Vitorchiano
Terra fedelissima all’Urbe

Comune di Vitorchiano
(Provincia di Viterbo)
Altitudine
m. 285 s.l.m.
Abitanti
5244

Patrono
San Michele Arcangelo – 8 maggio

iNFO turismo

InfoPoint Palazzo Comunale

Piazza Sant’Agnese 16 tel. 0761373718

Facebook e Instagram: Visit_Vitorchiano

Lo spirito del luogo

Il nome

Sull’origine del nome Vitorchiano vi sono più ipotesi la più credibile è quella attribuita al Pinzi: della nascita come insediamento di pastori e contadini in epoca etrusca; per altri dall’unione di Vicus e Orchianus o da un Tempio etrusco dedicato alla dea Orchia.

La storia
Il Castello dei Fedeli del Campidoglio
Vitorchiano vanta una storia secolare influenzata a lungo dalla politica espansionistica della vicina e potente Viterbo.
La decadenza del popolo etrusco coincise con l’affermazione dei Romani, che insediandosi nei centri già esistenti e migliorandone la viabilità incrementarono il commercio.
Venne invaso dai Longobardi (secolo VIII) capeggiati dal Re Desiderio che ne fortificò le mura creando il Castello.
Quando nel 1199 si dichiarò libera da ogni legame con Viterbo, il borgo fu assediato dalle milizie Viterbese e fu invocato l’aiuto di Roma. Gli scontri tra romani e viterbesi sono molti ma nessuno porterà alla supremazia dell’uno sull’altro, interviene anche il pontefice Innocenzo III che minaccia di scomunicare i viterbesi se non avessero posto fine all’assedio del castello ritirandosi dalla contesa.
Nel 1201, Vitorchiano fu liberato dall’assedio e divenne feudo di Roma.
I contrasti tra Roma e Viterbo continuarono per tutta la metà del duecento. Nel 1232 i Viterbesi si impadronirono del paese e lo devastarono.
Il Senato Romano non potendosi permettere l’onere delle riparazioni fu costretto a chiedere l’aiuto economico al Tesoriere Giovanni Annibaldi, il quale in cambio volle in pegno il Castello.
L’Annibaldi fortificò il borgo con nuove mura che resero Vitorchiano praticamente imprendibile, i Vitorchianesi però non sopportarono il suo governo.
Dopo aver inutilmente supplicato Roma di liberarli dal giogo, nel 1267 provvidero a proprie spese a rifondere Giovanni Annibaldi per i costi sostenuti.
Quando ormai al senato Romano apparve evidente che Vitorchiano era perduto a causa della politica poco lungimirante, avvenne un fatto straordinario: i Vitorchianesi fecero atto solenne e formale di sottomissione a Roma. Il Senato Romano a questa notizia nominò Vitorchiano “Terra Fedelissima all’Urbe”, le riconobbe ampie esenzioni fiscali, le consentì di aggiungere al proprio stemma la sigla S.P.Q.R., di fregiarsi della Lupa Capitolina e di usare il motto “Sum Vitorclanum castrum membrumque romanum”; cioè Vitorchiano, castello e parte di Roma.
Il privilegio più importante fu rappresentato dall’onore di fornire gli uomini per la guardia capitolina. Essi furono denominati “Fedeli di Vitorchiano”. Questo privilegio è stato costantemente esercitato da Vitorchiano dal 1267 fino ai nostri giorni. Ancora oggi è possibile ammirare la Guardia del Campidoglio nei costumi che, secondo la tradizione furono disegnati da Michelangelo Buonarroti, nelle manifestazioni ufficiali del Comune di Roma.
Una leggenda narra invece che il fidelato nasce dopo che il pastore Marzio, avendo scoperto l’imminente attacco a Roma da parte degli Etruschi, abbia raggiunto la Capitale a piedi per dare l’allarme, ma stremato nelle forze e con una spina conficcata nel piede muore dopo aver allertato i Romani. La sua statua è tuttora presente ai Musei Capitolini.

