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Il Museo Conti «esce» dalle sale con la mostra “Borgosesia Rocks”

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BORGOSESIA – Cosa succede quando un museo decide di «uscire» dalla sua sede e dalle sue sale e di «diffondersi» tra le vie del centro città?
Lo sa bene il Museo di Archeologia e Paleontologia Carlo Conti di Borgosesia che nella serata di giovedì 24 giugno ha inaugurato, con una conferenza e una prima esposizione, «Borgosesia Rocks. Una storia lunga millenni», una mostra diffusa che fino al 26 settembre si potrà ammirare nel centro storico della città.

Si tratta di un’esposizione all’aperto costituita da una serie di pannelli disposti in alcuni punti del centro borgosesiano (si parte all’esterno del Museo Carlo Conti per arrivare a piazza Martiri, piazza Mazzini, via Roma, via XX Settembre, Giardini Pubblici Lea Schiavi e ritorno al Museo) dove ci si potrà fermare per leggere le avventure di Helsa, l’Orsa Spaelea star del museo, e tante curiosità sul nostro territorio.

L’iniziativa culturale è stata messa a punto dalla la collaborazione tra il Museo Conti e l’Amministrazione e, come spiega l’assessore con delega al Museo Paolo Urban, ha l’obiettivo di creare interesse e partecipazione ai cittadini e visitatori sul patrimonio conservato nelle sale museali: «Questa mostra si inserisce nel contesto della nostra azione di riqualificazione e valorizzazione del Museo Conti che vogliamo rendere fulcro della socializzazione culturale della nostra comunità. In questa occasione si è cercato di adottare modalità comunicative nuove con lo scopo di avvicinare il pubblico alle collezioni del nostro Museo e contemporaneamente di fruire degli spazi cittadini in modo moderno, promuovendo un dialogo tra il pubblico e il mondo della cultura».

A proposito dei nuovi modelli di comunicazione adottati per coinvolgere il pubblico, è intervenuta Viviana Gili, direttore del «Conti», che ha spiegato come i pannelli della mostra, curati nello storytelling e nelle grafiche da Arkeope, start up in formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano [NZ1], possono essere letti come un vero e proprio fumetto: «Le Storie di Helsa sono un fumetto pensato per i più piccoli, in cui compaiono tanti personaggi che popolavano le grotte del Fenera, come Vili il piccolo pipistrello, Zan il personaggio misterioso e Wet piccolo alieno dai mille tentacoli: tutti insieme ci raccontano una storia di amicizia, con tanti riferimenti all’archeologia e alle grotte del nostro territorio, in modo che bambini e adulti, leggendo le storie dei nostri eroi, vengano a conoscenza anche di tante curiosità riguardanti il Fenera e le sue numerose cavità naturali».

Una proposta culturale sicuramente nuova e interessante, per la quale il Museo Carlo Conti ringrazia i numerosi soggetti che hanno collaborato alla realizzazione: l’Associazione Amici del Museo, il Gruppo Speleologico Mineralogico Valsesiano, l’Università di Ferrara, l’Università di Ginevra e l’Ente di Gestione delle Aree Protette Valle Sesia: «I pannelli descrittivi sono arricchiti di QR Code» spiegano gli organizzatori «inquadrando i quali sarà possibile raggiungere contenuti audiovisivi tematici aggiuntivi, che mostrano come tutti coloro che si occupano del Fenera, sebbene con competenze e ambiti di interesse diversi, siano mossi da un elemento comune: la passione».

Nella serata di apertura lo storico Alessandro Orsi ha tenuto una conversazione volta a tracciare ideali linee di collegamento tra i ribelli che hanno frequentato il Monte Fenera nella storia: «La conferenza di apertura è stata un momento di grande condivisione e successo» commenta il direttore del Museo «era un evento su prenotazione e i 30 posti a disposizione sono andati subito esauriti. Ringrazio l’assessore Urban, intervenuto durante la serata, per l’entusiasmo con cui ha accolto la nostra proposta, volta a celebrare il 2021 come Anno Internazionale delle Grotte e del Carsismo. Paolo Urban ha immediatamente attivato l’Ufficio Segreteria del Comune, e da lì è partito il lavoro che, grazie a tante importanti collaborazioni, è sfociato in questa bella mostra».

Anche il Sindaco Tiramani invita tutti a visitare la mostra: «E’ un modo nuovo per vivere la nostra città, particolarmente bello per le famiglie e per i nostri bambini a cui dobbiamo insegnare a conoscere e amare il nostro territorio. Complimenti per questa splendida iniziativa».

E tu cosa ne pensi?

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