09.06.2013 Views

ARCA NOTIZIE - Comunità italiana dell'Arca di Lanza del Vasto

ARCA NOTIZIE - Comunità italiana dell'Arca di Lanza del Vasto

ARCA NOTIZIE - Comunità italiana dell'Arca di Lanza del Vasto

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Trimestrale <strong>del</strong>la <strong>Comunità</strong> <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> in Italia ANNO XXIII NUMERO 1 GENNAIO/MARZO 2008<br />

<strong>ARCA</strong> <strong>NOTIZIE</strong><br />

Il prossimo è un altro me stesso.<br />

Posso dunque trattarlo come altro o come me stesso.<br />

Trattarlo correttamente come altro è giustizia.<br />

Trattarlo come me stesso è Carità.<br />

La Carità consiste nell'amare il prossimo come me stesso.<br />

La <strong>di</strong>fferenza tra Carità e Giustizia è quella che vi è tra interiore ed esteriore, tra Medesimo e Altro.<br />

La relazione tra le due coor<strong>di</strong>nate è chiaramente d'opposizione.<br />

L'opposizione tra Giustizia e Carità non è mai così palese come quando il nostro prossimo ha torto<br />

poiché, a seconda che scegliamo le misure <strong>del</strong>l'una o <strong>del</strong>l'altra, dobbiamo usare <strong>di</strong> rigore o d'indulgenza,<br />

d'in<strong>di</strong>gnazione o <strong>di</strong> pietà, punire o perdonare.<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong><br />

pag. 2 La vita che ci avvolge e che ci aspetta<br />

Shantidas:<br />

pag. 3 La Trinità spirituale Capitolo X: Della<br />

Trinità <strong>del</strong>le virtù o Etica (seconda parte)<br />

(<strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>, traduzione <strong>di</strong> F.<br />

Vermorel)<br />

Insegnamento <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong><br />

pag. 5 Con quale <strong>di</strong>ritto ci chiamiamo gandhiani?<br />

(<strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>)<br />

Conoscere i problemi, semplificare la vita<br />

pag. 8 Trazione animale in agricoltura: tra<br />

innovazione e<br />

tra<strong>di</strong>zione (<strong>di</strong> B. Marasso)<br />

Azione nonviolenta<br />

pag. 10 “Giocare” per capire, per <strong>di</strong>alogare, per<br />

agire... (<strong>di</strong> A. Dogliotti Marasso)<br />

SOMMARIO<br />

Con<strong>di</strong>visione<br />

pag. 11 Diaro <strong>di</strong> un viaggio in Perù (<strong>di</strong> F. e R.<br />

Pavanello)<br />

pag. 15 Della fortuna e <strong>del</strong>la bontà dei nostri<br />

desideri (<strong>di</strong> E. Sanfilippo)<br />

Arca nel mondo<br />

pag. 17 Rapporto Attività <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> Francofona<br />

(a cura <strong>di</strong> L.<strong>Lanza</strong>)<br />

pag.19 <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> e la settimana <strong>di</strong><br />

Solidarietà Internazionale a Louviers<br />

pag. 20 Università estiva <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong><br />

Vita <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> in Italia<br />

pag. 21 Convegno: “La base <strong>di</strong> sigonella:<br />

sicurezza, in<strong>di</strong>fferenza o inquietu<strong>di</strong>ne?”<br />

pag. 22 Campo estivo <strong>di</strong> introduzione allo Yoga<br />

pag. 23 San Giovanni<br />

Arca Notizie 2005/2007:<br />

pag. 24 In<strong>di</strong>ce per argomenti principali<br />

Canto<br />

pag. 28 Ren<strong>di</strong>amo grazie al Signor <strong>del</strong>la vita


La vita che ci avvolge e che ci<br />

Nel ventre <strong>di</strong> una donna<br />

incinta si trovano due feti<br />

(A e B).<br />

B Come fa qualcuno a credere alla<br />

vita dopo il parto?<br />

A - Ma è naturale. Non c'è alcun<br />

dubbio che c'è una vita dopo il<br />

parto! La nostra vita qui non ha<br />

altro senso che quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />

gran<strong>di</strong> per prepararci alla vita dopo<br />

il parto. Noi qui dobbiamo prendere<br />

forza per ciò che ci attende più<br />

tar<strong>di</strong>.<br />

B Ciò che <strong>di</strong>ci non ha senso. Non<br />

esiste vita dopo il parto. Che forme<br />

può avere una tale vita?<br />

A Questo non posso saperlo<br />

esattamente. È certo che c'è più luce<br />

<strong>di</strong> qui, e può darsi che potremo<br />

mangiare con la nostra bocca e<br />

correre con le nostre gambe.<br />

B Ma tu ne <strong>di</strong>ci proprio <strong>di</strong> frottole!<br />

Correre? Questo non è possibile , e<br />

una bocca che mangia è<br />

un'immagine ri<strong>di</strong>cola! E allora<br />

perché avremmo il nostro cordone<br />

ombelicale che ci nutre? Quanto al<br />

correre, è evidente che il cordone<br />

ombelicale non può consentirci <strong>di</strong><br />

andare da nessuna parte, è troppo<br />

corto…<br />

A Deve essere sicuramente possibile.<br />

Certo sarà totalmente <strong>di</strong>fferente.<br />

B Nessuno è mai tornato, capisci?<br />

Con il parto finisce la vita! È<br />

talmente semplice! E soprattutto la<br />

vita non è nulla più che una grande<br />

calamità.<br />

A Sì, sono d'accordo che non<br />

abbiamo nessuna idea <strong>del</strong>la vita<br />

dopo il parto, ma in ogni caso, noi<br />

vedremo finalmente la nostra<br />

mamma, e lei si prenderà cura <strong>di</strong><br />

noi.<br />

B Tu cre<strong>di</strong> in una mamma? E chi<br />

è?<br />

A Lei è tutto intorno a noi. Noi<br />

aspetta…<br />

viviamo in lei e grazie a lei. Senza<br />

<strong>di</strong> lei noi non esisteremmo.<br />

B - Sei al top <strong>del</strong>la confusione. Io<br />

non ho mai visto il minimo in<strong>di</strong>zio<br />

<strong>del</strong>la mamma <strong>di</strong> cui cianci. La<br />

conclusione finale è che non c'è<br />

nessuna mamma, e basta così!<br />

A A volte quando una calma serena<br />

viene, possiamo percepire il suo<br />

canto e anche sentire come<br />

accarezzi il nostro mondo. È per<br />

questo che sono sicuro che è allora<br />

che la vera vita comincia…<br />

Abbiamo deciso <strong>di</strong> aprire questo<br />

numero <strong>di</strong> Arca Notizie con questo<br />

brano, segnalatoci da Rina Passera,<br />

letto da Thérèse Paro<strong>di</strong> alla<br />

preghiera serale <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> alla<br />

Borie Noble nel <strong>di</strong>cembre <strong>del</strong>lo<br />

scorso anno. Un brano che<br />

simpaticamente ci mette in guar<strong>di</strong>a<br />

da ogni scetticismo e da ogni<br />

chiusura alla speranza, da ogni<br />

rifiuto ad ascoltare, oltre ogni<br />

rumore, la vita che ci avvolge e che<br />

nel silenzio ci sostiene, ci<br />

alimenta, ci aspetta per ogni<br />

rinascita.<br />

Questo numero non ha un tema<br />

monografico, ma spazia tra vari<br />

argomenti, tutti a nostro avviso<br />

comunque belli e stimolanti. La<br />

redazione resta in attesa <strong>di</strong> ulteriori<br />

contributi sul tema <strong>del</strong> lavoro<br />

trattato precedentemente e<br />

comunque <strong>di</strong> altra ogni vostra<br />

con<strong>di</strong>visione. Esso è stato<br />

completato a Belpasso durante la<br />

prima attività <strong>del</strong> 2008 presso la<br />

Fraternità <strong>del</strong>le Tre Finestre. Dal<br />

26 aprile al 2 maggio, infatti, 11<br />

coor<strong>di</strong>natori dei Campi estivi MIR<br />

hanno svolto, presso la Casa<br />

<strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> <strong>di</strong> Belpasso, un campo <strong>di</strong><br />

riflessione e <strong>di</strong> formazione. Gli<br />

amici dei campi MIR avevano già<br />

2<br />

scelto <strong>di</strong> ripartire, per la loro<br />

formazione annuale, dal testo <strong>di</strong><br />

Shantidas “L'Arca aveva una vigna<br />

per vela” e <strong>di</strong> svolgere il loro ritiro<br />

presso una Fraternità <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong>.<br />

Siamo stati molto contenti e onorati<br />

da queste scelte e abbiamo fatto in<br />

modo <strong>di</strong> essere presenti a quasi<br />

tutti i momenti <strong>del</strong>la loro giornata.<br />

Gli amici <strong>del</strong> MIR hanno dato una<br />

mano preziosa per molti dei lavori<br />

nell'uliveto e nella casa. Tutto il<br />

campo si è svolto in un clima<br />

sereno e <strong>di</strong> forte spiritualità;<br />

speriamo <strong>di</strong> poter darne conto nel<br />

prossimo numero <strong>di</strong> Arca Notizie.<br />

Un grazie particolare a loro e a<br />

Beppe Marasso, che ha saputo<br />

ricreare dopo molti anni, con<br />

l'ottimismo e la tenacia che lo<br />

caratterizza, un legame tra la<br />

<strong>Comunità</strong> <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> e Movimento<br />

Internazionale <strong>del</strong>la<br />

Riconciliazione, legame che<br />

speriamo possa intensificarsi e<br />

arricchirsi nei prossimi anni.<br />

La redazione


traduzione <strong>di</strong> Frederic Vermorel<br />

Il prossimo è un altro me stesso.<br />

Posso dunque trattarlo come altro o come me<br />

stesso.<br />

Trattarlo correttamente come altro è giustizia.<br />

Trattarlo come me stesso è Carità.<br />

La Carità consiste nell'amare il prossimo come<br />

me stesso.<br />

La <strong>di</strong>fferenza tra Carità e Giustizia è quella che vi<br />

è tra interiore ed esteriore, tra Medesimo e Altro.<br />

La relazione tra le due coor<strong>di</strong>nate è chiaramente<br />

d'opposizione.<br />

L'opposizione tra Giustizia e Carità non è mai così<br />

palese come quando il nostro prossimo ha torto<br />

poiché, a seconda che scegliamo le misure <strong>del</strong>l'una<br />

o <strong>del</strong>l'altra, dobbiamo usare <strong>di</strong> rigore o<br />

d'indulgenza, d'in<strong>di</strong>gnazione o <strong>di</strong> pietà, punire o<br />

perdonare.<br />

Ma abbiamo, oppure no, il <strong>di</strong>ritto d'amare, cioè <strong>di</strong><br />

preferire ingiustamente <strong>di</strong> chiudere gli occhi sul<br />

male, <strong>di</strong> “soffrire tutto”?<br />

La risposta non è per nulla ovvia. L'insegnamento<br />

cristiano, sostenendo i <strong>di</strong>ritti <strong>del</strong>la Carità contro la<br />

Legge, non ha posto un termine a questo <strong>di</strong>battito<br />

secolare che ancora lacera molte coscienze.<br />

Rimando su questo punto alle pagine <strong>del</strong> decimo<br />

capitolo <strong>del</strong> Vinôbâ,<br />

il quale si conclude con queste<br />

parole: “Se volete che le due maggiori virtù non si<br />

oppongano nel bene e non si confondano nel<br />

sangue, togliete all'una e all'altra ciò che hanno <strong>di</strong><br />

comune con il loro contrario.<br />

Cos'hanno la Giustizia e l'Amore in comune con<br />

l'ingiustizia e l'o<strong>di</strong>o? la violenza!”<br />

La nonviolenza attiva e rivoluzionaria è dunque<br />

la conclusione <strong>del</strong> secolare <strong>di</strong>battito.<br />

Carità e Conoscenza<br />

Il nostro amore per l'altro è in esatta e imme<strong>di</strong>ata<br />

<strong>di</strong>pendenza dalla nostra conoscenza <strong>di</strong> noi stessi.<br />

L'essere che amiamo ci sembra unico ed<br />

incomparabile. Tutto ciò che <strong>di</strong>fferisce da lui ci<br />

<strong>di</strong>venta in<strong>di</strong>fferente, tutto ciò che si oppone a lui o<br />

si frappone tra noi e lui ci risulta o<strong>di</strong>oso, al punto<br />

che i nostri affetti, i nostri attaccamenti, le nostre<br />

preferenze <strong>di</strong>ventano causa <strong>di</strong> accecamento, <strong>di</strong><br />

debolezza, <strong>di</strong> gelosia, d'ira, d'aggressività più che<br />

1<br />

La prima parte <strong>del</strong> capitolo è stata pubblicata nel n.<br />

4/2007<br />

La Trinità spirituale<br />

<strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong><br />

X<br />

DELLA TRINITÀ DELLE VIRTÙ O ETICA 1<br />

3<br />

<strong>di</strong> benefica armonia. Ciò avviene perché ci<br />

percepiamo come unico centro <strong>di</strong> tutto, secondo<br />

l'illusione ottica che fa convergere su <strong>di</strong> noi tutte le<br />

linee prospettiche.<br />

L'orgogliosa e ingenua credenza <strong>del</strong> sé nel suo<br />

carattere unico e superiore è carico <strong>di</strong> una<br />

profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> verità <strong>di</strong> cui la Giustizia non tiene<br />

conto, perché misura l'uomo dal <strong>di</strong> fuori e in<br />

relazione all'altro. La virtù <strong>di</strong> giustizia ci allontana<br />

da quest'esaltante posizione e c'insegna , da buon<br />

geometra, che un punto in sé è uguale a zero, e<br />

<strong>di</strong>venta uguale a uno se rapportato agli altri,<br />

uguale a quelli che tra <strong>di</strong> loro sono uguali.<br />

Per scoprire la profonda verità che la Giustizia e<br />

la Ragione non conoscono, bisognerebbe spingere<br />

fin in fondo la convergenza <strong>del</strong>le prospettive, fino<br />

al punto in cui s'incrociano, mentre ci<br />

accontentiamo perlopiù d'approssimazioni, e ci<br />

fermiamo al guscio, conferendo a quest'ultimo ciò<br />

che è proprio <strong>del</strong>la sostanza, <strong>del</strong>l'unità interiore,<br />

<strong>del</strong>l'anima, ossia <strong>del</strong>l'unico vero Io.<br />

Il vero Io, colui che ignoriamo, <strong>di</strong>mentichiamo,<br />

<strong>di</strong>sconosciamo, cioè l'Anima, partecipa<br />

<strong>del</strong>l'eternità <strong>di</strong>vina me<strong>di</strong>ante la sua immortalità,<br />

<strong>del</strong>l'unico Uno me<strong>di</strong>ante la sua unità interiore,<br />

<strong>del</strong>la Via, <strong>del</strong>la Verità e <strong>del</strong>la Vita che conducono a<br />

Dio e sono Dio me<strong>di</strong>ante l'immagine e somiglianza.<br />

Dice il Salmo: “Dalla mano dei miei nemici,<br />

Signore, salva l'unica mia”, (cioè la mia anima<br />

<strong>di</strong>stinta da ogni altra e che vale più <strong>del</strong>l'intero<br />

mondo esterno).<br />

E altrove: “Salvami poiché sono unico e povero”,<br />

“quia unicus e pauper sum”, (povero d'avere, <strong>di</strong><br />

potere e <strong>di</strong> merito, eppure infinitamente prezioso<br />

perché unico).<br />

Non abbiamo torto <strong>di</strong> considerare l'essere che<br />

amiamo come imparagonabile e senza prezzo,<br />

perché lo è in sé e agli occhi <strong>di</strong> Dio. Non si tratta <strong>di</strong><br />

preferirgli la moltitu<strong>di</strong>ne oppure una nazione: in<br />

amore non conta la quantità ma l'unità, cioè la<br />

qualità, la risonanza, la profon<strong>di</strong>tà, sì, l'unità.<br />

Tutto il male nasce dal fatto che le prospettive<br />

<strong>di</strong>vergenti non nascono dal centro esatto <strong>del</strong> vero<br />

Io, <strong>del</strong>l'Io-in-sé, <strong>del</strong> Sé-in-me, ma da qualche parte<br />

<strong>del</strong> guscio, perché mi definisco solamente<br />

me<strong>di</strong>ante le mie <strong>di</strong>fferenze, perché mi percepisco<br />

soltanto me<strong>di</strong>ante l'opposizione, perché mi<br />

conosco solo riferito agli altri, in quanto altro o,<br />

meglio, contro-altro. A questo guscio che<br />

confon<strong>di</strong>amo con noi stessi, ma che è soltanto una<br />

particella <strong>del</strong> mondo esterno, attribuiamo i valori


infiniti e mistici <strong>del</strong>la Sostanza, <strong>del</strong>l'Anima, <strong>del</strong> Sé.<br />

Dall'ignoranza <strong>di</strong> sé consegue l'accecamento<br />

amoroso.<br />

Il guscio s'innamora <strong>di</strong> un altro guscio a motivo<br />

<strong>del</strong> contenuto sottinteso e presentito. Ma il guscio<br />

non può unirsi al guscio: vi aderisce in un punto, lo<br />

respinge in <strong>di</strong>versi altri e gli rimane essenzialmente<br />

estraneo. Qui iniziano la <strong>del</strong>usione, l'irritazione, la<br />

recriminazione, i tra<strong>di</strong>menti, l'o<strong>di</strong>o e la<br />

<strong>di</strong>sperazione mortali che sono la normale<br />

conclusione <strong>del</strong>la passione.<br />

La Carità è l'amore convertito, rovesciato,<br />

camminando a ritroso d'ogni altro; <strong>di</strong>versamente<br />

da ogni altro amore, non conosce risvolti <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o né<br />

<strong>di</strong> in<strong>di</strong>fferenza, <strong>del</strong>usione o cambiamento.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un amore cosciente che procede dalla<br />

conoscenza <strong>di</strong> sé e dal riconoscimento <strong>di</strong> sé<br />

nell'altro. Tutte le attrattive e tutti gli ostacoli <strong>del</strong><br />

guscio vengono in tal modo aggirati. L'unità<br />

interiore è fatta per unirsi all'unità interiore senza<br />

urti né illusioni e, <strong>di</strong> conseguenza, senza <strong>di</strong>sgrazie<br />

né ribaltamenti.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un amore “teologale” che, cioè,<br />

“procede dalla conoscenza <strong>di</strong> Dio”. É la scoperta<br />

nell'anima <strong>di</strong> ogni essere umano “<strong>del</strong>l'immagine e<br />

somiglianza con Dio” deposte in lei come in noi<br />

stessi.<br />

Nell'amore <strong>del</strong>l'essere umano per l'essere umano,<br />

il volto <strong>di</strong> Dio si contempla, si ritrova e s'ama.<br />

Dell'Adorazione<br />

La Giustizia e l'Amore lotteranno fintanto che il<br />

Regno dei Cieli non sarà avvenuto e che la<br />

nonviolenza attiva rimarrà rara e precaria.<br />

Nel mondo non vi è alcun oggetto che io possa<br />

amare senza ingiustizia. Che si tratti <strong>di</strong> mio figlio o<br />

<strong>del</strong>la mia sposa, devo ammettere che vi sono<br />

migliaia <strong>di</strong> figli e <strong>di</strong> spose che li valgono e ai quali<br />

non posso offrire lo stesso amore. Ingiustizia<br />

inevitabile, or<strong>di</strong>nariamente incosciente, ma che<br />

non è pura immaginazione: che venga una carestia<br />

oppure una guerra e frustrerò gli altri per<br />

assicurare ai miei il necessario; ne arriverò, per<br />

proteggere questi, ad ammazzare quelli. Mi<br />

rimarrà solo da avanzare le giustificazioni d'uso.<br />

Ve n'è Uno, però, che posso amare con una<br />

passione eccessiva e senza ritegno, e questo<br />

secondo ogni giustizia: Dio.<br />

In verità posso e devo considerarlo come unico,<br />

degno <strong>di</strong> un amore senza misura poiché è infinito,<br />

<strong>di</strong> un amore esaltato, poiché è al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tutto, <strong>di</strong><br />

un amore geloso, e simile gelosia non farà torto ad<br />

alcuno poiché Egli è in tutto e fuori <strong>di</strong> tutto.<br />

L'amore <strong>di</strong> Dio nel prossimo è chiamato Carità.<br />

L'amore <strong>di</strong> Dio in Dio stesso si chiama<br />

Adorazione.<br />

4<br />

Dei Tre Livelli <strong>del</strong>la Conversione<br />

Si può <strong>di</strong>re che la Giustizia è la conversione<br />

<strong>del</strong>l'istinto, poiché l'istinto consiste nel porsi al <strong>di</strong><br />

sopra <strong>di</strong> tutto e nel trarre a sé. Consiste nell'evitare<br />

fatica, dolore e morte e nell'utilizzare a tal fine<br />

quanto s'incontra d'utile, ivi comprese<br />

l'intelligenza e la ragione.<br />

Invece la Giustizia consiste nel collocarsi tra i<br />

molti e preferire la ragione ad ogni preferenza.<br />

Consiste nel porre l'intelligenza e tutto sé stesso al<br />

servizio <strong>del</strong>la sola verità.<br />

Si può <strong>di</strong>re che la Carità è la conversione <strong>del</strong><br />

cuore.<br />

Mentre ogni amore ha il suo risvolto <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o, la<br />

