MAGGIO 2014

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Anno XXXVI n. 5 Maggio 2014 Euro 2.50 - I.P.

Bollette: scegliamo il contratto migliore

Padri&Figli, alleati in azienda

La salute vien mangiando


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[anteprime] Bollette, l’enigma Ancor prima di “interpretarne” voci e dettagli verifichiamo se il piano scelto è in linea con le nostre abitudini di consumo. Cerchiamo di capirne di più. A pagina 16

Cannabis terapia Anche la Sicilia si è unita alla lista delle Regioni italiane che hanno scelto di regolamentare l’uso terapeutico dei cannabinoidi. La situazione negli altri Paesi e i possibili sviluppi futuri. A pagina 36

Di padre in figlio Alcune aziende scompaiono, altre sopravvivono e prosperano. Il segreto è la collaborazione tra generazioni, la condivisione ed una sana lungimiranza dei padri verso i figli. A pagina 29

Le “zebre” amiche Nella caotica La Paz, in Bolivia, capita di incontrarli nel traffico: travestiti da zebre, molti ragazzi e ragazze insegnano a rispettare il codice della strada a pedoni ed automobilisti. A pagina 44

A tavola, in salute Iniziamo da bambini ad assumere meno grassi animali; mangiamo più verdure, cereali, frutta e legumi; facciamo attività fisica. Così, si apre la strada di una serena terza età. A pagina 72

ditoriale

[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE [50&P DI M IÙ ARIA ] LAURA

Amarsi un po’ Amare non è un gioco facile, anzi non è proprio un gioco: è piuttosto un impegno vero che riguarda cuore e intelligenza, tempo, volontà e generosità in quantità massicce. DIFFICILE IMMAGINARE UN EGOISTA CHE AMI... CHE LO SAPPIA FARE O CHE SOLO SI PONGA QUALCHE INTERROGATIVO AL RIGUARDO. E a proposito di amore e di quanto questa parola sia abusata e stravolta nel suo significato, è sufficiente vedere la superficialità con la quale viene accostata a termini come gelosia, possesso, superiorità, ubbidienza, obbligo e via elencando. Ma perché parliamo d’amore? Semplicemente perché manca, nell’aria, nella vita di tutti i giorni, nei pensieri delle persone. Perché se non sappiamo qual è il significato di una parola, non solo la usiamo male ma non la viviamo, siamo impoveriti, amputati di ciò che rappresenta. Amare è una capacità che si acquisisce e

si accresce, è la scelta libera e gratuita di assumere in sé un progetto di vita, è impegno costante perché quel progetto, scelto e protetto ad ogni costo e a qualsiasi prezzo, giunga a compimento. Ed ogni persona è un progetto di vita, un progetto che trova negli altri la possibilità di realizzarsi; ma può farlo solo se si ama e viene amato! Già, perché è difficile credere a chi ama il mondo e non il suo prossimo e non se stesso. Ma questo, di amare se stessi per imparare come amare

gli altri, è un passaggio difficile, forse proprio il più difficile di tutti. C’è una frase di Coco Chanel - rivolta per la

verità alle donne ma valida assolutamente per tutti -, che dice: «NON C’È NIENTE CHE FACCIA SEMBRARE PIÙ VECCHIA UNA DONNA QUANTO CERCARE DISPERATAMENTE DI SEMBRARE PIÙ GIOVANE».

Questo per dire che il segnale di una “carenza di capacità” di amarsi sta anche nella incapacità di accettare che il passare del tempo ci cambi, nella mancata presa d’atto che non esistono eterne giovinezze, neppure per i giovani. È grande il compito di chi ha vissuto molto, molto più di quanto lascino trapelare gli slogan sui nonni ormai trasformati in vice genitori o di pensionati eletti a “bastoni economici” delle giovani famiglie messe all’angolo dalla crisi. Chi sale verso le vette della vita ha visioni di panorami ineguagliabili e l’opportunità di vedere ciò che gli altri non vedono: amarsi significa continuare a riempire la vita di passione e di progetti.


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IN QUESTO

numero

Nino Frassica Il re del non sense

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DI GIADA VALDANNINI

Rebus bollette Scopriamo le più convenienti

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DI IL ARIA R OM ANO

Padri&Figli Srl Quando l’azienda ha futuro

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DI DANIEL A FLORIDIA

Social Street: conoscere, condividere, cooperare

32

DI R OMINA VINCI

Cannabis: sì o no? Qualcosa sta cambiando

36

DI GIOVANNA DALL’ONGAR O

Per forza o per amore Tre milioni di caregiver

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DI ANNA M ARIA MELLONI

Per le strade di La Paz Arrivano le “zebre”

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DI R OMINA VINCI

Allarme bionvasioni I possibili danni a uomo e ambiente

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60 20

DI STEFANO ONORI

Secondo tour tra i Paesi in gara

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DI LORIS POR CHERI

L’Italia delle ippovie Tra paesaggi e natura

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DI STEFANO RIPERT

69 La preparazione comincia ora

Super abbronzatura

DI LUISELL A BERTI

Elisir di lunga vita La salute vien mangiando DI GIOVANNA DALL’ONGAR O

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PARLIAMO DI...

Concorso 50&Più 2014 Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia

Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

Previdenza DI GIANNI TEL

Fisco

IN EVIDENZA

a cura di Berardo Falcone Letteralmente >> pag. 8

di Giovanna Vecchiotti Onde dall’Universo >> pag. 26

di Valerio Maria Urru Avviso ai naviganti >> pag. 28

di Paolo Negrini Libertà di stampa >> pag. 48

di Carlo Penguin Giro d’Italia 2014 >> pag. 52

di Giovanni Orso Il sistema linfatico >> pag. 76

di Alessandro Mascia

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50epiu.it

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MAGGIO 2014

INCHIESTA

Sismi e dissesti Nuove tecnologie e prevenzione

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DI A. VALL ARDI E I. R OM ANO

LA VOCE DI 50&PIÙ

A CURA DI LUISELL A BERTI

DI ALESSANDRA DE FEO

Periscopio >> pag. 6

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Sapori & Colori >> pag. 78

Anno XXXVI n. 5 Maggio 2014

88 90

Anno XXXVI n. 5 Maggio 2014 Euro 2.50 - I.P.

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.

Mondiali 2014

Bollette: scegliamo il contratto migliore

Padri&Figli, alleati in azienda

La salute vien mangiando

di Marina Cepeda Fuentes Libri >> pag. 91

di Renato Minore Musica & Teatro >> pag. 92

di D. De Felicis e M. Sarti Cinema & Dvd >> pag. 93

di A. Miccinesi e P. Armocida Giochi >> pag. 94

di N. Tucciarelli e R. Cento Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 95 Bacheca >> pag. 96 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 98 Soluzioni >> pag. 98

Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per telefono: 06 68134552 Per fax: 06 68139323 Per m@il: redazione@50epiu.it Abbonamenti e Pubblicità Abbonamenti: Telefono 06 68134552 Fax 06 68139323 Pubblicità: Telefono 06 68883260 Rel.Com@50epiu.it


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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

Direttore Editoriale Maria Laura Rondini @ l.rondini@50epiu.it

ZOOM

Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it Editoriale 50&Più Srl - Amministratori Dante Di Mattia (Presidente) Brigida Gallinaro Marina Gruden Vlach Ines Marangon Giuseppe Martino Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Punto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma) Via Variante di Cancelliera snc Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali). “Accertamento ADS richiesto per il periodo dall’1/01/2014 al 31/12/2014”

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IL GIUSTO COMPENSO

Cuoca per 14 ore settimanali: 10 euro l’ora. Autista per figli grandi e piccoli (scuola, piscina, danza ecc.) per 8 ore a settimana a 10 euro l’ora. Ripetizioni impartite: 13 ore a settimana a 10 euro l’ora. Attività di psicologa e mediatrice dei litigi familiari: 7 ore a settimana a 28 euro l’ora. Manager e ammininistratrice delegata della “Famiglia SpA”: 40 euro l’ora. Impegno lavorativo stimato della casalinga italiana: 94 ore settimanali circa. Ammontare complessivo del corrispettivo riconosciuto alle varie tipologie di lavoro esercitate: 6.971 euro mensili. Stipendio corrisposto: nessuno. Riconoscimento pensionistico: nessuno. Gratificazione sociale: assente. Riconoscimento familiare: altalenante. Buon Primo Maggio a tutte le donne per il lavoro fatto con dedizione e con amore.

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Italia: annuale (11 numeri) sostenitore copia singola copia arretrata Estero: annuale

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Credits foto: Agf, Buenavista, Cezaro De Luca, Stephanie Gengotti, Contrasto, Corbis, Marka, Olycom, Sintesi, Tips, Romina Vinci, Featureflash/Shuttershock.com, Muqu77/Shuttershock.com, Northfoto/Shuttershock.com, Photosi/Shuttershock.com, Tupungato/Shuttershock.com, nouseforname/Shuttershock.com, javarman/Shuttershock.com, Chameleonseye/Shuttershock.com, Jaggat Rashidi/Shuttershock.com, www.rsf.org. Foto di copertina: Olycom. Illustrazioni: Enrico Riposati.

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ERISCOPI

in pillole

A CURA DI BERARDO FALCONE

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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

2013: PER TRUCCHI E BELLETTI UN GIRO D’AFFARI DI 9.500 MILIONI DI EURO

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Il mercato dei cosmetici in Italia: ecco gli ultimi dati In occasione dalla 47esima edizione del Cosmoprof Worldwide di Bologna, sono stati resi noti i dati del mercato cosmetico italiano per il 2013. I numeri parlano di un valore che si aggira attorno ai 9.500 milioni di euro, con un aumento delle esportazioni dell’11%, a testimonianza di una crescente competitività delle imprese nazionali. Nella sezione dei trend crescono le vendite dirette a domicilio (+4,5%), i prodotti di erboristeria (+2,8%) e hanno un lieve recupero gli esercizi farmaceutici (+0,3%). In calo i materiali di profumeria (-3,8%), i prodotti professionali per l’estetica (-5,5%) e quelli per l’acconciatura (-8,4%). Infine, diminuiscono le vendite nei supermercati e crescono molto le catene specializzate in cosmetica.

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MESE 2014

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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

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Aids: la ricerca italiana protagonista a Boston La ventunesima Conferenza sui Retrovirus ed Infezioni Opportunistiche (Croi 2014) ha trattato principalmente due temi di attualità in materia di Hiv. Il primo ha riguardato la terapia dell’infezione da Hiv con gli “inibitori degli integrasi”, una classe di farmaci che offrirebbe nuove efficaci possibilità; il secondo ha trattato l’utilizzo di nuovi farmaci per curare l’epatite. Al congresso c’è stata anche una sessione dedicata interamente alla ricerca italiana (Icar-Croi) con la presentazione dei lavori di 17 ricercatori del nostro Paese. In particolare, lo studio italiano dei nuovi sistemi elettroencefalografici, ossia quei sistemi che permettono di stimare il danno neurocognitivo in caso di Hiv.


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Musicisti si nasce, ce lo dice il codice genetico Uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Molecular Psychiatry ha recentemente fatto luce sulla particolare capacità di quelle persone che, ascoltando note o melodie sono in grado di riprodurle senza leggere lo spartito. La ricerca assicura che musicisti si nasce, grazie ad una predisposizione del Dna. Le particelle cromosomiche più sviluppate in questi individui sono il Gata2, il gene responsabile della creazione delle “cellule ciliate” dell’orecchio interno - le cui fibre delicate rispondono alle diverse frequenze -, e il Pcdh7, un gene che gioca un importante ruolo nell’amigdala, la parte del cervello che gestisce le emozioni.

Lo smartphone si autodistrugge James Bond non esiterebbe un istante ad utilizzare il Boeing Black, il primo smartphone che si autodistrugge se qualcuno, non autorizzato, cerca di infrangere la memoria interna. Presentato all’ultimo Mobile World Congress di Barcellona, è un telefonino dall’aspetto comune che monta un sistema Android ed è dotato di uno schermo HD da 4,3 pollici, di un processore da 1,2 GHz, di una batteria da 1590 mAh e di un supporto alla doppia Sim Card. Ovviamente non esplode come in un film di 007 ma, se violato, fa partire un programma che cancella definitivamente dati e informazioni.

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Il Gobbo di Notre-Dame è esistito davvero Gli esperti della Tate, la galleria inglese di arte moderna, sostengono che Quasimodo, il Gobbo protagonista di Notre-Dame de Paris, sia una persona realmente esistita. La considerazione deriva dalla scoperta di un manoscritto di Henry Sibson, uno scalpellino inglese che lavorò in Francia al restauro della famosa Cattedrale. Nelle note si legge che Sibson incontrò un tale Trajan, che lavorava come incisore per lo scultore-capo: gobbo, riservato e scontroso, aveva il soprannome di Le Bossu e lavorava in un atelier vicino alla École des Beaux Arts, nei pressi della casa di Victor Hugo. È quindi assai probabile che lo scrittore abbia conosciuto di persona il gobbo descritto nel suo romanzo.

In sperimentazione badanti-robot per aiutare gli anziani Non stiamo parlando di fantascienza ma di un progetto che, per quanto sembri impossibile, sta diventando realtà: si chiama Robot-Era ed è stato concepito in Europa e coordinato dall’Italia con l’Istituto di biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. L’idea è quella di creare badanti-robot in grado di interagire ed agevolare gli anziani con azioni tipo consegnare la spesa a domicilio, gettare i rifiuti, ricordare di prendere medicinali o accompagnarli durante una passeggiata. La sperimentazione, da concludersi entro il 2015, ha già visto la partecipazione di circa 70 anziani della provincia di Pisa che hanno collaudato i robot in ambiente domestico, condominiale ed esterno.

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La nuova sfida di Craig Venter: combattere la vecchiaia Craig Venter, insigne genetista famoso per esser stato il primo a mappare il genoma umano, è convinto che «se i 40 anni sono i nuovi venti, i 100 potrebbero presto diventare i nuovi sessanta». Un’affermazione forte ma decisamente fondata, dato che Venter sta creando la “Human Longevity Inc.”, una società che si pone come obiettivo quello di fermare l’invecchiamento. L’azienda, che si avvale della partecipazione di scienziati “visionari” come Peter Diamandis e Robert Hariri, cercherà di combattere le patologie legate al decadimento fisico attraverso lo studio di sequenze genetiche, collezioni di batteri e “microbiomi”, particolari forme di vita che si trovano nell’organismo. MAGGIO 2014

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Un giorno come tanti? La più famosa: Anja Niedringhaus, fotografa tedesca, vincitrice del premio Pulitzer nel 2005. Fu sua la foto simbolo della strage dei nostri soldati a Nassiryia. La più recente: Rubylita Garcia, giornalista filippina. Anja è rimasta vittima di un attentato in Afghanistan, insieme ad una sua collega reporter; Rubylita è caduta sotto i colpi di due sicari nella sua casa, mentre aveva in braccio il nipotino. Nei primi mesi del 2014 sono già stati uccisi 30 tra giornalisti e fotografi, nel 2013 le vittime sono state 148. Su 10 fotoreporter uccisi, 9 di questi delitti rimangono impuniti. Tra giornalisti e bloggers sono “ufficialmente” in prigione in 356: la Cina fa la parte del

leone con 100 arrestati, seguita da Iran e Siria con 42, Eritrea 28 e Turchia 27. Ma quanti ce ne siano nelle prigioni sparse in tutto il mondo, detenuti e torturati, forse nessuno lo sa. A Washington D.C. esiste un grande muro, The Journalists Memorial, che viene aggiornato in tempo reale con le immagini di chi è caduto “sul campo”: finora ci sono 2.156 nomi. Numeri? No, persone. Che hanno dato la loro vita affinché ognuno possa esprimere e diffondere le proprie idee. Il 3 maggio si celebra la Giornata per la Libertà di Stampa: facciamo in modo che non resti soltanto un giorno su di un calendario.

GIOVANNA VECCHIOTTI

Mettiamo fuori combattimento la violenza Egregio Direttore, resto sempre più incredulo nel sentire certe notizie alla televisione. Ma questa volta, dall’incredulità sono passato allo sconvolgimento. Ho sentito di un comportamento che c’è tra i giovani, ovvero, quello di prendere a pugni i passanti ignari, persone che non si conoscono ma che vengono aggredite soltanto per puro divertimento. Pare che sia avvenuto in varie città italiane, e che questa moda - ma si può chiamare così un atto criminale? - sia stata importata dagli Stati Uniti. Finché si tratta di abbigliamento, di comportamenti più o meno vivaci, di tecnologia, posso pure capire “l’importazione”, ma prendere a pugni qualcuno solo per divertimento, come si può accettare? Penso a tutte le persone che se ne stavano tranquille a passeggiare e che sono state aggredite senza motivo da un gruppo di ragazzini senza morale. ROBERTO DAL PRA

8 I 50epiu.it I MAGGIO 2014

Ciò a cui Lei fa riferimento, signor Roberto, è il Knockout Game, ovvero il gioco di “mettere al tappeto” le persone con un pugno ben assestato sul viso. Viene “giocato” in gruppo, ma forse sarebbe meglio dire “branco”; i protagonisti solitamente sono adolescenti e, in genere, durante la bravata qualcuno riprende la scena con un cellulare e mette il filmato in rete. Non so, in effetti, signor Roberto, se lo si possa definire “moda”, quanto piuttosto un atto criminale. Negli Usa pare stia spopolando, tant’è che la

Polizia ha istituito delle task force per arginare il fenomeno. Da noi è ancora agli albori, ma forse si è già manifestato in tutta la sua drammaticità, tanto che si sta accertando se alcuni incidenti fatali siano da ricondurre proprio al Knockout Game. C’è da segnalare anche un altro fatto: da noi la quasi totalità delle vittime non ha sporto denuncia. Come se volessero evitare di ricorrere alla Legge, di chiedere giustizia. E ciò è, forse, più inquietante e pericoloso del “gioco” stesso.

SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it

RICORDA CHE NON SEI SOLA DIFENDI LA TUA LIBERTÀ, INIZIA A RISCRIVERE LA TUA VITA » 1522 è il numero verde

«Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità» Joseph Pulitzer

che il Ministero per le Pari Opportunità ha istituito per fornire ascolto e assistenza alle donne vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24 e gratuito, garantisce l’anonimato.


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DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

Vacanze in bianco e nero La villeggiatura del ’900

BUONO

D’ORDINE

PER L’ACQUISTO DEL VOLUME

LE PERLE DELLA MEMORIA N. 17

IN BIANCO E NERO. { VACANZE LA VILLEGGIATURA DEL ’900

DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,00 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**) (*) I soci 50&Più, le Università della Terza Età e gli iscritti che hanno partecipato alla ricerca possono acquistare il volume a 12,00 euro (con uno sconto del 30% rispetto al costo sopra indicato). (**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 10,00 euro per tutti gli altri interessati. Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 20,00 euro per tutti gli altri interessati.

❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)

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Un Paese ancora ferito dall’ultimo conflitto, la voglia di ricominciare... Fu così che scoppiò la gioia del mare: l’Italia andava finalmente in vacanza. Poi, col miracolo economico, la villeggiatura divenne segno di una conquistata agiatezza. La vacanza come simbolo: il benessere negli Anni ’50 e ’60, la trasgressione negli Anni ’70... Tanti i ricordi raccolti nel 17° volume de Le Perle della Memoria, Vacanze in bianco e nero. La villeggiatura del ‘900, in un puzzle ricostruito grazie alle testimonianze di molti.

50&Più Editoriale: Largo Arenula 34 - 00186 Roma - Tel. 06 68134552 - Fax 0668139323 - e-mail: redazione@50epiu.it

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JANE GOODALL: UNA VITA DEDICATA ALLA SCIENZA Perù Nord-orientale, Iquitos. L’etologa e antropologa inglese si rapporta con un cacajao, una piccola scimmia amazzonica.


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Jane Goodall ha recentemente compiuto 80 anni, 50 dei quali trascorsi studiando gli scimpanzĂŠ. Le sue ricerche hanno portato a risultati inaspettati nel comprendere il comportamento dei primati, meritandole numerose onorificenze scientifiche e internazionali.


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DURANTE LA CARRIERA HA CALCATO DIVERSI PALCOSCENICI, DAL TEATRO ALLA TV FINO AI SET CINEMATOGRAFICI. UNA COMICITÀ, LA SUA, ALL’INSEGNA DEL NON SENSE E DELL’ELOQUIO SURREALE DI CUI CONSERVA, CON UN RICORDO SPECIALE, L’ESPERIENZA TELEVISIVA CON RENZO ARBORE. NEL SUO PRESENTE, FICTION E RADIO; NEL SUO FUTURO, IL SOGNO DI UNA SITCOM E UN FILM CON CARLO VERDONE E PUPI AVATI

A

NINO

lzi la mano chi non ha mai usato una parola a sproposito. Per imperizia, distrazione o magari per darsi un tono, ignorando però il vero significato del termine. Figurarsi, poi, se c’è di mezzo una lingua straniera: allora sì che se ne sentono delle belle. Al limite del grottesco. Quel che è certo, è che per l’interlocutore l’effetto è spesso esilarante. Non a caso, pensatori illustri e linguisti si sono interrogati sulla faccenda come anche comici che, nel tempo, hanno preso a ironizzarci su. È il caso di Nino Frassica, re del non sense, dell’eloquio surreale, che ha sempre giocato con storpiature e strafalcioni trasformandoli in un’inesauribile fonte di comicità. In molti lo ricordano timoniere, assieme ad Arbore, di programmi storici come Quelli della notte e Indietro tutta!, veri e propri palcoscenici televisivi dell’improvvisazione; altri lo seguono tutt’oggi nella fortunata fiction di Don Matteo in cui, a fianco di Terence Hill, interpreta il ruolo di un maresciallo dei Carabinieri, Antonino Cecchini. Con lui abbiamo parlato di una lunga carriera tra cinema, radio e televisione.

L’ALLEGRIA È UNO STATO D’ANIMO, LA COMICITÀ UNA SCELTA. UNA COSA CHE FA RIDERE ACCOMUNA, ALLEGGERISCE. FA BENE A CORPO E MENTE.

FRASSICA DI GIADA VALDANNINI

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NINO FRASSICA Come ha iniziato a recitare? Ho iniziato come tanti, con le prime recite scolastiche. Ero uno di quelli con la faccia tosta e le facce toste hanno già qualcosa di attoriale. Già allora scrivevo sketch, spettacoli, fino ad arrivare al teatro per dilettanti. Poi, ho studiato al Piccolo, lavorato in compagnie professionali e quando è arrivato il cabaret ho cominciato a scrivere e recitare. A quel punto ho iniziato a indirizzare la mia carriera verso la comicità, anche se facevo pure testi drammatici. Come comico, si ispirava a qualcuno? La comicità alla quale mi riferivo era quella di Alto gradimento con le invenzioni di Arbore, Boncompagni, Marenco e Bracardi. Quella mi faceva ridere e con quella mi piaceva far ridere. Il Suo eloquio surreale ha trovato subito grandi estimatori... Forse, perché non si trattava di semplici storpiature fini a se stesse, ma di storpiature con dei riferimenti, associazioni di idee. Quindi, si avvicinava di più al non sense che al semplice calambour. Per altro, anche pensatori illustri come Flaiano si occuparono dell’argomento sottolineando come la lingua venisse stravolta per darsi un tono, finendo poi per dire fesserie. La lingua viene stravolta per non perdersi d’animo, per partecipare, per non restare fuori. Infatti, il primo personaggio che feci per Quelli della notte era sì ignorante, però aveva spirito d’iniziativa, partecipava, si buttava, non si tirava indietro, prendeva fischi per fiaschi, ma andava per la sua strada. Era quella la nota simpatica: lui non si intimidiva perché incapace di maneggiare parole inglesi, che allora - negli anni Ottanta come oggi - si usavano tantissimo, ma si lanciava. Non si perdeva d’animo e sparava castronerie. C’è qualcuno tra i nuovi comici che ha seguito quella scuola? Le storpiature le usano un po’ tutti, non è un’arma che ho inventato io e forse nessuno: risale alla Commedia dell’Arte. In realtà, il mio contributo è nell’ambito del non sense, del “paralogico”. Non solo rovinavo la lingua italiana ma persino la logica tanto che, non a caso, si parla di “surrealismo”. I suoi “nanetti” (aneddoti) sono stati studiati persino all’università. Sì, dal momento che hanno avuto successo, si andava a indagare, a capire e si è visto che c’era questo lavoro dietro. C’era il tilt del linguaggio, dell’evoluzione di continui neologismi. Il contatto con Arbore come arriva? Lavoravo nelle radio private. Facevo degli sketch, delle cose che gli ho fatto ascoltare tramite un messaggio in segreteria: lui ha capito che avevo il suo stesso umorismo e mi ha chiamato. Il tipo di televisione che facevate potrebbe essere riproposto oggi? Perché no? Programmi come quelli oggi non ci so-

«Il primo personaggio che interpretai in Quelli della notte era un ignorante che, però, aveva spirito d’iniziativa, partecipava, non si tirava indietro, prendeva fischi per fiaschi, ma andava per la sua strada. Non s’intimidiva perché incapace di maneggiare parole inglesi, ma si lanciava senza perdersi d’animo...»

[ L’ATTORE NEI PANNI DEL MARESCIALLO ANTONINO CECCHINI, AMATISSIMO PERSONAGGIO “DON MATTEO”. ]

DELLA FICTION

no, ma c’è chi produce qualcosa di analogo. Un’ora di improvvisazione, come all’epoca, non è facile da riproporre. Chi si avvicina a quel genere? Il Mago Forrest, Lillo e Greg, Massimo Bagnato, alcune cose di Elio e le Storie tese. Non c’è molta improvvisazione, adesso. Cos’è la comicità? È un’intuizione. Se capisci che quella cosa fa ridere, accomuna ad altri, alleggerisce la pesantezza o esorcizza, anche attraverso la drammatiz«Ho iniziato zazione. Allora, fa come tanti, con le bene al corpo e alrecite scolastiche. la mente. Ero uno di quelli Nella vita reale di con la faccia tosta e le facce toste un comico, allegria hanno già e comicità viaggiaqualcosa di no di pari passo? attoriale» La comicità è una scelta, l’allegria uno stato d’animo. L’attore comico è uguale agli altri e quindi risente degli umori, proprio come qualunque altro individuo. Certo, se c’è ad esempio un tipo strano, particolare, e chi sta attorno tende ad allontanarmelo, io, come comico, me lo avvicino perché mi piacciono i tipi curiosi. Sono di ispirazione. La comicità, infatti, è l’opposto della banalità. Nel fortunatissimo Don Matteo, quanto margine d’azione ha per esprimere la Sua comicità? Trattandosi di una fiction ci sono delle regole. Mi muovo in un set, che è uno spazio sacro, dentro una trama, e perciò devo rispettare il personaggio che interpreto. Non mi metto a ballare improvvisamente, ma cerco di far fare al maresciallo Cecchini tutto quello che di divertente e dissacrante può fare. Fa parte del mio bagaglio, ci metto dentro alcuni trucchetti da cabaret, da rivista, pur stando dentro ad una fiction. » MAGGIO 2014

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INTERVISTA NINO FRASSICA [ ACCANTO, NINO FRASSICA E WOODY ALLEN SUL SET DI “TO ROME WITH LOVE”. IN BASSO A SINISTRA, L’ATTORE CON IL CAST DEL FILM “LA SCOMPARSA DI PATÒ”, TRATTO DA UNA STORIA DI ANDREA CAMILLERI, AL CENTRO NELLA FOTO. SOTTO, IL MARESCIALLO CECCHINI CON DON MATTEO (TERENCE HILL) E IL CAPITANO GIULIO TOMMASI (SIMONE MONTEDORO). ]

Interpretare così a lungo il maresciallo L’ha cambiata? In realtà, sì. Mi ha migliorato. È una persona perbene - non che io non lo fossi - ma oggi ho molto più rispetto per le Forze dell’Ordine di prima. Eppure, quelli delle fiction sono spesso racconti che si discostano parecchio da ciò che dice la cronaca... Mi rendo conto che c’è una differenza tra come le persone percepiscono la divisa e come la fiction la racconta. La narrazione parla di una divisa buona vicino al cittadino. C’è da dire che, come in ogni ambito, ci sono le mele marce come ci sono nella Chiesa, nello spettacolo, ovunque. Questo non toglie niente alla realtà che è fatta di tanti uomini, non tutti corrotti. Perché piacciono queste fiction in tonaca e divisa? Proprio perché, se la cronaca racconta soprattutto un’Italia cattiva - secondo la quale non dovremmo uscire di casa, guardare con sospetto un uomo che fa una carezza ad un bambino - la fiction

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«Le mele marce sono in ogni ambito. Questo non toglie niente alla realtà che è fatta di tanti uomini, non tutti corrotti»

fa pensare che ci sono anche persone perbene. Invita a non scappare davanti al diverso e così la gente prende un po’ di fiducia nel prossimo. I programmi preferiti della Sua carriera? Sicuramente quelli fatti con Arbore. C’era un tipo di comicità cui sono rimasto legato e poi, con un’ora di tempo, potevo improvvisare con un canovaccio. Ora lo posso fare giusto alla radio, in Meno male che c’è RadioDue, e forse è lì che viene meglio. È un varietà alla Indietro tutta!, ma in radio. Nel programma televisivo riuscivamo a far ridere perché non eravamo solo attori, ma anche autori; quindi, creavamo e interpretavamo lo show. Il film cui ha partecipato e a cui è più legato? Il primo, Il birba, che era completamente assurdo e non ha avuto il successo meritato. Poi c’è La scomparsa di Patò, tratto da una storia di Camilleri, una storia siciliana con un personaggio ricco di emozioni. Lavorare sul testo di un siciliano che conosce bene la Sicilia che significato ha per Lei, nato a Messina? È un valore aggiunto. So “dove cammino”, non ho nessuna paura, mi viene più facile, non c’è nessuno sforzo. In quell’occasione riuscivo a rendere fresca la recitazione, quasi improvvisando, ma in realtà seguivo il copione. Ho avuto la fortuna di recitare con Maurizio Casagrande, della mia stessa scuola, del teatro naturalistico minimalista e mi sono trovato bene. Sembravamo veri, pur seguendo il copione. Credo, infatti, che il vero attore sia quello che pare stia improvvisando, ma in realtà sta seguendo il copione. Quello è il migliore in assoluto: se si riesce a fare quello lì, è da premio Oscar. A proposito di Oscar, che ne pensa di quello a La grande bellezza? Un Oscar meritatissimo. Fellini, se oggi avesse fatto La Dolce Vita, avrebbe vinto. Un film, un quadro fatto di luci, colori, facce. Che rapporto ha con la Sua terra natia? Ottimo. Ha un potere straordinario: quando vado a Messina mi rilasso, dormo di più, mi fa stare bene, è antistress. Progetti futuri? Parteciperò ad altre fiction, ma di mio ho la radio. Mi piacerebbe molto una sitcom che però è difficile da realizzare, perché non si usa molto in Italia, tranne in pochi casi. Non se ne producono tante, non siamo abituati ad apprezzarle. Se non avesse fatto l’attore che avrebbe fatto? Non ho idea. Un lavoro creativo, nulla di fisico ma lavori mentali. Dell’infanzia che ricordi ha? Sono cresciuto in un paese dove tutti si conosceva-


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no e dove si stava bene in tanti. Nonostante Roma sia più grande, al paese ci si sente meno soli: è diverso, c’è il bar, la scuola e la casa e tutto è aperto alla socialità. In là con gli anni come si immagina? Adesso sto aspettando di compiere 50 anni (ride, ndr), farò un esame e vedrò come vivere questi altri cinquanta; voglio campare fino a 100. La vecchiaia La spaventa? Mi spaventano le malattie, il resto no. Quanto è differente il Frassica della Tv da quello privato? Sono sempre io; anzi, nella vita normale sono più autentico. In televisione, talvolta, ci sono i sorrisi di circostanza: nella vita, invece, sono assolutamente me stesso. Nel tempo libero che fa? Disegno, scrivo. L’ideale è trasformare il lavoro in divertimento. Lei ha lavorato anche con Sofia Coppola e Johnny Depp. Quali le differenze tra il nostro cinema e il loro? Ostentano ricchezza, hanno decine di guardie del corpo, sono veramente esagerati. Un’americanata. Ecco, possiamo definirla così, ma si tratta di vanità, di

[ DUE STORICI PALCOSCENICI TELEVISIVI DEGLI ANNI OTTANTA CHE HANNO VISTO L’ATTORE ACCANTO A SOPRA,

RENZO ARBORE: “INDIETRO TUTTA!”; SOTTO, “QUELLI DELLA NOTTE”. ]

AMO I PROGRAMMI FATTI CON ARBORE PERCHÉ NON ERAVAMO SOLO ATTORI MA ANCHE AUTORI, CREAVAMO E INTERPRETAVAMO LO SHOW LA CARRIERA

UNA VITA IN PALCOSCENICO TRA TEATRO, TELEVISIONE, CINEMA E RADIO Nato a Messina nel 1950, si diploma al Piccolo di Milano dopo varie esperienze teatrali. A seguito dell’incontro con Renzo Arbore, lavora a varietà come Quelli della notte, nei panni di Antonino da Scasazza, e Indietro tutta!, nella parte del “bravo presentatore”. Seguono poi Fantastico, Domenica in, Scommettiamo che, I Cervelloni, Acqua calda e, recentemente, Colorado Cafè, come anche Markette di Piero Chiambretti. Uno degli ultimi successi è la fiction di Don Matteo, in cui interpreta il maresciallo dei Carabinieri Antonino Cecchini. Nel 2009 lavora con Sofia Coppola in Somewhere, interpretando il ruolo di presentatore del Telegatto. Poi sarà in The Tourist di Florian Henckel von Donnersmarck, dove interpreta un carabiniere che insegue il personaggio di Johnny Depp per i canali di Venezia. Da luglio 2011 conduce, insieme al cantautore Simone Cristicchi, il programma radiofonico Meno male che c’è Radio2.

cui non c’è bisogno. Se pensano di essere migliori per questo, beh, non lo sono. Un attore con cui Le piacerebbe lavorare? Sicuramente, Carlo Verdone: è generoso, tratta tutti alla pari essendo lui il “proprietario” del film, la mente. Sul set ha la stessa magia di Pupi Avati e, infatti, anche con lui mi piacerebbe lavorare.

Le “espressioni” di Frate Antonino da Scasazza (Quelli della notte)

“Tagliamo la testa al topo”. “Non vorrei sembrare monologo”. “Questa è una cosa di una certa gravidanza”. “C’è una vasta gamba di premi”. “Sani Gesualdi, l’amore, lo vedeva in maniera plutonica”. MAGGIO 2014

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[ ATTUALITÀ DI ILARIA ROMANO ]

BOLLETTE: INFORMIAMOCI BENE PER SCEGLIERE MEGLIO «Leggerle, anzi, interpretarle non è cosa facile: l’unico dato chiaro è il totale da pagare. Ma abbiamo scelto il gestore e il piano tariffario più adeguato alle nostre esigenze? Tra tariffe biorarie e prezzi fissi, cerchiamo di capirne di più»

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+0,7%

Le fasce orarie

è l’aumento del costo dell’energia elettrica registrato in bolletta nel primo trimestre 2014.

Chi tende a concentrare i consumi la sera dovrebbe preferire la tariffa bioraria a quella fissa.

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on la conversione in legge del decreto “Destinazione Italia“ sono state introdotte una serie di novità in materia di energia. Secondo i dati dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, nel primo trimestre del 2014 il costo in bolletta dell’elettricità è aumentato dello 0,7%. Per il gas invece è stato possibile mantenere invariate le bollette, grazie alla riduzione delle tariffe di distribuzione e al fondo per incentivare le iniziative di efficienza energetica. Dallo scorso 1° aprile c’è stata final-


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mente un’inversione di tendenza, decisa dall’Autority, con la diminuzione dell’1,1% dei costi dell’energia elettrica e del 3,8% del gas metano. Dati che dovrebbero tradursi in un risparmio per il consumatore di 6 euro l’anno per la prima e di 46 euro per il secondo, con valori di riferimento pari a 18,975 centesimi di euro per Kilowattora e 83,01 centesimi per metro cubo. Ma come si può calcolare la spesa reale per le nostre forniture e capire se, in un panorama di libero mercato dell’energia, si siano scelti il gestore e l’offerta più adat-

ti alle proprie esigenze? Occorre intanto fare chiarezza sulla lettura delle bollette, che si tratti di luce, gas, telefono o internet. Perché spesso ci si perde fra le tariffe proposte non riuscendo ad individuare il piano in linea con le abitudini di consumo. Secondo SosTariffe.it il risparmio potenziale può essere del 13%. L’analisi è stata condotta lo scorso anno su quattro profili di consumo: il single con un fabbisogno annuo di 1.900 kWh; la coppia con un consumo di 2.900 kWh; il nucleo familiare di quattro persone con 4.300 kWh; la famiglia numerosa con 6.300 kWh all’anno. Le offerte a prezzo bloccato che fissano il costo dell’energia per un periodo prestabilito, sembrano essere le più convenienti per tutte le tipologie di consumatore, ma è importante fare attenzione a come il consumo sia ripartito durante la giornata e la settimana. Ad esempio, chi concentra i consumi la sera e nel fine settimana dovrebbe orientarsi su tariffe biorarie che differenzino il prezzo a seconda degli orari, piuttosto che pagare un prezzo fisso solitamente più alto anche se costante. Per cominciare ad orientarsi, se si vuole attivare un nuovo contratto, o si sta pensando di cambiare gestore, può essere utile un sistema di comparazione come quello di SosTariffe: www.sostariffe.it.

