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Lettera 24 - A Marcella - Asella esempio di vita ascetica - Monastero ...

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XXIV. A MARCELLARoma. Autunno del 384 due giorni dopo la stesura della lettera precedente.<strong>Asella</strong> è una vergine, vivente. La sua <strong>vita</strong> è posta da Girolamo comemodello d'<strong>ascetica</strong>.1. E vero: nelle mie lettere ora lodo uno, ora pizzico unaltro. Ma nessuno deve farmene rimprovero. Nello staffilare icattivi non si correggono forse gli altri? Così, elogiando i migliori,si stimolano i buoni alla virtù.Avant'ieri ti ho parlato un po' <strong>di</strong> Lea, <strong>di</strong> felice memoria.È stata proprio lei a crearmi uno scrupolo, facendomi venire inmente che non dovevo passare sotto silenzio una vergine, datoche abbiamo appena parlato del secondo grado <strong>di</strong> castità (1).Devo dunque esporre brevemente la <strong>vita</strong> della nostra<strong>Asella</strong>. Ma ti prego: questa lettera a lei non leggerla, perché leè penoso sentirsi lodare. Sarebbe bene, invece, che vedessi <strong>di</strong>farla conoscere a quante sono ancora nell'adolescenza. Modellandosisul suo <strong>esempio</strong>, possono valutare la sua condotta comenorma <strong>di</strong> <strong>vita</strong> perfetta.2. Non ti <strong>di</strong>rò che doveva ancor nascere, e già veniva benedettanel seno materno; che suo padre la vide in sogno, vergine,sotto una specie <strong>di</strong> campana <strong>di</strong> cristallo brillante, più duro<strong>di</strong> qualunque specchio; che vestita ancora <strong>di</strong> abiti infantili,non appena superati i <strong>di</strong>eci anni, si consacrò all'onore <strong>di</strong> gloriache avrà nella beatitu<strong>di</strong>ne futura (2),(1) E’ la castità nella vedovanza. Lea, infatti, era una vedova.(2) Si era votata spontaneamente alla castità perpetua, virtù che inpara<strong>di</strong>so gode <strong>di</strong> un'aureola speciale.


<strong>Lettera</strong> XXIV, 2-4 <strong>24</strong>7Considera pure dono gratuito quanto precede il suo sforzopersonale. Dio, infatti, che conosce il futuro, ha santificatoanche Geremia prima della nascita, così come ha fatto esultareGiovanni nel seno materno, ed ha segregato Paolo, prima ancoradella creazione del mondo, per pre<strong>di</strong>care il Vangelo delFiglio suo.Ma lei, compiuti i do<strong>di</strong>ci anni, ha fatto una scelta, vi si ètenuta ben stretta, vi ha perseverato, l'ha iniziata e l'ha portataa termine. E tutto con sforzo personale.Di questo voglio parlare.3. Chiusa in una sola cella, per <strong>di</strong> più stretta, lei si gode lavastità del para<strong>di</strong>so. Quattro palmi <strong>di</strong> terra battuta le servonocome luogo <strong>di</strong> preghiera e <strong>di</strong> riposo. Il <strong>di</strong>giuno lo considera un<strong>di</strong>vertimento e l'astinenza il suo cibo. Anzi, quando è portata amangiare, non dal desiderio <strong>di</strong> nutrirsi, ma dalla debolezza,più che saziare l'appetito lo accresce con pane, sale e acquafresca.Stavo quasi per <strong>di</strong>menticare un fatto che avrei dovuto <strong>di</strong>reall'inizio: cioè che non appena decise <strong>di</strong> darsi a questa <strong>vita</strong>,vendette all'insaputa dei genitori la sua collana d'oro, dettapopolarmente murenula (è una specie <strong>di</strong> catena <strong>di</strong> fattura flessibileper un intreccio <strong>di</strong> fili pieghevoli <strong>di</strong> metallo). Vestitasipoi d'una tunica grossolana, che non avrebbe mai potuto avereda sua madre se non si fosse ser<strong>vita</strong> <strong>di</strong> un ingenuo stratagemma<strong>di</strong> permuta, si consacrò subito al Signore. In tal modo tuttala parentela ebbe modo <strong>di</strong> convincersi che da lei non si potevaesigere altro. Vestendosi a quel modo, aveva ormai lanciato lasua condanna al mondo.4. Inoltre, come già ho accennato, si mantiene così riservatanella solitu<strong>di</strong>ne della sua cameretta privata, che non portamai piede tra la gente. Mai si intrattiene a parlare con un uomo;anzi (questo proprio è il colmo!) non cerca neppure <strong>di</strong> vederesua sorella, essa pure vergine, pur amandola teneramente.