Carità sopprime l'o<strong>di</strong>o e ribalta l'amore.<br />

L'Amore è sguardo levato verso ciò che è bello,<br />

brillante, piacevole, forte e glorioso. La Carità è lo<br />

sguardo chinato su ciò che è sofferente e bisognoso,<br />

miserabile e <strong>di</strong>sprezzato.<br />

Ogni amore è limitato e tanto più limitato che è<br />

intenso. Lascia al <strong>di</strong> fuori dei suoi limiti una <strong>di</strong>stesa<br />

infinita d'in<strong>di</strong>fferenza. Ora, la Carità va<br />

imme<strong>di</strong>atamente verso il prossimo, verso chi si<br />

trova li, verso l'in<strong>di</strong>fferente.<br />

L'Amore tende alla felicità, la Carità al sacrificio.<br />

Si può <strong>di</strong>re che l'Adorazione è la conversione<br />

<strong>del</strong>l'intelligenza.<br />

Solo l'intelligenza convertita merita il nome <strong>di</strong><br />

spirito e <strong>di</strong> vita spirituale.<br />

L'intelligenza conosce gli oggetti: le cose esterne e<br />

le loro relazioni. Non coglie mai le sostanze che<br />

sono l'essere <strong>del</strong>le cose, né l'Io che è la sostanza<br />

<strong>del</strong>l'intelligenza stessa, né Dio che è l'essere in me,<br />

in ogni cosa, e in sé, al <strong>di</strong>sopra <strong>di</strong> tutto.<br />

Certo il Principio d'Unità e il concetto d'Essere<br />

sono sottintesi ad ogni operazione <strong>del</strong>l'intelletto;<br />

senza <strong>di</strong> loro il multiplo non può essere unificato,<br />

né l'esteriore compreso, e senza unificazione né<br />

comprensione non vi è conoscenza.<br />

Tuttavia, l'Uno e l'Essere non sono mai guardati<br />

in faccia e in loro stessi. Lo sono solamente quando<br />

l'intelligenza fa ritorno su <strong>di</strong> sé e sul suo Principio.<br />

Ne va allo stesso modo <strong>del</strong> Principio d'Infinità,<br />

che è l'essenza <strong>del</strong> sapere e <strong>del</strong> pensiero: spazio e<br />

tempo infiniti, serie numeriche infinite,<br />

concatenazione <strong>del</strong>le cause ed effetti all'infinito,<br />

ritmi e leggi vali<strong>di</strong> in ogni tempo e in ogni luogo,<br />

verità e valori universali, tali sono le con<strong>di</strong>zioni e le<br />

esigenze <strong>del</strong>la ragione.<br />

Ora, nelle opere <strong>del</strong>la Ragione intellettiva o<br />

sensibile, o volitiva, mai l'Infinito è “attuale” o<br />

“realizzato”. Consiste piuttosto nella negazione<br />

dei limiti che nell'affermazione <strong>del</strong>l'illimitato. Non<br />

è mai considerato <strong>di</strong>rettamente.<br />

Lo è solamente nella suprema conversione o<br />

ritorno al Principio, quando l'intelligenza si rivolge


a Dio nell'atto <strong>di</strong> fede e d'adorazione, quando il<br />

nostro spirito contempla Dio che è l'Uno, l'Infinito,<br />

l'Assoluto o Infinito-in-Uno, l'Essere, la Vita, lo<br />

Spirito.<br />

A conclusione <strong>di</strong> questo ritiro <strong>di</strong> Pentecoste,<br />

eccoci tornati al punto <strong>di</strong> partenza. Segno che è<br />

tempo <strong>di</strong> smettere...<br />

Voglio <strong>di</strong>re: smettere <strong>di</strong> parlare per cominciare<br />

ad'entrare nel silenzio.<br />

INSEGNAMENTO DELL’<strong>ARCA</strong><br />

Con quale <strong>di</strong>ritto ci chiamiano<br />

gadhiani ?<br />

Ci meritiamo il titolo <strong>di</strong> “Gandhiani <strong>di</strong><br />

Occidente“? La nostra dottrina e la nostra<br />

pratica sono conformi al suo<br />

insegnamento e al suo esempio? In che cosa ne<br />

<strong>di</strong>fferiscono?<br />

La grande <strong>di</strong>fferenza è che Gandhi, come pure<br />

Martin Luther King e Chavez, non hanno scelto la<br />

lotta, hanno scelto la loro arma.<br />

Questa arma, Gandhi l'ha forgiata per ottenere i<br />

suoi scopi, altri l'hanno usata per i loro scopi. A loro<br />

la lotta è stata imposta dalla Storia: così il luogo e il<br />

tipo <strong>di</strong> inserimento in un popolo, o in una razza, o<br />

in una classe oppressa. Essi hanno utilizzato l'arma<br />

<strong>del</strong>la nonviolenza per ottenere la vittoria. Vittorie<br />

parziali, ma strepitose, esemplari, storiche.<br />

Questo non è il nostro caso. Noi non viviamo in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>fficili socialmente. È la vocazione che<br />

ci ha fatto optare per l'arma nonviolenta; perciò noi<br />

abbiamo potuto scegliere le nostre azioni e le<br />

migliori opportunità per consacrarci alla<br />

preparazione interiore per l'azione che ci sono state<br />

date <strong>di</strong> fare. Prima <strong>di</strong> lanciare un movimento, noi<br />

abbiamo creato una famiglia dottrinale, spirituale,<br />

religiosa. Questo è il primo scopo dei nostri gruppi<br />

e <strong>del</strong>le nostre comunità: prima <strong>di</strong> fare qualcosa, fare<br />

degli uomini. È dopo aver vissuto sette anni in<br />

comunità che ci siamo avventurati nella prima<br />

azione civica. Le nostre azioni poi sono state dei<br />

tentativi, <strong>del</strong>le esperienze, degli esercizi. Più che<br />

ottenere la vittoria, ci importava <strong>di</strong>mostrare<br />

l'efficacia <strong>del</strong>la nonviolenza e così farla adottare da<br />

tutti coloro che vogliono servire una causa giusta,<br />

perché in generale si cerca la vittoria <strong>del</strong>la giustizia<br />

con dei mezzi ingiusti che spesso finiscono per<br />

ottenere il contrario <strong>di</strong> quello che desiderano.<br />

<strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong><br />

5<br />

Non è dunque a partire dall'azione che noi<br />

abbiamo organizzato la nostra vita. Le nostre<br />

azioni sono state puntuali, occasionali, senza un<br />

piano d'insieme, e, <strong>di</strong>ciamolo, senza gran<strong>di</strong><br />

vittorie, a parte il rendere popolare la nonviolenza;<br />

perché, senza rischio <strong>di</strong> smentita, noi siamo stati i<br />

primi in Francia, i primi teorici e i primi<br />

combattenti. La stessa parola nonviolenza non era,<br />

per così <strong>di</strong>re, mai comparsa sui giornali francesi<br />

prima che noi incominciassimo a lanciare una<br />

campagna <strong>di</strong> azione nonviolenta.<br />

Potendo scegliere le nostre azioni e non dando<br />

loro un'importanza assoluta, abbiamo potuto<br />

de<strong>di</strong>carci - oltre che alla preparazione -, alla finalità<br />

<strong>di</strong> ogni azione civica: istituire una comunità umana<br />

tale che, se essa occupasse tutta la Terra, allora la<br />

guerra, la ribellione, la miseria e la servitù<br />

sparirebbero.<br />

È anche quello che sognava Gandhi. Ci si<br />

sbaglierebbe a vedere in lui un condottiero <strong>di</strong><br />

uomini che lottano per liberare la Patria. Lui voleva<br />

sì liberarla, però non solo dal giogo, ma anche dalle<br />

idee, dai meto<strong>di</strong> e dalla cultura degli occupanti;<br />

mentre invece nel passato quasi tutti i capi degli<br />

altri Paesi colonizzati sono rimasti schiacciati<br />

dall'ammirazione per i loro precedenti maestri <strong>di</strong><br />

civiltà - anche quando li o<strong>di</strong>avano - ed hanno<br />

cercato <strong>di</strong> imitarli con tutte le loro forze; e le offese,<br />

che i dominatori coloniali non avevano mai osato<br />

fare alle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> quel Paese, essi le hanno<br />

perpretate senza scrupoli. Gandhi è stato il<br />

sognatore e l'annunciatore <strong>di</strong> un mondo nuovo<br />

nello stesso tempo che si sforzava <strong>di</strong> riscoprire<br />

quello che c'è <strong>di</strong> più venerabile nell'ere<strong>di</strong>tà<br />

lasciataci dagli antichi. E il suo sogno, lo realizzò


subito in lui e attorno a lui; e fu fondatore <strong>di</strong> un<br />

Or<strong>di</strong>ne. In Africa <strong>del</strong> Sud come in In<strong>di</strong>a, formò e<br />

governò gli ashram, comunità con voti e regole <strong>di</strong><br />

vita. Vi raccolse le famiglie degli uomini impegnati<br />

nella lotta o buttati in carcere. Esse erano più<br />

numerose dei pochi <strong>di</strong>scepoli che erano li per<br />

vocazione. Quin<strong>di</strong> queste comunità erano la<br />

conseguenza <strong>di</strong> circostanze fortuite e il<br />

sottoprodotto <strong>del</strong>le lotte. Il che non toglie che<br />

sembrava dargli tanta importanza quanto all'In<strong>di</strong>a<br />

intera, che vi profondeva le attenzioni più<br />

puntigliose e, in certi momenti, le preoccupazioni<br />

più acute.<br />

Ho conosciuto gli ashram gandhiani sia al tempo<br />

<strong>del</strong> Mahatma sia dopo la sua morte, sia l'ashram<br />

che <strong>di</strong>rigeva lui sia quelli che <strong>di</strong>rigevano i suoi<br />

<strong>di</strong>scepoli. Li ho descritti nel primo e nel secondo<br />

1<br />

Pellegrinaggio ; ne ho ammirato la pulizia, la<br />

semplicità, l'armonia, la pietà. Tuttavia posso <strong>di</strong>re<br />

senza presunzione che, malgrado i nostri <strong>di</strong>fetti, le<br />

comunità <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> sono alla pari. Senza dubbio<br />

perché noi abbiamo cominciato da lì, perché la<br />

nostra prima lotta era e resta la lotta contro se stessi.<br />

Anche perché, malgrado il nostro desiderio <strong>di</strong><br />

aumentare <strong>di</strong> numero, non abbiamo accettato<br />

quelli che cercavano la nostra casa come un rifugio.<br />

E gli ashram gandhiani furono sempre sostenuti<br />

all'inizio da ricchi donatori e oggi dal governo;<br />

mentre noi viviamo <strong>del</strong> nostro lavoro e i doni<br />

costituiscono solo una minima parte <strong>del</strong>le entrate,<br />

compensate dall'aiuto che <strong>di</strong>amo al Terzo Mondo.<br />

2<br />

Gandhi aspirava non solo allo Swaraji , ma anche<br />

3<br />

allo Swadeshi , non solo alla in<strong>di</strong>pendenza politica,<br />

ma anche a quella economica; la liberazione non<br />

solo <strong>del</strong> Paese dalle grinfie d'un governo straniero,<br />

ma, stabilitosi il governo nazionale, a quella dei<br />

villaggi dalle grinfie <strong>del</strong>le città. Perché è la terra che<br />

fa vivere le città, non le città la terra. Quin<strong>di</strong> è la<br />

città che <strong>di</strong>pende dalla terra, e non la terra dalla<br />

città; è dal citta<strong>di</strong>no che i potenti ricevono la loro<br />

potenza, e non i citta<strong>di</strong>ni dai potenti; i potenti<br />

quin<strong>di</strong> sono dei servitori <strong>del</strong> popolo e non i<br />

padroni.<br />

Una lunga e profonda riflessione aveva condotto<br />

il saggio a respingere la nostra civiltà centralizzata,<br />

urbanizzata, meccanizzata.<br />

Su questo punto noi lo seguiamo fe<strong>del</strong>mente e<br />

anzi, ne I quattro flagelli,<br />

spingiamo più in là la<br />

critica all'attuale sistema sociale, fondato sul lucro<br />

1<br />

Pellegrinaggio alle sorgenti,<br />

Il Saggiatore, Milano, 2005 e<br />

Vinoba o il nuovo pellegrinaggio,<br />

Jaca book, Milano, 1989<br />

(NdE).<br />

2<br />

Swaraji:<br />

in<strong>di</strong>pendenza, Governo <strong>di</strong> se stesso. (NdE)<br />

3<br />

Swadeshi:<br />

il fatto <strong>di</strong> bastare a se stessi, <strong>di</strong> fare le cose per<br />

sé e per il vicino. Acquistare e vendere il meno possibile e<br />

il meno lontano possibile. È uno dei principi economici<br />

<strong>di</strong> Gandhi ed uno de suoi un<strong>di</strong>ci voti. Cfr. M.K. Gandhi:<br />

Antiche come le montagne,<br />

<strong>Comunità</strong>, Milano, 1973.<br />

6<br />

e sulla rivalità, sulla prostituzione <strong>del</strong>la scienza alla<br />

tecnica. Noi ripren<strong>di</strong>amo la così tanto <strong>di</strong>scussa e<br />

ri<strong>di</strong>colizzata filosofia <strong>del</strong>l'arcolaio e quello che era<br />

stato da lui concepito come rime<strong>di</strong>o <strong>di</strong> buon senso<br />

alle miserie <strong>di</strong> un Paese sottomesso e<br />

sottosviluppato. Nelle nostre mani si manifesta la<br />

via d'uscita agli sconvolgimenti, agli eccessi, ai<br />

pericoli dei Paesi liberi e dominatori, troppo ricchi<br />

e sul punto <strong>di</strong> scoppiare, lo stesso rime<strong>di</strong>o per due<br />

mali sociali opposti.<br />

Come Gandhi, noi ve<strong>di</strong>amo la salvezza solo nella<br />

padronanza, la purificazione e il dono <strong>di</strong> sé; nella<br />

povertà volontaria, nel lavoro manuale artigianale<br />

e rurale, inteso come dovere <strong>di</strong> tutti; nella<br />

semplificazione dei mezzi e nella chiarificazione<br />

dei fini; nella semplificazione degli scambi, degli<br />

affari e <strong>del</strong>le strutture; nell'attenzione all'ascolto<br />

<strong>del</strong>la volontà <strong>di</strong> Dio e <strong>del</strong>la voce <strong>del</strong>la coscienza.<br />

Notevole e rara, la conciliazione in Gandhi <strong>del</strong><br />

rivoluzionario con l'uomo <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione,<br />

<strong>del</strong>l'uomo d'azione con il religioso.<br />

In nome <strong>del</strong> principio <strong>del</strong>le libertà democratiche,<br />

importato dall'Inghilterra, egli rifiuta la<br />

dominazione coloniale degli Inglesi e anche la<br />

rivoluzione nazionale. Il suo rifiuto <strong>del</strong>le<br />

istituzioni straniere va assieme a quello <strong>del</strong>le tare<br />

<strong>del</strong>la società indù: prima <strong>di</strong> tutto, la <strong>di</strong>visione in<br />

caste e soprattutto la piaga dei fuori casta; ed egli<br />

opera una riforma profonda che continua dopo <strong>di</strong><br />

lui. Ma questa forte spinta rinnovatrice non gli<br />

impe<strong>di</strong>sce il ritorno alle abitu<strong>di</strong>ni e alle istituzioni<br />

tra<strong>di</strong>zionali d'un popolo profondamente pacifico,<br />

rispettoso <strong>di</strong> ogni forma <strong>di</strong> vita, capace <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sciplina personale e collettiva, dotato <strong>di</strong> virtù<br />

comunitarie e <strong>di</strong> abilità industriosa.<br />

Queste due facce si ritrovano in noi; che per i<br />

conservatori siamo dei pericolosi perturbatori<br />

<strong>del</strong>l'or<strong>di</strong>ne, e siamo da associare a tutti i movimenti<br />

<strong>di</strong> sinistra; ma per i rivoluzionari, siamo dei<br />

me<strong>di</strong>evali, se non dei naturisti <strong>del</strong>l'età <strong>del</strong>le<br />

caverne.<br />

In Gandhi c'è la venerazione per la tra<strong>di</strong>zione<br />

religiosa più antica, quella più autentica, più<br />

universale, e c'è il rifiuto <strong>del</strong>le deviazioni e <strong>del</strong>le<br />

superstizioni generalmente ammesse dai suoi<br />

correligionari. Da una parte il rituale quoti<strong>di</strong>ano<br />

purificato e semplificato; dall'altra la recita <strong>del</strong>le<br />

Scritture e il Canto <strong>del</strong> Ramayana.<br />

Tanto per convinzione religiosa che per senso<br />

politico, in vista <strong>del</strong>l'unità in<strong>di</strong>ana, ha cercato <strong>di</strong><br />

avvicinarsi all'Islam e alla Cristianità, facendo<br />

appello al fondo comune <strong>di</strong> tutte le religioni, alla<br />

loro essenza e ai loro obiettivi comuni nella<br />

<strong>di</strong>versità, d'altronde ammirevole, <strong>del</strong>le forme; ed<br />

ha congiunto la fe<strong>del</strong>tà e la larghezza <strong>di</strong> vedute, il<br />

fervore e l'apertura.<br />

L'Arca, stando in un Paese cristiano, ha sin<br />

dall'origine adottato lo stesso atteggiamento, non


senza provocare i sospetti dei correligionari e le<br />

accuse <strong>di</strong> “sincretismo”, <strong>di</strong> “panteismo”, <strong>di</strong><br />

“in<strong>di</strong>fferentismo”, e altri ismi. Ma oggi <strong>di</strong> meno,<br />

dopo la generosa apertura <strong>del</strong>la Chiesa Romana ai<br />

non Cristiani. Si deve notare che l'Arca ha<br />

preceduto la Cattolicità in questa <strong>di</strong>rezione. Oggi<br />

solo i retrogra<strong>di</strong> e i fanatici non ci perdonano<br />

l'universalità.<br />

Oggi, mentre quasi dappertutto i preti tornano<br />

allo stato laicale, gli artigiani <strong>di</strong>ventano operai <strong>di</strong><br />

fabbrica o garagisti, i conta<strong>di</strong>ni si meccanizzano e si<br />

imborghesiscono, l'Arca è il luogo privilegiato<br />

dove si conservano la liturgia tra<strong>di</strong>zionale, i segreti<br />

dei mestieri, il canto e la danza popolare, il decoro<br />

rurale e, ere<strong>di</strong>tà preziosa, il buon senso conta<strong>di</strong>no.<br />

Soluzione <strong>di</strong> tutti i conflitti privati, professionali,<br />

confessionali, nazionali: la nonviolenza<br />

gandhiana.<br />

Soluzione <strong>di</strong> tutti i problemi: la saggezza<br />

gandhiana.<br />

I gran<strong>di</strong> problemi attuali: la <strong>di</strong>sintegrazione<br />

atomica e l'inquinamento generale, la guerra<br />

Totale, la rivoluzione e la repressione, la fame e le<br />

altre miserie <strong>del</strong> Terzo Mondo, le riven<strong>di</strong>cazioni<br />

