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Scarica la sentenza - Centro per la Riforma del Diritto di Famiglia

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CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE PRIMA CIVILESENTENZASvolgimento <strong>del</strong> processo1. Con ricorso notificato nel mese <strong>di</strong> aprile 1992, <strong>di</strong>retto al presidente <strong>del</strong> tribunale <strong>di</strong> Roma, il signor (...)chiese <strong>la</strong> separazione giu<strong>di</strong>ziale dal<strong>la</strong> moglie, signora (...), adducendo <strong>la</strong> sopravvenuta intollerabilità <strong>del</strong><strong>la</strong>convivenza.In esito all'u<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> comparizione dei coniugi, durante <strong>la</strong> quale <strong>la</strong> (...) aveva <strong>di</strong>chiarato <strong>la</strong> propria <strong>per</strong>sonalecontrarietà al<strong>la</strong> separazione, il presidente, autorizzati i coniugi a vivere separati, <strong>di</strong>spose, a carico <strong>del</strong> (...), ilpagamento <strong>del</strong>l'assegno mensile <strong>di</strong> Lire 1.000.000, quale contributo <strong>per</strong> il mantenimento <strong>del</strong> figlio, e nominòil giu<strong>di</strong>ce istruttore davanti al quale le parti, all'u<strong>di</strong>enza fissata (17/6/1992), chiesero congiuntamente <strong>di</strong>ad<strong>di</strong>venire al<strong>la</strong> separazione consensuale, poi omologata dal tribunale con decreto in data 2/7/1992, allestesse con<strong>di</strong>zioni stabilite in sede <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza presidenziale.2. In data 12/5/1994, <strong>la</strong> signora (...) chiese al tribunale <strong>la</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> detta separazioneconsensuale omologata, me<strong>di</strong>ante attribuzione <strong>del</strong>l'onere <strong>per</strong> il mantenimento <strong>del</strong> figlio ormai maggiorenne acarico esclusivo <strong>del</strong> padre.3. Con citazione notificata il 21/2/1997, <strong>la</strong> medesima (...) convenne in giu<strong>di</strong>zio davanti al tribunale <strong>di</strong> Roma ilmarito (...) <strong>per</strong> l'annul<strong>la</strong>mento, previa <strong>di</strong>chiarazione d'invali<strong>di</strong>tà ed inefficacia, ai sensi degli articoli 1427 ess., C.C. , <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione consensuale omologata, assumendo che il suo consenso all'accordo era viziato,essendo stato determinato da dolo e violenza morale posti in essere dal coniuge.Il convenuto, costituendosi in giu<strong>di</strong>zio, eccepì preliminarmente l'inammissibilità <strong>del</strong><strong>la</strong> domanda:- <strong>per</strong> inapplicabilità <strong>del</strong><strong>la</strong> normativa concernente i vizi <strong>del</strong> consenso e l'annul<strong>la</strong>bilità dei contratti al<strong>la</strong>fattispecie complessa <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione consensuale omologata;- <strong>per</strong> carenza d'interesse <strong>del</strong>l'attrice, con partico<strong>la</strong>re riferimento al fatto che l'eventuale annul<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong>separazione consensuale omologata, stante <strong>la</strong> mai contestata intollerabilità <strong>del</strong><strong>la</strong> convivenza, avrebbe potutoprodurre solo il mutamento, <strong>per</strong>altro non richiesto, <strong>del</strong> titolo <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione.Chiese, comunque, il rigetto <strong>del</strong><strong>la</strong> domanda, <strong>per</strong> insussistenza, in punto <strong>di</strong> fatto, dei pretesi vizi <strong>del</strong> consensoe, in ogni caso, <strong>per</strong> intervenuta convalida <strong>del</strong> negozio pretesamente annul<strong>la</strong>bile, a seguito <strong>di</strong> comportamentoconcludente <strong>del</strong><strong>la</strong> (...), consistente nell'avere es<strong>per</strong>ito azione <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong><strong>la</strong> separazioneconsensuale.4. Con <strong>sentenza</strong> pubblicata il 28/1/2000, il tribunale <strong>di</strong> Roma rigettò <strong>la</strong> domanda, avendo giu<strong>di</strong>cato che (...),nel chiedere <strong>la</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione consensuale, aveva convalidato tale negozio,teoricamente annul<strong>la</strong>bile <strong>per</strong> vizi <strong>del</strong> consenso.5. La corte d'appello <strong>di</strong> Roma, con <strong>sentenza</strong> depositata il 13/7/2001, rigettò poi l'appello proposto da (...)avverso <strong>la</strong> suddetta pronunzia, condannando<strong>la</strong> altresì al pagamento <strong>del</strong>le spese <strong>del</strong> grado, avendo <strong>per</strong>òritenuto - d'accordo col (...), appel<strong>la</strong>nte incidentale, e in <strong>di</strong>fformità dall'opinione <strong>del</strong> tribunale - non soggettaad annul<strong>la</strong>mento <strong>per</strong> vizi <strong>del</strong> consenso <strong>la</strong> separazione consensuale omologata, fattispecie complessa in cuil'accordo fra i coniugi, <strong>di</strong> natura privatistica, acquista efficacia grazie al provve<strong>di</strong>mento giu<strong>di</strong>ziale <strong>di</strong> omologa,conseguente ad un proce<strong>di</strong>mento caratterizzato dall'attiva partecipazione <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong> tribunale al<strong>per</strong>fezionamento <strong>del</strong>l'atto, nei confronti <strong>del</strong> quale, <strong>per</strong>ciò, non sarebbe proponibile l'azione <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento<strong>per</strong> pretesi vizi che affettino <strong>la</strong> volontà <strong>del</strong>le parti.6. Per <strong>la</strong> cassazione <strong>di</strong> tale <strong>sentenza</strong> (...) propone ricorso, notificato il 7/11 e depositato il 20/11/2001,affidato a tre motivi, illustrati anche con memoria.


(...) resiste me<strong>di</strong>ante controricorso, notificato il 17/12/2001, depositato il 5/1/2002 e pure illustrato conmemoria.Motivi <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione7. Con tre mezzi (...) censura <strong>la</strong> <strong>sentenza</strong> impugnata, ai sensi <strong>del</strong>l'articolo 360; 1° co., nn. 3 e 5, C.P.C.,rispettivamente <strong>per</strong>:7.1. vio<strong>la</strong>zione e falsa applicazione degli articoli 158, 1425 e ss., C.C.; 711, 737 e ss., C.P.C., illogicità e<strong>di</strong>ntrinseca contrad<strong>di</strong>ttorietà <strong>del</strong><strong>la</strong> motivazione che sorregge <strong>la</strong> conclusione, cui è <strong>per</strong>venuta <strong>la</strong> corte d'appello,secondo <strong>la</strong> quale "<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina, dettata dagli artt. 1425 e ss., 1441 e ss. cod. civ... (è), in subiecta materia,inapplicabile" (ricorso, punto (bc), pag. 11);7.2. vio<strong>la</strong>zione e falsa applicazione degli articoli 1425 e SS., C.C., ed omessa trattazione <strong>di</strong> un punto decisivo<strong>del</strong><strong>la</strong> controversia, <strong>per</strong> non avere tenuto in considerazione due circostanze esposte nell'atto introduttivo <strong>del</strong>giu<strong>di</strong>zio, e cioè che essa (...) era ancora irretita dai raggiri e soggetta a costrizione psicologica da parte <strong>del</strong>marito, allorché comparve davanti al giu<strong>di</strong>ce <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione consensuale; e che questi si limitò ad es<strong>per</strong>ireun sommario tentativo <strong>di</strong> conciliazione, senza trattare alcuna questione utile a rive<strong>la</strong>re un eventuale vizio<strong>del</strong><strong>la</strong> volontà; sicché, anche al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> tali argomenti <strong>di</strong> fatto, <strong>la</strong> conclusione <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>ce a quo - essere <strong>la</strong><strong>per</strong>sistenza, sia pure inavvertita, <strong>di</strong> vizi <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà incompatibile con l'intervento <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>ce, munito <strong>di</strong>poteri d'indagine - risulterebbe illegittima, ed inidonea ad escludere l'annul<strong>la</strong>bilità <strong>del</strong><strong>la</strong> separazioneconsensuale <strong>per</strong> tali vizi;7.3. vio<strong>la</strong>zione e falsa applicazione degli articoli 115, 116, 228 e ss., 244 e ss., C.P.C., <strong>per</strong> mancataammissione, senza motivazione, dei capitoli <strong>di</strong> prova <strong>per</strong> interrogatorio formale <strong>del</strong> convenuto e provetestimoniali, tendenti a <strong>di</strong>mostrare <strong>la</strong> sussistenza <strong>del</strong> dolo e <strong>del</strong><strong>la</strong> violenza