غاية الصغر"<br />

قال " لا يهم "<br />

لم تقولي لي أنها كانت أربعة :" الأب بدأت توبخها<br />

و الن . لم تقولي لي أنك قد ضيعتي واحدة منها.<br />

أسماك<br />

". اذهبي بسرعة لتبحثي عنها قبل أن ألعنك<br />

الشمس كانت قد غربت، و الطفلة أضرت أن تعود في<br />

بعينين تذرفان بالدموع . الظلام إلى شاطئ النهر<br />

: وقفت على شاطئ النهر و نادت<br />

. يا سمكة حمراء، يا مغذيتي و أمي<br />

. تعالي بسرعة و أذهبي عني ما يهددني<br />

و سرعان ما ظهرت السمكة الحمراء أمام قدميها لتواسيها<br />

: قائلة لها<br />

انحني الن و خذي هذه . إن الصبر مر ، لكن ثماره حلوة"<br />

أعطيها لرابتك، فإنها كما . العملة الذهبية من فمي<br />

". سترين لن توبخك بعد اليوم<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 2<br />

spaventata. Poi tornò sui suoi passi e gettò il pesce nel fiume,<br />

dicendo: -Vai!.<br />

Perché si dice:- Fa una buona azione, e anche se è come gettar<br />

oro in mare, agli occhi di Dio non è una perdita. E il pesciolino<br />

rosso, levando il muso fuori dall’acqua, disse:<br />

Non invano tu gentile hai salvato la mia vita,<br />

in me una nuova madre troverai.<br />

Vieni da me, quando triste sarai,<br />

ch’io ti saprò guarire d’ogni ferita (1).<br />

La fanciulla tornò a casa e diede alla matrigna i tre pesci gatto.<br />

Quando il pescatore tornò e chiese del quarto pesce, la fanciulla<br />

disse: -Padre, il pesce rosso è caduto fuori dal cestino. E<br />

probabilmente è caduto nel fiume, perchè non sono più riuscita a<br />

trovarlo.<br />

- Non importa-, disse lui -era un pesce tanto piccolo. Ma la<br />

matrigna cominciò a sgridarla : -Non mi avevi detto che erano<br />

quattro pesci! Non mi avevi detto che ne avevi perso uno! E<br />

adesso va’ subito a cercarlo, prima che io ti maledica!.<br />

Il sole era già tramontato, e la fanciulla dovette tornare al buio<br />

fino alla riva del fiume. Con gli occhi pieni di lacrime si fermò<br />

sulla sponda e chiamò:<br />

Pesce rosso, mia nutrice e madre mia,<br />

corri e porta la minaccia via.<br />

Ed ecco ai suoi piedi comparve il pesciolino rosso a confortarla e<br />

le disse:<br />

-Anche se la pazienza è amara, i suoi frutti sono dolci. Ora<br />

chinati verso di me e prendi questa moneta d’oro dalla mia<br />

bocca. Dalla tua matrigna e vedrai che non ti sgriderà più. E così<br />

infatti avvenne.<br />

Passarono gli anni, e nella casa del pescatore la vita continuava<br />

come prima. Nulla era cambiato, tranne che le due bambine ora<br />

erano diventate giovani donne.<br />

Un giorno un uomo importante, che era il capo della<br />

corporazione dei mercanti, annunciò che sua figlia stava per<br />

sposarsi. Era costume che le donne si riunissero nella casa della<br />

sposa il giorno dell’“henné della sposa”, per cantare e festeggiare<br />

mentre i piedi, le mani e le braccia della sposa venivano decorati<br />

con rossi disegni all’henné per la cerimonia nuziale. In<br />

quell’occasione le madri portavano le loro figlie da marito per<br />

mostrarle alle madri dei giovani della città. Si decideva in quel<br />

giorno il destino di molte fanciulle.


. مرت السنين و الحياة في بيت الصياد كما ذي قبل<br />

لم يتغير شيء، غير أن الطفلتين قد أصبحتا الن<br />

. فتاتين شابتين<br />

و في يوم من الأيام أعلن رجل، و كان من كبار التجار،<br />

كانت العادة أن تجمع النساء في . عن زفاف ابنته<br />

، لتغنين و " حنة العروس"<br />

بيت العروس يوم<br />

في هذا اليوم يزين رجلي و و يدي و ذراعي . تحتفلن<br />

و في . العروس برسومات حمراء من الحنة لليلة الزفاف<br />

هذه المناسبة تأخذ الأمهات بناتهن اللاتي في سن<br />

ففي هذا . الزواج لتعرضهن على أمهات شبان المدينة<br />

. اليوم يقرر مصير فتيات كثيرة<br />

غسلت زوجة الصياد ابنتها و نظفتها، و ألبستها<br />

أرقى الملابس ثم ذهبت بها إلى بيت التاجر حيث قد<br />

اجتمعت الفتيات الأخريات بينما تركت بنت<br />

الصياد في المنزل، لتقوم بجلب الماء و غسل<br />

. الأرضية خلال غياب الاثنتين الأخريين<br />

لكن بمجرد ما ابتعدتا، شمرت بنت الصياد فستانها<br />

. و أسرعت نحو النهر لتنهي للسمكة الحمراء شقاءها<br />

يجب عليك أن تذهبي إلى حنة العروس و تجلسي على "<br />

ثم . قالت لها السمكة الحمراء"<br />

الأرائك وسط الساحة<br />

إن هنا كل ما تحتاجين :" أعطتها رزمة صغيرة مضيفة<br />

إليه، ملابس و و مشط من أم اللؤلؤ لشعرك و قبقابين<br />

عليك : لكنك يجب أن تتذكري شيئا . من ذهب لرجليك<br />

". أن تغادري العرس قبل رابتك<br />

لما فتحت الفتاة الرزمة، وجدت فيها لباسا من حرير<br />

أخضر كالنفل و كان مطرزا بخيط و برق من ذهب و من<br />

. طياته يخرج ريح طيب من عطر الورد<br />

بسرعة اغتسلت الفتاة و ارتدت الثياب و ثبتت<br />

على ضفائرها المشط من أم اللؤلؤ و وضعت رجليها<br />

. في القبقابين الذهبيين و هرولت باتجاه العرس<br />

. لقد كانت نساء كل بيوت المدينة مجتمعة هناك<br />

توقفن هنيهة عن التحدث ليتأملن وجهها الجميل و<br />

قدمن ". إنما هذه بنت الوالي:"<br />

حسنها قائلات في أنفسهن<br />

لها مثلوجات و حلويات من لوز و عسل و أجلسنها في<br />

بحثت بالنظر عن رابتها و . مكان الشرف، وسط الجمع<br />

أبصرتها في زاوية عن بعد، حيث القرويات كن<br />

يجلسن و أيضا نساء النساجين و نساء التجار<br />

و:"<br />

نظرت إليها رابتها قائلة في نفسها . المتنقلين<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 3<br />

La moglie del pescatore ripulì e strofinò sua figlia, la vestì con le<br />

sue vesti più fini e la trascinò alla casa del mercante dove si<br />

erano riunite le altre fanciulle. Invece la figlia del pescatore fu<br />

lasciata a casa, perché andasse a prender acqua e lavasse il<br />

pavimento mentre le altre due erano assenti.<br />

Ma appena le due donne si furono allontanate, la figlia del<br />

pescatore si rimboccò la gonna e corse al fiume, per confidare al<br />

pesciolino rosso la sua pena. - Tu devi andare all’henné della<br />

sposa e sederti sui cuscini al centro dell’atrio- disse il pesciolino<br />

rosso. Le diede un piccolo fagotto e aggiunse: - Qui c’è tutto<br />

quello che ti occorre per vestirti, con un pettine di madreperla<br />

per i tuoi capelli e un paio di zoccoletti d’oro per i tuoi piedi. Ma<br />

una cosa devi ricordare: devi andare via prima che la tua<br />

matrigna si alzi per accomiatarsi.<br />

Quando la fanciulla sciolse il fagotto, ne uscì una veste di seta<br />

verde come il trifoglio. Era ricamata di fili e lustrini d’oro e dalle<br />

sue pieghe usciva un profumo soave come essenza di rose.<br />

Presto presto la fanciulla si lavò e si vestì e si infilò il pettine di<br />

madreperla nelle trecce e calzò gli zoccoletti d’oro ai piedi e si<br />

affrettò a rapidi passi verso la festa.<br />

Vi erano già radunate le donne di tutte le case della città.<br />

Cessarono per un attimo di conversare per ammirare il suo volto<br />

e la sua grazia e pensavano :<br />

- Costei dev’essere la figlia del governatore!. Le offrirono sorbetti<br />

e dolci di mandorle e miele e la fecero sedere al posto d’onore, al<br />

centro del gruppo. Lei cerò con gli occhi la sua matrigna e la<br />

figlia e le vide in un angolo lontano, dove sedevano le contadine<br />

e le mogli dei tessitori e dei merciaioli ambulanti.<br />

La sua matrigna la guardò e disse fra sé: - O Allah, che noi<br />

glorifichiamo, quanto questa dama assomiglia alla figlia di mio<br />

marito! Ma in fondo, non si dice forse: - Ogni sette uomini, due<br />

sono fatti con un solo blocco d’argilla?. E la matrigna non seppe<br />

mai che quella era veramente la figlia del pescatore suo marito.<br />

Per non tirar troppo in lungo il nostro racconto, prima che le<br />

altre donne si alzassero la figlia del pescatore andò dalla madre<br />

della sposa e le disse: - Siano su di voi le benedizioni e la bontà<br />

di Dio, o mia zia!.<br />

E si affrettò ad uscire, il sole era tramontato e cominciava a farsi<br />

buio.<br />

Per tornare a casa la fanciulla doveva attraversare un ponte sul<br />

torrente che scorreva attraverso i giardini del re. E per destino e<br />

decreto di Dio accadde che mentr’essa correva sul ponte uno dei<br />

suoi zoccoletti d’oro le scivolò dal piede e cadde nell’acqua. Era


ألا ". الله المعبود، كم تشبه هذه الفتاة ربيبتي<br />

. يقال أصلا، أن كل سبعة رجال اثنان من نفس الطينة؟<br />

و رابتها لم تكن تتصور أن تلك في الحقيقة بنت<br />

. الصياد زوجها<br />

حتى لا نطيل في حديثنا، فقبل أن تقوم بنت<br />

الصياد من مجلسها، اقتربت من أم العروس و قالت لها<br />

". الله يبارك و يزيد يا عمتي:"<br />

و أسرعت خارجة بينما الشمس كانت توشك أن تغيب و<br />

. الظلام أن يعم<br />

للعودة إلى البيت، وجب على الفتاة أن تمر عبر جسر<br />

و بقدر الله و مشيئته، . فوق وادي وسط حدائق الملك<br />

بينما كانت تهرول على الجسر انسلخ قبقاب ذهبي<br />

كان من المستحيل أن تنزل . من رجلها و سقط في الماء<br />

منحدر خطير لتبحث عن قبقابها ليلا، فلو وصلت<br />

لذا نزعت الفتاة من رجلها . رابتها إلى البيت قبلها ؟<br />

القبقاب الثاني و غطت بالمعطف رأسها و أخذت تجري<br />

) 2.(<br />

نحو البيت<br />

عندما وصلت إلى البيت خلعت ثيابها الحريرية<br />

الجميلة، و لوت وسط الثياب المشط من أم الؤلؤ و<br />

ثم . القبقاب الذهبي و خبت الكل تحت كومة الخشب<br />

مسحت رأسها و يديها و رجليها بالتراب ليظهروا<br />

نظرت . فلما عادت زوجة الأب و جدتها تكنس.<br />

وسخين<br />

لا زلت :" إلى وجهها و تأملت يديها و رجليها و قالت<br />

تكنسين حتى بعد المغرب؟ أم أنك تتمنين أن تذهبي<br />

بحياتنا مهب الريح ؟<br />

و ماذا جرى للقبقاب الذهبي يا ترى؟ إن التيار المائي<br />

أخذه إلى حديقة الملك، لقد تقلب و تقلب حتى أصبح<br />

في بركة حيث كان بن الملك من عادته أن يأخذ حصانه<br />

ففي اليوم التالي بينما كان الأمير يشرب . ليرتوي<br />

فكلما أنزل : حصانه فإذا به يرى شيئا غريبا<br />

الحصان فمه ليشرب، إذا بشيء يخيفه و يدفع به<br />

ما الذي بقاع البركة يخيف الحصان بهذا . للوراء<br />

الشكل يا ترى؟ نادى الأمير سائسه الذي أخرج من<br />

. الرنقة القبقاب الذهبي اللامع و أعطاه إياه<br />

عندما استلمه الأمير، شرع في تخيل الرجل الجميل<br />

عاد إلى القصر و قلبه هائج و ذهنه . الحلو الذي لبسه<br />

لاحظت.<br />

مشغول بالفتاة صاحبة هذا الحذاء الثمين<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 4<br />