<strong>del</strong>la donna, la rivolta <strong>del</strong>la gioventù…<br />

È chiaro che se tutti facessero come noi e<br />

lavorassero con le mani, non ci sarebbe alcun<br />

bisogno <strong>del</strong>la energia atomica e <strong>del</strong> petrolio. La<br />

forza <strong>del</strong> corpo, gestita con prudenza e sagggezza,<br />

basterebbe ampiamente a nutrire il corpo, a<br />

provvedere a tutti i suoi bisogni e alle sue<br />

como<strong>di</strong>tà; e ne resterebbe abbastanza per fare <strong>del</strong>le<br />

cose gran<strong>di</strong> e belle. La terra ne verrebbe arricchita,<br />

invece <strong>di</strong> essere sfruttata ed avvelenata.<br />

Il problema <strong>del</strong>la guerra va considerato prima <strong>di</strong><br />

tutti gli altri; è inutile risolvere gli altri se questo<br />

resta sospeso sulle nostre teste. Perché il problema<br />

successivo sconvolgerà tutte le nostre soluzioni e<br />

quelle che gli altri hanno trovato.<br />

Ma come far fronte agli effetti quando non si<br />

conoscono le cause? E come trovare le cause <strong>del</strong>la<br />

guerra, quando non le si cercano, perché si crede<br />

già <strong>di</strong> conoscerle?<br />

La guerra non viene dall'o<strong>di</strong>o, né dai bisogni<br />

economici <strong>del</strong>le nazioni, ma dalla sete <strong>del</strong> Potere<br />

che non si spegne mai, sete più grande <strong>del</strong> Mondo,<br />

più lunga dei secoli.<br />

Essa viene dalla pretesa <strong>del</strong> Potere, qualsiasi sia il<br />

regime, <strong>di</strong> avere il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> morte sui suoi<br />

sud<strong>di</strong>ti, e <strong>di</strong> morte sui suoi nemici <strong>di</strong> fuori e <strong>di</strong><br />

dentro.<br />

Essa viene dal fatto che i potenti, come anche<br />

quelli che subiscono il potere, credono che è bene<br />

aumentarlo; che è vergognoso, è insopportabile<br />

essere un po' meno potenti <strong>del</strong> vicino.<br />

Penso che uno stu<strong>di</strong>o preciso sulla maniera con<br />

cui Gandhi (e le altre guide nonviolente)<br />

governava i suoi senza mai ricorrere alla<br />

7<br />

costrizione, alle punizioni o alle minacce, pur<br />

dando loro l'occasione <strong>di</strong> sacrificare la loro libertà e<br />

anche la loro vita e ispirando loro la forza me<strong>di</strong>ante<br />

la parola e l'esempio, darebbe una risposta a questa<br />

vitale e capitale domanda.<br />

Si troverà una risposta anche nell'articolo<br />

4<br />

intitolato “Sull'autorità nell'Arca” .<br />

Qui c'è una risposta sia filosofica che pratica,<br />

perché lo scritto traduce la maniera con la quale noi<br />

governiamo la nostra vita. Ma foss'anche una<br />

semplice teoria, non perderebbe nulla <strong>del</strong> suo<br />

valore, una volta che è vera. Perché “tutto comincia<br />

dal pensiero”, mentre gli errori dottrinali si saldano<br />

con le <strong>di</strong>sgrazie storiche.<br />

Questo mondo nuovo al quale tendono le<br />

rivoluzioni. Almeno esse pretendono <strong>di</strong> farlo. Di<br />

fatto hanno per obiettivo la presa <strong>del</strong> potere; e un<br />

altro loro nome è guerra civile, legata alla sete <strong>del</strong><br />

potere come le altre guerre. Tra i “resistenti alla<br />

guerra” ci sono quelli che rifiutano la guerra <strong>del</strong>le<br />

nazioni solo per prepararsi alla rivoluzione, come<br />

se una forma <strong>di</strong> guerra rimpiazzasse o escludesse<br />

l'altra. Ce lo testimonia la rivoluzione francese e la<br />

sequela <strong>di</strong> guerra che essa ha causato.<br />

Aggiungiamo che la guerra civile è la più atroce e<br />

ignominiosa possibile; e, vittoriosa o vinta, essa<br />

sbocca in regimi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ttatori.<br />

Di tanto in tanto, qualcuno dei nostri amici ci<br />

rimprovera <strong>di</strong> non impegnarci nella lotta tra le<br />

classi e quasi quasi ci accusa <strong>di</strong> renderci complici<br />

con le ingiustizie <strong>del</strong> regime. Noi non inten<strong>di</strong>amo<br />

associarci con gente il cui fine non è il nostro e ne<br />

condanniamo gli strumenti. Siamo contrari alla<br />

guerra civile tanto quanto alle altre guerre, alla<br />

“<strong>di</strong>ttatura <strong>del</strong> Proletariato” quanto alle altre<br />

<strong>di</strong>ttature. Vogliamo non la vittoria e l'estensione<br />

<strong>del</strong> proletariato, ma la soppressione <strong>del</strong><br />

proletariato, <strong>del</strong> salariato e <strong>del</strong>le altre forme <strong>di</strong><br />

schiavitù.<br />

[da: «Nouvelles de l'Arche» 1975; ora in: Pages<br />

d'Enseigne-ment,<br />

Du Rocher, Monaco, 1999, pp.185-192]<br />

4<br />

Questo punto meriterebbe molti sviluppi, che qui non<br />

possiamo fare. (NdA)


CONOSCERE I PROBLEMI,<br />

SEMPLIFICARE LA VITA<br />

Trazione animale in agricoltura: tra<br />

innovazione e tra<strong>di</strong>zione<br />

Lunedì 4 gennaio 2008, ho fatto visita con Carlo<br />

Bosco ad Albano Moscardo e alla sua azienda<br />

situata in uno spazio agricolo (miracolo!)<br />

compreso nel territorio comunale <strong>di</strong> Verona.<br />

Carlo Bosco (ve<strong>di</strong> articolo sul n.4/2007 <strong>di</strong> Arca<br />

Notizie) è per me una conoscenza recente ma<br />

importante. L'ho conosciuto attraverso la lettura <strong>di</strong> un<br />

suo articolo apparso su Obbiettivo Ambiente <strong>del</strong>l'agosto<br />

2007 propugnante la reintroduzione <strong>di</strong> animali nel<br />

lavoro agricolo.<br />

Nato nel Piemonte rurale negli anni imme<strong>di</strong>atamente<br />

precedenti la guerra ha poi, attraverso il lavoro e<br />

l'accanito stu<strong>di</strong>o da auto<strong>di</strong>datta, acquisito notevole<br />

successo nel campo <strong>del</strong>l'impiantistica sia civile che<br />

industriale.<br />

Saldando ora, in età matura, l'amore per la terra che gli<br />

viene dall'infanzia conta<strong>di</strong>na e le competenze tecniche, si<br />

è fatto autorevole sostenitore <strong>del</strong> lavoro agricolo con<br />

l'ausilio <strong>di</strong> animali resi più efficienti dall'applicazione <strong>di</strong><br />

materiali e tecnologie moderne.<br />

Albano Moscardo è come Carlo Bosco figlio <strong>di</strong> una<br />

famiglia conta<strong>di</strong>na. Negli anni ottanta, alla morte <strong>del</strong><br />

padre decide <strong>di</strong> dare continuità all'azienda paterna a<br />

patto <strong>di</strong> imprimerle un netto orientamento biologico<br />

bio<strong>di</strong>namico. Nell'ambito <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> ricerca<br />

incontra altri giovani agricoltori, insieme costituiscono<br />

il gruppo “Noi e il cavallo”.<br />

Carlo ed io siamo accolti, nella loro splen<strong>di</strong>da casa<br />

autocostruita da Albano e dalla moglie. Chiedo ad<br />

Albano <strong>di</strong> raccontarci il loro cammino.<br />

Albano: Ci è capitato tra le mani, ma nulla<br />

avviene a caso, il testo <strong>di</strong> Claus Alvermann ”Il<br />

cavallo da tiro gigante gentile” e<strong>di</strong>to da Mursia. Fu<br />

la svolta. Tutto interessantissimo soprattutto le<br />

fotografie. Seppi poi che il fotografo era un tedesco<br />

che abitava sei mesi l'anno ad Amburgo e sei mesi<br />

in USA nel Vermont.<br />

Beppe: Siete andati in Germania per conoscerlo?<br />

Albano. Certo, ma non basta! Utilizzando sue<br />

in<strong>di</strong>cazioni abbiamo avuto la possibilità <strong>di</strong><br />

contattare un vescovo Amish che ci ha dato<br />

l'in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> una famiglia <strong>di</strong>sposta ad ospitarci.<br />

Beppe: Allora sei andato in America?<br />

Albano: Si, ospite <strong>di</strong> una famiglia Amish il che<br />

non è cosa molto consueta, perché quelle persone<br />

non sono affatto <strong>di</strong>sponibili a sostenere il turismo<br />

<strong>di</strong> Beppe Marasso<br />

8<br />

giovanile o altre cose <strong>di</strong> questo tipo. Io<br />

naturalmente mi ero portato una macchina<br />

fotografica, però ho subito capito, senza bisogno <strong>di</strong><br />

parole, che il padre non gra<strong>di</strong>va che né lui né la<br />

famiglia fosse fotografata. Ho però potuto fare<br />

molte foto agli attrezzi.<br />

Beppe: Che facevate?<br />

Albano: Lavoravamo, con impegno con gli altri.<br />

Alla fine <strong>del</strong>la giornata la cena era occasione <strong>di</strong><br />

conversazioni davvero interessanti. Ci hanno<br />

spiegato la loro storia e soprattutto perché la loro<br />

vita appare cosi strana.<br />

La singolarità <strong>del</strong>la cultura e spiritualità Amish è<br />

che hanno la pretesa <strong>di</strong> valutare le proposte prima<br />

<strong>di</strong> adottarle. Non basta che una cosa sia moderna<br />

perché venga da loro accettata.<br />

Beppe: Anche i giovani hanno questo criterio <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio?<br />

Albano: In realtà penso che qualche tensione<br />

esista. I ragazzi, come è normale, sono più attratti<br />

dalla modernità. Ora anche fra gli Amish, che<br />

comunque sono più <strong>di</strong> 150.000 persone, appaiono<br />

<strong>del</strong>le attrezzature motorizzate tirate da cavalli. E'<br />

comprensibile: non coltivano orticelli, hanno<br />

aziende <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> ettari.<br />

Carlo: Questo mi conforta. Se necessario, io vedo<br />

opportuno lo sposalizio <strong>del</strong>l'attrezzo motorizzato<br />

con il cavallo. Questo matrimonio è utile per<br />

aumentare la produttività e l'operatività senza<br />

affaticare troppo l'animale.<br />

Beppe: Spiegati meglio.<br />

Carlo: Ti faccio un esempio: un uomo può fare un<br />

buco con un trapano a manovella, oppure con un<br />

trapano elettrico. Nel primo caso egli fornisce tutta<br />

la potenza necessaria all'operazione, nel secondo<br />

caso, solo la pochissima potenza necessaria per la<br />

manovra <strong>del</strong>l'attrezzo motorizzato.<br />

Altro esempio: per tagliare l'erba <strong>di</strong> un prato, se<br />

uso una falciatrice che ricava il movimento <strong>del</strong><br />

taglio dalla propria ruota, occorrono per il traino<br />

due potenti cavalli. Se invece monto sul telaio<br />

<strong>del</strong>l'imbragatura o sul carrello una barra falciante<br />

motorizzata, un cavallo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a taglia<br />

svolgerebbe con molta como<strong>di</strong>tà lo stesso lavoro.<br />

Beppe:<br />

Se capisco bene la tua proposta è <strong>di</strong><br />

mettere in sinergia attrezzi motorizzati e cavallo.


Carlo: Proprio così. L'abbinamento <strong>di</strong> cavallo ed<br />

attrezzo motorizzato equivale ad un trattore <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>a potenza, però, con consumi energetici<br />

drasticamente ridotti, nulli se è possibile prelevare<br />

il movimento <strong>del</strong>l'attrezzo dalla ruota <strong>del</strong> carrello.<br />

Inoltre, permette l'operatività in luoghi<br />

assolutamente preclusi al trattore.<br />

Albano: In effetti, quando uno o più cavalli<br />

tirano un qualunque carro montato su ruote danno<br />

la possibilità <strong>di</strong> trarre energia dalle ruote stesse.<br />

Questo principio l'abbiamo applicato a <strong>di</strong>verse<br />

attrezzature come span<strong>di</strong>letame, caricaerba ecc…<br />

che ora vi faccio vedere.<br />

Beppe: Qual'è l'ultima vostra sperimentazione?<br />

Albano: Tu hai visto che attualmente il fieno<br />

viene confezionato in balle che non sono più 20 25<br />

Kg cadauna, ma <strong>di</strong> 450 500 Kg. Sono le cosiddette<br />

rotoballe o balloni.<br />

Nel 2007, con molto stu<strong>di</strong>o e lavoro, abbiamo<br />

realizzato un caricaballoni trainato da due robusti<br />

cavalli, capace <strong>di</strong> caricare sopra un carro due<br />

rotoballe tramite un braccio meccanico azionato da<br />

un sistema oleo<strong>di</strong>namico con accumulo <strong>di</strong> potenza,<br />

che trae l'energia da una ruota <strong>del</strong> carro stesso.<br />

Il Caricaballoni idraulico presentato a Deltmond<br />

in Germania dove si svolge la più importante<br />

manifestazione biennale europea, vi ha ottenuto il<br />

primo premio per l'innovazione tecnica.<br />

Carlo: Mi complimento per la serie <strong>di</strong> risultati che<br />

state ottenendo. L'in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> ricerca io lo<br />

amplierei anche verso i piccoli appezzamenti a<br />

coltura intensiva, a tutti i terreni <strong>di</strong>fficili <strong>di</strong> collina e<br />

montagna, e verso le agricolture povere che non<br />

possono permettersi macchine costose ed<br />

energivore. Tu Albano ed i tuoi amici avete<br />

<strong>di</strong>mostrato che, con la tecnologia specifica<br />

attualmente <strong>di</strong>sponibile, adatta per terreni<br />

sufficientemente como<strong>di</strong>, in aziende fino a 50 ettari<br />

<strong>di</strong> superficie agricola, l'utilizzo dei cavalli da<br />

lavoro è gia oggi molto competitivo sui trattori. Pur<br />

rimanendo ancora ampi margini <strong>di</strong> miglioramento.<br />

Per ora, petrolio permettendo, il trattore domina<br />

ancora nelle gran<strong>di</strong>ssime aziende pianeggianti.<br />

Beppe: Allora, che cosa proponi?<br />

Carlo: Propongo la sostituzione <strong>del</strong> servo<br />

attrezzo “trattore” con il “cavallo pesante da<br />

lavoro”, fornito d'imbragatura universale, <strong>di</strong>visa<br />

solo per taglie e composta <strong>di</strong> un telaio rigido e<br />

d'una morbida imbottitura calzante la groppa<br />

<strong>del</strong>l'animale. Imbragatura capace <strong>di</strong> portare carichi<br />

o attrezzi motorizzati, spingere o trainare carrelli<br />

porta attrezzi, anche monoruota funzionali nei<br />

piccoli appezzamenti a colture intensive e nei<br />

terreni molto declivi.<br />

Beppe: Quali passi hai gia fatto in queste<br />

<strong>di</strong>rezioni?<br />

Carlo: Il mio lavoro è frutto <strong>del</strong>la mia origine<br />

conta<strong>di</strong>na, <strong>di</strong> molti anni d'osservazioni e riflessioni<br />

9<br />

sulle attività degli ortolani in Nichelino (TO), dei<br />

conta<strong>di</strong>ni nelle aree <strong>di</strong>sagiate <strong>di</strong> Piemonte, Liguria<br />

e Sardegna dove è nata mia moglie. Le mie<br />

esperienze nel campo impiantistico e meccanico<br />

(secondo amore professionale) mi hanno dato le<br />

basi per ipotizzare <strong>del</strong>le soluzioni, che partendo<br />

dalle realtà <strong>di</strong> fatto esistenti, potessero risolvere al<br />

meglio la grave mancanza strumentale in questi<br />

ambienti <strong>di</strong>fficili ma ricchi <strong>di</strong> potenzialità e<br />

comunque bisognosi <strong>di</strong> cure anche contro gli<br />

incen<strong>di</strong> ed i <strong>di</strong>ssesti idrogeologici. Io non ho avuto<br />

la possibilità <strong>di</strong> sperimentazioni sul campo, ritengo<br />

comunque l'argomento urgente e ricco <strong>di</strong><br />

potenzialità, Albano e il suo gruppo lo hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato, ma anche molto complesso, pertanto,<br />

solo un gruppo multi <strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

adeguatamente finanziato, con l'appoggio <strong>di</strong><br />

università ed industrie <strong>del</strong> settore può portare<br />

avanti gli stu<strong>di</strong> con successo e dare all'Italia un<br />

importante primato tecnico e commerciale.<br />

Beppe: Vuoi concludere tu Albano?<br />

Albano:<br />

Mi piace tornare al colloquio con quel<br />

vescovo Amish cui ho accennato all'inizio <strong>del</strong>la<br />

nostra conversazione. Ricordo bene che mi <strong>di</strong>ceva:<br />

“Fino a 60-70 anni fa noi e gli Inglesi - così gli Amish<br />

chiamano i loro compatrioti vivevamo quasi allo<br />

stesso modo, poi loro hanno adottato tutte le<br />

tecnologie via via apparse. Ora sono alla ricerca<br />

affannosa e armata <strong>di</strong> petrolio in tutto il mondo, le<br />

loro terre sono meno fertili <strong>del</strong>le nostre e<br />

soprattutto non ce n'è più uno che sia felice”.


AZIONE NONVIOLENTA<br />

“Giocare” per capire, per <strong>di</strong>alogare, per<br />

agire...<br />

Nell'ambito <strong>del</strong>le attività <strong>di</strong> ricerca <strong>del</strong><br />

Centro Interuniversitario IRIS (Istituto<br />

<strong>di</strong> Ricerche Inte<strong>di</strong>sciplinari sulla<br />

Sostenibilità), e <strong>di</strong> sperimentazione <strong>di</strong> percorsi<br />

formativi <strong>di</strong> educazione alla sostenibilità svolti in<br />

collaborazione tra l'Università <strong>di</strong> Torino e il Centro<br />

Stu<strong>di</strong> Sereno Regis è stato messo a punto un nuovo<br />

'gioco <strong>di</strong> ruolo', che fa seguito ad alcuni altri già<br />

pubblicati su tematiche socio ambientali<br />

1<br />

complesse e controverse .<br />

I giochi <strong>di</strong> ruolo consentono <strong>di</strong> affrontare<br />

problemi socio - ambientali complessi e controversi<br />

attraverso una simulazione nella quale sono<br />

coinvolti i partecipanti: a ciascuno viene affidata<br />

una 'carta <strong>di</strong> ruolo' in cui sono <strong>del</strong>ineati alcuni<br />

aspetti <strong>di</strong> un personaggio - dal nome, età,<br />

professione fino alle sue opinioni e comportamenti<br />

a riguardo <strong>del</strong> caso in questione.<br />

Ciascuno è invitato a 'entrare' nei panni <strong>del</strong><br />

personaggio e a cercare <strong>di</strong> sostenerne le ragioni con<br />

la maggiore efficacia e competenza possibile. Le<br />

carte sono <strong>di</strong>stribuite a caso, ed è possibile che alcuni<br />

giocatori si trovino a impersonare ruoli che non<br />

con<strong>di</strong>vidono: questa fase <strong>del</strong>l'attività richiede quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

'decentrarsi', e <strong>di</strong> vedere il problema con occhi altrui.<br />

Una volta entrati nei ruoli, i personaggi si<br />

<strong>di</strong>vidono in due gruppi, che rispetto alla questione<br />

in esame sostengono due posizioni opposte.<br />

All'interno <strong>di</strong> ciascun gruppo i personaggi si<br />

presentano, e <strong>del</strong>ineano insieme una strategia, in<br />

vista <strong>di</strong> un successivo <strong>di</strong>battito. In questa fase<br />

comincia a emergere la complessità <strong>del</strong>la situazione, e<br />

l'importanza <strong>di</strong> confrontarsi con altri membri <strong>del</strong>lo<br />

stesso 'schieramento' coor<strong>di</strong>nando e integrando le<br />

proprie competenze con quelle degli altri in vista <strong>di</strong> un<br />

fine comune.<br />

Il gioco prevede quin<strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito in cui due<br />

gruppi (portatori <strong>di</strong> idee opposte tra loro) si<br />

confrontano (<strong>di</strong> fronte ad alcuni 'moderatori' o a un<br />

gruppo <strong>di</strong> 'decisori'): ogni gruppo espone e<br />

argomenta con enfasi le proprie ragioni allo scopo<br />

<strong>di</strong> risultare più convincente <strong>del</strong>l'altro e <strong>di</strong> far<br />

1<br />

Tutti pubblicati dalle E<strong>di</strong>zioni Gruppo Abele: sul<br />

conflitto Palestina Israele, sulla questione degli<br />

allevamenti intensivi <strong>di</strong> gamberi in In<strong>di</strong>a, sul problema<br />