LE VOCI IN BOLLETTA

Le bollette dell’energia elettrica e del gas comprendono tre voci di spesa: i servizi di vendita, ossia il prezzo dell’energia; il servizio di rete, cioè il trasporto della fornitura dalle centrali all’utente finale; le tasse. I servizi di vendita incidono dal 47,89% al 51,24% sul costo totale della fornitura, secondo i dati dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, e variano a seconda del gestore scelto e dell’offerta commerciale proposta. Il servizio di rete non è condizionato dalla concorrenza perché l’infrastruttura di trasporto è unica ed è usata da tutti i fornitori. Per quanto riguarda le imposte, le voci di spesa sono due: l’Iva del 10% per i clienti domestici e del 21% per utenti con “usi diversi”, e l’accisa, che si applica alla quantità di energia consumata indipendentemente dal contratto o dal venditore scelto. Per il gas l’Iva resta al 10% nei consumi fino a 480 mc per usi civili, ma sale al 22% per gli usi industriali o per consumi superiori. Un’altra tassa che si aggiunge è l’addizionale regionale, decisa autonomamente da ciascuna regione, che incide per il 2% sul totale della bolletta.

COME LEGGERE LA BOLLETTA DELLA LUCE E DEL GAS Ogni bolletta deve sempre indicare i dati del cliente, ossia il numero identificativo, il codice fiscale dell’intestatario, il codice Pod (Point of Delivery) che identifica il punto di prelievo dell’energia. Una sezione è dedicata ai pagamenti, con il conto totale da corrispondere, la scadenza, il periodo di riferimento e la situazione dei pagamenti precedenti. La bolletta deve riportare anche le caratteristiche del contratto: uso domestico residente o non residente, tipologia dell’offerta e potenza contrattualmente impegnata.

LA TELEFONIA E I SERVIZI INTERNET Per quanto riguarda i consumi telefonici e di internet, gli ultimi dati rilevati dall’Osservatorio Supermoney hanno fatto emergere che gli italiani continuano a investire sul telefono di casa, nonostante i cellulari. E sono più attenti alle promozioni in questo segmento di consumi rispetto a quelle relative alle altre utenze domestiche. Ma, in effetti, si tratta dell’unico settore in cui l’ampliamento dell’offerta ha consentito un reale abbassamento delle tariffe. In generale, le offerte sulla telefonia fissa si distinguono fra quelle con chiamate a consumo e quelle con chiamate illimitate, ma con scatto alla risposta. Difficilmente, però, è compreso il traffico voce verso i cellulari, e solo alcuni operatori includono un pacchetto di minuti mensili compresi nel canone. MAGGIO 2014

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? }

QUALE, COME, QUANTO

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ELETTRICITÀ E GAS

È nata dopo la liberalizzazione dei servizi di fornitura luce e gas, ed offre soluzioni a privati e aziende, per diverse tipologie di consumatori. Le proposte: Elettricità. “E-light”, monoraria con prezzo bloccato per un anno, “E-light verde”, “Semplice Luce”, “Bioraria”, “Tutto Compreso”, “Tutto Compreso Luce Large o Extra Large”, con canoni annuali che vanno da 479 a 1.324 euro. Gas. Le offerte vanno da “E-light gas”, a “EnergiaSicura Gas”, fino a “Semplice Gas” e “Gas Tutto Compreso”. Per informazioni: www.enelenergia.it/mercato/libero/it-IT È tra i primi produttori e distributori di energia ed è impegnata anche nel settore idrico. È il più diffuso fornitore della Capitale e offre servizi differenziati per famiglie e aziende. Le proposte: Elettricità. “Rapida Luce“, “Unica Mono 2 + 2 Dual“, “Unica Luce Monoraria“, “Viva Luce“, da 490 a 615 euro annui. Gas. “Acea Unica 2+2 Gas”, “Rapida Gas”, “Unica Gas”. Per informazioni: www.aceaenergia.it/pagine/home.aspx È uno dei gestori storici di elettricità ed offre servizi dedicati a case e condomini, oltre che alle partite Iva. Le proposte: Elettricità. “Luce Sconto Facile”, “Sconto Facile Bioraria”, “Luce Prezzo Fisso”, “Web Luce Bioraria”, “Luce Prezzo Fisso Bioraria”, da 488 a 590 euro all’anno. Gas. “Web Gas” e “Gas Prezzo Fisso”. Per informazioni: www.edisonenergia.it È nata nel 2006 e presenta offerte in base ai differenti profili dei clienti, come “Amica Web Flat Monoraria”, “Amica Web Flat Bioraria”, “Energia Semplice”, da 481 a 563 euro all’anno. La sua presenza in Italia è successiva alla fusione del 2008 tra Gas De France e Suez. Le proposte. Elettricità. Le offerte vanno da “Energia 3.0 Monoraria”, “Energia 3.0 Trioraria”, “Casa Più Verde Web” a “Casa Più Verde Web Bioraria”, da 500 a 594 euro all’anno. Gas. “Energia”, “Casa Più Verde Web”. Per informazioni: www.gdfsuez.it Offre servizi casa e business: per l’utenza domestica propone “Prezzo Fisso Hera Natura Luce”, “Natura Luce con Servizio Casa”, “Natura Luce Bioraria”, “Natura Luce con Servizio Casa Sicura”, da 543 a 582 euro all’anno. Per informazioni: www.heracomm.com/casa

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Gas, elettricità, internet, telefonia... Attualmente il mercato dell’energia e delle comunicazioni offre una serie di proposte dettagliate tra le quali è possibile trovare quella più adatta alle diverse tipologie di consumatori. Vediamone alcune.

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TELEFONIA E INTERNET

}

Offre proposte per la telefonia e internet con Adsl e la possibilità di scegliere la velocità di connessione da 7 o 20 mega. Alice Adsl comprende le telefonate su rete fissa e la navigazione senza limiti. La spesa mensile varia da 29 a 34 euro al mese. Per informazioni: www.telecomitalia.it Propone pacchetti “Tutto Incluso” fino a 7 mega, con navigazione illimitata 24 ore su 24. L’offerta “Flat” permette anche di scegliere i servizi di telefonia fissa senza limiti. Gli abbonamenti Adsl comprendono anche la Internet key per connettersi fuori casa. Dai 28 ai 53 euro al mese. Per informazioni: www.vodafone.it/portal/Privati Offre tariffe Adsl e Telefonia Fissa, non necessariamente insieme. Propone diverse velocità di connessione fra gli 8 e i 20 mega. Dai 25 ai 47 euro al mese. Per informazioni: www.tiscali.it Offre servizi Adsl e fibra ottica. Gli abbonamenti consentono di avere una connessione illimitata comprese le telefonate ai numeri fissi. Le tariffe vanno dai 20 ai 26 euro al mese. Per informazioni: www.fastweb.it



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Una volta

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campionati, l’acqua calda e il fumo sono esaminati per la verifica dei fenomeni di vulcanesimo.

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INCHIESTA

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I fluidi

Il laboratorio

idrotermali gassosi sottomarini possono essere un chiaro segnale di attività sismica in via di ripresa.

Ingv di Lipari che, con altre sette stazioni, controlla e monitora l’area dell’Isola di Vulcano.

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[ DI

ADELAIDE VALLARDI ]

TERREMOTO, APPUNTAMENTO AL BUIO «Possiamo sapere che prima o poi le scosse arriveranno, ma non esattamente quando e quanto saranno forti. Ma la scienza della previsione fa progressi e non perde le speranze di poter conoscere in anticipo il giorno in cui la terra tremerà. Intanto, però, avverte: non facciamoci cogliere impreparati»

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due anni dal sisma che ga e geofisica statunitense Susan ha colpito l’Emilia contiElizabeth Hough, che per spienuiamo a farci la stessa gare le ragioni di quel “no” ha domanda: i terremoti si possono scritto le 300 pagine di Prevedeprevedere? La risposta è “no”; re l’imprevedibile (Springer, oramai lo abbiamo imparato. Gli 2013), un quadro delle conoscienziati lo hanno ripetuto talscenze attuali e delle prospettimente tante volte che il messagve future della scienza della pregio sembra giunto forte e chiavisione. Il libro è stato tradotto ro. Peccato, però, che questa doin italiano da due sismologi delmanda venga rivolta agli esperl’Ingv, Francesco Pio Lucente e ti quasi sempre nei concitati moLucia Margheriti. menti successivi al disastro. I poA quest’ultima abbiamo posto chi minuti di un servizio televisiuna serie di domande, partendo vo, il testo dal fatidico stringato delquesito: «Ogni anno le agenzie, lo Dottoressa nel nostro Paese spazio ristretMargheriti, si verificano alcune to di un titoi terremoti migliaia di eventi lo di giornale si possono sismici di diversa non permetprevedere? intensità, tutti tono allora di Quando coregistrati dalla rete andare oltre munemensismica e geodetica il laconico te si parla di dell’Ingv» “no”. Eppuprevisione re ognuno di dei terremoloro avrebbe sicuramente molto ti, si intende prevedere con esataltro da aggiungere: il perché tezza dove e quando avverrà un dell’imprevedibilità, gli sforzi delterremoto di una certa magnila scienza nella ricerca di segnatudo. La comunità scientifica li premonitori, la differenza tra parla in questo caso di previsioprevisioni a lungo e a breve terne deterministica. Esiste, però, mine, le conoscenze acquisite e anche la previsione probabilistile speranze inseguite invano. Tanca, ossia la stima della probabito da poterci scrivere un libro. Ed lità che si verifichi un terremoè quello che ha fatto la sismoloto di una certa magnitudo, in un

Monte Erebus È un vulcano attivo sull’isola di Ross in Antartide e sede di un importante osservatorio.

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Paleomagnetismo Nei suoi laboratori l’Ingv misura anche le proprietà magnetiche delle rocce, utili a fornire informazioni in vari settori.

determinato intervallo di tempo e in una certa area. Non si possono fare previsioni deterministiche scientificamente accettabili. Si possono invece fare, in alcuni ambiti, previsioni probabilistiche. Nel caso della previsione deterministica il “no” è quindi definitivo? La scienza si è rassegnata? Naturalmente la possibilità di prevedere i terremoti è il Sacro Graal di noi sismologi! Ma siamo consapevoli che le speranze degli anni Sessanta e Settanta di poter prevedere un terremoto nel giro di pochi anni non si sono realizzate. Gli studi sui fenomeni precursori, per quanto esaminati dall’intera comunità scientifica, al momento non permettono di formulare alcun tipo di previsione a breve termine. Cosa si intende per segnali premonitori? Se ne sono individuati alcuni affidabili? Si va dai cambiamenti di livello e di composizione chimica delle acque nei pozzi alla variazione inconsueta della velocità delle onde sismiche, dalle variazioni della sismicità o di deformazione del suolo ai segnali elettromagnetici fino al rilascio anomalo di gas o di calore lungo la faglia. Ognuno di questi segnali è stato osservato almeno una volta, spesso a posteriori, nei dati che precedevano forti terremoti. Ma perché un segnale possa essere considerato affidabile dovrebbe verificarsi ogni volta che c’è un forte terremoto e solo in quei casi. Purtroppo nessuno dei segnali osservati ha queste caratteristiche. Ma, nonostante i fallimenti, la caccia ai precursori continua? Quali sono i Paesi più impegnati? Sicuramente la California e il Giappone, due Paesi in cui » MAGGIO 2014

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INCHIESTA

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la tettonica a placche deforma la crosta terrestre con velocità di spostamento relativo di più di 10 [ A DESTRA, UN’IMMAGINE cm l’anno, circa 10 volte più granCOMPARATIVA OTTENUTA de della deformazione che misuFOTOGRAFANDO DA SATELLITE riamo in Italia, e dove quindi avL’AREA DI ACEH, vengono terremoti più frequenti UN SETTORE DELL’INDONESIA e più forti, sono Paesi all’avanNELL’ESTREMITÀ guardia negli studi sismologici. SETTENTRIONALE DELL’ISOLA DI SUMATRA, Ad oggi, però, in nessun Paese al PRIMA E DOPO LO TSUNAMI mondo vengono fatte previsioni DEL 26 DICEMBRE 2004. deterministiche utilizzando fenoIL CAMBIAMENTO meni precursori. DEL TERRITORIO Anche nel nostro Paese la riCOINVOLTO È EVIDENTE. ] cerca prosegue? Esistono, nel nostro Paese, mosmica a lungo e medio termine, derne reti di monitoraggio che rianni e decine di anni, che sono la levano la sismicità e la deformabase della mappa di pericolosità zione superficiale della crosta tersismica del nostro Paese. A querestre (rete sismica, Gps e ossersta mappa si deve far riferimento vazioni satellitari), e in alcune aree per la costruzione di edifici che si effettua un monitoraggio geodevono rispettare le norme antichimico delle acque e dei gas che sismiche a seconda del territorio. fuoriescono dal terreno. Inoltre, Da molti anni, oramai, si è capito uno dei vari progetti di ricerca riche l’unica guarda l’osserarma che abvazione multibiamo per parametrica «Gps, rete convivere con dei precursori sismica i terremoti, sismici, come e satelliti: sono che inevitabilfluidi p r o solo alcuni mente accaf o n d i , emisdei mezzi dranno, è sioni Radon, per monitorare quella della dati elettromala sismicità» prevenzione: gnetici e dati preparazione termici satellial terremoto, tari, sismicità, rinforzo degli edifici antichi e nuoanalisi sismica di rumore ed anive costruzioni antisismiche. sotropia, rilevazione fenomeni La prevenzione è più importransitori con dati Gps e defortante della previsione. Ma per mazioni pre-sismiche da osservacostruire a prova di terremozioni InSAR. Dopo un primo anto bisogna avere conoscenze no di lavoro, che analizza moltesufficienti su come si comporplici dati osservabili nelle zone che ta la terra quando trema. Cosono state colpite dal terremoto sa sappiamo a riguardo? dell’Emilia del 2012 e in quella Per comprendere l’effetto delle del Pollino che è interessata da onde sismiche sicuramente sarà una lunga sequenza sismica iniutile avere più dati. La rete sismiziata nel 2011, si è arrivati alla ca e geodetica nazionale dell’Ingv conclusione condivisa che nessun registra continuamente lo scuotisingolo precursore sembra in gramento e la deformazione del terdo di fornire informazioni utili sui reno in diverse centinaia di siti di futuri terremoti. rilevamento, accumulando e anaImprevedibile sì, ma non del lizzando terremoti; in Italia si locatutto. Dal punto di vista prolizzano alcune migliaia di terremobabilistico qualche informati ogni anno. Per comprendere il zione in più l’abbiamo, vero? processo che provoca il terremoAttualmente, basandoci su moto, in alcune aree test come l’area delli semplificati, si possono proAltotiberina, si è sviluppato un osdurre delle stime di pericolosità si-

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servatorio in cui sono state installate reti di monitoraggio che con maggior dettaglio osservano il comportamento di una specifica faglia, confrontando queste osservazioni con esperimenti di laboratorio su campioni di roccia. In Ir-

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pinia la rete Isnet rappresenta, tra le altre cose, un laboratorio per la sperimentazione della gestione dell’allerta sismica preventiva alla città di Napoli (early-warning sismico), nel caso in cui ci fosse un forte terremoto nella zona Irpina.

Le NUOVE TECNOLOGIE lo fanno meglio «Simulare, monitorare, conservare e costruire: quattro parole chiave per capire come procede la ricerca per contrastare i danni sismici»

» SIMULARE: COSÌ SEMBRA QUASI VERO

Nel laboratorio Trees Lab della Fondazione Eucentre di Pavia si simulano su una gigantesca tavola vibrante, la più potente d’Europa, scosse di diversa intensità su modelli di case a grandezza naturale. La piattaforma, su cui è poggiato l’edificio, vibra sotto l’azione di un pistone idraulico comandato da un computer, che sceglie quanto forte e quanto a lungo farla muovere. Nessun dettaglio viene trascurato: all’interno delle abitazioni sono inseriti pesi equivalenti a quelli di mobili ed elettrodomestici presenti nella realtà. Gli spostamenti subiti dalla palazzina sono misurati da sensori con fotocamere digitali molto sensibili, in grado di cogliere slittamenti dell’ordine di centesimi di millimetro.


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www.flickr.com/photos/ingv/

COSA C’È IN RETE

IL SISMA VISTO DAL WEB TERREMOTO

In conclusione, cosa possiamo fare per difenderci dai terremoti? Non è la previsione l’arma con la quale difendersi dai terremoti, la nostra sicurezza attuale dipende dalla prevenzione. In definitiva, se

sono consapevole di abitare in un territorio dove c’è una significativa probabilità che nei prossimi 50 anni la mia casa sarà scossa da un sisma, perché aspettare un allarme per metterla in sicurezza? Me ne devo preoccupare oggi!

» MONITORARE: UN LABORATORIO MOBILE

I dati diffusi dal sito www.terremotoemilia.it dopo il disastro del maggio 2012 sono stati innovativi per due motivi: per la prima volta i risultati del monitoraggio sugli edifici coinvolti nel sisma sono stati resi accessibili a tutti via Web e, in secondo luogo, quei dati sono stati ottenuti con tecnologie all’avanguardia. Ecco alcuni strumenti impiegati per valutare l’agibilità di case e monumenti: • Georadar: una sonda a onde elettromagnetiche che può tracciare una mappa delle strutture interne delle pareti ed individuare fessure invisibili a occhio nudo. • Termocamera: uno strumento che rivela differenze termiche tra le componenti disomogenee di una parete. • Geofoni: apparecchi sofisticati che misurano i movimenti delle strutture soggette a vibrazioni.

» CONSERVARE:

LE BASI ANTISISMICHE DEI BRONZI DI RIACE

Tornano in mostra al Museo Archeologico di Reggio Calabria sani e salvi. I Bronzi di Riace infatti, oltre al “trattamento di bellezza”, hanno anche ricevuto garanzie per la loro incolumità in seguito ad eventuali terremoti. Grazie a una tecnologia messa a punto dall’Enea, le due statue possono dormire sonni tranquilli: le nuove basi su cui poggiano sono antisismiche e resistono a sollecitazioni orizzontali o verticali.

Laboratorio del Safod sulla Faglia di Sant’Andrea in California: www.earthscope.org/science/observatories//safod La rete di monitoraggio giapponese H-net beta: www.hinet.bosai.go.jp L’Ingv è molto attivo nel campo dell’informazione e divulgazione attraverso il blog: http://ingvterremoti.wordpress.com (dove ci sono anche i link a Youtube, Twitter e Facebook) e con il sito http://terremoti.ingv.it Mappa pericolosità sismica: www.mi.ingv.it/pericolosita-sismica Alto Tiberina Near Fault Observatory: http://taboo.rm.ingv.it Irpinia Seismic Network: http://isnet.amracenter.com

» COSTRUIRE: COME RESTARE IN PIEDI IN TRE MOSSE

• Isolare. Allontanare la casa dalla terra: è questa una delle principali strategie per rendere gli edifici resistenti alle scosse. Normalmente lo si fa inserendo del materiale elastico sotto le fondamenta. Un ingegnere giapponese, Youichi Sakamoto, ha pensato di ricorrere all’aria: quando i sensori posti alla base dell’edificio rivelano le scosse, un compressore d’aria si aziona facendo letteralmente levitare l’abitazione di circa tre centimetri. Finite le scosse, la costruzione torna nella posizione di partenza. • Smorzare. Un’altra soluzione è puntare sulla dissipazione energetica. Si tratta di inserire negli edifici alcune strutture capaci di attenuare l’impatto delle scosse, per esempio pistoni all’interno di cilindri immersi in fluidi che assorbono l’energia ricevuta. C’è anche chi ha pensato di riproporre in terra quanto accade sulla superficie dell’acqua quando viene lanciato un oggetto: l’energia si trasmette attraverso gli anelli sempre più grandi e più deboli. L’aspetto teorico della struttura è stato sviluppato da un team di matematici e pubblicato due anni fa sull’autorevole rivista Proceedings of the Royal Society. Nella pratica dovrebbe trattarsi di un telo di gomma composto da cerchi concentrici in grado di catturare, alla base di un edificio, l’energia sprigionata dalla terra per diffonderla nei paraggi in maniera attenuata. La struttura è stata testata per la prima volta l’anno scorso da un team francese dell’Istituto Fresnel di Marsiglia. • Controbilanciare. Sulla cima del grattacielo di Taipei a Taiwan (101 piani, 500 metri di altezza) campeggia una gigantesca sfera color oro che funziona come un pendolo. Quando l’edificio oscilla per effetto delle onde sismiche, il dispositivo comincia a muoversi in direzione opposta ammortizzando l’effetto dell’oscillazione. Dispositivi di questo tipo sono chiamati mass dampers (smorzatori inerziali) e si usano negli edifici molto alti anche per contrastare gli effetti di forti venti.

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INCHIESTA

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DISSESTO ITALIA

UN PAESE SEMPRE A RISCHIO [ DI ILARIA ROMANO ]

«A questo ritmo, nell’arco di poco più di 5 anni, rischiamo che altre 400.000 persone si sommino alle già 5.700.000 che vivono esposte al rischio di eventi climatici dannosi» [ SOPRA, A SINISTRA UN DRONE SUBACQUEO USATO DALL’INGV PER MONITORARE I LAGHI VULCANICI; A DESTRA, UNA STAZIONE

GPS MOBILE,

UNO STRUMENTO GEODETICO USATO PER MONITORARE LE DEFORMAZIONI DELLA CROSTA TERRESTRE.

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ran parte dell’Italia è a rischio idrogeologico. Secondo i dati raccolti da Legambiente, e nel rapporto Ance-Cresme, frane e alluvioni interessano due comuni su tre, circa l’82%, e le Regioni più minacciate sono Calabria, Umbria e Valle d’Aosta, insieme a Marche e Toscana. Sono oltre 5 milioni e 700mila le persone che vivono in luoghi potenzialmente pericolosi. Tra il 2001 e il 2013 la popolazione residente in queste zone è cresciuta in media del 5%, con punte dell’8,8% nel Nord Est, ed entro il 2020 si prevede un ulteriore incremento di questa percentuale: fra sei anni altre 400mila persone potrebbero essere esposte al rischio di eventi climatici dannosi. Questi processi di erosione non sono indipendenti dall’attività del-

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l’uomo, che spesso - in passato come oggi - contribuisce a rendere fragile e potenzialmente pericoloso il territorio. Abusivismo edilizio, disboscamento, agricoltura intensiva, abbandono delle aree montane e cementificazione selvaggia sono fattori di rischio per il mantenimento di un equilibrio, al Nord come al Sud. E se nel Meridione il problema principale resta l’edilizia incontrollata e senza una reale pianificazione che passi da uno studio attento delle aree di intervento, nel Centro Nord uno dei principali problemi è la gestione dei fiumi, che spesso si basa su infrastrutture rigide, escavazioni e cementificazioni degli alvei che non tengono conto delle caratteristiche del territorio. Per provare a capire le reali dimensioni di questi fenomeni, delle cause e delle conseguenze, e soprat-

tutto per proporre soluzioni, il gruppo di giornalisti indipendenti Next New Media, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, il Consiglio Nazionale degli Architetti, il Consiglio Nazionale dei Geologi e Legambiente, ha realizzato un’inchiesta multimediale attraverso i luoghi italiani simbolo del dissesto. Dissesto Italia è un lavoro imponente, disponibile on line all’indirizzo http://dissestoitalia.it, che mette insieme dati, testimonianze, esempi di buone pratiche e di situazioni da sanare, attraverso immagini, video e infografiche che spiegano il nostro territorio. «In questo lavoro abbiamo cercato di avere un approccio multidisciplinare, anche perché il dissesto riguarda territori, cittadini, amministrazioni, realtà economiche e sociali molto diverse - racconta Tiziana Guerrisi, giornalista di Next New Media che, insieme ai colleghi Andrea Battistuzzi e Lorenzo Cinque, ha girato l’Italia per l’inchiesta - e il fatto di aver collaborato con realtà così diverse fra loro è stato un grande vantaggio, perché ci ha permesso di guardare a dinamiche


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ECOSISTEMA A RISCHIO

LO STATO DEL TERRITORIO ITALIANO

I NUMERI DI ANCE - CRESME

L’ultimo rapporto di Legambiente, Ecosistema a rischio, traccia la mappa dell’urbanizzazione italiana in zone a rischio: in 1.109 comuni sono state costruite abitazioni in aree golenali, vicino agli alvei dei fiumi o in zone a rischio di frana, e nel 32% dei casi, in 439 comuni, su queste aree di pericolo insistono interi quartieri. In 779 comuni sono presenti fabbricati industriali, e in altri 242 scuole e ospedali tutti in zone di rischio. In 186 dei comuni campione, gli edifici potenzialmente in pericolo sono stati costruiti nell’arco degli ultimi dieci anni. Il 64% dei comuni esaminati dichiara di svolgere un’attività regolare di manutenzione dei corsi d’acqua e delle opere idrauliche, ma solo il 9% delle amministrazioni ha provveduto a ripristinare le aree naturali di espansione dei fiumi. Solo 68 comuni su 1.109 hanno fatto attività di rimboschimento di versanti montuosi e collinari a rischio frana, pari al 5% del campione.

Il rapporto Ance - Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociali e di Mercato per l’Edilizia e il Territorio) inquadra le aree in cui si sono verificate calamità naturali in Italia: le frane “censite” finora sono state 470mila, ed hanno interessato un territorio pari a 20mila kmq. Quelle che hanno provocato la maggior parte dei danni ai sistemi di trasporto, all’agricoltura e ai beni culturali sono state 56.600. Per quanto riguarda i terremoti, è stato accertato che negli ultimi trent’anni oltre 50 eventi hanno avuto una magnitudo superiore a 5, provocando vittime e danni al patrimonio. www.flickr.com/photos/ingv/

NUMERI FUORI CONTROLLO

«Nei comuni non c’è sempre una reale percezione del rischio, pur non mancando esempi di buone pratiche, come un progetto di sensibilizzazione e informazione a Messina» diverse grazie anche ad una serie di tavoli e studi già avviati». Qual è la prima cosa che emerge, lavorando ad un’inchiesta di questo tipo? Sicuramente che il problema è complesso e stratificato, perché riguarda non solo le condizioni naturali del territorio ma anche e soprattutto processi di urbanizzazione non sempre reversibili. Bisogna avere una visione d’insieme, e nel tempo. Capire come intervenire sul costruito nelle zone a rischio, dove e quando delocalizzare senza alimentare ulteriori spopolamenti di luoghi storici, come tanti dei bellissimi borghi che abbiamo nel nostro Paese e che spesso per mancanza di fondi e volontà perdono abitanti e dunque la possibilità di sopravvivere, anche culturalmente. Serve capire che spesso è la manutenzione ordinaria, e non quella straordinaria dell’emergenza, che può fare la differenza per la messa in sicurezza di un comune, di un quartiere, di una strada. In questi mesi abbiamo imparato ad osservare tanti segnali che possono essere indicativi di una situazione. Anche la

pulizia dei canali di scolo nelle aree Ma mentre cominciavano i lavourbane, che sembra una banalità, ri, la seconda alluvione ha fatto se non viene effettuata regolarprecipitare nuovamente la situamente può causare problemi enorzione. Da qui una riflessione: è mi durante episodi di forti piogsolo una questione di fondi o ange. E ci sono dati che parlano di che di come possano essere imun intensificarsi della portata depiegati nel migliore dei modi? Pergli eventi climatici. Quindi, non si ché se non si studia un approccio può fare a meno di pensarci. differente si finisce col ripetere gli Ci sono esempi di intervento stessi errori, mettendo in piedi un (o di mancato intervento) che piano di intervento perfettamenavete incontrato nel vostro te inutile perché vulnerabile semviaggio e che vi hanno colpito pre alle stesse calamità. particolarmente? Qual è la percezione del rischio Abbiamo dedicato una sezione che avete riscontrato? del webdoc ai Nei comuni beni culturali. E non sempre «Il quadro italiano è non a caso. piuttosto complesso: c’è una reale Penso agli scapercezione non si tratta solo vi di Metapondi condizioni naturali, dello stato to, dove due aldel territorio ma soprattutto luvioni a distane, dunque, di processi za di un mese e dei potenziadi urbanizzazione difficilmente mezzo l’una li rischi. A volreversibili» dall’altra, prima te manca il 7 e 8 ottobre una visione di e poi il Primo dicembre 2013, hanlungo periodo, la manutenzione no messo a rischio l’intera area ordinaria degli edifici e delle straarcheologica. In questo caso, code è ridotta o inesistente. E, in me ci ha confermato il sovrintenquest’ottica, una delle richieste dente, non ci sono stati problemi più urgenti che emerge è la dea ricevere i fondi per intervenire. roga al Patto di Stabilità, per po-

ter utilizzare fondi destinati agli interventi di sicurezza che, se messi in atto, non solo garantiscono l’incolumità dei cittadini, ma possono innescare un circolo virtuoso per le economie locali. Un’altra riflessione doverosa, ma che ha alimentato il dibattito solo di recente, è la sicurezza sui luoghi di lavoro. Perché quando si parla di edifici a rischio si pensa sempre alle case e alle scuole. Ma non dobbiamo dimenticare che ci sono fabbriche e uffici, dove spesso i rischi sono sottovalutati. Avete dedicato una sezione del webdoc alle possibili soluzioni. Ci sono esempi di buone pratiche già in atto? Mi viene in mente Messina, dove i geologi hanno realizzato un progetto con le scuole della provincia per insegnare ai ragazzi come reagire in situazioni di pericolo e, soprattutto, come comportarsi nel quotidiano per rispettare il territorio. Sono esempi che fanno ben sperare, perché quando si mettono in gioco competenze e passione e si coinvolgono le nuove generazioni si può avere fiducia nel futuro. MAGGIO 2014

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SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI VALERIO

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DALLE PROFONDITÀ DELLO SPAZIO

MARIA URRU ]

L’UNIVERSO TREMA: ADESSO LO SAPPIAMO «I ricercatori dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Boston hanno annunciato di aver scoperto il “marchio” lasciato sulla prima luce emessa poco dopo il Big Bang. Una scoperta che mette nuovamente al centro la Teoria della Relatività di Einstein»

A

ntartide. Ghiaccio a perdita d’occhio. Una sterminata e silenziosa landa di un bianco abbacinante. In mezzo a questo silenzio, la base statunitense Amundsen-Scott. Accanto, a poche decine di metri, svetta solitario il Bicep, il Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization, un telescopio ultrasensibile. Puntato verso le profondità dell’Universo, Bicep ha intercettato ciò che gli scienziati definiscono “polarizzazione primordiale B”. Un nome molto complesso per indicare i primi tremori di quel Big Bang che generò l’Universo, effetto della grande esplosione che circa 14 miliardi di anni fa diede il via ad un processo di espansione ancora attivo. Il segnale è molto più forte di quello che ci si aspettava, anche se Bicep ha solo rilevato la loro

“firma”: i ricercatori, infatti, hanno misurato “l’impronta” lasciata dalle onde gravitazionali sulla radiazione cosmica di fondo, ovvero quel che resta della prima luce dell’Universo formatasi circa 380.000 anni dopo il Big

Bang, quando il caldissimo e denso plasma che lo costituiva raffreddandosi formò atomi di idrogeno, liberando immense quantità di fotoni. Una conferma attesa da quasi quarant’anni, prima che Bicep s’im-

Einstein aveva ragione

Grande come una biglia

Le onde gravitazionali esistono davvero. Albert Einstein le aveva teorizzate con la sua Relatività generale, ma solo Bicep ha confermato l’esattezza della sua teoria. Quasi un secolo fa il fisico tedesco aveva previsto l’esistenza di queste perturbazioni, causate da fenomeni violenti come il Big Bang o l’esplosione delle supernove. Ma se per le supernovae la prova era giunta nel 1974, le onde legate al Big Bang non erano mai state rilevate sperimentalmente. La loro propagazione è simile a quella delle onde marine che finiscono per generare increspature sulla superficie dell’acqua in senso perpendicolare a quello di propagazione dell’onda stessa. Cambia solo la velocità: quelle gravitazionali viaggiano alla velocità della luce nello spazio-tempo, “increspandolo” e modificandone la geometria.

Secondo la teoria dell’inflazione, la materia ha cominciato ad espandersi in modo esponenziale dopo il Big Bang. Un esempio può aiutare a comprendere meglio: nel primo trilionesimo di trilionesimo di trilionesimo di secondo l’Universo è passato, ad una velocità maggiore della luce, dalla grandezza di un miliardesimo di protone a quella di una biglia.

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battesse nelle onde primordiali di energia gravitazionale, da quando cioè i due astrofisici Russell Alan Hulse e Joseph Hooton Taylor trovarono un’altra prova indiretta della loro esistenza. Nel 1974, sull’isola di Porto Rico, i due ricercatori registrarono grazie al radiotelescopio di Arecibo la traccia di alcune onde gravitazionali prodotte da una stella binaria. Vent’anni dopo, nel 1993, quella scoperta valse loro il premio Nobel. Tutto andrà verificato con ulteriori esperimenti, ma la scoperta appena fatta al Polo Sud s’incastra a perfezione con quest’ultima rilevazione: una prova schiacciante a favore della “teoria dell’inflazione cosmica”, la rapidissima espansione che l’Universo ebbe subito dopo il Big Bang. Addirittura più rapida della velocità della luce.


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Il Big Bang, di teoria in teoria

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el 1922 il cosmologo e matematico russo Aleksandr Aleksandrovich Fridman aveva già elaborato alcuni calcoli alla base della teoria del Big Bang: una soluzione alle equazioni di campo della Relatività Generale che descrivevano l’espandersi dell’Universo. Per sua sfortuna non solo scomparve prematuramente e senza conferme astronomiche, ma pubblicò tutto in tedesco, lingua assai poco letta in Francia e nei Paesi anglosassoni: le sue teorie finirono ben presto nel dimenticatoio. Nel 1927, Georges Lemaître, un fisico e sacerdote cattolico belga, sviluppa le equazioni del Big Bang indipendentemente da Fridman e ipotizza che le nebulose si allontanino a causa dell’espansione del cosmo. Ma nel 1931 va ben oltre e suggerisce che l’espansione del cosmo necessiti di una sua contrazione andando indietro nel tempo, fino alla totale concentrazione della sua massa in un singolo punto: è la teoria dell’atomo “primitivo”, prima del quale lo spazio e il tempo non esistono, un istante in cui la struttura spazio-temporale non compare ancora. Dopo la Seconda Guerra Mondiale sono due le teorie cosmologiche. La prima, quella dello “stato stazionario” di Fred Hoyle, prevede che nuova materia venga creata per compensare l’espansione di un Universo che approssimativamente è sempre lo stesso. La seconda è proprio quella di Lemaître, sviluppata però da George Gamow (insieme a Ralph Alpher e Robert Herman) con nuovi concetti e con la giusta “predizione” dell’esistenza della radiazione cosmica di fondo. Una curiosità: il termine “Big Bang” fu coniato in senso dispregiativo proprio da Fred Hoyle nel 1949 durante una trasmissione radio della BBC, mentre parlava sarcasticamente di “un Grosso Botto” all’origine di tutto.


