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Ritorno all'antico villaggio del Bostel di Rotzo

Riprendono gli scavi archeologici nell’antico villaggio del Bostel di Rotzo, sull’altopiano dei Sette Comuni (Vicenza). Riparte il progetto Stempa (Scavo, telerilevamento, studio dei materiali e del paesaggio dell’altopiano di Asiago), già raccontato su Il Bo Live nel maggio scorso, in occasione di indagini X immagini, l'esposizione, allestita a palazzo Liviano a Padova, per raccontare i risultati raggiunti. Con lo stesso obiettivo di divulgazione e condivisione delle scoperte, per festeggiare il traguardo dei venticinque anni di scavo, ora il sito del Bostel di Rotzo ritorna visitabile durante il periodo della campagna, nell’ambito di un percorso guidato pensato in collaborazione con il Museo archeologico dell’altopiano dei Sette comuni vicentini che comprenderà anche il Parco archeologico e il museo stesso. Sarà inoltre possibile testare le postazioni immersive di realtà virtuale e realtà aumentata in corso di sviluppo nell’ambito del progetto Por “Re-building the past”. I lavori di scavo, iniziati il 27 agosto scorso, continueranno fino al 5 ottobre prossimo, in regime di concessione ministeriale rilasciata dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza al dipartimento dei Beni culturali dell’università di Padova. La squadra di lavoro è composta da circa venti persone tra docenti, assegnisti, dottorandi, collaboratori, studenti triennali e magistrali.

 

Le strutture e i reperti archeologici rivenuti nel corso degli ultimi venticinque anni hanno permesso di ricostruire la storia del sito. Dopo una prima frequentazione tra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio dell’età del Ferro (XI-VIII secolo a.C.), l’area diventa sede di un grande villaggio occupato a partire dal VI-V secolo a.C. fino all’arrivo dei Romani; a questa seconda fase appartengono gran parte dei materiali rivenuti durante gli scavi, tra cui l’abitazione e il laboratorio di un artigiano ceramista, che ancora conserva le fornaci per la cottura dei vasi. "Si tratta di un contesto di grande importanza - spiega il professor Armando De Guio, direttore scientifico delle indagini fin dal loro avvio nel 1993 - Parliamo infatti del più antico insediamento stabile dell’area, collocato su un promontorio in posizione strategica per il controllo delle vie commerciali tra la pedemontana e la pianura veneta [...] Ci aspettiamo molto da questa campagna, e non soltanto per la sua lunga durata. Lo scorso anno abbiamo iniziato a rimuovere i crolli all’interno di un’altra delle casette seminterrate che costellano il sito e che secondo le datazioni radiocarboniche parrebbe essere la più antica finora individuata: vista la profondità della scala d’acceso sembrerebbe addirittura essere dotata di cantina, come non se ne sono mai viste sul Bostel. Inoltre, porteremo avanti le indagini in un nuovo settore, dove speriamo di mettere in luce i resti di un’ulteriore abitazione, in modo da poter finalmente ragionare sull’assetto complessivo che doveva avere il villaggio durante l’età del Ferro".

"Abbiamo un gruppo di lavoro affiatato", spiega Luigi Magnini, dottore di ricerca e co-coordinatore del progetto Stempa. "Oltre metà degli studenti scavano nel sito da diversi anni e partecipano attivamente alle attività del progetto, mentre per altri sarà la prima esperienza sul campo in assoluto".

Le visite guidate agli scavi saranno possibili dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17, con esclusione dei giorni 14 e 15 settembre e in caso di pioggia, quando i lavori saranno sospesi. Per prenotazioni: stempa.unipd@gmail.com oppure a info@neacoop.it attendendo conferma della disponibilità del turno selezionato.

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