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LA BIANCA CAMPANA DI LUCE<br />
Teoria e Pratica della Dimensione Astrale<br />
(1988 e.v.)<br />
<strong>di</strong><br />
<strong>Alberto</strong> <strong>Moscato</strong><br />
EDITORE:<br />
FRA.·. DAVIDE VINCI<br />
RETTORE MAGNIFICO<br />
DEL<br />
GIARDINO DI PAN, ROMA<br />
(C) COPYRIGHT 1988 e.v. by O.T.O./KHEM LODGE
Libro Primo: Teoria<br />
I<br />
IL CORPO DI LUCE<br />
I.1 Teorie sul Corpo Astrale<br />
I.2 Principali Differenze tra Corpo Fisico e Corpo <strong>di</strong> <strong>Luce</strong><br />
I.3 Proprietà e Qualità del Corpo Astrale<br />
I.4 L'Essenza Microcosmica<br />
I.1 TEORIE SUL CORPO ASTRALE. Le numerose teorie<br />
filosofiche sulla Dimensione Astrale dovrebbero essere<br />
rigorosamente evitate non appena ci si proponga <strong>di</strong> cominciare<br />
un serio stu<strong>di</strong>o per lo sviluppo del proprio Corpo <strong>di</strong> <strong>Luce</strong>.<br />
Inevitabilmente, tutto ciò che si sente <strong>di</strong>re, si legge o si pensa<br />
sull'Astrale, finisce per con<strong>di</strong>zionare negativamente ogni<br />
minima possibilità <strong>di</strong> successo. Lo stesso uso <strong>di</strong> questo<br />
manuale tecnico è essenzialmente stupido e contro senso:<br />
come si può immaginare <strong>di</strong> tentare <strong>di</strong> dominare (o<br />
quantomeno scoprire) le Dimore Spirituali facendosi<br />
con<strong>di</strong>zionare il cervello e lo spirito da macchie d'inchiostro su<br />
carta! Tuttavia, per giustificare questo saggio, intenderemo<br />
tentare <strong>di</strong> influenzare il meno possibile i nostri lettori,<br />
illustrando esclusivamente gli aspetti tecnici e filosofici che,<br />
nella nostra personale esperienza <strong>di</strong> studenti ed insegnanti, si<br />
sono rivelati comuni. I lettori, dal canto loro, tenteranno <strong>di</strong><br />
usare questo scritto come un trattato teorico/pratico qualsiasi,<br />
cercando <strong>di</strong> assimilarne i contenuti e <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticarne<br />
consciamente ogni riga prima <strong>di</strong> cominciare un qualsiasi<br />
esperimento. In alcun caso, comunque, questo libro dovrà<br />
venire impiegato quale manuale <strong>di</strong> riferimento. Lo studente è<br />
inoltre stimolato ad usare gli esempi pratici e le nozioni<br />
teoriche da noi esposte quale chiave generica d’impiego<br />
basandosi però solo sulle proprie esperienze <strong>di</strong>rette ed<br />
andando a verificare personalmente ogni assunto prima <strong>di</strong><br />
considerarlo esauriente. Desideriamo inoltre chiarire,
preliminarmente, che tutto ciò che è riportato in questo saggio,<br />
relativamente alla Dimensione Astrale, non è in alcun modo<br />
connesso con superstizioni e concetti tra<strong>di</strong>zionalmente noti<br />
sotto il nome <strong>di</strong> spiritismo, telecinesi, e fantasie o teorie affini.<br />
Il termine "fantasma", o "spettro", può essere ben impiegato<br />
per descrivere il Corpo Astrale, ma solo circa il suo significato<br />
etimologicamente originario. In ogni caso è necessario tenere<br />
ben presente che, sebbene nessuno può affermare con certezza<br />
e produrre prove dell'esistenza dei piani ultrafisici come<br />
quello astrale, la natura si comporta come se le cose descritte<br />
nel presente saggio esistano veramente. Questa è dunque<br />
l'unica cosa importante: facendo una data cosa si ottiene un<br />
dato effetto; è ininfluente sapere se si sta agendo su realtà o<br />
fantasia, e poi, chi può sancire cos'è la realtà?<br />
I.2 PRINCIPALI DIFFERENZE TRA CORPO FISICO E CORPO DI<br />
LUCE. I Chakram del corpo fisico sono generalmente<br />
atrofizzati in un in<strong>di</strong>viduo adulto. Alcuni meto<strong>di</strong> iniziatici,<br />
me<strong>di</strong>ante cerimonie energeticamente molto complesse,<br />
<strong>di</strong>ssigillano o riaprono tali centri nervosi e li riempiono <strong>di</strong><br />
corrente sottile che li attiva. Oltre agli indubbi benefici fisici<br />
che tale attivazione comporta, l'apertura e l'iniziazione <strong>di</strong><br />
alcuni <strong>di</strong> questi Chakram produce un istantaneo ispessimento<br />
dell'Aura ed un controllo molto definito su questa. Il Corpo<br />
Astrale è essenzialmente un modellamento molto raffinato <strong>di</strong><br />
quest’Aura e la capacità astrale è appunto la capacità <strong>di</strong> usare<br />
tale corpo analogamente a quello fisico, dopo avervi trasferito<br />
la propria coscienza e consapevolezza. A gran<strong>di</strong> linee, poiché<br />
il Corpo Astrale agisce nella Dimensione Astrale a lui affine,<br />
formata presumibilmente <strong>di</strong> "molecole" dello stesso tipo, ha<br />
un comportamento analogo a quello del corpo fisico; come si<br />
vedrà oltre, analizzando alcune basilari formule <strong>di</strong> fisica<br />
astrale, le possibilità totali sono però estremamente elevate,<br />
venendo a <strong>di</strong>minuire (fino a tendere a zero) alcune limitazioni<br />
intrinseche della terza <strong>di</strong>mensione quali, ad esempio, la<br />
densità dei corpi, la forza <strong>di</strong> gravità e la massa. Per averne<br />
preliminarmente l'idea in un esercizio <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione,<br />
s’immagini l'incremento <strong>di</strong> possibilità che darebbe la
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> non avere quasi più peso, unito alla capacità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensionare il proprio corpo e plasmare gli oggetti o<br />
ad<strong>di</strong>rittura inglobarli in sé con la stessa facilità con cui si<br />
mettono in tasca, e così via. Ma attenzione! Con le possibilità<br />
aumentano anche le <strong>di</strong>fficoltà ed il tempo necessario<br />
all'educazione, nonché i possibili pericoli: come sarà più<br />
approfon<strong>di</strong>tamente analizzato nell'ultimo capitolo, al <strong>di</strong> là<br />
delle minacce volontarie e <strong>di</strong> tutte le insi<strong>di</strong>e ambientali, per<br />
una mentalità troppo legata ai canoni della <strong>di</strong>mensione fisica<br />
anche le proprie creazioni apparentemente innocue e statiche<br />
possiedono un coefficiente <strong>di</strong> pericolosità elevatissimo dato<br />
dalla loro natura e derivazione energetica.<br />
I.3 PROPRIETÀ E QUALITÀ DEL CORPO ASTRALE. <strong>La</strong> minima<br />
densità del Corpo Astrale fa sì che questo sia estremamente<br />
più duttile del corpo fisico e risponda più prontamente alla<br />
Volontà del suo proprietario. Le limitazioni, strettamente<br />
legate alle caratteristiche della Dimensione Astrale, sono<br />
davvero poche se raffrontate a quelle del suo corrispettivo<br />
fisico, ed i suoi impieghi hanno una gamma estremamente<br />
flessibile. Come si vedrà, è possibile spaziare da applicazioni<br />
<strong>di</strong> tipo mistico-speculativo per arrivare sino ad un’efficace<br />
forma <strong>di</strong> iatricia e taumaturgia astrale basata sulla<br />
corrispondenza stretta tra i due piani, attraverso tutta una serie<br />
<strong>di</strong> esperienze soggettive (oggettivabili con la debita tecnica)<br />
che toccano ogni possibile branca delle Scienze Occulte. E'<br />
possibile, e ci si auspica che lo studente sperimenti in tal<br />
senso, creare ad esempio un completo laboratorio alchemico<br />
permanente sul Piano, e frequentarlo, ampliandolo e<br />
mo<strong>di</strong>ficandolo, perio<strong>di</strong>camente, con risultati analoghi a quelli<br />
ottenibili sul Piano Fisico, ma <strong>di</strong> ovvia maggior praticità sia<br />
dal lato economico, quanto da quello della segretezza.<br />
Oggettivando poi i risultati, sarà possibile rendere la<br />
<strong>di</strong>sponibilità tanto <strong>di</strong> questi, quanto del laboratorio stesso, ad<br />
uno in particolare o ad una cerchia <strong>di</strong> frequentatori del Piano.<br />
I sensi del Corpo Astrale sembrano funzionare in modo<br />
alquanto alterato rispetto a quelli fisici: hanno una gamma<br />
percettiva <strong>di</strong>fferente ed è perciò necessario un certo periodo <strong>di</strong>
sperimentazione ed addestramento prima <strong>di</strong> poter agire sul<br />
Piano con la padronanza e la sicurezza desiderata. Il Corpo <strong>di</strong><br />
<strong>Luce</strong>, ad esempio, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quello fisico, anche quando<br />