impossibile scendere per la scarpata e cercare lo zoccoletto al<br />

buio; e se poi la matrigna fosse arrivata a casa prima di lei? Così<br />

la fanciulla si tolse anche l’altro zoccolo e tirandosi il mantello<br />

intorno alla testa corse verso casa (2).<br />

Quando arrivò a casa si tolse le belle vesti di seta, arrotolò dentro<br />

le vesti anche il pettine di madreperla e lo zoccoletto d’oro e li<br />

nascose sotto la catasta di legna. Si strofinò la testa e le mani e i<br />

piedi con la terra, per sporcarli ben bene, ed era lì con la scopa in<br />

mano quando la matrigna la trovò. La matrigna la guardò in<br />

faccia, esaminò le sue mani e i suoi piedi e disse: - Stai ancora<br />

spazzando, dopo il tramonto? O speri di spazzar via le nostre<br />

vite?. E che avvenne dello zoccoletto d’oro?. Bene, la corrente lo<br />

portò nei giardini del re e quello rotolò e rotolò finché andò a<br />

fermarsi nello stagno dove il figlio del re portava il suo cavallo a<br />

bere. Il giorno dopo il principe stava abbeverando il cavallo<br />

quando vide una cosa strana: ogni volta che il cavallo abbassava<br />

il muso per bere, c’era qualcosa che lo faceva adombrare e saltare<br />

indietro. Che poteva esserci in fondo allo stagno, per spaventare<br />

così il cavallo? Il principe chiamò il suo stalliere, e quello dal<br />

fango trasse fuori lo splendente zoccolo d’oro e glielo portò.<br />

Quando il principe ebbe in mano quel piccolo prezioso oggetto,<br />

cominciò a immaginare il delizioso piedino che lo aveva calzato.<br />

Tornò al palazzo col cuore in tumulto e la mente piena del<br />

pensiero della fanciulla che possedeva una calzatura così<br />

preziosa. La regina lo vide perduto nei suoi pensieri e gli disse: -<br />

Possa Allah mandarci buone notizie: perché sei così logorato<br />

dalla pena, figlio mio? - Yammah, madre mia, io voglio che tu mi<br />

trovi una moglie!- disse il principe.<br />

- Tanti affanni per una sola moglie e nient’altro?, disse la regina, -<br />

Te ne troverò mille, se vuoi. Ti porterò ogni fanciulla del regno,<br />

se vuoi una moglie. Ma dimmi, figlio mio, chi è la fanciulla che ti<br />

ha rubato il cuore?. - Io voglio sposare la fanciulla a cui<br />

appartiene questo zoccoletto- rispose il principe, e raccontò alla<br />

madre come lo aveva trovato. - Tu avrai questa fanciulla, figlio<br />

mio,- disse la regina. - Comincerò le ricerche domani, non<br />

appena farà giorno, e non mi fermerò finchè non l’avrò trovata.<br />

Il giorno dopo la madre del principe si mise all’opera, dentro una<br />

casa e fuori dall’altra, con lo zoccoletto d’oro sotto il braccio.<br />

Ovunque trovava una giovane donna, le misurava lo zoccoletto<br />

sulla pianta del piede (3). Intanto il principe stava seduto sulla<br />

soglia del palazzo, aspettando il suo ritorno. - Che notizie porti,<br />

o madre?- chiedeva. E la madre rispondeva: - Nulla ancora, figlio<br />

mio. Abbi pazienza, ragazzo, mettiti della neve sul petto e<br />

raffredda la tua passione. Stà tranquillo che la troverò.


عسى الله أن يأتينا :" الملكة انشغاله فقالت له<br />

ما لي أراك قد انتابتك الهموم و الأحزان، . بأخبار حسنة<br />

". يا أماه، إني أريد أن تبحثي لي عن زوجة".<br />

" يا بني؟<br />

. رد عليها الأمير<br />

كل هذا التعب من أجل زوجة فقط لا غير؟ قالت الملكة "<br />

ستيك بكل بنات . سوف أجد لك منهن ألفا إن شئت"<br />

لكن قلي يا بني من هي الفتاة . الملك، إن أردت زوجة<br />

إني أريد أن أتزوج صاحبة هذا " التي أخذت قلبك؟<br />

ستنال . " أجابها ابنها و قص عليها كيف وجده"<br />

القبقاب<br />

سأبدأ البحوث غدا مع " قالت الملكة " هذه الفتاة يا بني<br />

) 3".<br />

( بداية النهار و لن أتوقف حتى أجدها<br />

في اليوم التالي بدأت الأم شغلها، من بيت إلى بيت،<br />

. و القبقاب الذهبي تحت ذراعها<br />

كلما وجدت فتاة شابة تقيس القبقاب على رجلها<br />

. بينما الأمير واقف على حافة القصر ينتظر عودتها<br />

لا شيء :" ما هي الأخبار يا أماه؟ كان يسأل و الأم تجيب "<br />

إلى حد الن، يا بني، أصبر، ضع الثلج على صدرك و<br />

". اهدأ، فإنني سأجدها<br />

و هكذا استمرت في البحث، داخلة من باب و خارجة من<br />

خر، زارت الملكة كل بيوت الشرفاء و التجار و<br />

شاهدت بنات الحرفيين و العقادين دخلت . الجوهريين<br />

أكواخ النساجين و حمالي الماء و كل بيت حتى لم يبق<br />

. إلا أن تزور بيوت الصيادين على شاطئ النهر<br />

في كل مساء كان يسألها الأمير عن أخبار و هي تجيب<br />

". سأجدها، سأجدها":<br />

فلما سمع الصيادون أن الأميرة ستزور بيوتهم، زوجة<br />

غسلت ابنتها في الحمام . الصياد الداهية تهيأت لذلك<br />

و لبستها أجمل لباس و أطلت شعرها بالحنة و زينت<br />

عينيها بالكحل و لونت خديها حتى أصبحا أحمرين<br />

لكن رغم كل هذا كانت بجنب ابنة الصياد . لامعين<br />

الربيبة بالرغم من أنها كانت . كشمعة في الشمس<br />

تعاني سوء المعاملة و الجوع، فبمشيئة الله و مساعدة<br />

في . السمكة الحمراء كانت تزداد حسنا و جمالا كل يوم<br />

ذلك اليوم أخذتها رابتها إلى خارج البيت في الساحة و<br />

زجت بها داخل الفرن و غطت فوهة الفرن بواسطة<br />

و حتى . طاجين من الفخار كانت تسوي عليه العجين<br />

تثبته جيدا إلى الأسفل، وضعت عليها الرحى<br />

إياك أن تخرجي قبل أن تي لأسمح لك.<br />

" اليدوية<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 5<br />

E così la ricerca continuava. Entrando da una porta e uscendo<br />

dall’altra, la regina visitò le case dei nobili e dei mercanti e degli<br />

orefici. Vide le figlie degli artigiani e dei merciaioli. Entrò nelle<br />

capanne dei tessitori e degli acquaioli ed entrò in ogni casa,<br />

finchè non le rimasero da visitare che le casupole dei pescatori<br />

sulla riva del fiume.<br />

Ogni sera, quando il principe chiedeva notizie, lei rispondeva: -<br />

La troverò, la troverò.<br />

Quando fra i pescatori si seppe che la regina si preparava a far<br />

visita alle loro case, la scaltra moglie del pescatore si diede un<br />

gran daffare. Fece il bagno alla figlia, le fece indossare le sue vesti<br />

migliori, le sciacquò i capelli con l’henné e le tinse gli occhi con il<br />

kohl e le strofinò le guance finchè divennero di un rosso lucente.<br />

Ma malgrado tutto, quando la ragazza era accanto alla figlia del<br />

pescatore, era come un candela al sole. La figliastra, benché fosse<br />

stata maltrattata e costretta a patire la fame, tuttavia per volere di<br />

Allah e con l’aiuto del pesciolino rosso cresceva in bellezza di<br />

giorno in giorno. Ora, la matrigna la trascinò fuori di casa fino in<br />

cortile, la spinse dentro il forno e coprì la bocca del forno col<br />

grande piatto di terracotta su cui spianava la pasta. E per tenerlo<br />

giù vi pose sopra la macina del suo mulino a mano. - Non<br />

azzardarti a uscire finchè non ti vengo a prendere, le disse. E che<br />

poteva fare la povera fanciulla, se non restare rannicchiata fra la<br />

cenere confidando nell’aiuto di Allah che la salvasse? Quando<br />

arrivò la regina, la matrigna spinse avanti sua figlia dicendo: -<br />

Bacia le mani della madre del principe, figlia ignorante!. La<br />

regina, come aveva fatto nelle altre case, fece sedere la fanciulla,<br />

le alzò il piede e misurò sulla pianta lo zoccoletto d’oro. Proprio<br />

in quel momento il gallo della vicina volò nel cortile e cominciò a<br />

cantare:<br />

Ki-ki-ki-kow<br />

Fate sapere alla moglie del re<br />

che quella brutta la mettono in mostra<br />

e quella bella la tengono nascosta.<br />

Ki-ki-ki-kow!<br />

Ricominciò una seconda volta col suo canto squillante e la<br />

matrigna corse fuori sbattendo le braccia per cacciarlo via. Ma la<br />

regina aveva sentito quelle parole e mandò i suoi servi a frugar la<br />

casa da cima a fondo. Quando tolsero il coperchio dalla bocca<br />

del forno, trovarono la fanciulla, bella come la luna in mezzo alla<br />

cenere (4). La condussero dalla regina e lo zoccoletto d’oro si<br />

adattò al suo piede come se fosse lo stampo in cui il suo piede<br />

era stato fatto.


و ما كان للبنت المسكينة من حيلة . ، قالت لها"<br />

بذلك<br />

إلا أن تبقى مطوية على نفسها وسط الرماد راجية من<br />

عندما وصلت الملكة، دفعت الرابة . الله أن ينقذها<br />

قبلي يد أم الأمير، أيتها :" ابنتها الى الأمام قائلة لها<br />

كما فعلت في البيوت الأخرى، ". البنت الجاهلة<br />

أجلست الملكة البنت ثم رفعت قدمها و قاست عليه<br />

في ذلك الوقت بالذات طار ديك . القبقاب الذهبي<br />

: الجارة في الساحة و أخذ يصيح و يغني<br />

كي ـ كي ـ كي ـ كو<br />

أخبروا زوجة الملك<br />

إنهم يظهرون القبيحة<br />

و يخفون الجميلة<br />

كي ـ كي ـ كي ـ كو<br />

فأسرعت الرابة نحو . أعاد الكرة مرة أخرى بغنائه<br />

لكن الملكة قد . الساحة لتطرده محركة ذراعيها بشدة<br />

سمعت تلك الكلمات فبعثت خدامه ليفتشوا البيت<br />

فعندما رفعوا الطاجين عن فوهة الفرن، . رأسا عن عقب<br />

أخذوها إلى . وجدوا الفتاة، جميلة كالقمر وسط الرماد<br />

. الملكة، فلاءم القبقاب رجلها و كأنه فصل عليه<br />

ابتداء من اليوم، :" انبسطت الملكة كثيرا و قالت<br />

احظروا كل شيء لازم . ابنتكم تعتبر خطيبة لابني<br />

إن شاء الله، موكب العرس سيأخذها يوم . للزفاف<br />

. ثم أعطت للرابة كيسا ملؤه بصكوك ذهبية.<br />

الجمعة<br />

فلما رأت المرأة أن خطتها قد باءت بالفشل، و أن<br />

ربيبتها ستتزوج الأمير، بينما ابنتها باقية في<br />

) 4.<br />

( البيت، امتلأ قلبها غيظا و حقدا<br />

ثم أخذت كيس . قالت"<br />

سوف أجعله يطردها من أول ليلة"<br />

الذهب و أسرعت إلى دكان العطار حيث اشترت مسهل<br />

لما رأى العطار الذهب، بدأ يخلط أنواع . يقطع الأمعاء<br />

الغبرة فيما بينها داخل وعاء ثم طلبت الأرسنيك و<br />

الجبس المضعفة للشعر والمسببة لسقوطه، و أخيرا<br />

. معجون ذا رائحة نتنة<br />

غسلت شعرها . بدأت الرابة تهيئ الزوجة للزفاف<br />

بحنة ممزوجة بالأرسنيك و الجير و دهنت رأسها<br />

بالمعجون النتن ثم أمسكت الفتاة من أذنها و أشربتها<br />

سرعان ما حظر موكب العروس مصحوبا . المسهل<br />

أصعدوا.<br />

بالخيول و الدفوف و الرايات و أغاني الفرح<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 6<br />