<strong>del</strong>la gestione <strong>del</strong>le acque in Sahel ecc.<br />

<strong>di</strong> Angela Dogliotti Marasso<br />

10<br />

prevalere la propria posizione.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista educativo questa fase è<br />

importante perché sollecita a esporre con chiarezza<br />

le proprie idee attraverso argomentazioni<br />

convincenti, e a contribuire alla presentazione<br />

collettiva nella prospettiva <strong>di</strong> 'vincere'.<br />

In una successiva fase si formano dei piccoli<br />

gruppi misti ai quali partecipano personaggi che<br />

provengono dai due schieramenti. Questa volta il<br />

loro compito - attraverso il <strong>di</strong>alogo e il reciproco<br />

ascolto è quello <strong>di</strong> mettere in luce, al <strong>di</strong> là dei<br />

sistemi <strong>di</strong> valori e degli interessi <strong>di</strong> cui sono<br />

portatori, anche i bisogni comuni, nella prospettiva<br />

<strong>di</strong> trasformare il conflitto (trascenderlo, secondo<br />

Galtung).<br />

Questa fase <strong>del</strong> gioco è particolarmente <strong>del</strong>icata,<br />

perché la nostra società è poco abituata all'ascolto<br />

rispettoso, alla sospensione <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>zio, alla<br />

ricerca riflessiva dei motivi profon<strong>di</strong> che<br />

in<strong>di</strong>rizzano le nostre scelte.<br />

I giochi <strong>di</strong> ruolo che abbiamo finora pubblicato<br />

affrontano e mettono in luce l'intreccio tra aspetti<br />

sociali, ambientali, economici <strong>di</strong> situazioni<br />

ambientate per lo più in altre aree <strong>del</strong> mondo (dal<br />

Me<strong>di</strong>o Oriente all'In<strong>di</strong>a, dagli USA all'Africa). Il<br />

gioco <strong>di</strong> ruolo sulla TAV/TAC in Valsusa ci porta a<br />

una situazione vicina, a tutti ben nota. Ma in tutti i<br />

casi emerge - attraverso la simulazione - che le<br />

<strong>di</strong>mensioni locali e globali si intrecciano, e che tutti<br />

noi, attraverso le nostre scelte e/o i nostri<br />

comportamenti, siamo parte in causa. E attraverso<br />

il gioco possiamo imparare sia a prendere<br />

coscienza <strong>del</strong>la nostra posizione, sia a elaborare<br />

modalità nonviolente per interagire con gli altri.<br />

Le esperienze fatte con i giochi precedenti, e una<br />

ricerca attualmente in corso realizzata attraverso<br />

interviste a persone coinvolte nel problema<br />

TAV/TAC , ci hanno permesso <strong>di</strong> mettere a fuoco<br />

alcuni aspetti cruciali, che peraltro caratterizzano<br />

tutte le gran<strong>di</strong> questioni socio ambientali dei nostri<br />

tempi:<br />

Nessuna<br />

persona da sola è in grado <strong>di</strong><br />

cogliere la complessità <strong>del</strong> problema in<br />

tutte le sue ramificazioni: alcuni se ne<br />

rendono conto, altri no;<br />

molto<br />

frequente è il meccanismo <strong>di</strong> <strong>del</strong>ega: per<br />

ciò che non si conosce si tende a dar cre<strong>di</strong>to ad


altri: per certe persone gli 'altri' sono gli<br />

scienziati, per qualcuno sono i politici, per<br />

qualcuno sono le persone che vengono<br />

<strong>di</strong>rettamente coinvolte;<br />

mentre la <strong>del</strong>ega si basa su un atteggiamento <strong>di</strong><br />

fiducia, può capitare il caso opposto: si fa cioè<br />

una scelta in negativo, perché una singola<br />

componente <strong>di</strong> uno schieramento viene<br />

considerata inaffidabile;<br />

spesso la presa <strong>di</strong> posizione, al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>le<br />

argomentazioni espresse, <strong>di</strong>pende da una<br />

visione <strong>del</strong> mondo profondamente ra<strong>di</strong>cata e il<br />

più <strong>del</strong>le volte implicita (se non inconsapevole).<br />

Questo rende problematico affidarsi a sondaggi<br />

per compiere scelte su problemi <strong>di</strong> questo<br />

genere;<br />

<br />

<br />

11<br />

<br />

CONDIVISIONE<br />

vi è scarsissima consapevolezza che esistano dei<br />

percorsi educativi in grado <strong>di</strong> sviluppare<br />

competenze per affrontare i conflitti in modo<br />

non <strong>di</strong>struttivo;<br />

altrettanto<br />

bassa è la consapevolezza che ogni<br />

azione umana, in<strong>di</strong>viduale e collettiva, è<br />

interconnessa con l'intera biosfera, in una rete <strong>di</strong><br />

inter<strong>di</strong>pendenze in buona misura a noi<br />

sconosciute.<br />

Il gioco <strong>di</strong> ruolo offre l'opportunità <strong>di</strong> sviluppare<br />

in parallelo sia una maggiore consapevolezza <strong>del</strong>la<br />

complessità dei sistemi naturali, sia competenze<br />

per affrontare in modo non <strong>di</strong>struttivo i conflitti<br />

che emergono nella <strong>di</strong>stribuzione, gestione e uso<br />

<strong>del</strong>le risorse, e cercare collettivamente dei percorsi<br />

creativi <strong>di</strong> trasformazione.<br />

Diaro <strong>di</strong> un viaggio in Perù<br />

Questa mattina sono stato svegliato da rumori<br />

nuovi: i galli che cantando a turno creano una<br />

hola,<br />

i cani che abbaiano, le accelerate dei moto<br />

taxi che contribuiscono a questo sottofondo musicale.<br />

Dapprima non capisco dove sono, sono rumori <strong>di</strong>versi<br />

dalla solita sveglia, poi ricordo il viaggio <strong>di</strong> ieri, la<br />

stanchezza <strong>del</strong>la giornata che non finiva mai, il cambio <strong>di</strong><br />

fuso orario, le immagini <strong>del</strong>l'attraversamento <strong>del</strong>la città<br />

nella notte, la <strong>di</strong>stesa, che pare infinita,<br />

<strong>del</strong>l'illuminazione pubblica, la calda accoglienza in<br />

comunità. Oggi è la vigilia <strong>di</strong> Natale e fervono i<br />

preparativi per festeggiare l'evento. Noi un po' spaesati<br />

passiamo la mattinata accompagnati da Luis a visitare le<br />

strutture <strong>del</strong>la comunità.<br />

Siamo a Lima e stiamo visitando la missione <strong>del</strong>la<br />

<strong>Comunità</strong> Missionaria <strong>di</strong> Villaregia: siamo venuti<br />

fin qui per conoscere come vive e opera la<br />

<strong>Comunità</strong> in Perù, ma siamo anche venuti a trovare<br />

padre Giorgio Parenzan (sacerdote triestino, ora<br />

appartenente alla <strong>Comunità</strong> Missionaria <strong>di</strong><br />

Villaregia, già responsabile <strong>del</strong>la pastorale<br />

giovanile <strong>del</strong>la nostra <strong>di</strong>ocesi e assistente dei<br />

giovani <strong>di</strong> Ac, nonchè vicario parrocchiale a Gesù<br />

Divino Operaio, ndr), al quale ci lega un profondo<br />

<strong>di</strong> Francesco Pavanello e Renata Longo<br />

affetto. La comunità al momento <strong>del</strong>la nostra visita<br />

è composta da 38 persone, tutte impegnate chi con i<br />

voti definitivi chi in formazione. Ci sono 18<br />

missionarie (tra cui la triestina Roberta Masci) e 10<br />

missionari, <strong>di</strong> cui 4 sacerdoti e 2 <strong>di</strong>aconi. Metà dei<br />

membri è <strong>italiana</strong> e l'altra metà latinoamericana o<br />

africana. Una decina <strong>di</strong> persone sono in formazione<br />

e la mattina, se il furgone “tiene”, vanno in centro a<br />

frequentare gli stu<strong>di</strong> teologici: alcuni nel seminario<br />

<strong>di</strong>ocesano e altri presso il seminario <strong>del</strong>le<br />

congregazioni. Lima è centro <strong>di</strong> formazione in<br />

America Latina anche per Comboniani, Salesiani,<br />

Carmelitani etc.<br />

Lima, megalopoli <strong>di</strong> 9 milioni <strong>di</strong> abitanti, è <strong>di</strong>visa<br />

in 5 <strong>di</strong>ocesi: una centrale, che raccoglie i quartieri<br />

“benestanti”, e 4 periferiche, povere o poverissime.<br />

La parrocchia, situata nel “barrio” Santa Maria<br />

<strong>del</strong> Trionfo, è affidata alla <strong>Comunità</strong> Missionaria <strong>di</strong><br />

Villaregia ed è intitolata alla Trinità, in sintonia con<br />

la spiritualità trinitaria <strong>del</strong>la comunità; ha una<br />

popolazione <strong>di</strong> 120.000 abitanti, simile per<br />

<strong>di</strong>mensione a U<strong>di</strong>ne o Lubiana, si trova a sud <strong>di</strong><br />

Lima e appartiene alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Lurin.<br />

L'attività pastorale, <strong>di</strong> fronte ad un numero <strong>di</strong>


abitanti così ampio, è <strong>di</strong>ffusa sul territorio e si<br />

svolge attorno a 9 cappelle, dove oltre alle<br />

celebrazioni si svolgono le varie attività<br />

parrocchiali e la catechesi.<br />

Per completare la visita alle strutture <strong>del</strong>la comunità<br />

dobbiamo attraversare un paio <strong>di</strong> isolati per andare alla<br />

casa <strong>del</strong>le missionarie e per visitare il centro me<strong>di</strong>co. Il<br />

paesaggio è “interessante”, la marea <strong>di</strong> luci viste ieri sera<br />

nascondeva strade con tracce <strong>di</strong> asfalto, buchi che<br />

assomigliano a crateri, strade <strong>di</strong> sabbia, immon<strong>di</strong>zie<br />

sparse ovunque che attirano “cercatori/selezionatori”,<br />

che per arrotondare la misera paga quoti<strong>di</strong>ana<br />

selezionano l'immon<strong>di</strong>zia per tipologia per poterla poi<br />

rivendere. Case ad un piano frequentemente non finite,<br />

piccoli negozi chiusi da inferriate, moto taxi che<br />

sfrecciano.<br />

Stiamo passando sotto un viadotto ferroviario e<br />

chie<strong>di</strong>amo cos'è, Luis ci spiega che è un progetto <strong>di</strong><br />

cooperazione internazionale<br />

<strong>del</strong>l'Italia, la metropolitana <strong>di</strong><br />

Lima, io ricordo che il<br />

governo Craxi aveva<br />

sban<strong>di</strong>erato quest'opera,<br />

chiedo se è utile, se collega al<br />

centro ed è funzionante. La<br />

risposta è ironica, non è mai<br />

stata completata, doveva<br />

raggiungere il centro e<br />

collegare la periferia sud a<br />

quella nord, ma si ferma<br />

alcuni chilometri prima: la<br />

parte completata non serve a<br />

nulla, viene attivata solo<br />

alcune volte per mantenere in<br />

efficienza la linea.<br />

La casa <strong>del</strong>le missionarie è un'oasi, un luogo<br />

accogliente: un piccolo giar<strong>di</strong>no fiorito dà ristoro<br />

non solo alla vista ma anche allo spirito.<br />

Al vicino centro me<strong>di</strong>co stanno <strong>di</strong>stribuendo la<br />

cioccolata alle persone in attesa, scopriamo che è<br />

una tra<strong>di</strong>zione natalizia. Il centro, pur spartano e<br />

funzionale, è in piena attività. Si entra nella sala<br />

d'attesa: ci sono mamme, anziani e bimbi. Colpisce<br />

subito che lo spazio per il personale è separato da<br />

una grata <strong>di</strong> metallo. I furti e la violenza sono un<br />

problema molto frequente e comune.<br />

Per la celebrazione <strong>del</strong>la vigilia an<strong>di</strong>amo con<br />

padre Giovanni e Bruna alla cappella <strong>di</strong> Virgin<br />

Immaculata,<br />

dove veniamo accolti calorosamente,<br />

baciati e abbracciati dai parrocchiani. La<br />

celebrazione è molto partecipata, ci presentiamo e<br />

alla fine e tutti ci vogliono ringraziare <strong>del</strong> solo<br />

nostro essere a fianco a loro per questa festività. La<br />

musica e il canto sono vivaci e gioiosi e verso la fine<br />

<strong>del</strong>la nostra permanenza nascerà in me il sospetto<br />

che senza almeno 2 tamburi, una chitarra e qualche<br />

12<br />

altro strumento a percussione la Messa non sia<br />

ritenuta liturgicamente “valida”.<br />

Ci spiegano che questa cappella è quella <strong>del</strong>la<br />

comunità più piccola, quasi in cima al serro, dove<br />

abitano le famiglie più povere <strong>del</strong>la parrocchia: ci<br />

sono alcuni bambini con evidenti problemi fisici o<br />

mentali. La cappella è molto semplice, la struttura<br />

ci pare conosciuta, poi verremo a sapere che è una<br />

baracca <strong>del</strong> terremoto <strong>del</strong> Friuli trasportata fin lì<br />

per un ulteriore ciclo <strong>di</strong> utilizzo.<br />

Donde es Belem? Ci chiede una stellina, qui oltre<br />

l'oceano, oltre le Ande non sa bene in che <strong>di</strong>rezione<br />

andare per cercare Betlemme. Cerca sul mappamondo<br />

ma Belem non c'è; cerca, chiede, ma non trova la<br />

<strong>di</strong>rezione giusta.<br />

Con questa domanda inizia una piccola scenetta<br />

natalizia a conclusione <strong>del</strong> pranzo natalizio.<br />

Pranzo che è stato offerto, come tutti quelli che<br />

mangeremo qui, dalla<br />

Provvidenza. In questo<br />

caso il dono giunge ai<br />

missionari e ai loro ospiti<br />

dalla comunità <strong>di</strong> una<br />

<strong>del</strong>le 9 cappelle.<br />

Non è facile capire<br />

dove sia nato Gesù in un<br />

mondo così lontano dal<br />

nostro, per noi<br />

Betlemme è una città<br />

conosciuta da almeno<br />

2000 anni, sappiamo che<br />

è in Palestina, dall'altra<br />

parte <strong>del</strong> Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

Ma per un peruviano è<br />

un altro mondo, non gli riesce facile capire dove sia,<br />

è più semplice immaginare che Gesù è nato sulle<br />

Ande, in un posto freddo e povero appunto.<br />

Ci raccontano che la liturgia più partecipata è<br />

quella <strong>del</strong> venerdì santo, la morte in croce, ben più<br />

sentita <strong>del</strong>la Messa <strong>di</strong> Pasqua, perché ci si identifica<br />

più facilmente con il dolore, con la fatica e la<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>del</strong>la vita quoti<strong>di</strong>ana che con la gioia <strong>del</strong>la<br />

resurrezione.<br />

La vita quoti<strong>di</strong>ana non è facile, la notizia <strong>di</strong> oggi è<br />

che una famiglia, vicina alla comunità, che stava in<br />

ospedale ad accu<strong>di</strong>re il nipote <strong>di</strong> due anni colpito<br />

da grave malformazione car<strong>di</strong>aca, la cui famiglia,<br />

vivendo in montagna, non poteva ne aveva i sol<strong>di</strong><br />

per venire in città ad accu<strong>di</strong>re il figlio, tornando a<br />

casa dopo la morte <strong>del</strong> bimbo avvenuta il giorno<br />

prima, già nel dolore più cupo, l'aveva trovata<br />

svaligiata dei pochi averi che vi erano.<br />

L'insicurezza, il furto sono aspetti connaturati <strong>di</strong><br />

queste periferie.<br />

Nella mattinata padre Giorgio ci ha<br />

accompagnati con un veloce giro in auto per il<br />

quartiere: nonostante le strade <strong>di</strong> sabbia e le case


non finite si leggono subito gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze<br />

sociali. Chi è emigrato in Usa o in Spagna o in Italia<br />

è riuscito a mandare a casa i sol<strong>di</strong> per far “bella” la<br />

casa, intonacare la facciata principale e colorarla.<br />

Si vive in mezzo ad un deserto che è la<br />

caratteristica <strong>di</strong> quest'area geografica, i monti<br />

“serri” che chiudono il panorama sono abitati quasi<br />

fino alla cima. Più sali meno servizi hai, non c'è<br />

l'acqua, la fognatura e le case <strong>di</strong>ventano scatole <strong>di</strong><br />

cartone e compensato.<br />

Saliamo sulla cima <strong>di</strong> un serro e ve<strong>di</strong>amo la<br />

<strong>di</strong>stesa <strong>di</strong> case a per<strong>di</strong>ta d'occhio, la polvere <strong>del</strong>la<br />

sabbia, mista all'umi<strong>di</strong>tà offusca il cielo e la vista da<br />

lontano è limitata.<br />

Ci colpisce una baracca <strong>di</strong> cartone e legno con la<br />

scritta Comeodor, chie<strong>di</strong>amo cosa siano, e alcuni<br />

giorni dopo Bruna ci accompagna per una visita ad<br />

alcuni <strong>di</strong> questi.<br />

Sono <strong>del</strong>le mense popolari<br />

costituite una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong><br />

anni fa, inizialmente dalla<br />

Caritas e poi sostenute dal<br />

governo, per far fronte ad un<br />

periodo <strong>di</strong> grande povertà.<br />

Danno da mangiare per<br />

circa un soles (25-30<br />

centesimi) a persona. In<br />

origine le donne si davano i<br />

turni per cucinare, chi<br />

lavorava poteva portare a<br />

casa gratis 5 pasti. Oggi<br />

frequentemente sono<br />

sempre le stesse donne a<br />

cucinare. Ma il servizio<br />

continua per gli adulti e<br />

anche i bambini, che<br />

possono passare a prendere<br />

il pasto finita la scuola,<br />

oppure prima <strong>di</strong> iniziarla<br />

(qui i doppi turni sono la<br />

norma), consentendo alle<br />

mamme <strong>di</strong> poter tornare più tar<strong>di</strong> dai lavori<br />

occasionali che trovano nel centro città. Adesso che<br />

è estate e non c'è la scuola sono <strong>di</strong>minuite le<br />

richieste, i pasti preparati in quello visitato si<br />

aggiravano tra gli ottanta e i centocinquanta, ma<br />

durante il periodo scolastico la richiesta aumenta. I<br />

comedor che visitiamo sono molto <strong>di</strong>versi, semplici,<br />

essenziali: ci sono alcuni pentoloni, un fornello e<br />

<strong>del</strong>le donne che tagliano e puliscono le verdure.<br />

Colpisce la provvisorietà <strong>di</strong> queste strutture, pareti<br />

<strong>di</strong> cartone, tetti in lamiera appoggiata, pavimenti in<br />

terra battuta, acqua alle volte corrente altre in<br />

secchi, la pulizia non impeccabile. Hermana Bruna<br />

è salutata ed è accolta calorosamente in ogni<br />

comedor:<br />

è lei che visitandoli tiene i contatti tra<br />

questi e la parrocchia. La <strong>Comunità</strong> cede ad alcuni<br />

dei comedor,<br />

a prezzi simbolici e concordati, i viveri<br />

13<br />

che riceve dall'Italia ed anche da aziende <strong>di</strong> Lima.<br />

Ci se<strong>di</strong>amo e ci troviamo quasi subito <strong>di</strong> fronte ad un<br />

piatto fumante <strong>di</strong> pollo e verdure cotte e ad un bicchiere<br />

<strong>di</strong> Inca Cola.<br />

Mi prende una stretta allo stomaco: se<br />

mangio il mio intestino reggerà? Se non mangio offendo<br />

certamente. Affronto con fatica le prime forchettate<br />

superando con <strong>di</strong>fficoltà l'ansia, ma il cibo è buono e non<br />

avrà effetti secondari. La signora che ci ha offerto il pasto<br />

è andata a prendere a casa sua le posate con cui<br />

mangiamo, non ci ha dato quelle usate da tutti. La bibita<br />

analcolica nazionale invece è proprio <strong>di</strong>fficile da<br />

deglutire: sa <strong>di</strong> gomma americana.<br />

Perù<br />

Il Perù è una democrazia <strong>di</strong> tipo presidenziale. È<br />

una democrazia fragile, con frequenti e pesanti casi<br />

<strong>di</strong> corruzione e appropriazione<br />

indebita ai più alti livelli<br />

istituzionali. In questo momento<br />

un peruviano su tre vive a Lima,<br />

mentre ogni anno lasciano il<br />

Perù principalmente verso gli<br />

Stati Uniti, la Spagna e l'Italia<br />

oltre 200.000 persone, un vero<br />

esodo. Lima ad inizio secolo<br />

contava circa 100 mila abitanti. Il<br />

drammatico aumento <strong>del</strong>la<br />

popolazione <strong>del</strong>la capitale verso<br />

la fine degli anni 80 è in parte<br />

conseguenza <strong>del</strong> conflitto<br />

armato nelle Ande tra i terroristi<br />

marxisti-maoisti <strong>di</strong> Sendero<br />

Luminoso e l'esercito: oltre<br />

80.000 civili uccisi, almeno un<br />

terzo dei quali ad opera<br />

<strong>del</strong>l'esercito. Una commissione<br />

denominata “Verità e<br />

riconciliazione” ha lavorato<br />

negli ultimi anni per raccogliere<br />

testimonianze e far luce<br />

sull'evolvere degli eventi, perchè la quantità <strong>di</strong><br />

persone coinvolte, le atrocità commesse sia dai<br />

guerriglieri che dall'esercito richiedono un<br />

processo lento <strong>di</strong> presa <strong>di</strong> coscienza, per ricostruire<br />

un tessuto sociale in cui l'altro non sia soprattutto<br />

una possibile spia <strong>del</strong> nemico.<br />

Le statistiche <strong>di</strong>cono che almeno il 25-30% <strong>del</strong>le<br />

case non ha l'acqua corrente, mentre<br />

l'illuminazione pubblica è ovunque, uno<br />

sterminato tappeto <strong>di</strong> luci che <strong>di</strong>segna la notte. La<br />

città è <strong>di</strong>visa in quartieri coor<strong>di</strong>nati da municipi.<br />

