Viaggi

Valstagna: il suo fiume la sua scalinata e la sua storia

Ho bisogno di sentire la voce del fiume, vedere lo spumeggiare della sua acqua che si incaglia fra i sassi che sporgono dal suo letto e udire il suo borbottamento per ritornare indietro nel tempo, quando piccola mi accompagnavano a camminare e correre lungo la sua riva. Prendo la macchina e mi avvio. E' Valstagna la mia meta.

Arrivo dalla Valsugana, all’altezza di Carpanè giro a sinistra. Sono accolta dalle  bandiere degli Stati d’Europa che sventolano sul Ponte di Rialto, lo percorro, al suo termine giro a destra  e mi dirigo a Valstagna.
Questo paese è ancorato ai piedi dell'Altopiano dei Sette Comuni, caratteristico e di dimensioni piccole. Guardo le sue case: sono una addossate una all’altra, quasi a ripararsi dalla montagna che hanno alle spalle e dal fiume che scorre nel basso: il Brenta.
E' quasi impossibile non fermarsi ed osservarle. Hanno un’altezza che varia dai quattro ai cinque piani, sono state costruite qualche secolo fa con i sassi, come era usanza allora e i loro colori trasmettono solarità.
Queste case hanno vissuto la storia del paese di Valstagna, le vicende belliche, la storia del tabacco, il lavoro dei terrazzamenti, lo straripamento del fiume nel 1966, ma soprattutto le storie delle famiglie che hanno ospitato.
Cammino oziosamente lungo il viale del fiume per permettermi di respirare la sua carica.
Sul suo parapetto sono stati posizionati dei bei vasi di fiori, segno di cura e arricchimento paesaggistico.
Il Brenta scorre imponente e maestoso.
Appoggiata al muretto di protezione continuo ad ammirarlo osservando tutta la sua regalità.
Un signore che conosco si avvicina per porgermi il suo saluto e così iniziamo a parlare.
Fra le tante cose mi racconta una leggenda.
Questa dice che il fiume si sia formato dalle lacrime di un pastore che era stato allontanato dal suo podere per rivalità. Gli dico che a me piace credere in un’altra leggenda dove si narra che una buona fata si prese a cuore la vallata e i suoi abitanti. così affinché potessero avere una vegetazione rigogliosa, acqua in abbondanza per l’allevamento dei loro animali e il sopperire le loro necessità quotidiane con la sua bacchetta fatata originò il fiume.

Mi incanto ancora a guardare questo maestoso fiume. Quanti fatti mi potrebbe raccontare, ma il suo linguaggio io non lo comprendo. Posso solo saperli da avvenimenti letti in qualche libro di storia o raccontatomi. Le sue acque un tempo contribuivano al trasporto del legname verso Venezia, la quale costruiva con quest'ultimo le sue imbarcazioni e anche lo stesso bucintoro.
Il legname veniva fornito dai boschi della vallata e fatto arrivare al fiume attraverso Calà del Sasso.

Calà del Sasso è il nome della scalinata che collega Valstagna al paese di Sasso, comune di Asiago. Il dislivello fra il paese e dove essa termina, cioè a Valstagna, è di 750 metri.

La lunghezza di questa scalinata è la più lunga della penisola italiana e forse del mondo.
E’ composta da 4444 scalini realizzati nel XIV secolo con sassi.
Accanto agli scalini fu fatta una cunetta concava per lo scivolamento dei tronchi.
Io l’ho percorsa e posso dire che la salita è leggermente impegnativa. Quello che di questa, mi si permetta il termine, “scarpinata” è bello è il contatto con la natura selvaggia, con la magia e il mistero del bosco, con la fatica di raggiungere una cima, con un patrimonio di storia e di memoria del lavoro faticoso quale era il boscaiolo un tempo.
I tronchi, dopo essere stati tagliati nei boschi della vallata venivano calati a valle attraverso i gradoni di Calà del Sasso. Venivano in seguito caricati su imbarcazioni tipo zattera e inviati a Venezia.


Per onorare l'antica professione di “zatteriere” all'ultima domenica di luglio si svolge il palio delle zattere nel quale gareggiano le nove contrade del comune; il palio è stato inserito dalla Regione Veneto come manifestazione storica.

In qualsiasi tempo dell’anno si raggiunga Valstagna è sempre possibile assistere alle lezioni di canoa impartita dell’omonima scuola che è una delle più importanti a livello mondiale, che vengono svolte fra le ripide e i flutti roboanti e gorgogliosi del fiume Brenta.
Ci si immedesima nei rematori, viene spontaneo pensare di essere in quella canoa che gareggia con i flutti, che cerca di stare in equilibrio con il moto delle onde,
Assicuro il lettore che l’osservazione delle lezioni di canoa è molto spettacolare e suggestiva.

 

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