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Arundo donax L.   campagna C03

C03 Arundo b

canna domestica, canna riparia

 

Ordine: Poales

Famiglia: Poaceae

 

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Distribuzione: originaria probabilmente dell’Asia centrale e meridionale, questa specie è stata anticamente introdotta nel bacino del Mediterraneo dove era coltivata per produrre materiale da costruzione, diffondendosi poi nei territorio limitrofi. Oggi è diffusa nei territori a clima temperato e tropicale di tutto il mondo, diventando spesso naturalizzata e/o invasiva. Questo comportamento si riconosce anche in Italia, dove è presente in tutte le regioni ad eccezione della Valle d’Aosta.

Identificazione: è una pianta erbacea perenne graminoide e sempreverde, alta 2-5m. I robusti culmi (fusti), hanno sezione cilindrica e nodi evidenti come nel bambù. Le foglie sono di colore verde glauco, lanceolate e grandi (1-8x10-50 cm); nel punto di inserimento sul fusto presentano due ampie orecchiette biancastre spesso accompagnate da una frangia pelosa Camera icon 03. La disposizione alternata delle foglie sul fusto è caratteristica, con le lamine disposte su un singolo piano, in due ranghi distinti a destra e sinistra del culmo. I fiori sono riuniti in una pannocchia terminale densa fusiforme, lunga 30-50 cm, di colore dal verde chiaro, al beige, al marrone, al violaceo a seconda del grado di maturazione Camera icon 03

Specie simili: Arundo donax può essere confusa con la cannuccia di palude (Phragmites australis), che però presenta pannocchie con lunghi peli bianco-setosi tra le spighette. In alcuni casi, ed in particolare nelle prime fasi di sviluppo, può essere inoltre confusa con il bambù o altre grosse graminacee coltivate (ad es. erba della pampas, Cortaderia spp.).

Biologia ed ecologia: la specie si riproduce prevalentemente per via vegetativa attraverso il robusto rizoma sotterraneo nodoso e articolato, da cui si sviluppano ogni anno nuovi culmi. Questo succede anche attraverso la radicazione di frammenti del rizoma o anche del fusto, che entrano a contatto con il substrato in un habitat favorevole colonizzandolo. I semi invece sono quasi sempre non vitali, anche dove la pianta sembra ben adattata. Dal punto di vista ecologico, A. donax è estremamente tollerante, ma non riesce a sopravvivere a quote elevate e/o laddove il clima continentale porta a gelate invernali regolari. In genere predilige le zone ripariali, i margini dei campi, gli incolti da 0 a 900 m s.l.m. In condizioni ottimali può formare densi popolamenti monospecifici.

Stato normativo, impatti e modalità di controllo: A. donax è inclusa nella lista redatta da EPPO (European Plant Protection Organization) delle specie altamente invasive e nocive. E’ una specie competitiva ad alto successo riproduttivo, in grado di escludere le specie autoctone con conseguente alterazione degli equilibri ecologici, in particolare negli habitat ripariali dove può arrivare ad alterare i processi evolutivi delle comunità. Sono noti diversi metodi di controllo ed eradicazione della specie, inclusi il controllo meccanico, biologico, chimico, integrato, da scegliersi a seconda dei casi e della gravità dell’infestazione.

Note per la ricerca: le ricerche dovrebbero essere finalizzate sia alla mappatura delle popolazioni già stabilizzate, sia all’individuazione di nuovi insediamenti, anche alla luce dei cambiamenti climatici con la possibile salita in quota della specie, soprattutto nelle vallate più calde.

 

 icona foto dettaglioCosa fotografare: la pianta intera o il nucleo di piante.

 

 

Per richieste di informazioni sulle campagne si vedano i contatti.

La nomenclatura delle specie floristiche fa riferimento a: Conti F., Abbate G., Alessandrini A., Blasi C. (eds.), 2005. An annotated checklist of the Italian vascular flora. Palombi Editori, Roma.

 

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