Withania somnifera

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Withania somnifera
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Lamiidi
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Sottofamiglia Solanoideae
Tribù Physaleae
Genere Withania
Specie W. somnifera
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Solanales
Famiglia Solanaceae
Genere Withania
Specie W. somnifera
Nomenclatura binomiale
Withania somnifera
(L.) Dunal, 1852
Sinonimi

Physalis somnifera
L.

Withania somnifera

L'ashwagandha (Withania somnifera (L.) Dunal, 1852), anche nota come ginseng indiano, ciliegia d'inverno, uva spina velenosa, è un arbusto sempreverde della famiglia delle Solanacee.[2][3]

La pianta, in particolare gli estratti ottenuti dalle radici, è utilizzata da secoli nella medicina tradizionale indiana e negli ultimi anni sta conoscendo una notevole diffusione anche nel resto del mondo come integratore per coadiuvare il trattamento di varie condizioni. Benché le sue proprietà siano riconosciute da molti studi, al momento però non ci sono prove scientifiche sufficienti per raccomandare il trattamento con W. somnifera per alcuna patologia.[4]

Il nome tradizionale ashwagandha deriva dalla combinazione delle parole sanscrite "ashva", che significa cavallo, e "gandha", che significa odore, a testimonianza del fatto che la radice ha un forte odore di cavallo e che secondo la medicina tradizionale infonda la forza e la virilità di un cavallo. Il somnifera del nome latino moderno sottolinea le sue proprietà sul sonno.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è un arbusto corto erbaceo, legnoso alla base, alto 35-75 cm anche se può raggiungere una altezza massima di 170 cm. I rami tomentosi si estendono a raggiera da un fusto centrale. Le foglie sono di colore verde opaco, di forma ellittica, lunghe in genere fino a 10-12 cm. Come il pomodoro, i fiori sono verde-gialli e il colore dei frutti può variare dal giallo-arancio al rosso a seconda dello stadio di maturazione. La pianta è ricoperta di piccoli peli che gli conferiscono un riflesso grigio-ceruleo.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Withania somnifera è nativa del bacino del Mediterraneo, dell'Africa orientale e dell'Asia sud-occidentale sino all'India.[1][5] In Italia è diffusa in Sicilia e Sardegna[6].

Predilige terreni sassosi e asciutti, da sole a ombra parziale.

Fitochimica[modifica | modifica wikitesto]

L'ashwagandha contiene circa 80 composti bioattivi, soprattutto nelle sue radici, in particolare flavonoidi, glicosidi, steroidi e lattoni steroidei e in minor quantità, saponine e alcuni alcaloidi come la witanina, la witaninina, la witasomnina (quest'ultima favorirebbe la regolarità del sonno), miste a tracce di nicotina e scopoletina. Contiene anche elevato ferro che però essendo in forma "non eme" non ha particolari proprietà anti-anemiche. Tra i lattoni steroidei vi sono i witanolidi, considerati i responsabili della maggior parte dei benefici della pianta.[7][8][9]

Usi terapeutici[modifica | modifica wikitesto]

Del genere Withania sono state distinte ben 23 specie diverse, di cui però solo Withania somnifera è considerata possedere proprietà medicamentose.[10]

È un'erba medicinale molto apprezzata nella medicina Ayurveddica, dove è classificata come rasayana, il che suggerisce che ha la capacità di influenzare la salute, il benessere e la vitalità ma anche come bhalya (aumenta la forza) e vajikara (afrodisiaco).[11] In termini moderni è definita un tonico-adattogeno cioè in grado di migliorare la risposta del corpo allo stress psicofisico.[12]

Si ritiene che molti degli effetti terapeutici degli estratti di Ashwagandha siano dovuti alla loro capacità di influenzare l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), in particolare attraverso la riduzione del cortisolo (il così detto ormone dello stress) e la modulazione di ormoni corticosteroidi e neuroendocrini.[13][14] Gli studi hanno rilevato effetti positivi su ansia e depressione,[15] peso corporeo,[16] fertilità e funzione sessuale,[17] qualità del sonno,[18] sistema immunitario e cardiovascolare, capacità cognitive[19] e performance fisiche[20] specie nel contesto di stress psicofisico.[21][22] Tuttavia le proprietà terapeutiche dipendono dal tipo di estratto e dal suo titolo: le diverse procedure di lavorazione portano infatti ad ottenere estratti con una diversa combinazione e concentrazione di principi attivi che quindi determinano effetti terapeutici differenti.[23] Per questo negli studi clinici vengono generalmente utilizzati estratti titolati e standardizzati (ad esempio del tipo KSM-66, Shoden e Sensoril) per rendere quanto più replicabili i risultati terapeutici.

