10 dicembre 2017 - 15:58

Ghigo-Migone: larghe intese ai giardinetti coi cani Jackie e Tweed

Torino, l’ex governatore FI e l’ ex Pds, uniti dalla passione per gli amici a 4 zampe

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Anna Viacava, moglie di Gian Giacomo Migone, al tavolo con Enzo Ghigo
Anna Viacava, moglie di Gian Giacomo Migone, al tavolo con Enzo Ghigo

Guai a parlare di inciucio. Quando discutono di politica, passeggiando nei giardini di piazza Cavour con il guinzaglio in mano, tutti e due sanno che resteranno sempre fedeli al proprio ideale. Ma se ci sono di mezzo i loro due amici a quattro zampe, Jackie e Tweed, allora basta un attimo per giungere alle larghe intese. Larghe intese come il nome, asciugato nell’acronimo «Li», che Gian Giacomo Migone e sua moglie Anna avevano pensato in un primo tempo per il loro cagnolino. Un jack terrier simpatico, «ma un po’ bulletto» ammette l’ex senatore del Pds, arrivato dalla cucciolata di Jackie, la cagnetta di due amici di lunga data: Enzo Ghigo, per dieci anni governatore del Piemonte, prima di indossare anche lui il laticlavio, ma per Forza Italia, e la sua compagna, anche lei Anna. «Volevamo chiamarlo proprio Li, larghe intese. Se non che — racconta Migone —, Enzo mi ha fatto desistere dicendomi: ormai ho una collocazione diversa».

Archiviato il politichese, insomma, al piccolo jack terrier è toccato chiamarsi Tweed. E forse è stato meglio così. «Del resto — scherza l’ex senatore azzurro —, tra i due, quello più da larghe intese sono sempre stato io. Gian Giacomo è un po’ più intransigente. Non avrebbe mai visto in Renzi un soggetto interessante, come invece ho fatto io. Ma non gli perdonerei mai se la nuova sinistra di Grasso, a cui credo che alla fine aderirà, dovesse accettare un accordo con il M5S».

Va bene essere «parenti canini», come si autodefinisco i due: ma fino a un certo punto. «Per un’alleanza con i grillini — avverte Ghigo — potrei anche arrivare a rinnegare il legame di sangue». Strana coppia. Un forzista della prima ora e un ex senatore eletto, anche se da indipendente, nel partito che ha raccolto l’eredità del Pci. Entrambi uniti dalla passione per i cani. Oltre che da una lunga amicizia e dal caso di essersi ritrovati vicini di casa. «In politica — chiarisce Migone — la lotta può essere dura, ma la stima reciproca è fondamentale. Altra cosa è l’inciucio». Altra cosa è l’amore per gli amici a quattro zampe che unisce, sottolinea l’ex senatore, «al di là delle collocazioni politiche». Tweed e la mamma Jackie frequentano i giardini di piazza Cavour, accompagnati dai loro padroni. «Giocano tantissimo assieme, sono molto amici e si vedono spesso — racconta Migone —. Organizziamo anche delle uscite tutti assieme, anche se come pensionati, Enzo ed io, in realtà siamo sempre molto occupati». In piazza, ricorda l’ex senatore Pds, «c’è molta solidarietà tra padroni, e siamo molto attenti a raccogliere le deiezioni dei cani». Ma ci sono problemi sempre nuovi, a cominciare dal pericolo dei vetri rotti. «Ultimamente ci sono molte bottiglie di vetro rotte. Sono dannose per i cani, certo, ma anche per i bambini. Quando ne vedo una — dice Migone — la raccolgo e la butto via. E vedo crescere, di giorno in giorno, il numero di persone che con spirito civico fanno lo stesso».

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