I Luoghi del Cuore
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BASELICE E LE SUE MERAVIGLIE

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BASELICE, BENEVENTO

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BASELICE E LE SUE MERAVIGLIE
Baselice è nell’Alto Sannio pentrico, tra il Molise, la Campania e la Puglia, in un’area denominata Fortore, che significa forte montuosità, e che in passato era ricoperta da uno dei più grandi boschi dell’Italia Meridionale. È un luogo magico perché millenaria è la sua storia. La leggenda, ma non troppo, vuole che conosca i suoi natali dalla distrutta popolazione di Murganzia. Lo attesterebbe il contenuto di un’epigrafe su una lapide ritrovata in loco. Insigni studiosi, tra cui il Mommsen, se ne occuparono; stando al contenuto dell’epigrafe, dopo la distruzione dell’antica Murgantia, forte città sannitica le cui origini risalirebbero al 296 a. C., l’imperatore romano Lucio Settimo Severo, intorno all’anno 200 d. C., avrebbe fatto erigere sul posto una Basilica. Il nome dell’edificio sarebbe passato poi ad indicare l’abitato stesso, costituito dalla popolazione sconfitta e sopravvissuta. È certo che la colonizzazione greco romana prima, poi le dominazioni bizantina (533-570) e longobarda (570-1077), l’hanno consegnata in epoca più recente alla signoria dei Carafa (1483-1613), quindi dei signori di Firenze: i Ridolfi (1613-1636) e Rinuccini (1637-1806). Uno dei monumenti storico culturali di maggior interesse presenti nel Comune di Baselice è senza dubbio l’imponente Palazzo Lembo di Baselice, nato sui ruderi di un castello con le sue torri che servivano per la difesa dai Saraceni. Il Palazzo Lembo è stato oggetto di continui restauri, l’ultimo ha ridato alla luce gli affreschi, in stile con quelli della regia di Caserta, nelle diverse sale del primo piano, il rifacimento del giardino pensile con la neviera, le sue caratteristiche arcate e l’altra torre cilindra del borgo, e le grotte ipogee, dove si può accedere tramite un sentiero per ammirare panorami magnifici. Dal 2011 è riconosciuto come “Meraviglia d’Italia”. All’interno del Palazzo Lembo è possibile visitare il Museo Civico Paleontologico del Fortore che comprende anche la raccolta di minerali e rocce, donate dalla famiglia Carusi e da altri cittadini locali. L’abitato di un tempo, medievale, è chiuso tra le sue porte, “Porta da Capo” in stile gotico, “Porta da Piedi” in stile romanico e la “Porta della Torre del Capitano” cilindrica ed anche essa in stile romanico. Le contrade di Baselice sono immerse nel verde, suggestive e ricche di rimandi alla storia ed al mito. Importanti sono le “grotte di Ripa di Troia”, scavate nel tufo, e che molto probabilmente servirono da osservatorio al “guerriero sannita”, la cui tomba fu ritrovata nei pressi nel 1971; dovette aver partecipato anche alla battaglia delle “forche caudine” ( 321 a.c.) stando alle monete ritrovate nella sua tomba. Grotte che in tempi ancora recenti della predetta scoperta sono state il luogo di rinvenimento del cadavere di una donna, chiamata al tempo Coletta, e da tutti additata come strega. Baselice non fu immune dal fenomeno della stregoneria. Così luoghi suggestivi e naturali che rimandano al passato: percorsi naturali che collegavano antiche vie di commercio come il ritrovamento del “didramma di Cora” e le monete del secolo 155-120 avanti Cristo, dette da uno studioso locale “monete del tratturo” e che confermano l’esistenza già allora di vie commerciali. Interessanti sono anche le antiche fontane del paese “Fontana di frode” in prossimità della quale furono rinvenute “olle cinerarie”, ovvero “Fontana dell’Ancino” ove fu ritrovata un’altra tomba con 17 monete di bronzo, un tesoro rispetto alle monete del guerriero sannita di “Ripa di Troia”. Baselice è insomma il posto ideale per rivivere storie ed emozioni intense, con luoghi suggestivi e che rimandano facilmente al passato.

