L’amico immaginario
Matthew Dicks; trad. di M. Astrologo, S. Tummolini
Giunti, 2012, p. 384
€ 12,00 ; Età: da 10 anni
Questa è la storia di qualcuno che non esiste: Budo, l’amico immaginario di Max. Solo Max può vederlo, eppure Budo si sente vivo, ama Max, vuole bene alla famiglia di Max e, soprattutto, vuole durare. Già, perché Budo non è uno sciocco. Anche se sono già cinque lunghi anni che esiste, sa che prima o poi, quando Max deciderà, lui verrà rispedito nel nulla e sparirà per sempre – com’è accaduto a molti amici immaginari che Budo ha conosciuto negli anni trascorsi accanto a Max e ai compagni di giochi dell’amico.
Max è diverso dagli altri bambini. Fa fatica a fare delle scelte, ha paura dei cambiamenti di programma e non vuole essere toccato, nemmeno da mamma e papà. Forse ha la sindrome di Asperger o forse è autistico. Budo è uscito dalla mente terrorizzata di Max, che lo ha creato come personale via di fuga dai pericoli del mondo. Budo aiuta Max, lo consola, gli resta accanto quando la vita è insostenibile.
Un giorno Max viene rapito da una delle sue due maestre, una persona psicotica che lo rinchiude in uno scantinato. L’unico che sa chi ha rapito Max è Budo, e sarà proprio lui, con l’aiuto di altri amici immaginari, a salvare il bambino, pur sapendo che ci sarà un prezzo da pagare.
Una storia emozionante – narrata in prima persona da Budo – in cui la tensione narrativa cresce sino a culminare nel momento in cui Max riesce a liberarsi dalle catene costruite con la propria mente, e a mettersi in salvo. E alla fine, le speranze del lettore sono divise tra il desiderio che Max possa crescere e trovare il coraggio per vivere da solo la sua vita, senza aiuti di amici fantastici, e la speranza che in qualche modo Budo non sparisca nel nulla.
La forza narrativa di Matthew Dick è quella di riuscire a coinvolgere il lettore, commuoverlo, e farlo sentire parte della storia. Budo è una creatura buona, pura, che non può che uscire dal cuore di un bambino. Ma è anche un osservatore della natura umana, ed è attraverso le sue riflessioni che vengono trattati temi esistenziali importanti. Pur toccando ampiamente il tema della diversità e dei drammi familiari che possono nascere quando il bambino ha le paure e le esigenze di Max, questo è anche un libro che parla di amicizia e dei sacrifici che un vero amico è disposto a compiere in caso di bisogno.
Tiziana Merani
(da LiBeR 97)