In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
'Vallis bona' è il suo nome latino e 'bona a vui' è l'antico e riverente saluto del dialetto del ponente ligure. Vallebona è un borgo "sospeso tra il mare e il cielo" dal clima mite e dalla terra generosa. Il mare sullo sfondo, la varietà di coltivazioni sui terrazzamenti, le zagare da cui nasce un'acqua Presidio Slow Food, mimose e ginestre che colorano di giallo e di bianco l'aria invernale, l'armocromia dei vicoli e delle piazzette. Vallebona è un borgo "per intenditori", fuori dai grandi flussi turistici della Riviera Ligure, che vive di un'agricoltura di qualità e di un'apprezzata cucina.
Vallebona ha origini almeno altomedievali, il suo territorio è stato abitato e coltivato ininterrottamente e ha conosciuto un continuo adattamento all'evolversi della storia. Dal 1686 per circa un secolo fu sostanzialmente indipendente insieme a Bordighera e altre sette località dell'entroterra nell'ambito di una piccola repubblica sotto il protettorato della Repubblica di Genova: era la 'Magnifica Comunità degli Otto Luoghi', la cui memoria non è scomparsa. Gli otto paesi erano Sasso, Borghetto San Niccolò, Vallebona, Vallecrosia, San Biagio, Soldano e Camporosso.
Il centro storico di Vallebona è ricco di angoli segreti e suggestivi; tra i beni che si visiteranno vi sono la Piazza dei Quattro Elementi (fuoco, acqua, aria, terra) che ricorda che dagli equilibri degli elementi dipende la vita; la moderna Loggia dell'Aria; la Parrocchiale di San Lorenzo con l'altissimo campanile, un architrave del 1459, alcuni affreschi e un pregevole organo Agati; l'Oratorio della Natività di Maria Santissima con un altro organo Agati, piccoli crocifissi lignei del '400, una serie di insegne sacre da processione e una ancona cinquecentesca contenente tre statue lignee scolpite e dipinte (Madonna in trono con bambino, San Lorenzo e san Giovanni Battista) oggetto di un recente restauro; l'apertura della base del campanile con i vecchi motori, simbolo della misura del tempo e delle cose; il laboratorio del produttore locale di acqua di fiori di arancio amaro, Presidio Slow Food.
Si visiteranno la Piazza dei Quattro Elementi che ricorda che dagli equilibri degli elementi dipende la vita; la moderna Loggia dell'Aria; la Parrocchiale di San Lorenzo con l'altissimo campanile e i suoi vecchi motori simbolo della misura del tempo e delle cose, un architrave del 1459 e un pregevole organo Agati; l'Oratorio della Natività di Maria Santissima con un altro organo Agati, piccoli crocifissi lignei del '400, insegne sacre da processione e un'ancona cinquecentesca con tre statue lignee recentemente restaurate; il laboratorio di produzione dell'acqua di fiori di arancio amaro Presidio Slow Food. Una passeggiata nel centro storico racconterà i cambiamenti occorsi negli ultimi sessant'anni (dai muli alle Api Piaggio) e una passeggiata naturalistica toccherà tre chiese campestri.
Apprendisti Ciceroni Liceo "Aprosio" di Ventimiglia, Volontari FAI
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