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@VVISO AI NAVIGANTI

I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI

LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE

UN VERO AMICO [ COMPUTER ALLA PORTATA DI TUTTI ] Si chiama Eldy ed è il nuovo sistema operativo semplificato che consente di usare facilmente il computer. Navigare, spedire e-mail, chattare, visualizzare video, scrivere e stampare testi non sarà più un problema. Tutto in sei grandi pulsanti, ben visibili sullo schermo che semplificano le attività del Web. Il programma, del tutto gratuito e completamente in italiano, è disponibile per Windows, Linux, Mac, Tablet e Tv. Eldy è facile, intuitivo e adatto a tutti. Una proposta interessante che permette alle persone poco esperte o con difficoltà di essere attive e partecipi. Il contrasto cromatico rende lo schermo leggibile anche agli ipovedenti. L’installazione del programma non presenta alcuna difficoltà. >> www.eldy.org

CHECK UP ON-LINE

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[ OCCHI SOTTO CONTROLLO ]

AI CONCORSI ]

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Forse non vi riguarda direttamente ma potrebbe essere un suggerimento per un figlio, un nipote, un conoscente alle prese con la ricerca del lavoro. Il sito Concorsi.it è una guida puntuale e precisa dedicata ai concorsi in Italia. Permette di effettuare ricerche per zona geografica, amministrazione, area professionale e tipo di opportunità. >> www.concorsi.it

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ADDITIVI

[ INDIRIZZI DI POSTA A TEMPO ]

[ È BENE SAPERE ]

Curiosare in quel sito vi piace, ma compilare il form con la vostra e-mail personale per ricevere conferma della registrazione un po’ meno. Potrebbe essere l’inizio di una raffica di posta spam. In questi casi usate un indirizzo mail temporaneo, che si crea e si distrugge senza lasciare tracce. Una casella della durata di 10 minuti, durante i quali potrete ricevere e spedire messaggi. Non utilizzatela per informazioni importanti, perdereste tutto. >> 10minutemail.com

Un amico scherzando mi ha chiesto: «Sai perché si vive più a lungo? Per i conservanti che ingoiamo ogni giorno con i cibi». Scherzi a parte, avete idea di cosa siano quei numeri che compaiono nelle etichette delle confezioni alimentari? Dopo uno sguardo ai due siti che propongo vi chiederete: «Come è possibile che si viva così a lungo?». >> http://it.wikipedia.org/wiki/Additivi_alimentari >> www.ambientebio.it/i-16-additivi-alimentari-piu-pericolosi

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[ ATTUALITÀ DI

DANIELA FLORIDIA ]

Padri&Figli srl QUANDO L’AZIENDA HA FUTURO

«Molte aziende, passando di padre in figlio, svaniscono in breve, causa perdita di competitività e nuovi stili di vita. Ma se il passaggio è fatto di condivisione, il successo bussa alla porta»

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l legno, un materiale naturale, versatino ordinativi sempre crescenti sono quelli le, “antico”. Con il legno il nonno faceasiatici - Malesia, Singapore, Giappone -, va gli stuzzicadenti. A mano. Oggi StePaesi in cui la creatività e il gusto italiani fano e Andrea, i nipoti, lo utilizzano per sono particolarmente apprezzati. realizzare gadget e strumenti legati a ciò Quella dei fratelli Aschieri, che hanno sapuche esiste di più tecnologico e artificiale: to rilevare, riconvertire e rilanciare un’azienl’informatica e l’elettronida di famiglia, pur manteca. Partendo da una lavonendo alcuni elementi delrazione manuale, con il lela tradizione (nel loro caso la «La soluzione? gno realizzano - incredibimateria prima, il legno), non Mantenere le a dirsi - tastiere, cover è una storia isolata. È esemla tradizione, per gli smartphone, casse plare anche il caso dell’azienpur innovando. per l’amplificazione audio. da Palombini, raccontato da Sembra difficile, Secondo uno stile Made in Filippo nell’intervista, sebma non è impossibile» Italy, assolutamente glabene le statistiche ci dicano mour, tanto da organizzache nel passaggio di padre re la produzione in modo in figlio molte aziende “si da presentare, come nell’alta moda, delle perdono” nel giro di tre generazioni. collezioni semestrali. E da farli affacciare anLe cause possono essere le più diverse: dai che al settore degli accessori di abbigliacambiamenti radicali intervenuti in un demento, dai cappelli ai taschini delle maglietterminato settore che portano quella attite. I loro prodotti sono distribuiti in 100 nevità, così come era nata decenni prima, a gozi in Italia, ma i mercati dai quali hannon essere più economicamente redditizia,

alla perdita dei valori e delle motivazioni dei fondatori, sino al cambiamento degli stili di vita (alzarsi alle quattro per fare il pane o aspettare la consegna dei giornali, per chi è cresciuto fra mille comodità, non è facile), ma anche dei linguaggi o delle competenze che possono portare all’incomunicabilità fra generazioni. Non ultimo il fatto che, con l’aumentare della vita media, spesso chi guida l’azienda non voglia “mollare” il comando (nel 2010, secondo Infocamere, erano 297.636 gli imprenditori over 70, l’unica fascia d’età nella quale si sono registrati incrementi nel quinquennio precedente, a scapito di quelli tra 30/49 anni (-5,1%) e tra 50/69 anni (-0,1%) la- » MAGGIO 2014

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ilippo e Andrea hanno ereditato dal padre non solo un’azienda, ma una passione, uno spirito di intraprendenza non comune. L’azienda di famiglia - creata dal padre, già over 50 nel 1981 - nasce “agricola”, con un allevamento di mucche da latte. Ma, nel tempo, all’attività tradizionale si affianca quella della bioenergia, a cominciare dall’utilizzo dei reflui dell’allevamento per la produzione di biogas. Premiata alla Fiera di Cremona del Bioenergy 2012 per il biogas e la tutela del paesaggio, l’azienda è oggi tra le 100 eccellenze rurali nazionali per la sostenibilità ed ha appena ricevuto il Monito del Giardino (www.ilmonitodelgiardino.it), un premio assegnato per lo sforzo dell’imprenditore a investire in bioenergia nella sua attività corrente. Filippo, il maggiore dei due fratelli Palombini che ama ripetere l’antico proverbio del popolo Masai “La terra non la ereditiamo dai nostri genitori, ma la teniamo in prestito dai nostri figli”, ci ha raccontato il passaggio generazionale dell’azienda e la sua evolu-

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PADRI & FIGLI: DUE GENERAZIONI AL LAVORO

sciando alle nuove generazioni ruoli marginali. Al contrario, uno dei fattori che indubbiamente influiscono nella scelta di proseguire l’attività di famiglia è il coinvolgimento, la condivisione. Su queste basi sono nati dei veri e propri corsi, specializzazioni, master e non ultimo, una piattaforma digitale che con la logica del social network organizza fra appartenenti alla stessa famiglia, un “gruppo” virtuale dove sono messi in comune, discussi e condivisi, informazioni, idee, documenti e bilanci. Per dare a tutti, dal nonno al nipote, il senso di appartenenza ad un unico progetto. Una cosa diversa dal semplice dare per scontato che il futuro dei figli, a prescindere dalle loro inclinazioni e dai loro desideri, sia seguire pedissequamente le orme dei genitori.

OROVAL LA INOIZARENEG EUD :ILGIF & IRDAP

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PER LAVORO E PER PASSIONE SONO AFFARI DI FAMIGLIA

«Filippo e Andrea Palombini, dopo aver ereditato dal padre un’azienda agricola, hanno investito nel cambiamento. Oggi la Palombini è tra le cento eccellenze rurali italiane per la sostenibilità» zione. Una storia fatta di attaccamento alle origini, solide competenze, chiara ma fatalista visione del futuro, entusiasmo e praticità imprenditoriale. Ma, soprattutto, tanta condivisione. Filippo, come nasce in tuo padre, ingegnere, l’idea di creare un’azienda agricola? Mio padre era ingegnere costruttore. Proveniva da una famiglia di agricoltori e pastori dell’Amatriciano. Lui, nato con una grave malformazione fisica, grazie a suo fratello grande che lo fa studiare, si laurea in Ingegneria e ha sempre vissuto, tranne l’infanzia, a Roma. Nel cuore gli rimane il de-

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siderio di fare l’agricoltore. Nel 1981, a 55 anni, decide di cambiare vita e di fare quello che gli piace. E fa la prima scelta fondamentale: coinvolgere i figli. Ci dice: «Io ho dei soldi: o mi compro una barca a vela o un pezzo di terra». Ci porta al porto di Napoli a vedere un veliero, e poi a Mazzano Romano a vedere un brullo appezzamento di terra dove c’era solo una cava in disuso. Io e mio fratello (all’epoca 19 e 17 anni), dopo un paio di notti sofferte a parlare tra noi, decidiamo per la terra, sapendo che gli faceva più piacere. Così è nata l’Azienda agricola “Palombini Fi-

lippo e Andrea”, poiché papà intestò direttamente tutto a noi. Quindi, una scelta dovuta alle origini di tuo padre, ma condivisa da te e Andrea. Cosa è cambiato da allora? Dal 1981 al 1992/1993 papà conduce l’azienda, che nel frattempo raggiunge i 55 ettari, le prime due stalle, il primo nucleo di casa, e inizia l’allevamento di mucche da latte. Noi, invece, andiamo all’università, ci laureiamo in Ingegneria e iniziamo le prime esperienze di lavoro senza limiti e senza condizionamenti. Io, in particolare, ho anche vissuto un anno a Cambridge, in Inghilterra, per il Ph.D (Doctor of Philosophy, un titolo accademico Post Lauream). Così l’azienda per noi è un di più, la viviamo con gioia, per fare esperienza, ma senza l’ossessione di “doverla seguire”. All’inizio degli Anni ’90 anche io e Andrea cominciamo ad affacciarci con maggiore insistenza entrando nel capitale e nella gestione della Centrale del Latte di Nepi. Tutti e tre avviamo lo sviluppo vero e proprio, anche perché papà si sente protetto e può ve-


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[ IN QUESTE IMMAGINI, ALCUNI SCORCI DELL’AZIENDA AGRICOLA PALOMBINI; IN ALTO, I DUE TITOLARI

ANDREA (A SINISTRA) E FILIPPO. ]

dere un futuro. Raggiungiamo così le oltre 150 vacche in mungitura e costruiamo quasi tutte le strutture oggi esistenti. Man mano papà, per via del suo stato di salute, segue l’evolversi delle cose, dispensa consigli ma ci lascia il passo. A quel punto è prevalsa la continuità o il cambiamento? Nel 2008, io e Andrea siamo ormai imprenditori agricoli a tutti gli effetti: le previsioni di mercato e in genere sull’Italia non sono positive, l’azienda è grande ma non a sufficienza, i figli sono piccoli. Dobbiamo prendere una decisione: ci crediamo o no? Se sì, occorre fare qualcosa. Se no, è meglio chiudere. Se si vuole non solo crescere ma anche soltanto sopravvivere, è il momento di investire in tecnologia e competitività. Il nascente mondo della green economy ci dà lo spunto. È evidente che il no-

(Dati Infocamere)

stro punto di forza è l’essere contemporaneamente ingegneri, agricoltori e imprenditori. Studiamo, ci documentiamo, visitiamo il Nord, ci imbattiamo nei primi impianti di biogas, intravediamo la svolta e ordiniamo l’impianto per telefono durante il viaggio di ritorno. Con entusiasmo e senza paura. E pensare che nel 1983, nella preistoria, mio padre si fece fare un preventivo da una ditta tedesca per un impiantino per l’estrazione del metano dalle feci dei bovini. Costava, ricordo, 100 milioni di lire. Non se ne fece nulla perché era troppo presto, ma l’idea c’era... Papà, da ingegnere, già all’epoca si chiese cosa fare con tutto quel letame! E l’idea deve essere rimasta anche a noi. Infatti, da un lato, ci siamo spinti al massimo sulla bioenergia: impianto di biogas (nel 2009, il primo del Lazio e tra i primi 20 in Ita-

lia), impianto fotovoltaico (sulle coperture delle stalle in sostituzione dell’eternit), teleriscaldamento aziendale (uso del calore di recupero nelle stalle, ma anche per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria, riscaldamento della piscina compreso). Dall’altro, il core business è rimasto l’attività di produzione di latte, che beneficia non solo della nuova situazione patrimoniale e reddituale dell’azienda, ma anche e soprattutto delle prospettive dell’attività e del nuovo collocamento sul mercato. Ed ecco che gli ettari di proprietà diventano 140, si rinnovano il parco macchine e le strutture, le vacche in lattazione diventano 250, si passa da 7 a 13 operai a tempo indeterminato, si investe in genetica, si fa uso del trasferimento di embrioni, ecc. Quindi l’impronta ambientale nasce come un’opportunità imprenditoriale: ma gli effetti positivi non sono di poco conto... È vero, la produzione di bioenergia, oltre che allo sviluppo dell’azienda, ha influito in maniera determinante sugli aspetti della sostenibilità ambientale di una attività che, per propria natura, è una fonte riconosciuta di inquinamento. Oggi la nostra azienda è stata giudicata (sono va-

297.636

- 5,1%

Tanti erano gli imprenditori over 70 in Italia nel 2010, unico segmento di età in aumento nel settore.

Il calo dei titolari d’azienda con un’età tra i 30 e i 49 anni, mentre tra i 50 e i 69 anni è stato solo dello 0,1%. (Dati Infocamere)

lutazioni fatte da tecnici dell’Enea e delle Università) come un’attività a impatto sostanzialmente nullo. Si autoproduce con fonte rinnovabile tutto il fabbisogno di energia elettrica e calore, riduce gli effetti della gestione dei reflui, sostituisce parte della concimazione di sintesi con concimazione organica e cede alla rete un quantitativo di energia elettrica tramite il biogas, che consente un risparmio di tonnellate equivalenti di petrolio maggiore di quanto ancora utilizzato per il gasolio agricolo e per i trasporti. Il vostro impegno è lasciare alle nuove generazioni un’impresa sana economicamente e sostenibile dal punto di vista ambientale. Cosa vi aspettate dai vostri figli? Mio fratello ha due figlie di 19 e 17 anni, io un maschio di 11. Volendo proseguire sulla strada tracciata, è nostro obiettivo cercare di coinvolgere i ragazzi come è stato fatto con noi, senza condizionamenti. Lo spunto lo prendiamo dalla visibilità oggi raggiunta, in particolare per questa combinazione tra attività tradizionale e bioenergia. Da tempo accogliamo visite guidate di studenti, specializzandi universitari e di centri di ricerca, operatori del settore, tecnici, istituzioni nazionali e straniere ecc. Stiamo facendo diventare questa attività “istituzionale”, cioè abbiamo chiesto e ottenuto di trasformarla in fattoria didattica, per la quale stiamo anche attrezzando una aula per le scuole. Da qui vorremmo che partissero i ragazzi. Con la speranza di non rientrare nel canovaccio noto, visto e rivisto, delle aziende familiari (la prima generazione la fa, la seconda la mantiene e la terza se la mangia!). È ancora presto per fare previsioni, ma credo che la strada individuata possa rappresentare uno stimolo e una prospettiva per i ragazzi (la nipote grande sta scegliendo l’università e sembra voglia fare Agraria). Di sicuro non lo porremo mai come vincolo, affinché possano fare una scelta graduale e serena. E... poi si vedrà. Se il futuro fosse tutto scritto non varrebbe la pena andarlo a scoprire! MAGGIO 2014

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Traslocare,

Vicini,

Desiderio

ristrutturare casa, condividere informazioni: magari nei gruppi c’è qualcuno che può aiutarci.

ma a volte troppo lontani. Le Social Street invertono la tendenza nei rapporti di vicinato.

di ritrovarsi, per condividere. All’iniziale diffidenza spesso subentra una maggiore partecipazione.

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[ ATTUALITÀ DI ROMINA

VINCI ]

SOCIAL STREET, DAL COMPUTER AL PIANEROTTOLO DI CASA «Se pensate che i Social Network ci stiano conducendo all’isolamento e all’abbandono dei rapporti umani, vi sbagliate. C’è chi li usa non tanto per colmare distanze di chilometri ma di metri, fondando gruppi legati alla strada in cui si abita per conoscersi, promuovere iniziative, aiutarsi, cooperare. È il fenomeno delle Social Street»

P

assare dal virtuale al reale, utilizzando i Social Network per colmare le distanze. Non di Continenti, bensì metri, una manciata di metri, quelli che ci separano dal vicino di casa. È questa la rivoluzione delle Social Street, l’ultimo fenomeno che si è sviluppato in Internet ma si è realizzato in strada. Partito proprio da quelle grandi città nelle quali ormai si vive da perfetti sconosciuti, anche sullo stesso pianerottolo, questo desiderio di tornare a sentirsi parte di una comunità reale e vicina sta prendendo sempre più piede nella nostra Penisola. L’idea, apparentemente banale, è venuta a Federico Bastiani, un giornalista che da Lucca si è trasferito a Bologna, non troppo lontano da Piazza Maggiore: «Volevo costruire dei rapporti di fiducia, ma lavorando tutto il giorno e non frequentando né palestre né corsi, come potevo fare?». Federico cercava amici per sé e anche per suo figlio: «A volte sentivo altri bambini piangere dalle finestre, come fare per avvicinarli?». Così Federico ha aperto su Facebook il gruppo Residen-

ti in Via Fondazza e ha sparso nel quartiere un po’ di volantini, invitando tutti i vicini ad iscriversi. La risposta è stata celere ed immediata, tanto che in pochissimo tempo Via Fondazza è diventata un esempio da seguire ed imitare. «In una strada di duemila persone oggi novecento sono

«Parte da Internet ma è sulla strada che si realizza la Social Street che, intanto, cresce a vista d’occhio» iscritte al gruppo», racconta soddisfatto Federico. C’è chi ha chiesto aiuto per un trasloco o una ristrutturazione, chi ha trovato vicini disposti a condividere la rete internet, chi si è proposto come baby sitter o tuttofare, chi è venuto a conoscenza di sconti e offerte particolari nel quartiere e tante altre informazioni utili da condividere. Ma non solo a Bologna, la “Socialstreetmania” è dilagata a macchia d’olio, tanto che su www.socialstreet.it sono mappate le “strade sociali” spar-

Mettere

A Bologna,

a disposizione le proprie competenze: anche questo offrono le Social Street.

lo scorso febbraio si è svolta la mostra I volti di Via Fondazza con l’intento di creare una memoria storica di quartiere.

se sullo Stivale. Ogni strada ha un suo gruppo chiuso su Facebook, un punto d’incontro virtuale che fa da ponte ad una socialità finalmente ritrovata. I numeri che questo fenomeno ha generato in pochissimi mesi (basti pensare che il gruppo Via Fondazza è stato aperto nel Settembre 2013), la dicono lunga sulla sua enorme potenzialità: 8.000 persone e 180 Social Street che, oggi, con il motto “Dal virtuale al reale”, stanno riuscendo a scardinare il muro di quel mondo parallelo generato dallo schermo di un computer o di uno smartphone. Certo che la diffidenza rimane un macigno grande da abbattere, ma la barriere pian piano cadono, anche nelle grandi metropoli. A Milano, ad esempio, il gruppo Residenti in Via Maiocchi conta oggi oltre 700 membri. C’è molto fermento sulla loro bacheca virtuale: chi cerca un professore per ripetizioni, chi ha bisogno di un dentista, chi si accorda per condividere l’abbonamento a Internet e spendere meno, facendo sharing (condivisione) con il pianerottolo, chi organizza gruppi per fare jogging al parco in compagnia. «L’idea è che ognuno si organizzi per nuclei di interessi, c’è un forte desiderio di ricreare una comunità, la gente ha voglia di fare cose e di farle insieme ai suoi vicini di casa», spiega l’ideatrice del gruppo, Lucia Maroni. Anche la Capitale non si è mostrata immune a questo welfare alternativo. «Per far sì che il gruppo funzioni è indispensabile tornare a vivere il quartiere in strada, e non limitarsi ad osservarlo dalla finestra della propria camera», rac- » MAGGIO 2014

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TEERTS LAICOS ID OLLEDOM OMIRP LI ,AZZADNOF AIV

conta Annamaria Pompili, 30 anni, consulente di comunicazione a capo della Social Street Via Gattamelata, nella periferia est di Roma. Certo, il passaggio dal virtuale al reale non è affatto scontato, come dimostra il gruppo Residenti in Piazza San Giovanni Laterano: su Facebook più di un centinaio seguono le dinamiche del quartiere, ma alle iniziative reali coloro che si presentano, si contano sulle dita di una mano: «Il primo evento è stata una pulizia “simbolica” della nostra via Boiardo, ed eravamo soltanto in tre armati di scopa, guanti e porta immondizia», racconta Chiara Segrado, 38 anni, friuliana trapiantata a Roma da sette anni. Un’altra iniziativa è stata la visita ad una mensa per i poveri che si trova sulla stessa strada. Ha partecipato anche la signora Fulvia: «Ottimo risultato - scrive sul gruppo - visto che abito in questa via da 27 anni e non ci ero mai entrata. E ho conosciuto Giovanna, Chiara, Mirko, Cecilia e una vicina di Giovanna. Anche questo è un ottimo risultato: abitiamo tutti nel raggio di 200 metri e non ci eravamo mai incontrati. Abbiamo scoperto di avere tante cose in comune. Ad majora, dunque». Ad majora!

VIA FONDAZZA, IL PRIMO MODELLO DI SOCIAL STREET

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DA VIA FONDAZZA ALLA CONQUISTA DEL MONDO «Luigi Nardacchione, a Bologna, è uno dei fondatori della Social Street di Via Fondazza. Un’idea semplice che ha finito per varcare i confini nazionali»

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uigi Nardacchione è uno dei fondatori del gruppo Via Fondazza, il primo modello di Social Street al mondo. Avreste mai immaginato un successo di tale portata? Assolutamente no, ma nell’aria c’era troppa richiesta di socialità e siamo riusciti a raccoglierla. Perché il paradigma sperimentato a Via Fondazza è diventato così popolare? Anzitutto non siamo partiti da una teoria, ma dalla pratica. Il gruppo è nato da una

necessità concreta: il bisogno di avere dei vicini disposti ad aiutarsi tra loro. Volevamo superare quell’incapacità di salutare il nostro dirimpettaio di casa. Ognuno di noi ha così deciso di investire un po’ del suo tempo nella conoscenza delle persone che abitavano nella stessa strada, ed in questo modo siamo riusciti a ribaltare il paradigma alla base dei social network, che per una volta non sono serviti per conoscere persone lontane bensì vicine. Via Fondazza sta varcan-

do anche i confini nazionali, vero? Sì, sono nate Social Street a Lisbona, a Santiago del Cile, a Rio de Janeiro, in Croazia e persino in Nuova Zelanda. Qual è la formula magica? Ci siamo appropriati del quartiere, siamo riusciti a creare un senso di appartenenza territoriale, capace di andare oltre le differenze di classe sociale, oltre la fede calcistica o il credo politico. Qui non ci sono italiani o extracomunitari, siamo tutti “Fondazziani”!


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ALCUNE INIZIATIVE DA NORD A SUD

What a wonderful world

}

BOLOGNA - RITRATTI DI QUARTIERE Si è svolta dal 15 al 28 febbraio scorso la mostra I Volti di Via Fondazza, realizzata in collaborazione con Leica Camera Italia. L’intento era quello di creare una memoria storica del quartiere, ma anche un’opportunità di incontro tra tutti gli abitanti. Per realizzare quest’iniziativa nel Dicembre 2013 sono stati realizzati due shooting (scatti) fotografici in strada, e tutti i residenti sono stati invitati a farsi ritrarre. Italiani, arabi, africani, sguardi accesi, vivi, stanchi… i “Fondazziani” non si son fatti pregare e son accorsi numerosi per mettersi in posa. Una mostra on the road, che è stata in grado di abbattere molte barriere.

FINALE LIGURE (SAVONA) - TRASLOCO “SOCIAL” Lara doveva traslocare nel centro di Finale Ligure, così ha deciso di chiedere aiuto ai suoi vicini. L’appuntamento era alle 19.30. Solo tre si presentano in orario, ma non si danno per vinti ed iniziano a caricare gli scatoloni più leggeri. Poi man mano il gruppo cresce, formando una catena di persone che, dall’ultimo piano, si passano i carichi di man in mano. Quando ormai il furgoncino Ape è completo, Maurizio si mette alla guida ed ecco il primo viaggio davanti alla nuova casa. Al termine dell’impresa tutti sono stanchi, ma felici. Si stappano le bottiglie, accompagnando il brindisi con la focaccia cucinata da Elena.

TRICASE (LECCE) - TURISTI DEL QUARTIERE Mettere a disposizione le proprie competenze a beneficio degli altri: questo il messaggio delle Social Street, che i cittadini del centro storico di Tricase hanno colto pienamente. All’interno del gruppo, infatti, due ragazzi che lavorano come guide turistiche si sono “offerti” ai loro vicini di casa. È nato così un Social Street Tour e gli abitanti hanno potuto vedere, forse per la prima volta, il quartiere con occhi diversi, conoscendo le informazioni storiche e artistiche dei palazzi e delle chiese che da sempre facevano parte della loro quotidianità, ma che non avevano mai conosciuto davvero.

MILANO - CASE APERTE Via Maiocchi è una strada talmente social che i vicini condividono il divano con i propri dirimpettai. Lo scorso 9 febbraio, infatti, una dozzina di persone generose ha aperto le porte di casa, per tutto il giorno, per conoscere e passare del tempo insieme a vicini sconosciuti. Tantissime le iniziative organizzate: un brunch che si è prolungato fino alla merenda; workshop di pittura per bambini; gara di playstation; riscoperta anche un’insolita gara: La crostata del vicino è sempre più buona! Sono state una cinquantina le persone coinvolte, ed ora tutti al lavoro per la prossima sfida: con la bella stagione realizzare una grande tavolata in strada.

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GIOVANNA DALL’ONGARO ]

SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI

[ NEL NOSTRO PAESE I MEDICINALI

CANNABIS: QUALCOSA STA CAMBIANDO «Attenua i dolori neuropatici, combatte la nausea e aiuta i pazienti affetti da malattie neurologiche. Oramai la cannabis terapeutica non è più un tabù neanche in Italia, dove è in aumento il numero delle Regioni che ne regolamentano l’uso. Ma come si somministra e a cosa serve?»

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ue anni fa la Toscana fece da apripista. Seguirono poi la Liguria, le Marche, il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, il Veneto e l’Abruzzo. L’ultima ad unirsi alla lista, il 27 marzo, è stata la Sicilia. Si tratta delle Regioni che hanno scelto di regolamentare, ognuna a modo proprio, l’uso terapeutico della cannabis. Diciamolo subito: nessuna di queste amministrazioni ha sfidato le leggi nazionali con scelte trasgressive. L’impiego in medicina della “famigerata” pianta è già previsto da una legge del 2006 e da un successivo decreto ministeriale (il n. 98, del 28 aprile 2007) firmato dall’allora ministro della Salute, Livia Turco, con il quale il THC (tetraidrocannabinolo), il principio attivo più importante della cannabis, entrava di diritto tra le sostanze utilizzabili come farmaci accan-

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A BASE DI CANNABIS SONO STATI INTRODOTTI TRA LE SOSTANZE FARMACOLOGICHE UTILIZZATE A FINI TERAPEUTICI PER ALCUNE PATOLOGIE. IL PRESUPPOSTO PER UTILIZZARLI, PERÒ, È DATO DALLA DIMOSTRATA INEFFICACIA DI ALTRI FARMACI. NELLA PAGINA ACCANTO, IL PROFESSOR GIOVANNI AMBROSETTO. ]

to, per esempio, ai barbiturici. Le indicazioni che il Ministero della Salute fornisce riguardo alle sostanze stupefacenti sono molto chiare: nella Tabella I vengono elencate quelle che sono oggetto di abuso, mentre nella Tabella II quelle che “hanno attività farmacologica e pertanto sono usate in terapia”. Ebbene l’ingresso di “medicinali di origine vegetale a base di cannabis” in Tabella II, ha dato il via libera all’uso terapeutico della cannabis. Ad una condizione, però: che gli altri farmaci si dimostrino inefficaci. Nell’ambito di questo quadro normativo le Regioni possono fare alcune scelte in autonomia: decidere quali sono le patologie curabili con i cannabinoidi, stabilire gli eventuali rimborsi per i farmaci ed indicare chi è autorizzato a prescriverli. Nel caso della legge abruzzese, per esempio, è


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L’uso medico del principio attivo della cannabis era già previsto da una legge del 2006 e da un decreto ministeriale del 2007

previsto che “i medicinali cannabinoidi possono essere prescritti, con oneri a carico del Sistema Sanitario Regionale, da medici specialisti del SSR e da medici di medicina generale del SSR, sulla base di un piano terapeutico redatto dal medico specialista”. Alla luce di quanto detto sembra che nel nostro Paese, almeno sulla carta, l’uso terapeutico della cannabis sia ufficialmente accettato. E se persino un convinto proibizionista come il senatore Carlo Giovanardi (NCD) ha salutato favorevolmente la legge abruzzese, commentando che «è assolutamente corretta perché in Italia è legale l’uso terapeutico dei cannabinoidi», c’è da chiedersi come mai non si riesca ancora ad affrontare l’argomento senza tirare in ballo pregiudizi ideologici. «È la disinformazione a impedire una discussione aperta», sostiene Giovanni Am-

brosetto, professore di Neurologia dell’Università di Bologna. E proprio a lui abbiamo chiesto di spiegarci come viene impiegata la cannabis in medicina. Professor Ambrosetto, facciamo subito chiarezza: cosa si intende quando si parla di cannabis terapeutica? Con questo termine indichiamo le proprietà farmacologiche della pianta Cannabis sativa che sono presenti in alcuni specifici medicinali. Curarsi con i cannabinoidi non vuol dire fumare gli spinelli. Quali sono le proprietà della pianta che la rendono interessante da un punto di vista medico? Gli effetti terapeutici della pianta sono dati da alcuni suoi componenti, i cannabinoidi. I farmaci in circolazione oggi ne contengono principalmente due: il principio attivo principale, che è

il THC (delta 9-tetraidrocannabinolo), e il CBD (cannabidiolo). La percentuale dell’uno o dell’altro varia a seconda del farmaco. Come si fanno a ottenere i farmaci con le giuste percentuali di principi attivi? I farmaci si ricavano dalla coltivazione delle piante geneticamente modificate tali da possedere contenuti predeterminati di cannabinoidi. Tra i farmaci in commercio vi è il Sativex che possiede le stesse percentuali di THC e CBD, il Bedrocan che invece contiene dosi più elevate di

THC rispetto al CBD, o il Bediol che ha percentuali di CBD maggiori rispetto al THC. Tutti questi farmaci vengono somministrati per vaporizzazione, come il Bedrocan e Bediol, o per spray orale, come il Sativex. Non è prevista l’assunzione sotto forma di sigarette. Per quali patologie sono indicati i farmaci derivati dalla cannabis? Già da molti anni negli Stati Uniti sono note le proprietà del THC per contrastare gli effetti collaterali del- » SEGUE A PAG. 39

«I farmaci in circolazione contengono due tipi di cannabinoidi: il THC (delta 9-tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo)» MAGGIO 2014

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«In Italia, la cannabis terapeutica è usata principalmente per trattare il dolore oncologico-neuropatico e gli spasmi della sclerosi multipla»

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LA CANNABIS NEL MONDO

URUGUAY Il 10 dicembre 2013 il governo ha approvato la legge che regola la produzione, la vendita e il consumo di cannabis: così l’Uruguay è diventato il primo Paese al mondo a legalizzare la cannabis per scopi medici, industriali e ricreativi.

}

MARIJUANA TERAPEUTICA

SOCIETÀ

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«Nel 2013 l’Uruguay è stato il primo Paese a “sdoganarla” per l’uso medico, industriale e ricreativo. La California, nel 1996, ha fatto da apripista - a scopo terapeutico - negli Usa. E in Europa?»

COLORADO Dal 1° gennaio 2014 il Colorado ha legalizzato il consumo e la vendita di marijuana anche a fini ricreativi. Ma ci sono alcune regole da rispettare. L’età minima: 21 anni. La dose massima: 28 grammi alla volta. I luoghi dove si acquista: negozi con licenza di vendita. I luoghi dove si consuma: non si può fumare “apertamente e pubblicamente”.

FRANCIA Nel luglio 2013 Parigi ha consentito la produzione, il trasporto, la vendita e l’uso di farmaci contenenti derivati della cannabis. E nel gennaio 2014 è stato approvato l’uso del Sativex che sarà in vendita dal 2015. L’uso ricreativo in Francia è invece punito con una delle leggi più severe dell’Unione europea.

Legale

Illegale

Illegale ma depenalizzata

Nessun dato

Illegale ma tollerata

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USA In California la legalizzazione della marijuana a uso terapeutico è avvenuta nel 1996, facendo in tal modo da apripista a circa venti altri Stati dove è permesso curarsi con farmaci cannabinoidi.


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GERMANIA L’uso terapeutico della cannabis non è molto diffuso. Al momento sono poche decine i pazienti che nel Paese possono curarsi con la cannabis. ISRAELE Fin dall’inizio degli anni Novanta Israele ha avviato un vasto progetto di ricerca sotto il diretto controllo del Ministero della Salute con oltre 13.000 pazienti regolarmente registrati. Recentemente il Ministero della Salute israeliano ha reso nota l’intenzione di ampliare la possibilità di prescrivere marijuana per la cura dei malati di cancro che devono sottoporsi alla chemioterapia. PAESI BASSI (OLANDA) Fin dal 2003 le farmacie olandesi consentono l’acquisto dietro prescrizione medica di cannabis terapeutica, oltre che di farmaci derivati dalla cannabis (Sativex e Dronabinol), e dal 2007 esistono farmacie specializzate. REGNO UNITO Già nel 1999 una raccomandazione della Camera dei Lord chiedeva di rendere disponibile l’uso della cannabis terapeutica su prescrizione medica. Ma solo nel 2013 Londra ha inserito il Sativex nella IV Tabella del UK Drugs Act rendendo così il farmaco disponibile sul mercato inglese, sebbene sia difficile da reperire e molto costoso.

REPUBBLICA CECA Dal 1° aprile 2013 è stato introdotto l’uso terapeutico della cannabis - direttamente in farmacia e dietro prescrizione medica - anche se le spese sostenute non sono coperte dalle assicurazioni. SPAGNA Nel 2005 la Catalogna è stata la prima regione spagnola a lanciare un proprio progetto pilota per l’uso terapeutico del Sativex, che coinvolgeva circa 600 pazienti malati di cancro o di sclerosi multipla che non rispondevano ad altre terapie. ITALIA Il 12 febbraio 2014 la Legge Fini-Giovanardi è stata dichiarata incostituzionale. Torna, quindi, in vigore la precedente Legge Iervolino-Vassalli che prevedeva una maggiore distinzione tra droghe leggere e pesanti. L’impianto proibizionista è comunque mantenuto: la marijuana per uso ricreativo è illegale, ma la quantità per uso personale è depenalizzata. È invece lecito l’uso terapeutico, nel caso in cui altri farmaci si siano rivelati inefficaci e solo per alcune patologie. È vietato coltivare la pianta, anche se per uso medico. Fonte: Le Monde e Radicali.it

» SEGUE DA PAG. 37 la chemiote- co farmaco cannabinoide registrato in Italia. Mentre il Bedrorapia, come la nausea e il vomican, il Bediol e gli altri vengono to. Con il passare del tempo alimportati dall’Olanda, attivantri studi hanno evidenziato l’effido la procedura prevista dal Micacia dei cannabinoidi per il tratnistero della Salute. Nel nostro tamento del dolore oncologicoPaese non è permesso coltivare neuropatico e negli spasmi dolola cannabis neppure a scopo terosi della sclerosi multipla. Ed è in rapeutico. È all’esame del Parquesto ambito che la cannabis lamento un disegno di legge terapeutica viene principalmente per consentire le coltivazioni delutilizzata nel nostro Paese, anla pianta per usi medici in istiche se a mio avviso si tratta di un tuti farmaceutici specializzati. utilizzo un po’ restrittivo. Può spiegarci il meccanismo di Perché? In quali altri casi poazione dei farmaci a base di trebbe rivelarsi utile? cannabinoidi? Mantengono Esistono evidenze scientifiche di lo stesso effetto psicotropo una sua efficacia nel trattamendell’erba che viene fumata? to dell’epilessia, per esempio, o Il meccanismo è di patologie uguale a quello neurologiche di tante altre come la sin«I farmaci molecole che si drome di Gilsi ricavano assumono freles de la Touda piante quentemente. I rette (o malatmodificate cannabinoidi si tia dei tic) o geneticamente legano a specinella stimolaper produrre fici recettori del zione dell’apquantità sistema endopetito nei mapredeterminate cannabinoide, lati di Aids. di cannabinoidi» provocando Per quali pal’inibizione del tologie, inrilascio di alcuni vece, non neurotrasmettitori. Anche gli efsono ancora accertati i befetti collaterali psichici - sonnonefici? lenza, sedazione, leggera conGli effetti antitumorali di alcuni fusione mentale - sono equivacannabinoidi sembrerebbero prolenti a quelli, per esempio, delmettenti, ma si tratta per ora di le benzodiazepine contenute in risultati ottenuti in laboratorio su psicofarmaci come gli ansioliticavie o colture cellulari. L’especi. Tra l’altro le modalità di somrienza sull’uomo è ancora tropministrazione per vaporizzaziopo scarsa per essere certi dell’efne e le dosi indicate per la terafetto positivo e bisognerà aspetpia attenuano molto l’effetto tare nuove sperimentazioni per psicoattivo. Purtroppo, i farmaavere un quadro più chiaro. ci a base di cannabis sono vittiCome si accede ai farmaci in me di un pregiudizio diffuso che Italia? impedisce di considerarli alla streNel nostro Paese la procedura è gua di altre medicine e che proun po’ confusa e ogni Regione voca una chiusura verso ulterioha le sue regole. Il Sativex sotri sperimentazioni. to forma di spray orale è l’uniMAGGIO 2014

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64%

4,8 milioni circa

Il tasso di occupazione nel segmento delle donne fra i 25 e i 44 anni impegnate nell’assistenza (Dati Istat).

Gli over 85 che lamentano di avere un problema o una malattia cronici (Dati Eurostat 2013).

saranno i disabili in Italia nel 2020, rispetto all’intera popolazione

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(Dati M. Lavoro e P. Sociali 2011).