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Baselice è nell’Alto Sannio pentrico, tra il Molise, la Campania e la Puglia, in un’area denominata Fortore, che significa forte montuosità, e che in passato era ricoperta da uno dei più grandi boschi dell’Italia Meridionale. È un luogo magico perché millenaria è la sua storia. La leggenda, ma non troppo, vuole che conosca i suoi natali dalla distrutta popolazione di Murganzia. Lo attesterebbe il contenuto di un’epigrafe su una lapide ritrovata in loco. Insigni studiosi, tra cui il Mommsen, se ne occuparono; stando al contenuto dell’epigrafe, dopo la distruzione dell’antica Murgantia, forte città sannitica le cui origini risalirebbero al 296 a. C., l’imperatore romano Lucio Settimo Severo, intorno all’anno 200 d. C., avrebbe fatto erigere sul posto una Basilica. Il nome dell’edificio sarebbe passato poi ad indicare l’abitato stesso, costituito dalla popolazione sconfitta e sopravvissuta. È certo che la colonizzazione greco romana prima, poi le dominazioni bizantina (533-570) e longobarda (570-1077), l’hanno consegnata in epoca più recente alla signoria dei Carafa (1483-1613), quindi dei signori di Firenze: i Ridolfi (1613-1636) e Rinuccini (1637-1806). Uno dei monumenti storico culturali di maggior interesse presenti nel Comune di Baselice è senza dubbio l’imponente Palazzo Lembo di Baselice, nato sui ruderi di un castello con le sue torri che servivano per la difesa dai Saraceni. Il Palazzo Lembo è stato oggetto di continui restauri, l’ultimo ha ridato alla luce gli affreschi, in stile con quelli della regia di Caserta, nelle diverse sale del primo piano, il rifacimento del giardino pensile con la neviera, le sue caratteristiche arcate e l’altra torre cilindra del borgo, e le grotte ipogee, dove si può accedere tramite un sentiero per ammirare panorami magnifici. Dal 2011 è riconosciuto come “Meraviglia d’Italia”. All’interno del Palazzo Lembo è possibile visitare il Museo Civico Paleontologico del Fortore che comprende anche la raccolta di minerali e rocce, donate dalla famiglia Carusi e da altri cittadini locali. L’abitato di un tempo, medievale, è chiuso tra le sue porte, “Porta da Capo” in stile gotico, “Porta da Piedi” in stile romanico e la “Porta della Torre del Capitano” cilindrica ed anche essa in stile romanico. Le contrade di Baselice sono immerse nel verde, suggestive e ricche di rimandi alla storia ed al mito. Importanti sono le “grotte di Ripa di Troia”, scavate nel tufo, e che molto probabilmente servirono da osservatorio al “guerriero sannita”, la cui tomba fu ritrovata nei pressi nel 1971; dovette aver partecipato anche alla battaglia delle “forche caudine” ( 321 a.c.) stando alle monete ritrovate nella sua tomba. Grotte che in tempi ancora recenti della predetta scoperta sono state il luogo di rinvenimento del cadavere di una donna, chiamata al tempo Coletta, e da tutti additata come strega. Baselice non fu immune dal fenomeno della stregoneria. Così luoghi suggestivi e naturali che rimandano al passato: percorsi naturali che collegavano antiche vie di commercio come il ritrovamento del “didramma di Cora” e le monete del secolo 155-120 avanti Cristo, dette da uno studioso locale “monete del tratturo” e che confermano l’esistenza già allora di vie commerciali. Interessanti sono anche le antiche fontane del paese “Fontana di frode” in prossimità della quale furono rinvenute “olle cinerarie”, ovvero “Fontana dell’Ancino” ove fu ritrovata un’altra tomba con 17 monete di bronzo, un tesoro rispetto alle monete del guerriero sannita di “Ripa di Troia”. Baselice è insomma il posto ideale per rivivere storie ed emozioni intense, con luoghi suggestivi e che rimandano facilmente al passato.
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