La regina era soddisfatta. E disse: -Da questo momento questa<br />

vostra figlia è fidanzata a mio figlio. Preparate tutto per le nozze.<br />

A Dio piacendo, il corteo nuziale verrà a prenderla venerdì. E<br />

diede alla matrigna una borsa piena di monete d’oro.<br />

Quando la donna vide che i suoi piani erano falliti e la figlia del<br />

marito stava per sposare il principe, mentre la sua propria figlia<br />

restava in casa, il suo cuore fu pieno di rabbia e di rancore. -<br />

Farò in modo che egli la rimandi indietro prima che la notte sia<br />

terminata- disse.<br />

Prese la borsa d’oro, corse alla bottega del profumiere e chiese<br />

una purga violenta da lacerare le budella. Alla vista dell’oro il<br />

profumiere cominciò a mescolare le polveri nella sua bacinella.<br />

Poi chiese arsenico e calce, che indeboliscono i capelli e li fanno<br />

cadere, e infine una pomata che puzzava di carogna.<br />

Ora la matrigna si mise a preparare la sposa per le nozze. Le lavò<br />

i capelli con henné misto di arsenico e calce e le spalmò sul capo<br />

la pomata puzzolente. Poi afferrò la fanciulla per un orecchio e le<br />

versò in gola la purga. Ben presto arrivò il corteo nuziale, con<br />

cavalli e tamburi, vessilli sventolanti e canzoni di gioia. Fecero<br />

salire la sposa nella sua portantina e la portarono via. La fanciulla<br />

giunse al palazzo preceduta dalla musica, e seguita da cori e canti<br />

e batter di mani. Entrò nella stanza nuziale, il principe sollevò il<br />

velo dal suo viso e la vide splendente come la luna al<br />

quattordicesimo giorno. Spinto dal profumo d’ambra e di rose, il<br />

principe premette il viso nei suoi capelli e fece scorrere le dita fra<br />

i suoi riccioli, ed era come giocare con un morbido velluto d’oro.<br />

Ora la sposa cominciò a sentire un peso al ventre, ma di sotto<br />

l’orlo della sua veste caddero monete d’oro a migliaia, finchè il<br />

tappeto e i cuscini furono tutti ricoperti d’oro.<br />

Intanto la matrigna aspettava sulla porta, dicendo: - Ora tornerà<br />

a casa tutta insozzata e calva. Ma benchè rimanesse sulla soglia<br />

ad aspettare tutta la notte, dal palazzo non venne nessuno.<br />

Le notizie sulla bella moglie del principe corsero per tutta la città<br />

e il figlio del capo dei mercanti disse alla madre: - Dicono che la<br />

sposa del principe ha una sorella. La vorrei avere per moglie. Sua<br />

madre andò alla capanna del pescatore e diede alla moglie del<br />

pescatore una borsa piena d’oro, dicendo: -Prepara la sposa,<br />

perché verremo a prenderla venerdì, se Dio vuole. E la moglie<br />

del pescatore disse fra sé: - Se quello che ho fatto per la mia<br />

figliastra ha mutato i suoi capelli in fili d’oro e il suo ventre in<br />

una fontana di monete d’oro, non dovrò fare lo stesso per la mia<br />

propria figlia?.<br />

Corse dal profumiere e chiese le stesse polveri e gli stessi<br />

farmaci, ma ancora più forti di prima. Poi preparò la figlia, e il


وصلت الفتاة إلى . الفتاة على هودجها ثم انطلقوا بها<br />

القصر مسبوقة بالموسيقى و متبوعة بمجموعات<br />

. دخلت غرفة الزفاف.<br />

صوتية و أناشيد و تصفيق<br />

بعد ذلك رفع الأمير خدرها عن وجهها فرها لامعة كالقمر<br />

بدافع عطر العنبر و الورد، أسند . في الرابع عشر<br />

الأمير رأسه إلى شعرها و حرك أصابعه بين ضفائرها،<br />

. كان ذلك يبدوا كاللعب في قطيفة لينة من ذهب<br />

بدأت الزوجة تحس بثقل في بطنها، غير أنه تحت<br />

عطفة الثوب سقطت لاف النقود الذهبية، حتى تغطت<br />

في نفس الوقت كانت الرابة . كل الزرابي و الأفرشة<br />

الن ستعود إلى :" تنتظر على حافة الباب قائلة<br />

لكن بالرغم من أنها ". البيت، صلعاء و كلها وسخ<br />

. انتظرت كل الليل، من القصر لم يأتي أحد<br />

أخبار زوجة الأمير عمت المدينة فقال ابن كبير<br />

أريد أن . يقال أن زوجة الأمير لها أخت:"<br />

التجار لأمه<br />

فذهبت أمه إلى بيت الصياد و أعطت زوجته ". أتزوجها<br />

هيئي الزوجة، سوف نأتي :" كيسا ملؤه ذهب، قائلة<br />

فقالت زوجة الصياد ". لنأخذها يوم الجمعة، إن شاء الله<br />

إذا كان ما فعلته لربيبتي قد حول :" في نفسها<br />

شعرها إلى خيوط من ذهب و بطنها عينا تفيض نقودا<br />

. من ذهب، أليس لي أن أفعل نفس الشيء مع ابنتي؟<br />

فأسرعت إلى العطار و طلبت منه نفس الغبرة و نفس<br />

ثم هيأت البنت و وصل موكب . العقاقير لكن أقوى<br />

فلما رفع ابن التاجر . العروس ليأخذها إلى بيت زوجها<br />

الرائحة الكريهة . خدر الزوجة، فكأنما رفع غطاء قبر<br />

كانت قوية لدرجة أنه كاد يختنق، و جاء شعر الفتاة<br />

لذلك لفت العروس في وسخها و أعيدت إلى . في يده<br />

) 5.(<br />

أمها<br />

أما الأمير فقد عاش مع بنت الصياد في سعادة و بهجة<br />

و قد بارك الله لهم و رزقهم سبعة أولاد كانوا<br />

. كعصافير من ذهب<br />

يا سمراء، يا سمراء،<br />

هكذا تنتهي قصتي<br />

لو لا بعد بيتي<br />

. لأتيتكم بسلة من تيننا<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 7<br />

corteo nuziale arrivò. Quando il figlio del mercante sollevò il<br />

velo della sua sposa, fu come sollevare il coperchio di una<br />

tomba, il puzzo era così forte che quasi lo soffocò e i capelli della<br />

ragazza gli rimasero in mano. Così avvolsero la povera sposa<br />

nella sua propria sozzura e la riportarono indietro a sua madre<br />

(5).<br />

Quanto al principe, visse con la figlia del pescatore in grande<br />

gioia e felicità e Dio li benedisse dando loro sette figli che erano<br />

come sette uccelli d’oro.<br />

O mora, o mora,<br />

così termina la mia storia.<br />

Se la mia casa non fosse così lontana<br />

vi porterei un gran cesto di fichi e uva nostrana.


incisione e stampa realizzate da Leao David Pierdominici (1)<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 8<br />

… Vieni da me, quando triste sarai,<br />

ch’io ti saprò guarire d’ogni ferita …


… Ovunque trovava una giovane donna, le<br />

misurava lo zoccoletto sulla pianta del piede …<br />

incisione e stampa realizzate da Riccardo Sandrin (2)<br />

… E per destino e decreto di Dio accadde che mentr’essa<br />

correva sul ponte uno dei suoi zoccoletti d’oro le scivolò dal<br />

piede e cadde nell’acqua. …<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 9<br />

incisione e stampa realizzate da Giovanni Allegrini (3)


… Quando il figlio del mercante sollevò il velo della sua<br />

sposa, fu come sollevare il coperchio di una tomba, il<br />

puzzo era così forte che quasi lo soffocò …<br />

incisione e stampa realizzate da Sergio Millesi (4)<br />

… Quando tolsero il coperchio dalla bocca del<br />

forno, trovarono la fanciulla, bella come la luna in<br />

mezzo alla cenere …<br />

il pesciolino rosso e lo zoccoletto d'oro - 10<br />

incisione e stampa realizzate da Francesco Candido (5)


中中中中中<br />

中中中中中中(中中中206-222中),中中中中中中中中中中中中中中中,中中中<br />

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中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中中<br />

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yen hsien - 1<br />

Yen Hsien<br />

(versione cinese)<br />

Anticamente, prima ancora del periodo Ch’in e Han (222-206<br />

a.C.) viveva il Gran Capo di una Caverna di Montagna che la gente<br />

del luogo chiamava Wu. Aveva sposato due donne, una delle<br />

quali era morta lasciandogli una bambina di nome Yen Hsien;<br />

una bambina molto intelligente ed abile soprattutto nel tessere<br />

ricami in oro: quando la gente guardava l’agilità delle sue dita e lo<br />

splendore dei ricami, ne rimaneva stupita. Il padre l’amava<br />

teneramente, ma purtroppo, nel volgere di pochi mesi, anch’egli<br />

morì; la fanciulla allora cadde in balia della matrigna, che<br />

incominciò a maltrattarla e a costringerla a tagliare la legna (1).<br />

Spesso poi la mandava nei posti più pericolosi ad attingere acqua<br />

da pozzi profondissimi.<br />

Un giorno Yen Hsien s’era recata al fiume. Mentre sedeva<br />

guardando lo specchio dell’acqua con gli occhi appannati dalle<br />

lacrime, s’accorse che un pesciolino nuotava verso di lei: apriva<br />

la bocca ogni tanto, come se volesse parlare (2). Yen Hsien<br />

allungò le braccia verso di lui e lo catturò: misurava forse due<br />

pollici di lunghezza, aveva belle pinne di un rosso vivo e gli occhi<br />

del colore dell’oro. Se lo portò a casa e l’immerse adagio in una<br />

bacinella d’acqua; ma il pesce diventava ogni giorno più grande,<br />

tanto che la bacinella non poté più contenerlo, e allora la<br />

fanciulla decise di lasciarlo libero nel laghetto dietro casa.<br />

Yen Hsien di solito divideva con lui il suo cibo. Quando si<br />

recava al laghetto, il pesce saliva alla superficie e poggiava<br />

graziosamente il capo sulla riva; ma se qualcun altro si avvicinava<br />

ai bordi del lago, lui guizzava via veloce e scompariva nel fondo.<br />

Lo strano comportamento fu notato dalla matrigna che aspettava<br />

ansiosa di vedere il pesce; ma il pesce, in sua presenza, non saliva<br />

mai in superficie.<br />

Un giorno la matrigna ricorse ad uno stratagemma: chiamò a sé<br />

la fanciulla e con voce suadente, di una tenerezza inconsueta, le<br />

disse:<br />

-Figliola, non sei stanca di lavorare? Vieni, voglio regalarti una<br />

giacca nuova.<br />

Fece togliere a Yen Hsien i suoi vestiti logori e la mandò<br />

lontano, ad una distanza di parecchi li, per attingere acqua ad un<br />

altro pozzo.<br />

Quando si fu allontanata, la matrigna indossò gli abiti di Yen<br />

Hsien e, nascosto un coltellaccio affilato nella manica, si diresse<br />

al laghetto e chiamò il pesce.


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yen hsien - 2<br />

Il pesce venne a galla e come mise il capo fuori dall’acqua, lei<br />

con un colpo netto del coltello gli tagliò la testa.<br />

A quell’epoca il pesce era cresciuto assai e quando fu arrostito<br />

emanava un profumo e aveva un sapore non certo comparabile<br />

con quello degli altri pesci. La matrigna si affrettò a seppellirne le<br />

lische sotto un cumulo di letame.<br />

Il giorno seguente Yen Hsien tornò, si avvicinò al lago con un<br />

certo tremore e, quando si accorse che il pesce era scomparso,<br />

fuggì nel bosco vicino e scoppiò in un pianto dirotto.<br />

Fu allora che discese dal cielo un uomo dai capelli arruffati,<br />

coperto di stracci; le andò vicino e tentò di consolarla dicendo:<br />

- Non piangere. E’ stata la tua matrigna ad uccidere il pesce. Le<br />

sue lische sono sepolte nel letamaio. Va’ a casa, portale in camera<br />

tua e nascondile. Qualunque cosa desideri, rivolgi loro una<br />

preghiera e il tuo desiderio verrà appagato.<br />

Yen Hsien seguì il consiglio dell’uomo disceso dal cielo e in<br />

breve tempo accumulò oro, gioielli ed abiti eleganti confezionati<br />

con tessuti costosi che avrebbero rallegrato il cuore di qualsiasi<br />

fanciulla.<br />

Giunse la sera della grande Festa della Caverna.<br />

La matrigna ordinò a Yen Hsien di rimanere a casa e di<br />

sorvegliare la frutta dell’orto; ma quando la fanciulla vide che la<br />

matrigna aveva percorso un bel po’ di strada, s’affrettò ad<br />

indossare una splendida giacchetta di seta verde e la seguì da<br />

lontano fino alla Caverna.<br />

Alla sorellastra parve di riconoscerla. Si volse alla madre e<br />

bisbigliò: - Quella ragazza non somiglia stranamente a mia sorella<br />

maggiore?<br />

La donna annuì con un cenno del capo. Yen Hsien si accorse dei<br />

loro sguardi e si dileguò tra la folla. Nella fretta affannosa della<br />

fuga si lasciò sfuggire una scarpetta (3) che capitò in mano alla<br />

gente della Caverna.<br />

La matrigna tornò a casa: trovò la figlia addormentata con le<br />

braccia intorno ad un albero da frutta; allontanò allora i sospetti<br />

che le erano frullati in testa durante la Festa della Caverna;<br />

pensò: - Non era Yen Hsien, mi sono sbagliata.<br />

Ora, vicino alla caverna c’era il regno di T’o Huan. Con il suo<br />

forte esercito egli governava una ventina di isole, e le sue acque<br />

territoriali si estendevano per parecchie migliaia di li. La gente<br />

della Caverna pensò bene di consegnare la scarpetta preziosa alla<br />

corte di T’o Huan: fosse il re a decidere cosa farne.<br />

Il re dapprima la fece provare alle dame di corte, poi alle


中中中中中中中中中中中中中<br />

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yen hsien - 3<br />

fantesche; ma la scarpetta risultava troppo corta almeno di un<br />

pollice anche per i piedi più piccoli. La fece provare a tutte le<br />

donne del regno, ma nessuna riusciva a calzala. Allora si<br />

insospettì:<br />

- Quel furfante che mi ha consegnato la scarpetta mi ha voluto<br />

abbindolare – pensò. Fece subito cercare quell’uomo, lo<br />

condannò alla prigione e comandò che fosse torturato senza<br />

pietà qualora non rivelasse la provenienza della scarpetta.<br />

Purtroppo il pover’uomo non fu in grado di dire donde la<br />

scarpetta provenisse.<br />

Finalmente la scarpetta fu posta bene in vista al margine della<br />

strada più frequentata: senz’altro, colei che l’aveva smarrita<br />

sarebbe andata a riprenderla... e difatti non passò molto tempo<br />

che la scarpetta sparì dalla strada.<br />

Fu ordinata allora una perquisizione a tappeto, di casa in casa. E<br />

così fu perquisita anche la casa di Yen Hsien: furono trovate due<br />

scarpette: quella esposta in strada e un’altra; fatte calzare, le<br />

andavano a pennello.<br />

Quando Yen Hsien apparve con le due scarpette e lo splendido<br />

vestito di seta verde, agli emissari del re sembrò di vedere una<br />

dea.<br />

Il re fu subito informato.<br />

Condusse la giovane nell’isola che aveva scelto a sua dimora e,<br />

insieme con lei, volle che fossero portate, ben custodite, le<br />

prodigiose lische di pesce.<br />

Dopo che Yen Hsien se ne fu andata, la matrigna e la sorellastra<br />

furono condannate alla lapidazione e uccise. La gente della<br />

Caverna ne ebbe compassione: le seppellì in una buca profonda<br />

ed eresse in seguito una tomba che chiamò “la tomba delle<br />

donne dolenti”. Il popolo cominciò a venerarle come dee del<br />

matrimonio, e ogni volta che qualcuno chiedeva loro una grazia<br />

che riguardasse il matrimonio, era certo che la preghiera veniva<br />

esaudita.<br />

Nella reggia della sua isola intanto il re aveva fatto di Yen Hsien<br />

la sua moglie prediletta (4). Durante il primo anno di matrimonio<br />

egli chiese alle lische del pesce molta giada e cose preziose e tutto<br />

andò per il meglio; ma poi la sua cupidigia non fu più<br />

accontentata. Allora prese le lische e le seppellì vicino al mare<br />

insieme con cento staia di perle, coperte di uno strato di oro.<br />

Quando i soldati gli si ribellarono, egli corse in quel luogo per<br />

recuperare il tesoro e fuggire, ma la marea aveva spazzato via<br />

tutto, comprese le lische del pesce. Adesso chi sa dove sono...


