I Luoghi del Cuore
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BIVONGI

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BIVONGI, REGGIO CALABRIA

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BIVONGI
Abbracciato al verde intenso del Monte Consolino e dominato da un suggestivo costone di roccia su cui è possibile scorgere le affascinanti rovine del vecchio Convento degli Apostoli, l’antico paese di Bivongi è stato fondato nel X secolo d.C. da un gruppo di monaci basiliani in fuga dalle incursioni saracene, che in questa splendida e primitiva valle calabrese hanno trovato la sua terra promessa. Nel corso dei secoli la vita del borgo è gravitata intorno ai monasteri, tra cui quello di San Giovanni Therestis, imponente testimonianza di un passato greco ortodosso di cui restano importanti eredità nel dialetto del posto, nel paesaggio caratterizzato da terrazzamenti agricoli e il borgo medievale da cui si gode di una splendida vista sulle architetture religiose che circondano il paese. Qui i monaci hanno affinato l’arte di un vino scuro e corposo, oggi protetto dal marchio DOC, che rende fiera la gente di quest’area al punto da aver fregiato il paese del titolo di Città del vino. Il nome del borgo - come si apprende dal Brebion, un documento greco del 1050 circa - deriva dal greco Boß¿¿¿e¿, in riferimento alla coltura del baco da seta, che per secoli è stata fonte di ricchezza per la cittadina insieme alle miniere e alle relative ferriere i cui suggestivi resti - mulini, ciminiere di mattoni, ingressi ai tunnel - fanno ancora capolino nell’affascinante territorio circostante, ricco di attività adatte a ogni spirito, dal trekking alla volta delle cascate del Marmarico o sul sentiero del brigante fino ai più riposanti bagni termali nelle acque sante dello stabilimento del Guida o alle allegre passeggiate nel verde del parco dedicato alla memoria di Nicholas Green.

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Abbracciato al verde intenso del Monte Consolino e dominato da un suggestivo costone di roccia su cui è possibile scorgere le affascinanti rovine del vecchio Convento degli Apostoli, l’antico paese di Bivongi è stato fondato nel X secolo d.C. da un gruppo di monaci basiliani in fuga dalle incursioni saracene, che in questa splendida e primitiva valle calabrese hanno trovato la sua terra promessa. Nel corso dei secoli la vita del borgo è gravitata intorno ai monasteri, tra cui quello di San Giovanni Therestis, imponente testimonianza di un passato greco ortodosso di cui restano importanti eredità nel dialetto del posto, nel paesaggio caratterizzato da terrazzamenti agricoli e il borgo medievale da cui si gode di una splendida vista sulle architetture religiose che circondano il paese. Qui i monaci hanno affinato l’arte di un vino scuro e corposo, oggi protetto dal marchio DOC, che rende fiera la gente di quest’area al punto da aver fregiato il paese del titolo di Città del vino. Il nome del borgo - come si apprende dal Brebion, un documento greco del 1050 circa - deriva dal greco Boß¿¿¿e¿, in riferimento alla coltura del baco da seta, che per secoli è stata fonte di ricchezza per la cittadina insieme alle miniere e alle relative ferriere i cui suggestivi resti - mulini, ciminiere di mattoni, ingressi ai tunnel - fanno ancora capolino nell’affascinante territorio circostante, ricco di attività adatte a ogni spirito, dal trekking alla volta delle cascate del Marmarico o sul sentiero del brigante fino ai più riposanti bagni termali nelle acque sante dello stabilimento del Guida o alle allegre passeggiate nel verde del parco dedicato alla memoria di Nicholas Green.
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