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[ ATTUALITÀ DI

ANNA MARIA MELLONI ]

PER FORZA O PER AMORE: quando L’ASSISTENZA È UN FATTO PRIVATO «Oltre 3 milioni di persone in Italia si prendono cura di un proprio familiare anziano, disabile o malato. Una situazione che vede in prima linea soprattutto donne, nel tentativo di conciliare questo impegno con tutti gli altri ruoli di madri, mogli e lavoratrici. A lungo andare fatica e stress, nonché un inevitabile condizionamento della propria vita privata, bussano alla porta di chi sostiene tutto il peso. Consigli e strategie per “riprendersi” la propria vita»

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er forza o per amore 3,3 milioni di persone in Italia assistono un anziano, un disabile o un adulto malato. Secondo i dati Istat 2010, si tratta prevalentemente di donne che cercano di conciliare l’impegno nella cura con gli altri ruoli ricoperti: madre, moglie e lavoratrice. Se fino alla fine degli anni Cinquanta all’assistenza dell’anziano in difficoltà poteva contribuire l’intera comunità parentale, nei nuclei familiari di oggi, meno correlati e composti da un numero minore di membri, l’assistenza è divenuta un “fatto privato”. Gli appartenenti alla cosiddetta “generazione sandwich”, spesso sono contempo-

Entro il 2050 gli anziani bisognosi di assistenza passeranno, nel mondo, da 101 a 277 milioni circa.

raneamente impegnati nell’assistenza di un genitore anziano e nell’accudimento di un figlio. La radicale riduzione delle risorse a disposizione delle famiglie per assistere i propri anziani, induce elevati livelli di stress, soprattutto nel caregiver, il familiare che si cura di un parente non autosufficiente. Tra le persone che si occupano della cura di un anziano o un disabile c’è un minor livello di occupazione rispetto a coloro che non hanno questo tipo di responsabilità. Le differenze più rilevanti si registrano per le donne tra i 25 e i 44 anni, che si prendono cura di un adulto o di un anziano, per le quali il tasso di occupazione è di circa otto punti percentuali inferiore a quello del resto della popolazione. Oltre un milione di individui inattivi che hanno responsabilità di cura lavorerebbe, se potesse ridurre il »

CHI SONO I CAREGIVER La letteratura anglosassone con questo termine definisce “colui che presta le cure”. Il caregiver informale può essere il figlio, il coniuge o, più raramente, un altro familiare o amico. Il caregiver formale è, invece, un professionista. Il caregiver informale è la persona che all’interno della famiglia si assume in modo principale il compito di cura e di assistenza del congiunto malato. Il tempo dedicato dal caregiver all’attività assistenziale può raggiungere o superare il tempo normalmente dedicato a una giornata lavorativa. Questo comporta che spesso la funzione di caregiver diventi incompatibile con un’attività lavorativa.

ALCUNI DATI SUL “BISOGNO” DI ASSISTENZA La metà dei cittadini di età compresa tra i 75 e gli 84 anni dichiara di avere una malattia o un problema di salute cronici, tra gli over 85 questo dato aumenta sfiorando il 64%, secondo i dati Eurostat 2013. In base alle stime, nel 2020 le persone disabili rappresenteranno il 7,9% della popolazione italiana, per un totale di 4,8 milioni di persone (Secondo Rapporto sulla non autosufficienza in Italia - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, 2011). A livello mondiale, tra il 2010 e il 2050, il numero totale di anziani con esigenze di tipo assistenziale è destinato a triplicare, passando da 101 a 277 milioni di persone. L’assistenza a lungo termine è destinata in prevalenza a persone affette da demenza. In Italia, per l’Istat, oltre 2 milioni di anziani riportano una condizione di totale mancanza di autosufficienza per almeno una delle funzioni essenziali della vita quotidiana. I malati di Alzheimer sono un milione, secondo le stime 2011 dell’Alzheimer’s Disease International. La seconda patologia neurodegenerativa dopo l’Alzheimer è il Parkinson, che colpisce circa 250mila persone (Associazione Italiana Parkinsoniani).

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NONOSTANTE GLI EVIDENTI CAMBIAMENTI SOCIALI, LE FAMIGLIE SI TROVANO SEMPRE PIÙ NELLA CONDIZIONE DI SOPPORTARE IL CARICO MAGGIORE NELL’ASSISTERE UN FAMILIARE MALATO MAGGIO 2014

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ASSISTERE PER FORZA O PER AMORE

tempo dedicato ai familiari (Istat 2010). Ma nonostante gli evidenti cambiamenti sociali, l’aspettativa di cura in carico alle famiglie è rimasta immutata. La famiglia si trova, dunque, in grave difficoltà e spesso non trova risposte ai propri bisogni di sostegno da parte delle istituzioni. Alla carenza di servizi cui accedere, si accompagna un’opacità rispetto alle fatiche e ai rischi connessi al prendersi cura di un anziano al domicilio. Il caregiver, non trovando sostegno alla fatica e alla sofferenza legate al lavoro di cura, tende spesso a ritirarsi e a non parlare delle proprie difficoltà, rendendo ancora più difficoltoso l’assolvere alle funzioni di cura. Il senso di precarietà, causato dall’insorgere della non autosufficienza, può indurre la persona anziana a richieste via via sempre più pressanti nei confronti del familiare che lo assiste. Lo stato di costante allerta causato da tali richieste può provocare il manifestarsi di disturbi del sonno, dell’alimentazione, senso di affaticamento, disturbi psicosomatici, depressione, disturbi d’ansia, disturbi della sfera sessuale, ecc. Spesso si assiste a una progressiva rinuncia, da parte del caregiver, alle opportunità di svago e di socializzazione, con un conseguente esaurimento delle proprie risorse fisiche ed emotive. Ad ostacolare l’impegno del familiare nella cura di sé incide enormemente la percezione di compiere scelte egoistiche a scapito del proprio congiunto: è invece di primaria importanza che il caregiver comprenda che è anche nell’interesse della persona assistita occuparsi del proprio benessere, solo in questo modo potrà svolgere il proprio ruolo nel lungo periodo.

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EROMA REP O AZROF REP ERETSISSA

SOCIETÀ

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IN AIUTO DI CHI SI PRENDE CURA «Molte realtà territoriali cercano di sostenere i caregiver attraverso progetti come gli Alzheimer Café, luoghi dove per loro è possibile uscire dall’isolamento confrontandosi con altri gruppi»

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n molte realtà territoriali si è ormai compresa l’importanza di supportare i caregiver nel loro compito e le iniziative si stanno moltiplicando. Sono un centinaio gli Alzheimer Café censiti in Italia. La proposta nasce in Olanda, nel 1997, per offrire luoghi di socializzazione adeguati a persone affette dalla malattia e di supporto alle famiglie. Negli Alzheimer Café, infatti, i malati possono mantenere attive le funzionalità sociali residue, mentre ai familiari è data l’occasione per uscire dall’isolamento

indotto dall’assistenza, parlare dei propri problemi e delle strategie trovate per risolverli, conoscere meglio la malattia e i suoi sintomi. Sempre per rispondere al bisogno di scambiare esperienze e individuare strategie per far fronte ai problemi dell’assistenza (comportamenti problematici dei malati, stress, ecc.), in alcune realtà vengono proposti i gruppi di auto e mutuo aiuto. Confrontandosi all’interno dei gruppi, le persone riescono a riflettere sulla propria situazione, a migliorare la qualità della propria vi-

ta e ad innescare processi di empowerment (potenziamento). La Federazione Alzheimer Italia (www.alzheimer.it) è nata proprio per promuovere lo studio della malattia e sostenere coloro che devono affrontarla. Riunisce e coordina 46 associazioni. L’Aima, Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (www.alzheimer-aima.it), intende dare voce alle necessità delle famiglie colpite dalla malattia di Alzheimer e migliorare la qualità di vita (e di malattia) del paziente. Entrambe le organizzazioni, sui rispettivi siti, forniscono in-


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ALCUNI CONSIGLI PER CURARE MEGLIO

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«Un caregiver che sta bene è una persona molto più efficiente, in grado di mantenere lucidità, consapevolezza ed equilibrio anche nelle situazioni più problematiche»

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Chiedi aiuto ed esci dall’isolamento: informati sulle risorse e sui servizi disponibili sul territorio e parla delle tue fatiche con le persone che fanno parte della tua vita, anche se in un primo momento non ti sentirai compreso. Metti dei confini mentali e materiali: individua una persona (un familiare, un operatore, un amico di famiglia, ecc...) che possa fungere da punto di riferimento per l’anziano quando ti concedi un momento di stacco, in modo che questi spazi siano tutelati. Ascolta i bisogni dell’anziano, ma non assecondare tutte le sue richieste: la persona assistita potrebbe essere concentrata solo sui suoi bisogni, tu devi considerare i suoi e anche i tuoi affinché il progetto di cura possa essere sostenibile nel lungo periodo.

dicazioni sulla malattia, sull’assistenza e sui problemi che si presentano nel lavoro di cura. Pronto Alzheimer (02809767) è una linea telefonica di sostegno, gestita dalla stessa Federazione Alzheimer Italia, attiva dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 18,00. Chi chiama potrà parlare con esperti, familiari e volontari per avere informazioni o anche solo un’occasione per sfogarsi. Alzheimer App, scaricabile gratuitamente dal sito www.alzheimer.it/alzheimerapp, è un’applicazione nata per rispondere ai problemi che i familiari dei malati affrontano quotidianamen-

te. Nella sezione dell’assistenza si trovano consigli pratici per molti dei problemi da affrontare nella cura di una persona malata di Alzheimer. L’App fornisce risposte semplici e chiare a molti interrogativi: come affrontare la perdita di memoria del proprio congiunto? Come comportarsi in caso di reazioni aggressive? Come curarne l’igiene? Come reagire davanti alle sue paure e ossessioni? È inoltre possibile rispondere alle domande del quiz “Vero o Falso?” per scoprire quello che realmente si sa della malattia di Alzheimer e delle altre demenze.


SOCIETĂ€

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La Bolivia

Talvolta

La Paz

ha circa 10 milioni di abitanti e due capitali: quella legislativa, Sucre, e quella governativa, La Paz.

sono le madri con i loro bambini ad attraversare incautamente.

ha circa 840.000 abitanti e piĂš di 1.500.000 auto in circolazione.

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[ ATTUALITÀ DI ROMINA

VINCI ]

UNA ZEBRA PER STRADA «Nella capitale boliviana hanno uno “strano” modo di regolare il traffico: ragazzi e ragazze, travestiti da zebre, si posizionano nei punti più congestionati della città e, con educazione e simpatia, promuovono il rispetto del regolamento stradale»

È

8 su 10, a La Paz, sono mezzi di trasporto pubblico.

una bella storia che arriva dal cuore dell’America Latina: la Bolivia. Lassù, sulle Ande, ad oltre quattromila metri di altezza, si aggirano per le strade della capitale La Paz degli insoliti personaggi: indossano dei grandi costumi a strisce bianche e nere che richiamano le strisce pedonali, sul volto una grossa maschera con occhi grandi e dolci. Sono le “zebre”, diventate ormai un’icona del Paese. Le puoi trovare in gruppi da 6 nei punti più congestionati della città, disciplinano il traffico usando soltanto l’allegria, aiutano gli anziani ad attraversare la strada, scherzano con i bambini e le loro mamme facendogli capire quanto sia importante attendere il verde per attraversare. Sono un idolo per i più piccini ed un incubo per i conducenti ed i pedoni indisciplinati. La loro presenza è la risposta più efficace al traffico veicolare che, nelle città boliviane, è più congestionato che mai. Le zebre, ragazzi e ragazze che si definiscono “educatori urbani”: non sgridano, non fanno sanzioni, ma cercano di educare con la simpatia ed una spruzzata di allegria. Di certo il lavoro non manca: le persone che attraversano dove capita, alla meno peggio; le auto che passano anche se il semaforo è rosso; gli autisti che fermano i loro minibus sulle strisce per far scendere e salire i passeggeri, incuranti che la fermata è ad appena una decina di metri di distanza. E se all’inizio venivano derise, schernite, persino aggredite, og-

gi, dopo 13 anni di impegno e presenza costante sul territorio, le zebre possono dire di aver vinto. Hanno fatto breccia nel cuore della gente di La Paz, che ormai le adora e, soprattutto, le rispetta. Dalle 7 di mattina fino alle 7 di sera, si posizionano nei punti di snodo più sensibili della città, cercando di sensibilizzare i loro concittadini al rispetto delle regole stradali. Quando si spostano, per passare da un incrocio all’altro, le zebre vanno in fila, cantano, ballano e salutano le persone. Sono giovani tra i 16 e i 22 anni, che vestendo una tuta a strisce bianche e nere, seguono un percorso di crescita e di responsabilità. Goya ad esempio, 25 anni, è una delle coordinatrici del programma. Ha iniziato a fare la zebra a 18 anni: «All’inizio mi vergognavo, il vestito era brutto, avevo paura di essere riconosciuta, temevo il giudizio delle persone. Poi ho capito di quanto fosse bella come esperienza, mi sono lasciata andare». Ogni

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zebra personalizza il suo costume con una caratteristica che lo rende speciale (un fiore, un cappello, una cravatta, un paio di occhiali da sole). «È una nuova pelle che uno si mette - dice Goya, sorridendo - non è un vestito che si può buttare. Abbiamo un compito molto importante, per esercitarlo dobbiamo rispettare anzitutto noi stessi, essere responsabili, puntuali, aver cura della nostra immagine, aiutarci a vicenda: solo in questo modo possiamo essere un esempio per gli altri, e sperare che le persone, per strada, ascoltino le nostre richieste». Per entrare a far parte di questa grande famiglia di educatori urbani sui generis, bisogna frequentare dei corsi che partono ogni anno e in cui si studia teatro, linguaggio del corpo, danza, musica, ritmica. Ma quel che più conta è avere un animo molto sensibile. «Dietro ogni zebra c’è una storia - ci spiega Roxana, 19 anni - c’è un giovane che vuole realizzare i suoi sogni, ma che ogni giorno, per quattro ore, lascia da parte la sua vita, si met- »

IL PROBLEMA DEL TRAFFICO

Il traffico a La Paz è molto congestionato: basti pensare che in dieci anni, dal 2000 al 2010, il numero di macchine in circolazione è passato da 86.000 e 1.556.000. Sono tantissimi i veicoli di seconda mano e, 8 su 10, sono di trasporto pubblico. Non ci sono vie parallele, né perpendicolari o percorsi alternativi, perché la città è attraversata da un’unica grande arteria troncale ed il traffico, inesorabilmente, confluisce verso il centro. Di certo non aiuta la topografia della città con il continuo sali e scendi del centro storico, un dedalo di viuzze strette e in pendenza, difficilmente percorribili da mezzi su quattro ruote. MAGGIO 2014

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SOCIETÀ

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te la maschera ed entra nel personaggio». Un personaggio che vuole aiutare, vuole far del bene e far sorridere la gente. È questa la cosa che più rende contente le zebre: vedere sorridere le persone. I bambini poi le adorano, le abbracciano, le baciano, si fanno dare buffetti sulle guance. Spesso, quando le mamme vogliono attraversare sono loro a fermarsi, puntano i piedi ben saldi a terra e con la mano tirano indietro quella del genitore urlando: «Non possiamo attraversare, la zebra non vuole!». È un progetto che punta molto sui bambini, perché è attraverso loro che passa il futuro, ed educare i più piccoli significa porre le basi per una società più ordinata.

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«I punti più pericolosi sono gli incroci in cui non ci sono i semafori - racconta Roxana - perché lì è difficile far capire alle persone come comportarsi». Ma le zebre sono ben organizzate, e quindi diventano dei veri e propri vigili urbani che regolano il traffico anche in mancanza di segnaletica. A volte le zebre piangono, perché spesso la gente le tratta male, e basta essere un po’ sensibili, o magari un po’ più vulnerabili in una giornata particolare, e la maschera cade. Ma c’è il gruppo a far forza l’uno all’altro, e c’è sempre il bambino che urla «¡La cebrita! ¡La cebrita!»: eccolo il regalo più grande, l’abbraccio di un bambino.

CHIAMATEMI.... MAMMA ZEBRA

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K «Le prime zebre compaiono ai semafori nel 2001. Si trattava di giovani venditori ambulanti o lustrascarpe che vivevano per strada o nei quartieri poveri. Dargli questo lavoro significava recuperarli» 46 I

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“Las Cebras” è un progetto volto a dare un po’ di ordine al traffico in una città caotica come La Paz, invertendo la tendenza ad infrangere le norme stradali. Parla Katia Salazar, coordinatrice delle attività

atia Salazar, meglio conosciuta come “Mamma Zebra” è la coordinatrice de “Las Cebras” a La Paz. Come nasce questo progetto? Nasce dall’esigenza di dare un po’ di ordine a questa città, e per farlo abbiamo deciso di metterci il più possibile vicino alle persone, passare del tempo al loro fianco, giorno dopo, per cambiare la tendenza degli autisti e dei pedoni ad infrangere le norme stradali. Ecco, allora, che l’immagine delle strisce pedonali dà origine alla nostra zebra. Era il 2001 quando a La Paz sono spuntate le prime “zebre” ai semafori. Come sono state reclutate? Erano giovani venditori ambulanti o lustrascarpe che vivevano per strada, nelle zone più povere della città, era un modo per recuperarli. Sono stati convocati, preparati e addestrati, fin quando è arrivato il momento di scendere in strada. Come ha reagito la gente? All’inizio venivano guardate in mo-

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do strano, la maggior parte delle volte derise. Però, in questo modo, siamo riusciti a porre l’attenzione sulla necessità di rispettare le regole stradali. Il primo compito delle zebre era quello di far notare che esistevano le strisce pedonali. A poco a poco i compiti sono aumentati. Oggi sono considerati dei veri e propri educatori urbani, hanno un piccolo salario mensile e fanno parte di un’Unità operativa del Governo Municipale di La Paz. Ma qual è il problema più grande della città di La Paz? Il disordine! La gente rischia di continuo per strada e quante donne attraversano senza guardare, anche portando i bambini sulle spalle! È un caos che deriva da tutti gli attori, a partire dagli autisti che non rispettano i semafori. La città sta vivendo una trasformazione, per essere più moderna, ma è importante il criterio, il senso comune, noi cerchiamo di educare le persone affinché siano più responsabili.

Cosa significa essere “zebra”? Significa essere un educatore urbano che non ricorre alle urla o all’aggressività per trovare una soluzione ai problemi, bensì alla gentilezza, alla simpatia e all’empatia. Le zebre, infatti, cercano di convincere i pedoni ed i conducenti a rispettare i segnali stradali, e lo fanno usando le buone maniere, facendo leva sulle corde delle emozioni, per conquistare la testa e il cuore delle persone. Qual è, invece, il compito di Mamma Zebra? Mamma Zebra ha tanti compiti! È di supporto ai ragazzi che decidono di sposare questo progetto, li aiuta a guardarsi dentro, a cercare i propri punti di forza, sviluppando le attitudini della zebra: essere positivo, essere considerato produttivo e, soprattutto, essere capace di porsi nei panni dell’altro. Quante sono le zebre oggi? Soltanto a La Paz si contano all’incirca 270 zebre. Ma il nostro programma si è sviluppato anche in altre due città, Sucre e Tarija.


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E L’EDUCAZIONE STRADALE IN ITALIA DI PAOLO BERNARDI

«Nel nostro Paese non disponiamo delle simpatiche zebre, ma non per questo mancano le attività sul tema della sicurezza stradale. Grazie all’articolo 230 del Codice della Strada questa è materia d’obbligo in tutte le scuole»

L’Associazione La strada

Il 9 maggio 2014,

promuove e difende diritti e interessi degli utenti della strada, operando con diverse realtà pubbliche e istituzionali tra cui il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e quello delle Infrastrutture e Trasporti (www.associazionelastrada.it).

ad Atene, si tiene la Giornata Europea della Sicurezza Stradale, organizzata dalla Commissione europea. Una conferenza di un giorno, il cui tema è “Le infrastrutture sicure e intelligenti” (ec.europa.eu/transport/road_safety/index_it.htm).

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menamme, in cui un gruppo spontaneo ma organizzato di cittadini coadiuvato da figure professionali (vigili e tecnici del municipio) percorre più volte un tratto di strade stabilito, annotando ciò che non va e proponendo soluzioni ai problemi. Un’attività socializzante oltre che salutare. Sempre nell’am-

mobilisti la necessità di rallentare in prossimità delle strisce. Ovviamente tutto ciò in sicurezza, in presenza degli agenti della polizia locale.

bito della Settimana è stato organizzato a Sanremo un Flash mob: una classe di bambini della materna con le loro maestre, si è “materializzata” improvvisamente su un attraversamento pedonale e, sdraiandosi a terra, ha ricordato agli auto-

la circolazione, il Ministro dell’Istruzione.... predispone appositi programmi... da svolgere obbligatoriamente in ogni scuola di ordine e grado, ivi compresi istituti d’arte e scuole materne..., che concernano la conoscenza dei principi

n Italia non ci sono “Zebre”, ma le iniziative che trattano il tema della sicurezza stradale sono numerosissime e coinvolgono enti ed istituzioni sia in ambito locale che nazionale. Il terreno privilegiato di questa attività sono gli istituti scolastici dove, per effetto dell’art. 230 del Codice della Strada, la sicurezza stradale è diventata una materia obbligatoria di insegnamento in tutte le scuole di ordine e grado. Sull’argomento l’Osservatorio Nazionale degli Enti Locali sulla Sicurezza Stradale nelle Aree Urbane, creato dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e dall’Upi (Unione Provincie Italiane), favorisce il coordinamento delle attività di sicurezza stradale sul territorio e promuove iniziative e incontri sul tema. Tra queste, vi sono quelle relative alla Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale, che nel 2013 ha visto l’avvio di numerose iniziative. Una in particolare può essere ricondotta all’esperienza delle “Zebre boliviane”, in quanto avviata dai cittadini stessi. Si tratta del progetto Walking Audit proposto nei comuni di Napoli e Casalnuovo (Na), subito ribattezzato Parlamme e Cam-

L’Articolo 230 del Codice della Strada «Allo scopo di promuovere... la sicurezza del traffico e del-

della sicurezza stradale, nonché delle strade, della relativa segnaletica, delle norme generali sulla condotta dei veicoli, con particolare riferimento all’uso della bicicletta...». Attività su attività Sono numerosi, nella rete e sui social network, i siti che si occupano di sicurezza stradale. Tra i più interessanti, troviamo l’European Youth Forum For Road Safety: ec.europa.eu/transport/eyfrs; il portale dell’Asaps - Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale -, curato da appartenenti alla Polizia Stradale: www.asaps.it; interessanti anche le lezioni di educazione stradale proposte sul canale Rai Educational: www.raiscuola.rai.it. Infine, da non perdere su Youtube un video pluripremiato sulla sicurezza stradale prodotto dall’Agenzia del Trasporto neozelandese: www.youtube.com/watch?v=k mMwiT4PAWw.

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CARLO PENGUIN ]

SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI

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maggio Libertà di stampa

LA VOCE DI TUTTI

«L’Onu ha istituito una giornata per ricordare il diritto inalienabile di ogni persona a manifestare le proprie idee e a diffonderle, senza per questo essere punita né perseguitata»

«

O

gni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere». È l’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, quello che sancisce la libertà di manifestare le idee e di diffonderle, senza incorrere in sanzioni, censure, rappresaglie che possano mettere in pericolo la

vita di chi si avvale di questo diritto; è l’articolo che decreta la libertà di stampa. L’incolumità di chi diffonde le notizie, siano giornalisti, fotoreporter o blogger, è sempre meno garantita e il bavaglio ai mezzi d’informazione è la prima tappa quando si vuol demolire la democrazia di un Paese o impedire che essa si sviluppi. Per questo motivo, l’Onu ha dichiarato il 3 maggio Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, una ricorrenza che sta a cuore anche all’Unesco che

Obiettivo Onu Portare avanti un’azione per tutelare “la libertà di espressione e la sicurezza di ogni giornalista, in ogni Paese”.

ha dedicato attenzione all’argomento sviluppando per l’occasione il tema: “Parlare senza timore: assicurare la libertà d’espressione in tutti i mezzi d’informazione”. Ma a che punto è la libertà di stampa nel mondo? Reporter Senza Frontiere ha messo il problema sotto la lente d’ingrandimento e stilato una graduatoria prendendo in considerazione 180 Nazioni. In testa alla classifica dei Paesi liberi si confermano Finlandia, Olanda e Norvegia; la Francia e la Gran Bretagna scendono rispettivamente di 1 e 3 punti, mentre gli Stati Uniti perdono addirittura 13 posizioni. La Repubblica Centrafricana, scenario di violenti conflitti, scende di 43 posti, mentre la Siria, che in due anni ha visto cadere sul proprio suolo 130 lavoratori dei mass media, scende al 177° posto. L’Italia è uno dei pochi Paesi ad aver guadagnato posizioni rispetto allo scorso anno: 9 in più, che la fanno attestare al 49° posto. Il nostro colore nel planisfero della libertà è tornato ad essere giallo.

COSA ACCADE NEL MONDO MAGLIA BIANCA E MAGLIA NERA Nella graduatoria dei Paesi dove esiste più libertà d’informazione, i primi 10 posti sono occupati da: Finlandia, Olanda, Norvegia, Lussemburgo, Andorra, Liechtenstein, Danimarca, Islanda, Nuova Zelanda e Svezia. Le Nazioni dove la repressione è più forte sono: Cina (175° posto); Somalia (176°); Siria (177°), Turkmenistan (178°), Corea del Nord (179°) ed Eritrea (180°).


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[ ATTUALITÀ DI STEFANO

ONORI ]

BIOINVASIONI: È ALLARME «Nuove specie animali e vegetali, giunte sino a noi a causa dei continui spostamenti umani, stanno alterando millenni di biodiversità. I possibili danni all’ambiente e all’uomo»

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ono sbarcati gli alieni. Non è un nuovo film di fantascienza, ma una silenziosa realtà: animali estranei ai nostri ecosistemi colonizzano in maniera repentina il territorio, alterando una biodiversità che si è andata formando nei secoli con le sagge regole di madre natura. Il fenomeno per i non addetti ai lavori passa inosservato, ma si può rendere manifesto all’improvviso con un’esplosione mediatica, come è accaduto recentemente per l’attacco di una cornacchia grigia e di un gabbiano reale nei confronti di una pacifica ed indifesa colomba bianca, lanciata in cielo durante l’Angelus a Piazza San Pietro. Alieni, in questo caso, erano sia il gabbiano reale, introdotto in città negli anni Settanta, sia la cornacchia grigia, anche lei sconosciuta nell’Urbe fino a quarant’anni fa. Predatori opportunisti e adat-

tabilissimi, aggressivi oltre misura, si sono abituati ai poco romantici scenari delle nostre discariche e alla discutibile pulizia delle nostre città. Ancora: l’alluvione nel Modenese per il cedimento dell’argine del Secchia e l’azione di migliaia di nutrie moltiplicatesi all’impazzata. Questi roditori, originari del Sud America, possono trasformare in groviera gli argini per scavare le loro tane. È vero, però, che basterebbe una manutenzione costante e a norma di legge, anche per contrastare eventuali danni imputabili a questi animaletti dai denti arancioni. L’invasione, comunque, è in atto e le specie aliene sono già tra noi. Conquistano nuovi territori, rompendo equilibri antichi e molto delicati, e compromettono l’esistenza di altre specie. Come ci sono arrivate? O meglio, chi ce le ha portate? Purtroppo l’es- »

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FOCUS SPECIE ALLOCTONE

sere più invasivo del pianeta: l’uomo. Può trattarsi di animali da pelliccia come il visone, di specie ittiche allevate per la pesca sportiva o per l’alimentazione, o magari di volatili importati per il gusto di sfoggiare il pennuto più colorato e canterino. O ancora, di animali esotici come rettili e anfibi, importati non sempre in maniera lecita. Passata la moda, con l’illusione del “bel gesto”, si pensa bene di ridar loro la libertà, cancellando in pochi istanti quello che Madre Natura aveva fatto in millenni di biodiversità. Certo può capitare l’incidente: fughe da gabbie, voliere o vasche per l’allevamento ittico, ma sono casi isolati. L’invasione di specie aliene è figlia della globalizzazione: miliardi di esseri umani in continuo movimento. C’è da chiedersi se sia giusto questo scambio di biodiversità così nevrotico: un conto era introdurre un tacchino cinquecento anni fa - dal Nuovo Mondo al Vecchio Continente, con quei ritmi e quelle esigenze -, un altro è trasportare in poche ore da tutte le parti del globo centinaia di specie animali e vegetali per i più svariati motivi.

ENOTCOLLA EICEPS SUCOF

SOCIETÀ

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L’Unione europea ha rilevato circa 10mila specie alloctone presenti nei suoi territori, l’11% delle quali produce danni ecologici ed il 13% danni all’economia. In Italia se ne censiscono circa 1.516: ben 253 di queste sono in Sicilia e 302 in Sardegna. La gamma di specie invasive è molto ampia e spesso i danni maggiori ven-

SPECIE INVASIVA Nutria

(Myocastor coypus)

POSSIBILI DANNI PER L’AMBIENTE Distruzione della vegetazione acquatica - Danni alle colture agrarie - Allentamento degli argini di canali e torrenti con gravi danni di esondazioni soprattutto nei periodi di piena.

(Sciurus carolinensis)

Decorticazioni arboree, prelievo di semi e frutti, gravi in Piemonte per le colture delle nocciole - Rischio di estinzione dello scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris) per maggiore aggressività e resistenza alle malattie.

Gambero rosso della Louisiana

Causa rischi di estinzione del nostrano Gambero di fiume (Austropotamobius pallipens italicus).

Scoiattolo grigio americano

(Procambarus clarkii) Predatrice delle nostre api mellifere - Danni all’economia del miele e ai (Vespa velutina Lepeletier) processi di impollinazione delle produzioni vegetali di frutta e verdura. Vespa asiatica

Nessuno direttamente.

Zanzara tigre

(Aedes Albopictus)

(Rattus Norvegicus)

Invasione in atto da secoli, ma con capacità di adattamento continua alla metabolizzazione dei topicidi.

Procione

Nessuno direttamente.

Ratto grigio

(Procyon lotor Linnaeus) Pesci rossi

(Carassius auratus)

Il rischio è dato dalla loro grande voracità che può provocare la scomparsa di tritoni, salamandre e rane, per distruzione delle loro uova e larve.

Gravi danni per competizioni areali con altre specie di acqua dolce, come i cavedani e i barbi.

Pesce siluro

(Silurus glanis) Pesce gatto

(Ameiurus melas)

Aggressivo e vorace, provoca danni gravi alle specie endemiche dei nostri areali.

Testuggine d’acqua dolce Rischio d’estinzione della tartaruga.

(Trachemys scripta)

Ma torniamo ora sui campi di battaglia, o meglio, sugli “alberi” di battaglia, perché un altro roditore ha ingaggiato un corpo a corpo cruento con un suo simile: è lo scoiattolo grigio o Sciurus carolinensis, originario della costa atlantica nordamericana. Rilasciato per la prima volta nel parco di Stupinigi, a Torino, sta provocando danni ingenti soprattutto nella coltivazione della “gentile delle langhe”, la nocciola di punta nostrana per la famosa cioccolata gianduia. Ma se lo

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scoiattolo Made in Usa colpisce l’uomo nelle tasche, è ben più pericoloso per il suo simile, lo scoiattolo rosso europeo o Sciurus vulgaris: molto meno aggressivo, più piccolo e meno prolifico e ora a rischio estinzione. E ancora, le invasioni di visoni americani nel Lazio e del procione nel Trentino, nell’Alto Adige e soprattutto nelle zone del bergamasco, con pericoli anche per la salute dell’uomo: l’orsetto lavatore, infatti, veicola sia la rabbia sia un parassi-

ta, il baylisascaris procyonis, che attacca il sistema nervoso umano. Tra i volatili, poi, siamo oltre le cinquanta specie esotiche introdotte clandestinamente già da molti anni. Tra gli ultimi arrivati, il parrocchetto dal collare e il parrocchetto monaco, che sfrecciano a bassa quota: sembra che questa invasione provenga da Milano, a seguito di un incidente in una grossa voliera. L’intelligenza e l’ottima memoria dei parrocchetti permettono loro di eludere le catture dell’uo-


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ALGHE, MEDUSE E MITILI

gono dati dalle più impensabili, come la “cozza zebra”, (Dreissena polymorfa), che ostruisce le tubature dell’acqua nei comparti industriali. Di seguito un focus su alcune di quelle con impatto maggiore sull’ambiente o per l’uomo.

PROBLEMI PER L’UOMO Nessuno direttamente. Ingenti dal punto di vista economico e non solo, se la scarsa manutenzione degli argini non riesce a sopperire ai danni provocati dalle nutrie e si arriva all’esondazione. Portatore di fattori patogeni come il Parapoxivirus.

Nessuno direttamente.

Pericolo per aggressione diretta a soggetti considerati a rischio da schock anafilattico.

Portatrice di ben 22 tipi di Arbovirus (West Nile, Ross River, Dengue...). Portatori di patologie letali per l’uomo da molti secoli. Difficile la loro eradicazione nelle grosse metropoli, più efficaci i metodi di contenimento nelle isole e nei piccoli centri, almeno per quanto riguarda i pericolosi ratti delle fogne. Veicola sia la rabbia sia un parassita (Baylisascaris procyonis) che attacca il sistema nervoso umano. Nessuno direttamente.

Nessuno direttamente.

Nessuno direttamente. Nessuno direttamente.

mo, competenza che trasmettono anche alla prole. I danni ancora non sono quantificabili, ma le coltivazioni e altre specie di uccelli, soprattutto per predazioni di uova, potrebbero risentire della presenza di questi “clandestini”. Se non direttamente pericolose per l’uomo, alcune specie aliene lasciano un segno indelebile sull’ambiente, come nel caso della testuggine di acqua dolce o Trachemys scripta, di provenienza nordamericana, che non è difficile vedere nei

IN MARE ...DI CHI È LA COLPA?

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na delle bioinvasioni più subdole è dovuta alle acque di zavorra delle navi mercantili, che solcano i nostri mari in numero sempre maggiore. La funzione della zavorra è molto antica e serve a garantire all’imbarcazione tenuta, stabilità, idoneo pescaggio e condizioni di bilanciamento, anche con clima avverso. Lo sversamento di acque di zavorra da un oceano all’altro provoca danni paragonabili per gravità agli incidenti ecologici delle petroliere. Se, ad esempio, un’imbarcazione carica acqua dall’Atlantico e poi la libera nel Pacifico, riversa in mare grandi quantità di specie alloctone (crostacei, pesci, molluschi, oltre a virus e batteri) che alterano gli equilibri degli ecosistemi locali e la catena alimentare. Il risultato è deleterio per la biologia del mare e, di conseguenza, per l’uomo. Fuori dal loro ambiente originario, infatti, tutte le specie aliene sono un anello isolato dalla catena alimentare originaria: senza concorrenti e, quindi, potenzialmente letali. Un caso clamoroso è stato quello dell’invasione della Mnemiopsis leidyi nel Mar Nero, una sorta di medusa che mangia il futuro di invertebrati e pesci - perché ne divora le larve - e che ha causato un impoverimento del mare tale da mettere in ginocchio i pescatori e le loro famiglie. Nell’Alto Adriatico, a seguito di un incremento dei traffici marittimi, si parla di circa cinque milioni di tonnellate di acqua di zavorra l’anno, sufficienti a mettere in serio pericolo la vita dei nostri mari. Le acque di zavorra dovrebbero essere trattate prima di sversarle, ma tutto ciò incide sui costi, e allora spesso si cerca la soluzione più “facile” ma meno etica. E a pagare sono i cittadini. Ecco alcuni casi. La Ostreopsis ovata è un’alga tropicale che quando fiorisce sprigiona tossine, le quali hanno causato nei nostri mari l’intossicazione di numerosi e ignari bagnanti. Le conseguenze sono ben più gravi e potenzialmente letali se si consumano mitili che abbiano filtrato acque infestate. Altre specie, invece di farsi dare un passaggio come clandestini nell’acqua di zavorra, si attaccano alla chiglia delle navi. In Nord America, in alcuni dei Grandi Laghi, la presenza della “cozza zebrata” o Dreissena polymorpha ha cancellato quella dei mitili originari. Gravissimi, poi, i danni all’economia, perché questa cozza ha intasato i tubi di fabbriche, depuratori e centrali elettriche.

laghetti di ville e parchi pubblici. Codesta graziosa testudo, come al solito più cattiva, rischia di mandare sotto i ponti la nostrana “figlia dei fiori”, la pacifica testuggine palustre europea o Emys orbicularis. Perfino lui, il pesciolino rosso o Carassius auratus, fuori dall’acquario di casa è un invasore che fa “uova bruciate” di salamandre, tritoni e rane, tutte specie a rischio estinzione. E poco consola se nel suo menu ci sono anche le uova di zanzara. MAGGIO 2014

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SOCIETÀ

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PARLA INGLESE [ SPORT DI

GIOVANNI ORSO ]

«Quest’anno l’appuntamento è a Belfast, nell’Irlanda del Nord, dove il 9 maggio si svolge la prima prova, la cronometro a squadre, su un percorso di poco meno di 22 chilometri. Un evento che appassiona tifosi e semplici spettatori, così come avvenuto nelle 96 edizioni precedenti tra volate finali, primati, e campioni di ieri e di oggi»

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provincia di Varese. Per la sua ronti, partenza... Tutti impresa ricevette un premio da con il piede sul pedale, in 5.325 lire. attesa del segnale d’inizio Una curiosità: la prima tappa, della prima edizione di una delcon arrivo a Bologna, fu vinta le manifestazioni più appassioda Dario Beni; la folla era talnanti del mondo dello sport: il mente entusiasta della gara che Giro d’Italia. all’arrivo del vincitore si riversò sul Era il 13 maggio 1909, le 2,53 traguardo rendendo impossibile del mattino. A Milano, in Piazcapire l’ordine d’arrivo degli alzale Loreto, si erano riuniti 127 tri concorrenti. ciclisti che avevano aderito alDa quell’anno il Giro d’Italia inil’appello lanciato su La Gazzetziò la sua lunga marcia trionfata dello Sport, il 24 agosto delle, ferl’anno precemandosi dente. «Sarà soltanto una delle prove nel periopiù ambite e «22 le squadre do delle maggiori del ciin gara, ognuna due guerclismo internaformata re monzionale», camda 9 ciclisti. diali. La peggiava sulla 3.449,9 Maglia prima pagina i chilometri da rosa, simdel quotidiano, percorrere» bolo del e prometteva primo in 25.000 lire in classifica, premi ai vincitocontrariamente a ciò che si può ri. Quasi 3.000 chilometri sudpensare, fu istituita nel 1931: divisi in 8 tappe da percorrere su era rosa come le pagine de La strade sterrate, con bici pesanti Gazzetta, che aveva ideato la e pezzi di ricambio a tracolla in kermesse. Il primo ad indossaruna bisaccia. la fu Learco Greco. Solo in 49 raggiunsero il traguarIl Giro fu la vetrina di tanti grando finale, sempre a Milano, e il di campioni, italiani e stranieri. Il primo a segnare il proprio nome primo fra tutti fu Alfredo Binda, sull’albo d’oro fu Luigi Ganna, che di edizioni ne vinse cinque. un muratore di Induno Olona, in

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[ UN’ISTANTANEA DELL’EDIZIONE 2013, VINTA DA

VINCENZO NIBALI (IN MAGLIA

ROSA, SOPRA E NELLA PAGINA ACCANTO).