la coscienza vi è stata completamente trasferita, non possiede<br />
la sensibilità tipica al dolore: questa caratteristica è,<br />
intuibilmente, tanto un vantaggio quanto uno svantaggio.<br />
Inoltre, a complicare ulteriormente le cose, la succitata gamma<br />
percettiva è solo potenzialmente uguale per tutti; per meglio<br />
comprendere il concetto, si consideri l'u<strong>di</strong>to <strong>di</strong> un cane<br />
rispetto a quello <strong>di</strong> un uomo e la vista <strong>di</strong> un presbite rispetto a<br />
quella <strong>di</strong> un sano: la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> acutezza percettiva è nel<br />
primo esempio dovuta alla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> specie, e nel secondo<br />
è dovuta ad una debolezza o deficienza. Ovviamente, quando<br />
l'esperienza astrale è indotta e quando non si è formato<br />
propriamente il Corpo Astrale e non è stata trasferita appieno<br />
la coscienza ed i suoi sensi, le impressioni che si ricevono<br />
sono quasi esclusivamente <strong>di</strong> natura emotiva ed emozionale,<br />
senza <strong>di</strong>rettamente influenzare la vista, l'u<strong>di</strong>to o il tatto. Non<br />
appena però si sia compiuto il processo <strong>di</strong> trasferimento della<br />
coscienza dal corpo fisico a quello <strong>di</strong> <strong>Luce</strong> (come ad esempio<br />
insegnato nel Liber O <strong>di</strong> Aleister Crowley), allora è possibile<br />
aprire i propri "occhi astrali" e percepire la Visione<br />
nitidamente e con eguale se non maggiore vividezza<br />
dell'omologo senso fisico. Gli altri quattro sensi invece, pur<br />
mantenendo analoga veri<strong>di</strong>cità, si comportano in modo<br />
estremamente più raffinato e preciso.<br />
I.4 L'ESSENZA MICROCOSMICA. Il Corpo <strong>di</strong> <strong>Luce</strong>, o Astrale, è<br />
anche detto "Corpo del Desiderio", appartenendo a quel piano<br />
emozionale, o astrale, superiore al piano materiale e inferiore<br />
al piano ideale o metafisico. Esso è creato dall'irra<strong>di</strong>azione<br />
pranica dei Chakram, in special modo da quella del Sahsrara<br />
che in tutti gli esseri umani ha l'aspetto <strong>di</strong> un Cono <strong>di</strong> <strong>Luce</strong>, o<br />
"campana bianca", e formato dalla vibrazione peculiare degli<br />
stessi centri nervosi quando siano stati debitamente iniziati. Il<br />
Sahsrara Chakra, anche chiamato pseudo-chakra o "Loto dai<br />
Mille Petali", è posto lungo l'asse verticale del corpo umano,<br />
al <strong>di</strong> sopra della cosiddetta fontanula e ad una <strong>di</strong>stanza
variabile dalla testa, <strong>di</strong>rettamente proporzionale al reale grado<br />
<strong>di</strong> iniziazione posseduto. Esso provvede, tra l'altro, come si<br />
<strong>di</strong>ceva, a dare sostanza e consistenza all'energia del corpo,<br />
costituendo una sorta <strong>di</strong> ombrello conico intorno all'uomo,<br />
un’essenza microcosmica che è poi modulata dalla vibrazione<br />
intenzionale o automatica degli altri Chakram unitamente ad<br />
altri fattori energetici quali, ad esempio, quelli originati<br />
dall'attrito dell'aria sulla pelle o dal contatto con particolari<br />
campi magnetici naturali o artificiali. Gli altri Chakram, a<br />
coppie, oltre a veicolare il tracciato <strong>di</strong> Kundalini e ad<br />
assolvere numerosi compiti che esulano dal presente trattato,<br />
permettono, dopo la debita iniziazione ed attivati dal corretto<br />
Mudra, <strong>di</strong> plasmare e <strong>di</strong> recepire, comunicando poi con<br />
l'organismo e la mente, ogni funzione attiva e reattiva, e<br />
trovano applicazione nel modulare in modo più o meno sottile<br />
le energie fondamentali nelle attività <strong>di</strong> relazione<br />
dell'in<strong>di</strong>viduo: il Muladhara sovrintende alle funzioni-chiave<br />
delle energie sessuali base quali, ad esempio, la funzione<br />
riproduttiva (creativa nel maschio e generativa nella<br />
femmina); lo Sva<strong>di</strong>shtana raggiunge le emozioni intense della<br />
sessualità che partono dalla mente e colpiscono il fisico quali<br />
le immaginazioni erotiche e l'eccitazione fantastica; nel<br />
Manipura risiedono tutte le emozioni forti e rozze, a partire<br />
dal coraggio e dalla paura per finire con la passione, mentre<br />
nell'Anhatta si rinvengono tutte quelle emozioni intense più<br />
eteree quali, ad esempio, l'amore e la gioia estatica o l'orrore;<br />
il Vishudda Chakra ha stretta relazione con la facoltà <strong>di</strong><br />
esprimere attraverso la propria aura od imprimere in quella<br />
altrui e nell'Akasha tutte quelle sensazioni <strong>di</strong> simpatia o<br />
antipatia, attrazione o repulsione; l'Ajna ugualmente, ma in<br />
modo estremamente sottile, domina le vibrazioni che evocano<br />
immagini altamente impressive ed espressive.
II<br />
IL PIANO ASTRALE<br />
II.1 <strong>La</strong> Dimensione <strong>di</strong> <strong>Luce</strong><br />
II.2 L'Energia Universale<br />
II.3 Relazione tra Energia ed Impressioni Mentali<br />
II.4 Energie Statiche e Dinamiche sul Piano Astrale<br />
II.5 L'Essenza Macrocosmica<br />
II.6 L'Albero della Vita<br />
II.7 Gli Aethyr e le Torri <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a<br />
II.8 Dimore Angeliche e Demoniche<br />
II.1 LA DIMENSIONE DI LUCE. <strong>La</strong> cosiddetta Dimensione<br />
Astrale costituisce, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto si crede, una vera e<br />
propria <strong>di</strong>mensione parallela a quella fisica, ma altrettanto<br />
vera e reale. Essa non è frutto dell'immaginazione, <strong>di</strong> un<br />
"sogno ad occhi aperti" o <strong>di</strong> una fantasia, ma un concreto stato<br />
alternativo soggettivo-oggettivo dell'essere con proprietà del<br />
tutto analoghe, anche se <strong>di</strong>fferenti, a quelle della <strong>di</strong>mensione<br />
fisica. <strong>La</strong> luce astrale, o Akasha, vibra molto più intensamente<br />
dei corrispondenti fotoni, e possiede un coefficiente plastico<br />
maggiore. Inoltre, la densità delle molecole <strong>di</strong> quella che può<br />
venire considerata la "materia" del Piano Astrale, è costante e<br />
perciò non vi è, per esempio, una <strong>di</strong>stinzione tanto netta come<br />
sul piano fisico, tra i <strong>di</strong>versi stati <strong>di</strong> aggregazione. I gas, i<br />
flui<strong>di</strong> ed i soli<strong>di</strong>, nella Dimensione <strong>di</strong> <strong>Luce</strong>, hanno quin<strong>di</strong> pari<br />
densità e forza <strong>di</strong> coesione, o meglio, si comportano come se<br />
così effettivamente fosse. Non sono stati condotti sufficienti<br />
stu<strong>di</strong> scientifici per stabilire quale sia la qualità che permette<br />
una simile <strong>di</strong>stinzione fra i <strong>di</strong>fferenti stati della materia<br />
astrale, ma alla luce dell'esperienza, è estremamente facile, ad<br />
esempio, passare attraverso un muro astrale col proprio corpo,<br />
o deviare un flusso d'acqua dal suo naturale corso.<br />
II.2 L'ENERGIA UNIVERSALE. Nell'Akasha vibrano molte e<br />
innumerevoli energie caratteristiche, le quali hanno uguale
comportamento rispetto alla cosiddetta <strong>Luce</strong> Astrale: esse<br />
possono venire plasmate ed in<strong>di</strong>rizzate dalla volontà ed<br />
influenzano conseguentemente gli oggetti presenti sul piano.<br />
Vi sono due <strong>di</strong>fferenti, e secondo noi altrettanto valide (nel<br />
senso che probabilmente la realtà è nel mezzo), teorie circa<br />
l'origine <strong>di</strong> queste energie: la prima, quella tra<strong>di</strong>zionale e più<br />
antica, riferisce che tali forze sono prodotte dal riflesso astrale<br />
che nasce dai campi energetici dei corpi celesti e dalla loro<br />
inter<strong>di</strong>pendenza; la seconda, più moderna ed estremamente<br />
più fantasiosa, vuole che esista un universo parallelo, <strong>di</strong><br />
antimateria, popolato da forze analoghe ma <strong>di</strong> segno opposto.<br />
Quando si parla <strong>di</strong> Pianeti, Intelligenze, Segni, e così via,<br />
s’intendono peculiari vibrazioni energetiche che, sul Piano<br />
Astrale, appaiono totalmente oggettive. In effetti, tali forme<br />
hanno vita propria, proprio carattere, sebbene non si evolvano<br />