<strong>24</strong>8 San GirolamoLavora con le sue mani, sapendo che sta scritto: «Chinon lavora non deve neppure mangiare» 1 . Si tiene in conversazionecon lo Sposo o pregando o salmo<strong>di</strong>ando. Passandoquasi inosservata, cammina svelta verso le tombe dei martiri; egodendo della vocazione che ha scelto, il vedersi non riconosciutada nessuno la colma <strong>di</strong> gioia.Per tutto il corso dell'anno si nutre con un <strong>di</strong>giuno continuoche protrae anche per due o tre giorni. Ma durante laQuaresima spiega le vele del suo naviglio e cuce quasi tutte lesettimane l'una all'altra col <strong>di</strong>giuno, sempre sorridente in viso.Inoltre (forse gli uomini non riescono a crederlo, eppure èpossibile con l'aiuto <strong>di</strong> Dio), malgrado ciò, ha raggiunto la cinquantinasenza che lo stomaco ne abbia sofferto, senza sentiredolori viscerali dovuti a trascuratezza, senza che le sue membra- che riposano sulla terra battuta - siano rimaste ammaccate.La pelle, maltrattata dal rude bigello, non è <strong>di</strong>ventata comunquemaleodorante o logora. È sana <strong>di</strong> corpo e ancor più <strong>di</strong>anima, e la solitu<strong>di</strong>ne le sembra un luogo <strong>di</strong> delizie. Vive tra ilfrastuono citta<strong>di</strong>no, eppure ha saputo trovarvi il deserto deimonaci.5. Ma tu, veramente, queste cose le sai meglio <strong>di</strong> me, datoche proprio da te le ho apprese, almeno in parte. Tu, oltretutto,hai potuto constatare, proprio con i tuoi occhi, come quelfragile e santo corpo, per la frequenza della preghiera, si sia indurito<strong>di</strong> callosità da somigliare ai ginocchi dei cammelli. Iodevo limitarmi a esporre quanto sono riuscito a sapere.Nulla è più gioioso della sua serietà, nulla più compostodella sua allegria. Più mesto del suo sorriso? Nulla; ma non c'èaltra espressione più dolce della sua mestizia. Il pallore del voltofa rimarcare la sua continenza, eppure non sa <strong>di</strong> ostentazione.Il suo parlare è silenzioso, e quando tace è eloquente. Nel1 2Ts3, 10.


<strong>Lettera</strong> XXIV, 4-5 <strong>24</strong>9muoversi non è né precipitosa né troppo lenta; il suo contegnonon varia mai. Non ricerca l'apparenza o l'eleganza nel vestire;ma la sua mancanza <strong>di</strong> ricercatezza è una vera eleganza.In una città <strong>di</strong> lusso, <strong>di</strong> scostumatezza e <strong>di</strong> piaceri, dovevivere modestamente è un'umiliazione, solo col suo tenore <strong>di</strong><strong>vita</strong> s'è meritata l'entusiasmo dei buoni. E neppure i maligniosano calunniarla. Le vedove e le vergini la imitano, le donnesposate l'onorano, è temuta dalle perverse, guardata con venerazionedai sacerdoti.

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