… s’accorse che un pesciolino nuotava<br />

verso di lei: apriva la bocca ogni tanto,<br />

come se volesse parlare. …<br />

incisione e stampa realizzate da Rebecca Ercoli (1)<br />

… la fanciulla allora cadde in balia della<br />

matrigna, che incominciò a maltrattarla e a<br />

costringerla a tagliare la legna. …<br />

yen hsien - 4<br />

incisione e stampa realizzate da Alessandro Asti (2)


… Nella reggia della sua isola intanto<br />

il re aveva fatto di Yen Hsien la sua<br />

moglie prediletta …<br />

incisione e stampa realizzate da Marta Azzolin (3)<br />

yen hsien - 5<br />

… Nella fretta affannosa della fuga si<br />

lasciò sfuggire una scarpetta …<br />

incisione e stampa realizzate da Andrea Poletto (4)


Chi è Saci<br />

(fiaba brasiliana)<br />

I folletti<br />

Coquena<br />

(fiaba argentina)


Quem é o Saci?<br />

Os habitantes do Sertão do Brasil estão convencidos de que o<br />

Saci-Pererè exista na realidade. O Saci-Pererè, ou então o Saci,<br />

como se chama naquela zona, è um maroto, um pequenino que<br />

tem sò uma perna, o nariz como uma batata, uma mão furada e<br />

orelhas de morcego e por cima da cabeça um boné vermelho.<br />

Eles dizem que o Saci aparece e desaparece de supetão; que ele<br />

cresce e baixa propria estatura, segundo as situações.<br />

Ele vive no Sertão, no meio dos campos desabitados.<br />

Quando o Saci vê uma pessoa qualquer, poe-se assobiar tão forte<br />

até romper os timpanos, saca lingua p’ra fora e deita fumaça dos<br />

olhos.<br />

Depois do por do sol, enquanto os animais da serra estão<br />

arrumando-se para a noite dormir, ou então, estão-se a levantar<br />

aqueles que despertam àquela hora, o Saci-Pereré começa fazer a<br />

suas bruxarias e a pintar o sete: se encontrar um cavalo à frente<br />

(coitado do bicho!) ele com certeza o ataca logo.<br />

O Saci, de uma sò mão, embrulha com uma redea de junco o<br />

pobre cavalo e fá-lo galopar. Coitada da besta tropeça dando<br />

chutes no ar e procurando soltar-se, sem conseguir.<br />

Por esta razão, os habitantes do Sertão tratam de proteger os<br />

seus animais, metendo-lhes em volta ao pescoço uma coroa de<br />

folhas de ervas da serra.<br />

O Saci é mesmo malandro. Quando ele entra numa casa, deixa a<br />

sua marca: parte tudo o que pega na mão, rasga a roupa toda,<br />

agarra os miudos pelos cabelos, estraga a massa do pão, faz<br />

espantar as galinhas, enfim, faz pirraça a tudo o mundo e põe-se<br />

logo a rir sozinho.<br />

O tom da sua voz é estridente e a suas maldades inesquecíveis.<br />

chi è saci - 1<br />

Chi è Saci<br />

(fiaba brasiliana)<br />

Gli abitanti della zona del Sertão¹ del Brasile sono convinti che il<br />

Saci-Pereré esista sul serio.<br />

Il Saci-Pereré, oppure il Saci, come viene chiamato in quella zona<br />

è un monello, piccoletto con una sola gamba, il naso di patata,<br />

una mano bucata, orecchie di pipistrello e un berretto rosso sulla<br />

testa. Dicono che il Saci appare e sparisce in una frazione di<br />

secondo; che cresce e diminuisce di statura, secondo la<br />

situazione in cui si trova. Vive nel Sertão, in mezzo ai campi<br />

disabitati.<br />

Quando il Saci vede una persona fischia così forte da rompere i<br />

timpani, tira fuori la sua lingua e butta fumo dagli occhi (1).<br />

Dopo il tramonto quando gli animali della foresta cominciano a<br />

sistemarsi per dormire, oppure quelli che si svegliano a quell’ora,<br />

cominciano ad alzarsi, il Saci-Pereré comincia a fare le sue<br />

diavolerie: quando trova davanti a sé un cavallo (povera bestia!)<br />

lo colpisce subito. Il Saci avvolge il povero cavallo con una liana<br />

in mano e lo fa galoppare (2). La povera bestia si sgambetta,<br />

dando dei calci in aria, cercando di liberarsi, ma non ci riesce.<br />

Per questo motivo, gli abitanti di Sertão cercano di proteggere i<br />

loro animali, mettendo attorno al loro collo una corona di foglie<br />

di erbe della foresta.<br />

Il Saci è un grande birichino. Quando entra in una casa, lascia il<br />

suo segno: rompe tutto ciò che si trova a portata di mano (3),<br />

straccia gli indumenti, strappa i capelli dei bambini, rovina<br />

l’impasto del pane, spaventa le galline(4), insomma dà fastidio a<br />

tutti e poi comincia a ridere.<br />

La sua voce è squillante e le sue diavolerie indimenticabili.<br />

¹ Sertão: zona secca caratterizzata da prolungati periodi di siccità.<br />

Plurale: Sertões


incisione e stampa realizzate da Elisa Ronchi (1)<br />

… Il Saci avvolge il povero cavallo con<br />

una liana in mano e lo fa galoppare. …<br />

chi è saci - 2<br />

... Quando il Saci vede una persona fischia così<br />

forte da rompere i timpani, tira fuori la sua lingua<br />

e butta fumo dagli occhi. …<br />

incisione e stampa realizzate da Simone Galvano (2)


incisione e stampa realizzate da Niccolò Volonté (3)<br />

… Quando entra in una casa, lascia il suo segno:<br />

rompe tutto ciò che si trova a portata di mano, …<br />

chi è saci - 3<br />

…spaventa le galline, …<br />

incisione e stampa realizzate da Chiara Dogliani (4)


Coquena<br />

Cuentan al noroeste que Chango, un pastorcito aborigèn que<br />

vive en el valle donde hoy se extiende la provincia de Salta , que<br />

muchos años atras vio al dios Coquena.<br />

Chango conducia a pastar las cabras; la verdad eran pocas,<br />

solamente cinco; como si fueran no se sabe cuantas, buscando<br />

abundantes pastos y aguas cristalinas.<br />

Los otros pastores de la zona , viendo con que amor trataba sus<br />

cabritas, se burlaban de el, por pura diversìon:<br />

- Cuidado con el rebano, Chango!<br />

- No te equivoques cuando las contas!<br />

- Estas seguro que son tuyas?<br />

Chango contestava siempre sonriendo :<br />

Los pastores que tienen rebanos numerosos un dia le dijieron :<br />

- Porque no vas de la otra parte de la gran montaña? que hay un<br />

rio cristalino y mucho pasto tierno …tiernisimo<br />

Y en gran cantidad! asi tus cabritas van a poder comer en<br />

abundancia todas juntas…<br />

- Y ustedes porque no van ? contesto Chango<br />

- Realmente es un poco lejos….<br />

- Y el viaje es peligroso comento otro<br />

- Yo voy dijo Chango contento<br />

- Por cinco cabras ? estas loco !<br />

- Si, si voy . Aqui el pasto no abunda y las pobrecitas cada<br />

minuto son mas debiles.<br />

Y se fue cantando, con sus cabritas, a la busqueda de pastos<br />

tiernos .<br />

Siempre mas empinada se hacia el costado de la montaña, a<br />

medida que subia; y las piedras, sin vegetacìon y duras. Despues<br />

de haber caminado mucho por sentieros desolados y cada ves<br />

mas angostos y peligrosos, llego al valle. Quedo deslumbrado,<br />

un pastisal tan bello no lo habia visto jamas, nunca estuvo nadie?<br />

- Es tan grande! esclamo, es verde! Aqui pueden comer<br />

muchisimas cabras! tengo que desirles a los otros que tienen que<br />

venir.<br />

coquena - 1<br />

Coquena<br />

(fiaba argentina)<br />

Raccontano al Nordest che Chango, un pastorello indio (1)<br />

vissuto nella vallata dove oggi si stende la provincia di Salta,<br />

moltissimi anni fa vide il dio Coquena.<br />

Chango conduceva al pascolo le capre; in verità erano poche,<br />

solamente cinque; ma lui le chiamava – Il mio gregge -. Dedicava<br />

loro tutto il suo tempo, come se fossero chissà quante, andando<br />

in cerca di pascoli ubertosi e d’acqua limpida.<br />

Gli altri pastori della zona, vedendo di quanto amore circondava<br />

le sue caprette, si burlavano di lui, così per divertimento:<br />

- Attento al gregge, Chango!<br />

- Non ti sbagliare a contarle!<br />

- Sei certo che ci son tutte?<br />

Chango rispondeva sempre sorridendo:<br />

- Cinque sono più di una; e una è più di nessuna...<br />

I pastori che possedevano greggi numerose un giorno gli dissero:<br />

- Perché non vai dall’altra parte della montagna? C’è un fiume<br />

limpido e tanta erba tenera... tenerissima<br />

- E in quantità enorme! Così le tue caprette potranno finalmente<br />

saziarsi tutte quante...<br />

- E voi perché non ci andate? – rispose Chango.<br />

- Veramente è un po’ lontano...<br />

- E il viaggio è pericoloso – soggiunse un altro.<br />

- Io ci vado – disse Chango felice.<br />

- Per cinque capre? Sei matto!<br />

- Sì sì, ci vado. Qui il pascolo è magro e le poverine diventano<br />

sempre più deboli.<br />

E se ne andò canticchiando con le sue caprette, alla ricerca di<br />

pascoli teneri.<br />

Sempre più ripidi si facevano i fianchi della montagna, a misura<br />

che saliva; e le rocce, sempre più spoglie e dure. Dopo aver<br />

camminato tanto per sentieri desolati e strettoie pericolose,<br />

giunse nella valle. Rimase sbalordito: un pascolo così bello non<br />

l’aveva visto mai. C’era mai stato nessuno? (2)<br />

- Eppure è così grande! – esclamò – e verde! Qui potrebbero


Las cabras jugaban en el pasto enloquecidas y comian sin parar.<br />

Chango, sentado en la tierra las miraba con satisfaccion :<br />

- que lindas que son! ...cuando la Morocha tenga una cabrita, van<br />

a ser seis; y seis cabras son mas que cinco... y despues la<br />

Manchada va tener otro y entonces van a ser siete, y siete son<br />

mas que seis ... y despues ....<br />

Chango acariciaba estos pensamientos cuando se dio cuenta que<br />

caia la noche .<br />

- Bien , golosas! es tempo de volver a casa, vamos!<br />

Una gran cantidad de nubes cubrio el cielo y rapidamente cayo la<br />

noche, Antes cayeron algunas gotas depues llego la tormenta. El<br />

viento soplaba tan fuerte que habia que agarrarse a las rocas para<br />

que no te llevara .<br />

Caia abundante lluvia. Los truenos te ensordecian y te asustaban<br />

las cabras que se dispersaban por doquier. Chango las llamaba<br />

gritando, estaban muy asustadas…. No escuchaban su voz.<br />

Con mucho trabajo, una despues de la otra, logro juntarlas, las<br />

llevo a un refugio seguro entre las rocas, esperando que la<br />

tormenta pase, pero cuando las conto le faltaba una.<br />

- La Morocha ! grito. Y salio de nuevo, bajo la lluvia, quizas se<br />

cayo en un pricipicio.<br />

Morocha! Morocha!.<br />

De la otra parte del camino ve hacia abajo, en el verde valle, una<br />

gran cantidad de llamas. Nunca habia visto tantas juntas.<br />

Caminaban ordenadas, tranquilas como se alguien las guiara, y<br />

subian y subian. Parecia que no habia ningun pastor….<br />

- Tiene que ser Coquena! penso, el dios enano que las guia,<br />

solamente el tiene la capacidad de ser invisibile .<br />

- Coquena! Coquena! Por favor ayudame y corrio hacia las llamas<br />

.<br />

- Coquena! Coquena! Las llamas desaparecieron detras del<br />

sendero y se veia solo el valle, ya casi de noche, solo se iluminaba<br />

con la luz de los relampagos, vio algo acostado sobre las piedras .<br />

- Morochita! grito con alegria. Mi Morochita !<br />

Cuando se agacho se dio cuenta que no era su cabra; era una<br />

llama pequeña, parecia herido.<br />

- Tiene que ser del grupo, penso mientras la acariciaba<br />

- Pobrecito! no tengas miedo Yo te voy a curar. Estas<br />

temblando …. Tengo mi poncho totalmente mojado! te llevo<br />

coquena - 2<br />

pascolare moltissime capre!... Devo dire agli altri di venire.<br />

Le capre giocavano nell’erba dando salti come fossero ammattite<br />

e mangiavano a sazietà.<br />

Chango, seduto per terra, le guardava soddisfatto:<br />

- Come son belle!.. Quando la Moretta avrà un capretto, saranno<br />

sei; e sei capre son più di cinque... e poi anche la Pezzata ne avrà<br />

uno e allora saranno sette, e sette capre son più di sei... e poi... –<br />

Chango accarezzava questi pensieri quando si accorse che stava<br />

facendo notte (3).<br />

- Bene, golosone! E’ già tempo di tornare a casa. Andiamo!<br />

Una nuvolaglia coprì il cielo e si fece subito buio. Dapprima<br />

caddero alcuni goccioloni, poi si scatenò la tormenta. Il vento<br />

soffiava così forte che bisognava afferrarsi alle rocce per non<br />

essere portati via. Veniva giù pioggia a catinelle, a torrenti. I<br />

tuoni assordanti spaventarono le capre che si sbandavano per<br />

ogni dove. Chango le chiamava gridando, ma erano così<br />

spaventate... forse non udivano nemmeno la sua voce.<br />

A fatica, una dopo l’altra, riuscì finalmente a raggrupparle. Le<br />

condusse in un rifugio sicuro tra le rocce, in attesa che dileguasse<br />

la tormenta. Ma quando le contò si accorse che ne mancava una.<br />

- La Moretta !– gridò. – E uscì di nuovo all’aperto, sotto la<br />

pioggia. Forse era caduta in un burrone.<br />

- Moretta! Morettina!<br />

Dall’alto del sentiero vide là in basso, nella vallata verde, un<br />

gregge innumerevole di lama. Mai ne aveva visti tanti insieme.<br />

Continuavano il loro cammino ordinati, tranquilli come se<br />

qualcuno li guidasse, e salivano,salivano. Sembrava non ci fosse<br />

nessun pastore...<br />

- Dev’essere Coquena – pensò, – il dio nano che li conduce. Solo<br />

lui ha il potere di rendersi invisibile.<br />

- Coquena! Coquena! Per favore, aiutami! – e si mise a correre<br />

verso il gregge.<br />

- Coquena! Coquena! – I lama erano spariti dietro il sentiero e si<br />

vedeva solo la valle, già quasi al buio, che si illuminava a tratti per<br />

il bagliore improvviso dei fulmini. Notò qualcosa di strano<br />

disteso sulle pietre.<br />

- Morettina! Esclamò con gioia – La mia Morettina!<br />

Ma quando si chinò si accorse che non era la sua capra; era un<br />

lama piccolino e, a quanto sembrava, ferito.