nel senso tipicamente materiale del termine: non nascono, non<br />
crescono e non muoiono. Per comprendere meglio la loro<br />
natura, potremo <strong>di</strong>re che le loro azioni sono piuttosto reazioni,<br />
nel senso che non appena interagiamo con tali<br />
intelligenze, l'energia della nostra azione viene mo<strong>di</strong>ficata dal<br />
loro carattere e ci viene rimandata in<strong>di</strong>etro. Crowley ci spiega<br />
che piuttosto che nomi, essi possono venir considerati quali<br />
verbi. Ugualmente, se si possiede la tecnica necessaria,<br />
possiamo, tramite i nostri Chakram, produrre agenti astrali<br />
con caratteristiche e potenzialità analoghe a quelli già<br />
esistenti.<br />
II.3 RELAZIONE TRA ENERGIA ED IMPRESSIONI MENTALI.<br />
L'energia universale, in quanto oggettiva, qualitativamente e<br />
quantitativamente parlando, provoca nella nostra mente delle<br />
sensazioni definite. Tali sensazioni sono però soggettive:<br />
<strong>di</strong>pendono infatti dalla cultura e dal bagaglio cognitivo dello<br />
sperimentatore. <strong>La</strong> medesima vibrazione energetica produrrà<br />
sensazioni <strong>di</strong>fferenti da in<strong>di</strong>viduo ad in<strong>di</strong>viduo: il significato<br />
sarà perciò oggettivo, transculturale, ma il simbolo sarà<br />
ineluttabilmente legato alla forma mentis dello sperimentatore.<br />
E' come <strong>di</strong>re che la stessa vibrazione marziale potrà produrre<br />
nelle menti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti osservatori tanto l'immagine <strong>di</strong> Marte,
quanto quella <strong>di</strong> Thor, o quella <strong>di</strong> un Cinque Rosso (o <strong>di</strong> una<br />
"V"), e così via.<br />
II.4 ENERGIE STATICHE E DINAMICHE SUL PIANO ASTRALE.<br />
In questa <strong>di</strong>mensione, come riferito nel paragrafo 2, le varie<br />
correnti energetiche pur avendo vita ed esistenza propria, sono<br />
costanti nel tempo. Esse possono essere classificate in statiche<br />
e <strong>di</strong>namiche: le prime sono quelle la cui vibrazione è talmente<br />
bassa <strong>di</strong> frequenza che appaiono simili agli oggetti soli<strong>di</strong> sul<br />
piano materiale. <strong>La</strong> loro qualità è quella <strong>di</strong> non poter venire<br />
mo<strong>di</strong>ficate dall'energia dello sperimentatore; ed in effetti non<br />
possono nemmeno trasmettere sensibili mo<strong>di</strong>ficazioni ad altri<br />
oggetti energetici. Le seconde, che potrebbero venire<br />
assimilate ad oggetti aeriformi del piano materiale, hanno una<br />
frequenza <strong>di</strong> vibrazione velocissima, molto forte, tale da<br />
mo<strong>di</strong>ficare sensibilmente gli altri oggetti con cui vengono in<br />
contatto; ed inoltre, proprio come i gas, sono del tutto<br />
instabili. Infine, com'è ovvio, esiste una classe interme<strong>di</strong>a,<br />
paragonabile ai flui<strong>di</strong>, la cui qualità è dunque non proprio<br />
statica ma nemmeno <strong>di</strong>namica. Naturalmente, come premesso,<br />
tutte queste definizioni, a causa della povertà della lingua<br />
umana, ben poco chiaramente esprimono le caratteristiche <strong>di</strong><br />
tali oggetti: l'unico modo per giungere alla comprensione <strong>di</strong><br />
queste energie è la conoscenza <strong>di</strong>retta, l'esperienza soggettiva.<br />
II.5 L'ESSENZA MACROCOSMICA. Molto è già stato detto sul<br />
Mondo delle Emozioni o Piano Astrale. Rimane solo da<br />
puntualizzare un ultimo, ma fondamentale, concetto: ogni<br />
esperienza astrale è talmente oggettiva nel suo significato<br />
intrinseco, da varcare, potenzialmente, i confini tipici del<br />
mondo fenomenico <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> spazio. Ciò significa in<br />
pratica che, se costruiamo un laboratorio alchemico astrale, e<br />
lo ren<strong>di</strong>amo permanente sfruttando l'energia <strong>di</strong> una qualche<br />
fonte più longeva <strong>di</strong> noi, tale insieme <strong>di</strong> oggetti sarà visibile<br />
ed utilizzabile anche da altri, a patto che essi possiedano il<br />
nostro medesimo co<strong>di</strong>ce soggettivo <strong>di</strong> interpretazione e<br />
co<strong>di</strong>ficazione delle energie. Questo concetto dovrebbe,<br />
unitamente alle esperienze pratiche, fornire l'esatta misura del
Piano Astrale. L'essenza macrocosmica, ovviamente, non si<br />
limita a questo, comprendendo com'è già stato più volte<br />
osservato, anche il Piano Fisico e quello Mentale. Questi due<br />
ulteriori piani però hanno <strong>di</strong>retto riflesso su quello <strong>di</strong> <strong>Luce</strong>, ed<br />
interagiscono con esso: le loro emanazioni formano dunque un<br />
tutt'uno con le energie proprie del piano che più interessa ai<br />
lettori <strong>di</strong> questo saggio. Se volessimo, incidentalmente,<br />
visualizzare in simboli l'essenza Macrocosmica, potremmo<br />
descriverla come un Albero della Vita tri<strong>di</strong>mensionale riposto<br />
in una sfera, contornato dai tre Veli del Negativo. A guisa <strong>di</strong><br />
scatola, intorno a queste sfere, vi sono le quattro Torri <strong>di</strong><br />
Guar<strong>di</strong>a alle pareti con la Tavoletta dello Spirito quale<br />
pavimento e soffitto. Oltre questa "scatola",<br />
bi<strong>di</strong>mensionalmente, si potranno rinvenire i trenta Aethyr,<br />
sempre più rarefatti e posti al confine del Piano Spirituale, o<br />
Mentale ed estesi oltre tale confine. Tale descrizione,<br />
volutamente convenzionale, non trova d’accordo coloro che<br />
sostengono che i vari sistemi siano solo una <strong>di</strong>fferente<br />
classificazione del medesimo Piano. Eppure, dopo una<br />
personale investigazione, si nota che le <strong>di</strong>verse zone secondo<br />
la descrizione polisistemica che ho fornito, pur appartenendo<br />
indubbiamente alle Dimore Astrali, non risultano sovrapposte<br />
nello Spazio, ma solo nel Tempo: e viaggiando in linea retta,<br />
si ha l'impressione che la costruzione sia proprio come l'ho<br />
descritta, e che spostandosi ci si possa mettere in<br />
comunicazione e passare tra i <strong>di</strong>fferenti "mon<strong>di</strong>". In<br />
definitiva, come rimarcato altrove, non è importante che le<br />
cose stiano davvero così: per le esperienze astrali che altro<br />
non sono che il fenomeno o l'impressione che il noumeno o<br />
essenza lascia nella nostra mente e nei nostri sensi,<br />
l'importante è che in tal modo effettivamente appaia e<br />
funzioni.<br />
II.6 L'ALBERO DELLA VITA. L'Otz Chiim, o Albero della Vita,<br />
un glifo me<strong>di</strong>evale cabalistico ideato per riassumere i concetti<br />
più <strong>di</strong>sparati enunciati nei testi fondamentali della Religione<br />
Ebraica sotto forma <strong>di</strong> simboli ed allegorie, si presta<br />
magnificamente quale mappa del Piano Astrale. Per la brevità
<strong>di</strong> questo saggio è inutile fornire una pur succinta descrizione<br />
dell'Albero che può essere facilmente ed efficacemente<br />
stu<strong>di</strong>ata su altri testi specifici. Basti qui riaffermare che la<br />
visione <strong>di</strong> tale Glifo, pur essendo essenzialmente soggettiva, è<br />
originata da vibrazioni energetiche oggettive, uguali per tutti.<br />
Il sistema cabalistico dell'Albero della Vita è stato poi,<br />
recentemente ampliato in misura notevole, ad opera dei capi<br />
dell'Or<strong>di</strong>ne Ermetico dell'Alba d'Oro e <strong>di</strong> Aleister Crowley<br />
nell'O.T.O., risultando in una mappa <strong>di</strong> corrispondenze<br />
estremamente più estesa, sistematicizzata e maggiormente<br />
aderente alle <strong>di</strong>fferenti culture e tra<strong>di</strong>zioni. In pratica, tutte<br />
quelle <strong>di</strong>fferenziazioni soggettive esistenti nelle descrizioni<br />
della Qabalah Luranica sono state quasi del tutto superate<br />
verso un’universalità multiculturale e polisistemica. Il 777 <strong>di</strong><br />
Aleister Crowley, pur essendo apparentemente un breviario<br />
tabulare <strong>di</strong> tale sistema, a più <strong>di</strong> novant'anni dalla prima<br />
pubblicazione, rappresenta ancor'oggi l'universale e prolissa<br />
enciclope<strong>di</strong>a del Piano Astrale nella chiave simbolica<br />
dell'Albero della Vita.<br />
II.7 GLI AETHYR E LE TORRI DI GUARDIA. Le quattro Torri <strong>di</strong><br />
