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Antigravità - Altra Scienza

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<strong>Altra</strong> <strong>Scienza</strong> n.66 35<br />

A cura della redazione di <strong>Altra</strong> <strong>Scienza</strong><br />

Dopo l'articolo sulla Free Energy, che nemmeno pubblicato su<br />

<strong>Altra</strong> <strong>Scienza</strong>, ha già riscosso discreto successo a European<br />

Consumers, ci è sembrato utile un articolo introduttivo sui sistemi<br />

di propulsione alternativa.<br />

Il termine “antigravità”, in sé e per sé, è attualmente relegato più alla fantascienza<br />

classica piuttosto che alla moderna ricerca scientifica. Questo per un motivo<br />

sostanziale: la scienza ufficiale ritiene che la gravità, a differenza degli altri fenomeni<br />

fisici, non abbia il suo fenomeno opposto: può essere forte in alcuni pianeti, debole in<br />

altri, nullo nello spazio, ma con una costante, detta appunto costante gravitazionale,<br />

che sia negativa, mai. Una costante gravitazionale negativa è quello che produrrebbe<br />

antigravità, che si può interpretare come un allontanamento di due corpi qualsiasi. La<br />

gravità, in realtà, non è stata mai davvero capita, nessuno sa realmente “di cosa sia<br />

fatta”, ci sono solo ipotesi. Altrimenti, se almeno si conoscessero i reali termini del<br />

problema, la scienza e l'umanità si troverebbe ad un punto assai più avanzato.<br />

Quindi, persino in questo articolo, intenderemo come antigravità una serie di sistemi tali<br />

da superare la gravità senza ricorrere ai mezzi tradizionali, come razzi, motori a reazione,<br />

pale di elicotteri. Infatti a questo termine, i moderni studiosi preferiscono usare una terminologia<br />

più appropriata, come propulsione non newtoniana (P.N.N.), elettrogravitazione,<br />

propulsione alternativa o nomi simili.<br />

Esistono anche mezzi ortodossi di propulsione a mezzo elettrico, come il propulsore a<br />

ioni, ma sono mezzi poco efficienti e non sono ulteriormente migliorabili.<br />

D'altra parte, qualcuno ha fatto giustamente notare che la fine dell'era petrolio segna<br />

l'inizio del problema energetico, che però va visto un po' più ampiamente, dal momento<br />

che col combustibile non ci vanno solo macchine e motociclette, ma anche gli aerei.<br />

Il problema nel periodo in cui è scritto quest'articolo è se l'Alitalia sarà venduta in Italia o<br />

all'estero, ma il prossimo sarà se gli aerei potranno essere ancora quello che conosciamo,<br />

visto che già con l'aumento del prezzo dei carburanti il problema si fa sentire già<br />

adesso.<br />

A noi, dopotutto, questo non dispiace: gli aerei sono obsoleti, inquinano più delle<br />

automobili a terra, non sono maneggevoli. Sono superati.<br />

Nel presente articolo daremo solo una breve panoramica sulle ricerche. Di fatto di<br />

dispositivi antigravitazionali ne sono stati annunciati in gran numero, ma il nostro<br />

consulente tecnico ha fatto una selezione che non solo ritiene rappresentativa ma che,<br />

nella sua vita di sperimentatore, ha personalmente verificato o quantomeno ritenuto<br />

credibile in base alle sue conoscenze e/o sperimentazioni. Altri sono stati tralasciati non


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solo per sintesi, ma anche per mancanza di certezze in merito ai dispositivi stessi.<br />

Una breve panoramica sulle ricerche<br />

di Franco Montefuscoli<br />

Sistemi Elettromeccanici<br />

Giroscopi<br />

I giroscopi, per definizione, sono dispositivi che per effetto della legge di conservazione<br />

del momento angolare, tende a mantenere il suo asse di rotazione orientato in una direzione<br />

fissa (da Wikipedia). In altre parole, i giroscopi e i loro derivati hanno il fine di trasformare<br />

la forza centrifuga circolare in forza propulsiva lineare. I giroscopi, generalmente,<br />

tutto sono meno che utilizzati per produrre spostamento, ancor meno verso l'alto.<br />

