Altri 8 mila alunni in meno in Piemonte nel giro di un anno, quasi 6 mila banchi vuoti a Torino e provincia tra asilo, elementari e medie. Sezioni perdute, classi prime meno numerose. Lunedì 12 settembre rientrano in classe 505 mila allievi delle scuole statali e 51 mila delle paritarie, per la prima volta senza mascherina e con la speranza di non doverla rimettere. Ma i bambini sono sempre meno. Per quelli che restano, sarà un anno che parte all’insegna della normalità. «Finalmente si tornerà a vivere con maggiore serenità la vita scolastica, soprattutto dal punto di vista relazionale, accompagnando bambine e bambini, ragazze e ragazzi nel loro percorso di crescita», ha scritto Stefano Suraniti, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, nei consueti auguri della vigilia.
Scuola, 8 mila studenti in meno in un anno: a Torino cancellate 70 classi elementari
Lunedì il rientro a scuola senza mascherina per 505 mila allievi
Nell’assicurare «la cura del progetto di vita di ogni singolo alunno», ha voluto citare la sua bambina. «Lunedì sarà anche il primo giorno di scuola d’infanzia di mia figlia Giada, che lo scorso anno scolastico grazie alla dedizione delle educatrici — che ringrazio di cuore — del nido comunale ha compiuto importanti progressi, soprattutto dal punto di vista relazionale. Sono sicuro che anche quest’anno le nuove maestre saranno in grado di accompagnarla nel suo percorso di vita», ha scritto nel comunicato. «A Giada, che mi ha reso possibile apprendere le cose più importanti, per me, nel corso dei suoi primi tre anni di vita, vorrei dire che ho vissuto il profondo significato di amare grazie alla meraviglia dei suoi occhi, alla dolcezza del suo sorriso, al suono della sua risata».
Il direttore dell’Usr ha scelto di inaugurare l’anno in periferia, con il sindaco Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Alberto Cirio. Lunedì saluteranno gli allievi dell’Ic Leonardo Da Vinci alla Falchera e del vicino liceo Giordano Bruno all’imbocco dell’autostrada. Ma a Torino e provincia mancheranno all’appello 51 sezioni all’asilo, 70 classi alle elementari, 16 alle medie. In compenso, ce ne saranno 67 in più alle superiori. In città il fenomeno è a macchia di leopardo.
«Il calo demografico ha investito la circoscrizione 2 già da qualche anno — ricorda Silvia Solia, preside dell’Ic Antonelli Casalegno —. Il nostro istituto ha retto, ma in prospettiva la diminuzione della popolazione scolastica è una realtà che modificherà gli assetti del territorio». C’è chi ha perso 5 classi, come l’Ic Alberti Salgari in borgo San Paolo. L’Ic di Via Sidoli in zona Lingotto ha detto addio a due sezioni d’asilo e ha mantenuto lo stesso numero di prime elementari, anche grazie all’arrivo di bambini ucraini, ma con un numero ridotto di alunni.
Gli insegnanti saranno quasi tutti in cattedra, con il solito esercito di supplenti annuali. Quest’anno sono stati attribuiti 16.648 incarichi a tempo determinato, di cui il 36% su posti di sostegno, 8.582 a Torino e provincia. Molte scuole lamentano la mancanza di collaboratori scolastici. L’Ic Duca d’Aosta ne ha 25 su 5 plessi di due turni, ne servirebbero almeno 10 in più. Tanto che l’Anp ha inviato una richiesta scritta all’Ufficio scolastico territoriale e si spera in un aumento del contingente. Tutti si apprestano a vivere un anno non più segnato dal Covid, sempre che il contagio non rialzi la testa. Alcune scuole hanno mantenuto ingressi e uscite separati, c’è chi chiede ai genitori di indossare la mascherina. Ma, come ha sottolineato Suraniti, questo nuovo anno scolastico dovrà essere centrato «sull’importanza della relazione, dell’inclusione e delle opportunità offerte dalla scuola».
La newsletter del Corriere Torino
Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Torino e del Piemonte iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Torino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui
10 settembre 2022 (modifica il 10 settembre 2022 | 18:19)
© RIPRODUZIONE RISERVATA