strumenti e accessori
periodo seconda guerra mondiale
a pieno facciale con due occhiali di forma circolare, un grande filtro giallo anteriore e una valvola di espirazione nella parte inferiore. L'oggetto, in gomma e metallo, è di colore verde militare.La custodia era costituita da una borsa di tessuto, di forma tronco-conica, adatta a contenere contemporaneamente il facciale e il filtro. Era anche provvista di nastro a cinghia per il trasporto a tracolla o a spalla.
dispositivo di protezione
introdurre il mento profondamente nel facciale e calzare la bardatura, in modo che il punto di unione dei tiranti venga a disporsi all’altezza della nuca, regolare la tensione dei tiranti, controllare la perfetta tenuta del facciale e avvitare il filtro.
Prima che iniziasse la guerra, la distribuzione e la vendita delle maschere anti-gas venne affidata dall’U.N.P.A. al Consorzio Italiano Manufatti. Durante il periodo bellico le maschere antigas vennero distribuite, direttamente dal Ministero della Guerra (Servizio Chimico Militare), tramite gli organi preposti, tra i quali l’U.N.P.A.
Numerose ditte italiane di prodotti in gomma iniziarono a realizzare le maschere antigas.
Durante il periodo 1930-1940, vennero sperimentati e prodotti diversi modelli che rimasero in uso alla popolazione civile.
Le società più attive nella ricerca e nella produzione furono la Pirelli e la Società Anonima Bergomi di Milano che realizzò un maschera fonica che permetteva la conversazione e, quello che più importava all’Esercito, la trasmissione verbale degli ordini tra militari.
Club alpinistico triestino:
http://www.cat.ts.it/documenti/editoria/le_maschere_antigas