STRANI SEGNI NEL CIELO: UNA CROCE DI LUCE SQUARCIA LE NUVOLE DURANTE I FUNERALI DI BENEDETTO XVI

Sta girando in queste ore una foto scattata da sopra il braccio di Carlo Magno (qui normalmente vi accedono i giornalisti durante i grandi eventi ) in Piazza San Pietro durante i funerali di Benedetto XVI di questa mattina.

Nella foto si vede una croce che squarcia le nubi. Come fosse un segno del cielo per l’ultimo saluto a Benedetto XVI.

La foto è molto bella e suggestiva. E a prima vista sembra autentica quindi non frutto di fotomontaggio.

Ricorderete, sempre a proposito di Benedetto XVI, il giorno delle sue dimissioni Il fulmine che colpì la cupola di San Pietro.

Per chi crede nei segni…

Il mio ultimo libro è Il Segno di Giona, un viaggio tra santi, veggenti e cialtroni – edito da Il Pellegrino Edizioni, nuova Casa Editrice dei Gesuiti. Il volume è disponibile su internet QUI o su Amazon QUI .

Si tratta di un libro che ripercorre la mia storia personale attraverso i veggenti – veri o falsi – che ho incontrato fin da bambino.

INVITO ALLA LETTURA:

La prima cosa che ricordo è il telefono. Un telefono da ufficio anni ’90, con la cornetta e il disco per fare i numeri. Squillava ogni trenta secondi. Era fastidioso. Chi chiedeva una benedizione, chi un miracolo, chi un lavoro o una guarigione da un brutto male. […] Lui era un gigante, alto e robusto. Almeno, io lo vedevo così. Con lui ho vissuto la mia prima esperienza in assoluto con un veggente. Avevo poco più di dieci anni. I miei genitori mi ci portavano spesso. Riceveva in una chiesa particolare, quasi circolare, vicino al Policlinico Umberto I di Roma, a piazza Salerno. Noi abitavamo a Trastevere e la distanza non era molta. […] Gli orari in cui riceveva erano strani. Non era come andare in un ufficio, dove ci sono giorni prestabiliti. Qui c’era una lunga lista d’attesa e, se si aveva urgenza, bisognava essere disposti a raggiungerlo a qualsiasi ora chiamasse. E a noi capitava spesso.  Mentre aspettavamo il nostro turno, a volte sentivamo urla.  Da lui andava tutta Roma: lo chiamavano il Padre Pio della Capitale. Qualcuno ci raccontò che aveva esorcizzato addirittura Salvator Dalì.CONTINUA

(David Murgia)

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©David Murgia
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