con las cabras. cuando estes curado regresaras con tu grupo de<br />

llamas.<br />

Le hablaba con carino, pero cuando se agacho para levantarla en<br />

ves de la pequena llama se incontro de frente a Coquena.<br />

Chango no logro decir palabra, entonces hablo Coquena :<br />

Sos bueno pequeño Chango, muy bueno, pedime un deseo.<br />

Queres oro? Queres plata ? queres una gran cantidad de cabras<br />

que cubra todo el valle?<br />

Te agradesco Coquena. No quiero nada de todo eso, pero te<br />

pido por favor ayudame a encontrar a la Morochita .<br />

Al dios enano le brillaban los ojos de la alegria, y indicando con<br />

su mano el norte, dijo:<br />

- Camina hacia donde termina el sendero, dobla a la izquierda y<br />

vas a encontrar una gruta. todo lo encontraras alrededor de tu<br />

cabra es tuyo, esta es la voluntad de Coquena. Despues<br />

desaparecido.<br />

En la gruta Chango encontro a la Morocha y al lado de ella una<br />

bolsa enorme llena de monedas de oro y plata.<br />

Cuando retomo su camino hacia su casa con su cinco cabras era<br />

ya el alba. Ya no llovia, de ves en cuando se daba vuelta; y a lo<br />

lejos, le parecia de ver los lomos aterciopelado de las llamas de<br />

Coquena en fila hacia el cielo.<br />

coquena - 3<br />

- Dev’essere del gregge – pensò e l’accarezzava...<br />

- Poverino! Non aver paura. Mi prenderò cura di te. Ma tu stai<br />

tremando... e il mio poncho è così fradicio! Ti condurrò dalle<br />

capre. Quando sarai guarito ritornerai al tuo gregge.<br />

Gli parlava con tenerezza; ma, come si chinò per alzarlo, invece<br />

del piccolo lama si trovò davanti lo stesso Coquena.<br />

Chango non riuscì a spiccicare una sola parola. Allora parlò<br />

Coquena:<br />

- Sei buono, piccolo Chango, molto buono. Dimmi ciò che<br />

desideri. Vuoi oro? Vuoi argento? Vuoi un gregge immenso che<br />

copra tutta la vallata?<br />

- Ti ringrazio Coquena. Non voglio niente di tutto ciò. Però, ti<br />

scongiuro, aiutami a trovare la mia Morettina.<br />

Al dio nano luccicavano gli occhi di contentezza e, indicando<br />

con la sua mano di lana verso nord, disse:<br />

- Cammina fin dove termina il sentiero, gira a sinistra e troverai<br />

una grotta. Tutto ciò che vedrai vicino alla tua capra sarà tuo.<br />

Questa è la volontà di Coquena. E sparì.<br />

Nella grotta Chango trovò la Morettina e vicino a lei una borsa<br />

enorme piena di monete d’oro e d’argento.<br />

Quando riprese il cammino verso casa con le sue cinque capre<br />

cominciava appena ad albeggiare (4). La pioggia era cessata. Ogni<br />

tanto lui si voltava; e lassù, in lontananza, gli sembrava di vedere<br />

ancora le schiene vellutate dei lama di Coquena che<br />

camminavano in fila contro il cielo.


incisione e stampa realizzate da Chiara Valentini (1)<br />

… Chango,<br />

un pastorello indio …<br />

coquena - 4<br />

… Rimase sbalordito: un pascolo<br />

così bello non l’aveva visto mai.<br />

C’era mai stato nessuno? …<br />

incisione e stampa realizzate da Giulia Tassinari (2)


incisione e stampa realizzate da Dario Pruonto (3)<br />

… Quando riprese il cammino verso<br />

casa con le sue cinque capre<br />

cominciava appena ad albeggiare. …<br />

coquena - 5<br />

… Chango accarezzava questi<br />

pensieri quando si accorse che<br />

stava facendo notte …<br />

incisione e stampa realizzate da Filippo Bonfante (4)


La gatta e l’orco<br />

(fiaba filippina)<br />

La paura<br />

L’orco e l’orfanello<br />

(fiaba albanese)


Ang pusa at ang halimaw<br />

Sinasabi ng mga matatanda ng mga tribu na noong unang<br />

panahon, sa gubat ng Pilipinas, ay may nakatira na kakakilabot na<br />

mga halimaw tinatawag na Buso: matatangkad, mahahabang ang<br />

liig at itim ang mukha, meron lang silang isang malaking mata at<br />

dalawang puting napakahabang ngipin.<br />

Noong una ay mga kaibigan sila ng mga taohan, pero isang araw,<br />

hindi alam kung bakit, naging matinding kalaban nila sila, at<br />

simula noon pinipilit nilang patayin at tsaka kainin sila.<br />

Ang nagiisang paraan para iwasan sila ay iyong hindi lumabas sa<br />

gabi: sa katunayan ay gustong gusto ng mga Buso ang dilim<br />

nguni’t tumatago sila sa pag sikat ng araw. Pero kung ang isang<br />

tao ay pilit na lumalabas, nagdadala siya ng isang pusa, dahil ito<br />

lang ang hayop na kayang ipasok sa sako ang isang Buso.<br />

Isang araw may isang babae na, noong makinig nya ang isang<br />

kaka-ibang ingay sa kanyang hardin , pumunta sya doon para<br />

malaman kung saan iyong tungkol: sigurado sya noon na ang<br />

kanyang kapit-bahay ay nagnanakaw ng kanyang mga saging at<br />

inalis ng kanyang galit ang pag-iingat at ang takot.<br />

Pero ang mga kapit-bahay ay walang kasalanan: sa hardin, sa<br />

likod ng bahay, merong Buso napakalaki, na merong pisang ilong<br />

at kanyang nagiisang mata ay katulad ng ilaw ng kandila na<br />

napakadilaw.<br />

Bago sya makapag sabi ng “ahi!” nakuha na agad sya ng halimaw<br />

at niyakap sya ng mahigpit, handa na para kainin sya. Pero noong<br />

momientong iyon ay may ngsalitang na kalma ang boses:<br />

“Makinig ka, gusto mo bang makipag-pustahan”<br />

Gustong gusto ng mga Buso ang mga pustahan at ang mga<br />

pahulaan, kaya sinabi nya na oo at tiningnan nya kapaligiran,<br />

pero wala syang nakita.<br />

“Nandito ako” inulit ng boses, na nasa kanyang mga paa.<br />

Pusa pala ng bahay ang nagsasalita, na sinundan ang kanyang<br />

amo at ngayon ay nandoon sya, tinitingnan nya un halimaw mula<br />

sa paa hanggang ulo, sa mukha nyang iyong npaka yabang at para<br />

bang sinasbi nya: “Masmadami naman ang alam ko sayo”.<br />

“Tingnan mo ang nakakatawang mabalahibong bagay na ito”<br />

sabi ng halimaw, na hindi pa nakakakita na isang pusa. “Eh<br />

anong pustahan ang iyong iminumungkahi, tingnan nga natin?”.<br />

la gatta e l'orco - 1<br />

La gatta e l’orco<br />

(fiaba filippina)<br />

I vecchi delle tribù dicono che un tempo, nelle foreste delle<br />

Filippine, vivevano dei terribili orchi chiamati Buso: alti alti, col<br />

collo lungo e la faccia nera, avevano un solo grande occhio giallo<br />

e due lunghissimi denti bianchi (1).<br />

Per molto tempo erano stati amici degli uomini, ma un giorno,<br />

non si sa perché, diventarono loro mortali nemici, e da allora<br />

cercarono in tutti i modi di ucciderli e addirittura mangiarseli.<br />

L’unico modo per evitarli era quello di non uscire mai di notte: i<br />

Buso, infatti, amavano il buio ma correvano a nascondersi al<br />

primo raggio di sole. Ma se qualcuno era costretto a mettere il<br />

naso fuori di casa, dopo il tramonto, si portava dietro un gatto,<br />

perché quest’animale era l’unico a saper mettere nel sacco un<br />

Buso.<br />

Una volta, infatti, ci fu una donna che, sentendo uno strano<br />

rumore nel suo orto, andò a vedere di che si trattava (2) : era<br />

convinta che i suoi vicini le rubassero le banane, e la rabbia<br />

cancellò sia la prudenza che la paura.<br />

Ma i vicini non c’entravano affatto: nell’orto, dietro la casa, c’era<br />

un Buso grande e grosso, col suo naso schiacciato e l’unico<br />

occhio giallo come la luce di una candela.<br />

Prima che lei potesse dire “ahi!” lui l’aveva già presa e la<br />

stringeva forte, pronto a scannarla e a mangiarsela. In quel<br />

momento, però, si sentì una voce tranquilla che diceva:<br />

-Senti un po’, vuoi fare una scommessa?.<br />

Agli orchi Buso le scommesse e gli indovinelli piacciono<br />

moltissimo, così lui prima rispose di sì e poi si guardò intorno,<br />

ma non vide nessuno.<br />

-Sono qua- ripeté la voce, ai suoi piedi.<br />

Era la gatta di casa, che aveva seguito la padrona e adesso se ne<br />

stava lì, lanciando all’orco delle occhiate da sotto in su, con<br />

quell’aria che hanno sempre i gatti quando guardano i non-gatti,<br />

come se volessero dire:<br />

-Tanto io ne so più di te.<br />

-Guarda che buffo affarino peloso- disse l’orco, che non aveva<br />

mai visto un gatto. -E che scommessa mi proponi, vediamo?.<br />

-Scommetto che non riuscirai a contare tutti i peli della mia coda


“Pustahan tayo, hindi mo mabibilang lahat ng balahibo ko bago<br />

sumikat ang araw ” sinagot ng pusa. “Kung mananalo ako<br />

hahayaan mo ang amo ko”.<br />

Umismid ang halimaw.<br />

“Sa pagkadali nyan ako’y nahihiya. Sige, payag ako”.<br />

Tapos, ipinagpapatuloy nyang hawakan sa liig ang babae,<br />

inumpisahan nya ng mgbilang, tuwing tinititigan nya ang buntot<br />

ng pusa.<br />

Pero, ung buntot na iyon ang gumagalaw paminsan-minsan,<br />

umu-ugoy, bumabagsak sa lupa, kumakatal. At kelangan ng<br />

halimaw ulitin ang pagbibilang.<br />

“Tumigil ka nga!” lubhang makayamot nyang sinisigaw<br />

paminsan-minsan sa hayop.<br />

“Hindi ko naman sinasadya” sinagot nya. “hindi ko kasi<br />

macontrol ang buntot ko, nagiisang syang gumagalaw”.<br />

Bumilang ng bumilang ang halimaw, sigurado na hindi na<br />

makakaya ng halimaw, pero ayaw nya talagang sumuko.<br />

Hanggang sa, ang langit ay nagiging mas-malinawag: mnalapit ng<br />

sumikat ang araw.<br />

Sa isang sigaw napagalit, hinayaan ng halimaw ang babae at<br />

tumakas sya sa gubat: natalo sya sa pustahan.<br />

la gatta e l'orco - 2<br />

prima che sorga il sole- rispose la gatta. -E se vinco devi lasciar<br />

libera la mia padrona.<br />

L’orco sghignazzò.<br />

- E’ talmente facile che quasi mi vergogno. Va bene, accetto.<br />

Poi, sempre tenendo la donna per il collo (3), cominciò a<br />

contare, guardando fisso la coda della gatta.<br />

Solo che, quella coda ogni tanto si muoveva, oscillava, batteva<br />

per terra, fremeva. E l’orco doveva ricominciare tutto da capo.<br />

-Vuoi star ferma, insomma!- le gridava ogni tanto, esasperato.<br />

-Mica lo faccio apposta- rispondeva lei. -La mia coda non si<br />

lascia comandare, è sempre andata per conto suo.<br />

Conta e conta, ormai era chiaro che l’orco non poteva farcela,<br />

ma lui niente, non voleva proprio arrendersi.<br />

Finché, a un certo punto, a oriente il cielo si fece più chiaro:<br />

stava per spuntare il sole (4).<br />

Con un urlo di rabbia, il Buso lasciò andare la donna e scappò<br />

nella foresta: aveva perso la scommessa!