Guar<strong>di</strong>a elementali del sistema del Dr. John Dee, sono<br />
un’elaboratissima sintesi delle zone più rarefatte del<br />
Macrocosmo. Insieme con la Tavoletta dell'Unione e con i<br />
trenta Aethyr, attraversano i confini tra i mon<strong>di</strong> e si estendono<br />
in tutto il Creato. Diversamente dall'Albero della Vita<br />
cabalistico, gli elementi del sistema <strong>di</strong> Dee e Kelly tagliano<br />
verticalmente i Piani, senza netta <strong>di</strong>stinzione tra Superiore ed<br />
Inferiore, Angelico e Demonico. Il mondo invisibile è quin<strong>di</strong><br />
rappresentato in modo essenzialmente scientifico e razionale,<br />
senza la pedante preoccupazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere nettamente tra<br />
Bene e Male. L'acuto sperimentatore sa bene che tutto è<br />
relativo e che nemmeno <strong>di</strong>o è assoluto. Sfortunatamente è<br />
necessaria una grande dose <strong>di</strong> coraggio e <strong>di</strong> equilibrio per<br />
passare indenni tramite l'invocazione delle Dimore Enochiane,<br />
ed anche quando apparentemente sembra che le conseguenze<br />
indesiderabili siano state evitate, un beffardo Guar<strong>di</strong>ano <strong>di</strong><br />
Aethyr è in agguato. Gli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> ogni estrazione non sono
ancora riusciti a fornire una sod<strong>di</strong>sfacente spiegazione<br />
sull'origine <strong>di</strong> tale sistema, o sulla provenienza delle Chiavi o<br />
della lingua in cui tali invocazioni sono composte. E' stato<br />
solo possibile appurare, per esclusione, che non si tratta <strong>di</strong> un<br />
gergo convenzionale, <strong>di</strong> simbolismi arbitrari, <strong>di</strong> una truffa o <strong>di</strong><br />
un’invenzione umana: l'unico concetto positivo che i migliori<br />
intelletti dell'esoterismo ed i più fervi<strong>di</strong> accademici che si<br />
sono appassionati ed applicati allo stu<strong>di</strong>o del complicatissimo<br />
ed intricato e<strong>di</strong>ficio enochiano è che funziona. Non si capisce<br />
come, non si sa perché, ma funziona. Dunque, attenzione.<br />
II.8 LE DIMORE ANGELICHE E DEMONICHE. Alla conclusione<br />
<strong>di</strong> questo capitolo sul macrocosmo, abbiamo ritenuto<br />
necessario prestare una particolare attenzione alle energie<br />
positive e a quelle negative. Analogamente a ciò che accade<br />
nel microcosmo, anche nell'universo vi sono particolari<br />
vibrazioni <strong>di</strong> intensità tale da contagiare e mo<strong>di</strong>ficare energie<br />
<strong>di</strong> minore forza. Come già rilevato, essendo bene e male<br />
relativi (il buon vecchio Aleister <strong>di</strong>ceva che, ad esempio, il<br />
caldo è buono per il caffè ma cattivo per il gelato), è solo<br />
necessario conoscere l'ubicazione <strong>di</strong> tali energie irresistibili e<br />
quin<strong>di</strong> comportarsi <strong>di</strong> conseguenza. Nonostante ciò che si<br />
tramanda nelle sezioni orrorifiche dei testi tra<strong>di</strong>zionali, le<br />
Qliphoth non rappresentano un pericolo reale; l'unico<br />
problema, anche se temporaneo, è costituito dagli Aethyr:<br />
quando si invoca un particolare cerchio, qualcosa succede<br />
sempre. L'energia è solitamente talmente tanto forte che, pur<br />
con le dovute precauzioni, essa è in grado <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare le<br />
persone, le cose e gli eventi per numerosi giorni. L'importante<br />
è poter usare tali forze per i propri legittimi scopi,<br />
prevedendone i risultati, buoni o cattivi che siano.
III<br />
LO SPOSTAMENTO AL DI LA' DI<br />
TEMPO E SPAZIO<br />
III.1 <strong>La</strong> Dimensione Tempo sul Piano Astrale<br />
III.2 <strong>La</strong> Dimensione Spazio sul Piano Astrale<br />
III.3 Il Rapporto tra Fisica nella Terza Dimensione e Fisica Astrale<br />
III.1 LA DIMENSIONE TEMPO SUL PIANO ASTRALE. Il fattore<br />
"tempo", sul piano fisico, <strong>di</strong>pende esclusivamente<br />
dall'educazione e dalle convenzioni degli umani. Regolandoci<br />
col Sole, siamo abituati a <strong>di</strong>videre l'anno in<br />
trecentosessantacinque giorni, in quattro stagioni, in do<strong>di</strong>ci<br />
mesi, e le giornate in do<strong>di</strong>ci ore <strong>di</strong> luce e do<strong>di</strong>ci ore <strong>di</strong> buio.<br />
Eppure tutti ci ren<strong>di</strong>amo conto quanto il Tempo sia invece una<br />
<strong>di</strong>mensione del tutto soggettiva influenzata dall'ambiente e<br />
dalla nostra momentanea occupazione: i popoli dell'emisfero<br />
meri<strong>di</strong>onale del pianeta hanno una concezione del tempo<br />
estremamente più compressa <strong>di</strong> quelli che abitano nelle<br />
regioni del nord; in pratica, essi hanno più "pazienza". Sul<br />
Piano Astrale, al <strong>di</strong> là della soggettività con cui si influenza<br />
l'incedere degli attimi e che, come sul piano fisico, <strong>di</strong>pende da<br />
quanto la nostra attenzione è coinvolta e da come ci<br />
"sentiamo", esiste ovviamente anche il "fattore ambientale".<br />
Come al solito, per avere ben chiaro il concetto, è necessaria<br />
una sperimentazione personale, anche se esistono dei<br />
parametri oggettivi che devono venire considerati. Sull'Albero<br />
della Vita, a seconda del "mondo" (o "piano") in cui ci<br />
troviamo, il tempo risulta comunque estremamente più veloce<br />
che sul piano fisico, mentre nei pressi <strong>di</strong> una Piramide <strong>di</strong> una<br />
Torre <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a enochiana tale <strong>di</strong>mensione sarà molto più<br />
<strong>di</strong>latata. A questa norma generale fanno eccezione gli Aethyr:<br />
in questo caso non è possibile dare una regola valida per tutti<br />
e trenta i cerchi. Si potrà passare da <strong>di</strong>more quali ZAX, ove<br />
"tutto è qui e subito" (cioè non esiste tempo e spazio), ad
ambienti come LIL o TEX dove la <strong>di</strong>mensione si contrae a tal<br />
punto che sarebbe bene puntare una sveglia per tornare prima<br />
<strong>di</strong> stancarsi troppo. Questo è il punto: perdere troppe energie<br />
sul Piano Astrale può davvero costare caro. Ci si potrebbe<br />
trovare nella sgradevole situazioni in cui si è troppo stanchi<br />
per lottare adeguatamente o fronteggiare in modo efficace un<br />
pericolo emergente; oppure si potrebbe <strong>di</strong>menticare alla<br />
deriva, non protetto, un oggetto creato (<strong>di</strong>menticando cioè <strong>di</strong><br />
riassorbirlo propriamente) o ad<strong>di</strong>rittura il proprio Corpo, così<br />
da lasciarlo preda <strong>di</strong> qualsiasi intelligenza come una larva<br />
qualunque.<br />
III.2 LA DIMENSIONE SPAZIO SUL PIANO ASTRALE.<br />
Diversamente dal Tempo, nella Dimensione <strong>di</strong> <strong>Luce</strong>, lo<br />
Spazio rappresenta (con l'eccezione dell'Aethyr ZAX) un<br />
fattore che facilita enormemente la vita allo sperimentatore.<br />
Infatti, al <strong>di</strong> là delle allucinazioni e dei miraggi, architettati da<br />
qualche demone, per confonderci, lo Spazio astrale è del tutto<br />
relativo alla Volontà: in pratica, esso non esiste (o almeno non<br />
esiste quale componente limitativa come sul piano fisico).<br />
Sarà dunque possibile procedere a velocità straor<strong>di</strong>naria, o<br />
trasferirsi imme<strong>di</strong>atamente da un luogo all'altro (anche se ciò<br />
non è affatto consigliabile per i principianti), oppure spostarsi<br />
con una precisione incre<strong>di</strong>bile miniaturizzando il proprio<br />
Corpo Astrale. Tutto ciò che sarebbe possibile sul piano fisico<br />
variando a volontà le <strong>di</strong>mensioni spaziali si realizza all'istante<br />
sul Piano Astrale senza illusioni (o delusioni).<br />
III.3 IL RAPPORTO TRA FISICA NELLA TERZA DIMENSIONE E<br />
FISICA ASTRALE. Ogni legge della Fisica materiale trova<br />
riscontro nella Fisica astrale, tenendo naturalmente presente le<br />
<strong>di</strong>fferenze delle variabili T ed S che si evincono dai paragrafi<br />
precedenti. Ovviamente un manuale <strong>di</strong> Fisica astrale sarebbe<br />
alquanto inutile, essendo il Piano in oggetto estremamente<br />
soggettivo e del tutto pratico. Per ogni definizione, comunque,<br />
sarebbe opportuno tenere presente la Relatività <strong>di</strong> Einstein: "A<br />
che ora Zurigo si ferma a questo treno?"
