La storia di Piubega

di Asola Segreta

Piubega - Secondo Antonio Beffa Negrini, funzionario pubblico a Piubega nel XVI secolo, il toponimo deriverebbe da il fondatore della località Publitio Romano poi diventato Castello della Publica e infine PiubecaA testimoniare l’origine antica dell’abitato il fatto che nel paese erano presente delle lapidi romane, tra cui una che si trovava sul selciato del cortile della casa della famiglia Mazzi, prelevata nel 1779 dal Tommaso Poli di Guidizzolo e portata al museo di Mantova. In origine parte della Quadra di Asola e terra a lungo contesa tra Brescia e Mantova, si consolidò come dominio Gonzaghesco nel corso del ‘400.

via Guglielmo Marconi nel 1931
via Guglielmo Marconi nel 1931

Il passato sotto la Leonessa rimase testimoniato però dalla giurisdizione ecclesiastica: solo nel 1534 la comunità si rese indipendente da Brescia anche dal punto di vista religioso passando definitivamente sotto la diocesi di Mantova. Un breve ritorno al passato accadde durante la fase di riunificazione italiana quando Piubega, come tutto l’alto mantovano, passò temporaneamente sotto la provincia di Brescia dal 1859 al 1868.

Piubega era in origine fortificata: la torre era l'ingresso da cui si accedeva al castello, che si presenta come una poderosa costruzione di mattoni, a base quadrata di 9 metri per lato, con arco passante munito di saracinesca.

 

Le fortificazioni vennero abbattute dagli austriaci nel corso del ‘700 ed oggi ne rimane solo la torre, databile tra la seconda metà del Duecento e la seconda metà del Trecento. 

Grazie ad un diario di un soldato di passaggio nel paese nel 1859, possiamo farci una idea di come si presentasse l’abitato durante l’Ottocento ovvero di “un casale d'una cinquantina di fabbricati tra grandi e piccoli, aggruppati intorno ad una strada stretta, brutta, tortuosa e ad una piazza piuttosto ampia, ove fanno capo tre strade che conducono a Gazzoldo, a Ceresara e a Castel-Goffredo.”

Piubega è uno dei pochi paesi ad avere una sola chiesa attiva: nel 1900 erano presenti (oltre alla chiesa parrocchiale ancora oggi esistente) la chiese di San Giovanni Battista, della Madonna della Neve e della Beata Vergine Immacolata. La chiesa oggi rimasta, dedicata a San Giacomo Maggiore, è un progetto del 1738 dell'architetto ticinese Giovanni Maria Borsotto in stile barocco, e sorge su una precedente chiesa in stile romanico poi demolita per far spazio a quella attuale.

All’interno della chiesa si conserva il monumento funebre a Giovanni Battista Cavallara, uno dei personaggi famosi legati a questo paese. Nato a Piubega presumibilmente al principio del XVI° secolo, il Cavallara si laureò in medicina a Padova.

Esercitò la professione di medico in diverse località (Medole, Mantova, Bologna, Lonato, Gonzaga, Revere, ecc.). Nel 1578 fu accolto nel Collegio dei Medici di Mantova ed ebbe dai Gonzaga l’incarico di medico di corte. A Medole conobbe il poeta Ascanio de’ Mori da Ceno del quale divenne prezioso amico e “consigliere letterario”. La fama del Cavallara accrebbe allorché i Gonzaga gli affidarono in cura, unitamente a G. B. Susio (altro illustre medico del tempo), il celebre poeta Torquato Tasso durante il soggiorno di questi come ospite presso la corte mantovana. Il medico morì a Piubega nel 1587 e fu sepolto nella Chiesa Parrocchiale.

Sempre a Piubega il Cavallara conobbe un altro personaggio legato al paese: il conte asolano Antonio Beffa Negrini. Giunto a Piubega inizialmente come notaio nel 1569 divenne nel 1589 vicario ducale nel paese. Vivendo in questo luogo tranquillo e provinciale poté dedicare molto del tempo libero che disponeva alle arti e alla corrispondenza con i personaggi più illustri del tempo tra cui lo stesso Torquato Tasso, di cui divenne un amico intimo.

 

Veduta aerea di Piubega del 1954
Veduta aerea di Piubega del 1954
Veduta aerea recente
Veduta aerea recente

(Articolo di Nicola Nardi della pagina facebook Asola Segreta)

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