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Frammenti

by Christian Fortuna

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1.
La frode 02:12
La barba un po' incolta E' il caso che la rada un po' Stendo la schiuma sulla mia faccia Prendo la lama, l'appoggio sulla guancia Poi pian pianino tiro via tutto Col viso asciutto il dopobarba brucia un po' Oggi mi sento in forma Metto il vestito buono C'è gente che m'aspetta Già da una mezzoretta Con l'incedere da re Muovo i passi al ritmo de La cornacchia e il ciabattino Batte col suo martellino Poi quel gufo che mi fa Fretta, stanno ad aspettà Muovo lesto le mie gambe Li raggiungo in un istante Entro, la chiesa è piena Zeppa di donne in tiro Vecchie e un bel lettino Strano, sono un po' stanco Mi sdraio un po' C'è un tipo che Ride di me Che strana coda ha
2.
Polvere 02:27
Quando ti segni la fronte, il petto, le spalle Quando ti siedi. Silenzio, sei grande E ascolti con la mente distratta La voce che dal pulpito attacca Lui è li da te poco distante Dicono che sia li per te se muovi le gambe Lo raggiungi e spalanchi la bocca Ci rimungini un po’ mentre mastichi e torni al tuo posto Però però però Però però però… però Certo non è proprio il massimo come fine Issato su una croce col capo chino E il dolore nelle ossa, rotte Un pianto sommesso, straziante Di chi vive con la morte di un suo caro Di chi vive col dolore di un malore che non vola via Ed ingoia polvere, polvere di sagrestia Ed ingoia polvere, polvere di sagrestia Senti così quelle scale pesanti Piene di arrivi e di casse volanti Sulle spalle di chi ti voleva un gran bene Sulle bocche di chi si ricorda i tuoi occhi Però però però Però però però… però
3.
E ringrazio Dio di averci dato i limiti Limiti di legge da infrangere contro i deboli Limiti di decibel da gridare in faccia Limiti per non uccidere ma per essere uccisi Limiti per amare il bello e lasciare in un angolo il brutto Limiti per offenderci ed offendere Limiti per fuggire, limiti per ingrassare Limiti per divorziare, limiti per non amare E ringrazio gli uomini che minacciano di dissentire Ma mai lo fanno Di disertare e poi ci vanno Di esser Santi con foga e fede Cieca a guidare il gregge Di fornicare con lo sguardo acceso e il cuore spento E ringrazio i poveri che non mi prendono a bastonate E si riprendono tutto Che non siedono alla mia tavola Che si scordano ogni notte dei no e ci riprovano il giorno dopo Per mostrarci che nonostante tutto, e i nostri no Sono ancora vivi Ancora vivo e mi ringrazio Che la corda non tocchi il mio collo Che quel feretro non sia il mio Che sul piatto sia carne strappata senza dolore Che la pelle raggrinzita di certi vecchi Sia nascosta da strutture apposite Che i nostri occhi fissino palmari, cellulari, computer E mai altri occhi per più di due ore
4.
Lillo 02:02
Lillo è proprio un gran bel fusto Tiene il tempo come un orso Picchia sulle pelli Sguardo alle gonnelle Che ondeggiano al ritmo giusto Ma il cuore no, lui non va a tempo Beatrice che ci ha preso gusto Lo guarda un po', gli fa l'occhietto Ma che tipa, guardala li Vado in levare E' finito già il concerto Lei mi aspetta al bancone Ordino due whiskey Secchi per favore Buttiamo giù tutto in un sorso Lei dice che sono uno giusto Poi mi bisbiglia in un orecchio Tariffa e ci resto secco Ma che tipa, sentimi un po' Andiamo in centrale Si, sono uno sbirro, ti devo arrestare
5.
Torquato 02:34
Torquato era un tipo grassottello Mangiava a più non posso e nel budello Nascoste fra due fette di salame Due pillole un gettone e sette lame Diceva ch'era sazio della vita Cercava un digestivo ed una buona amica Sul piatto quei due occhi blu cobalto Ricordi d'una notte e del suo cuore infranto L'addome già bruciava e le sue dita Seguivano i contorni d'una foto sbiadita Giulietta era stata la sua vita Fedele e mai assente poi era sparita Sparita chissà dove in un secondo Svanita come in un sogno Poi quando i ricordi tornarono a galla Frammenti di una notte stanca Le dita che stringevano il collo La vita che scivolava via Riemerse fra le giornate Rita Rita che lo amava perché era via Non c'era mai stata nella sua vita Solo i passi del secondino Che scivolava via