Ogni quartiere ha caratteristiche ben definite ed è<br />

facile riconoscere il tenore <strong>di</strong> vita degli abitanti<br />

dallo stato <strong>del</strong>le case e <strong>del</strong>le strade.<br />

Contrad<strong>di</strong>zioni<br />

Un pomeriggio an<strong>di</strong>amo a Lima per incontrare


una socia Servas. Servas è un associazione<br />

internazionale <strong>di</strong> ospitalità e conoscenza tra<br />

viaggiatori: avevamo contattato Luigina con la<br />

scusa che parlava italiano per poter conoscere<br />

alcuni aspetti <strong>di</strong> Lima visti da un citta<strong>di</strong>no che vi è<br />

nato e vi vive. Le chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> visitare con noi il<br />

centro storico, la zona <strong>del</strong> Duomo, <strong>del</strong> Palazzo <strong>del</strong><br />

governo <strong>del</strong>l'epoca coloniale e scopriamo strada<br />

facendo che lo fa per ospitalità ma molto contro<br />

voglia. Ci accorgiamo <strong>di</strong> aver messo in <strong>di</strong>fficoltà la<br />

ragazza, che passeggia veloce, insicura, tenendosi<br />

stretta la borsa, nascondendo la catenina d'oro e<br />

tappandosi il naso. La paura è evidente, ci spiega<br />

che non è il suo quartiere, che per le donne è<br />

pericoloso perché gli uomini rubano le borsette e<br />

non solo. Ci porta quin<strong>di</strong> nel quartiere <strong>di</strong><br />

Miraflores, dove pare <strong>di</strong> essere in una qualsiasi<br />

città europea, in un caffè ci racconta <strong>di</strong> sè e <strong>di</strong> come<br />

vive a Lima. Dai suoi racconti emerge con evidenza<br />

che ci sono <strong>del</strong>le vite parallele, che chi vive in centro<br />

non conosce cosa succede in periferia.<br />

Approfittiamo <strong>di</strong> un supermercato “all'europea”<br />

per cercare <strong>del</strong> latte fresco, perchè a colazione<br />

normalmente si usa il latte evaporato ed alcune<br />

italiane <strong>del</strong>la comunità ci hanno confidato il<br />

rimpianto per il “latte vero”. Dopo aver passato<br />

alcune ore nella parte centrale <strong>di</strong> Lima in<br />

compagnia <strong>di</strong> Luigina ammettiamo che, se<br />

avessimo organizzato un viaggio per visitare il<br />

Perù, avremmo cercato un albergo a Miraflores, le<br />

guide lo consigliano, è il quartiere più moderno<br />

<strong>del</strong>la città, oppure con ogni probabilità è in quel<br />

quartiere in cui avremmo trovato ospitalità<br />

attraverso un'associazione internazionale come<br />

Servas. Vi abbiamo visto anche la sede peruviana<br />

<strong>del</strong> movimento scout. Ma molto probabilmente<br />

non avremmo colto le enormi contrad<strong>di</strong>zioni che in<br />

questa metropoli vi sono.<br />

Aspetti pastorali<br />

Alcuni aspetti <strong>del</strong>l'attività pastorale che mi hanno<br />

colpito:<br />

1) il definirsi e quin<strong>di</strong> il sentirsi “una comunità<br />

parroco”, quin<strong>di</strong> una corresponsabilità forte tra<br />

missionari e missionarie, tra sacerdoti e laici<br />

consacrati. Penso alla solitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tanti parroci<br />

anche nel caso <strong>di</strong> parrocchie affidate a<br />

congregazioni religiose, alla fatica <strong>di</strong> vivere in<br />

pienezza questo servizio negli anni. Trovo<br />

allegramente e seriamente innovativa questa<br />

modalità <strong>di</strong> vivere il servizio <strong>di</strong> essere parrocchia;<br />

2) la catechesi per la prima comunione è detta<br />

“catechesi famigliare”. Ci metto un po' a capire, la<br />

proposta è semplice ma impegnativa: le famiglie<br />

che chiedono per i loro bimbi la Prima comunione<br />

si fanno responsabili <strong>del</strong>la preparazione dei loro<br />

figli. I genitori frequentano incontri settimanali con<br />

i catechisti, che con loro fanno un cammino <strong>di</strong><br />

14<br />

preparazione affidando ad ogni incontro un<br />

contenuto da comunicare quella settimana ai loro<br />

bambini, lo stesso argomento verrà ripreso la<br />

domenica dopo la Messa nell'incontro dei bimbi,<br />

ma sarà una attività giocata <strong>di</strong> rinforzo a ciò che i<br />

genitori hanno già raccontato in casa.<br />

È stato bello, rientrando a Trieste, trovare che una<br />

nostra amica, appassionata educatrice e catechista,<br />

sta proponendo <strong>di</strong> usare lo stesso metodo anche<br />

qui;<br />

3) l'anno liturgico, nella nostra esperienza, si<br />

sviluppa in parallelo con le attività <strong>del</strong>la<br />

parrocchia: il Natale con l'Avvento e la Pasqua con<br />

la Quaresima, che nella loro corretta successione<br />

cronologica ci accompagnano dall'autunno alla<br />

primavera; i più tenaci proseguono le attività fino a<br />

Pentecoste o al Corpus domini. È curioso che il<br />

Natale qui sia la festività <strong>di</strong> fine anno sociale, che la<br />

Quaresima possa cadere in piene vacanze estive<br />

(ve la immaginate una Quaresima passata a<br />

Barcola o a Lignano …?!) e che la Pasqua sia la<br />

prima festa <strong>del</strong>l'anno sociale, quella con cui si<br />

“ricompattano” le file <strong>del</strong>le attività parrocchiali!<br />

4) Sempre a proposito <strong>di</strong> liturgia: la Via Crucis è<br />

molto partecipata, mentre la veglia pasquale e la<br />

Messa <strong>di</strong> Pasqua sono poco sentite: la vicinanza a<br />

Cristo sofferente non sfocia <strong>del</strong>la gioia <strong>del</strong>la<br />

Resurrezione. La creatività pastorale ha portato a<br />

celebrare durante la notte <strong>di</strong> Pasqua la “Via Lucis”,<br />

che dalle cappelle si snoda fino alla chiesa<br />

parrocchiale dove celebrare la Messa <strong>del</strong>la notte <strong>di</strong><br />

Pasqua.<br />

Intorno agli anni '80 la Chiesa <strong>italiana</strong> nella sua<br />

azione pastorale sceglie <strong>di</strong> ispirarsi al tema<br />

“Comunione e <strong>Comunità</strong>”, in quanto il mistero<br />

<strong>del</strong>la comunione, centro <strong>del</strong> pensiero<br />

ecclesiologico <strong>del</strong> Vaticano II, e la sua traduzione in<br />

vita sono colti come premessa in<strong>di</strong>spensabile <strong>di</strong><br />

ogni rinnovamento. La <strong>Comunità</strong> <strong>di</strong> Villaregia<br />

nasce proprio in quegli anni e, come giovane Opera<br />

ecclesiale, si inserisce anch'essa in quella corrente<br />

<strong>di</strong> grazia che investe la Chiesa per rispondere alle<br />

attese <strong>del</strong>l'uomo contemporaneo. Essere <strong>Comunità</strong><br />

per la Missione ad gentes è il dono specifico ed<br />

originale <strong>di</strong> cui lo Spirito ha voluto farci depositari,<br />

si legge nel sito. Per condurci a questa meta, il<br />

Signore ha posto tre pilastri a fondamento <strong>del</strong>la<br />

<strong>Comunità</strong>: essere <strong>Comunità</strong> per la missione,<br />

sostenuta dal Dio provvidente.<br />

La <strong>Comunità</strong>, che ha ottenuto il riconoscimento<br />

pontificio il 26 maggio 2002, è presente in Italia, in<br />

Brasile, in Perù, a Porto Rico, in Messico e in Costa<br />

d'Avorio.


Della fortuna e <strong>del</strong>la bontà dei nostri<br />

desideri<br />

10 febbraio 2008<br />

Cari amici, quest'ultimo periodo è stato per<br />

me molto intenso e pieno <strong>di</strong> elementi<br />

positivi (qualcuno potrebbe leggere la<br />

cosa con “un quadro astrale favorevole”). Fatto sta<br />

che alcune cose che mi sono successe, mi danno<br />

grande voglia <strong>di</strong> vivere in questo mondo che, visto<br />

da altre prospettive mentali o forse semplicemente<br />

da altre postazioni geografiche, sembrerebbe<br />

molto triste, per alcuni un vero e proprio inferno.<br />

Voglio con<strong>di</strong>videre con voi e riflettere sul senso <strong>di</strong><br />

questi eventi poiché penso che da essi se ne possa<br />

trarre un insegnamento collettivo. Non mi va<br />

infatti <strong>di</strong> essere considerato una persona<br />

“fortunata” . Questo modo <strong>di</strong> pensare può generare<br />

invi<strong>di</strong>a che è un atteggiamento <strong>di</strong>struttivo che<br />

causa una serie <strong>di</strong> reazioni a catena che rovinano il<br />

mondo. Pertanto se non si tratta <strong>di</strong> “fortuna” mi<br />

piace scoprire e con<strong>di</strong>videre con voi perché,<br />

secondo me, certe volte le cose vanno bene e certe<br />

altre vanno male, se questa storia <strong>del</strong> bene e <strong>del</strong><br />

male che ci capita “a caso” non nasconda invece<br />

una nostra ignoranza, superata la quale, in realtà,<br />

non c'è più bene e male ma solo una evoluzione <strong>del</strong><br />

nostro mondo, un'evoluzione che passa anche<br />

attraverso sofferenze e incertezze, ma che ci porta<br />

verso maturazioni sempre più avanzate.<br />

Vi racconto una <strong>del</strong>le cose che mi sono accadute<br />

ultimamente.<br />

Come molti <strong>di</strong> voi sanno, ormai da più <strong>di</strong> un anno<br />

ho scelto un Vivaio <strong>di</strong> Piante grasse come luogo in<br />

cui esercitare il mio ruolo <strong>di</strong> sociologo presso il<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale.<br />

Infatti, dovendomi occupare <strong>di</strong> “inclusione<br />

sociale” e inserimento lavorativo <strong>di</strong> persone che<br />

hanno avuto o hanno tuttora problemi <strong>di</strong> malattia<br />

mentale, ho scelto <strong>di</strong> farlo sfruttando un mio hobby<br />

(quello dei cactus) e cercando <strong>di</strong> con<strong>di</strong>viderlo con<br />

vari utenti <strong>del</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale,<br />

anch'essi interessati a questo genere <strong>di</strong> piante o più<br />

in generale alla campagna e alla natura. (Per chi<br />

fosse interessato ho scritto assieme ai miei colleghi<br />

<strong>del</strong> Dipartimento e <strong>del</strong>la Cooperativa Solidarietà<br />

vari opuscoli che spiegano la storia <strong>di</strong> questo<br />

progetto)<br />

Conclusa la fase <strong>di</strong> formazione <strong>del</strong> gruppo che è<br />

1<br />

durata più <strong>di</strong> un anno, . stiamo ora cominciando a<br />

proporci l'obiettivo <strong>di</strong> trasformare un gruppo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Enzo Sanfilippo<br />

15<br />

interesse in un'attività economica. Qualcuno,<br />

anche dentro la Cooperativa, considera questa una<br />

vera “impresa da matti” E fin qui niente <strong>di</strong> strano,<br />

considerato il contesto….<br />

Come in ogni impresa che si rispetti, esaurita la<br />

fase ideativa, bisogna pensare ai sol<strong>di</strong>ni. È dunque<br />

arrivato il tempo <strong>di</strong> incrementare le ven<strong>di</strong>te e<br />

abbiamo perciò deciso <strong>di</strong> sperimentarci come<br />

ambulanti nei mercatini rionali <strong>del</strong>la città.<br />

Una collega era andata qualche mese fa<br />

all'assessorato attività produttive <strong>del</strong> comune per<br />

chiedere le informazioni sui costi <strong>di</strong> locazione e sui<br />

vari adempimenti per iniziare questa avventura,<br />

ma era stata presto bloccata dall'impiegato <strong>di</strong> turno<br />

che, in maniera abbastanza perentoria, le aveva<br />

detto: «presso i mercati possono esporre e vendere<br />

solo le “<strong>di</strong>tte in<strong>di</strong>viduali”. Se il soggetto <strong>di</strong> cui lei mi<br />

parla è una cooperativa (poco importa se <strong>del</strong>la<br />

tipologia “sociale”, cioè finalizzata all'inserimento<br />

<strong>di</strong> persone svantaggiate), non può presentare<br />

l'istanza».<br />

Certo era un piccolo colpo, ma pensai: «se si tratta<br />

(come in realtà si tratta ) <strong>di</strong> una legge, dovremo<br />

lavorare per mo<strong>di</strong>ficare questa legge. I tempi non<br />

saranno brevi, ma perseguiremo questo obiettivo:<br />

far presentare una proposta <strong>di</strong> legge che riservi in ogni<br />

mercato uno spazio per le cooperative sociali.<br />

Ne parlai<br />

con una mia amica consigliere comunale, la quale<br />

mi in<strong>di</strong>rizzò a sua volta da una sua collaboratrice<br />

che mi confermò il <strong>di</strong>spositivo legislativo, ma che,<br />

saggiamente, mi consigliò <strong>di</strong> chiedere ancora un<br />

incontro con un funzionario <strong>del</strong>l'assessorato per<br />

avere un parere definitivo sulla materia.<br />

Con santa pazienza richiesi più volte un incontro<br />

con questa persona cercando <strong>di</strong> superare i filtri<br />

<strong>del</strong>le varie segretarie che ogni volta mi <strong>di</strong>cevano:<br />

«<strong>di</strong>ca pure a me <strong>di</strong> che si tratta e io riferirò alla<br />

Dottoressa». Alla fine l'appuntamento fu fissato e,<br />

1<br />

Questo primo obiettivo è stato raggiunto poiché si è<br />

costituito al Vivaio un gruppo <strong>di</strong> circa 15 persone<br />

costituito da utenti in cura presso vari servizi <strong>di</strong> salute<br />

mentale, persone normodotate con funzioni <strong>di</strong><br />

tutoraggio tecnico,operatori <strong>del</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Salute<br />

Mentale (io e una collega psicologa) con funzioni<br />

riabilitative e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>la rete sociale,<br />

operatori <strong>del</strong>la cooperativa con funzioni <strong>di</strong><br />

coor<strong>di</strong>namento gestionale e amministrativo .


con la Vice Presidente <strong>del</strong>la Cooperativa, ci<br />

recammo in assessorato, convinti solo <strong>di</strong><br />

adempiere un passaggio necessario, ma non<br />

assolutamente sufficiente per raggiungere il nostro<br />

obiettivo in breve tempo. Fummo spiazzati invece<br />

2<br />

da un interlocutore gentile e intelligente , che,<br />

3<br />

resasi conto <strong>del</strong>la incongruità <strong>del</strong>la legge e <strong>del</strong>la<br />

bontà <strong>del</strong> nostro intento, imme<strong>di</strong>atamente cercò <strong>di</strong><br />

trovare l' escamotage (ovviamente legale), per<br />

raggiungere, nel giro <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> mesi il nostro<br />

agognato obiettivo impren<strong>di</strong>toriale; seduta stante<br />

ne parlò con l'assessore (che ci fu ad<strong>di</strong>rittura<br />

presentato durante l'incontro) e si mise al lavoro<br />

per la risoluzione tecnico-amministrativa <strong>del</strong><br />

nostro problema. Da un successivo contatto<br />

telefonico ho saputo che la cosa è andata a buon<br />

fine e, dal primo <strong>di</strong> aprile la cooperativa (come in<br />

passato altre onluss) gode <strong>di</strong> un permesso speciale<br />

per esporre e vendere le sue piantine in cinque<br />

mercati <strong>del</strong>la città.<br />

Vari altri problemi <strong>del</strong> Vivaio si stanno<br />

<strong>di</strong>panando con modalità e circostanze simili (il<br />

reperimento <strong>di</strong> volontari, <strong>di</strong> risorse strutturali, ecc.)<br />

Quello che mi chiedo è: in che situazione ci<br />

troveremmo oggi se ci fossimo accontentati <strong>del</strong>la<br />

prima risposta data dal funzionario: se cioè ci<br />

fossimo limitati a rispettare la legge esistente<br />

rinunciando al perseguimento rapido <strong>di</strong> un<br />

obiettivo sociale e impren<strong>di</strong>toriale?<br />

Provo a immaginare:<br />

- le ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> piante, nonostante gli sforzi <strong>di</strong><br />

organizzare stand presso parrocchie e circoli vari<br />

non sarebbero aumentate significativamente. In<br />

cooperativa sarebbe cresciuta ancor più la<br />

convinzione che questo è un settore che non va,<br />

sarebbe venuta meno la speranza <strong>di</strong> poter pagare in<br />

futuro - con i proventi <strong>di</strong> un'autonoma attività<br />

produttiva e commerciale - gli operatori e i vivaisti,<br />

molti dei quali a poco a poco, anche loro malgrado,<br />

avrebbero abbandonato il vivaio e la cooperativa in<br />

cerca <strong>di</strong> nuove occasioni <strong>di</strong> lavoro.<br />

2<br />

Situazione questa ormai veramente rara presso i<br />

nostri uffici pubblici….<br />

3<br />

Si tratta <strong>di</strong> una legge regionale su cui penso si possano<br />

riscontrare vizi <strong>di</strong> incostituzionalità dal momento che la<br />

tutela <strong>del</strong>la cooperazione è sancita dall'art. 45 <strong>del</strong>la<br />

Costituzione <strong>italiana</strong> che riconosce la funzione sociale<br />

<strong>del</strong>la cooperazione a base mutualistica e senza finalità <strong>di</strong><br />

speculazione privata, impegnando lo Stato a<br />

promuoverne lo sviluppo: mi chiedo: dove erano le<br />

centrali cooperative (Lega, Unione, Confcooperative,<br />

ecc. quando è stata scritta questa legge? ) ma non voglio<br />

qui aprire una riflessione politica che pure andrebbe<br />

fatta ma che snaturerebbero il contenuto <strong>di</strong> questa<br />

con<strong>di</strong>visione che riguarda aspetti <strong>di</strong> natura esistenziale,<br />

psicologica,spirituale.<br />

16<br />

Da quest' esperienza provo a trarre alcuni<br />

insegnamenti.<br />

1. Molti nostri desideri trovano ostacoli nel<br />

momento in cui mettiamo in pie<strong>di</strong> una strategia per<br />

perseguirli. Il problema non è l'ostacolo (che<br />

spesso, prima o poi, si supera), ma la bontà <strong>del</strong> nostro<br />

desiderio.<br />

Se, in coscienza, siamo convinti <strong>del</strong>la<br />

bontà dei nostri obiettivi dovremmo convincerci<br />

che non siamo noi a doverci adeguare alla realtà<br />

(attuale) <strong>del</strong>le cose, poiché noi facciamo parte <strong>di</strong><br />

quella realtà e adeguandoci ad essa bloccheremmo<br />

la sua possibile evoluzione. Al contrario è la realtà<br />

che in quel caso deve adeguarsi a noi e la bontà<br />

<strong>del</strong>l'obiettivo sarà il motore <strong>del</strong> cambiamento.<br />

Nel piccolissimo esempio da me vissuto una<br />

soluzione amministrativa già sperimentata<br />

rischiava <strong>di</strong> cadere nel <strong>di</strong>menticatoio. Il<br />

conformarsi poi ad una legge <strong>del</strong>lo Stato avrebbe<br />

bloccato un percorso che, al momento continuo a<br />

ritenere positivo, evolutivo per le persone<br />

coinvolte e per la collettività in cui esse sono<br />

4<br />

inserite .<br />

2. Ma come si fa ad essere sicuri <strong>del</strong>la bontà dei<br />

nostri desideri? Tutti percepiamo infatti che molto<br />

spesso i nostri desideri contengono, almeno in<br />

parte, <strong>del</strong>le nostre negatività: soprattutto sete <strong>di</strong><br />

profitto, <strong>di</strong> dominio, <strong>di</strong> possesso. In una parola<br />

<strong>di</strong>rei egoismo.<br />

Vorrei a questo proposito, richiamare la<br />

preghiera “Oh Dio <strong>di</strong> Verità” <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>,<br />

quando <strong>di</strong>ce:<br />

… Noi ti lo<strong>di</strong>amo, Signore, per quanto ci<br />

esau<strong>di</strong>sci,<br />

perchè questa preghiera è già un esau<strong>di</strong>mento,<br />

perchè noi ci rivolgiamo insieme a te,<br />

eleviamo il nostro volere, purifichiamo il nostro<br />

desiderio<br />

e poi ci accor<strong>di</strong>amo…<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la spiritualità <strong>di</strong> tipo teista <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vasto</strong>, in cui non tutti si riconosceranno, ritengo<br />