NELL’IMMAGINE IN BIANCO E NERO, L’ARRIVO DI GIOVANNI ROSSIGNOLI AD UNA TAPPA DEL PRIMO

GIRO D’ITALIA, NEL 1909. ]

CURIOSANDO QUA E LÀ Numeri, statistiche e primati Ecco cosa è accaduto in oltre un secolo di Giro d’Italia. Felice Gimondi è il ciclista che è salito sul podio il maggior numero di volte: 9 (3 vittorie, 2 secondi e 4 terzi posti); Fausto Coppi è stato il vincitore più giovane: era il 1940 e aveva 20 anni, 8 mesi e 25 giorni. Fiorenzo Magni è stato il vincitore più anziano: era il 1955 e aveva 34 anni e 5 mesi Gli atleti che hanno partecipato più volte al Giro: Vladimiro Panizza (18 volte); Piermattia Gavazzi (17); Franco Bitossi, Aldo Moser, Roberto Conti (16); Il maggior numero di vittorie di tappa sono state di: Mario Cipollini (42); Alfredo Binda (41); Learco Guerra (31). In una sola edizione, il maggior numero di vittorie di tappa è stato di Alfredo Binda: 12, nel 1927. Il maggior numero di giorni in Maglia rosa: Eddy Merckx (78); Alfredo Binda (59); Francesco Moser (57). La tappa più veloce è stata la prima del Giro d’Italia del 1997, vinta da Mario Cipollini alla media di 48,521 km orari. Tappa più lunga: la Lucca - Roma (430 km), del Giro del 1914 vinta da Girardengo.


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GRANDI CAMPIONI

Nel 1930, dopo la sua quarta vittoria avvenuta l’anno precedente, gli venne corrisposto dagli organizzatori lo stesso premio del vincitore, purché non partecipasse alla gara. Temevano che la sua presenza avrebbe tolto ogni interesse alla manifestazione! La sua cinquina la completò nel 1933. Altri fuoriclasse eguagliarono il primato di Binda: Fausto Coppi e Eddy Merckx. Nell’albo d’oro, tanti grandi campioni: Costante Girardengo, Gino

Bartali, Gianni Motta, Vittorio Adorni, Felice Gimondi, Jacques Anquetil, Francesco Moser, Marco Pantani, Miguel Indurain, Alberto Contador, fino a Vincenzo Nibali, vincitore nel 2013. Sono trascorsi oltre cento anni da quella prima edizione, eppure il Giro d’Italia mantiene ancora intatto lo stesso fascino di allora. Questo è il 97esimo, e anch’esso, come altri in precedenza, ha un sapore internazionale; prende il via, infatti, nell’Irlanda del

Dimmi di che colore sei...

Ogni maglia assegnata al Giro, ha un significato. Vediamo quale: La Maglia rosa viene indossata dal leader della classifica generale. La Maglia azzurra è per il miglior scalatore. La Maglia rossa è del primo nella classifica a punti. La Maglia bianca, dal 2007, è assegnata al miglior giovane.

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Solo tre fuoricalsse sono riusciti a vincere cinque edizioni del Giro: Alfredo Binda (1925, 1927, 1928, 1929, 1933); Fausto Coppi (1940, 1947, 1949, 1952, 1953); Eddy Merckx (1968, 1970, 1972, 1973, 1974). Nessun altro è riuscito a superare questo traguardo.

Nord, e precisamente da Belfast. Qui, il 9 maggio, si svolge la cronometro a squadre lungo un percorso di 21,7 chilometri che, partendo dal Titanic Quarter, attraversa il centro cittadino toccando i luoghi simbolo della capitale, fino ad arrivare a Donegall Square North. Il giorno dopo si replica, con una tappa di 219 chilometri che porta il gruppo da Belfast lungo la splendida Causeway Coast, con ritorno nella capitale nord irlandese. Per la terza tappa, l’11 maggio, si cambia scenario: si parte da Armagh e dopo 187 chilometri si arriva nel cuore di Dublino, la capitale dell’Eire. Qui termina la fase irlandese e il 13 maggio si inizia il percorso in Italia partendo da Giovinazzo, un paese in provincia di Bari, e si risale tutto lo Stivale fino ad arrivare al gran finale di Trieste, l’1 giugno. Sono 22 le squadre in gara, ognuna formata da 9 ciclisti; la carovana deve percorrere in tutto 3.449,9

Fonte: La Gazzetta dello Sport

chilometri, con una media di 164,3 chilometri a tappa. I campioni devono affontare 1 tappa a cronometro a squadre, 2 tappe a cronometro individuale, 8 tappe per velocisti, 1 tappa di media montagna, 4 tappe di media montagna con arrivo in salita, 5 tappe di alta montagna con arrivo in salita. Ma l’edizione di quest’anno ha un motivo in più per essere ricordata: cade, infatti, il centenario della nascita di Gino Bartali e i dieci anni della scomparsa di Marco Pantani. E per ricordare il “pirata” ci sono due passaggi: la salita del Carpegna, che il campione percorreva durante gli allenamenti - si incontra nell’ottava tappa, quella che va da Foligno a Montecupiolo - e la salita di Oropa (traguardo della quattordicesima tappa), dove Pantani vinse la Maglia rosa nel 1999. A Bartali è dedicata la decima tappa, con arrivo a Salsomaggiore, dove “Ginettaccio” vinse nel 1936. MAGGIO 2014

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Brasile 2014

VIAGGIO NELLO SPORT

Altra puntata alla scoperta dei Paesi che disputeranno la prossima Coppa del Mondo. Dodici Nazioni, tre gironi (C, D, E)

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SPETTANDO

DI LORIS

POR CHERI

I MONDIALI DI CALCIO

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partite e segnate ben 2.286 reti. La Germania ha anca poco più di un mese al fischio d’inicentrato il bersaglio per 36 volte, la Bosnia, 30, l’Itazio della Coppa del Mondo di calcio, e i lalia 19. In realtà, anche la Nuova Caledonia aveva sevori per completare gli stadi proseguono gnato 36 reti, ma non le sono bastate per superare febbrili. Già, incredibile ma vero: nonostante sia iniziale qualificazioni. I calciatori che hanno segnato più to tutto con largo anticipo, ci sono ancora cantieri goal sono stati Van Persie (Olanda) aperti e lo stesso stadio che dovrà e Luis Suarez (Uruguay). ospitare la partita inaugurale, l’Ita«Tra le Nazioni Il Brasile è la seconda volta che ospiquerao di San Paolo, a tutt’oggi departecipanti, ta i Mondiali (la precedente fu nel ve essere completato. Colpa dei segli Usa sono i più 1950), ed è l’unica squadra ad aver questri giudiziari a cui è stato sottopopolati: 317 partecipato a tutte e venti le edizioposto l’impianto dopo le morti bianmilioni. L’Uruguay ni; seguono l’Italia e la Germania che degli operai che lavoravano nel è la meno abitata: con 17. La Bosnia, invece, è la squacantiere, incidenti che hansolo 3,4 milioni» dra esordiente: in precedenza i suoi no suscitato polemiche calciatori avevano disputato le gare dentro e fuori il Paese. sotto la bandiera della Jugoslavia. L’Algeria è l’unica Intanto, in attesa che tutto abbia inizio, i Ct rappresentante della Lega araba. delle squadre partecipanti selezionano la rosa Tutte le squadre che hanno vinto almeno una volta dei titolari, mettono a punto strategie mentre i la Coppa sono presenti a questa edizione, ovvero: bookmaker internazionali cominciano a delineare il Argentina, Brasile, Uruguay, Italia, Germania, Spaprofilo della squadra che solleverà la coppa nella finagna, Inghilterra, Francia. le di Rio de Janeiro. Favorita quella di casa, il Brasile, La Germania ha già disputato 99 gare nei Mondiali seguita da Argentina, Germania, Spagna. Per il momene quella d’esordio contro il Portogallo sarà la sua cento gli Azzurri sono piazzati all’ottavo posto, ma come tesima partita. si sa, “la palla è rotonda” e tutto può accadere. Un’ultima curiosità: il messicano Javier Hernandez sarà In attesa di vedere come andrà a finire, ripercorriail terzo calciatore della propria famiglia a partecipare ad mo le tappe delle qualificazioni e andiamo a caccia un Mondiale: Javier Hernandez Gutierrez, suo padre, giodi qualche curiosità. cò nel 1986, e suo nonno, Tomas Balcazar, nel 1954. Durante due anni di gare sono state disputate 816

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NOTTI MAGICHE...

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Finali col batticuore, rigori sbagliati, reti segnate, grandi campioni... Qual è la partita dei Mondiali che ti ha entusiasmato di più e quale il calciatore più grande? Raccontalo a: Redazione 50&Più Largo Arenula, 34 - 00186 Roma

NEL TORNEO È RAPPRESENTATO IL 26,75% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE

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COLOMBIA GRECIA COSTA D'AVORIO GIAPPONE URUGUAY COSTA RICA INGHILTERRA ITALIA SVIZZERA ECUADOR FRANCIA HONDURAS

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GIRONE C COLOMBIA Gabriel Garcia Marquez, Fernando Botero, Juan Pablo Montoya, Shakira... Nomi che raccontano di un Paese il cui vanto non si divide solo tra natura, storia, ed arte, ma spazia in quella modernità che ben si concilia con la tradizione. Bogotà, la capitale, ne incarna sapientemente lo spirito: otto milioni di abitanti ed una vitalità culturale tipica delle moderne metropoli. La sua architettura rispecchia in parte questa prerogativa: ampie aree con moderne costruzioni futuristiche, grattacieli ed edifici all’avanguardia si mescolano a quartieri in stile coloniale, dove l’impronta spagnola ha disegnato case, chiese, e piazze, mentre prestigiosi musei raccolgono e conservano gioielli della cultura pre-colombiana. Cartagena, invece, ti riporta indietro nel tempo; nelle sue vie riscopri le antiche storie di marinai, pirati e conquistadores, mentre nelle sue bianche spiagge ritrovi la meraviglia e la tranquillità, come fosse uno spicchio di paradiso.

GRECIA Dei e uomini, miti e storia, cultura, arte, filosofia, religione. Grandi pensatori, condottieri, artisti e scienziati... È impossibile elencare il passato di questa terra, culla della civiltà occidentale, della democrazia e delle più alte espressioni della letteratura, della filosofia e delle arti. Ancora oggi, dire Grecia significa correre con il pensiero ai grandi monumenti d’Atene, come il Partenone, l’Acropoli, l’Agorà, il Tempio di Zeus, o alle città come la bellicosa Sparta, la Micene di Agamennone, Menelao ed Elena, la mistica Delfi, dove l’oracolo del dio Apollo riconduceva Zeus agli uomini, e Olimpia, nella quale si riunivano gli atleti più forti e si celebrava la “Pace divina” sospendendo ogni ostilità. Un mare cristallino circonda le oltre duemila isole, tra le quali spiccano le mitiche Creta, Santorini, Itaca, Corfù, Cefalonia, Zante, dove pagine di storia e letteratura si intrecciano e si confondono con la mitologia e la vita reale.

GIAPPONE

COSTA D’AVORIO Un Paese con angoli di terra ancora inesplorati, una Nazione che, lontano dalle città in cerca di un’identità occidentale, come Yamoussoukro, la capitale, e Abidjan, la più famosa, riesce a racchiudere tutta la magia di una bellezza acerba e incontaminata. Nei villaggi la vita scorre lenta come quella dei padri, e le tradizioni regolano ancora il presente ed il futuro dei loro abitanti. Sono oltre sessanta le etnie che compongono la popolazione della Costa d’Avorio, ed ognuna conserva gelosamente gli antichi riti e i culti degli avi, danze e iniziazioni, costumi e magie, volte ad assicurarsi la benevolenza degli dei e della natura. Una richiesta ben accolta, se si guarda alla magnificenza del Parco Nazionale di Taï, la più vasta foresta pluviale vergine dell’Africa occidentale, o a quello della Comoé, splendido esempio di biodiversità, o al Monte Nimba, che si erge maestoso, quasi a vegliare su tanta meraviglia.

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È il Paese del Sol levante, la terra dei nobili e colti samurai e delle raffinate geishe, la Nazione dove regna la Casa reale più antica al mondo e l’imperatore è il diretto discendente delle divinità. Il Giappone è la patria dell’ikebana, degli origami e dei bonsai, della cerimonia del tè, del sushi e del sake, del teatro kabuki, dei lottatori di Sumo. È un Paese con radici ben salde nella tradizione eppure proiettato nel futuro e leader mondiale nel campo dell’informatica, dell’elettronica, delle bioscienze e della robotica. Quarta potenza economica mondiale e decima Nazione più popolosa del pianeta, i suoi abitanti hanno l’aspettativa di vita più alta al mondo e il più basso tasso di mortalità infantile. Tokyo è una metropoli con 13 milioni di persone, moderna e vibrante, nella quale lo skyline si mescola a templi, giardini, musei e gallerie d’arte; Yokohama, la seconda città giapponese, vanta uno dei porti più attivi dell’Oriente; l’antica Kyoto, è la fonte culturale del Paese; Osaka, un centro nevralgico commerciale e industriale; Hiroshima e Nagasaki, terribili testimoni della storia; il Monte Fuji, sacro e immobile, perfetto nella forma e meta di pellegrini e credenti.


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GIRONE D URUGUAY Piccolo Stato sudamericano, compresso tra due giganti come l’Argentina ed il Brasile, l’Uruguay viene accarezzato dalla maestosità del Rio della Plata, uno dei fiumi più grandi del mondo, e bagnato dalle acque dell’Oceano Atlantico, che gli regalano la dolcezza del clima e la meraviglia di lunghe spiagge sabbiose. Pianure, praterie, colline e foreste punteggiano il territorio mentre numerosi corsi d’acqua lo attraversano e fanno da corona a piccoli paesi stile coloniale, con strade minute, case bianche e assolate. Le grandi città, a cominciare dalla capitale, Montevideo, architettonicamente sono riuscite ad unire lo stile delle comunità che si dividono il primato delle presenze nel Paese: quella italiana e quella spagnola. Ma il centro più famoso resta Punta del Este, località turistica e alla moda, richiamo di turisti da tutto il mondo.

COSTA RICA “Pura vida”. Così i ticos, gli abitanti della Costa Rica, sintetizzano il loro stile di vita: rilassato, allegro, ospitale, pieno di buon umore e di quel pizzico di fatalismo necessario a superare le difficoltà che inevitabilmente l’esistenza ti pone di fronte. Gioiello adagiato nel Mar dei Caraibi, fu scoperta da Cristoforo Colombo durante il suo quarto viaggio verso il continente americano e conquistata successivamente dagli Spagnoli, che ne cancellarono quasi del tutto la popolazione autoctona. Oggi è un Paese tra i più avanzati nel panorama mondiale, alto tasso d’istruzione, ridotta corruzione, profondamente attento alla salvaguardia ambientale del proprio territorio, tanto da detenere il primato nella conservazione della biodiversità. Le sue bellezze naturali, la particolare tutela della flora e della fauna locali, ne fanno una delle mete privilegiate dagli amanti della natura. La capitale, San Josè è una città moderna con musei e centri commerciali.

ITALIA

INGHILTERRA Dici Inghilterra e inevitabilmente il pensiero corre a Londra, la città più popolosa del Vecchio Continente, con i suoi 12,5 milioni di abitanti, una delle metropoli più cosmopolite del mondo, nella quale si parlano oltre trecento lingue diverse e dove ogni nazionalità, religione e cultura trova il proprio spazio vitale. Centro culturale, finanziario e commerciale, la capitale inglese è un perfetto mix di antico e moderno, dove la Torre di Londra, il Big Ben e Buckingham Palace si mescolano alla London Eye, la ruota panoramica e al 30 St Mary Axe, l’edificio architettonicamente più audace della City. Ma l’Inghilterra non è solo Londra. Canterbury, è la sede del primate della Chiesa anglicana; Oxford e Cambridge sono le più importanti università inglesi; Stonehenge è il più famoso sito archeologico, che ancora racchiude un mistero.

Mare, montagna, laghi, Parchi Nazionali... È difficile sintetizzare il nostro patrimonio naturalistico, artistico, culturale. Basti pensare che l’Italia detiene il più alto numero di siti Patrimonio dell’Umanità Unesco, ben 49, e conserva 95.000 chiese monumentali, 40.000 rocche e castelli, 30.000 dimore storiche con 4.000 giardini, 36.000 archivi e biblioteche, 20.000 centri storici, 5.600 musei ed aree archeologiche, 1.500 conventi. Le città d’arte, siano esse grandi centri o piccoli borghi, conservano intatte il susseguirsi della Storia. Non c’è angolo del nostro Belpaese che non ne presenti traccia: Roma, Firenze, Venezia, Milano, Napoli, ma anche Siena, Pisa, Urbino, Agrigento con la Valle dei Templi e la Sardegna con i villaggi Nuragici... E poi gli itinerari della Fede, che partendo da Roma, fulcro del Cristianesimo, si distendono ad Assisi, la città di San Francesco, San Giovanni Rotondo, nel culto di Padre Pio, al Santuario di Loreto, fino ad arrivare a Torino, dove è custodita la Sacra Sindone. Un patrimonio tutto Made in Italy.

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GIRONE E SVIZZERA Incastonata nel cuore dell’Europa, è tra i pochi Paesi europei che non si affaccia sul mare. Nonostante ciò, il suo territorio offre molte destinazioni che possono essere godute sia in estate che in inverno: montagne, laghi, fiumi, boschi e città sono meta privilegiata in ogni stagione. D’inverno le stazioni sciistiche dislocate nei vari cantoni, mettono a disposizione decine di chilometri di piste; d’estate le Alpi e le grandi vallate, offrono la possibilità di effettuare arrampicate, escursioni, trekking, o semplici passeggiate per gli amanti della vita all’aria aperta. I laghi disseminati nella regione offrono le stesse possibilità di divertimento del mare; non di rado, infatti, è possibile vedere nei lungolago piccole spiagge attrezzate. Berna, la capitale, per la sua architettura medievale è Patrimonio dell’Umanità; Zurigo, colta, vivace e internazionale, fa da contraltare alla tranquilla Ginevra, cuore finanziario del Paese.

ECUADOR È attraversato dall’Equatore, che lambisce la sua capitale, Quito, e da esso prende il nome. Piccolo Stato tra la Colombia e il Perù, affacciato sull’Oceano Pacifico, racchiude in sé tutti i panorami possibili per un Paese: grandi pianure, coste sabbiose, la Cordigliera delle Ande che l’attraversa, con altipiani e alti vulcani ancora attivi, e una vasta area con foreste pluviali laddove il bacino del Rio delle Amazzoni fa scorrere i fiumi che lo vanno a comporre. Ma il fiore all’occhiello dell’Ecuador sono le Isole Galapagos, il paradiso naturalistico reso famoso da Charles Darwin. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità, il suo territorio è per il 90% parco naturale, sottoposto ad un severo controllo. Qui vivono numerose specie endemiche, tra cui l’Iguana terrestre delle Galápagos, l’iguana marino, la tartaruga gigante, il sula dai piedi azzurri, il pinguino delle Galapagos, l’otaria e la poiana. Patrimonio dell’Umanità sono anche le città di Quito e Cuenca, per il loro antico centro storico.

HONDURAS

FRANCIA La Tour Eiffel, simbolo di Parigi e di tutta la Nazione, Notre-Dame, il Louvre, la reggia e il parco di Versailles, la Bastiglia e il 14 luglio, il Re Sole e Napoleone, la Normandia e lo sbarco delle Truppe Alleate... Alexandre Dumas, Émile Zola, Jean de La Fontaine, Victor Hugo, Marcel Proust; e ancora, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro e i Maestri dell’Impressionismo... L’Alsazia, con le sue case a graticcio, Mont Saint-Michel con l’Abbazia che nasce e si addormenta nell’acqua, la Borgogna e la Champagne con i loro vigneti, la Loira coi i suoi castelli, la Provenza con tutti i profumi del mondo... La nouvelle cuisine, Patrimonio immateriale dell’Umanità, insieme ai formaggi, al foie gras e alle ostriche... Christian Dior, Coco Chanel e l’alta moda. Non basta un elenco lunghissimo per citare tutti i simboli della Francia: storia, cultura, letteratura, moda, gastronomia, città d’arte... Cosa volere di più?

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Bagnato dal Mar dei Caraibi, e lambito dall’Oceano Pacifico sul fronte opposto, l’Honduras è uno dei Paesi del centro America meno conosciuti ed esplorati. Cristoforo Colombo sbarcò nel nord del Paese nel 1505 e lo battezzò “Honduras” (che significa “profondità“) proprio per le magnifiche acque che lambivano questa terra, dove la barriera corallina mesoamericana offre un meraviglioso spettacolo della natura con mangrovie, praterie marine e reef. Testimoni della storia millenaria del Paese, le rovine della città maya rinvenute a Copán, che come le altre città furono misteriosamente abbandonate da quel popolo. Qui si possono ammirare la stele della grande Plaza con l’effigie dei governanti della città, il campo da gioco della “pelota”, la scalinata dei geroglifici, e l’Acropoli. Tegucigalpa, la capitale, fu un antico centro minerario, dove venivano estratti argento e oro; da qui il nome attribuito alla città, il cui significato nella lingua del luogo è, appunto, “collina d’argento”. Città caotica e popolosa, racchiude numerose testimonianze della dominazione spagnola, e monumenti come la cattedrale del XVIII secolo, il Parque Central e la chiesa Iglesia de San Francisco, la prima costruita nel Paese.


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in PELLEGRINAGGIO

Dall’8 luglio al 15 luglio 2014

Polonia: Il Santuario di Czestochowa

e i luoghi di Giovanni Paolo II

Un viaggio in Polonia, nella terra di Giovanni Paolo II, per visitare i Santuari, da secoli mete di pellegrinaggio, e città storiche e suggestive come Cracovia, Wroclaw, Potznan, Plock, Varsavia. 1° giorno: ROMA - CRACOVIA Partenza in volo per Cracovia. Visita della città. Cena di benvenuto in ristorante tipico. 2° giorno: CRACOVIA Escursione a Wieliczka (20 km) per visitare le miniere di salgemma. Proseguimento per Lagiewniki e visita del Santuario della Divina Misericordia consacrato da Papa Giovanni Paolo II e della tomba di Santa Faustina Kowalska. 3° giorno: CRACOVIA - CZESTOCHOWA Partenza per Kalwaria Zebrzydowska (35 km) e visita della Chiesa dei Padri Bernardini, del Monastero e del Parco dei Pellegrinaggi, siti Unesco. Proseguimento per Wadowice (15 km) e visita dei “ricordi” di Papa Woytila. Santa Messa nella Basilica di Wadowice. Partenza per Auschwitz (35 km) per la visita del campo di sterminio. Proseguimento per Czestochowa (100 km). 4° giorno: CZESTOCHOWA - WROCLAW Visita del Santuario della Madonna Nera, meta di pellegrinaggio e capitale religiosa della Polonia. Santa Messa nel Santuario e tempo libero. Nel pomeriggio proseguimento per Wroclaw (195 km). 5° giorno: WROCLAW - POZNAN Visita della città con 112 ponti. Proseguimento per Poznan (180 Km). 6° giorno: POZNAN - TORUN Visita di Ostrow Tumski e della città antica. Partenza per Torun (155 km) e visita della città na-

tale di Nicolò Copernico. 7° giorno: TORUN - VARSAVIA Partenza per Varsavia (235 km) con sosta a Plock per la visita del Convento di Suor Faustina Kowalska. Visita di Varsavia: la Città Vecchia, la Piazza del Castello e il Castello Reale, la Cattedrale di San Giovanni, la Torre del Barbakan e la Chiesa di Santa Croce. 8° giorno: VARSAVIA - RIENTRO A ROMA Al mattino, Santa Messa nella Chiesa di S. Stanislao, dove si trova la tomba di Padre Jerzy Popieluszko. Trasferimento in aeroporto e partenza in volo per Roma.

Quota individuale di partecipazione In camera doppia Supplemento camera singola

Tasse e accessori Quota gestione pratica

€ 1.065 € 290 € 170 € 30

Per i non soci 50&Più Quota d’iscrizione € 40,00 La quota comprende: voli di linea da/per Roma (classe economica); trasferimenti in pullman GT; visite come da programma compresi gli ingressi dove previsti; pernottamenti in Hotel 3/4 stelle (camere a due letti con servizi privati); pensione completa (bevande escluse) in base agli operativi di volo; mance; accompagnamento pastorale e assistenza tecnica; assicurazione: assistenza e spese mediche, bagaglio e annullamento viaggio. La quota non comprende: escursioni non previste in programma; spese personali e tutto quanto non espressamente sopra indicato.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più

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TEMPO LIBERO

[ ITINERARI DI STEFANO RIPERT ]

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AL PASSO, AL TROTTO, AL GALOPPO...

L’ITALIA DELLE IPPOVIE

TRA PAESAGGI E NATURA «Passeggiare a cavallo è da sempre sinonimo di profonda armonia fra natura, escursionismo e benessere. Un’esperienza suggestiva quanto antica, se non fosse talvolta per la condizione dei nostri percorsi naturali. Prima di mettersi in sella per gustarsi un paesaggio solitario, professionisti o principianti alle prime armi, è sempre bene rivolgersi ad una associazione riconosciuta legalmente»

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rima di pianificare un’escursione equestre, specialmente se a cavallo non si è mai andati oppure ci si va molto saltuariamente, è necessario capire bene come muoversi nel mondo dell’equiturismo: come tutte le attività, che stanno all’interno di un libero mercato, anche questa può subire delle “contraffazioni” con offerte che non danno garanzie di qualità né di sicurezza. Quindi, meglio rivolgersi a un’associazione riconosciuta legalmente, come la Fise (Federazione Italiana Sport Equestre) e la Fitetrec (Federazione Italiana Turismo Equestre e Trec-Ante), entrambe federazioni sportive del Coni che forniranno tecnici qualificati. Oppure ci si può avvalere di guide equestri, con

Sotto i 14

900 km

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anni di età non è consentito andare a cavallo sul suolo pubblico e sprovvisti del cosiddetto cap, il tipico casco da equitazione.

È la lunghezza dell’ippovia dei Parchi del Lazio, realizzata nel 2003: richiede ben due settimane per essere percorsa tutta.

La distanza media percorribile in un giorno a cavallo, la stessa che dovrebbe separare le stazioni di sosta attrezzate.

Sono i parametri con cui possono essere classificati i percorsi, a ciascuno dei quali viene attribuito un valore numerico.

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un’abilitazione da libero professionista rilasciata dalla regione (in Italia non tutte sono abilitate al rilascio) e riconosciuta in ambito europeo. Insomma, il “fai da te” in sella non va d’accordo con la sicurezza. Una gita piacevole e sicura comincia, quindi, prima di salire a cavallo, come ci spiegano i tecnici Fise Massimo Bencini (Toscana), Aldo Capovilla (Sardegna) e Simone Minighini (Lazio): «A chi usufruisce dei nostri centri, per prima cosa viene fatta una valutazione tecnica per stabilire l’effettivo grado di abilità a cavallo. Poi decidiamo per quale gruppo è idoneo il cliente e che tipo di passeggiata può fare». Un’attenzione che spesso non c’è nelle strutture non omologate. In proposito, il giudizio della Fise è particolarmente severo: «Molti sono i centri gestiti da cavallari che, possedendo un pezzo di terra, tirano su quattro baracche, comprano cavalli da macello a pochi soldi e, senza nessuna formazione specifica, si improvvisano guide equestri. I nostri tecnici, invece, hanno una formazione che non si limita solo allo studio dell’ippologia. Spazia dalle normative - pochi sanno che al di sotto dei 14 anni non si può andare a cavallo sul suolo pubblico e senza cap (il tipico casco da ippica) - al primo pronto soccorso, in caso di incidenti alle persone e agli animali. E poi il nostro tecnico deve essere anche un buon Cicerone e conoscere cultura e natura del posto in cui opera». Affidarsi ad un professionista è la prima regola dell’equiturista. Ma spesso non basta. A volte sulla carta sembra tutto perfetto. Poi, trovare un punto di sosta o punto tappa dove passare la notte diventa difficile. «La invito a venire nei nostri centri - come l’Horse Country di Arborea, in provin-

«Da Nord a Sud itinerari di ineguagliabile bellezza costellano la Penisola. L’equiturismo di qualità non è un miraggio: sono tantissimi i percorsi sicuri ed efficienti»

cia di Oristano - e vedrà che da noi non si rischiano sorprese. Basta contattare il centro Fise, che si occupa del tratto interessato, per avere tutte le informazioni: il momento migliore per fare un guado, quando trovare le condizioni meteo ideali per godersi una bella passeggiata, le zone che si prestano meglio all’equiturismo, magari perché meno antropizzate. In Toscana, nel Lazio o in Sardegna troviamo fondi molto ampi, dove a volte sono veramente pochi i segni delle attività umane. Anche i parchi hanno delle interessanti proposte. Certo, devono esistere protocolli d’intesa con l’Ente parco, il cavaliere deve avere le giuste patenti e rispettare i re-

golamenti dell’area protetta: ad esempio, a San Rossore è vietato galoppare». Insomma, regole certe sono la base per un equiturismo di qualità. Ma i problemi da risolvere sono ancora molti: «In Italia abbiamo tanti e bellissimi percorsi. Il potenziale dell’equiturismo - ci spiegano Gianluca Perfetti e Daniela Parisi Presicce, tecnici Fitetrec - è molto elevato. Il settore però è in calo, perché come al solito mancano regole precise: chi deve gestire e curare la manutenzione dei percorsi? Per non parlare dell’aggressione del cemento. Nel nostro Paese abbiamo piani regolatori che prevedono un incremento medio dell’urbanizzazione di 70 ettari al giorno».

Lo stato di salute delle ippovie italiane non è troppo diverso da quello di altri beni culturali e paesaggistici del Belpaese... Da una parte risorse uniche al mondo, dall’altra gestioni problematiche. Così, se a Pompei i tetti crollano, nell’equiturismo può accadere che esistano percorsi meravigliosi ma poi, come è successo a Grosseto, «realizzati chilometri di ippovie, la provincia ha finito i soldi e non ha prodotto la relativa carta! - denuncia Giulio Costi, libero professionista e tecnico abilitato dalla Regione Toscana -. Così davanti a un bivio e senza una carta, non si è in grado di scegliere la strada giusta». Come

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[ DI FRANCESCA

MARTUZZI ]

RALLENTARE E GUSTARE: IL MONDO IN SELLA A UN CAVALLO

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«Un’opportunità aperta a tutti, cavalieri esperti o principianti, per vivere il territorio in modo diverso, alla scoperta di nuovi scenari naturalistici e, spesso, anche di importanti attrattive culturali, dalle zone archeologiche ai borghi medievali fino alle dimore storiche»

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Italia, con la sua varietà di paesaggi, con la ricchezza in vestigia del passato e la molteplicità di prodotti enogastronomici, è uno dei Paesi più allettanti per il turismo in sella. Questo particolare modo di viaggiare permette di apprezzarne i paesaggi con un’ottica diversa: non un fugace sguardo da un finestrino di un’auto in corsa, ma una più profonda percezione di ciò che ci circonda, coinvolgendo tutti i sensi. Lo spazio e il tempo si dilatano, distanze percorse in pochi minuti in auto richiedono ore a cavallo, durante le quali non solo osserviamo, ma percepiamo i diversi odori e suoni del paesaggio, la differenza di temperatura e umidità tra una piana assolata e una valletta boscosa in ombra. Ed ecco che non solo attraversiamo, ma viviamo intensamente il territorio. Lontane dall’asfalto, le ippovie sono itinerari pensati per essere percorsi a cavallo, ma possono essere utilizzate anche a piedi o in mountain bike. Molto spesso attraversano o raggiungono parchi, riserve, boschi e aree significative dal punto di vista culturale, come zone archeologiche, borghi medievali, dimore storiche. Lungo il percorso sono previsti posti tappa, ossia stazioni di sosta attrezzate, possibilmente distanti tra loro non più di 20-40 km (distanza mediamente percorribile in un giorno), dove il cavaliere e il cavallo possono tro-

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vare assistenza, ristoro e la possibilità di pernottare in foresterie, agriturismi, casolari privati o pubblici rifugi. La lunghezza complessiva delle diverse ippovie è variabile: ci sono tracciati percorribili in due giorni, altri richiedono due settimane, come l’ippovia dei Parchi del Lazio, di oltre 900 chilometri. A seconda dei siti web o dell’organizzazione consultata (ce ne sono diverse che se ne occupano), si trovano vari elenchi e classificazioni delle ippovie che possono essere suddivise in base alla loro difficoltà (molto facile, facile, media, difficile, molto impegnativa), calcolata sulla osservazione di 12 parametri (caratteristiche del tracciato, dislivello, distanza in chilometri, abbeverata, pendenza, inclinazione del versante, larghezza, guado, segnalazioni, punto di sosta dei cavalli, quota del punto di sosta, sosta dei cavalieri) a ciascuno dei quali viene attribuito un valore numerico. La somma di questi valori determina un indice e, quindi, una gradualità di impegno. In base a questa o ad altre classificazioni si può comprendere se un’ippovia può essere percorribile da un principiante con qualsiasi tipo di cavallo, oppure se si tratti di un tracciato impegnativo e idoneo ad esperti con cavalli ben allenati. Anche a livello di singole regioni esistono diverse normative e classificazioni.

«Lo spazio e il tempo si dilatano, a dorso di cavallo: distanze che in auto si percorrono in breve tempo lasciano la possibilità di gustare sensazioni e cambiamenti altrimenti impossibili da percepire»


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» SEGUE DA PAG. 61 si esce allora da questo ginepraio? I tecnici Fitetrec hanno le idee molto chiare in proposito: «Primo: censimento nazionale di tutte le ippovie, stato e livello di praticabilità, valutazione dell’apertura di vecchi sentieri. Secondo: individuazione di un unico manutentore nazionale del patrimonio sentieristico. Terzo: regole certe per la gestione dei sentieri, chi fa cosa. Oggi le problematiche legate alla logistica sono demandate alla buona volontà del singolo: pulizia sentieri, ripristino rive smottate, realizzazione ponticelli di attraversamento, rimozione di chiusure abusive ad opera di privati, otturazioni di voragini, segnalazione di discariche abusive, alberi da mettere in sicurezza... Ci pensa in genere il tecnico, sua sponte e di tasca propria. Invece sarebbe importante arrivare ad una rete nazionale da collegare a quella europea già esistente degli altri Paesi come Francia, Belgio, Paesi Bassi, Spagna».