… Una volta, infatti, ci fu una donna che,<br />

sentendo uno strano rumore nel suo orto,<br />

andò a vedere di che si trattava …<br />

incisione e stampa realizzate da Miriam Tavano (1)<br />

… terribili orchi chiamati Buso: alti alti, col collo<br />

lungo e la faccia nera, avevano un solo grande<br />

occhio giallo e due lunghissimi denti bianchi. …<br />

la gatta e l'orco - 3<br />

incisione e stampa realizzate da Monica Galluzzi (2)


… Finché, a un certo punto, a oriente il cielo si<br />

fece più chiaro: stava per spuntare il sole. …<br />

incisione e stampa realizzate da Ilaria Rossi (3)<br />

… Poi, sempre tenendo la donna per il collo, …<br />

la gatta e l'orco - 4<br />

incisione e stampa realizzate da Angelica Garolfi (4)


Bisha dhe jetimi<br />

Na ishte nje here nje jetim qe takoj nje bishe te madhe e te<br />

trashe.Bisha i tha:<br />

ne fund do te bindesh e do te jesh sherbetori<br />

im,do te ha per<br />

mengjes>>Jetimi i shkonte mbrapa, edhe pse nuk donte, nuk<br />

mendonte asgje tjeter<br />

vetem si te lirohet nga ai patroni budalla dhe i urejtshem.<br />

Ec, ec tha bisha:<br />

<br />

Me vone e zgjati doren dhe mori dy drunj, dhe i futi ner krah,e i<br />

tha jetimit:<br />

Mos rri si i drunjet, mer diqka!<br />

Jetimi e shikonte nga fillimi deri ne fund e u pergjigj.<br />

Ti e theret kete drunj?<br />

"Ah do te jete me i forte se siq duket"mendonte Bisha, e tha me<br />

ze te larte, mos mi<br />

prish te gjitha pemet:Shkuan ne shtepi,dhe diten tjeter Bisha thiri<br />

sherbetorin e<br />

tij, dhe porosititi kullote derrat.<br />

Jetimi ndersa i dergoi derrat ne treg dhe i shiti, me vone blejti<br />

disa bishta<br />

disa vesh te derrave dhe vrapoi ne shtepi duke fishklluar me duar<br />

ne gjep.<br />

Regulloj bishtat dhe veshet ne menyre qe te dalin nga balta e<br />

duke u kthyer<br />

ne moqal. E derrat e mi ku jan?


Shkuan bashk ne moqal, por tere rrugen Bisha shkonte me tutje<br />

duke u kercenuar.<br />

Nje here mbrriten, Jetimi i tregoj bishtat dhe veshet qe u qilen, e<br />

bisha u afrua per ti shikuar.<br />

Atehere Jetimi lekundi patronin e tij, e ne nje moment ai u<br />

fundos ne balte.<br />

Jetimi me ne fund morri shtepine, dhe tere pasurine e patronit.<br />

… L’orfanello, invece, li portò al mercato e li<br />

vendette, poi comprò tante code e tanti orecchi<br />

di maiale arrostiti e corse alla palude. …<br />

… allungò una mano,<br />

sradicò due tronchi …<br />

incisione e stampa realizzate da Eugenia Campanella (2)<br />

l'orco e l'orfanello - 2<br />

incisione e stampa realizzate da Domenico Savio (1)


… Allora il ragazzo gli diede una gran spinta , e<br />

il suo padrone sprofondò nella palude,<br />

annegando in un momento. …<br />

incisione e stampa realizzate da Elena Franchino (3)<br />

… Sistemò le code e gli orecchi in modo che<br />

spuntassero dal fango, poi tornò dall’orco,<br />

fischiettando con le mani in tasca. …<br />

l'orco e l'orfanello - 3<br />

incisione e stampa realizzate da Niccolò Cingolani (4)


La rana e il camaleonte<br />

(favola bantu)<br />

Gli animali africani<br />

La volpe e la cicogna<br />

(favola di Esopo)<br />

La iena ingorda<br />

(favola zulu)<br />

Il lupo e la volpe<br />

(favola dei f.lli Grimm)


Animali nelle favole africane<br />

tratti da P.Gioda, C. Merana, M.Varano, Fiabe e intercultura,<br />

Quaderni dell’interculturalità n.9, EMI 1998<br />

(con bib. precedente)


La grenouille et le caméléon<br />

La grenouille et le caméléon décidèrent de se donner au commerce<br />

en partageant leurs biens pour gagner plus d’argent. Le jour choisi ils<br />

se mirent sur le chemin vers un village lointain où il y avait un<br />

marché.<br />

Le chemin était long et à mi-chemin le caméléon se sentit malade: il<br />

tremblait pour la fièvre et il n’arrivait plus à marcher. La grenouille le<br />

fit allonger sur l’herbe et elle sauta jusqu’à la foret à coté pour<br />

ramasser un peu de bois pour faire le feu. Et là-bas, sous une plante,<br />

elle trouva des noix de coco. Le caméléon fut content en les voyant.<br />

« Donne-moi une noix », il dit. « Ces fruits sont un médicament pour<br />

moi ».<br />

La grenouille, bête au bon cœur, donna les noix à son ami malade et<br />

celui-ci en mangea et guérit. Quand il se sentit mieux, il dit à la<br />

grenouille : « Maintenant nous pouvons reprendre le chemin.<br />

Mais avant montre-moi où est-ce que tu as trouvé les noix ».<br />

La grenouille le conduit sous l’arbre des noix, et le caméléon,<br />

gourmand, y monta rapidement et commença à manger sans se<br />

préoccuper de la grenouille restée en bas, incapable de monter sur<br />

l’arbre.<br />

« Hé, cousin », cria la grenouille, « jette-moi une noix parce que j’ai<br />

faim moi aussi ».<br />

« Qu’est-ce que tu dis ? » répondit le caméléon. « Quand je mange<br />

des fruits je deviens sourd, je n’entend vraiment plus rien ».<br />

« Soi gentil, cousin », supplia la grenouille. « Jette-moi une noix<br />

seulement. Ça me suffira ».<br />

« Qui est sourd n’entends pas, ma chère amie » répondit le caméléon.<br />

Offensée, la grenouille ramassa un tas de branches et d’arbustes juste<br />

sous la plante sur la quelle le caméléon mangeait, et alluma le feu.<br />

Une dense colonne de fumée s’éleva et rejoignit le gourmand. Il<br />

commença à tousser et cria :<br />

« Éteins ce feu ! Tu ne vois pas que j’étouffe ? »<br />

« Quand je me chauffe je deviens sourde et je n’entends plus rien »,<br />

répondit la grenouille.<br />

Une dizaine de minutes passa et finalement la grenouille eut pitié de<br />

l’ami et éteignit le feu. Il était temps! Encore un peu et le caméléon,<br />

étourdi, serait tombé sur le braisier ardent.<br />

L’enseignement de l’histoire est clair: ‘Ne fais pas aux autres ce que<br />

tu ne voudrais pas que te soit fait”. Le caméléon l’aura appris?<br />

la rana e il camaleonte - 1<br />

La rana e il camaleonte<br />

(favola bantu)<br />

La rana e il camaleonte decisero di darsi al commercio dividendo<br />

i loro beni per guadagnare di più. Il giorno stabilito si misero in<br />

cammino verso un villaggio lontano dove c’era un mercato.<br />

Il cammino era lungo e a metà strada il camaleonte si sentì male:<br />

tremava per la febbre e non riusciva più a camminare. La rana lo<br />

adagiò sull’erba e saltellò fino al bosco vicino a raccogliere un po’<br />

di legna per accendere il fuoco. E là, sotto una pianta, trovò<br />

anche un paio di noci di cocco. Il camaleonte si rallegrò tutto<br />

vedendole.<br />

-Danne una anche a me- disse. -Questi frutti sono una medicina<br />

per me.<br />

La rana, bestia di buon cuore, diede le noci all’amico malato e<br />

questi ne mangiò e guarì (1). Quando si sentì proprio bene, disse<br />

alla rana:<br />

-Ora possiamo riprendere il cammino. Ma prima mostrami dove<br />

hai trovato le noci.<br />

La rana lo condusse sotto la pianta delle noci, e il camaleonte,<br />

goloso, vi salì lestamente e cominciò a mangiare senza curarsi<br />

della rana rimasta sotto e incapace di arrampicarsi su per l’albero.<br />

-Ehi cugino- gridò la rana -getta una noce anche a me perché<br />

sento fame anch’io.<br />

-Che dici?- rispose il camaleonte. -Quando mangio la frutta<br />

divento sordo, non sento proprio nulla.<br />

-Sii buono, cugino-, supplicava la rana. -Buttane una soltanto. Mi<br />

basterà (2).<br />

-Chi è sordo non sente, cara amica-, rispose il camaleonte.<br />

Offesa, la rana raccolse un mucchio di rami e erbe secche<br />

proprio sotto la pianta sulla quale il camaleonte mangiava, e<br />

appiccò il fuoco (3). Una densa colonna di fumo salì ed avvolse il<br />

golosone. Cominciò a tossire e gridò:<br />

-Spegni quel fuoco! Non vedi che soffoco?<br />

-Quando mi scaldo divento sorda e non sento più niente-,<br />

rispose la rana. Passarono una decina di minuti e finalmente la<br />

rana ebbe compassione e spense il fuoco. Era tempo! Ancora un<br />

poco e il camaleonte, stordito, sarebbe precipitato in mezzo al<br />

braciere ardente (4).<br />

L’insegnamento della favola è chiaro: “Non fare agli altri ciò che<br />

non vuoi sia fatto a te”. L’avrà imparato il camaleonte?


… -Sii buono, cugino-, supplicava la rana.<br />

-Buttane una soltanto. Mi basterà. …<br />

incisione e stampa realizzate da Mattia Trunfio (1)<br />

… La rana, bestia di buon cuore, diede le noci<br />

all’amico malato e questi ne mangiò e guarì. …<br />

la rana e il camaleonte - 2<br />

incisione e stampa realizzate da Giulia Marangon (2)


… Ancora un poco e il camaleonte,<br />

stordito, sarebbe precipitato in mezzo al<br />

braciere ardente. …<br />

incisione e stampa realizzate da Giorgio Ferrigno (3)<br />

… Offesa, la rana raccolse un mucchio di rami<br />

e erbe secche proprio sotto la pianta sulla quale<br />

il camaleonte mangiava, e appiccò il fuoco. …<br />

la rana e il camaleonte - 3<br />

incisione e stampa realizzate da Federico Rosa (4)


Η ΑΛΕΠΟΥ ΚΑΙ Ο ΠΕΛΑΡΓΟΣ<br />

(του Αισώπου)<br />

Η αλεπού και ο πελαργός ήταν καλοί φίλοι.<br />

Κάποτε βλεπόντουσαν συχνά, και µια µέρα η<br />

αλεπού κάλεσε τον πελαργό στο σπίτι της για να<br />

του κάνει το τραπέζι. Θέλησε όµως να του κάνει<br />

ένα αστείο και του σέρβιρε τη σούπα σε ρηχό<br />

πιάτο: η αλεπού έγλυφε εύκολα, αλλά ο πελαργός<br />

κατάφερνε να βρέξει µόνο την άκρη από το µακρύ<br />

ράµφος του και µετά το φαγητό ήταν πιο<br />

πεινασµένος από ότι ήταν πριν.<br />

- Λυπάµαι – είπε η αλεπού – Η σούπα δεν είναι<br />

της αρεσκείας σου;<br />

- Χµ, µη στεναχωριέσαι: ελπίζω απεναντίας να µε<br />

επισκεφθείς κι εσύ σύντοµα και να έρθεις στο<br />

σπίτι µου να σου κάνω το τραπέζι – απάντησε ο<br />

πελαργός.<br />

Έτσι όρισαν τη µέρα που η αλεπού θα πήγαινε να<br />

βρει τον πελαργό.<br />

Κάθησαν στο τραπέζι, αλλά το φαγητό ήταν µέσα<br />

σε βάζα µε µακρύ και στενό λαιµό, στα οποία η<br />

αλεπού δεν κατάφερνε να βάλει τη µύτη της:<br />

εκείνο που µπορούσε να κάνει ήταν να γλύφει το<br />

εξωτερικό του βάζου, ενώ ο πελαργός έχωνε στη<br />

σούπα το ράµφος του και έπιανε νοστιµότατα<br />

βατράχια.<br />

- ∆εν σου αρέσει αγαπητή µου το φαγητό που<br />

ετοίµασα;<br />

Με τον τρόπο αυτό ο πελαργός κορόϊδεψε την<br />

αστεία αλεπού.<br />

la volpe e la cicogna - 1<br />

La volpe e la cicogna<br />

(favola di Esopo)<br />

La volpe e la cicogna erano buone amiche (1). Un tempo si<br />

vedevano spesso, e un giorno la volpe invitò a pranzo la cicogna;<br />

per farle uno scherzo, le servì della minestra in una scodella poco<br />

profonda: la volpe leccava facilmente, ma la cicogna riusciva<br />

soltanto a bagnare la punta del lungo becco e dopo pranzo era<br />

più affamata di prima (2).<br />

- Mi dispiace – disse la volpe – la minestra non è di tuo<br />

gradimento? -<br />

- Oh, non ti preoccupare: spero anzi che vorrai restituirmi la<br />

visita e che verrai presto a pranzo da me! – rispose la cicogna.<br />

Così fu stabilito il giorno in cui la volpe sarebbe andata a trovare<br />

la cicogna.<br />

Sedettero a tavola, ma i cibi erano preparati in vasi dal collo<br />

lungo e stretto nei quali la volpe non riusciva ad infilare il muso:<br />

tutto ciò che poté fare fu leccare l’esterno del vaso, mentre la<br />

cicogna tuffava il becco nel bordo e ne tirava fuori saporitissime<br />

rane (3).<br />

Non ti piace cara ciò che ho preparato? –<br />

E fu così che la volpe burlona fu a sua volta presa in giro dalla<br />

cicogna.