Effetti collaterali[modifica | modifica wikitesto]

L'ashwagandha sembra essere ben tollerata anche se non sono state ancora pubblicate ricerche definitive per confermarne la sicurezza nei trattamento a lungo termine e in tutte le classi di pazienti, specie quelli sottoposti contemporaneamente ad altri trattamenti farmacologici.

Alcuni case report hanno suggerito che durante l'uso di integratori a base di estratti di Ashwagandha potrebbero verificarsi eruzioni cutanee, variazione degli ormoni della tiroide, sedazione, apatia. Alcuni case-report hanno indicato rari eventi di tossicità epatica, evenienza mai confermata nel corso di trial clinici.[24][25] Gli studi in vitro, sembrano suggerire che la tossicità epatica possa essere almeno in parte legata al withanone (un tipo di withanolide presente nell'ashwagandha) che può avere effetti tossici nel contesto di bassi livelli dell'antiossidante cellulare glutatione (GSH), coinvolto nei meccanismi di protezione del fegato dalle tossine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Khela, S. 2013, Withania somnifera, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 24/4/2024.
  2. ^ (EN) Withania somnifera, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 24/4/2024.
  3. ^ (EN) Withania somnifera (L.) Dunal GRIN-Global, su npgsweb.ars-grin.gov. URL consultato il 15 aprile 2024.
  4. ^ (EN) Ashwagandha: MedlinePlus Supplements, su medlineplus.gov. URL consultato il 15 aprile 2024.
  5. ^ (EN) Withania somnifera (L.) Dunal GRIN-Global, su npgsweb.ars-grin.gov. URL consultato il 15 aprile 2024.
  6. ^ Scheda da Acta Plantarum, su actaplantarum.org. URL consultato il 24/04/2024.
  7. ^ Feis - Withania Somnifera, su feis.it (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2022).
  8. ^ Subhabrata Paul, Shreya Chakraborty e Uttpal Anand, Withania somnifera (L.) Dunal (Ashwagandha): A comprehensive review on ethnopharmacology, pharmacotherapeutics, biomedicinal and toxicological aspects, in Biomedicine & Pharmacotherapy = Biomedecine & Pharmacotherapie, vol. 143, 2021-11, pp. 112175, DOI:10.1016/j.biopha.2021.112175. URL consultato il 15 aprile 2024.
  9. ^ Bruno Brigo, Salute e benessere con le piante nelle 7 età dell'uomo, San Giovanni Lupatoto, Gribaudo, 2009, p. 77, ISBN 978-88-7906-861-1.
  10. ^ Withania somnifera - Scheda pianta, su Natural1. URL consultato il 1º luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  11. ^ Manjeshwar Shrinath Baliga, Sharake Meera e Lalit Kumar Vaishnav, Rasayana drugs from the Ayurvedic system of medicine as possible radioprotective agents in cancer treatment, in Integrative Cancer Therapies, vol. 12, n. 6, 2013-11, pp. 455–463, DOI:10.1177/1534735413490233. URL consultato il 15 aprile 2024.
  12. ^ S. K. Kulkarni e Ashish Dhir, Withania somnifera: an Indian ginseng, in Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry, vol. 32, n. 5, 1º luglio 2008, pp. 1093–1105, DOI:10.1016/j.pnpbp.2007.09.011. URL consultato il 15 aprile 2024.
  13. ^ Adrian L. Lopresti, Stephen J. Smith e Peter D. Drummond, Modulation of the hypothalamic-pituitary-adrenal (HPA) axis by plants and phytonutrients: a systematic review of human trials, in Nutritional Neuroscience, vol. 25, n. 8, 2022-08, pp. 1704–1730, DOI:10.1080/1028415X.2021.1892253. URL consultato il 15 aprile 2024.
  14. ^ L. C. Mishra, B. B. Singh e S. Dagenais, Scientific basis for the therapeutic use of Withania somnifera (ashwagandha): a review, in Alternative Medicine Review: A Journal of Clinical Therapeutic, vol. 5, n. 4, 2000-08, pp. 334–346. URL consultato il 15 aprile 2024.
