Non c’è autonomia energetica senza accumulo fotovoltaico. Con la crescita delle rinnovabili e, dunque, di una produzione decentralizzata e intermittente, i sistemi di accumulo sono sempre più strategici nei target di decarbonizzazione globali e italiani. Vale per le famiglie, per i condomini, per gli uffici, ma anche per il mondo commerciale e industriale (C&I), che si prepara a spingere massicciamente in questa direzione.
Ne abbiamo parlato, qualche mese fa, attraverso i dati di uno studio McKinsey: nel 2022 in tutto il mondo si contano investimenti per 5 miliardi di dollari in BESS (Battery Energy Storage Systems). Una cifra praticamente triplicata rispetto all’anno precedente. L’aspettativa si fa “impegnativa”, perché al 2030 si potrebbero toccare volumi d’affari di 120-150 miliardi di dollari.
La posta in palio è alta, molto dipende anche dal segmento di riferimento, dai requisiti normativi e dalle dimensioni dell’impianto. I vantaggi del fotovoltaico con storage, purché correttamente progettato e in abbinamento a sistemi di gestione smart, sono comunque consolidati:
Cosa offre il mercato e come scegliere la tecnologia giusta? Il riferimento è sempre l’installatore, ma riportiamo in seguito alcuni prodotti raccolti in occasione della nostra visita a KEY – The Energy Transition Expo.
Alla terza generazione di soluzioni residenziali, la serie Smile di AlphaEss comprende sistemi ibridi di diverse potenze. La proposta Smile-B3 si adatta all’integrazione in impianti fotovoltaici preesistenti, per un massimo di 6 batterie da 2,9 kWh, espandendo la capacità di accumulo a 17,2 kWh. Smile-G3-S3.6 è invece dotata di un inverter ibrido monofase da 3,68 kW e di moduli storage da 3,8 kWh. Per questo riesce a soddisfare requisiti più stringenti e, rispetto ad altri prodotti, garantisce migliori prestazioni in scenari off-grid. Il sistema di accumulo Smile-G3-S5 integra poi un inverter ibrido monofase da 5 kW e moduli batteria da 10,1 kWh. Concludiamo con Smile-T10-HV, da 10 kW, con moduli batteria ad alta tensione da 8,2 kWh. Questa soluzione trifase offre un ingresso fotovoltaico massimo di 16 kW e massimizza ulteriormente il potenziale del sistema.
Stesso livello di integrazione per il progetto LeditSun. I kit fotovoltaici dell’azienda italiana Ledit forniscono a progettisti e installatori tutto ciò che serve per implementare un impianto efficiente e performante. Il pacchetto ibrido nasce proprio per supportare la transizione energetica con soluzioni modulari e connesse. Sul fronte dello storage segnaliamo iPack C6.5 con tecnologia LiFePO4: una batteria sicura, affidabile e duratura con ottime prestazioni DoD (Depth of Discharge). Il design compatto ed ergonomico risparmia spazio e semplifica le operazioni di installazione e manutenzione. Il sistema permette inoltre di integrare fino a 16 batterie in parallelo, da 6,5kWh a 104kWh.
Visitando i padiglioni di KEY 2024 abbiamo incontrato anche il sistema di batterie Como H2 di Alpsolarr. Prodotto completo, con grado di protezione IP65 e potenze da 8 a 18,7 kWh, garantisce la gestione completa del suo stesso ciclo di vita: dalla protezione della ridondanza dei circuiti al sistema di riscaldamento, fino alle capsule antincendio. Risulta dunque ideale anche per l’installazione in ambienti critici. In generale, basta un solo professionista per adattare l’unità di controllo principale al modulo della batteria. La gestione in cloud consente la perfetta ottimizzazione smart del sistema. Inoltre, Como H2 supporta il collegamento in parallelo e l’espansione del sistema, per soluzioni flessibili e affidabili in base alle esigenze.
Altra novità, in ottica di fotovoltaico smart, la batteria residenziale EP Cube di CanadianSolar. Il sistema va da 6,6 a 19,9 kWh e vanta un design modulare. Ogni blocco può immagazzinare 3,3 kWh e pesa circa 35 kg: si possono creare diverse combinazioni e si facilitano trasporto e installazione. Inoltre, adotta celle batteria con tecnologia al litio ferro fosfato, con protezione IP 65 e affidabilità in tutti i contesti. EP Cube dispone anche di un’uscita di alimentazione di emergenza che rileva in automatico l’interruzione della fornitura dalla rete e attiva la gestione in storage. Infine, la batteria si connette via Ethernet o Wi-Fi all’apposita app che ne consente la gestione da remoto.
Tra le soluzioni di accumulo fotovoltaico viste in fiera, abbiamo anche notato una certa tendenza al design e alla compattezza. Certamente utili sia per motivi estetici, in contesti di pregio o di vincoli specifici, sia per la funzionalità tecnica dell’installazione. Una proposta interessante viene da Weco, con le due versioni ad alta e bassa tensione del modello 4K5 Ultra, la batteria agli ioni di litio attualmente più sottile sul mercato.
La versione low voltage, 46,5 a 58,4 V con capacità nominale 5,1 kWh misura 644,5 x 105 x 553 mm, e permette il collegamento massimo di 15 moduli batteria. La high voltage, da 400 a 500 V e 5,1 kWh, misura 731,5 x 105 x 553 mm e si possono integrare fino a 12 moduli in parallelo a 420 V. Tra i plus, anche il fatto che i modelli 4K5 Ultra non richiedano una centralina di controllo per il collegamento dell’inverter.
Concludiamo il nostro breve viaggio con un focus sulle applicazioni C&I. Lo facciamo con la famiglia zeroCO2 Extra Large di Energy. L’azienda trentina ha infatti portato a Rimini diversi sistemi di gestione dell’energia e di accumulo dedicati alle applicazioni di grandi dimensioni (commerciale, industriale e grid scale). La gamma zeroCO2 XL, in particolare, opera a 400 V in corrente alternata, adattandosi con flessibilità ai nuovi impianti come agli interventi di retrofit. Le opzioni per ambienti interni ed esterni permettono a questa gamma di coprire una capacità di storage da 100 kWh a oltre 2,4 kWh. A queste caratteristiche si accompagna la piattaforma zeroCO2 Cloud, che abilita in una sola interfaccia la gestione di produzione, stoccaggio e consumo dell’energia.
Abbinare un sistema XL a un grande impianto fotovoltaico significa dunque massimizzare l’autoconsumo del sito produttivo, ottimizzare il peak shaving e gestire lo scambio di energia con la rete nei momenti più o meno convenienti. Nelle varianti off-grid, i sistemi a batteria garantiscono anche il funzionamento del tutto indipendente dalla rete elettrica.