PALAZZO COMUNALE (secolo XVI) sorge accanto all’antica rocca immediatamente al di sopra della porta d’accesso al paese. Accanto al palazzo si trova la torre con l’orologio del 1470.

FONTANA A FUSO tipica fontana a fuso interamente in peperino; la sua costruzione risale alla fine del XIII, particolari sono le figure che rappresentano i quattro evangelisti.

CHIESA DI S. ANTONIO ABATE, ad aula unica, affacciata sulla piazza interna del paese. Fu fondata nel 1406 “. Attualmente sconsacrata conserva i “CRISTI” statue lignee.

CHIESA DELLA SS. TRINITA’ eretta tra il 1476 e 1l 1479, ha inglobata sul lato sinistro la chiesa di S. Carlo. Particolare l’affresco raffigurante l’Annunciazione di Valentino Pica.

CHIESA DI S. MARIA ASSUNTA IN CIELO si trova di fronte al convento di S. Agnese, lungo la via di cui da il nome. Consacrata nel 1533 ha una navata unica con campanile laterale.

CHIESA DELLA MADONNA DI S. NICOLA del 1536, contiene affreschi attribuibili a Giustino da Montefiascone, Valentino di Sebastiano da Viterbo, Giovanni e Guido da Arezzo e Giovanni Francesco d’Amelia.

MURA CASTELLANE del secolo XIII in peperino con torri, merli alla ghibellina e due bastioni rotondi, difesero il borgo permettendo l’accesso solo attraverso la Porta Romana.

CHIESA DI S. PIETRO intorno all’anno mille un nucleo di monaci greci benedettini fondarono la chiesa. Visibili solo gli stipiti del portale in peperino forse asportati, in epoca medioevale, dalla vicina Ferento.

ARCHIVIO STORICO adiacente al Palazzo Comunale, raccoglie circa 120 Pergamene, alcune risalenti al 1200, restaurate e regestate recentemente dal Comune.

Il MOAI unico al mondo al di fuori dell’Isola di Pasqua scolpito, da indigeni Maori famiglia ATAN diretti discendenti delle Orecchie Lunghe, con asce e pietre in una cava di peperino di Vitorchiano.

RETE SENTIERISTICA CAI che permette di raggiungere località di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, tra cui il sito archeologico di Corviano.

SELVA DI MALANO ricca di reperti archeologici etruschi e romani di rilevante interesse. Attraverso itinerari suggestivi si trovano tombe di forma antropomorfa, tombe etrusche a camera e sarcofagi.

TRAPPA CISTERCENSE convento Suore O.C.S.O. conosciuto come Ordine Trappista, il più importante d’Italia per la produzione di confetture, vino e stampe.

CENTRO BOTANICO MOUTAN, un giardino monotematico che oggi contiene la collezione di peonie arboree ed erbacee più rara e ampia al mondo oltre 250.000 piante.

CAVATELLO VITORCHIANESE dal 2017 riconosciuto dal Mipaaf prodotto PAT, è il piatto della tradizione vitorchianese, un lungo spaghettone condito con sugo di pomodoro, aglio, olio, peperoncino e finocchio selvatico.

PEPERINO IN FIORE che si tiene ogni 1° fine settimana di giugno coniuga il peperino con i colori e i profumi della primavera, creando un’atmosfera unica nel centro storico allestito con composizioni floreali.

SAGRA DEL CAVATELLO si tiene nel 1° fine settimana di Agosto ed è uno degli appuntamenti gastronomici più rilevanti della Tuscia.

L’AGRICOLTURA LOCALE (nocciole, olio e vino), è caratterizzata da aziende agricole con piccole superfici a conduzione familiare dove la terra rappresenta un elemento affettivo, connesso ad un patrimonio di valori e tradizioni legate al territorio prima di essere fattore di produzione.