incisione e stampa realizzate da Martina Rossi (1)<br />

La volpe e la cicogna erano<br />

buone amiche …<br />

incisione e stampa realizzate da Martina Bonanomi (2)<br />

… la volpe leccava facilmente,<br />

ma la cicogna riusciva soltanto a<br />

bagnare la punta del lungo<br />

becco e dopo pranzo era più<br />

affamata di prima …<br />

la volpe e la cicogna - 2<br />

incisione e stampa realizzate da Claudia D’Alonzo (3)<br />

… tutto ciò che poté fare fu<br />

leccare l’esterno del vaso,<br />

mentre la cicogna tuffava il<br />

becco nel bordo e ne tirava<br />

fuori saporitissime rane …


La hyène goulue<br />

« Réveille-toi, paresseux! Le soleil est en train de se coucher. Si tu<br />

ne te décide pas d’aller à la chasse, demain nous mourrons tous<br />

de faim! ».<br />

Nkandue, le chacal, ouvrit les yeux et regarda méchant sa femme,<br />

qui, l’ayant pris par le cou, le secouait sans compassion. Il bailla,<br />

s’étira et flaira l’air. Les feuilles des arbres étaient immobiles. Ce<br />

n’était pas le temps idéal pour la chasse.<br />

« Il n’y a même pas un peu de vent » dit le chacal. « La sécheresse<br />

a éloigné les animaux dans les lieux les plus inaccessibles. Où<br />

pourrais-je aller? »<br />

« Essaye dans la zone de Kamba, la tortue » suggéra sa femme.<br />

« On dit qu’elle n’est jamais restée sans nourriture dans cette<br />

zone ».<br />

Après y avoir pensé, Nkandue décida de faire de son propre gré<br />

et se mit en route sans un but précis. Sur la route, décida de<br />

marcher vers la montagne. Il n’avait pas encore rejoint le pied du<br />

mont, qu’il senti un pas léger derrière lui. Il tendit les oreilles,<br />

mais le bruit avait cessé.<br />

« Ca doit être mes pieds », pensa entre lui- même.<br />

Mais quand il reprit à marcher, voilà à nouveau ces pas légers. Il<br />

se tourna, regarda en chaque direction, mais il ne vit personne.<br />

« Qui est là? Qui est-tu, et pourquoi tu me suis? » Demanda le<br />

chacal en regardant tout autour de lui avec suspect.<br />

« Oh! C’est toi, Nkandue, mon ami! Où vas-tu? » répondit une<br />

voix maladroitement gentille derrière un buisson touffu.<br />

C’était Fissi, la hyène. Le chacal se serait volontiers passé de la<br />

rencontrer, et il ne cacha pas son désappoint: « Qu’est-ce que ça<br />

te fait où je vais? »<br />

« En fait je me fiche pas des affaires des autres, mais je vois que<br />

tu es en train d’aller à chasse sur la montagne, et je voulais t’en<br />

dissuader. Tout le monde dit que là-haut il n’y a pas d’animaux.<br />

C’est pour ça que je vais vers la plaine. Tu veux venir aussi? ».<br />

Nkandue ne faisait pas du tout confiance à Fissi. Mais si les<br />

autres animaux disaient que sur la montagne il n’y avait rien à<br />

chasser, il valait mieux ne pas risquer. Donc il se dirigèrent<br />

ensemble vers la plaine.<br />

Le chacal courait, tandis que la hyène le suivait à distance.<br />

Soudain Nkandue se tourna et ne vit plus Fissi. Il comprit tout<br />

la iena ingorda - 1<br />

La iena ingorda<br />

(Favola zulu)<br />

- Svegliati, pigrone! Il sole sta per tramontare. Se non ti decidi ad<br />

andare a caccia, domani moriremo tutti di fame!<br />

Nkandue, lo sciacallo, strabuzzò gli occhi e guardò bieco la<br />

moglie, che, afferratolo per le froge, lo scuoteva senza<br />

compassione. Sbadigliò, si stiracchiò e annusò l’aria. Le foglie<br />

degli alberi erano immobili. Non era il tempo ideale per la caccia.<br />

- Non soffia un alito di vento – disse lo sciacallo – La siccità ha<br />

disperso gli animali nei luoghi più impervi. Dove potrei andare?<br />

- Tenta nella zona di Kamba, la tartaruga – disse lo sciacallo –<br />

Dicono che non è mai rimasta senza cibo da quelle parti –<br />

Dopo aver pensato e ripensato, Nkandue decise di fare di testa<br />

sua e si mise in cammino senza una meta precisa. Strada facendo,<br />

scelse di puntare verso la montagna. Non aveva ancora raggiunto<br />

le falde del monte, quando sentì un passo felpato dietro di sé.<br />

Tese le orecchie, ma il rumore era scomparso.<br />

- Saranno i miei passi – pensò tra sé e sé.<br />

Ma come riprese a camminare, ecco di nuovo quei passi felpati.<br />

Si voltò di scatto, guardò in ogni direzione, ma non vide<br />

nessuno.<br />

- Chi va là? Chi sei e perché mi segui? – chiese lo sciacallo<br />

guardandosi attorno sospettoso.<br />

- Oh! Sei tu, Nkandue, amico mio! Dove stai andando? – rispose<br />

una voce goffamente gentile dietro un folto cespuglio. (1)<br />

Era Fissi, la iena. Lo sciacallo avrebbe volentieri fatto a meno di<br />

incontrarla, e non celò il suo malumore: - Che te ne importa di<br />

sapere dove vado?<br />

- Veramente non mi impiccio degli affari altrui, ma poiché vedo<br />

che stai andando a caccia sulla montagna, volevo dissuaderti.<br />

Dicono tutti che lassù non ci sono animali. Io infatti vado verso<br />

la pianura. Vuoi venire anche tu?<br />

Nkandue non si fidava affatto di Fissi. Ma se anche gli altri<br />

dicevano che sulla montagna non c’era nulla da cacciare, era<br />

meglio non rischiare. Quindi si avviarono entrambi verso la<br />

pianura.<br />

Lo sciacallo correva, mentre la iena lo seguiva a distanza. Ad un<br />

certo punto Nkandue si voltò e non vide più Fissi. Capì subito<br />

l’inganno: la iena se n’era andata verso la montagna. Ci rimase<br />

male, ma ormai era troppo tardi per cambiare direzione.


de suite la tromperie: la hyène s’en était allée vers la montagne.<br />

Il fut déçu, mais c’était trop tard désormais pour changer de<br />

direction.<br />

Il se donna du mal toute la nuit, mais sans résultats. Il pesta<br />

contre la hyène, mais ça ne l’aidait pas à résoudre son problème :<br />

ils seraient tous morts de faim, lui et sa famille, si il serait rentré<br />

sans proie.<br />

Il avait presque perdu toute espérance, quand il sentit, délicieux<br />

et lointain, le chant d’un coq. Il aiguisa la vue et vit au loin une<br />

masure. Il affila les griffes, s’essuya les moustaches et se précipita<br />

vers la masure. Il trouva un grand poulailler construit avec des<br />

pierres et de la boue. Il inspecta les murs et il trouva un trou, bas,<br />

mais fait sur mesure pour sa taille. Il s’y faufila. Personne s’en<br />

rendit conte. Il saisit une belle poule, la reine du poulailler, et à<br />

nouveau glissa dehors sans faire le moindre bruit.<br />

Le jour suivant, chez Nkandue, un silence de tombe régnait.<br />

Tout le monde était rassasié et ils se prélassaient bienheureux au<br />

soleil. En regardant les restes éparpillés un peu partout, Fissi, la<br />

hyène, comprit que dans cette maison tout le monde avait mangé<br />

à satiété.<br />

« Qu’est-ce que c’est que cette histoire ? » se demanda la hyène<br />

en fixant les plumes avec des yeux plein d’envie et en s’essuyant<br />

la salive. En suite il cria fort avec la voix la plus disgracieuse qu’il<br />

avait : « Hé, Nkandue, tu a eu de la chance hier, à ce que je<br />

vois ! ».<br />

« Bien sur! J’ai pris un poule magnifique ! »<br />

« Une poule ? Où ? ».<br />

« Dans la plaine : il y a un poulailler très fourni ».<br />

« Montre-moi le chemin, je t’en prie ! Hier je n’ai rien pris et je<br />

meurs de faim ».<br />

« D’accord! Je te conduirai au poulailler. Mais rappelle toi:<br />

prends-toi une poule seulement ».<br />

« Bien sur. Je te le promets. Maintenant, assez parlé. Allons-y<br />

tout de suite! »<br />

Ils arrivèrent au poulailler. La lune était en train de se lever. Ils<br />

individuèrent tout de suite le trou. Le chacal entra le premier<br />

sans difficultés. La hyène passa avec difficulté et, à peine entrée,<br />

saisit le premier coq à portée de main et le dévora<br />

immédiatement. Nkandue, par contre, empoigna une poule et se<br />

dirigea tout de suite vers la sortie.<br />

« Allez, allons-y, Fissi ! » dit le chacal, tandis qu’il se faufilait dans<br />

le trou.<br />

la iena ingorda - 2<br />

Si affannò tutta la notte, ma inutilmente. Imprecava contro la<br />

iena, ma questo non l’aiutava a risolvere il problema: sarebbero<br />

morti tutti di fame, lui e la sua famiglia, se fosse ritornato senza<br />

preda.<br />

Aveva ormai perso ogni speranza, quando sentì, delizioso e<br />

lontano, il canto di un galletto. Aguzzò la vista e scorse in<br />

lontananza un casolare (2). Affilò gli artigli, si asciugò i baffi e si<br />

precipitò verso il casolare. Trovò un grande pollaio costruito con<br />

pietre e fango. Ne ispezionò i muri e trovò un buco, basso, ma<br />

fatto su misura per la sua taglia. Vi sgusciò dentro. Nessuno se<br />

ne accorse. Afferrò una bella gallina, la regina del pollaio, e di<br />

nuovo scivolò fuori senza fare il minimo rumore.<br />

Il giorno dopo, a casa di Nkandue, regnava un silenzio di<br />

tomba. Erano tutti sazi e si crogiolavano beatamente al sole.<br />

Dagli avanzi sparsi qua e là, Fissi, la iena, capì che in quella casa<br />

tutti avevano mangiato a sazietà.<br />

- Cos’è questa storia? – si domandò la iena fissando le piume con<br />

occhi invidiosi e asciugandosi la bava. Poi gridò forte colla voce<br />

più sgraziata che aveva. – Ehi, Nkandue, hai avuto fortuna ieri a<br />

quanto vedo!<br />

- Certo! Ho preso una gallina straordinaria!<br />

- Una gallina? Ma dove?<br />

- Là nella pianura: c’è un pollaio fornitissimo.<br />

- Mostrami la strada ti prego! Ieri non ho preso nulla e sto<br />

morendo di fame.<br />

- Va bene! Ti condurrò al pollaio. Però ricordati: prenditi una<br />

gallina solamente.<br />

- Ma certo. Te lo prometto. Ora basta con le chiacchiere.<br />

Andiamo subito!<br />

Arrivarono al pollaio. La luna stava sorgendo. Individuarono<br />

subito il buco. Lo sciacallo entrò per primo senza difficoltà. La<br />

iena vi passò a fatica e, appena entrata afferrò il primo gallo che<br />

era a portata di mano e lo divorò immediatamente. Nkandue,<br />

invece, agguantò una gallina e si diresse subito verso l’uscita.<br />

- Vieni, andiamo, Fissi! – disse lo sciacallo, mentre si infilava nel<br />

buco.<br />

- Un pollastrello solo? Non voglio essere tanto sciocca da<br />

lasciarmi sfuggire una simile occasione – rispose la iena con una<br />

voce che tradiva la sua ingordigia.<br />

La iena agguantò un altro pollastrello e poi ancora una gallina,<br />

che aveva cominciato a starnazzare (3) e se li divorò senza tanti


« Une seule poule ? Je ne veux pas être si stupide de laisser<br />

passer une occasion pareille » répondit la hyène avec une voix<br />

qui trahissait sa gloutonnerie.<br />

La hyène empoigna un autre poulet et encore une poule, qui<br />

avait commencé à battre les ailes, et les dévora sans<br />

compliments. Cependant plusieurs poules s’étaient réveillées et<br />

en quelques instants le poulailler fut tout un tapage. Fissi saisit<br />

un autre poulet pour l’emmener avec lui, mais à cet instant il<br />

sentit une voix humaine qui criait :<br />

« Réveillez-vous ! il doit y avoir un animal étranger dans le<br />

poulailler! Allez, allons la tuer ! ».<br />

Fissi laissa la proie et enfila les pattes antérieures dans le trou,<br />

mais le reste du corps n’arrivait pas à passer. Elle s’agita avec<br />

violence, mais il n’arriva pas à avancer d’un seul centimètre.<br />

« Pourquoi je n’arrive pas à sortir ? » elle se demandait avec peur<br />

et fureur. « Et pourtant j’y suis entrée si facilement ! Ais-je trop<br />

mangé ? »<br />

La hyène se souvint des recommandations du chacal et continua<br />

à se reprocher pour sa gloutonnerie :<br />

« Pourquoi je n’ai mangé q’un seul poulet ! maintenant tout est<br />

fini pour moi ! Ils me tueront ».<br />

Tandis qu’elle s’imaginait déjà morte et défunte, voilà apparaître<br />

les hommes armés de lance et bâtons. Au premier coup de<br />

bâton, la hyène s’agita avec tant de violence que un morceau de<br />

mur se détacha. Fissi s’enfuit comme une foudre, ne sentant<br />

presque la lourdeur de l’estomac.<br />

Les hommes se divisèrent en chaque direction pour poursuivre<br />

et prendre la hyène, mais très tot ils se rendirent conte que c’était<br />

inutile.<br />

« Elle s’est enfuie, cette bête ! » ils dirent résignés. « Mais elle<br />

auras appris la leçon. Vous avez vu comme elle s’enfuyait ? Qui<br />

se brûle avec l’eau bouillante, a peur même de l’eau froide ! ».<br />

la iena ingorda - 3<br />

complimenti. Intanto parecchie galline si erano svegliate e in<br />

pochi istanti il pollaio fu tutto uno schiamazzo. Fissi afferrò un<br />

altro pollo per portarselo via, ma in quell’istante udì una voce<br />

umana che diceva:<br />

-Svegliatevi! Dev’esserci qualche bestia estranea nel pollaio!<br />

Presto, andiamo ad ammazzarla!<br />

Fissi lasciò la preda, infilò le zampe anteriori nel buco, ma il<br />

resto del corpo non riusciva a passare. Si dimenò violentemente,<br />

ma non fu capace di avanzare di un solo millimetro.<br />

- Come mai non riesco ad uscire? – si domandava piena di paura<br />

e di furore – Eppure ci sono entrata tanto facilmente! Ho forse<br />

mangiato troppo?<br />

La iena si ricordò delle raccomandazioni dello sciacallo e<br />

continuò a rimproverarsi per la sua ingordigia:<br />

- Perché non ho mangiato un pollo solo? Ora è finita per me! Mi<br />

ammazzeranno.<br />

Mentre si immaginava già morta e distesa, ecco apparire gli<br />

uomini armati di lance e bastoni (4). Alla prima bastonata, la iena<br />

si dimenò così violentemente che un pezzo di muro si sgretolò<br />

inaspettatamente. Fissi scappò come un fulmine, non sentendo,<br />

quasi, la pesantezza dello stomaco.<br />

Gli uomini si sparpagliarono in ogni direzione per inseguire ed<br />

acchiappare la iena, ma si accorsero presto che era inutile.<br />

- C’è scappata, quella bestiaccia! – dissero rassegnati – Ma avrà<br />

imparato la lezione. Avete visto come fuggiva? Chi si è scottato<br />

una volta con l’acqua bollente, ha paura anche dell’acqua fredda!


