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Polypodium
Le felci

Le Polypodium sono delle felci molto conosciute, particolarmente decorative soprattutto se allevate anche in cesti sospesi.

Polypodium, coltivazione
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IN QUESTO ARTICOLO PARLEREMO DI:

CLASSIFICAZIONE BOTANICA

Perchè una classificazione botanica? Fu il naturalista svedese Carlo Linneo che nel 1753 inventò la prima classificazione scientifica delle creature viventi. Una classificazione riunisce secondo precisi criteri, piante e animali ed è importante conoscerla per sapere come viene incasellato un organismo vivente non solo per sapere le sue caratteristiche ma anche per comprendere la diversità degli organismi e come sono imparentati tra loro. A seguire pertanto riporto la classificazione botanica della Polipodium

Regno
:
Plantae

Clado
: Felci e gruppi affini
Ordine
:
Polypodiales

Famiglia
:
Polypodiaceae

Genere
:
Polypodium

Specie
: vedere il paragrafo «Principali specie»

ORIGINE E DIFFUSIONE DELLA PIANTA

Le Polypodium sono delle felci originarie delle regioni tropicali degli Stati Uniti centrali e meridionali. Oggi però diffuse un po' in tutto il mondo crescendo su alberi, rocce. muri, pendii drenati e dune sabbiose.

CARATTERISTICHE GENERALI DELLA PIANTA

Il genere Polypodium comprende piante comunemente chiamate "felci", piante per lo più terrestri ma ne esistono anche di come adattamento dalla vita acquatica a quella terrestre. Esistono sia specie sempreverdi che specie a foglia decidua.

Schema su come è fatta una pianta di Polypodium

Sono piante che crescono sui muri, sulle rocce, sui pendii provviste di rizomi superficiali, privi di fiori e di frutti, come tutte le felci e pertanto la riproduzione sessuata avviene mediante spore.

Le foglie di un bel colore verde brillante, sono sottili e possono variare da pochi centimetri fino a a 6 m di lunghezza. Possono essere pennate, bipennate o a foglia intera.

Sono piante sprovviste di fiori, di frutti e di semi cosa che ha fatto avvolgere nel mistero per lungo tempo queste piante in quanto nessuno riusciva a capire come si moltiplicassero. Finalmente nel 1850 un libraio tedesco è riuscito a svelare il mistero avendo notato sulla pagina inferiore delle foglie, delle spore, gli organi attraverso i quali la pianta si moltiplicava.

PRINCIPALI SPECIE COLTIVATE A SCOPO ORNAMENTALE

Esistono circa 75 specie nel genere Polypodium, tra le quali ricordiamo:

POLYPODIUM VULGARE

La specie Polypodium vulgare comprende esemplari sempreverdi, terrestri o epifiti, di non grandi dimensioni, non superando i 40 cm di altezza.

Polypodium vulgare

Sono caratterizzate da un rizoma grosso e strisciante ricoperto di squame scure dal quale si formano le fronde di un bel colore verde brillante.

Comunemente è chiamata felce dolce o falsa liquirizia per via del sapore dolciastro del suo rizoma che ricorda la liquirizia ed è usato in fitoterapia come espettorante naturale.

POLYPODIUM AUREUM

Polypodium aureum conosciuta anche con nome di felce a piede di lepre è caratterizzata da rizomi striscianti ricoperti di scaglie ricche di peluria, di colore marrone aranciato.

Polypodium aureum

Le foglie sono profondamente incise lunghe fino a 120 cm.

CICLO BIOLOGICO

Sono piante facilmente distinguibile dalle piante superiori in quanto non possiedono gli organi di riproduzione visibili classici quali i fiori e dalle piante inferiori (muschi, licheni, funghi, ecc) in quanto la pianta è un corno vale a dire una pianta ben formata in tutte le sue parti provvista quindi di radice, di fusto, di foglie, di vasi, di midollo, etc a eccezione degli organi di riproduzione cioè dei fiori.

Spore di Polypodium
Foglie con sporangi nella pagina inferiore

Le FELCI per riprodursi producono delle spore (da qui il nome di SPOROFITO) che sono evidenti sulla pagina inferiore delle foglie. Le spore sono contenute all'interno di SPORANGI che altro non sono che delle capsule in cui maturano le SPORE. A loro volta gli sporangi sono raggruppati in formazioni chiamate SORI.

