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LO CICERO, IL “BARONE” TAGLIA IL TRAGUARDO DEI CENTO CAPS

Italia |

 12340IN AZZURRO DAL 1999, SABATO A MURRAYFIELD INGRESSO SOLITARIO IN CAMPO

Roma – Alessandro Troncon fece il proprio ingresso solitario al Parco dei Principi di Parigi nel settembre del 2007, terza giornata dei Mondiali contro il Portogallo, primo italiano a vestire l’azzurro in cento occasioni. Ne sarebbe arrivata un’altra, pochi giorni dopo a Saint Etienne – contro la Scozia – prima del ritiro dal rugby giocato.

Cinque anni e mezzo dopo Andrea Lo Cicero, pilone catanese con l’anima del globetrotter – ha giocato a Bologna, Rovigo, sulle due sponde del Tevere con Roma e Lazio, a Tolosa, L’Aquila prima di accasarsi a Parigi – è il secondo italiano ad entrare a far parte della ristretta elite dei “centurions”, i giocatori internazionali con cento o più test-match all’attivo.

 

Sabato pomeriggio, al Murrayfield Stadium di Edinburgo, sarà lui a fare l’ingresso solitario in uno dei templi del rugby mondiale per ricevere il tributo ideale dell’intera famiglia rugbistica: “Sarà una grande emozione, spero di non farmi distrarre. Non manca molto alla fine, dirò a fine Torneo che strada prenderà la mia carriera, ma voglio finire in bellezza”.

In Azzurro dal 1999, quando partecipò senza giocare ai Mondiali inglesi per poi esordire pochi mesi dopo contro l’Inghilterra nel 6 Nazioni, Lo Cicero è il veterano del gruppo che – battuta la Francia – è atteso da un test durissimo sabato in Scozia: “Abbiamo vissuto tanti momenti difficili in questi anni, ma nessun momento brutto. Questo gruppo è fantastico, si lavora tutti assieme, ognuno cerca di dare qualcosa in più, sempre di più, e vivere questa atmosfera, questa squadra, per me significa molto”.

Tredici anni di Sei Nazioni, dodici Tornei disputati su quattordici che hanno visto l’Italia ai nastri di partenza dal 5 febbraio ad oggi: “In mezzo la costruzione di una squadra, partite giocate male e partite giocate bene. Qualche vittoria in più la avremmo meritato. Questo staff ci sta mettendo nelle migliori condizioni per esprimerci, poi è chiaro che è responsabilità di noi giocatori portare in campo quello che ci viene proposto. Contro la Francia lo abbiamo fatto”.

“Adesso vogliamo continuare a salire le scale, a migliorare: se una squadra lavora per vincere, poi il successo è una conseguenza. Lo abbiamo visto contro la Francia, ma dobbiamo continuare in questa direzione per far capire che quello di domenica non è stato un episodio, ma un segnale: la mentalità di questa squadra è cambiata”.