Provincia Autonoma di Trento - Minoranze Linguistiche

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Minoranze linguistiche
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Carta europea delle lingue regionali o minoritarie

Sono passati vent'anni dall'entrata in vigore della Carta ma sono ancora molte le difficoltà che le comunità linguistiche tradizionali si trovano ad affrontare

Il 1° marzo 1998 entrava in vigore la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie (ECRML) che diventava, a livello mondiale, l'unico strumento giuridicamente vincolante dedicato alla tutela e alla promozione delle lingue utilizzate da minoranze tradizionali.
Una convenzione chiave del Consiglio d'Europa che, al momento della sua stesura, risultava essere unica nel suo genere, esito di un articolato processo che aveva interessato la Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d’Europa, l'Assemblea parlamentare, il Comitato dei Ministri, nonché i rappresentanti di minoranze nazionali e di gruppi linguistici.
In oltre 20 anni di attività questa convenzione ha contribuito allo sviluppo delle politiche, delle norme e delle pratiche in materia di lingue minoritarie, consentendo e incoraggiando l'uso di lingue regionali o minoritarie in tutti i settori della vita pubblica, dall'istruzione, i media, la cultura fino alla pubblica amministrazione, i tribunali e le attività economiche.
Ma sono ancora molte le situazioni critiche da affrontare, prime fra tutte quelle di Paesi che ancora non hanno ratificato la Carta, come Italia, Francia e Grecia; ma anche gli inevitabili impatti negativi e le correlate difficoltà che nascono dalla lentezza e “fatica”, ancorchè non rifiuto, con cui gli Stati coinvolti presentano i loro report triennali o non attuano pienamente i contenuti della Carta, creando serie difficoltà alle comunità di minoranza linguistica, soprattutto a quelle più deboli e a rischio di estinzione, o favorendo la nascita di conflitti altrimenti evitabili, come riportato nei recenti fatti di cronaca che hanno interessato Spagna e Catalogna.
Ed è in un contesto non propriamente idilliaco come questo che si sviluppa il progetto Minority SafePack, un'iniziativa che parte dal basso, dagli stessi cittadini europei, e propone una raccolta di firme per l'attuazione di un "pacchetto" di misure per la tutela delle persone appartenenti ad una minoranza nazionale e linguistica e per lo sviluppo del patrimonio culturale europeo, nel rispetto e nella valorizzazione della varietà culturale e linguistica che lo contraddistingue.
Se avrà successo o meno lo si capirà presto, ma in ogni caso avrà contribuito a portare all'attenzione di tutti un problema che sì, interessa in prima istanza le comunità linguistiche di minoranza, ma in realtà riguarda tutti noi cittadini d'Europa e del mondo, perchè non occorre appartenere ad una comunità che parla una lingua "piccola" per capire quanto sia importante preservare la diversità culturale e linguistica che caratterizza l'Umanità intera o per contrastare i danni insiti in una cultura maggioritaria totalizzante e uniformante.