psicologica nel comportamentotenuto dal marito nei confronti <strong>di</strong> essa ricorrente, dopo <strong>la</strong> notifica <strong>del</strong> ricorso <strong>per</strong> separazione giu<strong>di</strong>ziale.7.4. In sintesi, <strong>la</strong> ricorrente <strong>la</strong>menta, coi primi due motivi <strong>di</strong> ricorso (da esaminare congiuntamente <strong>per</strong> <strong>la</strong>loro stretta connessione), l'illegittimità - <strong>per</strong> asserita inapplicabilità <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina contrattualistica sui vizi <strong>del</strong>consenso - e l'intrinseca contrad<strong>di</strong>zione logica <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione che, pur ammettendo in linea teorica <strong>la</strong>possibilità <strong>di</strong> un vizio <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà inficiante <strong>la</strong> formazione <strong>del</strong>l'accordo, <strong>per</strong>viene ad escluderne l'annul<strong>la</strong>bilitàgrazie al solo intervento formale <strong>del</strong>l'organo giu<strong>di</strong>ziario.7.4.1. Corol<strong>la</strong>rio, ulteriormente contrad<strong>di</strong>ttorio ed illogico <strong>di</strong> questa impostazione, sarebbe il fatto che il<strong>di</strong>niego <strong>del</strong>l'omologa, dovuto al<strong>la</strong> riscontrata presenza <strong>di</strong> vizi <strong>del</strong> consenso, sarebbe impugnabile me<strong>di</strong>antel'apposito rito camerale (articoli 737 e ss., C.P.C.); <strong>la</strong>ddove l'omologa concessa nonostante <strong>la</strong> sussistenza, inipotesi, degli stessi vizi - esclusa l'es<strong>per</strong>ibilità <strong>del</strong>l'azione or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento <strong>di</strong>sciplinata dagli articoli1441 e ss., C.C. - risulterebbe inattaccabile, malgrado l'indubbia rilevanza <strong>di</strong> essi sul piano sostanziale. Lalibera manifestazione <strong>di</strong> volontà negoziale, pur garantita sul piano sostanziale, resterebbe priva, in tal caso,<strong>di</strong> tute<strong>la</strong> processuale, sicché il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> omologa, pur mancante <strong>di</strong> carattere decisorio e<strong>di</strong>nsuscettibile <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>cato, coprirebbe tuttavia i <strong>di</strong>fetti <strong>del</strong> consenso.8. La corte territoriale, andando in contrario avviso rispetto al<strong>la</strong> pronunzia <strong>del</strong> tribunale, pone a fondamento<strong>del</strong>l'impugnata decisione i seguenti principi, ritenuti conformi all'orientamento dominante, "pur nel contrastodottrinale e giurisprudenziale sul<strong>la</strong> natura giuri<strong>di</strong>ca <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione consensuale":8.1. il proce<strong>di</strong>mento <strong>per</strong> <strong>la</strong> separazione consensuale omologata (s.c.o.), "nel quale concorrono elementi <strong>di</strong><strong>di</strong>ritto privato e pubblico", costituisce una fattispecie complessa, <strong>per</strong> cui il rego<strong>la</strong>mento basato sull'accordo(<strong>di</strong> natura privatistica) tra i coniugi acquista efficacia giuri<strong>di</strong>ca solo attraverso il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>omologazione (<strong>di</strong> natura pubblicistica);8.2. tale provve<strong>di</strong>mento attesta l'avvenuto svolgimento <strong>di</strong> "una funzione essenziale <strong>di</strong> controllo, che non èlimitata solo al merito <strong>del</strong>l'accordo, nei limiti <strong>del</strong> secondo comma <strong>del</strong>l'art. 158 C.C., ma (SI ESTENDE) ancheal<strong>la</strong> legittimità, in essa dovendosi includere non solo <strong>la</strong> verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> ritualità <strong>del</strong> proce<strong>di</strong>mento e <strong>del</strong> rispetto<strong>del</strong>le norme <strong>del</strong>l'or<strong>di</strong>namento, ma anche l'accertamento <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà e rego<strong>la</strong>rità <strong>del</strong> consenso"; infatti, <strong>la</strong>funzione assegnata al presidente <strong>del</strong> tribunale nel<strong>la</strong> procedura <strong>di</strong> s.c.o. non è <strong>di</strong> natura meramente notarile,


