cenni di base sulla prospettiva: la linea d’orizzonte e il punto di fuga

Elisabetta Neri – “glicini e ortensie”, acrilico su tavola

In passato ho realizzato diversi trompe l’oeil, su parete o su tavola; lo scopo di questo tipo di dipinti è “ingannare l’occhio”, suggerendo una profondità che nella realtà non esiste. Sono nate così finte aperture affacciate su paesaggi marini o su giardini all’italiana.
Per poter compiere questa “magia”, è necessario applicare correttamente almeno alcune regole di base sull’utilizzo della prospettiva.

Gli elementi minimi da conoscere per disegnare un’immagine “credibile” in prospettiva centrale (la più semplice e la più utilizzata nei trompe l’oeil) sono la linea d’orizzonte e il punto di fuga .

la linea d’orizzonte è sempre collocata all’altezza di chi guarda il paesaggio. Nella figura in alto si può notare come, salendo progressivamente verso l’alto, si veda una striscia di mare sempre più ampia, con l’orizzonte collocato sempre più in alto.
Per questo motivo, per rendere realistico un trompe l’oeil, questa linea va collocata all’altezza degli occhi di chi, entrando nella stanza, guarderà il dipinto.

Il punto di fuga va pensato in corrispondenza dello sguardo dell’osservatore (prima immagine in alto). Ammettiamo di voler far proseguire illusoriamente nel trompe l’oeil il pavimento della stanza: dovremmo in questo caso prolungare quelle linee che delimitano le file di piastrelle perpendicolari alla parete, disegnandole sul muro. Ma come?

facendole convergere tutte nel punto di fuga.

Elisabetta Neri – “orizzonti lontani”, acrilico su parete

In questo mio murale le linee che delimitano le file di piastrelle partono dalle fughe sullo zoccolino, dando la sensazione che esista un gradino; se volessimo prolungare oltre il pavimento dipinto le linee che delimitano le file di piastrelle, noteremmo che andrebbero a convergere tutte in un unico punto (il punto di fuga), posizionato sull’orizzonte del mare (linea d’orizzonte).

Elisabetta Neri – “sogno mediterraneo”, acrilico su parete

La stessa cosa capiterebbe se prolungassimo verso il mare anche le linee del pavimento in questo murale intitolato “sogno mediterraneo” (immagine in alto).

Elisabetta e Maddalena Neri – “mare tropicale”, acrilico su parete

In questo caso invece, le linee che andrebbero a convergere sull’orizzonte sono quelle che delimitano in alto e in basso le due pareti laterali. Dunque tutte quelle linee che immaginiamo perpendicolari alla superficie del dipinto devono incontrarsi nel punto di fuga sulla linea d’orizzonte. (vedi anche l’articolo sulla costruzione del Trompe l’Oeil che stiamo realizzando presso Music Lab a Busto Arsizio, intitolato “che cosa apparirà?”).

Il trompe l’oeil a sinistra ha una costruzione prospettica molto complessa, mentre in quello a destra è facile notare come le linee che delimitano le piccole siepi perpendicolari alla superficie del dipinto convergano anch’esse tutte in un punto: una situazione simile a quella del dipinto che ho postato in apertura.

Della prospettiva avevo già parlato in articoli precedenti, qui ho voluto riassumere e semplificare alcune nozioni di base. Per approfondire, ecco i link ai miei post:


L’ABC DEL TROMPE L’OEIL: 1 – LA PROSPETTIVA: LA LINEA D’ORIZZONTE E IL PUNTO DI FUGA
L’ABC DEL TROMPE L’OEIL: 2 – LA PROSPETTIVA: LE PROFONDITA’
L’ABC DEL TROMPE L’OEIL: 3 – LA PROSPETTIVA: LE ALTEZZE
L’ABC DEL TROMPE L’OEIL: 4 – LA PROSPETTIVA: PIANI INCLINATI E SCALE
L’ABC DEL TROMPE L’OEIL: 5 – LA PROSPETTIVA: ARCHI E CERCHI

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