Fin qui i problemi. Ma l’equiturismo di qualità non è un miraggio. Tantissimi i percorsi già efficienti, sicuri e spettacolari. «Tutta la zona di Bracciano, del Viterbese e della Sabina reatina - continuano Perfetti e Presicce - offrono posti spettacolari, a un’ora dalla Capitale, raggiungibili anche con i mezzi pubblici. Ad esempio, una passeggiata di un giorno, tra storia e natura, passa per un diverticolo che collegava l’antica Via Clodia con l’antica Via Aurelia, attraversa il Parco della Caldara (monumento naturale), raggiunge il bosco di Macchia Grande di Manziana, partendo dal Circolo Ippico “Monte La Puglia” di Castel Giuliano, a Bracciano. Ancora, si può partire dal Circolo Ippico Asd “Lo Spirito Libero Trekking” alla scoperta di luoghi nascosti che sono dei veri gioielli della Sabina, lontani dalle mete turistiche di massa. Dalla struttura si raggiungono agevolmente diversi sentieri che portano sui cammini di Fede, sulle orme di San Francesco, in

collina o nel bosco: trekking che si possono fare a piedi, a cavallo o in bicicletta». Da Nord a Sud, da Bolzano alla Sicilia, migliaia di itinerari di irripetibile bellezza attraversano come vene la pelle del Paese. Ma, al di là delle diverse caratteristiche tecniche dei tracciati, qual è l’ippovia perfetta? Giulio Costi prova a chiarirci le idee: «Il segreto di un’ippovia perfetta è il progetto. Faccio un esempio. Anni fa, quando ho aperto il mio agriturismo a Castell’Azzara, nel Grossetano, era quasi una moda, perché c’erano finanziamenti a fondo perduto. Mi sono chiesto: “Perché una persona da Amburgo dovrebbe prendere un aereo e fare le vacanze da me?”. Se non riesco a darmi una riposta, meglio che lasci stare. Per le ippovie non è troppo diverso. Faccio qualche esempio nei territori che conosco, Toscana, Umbria e Lazio: un percorso sul Monte Amiata o costiero cambia radicalmente se lo pensi per un turista o per un gruppo di cavalieri di Livorno o Piombino.

Bisogna capire se l’ippovia è funzionale, questa è la cosa importante: lo straniero vuole essere affascinato dalla bellezza, il locale è meno esigente dal punto di vista turistico. Ma magari è un cavaliere più tecnico». Insomma, a ognuno la sua ippovia: «E poi - prosegue Costi - ci vogliono le strutture disposte all’accoglienza. Devono esser semplici, economiche e a norma di legge per quanto riguarda il benessere del cavallo. In questo le normative sono semplici e chiare». E quando le cose sono fatte bene, cavallo e cavaliere se ne accorgono. Qualunque sia l’itinerario. «Noi che ci siamo abilitati con corsi regionali - precisa Costi possiamo portare persone a cavallo in tutta Europa. Tutte le guide delle federazioni, invece, possono accompagnare solo gli iscritti alle loro federazioni. Perlopiù, comunque, lavoro in Toscana. E qui abbiamo una rete di ippovie che collega tutti i nostri centri ippici della zona. Collaboriamo fraternamente». Un piccolo, grande miracolo italiano.

Per saperne di Più: www.fise.it - www.fitetrec-ante.it

«Come in tutti i settori ci si può imbattere in “contraffazioni”, in chi si improvvisa cavallaro senza avere le dovute autorizzazioni, brevetti, conoscenza del territorio e attrezzature»

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«L’arte vissuta e sperimentata da dilettanti con più di 50 anni. Le loro opere giudicate da artisti professionisti di grande rilievo. Il tutto circondato e intriso di bellezza e armonia tipiche di un luogo incantevole come il Lago Maggiore. E poi, musica e teatro ogni sera»

U

n programma davvero speciale attende i finalisti della trentaduesima edizione del Concorso di Prosa, Poesia, Pittura e Fotografia che si ritroveranno dall’1 al 7 luglio nella splendida Baveno (Vb), nell’incanto del Lago Maggiore. Un programma denso di opportunità per tutti gli artisti in gara che vorranno partecipare alla settima-

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UNA FINALE DALLE MILLE EMOZIONI

na dedicata alla finale del Concorso. Ci saranno i laboratori per chi vuole esercitare al meglio il proprio talento, gli spettacoli se-

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rali di musica e teatro, le escursioni alla scoperta delle bellezze del Lago Maggiore, a cominciare dalla stessa Baveno, nonché i tanti

momenti da condividere con vecchi e nuovi amici. A dare il via ai laboratori sarà un maestro della scrittura creativa, Francesco Tarquini con il laboratorio di scrittura narrativa L’arte della descrizione; il pittore Enrico Benaglia condurrà i partecipanti verso I 5 sensi nell’arte; il poeta Elio Pecora li accompagnerà nel laboratorio La poesia » MAGGIO 2014

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EVENTI

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e l’educazione ai sentimenti. Non mancherà l’appuntamento con la fotografia con il workshop dal titolo Natura e architettura: alchimia di un incontro, condotto da Lina Pallotta. Il programma prevede spettacoli serali di grande spessore. Avete mai assistito alla fusione della musica pop con la tradizione dell’opera lirica? È quello che propone il duetto Operapop, formato dalla soprano Francesca Carli e dal tenore Enrico Giovagnoli. E poi il gruppo Nino Rota Ensemble: un sestetto tutto al femminile con voce, flauto, violino, oboe, violoncello e pianoforte. Le musiciste, appassionate di cinema, eseguono le più celebri composizioni di maestri italiani, come Nino Rota appunto, e di altri grandi nomi stranieri. Ancora musica con una serata speciale ed emozionante dedicata a Lucio Dalla con un concerto in onore della sua carriera e dei suoi successi. Che dire poi dell’escursione notturna sul Lago Maggiore, navigando tra Isola Bella, Isola Madre ed Isola dei Pescatori? Lungo le sponde del Lago dove si affacciano straordinari paesi come Stresa, Locarno, Luino, Arona, Pallanza, per citare solo alcune delle mete più frequentate. Laboratori, escursioni turistiche, spettacoli serali, condurranno i partecipanti verso il giorno della proclamazione dei vincitori delle Farfalle e delle Libellule d’Oro. A giudicare le opere, una giuria di prim’ordine: Renato Minore, giornalista, scrittore e critico letterario; Lina Pallotta, fotografa pluripremiata; Elio Pecora, poeta, scrittore e saggista; Giulio Rigoni, pittore e autore dell’opera Ponente, scelta come simbolo di questa edizione del Concorso. E, infine, Duccio Trombadori, giornalista, critico d’arte, pittore. La straordinaria settimana di questa ulteriore tappa del Concorso si concluderà con lo spettacolo 50&Più Show. Sotto la direzione del Maestro Vincenzo De Filippo, un gruppo di artisti over 50 si cimenterà nel teatro e nella musica. Creatività avanti tutta!

«L’arte è la capacità di risvegliare qualcosa che abbiamo già dentro» Renzo Piano

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BAVENO (VB) - LAGO MAGGIORE 1 / 7 LUGLIO 2014

SOGGIORNO A BAVENO - LAGO MAGGIORE Il gruppo Zacchera Hotels, nelle cui strutture si svolgerà l’Evento 50&Più, da quattro generazioni mantiene il primato di primo gruppo alberghiero sul Lago Maggiore, uno dei principali in Italia. Stile, tradizione, comfort e professionalità contraddistinguono gli alberghi del gruppo che, da oltre centocinquanta anni, sono tra l’eccellenza dell’offerta turistica e congressuale nazionale. Un luogo ideale dove trascorrere una vacanza da sogno nella cornice unica e straordinaria del Lago Maggiore. Quota individuale di partecipazione Dal 01/07 al 07/07 In camera doppia Suppl. singola/dus Suppl. vista lago garantita (previa disponibilità)

(6 notti/7 giorni) € 465,00 € 275,00 su richiesta

Dal 03/07 al 07/07 In camera doppia Suppl. singola/dus Suppl. vista lago garantita (previa disponibilità)

(4 notti/5 giorni) € 330,00 € 160,00 su richiesta

Trasporti Trenitalia Grazie all’accordo di partnership con Trenitalia, per i partecipanti all’Evento sono previste tariffe agevolate con partenza da tutte le principali città italiane servite dai treni: Freccia Rossa, Freccia Argento, Freccia Bianca, Intercity e Regionali. Quotazioni individuali e di gruppo su richiesta. Escursioni Saranno giornate dove non mancherà la possibilità di esplorare le splendide località che si affacciano sul Lago Maggiore grazie alle escursioni organizzate da 50&Più Turismo. La stessa Baveno offre davvero molto. Incastonata in un romantico paesaggio, questa antica cittadina sorge nel punto più panoramico del Centro Lago, di fronte alle incantevoli Isole Borromee. La quota comprende Trasferimento in orari prestabiliti dalle stazioni Ferroviarie di Stresa o Baveno da e per l’hotel; soggiorno in camera doppia per il periodo prescelto; trattamento di pensione completa (acqua in caraffa inclusa); partecipazione ai convegni ed agli intrattenimenti proposti dall’organizzazione; ingresso alla piscina interna ed esterna; assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento viaggio; assistenza di personale 50&Più. La quota non comprende Viaggio da e per Baveno; bevande; escursioni facoltative; tassa di soggiorno del Comune di Baveno: attualmente pari a € 1,50 al giorno (da regolare in loco); extra in genere e tutto quanto non espressamente specificato. Informazioni e prenotazioni:

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50ePiù Turismo (Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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[ EVENTI ]

PROGRAMMA DI MASSIMA

PROGRAMMA

XXXII CONCORSO 50&PIÙ PROSA, POESIA, PITTURA E FOTOGRAFIA

* Baveno (VB - Lago Maggiore), 1-7 luglio 2014

ore 16,00 Workshop di fotografia; Natura e architettura: alchimia di un incontro, con Lina Pallotta ore 18,00 / 19,00 - Sala Urano • Animazione musicale • Preparazione spettacolo 50&Più Show con il Maestro Vincenzo De Filippo ore 21,30 - Giardino Lungolago Serata di musica con gli Operapop

GIOVEDÌ 3 LUGLIO

MARTEDÌ 1 LUGLIO Intera giornata • Arrivo e sistemazione in albergo • Consegna dei quadri per allestimento esposizione ore 21,30 Drink di benvenuto e presentazione della settimana e degli ospiti.

MERCOLEDÌ 2 LUGLIO ore 10,00 - Sala Urano Laboratorio di scrittura narrativa: L’arte della descrizione, con Francesco Tarquini In segreteria: - consegna libretti elaborati di Poesia e Prosa; - iscrizione ai concorsi di estemporanea; - iscrizione ad escursioni e gite. ore 15,30 - Sala Plutone Laboratorio di pittura: I 5 sensi nell’arte, con Enrico Benaglia

ore 10,00 - Sala Urano Laboratorio di scrittura narrativa: L’arte della descrizione, con Francesco Tarquini ore 15,30 - Sala Urano Laboratorio di poesia: La poesia e l’educazione ai sentimenti, con Elio Pecora ore 15,30 - Sala Plutone Laboratorio di pittura: I 5 sensi nell’arte, con Enrico Benaglia ore 16,00 Workshop di fotografia: Natura e architettura: alchimia di un incontro, con Lina Pallotta ore 18,00 / 19,00 - Sala Urano • Animazione musicale • Preparazione spettacolo 50&Più Show con il Maestro Vincenzo De Filippo ore 21,30 Crociera notturna sul Lago Maggiore

VENERDÌ 4 LUGLIO ore 9,30 - Auditorium - Sala Orione • Cerimonia di consegna delle Libellule d’Argento • Premiazione dei Supervincitori del Concorso 2014 ore 15,30 - Sala Plutone Laboratorio di pittura: I 5 sensi nell’arte, con Enrico Benaglia ore 15,30 - Sala Urano Laboratorio di poesia: La poesia e l’educazione ai sentimenti, con Elio Pecora ore 18,00 / 19,00 - Sala Urano • Animazione musicale

• Preparazione spettacolo 50&Più Show con il Maestro Vincenzo De Filippo ore 21,30 - Auditorium - Sala Orione Spettacolo musicale: Nino Rota Ensemble

SABATO 5 LUGLIO ore 9,30 - Auditorium - Sala Orione Cerimonia di consegna delle Farfalle d’Argento ore 12,00 - Segreteria Consegna dei lavori partecipanti ai concorsi estemporanei di Pittura e Fotografia ore 15,30 - Sala Plutone Laboratorio di pittura: I 5 sensi nell’arte, con Enrico Benaglia ore 15,30 - Sala Urano Laboratorio di scrittura narrativa: L’arte della descrizione, con Francesco Tarquini ore 18,00 / 19,00 - Sala Urano • Animazione musicale • Preparazione spettacolo autogestito con il Maestro Vincenzo De Filippo ore 21,30 - Auditorium - Sala Orione (o giardino) Piazza Grande Concerto omaggio a Lucio Dalla

DOMENICA 6 LUGLIO ore 9,30 - Auditorium - Sala Orione • Proclamazione dei vincitori del XXXII Concorso 50&Più • Cerimonia di consegna delle Farfalle e delle Libellule d’Oro 2014 ore 17,30 - Auditorium - Sala Orione Prove 50&Più Show ore 21,30 - Auditorium - Sala Orione Premiazioni estemporanee e, a seguire, 50&Più Show, lo spettacolo dei 50&Più diretto dal Maestro Vincenzo De Filippo

LUNEDÌ 7 LUGLIO Intera giornata Rientro dei partecipanti alle località di provenienza

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50&Più in CROCIERA dal 12 luglio 2014 - 8 giorni/7 notti

Le Terre dei Vichinghi - i Fiordi Norvegesi Copenaghen, Geiranger, Flam, Bergen, Kristiansand, Oslo, Copenaghen Hellesylt

Geiranger Flam

Bergen

Kristiansand

Oslo

Copenaghen

Partenze dal Porto di COPENAGHEN il 12 Luglio 2014 (con Volo da Milano e Roma)

Un itinerario che vi condurrà tra i paesaggi mozzafiato dei fiordi norvegesi e la natura maestosa e incontaminata del Nord. Il paesaggio è selvaggio, le montagne, il mare, i fiordi tolgono il respiro. A bordo della Costa Luminosa su cui stelle dell’arte e astri nascenti si alternano sui ponti e nelle aree comuni completando il design innovativo, i materiali preziosi e le nuove attrazioni per il tuo viaggio nella luce.

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€ 1.200 € 1.350 € 1.450 € 1.180 € 430

Per i non soci 50&Più Quota d’Iscrizione €40,00

SUPPLEMENTI, TASSE E RIDUZIONI: Tasse portuali € 130 - Supplemento doppia uso singola (solo in cabina IC) € 300.* Quote di servizio (obbligatorie da pagare a bordo) € 56 - Supplemento volo da Roma € 50. Assicurazione annullamento viaggio € 40 (per importi sino a € 1.600) € 50 (sino a € 2.000). *Su richiesta e in numero limitato.

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«Il segreto è prendere precauzioni già in primavera. I ritardatari possono iniziare ad assumere integratori a base di betacarotene, nicotinamide e licopene anche a partire da maggio. Tutte le età sono interessate. Il parere della dermatologa Federica Morelli»

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mate crogiolarvi al sole? Attendete con ansia il caldo sole estivo? Prima della tanto agognata abbronzatura, ovunque decidiate di andare, è necessario adottare qualche piccolo accorgimento ed avrete un’abbronzatura impeccabile e, soprattutto, salutare. Niente eritemi solari, niente scottature. Il sole questa estate vi bacerà delicatamente rendendovi più belle e belli che mai. Ci vuole solo un po’ di costanza e vedrete che non ve ne

pentirete. Il messaggio è diretto anche agli uomini che con le creme non vanno molto d’accordo. Ma c’è quella giusta anche per loro. In queste pagine i preziosi consigli della dottoressa Federica Morelli, specialista in dermatologia. »

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» SÌ AGLI INTEGRATORI

nnanzitutto - afferma la dottoressa Federica Morelli, dermatologa a Pescara - ricordiamoci che il sole non si prende soltanto nei mesi estivi, ma anche prima, in primavera: nelle città, ormai sempre più calde, oppure passeggiando in riva al mare o nei parchi. È proprio la primavera il periodo migliore per preparare la nostra pelle al sole estivo. Il mio consiglio è quello di assumere integratori a base di betacarotene, nicotinamide e licopene. Sono molto diffusi e si possono acquistare in farmacia. Io che vivo in una città di mare, li consiglio già da marzo, aprile e maggio, perché sono i mesi in cui iniziamo ad esporci al sole e cominciamo ad alleggerirci, quindi dobbiamo anche proteggerci». Gli integratori svolgono una funzione fondamentale: la loro assunzione prepara la nostra pelle all’esposizione solare evi-

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tando scottature, eritemi solari, la formazione di macchie. «Viviamo l’abbronzatura come un fatto estetico - commenta la dottoressa Morelli -. In realtà si tratta di un processo di difesa della nostra pelle. I melanociti, le cellule che ci fanno abbronzare, producono un pigmento chiamato melanina che ci fa scurire difendendoci dai danni del sole. Per proteggere la cute, i melanociti devono avere il tempo necessario per organizzarsi. Quindi, quando ci esponiamo al sole e ci scottiamo, diventando prima rossi e poi scuri, abbiamo già fatto il danno. Prendendo questi integratori in anticipo, andiamo a informare le cellule che è arrivato il momento di attivarsi. Grazie alla loro assunzione passiamo dalla cute bianca dell’inverno al “nero” dell’estate, senza incappare nel rosso, proprio perché i pigmenti non subiscono infiammazioni».

» MEGLIO TARDI CHE MAI

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Un’ABBRONZATURA perfetta e...

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hi invece assume gli integratori a maggio, perché magari non si è premunito prima, rischia di arrivare troppo tardi? «No, è ancora in tempo - afferma l’esperta -. Esistono degli integratori che possono essere presi anche a partire da maggio e prolungati durante il periodo estivo. Qualche tempo fa non esistevano integratori da assumere anche durante l’estate, in quanto avevano alte concentrazioni e captavano troppo il sole. Pertanto, se si inizia a maggio, l’assunzione può proseguire per tutto il periodo estivo».

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COMPRESSE, CREME O UN BUON FRULLATO

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STAR BENE

e prendiamo la nicotinamide - prosegue la dermatologa - il dosaggio è di 500 mg al giorno, se si tratta del betacarotene e del licopene, una compressa al giorno». E sottolinea: «La protezione solare va comunque messa e con un fattore molto alto. È bene iniziare con un fattore di protezione 50, per poi scendere gradualmente facendo attenzione al proprio fototipo, ma mai sotto un fattore 20». Per chi non vuole prendere integratori in compresse, può sostituirli con: «Frullati di carote o pomodori, che contengono rispettivamente betacarotene e licopene. Un frullato ogni mattina. È una buona abitudine, ci vuole un po’ di pazienza e tempo».

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»»

LE LAMPADE? PREFERIBILMENTE NO

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con una lampada da 12 minuti, ma dobbiamo farlo in maniera graduale. La prima volta si fa di un minuto, la seconda di due, la terza di tre. In ambito ospedaliero, per chi soffre di eritemi solari importanti, si usano lampade con un filtro specifico e la durata è di cinque secondi. Il paziente arriva a tre minuti dopo circa tre mesi. Sconsiglio la lampada a prescindere».

Preparare la pelle al sole significa anche eliminarne le impurità

«

DEPURATA »» PELLE PRIMA DEL SOLE

igenerare, rinfrescare, levigare la pelle con trattamenti scrub alle terme o in casa è una preparazione ottimale all’esposizione solare. «Il sole agisce sulla cute ispessendola, perché la pelle per difendersi si ispessisce - spiega la dottoressa Morelli -. Se l’assottigliamo con un trattamento scrub al viso e al corpo pulendola dalle impurità,

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ci abbronziamo sicuramente meglio. Se ci esponiamo al sole e abbiamo già una pelle ispessita, la pelle diventa ingestibile, asfittica e opaca. Consiglio di fare degli scrub due volte a settimana viso e corpo. Quando mettiamo una crema su una pelle assottigliata viene assorbita più facilmente, ha meno “tragitto” da fare. Se è ispessita ne assorbe un 20%».

IL DANNO SI PUÒ RIPARARE

»»

se ci preparassimo al sole facendoci una bella lampada? La risposta della dermatologa è questa: «La lampada non va bene. Può causare macchie, nei, tumori della pelle. I pazienti che soffrono di eritemi solari e pensano che facendosi una lampada possano avere dei benefici, hanno ragione solo in parte. Per prepararci al sole non possiamo iniziare

«Si tende a vivere l’abbronzatura come un fatto puramente estetico quando, in realtà, è un processo di difesa della pelle che si attiva attraverso i melanociti»

PREVENZIONE E CURA: AD OGNUNO IL SUO PRODOTTO

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er gli ultracinquantenni, oltre alla preparazione al sole con gli integratori, esistono creme specifiche o anche compresse, contenenti particolari sostanze che aiutano a riparare il danno dei piccoli pretumori (cheratosi, macchiette scure), migliorando la pelle e svolgendo una importante azione di prevenzione», consiglia la dottoressa Morelli. E aggiunge: «Sono creme che possono usare sia uomini che donne. Anzi, gli uomini dovrebbero usarle a maggior ragione. Inoltre, chi ha pochi capelli o è calvo deve proteggere il cuoio capelluto. È difficile che gli uomini mettano il cappellino o la crema solare in testa. Fortunatamente le ditte farmaceutiche propongono prodotti sempre più pratici, come le protezioni solari in confezioni spray».

«Le creme solari con filtro chimico vanno applicate mezz’ora prima di esporsi»


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MACCHIE SCURE? USIAMO IL BUON SENSO 50 anni non bisogna pensare che ormai “è andata così”. Continuare a danneggiare la propria pelle può avere serie conseguenze. «Dopo i 50 anni - sottolinea la dottoressa Morelli - sono più diffusi i piccoli tumori della pelle. Le macchie scure sulla cute, le chiazze rosse sul cuoio capelluto degli uomini con pochi capelli, sono tutti pretumori che vanno tenuti sotto controllo perché potrebbero degenerare. Purtroppo li vediamo anche a 40 anni, non più solo dopo i 60: questo ci indica che le abitudini sono cambiate, in peggio, ci esponiamo di più al sole e ci proteggiamo poco».

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»» ATTENZIONE AI RIMEDI “FAI DA TE”

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i sono luoghi comuni da sfatare sulla preparazione all’abbronzatura. Preparati fatti in casa che non servono a nulla o, peggio, possono essere anche molto dannosi. Un esempio? «Bollire le foglie di fico perché il loro latte contiene la psoranina, una sostanza che attira il sole. Spalmarsi questo latte al sole significa riempirsi di bolle - avverte la dottoressa Morelli -. La psoranina è un trattamento utilizzato per

maggio si sta più all’aria aperta, si passeggia, si va in bicicletta, si approfitta delle belle giornate per starsene un po’ al sole. Proteggersi è la parola d’ordine. «Il fattore di protezione da usare è 50 - sottolinea la dottoressa Morelli -. Ci

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sono creme solari con filtro chimico che sono trasparenti, così come ci sono creme colorate con filtro solare che proteggono e fungono da fondotinta. Le creme solari con filtro chimico vanno spalmate mezz’ora prima dell’esposizione solare».

BAMBINI AGLI OVER 60: »» DAIDIFENDIAMO LA PELLE

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NON SOLO IN SPIAGGIA... PROTEZIONE SOLARE OVUNQUE

i pazienti che soffrono di psoriasi e viene somministrata in compresse seguendo diverse precauzioni onde evitare ustioni». Un altro errore è: «Spalmarsi l’autoabbronzante al sole. Ci si ustiona e, se si distribuisce male, si esce a chiazze. Quindi, esteticamente l’effetto non è dei migliori. L’autoabbronzante va applicato la sera prima per preparare la pelle, mai sotto il sole. Lo si può usare anche come doposole».

reparare la pelle all’esposizione solare è una precauzione che riguarda tutti, dai bambini agli ultrasessantenni, da chi ha la pelle chiara a chi ha una carnagione olivastra. «Tutti possiamo scottarci - avverte la dottoressa Morelli -. Consiglio l’assunzione di integratori in particolare alle persone che soffrono di eritemi solari, a chi ha tanti nei e ai bambini dai dieci anni in poi. Li consiglio anche a chi afferma di non scottarsi mai. Peccato, però, che raggiunti i 60 anni si ritrova con le famose macchiette della vecchiaia che, in realtà, sono l’effetto dei danni solari precedentemente acquisiti, causati da una scorretta o mancata preparazione all’esposizione solare. Controindicazioni per l’assunzione degli integratori non ce ne sono, tranne per le donne in gravidanza: no al betacarotene, no al licopene, sì alla nicotinamide».

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STAR BENE

[ PREVENZIONE DI

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LE RAGIONI DELLA SCIENZA

GIOVANNA DALL’ONGARO ]

ELISIR DI LUNGA VITA: LA SALUTE VIEN MANGIANDO «Per vivere in salute è necessario fare attenzione allo stile di vita. Svolgere una regolare attività fisica e seguire una corretta alimentazione sin da giovani, riduce il rischio di ammalarsi dopo gli “anta”»

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e ne preoccupava già Cicerone più di duemila anni fa, ma è ai nostri tempi che l’umanità è chiamata a giocare la sua sfida più grande: invecchiare mantenendosi in salute. E se al grande oratore romano premeva soprattutto di assicurarsi una buona memoria in età avanzata, oggi pretendiamo di più: sfoggiare i capelli bianchi insieme a una mente attiva e un corpo in forma. Chiediamo troppo? In realtà l’ambito obiettivo, a cui gli anglosassoni danno il nome di graceful ageing (invecchiare con grazia), potrebbe avvicinarsi di più se ci impegnassimo a seguire i consigli degli scienziati su quale stile di vita adottare molto prima di varcare la soglia

della terza età. Probabilmente in molti già sanno di che si tratta di: mangiare sano, non fumare, svolgere regolare attività fisica. Tutto vero, ma sentir-

selo dire da un ricercatore dell’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), che lavora da anni al Dipartimento di Medicina Preventiva dell’Isti-

tuto Tumori di Milano, fa ben altro effetto. Così Franco Berrino, ci spiega con le ragioni della scienza che il graceful ageing è una conquista che ri-

Oltre il 90%

Una dieta

Il fumo

Le carni rosse,

degli over 65 assume con regolarità farmaci per contrastare l’ipertensione, la glicemia alta e le patologie cardiache, ma non mancano anche antidepressivi e psicofarmaci.

sana privilegia il consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali. L’assunzione di grassi di origine animale andrebbe ridotta drasticamente a partire dall’infanzia.

di sigaretta, come ormai risaputo, è assolutamente dannoso. Liberarsi da questo vizio e svolgere una regolare attività fisica contribuisce a mantenersi in buona salute.

specialmente se cotte ad elevate temperature, sono tra i primi cibi da evitare. Così come gli insaccati che, a causa della lavorazione, contengono sostanze cancerogene.

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te. Se seguissimo le raccomandazioni degli organismi internazionali, la metà dei tumori maligni verrebbe evitata. Le indicazioni sono chiare: non fumare, svolgere regolare attività fisica e alimentarsi in modo corretto. Dobbiamo riflettere sul fatto che un terzo dei tumori maligni è influenzato dallo stile alimentare. Quali tumori sono legati alle nostre abitudini a tavola? Il modo in cui mangiamo influenza la probabilità di ammalarci di tumori dell’apparato digestivo, intestino, fegato, cistifellea, ma incide anche sul tu-

more della mammella, della prosivi e altri psicofarmaci. Quinstata, del rene e dell’apparato di, in realtà, la quantità è anrespiratorio. cora superiore. Perché è così importante la Come legge questo dato? nostra dieta? Da una parte dobbiamo riconoUna delle grandi minacce delscere che i farmaci hanno avula società moderna è la diffuto un ruolo fondamentale nelsione di quella patologia denol’aumentare la speranza di vita minata sindrome metabolica, degli esseri umani. Alla loro diftipica delle persone in sovrapfusione si deve il fatto che nepeso. Questa malattia si caratgli ultimi trent’anni la speranterizza per la presenza di alcuza di vita si sia allungata di tre ni fattori come la pancia grasmesi l’anno. Prima degli anni sa, la pressione alta, la glicemia Settanta-Ottanta l’aumento delalta e l’ipercolesterolemia, con il la vita media era dovuto princolesterolo HDL basso. Chi ne cipalmente a condizioni storiche soffre ha maggiori probabilità quali la mancanza di guerre e di ammalarsi di diabete o di andi fame, ma per il periodo sucdare incontro a un infarto. » cessivo il fenomeno è riconducibile per lo più all’impiego dei medicinali. I farmaci, quindi, non «Le donne possiamo negarlo, soultracinquantenni no importanti. dovrebbero eseguire Però? un esame mammografico Però lo stile di vita è con cadenza biennale» ancora più importan-

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TRENT’ANNI DI PROGRESSI

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STAR BENE

chiede una preparazione lunga e costante. Dottor Berrino, fotografiamo, dati alla mano, le condizioni in cui invecchia la popolazione. Qual è la situazione della salute nella terza età? Possiamo cominciare dicendo che circa il 90% delle persone oltre i 65 anni assume regolarmente farmaci per il trattamento di malattie croniche come l’ipertensione, la glicemia alta e le patologie cardiache. E da questo conteggio sono escluse le medicine per il sistema nervoso, come gli antidepres-

«La prima campagna per raccogliere fondi da investire nella ricerca sui tumori femminili risale al 1984. Molto è stato fatto nel corso di questi anni con numerosi obiettivi raggiunti: dalla presa di coscienza sull’importanza della prevenzione alla chirurgia sempre meno invasiva, dalla migliore qualità delle cure ai minori effetti collaterali delle stesse. E tanto ancora si “deve” fare...»

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uando esattamente trent’anni fa l’Airc lanciò la prima campagna di raccolta fondi per la ricerca sui tumori femminili, le possibilità della medicina erano diverse. Azalea dopo azalea, gli studi finanziati dall’associazione hanno contribuito ad ottenere molti dei progressi che oggi la scienza può vantare. E quando, l’11 maggio di quest’anno, i volontari Airc torneranno nelle piazza italiane, in occasione della festa della mamma, a proporre nuovamente le piantine fiorite, potranno diffondere qualche buona notizia: la sopravvivenza a 5 anni nelle donne colpite con tumore al seno arriva all’85%, mentre per il tumore della cervice uterina arriva al 68%. Le nuove tecnologie chirurgiche, la qualità delle cure e una

maggiore prevenzione hanno portato a questi risultati. Ma le donne possono fare di meglio nel prendersi cura di loro stesse, informandosi sui controlli medici a cui sottoporsi e sulla corretta alimentazione da seguire. Le regole, infatti, cambiano in base all’età. Prendiamo, per esempio, una donna che ha superato i 60 anni. Quali esami sono indicati? Tra i 50 e i 70 anni il rischio di sviluppare il tumore al seno raggiunge il suo massimo. Si consiglia quindi una mammografia ogni due anni, almeno fino ai 74 anni, perché la vita media si è allungata e si possono ottenere buoni risultati terapeutici anche in pazienti anziane, dicono gli esperti dell’Airc. Nel caso di una donna tra i 40 e i 50 anni con episodi di tumore alla mam- » MAGGIO 2014

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STAR BENE

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Studi recenti hanno dimostrato che la sindrome metabolica è associata anche a malattie come Alzheimer, cataratta dell’occhio, artriti, malattie del fegato e della colecisti. Non solo: chi soffre di sindrome metabolica, oltre ad avere maggiori probabilità di ammalarsi, ha anche minore probabilità di guarire. Il fenomeno è preoccupante, se pensiamo che la patologia riguarda un terzo della popolazione italiana. La tavola ha le sue colpe. Quali sono le principali? Innanzitutto consumiamo più del doppio delle proteine necessarie. I grassi di origine animale andrebbero ridotti drasticamente a partire dall’infanzia. E le cattive abitudini andrebbero abbandonate a cominciare dalla scuola. Le mense scolastiche sono ancora ferme a indicazioni alimentari valide per compensare le carenze del Dopoguerra. Oggi quell’eccesso di proteine non ha più alcun senso, anzi è dannoso. Carni rosse, soprattutto se cotte a elevate temperature, e gli insaccati che contengono, a causa della lavorazione, sostanze cancerogene sono tra i primi cibi da evitare. Quali cibi dovremmo invece assumere? Studi condotti su un vastissimo numero di persone hanno dimostrato che chi

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cambia stile di vita e comincia ad alimentarsi seguendo la dieta mediterranea, ossia privilegiando verdura, frutta, cereali integrali non raffinati riesce a far regredire la sindrome metabolica. Una corretta alimentazione è in grado di ridurre della metà il rischio di ictus e di un terzo il rischio di ammalarsi di tumore all’intestino. Dopo il menu, passiamo all’attività fisica. Perché è così importante? Perché è stato dimostrato che una costante attività fisica permette di produrre una giusta quantità di insulina. I valori dell’insulina, che non devono essere né troppo elevati, né troppo bassi, sono responsabili del livello della glicemia nel sangue che, se troppo alto, è associato a varie patologie tra cui anche il tumore alla mammella. A che età dobbiamo cominciare a controllare cosa mettiamo nel piatto? Ancora prima di nascere. Una mamma che si nutre di troppe proteine avrà maggiore probabilità di mettere al mondo un figlio con problemi di peso eccessivo. Una corretta alimentazione in gravidanza e l’allattamento al seno per almeno sei mesi sono le regole che le donne dovrebbero seguire in questo caso.

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co integrali (come il riso, l’ormella in famiglia, le linee guizo o il miglio) e i legumi. Per da internazionali suggeriscochi ha superato i 55 anni la no che il controllo mammoprima regola da seguire a tagrafico venga associato ad vola è la varietà. Diventare un’ecografia. Ma prevenire vuol troppo abitudinari può portadire anche mangiare in modo re a squilibri nutrizionali seri. sano. Ecco i cibi da consumaUn menu corretto dovrebbe re di rado: farine raffinate, zucmantenere un giusto equilicheri, dolci, crackers, grissini, brio degli ormoni nel sangue, fette biscottate, patate, carni, la cui presenza è fortemente specialmente quelle rosse e i sainfluenzata da ciò che manlumi (compresi quelli magri, giamo. Ricordiamocelo quanperché la lavorazione prevede do facciamo la spesa e se abl’uso di conservanti cancerobiamo dei dubbi consultiamo geni). Ed ecco quali consumail sito dell’Airc, www.airc.it, re per tutto l’arco della vita: la dove troviamo i consigli per verdura, in special modo le cruuna sana alimentazione. cifere (come cavoli in inverno e rucola in estate), la «Nel 2013 l’Airc ha investito frutta di staoltre 9 milioni di euro nella gione, i cericerca sui tumori femminili» reali in chic-


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STAR BENE

[ PREVENZIONE DI

SISTEMA LINFATICO: UN FILTRO NATURALE Q «Protegge l’organismo da virus, batteri e funghi, elimina i fluidi in eccesso e le infezioni tramite il drenaggio della linfa. Un processo che, se alterato, rende i fluidi tossici: il linfodrenaggio, un valido alleato»

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uando gli arti manifestano un gonfiore che aumenta nella giornata e che migliora con il riposo, o che è presente in modo costante senza risolversi mai, ci troviamo dinanzi a diverse fasi di una patologia da accumulo di liquidi indicanti la sofferenza del sistema linfatico. La prima è una fase iniziale, mentre la secon-

ALESSANDRO MASCIA ]

da è una fase avanzata, dove gli arti possono avere dimensioni 2-3 volte superiori alla normalità. Allergie, sinusite cronica, malattia cardiaca, varie malattie della pelle, perdita di energia, stanchezza cronica, edema, infiammazioni persistenti, ipertensione, occhi gonfi, infezioni batteriche, dolori lombari, tumori, artriti, mal di testa, cellulite, sudorazione eccessiva, obesità, rappresentano molte delle condizioni in cui il sistema linfatico risulta congestionato. Il sistema linfatico è uno dei sistemi naturali di difesa dell’organismo contro le infezioni. È costituito da organi linfatici come il midollo osseo, le tonsille, il timo, la milza, i linfonodi. Questi sono collegati tra loro da una rete di sottili vasi linfatici e dai linfonodi che sono localizzati principalmente al collo, sotto le ascelle e nell’inguine. I tessuti che compongono il nostro organismo producono un liquido chiaro chiamato linfa che viene fatto circolare in tutto il corpo tramite i vasi linfatici. La linfa contiene i globuli bianchi (linfociti) che hanno la funzione di difenderci dalle infezioni e dalle malattie. Per esempio, quando abbiamo il mal di gola, se palpiamo i linfonodi del collo, ci accorgiamo che questi sono ingrossati: il segno che l’organismo sta lottando contro l’infezione. Il sistema linfatico è in comunicazione con tutti gli organi ed è direttamente collegato al sistema immunitario. È un sistema di protezione ed è un meccanismo di difesa contro infe-

Il drenaggio

Il bendaggio

Il sistema

manuale è tra le tecniche decongestive più efficaci per combattere l’accumulo di linfa nei tessuti.

compressivo, associato a esercizi di ginnastica, è una valida terapia per contrastare i linfedemi.

linfatico è costituito da organi come la milza, il midollo osseo, il timo, le tonsille e i linfonodi.