Libro Secondo: Pratica<br />
IV<br />
TECNICHE PER LA FORMAZIONE<br />
DEL CORPO ASTRALE<br />
IV.1 Alcuni Esercizi Preliminari<br />
IV.2 Costruzione del Corpo e Trasferimento della Coscienza<br />
IV.3 Relazione tra Tipi e Funzioni del Corpo Astrale<br />
IV.1 ALCUNI ESERCIZI PRELIMINARI. E' necessario che i<br />
seguenti esercizi siano seguiti con la più scientifica precisione<br />
e la più pura volontà. Le regole generali che ogni thelemita<br />
dell'Ordo Templi Orientis o dell'A.·.A.·. sono da osservarsi in<br />
modo più che deciso; per coloro che non hanno <strong>di</strong>mestichezza<br />
con il metodo in oggetto, una maggiore attenzione al<br />
significato del seguente elenco è vivamente richiesta. (a)<br />
Cominciate gli esercizi sempre alla medesima ora, con lo<br />
stomaco vuoto e senza fretta. (b) Osservate sempre voi stessi.<br />
(c) Prima <strong>di</strong> ogni esercizio sfogate la mente ed il corpo.(d)<br />
Abbiate cura <strong>di</strong> registrare accuratamente e <strong>di</strong> rivedere i<br />
risultati ed i progressi. Per prima cosa (si veda il primo<br />
volume delle Epistole del Maestro dei Massimi Misteri della<br />
Loggia <strong>di</strong> Khem dell'O.T.O.) procuratevi una sveglia<br />
meccanica da poche lire, possibilmente rumorosa, con la<br />
lancetta dei secon<strong>di</strong>. Smontatela e toglietene il vetro,<br />
<strong>di</strong>pingendo il quadrante con il colore blu o nero opaco e la<br />
lancetta dei secon<strong>di</strong> in giallo o verde lucido. Eliminerete,<br />
badando a non rovinare il meccanismo, le lancette dei minuti e<br />
delle ore. Quin<strong>di</strong> create su cinque <strong>di</strong>versi cartoncini A4 i<br />
<strong>di</strong>versi Tattwa, colorati e <strong>di</strong>segnati perfettamente. Un ulteriore<br />
cartoncino bianco lucido e perfettamente pulito completerà il<br />
corredo per questi esercizi preliminari. Il Liber E ed il Liber<br />
Jugorum <strong>di</strong> Crowley (Magick in Theory and Practice) saranno
le istruzioni <strong>di</strong> corredo congiuntamente con un opportuno<br />
Karma-Yoga a <strong>di</strong>screzione dello studente. Il primo e più<br />
importante esercizio sarà quello <strong>di</strong> smettere <strong>di</strong> pensare. Dopo<br />
un breve colloquio con voi stessi, sedetevi in una posizione<br />
stabile e in un luogo silenzioso; concentratevi sulla lancetta<br />
della sveglia e con il mantra e la respirazione opportuna (Aum<br />
Tat Sat Aum e il quadruplice respiro possono andare) cercate<br />
<strong>di</strong> svuotare la vostra mente. Dopo una ventina <strong>di</strong> giorni (e <strong>di</strong><br />
esercizi) l'ottimale risultato sarà in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 15 secon<strong>di</strong> senza<br />
alcun pensiero estraneo e <strong>di</strong> 40 secon<strong>di</strong> con massimo cinque<br />
brevi interruzioni della concentrazione. Il secondo esercizio,<br />
che potrete cominciare a sperimentare dopo un paio <strong>di</strong> giorni<br />
dall'inizio del primo, consiste nell'entrare in una stanza<br />
(ovviamente non del tutto sconosciuta: se troppo familiare,<br />
potrete cambiare la <strong>di</strong>sposizione degli oggetti ogni volta e,<br />
dopo almeno 12 ore, cominciare l'esercizio), guardare bene<br />
l'ambiente e, chiudendo gli occhi, rivisualizzarlo. Su 30<br />
oggetti, dopo una decina <strong>di</strong> giorni, sono ammessi massimo<br />
cinque errori od omissioni. Un esercizio analogo consiste nel<br />
ripercorrere all'in<strong>di</strong>etro, sempre con gli occhi chiusi, il<br />
percorso fatto e le cose o persone viste subito dopo essere<br />
arrivati a casa. Una variante <strong>di</strong> questo esercizio che, come i<br />
precedenti, risulterà maggiormente preciso più riuscirete a<br />
concentrarvi sulla sveglia, è invece <strong>di</strong> immaginare <strong>di</strong> uscire<br />
dalla stanza e girare per l'appartamento o in strada. Lo scopo<br />
<strong>di</strong> queste esperienze, l'avrete immaginato, è aumentare la<br />
vostra capacità <strong>di</strong> concentrazione e <strong>di</strong> visualizzazione:<br />
tenetelo presente al fine <strong>di</strong> aumentare le probabilità <strong>di</strong><br />
successo. L'ultimo esercizio richiede che il primo sia stato<br />
efficacemente completato: sotto una luce artificiale, nel buio,<br />
ponete un Tattwa sul foglio bianco e fissatelo per circa trenta<br />
secon<strong>di</strong>. Mantenendo gli occhi fissi, togliete il Tattwa e il<br />
<strong>di</strong>segno, per effetto della permanenza della luce sulla retina,<br />
sarà ancora visualizzato nei colori complementari sulla carta<br />
bianca. Non <strong>di</strong>straetevi e cercate <strong>di</strong> mantenere il Tattwa ben<br />
definito e vivido il più a lungo possibile. Per quanti sforzi<br />
facciate, entro un minuto, un minuto e mezzo, il <strong>di</strong>segno<br />
scomparirà: allora concentratevi con più forza, ovviamente
escludendo ogni pensiero il più possibile, e la figura<br />
ricomparirà, forse un po’ sbia<strong>di</strong>ta, ma ricomparirà: quella è<br />
l'immagine astrale del Tattwa.<br />
IV.2 COSTRUZIONE DEL CORPO E TRASFERIMENTO DELLA<br />
COSCIENZA. Se gli esercizi preliminari sono stati portati a<br />
buon fine, non <strong>di</strong>menticatevi mai del primo e dell'ultimo,<br />
anche quando affronterete le esperienze seguenti: almeno una<br />
volta al mese e per una settimana riprendeteli con vigore,<br />
aumentando la dose se per caso vi accorgete che l'attenzione o<br />
l'efficacia <strong>di</strong>minuisce. Comunque, con le solite attenzioni,<br />
sceglietevi un periodo quieto e tranquillo <strong>di</strong> almeno un'ora al<br />
giorno, preferibilmente <strong>di</strong> sera o pomeriggio, ma quando non<br />
siete troppo stanchi. Dopo una decina <strong>di</strong> minuti <strong>di</strong> colloquio<br />
preliminare, <strong>di</strong> "sfogo" della vostra mente, cominciate a<br />
concentrarvi sulla lancetta dei secon<strong>di</strong> della solita sveglia. E'<br />
importante che tentiate <strong>di</strong> escludere tutti i pensieri, il più<br />
possibile. Quando, aiutati dalla corretta respirazione, vi<br />
riterrete sufficientemente calmi, proiettate una replica del<br />
vostro corpo davanti a voi. Seguirete così tutte le istruzioni del<br />
Liber O <strong>di</strong> Aleister Crowley (Magick) alla sezione V e<br />
altrove. Vi è però una variante all'esercizio da perfezionisti <strong>di</strong><br />
Baphomet, che consigliamo caldamente ai delusi. Tentate <strong>di</strong><br />
sdoppiare il vostro corpo; tenete presente che la volontà <strong>di</strong><br />
muoversi, quell'impulso elettrico-nervoso dal cervello ai<br />
muscoli, fa effettivamente muovere il Corpo Astrale. Dunque,<br />
con gli occhi fisici chiusi, tentate alcuni movimenti, dando<br />
l'impulso e trattenendo i muscoli. Dopo alcuni tentativi,<br />
provando a vedere con gli occhi astrali, vi sembrerà che i<br />
vostri arti astrali si muovano, rispondendo alla vostra volontà:<br />
come è già stato detto, non importa che ciò sia vero perché<br />
tutto funziona come se effettivamente fosse vero. Con il<br />
progre<strong>di</strong>re delle esperienze, riuscirete a "staccare" il vostro<br />
Corpo Astrale e la coscienza da quello fisico; quando vi<br />
sentirete sicuri e padroni, tentate <strong>di</strong> "sentire" il vostro corpo:<br />
provate i vostri sensi. Battete le mani, i pie<strong>di</strong>, saltate e, cosa<br />
davvero <strong>di</strong>fficile, voltatevi e guardate il vostro fisico, ormai<br />
senza coscienza, adagiato sulla se<strong>di</strong>a o sul letto dove l'avete
lasciato. Fatto ciò, avrete vinto la vostra battaglia; ora potrete<br />
cominciare a sperimentare i piani e, se vorrete, a provare ad<br />
interagire col mondo fisico (è generalmente molto <strong>di</strong>vertente<br />
apparire agli amici, o osservarli in segreto). Ricordate solo <strong>di</strong><br />
riassorbire sempre nella vostra aura, tendendo i muscoli nel<br />
segno <strong>di</strong> Arpocrate per un paio <strong>di</strong> secon<strong>di</strong>, ogni personale<br />
emanazione astrale. E' stato scientificamente provato che la<br />
tensione muscolare fa emettere al cervello particolari onde<br />
registrabili da apparecchi più sofisticati della macchina per<br />
EEG: al solito, l'esoterismo è almeno un passo avanti alla<br />
scienza ufficiale, sempre.<br />
IV.3 RELAZIONE TRA TIPI E FUNZIONI DEL CORPO ASTRALE.<br />
Scoprirete presto che potete facilmente plasmare il vostro<br />
Corpo <strong>di</strong> <strong>Luce</strong> in forme animali o artificiali. Ovviamente, ogni<br />
forma ha il suo scopo: permette <strong>di</strong> interagire con un<br />
particolare sub-piano della <strong>di</strong>mensione astrale. Assumere, ad<br />
esempio, una peculiare forma <strong>di</strong>vina, vi aiuterà non solo ad<br />
assorbire le caratteristiche <strong>di</strong> quel <strong>di</strong>o e ad agire come lui, ma<br />
vi porrà in grado <strong>di</strong> comunicare più agevolmente col suo<br />
particolare piano. Propriamente, il canale microcosmico della<br />
forza rappresentata dal <strong>di</strong>o viene aperto, ed è posto in<br />
comunicazione e relazione col corrispondente canale<br />
macroco-smico. Per la proprietà imitativa esistente tra i piani<br />
("Come sopra, così sotto"), se il vostro Corpo Astrale avrà i<br />
capelli lunghi, i vostri capelli fisici cresceranno più<br />
velocemente del normale. Le applicazioni della <strong>di</strong>fferente<br />
formulazione del Corpo <strong>di</strong> <strong>Luce</strong> sono infinite: nella sua<br />
progettazione e nelle successive mo<strong>di</strong>fiche, che possono<br />
essere compiute quando e quanto sia necessario, bisogna però<br />
tenere conto <strong>di</strong> ogni possibile particolare ed accessorio,<br />
poiché la caratteristica qualità e quantità della forza<br />
promanante dal Corpo, nonché l'efficacia delle sue<br />
applicazioni, <strong>di</strong>pendono strettamente dalla sua forma e da<br />
come questa è da noi interpretata.
