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Accenni di storia della scuola Santorre di Santarosa

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Deliberata nel 1914 la costruzione di un edificio scolastico, l’ingegnere comunale Camillo Dolza progetta un’ampia struttura con 48 aule, due palestre e diversi locali per direzione, insegnanti e bidelli. Il fabbricato ha pure un ampio sotterraneo con intercapedini e locali per cucina e dispensa. Tutti i locali sono dotati di un sistema di riscaldamento a vapore Il progetto prevede anche la dotazione di docce....

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L’edificio, inaugurato in forma solenne il 17 aprile 1921, si caratterizza per grandiosità di locali, abbondanza di aria e di luce e signorilità degli ambienti: «se non fosse ineccepibilmente notorio che Torino detiene il primato tra tutte le città italiane per l’istruzione elementare basterebbe una visita agli edifici scolastici del Borgo San Paolo per darne la più chiara ed evidente conferma»¹. Intitolata a Santorre Santarosa (1783-1825, patriota e rivoluzionario), la scuola accoglie gli alunni che prima seguivano le lezioni in locali privati in via Luserna.

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Negli anni immediatamente successivi all’apertura si istituiscono scuole di canto, di ginnastica, giardinaggio, oltre a un corso di economia domestica e uno di “buona massaia”. Inoltre la Santorre crea una fanfara degli allievi che porta il nome di Giulio Battipaglia.
Il patronato scolastico supporta circa 800 degli oltre 1000 allievi e consente di disporre di apparecchi per proiezioni fisse e cinematografiche educative.

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La scuola provvede anche ai bisogni della popolazione aprendo un doposcuola per i figli di operai, che conta 200 iscritti, e una scuola estiva. È sede inoltre di una biblioteca circolante municipale.

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Poco dopo l’apertura, alcune famiglie degli alunni chiedono, per motivi di distanza dalla scuola, di riaprire i locali della vecchia sede di via Luserna: il Comune concede l’istituzione della prima e della seconda elementare in quella che diviene ufficialmente la succursale. Il numero degli alunni è in continua crescita e si rende necessario l’affitto di altri locali privati in via Challant. La guerra segna pesantemente la scuola che riporta 12 locali interamente distrutti e 31 sinistrati.

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Dopo la ricostruzione la vita del Santorre continua a caratterizzarsi per l’alto numero di allievi che porta negli anni Sessanta ad avere una succursale in corso D’Albertis (dove poi verrà costruita l’elementare Dal Piaz) e nel decennio successivo una in via Berta 15 (attuale succursale della Salgari) e una seconda in via San Bernardino 13 con solo le classi dalla terza alla quinta.

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Oggi la scuola non ha più succursali ma forma un unico plesso con la vicina scuola materna che porta lo stesso nome. Il numero degli alunni elementari negli ultimi anni è di circa 500 iscritti. Essi partecipano a un progetto di valorizzazione e messa in rete della propria biblioteca e dispongono di un archivio scolastico che, tra le altre cose, conserva un autografo di Santorre Santarosa.

¹ Abate Daga P., Alle porte di Torino (Studio storico critico dello sviluppo della vita e dei bisogni delle regioni periferiche della città), Italia ind. art., Torino, 1926, p. 16.

tratto dal sito MuseoTorino

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