ma si concreta in una partecipazione attiva al <strong>per</strong>fezionamento <strong>del</strong>l'atto, svolta me<strong>di</strong>ante l'indagine <strong>di</strong>rettasull'effettiva volontà <strong>del</strong>le parti <strong>di</strong> porre termine al<strong>la</strong> convivenza coniugale, sulle ragioni <strong>di</strong> tale decisione,sull'eventuale possibilità <strong>di</strong> riconciliarsi e, infine, me<strong>di</strong>ante verbalizzazione degli elementi essenziali in cui sitraduce il consenso dei coniugi;8.3. <strong>la</strong> natura ed il contenuto <strong>di</strong> tale funzione porta ad escludere "<strong>la</strong> possibilità che... possa sfuggire il vizionel<strong>la</strong> formazione <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà atto a giustificare una pronuncia <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento", sicché risulta ines<strong>per</strong>ibile <strong>la</strong>re<strong>la</strong>tiva azione. La ritenuta inammissibilità <strong>del</strong>l'azione <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong> s.c.o. <strong>per</strong> vizi <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà<strong>di</strong>penderebbe dunque in buona sostanza, secondo <strong>la</strong> corte <strong>di</strong> merito, dal carattere e dall'incisività<strong>del</strong>l'intervento <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong> tribunale, esercente una funzione non meramente notarile.9. Tale conclusione non può essere con<strong>di</strong>visa, <strong>per</strong> le ragioni che saranno <strong>di</strong> seguito esposte; in virtù <strong>del</strong>lequali sono da accogliere, <strong>per</strong> quanto <strong>di</strong> ragione, i primi due motivi <strong>di</strong> ricorso (punti 7.1, 7.2).9.1. La complessa natura giuri<strong>di</strong>ca <strong>del</strong><strong>la</strong> s.c.o. - risultante dal<strong>la</strong> coesistenza <strong>di</strong> un accordo fra i coniugi,essenzialmente <strong>di</strong>retto a porre termine al<strong>la</strong> convivenza ed eventualmente a rego<strong>la</strong>re altri aspetti, anchepatrimoniali, <strong>del</strong><strong>la</strong> vita coniugale e familiare (momento privatistico), e <strong>di</strong> una procedura <strong>di</strong> volontariagiuris<strong>di</strong>zione (momento pubblicistico) che si conclude con <strong>la</strong> pronunzia <strong>del</strong> decreto <strong>di</strong> omologazione - ha datoluogo, in dottrina, a <strong>di</strong>verse concezioni che, privilegiando <strong>di</strong>versamente l'uno o l'altro momento, hannoportato ad escludere ovvero ad ammettere (limitatamente all'aspetto che qui interessa) l'es<strong>per</strong>ibilità<strong>del</strong>l'azione <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento <strong>del</strong><strong>la</strong> s.c.o. <strong>per</strong> vizi <strong>del</strong> consenso, ai sensi degli articoli 1427 e ss., C.C.9.1.1. Le concezioni orientate a dare maggior rilievo al momento pubblicistico, assegnando al provve<strong>di</strong>mentogiu<strong>di</strong>ziario il rango <strong>di</strong> fatto costitutivo <strong>del</strong><strong>la</strong> s.c.o., riducono il consenso (al<strong>la</strong> separazione) dei coniugi a meropresupposto volontario <strong>di</strong> essa, privo <strong>di</strong> contenuto negoziale autonomamente efficace ed avente l'unicoscopo <strong>di</strong> <strong>per</strong>mettere l'avvio <strong>del</strong>l'apposita procedura; tale presupposto, costituito dal<strong>la</strong> comunedeterminazione dei coniugi <strong>di</strong> separarsi, è <strong>per</strong>ciò impassibile <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento <strong>per</strong> vizi <strong>del</strong> consenso.9.1.2. La corte d'appello <strong>di</strong> Roma, con <strong>la</strong> <strong>sentenza</strong> impugnata, mostra <strong>per</strong>ò <strong>di</strong> adeguarsi ad un'altraconcezione, secondo <strong>la</strong> quale <strong>la</strong> s.c.o. sarebbe catalogabile fra le fattispecie complesse, in cui "il contenuto<strong>del</strong> rego<strong>la</strong>mento concordato tra i coniugi, se trova <strong>la</strong> sua fonte nel re<strong>la</strong>tivo accordo, acquista efficaciagiuri<strong>di</strong>ca con il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> omologazione, cui compete una funzione essenziale <strong>di</strong> controllo, che non èlimitata solo al merito <strong>del</strong>l'accordo, nei limiti <strong>del</strong> secondo comma <strong>del</strong>l'articolo 158 c.c., ma anche al<strong>la</strong>legittimità, in