Però qualcuno ci prova.<br />

Intraprendere questa strada oggi risulta essere più facile, sperimentalmente parlando,<br />

essendoci oggi commercialmente a disposizione giroscopi non meccanici ma pizioelettrici,<br />

quindi senza parti in movimento, che facilitano di parecchio la propulsione a forza<br />

centrifuga.<br />

Dean Drive<br />

Sistemi Elettromagnetici<br />

Levitazione diamagnetica.<br />

Conosciamo sostanze che hanno proprietà ferromagnetiche,<br />

diamagnetiche, paramagnetiche. In realtà, qualsiasi<br />

corpo è sensibile al magnetismo, anche un filo di lana o<br />

un essere vivente, solo che questa relazione è infinitesimale.<br />

Quindi, in teoria, qualunque corpo, indipendentemente<br />

dalla sua natura artificiale o biologica, è in grado di essere<br />

magneticamente sollevato e levitare.<br />

Nel 1997, un coppia di ricercatori, Andre Geim e Sir Mi­<br />

E' un dispositivo il cui funzionamento è verificato, ma ha<br />

il problema di essere rumoroso. Inventato da Norman L.<br />

Dean, ha come obbiettivo fornire una spinta unidirezionale<br />

in contrasto apparente con la terza legge di Newton<br />

– quindi verso l'alto dovrebbe perdere peso. Si è<br />

cercato di spiegare che questo avviene attraverso l'interazione<br />

di frizione, vibrazioni e risonanza dei componenti.<br />

Nella foto, il dispositivo.


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chael Berry svolsero l'esperimento di far levitare una rana al centro di un potente elettromagnete,<br />

provando appunto questa possibilità. Invece di vincere il Nobel, vinsero l'opposto,<br />

il premio IgNobel, riservato alle ricerche scientifiche più improbabili.<br />

Per approfondimenti, http://www.hfml.science.ru.nl/frog­ejp.pdf<br />

Nella foto, la famosa rana che levita.<br />

Toroide di Fran de Aquino<br />

Il Professor Fran De Aquino della Università di Maranhao,<br />

Brasile ha costruito nel 2000 un toroide la cui perdita di<br />

peso, una volta acceso, era del 70%. Tale toroide tuttavia<br />

ha delle particolarità: prima di tutto è costituito da due<br />

avvolgimenti a versi opposti; ogni avvolgimento termina<br />

con un capo sconnesso ­ in effetti sono più che altro due<br />

antenne. Questo toroide all'interno è riempito per il resto<br />

di polvere di ferro. Il voltaggio col quale il dispositivo è alimentato<br />

è incredibilmente poco in rapporto ad altri esperimenti: 34,8 V. Il problema è la<br />

corrente di 300 A. Comunque, ciò che succede all'accensione è la diminuzione del<br />

peso dell'apparecchio da 34,85 Kg a soli 11,05 Kg.<br />

Forza centrifuga di Pages<br />

Il brevetto francese di J.J.Pages descrive un<br />

fenomeno in cui un corpo centrale (come una sfera<br />

metallica che può fungere nel suo interno anche da<br />

abitacolo) caricato positivamente – e la cui carica,<br />

a nostro vantaggio, si può mantenere tale – mentre<br />

una carica di elettroni le ruota attorno in un orbita<br />

fissa, mantenuta da un campo elettrico e uno<br />

magnetico. Tale fenomeno, secondo il brevetto,<br />

serve per produrre e mantiene la perdita di massa.<br />

Nella foto, un'illustrazione del brevetto di Pages. Potete trovare la traduzione su A.S. n.30<br />

Il propulsore di Emidio Laureti<br />

L'ASPS è un'associazione fondata da Emidio Laureti nel 1979<br />

e tra l'altro frequentata da Franco Malgarini, poi fondatore<br />

dell'A.S.S.E. e Eugenio Martucci. Le ricerche di Laureti hanno<br />

portato allo studio di un apparato basato, o lameno così ci<br />

sembra rintracciando un suo vecchio scritto, su tanti microdipoli<br />

attraversati da una corrente con una frequenza 500<br />

Mhz.<br />

Il sito di ASPS è fermo al 2005. Per approfondire, l'email è<br />

asps.ra1@tiscali.it<br />

Nella foto una dimostrazione al pendolo balistico del dispositivo.