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ACITAFNIL ENOIZALOCRIC AL

zioni, virus, batteri, funghi e, più in generale, ogni forma di malattia. Elimina le tossine, i rifiuti del metabolismo cellulare, i fluidi in eccesso e le infezioni da tutti i tessuti del corpo tramite il flusso ed il corretto drenaggio della linfa. È il “raccoglitore dei rifiuti“, è il filtro interno dei rifiuti metabolici e delle tossine. Se questo flusso viene alterato, il fluido diventa tossico. Le parti del corpo che si affidano al sistema linfatico per l’eliminazione delle scorie diventano così meno efficienti riempiendosi dei loro stessi rifiuti. Questo sistema, che normalmente ci mantiene in buona salute, può diventare i tal modo fonte di infezioni. Il linfodrenaggio è un massaggio molto dolce e superficiale che serve ad eliminare i suddetti fluidi in eccesso dai vari tessuti del corpo. I tre modi più importanti per stimolare la circolazione linfatica sono il massaggio esterno, l’attività muscolare e l’esercizio fisico. È possibile che molti possano avere un sistema linfatico congestionato senza saperlo. Se le tossine non possono essere eliminate a causa di congestione o blocchi, inizia il processo di malattia cronica e degenerativa causando gonfiore e sofferenza. Basti sapere che in Europa, la stimolazione del flusso linfatico è la quarta terapia medica più comunemente prescritta. La stasi che si può determinare in alcune sedi linfonodali determina un accumulo di tossine per cui possono innescarsi le basi per una patologia tumorale. È per questo che in tali casi si effettua chirurgicamente l’asportazione della neoplasia e delle linfoghiandole che ricevono la linfa della regione in cui si è sviluppata la lesione. Pensiamo, ad esempio, all’asportazione dei linfonodi ascellari in caso di carcinoma mammario (tumore al seno). Questa stasi determina la formazione e la trasuda-

LA CIRCOLAZIONE LINFATICA

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rare l’igiene personale utilizzando acqua non tropzione della linfa con il suo conpo calda e applicando al termine una crema idraseguente ristagno nei tessuti, tante. In caso di epilazione è meglio ricorrere a rache diventano edematosi e, a soi elettrici con testine molto pulite e durante la lungo andare, possono aumenmanicure si deve evitare di tagliare le cuticole vitare di volume addirittura di 2-3 cino le unghie. In caso di tagli o graffi, occorre divolte rispetto alla normalità (come avsinfettare accuratamente e proteggere la ferita viene nella cosiddetta elefantiasi). con una garza sterile. È bene indossare indumenIl “linfedema” è un particolare tipo di edema deti comodi che evitino costrizioni degli arti interesterminato dall’accumulo di linfa nei tessuti in sesati. In estate, è utile ricorrere a soluzioni repelguito a una stasi linfatica. Questa può essere conlenti contro gli insetti per evitare punture di zangenita (semplice o familiare) o acquisita (da neozara che potrebbero portare ad infezioni cutanee. plasia, per la radioterapia, da compressione o da È fondamentale l’esercizio fisico, evitando però asportazione chirurgica di linfonodi). Il linfedema sforzi eccessivi o il sollevamento di pesi gravosi. è visibile particolarmente agli arti, che possono In caso di linfedema, le terapie più efficaci sono essere interessati in toto o parzialmente. quelle decongestive che Può essere inizialmente riutilizzano diverse tecniducibile stando distesi con IL LINFODRENAGGIO che: il linfodrenaggio i piedi e le gambe in posimanuale, il bendaggio È UN MASSAGGIO DOLCE, zione declive. Con l’aggracompressivo accompavarsi e il cronicizzarsi delUTILE AD ELIMINARE DAI TESSUTI gnato da ginnastica e la la situazione di stasi linfaI FLUIDI IN ECCESSO pressoterapia pneumatica si passa lentamente altica. Prima si comincia la lo stadio di elefantiasi. Nei terapia, migliori saranno i risultati. casi di grave linfedema (come, ad esempio, l’eleIl linfedema è una malattia dalla quale non si fantiasi del braccio conseguente all’amputazione guarisce. È tuttavia possibile controllarlo: dopo le della mammella con esteso svuotamento del caterapie iniziali deve essere tenuto sotto controlvo ascellare) vengono effettuati interventi chirurlo utilizzando un bracciale o una calza elastica. È gici di derivazione della linfa ristagnante in una reinoltre opportuno apprendere alcune tecniche di gione verso tessuti sani. autocura che comprendono l’autobendaggio, la Il linfedema deve essere distinto da altri tipi di ginnastica decongestiva, l’automassaggio e la edema, soprattutto a carico degli arti inferiori, che pressoterapia domiciliare. possono dipendere da diverse altre cause come maIl linfodrenaggio presenta però controindicaziolattie venose, insufficienza cardiaca, renale o epani, in quanto un rapido recupero dei fluidi potrebtica. Il consiglio migliore è di cercare di prevenire be non essere adeguato per i pazienti con scomla formazione del linfedema, evitando traumi o fepenso cardiaco, con infezioni e condizioni di marite alla cute dell’arto che possono portare allo lattia neoplastica in atto. sviluppo di una infezione. È molto importante cu-

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DI M ARINA

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angiare tutti i giorni frutta e verdura e fare attività fisica aiuta senz’altro a mantenerci in salute. Il consumo regolare di cibi vegetali è associato ad un ridotto rischio di patologie croniche. Perciò, alcuni organismi internazionali, quali la Fao e l’Oms, suggeriscono il consumo di almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno, possibilmente in cinque diversi momenti della giornata. Inoltre, per coprire il fabbisogno di nutrimento del nostro organismo, occorrerebbe variare quotidianamente la scelta di ortaggi e frutti, scegliendoli secondo il loro colore originario. I cosiddetti “colori della salute” dei prodotti ortofrutticoli, dietro i quali vi sono sostanze fondamentali, sono stati raggruppati in cinque fondamentali: rosso, bianco, verde, blu-viola e giallo-arancione. Oggi ci occuperemo di quest’ultimo: il colore del sole e, dunque, della vita; il colore degli agrumi: arance, limoni, mandarini, pompelmi; il colore del mais,

CEPEDA FUENTES

CAROTE IN AGRODOLCE AL PROFUMO DI ZENZERO

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50epiu.it

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MAGGIO 2014

Ingredienti 500 gr di carote novelle 2 spicchi d’aglio 1 tazzina di semi di coriandolo 1 cucchiaino colmo di zenzero fresco grattugiato 2 cucchiai di miele Chiodi di garofano e pepe nero in granelli 1 tazza da the di aceto di vino bianco 1 tazzina da caffè di aceto balsamico di Modena Olio extravergine di oliva e sale q.b.

1 ora circa

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Kcal 80 per 100 gr circa

Prosecco molto fresco


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della zucca, delle nespole; il colore dei frutti estivi che maturano durante la canicola come pesche, albicocche, cachi. E, soprattutto, il colore delle carote: un ortaggio un po’ ignorato e quasi disprezzato perché spesso associato alle diete dimagranti. Eppure l’alto contenuto di carotenoidi, i beta-carotene, che l’organismo trasforma in vitamina A - importantissima nella crescita, nella riproduzione e nel mantenimento dei tessuti, nella funzione immunitaria e nella visione -, conferisce alle umili carote una potente azione antiossidante. Tra l’altro, essendo il carotene molto resistente al calore e alle manipolazioni, mantiene immutato il patrimonio di vitamina A delle carote, qualunque sia il tipo di consumo: crude, bollite o centrifugate. Mangiando alimenti giallo-arancione e, nella fattispecie le carote, si potenzia la vista, si previene l’invecchiamento cellulare, si combatte il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e, grazie alla presenza di flavoioidi, anche quelle tumorali. Sono anche

ricchi di vitamina C, contribuisco- bricazione del colorante aranciono alla produzione del collagene ne per l’industria tessile. - fondamentale per l’elasticità dei Originaria delle regioni occidennostri tessuti - e grazie all’alto tali dell’Asia, la Daucus carota è contenuto di antocianine (spe- un ortaggio della famiglia delle cialmente negli agrumi), hanno “ombrellifere”, dalla radice polproprietà antinfiammatorie e an- posa e croccante, già utilizzata dai Greci per la preparazione di ticoagulanti. In cucina hanno impieghi molto salse e condimenti, e dai Romadiversi, possono diventare condi- ni che ne adoperavano persino il mento aromatico, delicato con- succo a scopo terapeutico. Ma il cultivar torno e perche oggi cosino ele«Un consumo nosciamo è mento prinregolare e misurato frutto dell’incipale di una di questo ortaggio crocio di due ricca insalastimola la produzione specie selvata nelle diedi melanina, tiche asiatite dimapredisponendo la che, che in granti per il pelle ad ottenere una Italia si probasso contebella abbronzatura» duce sopratnuto caloritutto in Emico: 40 calorie per ogni 100 grammi di pro- lia Romagna, Lombardia, Veneto e Marche. dotto crudo. La loro utilizzazione industriale è Nell’opera di Bartolomeo Sacchi, molto varia perché, essendo ra- detto Platina, Il piacere onesto e dici commestibili, possono esse- la buona salute, pubblicata per re liofilizzate e trasformate in sot- la prima volta a Roma nel 1474, t’aceti e surgelati. Infine, il caro- vi è un capitoletto, intitolato Catene viene estratto e usato sia rota e pastinaca, dove l’autore nella farmacopea, sia nella fab- scrive testualmente: «Le carote

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ortensi sono più gustose, soprattutto quelle di Viterbo». Nel tempo le celebri carote viterbesi, dal tipico colore viola, sono diventate quasi introvabili nella Città dei Papi. E nemmeno le suore di Santa Rosa, che una volta le coltivavano nell’orto annesso al convento, le preparano come un tempo, marinate nell’aceto con zucchero, chiodi di garofano e anice. La ricetta che riportiamo non ha la pretesa di assomigliare a quella celeberrima viterbese ma è senz’altro ottima e, con un calice di prosecco ben freddo, può diventare un aperitivo economico, sano, gustoso e originale.

PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it

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Preparazione

Grattate via la buccia delle carote, meglio se novelle, e tagliatele a rondelle non troppo sottili, di circa 2 millimetri e mezzo. In una padella, dai bordi alti e capiente, rosolate appena gli spicchi d’aglio “vestiti” con circa una tazzina d’olio. Aggiungete le carote e soffriggete per qualche minuto. Bagnate con l’aceto bianco, salate e coprite con acqua tiepida. Fate cuocere per una decina di minuti e, quando saranno a metà cottura (molto al dente), aggiungete l’aceto balsamico, lo zenzero grattugiato, una decina di granelli di pepe nero, qualche chiodo di garofano, i semi di coriandolo e il miele. Coprite e cuocete ancora a fuoco lento, mescolando ogni tanto, finché le carote saranno tenere, ma al dente. Se necessario, aggiungete dell’acqua tiepida: a fine cottura deve rimanere una salsina densa. I tempi variano a seconda della qualità delle carote, la stagione e la dimensione delle rondelle. Si conservano bene in frigo in un contenitore di vetro. Sono ottime con i formaggi misti, oppure come contorno di secondi piatti, anche vegetariani, quali le polpettine di soia o il tofu.

Curiosità

Il Platina, un medico-gastronomo del Quattrocento, era convinto che questo ortaggio avesse un potere afrodisiaco. Queste carote in agrodolce al profumo di zenzero (ritenuto anch’esso afrodisiaco), dunque, potrebbero rafforzare i legami in una romantica cenetta in questo mese di maggio, che nel Rinascimento era dedicato all’amore.

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dal 25 maggio al 23 giugno 2014

Villaggio iGV Club Santaclara Località Barrabisa (Palau - Olbia Tempio)

Una grande manifestazione associativa di 50&Più, una festa del rinnovarsi e del ritrovarsi insieme per trascorrere una vacanza all’insegna del relax, della cultura e del divertimento. La presenza della Dirigenza Nazionale, lo spirito di appartenenza all’Associazione 50&Più, l’animazione personalizzata, la scelta di villaggi turistici di qualità e la convenienza economica, sono il vero successo di questa iniziativa, che ogni anno continua a registrare un’importante presenza di soci. rno ° Tu rni 1 e l Oltre 2.500 persone si ritroveranno quest’anno nella bella Sardegna gio cia Spe tti - 9 per trascorrere insieme il soggiorno marino di inizio estate. o n

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QUOTA DI SOGGIORNO PER PERSONA 1° Turno (dal 25 maggio al 2 giugno) 2° Turno (dal 2 giugno al 9 giugno) 3° Turno (dal 9 giugno al 16 giugno) 4° Turno (dal 16 giugno al 23 giugno)

Camera doppia € € € €

Doppia uso singola

455,00 480,00 520,00 545,00

€ € € €

585,00 615,00 650,00 685,00

3° letto adulti € € € €

370,00 385,00 415,00 435,00

Supplementi: Camera vista mare garantita (massimo 40 camere): € 70,00 per camera. Eventuali giorni supplementari su richiesta. Riduzioni: Bambino in 3° letto in camera tripla con 2 adulti: da 2 a 12 anni 100%. Bambino in doppia con 2 adulti: da 0 a 2 anni 100% (culla facoltativa € 10,00 per notte). Bambini 3°/4° letto in camera quadrupla con 2 adulti: su richiesta. Le età sono intese per anni non compiuti al momento del soggiorno. I trasporti. In aereo: tariffe a/r per Olbia (45 km) da Bologna, Milano, Napoli, Venezia e Verona a € 275,00 e da Roma a € 265,00. In nave: dai Porti di Genova, Civitavecchia, Livorno e Piombino per Olbia (40 km),

Golfo Aranci (50 km) e Porto Torres (135 Km): tariffe su richiesta.

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La quota comprende: soggiorno di 7 notti/8 giorni (8 notti/9 giorni per il 1° turno) presso il Villaggio iGV Club Santaclara con trattamento di pensione completa, servizio a buffet e bevande incluse ai pasti (acqua e vino) - Soft All Inclusive (dalle 10.00 alle 23.00) che include: caffetteria espressa (caffè, cappuccini, the, camomilla, tisane), acqua e soft drink al bicchiere - Servizi balneari in spiaggia attrezzata (telo mare a pagamento) - Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei - Partecipazione ad attività culturali e ricreative organizzate da 50&Più - Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 - Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo - Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL Assicurazioni. La quota non comprende: tutti i trasporti da e per il villaggio - Escursioni facoltative, da acquistare e pagare in loco - Eventuali Imposte di soggiorno da regolare in loco - Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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SPAZIO

AQUILE D’ORO SYDNEY

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Per saperne di Più: 00612 97128911

a 50&Più è sempre più vicina ai nostri connazionali all’estero. L’occasione è stata la manifestazione dedicata ai Maestri del Commercio che ha avuto come prima tappa del 2014 l’Australia. A Sydney sono stati premiati con il diploma e il distintivo dell’Aquila d’Oro (per i 40 anni e oltre di attività d’impresa) quattro imprenditori italo-australiani. I premi sono stati consegnati dal direttore generale 50&PiùEnasco, Gabriele Sampaolo, che nel suo intervento si è complimentato con i neo Maestri per l’immagine di grande valore che il loro operato conferisce agli italiani che vivono e lavorano all’estero. L’onorificenza di Maestro del Commercio infatti celebra le persone che hanno speso una vita di lavoro e di servizio alla comunità: «L’Italia - ha affermato Sampaolo - ha bisogno di esempi come voi, che hanno saputo creare aziende familiari di grande successo». Alla manifestazione sono intervenuti anche il direttore dell’Area Estero, David Sensi, e i coordinatori di 50&PiùEnasco Australia, Nicola Comito e John McLoughlin. Quest’ultimo, irlandese di origine e residente in Australia da anni, ma con l’Italia nel cuore, è stato insignito del premio “Gold Age” per la meritoria e concreta opera svolta a sostegno della nostra Comunità. Inoltre, in qualità di ospiti d’onore, erano presenti i deputati John Sidoti e Nick Lalich, e il “ministro ombra” per le comunità etniche, Guy Zangari. Il primo a ricevere l’Aquila d’Oro è stato Giuseppe Romeo. Di origini calabresi, già all’età di 10 anni, prima di andare a scuola, per due dollari alla settimana si occupava della pulizia del parcheggio di un noto centro commerciale. Da allora di strada ne ha fatta: prima ha trasformato la “Richardson and Wrench” da una piccola azienda all’ottava compagnia immobiliare dell’Australia, poi è diventato proprietario di un’altra agenzia immobiliare che oggi gestisce insieme al figlio. Romeo, inol-

IN AUSTRALIA

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

tre, da 35 anni è impegnato con varie organizzazioni benefiche. La seconda Aquila d’Oro è andata a Leonardo Gulli. Calabrese doc, è emigrato in Australia all’età di 22 anni. È titolare di un’impresa di prodotti caseari, la “Gulli Food“, che occupa 35 persone. E pensare che aveva iniziato questa attività con l’acquisto di un camioncino, vendendo i suoi prodotti di negozio in negozio a Sydney e dintorni. Altro calabrese meritevole dell’Aquila d’Oro è stato Vincenzo Foti, emigrato con la famiglia all’età di 10 anni portando in Austrialia un talento particolare: quello pirotecnico. Una passione familiare che si tramanda da 200 anni. L’azienda di famiglia, “Foti Fireworks”, ha ricevuto negli anni numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Tra i vari incarichi, Foti è oggi vicepresidente della “Pyrotecnic Industry of Australian Assosation”. L’ultima Aquila d’Oro è stata consegnata a Filippo Navarra, originario della provincia di Trapani. Nel 1973 ha fondato la “Navarra Venues”, un’azienda che realizza eventi di altissimo livello e che, per qualità e stile, ha ricevuto numerosi riconoscimenti. La stessa premiazione dei Maestri del Commercio si è tenuta proprio nella prestigiosa Sala Conca D’Oro, fiore all’occhiello tra le strutture della “Navarra Venues”. La visita in Australia della delegazione italiana 50&PiùEnasco è stata propizia per l’avvio di un dialogo con le Camere di Commercio di Sydney e Melbourne. L’obiettivo è quello di siglare, in un prossimo futuro, accordi di collaborazione a sostegno dei nostri connazionali all’estero. I servizi di assistenza previdenziale e sociale del Patronato 50&PiùEnasco si vanno infatti ampliando: dall’offrire una prima accoglienza ai giovani che decidono di tentare la sorte in un altro Paese (con la formula Working Holiday visa) all’accompagnare i nostri connazionali nell’intero percorso di integrazione e pieno inserimento in una terra lontana. Questo per non spezzare mai il legame che unisce 50&Più ai concittadini che, per desiderio o necessità, si sono allontanati dall’Italia.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C BOLOGNA

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Per saperne di Più: 0516487530 - www.50epiu.it/bologna

Maestri, tra passato e presente passato e il presente insieme per co- le fondamentale per l’intera collettività». « lstruire il futuro»: questo il messaggio Alla cerimonia hanno partecipato il presi-

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che ha accompagnato la consegna dell’onorificenza di Maestro del Commercio della 50&Più di Bologna a quarantacinque imprenditori del Terziario. La premiazione è avvenuta nel cuore della città, presso Palazzo Segni Masetti. Quest’anno la manifestazione è stata particolarmente significativa e sentita. «Siamo consapevoli - ha rilevato il Presidente di 50&Più di Bologna, Gino Genasi - di essere un’Associazione portatrice di grandi valori umani e professionali. Un esempio sono gli imprenditori che premiamo oggi: grazie al loro impegno nel lavoro, hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo socia-

L’AQUILA

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dente nazionale 50&Più, Renato Borghi, il presidente Ascom di Bologna, Enrico Postacchini, e Don Stefano Ottani, esponente della Curia bolognese. Sono stati premiati con Aquila d’Argento (25 anni di attività): Edi Badari, Maurizio Ballanti, Medardo Balboni, Giuseppe Berna, Marco Dall’olio, Paola Foti, Leandro Lindelli, Giovanna Mattei, Remo Monti, Neuretta Pedrini, Margherita Rascelli, Luciana Tolomelli, Andrea Venturoli; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Bruno Albertazzi, Bruno Bergonzoni, Mauro Bernardi, Claudio Bolelli, Marco Cassani, Dala Ladislao, Enrico Feletti, Franco Frascari, Gian Piero Grillini, Domenica Maestri, Margherita Masullo, Gino Mazzoni, Antonio Moliterni, Mauro Perdisa, Villiam Piazzi, Angela Silvagni, Giorgio Sofi, Antonio Soverini, Gianni Stupazzini, Luigi Tamburini, Luisa Ventura; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Giancarlo Bagnolati, Gianni Casali, Mario Cattoli, Franco Cuppini, Giampietro Gamberini, Mario Magagnoli, Ettore Novelli, Renato Righetti, Carlo Alberto Rizzoli, Gianni Romagnoli, Giorgio Ronchi.

Per saperne di Più: 0862204226

LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661867 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 004 98974640814 Telefono 0041 223214534 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

Maestri aquilani: due sfide da affrontare

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olto sentita e partecipata la cerimonia di premiazione dei Maestri del Commercio della provincia di L’Aquila. C’era commozione, gioia e soddisfazione tra i premiati, sostenuti per l’occasione da figli e nipoti. La manifestazione, tenutasi presso la sala ristorante “Villa Giulia”, è stata aperta dai saluti del presidente provinciale 50&Più, Luciano d’Amico, che ha sottolineato il valore del premio quale riconoscimento a chi si è speso con generosità per il benessere sociale ed economico del territorio. L’Aquila e la sua provincia hanno due sfide da affrontare: la crisi economica e le conseguenze del terremoto, quest’anno al quinto anniversario. Un premio che per questo assume valore ulteriore. Con il coordinamento del segretario provinciale 50&Più, Marilena Buzzanca, sono intervenuti il vicepresidente nazionale 50&Più, Pino Martino, il direttore regionale Confcommercio, Celso Cioni, il presidente Confcommercio, Roberto Donatelli, il presidente della Camera di Commer-

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cio di L’Aquila, Lorenzo Santili, e il sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento: (25 anni di attività): Lucia Alberigo, Lanfranco Centofanti, Gemma D’Angelo, Concetta De Cesaris, Gabriella Dell’Olio, Cesare Di Renzo, Giuliana Maggi, Ferdinando Marinangeli, Lucio Marinangeli, Papa Iole, Vittorio Quaianni, Domenico Santacroce. Con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Vincenzo Placidi (alla memoria), Giuseppina Casciani, Roberto Donatelli, Berar-

dino Di Rocco, Mauro Galgani, Alberto Ianni, Pino Mei, Carmine Montanari, Agostino Muzi, Raffaele Panarelli, Gino Pellegrini, Luciano Sabatini, Maurizio Sista. Con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Antonio Casaccia (alla memoria), Mario Corridore, Paolo Di Massimo, Giovanna Maria Ferrante, Mario Maccarone, Loreto Organtini, Giovanni Palumbo, Mario Perrone, Gualtiero Porrini, Giancarlo Porrini, Antonio Savina, Giovanni Sestini, Giuseppe Spera.


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SPAZIO

O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO ROMA AGRIGENTO

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Per saperne di Più: 0922595682

Più longevi, più attivi

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onsigli per un sano stile di vita sono sempre di grande utilità, soprattutto se provengono da esperti di prim’ordine. È stato il caso del convegno “Il ruolo degli anziani attivi nella società e nella famiglia. Come migliorare la loro qualità della vita”, organizzato dalla 50&Più agrigentina. L’incontro, introdotto dal presidente della 50&Più provinciale, Calogero Collura, e moderato dal giornalista Carmelo Arnone, è stato seguito con interesse da un nutrito gruppo di soci 50&Più. «Oggi si è attivi fino a tarda età, anche dopo gli 80 anni», ha affermato nel suo intervento il dottor Mario Barbagallo, direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria dell’Università degli Studi di Palermo. «L’incontro di oggi - ha proseguito - sottolinea l’importanza del partecipare, della socializzazione degli anziani, del loro ruolo attivo all’interno di un contesto sociale e soprattutto di come costruire una buona vecchiaia». Il segreto? «Sani stili di vita, buona alimentazione, attività fisica e socializzazione sono estremamente importanti e consentono di vivere a lungo migliorando la qualità della vita». Altri preziosi interventi sono arrivati dall’onorevole Vincenzo Fontana, vicepresidente della Commissione Sanità A.R.S., dal responsabile dell’Unità Lungodegenza e Riabilitativa dell’Ospedale San Giovanni di Dio - Agrigento, Onofrio Cacciatore, dalla dottoressa Antonella Mistretta, infermiera professionale Hospice presso lo stesso Ospedale, e dallo psicologo Giorgio Patti dell’Asp di Agrigento.

Auguri per i 50 anni

di Matrimonio a

Licia Barbanti e Ottavio Righini

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Per saperne di Più: 066864596

In scena il musical “Mamma Mia!”

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i terrà il 7 giugno la prima del musical Mamma Mia!, provato e messo a punto durante tutto l’anno dagli allievi delle varie sedi dell’Università 50&Più di Roma. Lo spettacolo, ideato e curato da Maria Teresa Spina, sarà eseguito dagli studenti del corso di danze popolari insieme a volontari cantanti e promettenti giovanissimi ballerini. Tratto molto liberamente dalla versione originale della drammaturga inglese Catherine Johnson, la versione proposta da 50&Più Università è frutto di ingegno, entusiasmo e buona volontà. Appuntamento alle ore 16,30, presso il teatro Anfitrione (via San Saba 24). LIVORNO

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Per saperne di Più: 0586898397

L’incanto del cinema

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ra gremita la sala dell’Auditorium del Museo di Storia Naturale in occasione dell’incontro “Livorno (e dintorni) nel cinema”. Per condurre il pubblico in questo viaggio, la 50&Più livornese ha chiamato tre esperti del settore: Vita Maria Nicolosi, autrice del Manuale di educazione al linguaggio cinematografico e audiovisivo nelle scuole; Massimo Ghirlanda, presidente del Centro Commedia all’italiana di Castiglioncello, autore tra l’altro del libro Ca-

GENOVA

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stiglioncello e il cinema; infine, Marco Sisi, nome storico delle emittenti radiotelevisive toscane, videomaker e autore di Livorno Superstar. L’incontro, presentato dalla coordinatrice della 50&Più Università di Livorno, Maila Nosiglia, è stato all’insegna dell’amarcord: un tuffo nei decenni nei quali Livorno e dintorni sono stati protagonisti attivi e passivi del cinema italiano. La platea attenta, partecipe, talvolta commossa, ha riconosciuto angoli e persone nello scorrere di immagini suggestive. Le immagini, raccontate dai relatori, hanno mostrato una Livorno che fu e che sarebbe potuta essere, con una chiara venatura di rimpianto per una città con così tante potenzialità espresse in passato, ma perdute nel presente. A conclusione dell’incontro la presidente 50&Più di Livorno, Iovana Simoncini, ha dato a tutti i partecipanti appuntamento ai prossimi incontri.

Per saperne di Più: 010543042-0105530352 - www.50epiu.it/genova

Due appuntamenti da non perdere

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n’ora da dedicare al proprio benessere? Il 19 maggio alle 16.30, presso il Circolo Ufficiali in Via San Vincenzo 68, si terrà un incontro sul tema Gli antiossidanti contribuiscono alla nostra bellezza, perché come e quando. Interverrà una nota azienda cosmetica con un esperto che si definisce “architetto della bellezza”. Al termine ci sarà un rinfresco.

Altro appuntamento della 50&Più di Genova è la partecipazione alla prestigiosa manifestazione internazionale “Rapallo Sport Festival”, a cura di Panathlon International, che si svolgerà dal 19 al 25 maggio a Rapallo. In occasione dell’evento si terranno cene di gala il 22, 23 e 24 maggio. Per maggiori informazioni sul programma va contattata la Segreteria. Inoltre, si ricorda che l’associazione 50&Più di Genova si è trasferita in Via XX Settembre 40/5 mantenendo gli stessi recapiti telefonici. MAGGIO 2014

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C

COSA C’È IN CALENDARIO SAVONA

» 9 maggio - ore 15.00

FIRENZE

» 9, 10 e 11 maggio

NAPOLI

» 14 maggio - ore 16.00

Convegno sul tema della fiscalità, presso la Sala Confcommercio (Corso Ricci, 14). Relatore, il dottor Roberto Bonfanti, già dirigente dell’Agenzia delle Entrate. Tra i temi trattati: la burocratizzazione del fisco, il sistema fiscale italiano, aspetti qualitativi della tassazione, la fiscalità della crisi e del passaggio generazionale. Per saperne di Più: 019853582 - www.50epiu.it/savona

Tre giorni in visita ai Castelli Romani, Villa Adriana a Tivoli e all’area archeologica di Ostia Antica, alle porte di Roma. Per saperne di Più: 055664795 - www.50epiu.it/firenze

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AVELLINO

» Giugno È in programma una visita a Benevento, città che vanta un cospicuo patrimonio artistico, come la Chiesa di Santa Sofia, eletta Patrimonio dell’Umanità. Per saperne di Più: 082538549 - www.50epiu.it/avellino

MILANO

» 8 giugno - ore 16.00

TREVISO

» 8 giugno

PARMA

» 15 giugno

TORINO

» 11 e 12 giugno

Un “pizzico” di Lombardia in concerto. Per trascorrere una domenica in compagnia allietati dalla musica. Il concerto si tiene a Palazzo Castiglioni - Sala Orlando - Corso Venezia 47. Per saperne di Più: 0276281227 - www.50epiu.it/milano

Visita ad Aquileia (Ud), alla scoperta degli antichi splendori della Città considerata, nel corso dell’Impero Romano, la Seconda Roma. Per saperne di Più: 042256481 - www.50epiu.it/treviso

Visita al Passo Rolle (Tn), ovvero “come toccare il cielo con un dito“ a 1.984 metri sul livello del mare, nella magnificenza del gruppo dolomitico delle Pale di San Martino. Per saperne di Più: 0521944278-946303 - www.50epiu.it/parma

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Convegno medico con il dottor Fausto Gonnella. 25 maggio Visita all’Orto Botanico di Napoli. Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli

50epiu.it

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Viaggio sul mitico Trenino rosso del Bernina, tra le vette più alte d’Europa, laghi cristallini e pianure in fiore. 14 giugno - ore 15.30 Conferenza Sport e attività fisica: validi aiuti nella lotta all’invecchiamento, presso il Gruppo Larc (Sala Cervino), Corso Venezia 10. Per saperne di Più: 011533806 - www.50epiu.it/torino

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ANCONA

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Per saperne di Più: 0712075009

Un gemellaggio per raggiungere obiettivi comuni

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ondivisione e scambio di esperienze: con questi obiettivi si è tenuto ad Ancona il gemellaggio tra la 50&Più di Ancona e quella di Ascoli Piceno. L’incontro è stata l’occasione per la delegazione di Ascoli Piceno di visitare il territorio anconetano. La giornata è stata intensa per ospiti e ospitanti: dopo la visita guidata della città di Ancona, le due delegazioni hanno pranzato presso l’Hotel Internazionale di Portonovo, suggestiva baia all’interno del Parco regionale del Monte Conero. Nel corso di una breve cerimonia con uno scambio di doni, i presidenti 50&Più Enzo Chionne di Ancona e Dante Di Mattia di Ascoli Piceno, hanno siglato il patto di gemellaggio alla presenza dei numerosi soci presenti, tra i quali Giuseppe Ciucciarelli, presidente 50&Più di Pesaro-Urbino. Una grande festa per un’unione simbolica che rafforza lo spirito associativo che accomuna tutti i soci 50&Più. Un’ulteriore occasione per condividere esperienze e scambi culturali, nonché per promuovere attività associative congiunte.


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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO

VICENZA

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Per saperne di Più: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza

In pensione? Mai senza sport

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e dopo una vita di lavoro si ha la voglia di dedicarsi allo sport, magari a quella disciplina da sempre preferita, ma che richiedeva un impegno non conciliabile con i ritmi lavorativi, allora può essere utile far parte di un’associazione dilettantistica dedicata proprio agli sportivi over, con obiettivi, programmi e una specifica tutela per gare e tornei. La 50&Più di Vicenza ha costituito di recente l’Associazione sportiva A.S.D. 50&Più, affiliata alla A.S.C. (Attività Sportive Confederate - Confcommercio) ed iscritta al Coni. Si tratta di una polisportiva che intende accogliere tutti coloro che non hanno alcuna intenzione di “mettersi in pensione” dal punto di vista dell’attività fisica e si impegnano con grande dedizione alla pratica sportiva. Lo “zoccolo” più consistente degli attuali associati è costituito dal gruppo ciclisti che, già in passato e sempre a nome della 50&Più Vicenza, ha disputato numerose gare ciclistiche amatoriali, portando a casa qualche bel trofeo. Ma ci sono anche coloro che praticano tennis, tiro con l’arco, marcia, maratona, nuoto e altre attività sportive. Il primo vantaggio, che deriva dal fatto di essere parte di questa nuova realtà sportiva, è che - con una quota associativa davvero esigua - ci si può iscrivere ai trofei di ciclismo, alle Olimpiadi nazionali della 50&Più o a qualsiasi altra

VERCELLI

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Il successo della solidarietà «

È

manifestazione amatoriale o dilettantistica, contando sulla copertura assicurativa in caso di infortunio. Altri vantaggi sono poter condividere con altri la propria passione, trovare un ricco programma di gare e tornei con cui mettersi alla prova e tante altre occasioni di svago e incontro per il tempo libero. «La A.S.D. 50&Più - spiega il presidente Fiorenzo Marcato - è nata innanzitutto per rappresentare e tutelare gli interessi trasversali di tutti gli associati e per svolgere un ruolo culturale per la valorizzazione dello sport quale elemento di integrazione sociale. In questo, ogni associato può dare un importante contributo con il proprio valore, l’esperienza e le competenze acquisite, che non devono necessariamente riguardare solo lo sport. Nella prima riunione del nostro consiglio direttivo abbiamo approvato un interessante programma di future iniziative, poiché l’organizzazione e la promozione di manifestazioni, tornei e gare di ogni attività sportiva rientrano tra gli obiettivi che vogliamo portare avanti e che auspichiamo coinvolgano sempre più i vicentini over 50». Testimonial d’eccezione della A.S.D. 50&Più è il campione del mondo di ciclismo Marino Basso che, oltre ad essere socio dell’associazione sportiva, collabora all’organizzazione delle attività ciclistiche.

stato un evento entusiasmante e la partecipazione del pubblico ha superato ogni aspettativa. È stato così possibile raccogliere la somma di 14mi-

la euro», racconta Alberto Filippini, presidente della 50&Più vercellese, commentando il risultato della manifestazione benefica In campo per un sorriso. Allo stadio Silvio Piola si sono affrontate la nazionale di Calcio Tv e la Pro Vercelli All Stars. L’incasso sarà devoluto alla Federazione Alzheimer Italiana e all’Ail di Vercelli (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi). L’evento, patrocinato dal Comune, dalla Provincia vercellese e dal Coni, ha avuto come principali sponsor, insieme ad altri partner, 50&Più e Senior Service - Residenze per gli Anziani. «Grazie a tutti per la partecipazione», ha concluso soddisfatto Filippini.

SPAZIO

VENEZIA

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Viaggio a Istanbul

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i è rivelato un viaggio suggestivo e di grande arricchimento culturale per i soci 50&Più di Venezia che hanno trascorso alcuni giorni a Istanbul. Guidati dal presidente dell’associazione provinciale, Livio Chiarot, hanno visitato alcune delle meraviglie della capitale turca: la Moschea di Santa Sofia, la Moschea Blu, la Moschea di Solimano il Magnifico. Oltre all’Ippodromo, al palazzo Topkapi e al Mercato delle spezie. In omaggio alla Festa della donna è stata organizzata anche una cena di gala. Il viaggio si è così chiuso anche in allegria.

MILANO

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In visita a Paestum

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nche quest’anno grande partecipazione al consueto soggiorno a Sorrento di metà marzo. Ottanta associati provenienti da Milano e provincia hanno trascorso quindici giorni all’insegna del buon cibo, cordiale ospitalità, visitando luoghi imperdibili che da sempre richiamano visitatori da tutto il mondo. Il gruppo è ritratto nel corso dell’escursione a Paestum accompagnato dalle vice presidenti Giancarla Conti e Maria Antonia Pigozzi Rossini.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

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Con 50&PiùCaaf il fisco si fa semplice, perché ad ogni tua domanda o dubbio riceverai una risposta certa e professionale. Per questo ogni anno è scelto da oltre 760.000 lavoratori e pensionati. Ti offriamo assistenza qualificata per: Dichiarazione dei redditi - Modello 730 e Unico PF; IMU; RED; DETR; Isee; ICRIC; ICLAV; ACCAS/PS; Richiesta bonus energia/gas; Visure catastali; Dichiarazioni di successioni. Nei nostri uffici è possibile richiedere la gestione colf e badanti.