Ciclo biologico del Polypodium
Foglie con sporangi nella pagina inferiore

La spora viene trasportata dal vento e cade nel terreno e germina. Dalla sua germinazione nasce una pianta indipendente che produce dei GAMETI chiamata PROTALLO o GAMETOFITO. Su questo protallo si formano gli organi sessuali, ARCHEGONI (femminili) e ANTERIDI (maschili) dove maturano rispettivamente le OOSFERE e gli ANTEROZOI. L'anterozoo maschile si sposta nella pianta grazie all'acqua (pioggia, rugiada, ecc.) e va a fecondare la oosfera. La oosfera appena fecondata (EMBRIONE FECONDATO) germoglia immediatamente rimanendo nell'Archegonio (in questa fase l'embrione produce una sorta di radice detta austorio che affonda nei tessuti del gametofito per potesi nutrire). Da questo embrione nascerà il Polypodium che tutti noi conosciamo.

RUSTICITÀ DELLA PIANTA

Le Polypodium sono piante abbastanza rustiche, nè è testimonianza il fatto che in natura crescono veramente ovunque. Gli basta un pugno di terra, la giusta umidità e la corretta esposizione e cresceranno rigogliose.

TECNICA COLTURALE

Le Polypodium come tutte le felci non sono piante particolarmente difficili da coltivare richiedono solo qualche cura e qualche attenzione in più rispetto alle altre piante. Una volta comprese le loro necessità, la coltivazione è molto semplice.

Se vi accorgete che la vostra Polypodium vegeta bene nel luogo dove l'avete sistemata, non spostatela. Vuol dire che in quel luogo ha trovato un microclima ideale.

COLTIVAZIONE IN VASO

Le Polypodium possono essere coltivate con successo in vaso, dentro casa basta trovare la giusta illuminazione, che non sia troppo forte considerando che in natura crescono all'ombra e il giusto grado di umidità.

COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA

La coltivazione in piena terra del Polypodium può avvenirecon successo dove le temperature minine non scendono i 13-14°C. Vanno coltivate un un terreno moderatamente fertile, umifero e ghiaioso in modo che sia ben drenante in quanto non tollerano in alcun modo i ristagni idrici. Posizionate all'ombra riparate dai venti freddi.

COLTIVAZIONE COME PIANTA EPIFITA

Le Polypodium possono essere coltivate anche come piante posizionate sempre in posizione in modo che la luce arrivi filtrata. I rizomi vanno avvolti con del muschio e la pianta va fissata al suo substrato con fibre di osmuda sempre umida..

ESPOSIZIONE E LUCE

Sono piante che non amano l'eccessiva illuminazione pertanto devono essere sistemate dove non è presente molta luce. In natura sono piante da sottobosco per cui non ricevono mai la luce diretta del sole ma vivono quasi all'ombra. Il colore verde scuro delle foglie le aiuta a ottenere il massimo vantaggio da qualsiasi tipo di luce e dato che non fioriscono, non hanno bisogno di tanta luce, perlomeno non tanta quanto le piante da fiore.

Non amano le correnti d'aria, soprattutto quella d'aria fredda.

TEMPERATURA DI COLTIVAZIONE

Le temperature medie ottimali di coltivazione sono intorno ai 18°C mentre la minima invernale deve essere tra i 14-16 °C.

PULIZIA DELLE FOGLIE

Alle Polypodium le foglie vanno pulite semplicemente usando un panno umido oppure fate alla pianta la classica doccia avendo cura di proteggere la terra con un foglio di plastica per evitare che il terreno si inzuppi.

Una raccomandazione che vale sia per le felci ma anche per tutte le altre piante: NON usate mai lucidanti per le foglie. Questi prodotti infatti otturano gli stomi della pianta impedendole di svolgere le sue normali funzioni fisiologiche.