  15. ^ Jaysing Salve, Sucheta Pate e Khokan Debnath, Adaptogenic and Anxiolytic Effects of Ashwagandha Root Extract in Healthy Adults: A Double-blind, Randomized, Placebo-controlled Clinical Study, in Cureus, vol. 11, n. 12, 25 dicembre 2019, pp. e6466, DOI:10.7759/cureus.6466. URL consultato il 15 aprile 2024.
  16. ^ (EN) Adrian L. Lopresti, Peter D. Drummond e Stephen J. Smith, A Randomized, Double-Blind, Placebo-Controlled, Crossover Study Examining the Hormonal and Vitality Effects of Ashwagandha ( Withania somnifera ) in Aging, Overweight Males, in American Journal of Men's Health, vol. 13, n. 2, 2019-03, pp. 155798831983598, DOI:10.1177/1557988319835985. URL consultato il 15 aprile 2024.
  17. ^ (EN) Swati Dongre, Deepak Langade e Sauvik Bhattacharyya, Efficacy and Safety of Ashwagandha ( Withania somnifera ) Root Extract in Improving Sexual Function in Women: A Pilot Study, in BioMed Research International, vol. 2015, 2015, pp. 1–9, DOI:10.1155/2015/284154. URL consultato il 29 aprile 2024.
  18. ^ (EN) Office of Dietary Supplements - Ashwagandha: Is it helpful for stress, anxiety, or sleep?, su ods.od.nih.gov. URL consultato il 29 aprile 2024.
  19. ^ A. Remenapp, K. Coyle e T. Orange, Efficacy of Withania somnifera supplementation on adult's cognition and mood, in Journal of Ayurveda and Integrative Medicine, vol. 13, n. 2, 2022, pp. 100510, DOI:10.1016/j.jaim.2021.08.003. URL consultato il 15 aprile 2024.
  20. ^ Diego A. Bonilla, Yurany Moreno e Camila Gho, Effects of Ashwagandha (Withania somnifera) on Physical Performance: Systematic Review and Bayesian Meta-Analysis, in Journal of Functional Morphology and Kinesiology, vol. 6, n. 1, 11 febbraio 2021, pp. 20, DOI:10.3390/jfmk6010020. URL consultato il 15 aprile 2024.
  21. ^ Adrian L. Lopresti, Stephen J. Smith e Hakeemudin Malvi, An investigation into the stress-relieving and pharmacological actions of an ashwagandha (Withania somnifera) extract: A randomized, double-blind, placebo-controlled study, in Medicine, vol. 98, n. 37, 2019-09, pp. e17186, DOI:10.1097/MD.0000000000017186. URL consultato il 15 aprile 2024.
  22. ^ (EN) Mohammad Ibrahim, Ganesh Pawar e Nazia Khan, Therapeutic Effect of Withania somnifera (Ashwagandha) on Depression: A comprehensive review, in Natural Resources for Human Health, vol. 4, n. 2, 28 febbraio 2024, pp. 142–151, DOI:10.53365/nrfhh/177661. URL consultato il 15 aprile 2024.
  23. ^ (EN) Upasana Mahato e Deoraj Sharma, Ashwagandha extraction and its health benefits, in International Journal of Herbal Medicine, vol. 10, n. 4, 2022, pp. 22–31, DOI:10.22271/flora.2022.v10.i4a.826. URL consultato il 29 aprile 2024.
  24. ^ Helgi K. Björnsson, Einar S. Björnsson e Bharathi Avula, Ashwagandha-induced liver injury: A case series from Iceland and the US Drug-Induced Liver Injury Network, in Liver International: Official Journal of the International Association for the Study of the Liver, vol. 40, n. 4, 2020-04, pp. 825–829, DOI:10.1111/liv.14393. URL consultato il 15 aprile 2024.
  25. ^ Marta Lubarska, Przemysław Hałasiński e Szymon Hryhorowicz, Liver Dangers of Herbal Products: A Case Report of Ashwagandha-Induced Liver Injury, in International Journal of Environmental Research and Public Health, vol. 20, n. 5, 22 febbraio 2023, pp. 3921, DOI:10.3390/ijerph20053921. URL consultato il 15 aprile 2024.

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