MOSSA A SORPRESA

Concordo con Miki Mozgus, un albo molto estivo e bello da leggere che gioca tutto sull'equivoco creatosi tra Diabolik ed Eva che, inconsapevolmente, stanno effettuando lo stesso furto nello stesso luogo (plot narrativo già utilizzato in passato, ma qui c'è l'aggiunta della suggestiva ambientazione, la piattaforma off shore in disuso che è anche covo dei traffici illeciti della vittima). Mi è molto piaciuta l'idea che ad inguaiare Diabolik sia stata Eva (naturalmente senza sapere di stare per inguaiare Diabolik), così come mi è piaciuta l'idea di raccontare la meccanica del colpo attraverso il punto di vista di Eva, facendoci vedere solo una volta Diabolik, senza spiegare nulla sulla misteriosa identità presa (questo ha contribuito maggiormente a creare hype e mistero).
Capitolo disegni: adoro i Ricci alle copertine, ma i disegni degli albi non riesco a digerirli più di tanto. Per fortuna non siamo ai bassi livelli di "L'Ultima Beffa" o "Terra Bruciata", ma neanche al leggero miglioramento constatato in "Trappola nel Deserto" o "Una su Dieci". Non mi piace il loro modo di caratterizzare i personaggi, troppo spigoloso e visi poco espressivi (al contrario del meraviglioso Ricci inchiostrato da Montorio nella prima metà degli anni 2000, ma ormai sono certo che in quei casi era la mano di Montorio a rendere i disegni meravigliosi).
In sintesi, posso dire di aver letto un ottimo albo, con una storia scritta benissimo e disegnata benino, ma con una caratterizzazione dei personaggi davvero notevole (soprattutto Eva, che rivediamo cantare come in "Eva Kant. Quando diabolik non c'era").

N.B. Ginko è ancora noto per la sua assenza (è dall'albo di marzo che dell'ispettore non c'è traccia e questa cosa mi dispiace molto perchè questo non è soltanto l'anno dei cinquant'anni di Diabolik, ma anche del carissimo ispettore).