ANNAFFIATURA E UMIDITÀ AMBIENTALE

Le Polypodium vanno annaffiate con regolarità. Sono piante infatti che richiedono un ambiente particolarmente umido infatti un ambiente troppo secco o troppo caldo provoca gravi danni alla pianta. Il terreno deve pertanto essere sempre moderatamente umido durante tutto il periodo primaverile-estivo mentre nel periodo autunno-invernale, quando la pianta entra in riposo vegetativo, il terreno va annaffiato solo quando si asciuga in superficie. Per le piante che perdono le foglie in inverno il terreno deve essere annaffiato solo il tanto da non far seccare le radici.

Sottovaso con acqua per mantenere intorno alla pianta un ambiente umido

E' importante mantenere un ambiente costantemente umido con frequenti nebulizzazioni alla chioma, almeno due volte al giorno durante il periodo caldo, per evitare la disidratazione. In questo modo si rallenta la perdita d'acqua da parte delle fronde.

Un altro sistema è quello di sistemare il vaso sopra un sottovaso pieno di ciottoli e poi riempirlo d'acqua facendo attenzione però che il fondo del vaso non sia immerso nell'acqua in quanto in questo modo il terreno del vaso si saturerebbe di acqua facendo marcire le radici. Questo sistema permette all'acqua di evaporare e quindi di garantire intorno alla pianta un microclima umido. Ricordatevi di riempire il sottovaso ogni qualvolta l'acqua sarà evaporata.

TIPO DI TERRENO DA USARE E COME RINVASARE

Le Polypodium si rinvasano ogni due anni, all'inizio della primavera, utilizzando un vaso leggermente più grande del precedente. Se quando svasate però vi accorgete che le radici hanno ancora spazio a loro disposizione non cambiate il vaso ma solo il terriccio. Inoltre controllate che non vi siano radice marce perchè se presenti, dovete lavare le radici con acqua tiepida, eliminare le parti compromesse tagliandole 1 cm sopra la parte danneggiate e dove aver ripulito per bene il vaso, rinvasate usando lo stesso vaso ma con del terriccio fresco.

Sistemate sul fondo del vaso uno strato consistente di ghiaia e piccoli sassi o pezzi di coccio che servono per favorire il deflusso dell'acqua di annaffiatura.

Un buon terriccio deve essere leggero, fibroso e spugnoso e capace di assorbire e di trattenere l'umidità senza però diventare compatto. Una buona miscela potrebbe essere formata da terriccio di foglie e torba con l'aggiunta di sabbia grossolana non calcarea. Si può anche aggiungere del carbone di legna polverizzato.

CONCIMAZIONE

La Polypodium durante tutta la stagione primaverile-estiva va concimata ogni due settimane, con concimi liquidi da diluire nell'acqua di irrigazione. Negli altri periodi vanno sospese.

COME POTARE LA PIANTA

Per le Polypodium non si può parlare di potatura. Si eliminano solo le foglie che si seccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.

Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti.

FIORITURA

La pianta non fiorisce.

MOLTIPLICAZIONE

Le Polypodium si moltiplicano per porzioni di rizoma o per propagazione mediante spore, quest'ultima di non facile realizzazione.

MOLTIPLICAZIONE PER PORZIONI DI RIZOMA

In febbraio, prima della ripresa vegetativa, si prendono delle talee lunghe 8-10 cm dalle estremità dei rizomi portanti almeno una foglia. Ciascuna si sistema in un vaso contenente torba e sabbia in parti uguali. Si tengono in ambiente caldo e umido fino a quando le talee non avranno radicato. A qual punto si piantano nel vaso definitivo e si trattano come le piante adulte.

MOLTIPLICAZIONE PER SPORE

La moltiplicazione per spore è una tecnica difficile da attuare in casa. In ogni caso, se volete provare, di seguito vi spieghiamo come fare. Per sapere se le spore sono mature basta prendere una fronda con le spore e sistemarla dentro un sacchetto di carta e si lascia appesa per 24 ore in una stanza. Se ritrovate le spore in fondo al sacchetto vuol dire che sono mature per essere seminate.

