centro storico, collinare, Buonalbergo, Locus Alipergus (denominazione storica, XII secolo) (XIII)

Buonalbergo, XIII

Buonalbergo è un comune collinare di origini molto antiche; l'economia locale poggia principalmente sull'agricoltura e, in misura minore, sull'industria e sul terziario. Nel territorio comunale, dal profilo geometrico vario ma non accidentato, si succedono vaste aree pianeggianti e piccole dorsali calcaree, confluenti nella serra Vescigli e ricoperte da un folto mantello verde, composto da specie tipiche dei rilievi appenninici (cerro, acero, roverella, castagno, pino, abete e frassino). Numerose sorgenti sgorgano tra i rilievi, in parte soggetti a smottamenti a causa della particolare friabilità del suolo. Attraversa l'agro comunale l'antico tratturo Pescasseroli-Candela, l'unica area del territorio provinciale non antropizzata nell'arco di secoli: qui la vegetazione originaria, composta soprattutto da croco, menta, timo, lavanda, ginestra e orchidea selvatica, si conserva pressoché intatta

  • OGGETTO centro storico collinare
  • CARATTERI AMBIENTALI Centro dell'Appennino Sannita, situato alle falde orientali del massiccio Palumbo, Buonalbergo sorge sul ripido fianco del monte San Silvestro, nei pressi del vallone che dal colle detto monte Chiodo scende nella valle del Miscano
  • LOCALIZZAZIONE Buonalbergo (BN) - Campania , ITALIA
  • INDIRIZZO Piazza Michele de Juliis, Buonalbergo (BN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In tempi molto antichi fu sede, con molta probabilità, dell'antica città di Cluvia, posta nel punto di confluenza di vie di comunicazione naturali tra le terre di irpini, pentri, caudini e dauni e divenuta, dopo le guerre sannitiche (IV secolo a.C.), colonia romana; in seguito ospitò l'insediamento chiamato Locus Alipergus, fondato probabilmente intorno all'anno mille da profughi provenienti da alcuni villaggi circostanti, distrutti dai barbari. Amministrata a lungo da una stirpe di conti normanni fedeli agli Svevi, fu distrutta nel 1266 con la vittoria degli Angioini e fu frazionata per volontà del Papa. Cadde successivamente sotto l'egida dei Di Tocco e fu poi portata in dote a Giovanni Spinelli di Salerno (1298). Donata nel 1390 da Luigi d'Angiò a Pietro Macedonio, fu venduta nel 1414 alla famiglia Guevara, che la tenne per oltre un secolo. Nel 1515 il re di Napoli firmò il decreto di riedificazione dell'abitato sul monte San Silvestro, dove è attualmente ubicato. Venduta nuovamente agli Spinelli, passò nel 1727 ai Coscia. Nel 1732, a causa di un terremoto, alcuni edifici crollarono e altri furono gravemente danneggiati. Nel 1860 proclamò, prima in tutta la provincia, il governo provvisorio irpino. Sono inoltre visibili alcuni ruderi di un castello longobardo dell'XI secolo, abitato dal condottiero normanno Roberto il Guiscardo. Tra gli edifici civili del patrimonio storico architettonico spicca il seicentesco palazzo Spinelli, tra quelli religiosi il santuario della Madonna della Macchia, in cui si espone una venerata statua della Vergine con il Bambino di epoca longobarda (XII secolo). Nel 1930 un sisma causò gravi danni alle abitazioni: tutta la parte bassa del paese crollò, il rimanente delle case risultò inagibile. Anche i successivi terremoti del 1962 e del 1980 causarono danni molto gravi: numerose case furono rese inagibili da crolli parziali o gravi lesioni, fu gravemente danneggiato il municipio che dovette essere sgomberato oltre alle chiese di S. Carlo, S. Nicola, della Madonna del Carmine e della Madonna della Macchia, e l’istituto del S. Cuore dei Salesiani
  • TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500916777
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento
  • ENTE SCHEDATORE Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • DOCUMENTAZIONE GRAFICA (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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