5<br />

tuttavia che molte persone, <strong>di</strong>versamente credenti ,<br />

possano concordare sul fatto che ogni uomo sia<br />

chiamato a compiere un “lavoro su <strong>di</strong> sé”, per<br />

capire quanto <strong>di</strong> ciò che egli desidera possa essere<br />

purificato, mo<strong>di</strong>ficando pertanto continuamente i<br />

propri orientamenti verso la realtà esterna. La<br />

seconda parte <strong>del</strong> lavoro sta invece nella<br />

<strong>di</strong>mensione collettiva in cui si definisce insieme il<br />

desiderio e ci si accorda affinché possa <strong>di</strong>ventare<br />

una volontà comune….La buona riuscita <strong>di</strong> questo<br />

4<br />

Potrei domani perdere questo convincimento e<br />

rivedere le conclusioni che sto traendo.<br />

5<br />

Cosa vuol <strong>di</strong>re “non credenti” ?


lavoro che necessariamente passa attraverso<br />

conflitti sarà un' ulteriore verifica <strong>del</strong>la bontà degli<br />

obiettivi da cui eravamo partiti.<br />

3. La parola “legalità” secondo il Grande<br />

Dizionario <strong>del</strong>l'uso <strong>di</strong> Tullio De Mauro significa<br />

“l'essere legale, conforme alla legge”. Per favore<br />

non venite a <strong>di</strong>rmi che significhi più <strong>di</strong> questo,<br />

altrimenti dovremo trovare un altro termine che<br />

significhi solo questo. Ciò che voglio <strong>di</strong>re, con una<br />

certa forza, a tanti amici e gruppi che parlano con<br />

grande enfasi <strong>di</strong> legalità è che sulla legalità non può<br />

basarsi nessuna educazione (centrata su un libero<br />

lavoro maieutico), nessuna politica (chiamata a<br />

cambiare e/o a scrivere nuove leggi, ), nessun lavoro<br />

spirituale (basterebbe leggere il Vangelo e riflettere<br />

su cosa ci <strong>di</strong>ce a proposito <strong>del</strong>la legge). Se<br />

dobbiamo esprimere un concetto che non trova un<br />

corrispettivo terminologico bisogna trovare una<br />

<strong>ARCA</strong> NEL MONDO<br />

17<br />

nuova definizione altrimenti si va <strong>di</strong> equivoco in<br />

equivoco. Gandhi istituì ad<strong>di</strong>rittura un concorso <strong>di</strong><br />

idee per coniare il termine satyāgraha dal<br />

momento che il termine resistenza passiva, in uso<br />

per rappresentare ciò che lui andava proponendo e<br />

mettendo in pratica non lo sod<strong>di</strong>sfaceva affatto.<br />

Ma il nostro vocabolario contiene vari termini che<br />

a mio avviso possono essere usati all'uopo.<br />

Uno <strong>di</strong> questi è responsabilità ossia possibilità <strong>di</strong><br />

prevedere, scegliere e correggere il proprio<br />

comportamento in funzione <strong>del</strong>le domande e <strong>del</strong>le<br />

sfide che la realtà <strong>del</strong> mondo ci pone. A questa<br />

possibilità possiamo educarci quoti<strong>di</strong>anamente<br />

come singoli e come gruppi, nel tentativo <strong>di</strong><br />

con-formarci alle leggi evolutive <strong>del</strong> mondo, leggi<br />

che richiamano <strong>di</strong>mensioni profonde e comunque<br />

plurali e pertanto non scrivibili in nessun co<strong>di</strong>ce<br />

6<br />

una volta per tutte.<br />

Rapporto attività <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> francofona<br />

L'Arca in Francia è sud<strong>di</strong>visa in 5 Regioni:<br />

Ouest: Nantes, Riec sur Belon: In questa regione<br />

vivono 6 impegnati che partecipano abbastanza<br />

attivamente nella vita associativa locale e nelle<br />

attività non-violente molto sviluppate in quelle<br />

zone: OGM, PAC, EPR, BIO….<br />

Molto attiva la rete “Cohérence” <strong>di</strong> Jean-Claude<br />

Pierre.<br />

Est: Strasbourg: Partecipato alla manifestazione<br />

anti-EPR così come al <strong>di</strong>giuno <strong>di</strong> 7 giorni per<br />

moratoria OGM. In ottobre 2° incontro “Nonviolenza<br />

in Alsace” con 50-60 membri <strong>di</strong> altre<br />

associazioni (MAN, SOC,Pax Cristi ecc…)<br />

L'Ebrouelle: 3 impegnati che accolgono <strong>di</strong>versi<br />

giovani in <strong>di</strong>fficoltà. Partecipano attivamente al<br />

collettivo regionale <strong>del</strong>la Decénie “Non-violenza e<br />

Pace Lorraine”; hanno animato la Giornata <strong>del</strong>la<br />

Pace a Sion in settembre.<br />

Lorraine: Al Consiglio Generale <strong>di</strong> Nancy, in<br />

novembre, il gruppo <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> ha allestito uno<br />

stand al Mercato <strong>del</strong> Mondo. Abbiamo presentato<br />

(traduzione a cura <strong>di</strong> Laura <strong>Lanza</strong>)<br />

gli interventi attuali <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> a Tata a Buenos Aires<br />

(Casa <strong>del</strong> Arca), così come Jeunesse et Nonviolence<br />

sul piano <strong>del</strong>l'Educazione. L'esposizione<br />

ha riscosso successo e gli incontri molto interesse.<br />

Continuiamo le relazioni con la Casa <strong>del</strong> Arca, in<br />

questo momento con Kaatje Borquez che cerca <strong>di</strong><br />

migliorare i lavori <strong>del</strong>la coop <strong>di</strong> lavori a maglia<br />

animata da Monica. Ven<strong>di</strong>amo una parte dei loro<br />

prodotti per aiutare laggiù le donne <strong>del</strong>le<br />

bidonville. Cerchiamo sovvenzioni e sponsor per<br />

finanziare le spese <strong>di</strong> trasporto. Buona<br />

collaborazione fra noi. Stiamo lavorando al nostro<br />

sito internet per facilitare i rapporti con gli altri<br />

gruppi <strong>del</strong>la regione (MAN, MIR, MOC, Pax<br />

Cristi…), con l'Argentina e con gli altri gruppi<br />

<strong><strong>del</strong>l'Arca</strong><br />

www.communautearchelorraine.org/index.htlm<br />

Rhones-Alpes: Casa <strong>di</strong> St.Antoine, fraternità<br />

village St.Antoine, Valence, Lyon, Annecy et<br />

6<br />

Questo termine non è legalismo, termine <strong>di</strong>spregiativo<br />

,poiché la legalità non sempre è negativa!<br />

Ho già affrontato questo argomento nel volume da me<br />

curato Nonviolenza e mafia, Trapani, DG E<strong>di</strong>tore, 2005


fraternità du sud-est.<br />

Incontro con i giovani<br />

Jean-Baptiste Ne<strong>del</strong>cu ci ha parlato <strong>del</strong>la sessione<br />

per i giovani sulla vita comunitaria che ha<br />

organizzato a St Antoine con Maria Legland e<br />

Maria Ochoa. È molto motivato nel trasmettere<br />

cosa è l'Arca perché altri si possano interessare e<br />

impegnarsi. Questa sessione è stata un successo,<br />

molti sono stati toccati nel profondo, sia i giovani<br />

che le persone <strong>del</strong>la comunità, e probabilmente<br />

l'iniziativa verrà ripetuta. Jean Baptiste ha scritto<br />

un articolo al riguardo nelle Nouvelles de l'Arche.<br />

Casa comunitaria <strong>di</strong> St Antoine:<br />

continuiamo, come<br />

facciamo da <strong>di</strong>versi anni ormai, i nostri vari<br />

interventi nelle scuole. Anna ha presentato <strong>Lanza</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> in una scuola soufi e ha parlato <strong>di</strong> nonviolenza<br />

e <strong>di</strong> OGM in Vandea. Abbiamo<br />

partecipato anche ad iniziative nel nostro villaggio,<br />

per es. al “Festiforum” dove vi sono state<br />

conferenze e laboratori su temi come l'ecologia e<br />

vita alternativa. Jorge ha partecipato alla fine <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>cembre all'incontro Zapatista in Chapas in<br />

Messico e ne ha approfittato per passare qualche<br />

giorno con loro. Abbiamo così potuto avere notizie<br />

<strong>di</strong>rette <strong>di</strong> cosa succede in quei luoghi.<br />

Seguiamo e sosteniamo anche Anna nelle sue<br />

peripezie con la giustizia per l'azione contro gli<br />

OGM e abbiamo accettato <strong>di</strong> prestarla ancora alla<br />

CANVA fino alla San Michele data alla quale<br />

rinnoveremo tutti gli incarichi per i prossimi 3 anni.<br />

A febbraio si è svolto “Salon Primevère” a Lyon<br />

dove un gruppo <strong>di</strong> noi e <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> <strong>del</strong>la regione ha<br />

tenuto uno stand comune.<br />

In giugno Michel Nodet ha partecipato<br />

all'incontro <strong>di</strong> Churgh & Peace. In agosto sessione<br />

“Carrefour <strong>del</strong>la non-violenza” con la CNV.<br />

Incontro <strong>di</strong> Pentecoste: Proposte per i prossimi<br />

anni :<br />

- che uno schema <strong>di</strong> tutto ciò che c'è da fare<br />

sia trasmesso da un anno all'altro.<br />

- Lasciar posto alla creatività e<br />

personalità <strong>di</strong> ogni regione<br />

- Una piccola équipe fissa dovrebbe<br />

lavorare con le varie regioni<br />

- Prendere contatto con una persona <strong>del</strong><br />

gruppo <strong>del</strong>l'anno precedente<br />

- Legami via internet<br />

Sud-Mé<strong>di</strong>terrannée: Montpellier, Perpignan,<br />

Toulon, Hauts cantons (Case comunitarie e Bédarieux),<br />

Larzac.<br />

- Il collettivo per la nonviolenza dei Hauts<br />

Cantons, al quale partecipano attivamente i<br />

membri <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> <strong>del</strong> settore, ha organizzato una<br />

conferenza con J.M. Muller il 31 marzo; il 27 ottobre<br />

verrà P. Tahbi a Bédarieux.<br />

- Il gruppo “Habitat solidarie” ha tenuto<br />

uno stand il 6 maggio a Ceilhes al<br />

18<br />

-<br />

-<br />

Salone <strong>di</strong> Ecohabitat.<br />

Incontro regionale <strong>di</strong> primavera a<br />

Montpellier con Daniel Vigne.<br />

Gli incontri à Mèze (50-70 persone)<br />

avranno per tema quest'anno “Lo<br />

spirituale, il religioso, il sacro” con F.<br />

Rognon.<br />

La Borie:<br />

Accoglienza: gruppo <strong>di</strong> una quin<strong>di</strong>cina<br />

<strong>di</strong> persone in formazione agricola - Assemblea<br />

generale <strong>del</strong>la SCI (società proprietaria <strong>del</strong><br />

Domaine) gruppo dei postulanti <strong>di</strong> St Antoine<br />

Sesshin - Campo <strong>di</strong> famiglie - Campo giovani<br />

“Jeunesse et Non-Violence” a Jaoul - Gruppo <strong>del</strong><br />

MIR italiano - Campo internazionale <strong>di</strong> scambio<br />

interculturale per l'educazione alla non-violenza<br />

(Jeunesse et Non-violence in collaborazione con<br />

'Palestinian Vision', 'I Rabbini per i <strong>di</strong>ritti umani' e<br />

'Paz y Trabajo') per ragazzi da 18 a 25 anni<br />

provenienti da Palestina, Iaraele, Spagna e Francia<br />

sul tema <strong>del</strong>l'educazione alla pace e alla risoluzione<br />

dei conflitti me<strong>di</strong>ante la non-violenza.<br />

Eventi: partecipazione al convegno su <strong>Lanza</strong> a<br />

Toulouse e sessione <strong>di</strong> canto con M.Pierre Bovy,<br />

formazione intensiva con Rhédouane, animatore<br />

CNV <strong>di</strong> Montpellier.<br />

La Fleyssière:<br />

durante l'inverno-primavera: un<br />

gruppo <strong>di</strong> “faucheurs” (falciatori OGM) è venuto a<br />

lavorare con noi; poi dei “déboulonneurs de pub”<br />

(“buttafuori dei pub”) ci hanno chiesto una<br />

sessione <strong>di</strong> formazione alla non-violenza e alla vita<br />

spirituale. Scoperta <strong>del</strong>la CNV con la presenza <strong>di</strong><br />

Rhédouane, con il quale speriamo <strong>di</strong> continuare la<br />

formazione. Inoltre una giornata <strong>di</strong> scambio con<br />

J.Marie Muller sui suoi interventi in Africa e<br />

Israele.<br />

Le nostre sessioni estive: “Gestione dei conflitti”,<br />

“Danze dei Balcani”, “Yoga e passeggiate nei<br />

boschi”<br />

Amici <strong>di</strong> Nogaret:<br />

varie sessioni<br />

SVIZZERA:<br />

Bienne, Fribourg, Lausanne,<br />

Yverdon, Neuchatel e alcuni membri in Svizzera<br />

tedesca. Sei impegnati vivono (con altri) in<br />

comunità a Chambrelien.<br />

Le azioni e l'impegno dei membri sono<br />

generalmente <strong>di</strong> tipo personale o condotti in seno<br />

ad altri gruppi (in Svizzera, densamente popolata,<br />

vi è un tessuto associativo locale forte).<br />

Qualche esempio: partecipazione alle azioni<br />

contro il mais transgenico - interpellanza <strong>del</strong> nostro<br />

Ministero Affari esteri a proposito <strong>del</strong>l'intervento<br />

<strong>di</strong> Israele nel Libano petizione contro<br />

l'esportazione <strong>di</strong> materiale per la guerra viaggio in<br />

Israele e contatti sul posto con bambini arabi<br />

e<strong>di</strong>zione <strong>del</strong> libro <strong>di</strong> François Choffat “Hold up<br />

sulla salute” (opera molto interessante che ci<br />

riguarda tutti, me<strong>di</strong>ci, malati, terapeuti)


pubblicazione e programmi ra<strong>di</strong>ofonici su Pierre<br />

Ceresole, fondatore <strong>del</strong> Servizio Civile<br />

Internazionale sostegno all'azione dei Cousin nel<br />

Burkina Faso…..<br />

Oltre alle attività agricole e <strong>di</strong> accoglienza a<br />

Chambrelien, Suzanne Jossi-Jutzet <strong>di</strong>rige ora una<br />

scuola materna (tipo Steiner) in una <strong>del</strong>le case <strong>del</strong>la<br />

comunità.<br />

BELGIO:<br />

Per informazioni vogliate contattare gli<br />

amici e impegnati <strong>del</strong> Belgio - Georgia Henningsen<br />

tel. 00322 7353831.<br />

Un nuovo gruppo <strong>di</strong> amici <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> si incontra<br />

da due anni ogni 2 mesi a Parigi. Per informazioni:<br />

François Refrégiers (francois.refregiers@free.fr)<br />

Formazione :<br />

Questa équipe, composta da Chantal, Criquet,<br />

Claude e Michèle si è riunita 4 volte nel 2006 e due<br />

per ora nel 2007.<br />

Abbiamo considerato importante proporre che vi<br />

sia la presenza <strong>di</strong> un tutore per un rapporto più<br />

personale nell'approfon<strong>di</strong>re l'insegnamento e per<br />

entrare eventualmente in un ciclo <strong>di</strong> formazione<br />

già iniziato nel caso <strong>di</strong> un nuovo arrivato.<br />

Abbiamo stabilito un elenco <strong>di</strong> temi che<br />

dovrebbero far parte <strong>di</strong> una carpetta da dare a tutti i<br />

postulanti (ogni paese nella propria lingua) :<br />

- Storia <strong>del</strong>la nonviolenza e dei suoi<br />

testimoni;<br />

- Cronologia <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> (documento al quale<br />

19<br />

sta lavorando Michèle);<br />

Fondamenti e organizzazione <strong>del</strong>la<br />

comunità <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong>;<br />

Dépliant <strong>di</strong> presentazione dei gruppi, <strong>del</strong>le<br />

fraternità e <strong>del</strong>le case comunitarie nei vari<br />

paesi e in<strong>di</strong>rizzi <strong>del</strong>le persone da<br />

contattare;<br />

Tecniche <strong>del</strong>la comunicazione non<br />

violenta: risoluzione dei conflitti, <strong>di</strong>verse<br />

possibilità <strong>di</strong> riunione, come prendere le<br />

decisioni….<br />

Storia <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> religioni….”<br />

Abbiamo dato molto <strong>del</strong> nostro tempo e energia<br />

per la preparazione <strong>del</strong> “contenuto” dei laboratori<br />

e/o incontri per l'Assemblea annuale <strong>di</strong> St.<br />

Antoine, che abbiamo considerato essere un<br />

momento <strong>di</strong> formazione continua per i membri<br />

impegnati e un'occasione d'immersione nella<br />

cultura <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> per tutti i nuovi partecipanti.<br />

Qui <strong>di</strong> seguito l'or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno <strong>del</strong> nostro<br />

incontro <strong>del</strong> 5 maggio a Montpellier :<br />

1. Lavoro sul cammino <strong>del</strong> postulante dalla<br />

richiesta fino all'impegno:<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

La sua richiesta: a chi deve trasmetterla ?<br />

-<br />

-<br />

-<br />

-<br />

Il tutore e il gruppo <strong>di</strong> riferimento<br />

La durata e il contenuto <strong>del</strong>la<br />

formazione<br />

Il <strong>di</strong>scernimento e la decisione<br />

L'impegno<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> e la settimana <strong>di</strong> Solidarietà<br />

Internazionale a Louviers<br />

Quest'anno, per “la settimana <strong>del</strong>la<br />

solidarietà internazionale”, che da molto<br />

tempo viene organizzata a Louviers, in<br />

Francia, l'Amministrazione Comunale <strong>di</strong> quella<br />

città, l'Istituto <strong>di</strong> ricerche e <strong>di</strong> formazione <strong>del</strong><br />

movimento per una alternativa non-violenta<br />

(IFMAN), il Movimento per una alternativa nonviolenta<br />

(MAN), il Comitato francese <strong>del</strong><br />

gemellaggio Louviers-San Vito, hanno voluto far<br />

coincidere l'inizio <strong>del</strong>le varie manifestazioni in<br />

programma con il 40° <strong>del</strong>la conferenza che <strong>Lanza</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> tenne nella città <strong>di</strong> Louviers il 17<br />

novembre 1967. L'incontro-<strong>di</strong>battito che è stato<br />

proposto ha avuto per tema “<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> una<br />

via per la Pace”.<br />

All'iniziativa è stata invitata una <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong><br />

Comune <strong>di</strong> San Vito composta dal Sindaco,


l'assessore alla cultura e dal responsabile <strong>del</strong>la<br />

biblioteca G. Zaccaria (responsabile a S. Vito <strong>del</strong>le<br />

opere e documenti <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> presenti in loco); è stata<br />

anche invitata la responsabile generale <strong>del</strong>la<br />

<strong>Comunità</strong> <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> Michèle Le Boeuf.<br />

Alla manifestazione erano presenti anche alcuni<br />

fra gli organizzatori <strong>del</strong>la conferenza <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong><br />

1967 fra i quali Fernand Hing. Quest'ultimo, <strong>di</strong><br />

origini vietnamite, conobbe <strong>Lanza</strong> nei primi anni<br />

'50 nella comunità <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> presente in Marocco<br />

Notizie da «Nouvelles de l'Arche»<br />

Pubblichiamo alcune notizie estratte dal<br />

notiziario <strong>del</strong>l’Arca Francese<br />

Appuntamenti:<br />

Parigi 30-31 maggio/1 giugno : “Salone <strong>del</strong>le<br />

Iniziative <strong>di</strong> Pace”<br />

presso la Cité des Sciences et de<br />

l'Industrie de la Villette a Parigi. Come ogni anno<br />

vengono presentate molte iniziative da parte degli<br />

espositori, animazioni <strong>di</strong> vario genere e un ciclo <strong>di</strong><br />

tavole rotonde e conferenze che mostreranno la<br />

cultura <strong>del</strong>la non-violenza e <strong>di</strong> pace nelle sue<br />

<strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni: educazione, giustizia,<br />

risoluzione dei conflitti, me<strong>di</strong>azione, <strong>di</strong>ritti umani,<br />

sviluppo sostenibile, <strong>di</strong>alogo interculturale e<br />

interreligioso, <strong>di</strong>sarmo.<br />

UNIVERSITÀ ESTIVA<br />

DELL'<strong>ARCA</strong><br />

La Borie Noble, La Fleyssière, Nogaret,<br />

18-19-20 luglio 2008<br />

L'iniziativa si rivolge ad ogni persona<br />

interessata all'esperienza <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> e che desidera<br />

con<strong>di</strong>vidervi la propria esperienza. Attraverso<br />

ateliers,<br />

tavole rotonde e insegnamenti essa potrà<br />

far partecipe gli altri <strong>di</strong> ciò che la fa vivere e<br />

accogliere il sapere <strong>di</strong> cui gli altri sono portatori.<br />

Questa università estiva s'ispira alle università<br />

popolari che furono lanciate dal pastore luterano<br />

danese Nicolai Frederik Severin Grundtvig (1783-<br />

1872). Lo scopo non è determinare scelte politiche,<br />

come le università estive dei partiti politici, nè<br />

insegnare saperi nel senso universitario <strong>del</strong><br />

20<br />

dove viveva. Trasferitosi poi in Francia nella<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>del</strong>la Borie Noble, da questa andò , a<br />

pie<strong>di</strong>, in varie città francesi, per far conoscere il<br />

pensiero <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong>, fino ad arrivare a Louviers, dove<br />

si stabilì. Fu lui che nel 1967 propose agli amici <strong>di</strong><br />

invitare Shantidas a Louviers.<br />

[dal mensile «Il Punto» n. 12, Dicembre 2007 , San Vito<br />

dei Normanni (BR)]<br />

termine. L'Arca non è un partito politico, nè una<br />

chiesa, né una setta. Il suo operare per la giustizia,<br />

la pace, il rispetto <strong>del</strong>l'altro la porta a con<strong>di</strong>videre<br />

molti dei suoi impegni con altri movimenti. In<br />

ascolto <strong>del</strong>le preoccupazioni sociali <strong>del</strong> momento,<br />

l'università estiva <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> propone <strong>di</strong> riflettere<br />

assieme sulle ricerche alternative, ascoltare ciò che<br />

<strong>di</strong> nuovo viene detto a proposito <strong>del</strong>la nonviolenza,<br />

approfon<strong>di</strong>re lo sviluppo personale,<br />

progre<strong>di</strong>re nel riconoscimento <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione<br />

personale <strong>del</strong>l'essere.<br />

Conferenze e tavole rotonde:<br />

- A proposito <strong>del</strong>la conciliazione, con Daniel<br />

Vigne(dottore in filosofia e teologia) : “Le cose e gli<br />

esseri non sono pensabili senza i legami che li<br />

mettono in relazione gli uni con gli altri. Questo è<br />

vero su tutti i piani: spirituale e concettuale, ma<br />

anche naturale, biologico, ecologico…niente è a se<br />

stante, tutto è in relazione”<br />

Tutta l'opera <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> può essere posta<br />

sotto il segno <strong>del</strong>la Conciliazione. La sua filosofia<br />

centrata sull'idea <strong>di</strong> relazione, la sua visione<br />

<strong>del</strong>l'uomo in ricerca <strong>di</strong> unità esteriore e interiore, i<br />

suoi impegni sociali, il suo progetto comunitario, la<br />

sua riflessione religiosa…Vedremo come l'idea<br />

<strong>del</strong>la “coincidenza degli opposti” abita e anima<br />

questo pensiero potente, senza dubbio uno dei<br />

maggiori <strong>del</strong> XX secolo. Segue Forum e scambio <strong>di</strong><br />

opinioni.<br />

- Piste per la decrescita.<br />

Proiezione-conferenza<br />

seguita da <strong>di</strong>scussione, con François Schneider<br />

(esperto ricercatore in ambiente e decrescita)<br />

Si tratta <strong>di</strong> ridurre la produzione, ridurre il<br />

consumismo e <strong>di</strong>vidersi il lavoro perché nessuno<br />

sia escluso. Trasformare la maggior efficacia e una


maggiore sobrietà in tempo per sé e per gli altri, in<br />

ecosistemi protetti, in relazioni umane…piuttosto<br />

che lasciarsi prendere a livello in<strong>di</strong>viduale e sociale<br />

da un “SEMPRE PIÙ” dagli effetti <strong>di</strong>struttivi,<br />

legato alla visione espansionistica <strong>del</strong>la crescita.<br />

- La <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza civile,<br />

conferenza e tavola<br />

rotonda condotta da Jean Baptiste Libouban<br />

“ Sopprimere la <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza civile, equivale a mettere<br />

la coscienza in prigione”<br />

(Gandhi)<br />

Perché e come alcuni fra noi si sentono obbligati a<br />

<strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>re alla legge quando tutte le vie<br />

democratiche sono chiuse, e quando si tratta <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fendere i <strong>di</strong>ritti umani o <strong>di</strong> lottare contro pratiche<br />

che mettono in grave pericolo l'ambiente in cui<br />

viviamo.<br />

Con la partecipazione <strong>del</strong> DAL RESF (Alain<br />

Richard) e FAUCHEURS VOLONTAIRES (José<br />

Bové)<br />

ATELIERS<br />

Artigianati artistici:<br />

- Lana felpata<br />

- Scrittura, Arte, Pensiero<br />

- Terra (argilla)<br />

Il corpo e la salute:<br />

- Me<strong>di</strong>cina naturale<br />

- Danza<br />

La voce e la persona:<br />

- Scoperta <strong>del</strong>la risonanza sonora nel corpo<br />

21<br />

-<br />

Teatro<br />

VITA DELL’<strong>ARCA</strong><br />

La rigenerazione attraverso il camminare afgano:<br />

sincronizzazione armonica <strong>del</strong> passo e <strong>del</strong> respiro<br />

che permette una pulizia salutare a livello cellulare<br />

e apre la via alla conoscenza <strong>di</strong> sé ponendosi<br />

presenti al presente.<br />

GRUPPI DI LAVORO<br />

- <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>, una filosofia <strong>del</strong>la Relazione,<br />

con Daniel Vigne<br />

- Comunicazione non-violenta (CNV), con<br />

Bernard e Simone Dangeard<br />

- Giochi cooperativi, con Alain Joffre<br />

- Impegno in azioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza civile,<br />

incontri con persone che partecipano ad<br />

azioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>enza civile, coor<strong>di</strong>nati<br />

da Jean B. Libouban.<br />

[da «NOUVELLES DE L'ARCHE» N.3<br />

aprile,maggio,giugno 2008 Per dettagli logistici e<br />

ulteriori informazioni: G. Sentou<br />

gerard.sentou@alicedsl.fr ]<br />

LA BASE DI SIGONELLA: SICUREZZA,<br />

INDIFFERENZA O INQUIETUDINE?<br />

Sabato 24 Maggio 2008 Aula Magna ex-<br />

Monastero dei Benedettini Piazza Dante<br />

Catania<br />

Convegno organizzato da:<br />

Pax Christi <strong>Comunità</strong> <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> <strong>Comunità</strong><br />

Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo <strong>di</strong> Catania<br />

Mosaico <strong>di</strong> Pace Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Catania<br />

Che cosa rappresentano per noi le basi militari NATO<br />

in Italia ed in particolare la base <strong>di</strong> Sigonella nei pressi <strong>di</strong><br />

Catania? Sono fonte <strong>di</strong> sicurezza o <strong>di</strong> pericolo? Hanno<br />

scopi <strong>di</strong>fensivi o offensivi? Quali sono i rapporti <strong>del</strong>la<br />

base <strong>di</strong> Sigonella con lo Stato italiano? E c'è un filo<br />

<strong>di</strong>retto tra la base e i vari teatri <strong>di</strong> guerra guerreggiata?<br />

Nel caso <strong>di</strong> una crisi acuta in un verosimilmente intricato<br />

groviglio <strong>di</strong> competenze e responsabilità, chi ha l'ultima<br />

parola? La presenza <strong>di</strong> un tale formidabile apparato<br />

bellico le cui finalità possono apparire <strong>di</strong>scutibili, come<br />

viene accettata dalla nostra coscienza?<br />

Ore 9,00<br />

La basi militari NATO in Italia<br />

Don Fabio Corazzina, Coor<strong>di</strong>natore Naz. Pax Christi<br />

Antonello Mangano, giornalista<br />

Modera Giorgio Buggiani, Punto Pace Pax Christi CT<br />

Discussione<br />

Ore 11,00<br />

La Base <strong>di</strong> Sigonella<br />

Antonio Mazzeo, scrittore: Sigonella e la guerra<br />

Francesca Longo, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> politica <strong>del</strong>l'U.E.,


Università <strong>di</strong> Catania: Sigonella e lo Stato Italiano<br />

Modera Antonio Pioletti, Pro-Rettore Università <strong>di</strong><br />

Catania<br />

Discussione<br />

Ore 18,30<br />

Sigonella interroga la nostra coscienza<br />

Don Pino Ruggieri, teologo<br />

Mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito <strong>di</strong> Ivrea<br />

Modera Tito Cacciola, Fraternità <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> <strong>di</strong> Belpasso<br />

( CT)<br />

Discussione<br />

Campo estivo <strong>di</strong> introduzione allo Yoga<br />

Gruppi proponenti:<br />

<strong>Comunità</strong> <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> -<br />

Fraternità <strong>del</strong>le Tre Finestre Belpasso (CT)<br />

Centro <strong>di</strong> Cultura Rishi <strong>di</strong> Palermo<br />

Sede: Casa <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> C.da Tre Finestre Belpasso<br />

(CT).<br />

Data: 22-28 agosto 2008. Il campo inizierà alle ore<br />

17,00 <strong>del</strong> 22 e si concluderà con la colazione <strong>del</strong> 28.<br />

Accoglienza dalle ore 16,00 <strong>del</strong> 22 agosto.<br />

Numero massimo <strong>di</strong> partecipanti: 30 (15 in<br />

dormitorio con letti a castello, 15 in tenda propria).<br />

Portare:<br />

Sacco a pelo, abiti da lavoro, abiti como<strong>di</strong>,<br />

stuoino e coperta (per lo Yoga); per chi dorme in<br />

tenda: torcia. Abiti bianchi per la festa.<br />

Finalità <strong>del</strong> Campo:<br />

Il Campo, che sarà condotto dal Maestro Aruna<br />

Nath Giri, si propone <strong>di</strong> presentare e sperimentare,<br />

per il periodo <strong>del</strong> suo svolgimento, la <strong>di</strong>sciplina<br />

Yoga, pratica spirituale attraverso cui nell'Arca si<br />

sperimenta il “lavoro su <strong>di</strong> sé”, fondamento<br />

<strong>del</strong>l'insegnamento <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>.<br />

Il Maestro Aruna, argentino, iniziato allo Yoga in<br />

In<strong>di</strong>a da più <strong>di</strong> trent'anni de<strong>di</strong>ca la sua vita<br />

all'insegnamento <strong>del</strong>lo Yoga fondando e animando<br />

22<br />

Sigonella e il territorio<br />

Rosario Battiato, giornalista<br />

Luigi Pasotti, Punto Pace Pax Christi (CT)<br />

Interventi preor<strong>di</strong>nati<br />

Discussione<br />

Conclusioni<br />

Mons. Luigi Bettazzi<br />

Don Fabio Corazzina<br />

<strong>di</strong>versi centri in Italia (tre a Palermo e uno a<br />

Milano) e in Argentina.<br />

Lo Yoga su cui si basa il Maestro Aruna è quello<br />

<strong>del</strong>la Cultura dei Rishi a lui tramandato in In<strong>di</strong>a da<br />

Yogarishi Dr. Swami Gitananda Giri.<br />

Lo Yoga <strong>del</strong>la Cultura dei Rishi prende le origini<br />

dall'Ashtanga Yoga ed usa tecniche provenienti<br />

dallo Hatha Yoga, dal Raja Yoga, dallo Jnana Yoga<br />

e fa ampio uso <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> Pranayama.<br />

Questa prima introduzione darà ai partecipanti<br />

gli elementi per un lavoro personale o <strong>di</strong> gruppo.<br />

Ad essa potranno seguire altri momenti<br />

seminariali più avanzati da concordare con il<br />

maestro.<br />

Attività previste: Sessioni <strong>di</strong> pratica Yoga; canto;<br />

attività per la preparazione <strong>di</strong> una festa comune;<br />

lavoro per conduzione <strong>del</strong>la casa e la preparazione<br />

dei pasti; approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> temi<br />

<strong>del</strong>l'insegnamento <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong>.<br />

Quota <strong>di</strong> partecipazione: € 200 comprendente<br />

vitto, alloggio, spese organizzative. La questione<br />

economica non deve essere un impe<strong>di</strong>mento. Chi<br />

avesse <strong>di</strong>fficoltà ne può parlare con gli<br />

organizzatori.<br />

Iscrizioni: Ad esaurimento dei posti previsti e<br />

non oltre il 31 luglio 2008 con pagamento <strong>del</strong> 50%


<strong>del</strong>la quota tramite vaglia postale o altra modalità<br />

da concordare entro la data in<strong>di</strong>cata.Info: Enzo<br />

Sanfilippo Via E. Carnevale 4 90145 Palermo. email:<br />

v.sanfi@libero.it<br />

Come raggiungere le Tre Finestre:<br />

Da Palermo: Autostrada PA-CT. Subito dopo l'area<br />

<strong>di</strong> servizio “Gelso Bianco” uscita per MESSINA<br />

(tangenziale). Proseguire fino all'uscita PATERNO'<br />

e continuare per la SS 121 fino all'uscita PIANO<br />

TAVOLA BELPASSO. Seguire le in<strong>di</strong>cazioni per<br />

BELPASSO. Giunti a Belpasso attraversare il paese<br />

in <strong>di</strong>rezione ETNA NICOLOSI fino alla Piazza <strong>di</strong><br />

Borrello, dove si trova la Pasticceria Condorelli<br />

San Giovanni 2008<br />

Le <strong>Comunità</strong> <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> si ritrovano ogni anno per con<strong>di</strong>videre e fare Festa nella<br />

ricorrenza <strong>di</strong> san Giovanni Battista, patrono <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong>.<br />

La Fraternità <strong>del</strong>le Tre Finestre festeggerà la<br />

ricorrenza <strong>del</strong>la San Giovanni sabato 21<br />

giugno presso la Casa <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> <strong>di</strong><br />

Belpasso.<br />

L'appuntamento è fissato alle ore 18.00. Chi<br />

volesse pernottare alle Tre Finestre dovrà<br />

comunicarlo almeno una settimana prima<br />

telefonando al n. 095.7911202<br />

23<br />

(attenzione: a Belpasso ci sono altri Bar che hanno<br />

lo stesso nome).<br />

Da qui seguire le in<strong>di</strong>cazioni RAGALNA. Sulla<br />

destra incontrerete degli impianti sportivi<br />

comunali e ancora, sempre sulla destra la Fabbrica<br />

Condorelli. Dopo circa 100 m. sulla sinistra<br />

imboccare una stra<strong>di</strong>na sterrata all'inizio <strong>del</strong>la<br />

quale c'è un cartello con l'in<strong>di</strong>cazione “Strada<br />

Scillicone”. Proseguire fin quando la strada <strong>di</strong>viene<br />

asfaltata. Il primo cancello sulla destra porta ad<br />

una casa <strong>di</strong> colore rosa: siete arrivati.<br />

Da Messina:<br />

Austrada ME-CT. Tangenziale per<br />

Palermo.Uscita PATERNO'. A questo punto<br />

proseguire come nelle in<strong>di</strong>cazioni da Palermo.<br />

La Fraternità <strong>del</strong> nord-Italia si incontra a<br />

Casciago (VA) il 28 e 29 giugno 2008.<br />

L’incontro è aperto a tutti e tutti siete<br />

invitati. Vi chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> avvisare <strong>del</strong>la presenza<br />

per organizzare l’accoglienza chiamando Patrizia e<br />

Giampiero Zendali allo 033227889.<br />

I successivi aggiornamenti li troverete nel sito


Arca Notizie 2005/2007<br />

In<strong>di</strong>ce per temi principali<br />

E<strong>di</strong>toriali<br />

Titolo Numero Pag.<br />

Continuiamo il cammino 1/2005 2<br />

Riconciliazione come ritorno 2/2005 2<br />

Una pausa per la con<strong>di</strong>visione 3/2005 2<br />

Quale <strong>di</strong>alogo tra le religioni 4/2005 2<br />

Qualche piccolo segno 1/2006 2<br />

… scusate il ritardo 2/2006 2<br />

Ricominciamo dalla Festa 3/2006 2<br />

In fondo al 2006 4/2006 2<br />

L’importanza <strong>del</strong>la bellezza 1/2007 2<br />

Un conflitto che ci riguarda 2/2007 2<br />

A voi tutti che ci leggete 3/2007 2<br />

Un nutrimento per lo spirito 4/2007 2<br />

La Trinità Spirituale<br />

<strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong><br />

(Traduzione a cura <strong>di</strong> Frédéric Vermorel)<br />

Prima Parte: Conversazioni <strong>di</strong> Pentecoste<br />

nel Parco<br />

1/2006 3<br />

Capitolo II Dio personale e persone <strong>di</strong>vine<br />

Capitolo III Le tre <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>lo spirito<br />

2/2006 3<br />

umano 2/ 2006 6<br />

Capitolo IV Dell’interazione dei tre organi 2/2006 3<br />

Capitolo V Dio personale e persone <strong>di</strong>vine<br />

Capitolo VI La ragione allo specchio <strong>del</strong>le<br />

3/2006 3<br />

sue opere<br />

Capitolo VII Delle opere <strong>del</strong>la ragione<br />

4/ 2006 3<br />

sensibile o estetica<br />

Capitolo VIII Delle opere <strong>del</strong>la ragione<br />

1/ 2007 3<br />

sensibile o estetica 2/ 2007 3<br />

Capitolo IX Della Trinità <strong>del</strong>le arti<br />

Capitolo X Della Trinità <strong>del</strong>le virtù o<br />

3/2007 3<br />

Etica (prima parte) 4/ 2007 3<br />

Altri Scritti <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong><br />

(Shantidas)<br />

Della Festa [brani da: I Quattro Flagelli, Le<br />

montèe des Ames Vivantes, Pages<br />

d’Enseignement] 4/ 2006 10<br />

Il lavoro all’origine <strong>del</strong> mondo 4/2007 8<br />

Scegliere il lavoro per obbligo <strong>di</strong> giustizia 4/2007 9<br />

La marcia dei Re [da: La marche des Rois]<br />

Sul comando e il servizio [Epigrafe <strong>di</strong> coper-<br />

4/2006 14<br />

tina tratta da Commentarire de l’Evangile] 1/ 2007 1<br />

Le Feste <strong>del</strong>l’Arca: La Pasqua 1/2007 10<br />

Al Duomo <strong>di</strong> Pisa (traduzione <strong>di</strong> M. <strong>Lanza</strong>) 1/2007 19<br />

Dal <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Shantidas in Sicilia 2/2007 6<br />

Colloquio con Shantidas (<strong>di</strong> R. Doumerc) 1/2005 5<br />

Colloquio con Shantidas (<strong>di</strong> R. Doumerc) 4/2005 3<br />

24<br />

Temi <strong>del</strong>l’insegnamento <strong><strong>del</strong>l'Arca</strong><br />

Autore Titolo Numero Pag.<br />

Corazza M. Il fondamento religioso<br />

<strong>del</strong>l’Arca 4/ 2005 6<br />

Cozzo A. Il rappel <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vasto</strong>, richiamo fisico e<br />

mentale all’attenzione 1/ 2005 12<br />

Doumerc R. Colloquio con Shantidas<br />

[tratto da: Dialogues avec<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>] 1/ 2005 5<br />

Drago A. Il richiamo 1/2005 14<br />

Drago A. La festa nella moderna<br />

civiltà occidentale e<br />

nell’Arca 3/ 2006 9<br />

Drago A.<br />

Il convegno su <strong>Lanza</strong><br />

Filosofo 1/ 2007 16<br />

Drago T. Lavoro, compito<br />

fondamentale <strong>del</strong><br />

nonviolento<br />

4/ 2007 14<br />

Dumerc R. Colloquio con Shantidas 4/2005 3<br />

Ferrè M. Il conflitto e il rappel [testo<br />

riproposto da Drago A.] 1/ 2005 9<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> Della Festa [brani da: I<br />

<strong>Vasto</strong> Quattro Flagelli, Le montèe<br />

des Ames Vivantes, Pages<br />

10<br />

d’Enseignement] 4/ 2006<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> Il lavoro all’origine <strong>del</strong><br />

<strong>Vasto</strong> mondo 4/ 2007 8<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> Scegliere il lavoro per<br />

<strong>Vasto</strong> obbligo <strong>di</strong> giustizia 4/ 2007 9<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> La marcia dei Re [da: La<br />

<strong>Vasto</strong> marche des Rois] 4/ 2006 14<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> Sul comando e il servizio<br />

<strong>Vasto</strong> [Epigrafe <strong>di</strong> copertina<br />

tratta da Commentarire de<br />

1<br />

l’Evangile] 1/ 2007<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> Le Feste <strong>del</strong>l’Arca: La<br />

<strong>Vasto</strong> Pasqua 1/ 2007 10<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> Dal <strong>di</strong>ario <strong>di</strong> Shantidas in<br />