<strong>Altra</strong> <strong>Scienza</strong> n.66 38<br />

Sistemi Elettrostatici<br />

Condensatore di Brown<br />

Il capostipite delle ricerche sulla propulsione elettrostatica è sicuramente Thomas<br />

Townsend Brown che la scoprì nel 1921. Il dispositivo è basato su “condensatore<br />

asimmetrico”, così definito per via dell'asimmetria delle dimensioni degli elettrodi e il cui<br />

effetto di spostamento, chiamato Biefeld­Brown, è tra i meno spiegati.<br />

Lifter<br />

Il lifter differisce apparentemente dal dispositivo di Brown, in quanto non gli somiglia<br />

molto. Il lifter è un dispositivo assai debole, che anche nella sua configurazione più<br />

efficiente non dà la minima possibilità di far viaggiare un uomo. Ma la sperimentazione<br />

del lifter è comunque una delle poche fattibili per un elettrotecnico, oltretutto mostra<br />

delle anomalie che sono comunque interessanti.<br />

Occorre, come per il condensatore di Brown, un generatore di alta tensione (non meno<br />

di 20.000 Volt, in ogni caso) e un modellino triangolare che, come quello ritratto in foto,<br />

è basato su un sottile filo di rame, e dei fogli di alluminio<br />

tenuti in una struttura di balsa. Gli obiettori dicono<br />

che sia semplicemente un generatore di ioni,<br />

e che si sollevi col vento ionico. L'esistenza del vento<br />

ionico è, a onor del vero, confermato dai ricercatori<br />

di lifter, ma non è l'unico fattore esistente. Se<br />

si collega il lifter ad un generatore ad alta tensione<br />

basato su impulsi e questi impulsi vengono portati a<br />

frequenze superiori ci si accorge che cambia la fenomenologia:<br />

sparisce il vento ionico, il sollevamento<br />

del lifter si stabilizza, ma diventa un po' più debole.<br />

Si può anche notare che lo spostamento del lifter<br />

non è solo verticale, ma avviene anche se posto<br />

orizzontalmente. Questo fa capire che in gioco c'è uno spostamento, ma questo<br />

non è un'interazione con la gravità. Qualcosa d'interessante esiste, solo le ipotesi sono<br />

tante. Secondo me, stando alle osservazioni fatte ultimamente, dall'elettrodo negativo<br />

partono elettroni che durante il loro percorso, accelerando, aumentano la loro massa<br />

impattando sull'elettrodo positivo, spingendolo in quella direzione.<br />

Nella foto, uno dei numerosi esperimenti di lifter reperibili in rete.<br />

Rotazione del Mercurio<br />

Il generatore MHD<br />

Il generatore MHD, Magneto Hydro­Dinamico, di Walter Radica e Antonio Iadicicco è<br />

un esperimento italiano, anche se replicato anche all'estero, per la schermatura della<br />

gravità.


<strong>Altra</strong> <strong>Scienza</strong> n.66 39<br />

pratica.<br />

E' importante notare che Radica e Iadicicco perseguono<br />

la teoria, già discretamente seguita, secondo il quale<br />

trovando l'antigravità si trova anche la free energy, con<br />

la possibilità di risolvere due problemi in uno. Il loro lavoro<br />

si basa sul concetto che il mercurio, che è situato in un<br />

disco collegato ad un motore elettrico, ruotando a<br />

velocità sufficientemente elevata, schermi almeno in<br />

parte la gravità in prossimità del disco stesso come<br />

dall'effetto Majorana. Si comprende fin da subito che<br />

questo apparato non è destinato per volare, ma per<br />

comprendere. Capire come schermare la gravità è il<br />

primo passo per capire la gravità, e capire la gravità<br />

come abbiamo già detto nell'introduzione è il primo<br />

passo per l'antigravità, il tutto in modo fortemente<br />

metodico.<br />

Nella foto, un primo prototipo di MHD esposto durante la<br />

Conferenza sulle Nuove Energie di Grottammare nel 2007.<br />

Purtroppo non è stata seguita da una dimostrazione<br />

Controversie<br />

Come nel precedente articolo, dove abbiamo dedicato una sezione alle controversie,<br />

cerchiamo di capire cosa gira intorno a questa mancata evoluzione.<br />

Il Segreto più protetto<br />

Abbiamo parlato nell'articolo sulla Free Energy delle cause che non facevano emergere<br />

le tecnologie di energia gratuita. Molte concetti, come quello brevettuale o militare,<br />

possono essere valide anche qui. Sta di fatto che, se esiste qualcosa di ancora più protetto<br />

rispetto alla Free Energy sono i sistemi di antigravità. Quelli realmente efficienti, s'intende.<br />

Ora, su questo argomento, si sono sprecati fiumi d'inchiostro e spesso in una visione<br />

troppo complottista. Fermo restando che non è importante preoccuparsi che le<br />

tesi siano complottiste o ortodosse, ma che siano vere o meno.<br />

Sta di fatto che i concetti di Free Energy e di <strong>Antigravità</strong>, messi insieme possono destare<br />

a un certo potere forti preoccupazioni, come chi può trarre vantaggio da una energia<br />

limitata (e controllata) e un mondo che non avrebbe più confini (recinti compresi). Se<br />

vediamo oggi come sono controllati gli aeroporti...


