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Escursionismo | La valle sconosciuta

È la Valle di Ribordone, a una cinquantina di chilometri da Torino, e nasconde molte sorprese: miniere di rame visitabili liberamente, santuari mariani e percorsi di trekking che fanno parte della Grande Traversata delle Alpi

testo e foto di Paolo Bertotti

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Per molti dei lettori di questo articolo, la Valle di Ribordone sarà probabilmente sconosciuta o quasi. Anche la sua localizzazione nel territorio italiano risulta dubbia. Sicuramente, però, l’apprendere che è una delle valli che fa parte del Parco nazionale del Gran Paradiso aiuta nel collocarla geograficamente e magari anche a stuzzicare la curiosità, sia per continuare a leggere l’articolo, ma soprattutto per programmare, prima o poi, una visita in questa valle laterale della ben più famosa Valle Orco. Parliamo quindi di una valle del Piemonte o meglio del Canavese, a una cinquantina di chilometri da Torino in direzione nord-ovest, situata tra la Valle Soana e la Valle di Ceresole Reale.

chiesetta dedicata a Sant’Anna dietro cui parte il sentiero delle miniere

chiesetta dedicata a Sant’Anna dietro cui parte il sentiero delle miniere

LE MINIERE DI RAME

Il Comune di Ribordone è anche famoso a livello nazionale per essere uno dei comuni più vecchi e con meno residenti in Italia, una cinquantina in tutto. È una valle, quindi, che mantiene il fascino di un turismo slow unito ad ampi paesaggi naturali ancora privi di opere invasive di urbanizzazione. Nasconde, inoltre, anche altre sorprese e curiosità non sempre presenti in tutte le valli montane, quali miniere visitabili liberamente, santuari mariani in cui sono avvenuti eventi miracolosi (ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa Cattolica) e percorsi di trekking del calibro della Grande Traversata delle Alpi (GTA). Da Ceresa, una delle frazioni di Ribordone situata a 1000 metri di altitudine, parte un sentiero che in circa 1 ora e 30 minuti e 500 metri di dislivello, porta a scoprire delle miniere di rame esaurite e quindi abbandonate da più di 200 anni. Il sentiero è ben segnato e, nonostante nella sua parte iniziale la pendenza sia lieve, dopo circa 20 minuti di cammino diventa molto ripido, ma nel complesso non presenta parti esposte o pericolose.

ingresso principale del sentiero per le miniere

ingresso principale del sentiero per le miniere

La particolarità di queste miniere è di essere praticamente intatte e di essere visitabili in completa sicurezza. Ognuno, bambini compresi, può visitarle in modo approfondito, in autonomia e senza alcuna guida e biglietto di ingresso, immergendosi dentro la montagna per centinaia di metri, senza il pericolo di perdersi, di cadere o di crolli improvvisi. È obbligatoria la pila frontale o almeno una torcia molto luminosa, e l’unica attenzione richiesta è quella di munirsi di un caschetto per evitare di urtare involontariamente alcune parti del soffitto roccioso che a volte è basso. Ci sono varie miniere esplorabili tutte vicine tra loro, raggiungibili nell’arco di pochi minuti di camminata da un tunnel all’altro. Alcune presentano varie biforcazioni, altre si presentano perfettamente rettilinee e con la forma di una semicirconferenza che sembra disegnata con un compasso. E viene da pensare all’abilità e alla forza prodigiosa hanno avuto i minatori che le hanno scavate metro per metro nei secoli scorsi. La miniera più grande è composta da due livelli sovrapposti: quello superiore, a una delle varie biforcazioni, presenta anche un tunnel di uscita laterale, probabilmente necessario per il ricircolo dell’aria all’interno. Questa uscita, che guarda verso il fianco interno di un canalone non raggiungibile a piedi, è visitabile solo superando, in facile arrampicata a corpo libero, una parete di roccia solida alta un paio di metri. Solamente da pochi anni sono stati installati robusti parapetti di legno e corde di acciaio che permettono una più agevole e sicura discesa verso il livello inferiore della miniera. In questo livello il visitatore può ammirare l’ampiezza della cavità effettuata per estrarre il prezioso minerale in quanto, nella parte iniziale del percorso, si apre uno scorcio verso il livello superiore che fa apprezzare la grandezza di scavo. Una proposta: giunti nella parte terminale del tunnel più lungo provate a spegnere tutte le luci e contare fino a dieci in silenzio. Vi accorgerete che il buio che vi circonda è tale da sembrare solido e palpabile. Ovviamente, senza alcuna luce anche l’orientamento è alterato e sarebbe impossibile uscire dalle miniere. Una luce seppur piccolissima era quindi garanzia di sopravvivenza e sollievo per chi lavorava all’interno di queste montagne.

uno dei Piani delle Masche che si incontrano nel sentiero di Cima Loit.

uno dei Piani delle Masche che si incontrano nel sentiero di Cima Loit.