<strong>Vasto</strong> Sicilia 2/ 2007 6<br />

Pontara G. Il <strong>di</strong>ritto-dovere al lavoro<br />

in Gandhi 4/ 2007 12<br />

Richou J.M. Cre<strong>di</strong>amo ancora ai mille<br />

benefici e alla “efficacia<br />

dei mezzi poveri” ? 2/ 2006 22<br />

Semenoff M. A proposito <strong>del</strong> lavoro<br />

(selezione <strong>di</strong> brani dal<br />

libro Tolstoj e Gandhi,<br />

Denoël, Paris, 1958) 4/ 2007 7<br />

Tedesco L. Il canto come richiamo alla<br />

presenza 1/ 2005 13<br />

Tedesco L. Le danze <strong>del</strong> convegno 2/2005 21<br />

Tedesco L. La con<strong>di</strong>visione: il vero<br />

punto <strong>di</strong> forza 3/ 2005 10<br />

Tedesco L. Canto e danza per<br />

incontrare lo spirito 1/ 2007 20<br />

Trianni P. <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong> e Teilhard<br />

de Char<strong>di</strong>n 1/ 2007 6


Ecumenismo/Dialogo interreligioso<br />

Church and Peace 3/2007 10<br />

Assemblea Generale <strong>di</strong><br />

Church and Peace<br />

Conferenza “Nè per potere<br />

nè per forza, ma per lo spi-<br />

3/ 2007 11<br />

rito <strong>del</strong> Signore<br />

Appello straor<strong>di</strong>nario per<br />

3/ 2007 12<br />

il <strong>di</strong>alogo cristiano- 1/ 2006 16<br />

Bellomo V.<br />

islamico<br />

Convivenza pacifica e<br />

<strong>di</strong>alogo interreligioso a<br />

Mazara <strong>del</strong> Vallo 1/ 2006 13<br />

Chaouki K. A colloquio con Khalid<br />

Chaouki (a cura <strong>di</strong> L.<br />

Tedesco)<br />

1/ 2006 11<br />

Di Maio B. Credenti in <strong>di</strong>alogo 4/2005 22<br />

Drago A. Pluralismo religioso: teoria<br />

e prassi secondo <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vasto</strong>. Prima parte 4/ 2005 9<br />

Drago A. Pluralismo religioso: teoria<br />

e prassi secondo <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vasto</strong>. Seconda parte 1/ 006 6<br />

Drago A. Pluralismo religioso: teoria<br />

e prassi secondo <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vasto</strong>. Terza e ultima parte 2/ 2006 14<br />

Farella G. Chiese, ecumenismo e<br />

<strong>di</strong>alogo interreligioso 1/ 2006 20<br />

Gruppo <strong>di</strong> Quale <strong>di</strong>alogo tra le<br />

Redazione religioni? 4/ 2005 2<br />

Le Saux H. Il contributo <strong>del</strong>l’In<strong>di</strong>a alla<br />

preghiera cristiana 4/ 2005 15<br />

Mina e Storia <strong>di</strong> un amicizia<br />

Pinuccia cristiano-islamica 4/ 2005 21<br />

Paro<strong>di</strong> P. Diversità d’espressione e<br />

(Mohandas) vita comunitaria 4/ 2005 4<br />

Sanfilippo E. Movimenti ecumenici e<br />

interreligiosi oggi: Il<br />

Movimento dei Focolari <strong>di</strong><br />

C.Lubich – Il Segretariato<br />

Attività Ecumeniche<br />

(S.A.E.) 4/ 2005 17<br />

Sarubbi G. Diario 1/2006 17<br />

Vita interiore/Spiritualità<br />

Doumerc R. Colloquio con Shantidas<br />

[tratto da: Dialogues avec<br />

<strong>Lanza</strong> <strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>] 1/ 2005 5<br />

Drago A. Il richiamo 1/2005 14<br />

Dumerc R. Colloquio con Shantidas 4/2005 3<br />

Ferrè M. Il conflitto e il rappel [testo<br />

riproposto A. da Drago ]<br />

1/ 2005 9<br />

Grün A. Guarigione come<br />

riconcilizaione 2/ 2005 4<br />

Nelli A. Il cammino dei magi e la<br />

nostra strada 4/ 2006 14<br />

Pyronnet J. Convertire e non reprimere<br />

il mio desiderio 2/ 2005 7<br />

Romero<br />

M.C.<br />

Una testimonianza 2/ 2006<br />

21<br />

25<br />

Sabbah M. Dal deserto <strong>di</strong> Gerico 1/2007 11<br />

Spoladore P. Vieni via, vieni Via 4/2006 15<br />

Spoladore P. Occhi <strong>del</strong>la mente, occhi<br />

<strong>del</strong>l’anima 1/ 2007 12<br />

Vannucci G. Richiamo e preghiera<br />

[tratto da Invito alla Preghiera]<br />

Yoga<br />

1/ 2005<br />

Libouban J. Preparare il corpo alla nonviolenza<br />

attiva [tratto da<br />

«Nouvelles de l’Arche» n.<br />

10, 1984] 1/ 2005<br />

Sanfilippo E.<br />

e M.<br />

Albanese M.,<br />

Paliaga P.<br />

Samasthiti: Attenzione e <strong>di</strong>stensione<br />

nello Yoga 1/ 2005<br />

Riconciliazione<br />

Famiglie in Cammino. Due<br />

voci <strong>di</strong> un’esperienza <strong>di</strong><br />

conflitto e riconciliazione 2/ 2005<br />

22<br />

Borsellino R. La lezione <strong>di</strong> mio fratello<br />

Paolo 2/ 2005 14<br />

Bruno I. Uno stage sulla giustizia<br />

rigenerativa 3/ 2006 15<br />

Cannito M. La giustizia rigenerativa:<br />

percorso per una trasformazione<br />

personale e<br />

collettiva 2/ 2005 18<br />

Grande P. All’incontro <strong>del</strong>l’altro 1/2006 14<br />

Legland C. Perdono e riconciliazione 2/2005 16<br />

Restivo N. Riconciliazione come<br />

ritorno 2/ 2005 2<br />

Sanfilippo E. Riconciliazione: un sentiero<br />

<strong>di</strong>fficile e senza scorciatoie<br />

2/ 2005 10<br />

Zendali G. Risposta a una lettera <strong>di</strong> C.<br />

Apicella sul tema <strong>del</strong>la<br />

riconciliazione 4/ 2005 23<br />

Zendali G. e Il cammino <strong>di</strong> riconcilia-<br />

P.<br />

zione e la nostra esperienza 2/ 2005 8<br />

Esperienze <strong>di</strong> <strong>Comunità</strong><br />

La <strong>Comunità</strong> <strong>di</strong><br />

Corrymeela in Irlanda<br />

Le <strong>Comunità</strong> <strong>di</strong> Pace in<br />

3/ 2007 14<br />

Colombia 3/ 2007 15<br />

Breve scheda sulla<br />

situazione politica in<br />

Colombia e sulla nascita<br />

<strong>del</strong>le <strong>Comunità</strong> <strong>di</strong> Pace 3/ 2007 15<br />

<strong>Lanza</strong> M. Embrioni <strong>di</strong> comunità paralanziane<br />

dei primi anni Sessanta<br />

in quel d’Arezzo<br />

(1961-1964) 2/ 2007 20<br />

Pardo R. “Un caminar en <strong>di</strong>gnidad”.<br />

La <strong>Comunità</strong> <strong>di</strong> San Josè de<br />

Apartadò 3/ 2007 17<br />

Petersen K. Una Cominità <strong>del</strong>l’Arca in<br />

Germania: La Friedenshorf-<br />

Kommunität 1/ 2007 24<br />

7<br />

16<br />

20


Azione nonviolenta<br />

J. Libouban condannato a<br />

due mesi <strong>di</strong> prigione 4/ 2005 23<br />

Famiglia Cristiana si<br />

schiera per l’obiezione alle<br />

spese militari<br />

No alle provocazioni. Sì a<br />

1/ 2005 21<br />

una civiltà <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo 1/ 2006 15<br />

Obiezione alle spese<br />

militari<br />

Comunicato <strong>del</strong>la <strong>Comunità</strong><br />

Italiana <strong>del</strong>l’Arca sull’ampliamento<br />

<strong>del</strong>la base<br />

1/ 2006 19<br />

militare Dal molin 4/ 2006 26<br />

Zanotelli A. Appello per la campagna<br />

<strong>di</strong>sarmo nucleare 4/ 2006 26<br />

Ecologia /Beni comuni<br />

Longo R. Per un’introduzione al<br />

tema <strong>del</strong>l’acqua come<br />

“bene comune” 4/ 2006 20<br />

Longo R. Bilanci <strong>di</strong> giustizia e uso<br />

<strong>del</strong>l’acqua 4/ 2006 22<br />

Mariscalco J.<br />

e M.<br />

Se rifiuto il rifiuto 1/2007 20<br />

Mariscalco J.<br />

e M.<br />

Ancora sui rifiuti 2/2007 14<br />

Lettere e con<strong>di</strong>visioni<br />

Albanese M. Un giorno a Loppiano 1/2007 23<br />

Albanese M. Un’arca leggera per<br />

resistere al <strong>di</strong>luvio 1/ 2006 23<br />

Albanese M. Famiglie in Cammino. Due<br />

e Paliaga P. voci <strong>di</strong> un’esperienza <strong>di</strong><br />

conflitto e riconciliazione 2/ 2005 22<br />

Baroni A. Ricordando Pasqualina<br />

Noviello Tammaro 2/ 2007 16<br />

Bellomo V. Convivenza pacifica e<br />

<strong>di</strong>alogo interreligioso a<br />

Mazara <strong>del</strong> Vallo 1/ 2006 13<br />

Sanfilippo E. La “Vignicella” 3/2006 12<br />

Tedesco L. La con<strong>di</strong>visione: il vero<br />

punto <strong>di</strong> forza 3/ 2005 10<br />

Zendali G. Risposta a una lettera <strong>di</strong> C.<br />

Apicella sul tema <strong>del</strong>la riconciliazione<br />

4/ 2005 23<br />

Vita <strong>del</strong>l’Arca in Italia<br />

Incontro per il rinnovo<br />

<strong>del</strong>la promessa 1/ 2005 23<br />

Lettera dalle Tre Finestre 1/2005 25<br />

Benvenuta Laura! 1/2005 27<br />

Incontri<br />

Giovanni<br />

per la San 2/2005 25<br />

Carta <strong>del</strong> Movimento<br />

<strong>del</strong>l’Arca in Italia<br />

Incontro Nazionale <strong>del</strong>la<br />

3/ 2005 20<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>del</strong>l’Arca in<br />

Italia<br />

3/ 2005 23<br />

26<br />

Proposte <strong>del</strong> gruppo<br />

Siciliano<br />

Premio <strong>di</strong> Laurea “<strong>Lanza</strong><br />

3/ 2005 21<br />

<strong>del</strong> <strong>Vasto</strong>” 1/ 2006 27<br />

Dalle Tre Finestre<br />

Prossimo Incontro nazio-<br />

1/2006 27<br />

nale a Casciago 3/ 2006 19<br />

Borneto Incontro nazionale a<br />

Intiso A. Casciago 4/ 2006 17<br />

Bruno I. Uno stage sulla giustizia<br />

rigenerativa 3/ 2006 15<br />

Dazzani D. La brezza leggera <strong>del</strong>lo<br />

Spirito 3/ 2005 9<br />

Drago A. Dopo il Capitolo 1999 –<br />

2005<br />

3/2005 11<br />

Drago A. La memoria nella vita 1/2006 21<br />

Drago A.<br />

<strong>del</strong>l’Arca<br />

La Carta <strong>del</strong>l’Arca in Italia 2/2006 23<br />

Drago A. Il convegno su <strong>Lanza</strong> 1/2007 16<br />

Farella G.<br />

Filosofo<br />

Un Mandala per l’Arca 4/2006 24<br />

Fraternità Una proposta <strong>di</strong> Campo<br />

<strong>del</strong>le Tre<br />

Finestre<br />

estivo 4/ 2006 19<br />

Longo R. La formazione nell’Arca<br />

Italiana 4/ 2007 19<br />

Longo R. Incontro <strong>del</strong>l’Arca Regione<br />

Nord 4/ 2007 19<br />

Nelli A. Sintesi <strong>del</strong>l’incontro nazionale<br />

a Belpasso 1/ 2006 25<br />

Restivo N. “Sono campata un altro<br />

anno” (La San Giovanni<br />

<strong>del</strong>le Tre Finestre) 2/ 2006 20<br />

Restivo N. Lettera dalle Tre Finestre 3/2006 14<br />

Restivo N. Perché la promessa ci<br />

trasformi 4/ 2006 25<br />

Restivo N. … e alle Tre Finestre 2/2007 24<br />

Sanfilippo E. Ri-conoscere l’Arca tra<br />

nuova organizzazione e<br />

profezia 3/ 2005 18<br />

Tedesco L. Campagna “Semi <strong>di</strong> Pace”<br />

1/ 2006 24<br />

Tedesco L. Canto e danza per incontrare<br />

lo spirito 1/ 2007 20<br />

Tieghi A. Alcune riflessioni sul rinnovamento<br />

<strong>del</strong>l’Arca 3/ 2005 15<br />

Zendali G. Per uno Statuto “Associazione<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>del</strong>l’Arca”<br />

3/ 2005 15<br />

Zendali G. e Incontro <strong>del</strong>la Fraternità <strong>di</strong><br />

P.<br />

Casciago 1/ 2006 26<br />

Zendali P. …San Giovanni alla Fraternità<br />

<strong>di</strong> Casciago 2/ 2006 19<br />

Zendali P. … dalla fraternità <strong>di</strong> Casciago<br />

1/ 2007 15<br />

Capitoli e incontri internazionali<br />

Capitolo Internazionale luglio<br />

2005 1/ 2005 24<br />

Capitolo Generale internazionale<br />

2/ 2005 26


I colori <strong>del</strong> Mandala (testo<br />

<strong>del</strong>la cerimonia <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento<br />

a la Borie)<br />

Campo “Giovani e Non-<br />

3/ 2005 7<br />

violenza” 1/ 2006 27<br />

Or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno <strong>del</strong><br />

consiglio internazionale 28-<br />

29 agosto 2006 2/ 2006 26<br />

<strong>Lanza</strong> L. Consiglio Internazionale 2/2007 25<br />

<strong>Lanza</strong> L. Consiglio internazionale<br />

2007 4/ 2007 21<br />

Nonviolenza e mafie<br />

Convegno Nazionale<br />

“Superare<br />

mafioso”<br />

il Sistema<br />

Il manifesto <strong>di</strong> “<strong>Comunità</strong><br />

1/ 2005<br />

Libere” 2/ 2007 10<br />

Gruppo <strong>di</strong> Un conflitto che ci riguarda<br />

Redazione<br />

2/ 2007 2<br />

Villa E. Un’esperienza <strong>di</strong> impegno<br />

per la liberazione dalla<br />

mafia 2/ 2007 13<br />

Obiezione <strong>di</strong> coscienza/servizio civile<br />

Difesa Popolare Nonviolenta<br />

L’Abate A. Servizio Civile e DPN:<br />

Osservazioni e proposte al<br />

<strong>di</strong>segno <strong>del</strong>l’On. Realacci 4/ 2005 25<br />

Peyretti E. Un libro sulla DPN <strong>di</strong><br />

Drago A.<br />

3/2006 23<br />

Nonviolenza nel mondo<br />

Leaders religiosi e premi<br />

Nobel per la fine<br />

<strong>del</strong>l’occupazione in Iraq<br />

Pellegrinaggio alle sorgenti<br />

4/ 2005<br />

<strong>del</strong> pensiero Gandhiano<br />

Una legge per la cultura<br />

2/ 2006<br />

<strong>del</strong>la Pace in Spagna<br />

Congresso mon<strong>di</strong>ale sulle<br />

3/ 2006<br />

orme <strong>di</strong> Gandhi 2/ 2007<br />

Dogliotti A. Decennio ONU 2001-2010<br />

per la promozione<br />

<strong>del</strong>l’educazione alla<br />

nonviolenza e alla pace per<br />

i bambini <strong>del</strong> mondo<br />

Perez<br />

Esquivel A.<br />

Pignatti<br />

Morano M.<br />

1/ 2007<br />

Le sfide <strong>del</strong>l'educazione<br />

alla pace e alla libertà nel<br />

XXI secolo<br />

Digiuno per il <strong>di</strong>alogo.<br />

1/ 2007<br />

Fermate le uccisioni e<br />

iniziate a negoziare 2/ 2006<br />

Notizie e Appelli<br />

Convegno Nazionale<br />

“Superare il Sistema<br />

mafioso”<br />

Leaders religiosi e premi<br />

1/ 2005<br />

27<br />

24<br />

25<br />

21<br />

27<br />

25<br />

26<br />

26<br />

27<br />

27<br />

Nobel per la fine<br />

<strong>del</strong>l’occupazione in Iraq<br />

Appello agli abbonati<br />

Pellegrinaggio alle sorgenti<br />

4/ 2005 24<br />

4/ 2005 27<br />

<strong>del</strong> pensiero Gan<strong>di</strong>ano<br />

Una legge per la cultura<br />

2/ 2006 25<br />

<strong>del</strong>la Pace in Spagna 3/ 2006 21<br />

Testimonianze su Jean<br />

Goss 3/ 2006 23<br />

Giornata “Gandhi Oggi” 4/2006 26<br />

Notizie per gli abbonati<br />

Congresso mon<strong>di</strong>ale sulle<br />

4/2006 27<br />

orme <strong>di</strong> Gandhi M. K. 2/ 2007 27<br />

Zanotelli A. Appello per la campagna<br />

<strong>di</strong>sarmo nucleare 4/ 2006 26<br />

Recensioni<br />

Bianchi E. La bisaccia <strong>di</strong> <strong>Lanza</strong> <strong>del</strong><br />

<strong>Vasto</strong> 2/ 2005 26<br />

Peyretti E. Un libro sulla DPN <strong>di</strong><br />

Drago A. 3/ 2006 23<br />

Preghiere e me<strong>di</strong>tazioni<br />

Gandhi M. La prova <strong>del</strong> nove <strong>del</strong>la<br />

K.<br />

nonviolenza 2/ 2005 1<br />

Gandhi M. Le religioni sono tutte<br />

K.<br />

egualmente sante 4/ 2005 1<br />

Drago A. Oh Tu che sei l’al <strong>di</strong> là <strong>di</strong><br />

tutto (riscrittura <strong>del</strong> testo<br />

<strong>di</strong> S.Gregorio <strong>di</strong> Nazianzo)<br />

2/ 2007 28<br />

Gibran G.K. …Allora un conta<strong>di</strong>no<br />

<strong>di</strong>sse: parlaci <strong>del</strong> lavoro 4/ 2007 27<br />

Preghiera <strong>del</strong>l’artigiano 4/2007 28<br />

Canti<br />

(a cura <strong>di</strong> L. Tedesco)<br />

CANTO: QI 1/2005 28<br />

Chiedere la pace col canto 2/2005 28<br />

Canto <strong>del</strong> Pellegrino 3/2005 24<br />

Sharanam 4/2005 28<br />

As Salaam Aleicum 1/2006 28<br />

Ruha 2/2006 28<br />

Alle Psallite cum Luja<br />

O Signore fa’ <strong>di</strong> me uno strumento <strong>del</strong>la<br />

3/2006 24<br />

tua pace 4/ 2006 28<br />

Canto caro ai tedeschi 1/2007 28<br />

In verità quant’è bello 3/2007 28<br />

È <strong>di</strong>sponibile, a richiesta, l’in<strong>di</strong>ce completo per autore<br />

e argomento <strong>di</strong> tutte le annate <strong>di</strong> “Arca Notizie” dal<br />

1985 ad oggi.<br />

Richieste a: v.sanfi@libero.it


Canto<br />

(a cura <strong>di</strong> Liliana Tedesco)<br />

Ren<strong>di</strong>amo grazie al Signor <strong>del</strong>la vita<br />

<strong>ARCA</strong> <strong>NOTIZIE</strong> è un foglio <strong>di</strong> collegamento e <strong>di</strong> riflessione tra i compagni e gli amici <strong>del</strong>la <strong>Comunità</strong><br />

<strong><strong>del</strong>l'Arca</strong> in Italia.<br />

Articoli, lettere, <strong>di</strong>segni vanno inviati a: Enzo Sanfilippo Via E. Carnevale, 4 90145 Palermo<br />

(e-mail: v.sanfi@libero.it.)<br />

Il sito internet <strong>del</strong>l'<strong>ARCA</strong> in Italia è: http://xoomer.alice.it/arca<strong>di</strong>lanza<strong>del</strong>vasto<br />

Per continuare a ricevere Arca Notizie, il contributo per il 2008 è <strong>di</strong> 20 euro (15 per l'abbonamento on-line) da<br />

versare sul conto corrente postale numero 14079214 intestato a: Patrizia Brambilla Via Sottocampagna 65<br />

21020 Comabbio (VA)<br />

Questo numero è stato consegnato per la stampa il 4 maggio 2008<br />

28

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!