V<br />
TECNICHE PER LA PROIEZIONE<br />
NELLA LUCE<br />
V.1 Porte e Finestre Astrali<br />
V.2 Gli Arcani dei Tarocchi<br />
V.3 Gli Yi King<br />
V.4 I Tattwa<br />
V.5 I Quadrati delle Torri <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a<br />
V.6 Uso delle Chiamate Enochiane<br />
V.1 PORTE E FINESTRE ASTRALI. Oltre che tramite l'Ascesa ai<br />
Piani, tecnica descritta nel Liber O e facilmente intuibile, il<br />
metodo più semplice per l'esplorazione del Piano Astrale, fin<br />
dai primi esperimenti e prima ancora <strong>di</strong> aver forgiato<br />
totalmente il proprio Corpo <strong>di</strong> <strong>Luce</strong> e <strong>di</strong> avervi ivi trasferito la<br />
propria coscienza, e quello <strong>di</strong> utilizzare le cosiddette "Finestre<br />
Astrali". Ogni glifo universale, ogni simbolo ed ogni tipica<br />
espressione grafica dell'esoterismo, può essere utilizzato quale<br />
particolare finestra per ispezionare il particolare sub-piano<br />
(una sorta <strong>di</strong> zona astrale al <strong>di</strong> là del tempo e dello spazio) a<br />
cui si riferisce. Naturalmente, come già precisato in<br />
precedenza, è necessario che, almeno parzialmente, il simbolo<br />
sia compreso dallo sperimentatore e che appartenga alla sua<br />
personale cultura o a quella della sua tra<strong>di</strong>zione.<br />
Diversamente, a quanto risulta da numerosi tentativi che a noi<br />
sono pervenuti, l'esperienza si ridurrà ad una visione <strong>di</strong> tipo<br />
analogo a quella psicoanalitica con l'ovvio e comprensibile<br />
valore. Come negli esercizi, è necessario concentrarsi sul glifo<br />
finché esso non è fisso nella nostra visione interiore. A questo<br />
punto, con un <strong>di</strong>retto sforzo della volontà, si tenterà <strong>di</strong> aprire<br />
il simbolo come se fosse il portellone <strong>di</strong> una finestra. Non<br />
abbiate fretta e non abbandonatevi al nervosismo se nei primi<br />
tentativi, anche dopo un paio d'ore <strong>di</strong> intensa concentrazione,<br />
non accade nulla: dovrete apprendere come aprire, come far
leva sull'asse <strong>di</strong> questa particolare finestra, e allora riuscirete e<br />
vi sembrerà una cosa molto naturale. Dal fondo scuro nella<br />
cornice della finestra aperta appariranno subito delle<br />
immagini, dapprima sfuocate, poi via via più nitide e<br />
complete. Vi accorgerete che potrete ad<strong>di</strong>rittura usare una<br />
tecnica quasi televisiva me<strong>di</strong>ante un semplice sforzo della<br />
volontà, riuscirete ad approfon<strong>di</strong>re in modo completo tramite<br />
la visione il significato del simbolo che avrete aperto. Questa<br />
è una tecnica <strong>di</strong> indagine estremamente sod<strong>di</strong>sfacente e che,<br />
sebbene poco versatile, si presta allo scopo <strong>di</strong> dare fiducia allo<br />
sperimentatore e fornirgli la confidenza necessaria col Piano<br />
Astrale ancor prima d'aver completato il suo addestramento<br />
anzi, se usata con la debita cura, ne facilita il percorso. Nello<br />
stesso modo in cui vengono usate le finestre astrali, è possibile<br />
usufruire <strong>di</strong> porte, semplicemente proiettandosi col Corpo<br />
Astrale, varcando il confine, attraverso la cornice del simbolo<br />
appena aperto. In questo modo l'esperienza è estremamente<br />
completa, e del tutto flessibile ad ogni esigenza: il glifo<br />
funziona da mirino, è l'in<strong>di</strong>rizzo verso il quale si desidera<br />
andare. Molti viaggiatori, per proiettarsi efficacemente,<br />
utilizzano il Segno <strong>di</strong> Horus o dell'Entrante e per schiarire la<br />
visione eseguono i Segni <strong>di</strong> LVX. Queste tecniche, comunque,<br />
sono strettamente legate all'addestramento esoterico<br />
dell'in<strong>di</strong>viduo, e non è possibile fornire regole valide per tutti.<br />
Aleister Crowley osservava che, esaurito ogni possibile<br />
espe<strong>di</strong>ente tecnico conosciuto e non riuscendo a penetrare una<br />
particolare zona, l'azione più assurda e volutamente incoerente<br />
(come recitare una poesia dei tempi della scuola) conduceva<br />
all'effetto desiderato. Quando la logica è inefficace, la teoria<br />
del Piano Astrale ci insegna che l'illogicità libera la nostra<br />
mente dalle autocensure inconscie <strong>di</strong>straendola.<br />
V.2 GLI ARCANI DEI TAROCCHI. Come gli altri glifi adatti alla<br />
proiezione sul Piano Astrale, gli Arcani Maggiori o Atu del<br />
Libro <strong>di</strong> Thoth devono essere totalmente conosciuti nelle<br />
forme, nei colori e nei significati simbolici dallo<br />
sperimentatore prima <strong>di</strong> ogni serio tentativo. Essi sono, com'è<br />
facilmente comprensibile, le Porte o Finestre dello studente
del Piano Astrale più potenti ma anche più <strong>di</strong>fficili da usare.<br />
Fissare nella mente la complessa simbologia <strong>di</strong> un Arcano<br />
Maggiore è estremamente <strong>di</strong>fficile, anche perché bisogna<br />
evitare <strong>di</strong> cedere alla tentazione <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>segnare con la fantasia<br />
il glifo: esso va contemplato nel suo insieme e l'immagine<br />
deve essere salda e stabile nella mente prima <strong>di</strong> tentare <strong>di</strong><br />
aprirla. Con gli Arcani Minori, sebbene la profon<strong>di</strong>tà e<br />
l'ampiezza della visione o dell'esperienza risultante sia<br />
decisamente minore rispetto a quella degli Atu, l'intero<br />
processo risulta molto più semplificato a causa dell'estrema<br />
semplicità della figura. L'esperienza risultante dalla proiezione<br />
attraverso un Arcano Maggiore è quella del sentiero<br />
corrispondente sull'Albero della Vita; ogni buon manuale<br />
cabalistico del Nuovo Eone, congiuntamente con un buon<br />
testo sui Tarocchi (il "Book of Thoth" <strong>di</strong> Aleister Crowley<br />
potrà degnamente assolvere entrambe le funzioni), potrà<br />
fornire ampie in<strong>di</strong>cazioni sulla natura del particolare piano.<br />
Naturalmente il testo dovrebbe essere consultato brevemente<br />
prima dell'esperimento, così da non rischiare <strong>di</strong> influenzare il<br />
subconscio dello studente. Circa gli Arcani Minori invece,<br />
corrispondendo a gruppi <strong>di</strong> quattro alle <strong>di</strong>eci Sephiroth, si<br />
ottiene la visione parziale dell'energia cosmica relativa al<br />
particolare aspetto simboleggiato da ogni carta, come il suo<br />