<strong>Altra</strong> <strong>Scienza</strong> n.66 40<br />

UFO, ufologi e perdite di energie.<br />

Tutte le persone che hanno contribuito a questo articolo hanno avuto (per coincidenza),<br />

indipendentemente, un'esperienza di un avvistamento di U.F.O. almeno del primo<br />

tipo. Quindi, senza entrare nel tema extraterrestre, che non è compito di questo articolo<br />

e forse nemmeno interesse del lettore, abbiamo la certezza intrinseca che viaggiare<br />

nello spazio non con la propulsione convenzionale ma basandosi su tecniche non usate<br />

e forse neanche conosciute, è possibile ­ il problema è solo come. E ci pare brutto vedere<br />

come gli ufologi devono spendere tempo ed energie per convincere scettici dell'esistenza<br />

di questi fenomeni, invece di dedicarsi davvero su come è fatta un'astronave<br />

(ufologia= studio degli UFO, nel suo significato letterale) o di discutere con questi ultimi<br />

se la provenienza di questi sono di origine extraterrestre o terrestre – questi ultimi tipicamente<br />

sperimentazioni militari. Molta attività dell'ufologia si perde poi in argomenti secondari.<br />

Quello che vogliamo dire non è cosa devono fare gli ufologi, e ancora meno<br />

criticare, bensì che l'ufologia ha perso gran parte del suo aspetto tecnico e scientifico<br />

che invece dovrebbe essere recuperato.<br />

Che Fare?<br />

Nell'ottica di questo, come del precedente articolo, dedichiamo uno spazio per proporre<br />

idee di come poter affrontare la questione dell'antigravità. E' pur vero che trovare<br />

energie pulite ha la precedenza, ma ci sono dei campi, come l'astronautica, in cui la<br />

questione non è rimandabile. Non vorremmo essere ripetitivi, ma la paura di essere fermati<br />

con le buone o con le cattive può essere anche giustificabile, ma non può essere<br />

un'esortazione ad essere prudenti, non un pretesto per non far nulla. Oltre, si arriva alla<br />

paranoia, oppure alla repressione dello spirito d'iniziativa, e per chi non vuole un certo<br />

progresso sono la migliore possibilità di vittoria.<br />

1. Unire la Free Energy all'<strong>Antigravità</strong><br />

Questa tesi si può già trovare nelle ricerche di Radica e Iadicicco, quindi non parliamo<br />

di fantascienza. Spesso chi s'interessa di free energy già spende una parte del proprio<br />

tempo per controllare se tra gli “effetti collaterali” ci può essere una seppur piccola<br />

variazione di peso.<br />

2. Coinvolgere la fisica ufficiale<br />

L'antigravità non è la free energy, nonostante possano trovarsi dei legami. Interagire<br />

con la gravità o superarla in qualche modo non è un argomento paragonabile al secondo.<br />

Se la free energy, proprio nei concetti, non piace alla scienza ufficiale quanto<br />

ai poteri forti, l'antigravità, nelle forme di propulsione alternativa o altri nomi, almeno<br />

nella scienza ufficiale trova meno obiezioni.


<strong>Altra</strong> <strong>Scienza</strong> n.66 41<br />

3. Puntare su un'ufologia più “tecnica”<br />

Molte risorse in campo ufologico sono sprecate a sterili dissertazioni, molte altre a litigare<br />

discutere con gli scettici se gli extraterrestri esistono o meno. Quello che alla fine si<br />

perde è il senso della ricerca ufologica, che dovrebbe essere utile, oltre ad informare su<br />

ciò che effettivamente accade sul tema, ad applicare questi saperi al miglioramento<br />

delle nostre tecnologie e, per essere ancora più chiari, sulle nostre vite. Dare inoltre una<br />

visione più scientifica non può che giovare alla comunità stessa.

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