1. |
La frode
02:12
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La barba un po' incolta
E' il caso che la rada un po'
Stendo la schiuma sulla mia faccia
Prendo la lama, l'appoggio sulla guancia
Poi pian pianino tiro via tutto
Col viso asciutto il dopobarba brucia un po'
Oggi mi sento in forma
Metto il vestito buono
C'è gente che m'aspetta
Già da una mezzoretta
Con l'incedere da re
Muovo i passi al ritmo de
La cornacchia e il ciabattino
Batte col suo martellino
Poi quel gufo che mi fa
Fretta, stanno ad aspettà
Muovo lesto le mie gambe
Li raggiungo in un istante
Entro, la chiesa è piena
Zeppa di donne in tiro
Vecchie e un bel lettino
Strano, sono un po' stanco
Mi sdraio un po'
C'è un tipo che
Ride di me
Che strana coda ha
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2. |
Polvere
02:27
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Quando ti segni la fronte, il petto, le spalle
Quando ti siedi. Silenzio, sei grande
E ascolti con la mente distratta
La voce che dal pulpito attacca
Lui è li da te poco distante
Dicono che sia li per te se muovi le gambe
Lo raggiungi e spalanchi la bocca
Ci rimungini un po’ mentre mastichi e torni al tuo posto
Però però però
Però però però… però
Certo non è proprio il massimo come fine
Issato su una croce col capo chino
E il dolore nelle ossa, rotte
Un pianto sommesso, straziante
Di chi vive con la morte di un suo caro
Di chi vive col dolore di un malore che non vola via
Ed ingoia polvere, polvere di sagrestia
Ed ingoia polvere, polvere di sagrestia
Senti così quelle scale pesanti
Piene di arrivi e di casse volanti
Sulle spalle di chi ti voleva un gran bene
Sulle bocche di chi si ricorda i tuoi occhi
Però però però
Però però però… però
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3. |
E ringrazio Dio
02:44
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E ringrazio Dio di averci dato i limiti
Limiti di legge da infrangere contro i deboli
Limiti di decibel da gridare in faccia
Limiti per non uccidere ma per essere uccisi
Limiti per amare il bello e lasciare in un angolo il brutto
Limiti per offenderci ed offendere
Limiti per fuggire, limiti per ingrassare
Limiti per divorziare, limiti per non amare
E ringrazio gli uomini che minacciano di dissentire
Ma mai lo fanno
Di disertare e poi ci vanno
Di esser Santi con foga e fede
Cieca a guidare il gregge
Di fornicare con lo sguardo acceso e il cuore spento
E ringrazio i poveri che non mi prendono a bastonate
E si riprendono tutto
Che non siedono alla mia tavola
Che si scordano ogni notte dei no e ci riprovano il giorno dopo
Per mostrarci che nonostante tutto, e i nostri no
Sono ancora vivi
Ancora vivo e mi ringrazio
Che la corda non tocchi il mio collo
Che quel feretro non sia il mio
Che sul piatto sia carne strappata senza dolore
Che la pelle raggrinzita di certi vecchi
Sia nascosta da strutture apposite
Che i nostri occhi fissino palmari, cellulari, computer
E mai altri occhi per più di due ore
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4. |
Lillo
02:02
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Lillo è proprio un gran bel fusto
Tiene il tempo come un orso
Picchia sulle pelli
Sguardo alle gonnelle
Che ondeggiano al ritmo giusto
Ma il cuore no, lui non va a tempo
Beatrice che ci ha preso gusto
Lo guarda un po', gli fa l'occhietto
Ma che tipa, guardala li
Vado in levare
E' finito già il concerto
Lei mi aspetta al bancone
Ordino due whiskey
Secchi per favore
Buttiamo giù tutto in un sorso
Lei dice che sono uno giusto
Poi mi bisbiglia in un orecchio
Tariffa e ci resto secco
Ma che tipa, sentimi un po'
Andiamo in centrale
Si, sono uno sbirro, ti devo arrestare
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5. |
Torquato
02:34
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Torquato era un tipo grassottello
Mangiava a più non posso e nel budello
Nascoste fra due fette di salame
Due pillole un gettone e sette lame
Diceva ch'era sazio della vita
Cercava un digestivo ed una buona amica
Sul piatto quei due occhi blu cobalto
Ricordi d'una notte e del suo cuore infranto
L'addome già bruciava e le sue dita
Seguivano i contorni d'una foto sbiadita
Giulietta era stata la sua vita
Fedele e mai assente poi era sparita
Sparita chissà dove in un secondo
