Nei primi quattro mesi del 2023 gli attraversamenti illegali della frontiera Ue lungo la rotta del Mediterraneo Centrale sono stati 42.165, il quadruplo rispetto a gennaio-aprile 2022, toccando il massimo dal 2009 da quando, cioè, è iniziata la raccolta dei dati. I migranti sono arrivati soprattutto da Costa d’Avorio, Guinea e Pakistan. Sono i dati diffusi ieri dall’agenzia Frontex. Tra gennaio e aprile 2023 il numero dei rilevamenti totali a livello Ue è salito a 80.700 (il picco più alto dal 2016), in aumento di circa il 30% rispetto a un anno prima.

Gli ingressi illegali sono calati lungo tutte le rotte quest’anno tranne che nel Mediterraneo Centrale, che pesa per oltre la metà del totale degli arrivi: «I gruppi criminali utilizzano sempre più imbarcazioni di metallo improvvisate, assemblate frettolosamente entro poche ore dalla partenza – si legge nel report -. Spesso i pescherecci trainano queste barche di metallo più vicino all’isola italiana di Lampedusa, la loro destinazione principale».

Il Mediterraneo centrale ha determinato tutto l’aumento del 28% dei rilevamenti totali del 2023; le altre sette rotte hanno registrato cali compresi tra il 7% e il 47%. Ad aprile in totale sono stati censiti 25.200 attraversamenti irregolari, con un aumento del 25% su base annua. «I gruppi della criminalità organizzata stanno approfittando della volatilità politica in alcuni Paesi di partenza per aumentare il numero di migranti che trasportano attraverso i confini dell’Ue» prosegue Frontex. Sebbene i siriani siano stati finora «la nazionalità più frequentemente rilevata quest’anno» con il 17% del totale su tutte le rotte migratorie, il loro numero è diminuito di poco più della metà negli ultimi mesi «a favore dei subsahariani»: il numero di ivoriani è aumentato di 8 volte e le registrazioni di cittadini della Guinea sono quintuplicate.

La rotta del Mediterraneo orientale, tra Turchia e Grecia, ha fatto segnare ad aprile 1.473 attraversamenti; 7.856 in totale nei primi quattro mesi dell’anno, pari a meno 31% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel Mediterraneo occidentale, tra Africa e Spagna, gli attraversamenti il mese scorso sono stati 830, 2.876 tra gennaio e aprile 2023, pari a meno 15% rispetto ai primi quattro mesi del 2022.

La rotta dei Balcani occidentali (Macedonia del Nord, Serbia e Bosnia fino a Ungheria e Croazia) ha registrato un significativo calo tra gennaio e aprile. Nei primi quattro mesi del 2023 sono stati rilevati 22.546 passaggi irregolari, con una diminuzione del 21% rispetto all’anno precedente. La maggior parte dei migranti rintracciati nei Balcani provengono da Siria, Afghanistan e Turchia. Secondo Frontex, uno dei fattori del calo è la politica dei visti (che si è allineata in tutta l’area a quella dell’Ue) unita al pugno di ferro dell’Ungheria: nel 2022, denuncia Amnesty International, il governo magiaro ha respinto al confine 157.879 persone.