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PREVIDENZA

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CALCOLI E RIMBORSI VELOCI CON IL 730 è partita la stagione fiscale «Per oltre 15 milioni di contribuenti si conferma l’alternativa più valida al Modello Unico: semplice da compilare e pochi calcoli da fare» [ DI

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tempo di 730 e, come in passato, questo Modello si conferma ormai da oltre vent’anni la dichiarazione dei redditi più “amata” dagli italiani. Pochi calcoli da fare e rimborsi fiscali veloci sulla rata di pensione o sulla busta paga del mese di luglio. Anche chi deve versare al fisco qualcosa, può trovare vantaggioso il Modello 730: evita la fila per il pagamento delle imposte, le quali vengono trattenute - anche a rate direttamente sulla pensione o sullo stipendio. È notevolmente facilitato chi deve presentare la dichiarazione dei redditi, perché ha la casa di proprietà o integra la pensione o lo stipendio con una collaborazione o un lavoro autonomo saltuario, oppure ha spese mediche o altre ricevute da scalare dalle tasse. È l’unica possibilità offerta ai coniugi per presentare la dichiarazione dei redditi in forma congiunta, anche se entrambi sono pensionati o lavoratori dipendenti. Per oltre 15 milioni di contribuenti, tra dipendenti e pensionati, il Modello 730 si conferma valida alternativa al modello “Unico”, perché è semplice da compilare, i calcoli da fare sono pochi e la consegna al fisco viene fatta da chi presta l’assistenza fiscale (ci pensa il Caaf - Centro Autorizzato Assistenza Fiscale).

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GIANNI TEL ] Chi può presentarlo »La denuncia fiscale tramite il 730 è aperta a molti, ma non a tutti. Riguarda i lavoratori dipendenti, i pensionati e chi percepisce redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente (come i sacerdoti e i soci di cooperativa, di produzione e lavoro, di servizi o agricole) che nel 2013 hanno avuto, oltre al reddito da lavoro dipendente o da pensione, anche i seguenti redditi: • di terreni e/o fabbricati; • di capitale; • di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita Iva; • alcuni redditi diversi. Può essere presentato anche da chi ha solo redditi da collaborazione coordinata e continuativa o a progetto. In questo caso, il contratto di collaborazione deve sussistere nel periodo tra giugno e luglio 2014 e il contribuente deve conoscere i dati del sostituto che effettua il conguaglio. Può essere presentato anche dai lavoratori dipendenti, pensionati e collaboratori che, pur non essendo obbligati alla presentazione della dichiarazione dei redditi, ne hanno convenienza per far valere oneri deducibili o la detrazione d’imposta (spese mediche, interessi passivi, assicurazioni sulla vita etc.) che danno diritto al rimborso di parte delle imposte

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trattenute, dal datore di lavoro o dall’Istituto previdenziale.

»NonGlipuòesclusi utilizzare il 730, ma il Modello Unico chi nel 2013 ha posseduto: • redditi d’impresa e/o di partecipazione; • redditi di lavoro autonomo con partita Iva (anche in forma associata); • redditi diversi, non compresi tra quelli indicati nel quadro D - righi D4 e D5 -, ad esempio proventi derivanti dalla vendita di aziende, dall’affitto o dalla concessione in usufrutto di aziende. Niente 730 per chi deve presentare la dichiarazione per conto di una persona deceduta; per i lavoratori domestici; per i contribuenti non residenti in Italia nel 2013 e/o 2014; nonché per i contribuenti che devono presentare una delle seguenti dichiarazioni: Iva, Irap, sostituti di imposta (ad esempio, venditori porta a porta).

Quando e a chi presentarlo »Mentre il termine di presentazione tramite l’ente pensionistico o il datore di lavoro scade il 30 aprile, la scadenza per presentare il Modello tramite il Caaf è prevista entro il 31 maggio prossimo. Dal 2011, inoltre, l’Inps non fornisce più il servizio di acquisizione e invio del 730 che svolgeva


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per i pensionati e dipendenti i quali, ora, debbono rivolgersi al Caaf. Le operazioni di conguaglio (addebito delle imposte dovute o accredito del rimborso spettante) sono effettuate sullo stipendio da luglio prossimo o nella rata di pensione tra agosto e settembre. Al Caaf è possibile ottenere anche il visto di conformità che dà la certezza che i dati relativi agli oneri deducibili e/o detraibili esposti nel 730 sono conformi a quelli della documentazione fiscale.

da conservare »NonDocumenti è più obbligatorio allegare alla dichiarazione la documentazione delle ritenute d’acconto, degli oneri, degli attestati di versamenti, ecc. Ma va conservata entro il termine in cui l’amministrazione finanziaria può richiederla: per l’anno d’imposta 2013 va conservata fino al 31 dicembre 2018. Il contribuente che, invitato dall’Ufficio delle Entrate, non è in grado di esibirla, oltre al recupero delle maggiori imposte, è punito con una sanzione da 258 a 2.065 euro.

La scelta dell’8 e del 5 per mille »Insieme al 730 si deve consegnare al Caaf la scheda per l’8 e il 5 per mille (Mod. 730/1) anche senza esprimere scelte. Tutti i contribuenti possono scegliere la destinazione di una quota dell’Irpef (l’8 per mille) a confessioni religiose o allo Stato, per scopi di carattere sociale, umanitari e religiosi. Anche quest’anno si può destinare un’ulteriore quota (il 5 per mille), con lo stesso meccanismo dell’8 per mille, per: • sostegno del volontariato, delle Onlus, delle associazioni di promozione sociale; • finanziamento della ricerca scientifica, dell’università e ricerca sanitaria; • attività sociale svolta dal Comune di residenza del contribuente; • sostegno delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. La scelta va espressa, sia per l’una che per l’altra - obbligatoriamente per una sola istituzione -, firmando l’apposito Modello.

50&PiùCAAF INFORMA Già l’anno scorso i pensionati, a seguito di una disposizione contenuta nella Legge di Stabilità 2013 (legge n. 228/2012), non hanno più ricevuto per posta dagli enti previdenziali, tra cui l’Inps, la certificazione relativa ai propri redditi (Mod. Cud) necessaria per la presentazione del 730 e per l’Isee, né il certificato di pensione (mod. OBis M) riepilogativo del pagamento della prestazione pensionistica, ma detti documenti sono stati messi a disposizione per via telematica. Per tutti coloro dunque che non hanno familiarità con internet, o comunque preferiscono non cambiare le proprie abitudini, 50&PiùCaaf e il Patronato 50&PiùEnasco, con i loro uffici presenti su tutto il territorio nazionale, sono a disposizione per la stampa e la consegna - a titolo gratuito di detti modelli. Per la denuncia poi con il 730/2014 dei redditi 2013 il 50&PiùCaaf è a disposizione da sempre, con un’assistenza garantita dalla competenza e da un’assicurazione, per aiutare tutti (pensionati e dipendenti) ad espletare ogni adempimento fiscale che è previsto in questa occasione. Va ricordato che il contribuente deve esibire al Caaf la documentazione necessaria per permettere la verifica della conformità dei dati, esposti nella propria dichiarazione dei redditi, alle disposizioni fiscali vigenti. Ma vediamo le principali novità e la documentazione essenziale da presentare.

Le novità di quest’anno • Gli immobili soggetti ad Imu, e non locati, rimangono esenti da Irpef ad eccezione delle abitazioni possedute nel medesimo comune in cui si trova anche l’abitazione principale. • Per l’anno 2013, in via generale l’abitazione principale e le relative pertinenze sono esenti da Imu e di conseguenza il relativo reddito concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini Irpef (resta comunque confermata la deduzione dal reddito di un importo pari alla rendita catastale rivalutata dell’abitazione stessa e delle sue pertinenze). • Per i fabbricati concessi in locazione la deduzione forfettaria del 15% è stata ridotta al 5%, mentre per gli immobili locati a canone “concordato”, in regime di cedolare secca, la tassazione scende dal 19 al 15%. • È stata introdotta una nuova detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo degli immobili per

i quali spetta la detrazione del 50% per interventi di recupero del patrimonio edilizio. La nuova agevolazione è pari al 50% della spesa sostenuta, a partire dal 6 giugno 2013, nel limite di euro 10.000 e va ripartita in 10 rate. • Per le spese relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio confermata la detrazione del 50% nei limiti di euro 96.000. • Per interventi di qualificazione energetica sostenuti dal 6 giugno 2013 la detrazione del 55% è stata elevata al 65%.

La documentazione da presentare • Copia del modello 730 o del modello Unico, con ricevuta di invio dello scorso anno. • Tessera sanitaria, in cui è indicato il codice fiscale. • Certificazione dei redditi da lavoro dipendente e della pensione percepiti nel 2013 (Cud 2014). • Certificazione o attestazione rilasciata per altri redditi. • Ricevute relative a spese sanitarie, scontrini “parlanti” della farmacia, fatture rese da medici o per analisi. • Documentazione per detrazioni degli interessi per mutui per acquisto dell’abitazione principale o per costruzioni e ristrutturazioni edilizie sempre dell’abitazione principale. • Quietanze di polizze assicurative vita e contro gli infortuni stipulate o rinnovate entro il 31 dicembre 2000. • Quietanze di polizze assicurative aventi per oggetto il rischio di morte, di invalidità permanente superiore al 5% o di non autosufficienza. • Ricevute relative a spese funebre in caso di morte di persone indicate nell’art. 433 del codice civile. • Ricevute fiscali e scontrini con prescrizioni relative a spese veterinarie. • Ricevute di pagamento per le spese per addetti all’assistenza personale. • Ricevute del versamento di contributi previdenziali volontari;. • Ricevute del versamento dei contributi per addetti ai servizi domestici. Per motivi di spazio gli elenchi sopra riportati non sono totalmente esaustivi. Gli uffici 50&PiùCaaf sono a disposizione su tutto il territorio nazionale per fornire consulenza e assistenza al numero verde 800929922 sito: www.50epiu.it, alla voce “Fisco”

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PREVIDENZA

«Per il Cud e la certificazione di pensione gli uffici 50&PiùCaaf sono a piena disposizione gratuitamente»


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FISCO

CASA: DISTRICHIAMOCI DAL LABIRINTO DELLE TASSE «Dato il numero di sigle e di nuove imposte calcolate ed introdotte, il contribuente rischia di confondersi, senza capire ciò che sta pagando effettivamente all’Erario» [ DI

ALESSANDRA DE FEO ]

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ulla tassazione della casa vi è ormai una selva di sigle - Iuc, Tasi, Tari, Imu che finiscono solo per creare confusione nel contribuente non facendogli capire quello che effettivamente sta pagando. Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Con il D.L. n. 16/2014, il “Salva Roma Ter”, è stata corretta, infatti, la disciplina dell’Imposta Unica Comunale su Casa e Rifiuti (Iuc), modificandola nei primi due dei tre componenti, cioè Tasi, Tari ed Imu. L’esigenza di modificare il primo componente, la Tasi, è nata dalla necessità di correggere le variazioni avvenute a seguito della Legge n. 147/2013 (Legge di Stabilità 2014). Il risultato di questo processo è costituito, di fatto, dal progressivo avvicinamento della Tasi all’Imu. Con il suddetto decreto è iniziata una serie di provvedimenti correttivi della Iuc, considerando che non si è alla presenza di un unico tributo, ma di ben tre: Tasi, Tari ed Imu. La Tasi, dunque, è l’evoluzione della Tares (tassa sui rifiuti) e della Tari che dovrebbe finanziare gli altri servizi offerti dai Comuni. In merito poi all’Imu, vista ormai la notorietà, ci limitiamo a dire che è l’imposta sugli immobili adibiti ad uso domestico o commerciale.

e novità »La Particolari formulazione originaria della Legge n. 147/2013 includeva nel tributo qualsiasi

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«La Legge di Stabilità 2014 ha introdotto delle variazioni correttive che hanno finito per avvicinare la Tasi all’Imu»

fabbricato ed area scoperta, a qualsiasi uso destinati, mentre escludeva da imposizione le aree scoperte pertinenziali, con eccezione di quelle operative. Il problema è piuttosto complesso, quindi bisogna evidenziare che: • la Tasi si applica sui fabbricati e sulle aree edificabili, come stabiliti ai fini Ici. Questa modifica è stata introdotta dal Decreto n. 16/2014; • il suddetto Decreto, con riferimento al solo 2014, ha disposto che l’aliquota massima sia del 2,5‰ e che i Comuni, con un sistema deliberativo, possono alternativamente: - superare dello 0,8‰ il tetto Imu del 10,6‰, lasciando l’aliquota Tasi al 2,5‰; - superare dello 0,8‰ il tetto massimo del 2,5‰ stabilito (in via transitoria) per la Tasi; - superare le suddette due misure (Imu e Tasi) del 10,6‰ e del 2,5‰ di una somma complessivamente non superio-

re allo 0,8‰, ripartendolo liberamente fra le due fattispecie prese in considerazione dalla norma.

Precisazioni sui versamenti »Il versamento della Tasi si potrà eseguire unicamente con il Modello F24 e il bollettino di conto corrente postale. Bisogna dire, però, che questo non risolve tutte le difficoltà operative del nuovo tributo comunale.

È TEMPO DI 730/2014 Come ogni anno, questo è il periodo della compilazione del Modello 730/2014. Attualmente, la scadenza entro cui deve essere presentato al Caf è il 3 giugno 2014. Anche quest’anno il Modello deve essere utilizzato dai soggetti che, avendo i requisiti oggettivi e soggettivi per presentarlo, adempiono all’obbligo dichiarativo. La novità, rispetto all’anno scorso, è la seguente: persino i contribuenti che nel 2013 hanno percepito redditi da lavoro dipendente o (alcune tipologie) da redditi assimilati o da pensioni e che nel 2014 non hanno un sostituto d’imposta (ad esempio, perché sono stati licenziati), lo possono presentare attraverso un Caf o un professionista abilitato.


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LIBRI

«Permetterci di conciliare il piacere della solitudine con il piacere della buona compagnia è uno dei grandi pregi della lettura» Giovanni Soriano, Maldetti. Pensieri in soluzione acida, 2007

DI RENATO MINORE

sua esca per esplodere. Il tutto è narrato a modo suo, con fissità talora manichea, atmosfere un po’ semplificate che slittano verso l’azione, il dialogo, il plot. Un tratto che è già quasi sceneggiatura. Allude alla prossima, inevitabile inquadratura. Sono già otto i film nati dai suoi romanzi.

non è quello fisico. È quello sperimentato con la scrittura, a forma di diario, in un libro che mescola presente, passato, realtà onirica con stacchi rapidi e inattesi. Un piccolo romanzo di formazione rifiutato a suo tempo da molti editori, scritto qualche anno prima di Va’ dove ti porta il cuore.

ILLMITZ

IL MIO NOME È KHALID

Susanna Tamaro Bompiani - 126 pagine euro 14,00

Monica Mondo Marietti 1820 - 90 pagine euro 12,00

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Arriva in libreria il primo romanzo di Susanna Tamaro, scritto più di trenta anni fa. Illmitz è la breve storia di un viaggio agli inizi degli anni Ottanta (da Trieste ad Illmitz, appunto, paesone dai tetti di paglia affacciato su un lago) di un venticinquenne alla ricerca di radici. Nella piccola e provvisoria tana/trappola in cui per caso è capitato, per provare a superare il senso d’inadeguatezza e autentico smarrimento, in solitudine, specchiandosi nel paesaggio, vagando senza una meta, il giovane si confronta con i fantasmi del passato. Uno dietro l’altro, come figurine mescolate ai sogni e ai pochi incontri che egli fa, scivolano nel caleidoscopio della mente. Il viaggio più vero

Una storia dei nostri giorni, sullo sfondo della grande migrazione dall’Africa, con tutti i disagi e i conflitti che ne derivano. Il breve romanzo di Monica Mondo è una sorta di diario fedele, e circoscritto, alle vicende di un tredicenne libico che fugge dal suo Paese per poi esservi rimpatriato quasi subito, dopo un’esperienza molto forte, condensata in una settimana. Un piccolo viaggio di formazione visto attraverso l’occhio del suo protagonista che si scontra con una realtà difficile e complessa. Monica Mondo miscela lo sguardo più freddo e angolato del reportage a quello più pietoso e partecipe dentro il disagio di chi è debole e offeso dalla storia.

L’OMBRA DEL SICOMORO

LETTERATURA DA VIAGGIO LA MENTE E IL CUORE Paola Cortellesi legge Ragione e sentimento di Jane Austen: le vicende umane e sentimentali delle sorelle Dashwood, Elinor e Marianne, per diventare donne, andando incontro al destino con grazia e felicità (Emons, euro 18,90).

DUE VITE IN CERCA D’AMORE Diego De Silva legge il suo Mancarsi. Due vite si sfiorano, percorrono le stesse strade, frequentano lo stesso bistrot. Entrambe in cerca di qualcosa o di qualcuno, sono a un passo da una grande storia d’amore (Emons, euro 9,90).

! E-BOOK: CI RIVEDIAMO LASSÙ DI PIERRE LEMAITRE Ed. Mondadori

John Grisham Mondadori - 540 pagine euro 20,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

John Grisham torna al legalthriller e, per la prima volta, crea un sequel, recuperando Jake Brigance, l’avvocato molto autobiografico del suo primo libro. Sul tavolo di questo professionista approda il testamento di un ricco industriale del Sud, suicida, che ha diseredato i familiari per lasciare quasi tutto a una domestica nera. Jake dovrà sostenere lo scontro con alcuni grandi studi legali per far invalidare le sue ultime volontà, attratti dal denaro inaspettatamente sfuggito ai congiunti più stretti. Dovrà resistere a ogni trucco messo in campo: dai facili argomenti a sfondo sessualrazziale alle testimonianze comprate in un profondo Sud dove tutti si conoscono. Grisham torna nel suo Mississippi, dove è cresciuto, ha studiato, ha esercitato la professione legale. Una piccola patria, di cui conosce a memoria fascini e rovine, atmosfere e sfondi, radici e umori, le convivenze difficili, il retroterra conservatore e razzista che è alle radici del legal-thriller come una miscela che trova la

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ROCCARASO (AQ)

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

RECENSIONI teatro

musica

PADOVA / BOLOGNA

DAL ROMANZO AL TEATRO Milano, dal 5 al 25 maggio

Parte il 7 maggio dal Palaghiaccio “G. Bolino” di Roccaraso (Aq), in anteprima nazionale, il Solo insieme 2014 di Gianni Morandi. Una tournée che vedrà il popolare cantante impegnato in altre 5 tappe per tutto il mese: Bologna (il 10), Torino (il 17), Roma (il 24) e Taormina (il 31). Una full immersion nelle canzoni che hanno fatto la storia della musica leggera italiana fin dai primi Anni ’60, da Fatti mandare dalla mamma a Banane e lamponi, fino alle più recenti dell’ultimo lavoro in studio, Bisogna Vivere. BARI / MILANO

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In prima nazionale arriva al Teatro Elfo Puccini lo spettacolo di Agnese Grieco, Ida Marinelli e Anne Lisa Nathan, Addèla ole!, tratto da La Storia di Elsa Morante. Il romanzo, pubblicato nel 1974, è uno dei più conosciuti e discussi della scrittrice che, con crudo realismo ma anche con marcata visionarietà poetica, racconta gli anni della Seconda Guerra Mondiale e dell’immediato Dopoguerra in una Roma ferita dall’avvento delle leggi razziali e dalla presenza dell’esercito del Terzo Reich. Il tutto filtrato dagli occhi dei protagonisti, dalla loro vita, dalla fatica per sopravvivere attendendo un futuro diverso. Il bambino Useppe, la madre Ida Ramundo, vedova Mancuso, il figlio più grande Nino e la cagna Bella rappresentano il cuore pulsante dell’affresco fatto dalla Morante. In scena la loro storia diventa performance fra parola e musica. Così, nella lingua del piccolo Useppe, la “bandiera tricolore” si trasforma nel più musicale “addèla ole”, un segnale che altre trasformazioni e ribaltamenti sono possibili e benvenuti. Info: 0200660606

Due date italiane per il tour di Lisa Stansfield, che il 28 maggio arriva al Geox live Club di Padova. Considerata una delle più belle e carismatiche voci del panorama pop inglese, la Stansfield ha voluto attendere l’uscita di Seven, l’ultimo album da studio, prima di iniziare il tour europeo che in Italia la porterà anche al teatro Manzoni di Bologna il 29 maggio. Il concerto è uno spettacolo vocale, una disinvolta miscela di rhythm and blues, soul e jazz. Dopo dieci anni di assenza la cantante britannica torna in splendida forma. ROMA

L’ULTIMO SPETTACOLO DI MOLIÈRE

U Biagio Antonacci si esibirà solo in due eventi live: uno di questi sarà il 24 maggio all’Arena della Vittoria di Bari, l’altro allo Stadio San Siro di Milano il 31 maggio. Palco Antonacci, il micro tour del popolare cantautore bolognese, si preannuncia un record di incassi e rappresenta una delle poche occasioni per i suoi fans per vederlo esibirsi dal vivo. Sul palco di Bari, con Antonacci, anche Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, mentre a Milano due ospiti davvero speciali: Eros Ramazzotti e Laura Pausini.

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no dei capolavori di Molière, Il malato immaginario, chiude la stagione del Teatro Eliseo. In scena nella rilettura diretta da Marco Bernardi, vede Paolo Bonacelli vestire i panni dell’ipocondriaco Argante, accanto ad una affiatata compagnia fra cui spiccano Patrizia Milani e Carlo Simoni. La commedia è l’ultima scritta dal grande commediografo e attore francese, uno straordinario testamento tra farsa e disincanto, realtà e finzione, beffa e disillusione che Molière ci ha lasciato. Aveva costruito il personaggio di Argante abilmente su se stesso, riuscì però ad interpretarlo solo per quattro recite perché la sera del 17 febbraio 1673, pochi minuti dopo la chiusura del sipario, spirò. Per questo, ancora oggi, il testo è pervaso da un alone di sacralità teatrale col quale si sono cimentati i più grandi artisti della scena italiana. Info: 064882114

FOTO DI TOMMASO LE PERA

Roma, dal 6 al 25 maggio

Si accendono le luci, parte un riff di chitarra e Ligabue si prende tutto lo Stadio Olimpico per far “urlare contro il cielo” gli spettatori. Il 30 e 31 maggio, dopo quasi 4 anni dall’ultimo giro per l’Italia, Liga torna a far tremare gli stadi con il Mondovisione tour 2014, partito il 27 marzo da Correggio. Nuovo album, vecchie abitudini, quelle del cantautore emiliano, con le sue canzoni che pescano nella sua vita privata e rispecchiano una generazione. Sempre graffiante e grintoso, con richiami al rock americano.


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ANIMAZIONE

FROZEN IL REGNO DI GHIACCIO Regia di Chris Buck, Jennifer Lee GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Jennifer Lee, prima donna alla regia di un lungometraggio Disney, è autrice della sceneggiatura. Al suo fianco il veterano Chris Buck. Risultato? Oscar come miglior film d’animazione e miglior canzone originale. La storia è ispirata alla Regina delle nevi di Andersen, ma il punto di vista femminile trasforma i protagonisti - in origine maschio e femmina - in due sorelle: Anna è una giovane sognatrice che parte con Kristoff e la renna Sven, in cerca della sorella Elsa, i cui poteri hanno intrappolato il regno di Arendelle in un inverno infinito. DRAMMATICO

DIANA LA STORIA SEGRETA DI LADY D

Regia di Oliver Hirschbiegel con N. Watts, N. Andrews, D. Hodge, G. James, C. Edwards GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Non è il classico film biografico, perché questa opera del tedesco Hirschbiegel si concentra sugli ultimi due anni di vita di Diana Spencer (un po’ come il regista aveva fatto nel precedente La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler). La Principessa del Galles, ben interpretata da Naomi Watts, è però stretta nel racconto della sola storia d’amore con il cardiochirurgo pakistano Hasnat Khan (N. Andrews). Una scelta che non riesce a rivelare la complessa personalità di una delle figure di donne contemporanee più amate, non solo nel Regno Unito.

DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema GRACE DI MONACO regia di Olivier Dahan con N. Kidman, D. Kruger, C. Theron, T. Roth, P. Vega, F. Langella Genere: biopic-drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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on sono un giornalista, né uno storico. Non ho fatto un film biografico. Il mio è il ritratto di una donna moderna che tenta di conciliare famiglia, marito e carriera ma rinuncia al cinema e s’inventa un altro ruolo. E nel farlo soffre». Così Dahan, regista de La vie en rose, che nel suo film racconta un momento cruciale della vita di Grace Kelly, quando neo sposa deve scegliere tra la Ragion di Stato e la carriera di attrice. Nel ruolo di Grace c’è Nicole Kidman, preferita a Cate Blanchett. Nei panni del principe Ranieri, invece, Tim Roth.

UN FIDANZATO PER MIA MOGLIE regia di Davide Marengo con G. Cucciari, P. Kessisoglu, L. Bizzarri, D. Abbrescia Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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atrimonio, crisi, e terapia sentimentale per Camilla e Simone, una coppia come tante. Lei emigrante dalla Sardegna a Milano per amore di lui, dopo due anni di convivenza va in depressione e intuisce che il rapporto è fallito. Ma prima dell’udienza in tribunale per la separazione, la coppia opta per una seduta di psicoterapia per scoprire se il ménage può essere salvato. Dai loro racconti emerge che Camilla, sarda verace, a Milano si sente un pesce fuor d’acqua, mentre Simone si è fatto convincere a lasciare la compagna dal suo amico Carlo.

DEVIL’S KNOT - FINO A PROVA CONTRARIA regia di Atom Egoyan con C. Firth, R. Witherspoon, D. DeHaan, M. Enos Genere: drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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spirato alla scarcerazione di tre persone riconosciute innocenti dopo 18 anni di galera - e sceneggiato sulla scorta del libro Devil’s Knot: the true story of the West Memphis Three -, il nuovo film di Egoyan racconta un fatto di cronaca che ha fatto discutere in Usa, tanto da creare un movimento d’opinione. La storia inizia con l’omicidio di tre bambini: brutale episodio per cui vengono incriminati i “West Memphis Three”, all’epoca dei fatti degli adolescenti “colpevoli” solo di avere strani e bizzarri gusti musicali.

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DRAMMATICO

BEFORE MIDNIGHT Regia di Richard Linklater con E. Hawke, J. Delpy, S. Davey-Fitzpatrick, J. Prior GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Quando il cinema si confonde con la vita. Ed è bello che accada con la leggerezza e la profondità di un cineasta statunitense, Linklater, che potrebbe sembrare un collega francese all’epoca della Nouvelle Vague. Prosegue così la saga dei due innamorati, interpretati da Hawke e Delpy, iniziata nel 1995 con Prima dell’alba e il loro primo incontro a Vienna, e proseguita nove anni dopo con Prima del tramonto a Parigi. In questo capitolo, dai dialoghi serrati, ritroviamo Jesse e Céline in vacanza in Grecia con le figlie, anche se il loro rapporto è a un punto cruciale. COMMEDIA

UN CASTELLO IN ITALIA Regia di Valeria Bruni Tedeschi con V. B. Tedeschi, X. Beauvois,

L. Garrel, F. Timi, P. Delbono, S. Orlando GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

La storia racconta l’inizio dell’amore fra Louise (V. B. Tedeschi) e il giovane Nathan (L. Garrel), proprio quando la famiglia di Louise vive un drammatico declino: suo fratello Ludovic è gravemente malato e i debiti costringono a vendere la grande casa di famiglia, il castello in Italia. Una commedia agrodolce, in parte autobiografica, che miscela momenti divertenti e dramma familiare. Presentato allo scorso Festival di Cannes, segna la terza, convincente, prova da regista di Valeria Bruni Tedeschi, dopo È più facile per un cammello... e Attrici. MAGGIO 2014

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ORIZZONTALI 1. Centro per gli Studi sulla Sicurezza; 4. In mezzo al buco; 6. Camion del gruppo Fiat; 10. Si indica nell’indirizzo; 13. Sigla di Sondrio; 15. Il frutto del ciliegio; 16. L’antico francese; 18. Croccante sandwich farcito; 21. Una Maria diva messicana; 23. Una tonda pancetta; 24. Il massaggiatore di madame; 25. Si attirò l’ira di Ulisse; 27. Copricapo non più in uso; 28. Uscite dall’inverno; 30. Segni evidenti di ferita; 33. Un ministero ora abolito; 37. Una famosissima poesia di Leopardi; 38. Il punzone della zecca; 39. Prolungare nel tempo; 41. Canta il prologo ne I Pagliacci; 42. Sono autorità del monastero; 44. Principio di sdegno; 45. La sigla delle edizioni Rai; 46. In fondo alle parole; 48. Iniziali di Gardner il creatore di Perry Mason; 49. Li precedono nei canali; 50. Una tragedia di Racine; 52. Un bruciatore a gas usato dai chimici; 56. La Cécile grande interprete di Molière; 58. Bovini della preistoria; 59. Internet Explorer; 60. Una dolorosa bollicina sulla palpebra; 62. Una Santa che fu arsa viva; 64. Cambiano forza in norma;

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43. Il fidanzato di Lucia; 44. Una storia che non finisce qui; 47. Il periodico dei neri americani; 51. Un fine tessuto a velo; 53. Legumi in pillole; 54. Può causare contusioni; 55. Si ammazza al cinematografo; 56. La Società star dell’elettronica giapponese; 57. Circola per l’Ue; 61. Articolo maschile; 63. Alessandro Galante Garrone; 65. Sigla di Messina; 67. Le hanno... leoni e pecore.

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» soluzioni a pag. 98

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66. Un virtuosismo dell’....uomo serpente; 68. Un’attaccatura di maniche; 69. La vigilia di oggi; 70. Gli... estremi di Yamamoto; 71. Aumenta sempre; 72. Il gioco... saliscendi; 73. Lo crea l’antipatico. VERTICALI 1. Comune in provincia di Bologna; 2. Lo sono gli aerei come il Concorde; 3. Li guidava Leonida; 5. Uno storico villaggio eritreo; 6. Essi in francese; 7. Canzone di Baglioni (due parole); 8. Il monte vicino a Rio de Janeiro; 9. In Olanda e in Boemia; 11. Fare un affare senza fare; 12. Una pregiata pelliccia; 13. Il rumore dell’aviogetto; 14. Un’Anna cantante; 17. Lo scrivano de La Gioconda; 19. Enzo regista del film La coppia del 1969; 20. Cambiare casa; 22. Altro nome delle Bahamas; 24. Capitale cinese del gioco d’azzardo; 26. Idrocarburo della serie del metano; 28. Sindacato Pensionati Italiani 29. Gino l’autore del libro Vite fuori misura; 31. Principi; 32. Va in acqua soltanto all’epoca della riproduzione; 34. Attribuire, imputare; 35. Lo Spirito del tempo nel moderno linguaggio filosofico; 36. Un figlio di Ercole e Deianira; 40. Il successore di Traiano; 41. I concittadini di Tiresia;

FALSA IDENTITÀ

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» Sotto questa identità si celano il nome e cognome di un famoso musicista italiano contemporaneo. ENRICO NEMORINO

INDOVINELLI » Ti ho cercata Cerco lo scorrere delle tue carezze vibranti come un’arpa d’argento, ma tu sei trascorsa dopo un’ultima lacrima, stanca, ed io sono rimasto solo in un mondo senz’ombra. [ mondo = pulito, lavato ] Favolino

» Incontro a Venezia Sul Canal Grande l’ho incontrata: eterea come un sogno lontano che diventa all’improvviso, realtà; fantastico con lei tutto m’appar anche sui vari canali. Favolino

» Il tran tran di un modesto impiegato Del suo basso tenore di vita è cosa nota a tutti, vive secondo i tempi a volte tristi a volte allegri interrotti spesso da brevi o lunghe battute d’arresto, comunque batti e ribatti... è sempre la solita sol...fa. Lionello


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Osservate attentamente a lato le figure e i numeri ad esse associati e dite quale numero, secondo un criterio logico da determinare, va sostituito al punto interrogativo.

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TEST 2 ORIZZONTALI 3. Simbolo del decigrammo; 5. Il secondo nome di Mozart; 9. La seconda delle Isole Baleari; 10. Punti per semafori; 11. Il popolare Albertazzi; 12. L’antica regione con Efeso; 13. Officine Tipografiche; 14. Sigla di Benevento; 16. Nel ping-pong rende nullo il servizio; 18. I posti sulla moto; 19. Un esame approfondito. VERTICALI 1. Un recipiente impagliato; 2. Un... foglio da centomila; 3. Uno strappo alla regola; 4. Illustre marchio internazionale; 6. È un comune antiruggine; 7. La piccola d’un romanzo di Dickens; 8. ll più umile dei vestiti; 14. Mezzi pubblici di superficie; 15. Difetti che... donano!; 17. Ti precedono in venti! 18. Segue “c”.

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Osservate attentamente le figure a destra e dite, seguendo un criterio logico da determinare, quale numero sostituisce il punto interrogativo.

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Osservate attentamente la figura sottostante e andate a pag. 98.

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ueste pagine sono dedicate a chi cerca un’amicizia, a chi vuole affittare, comprare o vendere immobili. Qui potete assicurarvi un impiego o acquistare oggetti rari e curiosi». » Tutte le inserzioni sono pubblicate gratuitamente e non devono superare le 50 parole.

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L’art. 6, comma 8, del D.L. 4/6/2013 n. 63, convertito nella L. 3/8/2013 n. 90, ha imposto di riportare negli annunci di vendita o di locazione di immobili, l’indice di prestazione energetica dell’involucro edilizio globale o dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. Lo stesso D.L. ha previsto, inoltre (art. 12), che in caso di violazione di tale obbligo, il responsabile dell’annuncio è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000 euro. A tal proposito, evidenziamo che per la pubblicazione accetteremo solo annunci che riportino anche quanto previsto dal suddetto art. 6, comma 8. MAGGIO 2014

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SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • » di ALDEBARAN

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Lo spostamento del pianeta Venere potrà farvi incontrare un nuovo amore e personaggi del mondo dello spettacolo, dell’arte e della cultura. Sappiate approfittarne!

VERGINE 24 ago. » 22 set. Mese di grande attività. Lavorerete sodo. Un socio o un collega avrà bisogno del vostro aiuto. Per molti di voi nascerà un legame sentimentale. Curate la corrispondenza.

PESCI

20 feb. » 20 mar. Vi sentirete in piena forma. È probabile un cambiamento delle vostre abitudini. Gli amici saranno simpatici, ma alquanto superficiali. Vi interesserete di magia e astrologia.

BILANCIA 23 set. » 22 ott. Dal punto di vista economico non converrà impegnarsi più di tanto perché avrete Marte in posizione sfavorevole. Attenti con i motori, in viaggio e quando fate la spesa.

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov.

ARIETE 21 mar. » 20 apr. Sarà più facile trovare nuovi partner o soci, piuttosto che amici. Conoscerete comunque persone di un altro ambiente che in un certo senso vi favoriranno. Limitatevi a tavola.

Con Saturno sarete portati a programmarvi la vita e a cercare le soluzioni migliori per pianificare il vostro futuro. Anche una breve cura termale sarebbe un toccasana!

GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Migliorare la vostra attuale posizione dipenderà da voi: bisognerà essere attivi, coerenti e tenaci. Non basterà stare ad aspettare: dovrete darvi da fare moltissimo.

SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. La situazione finanziaria sarà piuttosto favorevole. Ci saranno incassi non previsti, premi, vincite e regali come gioielli o metalli preziosi. Provate, dunque, anche a giocare al lotto.

CANCRO 22 giu. » 22 lug. Il buon pianeta Giove vi aiuterà a guadagnare di più, assicurandovi delle entrate extra ma stimolandovi anche a spendere molto. Uomo avvisato, mezzo salvato!

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REBUS (9, 9) SG ombra reca panno NI = Sgombrare capannoni REBUS (6, 9, 4) FA Mosè; leggi AD; redi V E = Famose leggiadre dive INDOVINELLI Ti ho cercata = La doccia Incontro a Venezia = La televisione Il tran tran di un modesto impiegato = Il musicista FALSA IDENTITÀ ENRICO NEMORINO = ENNIO MORRICONE

Stuzzica cervello TEST 1 - Il numero che sostituisce il punto interrogativo è 3. Esso, infatti, consente di rispettare il criterio valido in tutte le altre figure: il numero rosso, posto sotto ogni figura, si ottiene aggiungendo o togliendo al numero blu, posto all’interno di essa, un’unità per ogni triangolo rispettivamente di colore verde o rosso presente nella figura. Nel caso in cui il triangolo abbia altezza doppia, le unità da aggiungere o togliere 7 saranno due. Nel nostro caso si ha, quindi: 7–2–2=3

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due triangoli rossi di altezza doppia

TEST 2 - Il numero che sostituisce il punto interrogativo è 44. Esso si ottiene, come tutti gli altri numeri contenuti nel gruppo di figure contrassegnato con la lettera c), sommando i risultati delle moltiplicazioni tra il numero dei lati delle figure dello stesso colore e i numeri in esse contenuti, come spiegato graficamente qui di seguito.

CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen. Sarete sensibili alle attenzioni altrui. Importanti i contatti con l’estero e con persone straniere. Evitate di prendere delle decisioni affrettate. Fortuna al gioco e in amore.

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ACQUARIO 21 gen. » 19 feb.

LEONE 23 lug. » 23 ago. Con i vostri cari siate più aperti e tolleranti. Si prevedono piccoli viaggi in cui abbinerete l’utile al dilettevole. Rispondete alle e-mail. Un invito piacevole arriverà a fine mese.

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Trascorrerete bellissimi momenti con la persona amata. Inoltre, un incasso imprevisto vi permetterà di esaudire un vostro grande desiderio, che da molto tempo tenete nel cassetto.

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TEST 3 - Quale di questi particolari appartiene alla figura prima vista?

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