incisione e stampa realizzate da Francesco Vitiello(1)<br />

… Aguzzò la vista e scorse in<br />

lontananza un casolare. …<br />

la iena ingorda - 4<br />

… - Oh! Sei tu, Nkandue, amico mio! Dove<br />

stai andando? – rispose una voce goffamente<br />

gentile dietro un folto cespuglio. …<br />

incisione e stampa realizzate da Greta Giovine (2)


incisione e stampa realizzate da Lucrezia Cerabino (3)<br />

… ecco apparire gli uomini<br />

armati di lance e bastoni …<br />

la iena ingorda - 5<br />

… La iena agguantò un altro pollastrello<br />

e poi ancora una gallina, che aveva<br />

cominciato a starnazzare, …<br />

incisione e stampa realizzate da Riccardo Moretti (4)


Der Wolf und der Fuchs<br />

(Gebrüder Grimm)<br />

Der Wolf hatte den Fuchs bei sich, und was der Wolf wollte, das<br />

mußte der Fuchs tun, weil er der schwächste war, und der Fuchs<br />

wäre gerne des Herrn los gewesen. Es trug sich zu, daß sie beide<br />

durch den Wald gingen, da sprach der Wolf 'Rotfuchs, schaff<br />

mir was zu fressen, oder ich fresse dich selber auf.' Da<br />

antwortete der Fuchs 'ich weiß einen Bauernhof, wo ein paar<br />

junge Lämmlein sind, hast du Lust, so wollen wir eins holen.'<br />

Dem Wolf war das recht, sie gingen hin, und der Fuchs stahl das<br />

Lämmlein, brachte es dem Wolf und machte sich fort. Da fraß es<br />

der Wolf auf, war aber damit noch nicht zufrieden, sondern<br />

wollte das andere dazu haben und ging, es zu holen. Weil er es<br />

aber so ungeschickt machte, ward es die Mutter vom Lämmlein<br />

gewahr und fing an entsetzlich zu schreien und zu bIäen, daß die<br />

Bauern herbeigelaufen kamen. Da fanden sie den Wolf und<br />

schlugen ihn so erbärmlich, daß er hinkend und heulend bei dem<br />

Fuchs ankam. 'Du hast mich schön angeführt,' sprach er, 'ich<br />

wollte das andere Lamm holen, da haben mich die Bauern<br />

erwischt und haben mich weich geschlagen.' Der Fuchs<br />

antwortete 'warum bist du so ein Nimmersatt.'<br />

Am andern Tag gingen sie wieder ins Feld, sprach der gierige<br />

Wolf abermals 'Rotfuchs, schaff mir was zu fressen, oder ich<br />

fresse dich selber auf.' Da antwortete der Fuchs 'ich weiß ein<br />

Bauernhaus, da backt die Frau heut abend Pfannkuchen, wir<br />

wollen uns davon holen.' Sie gingen hin, und der Fuchs schlich<br />

ums Haus herum, guckte und schnupperte so lange, bis er<br />

ausfindig machte, wo die Schüssel stand, zog dann sechs<br />

Pfannkuchen herab und brachte sie dem Wolf. 'Da hast du zu<br />

fressen,' sprach er zu ihm und ging seiner Wege. Der Wolf hatte<br />

die Pfannkuchen in einem Augenblick hinuntergeschluckt und<br />

sprach 'sie schmecken nach mehr,' ging hin und riß geradezu die<br />

ganze Schüssel herunter, daß sie in Stücke zersprang. Da gabs<br />

einen gewaltigen Lärm, daß die Frau herauskam, und als sie den<br />

Wolf sah, rief sie die Leute, die eilten herbei und schlugen ihn,<br />

was Zeug wollte halten, daß er mit zwei lahmen Beinen laut<br />

heulend zum Fuchs in den Wald hinauskam. 'Was hast du mich<br />

garstig angeführt!, rief er, 'die Bauern haben mich erwischt und<br />

mir die Haut gegerbt.' Der Fuchs aber antwortete 'warum bist du<br />

so ein Nimmersatt.'<br />

il lupo e la volpe - 1<br />

Il lupo e la volpe<br />

(favola dei F.lli Grimm)<br />

Il lupo aveva con sé la volpe; questa era obbligata a fare ciò che<br />

egli voleva, poiché era la più debole; sicché le sarebbe tanto<br />

piaciuto liberarsi del padrone.<br />

Un giorno attraversarono il bosco assieme, e il lupo disse: -<br />

Pelorosso, procurami qualcosa da mangiare, altrimenti mangio te<br />

La volpe rispose: - Conosco una fattoria dove ci sono due<br />

agnellini; se vuoi possiamo prenderne uno.<br />

Il lupo fu d’accordo: andarono, la volpe rubò l’agnellino, lo<br />

portò al lupo e se ne andò. Il lupo lo divorò, ma non era ancora<br />

sazio; voleva anche l’altro e andò a prenderlo, ma agì in modo<br />

così goffo che la madre dell’agnellino se ne accorse e cominciò a<br />

gridare e a belare a più non posso, finché i contadini non<br />

accorsero. Trovarono il lupo e lo conciarono da far pietà, sicché<br />

tornò dalla volpe zoppicando e urlando.<br />

- Me l’hai combinata bella!- disse - Volevo prendere l’altro<br />

agnello quando i contadini mi hanno acciuffato e conciato per le<br />

feste. - La volpe rispose: - E perché tu sei così ingordo?<br />

Il giorno dopo se ne tornarono per i campi e il lupo disse: -<br />

Pelorosso, procurami qualcosa da mangiare, o mangio te.<br />

La volpe rispose: - Conosco una fattoria dove questa sera la<br />

padrona cucina la frittelle, andiamo a prenderle (1).<br />

Andarono, e la volpe strisciò attorno alla casa; poi sbirciò e fiutò,<br />

finché riuscì a trovare il piatto con le frittelle; ne prese sei e le<br />

portò al lupo. - Ecco qua da mangiare - disse, e se ne andò per la<br />

sua strada. Il lupo le divorò e disse: - Fanno solo aumentare la<br />

voglia!<br />

Tornò alla casa e tirò giù tutto il piatto, rompendolo. Ci fu un<br />

gran baccano, la padrona uscì fuori (2) e vedendo il lupo chiamò<br />

soccorso: vennero e lo picchiarono tanto che quando tornò nel<br />

bosco, dalla volpe, zoppicando a due gambe e urlando disse: -<br />

Che razza di guaio mi hai combinato? I contadini mi hanno<br />

acchiappato e conciato per le feste.<br />

Ma la volpe rispose: - E tu perché sei così ingordo?<br />

Il terzo giorno, mentre erano fuori insieme, il lupo avanzava a<br />

fatica, ma il lupo tornò a dire: - Procurami qualcosa da mangiare<br />

o mangio te.


Am dritten Tag, als sie beisammen draußen waren und der Wolf<br />

mit Mühe nur forthinkte, sprach er doch wieder 'Rotfuchs,<br />

schaff mir was zu fressen, oder ich fresse dich selber auf.' Der<br />

Fuchs antwortete 'ich weiß einen Mann, der hat geschlachtet,<br />

und das gesalzene Fleisch liegt in einem Faß im Keller, das<br />

wollen wir holen.' Sprach der Wolf 'aber ich will gleich mitgehen,<br />

damit du mir hilfst, wenn ich nicht fort kann.' 'Meinetwegen,'<br />

sprach der Fuchs, und zeigte ihm die Schliche und Wege, auf<br />

welchen sie endlich in den Keller gelangten. Da war nun Fleisch<br />

im Überfluß, und der Wolf machte sich gleich daran und dachte<br />

'bis ich aufhöre, hats Zeit.' Der Fuchs ließ sichs auch gut<br />

schmecken, blickte überall herum, lief aber oft zu dem Loch,<br />

durch welches sie gekommen waren, und versuchte, ob sein Leib<br />

noch schmal genug wäre, durchzuschlüpfen. Sprach der Wolf<br />

'lieber Fuchs, sag mir, warum rennst du so hin und her, und<br />

springst hinaus und herein?' 'Ich muß doch sehen, ob niemand<br />

kommt,' antwortete der Listige, 'friß nur nicht zuviel.' Da sagte<br />

der Wolf 'ich gehe nicht eher fort, als bis das Faß leer ist.' Indem<br />

kam der Bauer, der den Lärm von des Fuchses Sprüngen gehört<br />

hatte, in den Keller. Der Fuchs, wie er ihn sah, war mit einem<br />

Satz zum Loch draußen: der Wolf wollte nach, aber er hatte sich<br />

so dick gefressen, daß er nicht mehr durch konnte, sondern<br />

stecken blieb. Da kam der Bauer mit einem Knüppel und schlug<br />

ihn tot. Der Fuchs aber sprang in den Wald und war froh, daß er<br />

den alten Nimmersatt los war.<br />

il lupo e la volpe - 2<br />

La volpe rispose: - Conosco un uomo che ha macellato, e tiene la<br />

carne in cantina, andiamo a prenderla. Il lupo disse: - Ma io<br />

voglio venire subito con te, perché, tu possa aiutarmi subito a<br />

scappare. - Per me! - disse la volpe, e lo condusse per vicoli e<br />

sentieri, finché, arrivarono alla cantina.<br />

Là vi era carne in abbondanza, e il lupo ci si buttò sopra,<br />

pensando - Prima che abbia finito c’è tempo!-. Anche la volpe<br />

mangiò di gusto, ma si guardava attorno, e correva sovente al<br />

buco attraverso a cui erano entrati, provando se il suo corpo era<br />

abbastanza sottile per passarci.<br />

Il lupo disse: - Cara volpe, perché, mai continui a correre qua e là<br />

e salti dentro e fuori?<br />

- Devo ben vedere se arriva qualcuno!, rispose astutamente la<br />

volpe.- Bada solo a non mangiar troppo! (3)<br />

Il lupo rispose: - Non me ne vado finché la botte non è vuota.<br />

Ma in quella arrivò il contadino, che aveva sentito i salti della<br />

volpe. Scorgendolo, Pelorosso saltò d’un balzo fuori dal buco;<br />

anche il lupo volle seguirla, ma aveva mangiato troppo, non<br />

riuscì più a passare e rimase in trappola.<br />

Allora il contadino venne con un randello e lo ammazzò.(4) La<br />

volpe invece corse nel bosco ed era felice di essersi liberata di<br />

quel vecchio ingordo.


incisione e stampa realizzate da Lorenzo Di Micco (1)<br />

… la padrona uscì fuori …<br />

il lupo e la volpe - 3<br />

… Conosco una fattoria dove questa sera la<br />

padrona cucina la frittelle, andiamo a<br />

prenderle …<br />

incisione e stampa realizzate da Miriam Flospergher (2)


incisione e stampa realizzate da Maria Elena Villa (3)<br />

… Allora il contadino venne con<br />

un randello e lo ammazzò. …<br />

il lupo e la volpe - 4<br />

… Bada solo a non mangiar troppo! …<br />

incisione e stampa realizzate da Simone Maiocchi (4)


Ringraziamenti<br />

Un doveroso ringraziamento ai Dirigenti Scolastici Maria Luisa La Licata,<br />

S.M.S. “De Gasperi-Galilei”, e Piervirginio Bagnacani, <strong>Liceo</strong> Scientifico e<br />

Classico “<strong>Primo</strong> <strong>Levi</strong>”, per il sostegno e la disponibilità.<br />

Un affettuoso ringraziamento ai ragazzi che hanno sempre lavorato con<br />

entusiasmo e impegno.<br />

Un sincero ringraziamento ai consulenti interculturali e ai traduttori per aver<br />

contribuito concretamente alla realizzazione del progetto.<br />

Un grazie al Comune di San Donato nelle persone dell’Assessore<br />

all’Istruzione Grazia Sezzi e della sig.ra Carmela Lingria, per aver facilitato e<br />

reso fattibile il lavoro.<br />

Un grazie a noi per l’affiatamento, la condivisione di intenti e la voglia di<br />

sperimentare, per rendere la didattica sempre più nuova e attuale.<br />

Ambra, Barbara, Cetty ed Enza


E’ VIETATA QUALUNQUE RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE<br />

edito con Microsoft PowerPoint da Barbara Avellino nel maggio 2005<br />

Sphera snc - Via Alberico da Barbiano, 2 - 20161 Milano<br />

barbara.avellino@spherasnc.191.it<br />

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