titolo può sommariamente in<strong>di</strong>care.<br />
V.3 GLI YI KING. Gli esagrammi cinesi <strong>di</strong> saggezza, tratti dal<br />
Libro dei Mutamenti, insieme ai glifi del Piano Enochiano<br />
possiedono una rara caratteristica: la maggior parte delle volte<br />
funzionano anche se estranei alla cultura (e completamente<br />
sconosciuti nel significato) dello sperimentatore. Essi sono<br />
formati da sei linee continue o spezzate, rappresentanti<br />
concetti analoghi allo Yin e allo Yang, certamente<br />
interculturali. Inoltre, rispetto a tutti gli altri simboli<br />
impiegabili, la loro estrema semplicità grafica e facilità <strong>di</strong><br />
proiezione è inversamente proporzionale alla ricchezza e alla<br />
qualità della visione. Aleister Crowley provò con una sua<br />
conoscente, del tutto estranea al Libro dei Mutamenti, l'effetto<br />
<strong>di</strong> uno <strong>di</strong> questi simboli: la comunità esoterica internazionale
non è ancora riuscita a capire perché, ma la donna ebbe<br />
spontaneamente una forte esperienza <strong>di</strong>rettamente ed<br />
inequivocabilmente collegata col vero significato<br />
dell'esagramma. Provare per credere.<br />
V.4 I TATTWA. <strong>La</strong> rappresentazione grafica orientale dei<br />
cinque elementi può essere efficacemente sfruttata per<br />
approfon<strong>di</strong>re lo stu<strong>di</strong>o ed il significato del Piano Elementale.<br />
Come negli esercizi preliminari, <strong>di</strong>pingendo con colori flui<strong>di</strong> e<br />
brillanti su cartoncini lisci perfettamente bianchi i vari<br />
simboli, si può facilmente procedere alla loro visualizzazione<br />
mentale ottenendo rapi<strong>di</strong> e sod<strong>di</strong>sfacenti risultati. Un ulteriore<br />
risultato che, alla lunga, la proiezione attraverso i Tattwa<br />
fornisce, è un efficace ausilio al dominio delle componenti<br />
elementali delle forze cosmiche e del Piano Astrale.<br />
Soprattutto per gli iniziati ai primi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> scuole quali<br />
l'A.·.A.·., l'Or<strong>di</strong>ne Ermetico della Golden Dawn o l'O.T.O., ciò<br />
è <strong>di</strong> fondamentale importanza, in quanto per costoro è<br />
richiesto il padroneggiamento degli elementi yetziratici e delle<br />
risultanti forze. Inoltre, sempre allo scopo <strong>di</strong> padroneggiare al<br />
meglio il corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> dei cosiddetti "Gra<strong>di</strong> Elementali" delle<br />
<strong>di</strong>verse scuole iniziatiche, è possibile esercitarsi nella visione<br />
dei Tattwa con figure composte da un Tattwa principale ed un<br />
Tattwa secondario, o Sub-Tattwa, <strong>di</strong>segnato all'interno.<br />
Questa speciale figura composta, ha il vantaggio <strong>di</strong> fornire la<br />
visione o la proiezione in piani elementali molto raffinati e<br />
con fenomeni estremamente vicini a quelli osservabili nel<br />
fisico, similarmente a quanto accade con l'uso delle Torri <strong>di</strong><br />
Guar<strong>di</strong>a, ma in modo molto più semplice da padroneggiare e<br />
gestire.<br />
V.5 I QUADRATI DELLE TORRI DI GUARDIA. Molto è già stato<br />
detto sul Mondo Enochiano, un sistema estremamente<br />
complesso eppure grandemente affascinante e misterioso: i<br />
motivi del suo funzionamento, perfetto in ogni situazione, è a<br />
tutt'oggi sconosciuto anche agli occultisti più eru<strong>di</strong>ti ed<br />
avanzati. In questo contesto, rimandando lo studente per i<br />
dettagli tecnici e la filosofia del sistema a testi specifici quali
il Liber Chanokh, The Vision and The Voice ed altri manuali<br />
<strong>di</strong> Aleister Crowley (o il recente "Enochian Sex Magick" del<br />
fr.·. Lon Milo DuQuette, della Heru-ra-ha Lodge/O.T.O.), è<br />
sufficiente spiegare come, desiderando penetrare nel profondo<br />
le zone più sottili delle Dimore Elementali, Planetarie, e<br />
Zo<strong>di</strong>acali, la proiezione attraverso una piramide (o in una<br />
zona) enochiana sia particolarmente efficace e veloce. Molto<br />
tempo viene speso preliminarmente, nello stu<strong>di</strong>o del sistema,<br />
alquanto elaborato e a prima vista artificioso, e<br />
nell'in<strong>di</strong>viduazione della giusta Piramide tronca a base<br />
quadrata, o nella selezione della zona adatta se si desidera<br />
in<strong>di</strong>rizzarsi meno precisamente. Le Torri <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong> Enochiane<br />
quin<strong>di</strong>, costituiscono una completa e minuziosa mappa delle<br />
<strong>di</strong>more invisibili, non solo con tutte le strade ed i vicoli della<br />
città Astrale, ma anche, volendo, in<strong>di</strong>cante ogni e<strong>di</strong>ficio e<br />
piano ed appartamento del luogo. E' dunque ben ripagato lo<br />
sforzo iniziale dello sperimentatore che desideri non solo<br />
addentrarsi nelle zone più remote ed intime, ma anche<br />
prendere visione, fare conoscenza o ad<strong>di</strong>rittura interagire con<br />
le energie e le intelligenze del Piano.<br />
V.6 USO DELLE CHIAMATE ENOCHIANE. Allo scopo <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>rizzare la propria visione o il proprio viaggio astrale sui<br />
Piani Enochiani, è possibile usufruire <strong>di</strong> particolari<br />
invocazioni in una lingua sconosciuta, che non è un gergo o<br />
un’invenzione, ma un vero e proprio linguaggio evoluto con<br />
tanto <strong>di</strong> grammatica e sinonimi. Nel corso del tempo sono stati<br />
scritti alcuni vocabolari ed un paio <strong>di</strong> grammatiche, anche se<br />
non è stato possibile rintracciare le ra<strong>di</strong>ci o la provenienza <strong>di</strong><br />
questa lingua, pur notando alcune similitu<strong>di</strong>ni con gli altri<br />
<strong>di</strong>aletti indoeuropei. Per ciò che a noi interessa, è sufficiente<br />
notare come le 19 (o venti con la "Chiamata" degli Aethyr)<br />
Chiavi funzionino sempre e con precisione allo scopo <strong>di</strong><br />
schiudere particolari zone delle <strong>di</strong>more invisibili.<br />
Recentemente la scienza ufficiale ha scoperto che determinati<br />
movimenti muscolari in combinazione con la respirazione,<br />
facciano 'sì che il nostro cervello emetta particolari onde:<br />
probabilmente lo sforzo nel pronunciare un’invocazione ci fa
produrre delle onde in grado <strong>di</strong> porci in relazione con le<br />
energie del Piano Enochiano e tanto basta.