Si prepara quindi una cassetta che contiene del terriccio finemente setacciato e della torba in parti uguali e dopo avere bagnato uniformemente il terriccio si appoggiano le spore sul substrato. Si annaffia quindi con moderazione usando uno spruzzatore in modo da non formare fosse o buche nel terriccio e si mette sopra una lastra di vetro o un foglio di plastica trasparente che sarà fissato al vassoio con un elastico per evitare la perdita di umidità.

Moltiplicazione per seme: uso di un nebulizzatore per inumidire il terreno
Moltiplicazione per seme: uso di un foglio di plastica trasparente per evitare che il terreno si secchi troppo rapidamente e per mantenere una umidità costante

A questo punto si mette la cassetta al buio con le spore di Polypodium e a una temperatura di circa 20-23 °C, avendo cura di mantenere il terriccio sempre umido. La lastra di vetro o il foglio di plastica si aprono tutti i giorni in modo da eliminare la condensa che si forma. Dopo circa 2-3 mesi nasceranno le prime piantine e a questo punto è necessario spostare la cassetta in una posizione più luminosa (ma non troppo) e togliere definitivamente la lastra di vetro.

Una volta che le piantine saranno cresciute e sviluppate vanno trapiantate 2-3 per vaso che deve avere un diametro non superiore ai 6-7 cm e si trattano come le piante adulte.

PARASSITI E MALATTIE E COME CURARLI

Foglie secche che cadono

Se le foglie si seccano vuol dire che la pianta non ha un giusto equilibrio idrico. E' necessario aumentare le annaffiature e l'umidità.
Rimedi: come primo intervento è consigliabile immergere il vaso in un secchio d'acqua in modo che la terra si imbeva, poi si fa sgocciolare per bene e quindi si ripone al suo posto regolando le annaffiature e l'umidità in maniera più corretta.

Le foglie diventano chiare e scolorite

Se le foglie presentano questo sintomo, vuol dire che la pianta è stata esposta al sole diretto.
Rimedi: spostatela in un luogo più idoneo.

Foglie arricciate

Le foglie si arricciano quando la temperatura è troppo bassa.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo più caldo.

Le foglie si orlano di scuro e appassiscono rapidamente

Se si presenta questa sintomatologia vuol dire che l'ambiente dove si trova la vostra polipodio è troppo caldo.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo più fresco.

Le foglie iniziano a differenziare delle macchie scure

Questo sintomo è indice che la pianta stia subendo un attacco fungino, dovuto il più delle volte a squilibri idrici, vale a dire a eccessivo ristagno dell'acqua nel sottovaso.
Rimedi: togliete le parti colpite e usate dei prodotti anticrittogamici ad ampio spettro.

Macchie brune sulle foglie

Macchie brune sulle foglie soprattutto nella pagina inferiore potrebbero significare che siete in presenza di , cocciniglia bruna o cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e osservarle. Confrontatele con le foto riportate, sono caratteristiche, non potete sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un'unghia, vengono via facilmente.

Cocciniglia bruna e cocciniglia farinosa sulla pianta

Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande potete lavarla con acqua e sapone neutro strofinando delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all'aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili nei centri specializzati in giardinaggio.

CURIOSITÀ SULLA PIANTA

Delle 75 specie molte sono state (e sono) usate nella medicina popolare per secoli. Ricordiamo a esempio la Polypodium leucotomos e la Polypodium decumanum (conosciute rispettivamente con il nome di samambaia e calaguala nella lingua di origine) utilizzate dalle popolazioni indigene dell'America centro-meridionale per la cura di diverse patologie. Le popolazioni indigene dell'Honduras le usano per curare i tumori maligni, l'artrite reumatoide e la psoriasi. Gli indigeni della foresta amazzonica usano una macerazione del rizoma per curare la febbre mentre il rizoma grattugiato fresco è usato come infuso per la pertosse e per i problemi renali. Gli indiani dell'Amazzonia peruviana usano le foglie per ricavare bevande per curare la tosse insomma, in tutta l'Amazzonia, e l'America centro meridionale più in generale, sono piante considerate un toccasana, un ottimo sostentamento del sistema immunitario.

ETIMOLOGIA DEL NOME POLYPODIUM

Il nome Polypodium deriva dal greco polys «molti» e podos «piede», per via forse del fatto che possiedono numerose radichette nel rizoma.

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