essa dovendosi includere non solo <strong>la</strong> verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> ritualità <strong>del</strong> proce<strong>di</strong>mento e <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>lenorme <strong>del</strong>l'or<strong>di</strong>namento, ma anche l'accertamento <strong>del</strong><strong>la</strong> libertà e rego<strong>la</strong>rità <strong>del</strong> consenso".Seguendo questa teoria, <strong>per</strong> cui momento privatistico e momento pubblicistico sono equior<strong>di</strong>nati allo scopo<strong>di</strong> realizzare il partico<strong>la</strong>re intento dei coniugi <strong>di</strong> separarsi consensualmente (anche in assenza <strong>del</strong>le cause <strong>di</strong>separazione contemp<strong>la</strong>te dall'articolo 151 C.C.), il vizio <strong>del</strong> consenso, re<strong>la</strong>tivamente all'accordo fra coniugi, èipotizzabile; ma l'intervento <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong> tribunale, nell'atto <strong>di</strong> svolgere una funzione pregnante <strong>di</strong>controllo, previene o sana, qualsiasi con<strong>di</strong>zione patologica <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà negoziale.9.1.3. Secondo <strong>la</strong> posizione "privatistica", <strong>la</strong> s.c.o. è essenzialmente costituita dal<strong>la</strong> volontà concorde deiconiugi <strong>di</strong> separarsi (e <strong>di</strong> definire altri eventuali aspetti <strong>del</strong><strong>la</strong> vita coniugale e familiare), mentre <strong>la</strong> successivaomologazione assume una valenza <strong>di</strong> semplice con<strong>di</strong>zione (sospensiva) <strong>di</strong> efficacia <strong>del</strong>le pattuizionicontenute in tale accordo (salvo <strong>per</strong> quanto riguarda i patti re<strong>la</strong>tivi all'affidamento ed al mantenimento deifigli minorenni, sui quali il giu<strong>di</strong>ce è dotato <strong>di</strong> un potere d'intervento più penetrante: articolo 158, 2° co.,C.C.).Nell'ambito <strong>di</strong> questa concezione, gli aspetti privatistici <strong>del</strong><strong>la</strong> s.c.o. - riguardata nel<strong>la</strong> sua natura <strong>di</strong> negoziofamiliare - ottengono <strong>la</strong> massima considerazione, sicché <strong>la</strong> vali<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> consenso come effetto <strong>del</strong> liberoincontro <strong>del</strong>le volontà <strong>del</strong>le parti, è presi<strong>di</strong>ata dall'es<strong>per</strong>ibilità <strong>del</strong>l'azione <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento <strong>per</strong> vizi, nonlimitata al<strong>la</strong> materia contrattuale (articolo 1321 C.C.), ma estensibile ai negozi re<strong>la</strong>tivi a rapporti giuri<strong>di</strong>ci nonpatrimoniali, genus cui appartengono quelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto familiare.


9.2. Quest'ultimo orientamento (par. 9.1.3) è con<strong>di</strong>viso dal collegio, in conformità al<strong>la</strong> giurisprudenza <strong>di</strong>questa suprema corte che, nel corso <strong>di</strong> un lungo <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> tempo, ha posto in luce i seguenti aspetti,coerenti con <strong>la</strong> soluzione qui accolta:9.2.1. <strong>la</strong> procedura ed il decreto <strong>di</strong> omologazione come con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> efficacia <strong>del</strong> sottostante accordo fraconiugi (Cass. nn. 9287/1997, 14/1984): orientamento essenzialmente fondato sul "chiaro tenore letterale<strong>del</strong> primo comma <strong>del</strong>l'art. 158 c.c. e <strong>del</strong> quarto comma <strong>del</strong>l'art. 711 c.p.c., che espressamente riferiscono almomento <strong>del</strong><strong>la</strong> efficacia il decreto <strong>di</strong> omologazione <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione fondata sul solo consenso dei coniugi"(Cass. n. 17607/2003, dal<strong>la</strong> motivazione; i corsivi sono nel testo), nell'ambito <strong>di</strong> una emersione (<strong>del</strong><strong>la</strong>negozialità nel sistema <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni matrimoniali, tracciata dal<strong>la</strong> legge <strong>di</strong> riforma <strong>del</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> famiglia(ibid.), con esclusione <strong>di</strong> ogni potere d'indagine <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>ce sui motivi <strong>del</strong><strong>la</strong> separazione e con limitatoconferimento <strong>di</strong> tali poteri solo in re<strong>la</strong>zione all'affidamento ed al mantenimento dei figli (articolo 155, 2° co.,c.c.):9.2.2. <strong>la</strong> considerazione che l'intervento <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong> tribunale nel<strong>la</strong> s.c.o. non riveste "tale pregnanzada escludere <strong>di</strong> <strong>per</strong> sé... un vizio <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà <strong>del</strong>le parti, certamente possibil(e) pur in assenza <strong>di</strong> segniapparenti <strong>del</strong><strong>la</strong> (SUA) esistenza ...così che il ritenere che il suo intervento fornisca <strong>la</strong> certezza assoluta e<strong>di</strong>ncontestabile circa <strong>la</strong> vali<strong>di</strong>tà e genuinità <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà manifestata significa attribuire a detto giu<strong>di</strong>ce unruolo <strong>di</strong> garante non corrispondente al<strong>la</strong> natura ed ai limiti <strong>del</strong>l'attività a lui demandata" (Cass. ult. cit., dal<strong>la</strong>motivazione);9.2.3. <strong>la</strong> ricostruzione <strong>del</strong>l'accordo <strong>di</strong> separazione e <strong>del</strong>le pattuizioni da esso <strong>di</strong>pendenti - sottoposte adomologazione oppure anche no; precedenti, contestuali o successive all'omologazione - come negozi <strong>di</strong><strong>di</strong>ritto familiare, riconosciuti vali<strong>di</strong> in quanto espressione <strong>del</strong>l'autonomia negoziale <strong>del</strong>le parti, nel limitestabilito dall'articolo 1322, 2° co., C.C. (cass. nn. 5829/1998, 657/1994, 2270/1993);9.2.4. l'estensibilità <strong>del</strong><strong>la</strong> normativa sull'annul<strong>la</strong>mento dei contratti <strong>per</strong> vizi <strong>del</strong> consenso (articoli 1427 e ss.,C.C.) ai negozi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto familiare, in quanto parte <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina generale <strong>del</strong> negozio giuri<strong>di</strong>co o espressiva<strong>di</strong> principi generali <strong>del</strong>l'or<strong>di</strong>namento (Cass. nn. 17607/2003, cit., dal<strong>la</strong> motivazione; 4694/1992, 4461/1983,in tema <strong>di</strong> adozione, quest'ultima amettendo l'estensione <strong>del</strong>l'articolo 428 c.c., in tema d'incapacità naturale,ai negozi senza contenuto patrimoniale; ma, contra, Cass. n. 8575/1991).10. L'opzione favorevole al<strong>la</strong> tesi privatistica (par. 9.1.3, 9.2) implica l'accoglimento, <strong>per</strong> quanto <strong>di</strong> ragione,dei primi due motivi <strong>di</strong> ricorso (assorbito il terzo), risultando illegittima <strong>per</strong> vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> norme <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, manon intimamente contrad<strong>di</strong>ttoria ed illogica, l'ipotesi recepita dal<strong>la</strong> corte <strong>di</strong> merito (par. 9.1.2).La <strong>sentenza</strong> impugnata deve quin<strong>di</strong> essere cassata, <strong>per</strong>ché in contrasto col principio legale <strong>per</strong> cui10.1. è ammissibile l'azione <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>mento <strong>di</strong>sciplinata dagli articoli 1427 e ss., C.C., anche in re<strong>la</strong>zione avizi inficianti il consenso dei coniugi nel<strong>la</strong> separazione consensuale omologata.10.2. La causa deve essere rinviata ad altra sezione <strong>del</strong><strong>la</strong> corte d'appello <strong>di</strong> Roma, che giu<strong>di</strong>cheràuniformandosi al principio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto enunciato al par. 10.1 e vorrà provvedere anche in or<strong>di</strong>ne al rego<strong>la</strong>mento<strong>del</strong>le spese <strong>di</strong> questo giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> legittimità.La Corte <strong>di</strong> CassazioneP.Q.M.Accoglie il primo e secondo motivo <strong>di</strong> ricorso, <strong>per</strong> quanto <strong>di</strong> ragione, assorbito il terzo. Cassa e rinvia, anche<strong>per</strong> le spese, ad altra sezione <strong>del</strong><strong>la</strong> corte d'appello <strong>di</strong> Roma.Depositata in Cancelleria il 4 settembre 2004.

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