VI<br />
PERICOLI E DIFESE ASTRALI<br />
VI.1 Pericoli delle Energie Statiche<br />
VI.2 Pericoli delle Energie Dinamiche<br />
VI.3 Possibili Precauzioni e Rime<strong>di</strong><br />
VI.4 Cenni <strong>di</strong> Taumaturgia Astrale<br />
VI.1 PERICOLI DELLE ENERGIE STATICHE. Sul Piano Astrale<br />
sono presenti innumerevoli personaggi, ambienti e quasi ogni<br />
oggetto che può essere rinvenuto sul piano fisico. Tutto ciò<br />
che si trova nella Dimensione <strong>di</strong> <strong>Luce</strong> ed è inanimato, non<br />
solo all'apparenza ma sostanzialmente, e non è stato da noi<br />
prodotto, è una cosiddetta energia statica: energia, perché<br />
sensibile tanto attivamente quanto passivamente; statica, non<br />
già perché immobile, in quanto per la peculiare <strong>di</strong>mensione<br />
tempo del Piano Astrale è possibile l'imme<strong>di</strong>ata molteplice<br />
trasformazione <strong>di</strong> ogni oggetto, ma poiché non dotata <strong>di</strong><br />
intelligenza, e dunque impossibilitata a <strong>di</strong>rigere il proprio<br />
flusso selettivamente. Di solito, tali energie statiche non<br />
comportano alcun pericolo per lo sperimentatore, avendo<br />
potenzialmente quale massima caratteristica offensiva ed<br />
ostruzionistica quella <strong>di</strong> rappresentare una barriera<br />
invalicabile per tutti i viaggiatori o, quantomeno, per coloro al<br />
<strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> un determinato grado <strong>di</strong> Iniziazione. A volte ci si<br />
trova <strong>di</strong> fronte ad oggetti che hanno la medesima funzione (e<br />
magari anche l'aspetto) <strong>di</strong> un muro <strong>di</strong> cinta o <strong>di</strong> una qualsiasi<br />
fortificazione del piano fisico. Possono non esserci note o<br />
<strong>di</strong>rettamente comprensibili le ragioni <strong>di</strong> una tale limitazione e<br />
<strong>di</strong> un simile confine, ma l'effetto che esse hanno è quello <strong>di</strong><br />
precluderci una data area e solitamente, queste frontiere sono<br />
presiedute da uno o più Guar<strong>di</strong>ani, <strong>di</strong> cui ci occuperemo in<br />
dettaglio nel successivo paragrafo. Eppure, per motivi<br />
facilmente intuibili, alcune <strong>di</strong> queste energie statiche<br />
possiedono caratteristiche anomale ed il loro campo<br />
magnetico è particolarmente penetrante o assorbente. In
definitiva può capitare che, venendo incautamente a contatto<br />
con un oggetto dall'apparenza banalissima ed innocua, parte<br />
della nostra energia venga mutata, trasformata in modo affatto<br />
desiderabile o, peggio, risucchiata e vampirizzata, risultando<br />
in un più o meno grave shock accompagnato dal consueto<br />
catalogo <strong>di</strong> ossessioni e turbamenti psicofisiologici. Il<br />
meccanismo <strong>di</strong> questi fenomeni è empiricamente alquanto<br />
semplice da comprendere: si immagini il Corpo Astrale,<br />
risultante <strong>di</strong> onde cerebrali promananti da centri nervosi del<br />
corpo e quin<strong>di</strong> un campo magnetico, come un recipiente <strong>di</strong><br />
liquido da cui nulla può uscire se non è spinto fuori da<br />
qualcos'altro che ne prende il posto. Essendo l'Universo un<br />
ambiente in continua mutazione ma tendente sempre<br />
all'equilibrio assoluto, se immettiamo energia maligna nel<br />
nostro campo benigno con forza sufficiente da espellere parte<br />
o tutta l'energia originaria, otterremo un campo magnetico con<br />
proporzioni bene-male alterate a vantaggio del male, mentre<br />
all'esterno <strong>di</strong> questo campo si <strong>di</strong>sperderà o potrà essere<br />
raccolta in un campo <strong>di</strong>verso dal nostro l'energia benigna<br />
fuoriuscita.<br />
VI.2 PERICOLI DELLE ENERGIE DINAMICHE. Per ciò che<br />
attiene alle cosiddette energie <strong>di</strong>namiche, ossia ogni<br />
intelligenza presente sul Piano Astrale, il <strong>di</strong>scorso è<br />
estremamente più complesso del precedente, avendo a che fare<br />
con vita organizzata e libera. Le energie <strong>di</strong>namiche non sono<br />
solo i Guar<strong>di</strong>ani, i Messaggeri, gli Angeli, i Demoni, gli<br />
Animali e quant'altro <strong>di</strong> animato è presente sul piano, ma<br />
anche altri viaggiatori presenti nel medesimo momento e<br />
spazio. Da questi ultimi è bene comunque guardarsi: molti tipi<br />
<strong>di</strong> attacchi astrali sono compiuti approfittando dei nostri<br />
esperimenti dai nostri nemici più potenti e più forti <strong>di</strong> noi.<br />
L'ottimo "Psichic Self Defence" della Sorella Dion Fortune, è<br />
sicuramente il più esaustivo manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa astrale. In ogni<br />
caso, ogni qual volta si incrocia un'altra figura animata, che<br />
potrebbe anche essere un semplice fantasma, o residuo<br />
temporaneo senza volontà, oppure una larva, e cioè una scoria<br />
con l'istinto del vampiro, è sempre opportuno metterla alla
prova con i Segni <strong>di</strong> L.V.X., o proiettandole addosso un<br />
pentagramma attivo e fiammeggiante <strong>di</strong> bando dello spirito.<br />
Nella stragrande maggioranza dei casi, se l'energia <strong>di</strong>namica<br />
incontrata non è per noi positiva, o non è compatibile col<br />
nostro campo magnetico, si <strong>di</strong>sperderà nel nulla, annichilita<br />
dal pentagramma, lasciandoci libero il campo. I Segni <strong>di</strong><br />
L.V.X. infine, dovrebbero costringere l'entità a palesarsi nel<br />
bene e nel male e, in quest'ultimo caso, a rimanere innocua per<br />
qualche tempo permettendoci <strong>di</strong> passare indenni. I<br />
con<strong>di</strong>zionali sono usati perché l'efficacia <strong>di</strong> tali azioni, che<br />
non possono venire considerate veri e propri rime<strong>di</strong>, <strong>di</strong>pende<br />
solo dalla nostra capacità tecnica e dalla potenza della nostra<br />
energia. Il Piano Astrale non è quasi mai popolato da figure<br />
potentissime, ma l'eccezione è sempre <strong>di</strong>etro l'angolo, e lo<br />
scontro con essa può risultare in fasti<strong>di</strong>osi problemini.<br />
VI. 3 POSSIBILI PRECAUZIONI E RIMEDI. <strong>La</strong> migliore<br />
precauzione da usarsi contro le energie statiche è quella <strong>di</strong> non<br />
entrare in contatto con esse, almeno finché non si ha la<br />
possibilità <strong>di</strong> effettuarne una precisa identificazione. Ciò<br />
nonostante, in alcuni rari casi, è possibile che tali oggetti<br />
possiedano un campo magnetico davvero forte, capace <strong>di</strong><br />
risucchiarvi senza possibilità <strong>di</strong> opporre resistenza. Nei pochi<br />
attimi a <strong>di</strong>sposizione, prima dell'annichilimento della vostra<br />
energia, dovrete vibrare il nome <strong>di</strong>vino appropriato alla sfera<br />
del Piano Astrale in cui vi trovate e proiettare tra voi e<br />
l'oggetto in questione una barriera fiammeggiante, una sorta <strong>di</strong><br />
scudo che impe<strong>di</strong>sca il fluire dell'energia. Un <strong>di</strong>scorso analogo<br />
può essere fatto per le intelligenze e per tutte le altre energie<br />
<strong>di</strong>namiche: vi sono meto<strong>di</strong>, generalmente cabalistici, per<br />
svelare la vera identità <strong>di</strong> chi si trova al vostro cospetto: con<br />
gli appropriati nomi <strong>di</strong>vini ed i corretti pentagrammi<br />
elementali o gli esagrammi planetari, l'entità sarà costretta ad<br />
ubbi<strong>di</strong>rvi, svelandovi l'inganno ed apparendovi per ciò che<br />
veramente è. Domande e tests cabalistici <strong>di</strong> particolare<br />
<strong>di</strong>fficoltà inoltre, quando l'intelligenza sarà stata<br />
addomesticata, vi permetteranno <strong>di</strong> controllare la veri<strong>di</strong>cità<br />
delle sue successive affermazioni. Ricordate, in ogni caso, che
sul Piano Astrale, l'uomo è Re, e tutte le altre entità sono a lui<br />
soggette, per la virtù e la potenza <strong>di</strong> Nomi e Simboli.<br />
VI.4 CENNI DI TAUMATURGIA ASTRALE. Come sopra, così<br />
sotto. Ogni affezione del corpo fisico, per il principio della<br />
corrispondenza tra i vari piani, può essere curata<br />
semplicemente mo<strong>di</strong>ficando il proprio Corpo Astrale.<br />
Ovviamente, tali mo<strong>di</strong>fiche debbono essere permanenti e<br />
subconscie: non è utile continuare ad immaginare,<br />
sforzandosi, il proprio Corpo Astrale in una certa forma; è<br />
necessario che davvero il Corpo sia "sano", e che<br />
costantemente, anche quando la vigilanza della coscienza si<br />
allenta (ad esempio durante le ore de<strong>di</strong>cate al riposo), la<br />
perfezione e la salute siano presenti. Viceversa, le affezioni<br />
del corpo fisico, in modo automatico, hanno un riflesso<br />
sull'Aura <strong>di</strong> una persona: è così possibile <strong>di</strong>agnosticare<br />
particolari mali psicofisici. Il colore, la densità e la regolarità<br />
dell'Aura <strong>di</strong> un soggetto, sono chiari in<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> particolari<br />
problemi che affliggono il corpo o la mente: un'Aura molto<br />
frastagliata, con i contorni sfuocati o ad<strong>di</strong>rittura tanto sbia<strong>di</strong>ti<br />
da confondersi con la luce dell'ambiente, in<strong>di</strong>ca uno stato <strong>di</strong><br />
malessere psicologico, una depressione anche fisica ed una<br />
probabile malattia non ancora manifestata a livello cellulare.<br />
Un in<strong>di</strong>viduo col mal <strong>di</strong> fegato, ad esempio, avrà la zona<br />
astrale corrispondente <strong>di</strong> un colore scuro e poco brillante, non<br />
luminoso. Con l'intervento <strong>di</strong> un terapeuta abbastanza esperto<br />
e potente, è possibile riparare l'Aura, facendola ritornare<br />
all'originario colore giallo-verdastro, od oro negli Iniziati<br />
d'alto rango, con contorni netti ed uniformi. Questa<br />
riparazione, soprattutto se ripetuta (quando necessario) nel<br />
tempo, per il principio della corrispondenza tra i Piani, avrà<br />
un rapido riflesso sul fisico e sulla mente. In definitiva, ogni<br />
guarigione è possibile, a patto che il terapeuta possieda la<br />
necessaria potenza e capacità <strong>di</strong> modulare la sua energia per<br />
mo<strong>di</strong>ficare l'Aura del paziente secondo necessità.
Finis<br />
Coronat Opus