6.
Strani orari 02:18
C'è che tu non ricordi mai i sogni al buio sai, durano poco Sveglia son le tre, alzati perché oggi hai il turno di notte, che sembra non passare mai E con la bocca impastata, le occhiaie scure e la strada vai dritto verso la fabbrica E quello stronzo del capo ti stressa già col pensiero comunque è meglio star buoni Ripensi a quello che hai fatto a quel fornello che hai acceso se non l'hai spento è un casino Fanculo, foss'anche E' meglio non pensarci più Forse è meglio che chiamo Carlo che vada a controllare a casa mia non si sa mai Col telefono faccio il numero perdo di vista la strada. Un tir e freno in tempo
7.
Marisa 03:16
Cos'è che cerchi da me, da questo cuore malato m'hai tolto pure il gilet, sorridi m'hai morsicato Ma guarda un po' dove vai con quelle mani ma quante ne hai, mi sa che ora son guai Mi sbatti al muro così ed io ci resto inchiodato la testa sanguina e tu dici che l'ho meritato Farti capire che c'è un altro uomo, non parlo di me mi aspetta già dalle tre Marisa dovevo dirtelo ma scusami e che Gianluca mi aspetta all'angolo anche se ha sposato te Così mi passi il gilet, con gli occhi bassi hai capito quell'uomo è pazzo di te ma poi gli manca il sorriso Essere amati non è una questione difficile e che devi capire che Gianluca è così tenero con gli occhi accarezza me Non brucia il suo petto è tiepido stanotte scalderà me
8.
Cosa vuoi che ti dica, era una mia amica si che sorrideva, mica era scema ma tu non capisci, urli forte... ma che tradisci... ma lo vuoi capire che ti amo almeno un po' Si che è una mia ex, si che c'era anche del sex non so dirti chi era meglio, non ricordo se era bello Ed inizia la solita discussione su chi tieni, chi ti vuole e a me girano che è un piacere stai a vedere che ti mollo qui poi ti giri, prendi uno e lo baci te lo scollo di dosso gli do un pugno e sorridi te lo scollo di dosso gli do un pugno e sorridi Ma che bella trovata, questa sera una scazzottata e torniamo a casa, l'occhio gonfio e la bocca spaccata tu ti sfili le calze e mi guardi ammiccante io sorrido e ci penso, ma che gambe.
9.
Due gocce 02:39
Ti trovo a tratti impertinente scegli raramente uomini raffinati Li preferisci tutti sgualciti dinoccolati ed allusivi Due gocce di profumo lieve dietro le orecchie per addolcire i primi baci sul collo finchè il profumo decade ed i morsi a sancire nuovi gemiti nel profondo Cosa vuoi che resti di te in me la memoria di queste lenzuola andrà via da se con un po' di detersivo alla buona risciacquo e un po' di sole come nuove
10.
Che confusione in testa, altro che festa Che confusione in testa, altro che festa Muovo la testa a tempo, scuoto le gambe e sghembo Mi muovo come un orso, urlando a più non posso La tipa si avvicina, ancheggia e la sua amica Mi guarda con due occhi e un sorrisetto strano Mi sembra di aver capito, stasera ci divertiamo Due pilloline in tasca, un centone nell’altra tasca Sono carico e stasera andrà tutto bene E scosto un po’ le tende del privè Faccio accomodare le signorine gaie Un goccio e quel che serve Due pilloline e un bacio Col sudore freddo in fronte Me ne frego e vado oltre Il tamburo nella testa Mi ricorda che la festa Che confusione in testa, altro che festa Che confusione in testa, altro che festa Che confusione in testa, altro che festa Respiro a stento e svengo come un allocco!

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released November 25, 2022

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