Svanita come in un sogno
Poi quando i ricordi tornarono a galla
Frammenti di una notte stanca
Le dita che stringevano il collo
La vita che scivolava via
Riemerse fra le giornate Rita
Rita che lo amava perché era via
Non c'era mai stata nella sua vita
Solo i passi del secondino
Che scivolava via
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6. |
Strani orari
02:18
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C'è che tu non ricordi mai
i sogni al buio sai, durano poco
Sveglia son le tre, alzati perché
oggi hai il turno di notte, che sembra non passare mai
E con la bocca impastata,
le occhiaie scure e la strada
vai dritto verso la fabbrica
E quello stronzo del capo
ti stressa già col pensiero
comunque è meglio star buoni
Ripensi a quello che hai fatto
a quel fornello che hai acceso
se non l'hai spento è un casino
Fanculo, foss'anche
E' meglio non pensarci più
Forse è meglio che chiamo Carlo che
vada a controllare a casa mia non si sa mai
Col telefono faccio il numero
perdo di vista la strada. Un tir e freno in tempo
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7. |
Marisa
03:16
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Cos'è che cerchi da me, da questo cuore malato
m'hai tolto pure il gilet, sorridi m'hai morsicato
Ma guarda un po' dove vai con quelle mani
ma quante ne hai, mi sa che ora son guai
Mi sbatti al muro così ed io ci resto inchiodato
la testa sanguina e tu dici che l'ho meritato
Farti capire che c'è un altro uomo, non parlo di me
mi aspetta già dalle tre
Marisa dovevo dirtelo
ma scusami e che
Gianluca mi aspetta all'angolo
anche se ha sposato te
Così mi passi il gilet, con gli occhi bassi hai capito
quell'uomo è pazzo di te ma poi gli manca il sorriso
Essere amati non è una questione difficile
e che devi capire che
Gianluca è così tenero
con gli occhi accarezza me
Non brucia il suo petto è tiepido
stanotte scalderà me
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8. |
Che bella trovata
02:01
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Cosa vuoi che ti dica, era una mia amica
si che sorrideva, mica era scema
ma tu non capisci, urli forte... ma che tradisci...
ma lo vuoi capire che ti amo almeno un po'
Si che è una mia ex, si che c'era anche del sex
non so dirti chi era meglio, non ricordo se era bello
Ed inizia la solita discussione
su chi tieni, chi ti vuole
e a me girano che è un piacere
stai a vedere che ti mollo qui
poi ti giri, prendi uno e lo baci
te lo scollo di dosso
gli do un pugno e sorridi
te lo scollo di dosso
gli do un pugno e sorridi
Ma che bella trovata, questa sera una scazzottata
e torniamo a casa, l'occhio gonfio e la bocca spaccata
tu ti sfili le calze e mi guardi ammiccante
io sorrido e ci penso, ma che gambe.
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9. |
Due gocce
02:39
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Ti trovo a tratti impertinente
scegli raramente uomini raffinati
Li preferisci tutti sgualciti
dinoccolati ed allusivi
Due gocce di profumo lieve dietro le orecchie
per addolcire i primi baci sul collo
finchè il profumo decade ed i morsi a sancire
nuovi gemiti nel profondo
Cosa vuoi che resti di te in me
la memoria di queste lenzuola andrà via da se
con un po' di detersivo alla buona
risciacquo e un po' di sole
come nuove
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10. |
Altro che festa
02:33
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Che confusione in testa, altro che festa
Che confusione in testa, altro che festa
Muovo la testa a tempo, scuoto le gambe e sghembo
Mi muovo come un orso, urlando a più non posso
La tipa si avvicina, ancheggia e la sua amica
Mi guarda con due occhi e un sorrisetto strano
Mi sembra di aver capito, stasera ci divertiamo
Due pilloline in tasca, un centone nell’altra tasca
Sono carico e stasera andrà tutto bene
E scosto un po’ le tende del privè
Faccio accomodare le signorine gaie
Un goccio e quel che serve
Due pilloline e un bacio
Col sudore freddo in fronte
Me ne frego e vado oltre
Il tamburo nella testa
Mi ricorda che la festa
Che confusione in testa, altro che festa
Che confusione in testa, altro che festa
Che confusione in testa, altro che festa
Respiro a stento e svengo come un allocco!
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