TRA MIRACOLI E ALPINISMO

Al fondo della Valle di Ribordone, a quota 1321 metri, nascosto tra i prati ma raggiungibile comodamente in auto, sorge un antico complesso religioso, che prende il nome di Prascondù (“prato nascosto” in dialetto piemontese). Questo Santuario intitolato alla Madonna è uno dei pochi in Italia in cui la Chiesa Cattolica ha ufficialmente riconosciuto l’avverarsi di un miracolo avvenuto il 27 agosto 1619. Per questo, nei giorni a cavallo del 27 agosto di ogni anno, si tengono importanti festeggiamenti e manifestazioni religiose che richiamano nella valle numerosi pellegrini. Molto suggestiva è la fiaccolata notturna che parte dal Santuario e prosegue nella cappella poco distante, eretta nei pressi del luogo dove è apparsa la Madonna. Merita, inoltre, una visita invernale soprattutto quando la natura ci regala la neve, in questi ultimi anni tanto desiderata. Il paesaggio, infatti, assume i toni di una cartolina, la pace e il silenzio che regnano in questo luogo impregnato di storia, tradizioni e culto religioso, rendono le montagne circostanti ancora più belle e affascinanti. Il Santuario di Prascondù è immerso in una conca attorniata da molte vette che caratterizzano la Valle di Ribordone. Il Monte Colombo con i suoi 2848 metri è la cima più alta e la più ambita da chi ha nelle gambe circa 1500 metri di dislivello positivo. Da tenere presente, per i futuri avventori di questa impegnativa camminata, che gli ultimi 50 metri di salita prima dell’agognata croce metallica, sono su piramide rocciosa di grado alpinistico facile. La vista dalla cima, tuttavia, ripaga ampiamente degli sforzi fatti, in quanto si può godere di un panorama a 360°.

interni delle miniere di Ceresa, realizzate per estrarre il rame più di 200 anni fa

interni delle miniere di Ceresa, realizzate per estrarre il rame più di 200 anni fa

interni delle miniere di Ceresa, realizzate per estrarre il rame più di 200 anni fa

interni delle miniere di Ceresa, realizzate per estrarre il rame più di 200 anni fa

RITUALI MAGICI

Altre vette di rilievo da segnalare agli amanti delle passeggiate da farsi in una giornata sono Punta Vallone (2479 m), da cui si può vedere l’adiacente Valle Soana e una delle sue vette più belle, la Torre Lavina, 3308 m. Per vedere invece la Valle Orco è possibile ascendere su varie cime, tra cui Cima Arzola, 2158 m, con adiacente il bivacco Blessent e la statua del Cristo Redentore. Da Cima Testona, 2468 m, si apre sulla sinistra il selvaggio vallone dell’Eugio con il lago creato dalla diga artificiale. Da segnalare, infine, Cima Loit (2035 m), da cui si gode in un solo colpo d’occhio la veduta su gran parte delle vette citate in precedenza. Nel sentiero per salire a Cima Loit si incontrano, in conche poco visibili, dei piani erbosi con dei laghetti naturali al centro. La leggenda vuole che in questi piani, le Masche o, tradotto per i non piemontesi, le Streghe, tenessero i loro rituali magici. Al centro visitatori del Parco del Gran Paradiso, adiacente al Santuario di Prascondù, si possono vedere gratuitamente dei filmati, molto coinvolgenti e caratteristici, sul tema.

vista dall’interno del livello superiore delle miniere di Ceresa

vista dall’interno del livello superiore delle miniere di Ceresa

LA GRANDE TRAVERSATA

Accennavamo che nella Valle di Ribordone transita il sentiero GTA (Grande Traversata delle Alpi): nello specifico sono due le tappe che la attraversano. La prima parte dal Comune di Ronco Canavese, nella Valle Soana e arriva a Talosio, una frazione di Ribordone, dove è presente un punto tappa. La seconda porta alla frazione San Lorenzo di Locana, nella Valle di Piantonetto. Lungo i sentieri della valle si può ancora vedere e percorrere a piedi un antico ponte romanico situato a ridosso del Municipio, come si possono incontrare molti alpeggi, alcuni diroccati e ormai inglobati all’interno dei boschi, ma altri ancora attivi e ristrutturati in modo ecosostenibile, in armonia con il paesaggio circostante. Anche molte baite presenti sul territorio sono state rimesse a nuovo, segno di attenzione ai territori montani e alle loro potenzialità di sviluppo turistico.

fiaccolata notturna dal Santuario di Prascondù fino alla Cappella dell’apparizione della Madonna

fiaccolata notturna dal Santuario di Prascondù fino alla Cappella dell’apparizione della Madonna